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A14 365 - Aracne editrice
STREGA / 1 Studi Testimonianze Ricerche Educazione Genere Antropologia & arti A14 365 STREGA Studi Testimonianze Ricerche Educazione Genere Antropologia & arti Quando leggo di una strega gettata nel fiume, mi dico che siamo sulle tracce di un romanziere perduto, di un poeta costretto al silenzio Virginia Woolf Questa collana di studi sulle donne è dedicata alla memoria di una donna meravigliosa, Eileen Tyack–Lignot Intento della collana Donne non si nasce, si diventa. È ciò che scriveva Simone de Beauvoir ne Il secondo sesso. L’intento della presente collana è indagare quell’habitus multiforme nel quale, da più di duemila anni, il femminile continua ad immergersi per divenire e rimanere tale. Un habitus fatto non solo di precetti ufficiali, talvolta persino giuridici, ma anche e soprattutto di formanti simbolico–culturali occulti, eppur non meno efficaci. Formanti anche taglienti come lo stigma, donde il nome provocatorio di “Strega”, epiteto che si rivolge alle donne che escono dai parametri tradizionalmente pensati per loro, e che è anche un acronimo in grado di riassumere la connotazione volutamente multidisciplinare e pluridisciplinare di questa raccolta di studi, testi–testimonianze, ricerche, inchieste sociologiche, antropologiche, educative e pedagogiche, preziosi contributi storiografici, riflessioni sull’arte e sulla letteratura. Una collana pensata per cercare di ricostruire il mosaico dai tasselli disparati che ha disegnato, e ancora oggi disegna, la femminilità. Coordinamento scientifico Clelia Castellano Comitato scientifico Tassadit Yacine, Marie–Lise Paoli, Lucio d’Alessandro, Jacqueline Kelen, Emilia Munteanu, Nathalie Heinich, Catherine Fahri, Graziela Pothini– Castellanou, Dina Mantcheva, Bagriana Belanger, Angèle Bassolé, Claudio Di Vaio, Ferdinando Raffaele, Renie Yotova, Ilario Belloni, Pejman Abdolmohammadi, Guido Iorio, Annamaria Iaccarino, Fabrizio Manuel Sirignano, Silvio Lugnano, Maria–Laura Cunzio, Valentina Di Gregorio, Maria Teresa Di Casola, Carla Acocella, Michele Infante Esperti di settore Pejman Abdolmohammadi: Mondo islamico/Studi iraniani Gioia Angeletti: Letteratura inglese romantica e vittoriana & letteratura scozzese dell'Otto e Novecento Angèle Bassolé: Africanistica Ilario Belloni: Filosofia del diritto e della politica Clelia Castellano: Women & Gender Studies Maria Laura Cunzio: Devianza e mutamento sociale Claudio Di Vaio: Victorian Studies Jacques Donzelot: Sociologia urbana e della famiglia Maria Ferrara: Sociologia generale Susanna Grande: Numismatica e civiltà del mondo latino Nathalie Heinich: Sociologia dell’arte e women studies Annamaria Iaccarino: Diritto penale e criminologia Guido Iorio: Medievistica Silvio Lugnano: Criminologia e devianza Margherita Musello: Pedagogia e modelli educativi Kelen Jacqueline: Mitologia e narratologia del femminile Marie–Lise Paoli: Creatività e identità femminile Fabrizio Manuel Sirignano: Pedagogia della politica Monia Taraschi: Diritto di famiglia Tassadit Yacine: Studi berberi e maghrebinistica Titolo originale dell’opera États de femme. L’identité féminine dans la fiction occidentale Éditions Gallimard, Paris 1996 Traduzione dal francese di Clelia Castellano e Stefania Cazzola–Hofmann. *** In copertina: Elena Di Gregorio, Cielo di donna (olio su tela), 2009. Giovane artista trentina, Elena Di Gregorio alterna opere di ispirazione classica (figure umane e paesaggi realizzati olio su tela) ad opere sperimentali (clip art, manufatti primitivi di ispirazione etnica–tecnica mista graffi spatolate e inserimento di elementi preziosi). La sua pittura è come in bilico fra memoria e futuro, come la sua tecnica che alterna l’urgenza naturalista e realista alla dispersione cromatica in cui la dimensione figurativa compie un esodo cromatico e dimensionale senza ritorno, alla ricerca della vita vera. Nathalie Heinich STATI DI DONNA IL FEMMINILE NELLA NARRATIVA OCCIDENTALE Postfazione di Clelia Castellano Margherita Musello Copyright © MMX ARACNE editrice S.r.l. www.aracneeditrice.it [email protected] via Raffaele Garofalo, 133/A–B 00173 Roma (06) 93781065 ISBN 978–88–548–3409–5 I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento anche parziale, con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi. Non sono assolutamente consentite le fotocopie senza il permesso scritto dell’Editore. I edizione: luglio 2010 INDICE INTRODUZIONE ALL’EDIZIONE ITALIANA ......................................... 13 INTRODUZIONE DELL’AUTRICE ............................................................ 19 PRIMA PARTE - STATI DI FANCIULLA .................................................. 29 CAPITOLO I – FANCIULLE SENZA STORIA ..................................................... 31 Fanciulle-bambine ............................................................................... 