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City Hall: è arrivata l`ora di Olivia Chow?
Colpaccio della Fiorentina Juve bloccata a Torino. Napoli, Portogallo amaro A Vidal risponde un gran gol di Gomez. A pag. 10 Il nuovo eekend CANADA’S ITALIAN LANGUAGE DAILY w l e d e n o Edizi $1.00 Più tasse nella Gta (prezzo più alto fuori) ■ Anno 02 ■ N. 50 www.corriere.com Venerdi 14 Marzo 2014 City Hall: è arrivata l’ora di Olivia Chow? Un potenziale sindaco immigrato per una città di immigrati. La corsa elettorale a Toronto ora entra nel vivo TORONTO - Olivia Chow inizia la sua avventura elettorale e lo fa attraverso un discorso con cui ricorda la sua esperienza di immigrata in Canada. La candidata alla poltrona di sindaco ricorda le diicoltà, tipiche di tutti gli immigrati, incontrate una volta giunta a Toronto da Hong Kong. E la città, che in questi anni ha profondamente mutato la sua impronta demograica, sembra essere pronta a consegnare a un’immigrata la poltrona di sindaco. f ARTICOLO A PAG. 3 LO STADIO Bmo, previsti fondi pubblici per 30 milioni Droga, arrestata la “Dama bianca” Federica Gagliardi presa con 24 chili di coca. Accompagnò Berlusconi al G20 di Toronto f ARTICOLO A PAGINA 5 TORONTO - In vista del voto decisivo del 19 marzo alla commissione esecutiva di City Hall, prende forma il progetto di espansione e ristrutturazione del Bmo Field. A quanto pare il contributo pubblico dovrebbe aggirarsi sui 30 milioni di dollari divisi tra i tre livelli di governo. f ARTICOLO A PAG. 3 LA CRISI Immigration: Bruzzese resterà in carcere f ARTICOLO A PAG. 2 Ucraina, Kiev crea la guardia nazionale Stati Uniti e Unione europea pronti a “risposte dure”. L’Ocse: referendum illegale Gelo e neve? Colpa del global warming... Giuseppe Agliastro KHARKIV - Cresce pericolosamente la tensione nell’Est dell’ Ucraina. La Russia lette i muscoli con nuove manovre militari nelle regioni occidentali, a un passo dal conine con l’Ucraina, e invia una decina di aerei in Bielorussia contro il raforzamento Nato nei cieli di Polonia, Romania e Lituania. f SEGUE A PAG. 7 f ARTICOLO A PAG. 4 VENERDI 14 MARZO 2014 � CORRIERE CANADESE 2 MALAVITA L’Immigration: Bruzzese rimarrà in carcere Il 15 di aprile si deciderà se deportare il 64enne residente a Maple in Italia dove dovrà rispondere del reato di associazione mafiosa in quanto ritenuto membro influente della ’ndrangheta calabrese Mario Cagnetta TORONTO - Rimarrà in prigione Carmelo Bruzzese. Lo ha deciso ieri l’Immigration Refugee board of Canada che ieri doveva rivedere il caso solo in riferimento alla sua detenzione. Il 15 di aprile invece potrebbe essere la data cruciale per stabilire o meno se il 64enne residente a Maple ma di origini calabresi, verrà deportato o meno in Italia dove è accusato di associazione maiosa in quanto presunto membro della ’ndrangheta. In Canada non esiste questo genere di reato, previsto dall’articolo 416 bis del codice penale italiano, e le autorità canadesi infatti dovranno giudicare se Bruzzese ha violato le leggi sull’immigrazione. In particolare il paragrafo 37 (1) (a) dell’Immigration Refugee Protection Act. La legge giudica infatti inammissibile per un permanent resident come Bruzzese “l’appartenenza a una organizzazione ritenuta in base ai rilievi anche soltanto in parte connessa ad attività criminali”. Bruzzese migrò in Canada nel lontano 3 maggio del 1974 ma non è mai diventato cittadino canadese. La cittadinanza lo avrebbe protetto dalla deportazione proprio per la nullità del capo di imputazione del 416 bis per la legge canadese. Il suo caso è già stato esaminato diverse volte. Nelle ragioni riportate dalla corte federale quella più importante che di fatto negato la libertà a Bruzzese è stata la sua pericolosità, una volta fuori di prigione e la possibilità di rendersi irreperibile, ovvero latitante. Tuttavia nell’ultima relazione è possibile trovare diversi elementi che hanno motivato questa decisione. Tutto si rifà al primo provvedimento preso dall’Id Member Iris Kohler lo scorso 16 settembre. In quella occasione Bruzzese veniva deinito come “un pericolo pubblico” proprio perché legato alla ‘ndrangheta secondo quanto Tu: Un’immagine di Carmelo Bruzzese, accusato di associazione mafiosa sostenuto dai magistrati italiani. Kohler ha poi elencato alcuni fatti della vita di Bruzzese qui in Canada che spingevano verso questa conclusione: in primis, il fatto che Bruzzese aveva ammesso sotto giuramento di essere a conoscenza del fatto che “i suoi igli portassero con una certa frequenza dall’Italia ingenti somme di denaro invece di utilizzare i trasferimenti bancari”. In seconda istanza, il fatto di guidare una Bmw registrata non a nome suo ma a qualcuno non di sua conoscenza, di acquistare me- zia in Italia. “Nella sua domanda per il cambio delle condizioni o per prolungare il permesso in Canada, Bruzzese – è scritto – non ha rivelato le accuse provenienti dall’Italia. Il fatto poi che abbia consegnato il passaporto il primo giorno di udienza è irrilevante dal momento che scade il 4 novembre del 2013 e non ha bisogno del documento se va in giro di nascosto e che in quanto individuo associato con una organizzazione criminale può ottenerlo facilmente in maniera fraudolenta”. Nel documento della corte si parla anche dei garanti, ovvero dei familiari di Bruzzese che a vario titolo hanno cercato di convincere la corte al rilascio dietro cauzione. Nessuno di loro è stato ritenuto attendibili in base alle scarse frequentazioni tra loro e il Bruzzese o al fatto che non erano a conoscenza dei suoi guai giudiziari e delle sue attività. Nella seconda revisione del caso Ronald Stratigopoulos ha rivisto alcune conclusioni della collega ma ha confermato la tesi di fondo sulla credibilità dell’appartenenza di Carmelo Bruzzese all’organizzazione criminale calabrese. [email protected] CORRUZIONE CHARBONNEAU Agente patteggia la pena Rizzuto era un mediatore MONTRÉAL - L’ex agente della polizia di Montréal Benoit Roberge si è dichiarato colpevole di banditismo e di abuso di ufficio per aver venduto delle informazioni agli Hells Angels. Le altre due accuse di “gangsterism” e di ostruzione alla giustizia sono invece state archiviate. L’ex sergente-detective, che era stato incaricato di indagare il crimine organizzato, era stato arrestato ad ottobre. Ieri davanti al tribunale di Montréal ha chiesto scusa tra le lacrime. «È la sua unica occasione di manifestare il suo rimorso per tutto quello che ha fatto» ha detto il suo avvocato difensore Richard Perras. Quest’ultimo ha confermato il fatto che il suo assistito ha dato delle informazioni agli Hells Angels perché lui e la sua famiglia erano stati minacciati e ricattati con violenza durante una telefonata con René Charlebois. «Ha dovuto prendere una decisione molto rapida sul fatto di arrendersi o meno a questa minaccia - ha affermato - Ha preso la decisione sbagliata, e da allora è stato un Ricevi un trattamento equo sul lavoro? Lavori in un ambiente sicuro e sano? lento degenerare». Charlebois è poi scappato da una struttura detentiva di minima sicurezza a Laval ed è poi stato trovato morto a settembre due settimane più tardi. Secondo gli inquirenti è stato suicidio. Prima della sua morte, Charlebois ha lasciato 10 registrazioni audio e due ore di video. Le 10 registrazioni contengono le conversazioni tra lui e Roberge. In alcune si parla di come Charlebois e un altro membro degli Hells Angels, Salvatore Cazzetta, avessero deciso di lagare Roberge. In una, i due (Charlebois e Roberge) parlano di un pagamento da $100mila. La difesa dell’imputato ha sostenuto che quest’ultimo ha ricevuto $125mila in cambio di una informazione. La polizia di Montréal è riuscita a recuperare $115mila. Roberge ha rinunciato all’udienza preliminare nel febbraio scorso e ha anche deciso di fare a meno di essere processato da una giuria preferendo il giudice unico. L’accusa e gli avvocati difensori hanno chiesto per lui otto anni. La sentenza è attesa per il 4 aprile. ontario.ca /workplacerights MONTRÉAL - La mafia non investe il suo denaro nelle costruzioni e o nelle compravendite immobiliari ma chiude sempre gli affari facendo registrare dei profitti. Questo è quanto è stato detto alla commissione Charbonneau. I giudici della commissione stanno cercando di capire il ruolo delle organizzazioni mafiose e soprattutto il ruolo giocato da Vito Rizzuto in alcuni di questi progetti. L’investigatore Eric Vecchio ha testimoniato a proposito delle tattiche criminali: strategie che vedono spesso i mafiosi nascondersi nelle cosiddette seconde linee senza mai esporsi in prima persona, investire del denaro ma spesso agendo da veri e propri arbitri con tanto di percentuale. Durante l’udienza sono stati ascoltate le registrazioni di Vito Rizzuto, il boss mafioso scomparso nel dicembre del 2013. Le conversazioni sono state registrate durante le indagini che hanno portato all’Operazione Colisee. In quel contesto si sente Vito Rizzuto tentare di salvare un condominio a Montréal su Commune Street a rischio per i guai finanziari del costruttore Tony Magi. Dal 2002, alcuni soci di Magi avevano chiesto a Rizzuto di partecipare. Il boss aveva visto un’opportunità di fare dei profitti giocando da arbitro: alcune conversazioni vedono Teflon Don agire proprio in questa funzione cercando di negoziare tra i cosi, raccogliere del denaro e fare in modo che la costruzione del condominio vada a compimento. Poi in altre registrazione si sente Rizzuto in affari per altri progetti edilizi chiamare Magi. «Usavano spesso denaro di altri, soldi che erano già stati riciclati - ha detto Vecchio - Non siamo più nell’era delle borse di denaro o degli scantinati pieni di denaro. La situazione è cambiata». Poi è lo stesso Nick Rizzuto Jr a gestire gli affari per conto del clan. Quest’ultimo è stato ucciso nel dicembre del 2009 non lontano dell’ufficio di Magi a est di Montréal. Nessuno è stato arrestato per questo omicidio. Vecchio ha descritto Vito Rizzuto come “l’uomo del compromesso”. Hai ricevuto una formazione adeguata per affrontare i rischi sul lavoro? OGNI LAVORATORE HA I SUOI DIRITTI Pagato dal Governo dell’Ontario dicine sotto un altro nome e di aver comprato una casa da $600mila assieme a suo iglio malgrado avesse dichiarato di non guadagnare suiciente denaro ai ini degli accertamenti iscali. Senza dimenticare il bunker trovato dal Gruppo Carabinieri di Locri all’interno della sua villa nella contrada di Ligonia di Grotteria. Il ritrovamento del nascondiglio risaliva ai tempi dell’inchiesta Orso Bruno dalla quale Bruzzese, poi assolto, risultava legato alla criminalità organizzata e in costanti rapporti con il clan dei Rizzuto. Oltre al fatto che anche alcuni familiari erano a vario titolo legati all’associazione maiosa: il iglio Carlo fosse accusato anch’egli dalle autorità italiane e che la iglia fosse sposata con Antonio Coluccio, arrestato e membro di una delle più importanti famiglie maiose della ‘ndrangheta. Da tutte queste risultanze – è scritto nella decisione relativa alla sua detenzione – il member Kohler “deliberava che, molto probabilmente, tutte le prove indicavano che Bruzzese era legato a un’organizzazione criminale”. Un altro passaggio importante riguarda la mancata menzione da parte del 64enne residente a Maple dei suoi guai con la giusti- Per saperne di più sui tuoi diritti nel luogo di lavoro. CORRIERE CANADESE � VENERDI 14 MARZO 2014 3 CANADA CITY HALL Chow, il sindaco che viene da lontano L’ormai ex mp potrebbe essere il primo sindaco di Toronto nato in un altro continente rappresentando una città a maggioranza di immigrati Leonardo N. Molinelli TORONTO – City Hall potrebbe avere presto un sindaco che viene lontano. Ieri infatti è stata presentata uicialmente la candidatura di Olivia Chow a primo cittadino di Toronto. L’ormai ex mp federale si aggiunge quindi a John Tory e Rob Ford nella corsa a City Hall. Una sida che secondo i primi sondaggi si giocherà sul ilo di lana e nella quale ogni fattore potrebbe essere decisivo. Fatto sta che per la prima volta Toronto potrebbe avere un sindaco che arriva da un altro continente e che si è costruito una nuova vita nella capitale economica del Paese. Chow, nata a Hong Kong nel 1956 e trasferitasi con la famiglia in Canada nel 1970, coprirà la fascia sinistra dell’elettorato ed è tra i favoriti per la vittoria. E proprio il suo essere nata lontano dal Canada potrebbe essere il fattore decisivo nella campagna elettorale. Secondo i dati di StatsCan infatti, già nel 2006 la metà esatta della popolazione di Toronto era nata all’estero. Un dato che dovrebbe essere ulteriormente cresciuto portando i nati all’estero a essere maggioranza stando ai dati del 2011 secondo cui il 62,5 per cento degli immigrati in Canada vive nel triangolo Toronto-Montréal-Vancouver. E che Chow rappresenta plasticamente con la sua storia personale. «Voglio essere il nuovo sindaco» ha detto Chow in un video in cui oltre a ricordare la sua «esperienza» come trustee, consigliera comunale e mp ha promesso che metterà a disposizione della città «tutto quello che ho imparato da quando la mia famiglia è arrivata da Hong Kong». Una citazione che vuole proprio sottolineare questo suo arrivare da lontano, come ormai la maggioranza della popolazione cittadina. Un fattore che potrebbe coinvolgere anche la comunità italiana, a dire il vero piuttosto deilata nella corsa a City Hall e casomai più vicina a Rob Ford almeno nella zona di Corso Italia. E proprio dalla comunità italiana viene quello che inora era stato il politico nato all’estero che aveva avuto il ruolo più importante nella gerarchia comunale torontina, l’ex deputy mayor Joe Pantalone. L’avversario di Ford nella scorsa campagna elettorale, vice di Miller dal 2003 al 2010 e oggi presidente del comitato per la rinascita di Harbourfront, è infatti arrivato a Toronto da Racalmuto in Sicilia all’età di 13 anni. Proprio come O- Sopra, Olivia Chow; a ianco, da sinistra, John Tory e Rob Ford livia Chow, con la quale Pantalone ha oltretutto in comune la vicinanza all’Ndp e il riding elettorale di Trinity-Spadina, dove a sostituire l’ex deputy mayor in Consiglio comunale è stato Mike Layton, iglio del compianto Jack, marito della Chow. Un’eventuale vittoria della Chow non sarebbe quindi altro che una fotograia fedele di quella che è oggi Toronto. Una città mul- ticulturale e per lo più abitata da persone che sono nate altrove e hanno poi scelto la