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Svegliarsi a Parigi ancora una volta

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Svegliarsi a Parigi ancora una volta
Diario Parigi
Svegliarsi a Parigi
ancora una volta...
Il nostro turista non è "per caso", ma conosce bene la città e ci guida
attraverso terra, acqua e cielo. Con un obiettivo: viverla da parigini doc
Quando: Natale
Durata: 1/2 setti
mane
Viaggio: aereo
Costo a person
a:
(spesa approssim
ativa)
1.000 euro
di Sandro Rizzi
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Disneyland paris
A
rrivo a Parigi con una scaletta di
cose da fare “assolutamente” e
riparto 12 giorni dopo con parecchi appuntamenti mancati ma, in
compenso, molti arricchimenti. Più la
conosco, meno tempo trovo per approfondire visite e gite: sono troppi gli
spunti che si accavallano. Però, con il
tempo, sono diventato sempre più
abile nel razionalizzare gli spostamenti: alternando autobus e metro, ho
scoperto quanto siano complementari
anche sulle grandi distanze. Il metro è
più veloce, ma un lungo percorso in
bus con un solo biglietto vale quasi
come un giro sui costosi pullman turistici “senza soffitto”, come li chiama
Tommy, quattro anni, “nipotino” d’elezione.
Chi, come me, ha dimestichezza
con la città per averci vissuto e lavorato, tornando sceglie l’albergo in base
ai propri gusti e esigenze: l’importante è che sia vicino a stazioni “strategiche” della metropolitana, dove si incrociano linee che portano alle
destinazioni preferite con il minore
1
Consigli per gli acquisti
Impossibile tornare a mani
vuote: per accontentare
amici e nipotini c'è French
Touche (1 rue Jacquemont),
oggetti e abbigliamento da
3 a 300 euro. Per un acquisto
particolare fate un salto alla
boutique di Karine Arabian
(4 rue Papillon) gli accessori
in pelle che disegna sono
davvero unici.
numero di cambi. Ecco perché da qualche anno ormai la nostra base è l'Hotel Central Paris: due stelle, al numero
1 di Rue (attenzione “rue”, non “avenue”) du Maine. È semplice, ma molto
pulito e tranquillo (dà su un silenzioso
“square” alberato all’ombra della Torre di Montparnasse). Sullo stesso
marciapiede, a destra c'è il bistrot
dell’angolo con Rue de la Gaité, e a
sinistra il ristorante la Moule en Folie,
con le impareggiabili piccole cozze di
Saint Michel. A cento metri, un supermercato Monoprix con un ricco reparto di panetteria-pasticceria. Quanto al
metro, la stazione Edgar Quinet serve
la linea 6, Nation-Ètoile (sorta di circonvallazione est-ovest), mentre a
Monparnasse-Bienvenüe passano linee essenziali, tra cui la 4 sud-nord
(Porte d’Orléans-Porte de Clignancourt). Poi, nella piazza di Montparnasse transitano, tra gli altri, gli autobus 96 (Saint-Germain, Notre-Dame,
Hotel de Ville, Marais, Porte des Lilas)
e 91 (per la Gare de Lyon, dove arrivano i treni dall’Italia, e la Bastiglia con il
nuovo teatro dell’Opéra).
in cima all'altra torre
Seppur più bassa della Tour Eiffel, la
Torre di Montparnasse, con i suoi 150
metri, (salita: 10,50 euro, ma quando
siete in cima trovate una grande vetrata con riferimenti e indicazioni, quiz
elettronico sulla storia di Parigi e poi
c'è anche la terrazza, aperta, ma antivertigini) mozza il fiato ai neofiti con la
sua vista a 360 gradi e consente ai
Diario Parigi
Piaceri quotidiani. Solletica i tuoi sensi...
01 ...vista Si
dice
che dalla Torre di
Montparnasse si veda
il panorama più bello
di Parigi. Perché
non si vede la Torre
di Montparnasse.
02 ...olfatto La prova
e l'acquisto di un
profumo da Caron,
come un rito in un
tempio.
03 ...udito Opéra
Bastille: il teatro
nazionale ha
un cartellone ricco
di opere, balletti
concerti e spettacoli
teatrali
02
Hai
fatto un bel
viaggio?
raccontalo agli amici su
aso.it
www.turistiperc
01
03
FRIEDLAND
AVENUE DE
place de la
concorde
Fu qui che
nel 1793 i
rivoluzionari
ghigliottinarono
re Luigi XVI.
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museo di
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montparnasse
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central
paris
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quartiere
latino
luxembourg
giardini di
lussemburgo
È il giardino del
Senato francese,
che è ospitato
nel Palazzo del
Lussemburgo.
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bastille
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la bastille
Attorno alla
piazza è ancora
tracciato il
perimetro della
famosa prigione.
promenade
plantee
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museo della resistenza
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Dietro la facciata
curva a vetrate
tre sale concerti
e il ristorante Les
Grandes Marches.
