La vita di Santa Chiara di Assisi con riferimenti alle Fonti
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La vita di Santa Chiara di Assisi con riferimenti alle Fonti
La vita di Santa Chiara di Assisi con riferimenti alle Fonti Francescane. Scena per scena, la sua storia accanto a San Francesco, attraverso le fotografie del musical di Carlo Tedeschi. Scritto e diretto da Carlo Tedeschi La Voce del Vecchio e le voci fuori campo sono di Carlo Tedeschi - Il Vecchio è mimato da Alessio Corda S. Chiara giovane Monia Sclano - S. Chiara adolesecnte Michela Sclano S. Chiara bimba Greta Fattori, Giada Mecozzi Suor Filippa Valentina Lupi - Suor Agnese Tiziana Imola - Suor Amata e l’Anima Simona Imola Suor Cristiana Laura Panarisi - Suor Anastasia e Bona Palmira Monelli - Frate Ginepro Leo Barbato Frate Masseo Arnone Luigi - Frate Angelo Patrick Rubino - Frate Leone Alessio Corda Oste Michele Zattara - Avventore Giuseppe Barbetti Musiche orchestrate e dirette da Andrea Tosi su canzoni di C. Tedeschi - A. Tosi - G. De Matteis - T. Varrera M. Sclano - S. Natale - A. Bianchini - L. Barbato - N. Conte S. Davy - A. Cozzolino - R. Licari - R. Viscusi - G. Di Palma Coreografie Gianluca Raponi Santa Chiara Annamaria Bianchini www. chiaradidio.it San Francesco Giacomo Zatti E-mail: [email protected] Copyright 2004 Associazione Dare - Riproduzione vietata - Tutti i diritti riservati. Primi ballerini Simona Imola - Gianluca Raponi Solisti: Desola Andreani - Ezio Ferraro - Lorella Ferri - Ciro Gelsi - Ivano Giuliani - Maya Manenti Nerea Martinez A.Serena Munizzi - Andrea Parlani - Maria Passaro - Eleonora Tentoni - Licia Umberti Coord.to Generale T. Imola - Segr. di Produzione C. Ciavatti - Costumi Sartoria del Lago - Aiuto Regia A. Bianchini Ass. Coreografie S. Imola - Tecnico Luci C. L. Lautizi - Fonico L. Bianchini - Scenotecnica D. Redaelli, L. Mancuso - Elettricista S. Calaon - Sarta di Scena F. Imola - Soprano M. Foranna - Tenore G. D’Amato Cori M. Foranna, G. Nifoldi, F.Colicigno, Compagnia Teatrale di Carlo Tedeschi Chitarre C. Paganelli - Grafica A. Antonelli, M. Mancini - Fotografi di scena R. Ferri, R. Ricciardi Consulenza Storica Padre Prospero Rivi - Verifiche attrezzature sceniche Ing. A. Marchetti Rossi L’immagine di copertina è un dipinto di Carlo Tedeschi Produzione Associazione Dare - Musical promosso dalla Fondazione Leo Amici Perchè Chiara Nel settembre 2003 l’OFS (Ordine Francescano Secolare), tenne un convegno al Teatro L. Amici del Lago di Monte Colombo, luogo di pace, amore e fratellanza. In quell’occasione la figura di Francesco entrò prepotentemente nella mia vita e subito dopo nel musical “Un Vagito nella notte”, il presepe vivente presentato anche in eurovisione durante la Messa del Santo Padre il 24 Dicembre 2003. Francesco è entrato in questo spettacolo con la forza della sua personalità, del suo carisma, ma anche come artista e giullare. Dopo di lui, inevitabilmente, Chiara, la pianticella di Francesco (così lei si definiva): non potevo che scrivere anche di lei e raccontarne la personalità. In scena un vecchio avrà il compito di spiegare l’esigenza di dedicare uno spettacolo a Santa Chiara. Si tratta di una figura bellissima, fuori dal tempo e senza età e del quale solo alla fine dello spettacolo svelerò il mistero. Proprio questa figura, usando le parole del nostro Papa Giovanni Paolo II, spiegherà che “è veramente difficile disgiungere questi due nomi, Francesco e Chiara”. Li definisce “fenomeni”, “leggende”. Spiega che “c’è tra loro qualcosa di così profondo che non può essere capito se non attraverso i criteri della spiritualità francescana, cristiana, evangelica”. Ma li presenta anche come una realtà fatta di materia, perché “erano persone, erano corpi”. “Di loro - continua il Santo Padre - resta il modo con cui Francesco vedeva sua sorella, il modo in cui egli sposò Cristo. Vedeva se stesso a immagine di lei, sposa di Cristo, sposa mistica con cui andava formando la sua Santità”. Prima di svelare il mistero della figura del vecchio, alla fine dello spettacolo, risuonano ancora le parole del Papa che chiama “leggenda divina quella di Chiara accanto a Francesco”, ma aggiunge: “È necessario riscoprire nella nostra epoca la figura di Santa Chiara, riscoprire quel carisma, quella vocazione, riscoprire la leggenda divina di Francesco e Chiara, perché è necessario per la vita della Chiesa”. Lo spettacolo inizia con Chiara morente, intorno a lei le consorelle piangenti. Entra suor Agnese, sorella anche di carne, che proviene da un altro convento; suor Filippa, suor Amata e le altre si prodigano una dopo l’altra a raccontare della grandezza e della bellezza di questa donna e leggono il suo testamento. Chiara abbraccia la sorella Agnese e le dice di non piangere perché tra poco anche lei arriverà al Signore e, sfinita, chiede “una cerasa”, una ciliegia. Lei, abituata ai digiuni, ad una vita di penitenza, sorprendentemente chiede, con una umanità straordinaria, qualcosa per sé. Agnese manda in tutta fretta una sorella nel chiostro, per disperazione più che per convinzione, perché è agosto e non è stagione di ciliegie. Nei pochi minuti che separano questaichiesta di Chiara dal ritorno della consorella, che arriverà miracolosamente con la ciliegia tra le dita, scorrono il primo ed il secondo tempo dello spettacolo e gli avvenimenti più toccanti e straordinari della sua vita: riaffiorano le immagini della madre, di se stessa a sei, a nove e a quindici anni, dell’incontro con Francesco, la fuga da casa, il taglio dei capelli per la sua consacrazione al Signore e la sua obbedienza a Francesco. Infatti Chiara non si converte attraverso il Cristo ma, straordinariamente, si consacra al Signore attraverso quel fratello Santo che lei eleggerà come padre alla sua morte. Rivedrà se stessa come madre badessa nel lavare i piedi alle sue consorelle, negli strappi e nella lacerazione rdella sua crescita spirituale, nel suo desiderio di essere riconosciuta nel diritto alla povertà totale, nell’attesa della bolla papale che avvalli questo diritto per la sua regola che lei, prima donna nella storia, ha redatto. La bolla non arriverà se non il giorno prima della sua morte. Rivivrà le lezioni di spiritualità e la morte di Francesco, rivedrà se stessa fermare la violenza e la barbarie dei saraceni con l’ostensorio contenente l’Ostia consacrata. Rivedrà la notte di Natale allorchè, rimasta sola nel