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MORIRE PREGANDO GESÙ - Arcidiocesi di Sassari
LIBERTÀ SIA LODATO GESÙ CRISTO 8 24 FEBBRAIO 2015 | Anno CV Il martirio dei 21 Copti MORIRE PREGANDO GESÙ La morte di tre bambini NORD E SUD DELLA SALUTE Leonarda Tola A Catania una neonata muore dopo il rifiuto del ricovero nei tre ospedali cittadini che non trovano un posto in terapia intensiva che sia idoneo ad accogliere una bimba di poche ore. A Napoli una bambina di otto mesi, appena dimessa dall’ospedale, non sopravvive a problemi respiratori. A Trapani Daniel, di due anni, curato con paracetamolo contro l’ influenza, muore di meningite. La costante del decesso per que>>> continua a pag. 3 Roma deturpata chiede giustizia I BARBARI DEL CALCIO don Francesco Marruncheddu S corrono immagini di ordinaria follia, a Roma, nelle 36 ore precedenti la partita Roma-Feyenoord, match valevole per l’andata dei sedicesimi di Europa League. Una capitale sotto assedio quella che si presenta a romani e turisti. Come nell’antichità, valanghe di nuovi “barbari”, calati dal Nord Europa, sono arrivati nel cuore d’Italia e della Città eterna non animati da spirito sportivo ma dalla voglia di scaricarsi indegnamen- >>> continua a pag. 3 I lettori ci scrivono Lettera della Prof. di Thiesi 2 Marina Corradi, * U n occidentale non esperto non avrebbe potuto accorgersene. Ma Antonios Aziz Mina, vescovo copto di Giza, cittadina egiziana, nel guardare il video della esecuzione dei ventuno lavoratori cristiani copti uccisi dall’Is ha osservato le labbra dei condannati negli ultimi istanti, e dal labiale ha letto che invocavano il nome di Gesù Cristo. Il vescovo lo ha dichiarato ieri alla Agenzia Fides, ma forse, nell’incendio che si va allargando sulla Libia, e nell’angoscia che da quel Paese riverbera sul Mediterraneo e l’Europa, a qualcuno potrà apparire una notizia minore. Le “vere” notizie non sono forse i bombardamenti, le città conquistate e perdute, le cupe minacce lanciate dall’Is? E quel labiale invece, solo poche parole afone, subito travolte nel torrente di sangue che sale dal povero corpo di un uomo trucidato. Eppure a volte proprio nelle parole dette piano sta qualcosa di molto grande. Non sarebbe stato umanamente più comprensibile, in quell’ultimo istante, supplicare pietà, o maledire gli assassini? Per noi europei, nati in una Chiesa non fisicamente minacciata, è ragione quasi di uno sbalordimento quell’estremo invocare Cristo, nell’ultimo istante. Noi, che, quanto alla morte, ci preoccupiamo che sia “dignitosa” e “dolce”, e magari convocata quando noi riteniamo che sia l’ora. Questa morte dei ventuno giovani copti, non “dignitosa” e atroce, ci colpisce per la statura che assumono le vittime, morendo nell’atto di domandare Cristo. Statura, anche questo particolare era stato previsto dall’attento regista dell’Is, nel girare quel video sulla riva del mare. Mentre carnefici e vittime cammina- Magistero Tempo di esercizi spirituali 7 SPED. IN A.P. - DL 353/2003 - (C.L. n. 46/2004) SASSARI - Aut. Poste It. SPA n.140/2008 - € 1 Settimanale dell’Arcidiocesi di Sassari no verso il luogo dell’esecuzione infatti è evidente come i boia siano stati scelti fra uomini molto alti, e come bassi, accanto a loro, appaiano i prigionieri. Quasi a evocare tacitamente l’idea che i terroristi siano “grandi”, e le vittime solo “piccoli” uomini; dentro a un mondo sconvolto, giacché non è il nostro Mediterraneo solare, quella spiaggia livida su cui si frangono onde arrossate dal sangue. Ogni dettaglio, quindi, era stato previsto dagli assassini per evocare un mondo “altro”, in cui dominano i boia intabarrati di nero, a cancellarne perfino le umane sembianze. Ma quell’ultimo labiale non lo avevano previsto, e non sono riusciti a censurarlo. Ostinato come il «no» di Asia Bibi all’abiura, fermo come il «no» di Meriam Ibrahim, in Sudan, quando era in prigione, in catene, con un figlio in grembo, e la prospettiva della impiccagione davanti a sé. Noi cristiani del mondo finora in pace fatichiamo a capire. Ci paiono giganti quelli che muoiono, come ha detto il Papa dei ventuno copti, da martiri. Eppure se guardiamo le facce di quegli stessi prigionieri nel giorno della cattura, in fila, i tratti mediterranei che li fanno non così diversi da molti ragazzi nel nostro Sud, ci paiono uomini come noi, con gli occhi sbarrati di paura. E allora che cosa determina, nell’ultima ora, quella irriducibile fedeltà a Cristo? Una grazia, forse, e insieme il riconoscere, con assoluta evidenza, nell’ultimo istante, il nome in cui, perfino nella morte, nulla è perduto: famiglia, figli, madri e padri e amori, non annientati ma ritrovati e salvati. Pronunciano davanti alla morte quel nome come un irriducibile «no» al nulla, in cui i boia credono di averli cancellati. * Avvenire, 18/02/2015 Visita Pastorale Parrocchia Sacra Famiglia Sassari 8-9 13 Terzo rapporto: lavoro e povertà CaritasEuropea 2 I lettori ci scrivono Libertà | 24 FEBBRAIO 2015 | Anno CV | numero 8 [email protected] Lettera sulla Visita all’Istituto Tecnico Commerciale di Thiesi INTERESSE... E INQUIETUDINE “ […]. Non potendo discorrere con l’intelletto, cercavo di rappresentarmi Cristo nel mio interno e mi trovavo meglio, a mio giudizio, ricercandolo in quei tratti della sua vita in cui lo vedevo più solo. Mi pareva che, essendo solo ed afflitto, come persona bisognosa di conforto, mi avrebbe accolta più facilmente.” S.Teresa d’Avila, Libro della mia vita. E.P.Milano 1988, p.126 Caro Padre Paolo, leggo con interesse e inquietudine il Suo resoconto della visita pastorale presso l’Istituto Tecnico Commerciale di Thiesi, scuola dove insegno ormai da diversi anni. Sono Lina Puggioni, la prof.ssa “marxista” e “miscredente” ( il termine, sebbene virgolettato, non è mio; le espressioni da me usate erano” laica”, “non credente” e “cristiana”), citata ad apertura del Suo articolo pubblicato su Libertà del 22.12.14. Interesse, perché il Suo richiamo ad un momento di incontro con la scuola, pur nei limiti di una visita necessariamente breve, attesta la volontà della Chiesa di avvicinarsi ai ragazzi e ai docenti. Di ascoltare e osservare da vicino tutte le energie, risorse, contraddizioni che animano una comunità così importante per la formazione della persona e per la crescita della società. Inquietudine, per l’effetto suscitato dalla risonanza pubblica del Suo articolo. Molti hanno letto tra le righe una nota di rimprovero e di biasimo nei confronti dei ragazzi e del nostro Istituto. Impressione che non rende giustizia né alla profondità delle questioni sollevate né alla Sua apertura ( e pazien- za..) nell’affrontare nodi sui quali la Chiesa e tutti noi oggi siamo chiamati a riflettere. Ho faticato a trovare la parola che rappresentasse esattamente il mio stato d’animo di fronte alle Sue riflessioni. Non poteva essere “delusione” né “rabbia” né “costernazione”. Tutte espressioni che chiuderebbero il varco alla possibilità del confronto di cui si nutre il dialogo. ”Inquietudine” invece è il segno di un disagio : per non essere stati capiti, per non essere riusciti a far emergere, oltre la comprensibile rigidità dei ragazzi e le “provocazioni” degli adulti, l’urgenza di ritrovare il senso della spiritualità nel cuore dell’esistente umano. Ma Inquietudine è anche l’animazione di ogni confronto, quando ci disponiamo alla possibilità del cambiamento affacciandoci nella prospettiva del nostro interlocutore. Agli occhi dei lettori, di quell’incontro animato da dubbi, fatica, ritrosia, desiderio di comprensione, è rimasta impressa solo l’immagine sconcertante del rifiuto dei ragazzi di unirsi in una preghiera collettiva! Chi conosce gli adolescenti sa quanto sia difficile per loro esporre in un rito collettivo l’anima della propria interiorità, di cui la preghiera rappresenta il momento più intimo e privato. Tra le righe di quella cronaca mi sarebbe piaciuto invece intravedere la levità dell’indulgenza.. Il tempo del dialogo sia la nostra animazione. Cordialmente Lina Puggioni LA RISPOSTA DELL’ARCIVESCOVO Illustre prof.ssa Puggioni! In primo luogo, sottolineo la bella citazione da Santa Teresa d’Avila!... Le sono molto grato del suo scritto, pervenutomi il 16 febbraio scorso. Grato anche per aver, lei, voluto rispondere e riflettere sulla Visita pastorale presso l’Istituto Tecnico Commerciale di Thiesi, il 25 novembre scorso. Ho apprezzato il suo evidente desiderio di interpretare un passaggio della ‘verbalizzazione’ della Visita a Thiesi, quello riguardante, appunto, l’Istituto nel quale lei insegna, con i sentimenti che hanno accompagnato la lettura del pezzo su Libertà: “interesse” e “inquietudine”. Quanto all’interesse, il suo rilievo risponde alle mie intenzioni di Pastore della Chiesa turritana, in una realtà così viva, importante palestra per l’esercizio della crescita personale comunitaria dentro la Scuola. Quanto all’inquietudine, lei coglie “tra le righe una nota di rimprovero e di biasimo nei confronti dei ragazzi e del nostro Istituto”. Sì, può darsi che anche in me abbia prevalso una sorta di ‘delusione’, dovuta alla difficoltà che, ancora una volta, ho trovato nei ragazzi per inserirsi liberamente e serenamente in un dialogo franco, mettendoci tutti, loro e noi, in gioco. Difficoltà ad accedere alle sollecitazioni, perché intervenissero, argomentassero o almeno proponessero una qualche domanda. La mia, anche a distanza di settimane, è una constatazione: semplice, realistica. Che mi ha lasciato una certa insoddisfazione, non perché la ‘lezione’ fosse andata così così, piuttosto perché alla fine mi sono trovato dentro una serie di improprietà che, IL CASO DEL “MACHETE ALLA CARITAS” Nei giorni scorsi ho avuto modo di leggere su quotidiani e social network del fatto successo nel “giardino” della Caritas a Latte Dolce, cioè del diverbio a colpi di machete tra due persone assistite dalla Caritas. Non avendo letto alcuna nota da parte della Caritas diocesana mi chiedo se la gravità del fatto sia stata tale o non sia frutto di una esagerazione mediatica. Lettera firmata Gentile lettore, la Caritas diocesana non ha redatto alcuna nota sul fatto di cronaca riportato da alcuni quotidiani, TV e social network, perché, nonostante le indicazioni riportate, non si è verificato all’interno degli spazi utilizzati dalla Caritas diocesana in via Solari 8, ma bensì nell’Istituto Santa Luisa adiacente. Appena la notizia è comparsa (dapprima nei social network) l’Ufficio comunicazione della Caritas Turritana ne ha verificato la veridicità e a stretto giro di telefonate ha potuto ricostruire i fatti ricollocandoli nella giusta dinamica. Ha così chiesto la rettifica alla redazione WEB del quotidiano che per prima ne aveva divulgato la notizia senza verificare (cosa che va sempre fatta) la correttezza dei dati forniti dalla fonte, per quanto autore- N.8 | ANNO CV LIBERTÀ PERIODICO ARCIDIOCESI DI SASSARI Proprietà ARCIDIOCESI DI SASSARI Reg. Trib. Sassari n.9 - 13/10/2008 Direttore responsabile: Paolo Atzei Vice Direttore: Leonarda Tola Caporedattore: Mario Simula vole fosse. Nel frattempo però altre testate giornalistiche avevano creato la notizia sulla prima errata diffusione. Non sembri banale la precisazione sulla collocazione del fatto perché nell’immaginario dei lettori acquista tutt’altro significato. Da una lite tra due persone (forse anche esagerata nel racconto mediatico) si passa a costruire situazioni fasulle di pericolo la dove opera la Caritas. Non è la prima volta che inesattezze o leggerezze giornalistiche distorcono la verità. Recentemente, in un articolo sulle povertà cittadine e l’operato del volontariato, la Caritas è stata definita “asso piglia tutto” ri- si può dire, abbiano determinato quel tipo di incontro: poco preparato, senza alcuni presupposti disciplinari, alla mercé della fantasia del momento, di fatto ingabbiato da qualche atteggiamento non sufficientemente sbozzato. Sono stato, settimane dopo, in una scuola più ‘originale’: la dirigente mi ha fatto entrare nelle aule e fatto mettere i ragazzi tutti in piedi, per rispetto!... Anch’io avrei potuto tenermi quanto di buono può essere emerso, ma ho preferito offrire un richiamo forte all’Istituto. E non ce l’ho con i ragazzi perché sono rimasti seduti durante la preghiera, piuttosto con una Scuola che, pur continuando a inserire nei suoi programmi la religione cattolica, concretamente poco o nulla fa per sostenere il valore della fede e i valori di civilizzazione ultramillenari che essa ha garantito nella nostra terra e tra la nostra gente. Così, per classi, essi avanzano verso punti indefiniti, a illuminare i quali non ci sono i tentativi per dirsi ed essere realmente cristiani, piuttosto una sorta di “connottu” religiosamente imprecisato, se non pagano, o ‘protosardo’!... Siamo in Quaresima, e immagini quanto io provi ad annunciare e amministrare la misericordia di Dio! Una parola sulla sua ‘identità’ religiosa: tutto il rispetto per gli aggettivi da lei usati per definirla, ma messi insieme (“laica”, “non credente” e “cristiana”), necessiterebbero di una qualche spiegazione, perché non sono tutti così conseguenti, anzi. Ancora grato, La saluto anch’io cordialmente. + Padre Paolo ferendosi ai fondi che il Comune di Sassari eroga a enti e associazioni di volontariato sociale, senza spiegare che quei fondi sono dati per i servizi che vengono resi in vece del Comune di Sassari che non può burocraticamente gestirli direttamente. Si è dipinto così l’Organismo ecclesiale come una organizzazione che cerca di accaparrarsi i fondi pubblici mentre svolge (pur-troppo) con i propri volontari funzioni amministrative per il Comune. Gian Franco Addis Resp.Ufficio Comunicazione della Caritas Turritana Gruppo redazionale: Gian Franco Addis, Antonio Brundu, Mariantonia Fara, Francesco Marruncheddu, Pietro Meloni, Marcello Mura, Michele