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Dai ponti si gode la
vista del fiume. Il
giro in bateau mouche è un must per
i più romantici.
montparnasse
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la cité
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palazzo del
Lussemburgo
M montparnasse
Alta 209 metri ha
58 piani, 59 con la
terrazza, la più alta di
Parigi. Panoramica.
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Hôtel
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champ
de mars
Monet, Renoir,
Degas: l'antica
stazione ospita i
capolavori degli
impressionisti.
m. d'orsay
invalides
Ospita le tombe
di molti personaggi
illustri: Jim Morrison,
Marcel Proust, Edith
Piaf, Oscar Wilde...
Il centro culturale
Pompidou, celebre
opera dell’italiano
Renzo Piano, offre
mostre di arte
contemporanea.
museo
d'orsay
concorde
père lachaise
beaubourg
B. DE
Simbolo della
città, è spettacolare
soprattutto la sera:
allo scattare di ogni
ora per 10 minuti le
luci "scintillano".
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Gare
de bercy
bercy
parc
de bercy
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daumesnil
Diario Parigi
conoscitori-fotografi di aggiornare
ogni volta il panorama parigino che si
arricchisce sempre più in verticalità.
La torre svetta dove c’era la vecchia
stazione ferroviaria. In poche decine
di anni alcune delle principali Gare
hanno cambiato volto e spesso funzioni. Così, quella di Montparnasse, è
stata smantellata e rifatta qualche
centinaio di metri più indietro: il nuovo complesso, da cui sbuca il fascio
dei binari, racchiude un vasto giardino pensile: L'Atlantico con piante
rare, strumenti meteorologici e spazi
per il relax. Su questo spazio verde si
affaccia il Museo della Resistenza, intitolato a Jean Moulin, leader della
lotta di liberazione. Sempre in tema
di strutture ferroviarie dismesse, eccoci nella Piazza della Bastiglia. Anche qui c’era una stazione. Oggi c’è il
teatro nazionale Opéra Bastille, che
compie vent’anni. Spariti treni e binari, il lungo viadotto che portava fuori
città è stato trasformato in una Promenade plantée, passeggiata sopraelevata lunga oltre 6 chilometri, piena di alberi, fiori, panchine, angolo
rilassante per innamorati, amanti del
jogging o della lettura. Affacciandosi
alle balaustre si vede scorrere il traffico dei boulevard. Gli immensi spazi
degli archi sotto il viadotto sono stati
attrezzati in luminosi atelier di artisti,
A spasso sotto i boulevard
S
e siete a Parigi, andate sull’Avenue del Colonnello Henri
Rol-Tangui: lì potrete scendere sotto terra, percorrendo (se
proprio ci tenete) i 777 chilometri di gallerie che disegnano
in pratica una città sotto alla città. Molte città antiche
(come Napoli, Roma ecc) prendevano il proprio materiale da
costruzione dal sottosuolo, creando una specie di sottosopra, una città “in negativo”, una piena e una vuota. E Parigi
che – diciamocelo – non è altro che una Roma d’oltralpe,
non è da meno. Quindi, furono i Romani a cominciare con le
cave, e poi si è continuato fino al ‘700, passando poi per gli
avvenimenti più importanti: a cavallo fra 1600 e 1700 sono
diventate ossario, per svuotare i cimiteri strabordanti; durante
la Rivoluzione Francese sono state usate dai rivoltosi come
rifugio. Fino a Napoleone III, che rese una parte accessibile
al pubblico come attrazione turistica. Ma anche durante la
Seconda Guerra Mondiale, sia i tedeschi sia la Resistenza,
le hanno usate. Io ci sono andata ma, non contenta del
giro turistico, mi sono fatta accompagnare da una “catafila”
(amante delle catacombe), una ragazza munita d’elmetto
con la lampadina, che mi ha guidato nelle catacombe meno
conosciute. Abbiamo vagato come fece nel 1793 un parigino
(Philippe Aspairt) che, cercando di arrivare di soppiatto in una
cantina piena di vino, si perse fino a morire di inedia, a pochi
passi dalla cantina agognata. Le sue ossa furono trovate solo
11 anni più tardi e identificate da un mazzo di chiavi
che stringeva disperatamente in mano. Molto impressionate
e gotico, vero??? Ma il fascino delle catacombe è anche
questo! Adesso, per evitare altri casi del genere, i turisti
vengono direttamente accompagnati a fare delle degustazioni
nelle cantine di Parigi, passando per le catacombe.
Resta comunque agghiacciante arrivare davanti alla pila
ordinatissima di teschi e tibie, sistemata a regola d’arte dai
frati che organizzarono questo ossario per devozione.
A pensarci bene, è una vera opera d’arte: da non perdere…
Syusy
designer, raffinati artigiani (c’è anche
un liutaio). I grandi camminatori possono arrivare fino al Parco di Vincennes, oppure ci si può limitare a quello
di Bercy, sulla riva destra della Senna, polmone di verde in una zona
completamente rinnovata, accanto a
una stazione modernizzata con grande genialità architettonica.