capitale economica del Canada per costruirsi una vita e una famiglia. Il “fattore Chow” potrebbe però anche superare i conini cittadini e inluenzare le campagne elettorali dei comuni limitroi come Mississauga e Markham, dove le minoranze etniche e le comunità di persone nate all’estero sono nu- merose e potrebbero inluenzare in maniera importante i risultati elettorali. Specialmente a Mississauga, dove ci si appresta ad avere un nuovo sindaco dopo i 36 anni di regno di Hazel McCallion, le conseguenze potrebbero essere sorprendenti e cambiare lo scenario politico. Intanto però la discesa in campo di Chow ha catalizzato l’attenzione degli altri team elettorali. Particolarmente attivo Nick Kouvalis, campaign manager di John Tory, che da giorni ormai attacca l’ex mp accusandola di voler aumentare le tasse e di sfruttare la pubblicità del suo libro in edicola per fare campagna elettorale. Più quieto invece Ford, che dopo i recenti addii nel suo team continua con la sua campagna elettorale sotto tono limitandosi a un sarcastico «Olivia Chow farebbe passare David Miller per conservatore». Proprio l’assenza di Ford dalla campagna elettorale alimenta i dubbi sul fatto che il sindaco sarà efettivamente in campo per cercare la riconferma. Da settimane riportiamo gli spiferi che da City Hall parlano di possibili sviluppi a sorpresa nell’inchiesta che riguarda Ford, che oltretutto prevede per mercoledì prossimo la pubblicazione di nuovo materiale raccolto dalla polizia nei mesi d’indagine. La sensazione è che se Ford si ritirasse dalla corsa sarebbe la Chow ad attirare maggiormente i voti della Ford Nation, da sempre ostile a Tory. E la carta del venire da lontano ed essere immigrata da piccola potrebbe essere decisiva per l’ex mp ndippina. Forse per questo il team elettorale di Tory ha iniziato a colpire Chow in dal primo minuto della sua discesa in campo. Il via uiciale alla campagna di Chow comunque è previsto per domenica alle 1 pm al The Westin Prince Toronto al 900 di York Mills Road. Tory invece aspetterà mercoledì 19 per iniziare la sua campagna. L’appuntamento è alle 6.30 pm al Polish Combatant’s Hall su Beverley street. [email protected] LO STADIO I LIBERALI Bmo Field, 30 milioni di soldi pubblici TORONTO - Mancano cinque giorni al 19 marzo, giorno in cui l’Executive Committee afronterà il tema dell’ampliamento del Bmo Field, ma continuano a trapelare dati e indiscrezioni sulle condizioni del progetto. Le notizie principali sono l’entità del inanziamento pubblico ai lavori, che sarebbe di 30 milioni di dollari su 120 totali, il prolungamento al 2037 della concessione alla Mlse per la gestione dell’impianto e l’aumento di oltre il 100 per cento della quota issa che la società proprietaria di Tfc, Raptors e Maple Leafs pagherà a City Hall ogni anno. Sul fronte dei soldi pubblici, la novità è che a dividersi la spesa sarebbero la Città di Toronto, la Provincia e il governo federale. Ognuno metterebbe dieci milioni di dollari coprendo in totale il 25 per cento delle spese, mentre il resto del progetto verrebbe inanziato da fondi privati. I soldi stanziati da Ottawa e mi ha aiutato a sfruttare “ Anna quegli sconti di cui non conoscevo nemmeno l’esistenza.” - Nancy R. il fatto che Anna possa parlare “ Amo in italiano e sia più facile per me capire.”- Paulino M. una persona preparata “ Finalmente e amichevole che comprenda me e le mie esigenze.” - Dante R. Queen’s Park sarebbero a fondo perduto, mentre la parte comunale verrebbe restituita dalla Mlse a City Hall tramite le revenues dei guadagni. Proprio per questo verrebbe cambiato l’accordo tra la città e la società guidata da Tim Leiweke con quest’ultima che dagli attuali 397mila dollari andrebbe a pagare 865mila dollari l’anno come quota issa pagata per la gestione dello stadio. Soldi a cui andrebbero aggiunti una percentuale degli introiti dell’impianto e dei parcheggi dell’area, che a sua volta verreb- bero aumentati. Frutto delle precedenti notizie è il prolungamento dell’accordo tra City Hall e Mlse ino al 2037 per la gestione dell’impianto. Un fatto che allunga di altri dieci anni il precedente impegno, garantendo alla società di pianiicare il futuro dell’impianto come casa di Toronto Fc e dei Toronto Argonauts. E qui un’altra novità piuttosto rilevante. La irma di questo accordo ino al 2037 rende infatti praticamente uiciale lo sbarco degli Argos a Exhibition Place allo scadere del loro accordo con il Rogers Centre nel 2017. Tra le pagine dell’accordo c’è infatti l’assicurazione da parte della Mlse che gli Argos faranno del Bmo Field la loro casa per i prossimi 20 anni, aumentando impegni e incassi. Una certezza in più per la città, ma una brutta sorpresa per i tifosi di Tfc ai quali Leiweke aveva assicurato che nessuna decisione sul caso sarebbe stata presa senza consultarli. Trudeau blocca Innes OTTAWA - A volte la moglie deve pagare i “peccati” del marito. È quanto successo nel distretto di Trinity-Spadina, dove Trudeau ha deciso di bloccare la candidatura alla nomination liberale di Christine Innes, moglie dell’mp Tony Ianno. L’ex mp, tra le altre cose, è accusato infatti di aver intimidito i supporter di Chrystia Freeland. QUEEN'S PARK Lettera a Ndp e tory TORONTO - Lettera aperta del ministro del Commercio Eric Hoskins inviata ad Andrea Horwath e Tim Hudak riguardo l’accordo free trade Canada-Corea del Nord. Il Corriere pubblicherà la missiva in italiano e in inglese la prossima settimana. 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La nevicata abbondante di mercoledì, che si è abbattuta su Toronto, tutta la Gta e l’Ontario meridionale ha causato, con l’abbassarsi delle temperature, condizioni diicili di guida a causa delle strade ghiacciate: sono stati numerosi gli incidenti nella Gta, molti lungo il tratto dell’autostrada 401 che va da Mavis Drive a Milton. Almeno due persone hanno perso la vita in incidenti avvenuti a causa delle strade scivolose. «Concentrarsi e guidare con estrema cautela è quel che occorre fare in queste situazioni - ha detto il sergente Dave Woodford, portavoce dell’Opp - molti incidenti si veriicano perché gli automobilisti guidano a velocità sostenute, troppo elevate per le condizioni dell’asfalto stradale. Anche se la strada sembra asciutta potrebbe esserci del ghiaccio che non si nota, il cosiddetto black ice”. È questo un inverno, che a detta della maggior parte dei residenti di Toronto, sembra non inire più. Per gli studiosi del clima invece, inverni caratterizzati da lunghi periodi di freddo artico, come questo che stiamo per lasciarci alle spalle, potrebbero essere il risultato diretto dei cambiamenti climatici. In un articolo i ricercatori Jennifer Francis e Stephen Vavrus della Rutgers University hanno scritto che lo scioglimento del ghiaccio artico sta indebolendo la corrente di venti che con il loro rapido movimento separano l’aria più fredda del nord da quella più temperata che si trova a sud. Indebolendosi, questa barriera scende verso sud per periodi più lunghi rispetto al passato, portandosi dietro aria gelida per periodi sempre più lunghi. È l’indebolimento di questi venti, secondo gli studiosi, a portare al veriicarsi di eventi meteorologici estremi che derivano da condizioni prolungate di siccità, inondazioni, ondate di freddo estremo e di caldo esagerato. Secondo quanto pubblicato su Geophysical Research Letters, mentre il clima (o la temperatura media globale) della Terra si riscalda, non è detto che in ogni regione della terra si veriichi la stessa situazione. Luoghi soggetti a clima caldo vedranno il veriicarsi di siccità prolungate mentre la maggior parte del Canada può invece sperimentare ondate di freddo più lunghe. CRONACA Scarborough, uomo di 70 anni trovato morto nella neve TORONTO - Un uomo di 70 anni è stato trovato morto in un cumulo di neve nei pressi della sua abitazione a Scarborough. L’anziano, che era scomparso dalla sua abitazione che si trova al 12 Balcarra Avenue verso le 2 di mattina, è stato trovato dai familiari sei ore più tardi nei pressi di Kingston e McCowan Road: in ospedale i medici non hanno potuto far altro che constatare il decesso dell’uomo. ¬ La York Region Police ha arrestato un uomo di 26 anni sulla cui testa pendevano tre mandati di arresto in tutto il Canada. Jaspinderpal Gill, conosciuto anche come Vinnie Sandhu e Amritpal Sidhu, deve rispondere di numerosi capi di accusa tra i quali aggressione e disobbedienza ad un ordine del tribunale. Gli investigatori ritengono che l’uomo arrestato a Surrey, in British Columbia, si sia allontanato dall’Ontario per evitare l’arresto. Due anziani salvati dal coraggio della vicina di casa TORONTO - Due anziani salvati in un incendio dal coraggio della loro vicina di casa. È successo ieri a Toronto su Playfair Avenue, proprio di fronte alla scuola Dante Alighieri, dove nel garage della casa di Gaetano e Agata Gracci sono divampate le iamme - per cause ancora da accertare - che ben presto minacciavano di propagarsi per tutta la casa. Gaetano, 90 anni, è rimasto bloccato nel garage mentre la moglie Agata, 88, che ha alcuni problemi di udito, non si è accorta del pericolo imminente. La vicina di casa Lucy Iantosca, insegnante della Dante Alighieri, ha salvato i due anziani, mentre i igli chiamavano il 911. Sul posto sono giunti numerose unità dei vigili del fuoco che per fortuna sono riuscite a domare le iamme prima che l’incendio si tramutasse in tragedia. I due anziani sono stati ricoverati a scopo precauzionale. I pompieri su Playfair Avenue Madison EVENT CENTRE LTD 17 Vinyl Court, Woodbridge, ON L4L 4A3 Presenta Serata di Gala con i Calabruzi (direttamente dall’Italia) Sabato, 29 marzo 2014 Open doors 6:00 pm - Cena 7:00 pm Ingresso $ 85 Per informazioni e biglietti contattare la Madison Event Centre Tel. 905 264 8080 oppure Sanremo Records Tel. 416 743 4170 CORRIERE CANADESE � VENERDI 14 MARZO 2014 5 ITALIA DROGA Arrestata la “Dama bianca” del Cav NAPOLI - Ventiquattro chili di cocaina nel trolley e nello zainetto. Quando i militari della Guardia di Finanza di Napoli l’hanno bloccata all’aeroporto di Fiumicino, si è mostrata incredula e sgomenta: «Mi hanno fregata...». Poi è scoppiata a piangere quando ha realizzato di essere inita in un guaio grosso, con un’accusa di traico internazionale di stupefacenti e il rischio concreto di una condanna pesantissima, di almeno otto anni di reclusione. Federica Gagliardi, 31 anni, soprannominata la Dama bianca da quando fu vista scendere dal volo di Stato che portava l’allora premier Berlusconi e il suo staff al G8 e G20 di Toronto in Canada nel 2010, è stata rinchiusa nel carcere di Civitavecchia dove il gip, nel tardo pomeriggio, ha convalidato l’arresto in flagranza e il sequestro di droga. Lei, che ha chiesto di poter contattare subito il suo avvocato, ha affermato di non sapere nulla della cocaina e si è detta convinta che qualche sconosciuto abbia collocato i 21 panetti, chiusi da nastro adesivo e cellophane, nel suo bagaglio a mano. Proveniva da Caracas e, una volta sbarcata, intendeva poi raggiungere Napoli. Gli investigatori del Nucleo di Polizia Tributaria, coordinati dal colonnello Nicola Altiero, ipotizzano che la droga fosse destinata a un clan della camorra, per alimentare le piazze di spaccio a Napoli e nella capitale. Gli inquirenti stanno svolgendo accertamenti sul passaporto e altri documenti per veriicare se la Gagliardi abbia fatto altri viaggi in paesi del Sudamerica. I traficanti avrebbero potuto utilizzare la donna, incensurata, ritenendo che sarebbe stata in grado di passare indenne i controlli di frontiera. Federica Gagliardi fece parte dello staff che accompagnò Berlusconi al summit internazionale del 2010. Era in completo bianco anche durante la visita del premier a Panama nel giugno dello stesso anno. Bionda, isico atletico, bella presenza, la donna non passò inosservata e molti si chiesero quale ruolo ricoprisse nella delegazione italiana. Risultò responsabile della segreteria del segretario generale della Regione Lazio. Per giustiicare la sua presenza Silvio Berlusconi accompagnato dalla “Dama bianca” durante il G8 canadese del 2010 al summit di Huntsville fu spiegato che la Gagliardi, che aveva fatto parte del comitato elettorale di Renata Polverini, durante la campagna «aveva avanzato la richiesta di partecipare ad una missione all’estero in caso di vittoria e- lettorale». La presenza di questa misteriosa ragazza, quattro anni fa, suscitò l’interesse e la curiosità anche della stampa canadese. Molti giornalisti si domandarono chi fosse e non diedero trop- po credito alla spiegazione uiciale che venne data dal portavoce della delegazione italiana. Quella del 2010, in occasione del vertice G20 di Toronto e del summit G8 di Muskoka, fu l’ultima volta che il Cavaliere venne in Canada. ’Ndrangheta, maxi sequestro a cosca ionica REGGIO CALABRIA - In 15 anni avevano creato un impero, fatto di società e complessi turistici nelle più rinomate località di vacanza della Calabria. Un patrimonio che mal si conciliava con i redditi dichiarati, di poche migliaia di euro all’anno, ma spiegabile, secondo l’accusa, con l’appartenenza a due delle più potenti cosche della fascia ionica reggina, gli Aquino ed i Morabito, operanti ad Africo e Marina di Gioiosa Ionica. Adesso quel patrimonio, valutato 420 milioni di euro, è stato acquisito alla disponibilità dello Stato grazie alla Guardia di Finanza che stamani, al termine di lunghe e laboriose indagini, ha sequestrato complessi turistici, società, sette auto di lusso e conti correnti vari, il tutto riconducibile ad una quarantina di persone. Le indagini sono state avviate nell’ambito dell’operazione “Metropolis” che il 5 marzo dello scorso anno, portò all’arresto di 20 persone accusate di associazione maiosa, trasferimento fraudolento di valori e reimpiego di capitali illeciti. Dalle indagini era emerso che Morabito ed Aquino, grazie ad un’articolata e complessa rete di società italiane ed estere, erano riuscite a garantirsi, con la forza dell’intimidazione maiosa, la gestione, il controllo e la realizzazione di decine di importanti e noti complessi immobiliari turistico-residenziali, situati nelle più belle zone della Calabria. MOLFETTA Fruttivendolo capoclan ucciso tra la folla Beppe Desiderato MOLFETTA (BARI) - Tredici anni in carcere per associazione maiosa, scarcerato da un anno e mezzo, ieri ucciso con due colpi di pistola alla testa, a bruciapelo. È morto così