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La vita di Santa Chiara di Assisi con riferimenti alle Fonti

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La vita di Santa Chiara di Assisi con riferimenti alle Fonti
La vita di Santa Chiara di Assisi con riferimenti alle Fonti Francescane.
Scena per scena, la sua storia accanto a San Francesco,
attraverso le fotografie del musical di Carlo Tedeschi.
Scritto e diretto da Carlo Tedeschi
La Voce del Vecchio e le voci fuori campo sono di Carlo Tedeschi - Il Vecchio è mimato da Alessio Corda
S. Chiara giovane Monia Sclano - S. Chiara adolesecnte Michela Sclano S. Chiara bimba Greta Fattori, Giada Mecozzi
Suor Filippa Valentina Lupi - Suor Agnese Tiziana Imola - Suor Amata e l’Anima Simona Imola
Suor Cristiana Laura Panarisi - Suor Anastasia e Bona Palmira Monelli - Frate Ginepro Leo Barbato
Frate Masseo Arnone Luigi - Frate Angelo Patrick Rubino - Frate Leone Alessio Corda
Oste Michele Zattara - Avventore Giuseppe Barbetti
Musiche orchestrate e dirette da Andrea Tosi
su canzoni di C. Tedeschi - A. Tosi - G. De Matteis - T. Varrera
M. Sclano - S. Natale - A. Bianchini - L. Barbato - N. Conte
S. Davy - A. Cozzolino - R. Licari - R. Viscusi - G. Di Palma
Coreografie Gianluca Raponi
Santa Chiara Annamaria Bianchini
www. chiaradidio.it
San Francesco Giacomo Zatti
E-mail: [email protected]
Copyright 2004 Associazione Dare - Riproduzione vietata - Tutti i diritti riservati.
Primi ballerini Simona Imola - Gianluca Raponi
Solisti: Desola Andreani - Ezio Ferraro - Lorella Ferri - Ciro Gelsi - Ivano Giuliani - Maya Manenti
Nerea Martinez A.Serena Munizzi - Andrea Parlani - Maria Passaro - Eleonora Tentoni - Licia Umberti
Coord.to Generale T. Imola - Segr. di Produzione C. Ciavatti - Costumi Sartoria del Lago - Aiuto Regia A. Bianchini
Ass. Coreografie S. Imola - Tecnico Luci C. L. Lautizi - Fonico L. Bianchini - Scenotecnica D. Redaelli,
L. Mancuso - Elettricista S. Calaon - Sarta di Scena F. Imola - Soprano M. Foranna - Tenore G. D’Amato
Cori M. Foranna, G. Nifoldi, F.Colicigno, Compagnia Teatrale di Carlo Tedeschi
Chitarre C. Paganelli - Grafica A. Antonelli, M. Mancini - Fotografi di scena R. Ferri, R. Ricciardi
Consulenza Storica Padre Prospero Rivi - Verifiche attrezzature sceniche Ing. A. Marchetti Rossi
L’immagine di copertina è un dipinto di Carlo Tedeschi
Produzione Associazione Dare - Musical promosso dalla Fondazione Leo Amici
Perchè Chiara
Nel settembre 2003 l’OFS (Ordine Francescano Secolare), tenne un convegno al Teatro
L. Amici del Lago di Monte Colombo, luogo di pace, amore e fratellanza. In quell’occasione
la figura di Francesco entrò prepotentemente nella mia vita e subito dopo nel musical
“Un Vagito nella notte”, il presepe vivente presentato anche in eurovisione durante la
Messa del Santo Padre il 24 Dicembre 2003. Francesco è entrato in questo spettacolo con
la forza della sua personalità, del suo carisma, ma anche come artista e giullare.
Dopo di lui, inevitabilmente, Chiara, la pianticella di Francesco (così lei si definiva): non
potevo che scrivere anche di lei e raccontarne la personalità.
In scena un vecchio avrà il compito di spiegare l’esigenza di dedicare uno spettacolo a
Santa Chiara. Si tratta di una figura bellissima, fuori dal tempo e senza età e del quale
solo alla fine dello spettacolo svelerò il mistero. Proprio questa figura, usando le parole
del nostro Papa Giovanni Paolo II, spiegherà che “è veramente difficile disgiungere questi
due nomi, Francesco e Chiara”. Li definisce “fenomeni”, “leggende”. Spiega che “c’è tra
loro qualcosa di così profondo che non può essere capito se non attraverso i criteri della
spiritualità francescana, cristiana, evangelica”.
Ma li presenta anche come una realtà fatta di materia, perché “erano persone, erano
corpi”. “Di loro - continua il Santo Padre - resta il modo con cui Francesco vedeva sua
sorella, il modo in cui egli sposò Cristo. Vedeva se stesso a immagine di lei, sposa di
Cristo, sposa mistica con cui andava formando la sua Santità”.
Prima di svelare il mistero della figura del vecchio, alla fine dello spettacolo, risuonano
ancora le parole del Papa che chiama “leggenda divina quella di Chiara accanto a
Francesco”, ma aggiunge: “È necessario riscoprire nella nostra epoca la figura di Santa
Chiara, riscoprire quel carisma, quella vocazione, riscoprire la leggenda divina di
Francesco e Chiara, perché è necessario per la vita della Chiesa”.
Lo spettacolo inizia con Chiara morente, intorno a lei le consorelle piangenti.
Entra suor Agnese, sorella anche di carne, che proviene da un altro convento; suor Filippa,
suor Amata e le altre si prodigano una dopo l’altra a raccontare della grandezza e della
bellezza di questa donna e leggono il suo testamento.
Chiara abbraccia la sorella Agnese e le dice di non piangere perché tra poco anche lei
arriverà al Signore e, sfinita, chiede “una cerasa”, una ciliegia. Lei, abituata ai digiuni, ad
una vita di penitenza, sorprendentemente chiede, con una umanità straordinaria, qualcosa
per sé. Agnese manda in tutta fretta una sorella nel chiostro, per disperazione più che per
convinzione, perché è agosto e non è stagione di ciliegie. Nei pochi minuti che separano
questaichiesta di Chiara dal ritorno della consorella, che arriverà miracolosamente con la
ciliegia tra le dita, scorrono il primo ed il secondo tempo dello spettacolo e gli avvenimenti
più toccanti e straordinari della sua vita: riaffiorano le immagini della madre, di se stessa
a sei, a nove e a quindici anni, dell’incontro con Francesco, la fuga da casa, il taglio dei
capelli per la sua consacrazione al Signore e la sua obbedienza a Francesco.
Infatti Chiara non si converte attraverso il Cristo ma, straordinariamente, si consacra al
Signore attraverso quel fratello Santo che lei eleggerà come padre alla sua morte.
Rivedrà se stessa come madre badessa nel lavare i piedi alle sue consorelle, negli strappi
e nella lacerazione rdella sua crescita spirituale, nel suo desiderio di essere riconosciuta
nel diritto alla povertà totale, nell’attesa della bolla papale che avvalli questo diritto per
la sua regola che lei, prima donna nella storia, ha redatto.
La bolla non arriverà se non il giorno prima della sua morte.
Rivivrà le lezioni di spiritualità e la morte di Francesco, rivedrà se stessa fermare la
violenza e la barbarie dei saraceni con l’ostensorio contenente l’Ostia consacrata.
Rivedrà la notte di Natale allorchè, rimasta sola nel dormitorio di San Damiano dove ha
vissuto tutta la sua vita, e superate le tentazioni del demonio apparsole con le fattezze
di un bambino, il Signore la metterà miracolosamente in contatto con la Basilica di San
Francesco affinchè possa seguire la celebrazione.