dormitorio di San Damiano dove ha vissuto tutta la sua vita, e superate le tentazioni del demonio apparsole con le fattezze di un bambino, il Signore la metterà miracolosamente in contatto con la Basilica di San Francesco affinchè possa seguire la celebrazione. Nel momento della morte di Chiara, per la certezza personale che ho della vera vita dopo la morte e per il rispetto della fede e della santità di questa donna straordinaria, ho osato rappresentarne l’anima che esce dal corpo e che corre incontro a Dio. Ed è proprio con questa immagine che lo spettacolo si conclude, nel puro misticismo di Chiara e nella sua totale contemplazione al distacco definitivo dalla vita terrena, finalmente giunta ad un epilogo di realtà eterna. Carlo Tedeschi SAN DAMIANO 11 AGOSTO 1253 Chiara morente è attorniata dalle consorelle e da alcuni frati, cucita sul suo petto la Bolla Papale con l’approvazione Pontificia al diritto alla povertà attesa per tutta la vita e consegnatale solo il giorno precedente. Il Vecchio racconta, usando le parole del Santo Padre “..Tutto ha avuto corpo qui. Non si tratta di puro spirito, Francesco e Chiara non erano puri spiriti, erano corpi, erano persone, erano spirito..” Suor Cristiana - “..La sua virtù si é fatta perfetta nella malattia. Noi tutti ben sappiamo che in ventotto anni di continua sfinitezza non abbiamo mai udito un mormorio o un lamento, ma sempre un conversare santo e sempre un ringraziamento al Signore..” (FF-Leg. Cl, 3236) L’ARRIVO DELLA SORELLA Suor Agnese, sorella di carne di Chiara, giunge al suo capezzale. Agnese ha condiviso la stessa scelta di Chiara di consacrarsi al Signore, fuggì infatti di casa sedici giorni dopo la fuga della sorella. Ha vissuto accanto a Chiara per anni, fino a quando quest’ ultima le ha affidato il compito di fondare altri conventi nel mondo. Tutte le consorelle le si fanno attorno: Suor Anastasia - “...Suor Agnese, la madre si è appena addormentata.” Suor Agnese - “Dite, come sta?” Suor Cristiana - “Sia fatta la volontà di Dio!” Suor Benvenuta - “Ha lasciato il suo testamento!..” “..Io Chiara, benchè indegna serva del Cristo e pianticella del Padre Santo Francesco, che era la nostra colonna, e l’unica consolazione ed il nostro sostegno dopo Dio, siccome più volte spontaneamente ci impegnammo alla fedeltà della santissima povertà, vi chiedo che mai, da essa, possano allontanarsi in nessun modo, dopo la mia morte, le mie sorelle che sono e che verranno, per amore di quel Dio che povero fu posto nella mangiatoia e povero visse nel mondo e nudo rimase sulla croce, affido e lascio anche le altre sorelle mie che sono e che verranno, al successore del Beatissimo Padre nostro Francesco e a tutto l’ordine, perchè ci siano sempre di aiuto nel progredire sempre di più nel servizio di Dio. Amatevi, amatevi scambievolmente con la carità di Cristo, dimostrate l’amore che avete dentro all’esterno con gesti cosicchè, stimolate da questo esempio, le sorelle crescano sempre nell’amore di Dio e nella reciproca carità. Lascio a voi questo scritto e vi benedico in vita e dopo la morte, come posso e più di quanto posso...” (testamento: 2838 – 2839 - 2841) GLI ULTIMI ISTANTI Chiara si risveglia e abbraccia la sorella Agnese. Chiara - “È volontà di Dio, Agnese, sorella carissima, che io mi allontani, ma tu cessa di piangere, perchè dopo di me, rapidamente verrai al Signore.” (FF-Leg. Cl, 3245) Guardando davanti a se: “Va sicura in pace, perchè avrai buona scorta, colui che ti creò, prima ti santificò e poi mise in te lo spirito di Dio e sempre ti ha guardata come la madre ama la figlia.” Suor Anastasia - “Madre a chi parlate?” Chiara - “Io parlo all’anima mia benedetta, Tu Signore che mi hai creata sii benedetto!” (Proc. XI,3:3082 - Cf. Proc. III,20: 2986 - 2988: Vita, 46, 3252) “Vedi tu figliola il Re della gloria che io vedo? E anche tu Agnese lo vedi?..” Improvvisamente qualcosa attira l’attenzione dei presenti… “..Ecco inverosimilmente, entrare una turba di Vergini di bianche vesti, cinte il capo di corone d’oro, tra le quali la maggiore ha sul suo capo una corona maggiore delle altre. Sopra la corona un pomo d’oro dal quale esce un tale splendore che pare illuminare tutta la stanza. Si avvicinano al letto di Chiara e la Vergine che pareva la maggiore la copre con un velo che Chiara, benché coperta, la si vede ancora e quella Vergine china il suo viso sopra il viso di Chiara e poi tutte spariscono.” (Proc. XI, 4:3083 - Vita, 46:3253 - Bolla di canonizzazione, 21:3308) Inaspettatamente. Chiara - “..Dateme ‘na cerasa!” Suor Agnese - “Vai... corri a cercare in giardino... correte, andate a guardare nel chiostro... correte.” DAVANTI AGLI OCCHI DI CHIARA MORENTE SCORRONO LE IMMAGINI DELLA SUA VITA Vede la madre Ortolana, donna di fede profonda che, alla morte del marito, raggiungerà le figlie, Chiara, Agnese e Beatrice a San Damiano e lì con loro e le altre consorelle, vivrà fino alla morte. Chiara è cresciuta, ora ha sei anni, la madre la chiama: Ortolana - “Chiara! È l’ora della preghiera, li hai portati i sassolini? Ogni sassolino che tu metterai davanti a te è una preghiera!” Brano musicale “Come vorrei che ogni bimbo” Ortolana Chiara Ortolana Chiara Ortolana Chiara Ortolana Chiara Ortolana Chiara Ortolana - “...Chiara!... Non avere paura, sono tua madre. Vedi, ti sto aspettando… tra poco sarà il momento… Ho pregato tutto il giorno perché tutto vada bene! Il Signore ha ascoltato la mia supplica, la Sua voce è entrata in me e mi ha detto: non temere donna, perché sana e salva partorirai una luce che più chiaramente farà risplendere il mondo! ..Perché?.. Perché? Chi sa rispondermi?.. Perché come tutti, come ognuno di noi, apparteniamo a Dio! Così è deciso... io la offro a Lui! La chiamerò Chiara, Chiara di luce... Chiara di Dio!” Mio Signore Mio Signore Divino Amore Divino Amore Luce Tu, nel mio cuore Nel mio cuore Dolcezza antica Dolcezza antica Eterno Amore Eterno Amore Ortolana Chiara Ortolana Chiara Chiara Grandezza infinita Mio Signore Mio Signore Sei solo Tu, sei solo Tu Solo Tu Ogni bambino cerca L’amore della mamma Però non sa che ci sei Tu Sei solo Tu Nascerai tu… nascerai tu Nascerai tu… Ed ogni volta, tu sei la prima Tu sei la prima, piccola Piccola Chiara, su cui si posa Frutto d’amore, luce di Dio Piccola Chiara Piccola Chiara Piccola Chiara, piccola Piccola Chiara, piccola Chiara Piccola Chiara Chiara di Dio Come vorrei, come vorrei