34 Spose della natura................................................................................ 35 Vergini eroiche..................................................................................... 38 Spose di Dio ......................................................................................... 41 Ninfe e amazzoni .................................................................................. 43 Comunità saffiche ................................................................................ 45 CAPITOLO II - FANCIULLE DA MARITO......................................................... 47 Del buon uso della virtù....................................................................... 50 L’era del sospetto................................................................................. 54 Il debutto in società.............................................................................. 57 La scelta appropriata dell’oggetto ...................................................... 61 Legge del padre, legge dell’amore ...................................................... 67 CAPITOLO III - FANCIULLE MAL MARITATE ................................................. 75 Obbligo e astinenza.............................................................................. 77 Dall’indifferenza all’odio .................................................................... 78 Dalla scelta sbagliata alla conversione............................................... 79 Verso la conversione maschile............................................................. 81 I rischi della conversione femminile .................................................... 83 CAPITOLO IV - FANCIULLE ABBANDONATE ................................................. 87 La promessa ......................................................................................... 87 7 8 Indice La compromessa .................................................................................. 91 Alla soglia dei tre stati ....................................................................... 101 SECONDA PARTE - IL POSTO DELLA PRIMA ..................................... 103 CAPITOLO V - LA PRIMA MINACCIATA ...................................................... 105 La prima sovrana ............................................................................... 105 La minaccia coniugale: da sottomissione a delusione....................... 107 La minaccia dell’altra donna: la precedente..................................... 111 La minaccia dell’altra donna: la seconda ......................................... 113 La minaccia dell’altra donna: l’invitata............................................ 117 La minaccia dell’altra donna: la sostituta......................................... 120 CAPITOLO VI - LA PRIMA TRA DUE FUOCHI ............................................... 123 Tra «società» e «individuo»............................................................... 123 Tra due giovani spose ........................................................................ 124 Tra famiglia e donna.......................................................................... 129 Tra procreazione e creazione ............................................................ 131 Tra marito e amante........................................................................... 137 Dell’ambivalenza ............................................................................... 141 CAPITOLO VII - RINUNCIANTE, CONSENZIENTE ......................................... 147 Il dramma della rinunciante .............................................................. 147 Dalla rinuncia al consenso ................................................................ 149 La tragedia della consenziente .......................................................... 152 CAPITOLO VIII - LA PRIMA EMANCIPATA .................................................. 155 Vedova allegra, vedova pericolosa.................................................... 156 Sposa sediziosa, concubina scandalosa............................................. 158 CAPITOLO IX - LA PRIMA ESILIATA ........................................................... 161 Donna bandita.................................................................................... 161 Donna punita...................................................................................... 165 L’incesto del secondo tipo.................................................................. 166 Indice 9 TERZA PARTE - LA SINDROME DI REBECCA..................................... 171 CAPITOLO X - LA CRISI DELL’IDENTITÀ .................................................... 173 Colei che non ha nome....................................................................... 174 La posizione: dinanzi, innanzi ........................................................... 