Nel momento della morte di Chiara, per la certezza personale che ho della vera vita dopo
la morte e per il rispetto della fede e della santità di questa donna straordinaria, ho osato
rappresentarne l’anima che esce dal corpo e che corre incontro a Dio. Ed è proprio con
questa immagine che lo spettacolo si conclude, nel puro misticismo di Chiara e nella sua
totale contemplazione al distacco definitivo dalla vita terrena, finalmente giunta ad un
epilogo di realtà eterna.
Carlo Tedeschi
SAN DAMIANO 11 AGOSTO 1253
Chiara morente è attorniata dalle consorelle e da alcuni frati,
cucita sul suo petto la Bolla Papale con l’approvazione Pontificia
al diritto alla povertà attesa per tutta la vita e consegnatale solo
il giorno precedente.
Il Vecchio racconta, usando le parole del Santo
Padre “..Tutto ha avuto corpo qui. Non si tratta di
puro spirito, Francesco e Chiara non erano puri
spiriti, erano corpi, erano persone, erano spirito..”
Suor Cristiana - “..La sua virtù si é fatta perfetta
nella malattia. Noi tutti ben sappiamo che in
ventotto anni di continua sfinitezza non abbiamo
mai udito un mormorio o un lamento, ma sempre
un conversare santo e sempre un ringraziamento
al Signore..” (FF-Leg. Cl, 3236)
L’ARRIVO DELLA SORELLA
Suor Agnese, sorella di carne di Chiara, giunge al suo capezzale. Agnese ha condiviso la stessa
scelta di Chiara di consacrarsi al Signore, fuggì infatti di casa sedici giorni dopo la fuga
della sorella. Ha vissuto accanto a Chiara per anni, fino a quando quest’ ultima le ha affidato
il compito di fondare altri conventi nel mondo.
Tutte le consorelle le si fanno attorno:
Suor Anastasia - “...Suor Agnese, la madre si è appena
addormentata.”
Suor Agnese - “Dite, come sta?”
Suor Cristiana - “Sia fatta la volontà di Dio!”
Suor Benvenuta - “Ha lasciato il suo testamento!..”
“..Io Chiara, benchè indegna serva del Cristo e pianticella del Padre Santo Francesco, che era la nostra
colonna, e l’unica consolazione ed il nostro sostegno dopo Dio, siccome più volte spontaneamente ci
impegnammo alla fedeltà della santissima povertà, vi chiedo che mai, da essa, possano allontanarsi in
nessun modo, dopo la mia morte, le mie sorelle che sono
e che verranno, per amore di quel Dio che povero fu
posto nella mangiatoia e povero visse nel mondo e nudo
rimase sulla croce, affido e lascio anche le altre sorelle
mie che sono e che verranno, al successore del Beatissimo
Padre nostro Francesco e a tutto l’ordine, perchè ci siano
sempre di aiuto nel progredire sempre di più nel servizio
di Dio. Amatevi, amatevi scambievolmente con la carità
di Cristo, dimostrate l’amore che avete dentro all’esterno
con gesti cosicchè, stimolate da questo esempio, le sorelle
crescano sempre nell’amore di Dio e nella reciproca
carità. Lascio a voi questo scritto e vi benedico in vita
e dopo la morte, come posso e più di quanto posso...”
(testamento: 2838 – 2839 - 2841)
GLI ULTIMI ISTANTI
Chiara si risveglia e abbraccia la sorella Agnese.
Chiara - “È volontà di Dio, Agnese, sorella
carissima, che io mi allontani, ma tu cessa
di piangere, perchè dopo di me, rapidamente verrai
al Signore.” (FF-Leg. Cl, 3245)
Guardando davanti a se:
“Va sicura in pace, perchè avrai buona scorta,
colui che ti creò, prima ti santificò e poi mise in
te lo spirito di Dio e sempre ti ha guardata come
la madre ama la figlia.”
Suor Anastasia - “Madre a chi parlate?”
Chiara - “Io parlo all’anima mia benedetta,
Tu Signore che mi hai creata sii benedetto!”
(Proc. XI,3:3082 - Cf. Proc. III,20: 2986 - 2988:
Vita, 46, 3252)
“Vedi tu figliola il Re della gloria che io vedo?
E anche tu Agnese lo vedi?..”
Improvvisamente qualcosa attira l’attenzione dei presenti…
“..Ecco inverosimilmente, entrare una turba di Vergini
di bianche vesti, cinte il capo di corone d’oro, tra le quali
la maggiore ha sul suo capo una corona maggiore delle
altre. Sopra la corona un pomo d’oro dal quale esce un tale
splendore che pare illuminare tutta la stanza. Si avvicinano
al letto di Chiara e la Vergine che pareva la maggiore la
copre con un velo che Chiara, benché coperta, la si vede
ancora e quella Vergine china il suo viso sopra il viso di
Chiara e poi tutte spariscono.”
(Proc. XI, 4:3083 - Vita, 46:3253 - Bolla di canonizzazione,
21:3308)
Inaspettatamente.
Chiara - “..Dateme ‘na cerasa!”
Suor Agnese - “Vai... corri a cercare in giardino... correte, andate a guardare nel chiostro...
correte.”
DAVANTI AGLI OCCHI DI CHIARA MORENTE
SCORRONO LE IMMAGINI DELLA SUA VITA
Vede la madre Ortolana, donna di fede profonda che, alla morte del marito, raggiungerà
le figlie, Chiara, Agnese e Beatrice a San Damiano e lì con loro e le altre consorelle,
vivrà fino alla morte.
Chiara è cresciuta, ora ha sei anni, la madre la chiama:
Ortolana - “Chiara! È l’ora della preghiera, li hai portati i sassolini? Ogni sassolino che tu
metterai davanti a te è una preghiera!”
Brano musicale “Come vorrei che ogni bimbo”
Ortolana
Chiara
Ortolana
Chiara
Ortolana
Chiara
Ortolana
Chiara
Ortolana
Chiara
Ortolana - “...Chiara!... Non avere paura, sono tua madre.
Vedi, ti sto aspettando… tra poco sarà il momento…
Ho pregato tutto il giorno perché tutto vada bene!
Il Signore ha ascoltato la mia supplica, la Sua voce è entrata
in me e mi ha detto: non temere donna, perché sana e salva
partorirai una luce che più chiaramente farà risplendere il
mondo! ..Perché?.. Perché? Chi sa rispondermi?.. Perché come
tutti, come ognuno di noi, apparteniamo a Dio! Così è deciso...
io la offro a Lui! La chiamerò Chiara, Chiara di luce...
Chiara di Dio!”
Mio Signore
Mio Signore
Divino Amore
Divino Amore
Luce Tu, nel
mio cuore
Nel mio cuore
Dolcezza antica Dolcezza antica
Eterno Amore
Eterno Amore
Ortolana
Chiara
Ortolana
Chiara
Chiara
Grandezza
infinita
Mio Signore
Mio Signore
Sei solo Tu, sei solo Tu
Solo Tu
Ogni bambino cerca
L’amore della mamma Però non sa che ci sei Tu
Sei solo Tu
Nascerai tu… nascerai tu
Nascerai tu…
Ed ogni volta, tu sei la prima
Tu sei la prima, piccola
Piccola Chiara, su cui si posa
Frutto d’amore, luce di Dio
Piccola Chiara
Piccola Chiara
Piccola Chiara, piccola
Piccola Chiara, piccola Chiara
Piccola Chiara
Chiara di Dio
Come vorrei, come vorrei
Come vorrei Starti vicina
Come vorrei che ogni bimbo Trovasse il Tuo amor
Come vorrei
Gli anni passano, Chiara, all’età di nove anni
è sfollata con la famiglia durante la guerra tra
Assisi e Perugia, i sassolini segnano ancora lo
scandire delle sue preghiere. Tornata a casa,
l’amica Bona Di Guelfuccio l’aiuta a portare
cibo e danaro ai poveri e a coloro che vivono
alla Porziuncola. Ora ha quindici anni, con le
“cerase” (ciliegie) conta le sue preghiere.
