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“STRINGERE LA CINGHIA”

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“STRINGERE LA CINGHIA”
www.primastampa.it Anno XV 18 Settembre 2015 n. 48
Autorizzazione n° 5/01 del 20 febbraio 2001 del tribunale di Velletri
IN REGALO
una edizione di
“VALLE TIBURTINA”
“STRINGERE
LA CINGHIA”
Sugli esemplari che proliferano
l’ex Provincia ha dato mandato
di “attivare il controllo tramite
abbattimento”: Federcaccia
propone la “via del fucile”, ma
gli ambientalisti vogliono solo
la “cattura con trappole e la
vendita di animali vivi”.
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LA FAUNA SELVATICA
APPROFONDIMENTO/1
18 Settembre 2015
Contro la proliferazione, via al mandato del Settore Caccia della Città Metropolitana per attivare il controllo
Cinghiali, per fargli stringere la cinghia
l’ex Provincia punta “all’abbattimento”
di Marco Marchetti
S
tringere la cinghia sui cinghiali debordanti nel Lazio. Non solo con le
catture selettive, ma anche con "la via del
fucile", come chiede Federcaccia. E Marco Palumbo, delegato alla caccia della
Città Metropolitana di Roma, annuncia
di aver "dato mandato di attivare, nel più
breve tempo possibile, il controllo tramite abbattimento dei cinghiali nel territorio della ex Provincia". Nella capitale "la
via Cristoforo Colombo di notte è invasa
anche da cinghiali", denuncia Assotutela. A Fiuggi sono arrivati vicino alle Terme di Bonifacio. E nei 13 parchi laziali
"si riproducono indisturbati- avverte il
commissario straordinario di BraccianoMartignano, Giuseppe Curatolo, in un
appello al presidente Nicola Zingarettidai parchi escono per frequentare le campagne e talvolta perfino i piccoli centri
urbani". Ma "prima di arrivare a sparare
in un'area, che sia protetta o meno, densamente abitata come questa– spiega il
commissario del Parco dei Castelli, Sandro Caracci– bisogna pensarci bene, non
si può essere superficiali su questi temi".
Secondo il sindaco di Ariccia, Emilio
Cianfanelli, "la situazione è peggiore nei
Castelli. Questo è il momento critico, migliaia di scrofe hanno partorito". Cianfanelli chiede l'ausilio dei "selecontrollori
per censimento e caccia di selezione".
Ma il commissario Caracci ribatte: "l'uso
del termine "selecotrollori" è improprio,
in quanto le persone sono state formate
per aiutare il Parco nel controllo numerico e non per svolgere caccia selettiva che,
in ogni caso, è l'ultima delle misure ipotizzabili". Anche davanti agli "ormai frequentissimi incidenti stradali, che potrebbero provocare, come già purtroppo
occorso altrove, la perdita di vite umaneavverte il commissario di BraccianoMartignano- Il nostro Parco soffre ormai,
per i massicci danni che i cinghiali arrecano all'agricoltura, di un livello di indebitamento economico assolutamente insostenibile per il nostro esiguo bilancio".
Danni subiti anche da "aziende agricole
d'eccellenza, che hanno rinunciato a produrre olio pregiato e vino su migliaia di
ettari", conclude Curatolo. Nessuna presa
di posizione, invece, dai due parchi della
ValdAniene, Simbruini e Lucretili. Il
prossimo 2 ottobre il Parco Monti Simbruini ha organizzato una serata dedicata
al censimento al bramito del cervo (in seguito alla reintroduzione effettuata a partire dal 2008, con al liberazione di 52
esemplari). Mentre risale al febbraio
2014 il corso di formazione per coadiuvanti nelle attività di controllo numerico
del cinghiale. Nell’aprile scorso il Parco
più grande del Lazio, che distribuiscemateriali per la realizzazione di recinzioni
classiche ed elettrificate, ha sborsato quasi 50mila euro di risarcimenti per i danni
provocati dagli animali selvatici a coltivazioni e allevamenti. Danni risalenti al
2011. Da allora, per mancanza di risorse
economiche, non è stato più in grado di
liquidare i danni nonostante le numerose
richieste trasmesse alla Regione. 6.831
euro da distribuire ad oltre 40 agricoltori,
mentre è stato liquidato un acconto del
50% per i danni causati dalla fauna selvatica al patrimonio zootecnico subiti nel
periodo tra gennaio e dicembre 2011 per
un importo di 42.085,80 euro da distribuire a oltre 70 allevatori. La stagione venatoria nel Lazio si aprirà il prossimo 20
settembre e si concluderà il 31 gennaio
2016, ma per i cinghiali solo dall'1 novembre al 31 gennaio con un carniere di
due capi. L'assessore regionale all'Agricoltura, Sonia Ricci, dice di aver "individuato circa 10 milioni di euro per mettere in sicurezza e prevenire i danni". La
Coldiretti manifesterà il 29 settembre a
Roma per chiedere interventi definitivi.
Negli ultimi dieci anni il numero dei cinghiali presenti in Italia è praticamente
raddoppiato poiché secondo l'Ispra sul
territorio nazionale sarebbero stati presenti non meno di 600.000 cinghiali nel
2005 per passare a 900.000 nel 2010 ed
ora nel 2015 sono oltre il milione secondo le stime della Coldiretti.
E’ stato ritrovato ai confini dell’area protetta: si attendono gli esiti dell’esame autoptico per stabilire le cause del decesso dell’esemplare
Vicovaro, un lupo morto alle porte del Parco dei Lucretili
I
l corpo di un lupo è stato rinvenuto nei pressi di Vicovaro ai confini del Parco dei Monti Lucretili. Si
tratta di un esemplare intorno ai 3-4
anni di vita che non presenta, ad un
primo esame, segni di debilitazione.