Si sale
una scalinata che fiancheggia il parco
e si imbocca la passerella Simone de
Beauvoir, struttura flessuosa ed elegante che scavalca i quai e la Senna
portando pedoni e ciclisti sulla riva sinistra, fino al piazzale della grande
Biblioteca Mitterrand. Su entrambe le
rive ci sono approdi della navetta fluviale Voguéo, servizio di trasporto
pubblico su Senna e Marna inaugurato nel 2008 per decongestionare il
traffico casa-lavoro soprattutto negli
orari di punta. I battelli per il trasporto
passeggeri non sono una novità: navigarono sulla Senna dal 1837 al 1934,
poi furono soppiantati da treni e metro e ora tornano d’attualità.
piaceri esclusivi
Se volete fare felice una donna programmate una capatina a un indirizzo
famoso dell’Avenue Montaigne, la
strada dell'alta moda (metro FranklinRoosevelt), angolo Rue François: Caron, una bomboniera tutta specchi,
La città che cambia. Edifici e linee architettoniche
01 relax Al
posto dei binari della vecchia ferrovia
c'è la Promenade plantée, ideale per fare jogging o riposare
su una panchina.
02 Imponente La bibliotheque Mitterrand si specchia
nella Senna.
01
02
3
Diario Parigi
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Un'altra Turista per cas
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con
ci rac
di Barbara Vagnozzi
Cucina, storia e cultura locali: istruzioni per l’uso
P
arigi è sempre Parigi. Questa volta si tratta del
mio regalo di compleanno. Sonia mi ha fatto
dono di questa tre giorni parigina, ed è grazie a lei
che ci troviamo qua a spendere queste 72 ore frenetiche nella Ville lumiere.
meglio il metro o il bus? Le 17 linee della metropolitana portano ovunque.
Le linee bus sono efficienti e precise al secondo,
ma le consiglio per la notte, quando la metro
chiude (durante la settimana la metro si ferma a
mezzanotte e mezzo, il week end un’ora più tardi)
perché di giorno, sull’autobus rischi di passarci
delle ore, visto il traffico cittadino. Il biglietto va
fatto solo per la zona 1-2 che è quella che più
interessa noi turisti. Una corsa costa 1 euro e 60,
un carnet da 10 biglietti 11 euro. Noi abbiamo fatto
la Carte Paris Visite che per tre giorni costa 19 euro
e 60 ed è valida per le zone 1,2,3. Con il biglietto
metro puoi utilizzare la linea bus e la funicolare
per andare a Montmartre (meglio che fare 240
gradini).
consiglio, a meno che non ci si voglia riposare un
po’ dalle lunghe camminate.
a tavola con gusto
Le loup blanc (42, rue Tiquetonne, tel. 01 40 13 08
35. Info:www.loup-blanc.com Metro: Les Halles o
Etienne Marcel) Il ristorante si trova vicino al centro
commerciale Les Halles, in una via caratteristica di
Parigi, zona pedonale, ricca di ristorantini. Molto
bello il posto si mangia carne o pesce con prezzi
che vanno dai 12 euro ai 22. Dolci buonissimi a
prezzi ragionevoli. Buono anche il tè alla menta
con i pinoli a 4 euro. Meglio prenotare.
musei: i magnifici due
Museo d’Orsay (62, rue de Lille, tel. +33 1 40 49
48 14. Info: www.musee-orsay.fr. Biglietto: 8 euro,
dopo le 16: 5,50 eccetto il giovedi). Da visitare
solo l'ultimo piano dove ci sono gli Impressionisti.
Bellissimo!!
Museo del Louvre (Mo Palais-Royal - Musée du
Louvre, tel. +33 1 40 20 50 50. Info: www.louvre.
fr Biglietto: 9 euro, il venerdì, dopo le 18: 6 euro.
La prima domenica del mese è gratuito). Enorme.
Abbiamo visto poche cose, quelle che ci interessavano di più: Amore e Psiche di Canova, la Gioconda
di Leonardo, lo Schiavo Morente di Michelangelo e
il Codice di Hammurabi. Tempo impiegato: un'ora e
mezzo, per farvi capire l'enormità del posto.
Paris balades
Arc de Triomphe : si può salire in cima per ammirare lo spettacolo delle avenues che si diramano in
tutte le direzioni. Biglietto: 9 euro.
Bateau Mouche: punto di incontro accanto al
Pont de l’Alma. Biglietto: 10 euro. Il giro, che dura
un’ora, è prettamente turistico, e privo di curiosità,
in compenso è pieno di giapponesi che fotografano
davvero tutto: persino le insegne dei bagni. Non lo
partire da 150 euro, drink a partire da 10 euro per
una birra e 15 per un cocktail. Tutti pasteggiano
a Veuve Clicquot ma la cosa spaventosa è che la
maggior parte dei clienti ha circa 25 anni… Comunque, una cena normale costa circa 60 euro.