Brano musicale “Piccola Chiara”
Ortolana Passa il tempo, segna tappe
Giorni, lotte, gioie e spinte
In questi giorni, mutamenti
Decisioni, attimi fuggenti
Verso qualcosa in più
Verso qualcosa in più
Mentre l’amore segna
Lascia il frutto di una stampa
Come vorrei, come vorrei
Come vorrei Starti vicina
Come vorrei che ogni bimbo
Trovasse il nido del Tuo amor
Coro
Ed ogni volta, tu sei la prima
Tu sei la prima, piccola
Piccola Chiara, su cui si posa
Frutto d’amore, luce di Dio
Chiara, Chiara,
piccola Chiara, Chiara
Ed ogni volta, tu sei la prima
Tu sei la prima, piccola
Piccola Chiara, su cui si posa
Frutto d’amore, luce di Dio
Brano musicale “Se bimba non sono più”
Chiara Canto per Te
O mio Signore
Vivo ogni giorno, ogni istante
Ricco d’amore
E rinasco ancora da Te
Che vita mi dài
Lo devo a Te
Se bimba non sono più
Tracce di donna che vive solo per Te
Ogni giorno è diverso
Perchè nato da Te
Canto per Te
Vivo per Te
Canto per Te
L’INCONTRO CON FRANCESCO
Chiara sta pregando nella Chiesa di San Rufino a pochi passi dalla propria casa e, mentre
nella sua mente riecheggiano le parole e gli ammonimenti dello zio Monaldo e dei parenti, che
vorrebbero maritarla e pretendono che lei si mostri più spesso in pubblico, appare Francesco
che con una ramazza tra le mani inizia a spazzare il pavimento della chiesa.
Brano musicale “Artista io”
Francesco
Artista io
Di questo palco che è la vita mia
Ma senza maschere
Solo col volto mio
Luci si accendono su questa scena
È verità incancellabile
Sempre più in alto
Mi porterà, mi porterà
Tu regista dell’amore, Tu
Io artista, mi hai insegnato Tu
Canto per Te tutto il mio amore
Vola nel cielo e ancora più su
Vicino a Te, l’anima al posto suo
Il posto mio, vicino a Dio
Recitato L’ardente e dolce forza del Tuo amore,
distolga, te ne scongiuro, o Dio,
la mia mente da tutte le cose
che non sono del cielo
e la rapisca in Te,
perchè io muoia d’amore per Te,
che per l’infinito amore di me,
Ti sei degnato morire .
Francesco
Canto per Te tutto il mio amore
Vola nel cielo e ancora più su
Vicino a Te, l’anima al posto suo
Il posto mio…vicino a Dio
Arrivano i fedeli a frotte.
Fedeli - “C’è Chiara, Chiara di Favarone
d’Offreduccio!”
Francesco dal pulpito - “Fratelli, sorelle, dove c’è carità e sapienza, lì non c’è timore né
ignoranza. Dove c’è pazienza e umiltà, lì non c’è ira nè paura.
Dove la povertà è vissuta in letizia, lì non c’è inquietudine nè distrazione.
Dove c’è timor di Dio a custodire la casa, lì il nemico non può trovare la via d’entrata.
Dove c’è misericordia e discrezione, lì non c’è spreco nè durezza di cuore…
Semplicità, povertà, umiltà, sapienza, carità, obbedienza: non c’è in tutto il mondo uomo
alcuno che possa avere una di loro, se prima non muore a se stesso.
Chi possiede una di loro e le altre non offende, di tutte è possessore, ma chi una di
loro offende, tutte le disgusta e di tutte resta privo. Ricordate, ogni virtù combatte
vittoriosamente i vizi ed i peccati. Andate, andate in pace!”
(Adattamento testo da FF cfr. Lc. 11.21)
Chiara, profondamente toccata dalle vibranti parole di Francesco, si rivolge a lui.
Brano musicale “Tu, una musica”
Chiara Tu, una musica Tu
Nata dentro di me
Io lo so che cos’è, è l’amore che
Tu hai portato fra noi... noi
Tu, una musica Tu
Nata dentro di me
Io lo so che cos’è,
è l’amore che
Francesco Lui ha portato fra noi
Chiara
È la Sua strada
Francesco Vita nasce dentro me
Chiara
Sui Suoi sentieri
Francesco Vedi orizzonti che spaziano
Più in là
Insieme
Per correre incontro All’eternità
Luci si accendono
Su questa scena
È verità incancellabile
Vicino a Te l’anima al posto suo Il posto mio
Coro 2vt
Canto per Te tutto il mio amore
Vola nel cielo e ancora più su
Vicino a Te l’anima al posto suo
Il posto mio
Luci si accendono su questa scena
È verità incancellabile
Vicino a Te l’anima al posto suo
Il posto mio
Coro 2vt
Canto per Te tutto il mio amore
Vola nel cielo e ancora più su
Vicino a te l’anima al posto suo
Il posto mio
Francesco - “Chiara! Bisogna saper morire!”
Chiara - “Come?”
Francesco - “Sulla croce, come Gesù”
Chiara - “Aiutami!”
Francesco - “Chiara, ti verranno incontro fame,
freddo, sete e solitudine. Dovrai dimenticare la
casa dove sei nata, il lusso, la ricchezza, l’amore.”
Chiara - “Ma... Vorrei anch’io vivere la tua stessa vita,
la tua stessa preghiera e soprattutto la tua stessa povertà.”
Francesco - “Chiara, fallo se vuoi.”
È LA DOMENICA DELLE PALME
Chiara ha diciotto anni ed ha tra le mani una palma intrecciata
Chiara - “...Non sono andata io a prendere la palma, ero talmente presa da tutti i miei
pensieri, ma il Vescovo in persona me l’ha portata... Questo per me è il segno, il mio sì,
e la fuga da casa è per questa notte..” (Leg. Cl, 7-8 e Proc.)
Dopo avere sfondato, con la sola forza delle braccia, il pesante portone che la separa dalla
propria scelta di vita, Chiara raggiunge Francesco alla Porziuncola. Si spoglia delle preziose
vesti ed, indossato l’abito dei poveri, si scioglie i capelli.
Chiara - “Francesco, Francesco.. taglia!”
I parenti vogliono riportarla a casaZio Monaldo - “...
Ha chiamato il notaio ha regalato tutto ai poveri!..
(Proc. III,31: 2997 - Cf. Proc. II, 22: 2965 - XII,3: 3087 Vita, 13: 3183 - Bolla di canonizzazione, 7: 3287)
...ed è fuggita prima del giorno del suo matrimonio..
dobbiamo portarla via dal convento! .
..Chiara è in chiesa, seguitemi!...”
Brano musicale
“I cancelli dell’arcobaleno”
Chiara
In alto su
Attraversando i cancelli dell’arcobaleno
Oltre mille volte più del cielo
Oltre l’ultima soglia di pensiero
Dove il tempo finisce, lì guarderò
E scioglierò
Illusioni di un mondo ormai lontano
Giorni vissuti a cercare una voce,
quel richiamo
Dietro l’ultimo respiro
Ci sei Tu
Recitato L’anima dell’uomo fedele
che è la più degna di tutte le creature
è resa dalla grazia di Dio
più grande del cielo Mentre, infatti, i cieli
con tutte le altre cose create
non possono contenere il Creatore
l’anima fedele invece
ed essa sola,
è Sua dimora e soggiorno.