Per le cause della morte bisognerà
attendere l’esame autoptico. Apparentemente l’animale non presentava
segni visibili di colpi di arma da fuoco. “Da verificare la causa della morte, sospetto la peggiore, per mano
dell'uomo. Gestire un Parco Naturale
vuol dire anche lottare contro i pregiudizi o peggio contro miseri interessi”, ha commentato il commissario del Parco, Marcello Vasselli. Secondo l’ultimo monitoraggio sulla
presenza dei lupi nella provincia romana nel periodo 2011 – 2013 sono
stati 13 gli esemplari morti recuperati. In base ai referti necroscopici, le
cause di mortalità non sembrano variare rispetto alla casistica osservata
nel periodo precedente. Considerando l’intero periodo dal 2000 al 2013,
gli incidenti con i veicoli rappresentano ancora la prima causa di morte
nota (28%) per i lupi rinvenuti morti
; seguono i decessi dovuti a trappole
e/o arma da fuoco (18%) e quelli per
mezzo di veleno (8%); del resto, nella maggior parte dei casi lo stato di
conservazione della carcassa o le
metodologie autoptiche utilizzate
non hanno consentito di risalire alla
causa del decesso (45% dei casi). Su
base comunale (ad inclusione dei comuni ricadenti nel sistema di AAPP
provinciale) la distribuzione degli
esemplari di lupo morti (61 nel periodo 2000-2013) non è omogenea; il
34% (n=21) delle carcasse è stata
rinvenuta in soli 5 comuni (Segni,
Capranica Prenestina, Cervara di
Roma, Vallepietra, Palombara Sabina). “Le segnalazioni di presenza infatti si continuano a registrare in modo continuativo a livello dei comprensori geografici in cui la presenza
della specie è stata ipotizzata più o
meno stabile, ovvero nei Monti Simbruini, nei Monti Lucretili, nei
Monti Prenestini/Ruffi e nei Monti
Lepini”.
APPROFONDIMENTO/2
18 Settembre 2015
Selezionati dal Comitato nazionale dell’ex ministro Barca per migliorare sanità, istruzione e trasporti
Regione: i 22 Comuni dei “Monti Simbruini” tra le
4 aree interne da finanziare contro lo spopolamento
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LA REGIONE
COSA SONO LE AREE INTERNE - Le
Aree Interne rappresentano una parte ampia
dell’Italia– circa tre quinti del territorio e poco meno di un quarto della popolazione –
assai diversificata al proprio interno, distante da grandi centri di agglomerazione e di
servizio e con traiettorie di sviluppo instabili ma tuttavia dotata di risorse che mancano
alle aree centrali, con problemi demografici
ma anche fortemente policentrica e con forte potenziale di attrazione. L'Italia nel Piano
Nazionale di Riforma ha adottato una Strategia per contrastare la caduta demografica
e rilanciare lo sviluppo e i servizi di queste
aree attraverso fondi ordinari della Legge di
Stabilità e i fondi comunitari. La mappatura
finale è principalmente influenzata da due
fattori: i criteri con cui selezionare i centri di
di Michela D’Andrea
S
e da una parte si combatte il sovraffollamento di cinghiali, dall’altra si cerca di
contenere lo spopolamento dei residenti nell’area protetta dei Monti Simbruini. Ed oltre
i confini dei 7 Comuni del Parco: sono 22,
infatti, i municipi ricompresi nell’area interna dei Simbruini, selezionata insieme ad altre 3 nel Lazio (Valle del Comino, i Monti
Reatini, l'Alta Tuscia-Antica Città di Castro)
ritenute ammissibili dal Comitato Nazionale aree interne (presieduto dall’ex ministro
Fabrizio Barca) per accedere alle opportunità offerte dalla Strategia nazionale aree interne nei diversi cicli che si succederanno
nel periodo di programmazione 2014-2020.
A comunicarlo la regione Lazio spiegando
che la mission della strategia nazionale è il
rilancio di quelle zone del Paese più distanti dai grandi centri di agglomerazione e di
servizio e caratterizzate da un alto indice di
spopolamento. Con la delibera di Giunta inizia dunque il percorso di definizione della
strategia dell'area prototipo che per questo
primo ciclo è la Valle del Comino. Le risorse nazionali previste dalla legge di stabilità,
pari a 3,7 milioni, di cui potrà usufruire intanto quest'area, sono destinate al potenziamento dei servizi di base nell'ambito della
sanità, dell'istruzione e dei trasporti. Il progetto di sviluppo che sarà elaborato dall'area
prototipo, supportato dalle strutture regionali, sarà integrato con ulteriori risorse a valere sulla programmazione regionale unitaria,
in particolare su quelle dei programmi finanziati dai fondi europei per il periodo
2014-2020. Le stesse modalità varranno applicate nei successivi cicli della Strategia nazionale alle altre aree interne che nell'immediato avranno comunque il supporto tecnico
delle strutture regionali per essere pronte
nella fase di progettazione.
offerta di servizi e la scelta delle soglie di distanza per misurare il grado di perifericità
delle diverse aree. A tale proposito, la classificazione dei comuni è stata ottenuta sulla
base di un indicatore di accessibilità calcolato in termini di minuti di percorrenza rispetto al polo più prossimo. Le fasce che si
ottengono sono calcolate usando il secondo
e terzo quartile della distribuzione dell’indice di distanza in minuti dal polo prossimo,
pari circa a 20 e 40 minuti. È stata poi inserita una terza fascia, oltre 75 minuti, pari al
95-esimo percentile, per individuare i territori ultra periferici
LA REGIONE DAL 2007 NON FINANZIA IL PROGRAMMA STRAORDINARIO SULLA VALDANIENE
Ma da 8 anni non attua la sua legge...