176 La prima............................................................................................. 177 L’unica ............................................................................................... 180 Donna e moglie .................................................................................. 181 La signora .......................................................................................... 183 Il vestito.............................................................................................. 185 CAPITOLO XI - TENTATIVI DI RISOLUZIONE ............................................... 193 L’accettazione: silenzio e rassegnazione........................................... 193 Lo spostamento: manipolazione, possesso, mediazione .................... 197 La fuga: suicidio, follia, narrazione .................................................. 203 Il ricorso al fantasma: rivelazione, confessione, rovesciamento....... 205 Il sacrificio ......................................................................................... 211 Una storia infinita.............................................................................. 214 CAPITOLO XII - DAL ROMANZO AL MITO................................................... 225 Un’omologia ...................................................................................... 226 Edipo al femminile ............................................................................. 228 Oltre la teoria sessuale ...................................................................... 237 Il posto della sposata ......................................................................... 241 QUARTA PARTE - I GRADI DELLA SECONDA.................................... 245 CAPITOLO XIII - CONCUBINE E AMANTI .................................................... 247 L’illegittima legittimata ..................................................................... 247 Quelle che non si sposano.................................................................. 249 Ai margini della vita .......................................................................... 250 CAPITOLO XIV- CORTIGIANE TRA SPLENDORE E MISERIA ......................... 255 10 Indice Le forme dell’instabilità..................................................................... 255 Cortigiane riuscite ............................................................................. 257 Cortigiane convertite ......................................................................... 257 Cortigiane avvilite.............................................................................. 259 CAPITOLO XV - DONNE DI VITA ................................................................ 263 Attrici tra amore e vocazione............................................................. 263 Attrici tra vocazione e corruzione...................................................... 265 Dalla sartina alla debosciata............................................................. 266 CAPITOLO XVI - DA RAGAZZA PERDUTA A RAGAZZA DI STRADA .............. 271 Ragazza perduta................................................................................. 271 Ragazze di strada ............................................................................... 272 Gli stati della prostituzione................................................................ 273 L'abisso .............................................................................................. 276 QUINTA PARTE - IL PUNTO DI VISTA DELLA TERZA...................... 279 CAPITOLO XVII - LA GOVERNANTE .......................................................... 281 Il sintomo del fantasma ...................................................................... 281 Quando l'assenza appare ................................................................... 286 Fra domestica e governante............................................................... 289 Lo stato di terza.................................................................................. 291 CAPITOLO XVIII - LA ZITELLA E LA BAS-BLEU ......................................... 297 Vecchie signorine, vecchie folli ......................................................... 298 Amabili zie o cattive tutrici ................................................................ 301 Dalle sapientone alle bas-bleu........................................................... 305 Insegnanti........................................................................................... 308 Devote e beate.................................................................................... 312 CAPITOLO XIX - LA VEDOVA .................................................................... 315 L’indesiderabile fidanzato ................................................................. 315 Abuso identitario e incesto platonico................................................. 