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LIONEL THOMAS da consegnare al quarto atto
LOST LIONEL THOMAS IL MATEMATICO Età: 42 SCENOGRAFIA Accampamento Cascata e Ruscello Folto della Jungla Spiaggia con relitto INFORMAZIONI RISERVATE Tu sei Lionel Thomas, professore di matematica in una modesta scuola nella periferia di New York. Hai sempre odiato il tuo lavoro poiché ti è difficile comprendere come quegli stupidi adolescenti non siano in grado di apprezzare la magia e la perfezione che permea i numeri. L’intero universo, ai tuoi occhi, è un perfetto insieme di cifre. La bellezza altro non è che un armonioso puzzle composto di meravigliosi numeri. Sei certo che lo stesso Dio, ammesso che esista, sia un matematico. Se la vita fosse stata un po’ più gentile con te, di sicuro ora insegneresti all’università, invece sei stato costretto a sprecare fiato con ragazzini pieni d’acne che a fatica riescono a comprendere le addizioni. Il 14 febbraio 2008, in seguito ad una scommessa persa coi tuoi studenti, hai preso appuntamento con la più quotata cartomante di New York, un’appariscente ed eccentrica ragazza che si fa chiamare Morgana. Hai immediatamente messo in chiaro quanto tu non creda a queste stupidaggini ed il fatto che tu l’abbia interpellata solo a causa di una stupida scommessa. Lei ti ha rivolto un sorriso mellifluo, mentre i suoi occhi nocciola, nascosti dietro una bautta nera, lanciavano piccoli fulmini omicidi nella tua direzione, e ti ha fatto accomodare. “Voglio sapere cosa mi riservi il futuro!” hai esordito in tono ironico. Lei ha preso i tarocchi, ha mescolato a lungo le carte, ha tagliato il mazzo ed ha poi disposto, a croce, cinque arcani maggiori sulla tovaglia di velluto amaranto. Quando hai allungato la mano verso la prima carta, lei ti ha intimato di non toccarle per nessuna ragione al mondo. Per un istante hai pensato che non sarebbe stato poi così male vederla bruciare sul rogo, come “ai vecchi tempi”. La ragazza ha respirato profondamente, poi si è passata una mano fra le mèches blu cobalto; è rimasta a lungo in silenzio, osservando un punto alle tue spalle e, di tanto in tanto, annuendo senza quasi emettere alcun suono. Hai pensato che fosse proprio una brava attrice … o una pazza. Alla fine, dopo interminabili minuti, ha girato le cinque carte. La Morte capovolta in prima posizione. Il Diavolo. La Ruota. Il Giudizio. Il Matto. Morgana ti ha nuovamente sorriso, poi dalle sue labbra tinte di rosso corallo sono uscite solo queste parole: “è in arrivo una grandissima fortuna per lei, signor Thomas. Per cortesia chiuda la porta alle sue spalle quando se ne andrà.” Si è alzata, ha raccolto i tarocchi e li ha riposti con cura in un fazzoletto di seta nera. Quando hai realizzato che non avrebbe aggiunto altro, hai preso il cappotto e sei uscito, lasciando però la porta socchiusa, solo per fare un dispetto a quella che ritieni una ciarlatana oltretutto priva di talento. Il 15 febbraio 2008, in barba alla positiva predizione della cartomante, rincasando ore prima del previsto, hai trovato tua moglie Juliet a letto con tuo fratello Daniel. Ti è caduto il mondo addosso. Non avevi mai avuto alcun sospetto. Il tuo piccolo universo ti si è sgretolato addosso e, inesorabilmente, sei piombato in una depressione sempre più nera. In un solo istante la tua vita è cambiata. Hai lasciato tua moglie, ti sei preso un periodo di aspettativa, hai affittato un pidocchioso monolocale e ti sei chiuso in te stesso, evitando qualsiasi contatto con amici e conoscenti. Il 13 settembre 2008 hai definitivamente abbandonato il tuo lavoro ed hai trascorso settimane chiuso nel tuo monolocale, mangiando e bevendo porcherie, mentre sudiciume e panni sporchi si ammucchiavano intorno a te. Il 16 settembre 2008, ormai al limite, hai tentato il suicidio. Ti sei impiccato all’interno del tuo monolocale, ma misteriosamente la corda si è spezzata. Il tuo orologio da polso e quello appeso alla parete si sono fermati, contemporaneamente, esattamente alle 16:09:08. Hai iniziato a rimuginare sull’accaduto e sei rimasto affascinato nel notare un strana coincidenza: 16:09:08 del 16/09/2008. Il 20 settembre 2008, ormai convinto di esser stranamente legato ad alcuni precisi numeri, ti sei recato al casinò ed hai fatto un tentativo: alle 20:16 li hai giocati. Il 16 (la data e l’ora del tuo suicidio), il 