davanti alla sua bancarella di frutta e verdura Alfredo Fiore, di 51 anni, capoclan dell’omonima famiglia. A far fuoco un uomo con in testa un casco, in sella a una moto. Due colpi in rapida successione, tra lo sgomento e le urla della tantissima gente che affollava, come ogni giovedì, il mercato settimanale di via Ugo La Malfa. E poi via sullo stesso mezzo, in un classico regolamento di conti, probabilmente nella lotta per il controllo del traico di stupefacenti. Fiore era una persona che contava nella malavita molfettese e del circondario. A certi livelli, il suo nome emerse quando il 7 luglio 1992 fu ucciso a Molfetta il sindaco democristiano Giovanni Carnicella. Il primo cittadino era stato tra quelli ad opporsi a far tenere, in città, un concerto dell’allora in voga cantante napoletano Nino D’Angelo, idea nata ad una festa di Fiore e proposta, per sida, a un impresario locale. Questi, Cristoforo Brattoli, per vendicarsi contro il mancato permesso a organizzare l’evento, uc- NUOVA Una tradizione cattolica cise il sindaco e si costituì. Dopo questo delitto, al quale era estraneo, il ruolo di Fiore nella malavita cittadina e del circondario crebbe tanto che nel 1996 fu coinvolto in un blitz della Dda di Bari, coordinato dall’allora pm Michele Emiliano (l’attuale sindaco Pd di Bari). Oltre 100 persone arrestate, fu sgominato quello che i carabinieri deinirono “il più grande bazar di stupefacenti nel Sud Italia”. In primo grado il fruttivendolo-capoclan fu condannato a 20 anni di reclusione, ridotti a 13 in appello. A margine dell’omicidio di Fiore, da registrare l’aggressione da parte di alcune parenti della vittima alla cronista di un quotidiano che scattava fotograie con il suo telefono cellulare sul luogo del delitto. La giornalista è stata dapprima minacciata, poi afferrata per i capelli e fatta cadere, e le è stato sottratto il telefonino. Soccorsa dai carabinieri, che si sono fatti riconsegnare l’apparecchio che hanno restituito, è stata inine medicata in ospedale dove le hanno riscontrato lesioni guaribili in pochi giorni. L’ennesimo omicidio di mala, compiuto con efferatezza tra la gente, ha colpito la cittadinanza e i suoi rappresentanti istituzionali. Per un periodo di tempo limitato, quando predisporrete servizi presso il Cimitero Queen of Heaven, rinunceremo all’acconto standard del 35%. Come acconto sara’ richiesto solo il pagamento del primo mese. Termini senza interessi fino a 48 mesi. FASE DI MAUSOLEO ORA APERTA Queen of Heaven Catholic Cemetery 7300 Highway #27, Woodbridge, Ontario (905)851-5822 www.catholic-cemeteries.com Disponibili anche stanze per la famiglia private. VENERDI 14 MARZO 2014 � CORRIERE CANADESE 6 ITALIA IL GOVERNO «Unità nazionale per riportare a casa i marò» Renzi: rispetterò gli impegni guadagnano più del «presidente della Repubblica», 2,5 miliardi dall’innalzamento delle rendite inanziarie, bot esclusi, dal 20 al 26 «come in Europa». La parte del leone per le risorse deve farla, secondo il premier, la spending review. Renzi smentisce il commissario dei tagli che aveva ipotizzato un contributo delle pensioni tra i 2mila ed i 3mila euro, esclude patrimoniali ma chiede a Cottarelli di cercare i soldi negli sprechi dello Stato per arrivare ino a 7 miliardi di tagli nel 2014. «I 3 miliardi indicati dal commissario sono prudenziali perché pensava non ci fosse volontà politica», spiega il premier che non ha intenzione di guardare in faccia nessuno e per il futuro vuole anche i dirigenti pubblici «a tempo determinato». Per trovare le risorse attraverso la spending, Renzi, «d’accordo con Padoan», avoca a Palazzo Chigi la struttura operativa guidata da Cottarelli. Insomma, Renzi non ha paura di prendere impegni e assommare responsabilità sotto di sé. E a chi lo deinisce il iglioccio di Silvio Berlusconi, per le sue abilità dialettiche, l’enfant prodige della politica, diventato premier, fa spallucce: «Non lo sono, ognuno ha il babbo che ha...». I voti del centrodestra, invece, li vuole eccome ma esclude che siano le europee le elezioni in cui il Pd possa «scardinare» i consensi degli altri partiti. Cristina Ferrulli ROMA - Non andrà in pellegrinaggio sul Monte Senario, vicino Firenze, il premier Matteo Renzi se non manterrà gli impegni del suo piano choc. «So dove mi mandano gli italiani...», ironizza consapevole che, invece del viaggio al Santuario, gli toccherà un epiteto pesante: «Bufone». Per evitarlo il premier è pronto a far calare la scure sui costi della politica, sui manager e sulla spesa pubblica. Ma non sui pensionati, esclude Renzi smentendo il commissario Carlo Cottarelli e annunciando che la spending review traslocherà dal Tesoro sotto la campana della presidenza del Consiglio così se i tagli non riusciranno sarà «colpa mia». Uscendo da Palazzo Chigi, dove, ironizza, vive «agli arresti domiciliari» in balia di Graziano Delrio che gli impedisce di fare «i fuochi di artiicio», Renzi si siede, per la prima volta da premier, nel salotto di Porta a Porta. E più che preoccupato per il monito della Bce, «è uno statement di dieci giorni fa», sembra determinato a rispettare scadenze e impegni. Anche il parametri europei saranno rispettati ma, chiarisce ancora una volta Renzi, «noi vogliamo l’Europa dei cittadini e non dei vincoli» e soprattutto chiede rispetto e annuncia «una battaglia perché l’Ue veda un’Italia autorevole». Per l’ex sindaco di Firenze l’autorevolezza del nostro paese sta nello spingere l’acceleratore della crescita e del lavoro. «Per la prima volta il governo, invece di aumentare le indennità dei consiglieri regionali, li restituisce alle persone», assicura Renzi che non condivide chi, come Padoa Schioppa, deiniva le tasse “sexy”. «L’Irap è una tassa odiosa scandisce - perché più crei posti di lavoro più lo stato ti tassa”. Purtroppo, ammette il premier, il governo non ce la fa subito a “produrre uno choc» dimezzando il carico iscale. S i parte dai ceti medio-bassi e qui il premier non ha intenzione di derogare agli impegni assunti mercoledì: entro maggio taglio del cuneo iscale, entro settembre, “San Matteo”, sblocco dei debiti della pubblica amministrazione, una scommessa con Bruno Vespa che si impegna ad andare al santuario iorentino se perde. Renzi torna ad escludere categoricamente un problema di coperture, «i soldi ci sono» e, snocciolando cifre, elenca i capitoli di spesa. Tagli dei costi della politica, a partire dalla chiusura del Senato elettivo, vendita online delle auto blu, «i simboli del potere», 500 milioni dalla riduzione degli stipendi dei manager pubblici, che NEW DELHI - Per riportare presto a casa i due Fucilieri di Marina «è necessario uno sforzo unitario che faccia sentire il più possibile la forte voce di tutta l’Italia»: nel suo primo contatto diretto ieri a New Delhi con Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, il ministro della Difesa Roberta Pinotti, ha voluto testimoniare l’impegno suo e del governo per imprimere una svolta ad una troppo lunga vicenda inita nelle secche politico-giudiziarie indiane. Pinotti ha sottolineato il carattere privato e volutamente di basso proilo della visita in India che si concluderà oggi, frutto essenzialmente della necessità di conoscere personalmente i due militari. «Oltre a leggere il dossier sulla vicenda - ha spiegato - era importante farmi raccontare da chi vive questa terribile storia da due anni la situazione, il loro pensiero, se concordavano con le decisioni che il governo sta prendendo, perché su questo è fondamentale che ci sia unità di intenti». E da Delhi il ministro ha ricordato un caposaldo della strategia governativa, quello legato all’internazionalizzazione del caso, di cui è stata investita l’Unione europea (Ue), e che è stato da lei stessa sollevato una decina di giorni fa anche nella riunione interministeriale della Nato tenutasi a Bruxelles. CANADA’S ITALIAN LANGUAGE DAILY Per solo 80 centesimi al giorno! Consegna a domicilio! ABBONATEVI! 3 Mesi 1 Anno 6 Mesi Putin s Ucrainai prende la Crim A rischiopronta al pegg ea io il G8 di Sochi Il nuovo Il Canada Chiamate subito. $1.00 Più tasse nella Gta (prezzo più alto fuori) ■ Anno 02 Juve cini ca, richiam a l’amba sciatore da Mos ca. A pa g. CANAD A’S ITA ■ N.41 Lunedi 3 LIAN LA Marzo 20 14 E dire ch a più 11 dalla n l’Innel primoe il Milan, spe seconda. cia tempo, lungo e ha do lmente in ta bianc largo, sino all minato in on 45 minu era nel inale a iammati rente. A con il gol del dei primi solito Llo ch iud ere nel secon la parti siluro da do tempo Tevezta è stato lasciato lla trequarti ch , con un sca la Roma mpo ad Ab e non ha bia squadra e il Napoli si ti. Frena ad all egu en ata da Be a. La l’esempio nit porre il dei giallorossi ez segue pa tola come reggio da un e si fa imil Livorn a Cenerencontro o. Ch le to dazio grandi, ha sem e, inora, . E dire pre pagava spian ch ato la str e Mertens ave cesso de ada ver i ti raggiu partenopei ch so il suce son nti dai tos zie a un cani, in o sta’autor La Lazio ete di Reina gol gra. invece tina ne lla peggi batte la Fioren no per ore gar i classiic viola. Si assest a dell’ana a l’opportu col Verona, ch il centro ter al qu nità di scaval e fallisce lingo co into posto col care l’Inl Bologna pa ri casato dall’o ttimo Pa e viene raggiu ni che nrma di vin lo, raggra ce in casa de Donadole conse nella il 14/o ris l Sassuocu perti l’E tivo e sogna ultato utiur 416-782-9222 2700 Dufferin St. Unit 90, Toronto, ON M6B 4J3 NGUAG E DAILY Milan ba ttuto: è fu ga scude tto Buona pa ILrtita QUdeOi ross oneri, al ROMA la capolis ta bastan buona sorGrinta, classe e o gli acut dienti la te. Con quest un po’ di i di Lloren i complic Juve espugna tre ingrete e Teve San e nell’anti il pareggio de Siro e, z. Napol cipo di lla Roma i bloccato ter, si po sabato rta co Edizioni dal lunedì al venerdì 3 www.corr iere.com dal Livo rno, la Lazio batte i vi ola www.corriere.com f Editore - Consorzio M.T.E.C. Consultants Italia, nr 86 Via Maria, 03100 Frosinone. E M.T.E.C. Consultants Limited. 3800 Steeles Ave. W., Suite 300, Vaughan Ont., Canada Redazione: Corriere Canadese Italia, nr 86 Via Maria, 03100 Frosinone. Canada, 2700 Duferin St., Unit 90. Toronto, On, M6B 4J3 Amministrazione: L'On. Joe Volpe, Presidente Francesco Veronesi, Direttore Nicola Sparano, Vice-Direttore f f K.T. WEB Printing Ltd. 287 Bridgeland Ave. Toronto, On, M6A 1Z6 f CORRIERE CANADESE � VENERDI 14 MARZO 2014 7 ESTERI (segue dalla prima) Kiev risponde a Mosca istituendo la Guardia nazionale: un gruppo armato che potrà contare su 60mila uomini e che sarà alle dipendenze del ministero dell’Interno. Ma a tre giorni dal referendum che potrebbe segnare l’annessione alla Russia della Crimea (già occupata militarmente dai soldati del Cremlino e da formazioni armate ilorusse), in alcune città dell’Ucraina orientale, quelle in cui si parla russo, una parte della popolazione non disdegna l’idea di passare sotto il tricolore di Mosca. Si tratta di una minoranza, ma da queste parti il nuovo governo ilo-occidentale non è molto amato e ieri a Kharkiv, sventolando la bandiera ucraina, almeno 10.000 persone hanno manifestato in difesa di Ghennadi Kernes, il sindaco della città - vicino al deposto presidente Viktor Ianukovich - che è stato convocato a Kiev per essere interrogato dalla procura generale. Intanto la Russia ha messo in allerta 4.000 parà, 36 aerei e 500 mezzi militari nella regione di Rostov sul Don, non lontano dal conine con l’Ucraina, e a questi si aggiungono sei aerei da combattimento Su-27 e tre aerei militari da trasporto appena dislocati in territorio bielorusso. Mosca risponde così alle iniziative Nato vicino all’Ucraina: alcuni aerei radar Awacs sorvolano infatti la Polonia e la Romania, mentre in Lituania gli Stati Uniti hanno inviato sei caccia F-15 e in Po- Ucraina: nuove tensioni all’Est, Kiev crea la guardia nazionale lonia sono già atterrati sei F-16 Usa, parte di una unità militare americana richiesta da Varsavia e che dovrebbe essere composta da una dozzina di F-16, aerei da trasporto e 300 soldati. Le manovre a terra e in cielo hanno indotto Aerolot e le altre compagnie russe a cambiare le rotte che sorvolano l’Ucraina. L’obiettivo della Nato - di cui l’Ucraina non fa parte - è probabilmente quello di scoraggiare un eventuale attacco di Mosca, il cui esercito è notevolmente più forte di quello ucraino, non solo numericamente (845.000 soldati contro 130.000 soldati) ma soprattutto in termini di mezzi e tecnologie a disposizione. Anche con il sostegno della nuova Guardia nazionale i rapporti di forza non cambieranno molto, ma un’iniezione di 60.000 uo- mini naturalmente non può che giovare all’esercito di Kiev, che è formato in gran parte da soldati di leva. Secondo il segretario del Consiglio di Sicurezza nazionale ucraino, Andrii Parubii, la Guardia nazionale è una risposta “alle side che si trova ad afrontare l’Ucraina”, e sembra che 40.000 volontari si siano già presentati nei centri di reclutamento. Ma la Guardia nazionale avrà come zoccolo duro i gruppi di “Autodifesa” che hanno combattuto a Kiev nella rivolta di Maidan e che hanno contribuito alla caduta del ‘regime’ di Viktor Ianukovich. E a comandare questi gruppi, che presidiano ancora il centro della capitale e che verranno così in qualche modo ‘istituzionalizzati’, è proprio lo stesso Parubii, un membro del partito di Iulia Timoshenko ‘Patria’. Ma Kharkiv non è Kiev: qui molti bollano la rivolta di Maidan come “fascista”, proprio come fa la propaganda del Cremlino. In questi giorni anche qui non sono mancate le manifestazioni a favore del nuovo governo ucraino, ma neanche quelle per l’annessione alla Russia, e sono in tanti a rimpiangere le vecchie autorità e a ritenere che ci siano motivi politici dietro i guai giudiziari del sindaco Ghennadi Kernes e dell’ormai ex governatore della regione, Mikhail Dobkin (arrestato aver tentato di violare l’integrità territoriale dell’Ucraina). A Kharkiv quasi tutti dicono di sentirsi ucraini e di non essere meno ucraini solo per il fatto di parlare russo. Ma c’è chi come Oleg, che ha 52 anni, pensa sia “meglio stare sotto Mosca che avere un governo di fascisti” e chi come Liuba non ne vuole sapere della Russia e, pur criticando la rivolta di Maidan, condanna l’invasione di Putin in Crimea, e non può trattenere le lacrime pensando al iglio che fa il militare proprio là, nella penisola assediata dai russi. LA CRISI Unione europea e Stati Uniti pronti a risposte dure