Spanu Hanno collaborato a questo numero: Gian Franco Addis, Paolo Atzei, Antonio Brundu, Marina Corradi, Gerolamo Derosas, Mariantonia Fara, Francesco Marruncheddu, Marcello Mura, Luigi Muru, Mario Simula, Michele Spanu, Leonarda Tola. Direzione e Amministrazione L.go Seminario 2/a - 07100 Sassari - Tel. 079.20.21.877 Riferimenti web www.settimanalediocesano.it [email protected] Abbonamento Ordinario € 30,00 Sostenitore € 50,00 - Estero € 50,00 - Benemerito € 100,00 Stampa NUOVA STAMPA COLOR s r l Zona Industriale - Muros (SS) - tel. 079 345999 [email protected] Ai sensi dell’art. 13 del D. Lgs. 16/2003, vi informiamo che i dati in nostro possesso saranno mantenuti riservati e verranno trattati esclusivamente per soddisfare gli obblighi previsti dalla normativa in vigore. Primo Piano >>> continua da pag. 1 sti bambini da 0 a 2 anni si accompagna alla costante della collocazione geografica; i tragici decessi, clamorosi per numero e per la concomitanza , confermano i dati della Società Italiana di Pediatria, che dicono di un Sud Italia dove la mortalità infantile è del 30% più alta che nelle regioni settentrionali. Tutto questo accade in un quadro generale per altro confortante riguardo alla mortalità dei bambini nel confronto tra il passato e le condizioni attuali: nel 2011 in Italia ci si attesta a circa 4 decessi per mille nati vivi, contro i 347 per mille che morivano nel 1887. Una progressiva riduzione del tasso di mortalità dei bambini sotto i 5 anni che in Italia oggi è inferiore a quello medio d’Europa e degli Stati Uniti. Forse è anche per la consapevolezza di poter contare su livelli di efficienza a difesa della salute dei più piccoli che la cronaca di Catania, Napoli e Trapani è apparsa così insopportabile. Nelle nostre città tre bambini muoiono in situazioni , d’emergenza quanto si vuole, ma che un apparato di pubblica sanità attrezzato avrebbe potuto affrontare, scongiuran- >>> continua da pag. 1 do quelle morti e i lutti delle famiglie. I fattori economici e di sviluppo incidono sul tasso di mortalità infantile che nei paesi poveri del mondo, infatti, è ai livelli che l’Italia ha conosciuto negli anni ’30 e ’50 dell’altro secolo. Per analogia si dovrebbe dire che la differenza del tasso di mortalità infantile fra il Nord e il Sud e che oggi in Italia penalizza il Meridione, essendo in correlazione con il grado di efficacia ed efficienza del sistema sanitario nazionale pubblico e privato, trovi la sua causa nella disparità di condizioni economiche e sociali delle popolazioni. Ad un PIL regionale più alto corrisponde una speranza di salute superiore e per un bambino, nascere a Catania o a Trento, può fare la differenza tra vivere e morire. Del resto sempre più si avverte che anche la salute , il bene più prezioso, è un bene di mercato, ha un prezzo, comporta conoscenza dei luoghi e dei professionisti giusti, e come ogni merce, non è alla portata di tutti. Più elevato è il valore del bene, più salgono i costi. Niente di paragonabile, evidentemente, alla situazione degli indigenti nei Paesi in cui non si garantisce l’assistenza pubblica gratuita, ma anche in Italia l’accesso ai servizi sanitari di qualità non è uguale per tutti. “Basta la salute” si dice a quelli che hanno poco o niente, ma “vendono salute”. Senza ricavarne un soldo con cui comprarla, quando venisse a mancare. te sulla Roma degli imperatori e dei papi. Ed ecco i supporter olandesi del Feyenoord trasformarsi in vandali spietati a Campo de’ Fiori, in Piazza di Spagna, a Villa Borghese e in altre zone di una città che ha assistito tristemente, senza poter far nulla, allo strapotere dei vandali con sciarpe al collo. Nulla a che fare con il calcio, quello giocato. Lontani anni luce dal voler sostenere la propria squadra, questi vandali scesi da Rotterdam sono riusciti a mettere a ferro e fuoco la città, devastando in centro tutto quello che gli veniva sotto mano, arrivando ad aggredire addirittura uno dei suoi simboli, la fontana della Barcaccia, opera del Bernini, insultata da colpi di bottiglie che la hanno danneggiata irrimediabilmente, utilizzata come discarica, sfregiata da spray e coloranti, ferita nella sua plurisecolare bellezza (era stata appena restaurata, costo 200mila euro). Proprio in Piazza di Spagna, salotto buono del centro, si sono verificati gli incidenti più gravi, con la polizia costretta a rispondere con numerose cariche di alleggerimento al lancio di bombe carta da parte di un esercito di 600 ultras radunatisi sotto Trinità dei Monti. Immagini che hanno fatto il giro del mondo. Eppure, erano attese. Addolora dirlo, eppure è così. Tutti ben conoscevano le intenzioni, praticamente dichiarate, dei supporter olandesi, una “tifoseria” tristemente nota per violenza gratuita e devastazioni. Tutti sapevano che sarebbe andata così, con il codazzo, immancabile, di rimbalzi di responsabilità fra Comune, Questura, Prefettura, Ministero degli Interni e della Difesa. Ma allora, cosa non funziona? Spiace dirlo, ma non funziona la giustizia in Italia. Per intenderci, non fa paura la giustizia italiana. Il nostro Paese appare sempre più come un gigante disarmato, un adulto ingenuo. Tutti sanno che in Italia le forze dell’Ordine non possono difendersi più di tanto, che viene praticamente loro richiesto di tutelare e tutelarsi senza far ricorso alla forza. E che comunque le leggi, in materia, sono molto blande al massimo sono severe solo in apparenza. Questo, gli olandesi, lo sapevano molto bene. Se dei “tifosi” facessero nel loro Paese anche solo qualcosa di molto meno grave, succederebbe davvero di tutto: arresti, prigione, risarcimenti alle stelle, divieto stesso di rimettere piede su quel suolo per molti anni. In una parola: si fanno rispettare, in maniera forse anche eccessiva, ma tutto sommato giusta. Ma in Italia questo no. I carabinieri, la polizia, hanno paura di difendersi e di difendere per non venire poi essi stessi incriminati. E’ chiaro che con un esercito simbolico, si sentono liberi di fare quel che vogliono. Sono ben sicuri della impunità. “Paghiamo e facciamo quel che vogliamo” ha detto qualcuno di loro, e ancora “la polizia non interveniva”. Salvo poi far sapere, dall’Olanda, che né il Governo né i “tifosi” vogliono pagare niente, né chiedere scusa. Il problema sta da noi: nelle nostre leggi che spesso avvantaggiano il violento, in un eccesso di buonismo e di protezionismo che, in un cocktail tra impunità (assicurata) e scarsità di una eventuale pena, danno il lasciapassare a ogni genere di efferatezza. Il problema, però, non sono loro, o non sono solo loro. Il problema è un Paese che non sa più difendersi, tutelarsi, inasprire le pene come valido deterrente. Allora l’uomo dà il peggio di sè. Per la seconda volta è Coppa Italia TUTTI IN PIEDI PER LA DINAMO Michele Spanu A desso la parola scudetto non è più un tabù. La Dinamo Banco di Sardegna torna a testa alta in città dopo aver conquistato per la seconda volta consecutiva la Coppa Italia di basket, uno dei trofei più ambiti nella massima seria della pallacanestro. Il successo in trasferta contro le “scarpette rosse” della favorita Olimpia Milano ha regalato alla città un’ondata di energia che ha superato la cerchia degli appassionati della palla a spicchi diffondendosi a macchia d’olio. Il segno tangibile di questo entusiasmo sono stati i 170 supporter che hanno affrontato un’autentica odissea per raggiungere il palazzetto dello sport di Desio (sperduto nel cuore della Brianza, a decine di chilometri di distanza da Milano) e stare accanto ai biancoblù. Rientrati all’alba a bordo di un volo charter, i tifosi sassaresi si sono dati appuntamento direttamente in piazzale Segni dove hanno tributato coreografie, applausi e abbracci a Vanuzzo e compagni, autori di questa grande impresa sportiva. Ma non solo loro. Insieme ai tifosi e ai giocatori appena giunti da Desio c’erano migliaia di sassaresi che la sera prima avevano seguito la diretta da casa e che non potevano certo trattenere il loro affetto. Lo hanno fatto in maniera pacifica e gioiosa, come solo il basket riesce a fare, stringendo in un grande abbraccio la club house e lasciandosi andare a un entusiasmo irrefrenabile. “Questa vittoria è loro, perché senza i tifosi e il loro calore noi neanche esisteremmo”, ha commentato a caldo il presidente Stefano Sardara, che descrive l’indomani del successo come “il giorno delle sensazioni più profonde, perché ieri non c’è stato neanche il tempo di realizzare quello che stava succedendo”. Sardara ha poi aggiunto: “Quello che colpisce di questo successo è la prova di forza che ha caratterizzato l’intera partita e questo ci rende speranzosi per il proseguo della stagione”. Favoritissima alla vigilia, l’Armani si è dovuta arrendere per la seconda volta in due anni allo strapotere in coppa dei biancoblù, perdendo un titolo che le manca ormai da 19 anni (era il 1996, finale vinta contro la Scaligera Verona). Gli uomini di Sacchetti, esclusi dalla competizioni europee ma più forti che mai sui parquet italiani, sono riusciti a infrangere i sogni di glo- ria delle “scarpette rosse”, letteralmente travolte sotto i colpi di Dyson (27 punti), Logan (25, Mvp) e Sanders (20), un tridente che si è dimostrato micidiale fin dai primi minuti della gara. Il finale della storia lo conosciamo. Davide batte Golia. E Milano cade 101-94. “Lo abbiamo meritato – dice senza falsa modestia coach Meo Sacchetti - regalando anche un bello spettacolo”. Sì, uno spettacolo che ci restituisce l’orgoglio di essere sardi. 3 4 Politica&Società Libertà | 24 FEBBRAIO 2015 | Anno CV | numero 8 A cura di Michele Spanu Arzachena IN BREVE SPORT / GANAU CONTRO LA REGIA DELLA RAI Non è passata inosservata la sproporzione mediatica tra Milano e Sassari nel corso della diretta TV della finale della Coppa Italia di basket. Il presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau, ha scritto una lettera al direttore di Rai Sport per evidenziare il grave squilibrio nella gestione della regia a partire dall’inizio della partita laddove, durante l’esecuzione dell’inno nazionale, si inquadrava per tutta la durata dello stesso, con una lunghissima carrellata che durava appunto tutta l’esecuzione dell’inno, ogni singolo giocatore della sola squadra di Milano, escludendo dalla presentazione la squadra di Sassari. “È evidente – scrive Ganau - che in tal modo si è generata una grave diseguaglianza tra le due squadre, di fatto privando i tanti sostenitori sardi del piacere di vedere i propri beniamini nella fase immediatamente precedente la palla a due”. Il presidente ha chiesto pertanto pubbliche scuse da parte della Rai alla Società Dinamo, alla città di Sassari e a tutti i sardi. POLITICA / FORZA ITALIA SI MOBILITA Realizzare una nuova mobilitazione per rilanciare Forza Italia in tutta la Sardegna in vista dei prossimi appuntamenti elettorali. Il gruppo dirigente del partito si è riunito per fare un punto sulle nuove prospettive politiche nell’isola e riavviare “un percorso di confronto e aggregazione” sul territorio. Al vertice hanno partecipato i massimi rappresentanti del partito di Silvio Berlusconi nell’isola: da Salvatore Cicu a Ugo Cappellacci, da Emilio Floris a Settimo Nizzi, da Pietro Pittalis a Paolo Vella. L’incontro scaturisce dalla “profonda consapevolezza dello stato di crisi strutturale e di paralisi economica che attraversa la Sardegna in questo periodo”. E’ stata anche espressa “una volontà di rinnovamento che parta anzitutto da un’idea di Sardegna vicina alla gente” mentre è stata rinnovata piena fiducia al gruppo di Forza Italia in Consiglio regionale. ECONOMIA / AL VIA LA BORSA ITALO-ARABA Circa 700 persone registrate, 250 imprese presenti, 9 paesi rappresentati (Tunisia, Egitto, Libano, Algeria, Iraq, Oman, Arabia Saudita, Emirati Arabi e Italia), oltre 300 incontri d’affari tra aziende, 50 relatori e 10 seminari tematici rivolti al mondo produttivo isolano che hanno visto una partecipazione media di 80 persone per ciascuna sessione. Sono questi i primi numeri della Borsa Internazionale delle Imprese Italo Arabe che si è chiusa a Cagliari dopo due giorni di intensi lavori. “Sono numeri - dichiara Raimondo Schiavone, vice presidente nazionale della Camera di Commercio Italo Araba - che evidenziano il grande desiderio delle imprese sarde di misurarsi con la sfida dei nuovi mercati”. L’UNIONE FA LA FORZA L’ unione fa la forza. Con questo spirito si è riunito ad Arzachena il Tavolo tecnico del lavoro al quale hanno preso parte 14 sindaci della Gallura. Obiettivo del vertice: affrontare l’emergenza straordinaria che l’intero territorio subisce da tempo a causa della crisi economica. Il Tavolo, coordinato dal delegato alle Politiche del lavoro, Gianni Baffigo, ha visto all’ordine del giorno la firma del documento che sarà consegnato nei prossimi giorni all’assessore regionale degli Enti Locali, Cristiano Erriu. Nell’appello si chiede ufficialmente alla Regione una “condivisione reale e non fittizia delle decisioni in materia di pianificazione urbanistica e paesaggistica con le istituzioni locali, la proroga della legge sul Piano casa e la rivisitazione della legge urbanistica 130 che blocca gli investimenti privati nel nostro territorio a tutto danno del comparto turistico”. I primi cittadini non hanno certamente gradito le prime mosse della giunta Pigliaru e intendono dare un segnale di dissenso che possa arrivare con forza ai piani alti delle istituzioni regionali. All’invito del sindaco di Arzachena, Alberto Ragnedda, hanno risposto 13 colleghi: Giuseppe Fasolino e Giuseppe Meloni, nella doppia veste di consiglieri regionali e di sindaci, rispettivamente di Golfo Aranci e Loiri Porto San Paolo, Gianni Giovannelli (Olbia), Stefano Pisciottu (Santa Un Corso dei Vigili del Fuoco SICUREZZA AL PRIMO POSTO S i è chiuso con successo il ciclo di seminari sul