La Regione che ora annuncia l’ammissione dei 22 Comuni dell’area vasta
dei Simbruini tra le 4 “ritenute ammissibili dal Comitato Nazionale aree interne
per accedere alle opportunità offerte dalla Strategia nazionale aree interne”, quindi
fondi europei e statali per “il rilancio di quelle zone del Paese più distanti dai grandi
centri di agglomerazione e di servizio e caratterizzate da un alto indice di spopolamento”, è lo stesso ente che, da ben 8 anni, non finanzia la sua stessa legge (“Programma straordinario di interventi urgenti nella Provincia di Roma per la tutela e
lo sviluppo socio-economico e occupazionale della Valle dell’Aniene”). La norma, varata nel 2007, voleva “contrastare e invertire i
processi di calo demografico ed occupazionale nonché di abbandono della residenza nei comuni della Valle dell’Aniene”, ma in 8 anni non è mai stata finanziata, a differenza dell’analoga legge per la salvaguardia del Litorale laziale. Ed è la stessa Regione, che ora
annuncia le risorse nazionali destinate al “potenziamento dei servizi di base nell'ambito della sanità, dell'istruzione e dei trasporti”,
ad aver quasi dimezzato nel dicembre scorso i posti letto per acuti (da 76 a 40) nell’unico ospedale che serve proprio questa area interna “periferica”. Una Regione, dunque, dalla doppia personalità: quando si tratta dei suoi fondi taglia senza pietà, mentre se i finanziamenti sono statali o europei si ricorda magicamente delle distanze delle “aree interne” e dello “spopolamento”...
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IL RIENTRO DEI PENDOLARI
APPROFONDIMENTO/3
18 Settembre 2015
L’età media rasenta la massima prevista (15 anni). Al Deposito di Subiaco ne verranno assegnati 13
Cotral, i bus sono al limite della vita tecnica: 14,96
anni (e quelli nuovi arriveranno solo a fine 2015)
di Remo Ilari
D
opo aver viaggiato con aerei nuovi,
navi accessoriate, treni ad alta velocità ed auto scattanti è stato frustrante
per i pendolari il rientro al lavoro dopo le
ferie estive a bordo dei 1542 autobus del
Cotral, che hanno 23mila anni sul torpedone: 14,96 anni di media ciascuno. I più
vecchi hanno 31 anni (sono del 1984),
quasi la metà risalgono al secolo scorso
(678) e la gara d’appalto per i nuovi, annunciata sin dal marzo 2013, scadrà il 30
settembre, ma con l’arrivo dei primi
mezzi previsto solo “per fine anno”. Nel
frattempo Cotral ha registrato “un significativo incremento delle spese di manutenzione in parte dovuto agli effetti di un
ulteriore incremento dell’età media della flotta già molto elevata”. Che è al limite della vita tecnica (15 anni) prevista
per i bus (“in contrasto con le vigenti
normative", come ha ammesso nella relazione al suo bilancio la stessa Cotral
LA FLOTTA COTRAL
Patrimonio Spa). Anche “i reclami pervenuti, che sono stati 1.765, sono in sensibile crescita rispetto all’anno precedente e in continuità con il trend registrato
negli ultimi anni. La regolarità del servizio rimane tra le cause più ricorrenti dei
disservizi con un’incidenza del 54% sul
totale, a seguire la qualità e comfort di
viaggio al 22,5% e il comportamento del
personale al 19,2%”, ammette Cotral.
Che ha chiuso il bilancio con “un utile
pari a € 256.006 e ingenti crediti vantati
nei confronti di ATAC Spa derivanti dalla ripartizione delle vendite dei titoli di
viaggio integrati”. Il 31 dicembre prossimo, come previsto dal piano di razionalizzazione della Regione, la società Cotral Patrimonio verrà chiusa. L'azienda
regionale di trasporto pubblico extraurbano ogni giorno serve quasi 6 milioni di
utenti e raggiunge 376 Comuni nel Lazio
con 8.735 corse di linea (ma negli anni
scorsi Cotral è stata costretta a tagliare oltre 3 milioni di chilometri di corse). Entro il 2017 saranno acquistati 415 bus di
ultima generazione, per un costo di 96
milioni in tre anni. La prima tranche di 26
milioni è già stanziata e per fine 2015 sono annunciati gli arrivi delle prime 110
vetture, che saranno distribuite su tutte le
rotte che collegano i Comuni limitrofi alla capitale lungo il Gra. Nel 2016 saranno
acquistati 150 autobus per un importo di
circa 36 milioni di euro e nel 2017 altri
265 autobus per un importo di 60 milioni
di euro. Si tratta di 300 autobus da 12 metri, 100 bipiano a pianale ribassato con
pedana, 15 autobus di 7,5 e 8,5 metri di
lunghezza. Complessivamente l'offerta
sara' potenziata per 5000 posti aggiuntivi
sulla flotta di Cotral Spa. Il Deposito di
Tivoli, come indicato nella tabella in alto,
riceverà in dotazione 11 nuovi autobus. Il
nuovo piano prevede anche un risparmio
sulla manutenzione dei mezzi, che costa
alla Regione 50 milioni l'anno: non sarà
più affidata a esterni ma alle società fornitrici e si passerà dagli attuali 70 a 30
centesimi al km, con un taglio del 60%.