Rosanna Pugliese BERLINO - Un conlitto militare non è un’opzione, dice la cancelliera tedesca Angela Merkel, ma l’Occidente unito contro le gravi violazioni di Mosca in Crimea procede risoluto verso le sanzioni contro la Russia. Se il referendum sulla Crimea si farà domenica, già lunedì saranno intrapresi «passi seri» contro la Russia da parte di Stati Uniti e Europa: annuncia il segretario di Stato americano, John Kerry, parlando al Congresso. Poche ore prima, dal Bundestag, a Berlino, la grande mediatrice Merkel aveva messo in chiaro: senza segnali concreti sulla crisi Ucraina, siamo pronti lunedì a passare al secondo livello, con misure economiche che danneggeranno innanzitutto la Russia. Mosca reagisce subito: «Risponderemo con decisioni simmetriche». Vladimir Putin va avanti e contrattacca. La Russia «non ha colpa ma è stata coinvolta in un modo o nell’altro» nella crisi: dichiara il presidente russo, in un incontro presieduto al con- siglio di sicurezza, dove ha ostentato di snobbare l’emergenza Kiev. Al contrario, è risuonato forte il grido d’allarme del premier ucraino: «Il mio Paese è stato aggredito senza motivo da uno Stato vicino, e questo è inaccettabile nel ventunesimo secolo», ha detto il premier ad interim dell’Ucraina, Arseniy Iatseniuk. A pochi giorni dal referendum di domenica con cui la Crimea, illegittimamente secondo la comunità internazionale, deciderà la secessione, i tentativi diplomatici per convincere la Russia conti- L'OSCE ROMA - Le condizioni del dialogo nella crisi in Crimea sono migliorate negli ultimi giorni, e la Russia ha accettato un sorvolo aereo sui propri conini per monitorare la propria presenza militare al conine ucraino. Adesso, il primo obiettivo della comunità internazionale è di costituire una missione di monitoraggio in Ucraina che aiuti il confronto con Mosca. Lo spiega in un’intervista il segretario generale dell’Osce Lamberto Zannier, ribadendo comunque che il referendum di domenica prossima in Crimea è illegittimo. Sul terreno, si lavora per una mediazione tra Mosca e Kiev che scongiuri eventuali escalation militari. Ieri, conferma Zannier, un gruppo di funzionari dell’Osce sono arrivati nell’est dell’Ucraina, nella regione di Kharkiv, dove hanno avviato contatti con autorità militari locali. «Fino a questo momento non c’è stato alcun problema ed il dialogo prosegue», legale perché si tenga il referendum in Crimea», ha detto Kerry. «Spero che la Russia sia cosciente che sulla crisi in Ucraina la comunità internazionale è forte e unita», ha scandito. «Mosca deve rispettare la sovranità, l’indipendenza e l’integrità territoriale dell’Ucraina». È il leitmotiv del discorso di Frau Merkel in Parlamento, a Berlino: se Mosca non cambia rotta dando segnali concreti questo danneggerà in modo massiccio anche la Russia economicamente e politicamente. MACELLERIA Zannier: referendum illegale Luca Mirone nuano incalzanti. L’Ocse ha sospeso temporaneamente il processo di adesione di Mosca. John Kerry ha parlato con il collega britannico William Hague, prima di una telefonata al ministro degli esteri russo Serghiei Lavrov che domani incontrerà a Londra. E in una conference call - alla quale ha partecipato anche il ministro degli esteri italiano Federica Mogherini - si è rilanciato il canale diplomatico aperto a Roma. «La Russia deve rispettare il diritto internazionale: non c’è alcuna giustiicazione o motivazione spiega l’ambasciatore. Si registra poi una seconda iniziativa che sta per andare a buon ine. La Russia ha accettato la richiesta dell’Osce di sorvolo sul proprio territorio di un aereo a sensori, al conine con l’Ucraina, per monitorare la presenza militare russa nella zona. L’operazione, che si svolge nel quadro del Trattato sui cieli aperti sottoscritto dai Paesi Osce, «potrebbe partire nei prossimi giorni», annuncia il numero uno dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa. I rilettori sono naturalmente puntati sul referendum in Crimea per l’annessione alla Russia, in programma domenica prossima, con Mosca che cita il caso Kosovo per dimostrare la legittimità del voto. L’Osce, invece, ritiene il contrario, «perché le sue modalità di svolgimento non saranno in linea con le nostre procedure», spiega Zannier, ricordando inoltre che questo referendum «è contrario alla Costituzione ucraina». Per questo motivo, non sono previsti osservatori elettorali. L’Ucrai- na non ha fatto nessuna richiesta in tal senso, mentre quelle arrivate dalla Crimea «non possono essere accolte perché l’Osce non riconosce quelle autorità», speciica l’ambasciatore. L’esito del voto poi consentirà ulteriori valutazioni. «Vedremo come andrà», sottolinea Zannier, appellandosi comunque a «continuare sulla strada del dialogo». Facendo partire il prima possibile una missione internazionale di monitoraggio sul territorio ucraino e «provando a fare ulteriori passi sul piano politico rispetto all’intesa del 21 febbraio» siglata dall’allora presidente ucraino Viktor Ianukovich e dai principali esponenti dell’opposizione, che prevede un ritorno alla Costituzione del 2004, la riduzione dei poteri del presidente, la formazione di un governo di unità nazionale ed elezioni presidenziali entro dicembre. Inoltre, l’Osce sta lavorando per inalizzare un programma di assistenza e dialogo tra tutte le componenti etniche dell’Ucraina. DEIANA CARNE DI PRIMISSIMA SCELTA Provate anche le nostre pietanze casarecce Per la Quaresima vi consigliamo: PIATTI PRONTI Parmigiana di melanzane Lasagne di ricotta e spinaci Conchiglie al pomodoro PRIMI PIATTI FRESCHI Gnocchi di patate Ravioli freschi di ricotta e spinaci Per questa settimana presentando questo annuncio riceverete uno sconto di $5.00 per cliente sulle confezioni da 12 e 24 porzioni 331 Jevlan Dr., Unit 11, Woodbrigde, ON Per ordinazioni chiamate al 905-851-5945 www.macelleriadeiana.com OFFERTA VALIDA DAL 14 AL 20 MARZO 2014 VENERDI 14 MARZO 2014 � CORRIERE CANADESE 8 FOCUS Esplosione a Manhattan, il bilancio si aggrava Alessandro Ursic BANGKOK - Un’altra giornata di ricerche dell’aereo Malaysia Airlines MH370 sparito sabato con 239 persone a bordo è passata invano. Ma il mistero sulle ultime ore del volo del Boeing 777-200, invece di chiarirsi, si è inittito grazie alla serie di rivelazioni e smentite da parte del governo di Kuala Lumpur. La mancanza di certezze ha portato al progressivo allargamento dell’area dove una task force multinazionale è impegnata nelle operazioni di recupero, lasciando l’impressione che le autorità brancolino nel buio. Una potenziale svolta nelle indagini è arrivata ieri mattina dal Wall Street Journal, che citando investigatori americani in contatto con la Boeing e la Rolls Royce (costruttrice dei motori) ha menzionato la possibilità che il velivolo abbia proseguito per quattro ore dopo la scomparsa dai radar. Data l’improvvisa virata verso ovest rilevata dai radar military malaysiani e attribuita quasi con certezza al MH370, l’aereo potrebbe quindi aver percorso quasi ino a 4mila chilometri nell’Oceano Indiano, rendendo quindi ancora più diicile il compito delle ricerche. La rivelazione del quotidiano statunitense è stata però smentita nel pomeriggio dal ministro malaysiano dei trasporti, Hishammuddin Hussein, secondo cui non è vero che la Rolls Royce abbia ricevuto dati trasmessi dall’aereo dopo l’ultimo punto di contatto. A differenza del transponder, che può essere disattivato manualmente dai piloti, i motori non inviano dati in modo continuo ma a intervalli pre-programmati. L’ultimo è stato all’1:07, a neanche mezz’ora dal decollo e a più di un’ora dall’improvvisa sparizione del MH370. In mattina si è presto rivelato non rilevante l’ennesimo avvistamento di detriti sospetti, questa volta da parte di un satellite cinese che aveva rilevato tre grossi oggetti galleggianti in un’area ad est della rotta originaria. Ma un aereo inviato dalla Malaysia ha appurato che gli oggetti non avevano nessun collegamento con il volo Kuala Lumpur-Pechino sparito. Senza progressi nelle indagini, tutte le ipotesi - dal terrorismo al cedimento strutturale al suicidio dei piloti - rimangono aperte. “Non ci sono precedenti per una situazione del genere. L’aereo si è volatilizzato”, ha twittato in serata il mi- Valeria Robecco Aereo scomparso: le ricerche brancolano ancora nel buio nistro Hishammuddin. Dalla Cina, che aveva 153 suoi connazionali a bordo e mercoledì aveva aspramente criticato le autorità malaysiane, è giunta ieri la promessa pronunciata dal primo ministro Li Keqiang - che il Paese continuerà le ricerche “inché rimarrà un barlume di speranza”. Il tempo trascorso senza notizie sta logorando i parenti dei di- spersi. «Ogni giorno sembra un’eternità», ha dichiarato alla Cnn la moglie di uno di essi. Ma anche le autorità malaysiane sembrano sopraffatte dalla pressione internazionale di fronte alla mancanza di informazioni, e gli operatori della Malaysia Airlines non sanno più cosa dire di fronte al misto di rabbia e disperazione dei parenti dei 239 passeggeri; dopo un incontro con essi, ieri due dipendenti della compagnia aerea si sono sciolte in lacrime. Anche per rispetto delle vittime, la Malaysia Airlines ha deciso oggi di rinominare quel volo Kuala Lumpur per il futuro, assegnandoli il codice MH318. Ma inché non verrà ritrovato l’aereo scomparso, lasciarsi alle spalle il misterioso incidente sarà impossibile. STATI UNITI Allarme sabotaggio, grave rischio blackout NEW YORK - L’intero sistema di forniture di energia elettrica degli Stati Uniti potrebbe andare in tilt qualora dei sabotatori riuscissero a colpire contemporaneamente nove delle 55.000 sottostazioni elettriche sparse nel Paese, che piomberebbe così in un black-out per settimane, se non mesi. Lo dicono fonti a conoscenza di una analisi della Commissione federale per l’energia elettrica (Ferc), secondo cui un attacco coordinato ad ognuno dei tre sistemi elettrici regionali del Pae- se (Est, Ovest e Texas) porterebbe ad un collasso dell’intero sistema nazionale. Un numero limitato di sottostazioni nel Paese svolgono un ruolo molto vasto nel garantire il flusso di elettricita’ in regioni molto grandi. Usando un modello software, la Ferc ha esaminato la tenuta del sistema in caso di collasso di importanti sottostazioni e ha rilevato che quelle che potrebbero avere caratteristiche critiche sono 30. Alcuni alti funzionari federa- li, tuttavia, ritengono che le conclusioni del rapporto possano aver sopravalutato la vulnerabilità della rete elettrica. I sistemi elettrici vengono realizzati in modo che possano essere elastici ed è diicile che possano essere messi in crisi su larga scala da eventuali attacchi, ha affermato David Ortiz, vice assistente segretario del Dipartimento per l’Energia. Però, ha aggiunto, il rapporto può essere «un modo per avviare una discussione sulla protezione isica» del sistema. NEW YORK - Sette morti, oltre 60 feriti, e diverse persone ancora disperse: questo il bilancio della potentissima esplosione, causata da una fuga di gas, che ha polverizzato due ediici a East Harlem, a Manhattan. Secondo quanto riportato dai media statunitensi, almeno 66 persone sono attualmente ospitate in centri di accoglienza, mentre il sindaco della Grande Mela, Bill de Blasio, spiega che le operazioni di ricerca sul sito intorno alla 116/ma Strada, tra la Madison e Park Avenue, potrebbero andare avanti per giorni. Tra le vittime già identiicate ci sono Griselda Comacho, 45 anni, guardia privata dell’Hunter College, l’igienista dentale Carmen Tanco, 67 anni, e la 21 enne Rosaura Hernandez Barrios. È un miracolato invece Colin Patterson: l’uomo si è salvato nascondendosi sotto i pianoforti che riparava nel negozio al piano terra di uno dei due ediici crollati. Intanto monta la rabbia tra i superstiti dell’esplosione, secondo i quali già da tempo nei palazzi si sentiva odore di gas. E c’è addirittura chi denuncia che diverse fughe di gas si sono succedute negli ultimi due anni: Keema Thomas, 23 anni, spiega che più volte il palazzo è stato fatto evacuare, ma che poi tutti sono tornati nelle loro abitazioni dopo meno di mezz’ora.«Da quando sono iniziati i lavori a una costruzione vicina - precisa il fratello Quande, 20 anni - questo avveniva regolarmente. Se avessero indagato più a fondo, tutto ciò si sarebbe potuto evitare», continua il ragazzo. Gli fa eco Sarah Borrero, 58 anni, che abitava al secondo piano di uno dei due ediici crollati, la quale spiega di aver sentito odore di gas nel corridoio già dalle sei di ieri mattina, quando è uscita per andare al lavoro. «Ma capitava spesso - aggiunge - quindi non ci siamo preoccupati più di tanto». Divampano le polemiche sulla sicurezza delle infrastrutture di New York. La presenza di strutture vecchie e obsolete è infatti uno dei maggiori problemi della città. LA CRISI EGITTO Presidenziali con la minaccia di Al Qaeda Siria, Paese ancora diviso Giuseppe Maria Laudani IL CAIRO - Entro il 17 luglio l’Egitto avrà un nuovo presidente: le parole del capo di Stato ad interim, Adly Mansour, non lasciano adito a dubbi. Il cammino non facile verso una transizione democratica, dopo l’adozione in gennaio della nuova Costituzione con un referendum, sembra dunque proseguire. Questo malgrado i forti scossoni interni inferti dai Fratelli musulmani, messi al bando dalle autorità militari, e le minacce dei gruppi jihadisti legati ad Al Qaeda, che oggi hanno rivendicato un agguato contro i militari uccidendo un uiciale dell’esercito. La Costituzione parla chiaro ha reso noto la presidenza egiziana -, ed entro sei mesi dall’entrata in vigore della Carta si dovranno tenere le elezioni presidenziali, che dovranno concludersi entro e non oltre il 17 luglio, seguite poi da quelle Parlamentari. E sembra oramai una questione di giorni se non di ore - l’annuncio formale della candidatura alle presiden- ziali del capo delle forze armate, Abdel Fattah al Sisi. Ieri Sami Annan, ex capo di stato maggiore dell’esercito, ha annunciato che non si presenterà, mentre l’ex generale ed ex premier Ahmed Shaik ha reiterato il suo appoggio a Sisi, affermando che bisogna unire gli sforzi ed evitare una dispersione dei voti. Salvo colpi di scena, Sisi sembrerebbe per ora essere l’unico potenziale candidato militare alle elezioni. Annunci che tranquillizzano solo in parte l’opinione pubblica, sempre più sconcertata dal susseguirsi di episodi di violenza, come l’agguato mortale avvenuto questa mattina contro un bus