tema “Tutela della integrità psicofisica del lavoratore e della popolazione” che il Comando dei Vigili del Fuoco, il Comune di Sassari, l’Università, la Società Italiana di Medicina del Lavoro, la Consulta Antincendi e l’Ordine dei Medici hanno promosso a partire dal marzo 2014. I seminari hanno riscosso un grande interesse e complessivamente hanno coinvolto oltre 2400 persone. All’origine degli incontri che si sono alternati nel corso di questi mesi (in tutto sei conferenze) vi era la necessità di costruire insieme un sistema per potere veicolare una corretta informazione alla popolazione e insegnare ad adottare comportamenti corretti e di autotutela. I relatori hanno affrontato da vari punti di vista e con ottiche professionali diverse le varie tematiche, approfondendo gli aspetti di rischio per la popolazione, la modalità per una informazione efficace in fase preventiva e sulle indicazioni dei comportamenti da tenere nelle emergenze. L’ultimo seminario, il 12 febbraio, è stato un momento di sintesi su come la collettività e le istituzioni si pongono in relazione alla sicurezza dei lavoratori e della popolazione. Riflessione estesa anche agli aspetti di assistenza e vicinanza alla popolazione, sia materiale che morale, e su come tutte le istituzioni e le realtà del territorio possano contribuire a “fare sistema” per avere risposte migliori e più efficaci. I lavori sono stati aperti dall’Arcivescovo Padre Paolo Atzei e dal Prefetto Salvatore Mulas. Tra gli interventi più apprezzati quello di don Gaetano Galia, direttore della Caritas Turritana, il quale ha esposto al pubblico la relazione sul “Contributo delle associazioni e delle reti sociali alla diffusione dell’informazione sui rischi”. Don Galia ha descritto l’importanza del volontariato come strumento di coesione sociale, soffermandosi in particolare sull’alto valore formativo per le giovani generazioni. La percezione del rischio è vissuta tra i giovani in maniera contrastante: basti pensare alle differenti valutazioni espresse in un sondaggio nei confronti di un’ipotetica situazione di spaccio di sostanze stupefacenti. Ecco perché sembra più che mai necessario ripartire dalla formazione delle coscienze. Avere cittadini più attenti nelle valutazioni permette di avere un società più coraggiosa sul fronte della sicurezza. Teresa Gallura), Angelo Comiti (La Maddalena), Romeo Frediani (Tempio Pausania), Gianfranco Pinducciu (Telti), Marisa Careddu (Luras), Francesco Pala (Palau), Antonio Satta (Padru), Antonio Tirotto (Aglientu), Antonio Scampuddu (Luogosanto), Piero Sircana (Oschiri). “Le battaglie sui grandi temi devono essere affrontate in modo compatto da tutti i sindaci - ha dichiarato Ragnedda -. Quando si parla di trasporti e di vettori aerei o navali, di edilizia, del comparto del sughero o del turismo, nessun sindaco può lottare da solo. Dobbiamo presentarci uniti al tavolo delle trattative perché ognuno di questi settori è collegato ed è di vitale importanza per l’intera economia gallurese. È fondamentale esserci tutti, per questo oggi abbiamo voluto allargare il nostro tavolo tecnico del lavoro, per avviare un approccio diverso ai problemi. Solo così si possono ottenere i risultati. Abbiamo deciso di redigere questo documento – spiega ancora Ragnedda dopo le dure proteste e gli appelli di aiuto provenienti dalle diverse associazioni produttive, di categoria, dagli operatori turistici, dai professionisti, dalle piccole e medie imprese e dagli artigiani”. IL PECORINO VEGETARIANO CONQUISTA LONDRA G iovanni Agostino Curreli è un produttore di pecorino come tanti altri. Ma i suoi prodotti hanno una specialità: una volta al mese lasciano l’isola per andare a rifornire Bill’s, una catena di ristoranti londinesi che offrono ai propri clienti cibo biologico. Il suo, infatti, non è un formaggio qualsiasi per via del caglio utilizzato per trasformare il latte in formaggio, che non è di origine animale, come in genere accade, ma viene ricavato dai fiori del cardo selvatico. Una differenza che va incontro alla richieste dei tanti vegetariani che si nutrono solo di prodotti animali che non comportino “spargimento di sangue”. Curreli non è il solo in Sardegna a produrre pecorino con questo sistema ma negli ultimi anni ha deciso di concentrare la produzione proprio su questo tipo di formaggi. I risultati sono impressionanti: degli oltre 60 quintali che produce ogni anno, il 90 per cento finisce all’estero, a un prezzo che va dai 12 ai 18 euro a chilo. Territorio A cura di Antonio Brundu 5 “Le nostre scuole non si toccano” SINDACI IN RIVOLTA commissari sarà obbligatorio ma non vincolante per le decisioni dell’esecutivo: “Abbiamo ascoltato le perplessità dei sindaci – ha spiegato Manca – per cercare di affrontare un problema che può essere risolto”. Al tavolo, sindaci dei tanti Comuni coinvolti: da Belvì a Santa Maria Coghinas, da Piscinas e sino agli undici rappresentanti della Provincia di Sassari. “Fondamentale ottenere la sospensione almeno per un anno – ha aggiunto Luciano Betza, sindaco di Codrongianos – per permetterci di organizzare la situazione nei nostri territori”. “La giunta e il Consiglio, insieme ai sindaci – ha risposto Manca – dovranno dialogare insieme per trovare una soluzione”. Proprio Codrongianos, ma la stessa situazione si è verificata anche a Piscinas, ha investito oltre un milione di euro per mettere a norma l’edificio scolastico che, dal prossimo anno, TUTTO IN VENDITA U no il 70 per cento della capacità complessiva installata, pari a 49 Mw. “Dettaglio non di poco conto” anche secondo le sigle sindacali che, nei giorni scorsi, hanno criticato più volte l’operato della multinazionale. Non è stato reso noto il prezzo dell’operazione e quanto questa ha fruttato alle casse di E On. A Fiume Santo, i parchi 2, 3 e 5 esprimono una capacità di generazione di circa 34 Mw. Un’importante fonte energetica, considerata la loro posizione e lo sfruttamento pieno del calore prodotto dal sole. Investimento prezioso per il fondo italiano che ha ipotizzato flussi di cassa stabili nel lungo termine. Per il territorio, la risposta e la conferma che la multinazionale tedesca proseguirà la sua opera di smantellamento, puntando a uscire dall’Italia spezzettando le vendite e concretizzando al massimo gli incassi. CAMPAGNA ABBONAMENTI A LIBERTÀ 2015 Abbonarsi è semplice e conveniente. Per ricevere il settimanale direttamente a casa vostra, con uno sconto rispetto all’acquisto diretto! Ecco le cifre: Ordinario Sostenitore Estero Benemerito assistenti?”. Per gli undici sindaci della Provincia di Sassari, la Regione dovrà dotarsi di una legge regionale sull’istruzione per non dipendere dalle decisioni di Roma. “Per far fronte ai nuovi costi – ha anche aggiunto il sindaco di Cossoine, Unali – saremo costretti a inserire nuovamente la Tasi che eravamo riusciti a togliere a vantaggio dei nostri cittadini”. Convenzione tra Comune e Tribunale E.On n altro atto nella fuga di E.On dal territorio del sassarese. L’ultimo, in ordine di tempo, la vendita degli impianti fotovoltaici di Fiume Santo, l’enorme distesa di pannelli solari che copre ettari di terreno incolto. Le attività solari sono state cedute dalla multinazionale tedesca al fondo privato F2i SGR guidato da Renato Ravanelli, manager che viene da A2A - dove è stato direttore generale - ma anche da Edison e Aem. Un affare, quello di giovedì scorso, che annovera sette parchi fotovoltaici, tre dei quali si trovano proprio nel Nord Sardegna e rappresenta- rischia la dismissione. In compenso, la Regione ha garantito un investimento di 5 milioni di euro per acquistare 40 scuolabus. “Dovremo far viaggiare i nostri figli su strade impraticabili – ha aggiunto l’assessore alla cultura di Ozieri Giuseppina Sanna – ma, soprattutto, con i vincoli di spesa imposti dallo Stato dove troveremo le risorse per pagare autisti ed € 30,00 € 50,00 € 50,00 € 100,00 RISCATTO SOCIALE U n convenzione tra il comune di Sassari e il Tribunale per offrire lavori di pubblica utilità in sostituzione di pene detentive o in caso di condanne pecuniarie. Occasione di riscatto sociale e di reintegro nella società per numerose persone, stando all’ordine del giorno presentato a Palazzo Ducale dai consiglieri Marco Manca (Sel) e Franco Era, Centro democratico, entrambi esponenti della maggioranza di centro sinistra. “L’interessato – hanno scritto – lavorando gratuitamente per il Comune, può evitare restrizioni peggiori, mettendosi a disposizione e al servizio obbligato della collettività”. Un’iniziativa che andrebbe a favorire anche l’educazione di tante persone nel loro rapporto con la comunità. Una prestazione non retribuita e che la legge prevede per portatori di handicap, malati, anziani, minori ma anche ex detenuti o extracomunitari. “Servizio utile alla collettività – hanno aggiunto i consiglieri – e soprattutto un risparmio di energie e risorse pubbliche per le amministrazioni in costante difficoltà”. Il Consiglio comunale darà mandato al Sindaco Nicola Sanna e alla giunta per attivare la convenzione con il Tribunale e far decollare un progetto utile, già avviato in numerosi altri comuni. Potete effettuare il vostro Oppure attivate il vostro versamento in un ufficio abbonamento allo sporpostale, compilando il tello bancario: bollettino intestato a: APS Libertà Periodico Diocesi di Sassari Largo Seminario 2/a conto corrente 91752402 APS Libertà Periodico Diocesi di Sassari Largo Seminario 2/a 07100 - SASSARI GRAZIE S cuole appena tirate a lucido e già a rischio dismissione, bambini costretti a fare chilometri per assistere alle lezioni, famiglie sul piede di guerra. I sindaci di mezza Sardegna, provincia di Sassari in testa, hanno intimato l’alt al piano di dimensionamento scolastico deciso dalla giunta regionale e alla soppressione di 29 pluriclassi su 169. “Revisione totale e sospensione di un anno” hanno chiesto nei giorni scorsi a Cagliari, durante la riunione della commissione cultura del Consiglio regionale. “Combatteremo con ogni forma di contestazione civile che la legge ci permette” aveva scritto nei giorni scorsi il sindaco di Cossoine, Alfredo Unali. Sino alla nuova speranza di qualche giorno fa, quando la commissione regionale, presieduta da Gavino Manca, ha garantito che tenterà la mediazione con la Giunta Pigliaru. Il parere dei IBAN IT 78 Y076 0117 2000 0009 1752 402 6 Territorio Libertà | 24 FEBBRAIO 2015 | Anno CV | numero 8 Il diario di Gianfranco Ganau/2 4 GIORNI, 1 PRESIDENTE Pubblichiamo la seconda e ultima parte del Diario scritto da Gianfranco Ganau nei giorni dell’elezione di Sergio Mattarella a Presidente della Repubblica. Venerdì 29 gennaio 2015 Prima votazione: ore 15.15 il Parlamento è strapieno inizia la chiamata. Aprono i senatori a vita seguiranno i senatori, i deputati ed infine i grandi elettori rappresentanti delle regioni. La RAI intervista tutti e tre i rappresentanti della Sardegna. Ore 16 si riunisce Forza Italia per valutare la proposta del Pd(Mattarella). Lunga attesa della chiamata per il voto. Nel frattempo si parla dei problemi della Sardegna con il Presidente Pigliaru e i deputati e i senatori (sardi e non). Ore 17.45 finalmente depongo la prima scheda nell’ urna. Sembrerebbe che la riunione di FI si sia risolta con l’indicazione di non confluire sul nome di Mattarella neanche alla quarta votazione. Il Patto del Nazareno salta definitivamente ? Vedremo... Eccoci per la seconda giornata di votazione. Solito affollamento e traffico tra aula, transatlantico e varie sale. Clima disteso. C’è la consapevolezza della necessità di compiere un passaggio dovuto, ma sostanzialmente inutile, nelle due votazioni previste per oggi. La giusta esigenza di cercare le più larghe intese su una scelta così delicata lo impone. Da domani è sufficiente la maggioranza assoluta. C’è un clima ottimistico o rassegnato (a seconda delle appartenenze) sulla possibilità che la candidatura di Mattarella possa andare a buon fine già da domani. Comunque molta attenzione a qualsiasi segnale che possa rappresentare novità rispetto allo scenario attuale. L’elezione del Capo dello Stato non è mai scontata... sino alla fine. Attendo il mio turno di votazione in sala lettura. Il posto più tranquillo del Parlamento. 11.45 ho votato. Ancora scheda banca. Stasera si replica. Arriva l’ormai solito sms del partito che ricorda che abbiamo l’impegno di votare scheda bianca anche a questa terza votazione. Ore 15.30 si riparte. Solita liturgia, le due chiamate dei senatori a seguire le due dei deputati. Ore 17.30 deposito la terza scheda nell’urna. Siamo tutti consapevoli che anche stasera non ci sarà nessun risultato utile. Il clima continua ad essere sereno, ottimismo tra i sostenitori di Mattarella. Da domani si fa sul serio. L’obiettivo è quello di eleggere il Presidente della Repubblica sin dalla votazione del mattino. I numeri dovrebbero esserci. Non resta che aspettare le prossime ore. Se qualcosa non dovesse funzionare per il meglio si aprirebbero scenari non facilmente governabili. Nell’attesa tra poco ci vedremo con molti parlamentari e senatori sardi insieme al presidente Pigliaru. Una buona occasione per affrontare i temi della nostra Regione. Sabato 30 gennaio 2015. Terzo giorno. Si riparte. Sarà buona la prima (o meglio la quarta)? 