20 e l’8 (come l’anno 2008 o i secondi indicati dagli orologi fermi, nel caso dell’otto) ed il 9 (come il mese ed i minuti del tentato suicidio). La somma che hai vinto ti ha dato ampiamente ragione. Dal giorno del tuo tentato suicidio in poi si è stabilita una strana connessione fra quei quattro numeri ed il tuo destino, ne sei certo. La stessa data della notevole vincita conferma i tuoi sospetti. Nei mesi successivi hai tentato la sorte altre due volte, ovviamente giocando sempre gli stessi numeri, e sei riuscito a metter da parte un bel gruzzolo. Ti sei reso conto di come quei numeri siano i tuoi unici e veri amici, comportandosi come il mitico genio della lampada. Avevi bisogno di soldi e loro te li hanno procurati. Il 16 agosto 2009, dopo aver incassato l’ennesima vincita al casinò, sei andato al night “Touch me” con l’intenzione di ubriacarti. Da un pezzo hai smesso di bere, ma stasera ti senti particolarmente stanco di esser così solo. La vittoria ha ormai un sapore amaro visto che non hai nessuno con cui condividerla. Dopo esserti scolato parecchi bicchieri di roba forte, hai sentito due uomini parlare di una cartomante. I due uomini, rispettivamente Sebastian e Robert, erano seduti al bancone, proprio accanto a te, e Robert, piuttosto brillo, rideva a squarciagola e parlava con voce concitata, mentre l’altro manteneva un più basso profilo. Nonostante la cosa non ti interessasse particolarmente, perlomeno non all’inizio, non hai potuto fare a meno di ascoltare quel dialogo. “Guarda che è veramente brava, Sebastian, e non intendo brava a letto. Non sbaglia una predizione, a meno che non sia lei a volerlo. Non a caso è la più grande cartomante di New York. Se avesse dato una sbirciata al suo futuro, avrebbe sicuramente visto anche che la stavo prendendo per il culo, non sai quante volte ho temuto che lo facesse, ma era troppo cotta per non fidarsi di me. Eppure non l’ho fregata una sola volta, ma due!”. “Sei il solito bastardo, Rob!” “Lo sai che ho un unico grande amore, Sebastian. Lei me la sono scopata per i suoi soldi, come tutte le altre. Le donne cadono ai miei piedi, lo sai, non ci posso far nulla. Visto che Dio mi ha fatto questo dono, perché non dovrei approfittarne? Il mio cuore resta sempre comunque devoto al mio unico grande amore.” “Il dollaro?” “Spiritoso! Se vuoi credere che sia il dollaro, a me sta bene.” “E chi sarebbe questo grande amore che spesso nomini, ma di cui nemmeno il tuo migliore amico conosce l’identità?” “Sai che non ne voglio parlare.” “Scusami. Torniamo alla cartomante. Ha mai ingannato qualcuno? E’ facile quando si ha la fama di una che ci azzecchi sempre!” “Mi ha detto di averlo fatto due volte. Una per soldi, l’altra per orgoglio ferito, o qualcosa del genere. Del primo caso non mi ha mai raccontato nulla, non credo ne vada molto fiera.” “Ma non ti dispiace neanche un po’ per quella povera donna?” “Ci fai l’abitudine, Sebastian. E’ scoppiata a piangere quando le ho detto che mi ero stancato di lei, ma io le ho girato le spalle e me ne sono andato senza batter ciglio. Come faccio ogni volta. Nessun coinvolgimento. Loro mi riempiono di soldi, io le faccio divertire. Quando non ho più bisogno di denaro, lo scambio termina e me ne torno alla mia vita.” “A sospirare per un misterioso amore di cui nessuno sa nulla!”. “Già. Ed a godermi la barca di soldi guadagnata onestamente.” “Onestamente…” “Mi lasci terminare il racconto o no?” “Sì, continua pure!” “Bene. Più volte mi ha raccontato di un professore sfigato che, un anno fa, è andato a farsi leggere le carte dopo aver perso una stupida scommessa coi suoi alunni. Quel poveretto ha fatto l’errore di prendersi gioco della cartomanzia e lei, orgogliosa com’è, non l’ha presa molto bene. Così si è rifiutata di dirgli quello che aveva letto nelle carte, ovvero un tradimento che avrebbe scatenato una serie di eventi nefasti ed una stranezza legata ai numeri, ma non ricordo altro. Lo sai che non sono un grande ascoltatore. Ha mandato via quello sfigato raccontandogli che avrebbe incontrato una grande fortuna, anziché metterlo in guardia. Pensa che è venuta a sapere che, qualche mese dopo, lui abbia persino tentato il suicidio!” “Piuttosto crudele, direi.” “Scusate, signori, come si chiama questa grande cartomante?” li hai interrotti, biascicando un po’ le parole. “Si fa chiamare Morgana” ti ha