Come vorrei Starti vicina Come vorrei che ogni bimbo Trovasse il Tuo amor Come vorrei Gli anni passano, Chiara, all’età di nove anni è sfollata con la famiglia durante la guerra tra Assisi e Perugia, i sassolini segnano ancora lo scandire delle sue preghiere. Tornata a casa, l’amica Bona Di Guelfuccio l’aiuta a portare cibo e danaro ai poveri e a coloro che vivono alla Porziuncola. Ora ha quindici anni, con le “cerase” (ciliegie) conta le sue preghiere. Brano musicale “Piccola Chiara” Ortolana Passa il tempo, segna tappe Giorni, lotte, gioie e spinte In questi giorni, mutamenti Decisioni, attimi fuggenti Verso qualcosa in più Verso qualcosa in più Mentre l’amore segna Lascia il frutto di una stampa Come vorrei, come vorrei Come vorrei Starti vicina Come vorrei che ogni bimbo Trovasse il nido del Tuo amor Coro Ed ogni volta, tu sei la prima Tu sei la prima, piccola Piccola Chiara, su cui si posa Frutto d’amore, luce di Dio Chiara, Chiara, piccola Chiara, Chiara Ed ogni volta, tu sei la prima Tu sei la prima, piccola Piccola Chiara, su cui si posa Frutto d’amore, luce di Dio Brano musicale “Se bimba non sono più” Chiara Canto per Te O mio Signore Vivo ogni giorno, ogni istante Ricco d’amore E rinasco ancora da Te Che vita mi dài Lo devo a Te Se bimba non sono più Tracce di donna che vive solo per Te Ogni giorno è diverso Perchè nato da Te Canto per Te Vivo per Te Canto per Te L’INCONTRO CON FRANCESCO Chiara sta pregando nella Chiesa di San Rufino a pochi passi dalla propria casa e, mentre nella sua mente riecheggiano le parole e gli ammonimenti dello zio Monaldo e dei parenti, che vorrebbero maritarla e pretendono che lei si mostri più spesso in pubblico, appare Francesco che con una ramazza tra le mani inizia a spazzare il pavimento della chiesa. Brano musicale “Artista io” Francesco Artista io Di questo palco che è la vita mia Ma senza maschere Solo col volto mio Luci si accendono su questa scena È verità incancellabile Sempre più in alto Mi porterà, mi porterà Tu regista dell’amore, Tu Io artista, mi hai insegnato Tu Canto per Te tutto il mio amore Vola nel cielo e ancora più su Vicino a Te, l’anima al posto suo Il posto mio, vicino a Dio Recitato L’ardente e dolce forza del Tuo amore, distolga, te ne scongiuro, o Dio, la mia mente da tutte le cose che non sono del cielo e la rapisca in Te, perchè io muoia d’amore per Te, che per l’infinito amore di me, Ti sei degnato morire . Francesco Canto per Te tutto il mio amore Vola nel cielo e ancora più su Vicino a Te, l’anima al posto suo Il posto mio…vicino a Dio Arrivano i fedeli a frotte. Fedeli - “C’è Chiara, Chiara di Favarone d’Offreduccio!” Francesco dal pulpito - “Fratelli, sorelle, dove c’è carità e sapienza, lì non c’è timore né ignoranza. Dove c’è pazienza e umiltà, lì non c’è ira nè paura. Dove la povertà è vissuta in letizia, lì non c’è inquietudine nè distrazione. Dove c’è timor di Dio a custodire la casa, lì il nemico non può trovare la via d’entrata. Dove c’è misericordia e discrezione, lì non c’è spreco nè durezza di cuore… Semplicità, povertà, umiltà, sapienza, carità, obbedienza: non c’è in tutto il mondo uomo alcuno che possa avere una di loro, se prima non muore a se stesso. Chi possiede una di loro e le altre non offende, di tutte è possessore, ma chi una di loro offende, tutte le disgusta e di tutte resta privo. Ricordate, ogni virtù combatte vittoriosamente i vizi ed i peccati. Andate, andate in pace!” (Adattamento testo da FF cfr. Lc. 11.21) Chiara, profondamente toccata dalle vibranti parole di Francesco, si rivolge a lui. Brano musicale “Tu, una musica” Chiara Tu, una musica Tu Nata dentro di me Io lo so che cos’è, è l’amore che Tu hai portato fra noi... noi Tu, una musica Tu Nata dentro di me Io lo so che cos’è, è l’amore che Francesco Lui ha portato fra noi Chiara È la Sua strada Francesco Vita nasce dentro me Chiara Sui Suoi sentieri Francesco Vedi orizzonti che spaziano Più in là Insieme Per correre incontro All’eternità Luci si accendono Su questa scena È verità incancellabile Vicino a Te l’anima al posto suo Il posto mio Coro 2vt Canto per Te tutto il mio amore Vola nel cielo e ancora più su Vicino a Te l’anima al posto suo Il posto mio Luci si accendono su questa scena È verità incancellabile Vicino a Te l’anima al posto suo Il posto mio Coro 2vt Canto per Te tutto il mio amore Vola nel cielo e ancora più su Vicino a te l’anima al posto suo Il posto mio Francesco - “Chiara! Bisogna saper morire!” Chiara - “Come?” Francesco - “Sulla croce, come Gesù” Chiara - “Aiutami!” Francesco - “Chiara, ti verranno incontro fame, freddo, sete e solitudine. Dovrai dimenticare la casa dove sei nata, il lusso, la ricchezza, l’amore.” Chiara - “Ma... Vorrei anch’io vivere la tua stessa vita, la tua stessa preghiera e soprattutto la tua stessa povertà.” Francesco - “Chiara, fallo se vuoi.” È LA DOMENICA DELLE PALME Chiara ha diciotto anni ed ha tra le mani una palma intrecciata Chiara - “...Non sono andata io a prendere la palma, ero talmente presa da tutti i miei pensieri, ma il Vescovo in persona me l’ha portata... Questo per me è il segno, il mio sì, e la fuga da casa è per questa notte..” (Leg. Cl, 7-8 e Proc.) Dopo avere sfondato, con la sola forza delle braccia, il pesante portone che la separa dalla propria scelta di vita, Chiara raggiunge Francesco alla Porziuncola. Si spoglia delle preziose vesti ed, indossato l’abito dei poveri, si scioglie i capelli. Chiara - “Francesco, Francesco.. taglia!” I parenti vogliono riportarla a casaZio Monaldo - “... Ha chiamato il notaio ha regalato tutto ai poveri!.. (Proc. III,31: 2997 - Cf. Proc. II, 22: 2965 - XII,3: 3087 Vita, 13: 3183 - Bolla di canonizzazione, 7: 3287) ...ed è fuggita prima del giorno del suo matrimonio.. dobbiamo portarla via dal convento! . ..Chiara è in chiesa, seguitemi!...” Brano musicale “I cancelli dell’arcobaleno” Chiara In alto su Attraversando i cancelli dell’arcobaleno Oltre mille volte più del cielo Oltre l’ultima soglia di pensiero Dove il tempo finisce, lì guarderò E scioglierò Illusioni di un mondo ormai lontano Giorni vissuti a cercare una voce, quel richiamo Dietro l’ultimo respiro Ci sei Tu Recitato L’anima dell’uomo fedele che è la più degna di tutte le creature è resa dalla grazia di Dio più grande del cielo Mentre, infatti, i cieli con tutte le altre cose create non possono contenere il Creatore l’anima fedele invece ed essa sola, è Sua dimora