TRISTE BINARIO - Ma se i pendolari
su gomma piangono, quelli sul ferro non
ridono. L’ancora unico binario della Fr2,
infatti non solo è triste e solitario, ma an-
che inadeguato, come protesta l’ex presidente del Cotral, Domenico De Vincenzi,
attuale consigliere comunale di minoranza (Pd) al Comune di Guidonia. “Non si
comprende per quale motivo il treno regionale 7325, che parte da Sulmona alle
5.57, e transita a Guidonia verso alle 8.18
circa, diretto a Roma Termini, dal 31 agosto non effettui più la fermata”.
E I WRITERS “RITINTEGGIANO” Tre giovani writers, che il 27 agosto scorso imbrattarono pesantemente i muri e le
strutture della stazione ferroviaria di Bagni di Tivoli, hanno ripulito ed eliminato
i segni della loro bravata. E tutto a proprie spese. I 3 giovani furono sorpresi in
flagranza di reato. Rete Ferroviaria Italiana, d’intesa con i carabinieri di Tivoli,
ha deciso di rinunciare all’azione legale
nei loro confronti, proponendo ai 3 di
svolgere i lavori di ripulitura. “Un modo
nuovo, questo, per ribadire un concetto
vecchio, ma sempre valido: i beni comuni appartengono a tutti noi e chi ne usufruisce è chiamato a rispettarli”, commenta l’azienda ferroviaria.
18 Settembre 2015
VALDANIENE
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Il nuovo comandante, trentenne messinese, arriva dopo 4 anni alla guida del Nucleo operativo di Pozzuoli
Cambio della guardia alla compagnia sublacense:
il capitano Gianfranco Galletta sostituisce Falzone
CARABINIERI
C
ambio della guardia alla guida della
Compagnia dei carabinieri di Subiaco: il capitano Gianfranco Galletta ha preso il posto del collega Alessio Falzone,
nominato al comando dell’arma di Nuoro. L’ufficiale, di origine messinese, ha 30
anni e proviene dalla compagnia di Pozzuoli, dove per 4 anni ha diretto il Nucleo
operativo e radiomobile. Nell’area Flegrea il capitano Galletta ha messo a segno
operazioni contro i clan camorristici Longobardi-Beneduce e Polverino, arrestando anche per estorsione il ras di Quarto,
Nicola Palumbo. Il nuovo comandante
della compagnia sublacense, laureato in
Giurisprudenza alla scuola di Modena, ha
anche assicurato alla giustizia gli assassini di una anziana campana, uccisa durante una rapina, ed ha operato decine di arresti tra i clan partenopei dediti all’usura
ed al racket.
L’INTERVISTA - PARLA IL CAPITANO ALESSIO FALZONE
“Abbiamo fatto tanto, ma molto c’è
ancora da fare nella ValdAniene”
“Abbiamo fatto tanto, ma tanto ancora c’è da fare”. Questo il bilancio del capitano
Alessio Falzone dei suoi anni alla guida della Compagnia dei carabinieri di Subiaco,
da mercoledì 16 nuovo comandante dell’arma a Nuoro.
Comandante, un bilancio di questi anni di servizio appena conclusi: quali sono
i risultati ottenuti e gli aspetti da migliorare?
«Il giudizio è positivo. Abbiamo fatto tanto anche se tanto ancora si potrebbe fare.
E’ stato un periodo impegnativo soprattutto sotto il punto di vista della polizia giudiziaria, che ha portato a vari arresti sul nostro territorio. Partiamo dal 2013 con
la truffa di un cittadino che, offrendo posti di lavoro al Cotral si è indebitamente preso circa 1 milione e mezzo di euro, bluffando 3-400 persone».
Uno degli ultimi casi importanti, in ordine di tempo, riguarda l’assenteismo al
Distretto sanitario di Subiaco: com’è la situazione?
«Quella è stata una operazione complessa che ha portato 6 persone ai domiciliari,
poi sospesi o licenziati, e 26 a piede libero. Inoltre l’Asl ha cambiato in seguito i dirigenti di tutti gli ospedali e le aziende sanitarie. Ricordo poi il rave party a Vallinfreda nel luglio 2013 con 1.200 denunciati; ma anche i due bambini persi a Monte Livata e ritrovati il 1 gennaio 2014, tra l’altro in concomitanza con il Bicentenario
della fondazione dell’Arma dei Carabinieri».
E l’arresto di un promotore finanziario di Subiaco nel settembre dello scorso anno: a che punto è l’inchiesta?
«Quell’uomo ha truffato un centinaio di persone, è accusato d’aver preso 600 mila euro indebitamente».
Diamo ora uno sguardo al prossimo futuro: secondo un rapporto della Polizia,
il Sacro Speco è uno degli obiettivi a rischio Isis. Quali sono le eventuali misure
in difesa prese o da prendere?
«E’ difficile prevedere da dove arriverà l’eventuale minaccia, ma quello che facciamo noi è una attività informativa ad ampio raggio con le stazioni del territorio,
dislocate in quasi ogni piccolo Comune. Grazie a loro riusciamo ad identificare
lo straniero, perché i comandanti locali conoscono il proprio territorio come le
proprie tasche. Finora non sappiamo se la minaccia terroristica diventi concreta o meno, ma quello che sappiamo è che l’Arma lavora in costante contatto con
tutte le stazioni sparse sul territorio”.
Che messaggio lascia al suo successore?