Chiara
Nuovi colori
Dolci carezze racchiuse
Nel palmo di una mano
Dopo corse affannose per starTi più vicino
Vicino a Te, senza più tremare
Vicino a Te, senza più cercare
Amore, amore, grande amore Tu
Grande amore…
Sei qui con me
Attraversati i cancelli dell’arcobaleno
Oltre mille volte più del cielo
Oltre l’ultima soglia di pensiero
Dove il tempo finisce, lì
Gli occhi Tuoi
Chiara, aggrappata alla tovaglia dell’altare, resiste all’assalto dello zio.
Chiara morente rivede se stessa con Francesco ad elemosinare un po’ di pane.
Francesco - “...Chiara, la gente mormora, anche il Vangelo dice di non dare scandalo.
Non possiamo incontrarci più! Ascolta, tu ora vai in quella direzione ed io in quella opposta.”
Chiara - “Ho giurato davanti a Dio obbedienza a voi e dunque, obbedisco... (Reg. Cl. Vi, 1-5)
...Ma quando ci potremo rivedere?!”
Francesco - “Come, quando ci potremo rivedere? È inverno, c’è la neve!..
Ci rivedremo quando fioriranno le rose!..”
Chiara si allontana e altrettanto Francesco ma nella direzione opposta. Dopo un attimo
lei torna sui suoi passi e, correndo, lo raggiunge con una rosa in mano che gli porge.
Chiara - “...Francesco, forse il Signore ci vuole ancora insieme, c’era un cespuglio di rose
fiorito!”
Francesco - “Un cespuglio di rose in inverno!...”
Brano musicale “Nel blu delle tue mani”
Chiara
Fratello mio
Il tuo mondo è il mio
Nei tuoi occhi rispecchio me
Me con te, me con te
Che il tuo amore sconvolge i secoli
Dentro al cuore mio… brividi
Francesco
Sorella mia
Che il mio mondo è il tuo
Le mie mani nelle tue
Le mie, le tue
Insieme Grande sei Tu
Signore dei popoli
Che il Tuo amore sconvolge i secoli
E porti dentro il cuore
E senti dentro il cuore… brividi
Canto per Te tutto il mio amore
Vola nel cielo e ancora più su
Vicino a Te l’anima al posto suo
Chiara
Il posto mio
Insieme Volo da Te con le mie ali
Nel blu delle Tue mani
Chiara Vicino a Dio
Insieme
L’anima al posto suo
Chiara
Il posto mio
CHIARA, GIÀ DA QUALCHE ANNO VIVE A SAN DAMIANO
A lei si sono affiancate altre consorelle. È sua consuetudine
ad ogni rientro dalle elemosine lavare ad ognuna i piedi.
Suor Filippa - “..Chiara, cosa state facendo? Ancora mi baciate
i piedi? (Proc. III, 9: 2975 - Cf. Proc. X, 6: 3074)
Me li segnate con la croce? Con questo segno avete guarito
suor Benvenuta da una piaga (FF-Leg. Cl,3222)
E avete guarito anche suor Cristiana, sorda da anni
(FF- Leg. Cl, 3225) e a suor Andrea, avete ridato la voce
(Proc.III, 16.) Lo so che non volete che si dica!
Ed ora avete guarito anche a me?!”
Chiara - “Il Signore, il Signore...
Quanto è grande il Signore!..”
Brano musicale “Beato sia quel giorno”
Chiara
Beato sia quel giorno, che Dio ci dirà
preghiamo per il mondo, chi ama seguirà
Eccoci mio Dio, siam pronte a partir
Ti offro il mio io, non hai tu che da dir
Beato sia quel giorno che docile sarai
andrai per il mondo, nel silenzio capirai
Coro Beato sia quel giorno
che docile sarò
andrò per il mondo
nel silenzio capirò
Nulla io Ti chiedo
grande mio Signore
So che il mio credo
è portare qui il Tuo amore
solo il Tuo amore... sì
Ringrazio Te mio Dio
di questo grande dono
Qualunque cosa chieda
non è per me Signore
di ciò sono contenta
per Te tutto il mio amore
Chiara
Nulla io Ti chiedo grande mio Signore
Coro
So che il mio credo è portare qui
il Tuo amore
solo il Tuo amore... sì
Ringrazio Te mio Dio
di questo grande dono
Qualunque cosa chieda
non è per me Signore
di ciò sono contenta
per Te tutto il mio amore... sì
So che il mio credo
è portare qui il tuo Amore
solo il Tuo amore... sì
Ringrazio Te mio Dio
di questo grande dono
Qualunque cosa chieda
non è per me Signore
di ciò sono contenta
per Te tutto il mio amore
IL MIRACOLO DELLA PORZIUNCOLA
Suor Filippa - “...Quando Chiara ed io, andammo alla
Porziuncola con i confratelli di Francesco, ci sedemmo tutti
a cerchio sul prato e ci inondò una strana sensazione.
Eravamo seduti intorno ad una pietra, sulla quale vi erano
una brocca d’acqua e del pane ma, prima di toccare il cibo
Francesco si mise a parlare...”
Francesco - “...Ogni giorno il Signore viene a noi sotto
l’apparenza più umile... ogni giorno discende dalla presenza
del Padre nelle mani del sacerdote... nell’Eucarestia...”
Brano musicale “Strana sensazione”
Frate Angelo Strana sensazione dentro me
Frate Ginepro
Si, la sento anch’io, chissà cos’è
Frate Leone Questa sera l’aria non è lei
Questa sera l’aria sa di lui
Frate Angelo Momento magico nell’aria intorno a noi
Non è la fantasia
Non è la mia pazzia
La senti anche tu?
Frate Ginepro E per me esisti solo tu
che ami sempre
Tutti e tre E l’amore nostro crescerà
per sollevarti un po’
per darti l’allegria
che come una magia
riporta l’armonia che vibra dentro noi
Recitato In questo modo il Signore è sempre presente
in mezzo ai suoi fedeli, come Egli stesso ha
promesso dicendo: “Ecco, io sono con voi sino
alla fine del mondo”. L’umanità rimanga con
il fiato sospeso, l’universo intero si commuova,
il cielo si riempa di gioia, quando sull’altare,
nelle mani del sacerdote, si fa presente il Cristo,
il figlio del Dio vivo... del Dio vivo!
Frate Angelo Ogni gesto che tu fai tra noi
Quante volte nei pensieri miei
Frate Ginepro
E vorrei che ogni cosa tua vivesse dentro me
Frate Angelo Nel tempo che risposta porterà
Coro Che per noi esisti solo tu
che ami sempre
e l’amore nostro crescerà
per sollevarti un po’
per darti l’allegria
che come una magia
riporta l’armonia che vibra dentro noi
Frate Angelo Dentro noi
Brano muicale “Miserere”
Francesco è atteso con trepidazione da Chiara e dalle sue consorelle, a San Damiano.
Chiara - “..Sta per arrivare! Francesco sta per arrivare!”
Suor Cecilia - “Chiara, lo aspettavamo da tempo per avere da lui una lezione di vita
spirituale!..”
Francesco in silenzio si cosparge il capo di cenere, traccia un cerchio con la cenere entro il
quale si inginocchia e intona il Miserere. Chiara gli si avvicina e si inginocchia accanto lui.