e soggiorno. Chiara Nuovi colori Dolci carezze racchiuse Nel palmo di una mano Dopo corse affannose per starTi più vicino Vicino a Te, senza più tremare Vicino a Te, senza più cercare Amore, amore, grande amore Tu Grande amore… Sei qui con me Attraversati i cancelli dell’arcobaleno Oltre mille volte più del cielo Oltre l’ultima soglia di pensiero Dove il tempo finisce, lì Gli occhi Tuoi Chiara, aggrappata alla tovaglia dell’altare, resiste all’assalto dello zio. Chiara morente rivede se stessa con Francesco ad elemosinare un po’ di pane. Francesco - “...Chiara, la gente mormora, anche il Vangelo dice di non dare scandalo. Non possiamo incontrarci più! Ascolta, tu ora vai in quella direzione ed io in quella opposta.” Chiara - “Ho giurato davanti a Dio obbedienza a voi e dunque, obbedisco... (Reg. Cl. Vi, 1-5) ...Ma quando ci potremo rivedere?!” Francesco - “Come, quando ci potremo rivedere? È inverno, c’è la neve!.. Ci rivedremo quando fioriranno le rose!..” Chiara si allontana e altrettanto Francesco ma nella direzione opposta. Dopo un attimo lei torna sui suoi passi e, correndo, lo raggiunge con una rosa in mano che gli porge. Chiara - “...Francesco, forse il Signore ci vuole ancora insieme, c’era un cespuglio di rose fiorito!” Francesco - “Un cespuglio di rose in inverno!...” Brano musicale “Nel blu delle tue mani” Chiara Fratello mio Il tuo mondo è il mio Nei tuoi occhi rispecchio me Me con te, me con te Che il tuo amore sconvolge i secoli Dentro al cuore mio… brividi Francesco Sorella mia Che il mio mondo è il tuo Le mie mani nelle tue Le mie, le tue Insieme Grande sei Tu Signore dei popoli Che il Tuo amore sconvolge i secoli E porti dentro il cuore E senti dentro il cuore… brividi Canto per Te tutto il mio amore Vola nel cielo e ancora più su Vicino a Te l’anima al posto suo Chiara Il posto mio Insieme Volo da Te con le mie ali Nel blu delle Tue mani Chiara Vicino a Dio Insieme L’anima al posto suo Chiara Il posto mio CHIARA, GIÀ DA QUALCHE ANNO VIVE A SAN DAMIANO A lei si sono affiancate altre consorelle. È sua consuetudine ad ogni rientro dalle elemosine lavare ad ognuna i piedi. Suor Filippa - “..Chiara, cosa state facendo? Ancora mi baciate i piedi? (Proc. III, 9: 2975 - Cf. Proc. X, 6: 3074) Me li segnate con la croce? Con questo segno avete guarito suor Benvenuta da una piaga (FF-Leg. Cl,3222) E avete guarito anche suor Cristiana, sorda da anni (FF- Leg. Cl, 3225) e a suor Andrea, avete ridato la voce (Proc.III, 16.) Lo so che non volete che si dica! Ed ora avete guarito anche a me?!” Chiara - “Il Signore, il Signore... Quanto è grande il Signore!..” Brano musicale “Beato sia quel giorno” Chiara Beato sia quel giorno, che Dio ci dirà preghiamo per il mondo, chi ama seguirà Eccoci mio Dio, siam pronte a partir Ti offro il mio io, non hai tu che da dir Beato sia quel giorno che docile sarai andrai per il mondo, nel silenzio capirai Coro Beato sia quel giorno che docile sarò andrò per il mondo nel silenzio capirò Nulla io Ti chiedo grande mio Signore So che il mio credo è portare qui il Tuo amore solo il Tuo amore... sì Ringrazio Te mio Dio di questo grande dono Qualunque cosa chieda non è per me Signore di ciò sono contenta per Te tutto il mio amore Chiara Nulla io Ti chiedo grande mio Signore Coro So che il mio credo è portare qui il Tuo amore solo il Tuo amore... sì Ringrazio Te mio Dio di questo grande dono Qualunque cosa chieda non è per me Signore di ciò sono contenta per Te tutto il mio amore... sì So che il mio credo è portare qui il tuo Amore solo il Tuo amore... sì Ringrazio Te mio Dio di questo grande dono Qualunque cosa chieda non è per me Signore di ciò sono contenta per Te tutto il mio amore IL MIRACOLO DELLA PORZIUNCOLA Suor Filippa - “...Quando Chiara ed io, andammo alla Porziuncola con i confratelli di Francesco, ci sedemmo tutti a cerchio sul prato e ci inondò una strana sensazione. Eravamo seduti intorno ad una pietra, sulla quale vi erano una brocca d’acqua e del pane ma, prima di toccare il cibo Francesco si mise a parlare...” Francesco - “...Ogni giorno il Signore viene a noi sotto l’apparenza più umile... ogni giorno discende dalla presenza del Padre nelle mani del sacerdote... nell’Eucarestia...” Brano musicale “Strana sensazione” Frate Angelo Strana sensazione dentro me Frate Ginepro Si, la sento anch’io, chissà cos’è Frate Leone Questa sera l’aria non è lei Questa sera l’aria sa di lui Frate Angelo Momento magico nell’aria intorno a noi Non è la fantasia Non è la mia pazzia La senti anche tu? Frate Ginepro E per me esisti solo tu che ami sempre Tutti e tre E l’amore nostro crescerà per sollevarti un po’ per darti l’allegria che come una magia riporta l’armonia che vibra dentro noi Recitato In questo modo il Signore è sempre presente in mezzo ai suoi fedeli, come Egli stesso ha promesso dicendo: “Ecco, io sono con voi sino alla fine del mondo”. L’umanità rimanga con il fiato sospeso, l’universo intero si commuova, il cielo si riempa di gioia, quando sull’altare, nelle mani del sacerdote, si fa presente il Cristo, il figlio del Dio vivo... del Dio vivo! Frate Angelo Ogni gesto che tu fai tra noi Quante volte nei pensieri miei Frate Ginepro E vorrei che ogni cosa tua vivesse dentro me Frate Angelo Nel tempo che risposta porterà Coro Che per noi esisti solo tu che ami sempre e l’amore nostro crescerà per sollevarti un po’ per darti l’allegria che come una magia riporta l’armonia che vibra dentro noi Frate Angelo Dentro noi Brano muicale “Miserere” Francesco è atteso con trepidazione da Chiara e dalle sue consorelle, a San Damiano. Chiara - “..Sta per arrivare! Francesco sta per arrivare!” Suor Cecilia - “Chiara, lo aspettavamo da tempo per avere da lui una lezione di vita spirituale!..” Francesco in silenzio si cosparge il capo di cenere, traccia un cerchio con la cenere entro il quale si inginocchia e intona il Miserere. Chiara gli si avvicina e si inginocchia accanto lui. Chiara - “..Signore perdonaci, quantunque fosse stato meraviglioso sentire le parole vestite della sostanza della fede di Francesco, quantunque fosse stato bello e lodevole unire le nostre anime, quantunque l’incontro delle nostre menti e dei nostri cuori fosse stato puro e sublime, dinnanzi a Te e per Te, è doveroso oltrepassare questi limiti, queste grandezze, il nostro io, per dare spazio all’intima nostalgia della creatura per il Suo creatore e oltrepassarla, per raggiungerti in quel