Georges Abstraction Surface Air (99- etage 6 centre Pompidou, tel. 01 44 78 47. Metro: Rambuteau)
Il ristorante del Centre Pompidou: meraviglioso.
All’aperto e al chiuso la vista è da mozzare il fiato.
Prezzi medio-alti, ma se ti piacciono le eggs benedicte te la cavi con 16 euro mangiando una bontà.
Una fetta di pesce spada costa 35 euro.
Les Vitelloni (4, Rue Dupetit Thouars, tel. 01
48873845. Metro: Arts e Metiers) Cenare nel Marais senza rovinarsi: una bistecca con patate costa
20 euro. Buona la carne e bello il locale e la location nella zona pedonale al centro del quartiere.
Le Loir dans la Théière (3, Rue des Rosiers, tel. 01
42 72 90 61. Metro: Arts e metiers) Buoni i prezzi e
bello il locale sia per il brunch che per un tè pomeridiano o una cena. Un consiglio che vale per tutti i
locali: se volete dell'acqua è meglio chiedere l’eau
en caraffe, perché una bottiglia da 75 di acqua
Vittel la fanno pagare 6 euro. Il vino varia da 20/25
euro a bottiglia in su.
far bella figura con gli amici
Pont Neuf: in passato Parigi era ricca di ponti stile
Ponte Vecchio a Firenze, cioè ponti chiusi dalle
abitazioni sovrastanti, Pont Neuf si chiama così
perché è stato il primo ponte di Parigi che, dopo
essere stato distrutto, è stato ricostruito privo
delle costruzioni. Com'è adesso.
Pont de la Concorde: è stato costruito usando le
pietre rimaste dopo la distruzione della Bastiglia a
opera dei rivoluzionari nel 1789.
Notre Dame: sul pavimento davanti alla basilica c’è
una un stella disegnata: indica il punto dal quale
dovrebbero diramarsi tutte le strade di Parigi.
Kong (1, rue du Pont Neuf, tel. 01 40 390 900. Info:
www.kong.fr Metro: Pont Neuf ) Per chi, come me,
è cresciuta a pane e Sex and the city: è il locale
vi dove, nell’ultima puntata, Carrie incontra l’ex
moglie del russo interpretata da Carole Bouquet.
I prezzi sono esorbitanti, ma il posto va visto assolutamente. Si trova al 5 e al 6 piano del palazzo
Kenzo a Rue du Point Neuf. Sotto c’è il bar dove nel
week end si fanno feste. Bottiglie di J&B e di gin a
4
meglio tardi...
Tutti i negozi aprono molto tardi. I supermercati
alle 9.30 del mattino. Mentre gli altri attendono
fino alle 11. A quanto pare, i parigini sono un po’
dormiglioni e comunque hanno ritmi un pochino
più lenti dei nostri. Questo non vale per i giovanotti
in carriera che alle 8 del mattino sfrecciano già
sugli scooter per andare al lavoro.
Diario Parigi
Arte Contemporanea
01
02
boiserie laccate bianche, vasi di cristallo. Qui una signora dai modi squisiti consiglierà alla fortunata l’essenza
personalizzata di cui, con un rituale
che ci è stato concesso fotografare, riempirà un’ampolla avvolta in un sacchetto di organza. Il signore intanto potrà scegliersi una cravatta classica dai
colori vivaci, ma non sfacciati. Di classe
anche la ricevuta: non un banale scontrino fiscale, ma una fattura su carta di
pregio con il logo stampato in blu. Appena usciti, se siete golosi, fermatevi
nel negozio accanto, Fouquet: quasi
identico lo stile, ma altri profumi e tentazioni, cioè cioccolato e delicatesses.
sale il sipario
Nelle nostre giornate c’è spazio anche
per il teatro. A Saint Michel, nella più
turistica delle stradine, tra profumi di
kebab e frites, tra i richiami degli imbonitori che rompono anche i piatti pur di
farti entrare nei loro ristoranti, c’è una
sala che contiene appena cento spettatori, ma trova un posto nel Guinness dei
primati. È il Teatro della Huchette (dal
nome della via): qui, senza interruzione
dal 1957, vanno in scena ogni sera (salvo la domenica e pochi altri festivi) due
pièces che hanno reso famoso il teatro
dell’assurdo di Ionesco, La cantatrice
calva e La lezione. Nel dopoguerra era
avanguardia, oggi sono opere classiche. Chi le ha viste 40 o 50 anni fa (il
teatro ha compiuto 60 anni nel 2008)
oggi le riscopre, magari portando figli o
nipoti. È una piccola società di attori,
che si alternano nei ruoli ogni quindici
giorni, sotto la regìa di Ider Amekhchoun.