Chiara - “..Signore perdonaci, quantunque fosse stato meraviglioso sentire le parole vestite
della sostanza della fede di Francesco, quantunque fosse stato bello e lodevole
unire le nostre anime, quantunque l’incontro delle nostre menti e dei nostri cuori fosse stato
puro e sublime, dinnanzi a Te e per Te, è doveroso oltrepassare questi limiti,
queste grandezze, il nostro io, per dare spazio all’intima nostalgia della creatura per il Suo
creatore e oltrepassarla, per raggiungerti in quel punto della nostra misera
realtà dove Tu, oltrepassando la Tua divinità, ci vuoi incontrare. Sono la tua pianticella!
Il contadino sà cosa deve o cosa non deve fare, sarò abbadessa!”
Miserere mei, Deus (abbi pietà di me, o Dio)
amplius lava me ab iniquitate mea
(lavami del tutto dalla mia iniquità)
secundum magnam misericordiam Tuam
(secondo la Tua grande misericordia)
et a peccato meo munda me
(e mondami dal mio peccato)
et secundum multitudinem miserationum Tuarum (e secondo la moltitudine delle Tue misericordie)
quoniam iniquitatem meam ego cognosco
(poiché io riconosco la mia iniquità)
dele iniquitatem meam
(cancella la mia iniquità)
et peccatum meum contra me est semper
(e il mio peccato mi sta sempre davanti)
LA SUA CRESCITA SPIRITUALE
Chiara, sta lavando il pavimento il frastuono intorno la ferma, si alza e guarda le sorelle che si
fanno silenziose, si inginocchia e abbassa il capo.
Suor Filippa le si avvicina e le appoggia una mano sulla spalla.
Suor Filippa - “..Perdono!” Sorelle - “Perdono! Perdono! Perdono!”
Chiara - “Quando ero piccola, contavo con i sassolini le preghiere ed i fioretti (Vita, 4: 3159)
a volte li contavo con i noccioli delle “cerase”, li offrivo al Signore per esserGli gradita, per
sentirmi bella, brava! Ora, quale altra strada ho? Ho rinnegato tutte le cose del mondo, ho scelto
la povertà per obbedire al Vangelo (Reg. 1: 2750 - testamento : 2839) eppure io voglio ancora
spingermi, sapere, capire, conoscere i miei limiti per poterli oltrepassare.”
Suor Filippa - “Sono per questo le tue penitenze? Le tue mortificazioni?”
Chiara - “E quale altra strada ho! Lo so, il Signore non me lo chiede, sono io che liberamente
me lo impongo per andare oltre, per mettere alla prova, sempre, la mia fede, per allenare il mio
volere, ed essere sempre presente a me stessa e rivolgermi quindi sempre al bene. Perché fermarsi
alle esigenze del corpo? Perché far prendere il sopravvento alle necessità? (Leg. 3227)
Perché occupare la mente con tutto ciò, quando si può oltrepassare quel punto ed occuparla solo
con le cose Sue? Vorrei la mente sempre lucida per amare, per amarLo, per capire sempre più
come Gesù visse, per comprendere sempre più il Suo dolore che spesso sento in me.
Avrei desiderato tanto il martirio per dimostrare a me stessa di dare tutto e tutta me stessa a
Dio, ma sembra che il Signore non me lo voglia concedere. Quale altra strada ho, se non questa
intransigenza con me stessa e così continuo, continuo, continuo in questa lotta spietata contro il
male. Non sono più bella, forse non sono più nemmeno brava, forse non gli sono più nemmeno,
utile?! E così sono intransigente anche con voi. Voi dovete perdonarmi. Perdonatemi voi! Signore,
se puoi, con il Tuo Santo Spirito illuminaci! ..Frate Ginepro, siete già arrivato a pregare con noi?...”
Brano musicale “Santo Spirito di Dio”
Frate Ginepro Santo Spirito di Dio, Santo
Coro
Santo Spirito di Dio, Santo
Frate Ginepro
Quando saremo docili
quando la mitezza
avrà pervaso l’anima
Quando il nostro io
quello dei principi
senza apertura, sarà sottomesso
Quando avremo voluto
con ogni forza tutto questo
entra in noi
e pervasi di Te
potremo guardare
con gli occhi di Gesù
e nei pensieri avremo il Suo
Coro
Santo Spirito di Dio, Santo
Santo Spirito di Dio, Santo
Frate Ginepro Così da donare amore
dalle mani e dal cuore
da ogni cellula di noi
Essere ad immagine
e somiglianza di Dio
avrà così il suo dolce
compimento senza fine
e nei pensieri avremo il Suo
Coro 2vt.
Santo Spirito di Dio, Santo
Santo Spirito di Dio, Santo
Santo
Frate Ginepro - “...Francesco vi esorta a non uscire dal monastero e vi manda a dire
di deporre ogni dolore e tristezza per non poterlo rivedere ora, perché Francesco è
ormai morente!...” (Leggenda Perugina, 109:1667 - Specchio di perfezione, 108: 1807)
Brano musicale “Mille minuti da attendere”
SABATO, 4 OTTOBRE 1226
Frati - “..È morto! È morto!”
I frati scortano il sacro corpo di Francesco nella città di Assisi
passando da San Damiano dove, Chiara e le consorelle lo
attendono in lacrime. Il corpo stigmatizzato, oltrepassata
la grata della chiesa, viene accolto nelle braccia di Chiara.
Chiara Il tuo silenzio sensibile
fitto di semplicità
Tu cavaliere imbattibile
per il tuo Re senza età
Chiara Adesso non posso stare con te, c’è lui…
Troverai a chi darle le tue ciliegie
vedrai…ora va’... vai in pace…
Ora vi apro...
Tenero figlio instancabile
sempre da esempio farà
Del Suo Francesco incredibile
sempre se ne parlerà
Il Vecchio Va’ da lui
Chiara Quell’impazienza di giungere
puntuale lì al posto tuo
Giorno per giorno a difendere
il tutto di Lui che è tutto per te
Il Vecchio Chiara!…Chiara!!
All’ultimo appuntamento che
Chiara
No, adesso no! non ho nulla da darti sarà il Suo regalo per te
Il Vecchio Chiara... ma ti ho portato ‘na cerasa! e via lontano, lontano, col Re
Frate Angelo Lontano, sconfinando lontano
Chiara
No…
e ancor più lontano che c’è
Il Vecchio Ho già portato
sconfinando col Re
i mostaccioli a Francesco.
Frate Ginepro Via… lontano…
Frate Jacopa dei Sette Soli
fino a che lo spazio infinito
li ha impastati per lui!
non sia che un puntino per te
e approdare nel Regno
della meraviglia d’amore del potente Re
nell’immisurabile amore
col meraviglioso Signore, col Re
Coro
Lontano… sconfinando lontano
e ancor più lontano che c’è
sconfinando col Re
Via… lontano…
fino a che lo spazio infinito
non sia che un puntino per te
e approdare nel regno
della meraviglia d’amore del potente Re
nell’immisurabile amore
col meraviglioso Signore, col Re
col meraviglioso Signore, con Te
La Voce di Francesco - “..Sono veramente fortunati e benedetti da
Dio gli uomini e le donne che rimangono fedeli al proposito di amare
il Signore con tutto il cuore, con tutta l’anima, con tutta la mente, con
tutte le forze e amare il loro prossimo come se stessi. Che lottano contro il
proprio io con i suoi peccati; che ricevono il corpo e il sangue del Signore nostro
Gesù Cristo e dimostrano con le opere la sincerità della loro adesione a Dio.
Lo Spirito Santo verrà su di loro e abiterà nel loro cuore. Essi sono veramente figli
del Padre celeste, perché dimostrano con le loro opere di essere uniti a Lui e sono sposi,
fratelli e madri del nostro Signore Gesù Cristo: sposi, perché uniti a Lui nell’amore che è dono
dello Spirito Santo; fratelli, perché come Egli desidera, fanno la volontà del Padre suo; madri,
perché Lo portano in sè con amore e Lo generano per mezzo delle opere sante che attirano
altri al bene. (Mc.12,30; Mt. 12,50) Padre, Padre Santo, custodisci nel Tuo nome quelli che mi
hai affidato nel mondo...”