punto della nostra misera realtà dove Tu, oltrepassando la Tua divinità, ci vuoi incontrare. Sono la tua pianticella! Il contadino sà cosa deve o cosa non deve fare, sarò abbadessa!” Miserere mei, Deus (abbi pietà di me, o Dio) amplius lava me ab iniquitate mea (lavami del tutto dalla mia iniquità) secundum magnam misericordiam Tuam (secondo la Tua grande misericordia) et a peccato meo munda me (e mondami dal mio peccato) et secundum multitudinem miserationum Tuarum (e secondo la moltitudine delle Tue misericordie) quoniam iniquitatem meam ego cognosco (poiché io riconosco la mia iniquità) dele iniquitatem meam (cancella la mia iniquità) et peccatum meum contra me est semper (e il mio peccato mi sta sempre davanti) LA SUA CRESCITA SPIRITUALE Chiara, sta lavando il pavimento il frastuono intorno la ferma, si alza e guarda le sorelle che si fanno silenziose, si inginocchia e abbassa il capo. Suor Filippa le si avvicina e le appoggia una mano sulla spalla. Suor Filippa - “..Perdono!” Sorelle - “Perdono! Perdono! Perdono!” Chiara - “Quando ero piccola, contavo con i sassolini le preghiere ed i fioretti (Vita, 4: 3159) a volte li contavo con i noccioli delle “cerase”, li offrivo al Signore per esserGli gradita, per sentirmi bella, brava! Ora, quale altra strada ho? Ho rinnegato tutte le cose del mondo, ho scelto la povertà per obbedire al Vangelo (Reg. 1: 2750 - testamento : 2839) eppure io voglio ancora spingermi, sapere, capire, conoscere i miei limiti per poterli oltrepassare.” Suor Filippa - “Sono per questo le tue penitenze? Le tue mortificazioni?” Chiara - “E quale altra strada ho! Lo so, il Signore non me lo chiede, sono io che liberamente me lo impongo per andare oltre, per mettere alla prova, sempre, la mia fede, per allenare il mio volere, ed essere sempre presente a me stessa e rivolgermi quindi sempre al bene. Perché fermarsi alle esigenze del corpo? Perché far prendere il sopravvento alle necessità? (Leg. 3227) Perché occupare la mente con tutto ciò, quando si può oltrepassare quel punto ed occuparla solo con le cose Sue? Vorrei la mente sempre lucida per amare, per amarLo, per capire sempre più come Gesù visse, per comprendere sempre più il Suo dolore che spesso sento in me. Avrei desiderato tanto il martirio per dimostrare a me stessa di dare tutto e tutta me stessa a Dio, ma sembra che il Signore non me lo voglia concedere. Quale altra strada ho, se non questa intransigenza con me stessa e così continuo, continuo, continuo in questa lotta spietata contro il male. Non sono più bella, forse non sono più nemmeno brava, forse non gli sono più nemmeno, utile?! E così sono intransigente anche con voi. Voi dovete perdonarmi. Perdonatemi voi! Signore, se puoi, con il Tuo Santo Spirito illuminaci! ..Frate Ginepro, siete già arrivato a pregare con noi?...” Brano musicale “Santo Spirito di Dio” Frate Ginepro Santo Spirito di Dio, Santo Coro Santo Spirito di Dio, Santo Frate Ginepro Quando saremo docili quando la mitezza avrà pervaso l’anima Quando il nostro io quello dei principi senza apertura, sarà sottomesso Quando avremo voluto con ogni forza tutto questo entra in noi e pervasi di Te potremo guardare con gli occhi di Gesù e nei pensieri avremo il Suo Coro Santo Spirito di Dio, Santo Santo Spirito di Dio, Santo Frate Ginepro Così da donare amore dalle mani e dal cuore da ogni cellula di noi Essere ad immagine e somiglianza di Dio avrà così il suo dolce compimento senza fine e nei pensieri avremo il Suo Coro 2vt. Santo Spirito di Dio, Santo Santo Spirito di Dio, Santo Santo Frate Ginepro - “...Francesco vi esorta a non uscire dal monastero e vi manda a dire di deporre ogni dolore e tristezza per non poterlo rivedere ora, perché Francesco è ormai morente!...” (Leggenda Perugina, 109:1667 - Specchio di perfezione, 108: 1807) Brano musicale “Mille minuti da attendere” SABATO, 4 OTTOBRE 1226 Frati - “..È morto! È morto!” I frati scortano il sacro corpo di Francesco nella città di Assisi passando da San Damiano dove, Chiara e le consorelle lo attendono in lacrime. Il corpo stigmatizzato, oltrepassata la grata della chiesa, viene accolto nelle braccia di Chiara. Chiara Il tuo silenzio sensibile fitto di semplicità Tu cavaliere imbattibile per il tuo Re senza età Chiara Adesso non posso stare con te, c’è lui… Troverai a chi darle le tue ciliegie vedrai…ora va’... vai in pace… Ora vi apro... Tenero figlio instancabile sempre da esempio farà Del Suo Francesco incredibile sempre se ne parlerà Il Vecchio Va’ da lui Chiara Quell’impazienza di giungere puntuale lì al posto tuo Giorno per giorno a difendere il tutto di Lui che è tutto per te Il Vecchio Chiara!…Chiara!! All’ultimo appuntamento che Chiara No, adesso no! non ho nulla da darti sarà il Suo regalo per te Il Vecchio Chiara... ma ti ho portato ‘na cerasa! e via lontano, lontano, col Re Frate Angelo Lontano, sconfinando lontano Chiara No… e ancor più lontano che c’è Il Vecchio Ho già portato sconfinando col Re i mostaccioli a Francesco. Frate Ginepro Via… lontano… Frate Jacopa dei Sette Soli fino a che lo spazio infinito li ha impastati per lui! non sia che un puntino per te e approdare nel Regno della meraviglia d’amore del potente Re nell’immisurabile amore col meraviglioso Signore, col Re Coro Lontano… sconfinando lontano e ancor più lontano che c’è sconfinando col Re Via… lontano… fino a che lo spazio infinito non sia che un puntino per te e approdare nel regno della meraviglia d’amore del potente Re nell’immisurabile amore col meraviglioso Signore, col Re col meraviglioso Signore, con Te La Voce di Francesco - “..Sono veramente fortunati e benedetti da Dio gli uomini e le donne che rimangono fedeli al proposito di amare il Signore con tutto il cuore, con tutta l’anima, con tutta la mente, con tutte le forze e amare il loro prossimo come se stessi. Che lottano contro il proprio io con i suoi peccati; che ricevono il corpo e il sangue del Signore nostro Gesù Cristo e dimostrano con le opere la sincerità della loro adesione a Dio. Lo Spirito Santo verrà su di loro e abiterà nel loro cuore. Essi sono veramente figli del Padre celeste, perché dimostrano con le loro opere di essere uniti a Lui e sono sposi, fratelli e madri del nostro Signore Gesù Cristo: sposi, perché uniti a Lui nell’amore che è dono dello Spirito Santo; fratelli, perché come Egli desidera, fanno la volontà del Padre suo; madri, perché Lo portano in sè con amore e Lo generano