317 Indice 11 Il divenire terza .................................................................................. 320 Stato civile, stati di donna.................................................................. 322 SESTA PARTE - STATI CRITICI .............................................................. 327 CAPITOLO XX - ALLE FRONTIERE DEGLI STATI DI DONNA ......................... 329 Dalla stigmatizzata alla strega .......................................................... 329 Dalla poligamia alla follia................................................................. 336 Dall’harem al romanzo...................................................................... 339 Dalla ragazza perduta alla donna libera........................................... 342 SETTIMA PARTE- LA DONNA SLEGATA ............................................. 347 CAPITOLO XXI - ALLA RICERCA DELL’IDENTITÀ PERDUTA ....................... 349 Scrittura e indipendenza .................................................................... 350 Divorzio e liberazione........................................................................ 359 Libertà ed erranza.............................................................................. 364 L’impossibile ritorno a ciò che si è rinnegato ................................... 374 CONCLUSIONE .......................................................................................... 377 Identità e femminilità ......................................................................... 379 Lavoro identitario e funzione del romanzo ........................................ 394 Identità e pluridisciplinarietà ............................................................ 398 POSTFAZIONE ........................................................................................... 401 BIBLIOGRAFIA .......................................................................................... 415 INDICE DELLE OPERE DI NARRATIVA................................................ 427 INTRODUZIONE ALL’EDIZIONE ITALIANA Stati di donna: annotazioni sociologiche alla traduzione di Clelia Castellano Queste brevi annotazioni sono state pensate, per gli addetti ai lavori come per gli studenti, quale strumento che facilitasse la piena comprensione dell’immenso sforzo espressivo e di ricerca dell’autrice, nonché della straordinaria originalità del suo contributo agli studi di genere, al crocevia fra sociologia dei processi culturali, sociologia della letteratura, sociologia della famiglia e psicanalisi. Come evidenziato nella postfazione alla presente edizione, la Heinich dipana la sua analisi in più direzioni, tenendo conto della complessità dell’esperienza umana e conducendo un’indagine che dall’immaginario rimanda alla realtà e viceversa svelando, pur nell’assenza di un’esplicita armatura storiografica, dinamiche assolutamente reali, assolutamente radicate nella storia del “nostro” occidente “recente” (XIX e XX secolo). Si tratta di un lavoro sociologico saldamente piantato nel mondo, storicamente determinato, produttore del patrimonio narrativo preso in analisi, e rispetto al quale l’unica “fuoriuscita dalla storia” rintracciabile avviene, quale riflesso indiretto della fenomenologia del femminile rintracciata nei vari romanzi presi in considerazione, nei termini di una déshistoricisation, benché non esplicitamente denunciata – cosa che non deve sorprenderci, la Heinich essendo stata allieva di Pierre Bourdieu. Il sistema degli stati di donna si trova dunque, pur non essendo questo un lavoro storiografico in senso stretto, inserito nella storicità, come la stessa autrice dichiara esplicitamente: Dato che né l’immaginario né il simbolico sono impermeabili al reale, il sistema degli stati di donna è inserito nella storicità e, per questo, vulnerabile alle trasformazioni storiche: benché mirabilmente sta- 13 14 Introduzione all’edizione italiana bile, tale modello non è per questo meno inserito nel tempo, come il romanzo occidentale.1. Esplicitare alcune scelte semantiche, a cominciare dal necessario azzardo del titolo, costituisce, per il ricercatore che si trova anche a tradurre-tradire il lavoro di un collega-maestro, una necessità. Perché lo studioso, pur condividendo le urgenze del traduttore, è spinto da un’urgenza ulteriore: quella non solo di rendere fruibile un testo, ma di collocarlo in un contesto ricettivo (di ricerca, appunto) rispetto al quale la traduzione non è più la finalità, ma piuttosto lo strumento attraverso il quale ci si può mettere al servizio della comunità scientifica offrendole un piccolo contributo, un grimaldello in più, per forzare i sofisticati lucchetti della civiltà, da conservare nella “cassetta” di foucaultiana memoria. Nella fattispecie, è anche un modo per esplicitare il funzionamento e il significato sociologico del modello proposto, poiché di un vero e proprio modello si tratta: Gli stati analizzati dalla prima alla quinta parte corrispondono essenzialmente al momento in cui questo sistema è al suo apogeo, cioè il romanzo del XIX secolo, con delle anticipazioni nella seconda metà del XVIII e dei prolungamenti nella prima metà del XX: un lungo periodo caratterizzato, in generale, da una grande continuità storica nello status economico delle donne come nel controllo morale della vita sessuale- senza tenere conto delle inflessioni e delle evoluzioni interne a questo schema generale. In seguito, la trasformazione radicale dello status delle donne in epoca contemporanea, […] si ritrova in alcune crisi del modello esposto nella sesta e nella settima parte: in particolare l’ultimo degli «stati di donna», che ne è anche quello finale – nel senso che non poteva apparire prima, e nel senso in cui segna la scissione del modello2 Restituire questo testo in tutta la sua ricchezza è consistito, in primo luogo, in una faticosa ma avvincente impresa traduttiva. A quattro mani con Stefania Cazzola-Hofmann (approfitto di questo spazio per ringraziarla della collaborazione), invece traduttrice a tempo pieno, ci siamo interrogate sulle possibili op1 Cf. in Nathalie Heinich, Stati di donna. Il femminile nella narrativa occidentale fra XIX e XX secolo, “Introduzione”, Roma, Aracne, 2010 2 Cf., Ibid. Introduzione all’edizione italiana 15 zioni semantiche, sugli sbocchi ermeneutici che nel paesaggio d’insieme del libro, come in quello dei singoli periodi, volevamo rendere nella maniera più fedele, sul piano del senso, dunque nella più infedele, talvolta, sul piano letterale. Nel caso del titolo, ci siamo volutamente sbilanciate in direzione di una letteralità benché attenuata dal sottotitolo (presente anche nell’edizione originale), a prima vista bizzarra, ma che diventa sempre più naturale a mano a mano che il lettore avanza nel testo, riuscendo a comprendere l’originalità del lavoro della Heinich. In secondo luogo, in qualità di studiosa, l’impresa che conta mi pare quella di condurre il lettore al cuore del lavoro sociologico dell’autrice, aggiungendo all’accurata traduzione qualche riflessione più dettagliata. Fin dalle prime pagine, l’intento dell’immensa ricerca (più di 250 opere citate, molte di più presenti nel corpus originariamente consultato; quasi quindici anni dalle prime intuizioni alla stesura definitiva, rimaneggiata nell’ultimo anno su richiesta di Gallimard, come la stessa autrice racconta in «Ce que la littérature fait à la sociologie (petite histoire des États de femme ) 3 » è chiarito: Quest’opera, proponendo la descrizione di un sistema di rappresentazioni, mette in atto il metodo elaborato dagli antropologi, applicandolo però ai romanzi della cultura occidentale – e non ai miti delle società primitive- e alle rappresentazioni dell’identità femminile – e non all’opposizione tra natura e cultura. Esso mette in evidenza, per riprendere l’espressione di Michel Foucault, «il campo delle possibilità strategiche» offerto alle donne attraverso le immagini costruite dalla narrativa: una configurazione relativamente stabile, fatta da un piccolo numero di «stati» debitamente strutturati, definiti da alcuni parametri, i cui cambiamenti obbediscono a delle regole precise. Ogni stato esclude quindi tutti gli altri, altrimenti non avremmo a che fare con un sistema strutturale – chiuso e saturo-, ma con un semplice repertorio di immagini, indeterminato ed estensibile all’infinito. 3 Cf. “Ce que la littérature fait à la sociologie (petite histoire des États de femme)”, in Cahiers de recherche sociologique, n° 26, 1996 e riprodotto anche come « Postface » in Les Ambivalences de l’émancipation féminine, Paris, Albin Michel, 2003, pp. 139157. 16 Introduzione all’edizione italiana Tutto ciò andava tenuto ben presente, nel tradurre état. Non si tratta di una posizione, socialmente acquisita per nascita o matrimonio, o economicamente garantita. Né di una semplice condizione (termine che rischia di evocare troppo e solo un certo femminismo che qui non è chiamato in causa, la riflessione essendo assai più serena e rigorosa – termine perciò il cui utilizzo, di comune accordo con l’autrice, con cui ho la fortuna di poter dialogare costantemente, è stato limitato alle situazioni testuali nelle quali era davvero indispensabile ed inequivocabile). Non si tratta neppure di uno stadio, termine che restituisce solo la ricaduta cronologica del passaggio da uno stato all’altro, mentre oltre al tempo il determinante fondamentale è lo spazio; parlare di “stadi del femminile” sacrificherebbe la variopinta geografia umana e l’intricata topografia degli spazi sociali che questo libro accuratamente restituisce. Infine, non si tratta nemmeno di status, ovviamente. États de femme va reso proprio con stati, per quanto rude al primo impatto tale traduzione possa apparire, e con Stati di donna – perché non si parla