9.30 arrivo a Montecitorio. Che possa essere la giornata decisiva lo pensano in molti visto l’inusuale affollamento di bagagli al guardaroba. Arriva il quotidiano sms del Pd nazionale, questa volta dice: “Indicazione di voto senza eccezione alcuna: Mattarella”. Anche questo viene letto come un segnale positivo. Ripartono le chiamate al voto. Come al solito iniziano i senatori a vita. Vota Napolitano circondato da un evidente affetto: dopo il voto passaggio in transatlantico e puntatina alla bouvette, con passo incerto ma con la voglia di rilasciare dichiarazioni e di parlare affabilmente con tutti. Sicuramente un esempio, sotto tutti i punti di vista, per il suo successore. Ora bisogna solo attendere la chiamata al voto e poi lo spoglio. Nella speranza di vedere Mattarella presidente già questa mattina. Scambio qualche battuta in sala lettura con il senatore Cotti del M5S, anche secondo lui stamane è la volta buona. In attesa del voto parliamo dei problemi della Sardegna e delle novità in vista con il Presidente Pigliaru, i senatori e i deputati sardi. Ci siamo! Ore 12 voto. Ore 12.15 inizia lo spoglio. Poche schede bianche, sin dall’inizio l’impressione è che Mattarella possa prendere più voti del previsto. Ore 13: dall’emiciclo parte un applauso fragoroso, il quorum è superato: Sergio Mattarella è il nuovo Presidente della Repubblica. Gianfranco Ganau (fine) Valorizzare le mulattiere sarde COME IL CAMMINO DI SANTIAGO L e vecchie mulattiere dell’isola, soprattutto quelle in provincia di Sassari, assomiglieranno al Cammino di Santiago di Compostela, percorso che fin dal Medioevo ha portato migliaia di pellegrini e appassionati di trekking verso la tomba dell’apostolo Giacomo. Il progetto è di un’ equipe multidisciplinare di ricercatori e docenti del Dipartimento di Architettura, design e urbanistica dell’Università di Sassari - sede di Alghero, in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Architettura dell’ Università di Cagliari. Un percorso che punti a valorizzare le bellezze paesaggistiche del territorio, creando una rete che possa sostenere anche lo sviluppo socio economico delle zona attraversate dal cammino. L’idea è stata presentata nei giorni scorsi a Sassari dal responsabile, Enrico Cicalò, insieme agli altri membri dell’equipe: Maurizio Minchilli, Loredana Tedeschi, Laura Soro e Francesca Bua. L’agro di Sassari è stato scelto per testare il progetto chiamato “Rural Land Walks”. “È una rete di percorsi e sentieri – ha spiegato Cicalò - che vuole far conoscere una Sardegna diversa, spesso dimenticata”. Nei prossimi mesi Rural Land Walks cercherà di comporre questo filo di cammini in stile pellegrinaggio, o comunque legati al culti, insieme alla rete delle vie della transumanza, la rete dei sentieri naturalistici, la rete degli itinerari culturali, quella delle attività sportive e ricreative, coinvolgendo gli operatori economici localizzati nel territorio. Una sfida, certamente, che tutta la Sardegna può e deve comunque vincere. Buone notizie dall’Università di Sassari RIDOTTE LE TASSE L’ Università degli Studi di Sassari interviene a sostegno delle famiglie abbassando l’importo delle tasse universitarie. Per volontà del Rettore Massimo Carpinelli, la terza rata della tassa di iscrizione, in scadenza il 30 aprile 2015, sarà ridotta di 50 euro per tutti gli studenti che abbiano maturato almeno 40 Crediti formativi universitari nello scorso anno accademico. “Come è noto, la Regione Sardegna, a partire da quest’anno accademico 2014/2015, ha previsto l’aumento da 62 a 140 euro della tassa regionale ERSU, senza distinzione di fascia o reddito – spiega Massimo Carpinelli - Come Rettore ho preso molto seriamente questa situazione e sto vagliando attentamente ogni contromisura possibile. Nell’immediato, ho deciso di dare un concreto segnale di aiuto alle famiglie, coerentemente con la mia politica di sostegno al diritto allo studio”. La riduzione della terza rata di iscrizione è un’agevolazione che l’Ateneo avrebbe dovuto applicare a partire dal prossimo anno accademico 2015/2016, ma il Rettore ha voluto anticiparla per dare un sostegno reale agli studenti e alle famiglie che si trovano ad affrontare, ad anno ormai iniziato, un ulteriore esborso non preventivato. Magistero del Papa INTERVENTI DI FRANCESCO UNITI NEI VALORI FONDAMENTALI IL BISOGNO DI SPERANZA DEI GIOVANI L’unità dell’Episcopato, oltre a dare buona testimonianza al Popolo di Dio, rende un’inestimabile servizio alla Nazione, sia sul piano culturale e sociale, sia, soprattutto, su quello spirituale. Siete uniti nei valori fondamentali e avete in comune i tesori più preziosi: la fede e il popolo di Dio. Vedo, perciò, di somma importanza le riunioni comuni dei Vescovi di tutte le Chiese sui iuris presenti in Ucraina. Siate sempre generosi nel parlarvi tra fratelli! Sia come greco-cattolici che come latini siete figli della Chiesa Cattolica, che anche nelle vostre terre per un lungo periodo è stata soggetta al martirio. Il sangue dei vostri testimoni, che per voi intercedono dal Cielo, sia ulteriore motivo che vi sospinge verso la vera comunione dei cuori. Unite le vostre forze e sostenetevi a vicenda, facendo delle vicende storiche un motivo di condivisione e di unità. Ben radicati nella comunione cattolica, potrete portare avanti con fede e pazienza anche l’impegno ecumenico, perché crescano l’unità e la cooperazione tra tutti i cristiani. (Discorso ai Presuli Ucraini in Visita ad Limina Apostolorum, 20 febbraio 2015) Non si può dirsi cristiani e violare la dignità delle persone; quanti appartengono alla comunità cristiana non possono programmare e consumare gesti di violenza contro gli altri e contro l’ambiente. I gesti esteriori di religiosità non accompagnati da vera e pubblica conversione non bastano per considerarsi in comunione con Cristo e con la sua Chiesa. Il nostro tempo ha un grande bisogno di speranza! Ai giovani non può essere impedito di sperare. I giovani hanno bisogno di sperare! A quanti vivono l’esperienza del dolore e della sofferenza occorre offrire segni concreti di speranza. Le realtà sociali e associative, come pure i singoli che si adoperano nell’accoglienza e nella condivisione, sono generatori di speranza. Pertanto esorto le vostre comunità cristiane ad essere protagoniste di solidarietà, a non fermarsi di fronte a chi, per mero interesse personale, semina egoismo, violenza e ingiustizia. Opponetevi alla cultura della morte e siate testimoni del Vangelo della vita! La luce della Parola di Dio e il sostegno dello Spirito Santo vi aiutino a L’approfondimento guardare con occhi nuovi e disponibili alle tante nuove forme di povertà che gettano nella disperazione tanti giovani e tante famiglie. (Discorso ai pellegrini della diocesi di Cassano allo Jonio, 21 febbraio 2015) DESERTO, LUOGO DI ASCOLTO Il deserto è il luogo dove si può ascoltare la voce di Dio e la voce del tentatore. Nel rumore, nella confusione questo non si può fare; si sentono solo le voci superficiali. Invece nel deserto possiamo scendere in profondità, dove si gioca veramente il no- di Francesco Marruncheddu TEMPO DI ESERCIZI SPIRITUALI T empo di esercizi spirituali anche per il Papa e la Curia Romana. Come ogni anno, in Quaresima, anche la Curia dedica un congruo periodo di tempo alla riflessione e alla preghiera, e per quasi una settimana si ritira per “fare deserto” . A ricordarlo è stato lo stesso Papa Francesco all’Angelus di domenica scorsa, quando ha chiesto ai fedeli presenti in Piazza San Pietro di pregare per questo importante momento di crescita nello spirito. In quella occasione sono stati distribuite in piazza oltre 50 mila copie di un piccolo opuscolo dal titolo Custodisci il cuore, dono personale del Papa per la Quaresima. A distribuirli, fra i volontari, anche un bel gruppo di clochards, molti dei quali vivono nelle immediate vicinanze di Città del Vaticano, nel quartiere di Borgo e vicino a Via della Conciliazione, ed usufruiscono del nuovo servizio doccia e barberia predisposto a ridosso del colonnato di San Pietro. Nel pomeriggio la partenza per gli esercizi. Fino a due anni fa questi si tenevano in Vaticano stesso, presso la Cappella “Redemptoris Mater”, la celebre “Cappella Matilde” del Palazzo Apostolico. Già dall’anno scorso, anche la Curia invece va “in trasferta”, si stacca diciamo anche fisicamente dalla quotidianità del lavoro. Lo scopo è di poter risiedere in modo riservato e silenzioso, lontano dagli uffici del lavoro ordinario, per potersi dedicare con maggiore raccoglimento alla meditazione e alla preghiera. E anche quest’anno è stata scelta la “Casa Divin Maestro” di Ariccia, retta dai Paolini, ai Castelli Romani. E anche quest’anno, per raggiungerla il Pontefice ha scelto il pullman, condiviso come sempre da un bel gruppo di Cardinali, Vescovi stro destino, la vita o la morte. E come sentiamo la voce di Dio? La sentiamo nella sua Parola. Per questo è importante conoscere le Scritture, perché altrimenti non sappiamo rispondere alle insidie del maligno. E qui vorrei ritornare sul mio consiglio di leggere ogni giorno il Vangelo: ogni giorno leggere il Vangelo, meditarlo, un pochettino, dieci minuti; e portarlo anche sempre con noi: in tasca, nella borsa… Ma tenere il Vangelo a portata di mano. Il deserto quaresimale ci aiuta a dire no alla mondanità, agli “idoli”, ci aiuta a fare scelte coraggiose conformi al Vangelo e a rafforzare la solidarietà con i fratelli. (Angelus, 22 febbraio 2015) e officiali della Curia. Quasi una comitiva da gita, tutti insieme con semplicità e allegria, pronti per raggiungere il luogo del “deserto”. Due pullman che hanno così trasbordato il Pontefice, i responsabili della Segreteria di Stato e i capidicastero (prefetti, presidenti e segretari)della Curia. Bergoglio con il gruppo è partito in pullman intorno alle 16, uscendo dal Vaticano tramite il Cancello del Petriano, quello per intenderci a sinistra del lato esterno del colonnato, compreso tra il Palazzo del sant’Uffizio e il Braccio di Carlo Magno. Ad attenderlo, fuori, una piccola folla che lo ha salutato con affetto, scorgendolo fra i finestrini dei sedili. Poco dopo l’arrivo ad Ariccia, dove alle 18 sono iniziati gli esercizi spirituali. A predicarli è il carmelitano Padre Bruno Secondin, Docente Ordinario emerito di Spiritualità moderna e fondamenti di vita spirituale alla Pontificia Università Gregoriana, che nelle meditazioni quotidiane tratterà la tematica “Servitori e profeti del Dio vivente”. Le meditazioni, spiega Radio Vaticana, presentano una lettura pastorale del profeta Elia, una delle più grandi figure dell’Antico Testamento, difensore della fedeltà a Dio contro gli idoli. P. Secondin, seguendo il cammino di Elia, rifletterà sull’autenticità della fede: i temi delle meditazioni evidenziano la necessità di «ritornare alle radici» e avere il coraggio di «dire no all’ambiguità», passando «dagli idoli vani alla pietà vera», «dalla fuga al pellegrinaggio». Occorre «lasciarsi sorprendere da Dio», perché il Signore è un vento leggero, una «voce di silenzio lieve». Parlando dell’incontro di Elia con la vedova di Zarepta, Secondin ricorderà che i poveri ci evangelizzano. Quindi, indicherà i cristiani come testimoni di giustizia e solidarietà e profeti di fraternità. Verrà utilizzato il metodo della Lectio divina: la lettura della Sacra Scrittura accompagnata dalla preghiera che realizza quell’intimo colloquio in cui, leggendo, si ascolta Dio che parla e, pregando, gli si risponde con fiduciosa apertura del cuore. Durante gli Esercizi, come di consueto, vengono sospese tutte le Udienze private e speciali, compresa l’Udienza generale del mercoledì. 7 8 La seconda Visita pastorale di Mons. Atzei SCHEDA Abitanti: 12.000 Nuclei familiari: 3.500 Ultimi parroci: Don Giovanni Battista Manca (1970) Mons. Diego Serra (1970 – 2006) Don Renato Mauri (2006 – …) Organismi: Consiglio Pastorale (da rinnovare) L’esperienza durata 5 anni si è conclusa l’anno scorso Cons. Affari Economici Composto da 6 persone Gruppi e collaboratori: Catechiste Azione Cattolica (Tutti i settori) Gruppo Scout SS8 Gruppo Volontarie Vincenziane Gruppo della Visitazione Gruppo Missionario Gruppo Oratorio Parrocchiale Gruppo Corale (Adulti e Giovani) Gruppo Genitori Accoglienza Messa dei Ragazzi Gruppo Ministranti “Sacra Famiglia” Ministri Straordinari (5) Saluto iniziale Eccellenza Reverendissima, Caro Padre Paolo… La Parrocchia della Sacra Famiglia accoglie con gioia il suo Pastore e anche a nome di Don Renato le diamo il nostro più sentito benvenuto “Benedetto colui che viene nel nome del Signore” recita il Salmo, e chi più del Vescovo rappresenta la presenza viva e operante del Signore Gesù in mezzo al suo popolo. Tutti noi ma in particolare i ragazzi del Catechismo, in questi giorni si sono preparati a questo importante momento domandandosi: Chi è il Vescovo? Cosa rappresenta la sua figura? Aiutati dalle loro catechiste hanno imparato che * È anzitutto un sacerdote, nel senso pieno del termine, anzi è il più sacerdote di tutti, poiché ha la pienezza di questo immenso dono. * È il successore degli Apostoli * È il Capo della Comunità ecclesiale, della Diocesi nel nostro caso. * È il Pastore che guida il suo gregge (il bastone pastorale indica questa funzione) * È il Maestro della fede, che annunzia la Parola Ecco perché per tutti noi questi giorni diventeranno di fatto giorni di grazia, giorni carichi di significato per la nostra fede, giorni di crescita e di verifica del cammino fatto e di quello che rimane da compiere verso la meta alta della santità. Prima di ascoltare le sue parole ricordiamoci di quello che scrive S. Ignazio di Antiochia ai cristiani di Smirne e facciamo nostro il suo ammonimento: “Senza il Vescovo nessuno faccia niente che possa riguardare la Chiesa… dove si trova il Vescovo, là si trova la Chiesa Cattolica”. Libertà | 24 FEBBRAIO 2015 | Anno CV | numero 8 IN ASCOLTO DELLA VOCE DEL SIGNORE Il libro della fede, la Bibbia, contiene il messaggio di Dio, la sua Parola destinata a tutti gli uomini in genere e ai singoli in particolare. A ispirarla è lo Spirito Santo, che guida alla comprensione della Verità tutta intera, per la salvezza dell’uomo. Così la voce del Signore, tramite la Parola accolta, creduta, pregata, praticata, richiama continuamente le ragioni costitutive del cosmo e della storia e a un tempo i criteri per fare discernimento spirituale e prendere decisioni