per mezzo delle opere sante che attirano altri al bene. (Mc.12,30; Mt. 12,50) Padre, Padre Santo, custodisci nel Tuo nome quelli che mi hai affidato nel mondo...” Brano musicale “I Saraceni” Coro 2vt. Il saraceno porta dolore e morte all’infedele Prode guerriero, senza timore serve il suo signore Verso Assisi tutta la valle noi calpesteremo L’imperatore guida il braccio Il saraceno arriverà Coro Il saraceno ha il passo feroce Non lo puoi fermare Il ghibellino regno del sole Ti offriremo o sire Ferro al vento imperatore Il mondo a te soccomberà Il saraceno porta dolore E morte all’infedele Prode guerriero, senza timore Serve il suo signore Verso il convento delle votate Noi procederemo Nessuna donna vergine preda Ci potrà sfuggire Siam più di mille uomini intrepidi Il mondo a noi soccomberà Il saraceno porta dolore E morte all’infedele Prode guerriero, senza timore Serve il suo signore Verso Assisi tutta la valle Noi calpesteremo L’imperatore guida il braccio Il saraceno ora è qua Verso Assisi tutta la valle Noi calpesteremo L’imperatore guida il braccio Il saraceno ora è qua Popolo - “...Stanno risalendo la valle Spoletana, verso il convento delle Povere Dame... Stanno entrando in San Damiano.. vanno dalle vergini.. stanno scavalcando le mura... ormai sono entrati...” I SARACENI SONO ENTRATI A SAN DAMIANO Chiara, ammalatasi dopo la morte di Francesco, è da anni inferma. Prostrata in preghiera al Signore, tra le lacrime, parla al Cristo chiedendo protezione per le sue consorelle e per la città di Assisi. Subito una voce come di bimbo risuona alle sue orecchie. Brano musicale “Difendi Tu” ChiaraDifendi Tu le serve Tue, poichè non posso difenderle io Voce La città patirà molti pericoli, ma sarà difesa. Voce Io ti difenderò sempre. ChiaraOra lo so, ora lo so, come potrò fermarli io, col corpo Tuo, il sangue Tuo Signore mio ora lo so. ChiaraDifendi Tu i figli Tuoi, anche la gente di questa città! Brano musicale “Cantiam per te” Popolo e suore Cantiam per te Cantiam per l’amor che c’è Cantiam con la forza Di quello che sei Popolo e suore Cantiam per te Cantiam per l’amor che c’è Cantiam con la forza Di quello che sei Popolo Chiara è il nostro inno Inno dell’amore Inno che in battaglia noi sempre porteremo Suore Ma noi vittoriose Con lo scudo dell’amore Porteremo le conquiste Al nostro Gran Signore Cantando l’inno dell’amore Popolo e suore Cantiam per te Cantiam per l’amor che c’è Cantiam con la forza Di quello che sei Chiara, innalzando l’ostensorio con l’Ostia consacrata va incontro ai saraceni. Suor Filippa - “...Stanno andando via.. Se ne sono andati, Chiara li ha mandati via... Ci ha salvate..” (Leg. Cl,21 e Proc. IX,2 . 3060) Popolo Lotte che si susseguono Lotte, battaglie che hanno un solo fine È l’amore suo che vogliamo portare Sui campi di battaglia In cui il male infilza e taglia Popolo e suore Cantiam per te Cantiam per l’amor che c’è Cantiam con la forza Di quello che sei Chiara Di quello che sei Brano musicale “Mi illumino di Te” È LA NOTTE DI NATALE 1252 Chiara è seduta sul letto ammalata e sola, ai suoi piedi un piccolo presepe e tra le mani il bambino Gesù. Chiara - “..Tu nasci o mio Signore, ed io sono sola, lontana da te. (FF.Leg. Cl.,3212) Non posso muovermi,mi hanno lasciata quì!” Accasciandosi prosegue: “...Se con Lui soffrirai, con Lui regnerai, se con Lui piangerai, con Lui godrai, se in compagnia di Lui morirai, sulla croce della tribolazione, possiederai con Lui le celesti dimore, nello splendore dei santi.” (FF Seconda lettera, :2880) Chiara M’illumino di Te attraversando il Tuo amore Tutto vibra di Te tu mi batti nel cuore E la mia vita va come un ruscello va al mare Nessuno fermerà la corsa dell’amore E al mare arriverò riunendomi col sale E nel vento poi sarò asciugata dal Tuo amore che in alto porterà l’essenza del mio dare che a Te io donerò immenso mio Signore Coro E sempre Ti amerò Chiara Immenso Signore Coro E sempre Ti amerò Chiara Mio immenso Signore Coro E sempre Ti amerò Chiara Immenso mio Signore Le appare l’angelo delle tenebre in forma di nero fanciullo. L’Angelo delle tenebre - “..Non piangere tanto, perche’ diverrai cieca! Chi piange troppo cieco diventa!.. (FF.Leg. Cl., 3198) Chiara - “Non sarà cieco chi vedrà Dio” L’Angelo delle tenebre - “Non piangere tanto se non vuoi che alla fine il cervello disfatto ti scorra giù per le narici, perchè poi ne avrai il naso storto!” Chiara - “Nessuna stortura patisce chi serve il Signore!” (FF.Leg. Cl., 3198) L’Angelo delle tenebre svanisce mentre.. il canto ed il salmodiare dell’ufficio eucaristico invadono il dormitorio. Le immagini della Messa illuminano le sue vesti ed il Signore, nitidamente le fa vedere lo svolgersi della funzione, che viene celebrata nella Basilica di San Francesco distante da San Damiano. Chiara a stento si alza. Chiara - “...Mio Dio, cosa vedo? Ma.. questa è la Messa del Santo Natale. Mio Signore, mi stò illuminando di Te!..” Chiara M’illumino di Te perchè Tu sei l’amore Tutto vibra di Te tu mi batti nel cuore La mia vita sei Tu e mi accompagni al mare Il ruscello sarà una cascata d’amore E al mare arriverò riunendomi col sale E nel vento poi sarò asciugata dal Tuo amore che in alto porterà l’essenza del mio dare che a Te io donerò immenso mio Signore Coro E sempre Ti amerò Coro E sempre Ti amerò Chiara Immenso mio Signore Chiara Immenso Signore Chiara Mio immenso Signore Coro E sempre Ti amerò RITROVIAMO CHIARA MORENTE; IN UN ATTIMO HA RIVISTO TUTTA LA SUA VITA Chiara - “...Benedetto il Signore Gesù Cristo, il quale, se mi avete abbandonata voi, Lui non mi ha abbandonata!” (Vita, 29:3211 – 3212, Cf. Proc.:III,30:2996; VI,16:3014; VII,9:3049) Suor Agnese - “Ma non ti abbiamo abbandonata mai.. Chiara cosa dici?!” Chiara - “È Natale... È nato Nostro Signore!” Suor Agnese - “No Chiara, è l’undici di Agosto, non è Natale! Frate Ginepro - “Forse sta ricordando quando il Signore le fece vedere la celebrazione della notte di quel Natale..” Chiara - “...Dateme ‘nà cerasa...” Suor Anastasia, correndo, torna miracolosamente con la ciliegia tra le mani. Suor Anastasia - “...Ho trovato la ciliegia.. ho trovato la ciliegia!” Chiara, in un ultimo sospiro, reclina il capo. È morta! Il “Vecchio” si avvicina ad un cero e con un soffio lo spegne. “...Sono cambiati i parametri, sono cambiati i tempi, sono cambiati gli scenari, ma si può essere poveri anche oggi, come Chiara e Francesco. Povertà è qualsiasi