Al posto delle vecchie panche in legno
ora ci sono poltroncine rosse in stoffa,
ma il clima e il décor sono rimasti quelli
di una Parigi viva e pulsante, che sa
conciliare in modo perfetto passato e
futuro.
avventure in elicottero
Tra le cose non fatte di questa tornata,
c'è l’ascensione in mongolfiera (150
metri) al Parco Citröen (metrò Javel)
lungo la Senna, ricavato dalle vecchie
officine dell’omonima fabbrica di automobili. In precedenti soggiorni ci
eravamo già presentati più volte, ma
c’era sempre troppo vento, così, questa volta, abbiamo guardato la mongolfiera dall’alto: dall’elicottero (quota 300 metri). 45 minuti di volo intorno
a Parigi e Versailles (219 euro, info:
www.ixair.com) con scalo di un’ora
all’aeroporto del Bourget, il più vecchio scalo parigino (1919). Qui il 21
maggio 1927 atterrò trionfalmente
Charles Lindbergh con lo Spirit of St.
Louis dopo la prima traversata atlantica, qui ogni due anni, negli anni dispari, si svolge il Salone internazionale
dell’Aeronautica, qui sorge il Museo
dell’Aria e dello Spazio i suoi gioielli
01 galleria La Fondazione Cartier, l'edificio è di Jean Nouvel.
02 arte di strada La vetrata della Fondazione Cartier è
coperta dai graffiti per la grande mostra Nèe dans la rue.
Belle mostre d'arte moderna e contemporanea
e occasioni di svago anche al Centre Pompidou.
03 beaubourg
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04 notre-dame
5
Aperta dalle 8 alle 18,45 (domenica 19,45).
Diario Parigi
o
Un'altra Turista per cas
enza
ci racconta la sua esperi
di Selene
Disneyland: a Natale è magica!
F
inalmente inizia il nostro sogno: facciamo ingresso al parco Disneyland (49 Euro) e ci tuffiamo
nell'atmosfera fiabesca. Sono tutti vestiti da elfi, non
dimentichiamo che è Natale, quindi le canzoni e le atmosfere sono davvero magiche! I parchi sono tre: Disneyland: con tutte le attrazioni possibili e immaginabili dedicato a grandi e piccini; Walt Disney Studios:
dedicato al mondo del cinema e Disney Village: con
negozi di souvenir, bar e ristoranti, in stile Disney.
PRIMO GIORNO
Dato che è ora di pranzo entriamo al Disney Village e
ci fermiamo allo Sports Bar, con cucina prettamente
americana. Dopo pranzo, nonostante i terribili 5 gradi
di dicembre, iniziamo con le attrazioni, il parco è diviso in 5 aree: Main Street U.S.A., Frontierland, Adventureland, Fantasyland, Discoveryland. La prima zona che voglio esplorare è Fantasyland e
cominciamo dal castello mozzafiato della Bella Addormentata, da vedere assolutamente! Facciamo una
lunga coda per entrare da Biancaneve, da Pinocchio,
da Peter Pan (bellissimo anche per i grandi!!). Fortunatamente esiste il fast pass, una macchinetta che dà
un orario in cui ripassare per entrare senza fare fila! Ci
divertiamo come bambini tutto il pomeriggio.
In Main street addirittura scende dal cielo neve artificiale con un sottofondo di musica natalizia. Un sogno! Durante il giorno ci sono trenini e parate con i
personaggi Disney: nonostante la mia veneranda età,
rimango a bocca aperta! In Discoveryland capitiamo
nello Star Tour e al cinema dinamico, divertentissimi!!
Per cena siamo stravolti e torniamo in hotel, dove ce-
niamo con pop corn e coca cola. La camera è carina,
l'unica nota negativa è che siamo al piano terra dove
c'è una giostra a cavalli: un casino infernale!
SECONDO GIORNO
Andiamo verso la sala da pranzo per la colazione:
c'è talmente tanta gente che la fila esce dalla porta!
Compriamo un altro biglietto di ingresso per il parco
(altri 50 euro) e trascorriamo la seconda mattina di
divertimento e magia. A Discoveryland ci imbattiamo
in Buzz Lightyear Laser Blast, l'attrazione più bella
del parco, nel corso della giornata (stavolta col fast
pass) la rifacciamo 3 volte! Saliamo poi sulle auto di
Autopia e ci perdiamo nel negozio di caramelle. Casualmente c’imbattiamo nella parata più spettacolare
di tutte. Quando fa buio compaiono carri illuminati di
tutti i colori, anche i personaggi Disney sono vestiti di
luci: un incanto per grandi e bambini, i carri passando
lasciano un profumo di favola e di fiori… La musica è
da favola e mi sono quasi sentita una bambina, penso
che se ci fossi andata da piccola sarei morta dall'emozione! Dopo la parata andiamo a cena al New York Style e ordiniamo due baguette e due bibite, peccato
per la spesa eccessiva: 32 euro!! Per finire la serata
facciamo spese nelle boutique Disney: ci divertiamo a
provare i cappelli più buffi e compriamo qualche regalo: anche in questo caso i prezzi sono esagerati! Nonostante la marea di gente che popola il parco a qualsiasi
ora, riusciamo a prendere l'ultima navetta per l'hotel.