ecclesiali, per il bene della comunità cristiana. Il momento che sta vivendo la comunità della Sacra Famiglia potrebbe essere un piccolo esempio per come al Signore si debba richiedere grazia di illuminazione della mente e forza per le decisioni del cuore e docilità di ascolto per giungere a conclusioni condivise, quelle che permettono di vedere i vari soggetti ricercare la volontà di Dio. Quando don Renato Mauri, il parroco, circa due anni fa, aveva manifestato il desiderio di trascorrere nella sua terra di origine un anno sabbatico, di riposo attivo, non mi aveva sorpreso perché, fin dalla morte del padre, prefigurava i suoi anni futuri vicino alla sorella. Dagli inizi del 2014 ci siamo incontrati almeno una volta ogni tre mesi: lui per chiedere di essere aiutato nella sua decisione e io a garantirgli la necessaria serenità. Ho sempre precisato che i tempi gli avrei dettati io, suo vescovo, così come i criteri anche di quest’anno di riposo, rimanendo in contatto con la parrocchia e col vice parroco don Giuseppe Faedda, che la sta amministrando. Tutti insieme, vescovo, parroco e vice, si sta cercando di focalizzare meglio quale possa essere la volontà di Dio per don Renato, per la parrocchia e per la stessa diocesi. Per don Renato, che si consulta costantemente con don Giuseppe e con il vescovo, dovremmo avere la stessa libertà con cui si sentì anni fa accolto in questa diocesi e con cui lo si ringrazia se dovesse ora lasciarla. Dono di Dio allora, dono oggi di questa Chiesa ad un’altra Chiesa sorella. La Visita pastorale ha trovato la comunità ben compresa della situazione, disposta e serena di fronte ad ogni possibile scelta, grazie alla matura responsabilità con cui don Giuseppe sta amministrando la parrocchia, avendo al suo fianco ottimi collaboratori. In tale dinamismo di discernimento, si sta giungendo alla decisione finale, già sufficientemente chiara agli occhi e al cuore del Pastore. INCONTRO CON I MALATI IL GRUPPO DELLA VISITAZIONE I giorni della Visita nella parrocchia della Sacra Famiglia sono stati venerdì 16 gennaio, domenica 18, martedì 20 e mercoledì 21. Anche se non tutti pienamente occupati, si sono rivelati necessari per sopperire a giornate particolari come quella di sabato 17, impegnata esclusivamente per il Convegno Interreligioso di Stintino. L’inizio, dunque, il 16 gennaio, con un breve momento di preghiera nella parrocchiale presenti una trentina di fedeli e l’esortazione ad accompagnare spiritualmente il Pastore nei giorni della Visita. L’incontro con i malati evidenzia la precisa scelta di quelli allettati, più gravi, così come di qualche benemerito collaboratore della comunità. È un pellegrinaggio sempre confortante, mai pesante, piuttosto arricchente. E che dona tanta gioia. In alcuni casi ascoltiamo edificati, tanta è la spiritualità della Croce che li ha segnati ed essi incarnano e vivono. Poco più di una diecina i malati visitati, in circa quattro ore con una piccola coda pomeridiana, con una sosta significativa in ogni casa, come tutti si attendevano. Per tutti la preghiera speciale e la benedizione del Signore. È il gruppo fondato da mons. Diego Serra nel 1994 per la visita sistematica alle famiglie, soprattutto a quelle più bisognose di evangelico conforto a causa di età, solitudine, malattia, lutto, o altro. Don Diego ripeteva, nella visita precedente, che a questo gruppo teneva molto, perché il più missionario e caritativo. E guardando il numero delle volontarie, si può dire che ci sia stata qualche assenza per anzianità, supplita da qualche nuovo inserimento. Colpisce la chiarezza della finalità che ha il gruppo e la passione con cui le volontarie vivono questa bella missione. Con loro e con gli altri fedeli presenti recitiamo, poi il Rosario, su uno schema dei Misteri atto a favorire una preghiera consapevole, attenta, partecipe. MESSA DI APERTURA Subito dopo, Messa di apertura. Nell’omelia, padre Paolo si sofferma prima a spiegare le finalità della Visita: l’unità della comunità locale e diocesana, la vita di grazia, la conoscenza dei problemi, l’incoraggiamento dell’annuncio e dell’educazione della fede, il sostegno ai collaboratori, il ringraziamento. La Visita partecipa di questa grazia delle divine Visitazioni nel segno delle mediazioni sacramentali che Gesù Cristo ha affidato agli Apostoli e per loro alla Chiesa. Il vescovo è non solo celebrante, amministratore dei divini misteri, ma testimone e garante dell’esercizio sacramentale della misericordia divina, specie nella riconciliazione dei peccatori. LA VERIFICA Questo momento viene vissuto nel salone. Azione Cattolica (AC). Comprende tutti i settori: Ragazzi, Giovanissimi, Giovani e Adulti. Questi riflettono sul loro percorso di fede, esercitano con l’adorazione la spiritualità propria e con i campi estivi sviluppano la dimensione associativa. Accanto agli adulti, esiste un gruppo di adultigiovani, 30-40 anni, che modulano il carisma AC per le esigenze di questa fascia d’età. I Giovani approfondiscono il tema della famiglia, alla luce dell’apposito Sinodo straordinario e collaborano con la Caritas per servizi dell’ostello maschile. I Giovanissimi, oltre a tutto il lavoro formativo ordinario, stanno programmando un loro coinvolgimento in un progetto di carità. Con i giovani partecipano alle iniziative diocesane di preghiera e campi-scuola. I Ragazzi fanno un percorso diverso nell’approccio, con tutta la ricchezza di esperienza diocesana, locale. Sacra Famiglia- Sassari A cura di P.P. AGESCI-Sassari/8. “Quattro anni fa, ricorda, Eccellenza, stavamo morendo, poi il miracolo della rinascita grazie a un buon impegno di ex capi che hanno ripreso a lavorare”. Il gruppo comprende 60 scout (8-19 anni), 12 i capi, un forte impegno formativo, il coinvolgimento delle famiglie. “Eccellenza, un favore: ci mandi un assistente!”. Volontariato Vincenziano. Quindici le volontarie effettive, cinque esterne. Trentacinque le famiglie assistite sistematicamente, tre saltuariamente. Fra loro, anche famiglie di altri Paesi. Impegno vincenziano è “essere vicini, ascoltare, capire, confortare, aiutare”. Particolare attenzione viene riservata alle famiglie più numerose con figli in età scolare, ai malati e agli anziani. Gruppo Missionario. Sorto nel 2012, conta 28 iscritti, che rispondono alle finalità essenziali: preghiera e sensibilizzazione. Incontri con vari Missionari. Attività per fondi da destinare ad opere missionarie e a singoli missionari (Suore del Getsemani, don Emanuele e don Francesco). Oratorio. È ancora ai primi anni di vita e in fase di continua organizzazione. Quindici gli adulti collaboratori, compresa la coppia di responsabili. Giocare con i fanciulli è già educarsi ed educare, riscoprirsi genitori e figli, insieme. Settanta i bambini e i ragazzi che lo frequentano, dai 6 anni. Aperto tutti i giorni per due ore, presenti tre animatori adulti. Obiettivo: portare il maggior numero di ragazzi. Sogno: un campetto polivalente! LA CATECHESI. Otto le catechiste per la formazione iniziale di 150 ragazzi, dalla prima elementare al postCresima. Alla formazione dei catechisti provvedono i sacerdoti della parrocchia ed i corsi diocesani. La risposta è buona, quanto ad attenzione, meno per la partecipazione alla Messa domenicale. LA LITURGIA. Sempre a fondamento della vita cristiana, la liturgia esige formazione, preghiera, conoscenza dei Sacramenti, comunione fraterna, forza missionaria. Ad essa provvedono, con il sacerdote celebrante, l’assemblea dei fedeli, e coloro che prestano il loro servizio: i chierichetti, una trentina, seguiti da una responsabile, vanno dalla più tenera età a quella giovanile-adulta. Oltre ai chierichetti converge alla solennità della liturgia il coro parrocchiale. Costituito nel 2003, c’è chi suona, chi canta, soprattutto la Messa delle 11,00, e in altre circostanze. Ha un suo repertorio, che nelle esecuzioni offre all’ascolto. Ad esso si unisce la domenica quello dei bambini e dei ragazzi. Infine, di particolare importanza la figura e il servizio prezioso offerto dalle cinque ministre straordinarie dell’Eucaristia. All’accoglienza provvede un gruppo di genitori, significata al termine della celebrazione anche da un buon caffè… ALTRI ADEMPIMENTI CONCLUSIONI Martedì 20 gennaio, ecco la visita alla Scuola dell’Infanzia e delle Elementari di via Oriani. Centinaia i bambini e i fanciulli ai quali padre Paolo si rivolge con la solita confidenza. Lo salutano attraverso canti e poesie. Tanti anche gli insegnanti presenti. A sua volta, padre Paolo, coinvolge tutti con i soliti bans festosi, con la preghiera e lasciando un ricordino di padre Zirano a tutti. Nel pomeriggio, visita ai giocatori della Torres. Assistiamo a un momento conclusivo dell’allenamento. Poi, ecco Mister Bucchi. Per lui salutiamo Mister Cosco, che si è da poco ritirato per curarsi. Riceverà per e-mail, il saluto del vescovo. Foto di gruppo, preghiera e benedizione conclusiva. A seguire, Messa conclusiva della Visita, con una bella partecipazione di fedeli. Nell’omelia, vengono offerti gli spunti delle conclusioni, a partire dal tema evangelico dell’umanizzazione dei rapporti con Dio e tra gli uomini. Conclusa la celebrazione dell’Eu- - La prima conclusione riguarda l’impegno altamente responsabile di tutti, in questo momento che la Comunità sta affrontando verso il suo futuro prossimo, data la scelta del parroco don Renato Mauri di tornare nella sua terra e chiesa di origine. Un momento che si sta rivelando edificante, costruttivo, grazie alla serenità con cui lo stanno affrontando il viceparroco e i più stretti collaboratori, gli operatori pastorali, le famiglie dei fanciulli e ragazzi, le aggregazioni. - Rispetto alla prima Visita, la Comunità ha acquisito maggior consapevolezza e maturità: si rivede dentro le strutture che la identificano, è riuscita a coinvolgere nel campo educativo della fede, della formazione specifica (AC, Scout, Volontariato, Missioni, …). Emerge un evidente fervore, dono di Dio perché frutto di un’adesione di fede profonda, convinta, nella costruzione del suo Regno in questa porzione della Chiesa turritana. - Ancor più in particolare: va sot- caristia, ci si reca nei nuovi bei locali degli Scouts. Era programmato venissero benedetti al termine della Visita pastorale. Come avviene. Tutti presenti e ben contenti di aver tanto ben di Dio. Per chi ha visto gruppi scout in lugubri tuguri e tristi scantinati, sa che qui c’è la mano di Dio. Si gioisce e si fa festa insieme, con i vari settori, i cui membri si sono insediati nelle nuove aule loro riservate. Ci spostiamo nell’aula del gruppo giovani-adulti AC. Hanno invitato il vescovo per affrontare alcune problematiche inerenti il tema sinodale della famiglia, i cui aspetti stanno informando il percorso formativo del gruppo. Dopo una presentazione dei possibili punti critici, intuibili, l’Arcivescovo chiede che vengano formulate specifiche domande. Eccole: sul matrimonio Sacramento e sue implicazioni, sulla procreazione responsabile, sulle adozioni (comprese quelle di coppie omosessuali), sul mutuo amore come fine comprimario realizzativo della personalità dei singoli e della coppia. tolineato che una certa armonia deriva da una buona organizzazione della vita e attività della parrocchia, a livello educativo (gruppi, oratorio, catechismo); a livello celebrativo (animazione liturgica, servizi, ministranti, cori, accoglienza,…); a livello caritativo (l’attenzione concreta ai poveri tramite le opere di carità); a livello missionario (con la visita agli anziani soli, ai malati, e con i tentativi di prefigurare nuovi possibili settori di evangelizzazione; per esempio, con la costruzione di un campo sportivo polivalente, …); a livello amministrativo (per riconoscere la fedeltà al rientro bancario puntuale, per il prestito richiesto). - Sarà mio compito accompagnare la Comunità verso il futuro che si sta prefigurando, non facendo mancare la guida con l’auspicata collaborazione, in continuità con gli ultimi anni. DOMENICA 18 GENNAIO Una bella giornata di sole, ancorché fredda, accoglie nell’aula ecclesiale della Sacra Famiglia, centinaia di fedeli e di bambini e fanciulli. Dopo vari preparativi, la celebrazione. I bambini cantano invogliati dal coro ad essere attivamente partecipi. Il tema della liturgia è l’ascolto e la ricerca di Dio. Ascolto, quando Lui ci parla, ricerca quando noi rispondiamo sapendoci cercati, perché amati. Così ai bambini viene spiegato come può parlarci e cercarci il Signore e come dobbiamo ascoltarLo e cercarLo. Samuele è formato ad ascoltarLo, Gesù stesso dice come e dove cercarLo: facendo esperienza di Lui. Da qui, la possibilità della chiamata e la necessità della risposta. È la risposta di ogni vocato! La Messa prosegue con le preghiere, offertorio e i doni, i canti. Dopo, il caffè e ancora in chiesa ad interrogare il vescovo: “Ti piace fare il vescovo?” “Sì, molto!”, “È difficile?” “Certo, ma è bello!”, “Non ti stanchi mai?” “Un po’, ogni tanto!”, “Quando hai saputo di essere vescovo, che cosa hai provato?” “Una grande emozione!”, “Che cosa ti piace di più fare?” “Stare con i bambini e confessare”, “Che cosa provi o che cosa senti?” “Tanta gioia”, “La cosa più bella della tua giornata?” “Poter lavorare per il Vangelo”. L’indomani, mercoledì 21, visita alla Scuola Media n. 12, in via P. Mastino. Veniamo accolti da una rappresentanza delle centinaia di alunni. Alcuni hanno preparato una piccola serie di domande, che vengono rivolte al Vescovo per meglio conoscere o almeno essere informati su aspetti della vita sociale, della cultura, della fede cristiana e di altre fedi. 9 10 Vita diocesana Libertà | 24 FEBBRAIO 2015 | Anno CV | numero 8 Scout: Giornata del pensiero 2015 I giovani di AC si ritrovano a Ittiri #AGIAMOINSIEME D omenica 22 febbraio, i gruppi scout turritani, Agesci e Cngei, si sono ritrovati