Brano musicale “I Saraceni”
Coro 2vt.
Il saraceno porta dolore e morte all’infedele
Prode guerriero, senza timore serve il suo signore
Verso Assisi tutta la valle noi calpesteremo
L’imperatore guida il braccio
Il saraceno arriverà
Coro Il saraceno ha il passo feroce
Non lo puoi fermare
Il ghibellino regno del sole
Ti offriremo o sire
Ferro al vento imperatore
Il mondo a te soccomberà
Il saraceno porta dolore
E morte all’infedele
Prode guerriero, senza timore
Serve il suo signore
Verso il convento delle votate
Noi procederemo
Nessuna donna vergine preda
Ci potrà sfuggire
Siam più di mille uomini intrepidi
Il mondo a noi soccomberà
Il saraceno porta dolore
E morte all’infedele
Prode guerriero, senza timore
Serve il suo signore
Verso Assisi tutta la valle
Noi calpesteremo
L’imperatore guida il braccio
Il saraceno ora è qua
Verso Assisi tutta la valle
Noi calpesteremo
L’imperatore guida il braccio
Il saraceno ora è qua
Popolo - “...Stanno risalendo la valle Spoletana, verso il convento delle Povere Dame...
Stanno entrando in San Damiano.. vanno dalle vergini.. stanno scavalcando le mura...
ormai sono entrati...”
I SARACENI SONO ENTRATI A SAN DAMIANO
Chiara, ammalatasi dopo la morte di Francesco,
è da anni inferma. Prostrata in preghiera al Signore,
tra le lacrime, parla al Cristo chiedendo protezione per
le sue consorelle e per la città di Assisi. Subito una
voce come di bimbo risuona alle sue orecchie.
Brano musicale “Difendi Tu”
ChiaraDifendi Tu le serve Tue,
poichè non posso
difenderle io
Voce La città patirà
molti pericoli,
ma sarà difesa.
Voce Io ti difenderò sempre.
ChiaraOra lo so, ora lo so,
come potrò fermarli io,
col corpo Tuo,
il sangue Tuo
Signore mio
ora lo so.
ChiaraDifendi Tu i figli Tuoi,
anche la gente
di questa città!
Brano musicale “Cantiam per te”
Popolo e suore
Cantiam per te
Cantiam per l’amor che c’è
Cantiam con la forza
Di quello che sei
Popolo e suore
Cantiam per te
Cantiam per l’amor che c’è
Cantiam con la forza
Di quello che sei
Popolo Chiara è il nostro inno
Inno dell’amore
Inno che in battaglia noi sempre porteremo
Suore Ma noi vittoriose
Con lo scudo dell’amore
Porteremo le conquiste
Al nostro Gran Signore
Cantando l’inno dell’amore
Popolo e suore
Cantiam per te
Cantiam per l’amor che c’è
Cantiam con la forza
Di quello che sei
Chiara, innalzando l’ostensorio con l’Ostia consacrata va incontro ai saraceni.
Suor Filippa - “...Stanno andando via.. Se ne sono andati, Chiara li ha mandati via...
Ci ha salvate..” (Leg. Cl,21 e Proc. IX,2 . 3060)
Popolo
Lotte che si susseguono
Lotte, battaglie che hanno un solo fine
È l’amore suo che vogliamo portare
Sui campi di battaglia
In cui il male infilza e taglia
Popolo e suore
Cantiam per te
Cantiam per l’amor che c’è
Cantiam con la forza
Di quello che sei
Chiara Di quello che sei
Brano musicale “Mi illumino di Te”
È LA NOTTE DI NATALE 1252
Chiara è seduta sul letto ammalata e sola, ai suoi piedi un piccolo presepe e tra le mani il
bambino Gesù.
Chiara - “..Tu nasci o mio Signore, ed io sono sola, lontana da te. (FF.Leg. Cl.,3212)
Non posso muovermi,mi hanno lasciata quì!”
Accasciandosi prosegue: “...Se con Lui soffrirai, con Lui regnerai, se con Lui piangerai, con
Lui godrai, se in compagnia di Lui morirai, sulla croce della tribolazione, possiederai con
Lui le celesti dimore, nello splendore dei santi.” (FF Seconda lettera, :2880)
Chiara
M’illumino di Te
attraversando il Tuo amore
Tutto vibra di Te
tu mi batti nel cuore
E la mia vita va
come un ruscello va al mare
Nessuno fermerà
la corsa dell’amore
E al mare arriverò
riunendomi col sale
E nel vento poi sarò
asciugata dal Tuo amore
che in alto porterà
l’essenza del mio dare
che a Te io donerò
immenso mio Signore
Coro
E sempre Ti amerò
Chiara
Immenso Signore
Coro
E sempre Ti amerò
Chiara
Mio immenso Signore
Coro
E sempre Ti amerò
Chiara
Immenso mio Signore
Le appare l’angelo delle tenebre in forma di nero fanciullo.
L’Angelo delle tenebre - “..Non piangere tanto, perche’ diverrai cieca!
Chi piange troppo cieco diventa!.. (FF.Leg. Cl., 3198)
Chiara - “Non sarà cieco chi vedrà Dio”
L’Angelo delle tenebre - “Non piangere tanto se non vuoi che alla fine il cervello disfatto
ti scorra giù per le narici, perchè poi ne avrai il naso storto!”
Chiara - “Nessuna stortura patisce chi serve il Signore!” (FF.Leg. Cl., 3198)
L’Angelo delle tenebre svanisce mentre.. il canto ed il salmodiare dell’ufficio eucaristico
invadono il dormitorio. Le immagini della Messa illuminano le sue vesti ed il Signore,
nitidamente le fa vedere lo svolgersi della funzione, che viene celebrata nella Basilica
di San Francesco distante da San Damiano. Chiara a stento si alza.
Chiara - “...Mio Dio, cosa vedo? Ma.. questa è la Messa del Santo Natale.
Mio Signore, mi stò illuminando di Te!..”
Chiara
M’illumino di Te
perchè Tu sei l’amore
Tutto vibra di Te
tu mi batti nel cuore
La mia vita sei Tu
e mi accompagni al mare
Il ruscello sarà
una cascata d’amore
E al mare arriverò
riunendomi col sale
E nel vento poi sarò
asciugata dal Tuo amore
che in alto porterà
l’essenza del mio dare
che a Te io donerò
immenso mio Signore
Coro
E sempre Ti amerò
Coro
E sempre Ti amerò
Chiara
Immenso mio Signore
Chiara
Immenso Signore
Chiara
Mio immenso Signore
Coro
E sempre Ti amerò
RITROVIAMO CHIARA MORENTE; IN UN ATTIMO HA RIVISTO TUTTA LA SUA VITA
Chiara - “...Benedetto il Signore Gesù Cristo, il quale, se mi avete abbandonata voi, Lui non
mi ha abbandonata!” (Vita, 29:3211 – 3212, Cf. Proc.:III,30:2996; VI,16:3014; VII,9:3049)
Suor Agnese - “Ma non ti abbiamo abbandonata mai.. Chiara cosa dici?!”
Chiara - “È Natale... È nato Nostro Signore!”
Suor Agnese - “No Chiara, è l’undici di Agosto, non è Natale!
Frate Ginepro - “Forse sta ricordando quando il Signore le fece vedere la celebrazione della
notte di quel Natale..”
Chiara - “...Dateme ‘nà cerasa...”