“Al mio posto c’è il Capitano Gianfranco Galletta, proveniente da una realtà importante come quella di Pozzuoli, esperto di criminalità organizzata. A lui posso
solo dire di continuare come ha fatto finora, perché in fin dei conti tutti noi carabinieri lavoriamo per qualcosa di tangibile”.
Fabiola Poggi
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LA SALUTE
VALDANIENE
18 Settembre 2015
Ma all’assemblea hanno partecipato solo 9 Comuni (e Subiaco ha abbandonato i lavori senza intervenire)
Ospedale, riparte da Cervara la protesta contro i
tagli e la disparità di trattamento con Bracciano
R
iparte da Cervara, il Comune più alto della provincia romana, la protesta per i tagli inferti all’ospedale di Subiaco. Il 28 agosto scorso, infatti, si è tenuta un’assemblea promossa dal Comune. L'incontro si è aperto con una dura requisitoria del sindaco, Giovanni Mitelli,
che ha parlato di “istituzioni ed amministratori tanto dormienti sul territorio da
non riuscire più a dare il necessario sostegno alle iniziative, alle proposte ed alle azioni concrete promosse dai cittadini
come è accaduto per la presentazione di
ricorsi”. Il sindaco ha poi denunciato il
fatto che sulla vicenda dell'ospedale di
Subiaco “qualcuno ha giocato la partita
su tavoli separati magari con l'occhio rivolto alla sanità convenzionata presente
nel nostro territorio”. Erano presenti i
sindaci dei Comuni di Affile, Arcinazzo,
Cineto, e Riofreddo. Oltre al presidente
della X Comunità montana ed ai rappresentanti istituzionali dei Comuni di Subiaco, Roccagiovine, Roviano ed Anticoli Corrado. Ma poi gli amministratori sublacensi (il vicesindaco Vincenzo Ciaffi,
il delegato alla Sanità Michele Acqui e la
presidente del Consiglio comunale, Claudia Di Pasquali) hanno anticipatamente
abbandonato l’assemblea senza intervenire. L'incontro è terminato con l'impegno da parte del presidente della Comunità Montana di “convocare la conferenza dei Sindaci allargata alla partecipazione (attiva) dei comitati promotori di ricorsi quanto prima” per approvare una
petizione, proposta dai cittadini che già
hanno promosso il ricorso straordinario
al presidente della Repubblica, al commissario della Sanità, Nicola Zingaretti.
Ma l’incontro, 20 giorni dopo l’assemblea di Cervara, ancora non è stato con-
ECCO IL TESTO DELL’ORDINE DEL GIORNO, CHE DIVENTERA’ UNA PETIZIONE ONLINE DEI RESIDENTI DELLA VALDANIENE
Quello che segue è il testo dell’ordine
del giorno proposto dai cittadini nell’assemblea di Cervara, che diventerà
una petizione online sottoscrivibile da
tutti i residenti della ValdAniene:
PREMESSO che il Decreto del Commissario ad acta n.U00412/2014,
avente ad oggetto “Attuazione Programmi Operativi 2013-2015 di cui al
Decreto del Commissario ad acta n.
U00247. Adozione del documento tecnico inerente: “Riorganizzazione della rete ospedaliera a salvaguardia degli obiettivi strategici di rientro dai
disavanzi sanitari della Regione Lazio”, pubblicato sul B.U.R.L. n.97 del
4 dicembre 2014, ha riconvertito i nosocomi “Angelucci” di Subiaco e “Padre Pio” di Bracciano, declassandoli
da “Ospedali sede di Pronto Soccorso” in “Presidi ospedalieri in zone
particolarmente disagiate”, con il
conseguente passaggio da 76 posti let-
to per acuti a 40;
CONSIDERATO che il successivo Decreto del Commissario ad acta n.
U00197, avente ad oggetto la “Rimodulazione offerta ospedaliera della ASL
Roma F. Modifica del DCA n.
U00412/2014 avente ad oggetto "Rettifica DCA n. U00368/2014 avente ad oggetto "Attuazione Programmi Operativi 2013-2015 di cui al Decreto del Commissario ad Acta n. U00247/2014. Adozione del documento tecnico inerente:
"Riorganizzazione della rete ospedaliera a salvaguardia degli obiettivi strategici di rientro dai disavanzi sanitari della Regione Lazio", pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio del
28 Maggio 2015 n. 43, ha fatto “rimodulare l’offerta ospedaliera della ASL
Roma F, in un Polo Ospedaliero Unificato Civitavecchia-Bracciano, confermando per lo Stabilimento di Civitavecchia la funzione di Ospedale sede di
Dea I ed assegnando allo stabilimento
di Bracciano, a seguito dell’incremento
dei posti letto di area chirurgica, la funzione di Ospedale sede di Pronto Soccorso; e di rimodulare l’offerta di posti
letto nei due stabilimenti così come contenuto nella tabella allegata, parte integrante del presente provvedimento, che
sostituisce quelle presenti nel DCA
n.U00412/2014, assegnando allo Stabilimento di Civitavecchia 173 posti letto
di cui 45 ordinari di area chirurgica indistinta e 6 di terapia intensiva ed allo
Stabilimento di Bracciano 57 posti letto
di cui 25 ordinari di area chirurgica indistinta, 2 di terapia intensiva post-chirurgica, nonché n. 4 posti tecnici di Osservazione Breve Intensiva (OBI).
CHIEDE pari dignità ed eguale trattamento per i due nosocomi “Angelucci”
di Subiaco e “Padre Pio” di Bracciano,
sollecitando al Commissario ad Acta
l’adozione di un nuovo Decreto, analogo al n. U00197 del 21 maggio 2015
(pubblicato sul Bollettino Ufficiale del-
la Regione Lazio del 28 Maggio 2015 n.