Disneyland non ha deluso le mie aspettative: tutte le
attrazioni sono divertenti e se avete bambini non esitate a portarli perché vivranno un sogno meraviglioso!
Il teatro devoto a Ionesco. Dove il tempo non passa
01
01 factotum Ider
Amekhchoun, direttore della Huchette, sul palco
dove dal 1957 vanno in scena ogni sera due lavori di Ionesco.
02 sempre quelle Il teatro della Huchette: sulla lavagna
il numero della rappresentazione e i nomi degli interpreti
de La cantatrice calva e La lezione.
02
6
Diario Parigi
Bonne Année al bistrot
Questioni di clima...
ha collaborato Ornella D'Alessio
A
llegra, dinamica, scintillante e seducente la Ville Lumiére da sempre esercita un particolare fascino su chi la visita a Capodanno.
Sarà per il suo continuo evolversi, sarà per l'energia positiva che si
respira camminando per le strade, in questo periodo riccamente addobbate per le feste. L’ultima tendenza per la cena sono i bistrot dei
grandi cuochi: Mon Viel Ami (69, rue Saint – Louis, tel. 0033140460135)
dello chef Antoine Westerman, nel cuore dell’Ile st Louis o le trattorie segrete: come Le Villaret (13, rue Ternaux, tel. 0033143578976).
Per il dopocena il vero train de vie è il tentativo di divertirsi assieme ai personaggi come Vincent Cassel e Johnny Depp che spesso
passano dalla metropoli. Qualcuno di loro fa una capatina al Mathi’s (3, rue de Ponthieu, tel. 0033.1.53763955), dietro gli Champs Elysées. Mick Jagger e Sarah Jessica Parker, altri due parigini
d'adozione, sono stati visti al nuovo caffè dell'Hotel Plaza Aténée.
Da non perdere, la notte del 31 l’illuminazione dinamica e scintillante della Tour Eiffel che cambia a ogni ora dalle 20 alle 23. E , quando
mezzanotte scocca, si va tutti in Saint Germain per festeggiare alla
bohemienne. Info: www.franceguide.com
01
01 dal cielo Parigi
dall'elicottero
con il cielo grigio.
Si vede la
mongolfiera
del Parc Citroën
che tiene sotto
controllo l'aria,
ed è pure
disponibile
per un giro turistico.
02 freddo Se il clima
è impietoso meglio
rifugiarsi al caldo
in un cafè.
02
sono due Concorde, disposti (e visitabili) uno a fianco dell’altro, simboli di
grandeur nella breve stagione (una
trentina d’anni) del supersonico civile.
nella casa di van gogh
Ancora, tra le cose non fatte: una
scappata alla Cattedrale di Chartres
(un’ora di treno dalla Gare de Mont
parnasse, che sarà mai, avevamo detto, con 12 giorni a disposizione?) ma
siamo riusciti invece a compiere il rituale ritorno a Auvers-sur-Oise. È il
paese dove è morto suicida Van Gogh
(nel 1890, a soli 37 anni), dove c’è la
sua tomba, accanto a quella del fratello Theo. Nel paese che vive di Van
Gogh non c’è neanche un suo quadro,
ma tutti i suoi colori ti vengono incontro ovunque. Una stanzetta, un letto,
una sedia: li abbiamo visti molte volte
nelle sue tele. Quella stessa stanzetta,
Giovani talenti
Il posto più improbabile
dove piazzare una galleria
d'arte: tra abiti firmati
e accessori di lusso, al
primo piano delle Galeries
Lafayette in boulevard
Haussmann. Si chiama
Galerie des Galeries ed
è uno spazio ampio e
luminoso che ospita mostre
d'arte. Fino al 9 gennaio c'è
Antidote 5, rassegna
di giovani artisti francesi.
spoglia, la ritroviamo dopo aver fatto
una fila ordinata e silenziosa, dopo
aver salito una scala angusta. L’emozione cresce davanti al filmato che
conclude la visita in una sala ad anfiteatro. C’è il culto dei fiori, a Auvers, anche quelli spontanei che crescono sul
ciglio delle strade o tra le fessure di
muretti in pietra. C’è la casa-museo
del medico appassionato d’arte, il
dottor Gachet, che curò il pittore negli
ultimi mesi. C’è anche, per rendere ancor più l’atmosfera, un minuscolo Museo dell’Assenzio.
Imperdibile: la mostra
dedicata ai graffiti
E veniamo al capitolo musei d'arte: se per le collezioni permanenti
è abbastanza semplice trovare gli
orari e, cosa mai sgradita, molte
sono visitabili gratuitamente, per le
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date delle mostre temporanee è indispensabile consultare il settimanale Pariscope (esce il mercoledì). I
quotidiani poi vanno spulciati anche nelle notiziole per trovare idee.
