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L`apparizione al lago di Tiberiade

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L`apparizione al lago di Tiberiade
“Chi perde la Fede perde il profumo della Vita”
Non nobis, Domine
L’apparizione al lago di Tiberiade
estratto da
“Scintille dall’Infinito”
Raccolta di dettati medianici
Edizioni “Il Cenacolo” - Milano
Proprietà letteraria riservata
del Comitato Direttivo de "Il Cenacolo"
via Armida Barelli, 6 - 20148 - Milano
(Italia)
www.ilcenacolo.it
[email protected]
I diritti di riproduzione e traduzione
sono riservati per tutti i Paesi.
Non è concesso divulgare sunti
o comunque riduzioni del testo originale;
eventuali riproduzioni dovranno essere integrali
e la fonte dovrà essere citata.
L’APPARIZIONE AL LAGO DI TIBERIADE
Già si era fatta l’alba, Gesù si presentò sula riva, ma i discepoli non sapevano
che fosse Gesù. Dice loro: “Figlioli, non avreste un po’ di companatico?”. Gli
risposero: “No”. E Gesù: “Gettate la rete a destra della barca e ne troverete.” Essi
la gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci. Allora
quel discepolo allora che Gesù amava, dice a Pietro: “E’ il Signore!”. Simone
Pietro, avendo udito: “E’ il Signore!”, cinse la sopraveste, perché si era spogliato, e
si gettò in acqua. Gli altri discepoli giunsero con la barca – non erano infatti lontano
da terra se non forse duecento cubiti – trascinando la barca con i pesci.
Scesi a terra, scorgono della brace, con sopra del pesce e c’era anche del
pane. Dice loro Gesù: “Portate di quei pesci che avete pescato poco fa”. Simone
Pietro allora risalì in barca e tirò a terra la rete carica di centocinquantatre pesci
molto grossi; e benché fossero così tanti, tuttavia la rete non si strappò.
(Giovanni 21, 4-11)
L’APPARIZIONE SUL LAGO DI TIBERIADE (Giov. 21, 4-11)
Spiegazione sostanziale dei vari movimenti che si svolgono: 1) Già si era fatta
l’alba – 2) Il Cristo non riconosciuto – 3) Riconoscimento di Giovanni – 4) Pietro,
nudo, si cinge di tunica e si butta in acqua - 5) Gli altri discepoli seguono in barca –
6) La brace accesa e, sopra, pane e pesce – 7) 153 pesci raccolti a destra della
barca.
1)
Già si era fatta l’alba.
Si compie il ciclo, la giornata del Cristo è finita. Essa è stata di breve durata ed
ha rappresentato, ciò nonostante, una discesa, un trapasso, una rinascita,
un’ascesa; ha cioè compreso lo svolgimento di un movimento plurimo. Giovanni
condensa nella sua descrizione il ciclo duplice del Cristo, ma anche di ognuno di
voi. Siete discesi, dice il Successore del Cristo, per evolvervi, ma per evolvervi
siete discesi con una fatica e voi dovete centuplicarla, perché, giungendo fino alla
rinuncia del vostro sé, voi potete raccorciare la faticosa giornata ed ascendere a
Colui che sa perdonare e premiare. Semplice manifestazione di parola, suprema
nel significato.
In voi è già l’alba. Ora ponetevi all’opera. Il meriggio si avanza rapidamente, il
Regno dei Cieli si approssima; se compierete un ciclo che Io definisco cristico,
assurgerete senza discese; se vi ostinerete a compiere un ciclo umano, tornerete
per più gravoso movimento.
Estratto da "Scintille dallInfinito"
1
2)
Il Cristo non riconosciuto.
Era una necessità di Legge. Nessuno chiede il perché? L’Opera! Le parole
dovevano successivamente chiaramente far intendere Chi Egli fosse. Il frutto vi
dice l’albero.
3)
Riconoscimento di Giovanni.
Il Cristo disse: “Lascio l’eredità: Questa è tua Madre, questo è Tuo figlio”. E’ il
riconoscimento cioè la trasfusione in Giovanni delle proprie capacità, non solo, ma
la trasmissione a Giovanni del mandato che il Cristo aveva ricevuto dal Padre. “E
se Io voglio che Egli rimanga fino a che Io Mi ritorni, che hai tu da dire?” (Giov. 21,
22). E Giovanni continua la missione nel tempo.
Perché Giovanni?
Come entrò il Cristo nel movimento umano? Attraverso il battesimo. Chi ha
battezzato il Cristo? Giovanni Battista. Colui che aveva già predetto la venuta del
Cristo, ne segnò l’Iniziazione.
L’altro Giovanni è il Prosecutore. Con lo stesso nome, cioè con la stessa
quantità, si inizia e si chiude il ciclo umano del Cristo. Il Battista era in precedenza
altra quantità. Il Giovanni diverrà altra quantità. Il ciclo si completerà oltre il limite.
4)
Pietro, nudo, si cinge di tunica e si butta in acqua.
“Cingersi di tunica”, cingersi le reni, movimento già altre volte voluto dal Cristo,
movimento cioè rappresentante saldezza, fissità di movimento, fede. Acqua;
elemento purificatore, congiunto a rappresentare un moto di battesimo, di
congiunzione, che nessuno può distruggere. Chi ha fede ha già in sé l’acqua per il
battesimo. Vi ho già detto come ognuno di voi, se ardente, possa battezzare, non il
battesimo inteso secondo il rito, ma il battesimo inteso come trasfusione di quelle
energie che vanno incidere tra il passato e l’avvenire. L’acqua quindi è il sapere, è
la quantità purificatrice che ognuno di voi ha in sé, ma che troppo pochi sanno
usare.
5)
Gli altri discepoli seguono in barca.
Proseguite il movimento; non analizzate mai il movimento nelle sue varie
successioni, ma nel suo complesso.
“Avviarsi in barca”, avviarsi nuovamente verso movimento faticoso, movimento
tempestoso, movimento periglioso. Il Cristo si dislocava spesso dall’una all’altra
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Estratto da "Scintille dallInfinito"
parte del lago; questo dislocarsi non ha un valore superficiale, ma un valore
sostanziale. La barca, ho già detto, rappresenta il movimento vitale, le onde il
movimento faticoso, ma nello stesso tempo scevro di pericoli, se inteso come
lavacro necessario, come necessaria fatica, cioè sorretti gli umani dalla vicinanza
del Cristo. Questo andare e venire, questo percorrere tratti di fiume (??)
rappresenta il movimento umano ininterrottamente in antitesi, ininterrottamente in
incertezza, che conduce necessariamente gli uomini non sulla via facile, ma sulla
via angolosa.
Colui che ha in sé il senso della Luce, colui che ha la Fede, non procede e
retrocede, ma procede unicamente, perché sa, nell’attimo stesso della partenza,
quale sarà la sua meta.
Vi riporto a quanto dissi innanzi: la meta per voi è duplice, sociale e fisica,
mentre la Meta è unica e sostanziale. Se voi mirerete alla meta sociale e alla meta
fisica, errerete e disperderete le vostre energie entro i meandri umani, meandri
afosi di passionalità; se invece mirerete alla Meta sostanziale, alleggerire la fatica
e raggiungerete gli alti piani senza tema di ritorno.
6)
La brace accesa e, sopra, pane e pesce.
Ho già parlato dei pani e dei pesci lungamente. E’ necessario riprendere ciò che
Io ho detto. (1)
7)
153 pesci raccolti a destra della barca.
1 + 5 + 3 somma “9”, Potenza!
Estratto da "Scintille dallInfinito"
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