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Problema 1 Problema 2 - Istituto Ven. A. Luzzago
LICEO SCIENTIFICO PARITARIO “Ven. A. Luzzago” Simulazione della Seconda prova dell’Esame di Stato 2014 - 24 Maggio 2014 Il Candidato risolva uno dei due Problemi e cinque dei dieci Quesiti Non è possibile lasciare l’Istituto prima delle ore 12.00. É tassativamente vietato l’uso dei telefoni cellulari. É ammesso l’utilizzo della calcolatrice non programmabile. É vietato consultare appunti, testi e manuali. Tempo a disposizione: 5 ore dalla dettatura del tema. Problema 1 Rispetto ad un sistema di assi cartesiani ortogonali xOy, si consideri il punto A(2; 0). 1. Si scriva l’equazione del luogo geometrico dei punti P (x; y) del piano che verificano la 2 2 condizione OP + 2 · AP = 8, controllando che si tratta di una circonferenza di cui si calcolino le coordinate del centro e il raggio. 2. Si determini l’ampiezza dell’angolo acuto formato dalla retta OB con la tangente alla circonferenza in B, essendo B il punto della curva avente la stessa ascissa di A e ordinata positiva. 3. Si scriva l’equazione della cubica y = ax3 + bx2 + cx + d passante per O, per A, avente un flesso di ascissa 1 e la cui tangente nel flesso è parallela alla bisettrice del II e del IV quadrante. Rappresentare graficamente la funzione y = f (x). 4. Si calcoli l’area A della regione finita di piano limitata dal grafico della cubica e dall’asse x. 5. Nel triangolo delimitato dagli assi cartesiani e dalla tangente nel flesso, individuare il rettangolo inscritto con i lati paralleli agli assi cartesiani: (a) equivalente alla metà dell’area A individuata precedentemente; (b) avente area massima. Problema 2 Si consideri una circonferenza con A e B estremi di una corda di lunghezza 1 e AC diametro. 1. Posto BC = x, si esprima in funzione di x il rapporto tra l’area del triangolo ABC e quella del quadrato costruito sul diametro, provando che tale rapporto è dato da x f (x) = . Indipendentemente dalle limitazioni imposte dal problema geome2 (1 + x2 ) trico, si studi la funzione y = f (x), si rappresenti il suo grafico γ e si dimostri che i punti di flesso sono allineati. 2. Si scriva l’espressione analitica del valore medio di f (x) nel generico intervallo I = [0; h], con h > 0; se ne determini poi il limite al tendere di h a +∞. 3. Considerato il fascio di rette di equazione y = mx, si stabilisca per quali valori di m ∈ R esse intersecano γ in punti Q diversi dall’origine. 4. Si calcoli l’area S della regione di piano del primo quadrante sottesa al grafico γ tra i punti Q e O. 5. Detta P la parabola passante per l’origine O e con vertice nel punto di massimo assoluto della funzione y = f (x), si determini m in modo che l’area S sia uguale a quella del segmento parabolico formato da P con l’asse delle ascisse. 1 Quesiti. 1. Dato il triangolo di lati 2 cm, 3 cm e 4 cm, si dimostri che è ottusangolo. r ln(x − 2) 2. Determinare il dominio D della funzione f (x) = . ln x − 2 3. Si consideri la funzione f : R → R definita da f (x) = x3 − 4x. Determinare il più grande intervallo del tipo [1; b] (con b > 1) in cui è possibile applicare il teorema di Rolle alla funzione data. Z x 4. Calcolare f (4) sapendo che f (t) dt = x cos(πx). 0 5. In un sistema di riferimento cartesiano ortogonale xOy è data la parabola P di equazione y = 4 − x2 . Siano V il vertice, P un punto di P, T il punto di intersezione tra la retta OP e la retta tangente a P in V . Dopo aver determinato la lunghezza dei segmenti V P e V T , si calcoli il limite del rapporto VV PT al tendere di P a V . 6. Si dimostri che per gli zeri x1 e x2 di una funzione f (x) = ax2 + bx + c vale la relazione f 0 (x1 ) + f 0 (x2 ) = 0. Si dia un’interpretazione geometrica della relazione dimostrata. 7. Si determinino i valori dei parametri a, b, c ∈ definita da 2 ax + bx + c cos(πx) f (x) = a ln x + 21 R in modo tale che la funzione f : R → R se x ≤ −1 , se −1 < x < se x ≥ 1 2 1 2 , , sia continua e derivabile in R. 8. Sia f : R → R una funzione derivabile con continuità due volte e tale che f (0) = 0 e [f (x)]2 f 0 (0) = 21 . Calcolare, giustificano tutti i passaggi effettuati, il limite lim . x→0 sen (2x2 ) 9. Dimostrare che se p(x) è un polinomio a coefficienti reali, allora tra due qualsiasi radici distinte di p(x) ne esiste una che è radice di p0 (x). Z 10. Calcolare, integrando per parti, 1 arcsin x dx. 0 2