a Porto Torres insieme ai gruppi Agesci Alghero 4 e Sassari 3, per vivere la tradizionale Giornata del Pensiero. La Giornata, ideata nel 1932 dalla Conferenza Mondiale del Guidismo, si celebra in tutto il mondo il 22 febbraio, in ricordo della nascita di Lord Baden Powell, fondatore del Movimento Scout, e della moglie Lady Olave, fondatrice del Guidismo. Alla giornata hanno partecipato centocinquanta scout insieme ai loro capi. Per l’occasione è stato scelto un tema per far riflettere i ragazzi di tutte le età, in modo diverso e quindi a diversi livelli di comprensione e con diversi strumenti educativi: #Agiamoinsieme – Insieme possiamo cambiare il mondo … partendo dai nostri quartieri e dalle nostre città. Un tema che trae spunto dal tema generale proposto dalla Conferenza del Guidismo e da una frase del fondatore (“Lasciate il mondo un po’ migliore di come lo avete trovato”). Il tema proposto da WAGGGS per il 2015 è l’Obiettivo di Sviluppo del Millennio n°8 - “Sviluppare un partenariato mondiale per lo sviluppo”: collaborando insieme è possibile costruire un nuovo sviluppo. Aver scelto di vivere insieme questa attività è una prima concretizzazione del tema. All’inizio della giornata, dopo una breve cerimonia di apertura, durante la quale è stato ricordato il tema della giornata, la celebrazione della Santa Messa, presieduta da don Pierangelo Muroni. La necessità di aprirsi e di collaborare per realizzare un mondo migliore, lasciandosi guidare dalla Parola di Dio; superare le diffidenze per esser un unico corpo; lasciarsi “addomesticare” dalla Parola per essere cristiani testimoni della buona novella. La celebrazione è stata partecipata attivamente dai bambini e dai ragazzi. Al termine della Santa Messa, sono iniziate le attività, differenziate per età e distribuite in diversi quartieri della città. Nonostante la pioggia, i ragazzi hanno attraversato la città di “ADORO IL LUNEDÌ” Porto Torres, alla scoperta della storia e dei monumenti della città. Per la città è stata un’occasione per osservare e per conoscere una proposta educativa che ha permesso a tanti “giovani” di diventare cittadini attivi. I lupetti e le coccinelle hanno vissuto un gioco a tappe alla scoperta della storia bimillenaria di Porto Torres: dalla originaria Turris Libisonis all’epoca romana, dal giudicato fino alle vicende della corazzata Roma. Gli esploratori e le guide hanno affrontato una caccia al tesoro scoprendo i diversi monumenti e luoghi significativi della città. Luoghi che Porto Torres è andata riscoprendo anche grazie a Monumenti aperti, manifestazione che si svolge ormai da diversi anni. I rovers e le scolte hanno dovuto modificare l’iniziale programma che prevedeva una “fiera delle abilità” da svolgersi nel Villaggio Satellite. La pioggia ha infatti impedito la realizzazione dei vari stands musicali, coreutici, sportivi. Nonostante il meteo non favorevole, i ragazzi hanno coinvolto alcuni loro coetanei in attività varie. Per i rovers e le scolte è stata un’occasione per conoscere e provare il parkour e lo skate; gli altri ragazzi hanno avuto la possibilità di incontrare e conoscere lo scautismo, giocando a roverino. Il tutto si è svolto in un clima di piena condivisione culminato con un pranzo comune. Al termine della giornata, sono stati ricordati i temi che hanno fatto da sfondo alle ultime otto Giornate del Pensiero: temi estratti dagli obiettivi del nuovo millennio, lanciati dalle Nazioni Unite. Un momento per focalizzare gli obiettivi raggiunti e quelli che hanno necessità di un ulteriore impegno da parte di tutti gli uomini e le donne. Prima dei saluti, il gesto simbolico conclusivo della Giornata del Pensiero: la consegna del “penny”, la moneta (1€) che ogni scout versa nel Thinking Day Fund, ovvero un fondo che si propone di raccogliere i penny di scout e guide per finanziare progetti per aiutare Guide e Scout in tutto il mondo. Luca Muru L unedì è spesso sinonimo di stanchezza; ci ricorda, dopo il riposo della domenica, che ricominciano la scuola, il lavoro, gli impegni, la fatica. Eppure i giovani e giovanissimi di Ac hanno scelto di ritrovarsi a Ittiri, lo scorso 23 febbraio nella parrocchia di San Francesco, per dire che il Lunedì è bello quasi quanto la Domenica. Il secondo momento di preghiera organizzato dal Settore Giovani - il primo si svolse nella chiesa delle Missioni il 1 dicembre 2014 - ha avuto come tema portante il sacrificio. Tramite le testimonianze tratte dalle figure del Beato Padre Francesco Zirano, Don Pino Puglisi e Santa Gianna Beretta Molla, i giovani presenti hanno riflettuto e pregato sull’importanza di fare della propria vita dono per gli altri. Dagli scritti del Beato Zirano emerge forte la scelta di morire senza rinnegare Cristo e senza rinnegare l’amore per il prossimo; “è ancora attuale il sacrificio nella vita dei giovani e giovanissimi di oggi?”, questa la domanda forte e provocatoria proposta nel libretto consegnato ai presenti. Della figura di Puglisi è emersa la forza, caratteriale e vocazionale allo stesso tempo, che il parroco di Brancaccio ha tirato fuori per dire “no” alla mafia; anch’egli ha pagato con la vita il desiderio di giustizia che l’intero quartiere in lui aveva riposto. Vita tolta, la sua, non certo di sorpresa; “vi aspettavo” sono state le sue ultime parole. Sacrificio per amore della vita che nasce, invece, quello di Gianna Beretta Molla che davanti alla possibilità di sopravvivere, ha scelto di far nascere la figlia a costo della sua stessa vita; “scegliete - e lo esigo, il bimbo. Salvate lui!”. In lei emergeva la scelta di madre, di medico, ma soprattutto quellla di cristiana che come tale ama la vita, e in particolare quella che sta per nascere, più di se stessa. Per i ragazzi oggi è sicuramente difficile capire che abbandonarsi a Cristo significa donare se se stessi e la propria vita per Lui. Anche i fatti di attualità purtroppo ce lo ricordano; Don Virgilio Businco, parroco di San Francesco, ha ricordato il massacro dei cristiani copti di alcuni giorni fa. Le loro ultime parole sono state “Gesù Cristo”, segno di un’ adesione e affidamento totale a Lui. Insieme ai giovanissimi e Giovani dell’AC hanno partecipato tanti giovani della parrocchia di San Francesco ma anche della vicina San Pietro in Vincoli. Con loro gli adulti dell’Azione cattolica parrocchiale, a significare il grande desiderio di stare insieme e l’accoglienza che a Ittiri, si sa, non manca mai. Il settore Giovani li ringrazia per la vicinanza dimostrata con la partecipazione, insieme a Don Virgilio e al collaboratore Marcello Piredda, anch’egli sempre vicino all’AC. Il prossimo appuntamento è fissato per Lunedì 8 giugno, il luogo sarà comunicato al più presto. M.M. 11 Incontro sulla figura di Padre Manzella ANIMATO DA CARITÀ CONCRETA S abato 14 febbraio si è tenuto nella chiesa del SS. Sacramento un incontro organizzato dal Centro Diocesano Vocazioni sul missionario vincenziano Padre Giovanni Battista Manzella. Padre Erminio Antonello, rettore del collegio “Alberoni” di Piacenza e curatore dell’Epistolario Manzelliano, ha illustrato i tratti salienti della spiritualità manzelliana arricchendoli con gli scritti e i racconti del Servo di Dio, facendo emergere la sua concretezza e attualità. L’incontro, ben strutturato, è stato una piacevole sorpresa e con grande competenza musica, arte e fede hanno dato onore al grande missionario. Le note del quartetto d’archi dell’associazione “Il Violino” di Sassari hanno elevato lo spirito predisponendo all’ascolto, aiutate dal maestoso mosaico che celebra la gloria dell’Eucaristia che domina il presbiterio della chiesa. Quella di padre Manzella è stata una vita totalmente donata a Dio che è amore, animata da una carità concreta, reale, con il cuore sempre rivolto al Cielo ma i piedi ben saldi su questa terra perché sapeva che nel prossimo, nel più misero e bisognoso si può incontrare lo splendido volto di Cristo. Ed è proprio questo che attesta nei suoi anni di missione: ha visto e toccato realmente il Figlio di Dio nei poveri perciò diventa testimone credibile e coinvolgente. Dice padre Antonello: “Era attento ai biso- gni della gente e la missione consisteva non nell’aspettare che la gente andasse in chiesa, ma era lui che andava nelle case “a pescare i peccatori” - come diceva lui. La sua missione coincideva con un annuncio gioioso”. L’aspetto fondamentale della vita di Padre Manzella, attorno al quale ruota tutta la sua opera è il forte cristocentrismo. Lui stesso scrive: “Gesù è il centro, è il principio e la fine. È creatore nostro. Le cose esistono per Gesù. Io in Gesù vivo. Terminerò tuffato in Gesù nell’abisso di sua bellezza, di sua bontà di sua sapienza. Il mondo tutto è nulla rispetto al tutto che è Gesù. In Lui starò, con Lui vivrò, in Lui morrò, con Lui regnerò”. Per seguire Cristo e servirlo non esiste un’età privilegiata, una condizione sociale ideale, un tempo stabilito; è solamente necessario affidarsi con la docilità e l’abbandono di un bambino e seguire la via da Lui tracciata con determinazione e tenacia. La parte finale dell’incontro, dedicata agli interventi, ha permesso ai partecipanti di approfondire ciò che maggiormente aveva colpito il loro interesse e ha dato vita ad un breve ma vivace dialogo. Attraverso questa iniziativa Padre Manzella, ancora oggi, ha offerto spunti di riflessione ad ogni cristiano su come vivere il Vangelo nel quotidiano e in maniera concreta, per essere veri testimoni di Cristo. don Gerolamo Derosas IN BREVE DALLE SOTTOZONE A seguito dell’incontro svoltosi in Episcopio tra l’Arcivescovo e i Vicari delle zone pastorali, la Sottozona urbana Monte Rosello – Latte Dolce, si è riunita in data 19 febbraio 2015 per discutere su la “Proposta per la Quaresima dei Giovani”. I sacerdoti delle nove parrocchie hanno accolto l’idea e si sono accordati per far convergere i giovani presso la parrocchia del Buon Pastore ogni martedì delle settimane di Quaresima alle ore 20,00, esclusi il 24 marzo perché si è impegnati per la preghiera in occasione della Giornata dei Missionari Martiri e il 31 marzo appuntamento penitenziale in Cattedrale. La scelta optata dai sacerdoti tra i vari schemi proposti dall’Arcivescovo, è stata quella dell’Adorazione eucaristica integrando Parola di Dio, brevi testimonianze scritte, canti e preghiera silenziosa. Alcuni giovani si impegneranno per predisporre ad ogni appuntamento un sussidio con i seguenti temi: Cristo sacramento della Chiesa, il Battesimo, la Cresima, l’Eucaristia. LABORATORIO DI GIOCOLOGIA Suor Maria Rosa è tornata alla Casa del Padre POCHE PAROLE, PROFONDA UMILTÀ “Che il nostro essere profondo, ogni nostro gesto, ogni parola della nostra vita,che tutto sempre scaturisca, provenga, emani, nasca dalla Carità”. (Sr. Guillemin) a nostra Comunità della Figlie della Carità è profondamente addolorata per la perdita della cara suor Maria Rosa Obino, che per circa nove anni è stata nostra guida e testimone di umiltà e dolcezza. Originaria di Sorso, ha lasciato la sua famiglia per consacrarsi al Signore 62 anni fa. Fin da giovanissima suora ha svolto il suo servizio di Caposala presso la clinica pediatrica di Cagliari per circa 30 anni per essere poi trasferita ad Ozieri, dove ha lavorato come infermiera nel reparto di medicina e servito la Comunità con l’incarico L di suor Servente. Successivamente ha avuto la possibilità di prendersi cura delle suore anziane presso l’infermeria della casa “Santa Luisa” a Sassari e ha proseguito poi la sua vita di servizio presso le Cliniche Universitarie, sempre a Sassari. Infine, come ultimo incarico, abbiamo ricevuto il dono di poterla avere tra noi come suor servente nella nostra casa delle suore ospedaliere di via Principessa Maria. Tutti l’hanno amata perché in lei tutto era amabile. Sempre solerte e attenta nel suo ufficio di suor servente, parlava poco e mostrava una profonda umiltà. Si distingueva per la sua disponibilità, per l’attenzione con cui si rendeva attenta all’ascolto delle esigenze delle consorelle, sempre con grande rispetto e riservatezza. Durante la malattia ha accettato serenamente la sofferenza e giorno dopo giorno traspariva in lei la grande pazienza e il totale abbandono alla volontà di Dio. Carissima suor Maria Rosa, sei vissuta tra noi come un raggio di sole, sempre disponibile ad alleviare l’altrui peso. Noi abbiamo supplicato il Signore di prolungare i tuoi giorni, Lui ti ha dato il riposo eterno. Chi ha partecipato alla prima edizione Festa dei Cresimandi e Cresimati svoltasi nel 2012 al Palaserradimingni sicuramente si ricorderà di Gigi Cotichella. “GG” come si fa chiamare nel settore dell’animazione, sarà a Sassari nei giorni 6 e 7 Marzo per presentare il nuovo sussidio realizzato da Editrice ElleDiCi per le attività estive e per proporre un laboratorio su “Giocologia e Giocografia”, un vero e proprio Workshop dedicato ad animatori d’oratorio, educatori Acr, capi scout e chiunque abbia a che fare con il gioco inteso in senso educativo. Per info e iscrizioni: Fabio Tanda - 3406681825 email: [email protected] 12 Vita diocesana Libertà | 24 FEBBRAIO 2015 | Anno CV | numero 8 Si conclude la lunga vita monastica di Suor Maria Andrea Pisanu DA ITTIRI AD ALBA, PER VOCAZIONE S uor Maria Andrea Pisanu è morta a 88 anni ad Alba, nel Monastero delle suore domenicane. La clausura è stata per sessant’anni la sua casa, il luogo della preghiera e della contemplazione. Chiamata, giovanissima, ad una vita di totale consacrazione al Signore, trova l’ostacolo più grande nella madre che non ritiene adatta per la figlia, cagionevole di salute, una scelta così radicale. Il compromesso al quale insieme arrivano, madre e figlia, è quello di scegliere il monastero delle benedettine a Thiesi. La permanenza è, tuttavia, breve. La seconda destinazione è Leni, in Piemonte, presso le carmelitane scalze. Anche