dell’esercito a ovest del Cairo, costato la vita a un uiciale dell’esercito. Altri tre militari sono rimasti feriti nell’imboscata, che è stata poi rivendicata dalla sigla qaedista Ansar Beit el Maqdis, i “Partigiani di Gerusalemme”, attivo nel Sinai. Gruppo che ha condotto una serie di attacchi di alto proilo contro alti funzionari della sicurezza. Tramite il loro portavoce, i militari hanno puntato il di- to contro i Fratelli musulmani, organizzazione dichiarata terrorista dalle autorità a dicembre. Accuse rispedite al mittente dalla Confraternita, che non intende abbassare la testa. Anzi, continua a goniare i muscoli, annunciando a partire da domani una nuova ondata di manifestazioni in tutto il Paese. Un calendario itto di proteste di “resistenza e paciiche” ha precisato la Fratellanza, che non aiuta a fare sbollire il clima, nel quale con cadenza quasi quotidiana si susseguono gli arresti dei “dimostranti violenti” e i “processi contro i terroristi”. Un caos che non è solo politico: la crisi che sta sconvolgendo l’Egitto è infatti anche economica. Secondo il ministro delle Finanze, Hany Kadry Dimian, citato dal quotidiano Al Ahram online, l’instabilità politica ha provocato un rallentamento della crescita economica rispetto alle previsioni, con un deicit di bilancio del 12% per l’anno iscale 2013/14. Secondo Dimian, l’economia dovrebbe crescere quest’anno del 2-2,5% rispetto alle stime precedenti. Lorenzo Trombetta BEIRUT - Tre anni dopo lo scoppio della rivolta contro il regime, la Siria oggi è irriconoscibile. Da quando la ribellione contro Bashar al Assad iniziò il 15 marzo del 2011, fu repressa nel sangue e si trasformò in guerra civile, molte città sono semi-distrutte e oltre nove milioni di siriani, su un totale di 22 milioni, sono sfollati o fuggiti all’estero. Chi è rimasto tenta di vivere, o sopravvivere, in condizioni sempre più precarie, che cambiano però a seconda del livello di violenza nella propria zona. Dopo lunghi mesi di terrore per il continuo bombardamento di mortai da parte dei ribelli o per il timore di inire nelle retate della polizia segreta, gli abitanti di Damasco sono tornati da settimane a una “vita apparentemente normale”. Il regime è riuscito nei mesi scorsi ad allentare la pressione dei ribelli attorno alla capitale. «I beni di prima necessità sono tornati nei mercati anche se è tutto molto caro. Si ha meno paura di u- scire durante il giorno e il traico è tornato quasi normale», Nazih, residente nel centro storico. Se prima del 2011 ci volevano 50 lire siriane per comprare un dollaro, adesso al cambio nero ce ne vogliono 157, ma nel 2012, il periodo più diicile per il regime, il prezzo era schizzato a oltre 300 lire. Diversa è la situazione ad Aleppo, metropoli del nord, un tempo città più popolosa della Siria e storico crocevia del Medio Oriente. Dal 2012 è divisa in due: la parte orientale solidale con la rivolta e quotidianamente esposta ai bombardamenti aerei del regime, e una sacca occidentale controllata dalle forze lealiste, divisa dal resto di Aleppo da una cortina di posti di blocco e muri di cemento. «Parte della mia famiglia si è rifugiata a ovest, perché lì ci sono acqua e luce. Altri sono rimasti a est, dove ino a pochi giorni fa avevano un negozio. È stato bombardato e distrutto. Anche loro sperano di andare a ovest», racconta Jihad, giovane ingegnere aleppino rifugiatosi a Beirut. CORRIERE CANADESE � VENERDI 14 MARZO 2014 9 COMUNITÀ Il Club La Motta celebra 25 anni TACCUINO Premiati Len Romita e Rina Lacalamita. Il 27 luglio il picnic al Boyd Park TORONTO - Venticinque anni di esistenza per un club sono un bel traguardo. Un traguardo da festeggiare con una serata di gala memorabile. «Eravamo 220 persone e ci siamo divertiti tantissimi dice Len Romita chairman del La Motta Social Club Modugnese di Toronto - cena con ballo e piacevole compagnia hanno contribuito ad una serata davvero speciale anche perchè abbiamo celebrato il 25º anniversario di fondazione del nostro sodalizio». Un sodalizio guidato dal presidente Franco Sblendorio mentre Rina Lacalamita è la presidente del Comitato direttivo donne del club (Rosa Signorile è la vicepresidente e Matilde Romita la segretaria): «Gli obiettivi principali del nostro club sono di favorire l’incontro tra le famiglie modugnesi e pugliesi in generale residenti in Canada e di promuovere attività ricreative, culturali religiose oltre ad offrire assistenza sociale tra i membri e le loro famiglie ha detto con orgoglio il presidente Sblendorio - tra le attività ricordo la festa dell’Epifania, quella di san Valentino, quella del Thanksgiving, la celebrazione del Natale mentre d’estate organizziamo un bellissimo picnic». Quest’anno la scampagnata si terrà il 27 luglio presso il Boyd Park di Woodbridge nella zona Elmers Grove. «Inizieremo a mezzogiorno con la celebrazione di una messa in onore di Sant’Antonio di Padova per poi pranzare con pasta e salsicce baresi arrostite che saranno offerti dal club. I partecipanti dovranno solo pagare l’ingresso al parco. Il pomeriggio sarà poi ricco di giochi per grandi e piccini». Durante la serata Len Romita ha ricevuto una targa di riconoscimento per essere stato tra i soci fondatori del club mentre la Lacalamita ha ricevuto un’altra targa dalla Federazione dei pugliesi in Ontario: a consegnargliela è stata la presidente Grazia Piccolo. I soci del club si riuniscono ogni settimana nella propria sede che si trova al 25 Friuli Court dove di lunedì le signore giocano a tombola, chiacchierano e fanno ginnastica. «I mercoledì e i venerdì invece sono gli uomini a incontrarsi per giocare a carte, leggere il giornale e sorseggiare un buon caffè» conclude con un sorriso Len Romita. www.lamotta.ca I prossimi appuntamenti della comunità ¬ L’Associazione Nazionale Bersaglieri d’Italia Toronto organizza la serata danzante di gala “Flik and Flok” sabato 15 marzo presso La Riviera Parque (2800 Hwy 7 West) a Concord. Per prenotazioni il presidente Joe De Blasis al 905-893-7218 o al 416-786-3536 o il presidente onorario Cav. Pietro Girardi al 416-749-1134. Nella foto sopra Mike Biase, consigliere, Len Romita, chairman of the board, i consiglieri Joe Calamita, Gino Simone e Luigi Mastromarco, Giovanni Piccolo, vicepresidente, seduti Matilde Romita, segretaria, Rina Lacalamita, presidente Club femminile (ausiliarie), Frank Sblendorio, presidente, Rosa Signorile, vicepresidente (ausiliarie) e Pia Tatone, tesoriera (ausiliarie); nella foto sotto Frank Pantaleo, Len Romita, Vincenzo Pantaleo, Joe Sgovio, Phil Zita, Giovanni Piccolo, seduti Joe Crocitto, Stefano Rezza, Matilde Romita, Pantaleo, Sgovio, Chris Zita e Grazia Piccolo ¬ Lo York West Active Living Centre in collaborazione con la Older Adult Cntre’s Association of Ontario organizza la “Fiera della salute” per ultra 55enni martedì 18 marzo dalle 9.30 alle 12.30. Seguirà un rinfresco. Per informazioni 416-245-4395. ¬ I prossimi incontri di preparazione alla 52ª processione del Venerdì Santo di College si terranno martedì 18 marzo e 8 aprile alle 7 pm nella chiesa di San Francesco d’Assisi (parroco padre Jimmy Zammit) al 72 Mansfield Avenue. Per informazioni Mauro Fallico al 416-806-1741 o il presidente Cav. Uff. Giuseppe Simonetta al 416-588-8042. ¬ L’Associazione Nazionale della Polizia di Stato organizza una festa per il 152º anniversario del Corpo sabato 22 marzo alle ore 6 pm presso La Riviera Parque (2800 Hwy 7). Per informazioni il Cav. Uff. Manfredo Antonucci al 416-6361734. Nella foto sopra a sinistra Rina Lacalamita riceve una targa di riconoscimento dal presidente Sblendorio e dal chairman Romita; a destra Lacalamita consegna una targa a Len Romita per i 25 anni del club ANNIVERSARI Cena e ballo per celebrare la giornata della donna ¬ La Federazione Veneta organizza una serata con l’attore e traduttore teatrale Mace Perlman sabato 22 marzo alle 5.30 pm al Centro Veneto (7465 Kipling Avenue, Woodbridge). L’artista parlerà della tradizione delle maschere. Seguirà una cena. Per biglietti telefonare a Imperia al 905-856-5865 o a Clara- al 416-244-0336. ¬ Il Club Pelmo Italiano Anziani organizza il Ballo di primavera sabato 29 marzo con inizio alle 5 pm presso il Montecassino Place sito al 3710 Chesswood Dr. di Downsview. Per prenotazioni la presidente Hilda Pittioni al 416-242-3567. ¬ L’Associazione Carabinieri di Toronto terrà l’assemblea annuale generale mercoledì 26 marzo alle ore 7 pm presso la sede che si trova al 3300 Steeles Avenue East (nord di Finch, ovest di Jane St.). Per informazioni 416-830-5793. TORONTO - Cena e spettacolo sono stati gli ingredienti vincenti della giornata della donna celebrata presso la Panemonte Banquet and Convention Centre. Durante l’allegra serata sono stati premiati con due targhe ricordo due ospiti: Michael Luisi, nome noto nel campo dell’abbigliamento e Rina Lacalamita, presidente del club femminile del La Motta Social Club. Nella foto sopra il maestro di cerimonie e presidente del torneo Coppa Vin Bon Stefano Rezza, il premiato Michael Luisi e il vice sindaco di Vaughan Gino Rosati; a destra il direttore del BMO Financial Group Joe Collura, la premiata Rina Lacalamita e il presidente onorario delle Vecchie Glorie Tony Nativio ¬ Domenica 6 aprile all’1 pm la Società Femminile Friulana terrà l’annuale “Festa della Famiglia” con pranzo e spettacolo nella sede della Famee Furlane (7065 Islington Ave., Woodbridge). Musica con Joe Giglio ed il solista classico Michael Ciufo. Per biglietti telefonare a Mirella al 416-249-6542. VENERDI 14 MARZO 2014 � CORRIERE CANADESE 10 Gomez il vendicatore, la Juventus ora trema Il tedesco entra e segna il gol del pareggio della Fiorentina: il ritorno al Franchi giovedì prossimo ROMA - La Fiorentina siora il colpaccio allo Juventus Stadium. Rispetto alla gara di domenica scorsa però è la Juventus ad essere meno brillante soprattutto nella ripresa complice anche l’entrata in campo di Mario Gomez vero e proprio mattatore della serata. Tra una settimana il ritorno con la Fiorentina questa volta che parte favorita grazie al gol segnato in trasferta. Nemmeno il tempo di partire e la Juventus è subito in vantaggio. Grazie a una carambola in area frutto di una combinazione tra Asamoah–Osvaldo-Giovinco con l’italo-argentino che passa alla formica atomica che non controlla. Niente paura, perché la palla arriva a Osvaldo che chiude con il destro battendo Neto. La Fiorentina è visibilmente scossa e fa fatica a riprendere in mano il gioco. La viola sofre soprattutto sulle fasce e la Juventus ne approitta. Giovinco si dà da fare mettendo in diicoltà la retroguardia iorentina. Al 7’ una sua combinazione con Asamoah permette a Osvaldo di calciare: la palla è alta sopra la traversa. Al 10’ Marchisio si inserisce dopo uno scambio con Osvaldo e costringe Gonzalo Rodriguez alla chiusura. La prima conclusione dei gigliati arriva con Aquilani al 13’: l’ex romanista calcia al volo con la palla che taglia interamente l’area e Matri manca la conclusione a rete di un soio. Al 18’ è mati Fernandez a mettere paura: una sua conclusuione di esterno sinistro impegna Bufon a un diicile intervento ma ancor più bravo del portiere bianconero è Asamoah che in sforbiciata toglie la palla a Borja Valero pronto per il tap-in. La partita è molto movimentata. Osvaldo dà una gran palla in profondità a Giovinco e Neto riesce ad anticiparlo in uscita. Sempre l’italo-argentino crossa ancora per la formica atomica con Neto che blocca. Vidal riesce sempre a mettere in diicoltà i difensori viola. Prima al 23’ e poi al 37’ LA POLEMICA IL CAMPIONATO Follia ultrà contro Mariella Scirea ROMA - Prima l’ultimatum della vedova Scirea («Basta cori beceri o tolgo alla curva il nome di Gaetano») adesso la risposta durissima degli ultrà (“si tolga lei quel cognome”). È l’ultimo paradosso del calcio: nel nome di uno dei simboli del calcio pacato, elegante e moderato come Gaetano Scirea si è innescata una durissima polemica a distanza tra la vedova dell’ex campione, scomparso nel 1989, e gli ultrà bianconeri - irmata Drughi Ultrà Curva Sud - che hanno preso carta e penna e scritto una lettera al veleno nella quale insultano la signora e afermano che dovrebbe essere lei a rinunciare al cognome. Nella missiva i ‘Drughi’ attaccano Mariella Scirea («varcò la soglia di Montecitorio grazie alla sua condizione di vedova di un grande campione, non certo per le sue qualità e tantomeno per la sua preparazione») e ricordano che «i cori incriminati, vengono intonati a pieni polmoni anche nella Nord, solo che quel settore dello stadio è riservato ai Club Doc». quando centra la traversa dopo aver incornato a rete un traversone di Pirlo dalla sinistra. La Juventus chiude dominando: Giovinco ci prova ancora questa volta sfruttando una combinazione con Pirlo. Ma l’ultima occasione è della Fiorentina con Borja Valero che si inventa dalla sinistra un tiro velenoso che viene deviato da Ogbonna e inisce di un soio fuori dalla porta difesa da Bufon. La ripresa almeno all’inizio non ofre grandi emozioni: Ambrosini rileva Mati Fernandez. Il primo sussulto è di Chiellini che fa una discesa delle sue e obbliga Pizarro al giallo. Poi è la volta di Gonzalo Rodriguez che si prende il cartellino dopo un fallo ad alta quota su Asamoah. Conte comincia a sostituire gli attaccanti: Llorente entra per Giovinco e Pogba rileva Osvaldo. La svolta della partita arriva al 65’ con Mario Gomez che sostituisce Matri. Il tedesco è subito pericoloso. Ma al 70’ è ancora la Juventus a siorare il gol con Gonzalo Rodriguez decisivo in chiusura sul solito Vidal. Al 78’ però arriva la giocata del campione: Ilicic inventa un gran lancio sulla destra per Gomez che aggancia la palla in movimento e batte Bufon in uscita. Il gol traigge letteralmente la Juventus che accusa il colpo e cerca chiude re la gara in vantaggio. L’unica occasione è sul piede di Pogba che si libera in area grazie a una triangolazione con Llorente. La conclusione di sinistro va fuori di un soio. Poi è solo Fiorentina con Gomez che dalla sinistra impegna ancora Bufon all’81’ e poi all’83’. Due minuti più tardi è Borja Valero a cercare la gloria da fuori area con Bufon che devia in calcio d’angolo e all’86’ è Vargas con il sinistro a impegnare il portierone bianconero. Poi il ischio inale e tutti sotto la doccia. Ci si rivede tra una settimana con un Franchi letteralmente infuocato. Questa volta sarà la Juve ad avere paura. JUVE-FIORENTINA 1-1 Juventus (3-5-2): Bufon 