Per aggiornarsi sull’arte contemporanea, bisogna sempre vedere che
cosa offre la Fondation Cartier (boulevard Raspail, metrò Raspail) nel
trasparente edificio in vetro e acciaio
creato da Jean Nouvel. Stavolta la
enorme parete in vetro che delimita
il giardino è scomparsa, coperta da
squillanti graffiti che giovani writers
continuamente rinnovano lavorando
sul marciapiede. All'interno, prorogata fino al 10 gennaio 2010, la mostra
Né dans la rue, dedicata proprio a
quell’”arte” che è nata in strada. Fotografie, filmati, effetti sonori, opere
originali, didascalie illustrano e spiegano il fenomeno nato nei ghetti di
Diario Parigi
New York e dilagato nel mondo. Di forte suggestione il documento sui pixao
di San Paolo del Brasile che scorre in
una sala buia: le acrobazie di ragazzotti che scalano a mani nude i palazzi
della metropoli per lasciare il loro segno dai piani più alti in giù danno le
vertigini, suscitano mille interrogativi:
è arte, è rabbia, è protesta, è disagio,
è delinquenza? Ognuno risponde secondo la sua mentalità, certo è che
la mostra, oltre alle performance dal
vivo (per fortuna a livello strada…),
offre tutti gli elementi per giudicare.
In molti musei, per risolvere la pausa pranzo o la merenda, si scoprono
originali e sfiziose caffetterie-ristoro
di elevata qualità a prezzi ragionevoli. Da provare le caffetterie di: Beaubourg, Petit Palais, Grand Palais,
Musée d’Art moderne de la Ville de
Paris, Musée de la Vie Romantique.
un amico in città
Siccome da soli non si finisce mai di
conoscere Parigi, consiglio di farvi
accompagnare in una passeggiata
(qui la chiamano poeticamente balade) da un parigino doc, volontario
della associazione Parisien d'un jour,
parisien toujours (www.parisgreeter.
org o www.parisiendunjour.org), nata
nel 2006 dall'intuizione di Martine Dubrieve, una signora che ama la sua città e intende farla amare dal maggior
numero di amici. Sì, amici, perché il
sogno di chi vuole davvero vivere una
città è di percorrerla insieme a un "indigeno amico" che renda l'approccio
più spontaneo e piacevole.
I volontari,
scrupolosamente selezionati, non fanno concorrenza alle guide specializzate, ma conoscendo bene un quartiere
o un settore, fanno condividere, senza
alcun compenso, la loro passione agli
ospiti (da 2 a 6 persone per balade) che
vogliono conquistare sul campo il titolo
di "parigino". Una balade va chiesta via
email con un anticipo di tre settimane.
Per noi la prima passeggiata ha fatto
nascere un'amicizia.
Tutto ciò detto e fatto, si torna a Milano (per fortuna Easyjet ha conservato
un volo su Linate, ce ne vorrebbe qualcuno in più). Perfetto orario, bagagli riconsegnati in un quarto d'ora. Meglio
di così il viaggio parigino non poteva
concludersi.
Per il prossimo viaggio che abbiamo
in programma, quattro giorni in dicembre il carnet è già zeppo: i manifesti e le locandine di Toulouse Lautrec
al Musée des Arts Décoratifs (fino al
3 gennaio 2010); una Grande Parad
felliniana al Jeu de paume (fino al 17
gennaio), in Place de la Concorde; al
Louvre, nella Hall Napoléon (fino al 4
gennaio), una mostra che, attraverso 85 opere, svela le rivalità fra i tre
grandi pittori veneziani del XVI secolo
Tiziano, Tintoretto e Veronese animati
da spirito di emulazione e competizione. Bisognerà rinunciare a qualcosa...
Comme d’habitude.
indirizzi golosi
Réveillon Noël
di Martino Ragusa
S
e per Natale vi siete regalati un biglietto per Parigi, una volta a destinazione vi
consiglio di comprare un biglietto del metro con destinazione Place Madeleine. Prima tappa: Fauchon, grande epicerie con un repertorio inimmaginabile di salumi, preparazioni gastronomiche, vini, verdure e frutta di ogni tipo. Interessante tutto l’anno, a Natale
dà il meglio di sé proponendosi come meta obbligatoria per i golosi. Usciti con l’inevitabile shopper colmo delle tentazioni alle quali non avete saputo resistere, con uno spostamento di pochi metri
potrete raggiungere La Maison de la Truffe (Place Madeleine, 19),
il paradiso di chi ama il tartufo. Qui potete prenotare la cena o fare
acquisti, tenendo presente che vi troverete il tartufo nero a prezzi
non proibitivi. Attaccato alla Maison de la truffe si trova la Caviar et
Conserves Kaspia, boutique vente et degustation, cioè un negozio
con annesso un ristorante entrambi specializzati in caviale e salmone affumicato di gran pregio, come il Balik. Porta a porta, al numero 15 c’è la Caviar House Prunier che offre le medesime specialità,
ma in un locale moderno arredato dall’architetto Jacques Grange.