cosa tu possieda, che te la sia procurata tu o ti sia stata data. Nulla ti appartiene, nulla possiedi, nemmeno il tuo corpo, nemmeno la tua anima. Tutto ti è stato affidato momentaneamente. È un banco di prova la vita! ...Tu ...ma che uso ne fai?.. Penitenza.. questa è una vita di penitenze.. Così l’hanno chiamata. Ma come si fà a chiamarla penitenza, vivere scartando il peccato, soffocando il male. Quando farlo, significa avere in cambio, anche quì in questo buio fitto, tanta luce! E comunque si ha il dovere di vivere così, se si crede... E se non si crede... si ha il dovere di cercare di capire se e vero che anche qui, in questo buio fitto, c’è tanta, ma tanta luce!” Il Vecchio spegne l’altro cero e si allontana. L’ANIMA DI CHIARA, LASCIA IL CORPO Con stupore guarda se stessa e inizia a danzare. La Voce di Chiara - “...Attirami a te, o celeste sposo! Dietro a te correremo attratti dalla dolcezza del tuo profumo.. Correrò, senza stancarmi mai.. Finchè tu mi introduca nella tua cella inebriante.. Allora la tua sinistra passi sotto il mio capo e la tua destra mi abbraccerà deliziosamente e tu mi bacerai... Col felicissimo bacio della tua bocca...” (FF :Quarta Lettera, 2905 - 2906) L’anima di Chiara avanza verso la luce, spalanca le braccia e vi si immerge. IN PARADISO ..Una schiera di angeli l’accompagna da Francesco, egli la conduce verso... ...una figura in penombra... Brano musicale “Sconfinando lontano” Frate Ginepro Il tuo silenzio sensibile fitto di semplicità Tu la regina dei poveri per il tuo Re senza età Tenera figlia instancabile sempre da esempio sarai Della Sua Chiara incredibile sempre se ne parlerà Frate Angelo Quell’impazienza di giungere puntuale, al posto tuo Giorno per giorno a difendere il tutto di Lui, che è per te All’ultimo appuntamento che sarà il Suo regalo per te Coro Via lontano Ssconfinando lontano e ancor più lontano che c’è sconfinando col Re Via… lontano... Sconfinando lontano l’infinito non sia che un puntino per te e arrivare dal nostro Signore con te Canto per Te tutto il mio amore vola nel cielo e ancora più su vicino a Te l’anima al posto suo… il posto mio Canto per Te tutto il mio amore vola nel cielo e ancora più su vicino a Te l’anima al posto suo Frate Angelo Chiara e Francesco instancabili sempre al servizio di Dio Costanti e pazienti per giungere puntuali lì accanto a Lui Mille minuti da attendere ora c’è l’eternità Coro Via lontano Sconfinando lontano e ancor più lontano che c’è sconfinando col Re Via… lontano… sconfinando lontano l’infinito non sia che un puntino per te e arrivare dal nostro Signore con te Canto per Te tutto il mio amore vola nel cielo e ancora più su vicino a Te l’anima al posto suo… il posto mio Canto per Te tutto il mio amore vola nel cielo e ancora più su vicino a Te l’anima al posto suo e arrivare dal nostro Signore con Te C ARLO T EDESCHI Cinema Letteratura Teatro Costituisce, forma e dirige la Compagnia teatrale e l’Accademia d’Arte e Formazione Professionale al Teatro L. Amici del Lago di Monte Colombo (RN). Angela degli Abissi - Romanzo Edizioni Casa della Stampa L’Uomo dal Turbante Rosso - Romanzo Stella Polare Editrice Parole - Poesie B.F. editrice Ricordando - Raccolta B.F. editrice Alcuni artisti della sua compagnia teatrale partecipano a: Greccio, notte di Natale 1223 Presepe di San Francesco in musical Nel nome di Gesù - musical Dedicato a Te, Signore - recital Chiara di Dio - musical Film di cui scrive il soggetto e partecipa alla sceneggiatura Il Ritorno dal Labirinto - Romanzo Dai Diari di Maria e Carlo Sicuramente Amici - musical Dio, che meraviglia! - musical Lo S...varietà è Donna - varietà Lo S...varietà made in Italy - varietà Accadde ad Allumiere - ballata musicale Notte Gitana - spettacolo spagnolo Senza fili - danza e mimo Un vagito nella notte - musical della Natività Che meraviglia, Amici Edizioni Dare Estratto dai diari di Maria Di Gregorio e Carlo Tedeschi B.F. editrice È autore e regista di La verità di un ragazzo Direttore Artistico - (film documento di Leo Amici) Alleluia, Brava Gente con Sabrina Ferilli Rugantino di Garinei e Giovannini I Figli della Lupa con Valeria Moriconi ... e meno male che c’è Maria con Enrico Montesano Un paio d’ali di Garinei e Giovannini Pittura Comincia a dipingere sin dall’infanzia e realizza più di seicento opere tra tele, disegni, incisioni e affreschi. Artista per la pace 1991 Premio della Presidenza del Consiglio dei Ministri Carlino d’oro - Il Resto del Carlino Targa d’oro del Ministero Turismo e Spettacolo Antico Sigillo della città di Torino La Marguttina d’oro Ambrogino d’oro della città di Milano Targa d’oro del Mandorlo in Fiore Pubblicazioni Premio Valentiniano Lui e Tedeschi Premio Firenze 2001 Premio Cesare Pavese raccolta di affreschi e tele corredate dalla interpretazione poetica e filosofica di Leo Amici La Tela oltre il Tempo raccolta di tratti, immagini, parole Libera riflessione raccolta dell’ultima produzione pittorica Al Lago di Monte Colombo (Rimini), nell’ambito delle iniziative della Diocesi di Rimini “Missione del popolo al popolo”e “comunicare il Vangelo in un mondo che cambia”, Carlo Tedeschi è animatore dei centri di ascolto del Vangelo, delle catechesi e delle iniziative sociali culturali e umanitarie che lì si svolgono. A NDREA T G IANLUCA Studia danza classica con Rosa Piovella Ansaldo e poi con Renata Bestetti. È mimo accanto a Maurizio Nichetti nella compagnia “Quelli di grock”. È ballerina per la RAI e Canale 5 con G. Landi, Don Lurio, R. Greco, S. Egri. Attrice in “Vanità” con L. Buzzanca e A. Belli. Al “Bagaglino” di Roma di Castellacci e Pingitore, è ballerina, soubrette e mimo accanto a P. Franco, O. Lionello, L. Gullotta e T. Teocoli. OSI Compositore e Arrangiatore R APONI Compositore ed arrangiatore, comincia la sua esperienza professionale con i musicals di Carlo Tedeschi: “Sicuramente Amici”, “Dio che meraviglia!”, “Accadde ad Allumiere” e “L’uomo dal turbante rosso”, con il compositore Stefano Natale. Studia danza classica, moderna-jazz e acrobatico all’Accademia di formazione professionale del Lago di Monte Colombo (Rimini). Nel 1986 entra a far parte come primo ballerino della Compagnia teatrale di Carlo Tedeschi e partecipa a tutti i suoi spettacoli con le coreografie di Carmelo Anastasi. Collabora con il Teatro Sistina come assistente musicale dei M° Gianni Ferrio, Armando Trovaioli e Claudio Mattone nelle commedie