Suor Anastasia, correndo, torna miracolosamente con la ciliegia tra le mani.
Suor Anastasia - “...Ho trovato la ciliegia.. ho trovato la ciliegia!”
Chiara, in un ultimo sospiro, reclina il capo. È morta!
Il “Vecchio” si avvicina ad un cero e con un soffio lo spegne.
“...Sono cambiati i parametri, sono cambiati i tempi, sono cambiati gli scenari, ma si può
essere poveri anche oggi, come Chiara e Francesco. Povertà è qualsiasi cosa tu possieda,
che te la sia procurata tu o ti sia stata data. Nulla ti appartiene, nulla possiedi, nemmeno
il tuo corpo, nemmeno la tua anima. Tutto ti è stato affidato momentaneamente. È un banco
di prova la vita! ...Tu ...ma che uso ne fai?.. Penitenza.. questa è una vita di penitenze..
Così l’hanno chiamata. Ma come si fà a chiamarla penitenza, vivere scartando il peccato,
soffocando il male. Quando farlo, significa avere in cambio, anche quì in questo buio fitto,
tanta luce! E comunque si ha il dovere di vivere così, se si crede... E se non si crede... si ha
il dovere di cercare di capire se e vero che anche qui, in questo buio fitto, c’è tanta, ma tanta
luce!” Il Vecchio spegne l’altro cero e si allontana.
L’ANIMA DI CHIARA, LASCIA IL CORPO
Con stupore guarda se stessa e inizia a danzare.
La Voce di Chiara - “...Attirami a te, o celeste sposo! Dietro a te correremo attratti dalla
dolcezza del tuo profumo.. Correrò, senza stancarmi mai.. Finchè tu mi introduca nella tua
cella inebriante.. Allora la tua sinistra passi sotto il mio capo e la tua destra mi abbraccerà
deliziosamente e tu mi bacerai... Col felicissimo bacio della tua bocca...”
(FF :Quarta Lettera, 2905 - 2906)
L’anima di Chiara avanza verso la luce, spalanca le braccia e vi si immerge.
IN PARADISO
..Una schiera di angeli l’accompagna da Francesco,
egli la conduce verso...
...una figura in penombra...
Brano musicale “Sconfinando lontano”
Frate Ginepro Il tuo silenzio sensibile
fitto di semplicità
Tu la regina dei poveri
per il tuo Re senza età
Tenera figlia instancabile
sempre da esempio sarai
Della Sua Chiara incredibile
sempre se ne parlerà
Frate Angelo
Quell’impazienza di giungere
puntuale, al posto tuo
Giorno per giorno a difendere
il tutto di Lui, che è per te
All’ultimo appuntamento che
sarà il Suo regalo per te
Coro
Via lontano
Ssconfinando lontano
e ancor più lontano che c’è
sconfinando col Re
Via… lontano...
Sconfinando lontano
l’infinito non sia che un puntino per te
e arrivare dal nostro Signore con te
Canto per Te tutto il mio amore
vola nel cielo e ancora più su
vicino a Te l’anima al posto suo…
il posto mio
Canto per Te tutto il mio amore
vola nel cielo e ancora più su
vicino a Te l’anima al posto suo
Frate Angelo
Chiara e Francesco instancabili
sempre al servizio di Dio
Costanti e pazienti per giungere
puntuali lì accanto a Lui
Mille minuti da attendere
ora c’è l’eternità
Coro
Via lontano
Sconfinando lontano
e ancor più lontano che c’è
sconfinando col Re
Via… lontano…
sconfinando lontano
l’infinito non sia che un puntino per te
e arrivare dal nostro Signore con te
Canto per Te tutto il mio amore
vola nel cielo e ancora più su
vicino a Te l’anima al posto suo…
il posto mio
Canto per Te tutto il mio amore
vola nel cielo e ancora più su
vicino a Te l’anima al posto suo
e arrivare dal nostro Signore con Te
C
ARLO
T
EDESCHI
Cinema
Letteratura
Teatro
Costituisce, forma e dirige
la Compagnia teatrale e
l’Accademia
d’Arte e Formazione
Professionale al Teatro
L. Amici del Lago di
Monte Colombo (RN).
Angela degli Abissi - Romanzo
Edizioni Casa della Stampa
L’Uomo dal Turbante Rosso - Romanzo
Stella Polare Editrice
Parole - Poesie
B.F. editrice
Ricordando - Raccolta
B.F. editrice
Alcuni artisti della sua compagnia
teatrale partecipano a:
Greccio, notte di Natale 1223
Presepe di San Francesco in musical
Nel nome di Gesù - musical
Dedicato a Te, Signore - recital
Chiara di Dio - musical
Film di cui scrive il soggetto e partecipa alla sceneggiatura
Il Ritorno dal Labirinto - Romanzo
Dai Diari di Maria e Carlo
Sicuramente Amici - musical
Dio, che meraviglia! - musical
Lo S...varietà è Donna - varietà
Lo S...varietà made in Italy - varietà
Accadde ad Allumiere - ballata musicale
Notte Gitana - spettacolo spagnolo
Senza fili - danza e mimo
Un vagito nella notte - musical della Natività
Che meraviglia, Amici
Edizioni Dare
Estratto dai diari di Maria Di Gregorio e Carlo Tedeschi
B.F. editrice
È autore e regista di
La verità di un ragazzo
Direttore Artistico - (film documento di Leo Amici)
Alleluia, Brava Gente con Sabrina Ferilli
Rugantino di Garinei e Giovannini
I Figli della Lupa con Valeria Moriconi
... e meno male che c’è Maria con Enrico Montesano
Un paio d’ali di Garinei e Giovannini
Pittura
Comincia a dipingere sin dall’infanzia e
realizza più di seicento opere tra tele, disegni,
incisioni e affreschi.
Artista per la pace 1991
Premio della Presidenza del Consiglio dei Ministri
Carlino d’oro - Il Resto del Carlino
Targa d’oro del Ministero Turismo e Spettacolo
Antico Sigillo della città di Torino
La Marguttina d’oro
Ambrogino d’oro della città di Milano
Targa d’oro del Mandorlo in Fiore
Pubblicazioni
Premio Valentiniano
Lui e Tedeschi
Premio Firenze 2001
Premio Cesare Pavese
raccolta di affreschi e tele corredate dalla
interpretazione poetica e filosofica di Leo Amici
La Tela oltre il Tempo
raccolta di tratti, immagini, parole
Libera riflessione
raccolta dell’ultima produzione pittorica
Al Lago di Monte Colombo (Rimini), nell’ambito delle iniziative della Diocesi di Rimini
“Missione del popolo al popolo”e “comunicare il Vangelo in un mondo che cambia”,
Carlo Tedeschi è animatore dei centri di ascolto del Vangelo, delle catechesi e delle iniziative sociali
culturali e umanitarie che lì si svolgono.
A
NDREA
T
G
IANLUCA
Studia danza classica con Rosa Piovella Ansaldo e poi con Renata Bestetti.
È mimo accanto a Maurizio Nichetti nella compagnia “Quelli di grock”.
È ballerina per la RAI e Canale 5 con G. Landi, Don Lurio, R. Greco,
S. Egri. Attrice in “Vanità” con L. Buzzanca e A. Belli.
Al “Bagaglino” di Roma di Castellacci e Pingitore, è ballerina, soubrette
e mimo accanto a P. Franco, O. Lionello, L. Gullotta e T. Teocoli.
OSI
Compositore e Arrangiatore
R
APONI
Compositore ed arrangiatore, comincia la sua
esperienza professionale con i musicals di
Carlo Tedeschi: “Sicuramente Amici”, “Dio che
meraviglia!”, “Accadde ad Allumiere” e “L’uomo dal
turbante rosso”, con il compositore Stefano Natale.