questa scelta non si rivelerà adeguata e felice. Finchè non si apre la porta del monastero Beata Margherita di Savoia ad Alba, presso le monache domenicane. Sarà quella la “casa definitiva”. Suor Maria Andrea non era laureata, come le altre consorelle. Aveva, però, una modalità Il Sussidio per le parrocchie 24 ORE PER IL SIGNORE È a disposizione il sussidio “24 per il Signore”, edizioni Paoline; il libretto intende offrire alcuni suggerimenti per consentire alle parrocchie e alle comunità cristiane di prepararsi a vivere l’iniziativa 24 ore per il Signore. Si tratta, ovviamente, di proposte che possono essere adattate in base alle esigenze e alle abitudini locali. A Roma, Papa Francesco presiede la Celebrazione penitenziale nella Basilica di San Pietro. Le parrocchie e le comunità potranno valutare l’opportunità di inaugurare nello stesso modo questa giornata, nel tardo pomeriggio o nella serata di venerdì 13 marzo. Per la Celebrazione penitenziale si rimanda al Rito della Riconciliazione di più penitenti con la confessione e l’assoluzione individuale (cfr. CEI, Rito della Penitenza, LEV2011, pp. 53-95). Nella serata di venerdì 13 marzo e durante l’intera giornata di sabato 14 marzo, sarebbe significativo prevedere un ‘apertura straordinaria della chiesa parrocchiale, offrendo la possibilità delle Confessioni, preferibilmente in un contesto di adorazione eucaristica animata. La giornata potrebbe concludersi con la celebrazione della Santa Messa festiva del sabato pomeriggio. Nella prima parte di questo sussidio si presenta una breve riflessione che può aiutare il singolo penitente a vivere in maniera consapevole l’incontro con il sacerdote nel momento della confessione individuale. E anche una provocazione per superare le eventuali resistenze che spesso si oppongono per evitare la confessione. La seconda parte offre tre testimonianze di persone che hanno narrato la propria conversione: un aiuto per riflettere sul proprio cambiamento e sulla consapevolezza della presenza di Dio nella vita di ciascuno. Nella terza parte si espongono alcuni spunti di riflessione, utili per la preparazione individuale o per gli incontri di catechesi, in modo da cogliere il senso originario della proposta. La quarta parte offre, infine, una traccia che può essere utilizzata durante il tempo di apertura della chiesa, in modo che quanti vi accederanno per confessarsi, possano essere aiutati nella preparazione, attraverso un percorso basato sulla Parola di Dio, ascoltata e meditata. di rapportarsi con tutte le monache particolarmente dolce e buona. Corrispondeva alla sua indole, questo modo di fare. In poco tempo conquista non solo la stima, ma l’amore di tutte. Anche le persone che frequentano il monastero rimangono colpite dalla bontà di questa “sorella”. Ad Alba l’attività che maggiormente riempie e sostiene le monache è la tipografia, molto rinomata, per tanto tempo. Suor Maria Andrea non ha titoli per svolgere questo servizio. Possedeva, però, una manualità per il ricamo e per il rammendo, veramente magica. L’aveva scoperta da ragazzina in casa dei genitori. Adesso metteva a frutto quell’ “arte” a vantaggio non solo di una comunità, ma di tutti coloro cha, allora, con molta frequenza chiedevano lavori per il recupero di abiti di valore e che non potevano essere sostituiti ogni giorno. La sua salute è stata sempre un limite col quale fare i conti. Più volte viene ricoverata. E ogni anno è obbligata a trascorre un periodo di “vacanze” presso la famiglia, alla quale era profondamente legata, per ricuperare energie e, soprattutto, per godere del sole della Sardegna, unica fonte di benessere fisico per lei. Oggi le consorelle la ricordano con commozione e nostalgia. Una vita monastica così lunga, fedele e intensa non può non lasciare traccia. Il 9 febbraio 2015, si conclude un’esistenza appartenuta totalmente a Dio e condivisa, con amore autentico, con ogni persona che ha avuto il dono di poterla incontrare. Mario Simula "24 ORE PER IL SIGNORE" un'intera giornata dedicata alla preghiera e al sacramento della riconciliazione. DIO RICCO D I MISERICORDIA (Ef 2,4) "Non trascuriamo la forza della preghiera di tanti! L’iniziativa 24 ore per il Signore, che auspico si celebri in tutta la Chiesa, anche a livello diocesano, nei giorni 13 e 14 marzo, vuole dare espressione a questa necessità della preghiera." (dal Messaggio di Papa Francesco per la Quaresima 2015) 13/14 MARZO MARZO 2015 CATTEDRALE DI SAN NICOLA Per l’occasione il varco d’ingresso alla zona ZTL da largo Porta Nuova, Via Arcivescovado, SARÀ APERTO InformaCaritas A cura di Gianfranco Addis Terzo rapporto di Caritas Europa gni educativi speciali, ecc.). Questo tipo di tagli ha portato in alcuni casi alla riduzione della frequenza e ad un aumento della dispersione scolastica (si stima che in Romania, a causa dei forti tagli al budget scolastico e ai sussidi per l’istruzione, la popolazione scolastica sia diminuita del 9,4%, dal 2010 al 2014). LAVORO E POVERTÀ Pubblichiamo una breve sintesi del terzo rapporto di monitoraggio dell’impatto della crisi economica in sette “paesi deboli” dell’Unione Europea (Italia, Portogallo, Spagna, Grecia, Irlanda, Romania, Cipro). Curato da Caritas Europa, contiene una serie di dati, testimonianze e raccomandazioni rivolte ai governi nazionali e alle autorità europee, in merito alla povertà e all’esclusione sociale determinate dalla crisi economica e aggravate dalle politiche di austerity e di spending review messe in atto in numerosi paesi dell’Unione. Mercato del lavoro Nonostante alcuni segnali di ripresa registrati nei macro indicatori economici nel corso dei primi mesi del 2014, gli effetti della crisi appaiono ancora molto forti e persistenti: Dal 2012 al 2013 il tasso di disoccupazione è passato dal 10,4 al 10,8% della popolazione europea in età attiva. Nell’Unione a 28 stati (aprile 2014), erano più di 25 milioni i cittadini privi di lavoro (8,4 milioni in più rispetto al dato precrisi del 2008). Le persone più colpite sono quelle con bassi livelli di istruzione e i giovani (sono oltre 5 milioni di disoccupati sotto i 25 anni, pari al 22,5%). Aumenta dal 2012 al 2013 il fenomeno della disoccupazione di “lungo periodo”: nel 2013, il 49,4% dei disoccupati europei era tale da più di un anno (44% nel 2011); Nei sette paesi caso-studio tutti gli indicatori di disoccupazione sono molto superiori alla media europea: 16,9% il tasso di disoccupazione (10,8% valore UE28); 55,9% il tasso di disoccupazione di lungo periodo (49,4% UE28); 40,2% il tasso di disoccupazione giovanile (23,4% UE28); Anche se nei primi mesi del 2014, in alcune nazioni, il tasso di occupazione sembra mostrare segnali di ripresa, l’approfondimento dei dati indica una tendenza ad una precarizzazione del lavoro, ad una diminuzione delle ore lavorate, ad un incremento del tasso di lavoro part-time. Povertà e sostegno al reddito In tema di povertà e di esclusione sociale, si evidenzia un’Europa a due velocità: alla fine del 2013 il 24,5% della popolazione europea (122,6 milioni di persone, un quarto del totale) era a rischio di povertà o esclusione sociale (1,8 milioni in meno rispetto al 2012). Nei sette paesi caso studio lo stesso fenomeno coinvolge il 31% della popolazione residente, (+6,5 punti percentuali rispetto alla media UE28). L’Italia si posiziona su valori intermedi (28,4%). Il valore molto elevato della Romania (40,4%) dimostra come anche in presenza di alti tassi di occupazione la povertà possa comunque essere rilevante; Servizi pubblici e assistenza sociale Numerose situazioni di povertà o di esclusione sociale sono state provocate o aggravate dalle politiche di austerity messe in atto dai governi nazionali, in risposta alle richieste di contenimento della spesa pubblica sollecitate dall’Unione Europea. I tagli subiti nei servizi pubblici hanno pesato maggiormente sulla popolazione a rischio di povertà, priva delle risorse necessarie per compensare tali riduzioni di spesa. Alcune delle conseguenze sociali delle misure di austerity saranno misurabili solamente nel mediolungo periodo, in quanto molti tagli si sono abbattuti su servizi di taglio preventivo. Altre conseguenze sono misurabili nel settore delle politiche educative/formative: nonostante le evidenze scientifiche dimostrino il forte legame tra povertà e basso livello di educazione, in numerosi paesi dell’Unione sono stati effettuati dei tagli alle spese scolastiche e parascolastiche (sussidi per i libri scolastici, costo delle refezioni scolastiche, sostegno agli allievi con biso- La risposta Caritas Le Caritas interpellate nel presente Rapporto offrono diverse forme di riposta alla crisi economica. Non manca in nessuno dei paesi coinvolti l’erogazione di aiuto materiale, più evidente nel caso di Cipro, Romania e Grecia, mentre nelle Caritas più strutturate e di più antica istituzione (Spagna, Italia, Portogallo), l’azione di solidarietà materiale si accompagna ad attività di animazione pastorale, accompagnamento formativo, di studio e ricerca, sensibilizzazione, lobby e advocacy, ecc. In Italia l’azione Caritas si esplica attraverso 1.148 iniziative anticrisi. Dal 2010 ad oggi le iniziative diocesane risultano pressoché raddoppiate (+ 99,0%). Sono 139 gli sportelli diocesani di consulenza/orientamento al lavoro, mentre sul fronte casa risultano attivi servizi informativi presso 68 diocesi. Gli empori solidali/botteghe di vendita sono presenti in 109 diocesi ( 70%). Aumentano i progetti di taglio sperimentale o innovativo, che passano da 121 nel 2012 a 215 nel 2013 (+77,7%) Nel corso del 2013 Caritas Italiana ha attivato un “fondo straordinario anticrisi”, rivolto a sostenere le Caritas diocesane nella realizzazione di interventi di contrasto alla crisi economica, nel settore dell’abitazione, del lavoro, delle spese di prima necessità, del sostegno al credito. Da giugno a dicembre 2013, il 76% delle Caritas diocesane ha presentato richiesta di rimborso per tali attività, per un importo pari a 5 milioni 650 mila euro. Fra le tipologie di spese sostenute prevalgono i contributi al reddito (che assorbono il 39,6% dell’ammontare complessivo di spese rimborsate), seguiti dall’acquisto di beni di prima necessità (32%). Al Sud hanno prevalso nettamente le spese destinate alla costituzione di fondi di garanzia presso istituti bancari per la realizzazione di attività di microcredito, all’erogazione di contributi al reddito e per il sostegno alle esigenze abitative. Al Nord risultano invece prevalenti le spese per i voucher lavoro. 13 Raccomandazioni e proposte alle istituzioni europee e alla commissione europea 1. Assumere una forte regia della Strategia Europa 2020 e del semestre europeo 2. Dare maggiore coerenza alla Politica Europea e al semestre Europeo 3. Migliorare e integrare le azioni di monitoraggio sociale all’interno del ciclo del semestre europeo 4. Introdurre monitoraggio e valutazione sociale per i Paesi inclusi in Programmi di assistenza 5. Introdurre una maggiore trasparenza in relazione all’operato della Troika (Ce/Bce/ Fmi) 6. Favorire, tramite specifica direttiva quadro, l’introduzione di un sistema di reddito minimo nell’Ue, al fine di contrastare in modo efficace la povertà e favorire l’inclusione nel mercato del lavoro 7. Maggiori risorse e maggiore priorità ai Fondi strutturali 8. Assumere una forte regia nello sviluppo di politiche e nel monitoraggio della povertà infantile 9. Rendere disponibili ulteriori fondi per la disoccupazione giovanile e migliorare l’implementazione del programma “Garanzia giovani” 10. Guidare e favorire lo sviluppo dell’economia sociale 11. Coniugare il raggiungimento degli obiettivi di riduzione del deficit con una crescita sostenibile 12. Includere il criterio del rispetto dei diritti umani nell’attivazione di progetti europei 13. Garantire strutture di governance inclusive, con coinvolgimento delle parti interessate. IN BREVE ESPERIENZA MISSIONE. ROMANIA 2015 Anche quest’anno l’Ufficio Animazione della Caritas Turritana rinnova il suo impegno per la Missione all’estero presso la città di Braila – Romania. 6 giovani della Diocesi, tra i 19 e i 35 anni, che desiderano svolgere un’esperienza di comunità allargata, di condivisione, di Chiesa, avranno la possibilità di partire in …. missione. Si verrà ospitati presso la Casa di accoglienza “Il sorriso di Mariele” gestita dalle Suore Francescane del Santissimo Sacramento e si prevedono attività con i minori della casa, gli adolescenti del carcere minorile della città e gli anziani della Casa di riposo Baldovinesti. Si vivranno inoltre momenti di spiritualità e preghiera con le Suore. Da lunedì 16 febbraio è possibile scaricare il bando e la scheda di iscrizione dal sito www. caritasturritana.it. Le schede dovranno essere compilate e spedite all’indirizzo animazione. [email protected] entro le ore 20.00 del 1 aprile 2015. I colloqui di selezione saranno calendarizzati tra mercoledì 8 e mercoledì 15 aprile 2015. Per informazioni possono essere contattati i capi missione: Lidia Lai al 349 0953547 e Luigi Paulesu al 3356383056 o scrivendo all’indirizzo mail: [email protected]. 