Vi consiglio di entrare in questi negozi anche se il vostro budget è
ridotto, perché vale la pena vederli e potete limitarvi ad assaggiare
un blini o una tartina nella caffetteria. Infine, al numero 8 di Boulevard Madeleine sorge la Maison du Chocolat, dove le fantasie più
audaci degli estimatori del cioccolato diventano realtà. Se per il
Reveillon (la cena di Natale) siete attratti da un cenone tradizionale con ostriche, frutti di mare e crostacei, vi consiglio Mollard, una
delle più belle brasserie di Parigi, al 115 di rue Saint-Lazare, di fronte alla Stazione. Risale al 1867 e vanta uno stupefacente arredo Art
Nouveau, al momento della prenotazione chiedete di cenare nella
sala principale. In alternativa, vi consiglio il delizioso Le relais de
l'isle. Piccolo ristorante con un ottimo menu, buon rapporto qualità/prezzo e con il valore aggiunto della musica jazz dal vivo.
Come, dove, quanto
Indirizzi preziosi per guadagnarsi sul campo il titolo di parigini doc, come il nostro turista per caso
Come muoversi
Metropolitana e RER (www.
ratp.fr) costituiscono un sistema veloce e facile da utilizzare. Le 14 linee della metropolitana funzionano tutti i giorni, dalle
5.30 alle 0.30 circa (1.30 di sabato e prefestivi), con variazioni
stagionali e specifiche per ogni
stazione. Le linee della sopraelevata collegano il centro della città con i distretti periferici. Gli autobus circolano dalle 5.30 alle
20.30. Molte linee continuano fino alle 0.30 e, di notte, vengono
sostituite dalle linee speciali Noctilien (fino alle 5).
Dove dormire
Central Paris (Rue du Maine 1 bis, tel. +33 (0)1 43
206915, www.central-hotel-paris.com). Situato a Montparnas-
se, quartiere di artisti, scrittori e
pittori, l’hotel è una scelta ideale per chi desidera una sistemazione comoda, pulita e confortevole senza spendere molto.
Doppia a partire da 65 euro.
Dove mangiare
(Moule en Folie (Rue du
Maine 5, tel. +33 (0)1 43
200342, www.lamouleenfolie.
com). Piacevole locale che offre
una rilassante atmosfera, dove
gustare le specialità di pesce e
gli squisiti frutti di mare. Da provare le cozze di Saint Michel.
Dove comprare
Caron (Avenue Montaigne
34, tel. +33 (––0)1 47
234082). Un indirizzo elegante
per chi ama profumi ed essenze.
Nella via dell’alta moda, il nego-
zio è un tripudio di specchi, boiseries laccate e cristalli. Ogni cosa è curata nel dettaglio, persino
la ricevuta fiscale.
Fouquet (Rue François 1er 22,
tel. + 33 (01) 47 233036, www.
fouquet.fr). Una autentica boutique del cioccolato, di cui si ha
storia a Parigi dal lontano 1852.
Oggi il nome è una garanzia per
cioccolatini, fondenti, gelatine di
frutta e altre delicatezze. Ha un
altro negozio in Rue Laffitte 36,
métro Le Peletier, da dove 150
anni fa è cominciato tutto.
Dove andare
Fondation Cartier (Boulevard Raspail 261, tel. +33
(0)1 42 185650, www.fondation.
cartier.com). L’obiettivo è quello
di promuovere e sostenere l’arte
contemporanea, attraverso col-
8
lezioni, mostre, nuove acquisizioni. Creata nel 1984 da AlainDominique Perrin, dal 1994 è
ospitata nell'edificio in vetro e
acciaio progettato dall'architetto
Jean Nouvel, basato su idee di
trasparenza e smaterializzazione. L’ingresso costa 6.50 euro.
Théâtre Rive Gauche (Rue de la
Gaité 6, tel. +33 (0)1 43 353231,
www.edgar.fr). Immerso nel
quartiere di Montparnasse, terra di pittori, poeti e scrittori, di
vie da passeggio e tavolini di
bistrot. Fino al 3 gennaio 2010
va in scena Le Clan des Divorcées, una commedia assolutamente irresistibile con protagoniste tre donne… in procinto di
divorzio. Più di 800 mila spettatori ne hanno finora decretato il
successo. Il prezzo del biglietto
intero parte da 26 euro.
Tour Montparnasse (Avenue
du Maine 33, tel. +33 (0)1 45
385256, www.tourmontparnasse56.com). In soli 38 secondi
l’ascensore conduce al 56° piano, a quota 196 metri, ricco di
spazi interattivi e multimediali.
Ma si può salire ancora più su,
fino alla terrazza che domina la
città dall’alto dei suoi 210 metri. Il prezzo per ammirare la più
bella vista di Parigi è di 10.50
euro (ridotto 7.50 euro, fino a
15 anni 4.50 euro, gratis fino a
sei anni).
Tour Eiffel (Avenue Anatole France 5, Champs de Mars, tel. +33
(0)1 44 112323, www.tour-eiffel.
fr). Si può salire sulla torre simbolo di Parigi con le scale (4 euro) o con l’ascensore (12 euro fino all’ultimo piano, 4,80 euro
fino al primo).
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