43), che disponga una equivalente “Rimodulazione offerta ospedaliera della
ASL Roma G. Modifica del DCA n.
U00412/2014, in un Polo Ospedaliero
Unificato Tivoli-Subiaco, confermando
per lo Stabilimento di Tivoli la funzione
di Ospedale sede di Dea I Livello ed assegnando allo stabilimento di Subiaco,
a seguito dell’incremento dei posti letto
di area chirurgica, la funzione di Ospedale sede di Pronto Soccorso” (con l’assegnazione allo Stabilimento di Subiaco
della stessa dotazione concessa a quello
di Bracciano dal Decreto U00197 del 21
maggio 2015: 57 posti letto di cui 25 ordinari di area chirurgica indistinta, 2 di
terapia intensiva post-chirurgica, nonché n. 4 posti tecnici di Osservazione
Breve Intensiva OBI, con la conseguente riacquisizione della classificazione di
“ospedale sede di Pronto Soccorso”).
VALDANIENE
18 Settembre 2015
Il nuovo reparto, annunciato “entro luglio”, non ha aperto i battenti. E Medicina è ancora accorpata
“Trapianto” di chirurghi in prestito da Monterotondo
Però non ci sono medici per aprire la Lungodegenza
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LA SALUTE
fa ricorso all’ingaggio a gettone di medici ed infermieri, in trasferta dall’ospedale
di Tivoli. Ma, almeno per la Dialisi, non è
una novità: il servizio sin dalla sua istituzione, nel 2008, va avanti a gettoni da 50
euro l’ora per i medici e 25 per gli infermieri. Nel 2012 l’Asl fece fare un corso
ad alcuni paramedici di Subiaco per risparmiarsi le onerose trasferte dei colleghi tiburtini, ma poi quesgli stessi infermieri sono stati trattenuti proprio all’ospedale di Tivoli per coprire le carenze
dell’unico Dea di primo livello aziendale.
Ed ora l’Asl ha deliberato le “ore necessarie in regime di intramoenia per un valore complessivo massimo pari a 2208 ore
per il periodo giugno-dicembre 2015 per
il personale medico (pari ad € 132.480) e
di Tommaso Marsella
S
olo grazie al “trapianto” provvisorio
dei chirurghi in prestito dall’ospedale di Monterotondo (dove sono in corso i
lavori di ristrutturazione in vista del Giubileo), è scongiurata, almeno fino a Novembre, l’amputazione del reparto di
Chirurgia sublacense, rimasto sotto organico dopo il pensionamento di un medico. Con buona pace delle promesse del
giugno scorso, quando il responsabile
della sanità regionale, Alessio D’Amato,
insieme al direttore generale dell’Asl Rm
G, Giuseppe Caroli, assicurarono “l’immediato reintegro del personale in via di
pensionamento”.
LA LUNGODEGENZA “ALLUNGA”
Sempre a giugno i due dirigenti sanitari
annunciarono la “Apertura della lungodegenza entro il mese di luglio con integrazione di adeguato personale medico
ed infermieristico (avanzate dalla ASL
allo scopo richiesta di deroga per 2 medici, 12 infermieri, 6 oss)”. Ma il trionfale annuncio è stato mestamente smentito dai fatti: nessuna inaugurazione, tutto rinviato, però stavolta senza nuovi comunicati di Regione, Asl e Comune di
Subiaco. I quali, l’11 maggio scorso, dopo lo smantellamento del reparto di Rianimazione, avevano annunciato anche
l’installazione di una “Centrale di monitoraggio con telemetria per il controllo
anche a distanza dei principali parametri
vitali (frequenza cardiaca, pressione arteriosa, frequenza respiratoria e saturazione periferica in ossigeno) in collegamento con tre monitor”. I “Presidi per
ventilazione non invasiva” e i “presidi
per ventilazione invasiva comprendenti
un ventilatore di emergenza alimentato
da una fonte di ossigeno senza alimentazione elettrica e pertanto adatto anche
agli spostamenti, e un ventilatore a tecnologia avanzata anch’esso adatto a situazioni di emergenza, di dimensioni
contenute e dotato di carrello per il tra-
sporto in qualsiasi unità operativa”. Ma, 4
mesi dopo quell’annuncio, ancora non sono state attivate tutte le apparecchiature
promesse. I 3 monitor della “Centrale di
monitoraggio” sono talmente obsoleti che,
oltre a non funzionare, non hanno pezzi di
ricambio disponibili sul mercato.
MEDICINA ANCORA ACCORPATA Anche il reparto di Medicina è ancora accorpato e semi-dimezzato (da 32 a 19 posti letto), con conseguente stazionamento
in Pronto soccorso fino a 20 barellati, in
attesa per ore e giorni nell’astanteria aspettando la liberazione di un posto o il trasferimento in altri ospedali.
“GRAVE CARENZA” AL PS - Una situazione critica peggiorata dalla fine delle
ore dei “medici a gettone”, assicurati fino
al luglio scorso per “far fronte alle problematiche nei 5 Pronto soccorso dell’azienda, dovute alla grave carenza di
personale medico”. Sino a due mesi fa
l’Asl Rm G “per poter coprire i turni di
servizio ed evitare la interruzione di pubblico servizio”, ha fatto ricorso infatti alla “attività aggiuntiva per 830 ore mensili” per coprire i buchi nei turni dei Ps di
Tivoli, Colleferro, Palestrina, Monterotondo e Subiaco, con una spesa complessiva di 166 mila euro.
