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Untitled - Provincia di Cuneo
Studio sulla non altrimenti localizzabilità 1. Introduzione ......................................................................................................... 2 2. Inquadramento cartografico ................................................................................. 3 3. Intervento non altrimenti localizzabile .................................................................. 5 3.1. Progetto ........................................................................................................ 5 3.2. Ipotesi alternative impraticabili ...................................................................... 5 3.2.1. Soluzione alternativa A .......................................................................... 7 3.2.2. Soluzione alternativa B .......................................................................... 7 3.2.3. Soluzione alternativa C .......................................................................... 7 3.3. Conclusioni ................................................................................................... 7 Studio di ingegneria CAPELLINO Antonio – Via Rosa Bianca 18 – Mondovì (CN) 1 Studio sulla non altrimenti localizzabilità 1. INTRODUZIONE Il presente documento costituisce l’integrazione documentale in merito richiesta dall’Ufficio Valutazione Impatto Ambientale della Provincia di Cuneo per conto della richiesta del Settore Decentrato di Cuneo OO.PP. della Regione Piemonte, con protocollo 69727 del 19 settembre 2012. L’integrazione non riguarda elementi progettuali, bensì è documentata meglio la caratteristica di non altrimenti localizzabilità del progetto idroelettrico. Studio di ingegneria CAPELLINO Antonio – Via Rosa Bianca 18 – Mondovì (CN) 2 Studio sulla non altrimenti localizzabilità 2. INQUADRAMENTO CARTOGRAFICO Nella pagina che segue è riportata la mappa dei dissesti idrogeologici attuali e storici con la sovrapposizione dello schema dell’impianto idroelettrico in progetto. Lo schema dell’impianto è codificato secondo lo schema: linea verde sbarramento; linea magenta opera di presa; tratteggio blu condotta forzata; linea rossa centrale idroelettrica; linea gialla opera di restituzione. Dall’inquadramento cartografico emerge che l’impianto idroelettrico interferisce unicamente con aree a pericolosità molto elevata per esondazioni e dissesti morfologici di carattere torrentizio. L’interferenza riguarda esclusivamente le opere di sbarramento e presa ed il vicino l’attraversamento in subalveo della condotta forzata. Infatti la maggior parte della condotta, la centrale idroelettrica ed il canale di restituzione sono previsti in zone esenti da vincoli individuati. Le opere connesse alla presa in progetto sono interrate ad eccezione del piccolo edificio che ospita il macchinario sgrigliatore automatico, il quale, comunque, non è raggiunto dalla portata di piena. Le superfici più acclivi interessate dal cantiere sono sostenute o rivestite da scogliere in massi ciclopici e nelle altre aree è previsto l’inerbimento. Ciò rende la superficie occupata resistente all’erosione ed al dilavamento mantenendo così la stabilità morfologica del Torrente Limona. La corretta gestione degli scarichi di fondo della traversa fluviale permette di mantenere costante il trasporto solido nel torrente e quindi l’evoluzione morfologica dello stesso anche nel tratto sotteso. Poco a valle della presa in progetto è previsto l’attraversamento in subalveo della condotta forzata. La tubazione è 1 m più profonda del fondo dell’alveo ed è protetta da una briglia in cemento armato rivestita superficialmente con massi lapidei. Le sponde dell’alveo sono ripristinate con scogliere in massi ciclopici, al fine di migliorare la resistenza delle sponde all’erosione superficiale. Le opere descritte sono progettate in modo che non riducano la sezione idraulica. Lo sviluppo della condotta forata è principalmente contenuto nell’infrastruttura viaria esistente, all’esterno dell’area di dissesto perimetrata. L’ultimo tratto di condotta forzata e la centrale idroelettrica sono esterni alle aree di dissesto individuate dal Piano stralcio per l’Assetto Idrogeologico. Tutto l’alveo del Torrente