risposto Sebastian, quello meno esagitato dei due. Non hai aggiunto altro. In preda ad una furia cieca ed annebbiato dall’alcool, hai abbandonato il locale ed hai guidato fino a casa della cartomante, pensando a quante cose sarebbero andate diversamente se lei ti avesse messo subito in guardia da tuo fratello. Volevi picchiarla a sangue o distruggerle l’auto o fare entrambe le cose. Sei tornato in te quando, a breve distanza dalla tua destinazione, hai quasi investito una donna sbucata praticamente dal nulla. Non l’avevi neppure sfiorata, ma l’hai vista accasciarsi di fronte al muso della tua macchina. Hai fermato l’auto e, piuttosto scosso e non del tutto lucido, sei sceso per aiutarla. Quando l’hai guardata in volto, probabilmente a causa dell’alcool o del tuo desiderio di non esser più solo, hai pensato che fosse un angelo e che l’unica cosa da fare fosse baciarla. E l’hai fatto. Aveva un forte sapore di alcool e sale sulle labbra. Al tuo bacio ha aperto gli occhi, si è divincolata dal tuo abbraccio, si è alzata e, piuttosto intontita, è fuggita via zigzagando un po’. Avresti voluto seguirla, invece sei rimasto immobile, inebetito, poi l’alcool che avevi in corpo ha avuto la meglio anche su di te e la tua cena è finita sull’asfalto. 17 agosto 2009 – Rincasando, hai trovato un messaggio nella segreteria telefonica, risalente al giorno precedente (16 agosto 2009). E’ da parte del signor Alexander Barrimore, funzionario della Frau Dolent. Il tuo nome è stato estratto a sorte, assieme a quello di altri tre fortunati. Hai vinto una vacanza mozzafiato su un’isola deserta. Hai visto la pubblicità in TV, si chiamava “LOST PARTY” o qualcosa del genere, ma mai avresti pensato di prendervi parte, anche se probabilmente avresti fatto carte false per poter trascorrere una settimana in quel luogo da sogno. Di nuovo i tuoi magici numeri? Nei giorni successivi hai realizzato che la ragazza non esistesse e che, probabilmente, fosse tutto un sogno dettato dall’alcool. Ciononostante non ti sei rattristato. Hai sognato la tua anima gemella il 16/08/2009 e sei certo che anche stavolta i tuoi magici numeri stiano per darti ciò che più desideri in questo momento, ovvero l’amore, magari proprio sull’isola deserta che i tuoi quattro amici (8-9-16-20) ti hanno servito su un piatto d’argento. 16 settembre 2009 – Allegro come non mai, alle ore 20:08 (di nuovo i tuoi benevoli numeri!!!), ti sei imbarcato sul volo C60CFY. Sei eccitato come un bambino. Sei più che certo che sull’isola incontrerai l’amore. Mentre te ne stai seduto comodamente sulla tua poltroncina, tentando di comporre versi sulla metrica dettata dai numeri di Fibonacci, uno dei tuoi nuovi passatempi, l’hai vista transitare. E’ lei, è la ragazza che credevi di aver sognato! E’ reale! Hai udito la hostess chiamarla “signorina Forsyte”. Hai sentito il cuore battere all’impazzata. Non ti era mai capitata una cosa del genere. Un colpo di fulmine? Ironia! Proprio a te che in certe cose non hai mai creduto! L’hai seguita con lo sguardo, quasi ipnotizzato dal suo ancheggiante movimento, pensando a come fare ad avvicinarla. Sentendoti le guance in fiamme e parecchio scombussolato, sei tornato a concentrarti sui versi, sperando così di calmarti. Hai contato: “1-1-2-3-5-8-13”. Fibonacci docet. Hai scritto: “… tu/sì/stella/fugace/resta immobile/vorrei solo ammirarti/in eterno, ammesso che eternità esista!”. Hai ripreso il controllo, così hai nuovamente rivolto lo sguardo verso di lei e, mentre una dolce musica viene trasmessa su tutto l’aereo, con decisione ti sei alzato e ti sei incamminato verso la sua poltroncina, col desiderio di parlarle, di chiederle se anche lei ricordasse qualcosa di quella notte e, soprattutto, di baciarla. Da questo momento in poi i ricordi si fanno confusi. Un sordo boato. L’aereo inizia a ballare, come se ai comandi non ci fosse più nessuno, poi perde quota. Urla e confusione. Il caos più totale! State precipitando! Le hostess vi pregano di indossare i salvagente. Una di loro ha le lacrime agli occhi. E’ terrorizzata, lo vedi bene. L’aereo inizia a precipitare. Perdi i sensi. Quando ti risvegli, sei in acqua, assieme agli altri passeggeri. Miracolosamente nessuno di voi è ferito gravemente. Grazie ai salvagente state a galla in mezzo ai rottami dell’aereo. Qualcuno indica una spiaggia. Nuotate a fatica verso la salvezza.