14 La Parola di Dio Libertà | 24 FEBBRAIO 2015 | Anno CV | numero 8 II domenica di Quaresima (ANNO B) LETTURE: Genesi 22, 1-2a.10-13.15-18; Salmo 115; Romani 8, 31b-3; Matteo 9, 2-10 CONTEMPLANDO LA PASCQUA: DONO DELL’AMORE DI DIO G li occhi devono riempirsi di Luce. Il cuore deve risplendere nello stupore di una contemplazione che non è umana, anche se si confonde nella “carne” e la redime e la predispone alla risurrezione, alla quale la carne stessa è destinata. Tutto ha origine dal mistero dell’amore di Dio che ha tanto amato gli uomini da dare il suo Figlio. Quale figlio? Quello raffigurato nel “segno” di Isacco e che Abramo è pronto a sgozzare come un agnello, se Dio lo Vuole. Ma Dio anche “provvede”. E colui che sarebbe dovuta diventare vittima sacrificale, si manifesta come “figlio della promessa”, per sempre. Quale figlio? Quello che il Padre ci addita, come “suo, amatissimo e unico”, nella rivelazione del Monte Tabor. Abbagliante nella sua luce irresistibile e che ci fa ascoltare, vedere e toccare con mano, una prima notizia della Risurrezione. Gesù ha davanti a sé la tribolazione della passione. Inizia a sperimentare l’angoscia della croce. Ma rimane sempre e per sempre il Signore Risorto. Lo contemplo con Pietro, Giacomo e Giovanni. Scopro nei suoi lineamenti una premura materna. Ci dice: “Voi soffrirete mol- to con me, per me, a causa mia. Forse resterete scandalizzati, perché vi troverete faccia a faccia con il fallimento. Risorgerò. È la mia storia. è la vostra storia!”. Ognuno di noi è sempre ad un bivio, se vuole essere discepolo di Gesù: l’attesa della Vita e il passaggio della Morte; il fulgore della Pasqua e l’oscurità del sepolcro. “Noi siamo qui, Signore, a guardare con estasi, fuori di noi stessi, la tua bellezza. Vorremmo fissare le tende su questa collina dolce e accogliente. Vorremmo mettere qui su la nostra stabile dimora. Ma tu ci metti sempre in cammino. Ci scuoti dal nostro stupore e ci ricordi che tutto quello che i nostri occhi vedono deve rimanere una gioia intima, che rassicura oggi i nostri smarrimenti e costruisce un argine per le nostre paure. Ci raccomandi di “non dire nulla” finché non sarai risorto dai morti. Perchè è vero che conoscerai la morte. Anche se il salmo ci ricorda che non conoscerai la “corruzione”. Tu percorrerai i sentieri della vita e li spiani davanti a noi. Oggi vogliamo rimanere con te. Contemplare la forza che metti dentro le nostre esitazioni, lo splendore che fai balenare davanti ai nostri occhi disillusi. Non siamo egoisti perché vogliamo costruire le tende, per sempre, ai piedi della tua Pasqua preannunciata. Siamo solo desiderosi, bruciati da un amore sempre incerto ma insistente. Possiamo andare per strade sbagliate. Poi arriviamo sempre ai piedi tuoi sul monte della Trasfigurazione oggi, su quello della croce in altri momenti. Alla fine ci ritroviamo «Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non raccontare ad alcuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell’uomo fosse risorto dai morti» insieme presso il sepolcro vuoto a cercare il “mio Signore”, per paura che qualcuno ce lo abbia portato via. La seconda settimana di quaresima continua la nostra ricerca senza soste. Una ricerca esigente perché ci domanda il silenzio del cuore, l’ascolto fertile della tua parola, l’attenzione premurosa verso il dolore. Da vivere nella gioia e nella serenità. Il tuo Volto, infatti rischiarano questo cammino, le tue vesti candidissime lo colmano di speranza, le parole del Padre lo rendono palestra di fiducia, la presenza dello Spirito lo riscaldano. Subito devo ritornare alla vita che si snoda uguale e monotona, faticosa e apparentemente inutile. Intanto la trasfigurazione ci ha segnato definitivamente. Anche noi camminiamo lungo la nostra strada che porta a Gerusalemme. Non possiamo farne a meno, se vogliamo incontrarci con Te”. Trasfiguràti nei pensieri perché corrispondano al modo di pensare di Dio. Trasfiguràti nel cuore perché viva i sentimenti di misericordia di Dio. Trasfiguràti nelle scelte perché siano quelle che farebbe Dio. La vera novità che prepara e realizza la Pasqua è soltanto questa. Don Mario Simula Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace TERRA E CIBO T erra e Cibo è un nuovo contributo del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace nel 2015, anno dell’EXPO dedicata al tema Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita, anno in cui culmina la riflessione coordinata dalle Nazioni Unite sui futuri Obiettivi per lo sviluppo sostenibile. Il nostro tempo è caratterizzato da un rinnovato interesse per la gestione della terra, l’agricoltura e la fame nel mondo. Tali importanti questioni, che sono oggetto di una particolare sollecitudine di Papa Francesco – il quale nel 2013, presso la FAO, esortava a «trovare i modi perché tutti possano beneficiare dei frutti della terra» –, richiedono una visione di largo respiro e interdisciplinare, basata su validi punti di riferimento etici. In questo spirito, il Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace ha inteso predisporre alcune riflessioni centrate sul binomio Terra e Cibo, basandosi sugli studi di organismi specializzati della Comunità internazionale, del settore accademico e di quello associativo, sugli insegnamenti dei Papi e sulle informazioni fornite dalla Chiesa in tutti i continenti. La prima parte del testo passa in rassegna le principali criticità, tra le quali: la nonattuazione del diritto al cibo, le implicazioni della malnutrizione, l’uso troppo spesso insostenibile e irresponsabile delle risorse naturali, la svariate forme di violenza e criminalità, le responsabilità di determinati attori economici, le questione dei diritti di proprietà del suolo o dell’accesso alle zone di pesca che rimane problematica in molti luoghi. La seconda parte ripropone, nel contesto di una imprescindibile nuova evangelizzazione, l’insegnamento della Chiesa sulla Creazione e il suo tradizionale impegno nei confronti dei produttori di cibo e degli affamati. Vengono, poi, presentati e approfonditi gli importanti principi della Dottrina sociale della Chiesa che costituiscono il quadro etico necessario per impostare qualsiasi azione volta a migliorare la situazione in vista del bene comune dell’in- tera famiglia umana. L’ultima parte di Terra e Cibo chiarisce alcuni concetti, spesso sottoposti a interpretazioni fuorvianti, quali “carità” o “agricoltura familiare”; esorta alla coerenza dal punto di vista bioetico; condanna false soluzioni come l’abbandonarsi al neomaltusianismo o la fiducia eccessiva nella tecnologia e, infine, elenca undici linee direttrici lungo le quali muoversi, focalizzando gli sforzi, investendo nell’educazione degli imprenditori, dei politici e degli investitori. Il volume offre, dunque, spunti di riflessione e di azione per il presente e per il futuro. Tutto ciò viene integrato con riferimenti storici, a dimostrazione che i problemi odierni sono originati da cause pluriennali e strutturali. Ispirato alla luce del Vangelo, Terra e Cibo non entra nei dettagli tecnico-politici né nelle specificità dei vari contesti spaziotemporali, e tuttavia intende offrire principi di riflessione, criteri di giudizio e orientamenti pratici validi per essi. Il volume, di 145 pagine, è stato pubblicato nel mese di febbraio 2015. È disponibile nei punti vendita della Libreria Editrice Vaticana, in librerie cattoliche, ed è facilmente rinvenibile presso rivenditori in Internet. Può ugualmente essere acquistato rivolgendosi per email a [email protected]. Chi desidera ulteriori informazioni o desidera pubblicare rassegne sul testo può scrivere a [email protected]. In Limba 15 Dicios antigos e vida moderna SU TROPU ISTROPIAT “S u tropu istropiat”. Tres peràulas minoredhas, in sas cales si cuat un’insinzamentu chi dat profetu mannu. Su chi insinzat est sa moderascione, sa prudentzia, su rispetu de sas lacanas, in ogni cosa e in cale si siat situascione. E cantu siat veridadosu custu dìciu, mi paret chi siat fatzile a lu cumproare. Pro cussu tiat torrare a contu a lu tenner a mente semper, mannos e minores. Sos minores non lu podent ammentare si sos mannos non bi lis imparant, comente pro totu sas cosas de sa vida. Creo chi ogni babbu e ogni mama epat iscumbatadu chi, si dant tropu manigu a sos fizos, fintzas sendhe minoredhos, sos pitzinnos istant male. Su manigare tropu, est nodidu a totu, faghet male a criaduras minores, a pitzinnos mannos e a pessones de ogni edade. Babbos e mamas podent fadhire puru in su de dare sa libertade. Innanti, medas, fint tropu severos e sos fizos s’arrennegaiant e murrunzaiant ca, tropu de frecuente, s’intendhiant narrer chi nono. Como paret chi siat de moda a narrer semper chi ei. E gai, si deris si lamentaiant ca deviant torrare a domo in orariu impostu dae sos mannos, oe, dendhe tropa libertade a pitzinnos e pitzinnas de 12 e 13 annos, non solu torrant a domo a sas oras minudas, ma che faghent sa note fora, chentza ischire nemmancu cun chie, fintzamentas cun pessones connotas solu calchi ora innanti o dendhesi s’atopu cun sos medios noos de comunicatzione. Totu ischimus chi medas de cussas isperientzias lassant istropios mannos e cussa andhaina est cambiendhe sa sutziedade nostra. Riguardu a sa libertade, oramai paret chi nisciunu devat tenner perunu chisciu, ne perunu limite. Una proa sulenne de libertade impreada male nos l’ant dada sos tifosos olandesos, cun cuss’isfregiu e dannos chi ant fatu in duna de sas mezus piatas de Roma. Nachi fint imbreagos, e chie s’imbreagat est ca bufat tropu. Sos imbreagos no ischint su chi faghent. Si che- rent ispassare e no importat si, ispassendhesi, distruent operas de valore o si isempiant a caligunu. Custu est unu fatu feu e, a dolu manu, no est s’unicu. Est tzertu chi non los at mandhados s’Olanda a fagher cussos machines e non l’at a tenner a unore. Ma ognunu nachi est liberu de si mover e de fagher su chi li piaghet. Forsis, dada sa fama, neghendhelis s’intrada, cussu dannu non l’aiant fatu! E ite narrer de sa libertade de faedhare e iscrier? Pro su malu impreu de sa libertade in cussu campu e, pro cussu, ndhe naschent cundierras malas. Su 7 de bennarzu, sa reatzione de sos chi sunt intesos ofesos at superadu ogni limite ca, in logu de brigare a peràulas, ant leadu sas armas e ch’ant leadu dae caminu dioghi giornalistas frantzesos de sa rivista satirica “Charlie Hebdo”. Sa libertade de iscrier e bufonare a modu issoro bi lis ant fata pagare a caru preju. Tropa libertade e paga prudentzia in sa satira? Tropa crudelidade in su bochire. Istropios mannos pro su mundhu intreu! Mariantonia Fara Rapresentassione sacra de sa passione de Cristos BENIDE CUN MEGUS “B enide cun megus” rapresentassione sacra de sa Passione de Cristos, iscrita de Nino Fois, est una lègida drammatizada cun càntigos de sa tradissione sarda. Un’atu ùnicu leadu dae s’Evanzèliu chi est un’invitu a meledare in Caresima, su tempus chi aprontat sos cristianos a Pasca Manna. Sa lègida incomintzat cun su pessonazu de Veronica, una fèmina de su pòpulu chi, intendet tzocos de ferros de soldados, s’acherat e bidet su chi est cumbinende e contat gasi su caminu de sa Passione de Gesus, dae cando sos soldados romanos lu tenent, a sas acusas a su protzessu. Custa fèmina, assuconada e addolorida discriet totu sas suferèntzias de Gesus fintzas a cando l’incravant in sa rughe e posca de tres dies torrat a bida. In su contare, Veronica introduit sos pessonazos chi, in filu de intrada, sunt: s’acusadore, Pilato, Caifa, Gesus, Pedru s’apòstolu chi posca de aer traitu, si penetit e pregat pedende perdonu, Maria sa mama de Gesus chi cantat s’atìtidu a su fizu mortu in sa rughe e sa Madalena. Cust’òpera est istada pretziada luego, difatis in bindigh’annos, est istada rapresentada prus de una borta, in crèsias de Tàtari e de àteras biddas e tzitades de sa provìntzia e fintzas in Nùgoro. Su grupu de legidores est cumpostu dae amantiosos de sa limba sarda e sunt: Istèvene Arru, Pedru Peigottu, Micheli Masia, Uccio Malgari, Clara Farina, Vanna Giagheddu, Domitilla Mannu. Su Coro “Amici del canto sardo” dirigidos dae su mastru Tore Bulla, inrichit sa rapresentassione cun sos càntigos. In sos annos ant fatu parte de su grupu puru: Nino Fois s’autore, Ziromine Zazzu, Graziella Porcheddu, Gavina Marroccu, Gianni Cabizzosu, Miriam Pinna, Pascale Serra, Mario Nurchis. A pustis de carchi annu de impasada, cust’òpera ocannu at a èssere torra rapresentada in Tàtari e nd’amus a dare contu. Dae s’òpera” Benide cun Megus” Atìtidu Fizu in bratzos mios mortu t’ant collocadu fizu, fizu istimadu incravadu a sa rughe fizu de mama lughe e de su mundu intreu ohi fizu fizu meu fizu fiore de rosa non b’andes a sa losa fizu chi b’at iscuru bi benzo deo puru a la cheres a mama fizu ses un fiama de amore e caridade tue pro s’umanidade su samben as derramadu fizu fizu istimadu de mama addolorida t’apo dadu sa vida Zuseppe costoidu e gai non ti ant bidu pro di dare sa morte fizu cust’est sa sorte ch’at nadu Simeone e già teniat rejone nende de sett’ispadas già fint peràulas nadas dae unu betzu santu fizu e cant’e cantu ischiat su benidore Fizu Babbu e Segnore de mama afflittida anima persighida dae totta custa zente criadura innotzente fizu de s’anima mia cantu mi la timìa de t’ider flaggelladu de ispinas coronadu fizu postu in rughe de su mundu sa lughe fizu cantu ses frittu o fizu beneittu fizu insambenadu fizu sacrificadu pro s’umanu errore ahi, cantu dolore sa rughe chi m’at dadu fizu fizu istimadu. 16 In Calendario Libertà | 24 FEBBRAIO 2015 | Anno CV | numero 8 CALENDARIO II VISITA PASTORALE Sottozona Monte Rosello - Latte Dolce 27 febbraio - 10 maggio N.S. DEL LATTE DOLCE 27.28 Febbraio e 1 Marzo SAN PIO X CUORE IMMACOLATO 17.18.19 Aprile 6.7.8 Marzo GESÙ BUON PASTORE 13.14.15 Marzo S.MARIA BAMBINA 20.21.22 Marzo SACRO CUORE DI GESÙ SANT’ORSOLA SAN GIOVANNI BATTISTA SS. NOME DI GESÙ 24.25.26 Aprile 1.2.3 Maggio 8.9.10 Maggio 10.11.12 Aprile Speech Guard l’innovativa tecnologia per tornare a sentire come mai ti aspetteresti Quando l’udito comincia a perdere forza, le parole arrivano al cervello sfocate e diventa difficile seguire il filo del discorso. Lo Speech Guard è un chip elettronico, ideato per mettere a fuoco la voce e migliorare la comprensione delle singole parole. La percezione sonora complessiva è molto più naturale, perché le voci riacquistano chiarezza e profondità. Ti aspettiamo entro questa settimana. Chiama subito e fissa il tuo appuntamento. 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