6, Caceres 6, Chiellini 6.5, Ogbonna 5, Isla 6 37’ st Padoin sv), Vidal 6.5, Pirlo 6, Marchisio 6, Asamoah 6, Osvaldo 5.5 (29’st Pogba sv), Giovinco 6 (18’ st Llorente 6). (30 Storari 15 Barzagli 19 Bonucci 26 Lichtsteiner). All.: Conte 6. Fiorentina (4-4-2): Neto 6.5, Roncaglia 6, Go.Rodriguez 6, Savic 6, Tomovic 6, Aquilani 5 (31’ st Vargas sv), Pizarro 6.5, Borja Valero 6.5 Fernandez 6 (6’ st Ambrosini 6), Ilicic 6.5, Matri 5.5 (22’st Gomez 7). (25 Rosati 11 Cuadrado 23 Pasqual 30 Matos). All.: Montella 6.5. Arbitro: Kuipers (Olanda), 7. Reti: 3’ pt Vidal; 33’ st Gomez. Serie A, s’iniamma la lotta per la salvezza Nicola Sparano ROMA - Due match tra disperati al centro del turno numero 28 che si consumerà in tre giorni, da sabato a lunedì. La coda al momento è la zona più calda della classiica che in testa avrebbe bisogno di un improbabile rallentamento della Juve per riaprire un piccolo spiraglio nel capitolo scudetto. La Juve va a Genova, la Fiorentina in casa col Chievo. Sono i posticipi serali delle due reduci dal derby d’Europa. Lunedì Roma e Napoli hanno due impegni non facili, da vincere comunque perché il secondo posto è pur sempre in ballo. Prima, però, vedremo l’Inter. L’ANTICIPO - Verona-Inter è una specie di scontro diretto per la zona Europa. I nerazzurri di Mazzarri, in netta ripresa, hanno 44 punti, Quattro in più dei veronesi di Mandorlini. Tra le due c’è il sempre più sorprendente Parma mentre la Fiorentina, a quota 45, tira il gruppetto di chi vorrebbe il terzo posto, al momento una chimera. DOMENICA SI AGITA LA CODA - La capolista Juve, reduce dal derby d’Europa, si reca a Marassi ospite del tranquillo Genoa. La stanchezza anche emotive del match con I viola potrebbe pesare. E Gilardino, bomber dei 18 metri, è sempre in agguato. Il turno è cruciale per le ultime quattro in classiica. Ultima e penultima, Sassuolo e Catania, terz’ultima e quart’ultima, Livorno e Bologna, si afrontano all’insegna del “mors tua, vita mea”. Perdere il match sarebbe mettere un grosso macigno sulle speranze di salvezza in extremis. Oltre a queste quattro squadre la zona minata comprende anche il Chievo, che domenica sarà ospite della Fiorentina. Al momento la classiica dal basso è la seguente: Sassuolo punti 18, Catania 20, Livorno 21, Bologna 23, Chievo 24, Cagliari 29. Tre di queste squadra retrocederanno, una si salverà. Il Cagliari, con 29 punti, sembra al momento abbastanza al sicuro. I POSTICIPI - I resti della Roma riceveranno la visita di un’Udinese che va a corrente alternata, ma che non va mai sottovalutata, specialmente se Totò Di Natale è in palla. Il Napoli, di ritorno dal Portogallo, fa tappa nella tana di un Toro furente per i torti subiti. La Roma gioca sapendo quello che ha fatto la Juve a Genova, il Napoli ha sempre la speranzella di arrivare al secondo gradino della graduatoria. In CO-OPERATION with CANADA’S ITALIAN LANGUAGE DAILY www.corriere.com CORRIERE CANADESE � VENERDI 14 MARZO 2014 11 SPORT Il Napoli cade a Oporto, al San Paolo sarà dura Partenopei piegati da un gol di Jackson Martinez nella ripresa. Finisce 1-0 con un gol valido annullato ai portoghesi OPORTO (PORTOGALLO) - Deciderà il San Paolo fra sette giorni. Lo aveva detto alla vigilia Rafa Benitez, come se avesse una premonizione. Finisce 1-0 per il Porto. Un risultato inido, un punteggio che crea situazioni di pericolo per entrambe le squadra nella gara di ritorno. Il Porto segna il gol decisivo di Jackson Martinez il colombiano rimasto a lungo nei sogni del Napoli durante il mercato estivo. La marcatura arriva nel momento migliore degli azzurri, subito dopo un arrembaggio degli uomini di Benitez ad inizio di ripresa durante il quale, in dieci minuti, vengono sciupate tre clamorose occasioni per andare in vantaggio. Ma il calcio, si sa, ha logiche tutte sue e sull’azione successiva, dopo il terzo tentativo degli azzurri sfumato per un nonnulla, su azione da calcio d’angolo, si sfarina la resistenza della difesa azzurra ed i portoghesi trovano il gol che li mantiene a galla in vista del ritorno al San Paolo. Ad onor del vero si deve dire che nel primo tempo al Porto vie- PORTO-NAPOLI 1-0 Gonzalo Higuain durante la sfortunata trasferta portoghese ne annullato per fuorigioco un gol di Carlos Eduardo il quale in realtà batte in rete da posizione corretta. Ed inoltre a pochi minuti dal termine Quintero colpisce un clamoroso palo interno. Un’occasione che, se concretiz- zata, avrebbe potuto dare un tono completamente diverso alla gara di ritorno. Il Napoli è fortemente rimaneggiato nei due reparti in cui solitamente ha i maggiori problemi, vale a dire la difesa e l’attacco. In questi Porto (4-3-3): Helton 6,5, Danilo 6, Maicon 5,5, Mangala 6,5, Alex Sandro 5,5, Carlos Eduardo 6,5 (22’ st Quintero sv), Fernando 7, Defour 6,5 (42’ st Herrera sv), Quaresma 6, Martinez 7, Varela 5 (26’ st Ghilas sv). All.: Luis Castro 6,5. Napoli (4-2-3-1): Reina 7, Reveillere 6, Albiol 6, Britos 5,5, Ghoulam 6, Henrique 5,5, Behrami 5,5, Callejon 6,5 (33’ st Pandev sv), Hamsik 5,5 (29’ st Mertens sv), Insigne 6, Higuain 5 (37’ st Zapata 5). All.: Benitez 5,5. Arbitro: Kralovec (Rep. Ceca) 6. Reti: nel st 11’ Martinez. due settori, infatti, Benitez pratica un turnover spinto. Entrano Reveillere e Britos e riposano Maggio e Fernandez nella retroguardia. A centrocampo Henrique prende il posto di Inler ed aianca Behrami. MLS FORMULA UNO Ferrari, una vigilia all’insegna della pretattica ROMA - L’incertezza e la prudenza: almeno a parole il Mondiale 2014 di Formula 1 parte con il freno a mano tirato nonostante i test invernali abbiamo decretato già una favorita, la Mercedes, e una sorpresa, la Williams dell’ex ferrarista Felipe Massa. Subito dopo ecco la Ferrari che, al primo semaforo verde dell’Albert Park di Melbourne, viene data come terza forza del Campionato ma con ampio margine di miglioramento. «È troppo presto per dire quanto siamo competitivi in questo momento - le prime parole di Fernando Alonso nella conferenza Fia che apre la stagione in Australia - le risposte arriveranno nelle prossime 24 o 48 ore. Per ora stiamo ancora imparando, lavorando sullo sviluppo della macchina giorno dopo giorno. Come tutti ci troviamo una situazione insolita e per vedere dove siamo occorre mettere tutto insieme, cercando di massimizzare quello che abbiamo». Come lo spagnolo di Maranello, anche il favorito n.1, per addetti ai lavori e bookmaker, Lewis Hamilton fa pretattica: «Siamo reduci da un ottimo inverno, siamo quelli che hanno fatto più chilometri di tutti, ma prima di sbilanciarmi voglio vedere come andrà a inire domenica prossima». A sposare la linea della prudenza anche l’ultimo campione del mondo della Ferrari, Kimi Raikkonen, tornato a Maranello dopo la parentesi nei Rally e in Lotus: «Ogni stagione porta con sé degli interrogativi - aferma il inlandese come riporta il sito media del Cavallino Rampante - il loro numero di solito dipende da come sono andati Il Porto conferma la sua predisposizione ad un gioco prevalentemente ofensivo e quando i portoghesi si presentano sulla trequarti campo degli avversari riescono a mettere in diicoltà il Napoli con azioni veloci e spesso avvolgenti. Nella prima parte della gara la soferenza degli azzurri è maggiore. Poi, con il trascorrere dei minuti, la furia agonistica dei padroni di casa si aievolisce e la squadra di Benitez riesce a trovare le misure agli avversari. Il Napoli mette la testa fuori dalla sua metà campo ed in un paio di circostanze riesce anche creare apprensione alla difesa portoghese, che va soggetta ad improvvise sbandate. Nella ripresa c’è l’avvio bruciante degli azzurri che hanno il torto di non riuscire a concretizzare le occasioni favorevoli che si procurano. Poi il vantaggio del Porto. La reazione degli azzurri è blanda e, tutto sommato, va bene così. L’1-0, come Benitez aveva implicitamente ammesso, è un risultato che si può ribaltare. i test. Quest’anno, con un cambiamento di regole piuttosto radicale, è un po’ più complicato cercare di comprendere a quale livello siamo e dire che cosa potrà succedere, anche se ciascuno ha un’idea di massima di quanto vale. Credo però che sarà necessario attendere le prime gare per farsi un’idea più chiara dei valori in cam- po. Per questo non ha molto senso arrovellarsi per cercare di capire la nostra competitività in questo momento. Alcune squadre sono sembrate un po’ più veloci di noi nei test, ma qui è tutto diverso, a cominciare dalla pista visto che Albert Park è molto diferente dal circuito del Bahrain. Secondo me - aggiunge Raikkonen - può succedere di tutto. Ovviamente io voglio vincere e spero che saremo in condizione di farlo e di giocarci il campionato». A non sentirsi già fuori dai giochi, nonostante il disastro nei test invernali, è il campione del mondo della Red Bull Sebastian Vettel: «Non mi sento battuto in partenza, i test invernali non stati l’ideale per noi, ma ricordo che qui due anni fa Alonso si qualiicò a un secondo e mezzo dalla pole e poi lottò per titolo sino all’ultima gara». Atteso outsider, dopo quanto di buono fatto vedere in Bahrain, l’ex Ferrari Massa che a Melbourne correrà con le iniziali sul casco dell’amico e suo maestro, Michael Schumacher: «Prego ogni giorno per lui, intanto me lo porto sul casco». Coma va la Williams? «Sono felice. Ci sono incognite, ma puntiamo a lottare con i top team». CALCIO IN TV Arbitri e programma del weekend. Le partite su Rai Italia TORONTO - Tre giorni di calcio italiano con sei partite in diretta su Rai Italia, cinque di A e una di B, oltre al consueto appuntamento della domenica con la Giostra del gol, in onda domenica dalle 9.15 am per via del cambio di ora. Sabato 15 marzo Ore 10 am Palermo-Brescia; ore 3.45 pm Verona-Inter; Domenica 16 marzo 7.30 am Atalanta-Sampdoria; 10 am Milan-Parma; 3.45 Genoa-Juventus; Lunedì 17 marzo 3.45 pm Roma-Udinese. Questi gli arbitri del 28º turno di Serie A: Sabato 15 marzo: Verona-Inter: Banti di Livorno; Domenica 16 marzo: Atalanta-Sampdoria: Cervellera di Taranto; Cagliari-Lazio: Irrati di Pistoia; Livorno-Bologna: Bergonzi di Genova; Milan-Parma: Celi di Bari; Sassuolo-Catania: Valeri di Roma 2; Fiorentina-Chievo: Massa di Imperia; Genoa-Juventus: Mazzoleni di Bergamo; Lunedì 17 marzo: Roma-Udinese: Tagliavento di Terni; Torino-Napoli: Doveri di Roma 1. Queste invece le partite della 29ª giornata del campionato di Serie B, in programma sabato 15 marzo alle 10 am. Bari-Avellino; Cittadella-Carpi; Juve Stabia-Ternana; Lanciano-Novara; Latina-Trapani; Modena-Empoli; Palermo-Brescia; Reggina-Crotone; Siena-Cesena (ore 1 pm); Spezia-Pescara (oggi, ore 3.30 pm); Varese-Padova. Riparte da Seattle la stagione del Tfc TORONTO - Comincia domani al Century Link Field di Seattle la nuova vita di Toronto Fc. Quella che ino allo scorso anno era la squadra più scarsa della Lega, domani alle 4.30 pm inizierà la sua ottava stagione in Mls sotto il peso di forti pressioni. Saranno infatti presenti in campo i “tre tenori” della campagna trasferimenti torontina: Jermain Defoe, Michael Bradley e Julio Cesar. Tre acquisti che hanno acceso gli entusiasmi dei tifosi dei Reds, ma anche aumentato in maniera enorme le responsabilità per Ryan Nelsen. «Dobbiamo qualificarci ai playoff» è la frase che Tim Leiweke ama ripetere dopo gli oltre 100 milioni spesi nel mercato per portare sulle sponde del Lago Ontariio il “bloody big deal” Defoe e il capitano della nazionale Usa Bradley, a cui si è poi aggiunta la ciliegina “Julio Cesar”. I play-off sono l’obiettivo minimo per una squadra che sulla carta ha le potenzialità per arrivare in finale di Conference e giocarsi l’accesso alla finale. A contarci è soprattutto la società, che si è molto esposta per rilanciare l’entusiasmo in una piazza depressa dall’ennesima stagione deludente e chiusa al penultimo posto. Adesso il peso è tutto sulle spalle di Nelsen, che dovrà dimostrare di saper gestire quella che per la Mls è senza dubbio una fuoriserie. Da valutare l’impatto di Defoe, arrivato a Toronto da pochi giorni, mentre Bradley ha già preso in mano la squadra. Non resta che aspettare domani e vedere se davvero qualcosa è cambiato. VENERDI 14 MARZO 2014 � CORRIERE CANADESE 12 CLASSIFIED CERCASI AIUTO CERCASI AIUTO SCUOLA GUIDA Are you dynamic, energetic and a self starter? HOUSEKEEPERS CLEANING needed in apt. used for temporary stays. Hours are Mon. to Fri. approx. 8:00-4:00. Some weekends. Applicants must speak some English. Having own car would be an asset. Interested persons please call 905-889-4224 SCUOLA GUIDA Interested in maximizing earnings through sales? Italian is an asset. 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Employer: Greatest Custom Homes Ltd by Mail: 2253 Empire Crescent, Burlington, ON L7L 6Y9, or E-mail: [email protected] U Can- Logistics supervisor – transportation: Permanent F/T, $24/hr 40hrs/wk, Starts ASAP. 3-5 Years’ experience with industrial product logistic, Scandinavia, central Europe and Canada, including distribution trading, shipping, warehousing. Multi-lingual applicants preferred (Polish, German). Employer: U CAN Universal Inc. Apply by Mail: 55 Browns Line, Etobicoke, ON M8W 3S2, or by Fax: (416) 201-8995 Maple-Programmer, production (BretonCam Software ONLY): Permanent F/T, $26/hr 40hrs/wk, starts ASAP. 1-2 Years’ experience and have in-depth knowledge of BretonCam Software programming and related. Manufacturing of stone products. Must complete BretonCam manufactures' two weeks training program. 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Entro sera scoprirete di cosa si tratta e i SCORPIONE motivi per cui l'ha fatto. 22 OTT-21 NOV L'esperienza accumulata negli ultimi giorni potrebbe rivelarsi utile oggi: entro sera, infatti, vi troverete SAGITTARIO alle prese con una nuova sfida. 22 NOV-21 DIC Tel: 416-782-9222 Fax: 416-782-9333 Email: [email protected] Web: www.corriere.com Riceverete un messaggio che a tutta prima vi sembrerà contraddittorio: dovrete saper leggere tra le righe CAPRICORNO per capirne il senso. 22 DIC-21 GEN Siete persone che preferiscono contare solo sulle proprie forze ma non c'è ragione di rifiutare l'aiuto disinACQUARIO teressato che qualcuno vi offre. 