delle donne in generale o dell’eterno femmineo di volta in volta immortalato dai narratori, più o meno legato ad un momento della storia del mondo: si tratta di una donna presentificata in carne, dubbi e momento storico, dentro un microcosmo sociale e biografico preciso, che di volta in volta varia da un romanzo all’altro, ma che viene preso in considerazione proprio in ragione della sua, esemplare certo, ma pur sempre unicità. Tanto più che stati sono pure gli stati d’animo, aspetto che si accentua nella straordinaria analisi, in chiave psicanalitica, delle ghost stories che l’autrice opera partendo da Il giro di vite di Henry James, epifania dell’assenza attraverso la quale si approfondisce, psicologicamente e socialmente, lo stato di terza, in particolare nella figura della governante, figura di soglia fra vecchio e nuovo (ancora possibile? Domanda ancora aperta…) ordine degli stati – e Introduzione all’edizione italiana 17 che sta su una soglia labile, secondo la lettura, fra gli altri, di Vittorino Andreoli: quella dell’isteria4. Proprio partendo dall’analisi della figura della governante, l’autrice precisa i senso dell’essere “prima”, “seconda” o “terza” e il valore simbolico e sociale di tali stati: Si tratta di una condizione in cui la governante non è che una figura in mezzo ad altre, anche se il romanzo ne fornisce delle realizzazioni privilegiate: vecchie signorine, donne colte o vedove incarnano altrettanto, nella narrativa, questo stato che non è più quello di ragazza senza essere quello di prima né quello di seconda. Quindi lo chiameremo lo stato di terza, giocando con le molteplici connotazioni del termine: innanzitutto, perché la terza arriva (gerarchicamente) dopo la prima e la seconda; poi, perché non per questo occupa una posizione terza, cosa che andrebbe a sottintendere che esse fanno parte dello stesso mondo, mentre la terza viene da un mondo in cui il sesso è assente; infine perché, essendo esclusa dal mondo delle altre donne quelle che hanno accesso all'uomo, dunque alla propria femminilità-, ella si trova sempre in terzo – in quanto "terzo escluso, terzo incomodo", e in quanto "intero". Perché non parlare semplicemente di "nubili"? Innanzitutto perché molte nubili sono delle seconde e anche delle donne sposate possono essere diventate delle quasi terze avendo disertato la dimensione sessualizzata del matrimonio. E soprattutto, perché così si ridurrebbe ad una questione di stato civile ciò che è, molto di più, uno "stato" identitario, una costellazione di proprietà che non rilevano soltanto da una situazione reale registrata dal diritto e dal vocabolario, ma anche dall'immaginario dei ruoli e dalla simbolica delle posizioni occupate. Tanto più che lo stato civile della donna sposata non basta a descrivere lo stato di "prima", o l'assenza di statuto giuridico quello di "seconda", né il nubilato basta a qualificare lo stato di "terza", richiedendo una denominazione specifica5. Un’attenta riflessione meritava poi la complicata gamma di opzioni traduttive offerta da fiction. Nel linguaggio quotidiano, se parliamo di fiction pensiamo in via immediata a prodotti televisivi a puntate, quando non seriali. Mentre la Heinich vi si riferisce solo in minima parte, concentrando quasi completamente la sua analisi sull’universo del romanzo. La prima e preponderante 4 Vittorino Andreoli, Anatomia di un fantasma, prefazione all’edizione italiana de Il giro di vite di Henry James, Superbur classici, 2002. 5 Cf. Nathalie Heinich, Ibid. 18 Introduzione all’edizione italiana traduzione di fiction doveva quindi essere narrativa o narrazione, salvo poi, nello sporadico contesto di qualche frase particolare, rendere il vocabolo francese con finzione o fantasia. Fictionnel/lle sono stati restituiti, secondo la stessa logica, come narrativo/a. Andava infine risolto il problema dei titoli delle opere di narrativa, numerosissime, presenti nel testo. Si è scelto di offrire una traduzione italiana di tutti i titoli, anche per quelle non ancora tradotte, per facilitare il lettore rispetto al contenuto e all’argomento delle stesse, mentre la data riportata è quella della prima edizione consultata dalla Heinich, che nove volte su dieci corrisponde alla data della prima uscita nella lingua originale. La letteratura scientifica, invece, è stata citata così come proposta dall’autrice, senza tradurre i titoli e con riferimento all’edizione consultata dalla Heinich. Ove il contenuto della nota richieda un’esplicitazione, i tioli della letteratura scientifica sono stati forniti in italiano, ma l’anno è sempre quello dell’edizione consultata dalla Heinich. Talvolta ne ha consultate diverse, si indica solo la prima edizione consultata dall’autrice. Le didascalie sono state lasciate in lingua originale quando in versi, fornendone la traduzione in nota, mentre quelle in prosa sono state tradotte direttamente in italiano.