musicali “Alleluja brava gente”, “Rugantino”, “Un paio d’ali”, “Aggiungi un posto a tavola” e “Scugnizzi”. Al Teatro Sistina di Roma lavora nelle commedia musicali di Garinei e Giovannini: “Alleluia, Brava Gente” - “E meno male che c’è Maria!” - “I Figli della lupa”. Compone colonne sonore cinematografiche e sigle di programmi RAI. Insieme a Stefano Natale vince il 1° premio per la migliore colonna sonora del film documentario Angela degli abissi al “Festival Mondiale Cinema Subacqueo” d’Antibes 1990. È consulente musicale per lo spot pubblicitario Illy caffè con la regia di Francis Ford Coppola e assitente musicale nella registrazione del Cd live “On such a night” di Sting Nel 2003 compone la colonna sonora del film fantasy “Il magico Natale di Rupert” regia di Flavio Moretti, prodotto dalla Unistudio e Orione cinematografica in collaborazione con RAICinema e Sky. Nel 2004 è coproduttore ed arrangiatore di “A tutto musical”, nuovo album della cantante Arianna, contenente cover dei più famosi musicals internazionali, riproposti in chiave inedita ed originale. Nel “Renato Greco Ballet” danza come primo ballerino in: “Triccaballacco” - “Trilussa” - “Caino e Abele” “Talk About a Child”. Partecipa alle trasmissioni televisive: “I Giovani Incontrano l’Europa” Rai 3 - “Sanremo 87” Rai 1 “Telethon” Rai 1 - “Sotto l’Albero” Rai 1 “Gran Galà dell’Unicef” Rai 2 - “Auguri dal Centro Italia” Rai 1 - “Umbria Fiction” Rai 1 - “Stella fra le Stelle” Rai 1 “Numero Uno” Rai 1 - “In Famiglia” Rai 2. Operette: “Il Pipistrello” regia e coreografia di G. Landi - Teatro Verdi - Trieste “La vedova allegra” regia e coreografia di Gino Landi - Teatro dell’Opera - Roma. Cinema: protagonista del film documento “La Verità di un Ragazzo” regia Leo Amici. Primo premio coreografico ai concorsi nazionali di danza: città di Riccione per 4 edizioni - Concorso di Sasso Marconi (BO) Concorso Cristal Dance di Fermo Concorso indetto da “Tutto Danza” Per il cinema è solista nella “Locandiera” con A. Celentano e C. Mori. Attrice e ballerina nello spettacolo “Varietà” di M. Scaparro con Massimo Ranieri e nel “Pericle Principe di Tiro” accanto a Tino Carraro e Giuseppe Pambieri. È regista - coreografa al teatro Fabregas di Città del Messico per l’allestimento in lingua spagnola di “Forza Venite Gente”. È coautrice con De Matteis e protagonista femminile dell’opera rock “Salomè in Musica” al Brancaccio di Roma. È regista e coreografa dell’opera musicale “La ballata dell’omertà”. È protagonista in “La naja alle donne” al “Parioli” di Roma. Riceve dal Centro Cattolico Cinematografico di Roma il premio “La Navicella”. Diretta da Carlo Tedeschi è la protagonista femminile di tutte le sue opere teatrali. In “S...varietà Made in ltaly” è soubrette accanto al grande Gino Bramieri. La Royal Academy of Dance di Londra le conferisce il titolo di “Registered Teacher Royal Academy of Dancing” e tiene corsi annuali e stages per danzatori principianti e professionisti all’Accademia di Monte Colombo. Dopo essere stata Santa Chiara nella versione originale del famoso musical “Forza Venite Gente” oggi torna a rivestire i panni della Santa di Assisi in “Chiara di Dio”. Studia danza classica, modern-jazz e acrobatico all’Accademia di Formazione Professionale del Lago di Monte Colombo - RN. Nel 1985, giovanissima, entra nella Compagnia Teatrale di Tedeschi partecipando fino ad oggi a tutti i suoi spettacoli come prima ballerina, con le coreografie di Carmelo Anastasi. Al Teatro Sistina di Roma è prima ballerina nelle commedie musicali di Garinei e Giovannini: “Alleluia Brava Gente” con Sabrina Ferrilli, Massimo Ghini e Rodolfo Laganà. “I Figli della lupa” con Valeria Moriconi, Maurizio Mattioli. Nel “Renato Greco Ballet” danza come prima ballerina in: “Triccaballacco” -“Trilussa” - “Caino e Abele” “Talk About A Child”. In “Malgrè Tout” danza con Steve La Chance. Tra le trasmissioni televisive: “Umbria Fiction” Rai 1 - “Stella fra le Stelle” Rai 1 “Numero Uno” Rai 1 Per due intere stagioni invernali danza “Le più belle di fine secolo” al programma “In Famiglia” - Rai 2 coreografie di R. Greco e M.T. Dal Medico. Operette: “Il Pipistrello” regia e coreografie di G. Landi - Teatro Verdi - Trieste. “La vedova allegra” regia e coreografia di Gino Landi - Teatro dell’Opera - Roma. L A C OMPAGNIA La Fondazione Leo Amici ha sede al “Piccolo Paese del Lago” di Monte Colombo - RN. Ideato e promosso da Leo Amici (scomparso nel 1986) è stato realizzato dai volontari dell’Associazione umanitaria Dare, fondato sui valori di pace, amore e fratellanza, di cui il promotore è stato maestro ed esempio di vita. Le strutture del piccolo paese sono utilizzate per scopi umanitari. Piccolo Paese del Montecolombo Luogo dell’abbrac Lago Rimini cio di Dio. Teatro L. Amici (Convegni - Spettac oli - Incontri di spi Residence (per gruppi ritualità - Accade mia) e famiglie) Hotel Villa Ler i (Poliambulatorio - Centro Benessere Agriturismo Az ) .A Ristorante La G gricola Il Mio Casale (Bio - Cucina del contadino) rotta della G iamaica Parco Attrezzat o - Struttu re Sportive Museo L. Amici La Base (Casa Famigli a per l’infanzia) Asilo - La Meta (Ca Cappella del Cristo sa Famiglia per anz Risorto - Cappella iani) della SS. Trin ità - Oratorio Borgo za peran s a dell a - Pis olterra no di V Uligna Casa della T i Castelli Colledoro dntuario di San Gabriele vicino al Sa leggera o Dove l’aria e lì dimoran pare dire ch che accendono io D angeli di l’armonia la grazia e e ad amare. per insegnar nze” timonia re e Tes ita Ope Leo Amici Museo “V gorio re G di Maria a Maria dicato bblico de Giardino pu lia Casa Famig ia ar M di Casa Gazebo (con Tutti gli artisti della Compagnia Teatrale si sono formati presso l’Accademia d’Arte e Formazione Professionale del Lago di Monte Colombo - RN diretta dall’autore e regista Carlo Tedeschi seguendo i corsi di canto, danza classica metodo R.A.D., danza moderna, musica e recitazione. ino e el camm cerca d i Dio. ri d a ia ll e rd d iserico Luogo m la ra o dove dim ramente 100 ed inte del 1 Chiesa ntemente restaurata rado da (In deg ce anni re deschi) arlo Te oltre 40 ta da C affresca lia amig Casa F a Montagern amo i) rlo Tedesch riche di Ca opere pitto www.fondazioneleoamici.org La compagnia teatrale ha sede al Piccolo Paese del Lago (Monte Colombo RN). Fondazione Leo Amici Tel. 0541.985207 www.chiaradidio.it www.carlotedeschi.it www.fondazioneleoamici.org