22 GEN-21 FEB PESCI 22 FEB-21 MAR Potreste dover modificare i programmi della giornata a causa dei problemi di salute di qualcuno: non sarà difficile, però, aggiustare le cose in modo da soddisfare le esigenze di tutti. La soluzione di ieri CORRIERE CANADESE � VENERDI 14 MARZO 2014 13 Chiesa 2000 A CURA DELLA COMMISSIONE PASTORALE ITALIANA DELL’ARCIDIOCESI DI TORONTO IN COLLABORAZIONE CON IL CORRIERE CANADESE RESPONSABILE: P. AMEDEO NARDONE O.F.M. I cristiani devono andare controcorrente per vivere la fede Oggi non è facile essere testimoni della propria fede. C’è una vera persuasione a ridurre la propria fede a fatto non solo personale, ma nascosto; talvolta anzi pare che si guardi al credente come ad un minus habens, ad un minorato psichico, se non spirituale. L ’omologazione è la tentazione pervasiva di oggi e svela più che mai la contraddizione nella quale gran parte dell’umanità si dibatte. Vogliamo distinguerci, vogliamo essere individui e ricorriamo – non tutti, per fortuna – all’eccentricità, alla diversità. Basta guardare certi modi di vestire sempre più trash: anelli, orecchini e piercing perforano (questo vuol dire il termine inglese) tutte le parti del corpo, proprio per distinguersi, e quasi facendo scempio della bellezza del corpo, che è il «capolavoro di Dio», come diceva Sant’Ambrogio. Poi, però, questo distinguersi ci massifica, ci rende massa indistinta. Siamo diventati la società dei sondaggi, fatti ormai a nostra insaputa: il solo cercare qualche notizia in internet permette ai colossi commerciali di conoscere i nostri gusti e di conteggiarli, per pilotarli. Ormai, quello che compare sui nostri schermi (dai tablet agli smartphone sempre più piccoli) è pilotato e tende a pilotare verso scelte dettate da spregiudicati e giganteschi interessi economici. Forse siamo rassegnati: il mondo intero va così. Domina la legge del mercato, del sondaggio, della maggioranza. Sembra non esistere più la verità, ma l’opinione, il trend, la tendenza. Piccole e potenti lobbies hanno in mano – o tentano di averlo – il controllo delle coscienze, oltre che quello economico, e impongono quelli che sono i loro valori, indiffe- EDITORIALE renti a quelli che sono gli elementi fondamentali della natura stessa dell’uomo: il vero, il bene, il bello. Viene in mente il racconto ebraico di epoca medioevale, che Papa Francesco narrò durante la messa mattutina nella Cappella di Santa Marta il 1 o maggio 2013: «Un rabbino parlava ai suoi fedeli della costruzione della torre di Babele. In quel tempo si costruiva con il mattone. Ma per fabbricare il mattone, per fare il mattone ci voleva tanto, no? Prendere la terra, fare il fango, prendere la paglia, cuocerlo. E un mattone era una cosa preziosa. Portavano ogni mattone fin su in alto, per costruire la torre di Babele. Quando un mattone, per sbaglio, cadeva, era un problema tremendo, uno scandolo: “Ma guarda cosa hai fatto!”. Ma se cadeva uno di quelli che facevano la torre dicevano solo: “Riposi in pace!”. Era più importante il mattone che la persona! Questo raccontava quel rabbino del medioevo e questo succede adesso! Le persone sono meno importanti delle cose che danno profitto a quelli che hanno il potere politico, sociale, economico». Parole sferzanti, che i mass-media, omologati strumenti della società del sondaggio e della «verità secon- do maggioranza pilotata», si sono affrettati a dimenticare, preferendo altre per loro più piacevoli e più offensive: pare che il fango venda più che la verità. Oggi non è facile essere testimoni della propria fede. C’è una vera persuasione a ridurre la propria fede a fatto non solo personale, ma nascosto; talvolta anzi pare che si guardi al credente come ad un minus habens, ad un minorato psichico, se non spirituale. La stessa presenza nellae realtà pubbliche e sociali è derisa e ostacolata, soprattutto in questo nostro vecchio e sazio Occidente. La stessa libertà di coscienza è combat- tuta da tutti i governi: si è imposto in Germania l’obbligo alle ostetriche di assistere e partecipare agli aborti, pena una sanzione; in Inghilterra quello di favorire l’adozione di bambini anche alle coppie omosessuali, pena la chiusura dell’ente che svolge con dedizone quell’opera di solidarietà; in Italia è costante l’impegno a limitare la libertà di coscienza sancita dall’ipocrita legge 194, che per «tutelare la vita» ha diffuso l’abominio dell’aborto. Non dobbiamo e non possiamo rassegnarci, perché ne va dell’umanità stessa, come ha detto Papa Francesco nella Udienza Generale di quasi un anno fa (22 maggio 2013): «La lingua dello Spirito, la lingua del Vangelo è la lingua della comunione, che invita a superare chiusure e differenza, divisioni e contrapposizioni. Dovremmo chiederci tutti: come mi lascio guidare dallo Spirito Santo in modo che la mia vita e la mia testimonianza di fede sia di unità e di comunione? Porto la parola di riconciliazione e di amore che è il Vangelo negli ambienti in cui vivo? [...] Un altro effetto dell’azione dello Spirito Santo è il coraggio, di annunciare la novità del Vangelo di Gesù a tutti, con franchezza, a voce alta, in ogni tempo e in ogni luogo. [...] Viviamo con umiltà e coraggio il Vangelo! [...] Evangelizzare, annunciare Gesù, ci dà gioia; invece, legoismo ci dà amarezza, tristezza, ci porta giù; evangelizzare ci porta su». – Enio Apeciti I muri di gesso e i gigli del campo Dalla mia inestra, qui a Toronto, alle prime ore dell’alba vedo solo tetti imbiancati di case sonnolenti: non un rumore, tutto in ordine, silenzio e calma, niente che faccia immaginare problemi o preoccupazioni. Eppure dove c’è casa non manca qualche problema; in ogni porta, recita un vecchio proverbio italiano, c’è pure il proprio catenaccio. Non mi turba, in verità, pensare che vi siano problemi, perché, in fondo, la nostra vita non è altro che un risolvere continui problemi: questo vale per ogni persona così come per la storia dell’intera umanità. Quello che, invece, mi rende pensieroso è capire quali problemi interessino gli uomini e le donne di oggi. Ho il sospetto, che ogni giorno di più vado consolidando, che la maggior parte della vita delle persone di oggi sia spesa – secondo me inutilmente – attorno a problemi di poco conto, spesso problemi che non esistono ma che noi ci creiamo. Ho appena inito di leggere un racconto brasiliano, in cui si parla di un tacchino che, alla ine, è morto di fame in un modo che ha dell’inverosimile. Un bambino, che aveva un tacchino nel suo giardino, un giorno prese il gesso che la sua maestra usava a scuola e disegnò un cerchio sull’erba attorno al tacchino. Questo, vedendo quella strana cosa, iniziò a impaurirsi, perché non sapeva che cosa fosse l’erba verde disegnata con il gesso bianco; rimase lì a guardare senza osare di fare un passo per uscire da quel cerchio e, inita l’erba dentro il cerchio, morì. Per il nostro tacchino brasiliano il cerchio rappresentava una prigione da cui non sapeva uscire. Ma, in realtà, un cerchio di gesso è proprio un muro invalicabile? No, ma lui pensava che fosse un muro invalicabile. Ho l’impressione che anche noi ci creiamo i nostri muri di gesso, dentro i quali restiamo prigionieri dei nostri stessi pregiudizi, delle nostre paure, angosce, ambizioni, manie. Come uscirne? Ormai si sta difondendo sempre più la convinzione che tutta l’umanità sia come quel tacchino, una umanità che si barrica dietro i propri muri di gesso e non fa alcuno sforzo per uscirne. Così aumenta la massa mondiale di angosciati, disperati, delusi, tristi e infelici. Eppure non ci hanno sempre detto che il progresso, il consumismo, la tecnologia, il successo e, in ultima istanza, il denaro portano la felicità? Un recente studio dice che quasi un miliardo di persone al mondo è infelice non per mancanza di cibo o acqua, ma perché assomiglia al tacchino brasiliano. Domanda: questo miliardo di persone ha mai pensato che vi sono almeno tre miliardi di altre persone che hanno motivi ben più concreti per essere non solo infelici, ma disperati, perché non hanno nemmeno un dollaro al giorno per sfamarsi? A me pare che una risposta ci sia, tra l’altro poco costosa; richiede solo il coraggio mentale di fare il salto oltre il cerchio di gesso. Il tacchino non ha fatto il salto non perché non avesse le zampe, ma perché gli mancava la testa. La soluzione, a cui penso, la trovo nella stupenda pagina del Vangelo di Matteo, lì dove Cristo ci dice di guardare agli uccelli del cielo e ai gigli del campo: nemmeno Salomone, pure con tutto il suo splendore, fu rivestito della bellezza di un giglio. Attenzione, però, che Cristo non incoraggia a stare con le mani in mano, come ha fatto quel servitore che ha sepolto il suo talento sotto terra, mentre il suo compagno, che ne aveva due, ne ha ricavati quattro e quello con cinque ne ha prodotti dieci. Non appartiene al Vangelo la pigrizia e l‘accidia è sempre condannata da Cristo: chi non lavora, neppure mangi! Il grande messaggio, che ha in sé una forza liberatrice enorme, è questo: la vita, ogni vita, vale più del cibo e il corpo vale più del vestito. Che cosa vuol dire? Signiica che la maggiore e migliore parte delle nostre energie, del nostro tempo, del nostro cervello dobbiamo spenderla non per le cose che servono solo a darci una soddisfazione immediata, ma per uno scopo grandioso: la costruzione di un’umanità felice, veramente felice. Alle cose immediate, quelle che ci servono ogni giorno, si deve sì provvedere, ma sempre con lo sguardo puntato in avanti, in alto, all’esterno del nostro cerchio di gesso. Dice ancora lo stesso brano del Vangelo: credete, forse, che preoccupandovi possiate allungare anche di una sola ora la vostra vita? Un versetto del salmo 24 mi aiuta a capire meglio quello che devo fare: avere il cuore puro e le mani pulite. Vi è una sola condizione ainché il cuore resti puro e le mani, pur sporcandosi nel lavoro quotidiano, restino pulite: non essere incollati e inchiodati al solo business. Occuparci, sì, della casa, delle mille cose, del pane quotidiano, ma con la scioltezza di chi sa che tutto questo deve servire a farci volare, a scoprire la meraviglia delle relazioni umane, la bellezza di consegnare ai nostri igli un mondo sereno e in pace con tutti. In fondo, dobbiamo imparare a non svendere la nostra vita in cambio di cose che durano poco. La nostra vita e quella di ogni persona vale assai di più. Lino Sartori, filosofo VENERDI 14 MARZO 2014 � CORRIERE CANADESE 14 Chiesa 2000 A CURA DELLA COMMISSIONE PASTORALE ITALIANA DELL’ARCIDIOCESI DI TORONTO IN COLLABORAZIONE CON IL CORRIERE CANADESE RESPONSABILE: P. AMEDEO NARDONE O.F.M. COMMENTO II Domenica di Quaresima Dal mistero della croce alla gloria del figlio di Dio ANNO A - Colore violaceo - 16 marzo 2014 Una delle forze più potenti della storia è certamente la speranza. Qualcuno l’ha chiamata la dinamite del mondo. Per questo il nostro sistema capitalista è organizzato per il vilipendio della speranza e per soffocarla. Perché potessimo sopravvivere con una certa tranquillità, il sistema ci lascia la gestione di piccole speranze con cui poter riempire il nostro piccolo calendario e i nostri orari (una certa libertà di movimento, piccoli successi, esami riusciti, leste e festicciole, traguardi casalinghi, sport, limitati piaceri, ecc.), purché ci rassegniamo e rinunciamo ad orizzonti più vasti di libertà, di giustizia, di pace. Per liberarci da questo strozzamento, il Signore ha dato al credente una ricca fonte di speranza: cieli nuovi e terre nuove oltre il tempo. Tale speranza ultraterrena deve dar luce, significato, senso, forza alle nostre speranze terrene, alle nostre lotte, al nostro impegno di costruire un altro mondo, possibile e migliore, a cominciare dal qui ed ora della nostra storia. È una speranza che procede dalla nostra fede e che dobbiamo intensificare, anche se dai «minareti» della globalizzazione i potenti ci gridano: «Non c’è più speranza per voi, che volete un mondo diverso. Noi abbiamo l’impero su tutto». Diceva Sant’Angela da Foligno: «Se il mondo intero si levasse a dire che io ho torto ad aver fede nel Signore, scoppierei a ridere». Chiediamo perdono al Signore, se abbiamo perso qualche volta questo alfabeto della speranza cristiana, che rimanda, si, al futuro la sua verifica, ma che dà contemporaneamente, nel presente, anticipi anche saporosi per aiutarci a credere e lottare per la grande speranza. Le parole con cui inizia la storia della salvezza: «Vattene dalla tua terra, dalla tua parentela e dalla casa di tuo padre, verso la terra che io ti indicherò» (Gen 12,1), si inseriscono di prepotenza nella storia di oggi. Viviamo in un momento di transizione, di passaggio verso un mondo sconosciuto. Lo squilibrio tra i sazi e gli affamati minaccia collassi collettivi e non può durare. La violenza con cui viene repressa la sete di giustizia non potrà frenare i diritti dei miserabili della terra. In questa situazione di emergenza, anche a noi credenti e richiesto un salto di qualità. Molte volte ci addormentiamo nella nostra vita cristiana, fatta di atti di culto, di pratiche di pietà, di schemi mentali comodi, che ci fanno vivere una vita tranquilla, come sprofondati nella bambagia spirituale. C’è bisogno di un sussulto di coscienza collettiva e personale. Bisogna mettersi in discussione, sempre. Ed essere insoddisfatti della nostra vita poco significativa di fronte a Dio e agli altri. «Vattene dalla tua terra» ha detto Dio ad Abramo. «Esci dalla tua cuccetta», apri gli occhi sull’uomo che incontri, o che ti è lontano, sulle sue disperazioni (guerre, solitudini, fame, collasso ecologico) e programma la tua vita in grande, con scelte coraggiose, che ti mettano al crocevia del tuo quartiere, della tua città, della storia. Non aver paura della sofferenza, di ribaltare il tuo comodo tran tran di vita! C’è una splendida trasfigurazione che ti aspetta, una indicibile resurrezione che ti ricompenserà delle piccole croci che dovrai sopportare. Venendo al testo evangelico, troviamo gli apostoli che attraversavano un momento davvero triste. Sei giorni prima (notate questa indicazione temporale), Gesù aveva annunciato in modo chiaro che doveva recarsi a Gerusalemme, soffrire molto dai capi di Israele, essere messo a morte. L’annuncio era stato per loro una bomba! Non lo capivano affatto. Avevano anche tentato di dissuaderlo da quel folle viaggio ma inutilmente! Per cui il dolore di perdere il Maestro (Gesù aveva anche detto che, dopo tre giorni, sarebbe resuscitato, ma non avevano capito un gran che), di pensarlo sconfitto, di vedersi finiti come singoli e come gruppo, era stampato nei loro «musi» e nel loro silenzio! Gesù allora pensò di donar loro una grande luce di speranza, di anticipare