DIALISI SINO A FINE ANNO - Anche
per continuare ad assicurare il servizio
Dialisi, almeno sino alla fine dell’anno
(non è previsto dal nuovo decreto) l’Asl
2208 per il personale infermieristico (pari ad € 48.576), per un totale complessivo di € 181.056”, ossia ad un costo di oltre mille euro al giorno per i 180 da coprire sino a fine anno.
L’EDITORIALE - DA OLTRE 20 GIORNI SI ATTENDE LA PROMESSA RIUNIONE SULL’OSPEDALE
I RITARDI DELLA COMUNITA’ “LONTANA” DELL’ANIENE
Da oltre 20 giorni i cittadini della ValdAniene attendono l’annunciata convocazione dell’assemblea dei sindaci
sull’ospedale di Subiaco promessa il
28 agosto scorso dal presidente della
Comunità Montana dell’Aniene. O,
per meglio dire, della Comunità
“Lontana” perché, ancora una volta,
si è dimostrata distante anni luce dai
problemi del comprensorio. Non è
bastato neanche l’ordine del giornopetizione (a pagina 6), già stilato dai
cittadini promotori del ricorso straordinario al presidente della Repubblica, e sul quale sia il presidente Luciano Romanzi che i 5 sindaci presenti il 28 agosto all’assemblea di
Cervara si sono detti d’accordo, per
convocare subito i primi cittadini dei
31 Comuni per chiedere a Zingaretti, come recita la petizione, “pari dignità ed eguale trattamento per i due
nosocomi “Angelucci” di Subiaco e
“Padre Pio” di Bracciano, sollecitando al Commissario ad Acta l’adozione di un nuovo Decreto, analogo al n.
U00197 del 21 maggio 2015”. Ossia il
provvedimento che ha cancellato per
Bracciano gli sessi tagli inferti a Subiaco (rimasto l’unico ospedale della provincia ad essere declassato a “presidio
di area disagiata” dopo il salvataggio in
extremis decretato anche per Monterotondo). Quel decreto è arrivato dopo la
sospensiva del Tar concessa ad aprile (i
giudici amministrativi hanno “ritenuto
la sussistenza di gravi motivi di danno
connessi alla attuazione dei decreti di
riorganizzazione della struttura ospedaliera di cui all’odierno ricorso”). Motivazioni che spinsero Zingaretti a non
attendere la sentenza, prevista dopo
l’udienza di merito fissata per luglio,
proponendo il nuovo decreto in cambio
del ritiro del ricorso da parte dei Comuni del Braccianese. Ricorso che i Comuni della ValdAniene invece non hanno voluto fare (e quando lo hanno fatto,
come 5 anni fa contro il precedente, assurdo Decreto 80 della Polverini, non
hanno mai chiesto la fissazione dell’udienza di merito e così presto verrà
dichiarato perento). Ma ora, a prescindere dal Tar, che ha solo innescato (e
non determinato) la soluzione per Bracciano, tutta politica con la riassegnazione al “Padre Pio” della classificazione
di “ospedale sede di Pronto soccorso” e
17 posti letto in più, non si capisce perché la ValdAniene non chieda altrettanto alla Regione. Sono passati 4 mesi da
questa evidente disparità di trattamento per due ospedali che erano stati accomunati, nel dicembre scorso, dalla
medesima riconversione. La Regione ha
fatto così “figli e figliastri” e nessun sindaco, a partire da Subiaco (che diserta
anche gli incontri, con i suoi delegati
che li abbandonano senza neanche intervenire...), si è preso la briga di protestare e chiedere pari dignità. Se un
briciolo ne è rimasta alla Comunità
Montana, convochi il promesso incontro e faccia di quella petizione il cavallo di battaglia per una rivendicazione
comprensoriale da portare a Zingaretti, da cui bisogna esigere la “riparazione” al torto subito.
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VALDANIENE
18 Settembre 2015
Per risonanze, esami dell’addome, ecodoppler e mammografie nessuna struttura rispetta i limiti di legge
L’INCHIESTA
4 liste fuori pista nel Lazio: tutte oltre i tempi previsti
Attese record a Subiaco: 356 giorni per un’ecografia
di Maurizia Ilari
V
ia alle nuove "Aree di Aggregazione" per le gare d'acquisto
uniche. Mai più, insomma, bandi per
singola azienda: le Asl Rm F, G, di
Rieti e Viterbo dovranno espletare
gare uniche nella nuova "Area 1". Le
Asl romane, insieme alle aziende di
Umberto I, Tor Vergata, Spallanzani,
Ifo, San Camillo-Forlanini, San Giovanni e Sant'Andrea, indiranno bandi unitari per la nuova "Area 2". Così come le Asl Rm H, di Frosinone e
Latina procederanno alle gare aggregate della nuova "Area 3". Per la Regione "la riduzione delle Asl di Roma Capitale da 5 a 3, oltre che alla
riduzione delle spese per gli organi
aziendali (direzioni generali, amministrative e sanitarie), risulterà funzionale per dare piena operatività alle reti ospedaliere dell'emergenza e
tempo-dipendenti". E anche le 3
nuove Aree, "oltre che razionalizzare gli acquisti, permetteranno di uniformare i prezzi dei beni e servizi in
maniera da renderli omogenei tra le
aziende e allo stesso tempo serviranno per la determinazione del fabbisogno e degli effettivi consumi in
rapporto ai volumi di produzione