Limona interessato dall’impianto idroelettrico in progetto è formato dal substrato roccioso affiorante. Presso le sponde, la roccia compatta è coperta da un sottile strato di terreno e puntualmente affiora. Studio di ingegneria CAPELLINO Antonio – Via Rosa Bianca 18 – Mondovì (CN) 3 Studio sulla non altrimenti localizzabilità 3. INTERVENTO NON ALTRIMENTI LOCALIZZABILE La dimostrazione della non altrimenti localizzabilità dell’intervento è svolta attraverso il confronto tra il progetto proposto e possibili alternative. Ciò dimostra che la configurazione progettuale è la soluzione migliore tra quelle possibili. Per l’esame si considerano tre ipotesi progettuali alternative, individuate nelle planimetrie della pagina che segue. Per la soluzione progettuale proposta si rimanda allo schema d’impianto inquadrato nella figura della pagina precedente.. 3.1. Progetto Il progetto prevede la realizzazione dello sbarramento appena a valle della confluenza tra il rio dell’Orso ed il rio dei Laretti, i quali formano il torrente Limona. La presa è localizzata in sponda destra orografica, come i bacini di sedimentazione e carico. La condotta forzata percorre un brevissimo tratto in destra per attraversare il torrente Limona in subalveo e raggiungere la strada che risale la valle. La centrale idroelettrica ed il relativo scarico sono ubicati in destra orografica presso il centro abitato di Pamparato. Di conseguenza la condotta forzata attraversa nuovamente il torrente Limona in subalveo. Tutte queste opere insistono nell’alveo o nelle immediate vicinanze dell’alveo, tuttavia in questo tratto non sono indicati dissesti esistenti. Come indicato in precedenza, solamente le opere connesse alla presa ed il primissimo tratto di condotta forzata interessano aree in dissesto di carattere torrentizio. 3.2. Ipotesi alternative impraticabili Al fine di dimostrare la “non altrimenti localizzabilità” dell’impianto idroelettrico proposto, si delineano tre ipotesi alternative di ubicazione dell’opera di presa e della condotta forzata. La pagina che segue riporta gli inquadramenti cartografici degli impianti alternativi predetti. Studio di ingegneria CAPELLINO Antonio – Via Rosa Bianca 18 – Mondovì (CN) 5 Studio sulla non altrimenti localizzabilità 3.2.1. Soluzione alternativa A La soluzione alternativa A prevede di spostare l’intero impianto a valle del ponte di Via Garella, dove non sono indicati dissesti. Anche la centrale è spostata a valle sul torrente Limona, in corrispondenza dell’immissione nel torrente Casotto. Un maggiore spostamento non è consentito, poiché il corso d’acqua ricettore è anch’esso interessato da dissesti di carattere torrentizio o gravitazionale. La soluzione alternativa A è impraticabile per l’esiguo salto idraulico a disposizione, che non giustifica l’intervento in progetto. 3.2.2. Soluzione alternativa B La soluzione alternativa B prevede lo spostamento dell’opera di presa in sinistra orografica, mantenendo tutte le altre impostazioni del progetto proposto. Tale soluzione esclude il primo attraversamento in subalveo, che ricade in area di dissesto. La soluzione B non è praticabile, poiché la scarpata tra la strada ed il torrente Limona, in cui è previsto il tracciato della condotta forzata, è molto impervia e la costruzione potrebbe innescare fenomeni franosi attualmente assenti. 3.2.3. Soluzione alternativa C La soluzione alternativa C prevede lo spostamento dell’opera di presa a monte del dissesto segnalato. Ciò comporta lo sdoppiamento delle traverse e delle prese, poiché il torrente Limona nasce pochi metri a monte della presa del progetto proposto dalla confluenza del rio dell’Orso col rio dei Laretti. Tale soluzione è impraticabile poiché i due bacini imbriferi alimentatori sarebbero singolarmente troppo esigui e la necessità di rilascio del deflusso minimo vitale ridurrebbe pressoché a nulla la portata derivabile. 3.3. Conclusioni Alla luce di quanto indicato in precedenza, la soluzione progettuale proposta è quella che meglio si interfaccia con lo stato di dissesto esistente. Quindi, per quanto espresso, si ritiene che l’impianto idroelettrico in progetto non sia altrimenti localizzabile. Studio di ingegneria CAPELLINO Antonio – Via Rosa Bianca 18 – Mondovì (CN) 7