Studia danza classica, moderna-jazz e acrobatico
all’Accademia di formazione professionale
del Lago di Monte Colombo (Rimini). Nel 1986 entra a
far parte come primo ballerino della Compagnia teatrale
di Carlo Tedeschi e partecipa a tutti i suoi spettacoli con
le coreografie di Carmelo Anastasi.
Collabora con il Teatro Sistina come assistente
musicale dei M° Gianni Ferrio, Armando Trovaioli
e Claudio Mattone nelle commedie musicali
“Alleluja brava gente”, “Rugantino”, “Un paio
d’ali”, “Aggiungi un posto a tavola” e “Scugnizzi”.
Al Teatro Sistina di Roma lavora nelle commedia
musicali di Garinei e Giovannini:
“Alleluia, Brava Gente” - “E meno male che c’è Maria!”
- “I Figli della lupa”.
Compone colonne sonore cinematografiche e
sigle di programmi RAI.
Insieme a Stefano Natale vince il 1° premio
per la migliore colonna sonora del film
documentario Angela degli abissi al “Festival
Mondiale Cinema Subacqueo” d’Antibes 1990.
È consulente musicale per lo spot pubblicitario
Illy caffè con la regia di Francis Ford Coppola e
assitente musicale nella registrazione del Cd live
“On such a night” di Sting
Nel 2003 compone la colonna sonora del film
fantasy “Il magico Natale di Rupert” regia di
Flavio Moretti, prodotto dalla Unistudio e
Orione cinematografica in collaborazione con
RAICinema e Sky.
Nel 2004 è coproduttore ed arrangiatore di
“A tutto musical”, nuovo album della cantante
Arianna, contenente cover dei più famosi
musicals internazionali, riproposti in chiave
inedita ed originale.
Nel “Renato Greco Ballet” danza come primo
ballerino in:
“Triccaballacco” - “Trilussa” - “Caino e Abele”
“Talk About a Child”.
Partecipa alle trasmissioni televisive:
“I Giovani Incontrano l’Europa” Rai 3 - “Sanremo 87”
Rai 1 “Telethon” Rai 1 - “Sotto l’Albero” Rai 1 “Gran
Galà dell’Unicef” Rai 2 - “Auguri dal Centro Italia” Rai
1 - “Umbria Fiction” Rai 1 - “Stella fra le Stelle” Rai 1 “Numero Uno” Rai 1 - “In Famiglia”
Rai 2.
Operette:
“Il Pipistrello” regia e coreografia di G. Landi - Teatro
Verdi - Trieste “La vedova allegra” regia e coreografia
di Gino Landi - Teatro dell’Opera - Roma.
Cinema:
protagonista del film documento “La Verità di un
Ragazzo” regia Leo Amici.
Primo premio coreografico ai concorsi nazionali di danza:
città di Riccione per 4 edizioni - Concorso di Sasso
Marconi (BO) Concorso Cristal Dance di Fermo Concorso indetto da “Tutto Danza”
Per il cinema è solista nella “Locandiera” con A. Celentano e C. Mori.
Attrice e ballerina nello spettacolo “Varietà” di M. Scaparro con Massimo
Ranieri e nel “Pericle Principe di Tiro” accanto a Tino Carraro e Giuseppe
Pambieri.
È regista - coreografa al teatro Fabregas di Città del Messico per
l’allestimento in lingua spagnola di “Forza Venite Gente”. È coautrice con
De Matteis e protagonista femminile dell’opera rock “Salomè in Musica” al
Brancaccio di Roma.
È regista e coreografa dell’opera musicale “La ballata dell’omertà”.
È protagonista in “La naja alle donne” al “Parioli” di Roma.
Riceve dal Centro Cattolico Cinematografico di Roma il premio “La Navicella”.
Diretta da Carlo Tedeschi è la protagonista femminile di tutte le sue opere teatrali.
In “S...varietà Made in ltaly” è soubrette accanto al grande Gino Bramieri.
La Royal Academy of Dance di Londra le conferisce il titolo di “Registered Teacher Royal Academy of Dancing”
e tiene corsi annuali e stages per danzatori principianti e professionisti all’Accademia di Monte Colombo.
Dopo essere stata Santa Chiara nella versione originale del famoso musical “Forza Venite Gente” oggi torna
a rivestire i panni della Santa di Assisi in “Chiara di Dio”.
Studia danza classica, modern-jazz e acrobatico all’Accademia
di Formazione Professionale del Lago di Monte Colombo - RN.
Nel 1985, giovanissima, entra nella Compagnia Teatrale di Tedeschi
partecipando fino ad oggi a tutti i suoi spettacoli come prima ballerina,
con le coreografie di Carmelo Anastasi.
Al Teatro Sistina di Roma è prima ballerina nelle commedie musicali
di Garinei e Giovannini:
“Alleluia Brava Gente” con Sabrina Ferrilli, Massimo Ghini
e Rodolfo Laganà.
“I Figli della lupa” con Valeria Moriconi, Maurizio Mattioli.
Nel “Renato Greco Ballet” danza come prima ballerina in: “Triccaballacco”
-“Trilussa” - “Caino e Abele” “Talk About A Child”.
In “Malgrè Tout” danza con Steve La Chance.
Tra le trasmissioni televisive:
“Umbria Fiction” Rai 1 - “Stella fra le Stelle” Rai 1 “Numero Uno” Rai 1
Per due intere stagioni invernali danza “Le più belle di fine secolo” al programma “In Famiglia” - Rai 2 coreografie di R. Greco e M.T. Dal Medico.
Operette:
“Il Pipistrello” regia e coreografie di G. Landi - Teatro Verdi - Trieste.
“La vedova allegra” regia e coreografia di Gino Landi - Teatro dell’Opera - Roma.
L
A
C
OMPAGNIA
La Fondazione Leo Amici ha sede al
“Piccolo Paese del Lago” di Monte Colombo - RN.
Ideato e promosso da Leo Amici (scomparso nel 1986)
è stato realizzato dai volontari dell’Associazione umanitaria Dare,
fondato sui valori di pace, amore e fratellanza, di cui il promotore è
stato maestro ed esempio di vita. Le strutture del piccolo paese
sono utilizzate per scopi umanitari.
Piccolo Paese del
Montecolombo Luogo dell’abbrac
Lago
Rimini
cio di Dio.
Teatro L. Amici
(Convegni - Spettac
oli - Incontri di spi
Residence (per gruppi
ritualità - Accade
mia)
e famiglie)
Hotel Villa Ler
i (Poliambulatorio
- Centro Benessere
Agriturismo Az
)
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Ristorante La G gricola Il Mio Casale (Bio - Cucina
del contadino)
rotta della
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iamaica
Parco Attrezzat
o - Struttu
re Sportive
Museo L. Amici
La Base (Casa Famigli
a per l’infanzia) Asilo - La Meta (Ca
Cappella del Cristo
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Risorto - Cappella
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della SS. Trin
ità - Oratorio
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Tutti gli artisti della Compagnia Teatrale si sono formati presso l’Accademia
d’Arte e Formazione Professionale del Lago di Monte Colombo - RN
diretta dall’autore e regista Carlo Tedeschi seguendo i corsi di canto, danza
classica metodo R.A.D., danza moderna, musica e recitazione.
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www.fondazioneleoamici.org
La compagnia teatrale ha sede al Piccolo Paese del Lago (Monte Colombo RN).
Fondazione Leo Amici Tel. 0541.985207
www.chiaradidio.it
www.carlotedeschi.it
www.fondazioneleoamici.org
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