loro un’ora di «gloria», un lampo di luce ultraterrena, una specie di squarcio nel loro futuro di felicità. È bene fermarsi sulla scena evangelica di questa Trasfigurazione, anche se raccontata molto schematicamente, contemplarla e ascoltare ciò che il Signore vuole dire a ciascuno di noi. La scena del Tabor ci dice che cosa ci aspetta in futuro. Un giorno saremo «così» anche noi. Un giorno saremo risorti come Gesù, trasfigurati come Gesù, «deificati» come Gesù. Non ha forse ragione San Paolo quando scrive che le sofferenze di questa vita, patite per il Signore Gesù, non sono neanche lontanamente paragonabili alla felicità che lo stesso Signore ci prepara nel suo cielo? Il nostro impegno in questa terra di attesa è quello di prendere alla lettera l’invito- ordine del Padre celeste: «Ascoltatelo», cioè ascoltate lui, Gesù. La nostra trasfigurazione comincia davvero, anche in questa terra, quando cominceremo ad ascoltare il Signore e la finiremo dì dare sempre retta a noi stessi, ai nostri egoismi, alle nostre passioni. p. Rolando Palazzeschi, sj PRIMA LETTURA Abramo parte senza indugio confidando nella parola del Signore. È uscito dalla casa delle certezze e delle abitudini per iniziare un cammino non sorretto da umane sicurezze. Dal libro della Genesi (12, 1-4a) In quei giorni, il Signore disse ad Abram: «Vattene dalla tua terra, dalla tua parentela e dalla casa di tuo padre, verso la terra che io ti indicherò. Farò di te una grande nazione e ti benedirò, renderò grande il tuo nome e possa tu essere una benedizione. Benedirò coloro che ti benediranno e coloro che ti malediranno maledirò, e in te si diranno benedette tutte le famiglie della terra». Allora Abram partì, come gli aveva ordinato il Signore. Parola di Dio. A - Rendiamo grazie a Dio. SALMO RESPONSORIALE (32/33) Dobbiamo affidarci alla provvidenza del Signore. Rit. Donaci, Signore, il tuo amore: in te speriamo. Retta è la parola del Signore / e fedele ogni sua opera. / Egli ama la giustizia e il diritto; / dell’amore del Signore è piena la terra. Rit. Ecco, l’occhio del Signore è su chi lo teme, / su chi spera nel suo amore, / per liberarlo dalla morte / e nutrirlo in tempo di fame. Rit. L’anima nostra attende il Signore: / egli è nostro aiuto e nostro scudo. / Su di noi sia il tuo amore, Signore, / come da te noi speriamo. Rit. SECONDA LETTURA Alla base della vocazione cristiana vi è una chiamata alla fede, che non è frutto di opere umane ma dono di grazia. Affidandosi ad essa un girono anche i nostri corpi saranno trasformati come quello di Cristo. Dalla prima lettera di san Paolo apostolo a Timoteo (1,8b-10) Figlio mio, con la forza di Dio, soffri con me per il Vangelo. Egli infatti ci ha salvati e ci ha chiamati con una vocazione santa, non già in base alle nostre opere, ma secondo il suo progetto e la sua grazia. Questa ci è stata data in Cristo Gesù fin dall’eternità, ma è stata rivelata ora, con la manifestazione del salvatore nostro Cristo Gesù. Egli ha vinto la morte e ha fatto risplendere la vita e l’incorruttibilità per mezzo del Vangelo. Parola di Dio. A - Rendiamo grazie a Dio. CANTO AL VANGELO ( Eb 4,12) Rit. Alleluia, alleluia. Dalla nube luminosa, si udì la voce del Padre: «Questi è il mio Figlio, l’amato: ascoltatelo. Rit. Alleluia. VANGELO Con la trasfigurazine Dio fissa nelle nostre menti quel momento di splendore. Nei momenti di dolore e di difficoltà dovremo ricordarsi di quello spiraglio di gloria e fondare su di esso la nostra fortezza di fronte alle prove della vita. Dal Vangelo secondo Matteo (17,1-9) A - Gloria a te, o Signore. In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. E fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. Ed ecco apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui. Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Signore, è bello per noi essere qui! Se vuoi, farò qui tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Egli stava ancora parlando, quando una nube luminosa li coprì con la sua ombra. Ed ecco una voce dalla nube che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo». All’udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. Ma Gesù si avvicinò, li toccò e disse: «Alzatevi e non temete». Alzando gli occhi non videro nessuno, se non Gesù solo. Mentre scendevano dal monte, Gesù ordinò loro: «Non parlate a nessuno di questa visione, prima che il Figlio dell’uomo non sia risorto dai morti». Parola del Signore. A – Lode a te, o Cristo. IL TACCUINO Missioni Quaresimali in Lingua Italiana Conferenze Quaresimali La Commissione Pastorale Italiana organizza 2 conferenze nell’arco del prossimo cammino quaresimale incentrate sulla Lettera Apostolica “La gioia del Vangelo” emanata da papa Francesco in vista del prossimo Sinodo dei vescovi sulla nuova evangelizzazione che si terrà a Roma dal 5 al 19 ottobre 2014. Data: domenica 23 marzo Sunday March 23 Time: 4.00-6.00p.m. Place: St. Paschual Baylon church hall (92 Steels Ave. West, west of Yonge St. Tel. 905-889-9021 Language: inglese Invited: all young and adults english speaking Free entrance Data: domenica 16 marzo. Orario: dalle 3.00 alle 5.00p.m. Luogo: sala della chiesa St. Jane Frances sita al 2747 di Jane St., a nord di Sheppard Av. Tel. 416741-1463 Lingua: italiana Interessati: tutte le parrocchie con comunità italiana Entrata libera Ambedue le conferenze saranno tenute dal professor Lino Sartori, ex docente universitario, conferenziere, pubblicista ed impegnato in molti campi di evangelizzazione. A tutti va l’invito della Commissione Pastorale Italiana a partecipare. Segnaliamo a tutti i lettori di Chiesa 2000 le Missioni Quaresimali che si terrano nelle nostro in questo periodo di preparazione alla Santa Pasqua: Predicatore P. GIACINTO DE GIANNI, Francescano 1. Chiesa Immaculate Conception (Toronto, Tel. 416-651-7875) Sabato 15 Marzo: Giornata di Ritiro 2. Chiesa St. Jane Frances (North York, Tel. 416-7411463) Domenica 16 – Venerdì 21 Marzo; 3. Chiesa Epiphany of our Lord (Scarborough, Tel. 416-499-2196) Domenica 23 – Mercoledì 26 Marzo; 4. Chiesa St. Fidelis (Toronto, Tel. 416-247-8441) Domenica 6 – Mercoledì 9 Aprile Predicatore: P. GABRIELE CINGOLANI, Passionista 1. Chiesa St. Peter (Woodbridge – Tel. 905-851-3600) Lun. 17 – Venerdì 21 Marzo; 2. Radio Maria, Ritiro per il Personale ed i Volontari (Toronto, Tel. 416-245-7117) Sabato 22 Marzo; 3. Chiesa St. Bernard de Clairvaux (Toronto, Tel. 416-241-6738) Dom. 23 – Giov. 27 Marzo; 4. Chiesa St. Catherine of Siena (Mississauga, Tel. 905-272-1454) Sabato 29 Marzo: Ritiro; 5. Chiesa di St. Clare of Assisi (Woodbridge, Tel. 905-653-8000) Domenica 30 Marzo – Mercoledì 2 Aprile; 6. Chiesa St. Roch (Weston, 416-749-0328) Domenica 6 – Giovedì 10 Aprile Predicatore: DON FRANCESCO ARMENTI, Diacono Diocesano 1.Chiesa Immaculate Conception (Woodbridge, Tel. 905-856-2205) Domenica 23 – Mercoledì 26 Marzo; 2. Chiese St. Clare e St. Nicholas (Toronto, 416-654-7087) Domenica 30 Marzo – Mercoledì 2 Aprile; 3.Chiesa St. Andrew (Etobicoke, Tel. 416-749-4391) Domenica 6 – Martedì 8 Aprile; 4. Chiesa St. Lawrence (Scarborough, Tel. 416-759-9359) Servizio Settimana Santa: 17 – 20 Aprile CORRIERE CANADESE � VENERDI 14 MARZO 2014 15 FOCUS CITTÁ DEL VATICANO - Dal ritiro di Ariccia, dove il Papa concluderà domattina gli esercizi spirituali con la Curia, l’unico segnale riguardante l’anniversario del suo pontificato è stato un tweet: “Pregate per me”. Un messaggio che si ricollega in modo singolare proprio a quella sera di un anno fa, quando il neo-eletto Francesco, affacciandosi dalla Loggia delle Benedizioni e stupendo tutti con il suo familiarissimo “Fratelli e sorelle, buonasera!”, chiese ai fedeli di pregare per lui e si raccolse con loro in silenzio. E proprio la preghiera, secondo una stile di essenzialità e massimo rigore, è stato l’ingrediente particolare che Bergoglio ha voluto dare a questo suo primo anniversario di pontificato: nessun festeggiamento, nessuna manifestazione esteriore ha reso in qualche modo diversa rispetto alle altre la giornata nella Casa del Divin Maestro, retta dai Paolini. “Una giornata come tutte le altre di questo ritiro spirituale, né più né meno”: così ha descritto il clima attorno a papa Francesco uno dei cardinali, tra i più stretti collaboratori del Pontefice, raggiunto al telefono nella Casa ad Ariccia. Alla domanda su come sia stata trascorsa questa giornata ha replicato: “Pregando”. Nessuna particolare manifestazione di affetto al Pontefice? “Siamo in ritiro spirituale”, è stata la risposta. Lo stesso aveva fatto sapere poco prima il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, alla domanda su come Francesco avrebbe trascorso l’anniversario dell’elezione: «Oggi il Papa non fa niente di speciale e di diverso dagli altri giorni. Prega». Bergoglio, insomma, ha voluto dare un carattere di grande rigore alla pratica degli esercizi spirituali, insieme ai cardinali e vescovi di Curia, peraltro fatti per la prima volta fuo- Un Papa “normale” in occasione dell’anniversario del primo anno Agli italiani piace il “ciclone” Bergoglio Manuela Tulli ri dal Vaticano, e in un contesto che evidentemente non prevede eccezioni neanche per ricordare il primo anno dell’ascesa al soglio di Pietro. La giornata nella Casa dei Paolini, quindi, come tutte le altre ha previsto la sveglia all’alba, la messa concelebrata alle 7.30, la colazione alle 8.30, alle 9.30 la prima delle due meditazioni proposte da mons. Angelo De Donatis, parroco della chiesa romana di San Marco Evangelista al Campidoglio. Alle 12.30 il pranzo alla PERSONAL REAL ESTATE 100 ACRES FOR SALE. One and half hour west of Pearson. Good house. Barn, shed with heated workshop. Gravel license in place. More land can be licensed. Located on a paved road. Call 519-343-3276. VENDESI 100 ACRI DI TERRENO. Ad un’ora e mezza dall’Aeroporto Pearson. Casa in buone condizioni. Fienile. Capannone con posto di lavoro scaldato. Permesso di posa ghiaia in vigore. Possibilità di ampliamento del terreno edificabile. Locato su una strada asfaltata. Chiamare 519-343-3276 Per fare pubblicita’... ... chiamate oggi al 416-782-9222 come all’andata. E prima di partire, ognuno degli ospiti dovrà pagarsi la camera. L’estrema sobrietà e “normalità” che Bergoglio ha voluto imprimere anche a queste giornate, nota caratteristica, peraltro, a partire da quella sera di un anno fa, di tutto il suo pontificato, non ha impedito oggi l’arrivo di messaggi e auguri da tutto il mondo. Particolarmente caloroso quello del presidente della Repubblica italiana Giorgio Napolitano. mensa (con solo il primo servito al tavolo, per il secondo ognuno si serve da solo), alle 16.00 la seconda meditazione, alle 18.00 la celebrazione dei Vespri e l’adorazione eucaristica, alle 19.30 la cena. Per questa mattina, a conclusione della settimana di esercizi spirituali, dopo la messa e la colazione è prevista solo la meditazione mattutina alle 9.30. Dopo di che, con partenza alle 10.30, il Papa e i presuli di Curia rientreranno in Vaticano. Ancora in pullman PASTICCERIA Preghiera alla Madonna del Perpetuo Soccorso Dite questa preghiera 3 volte per tre giorni consecutivi senza rivelare il vostro desiderio. Dopo 3 giorni il vostro desiderio sarà esaudito, non importa quanto diicile esso sia. Promettete di pubblicare questa preghiera immediatamente dopo aver ricevuto la grazia. * Pizza * Pastries * Espresso Bar * Coffee * Indoor & Outdoor Cafe 2896 Dufferin St. Toronto, ON M6B 3S6 - Tel: 416-781-2555 Our Mother of Perpetual Help CLUBS SABATO 5 APRILE 2014 Spirito Santo Tu mi illumini su tutto e mi mostri la strada per raggiungere tutti i miei ideali. Tu che mi dai il dono divino di perdonare e dimenticare il male che mi viene fatto e che sei in ogni istante della mia vita al mio ianco. Io, in questo piccolo dialogo, voglio ringraziarTi per tutto e confermare ancora una volta che mai mi separerò da Te respingendo ogni tentazione anche le più grandi. Voglio stare con Te e con tutti i miei cari nella Tua gloria perpetua. Amen. alla TERRACE BANQUET CENTRE 1680 Creditstone Road, Vaughan ON Cocktails 6:00 p.m. - Dinner 7:00 p.m. Full Dinner - Deluxe Open Bar Allieterà la serata “SPOTLIGHT BAND” $75.00 per persona Per grazia ricevuta, -. -. Una promozione SPECIALE ROMA - Ad un anno dalla sua elezione è un vero e proprio plebiscito per Papa Francesco. Ad apprezzarlo è l’87% degli italiani. Lo rileva l’Eurispes che, dopo dodici mesi di ciclone Bergoglio, che ha cambiato la vita della Chiesa e non solo, ha svolto un’indagine sul rapporto degli italiani con la fede, la Chiesa e l’operato del nuovo Papa. Interrogati sulla igura del ponteice e sull’ipotesi che stia dando nuovo slancio alla Chiesa cattolica, tra un pugno di indecisi (8,4%) e una manciata di scettici (4,5%) domina l’87,1% di chi sostiene che Papa Francesco stia ridando vitalità alla sua Chiesa. Grazie al suo approccio familiare Bergoglio ha fatto breccia nel cuore di tutti. Sono in misura maggiore le donne rispetto agli uomini (il 91% contro l’82,9%) a ritenere che Papa Francesco stia ridando slancio alla Chiesa cattolica. Il livello di apprezzamento per l’operato del Papa cambia poco anche prendendo in considerazione lo stato civile: Bergoglio è stimato dal 90% delle persone sposate, dall’89,7% dei vedovi, dall’88% dei divorziati, dall’82,6% dai conviventi e dall’82,3% dei celibi/nubili. È senza dubbio il dirompente “efetto Bergoglio’’ ad avere inciso quest’anno sull’aumento di iducia degli italiani nei confronti della Chiesa cattolica che segna il risultato migliore nella serie storica delle rilevazioni Eurispes degli ultimi sei anni con quasi il 50% dei consensi. CANADA’S ITALIAN LANGUAGE DAILY o ha la megli La Spagna a Italia on su una bu gol di Pedro un Decide Nel primo tempo per ri un palo di Alessio Cerci. A DAILY GUAGE LAN ’S ITALIAN CANADA ovo Il nu Giovedi 6 $1.00 3 modi per abbonarsi: Più tasse (prezzo più nella Gta alto fuori) ■ Anno 02 es Wynne: pr La premier Marzo 2014 vvista da i alla spro ■ N. 44 ne per il ccupazio onde la preo non nasc tro passo indie 905-653-8060 Edizioni dal lunedì al venerdì, con consegna gratuita a domicilio. pag. 11 gli azzur Per ulteriore informazioni contatate Doreen om www.corriere.c Chrysler rogativi» ti punti inter nne: «Tan di Marchio provingoverno TO - Il è stato preso alTORON di tario ciale dell’On dal passo indietro ha ista quanto la sprovv onne. 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