delle singole Asl". Il presidente, Nicola Zingaretti, sottolinea come la
"ripartizione era bloccata da oltre
vent'anni" tra le Asl romane, mentre
adesso ci saranno "minori costi e
maggiori servizi per i cittadini". Lo
sperano i sempre più pazienti in fila
per esami e visite che, pur non avendo carattere d'urgenza, hanno tempi
da emergenza: ben 126 appuntamenti, di quelli monitorati dallo stesso
Recup regionale, vanno questo mese
oltre i 100 giorni, 60 oltre i 200
giorni e 30 oltre i 300 giorni. Queste
le liste d'attesa nelle strutture sanitarie del Lazio 11 mesi dopo l'annuncio del piano da "7 milioni di euro per 113.388 esami in più: 66mila
riguardano Roma e 47.361 le province". Un programma lanciato nell'ottobre scorso dalla Regione "per
rispondere alle richieste dei cittadini
entro i tempi stabiliti dalla legge"
(30 giorni per le visite, 60 giorni per
gli esami). Ma, per 4 tipi d'appuntamento (risonanze magnetiche, ecografie dell'addome, mammografie ed
ecodoppler), non vi è, almeno per
questo mese, nessuna struttura del
Lazio in grado di rispettare i tempi
previsti dalla norma. Mentre, per altri 3 (ecografia del capo e del collo,
dell'addome superiore e completo)
c'è solo una struttura regionale in
grado di assicurarlo. L’ospedale di
Subiaco si segnala per almeno 3 file
più lunghe: un anno d’attesa per le
ecografie dell’addome superiore
(356 giorni) e del capo e del collo
(354 giorni), oltre ai 151 giorni per
poter effettuare un elettrocardiogramma dinamico. Lunedì 21 gli
operatori del Centro unico di prenotazione incroceranno cuffie, mouse e
microfoni. Quel giorno non fisseranno visite ed esami perché, secondo le
stime dei sindacati, il nuovo bando
unico centralizzato indetto dalla Regione per l'affidamento del servizio
rischia di ridurre fino al 20 per cento degli attuali posti di lavoro. È
quanto sottolineano in una nota congiunta i segretari generali di Cgil,
Cisl e Uil, che denunciano "l'enorme
decremento di risorse stanziate per il
servizio che naturalmente subirà riduzioni, con la conseguente perdita
di posti di lavoro".
LA LETTERA - SULLE LISTE D’ATTESA DEL NOSOCOMIO
“Ma l’Angelucci, con 2 medici, è l’unico
ospedale dell’Asl che fa esami agli esterni”
“Mi s em b ra d overos o p recis are u n a cos a in rif erim en t o all'art ic o l o d i P r i m a S t a m p a " A n g e l u c c i m a g l i a n e r a re g i o n a l e p e r l e
ecografie". Dovrebbe essere un onore essere presenti in quella lis t a i n s i e m e a d a l t r i g r a n d i O s p e d a l i R o m a n i e d e l l a P ro v i n c i a ,
nonostante la maglia nera, visto che l'ospedale di Subiaco è
l ' u n i c o d e i 5 o s p e d a l i d e l l a A S L R M G , c h e p re n o t a e d e s e g u e
E C O G R A F I E A M B U L ATO R I A L I p e r p a z i e n t i e s t e r n i , c h e p ro ven go n o d a t u t t a la R egion e e ch e con l'es igu o n u m ero d i m ed ici in s erv izio ( 2 u n it à) , p er R ad io graf ie ( 15 gg .) /Ecogra f ie/ TA C
( 25 g g. circa) , n on è p os s ib ile ef f et t u are p iu ' d i u n a s ed u t a ecograf ica s et t im an a le. D i q u es t o p art icolare im p ort an t e l'art icolo
n on n è p a rla, ed a ll'occh io d el let t ore n o rm a le, è u n a cos a b ru tt a f ar p art e d i q u ella lis t a. C ert o d i av er f a t t o cos a g ra d it a a d if es a d el n o s t ro Os p ed ale S a lu t o e rin grazio . E' grad it o even t u ale ris co n t ro GR A ZI E. Giu s ep p e C ign it t i”
----------------------------------------------------------------------Gentile Giuseppe Cignitti, innanzitutto grazie per la sua lettera,
ch e den u n cia la car en z a di per s o n ale del r epar to r adiologico d el
nosocomio sublacense. Carenze dell’organico ospedaliero che
“ Pr imaS tampa” d en u n cia in o g n i n u mer o, e s o ven te in s olitu din e
p er ch é s in da ci e s in d acati, ab dican do al lo r o d over e is titu z io n ale,
fanno solo in sporadiche occasioni. E così, nel frattempo, la situ az io n e co n tin u a a p eg gior ar e: da i 3 21 gior n i r ileva ti n el n u mero scorso per un’ecografia all’addome si è infatti passati a 356
g ior n i ( e 35 4 per qu ella del cap o, a f r on te d ei 311 r egis tr a ti il mes e s cor s o) . Q u ello ch e lei, eviden temen te co n ir o n ia, in dica come
“u n on o r e” co r r is pon d e, in vece, s empr e più ad u n on er e p er i f in
tr o pp o p az ien ti, co s tr etti a r ivolger s i alle s tr u ttu r e pr iva te o a diven tar e a n ch e d ei “p en d olar i s a n itar i” in gir o tr a La z io e Ab r u z z o
VALDANIENE
18 Settembre 2015
L’EDITORIALE - Dopo aver smantellato quello funzionante di Subiaco, trasferito al “Parodi”
Cose da matti: l’Asl ha speso un milione e 822 mila
euro per rifare il reparto psichiatrico a Colleferro
DOPO I PROBLEMI CON L’ALTRO MONTALETTIGHE
Ascensore da un mese “fuori servizio”
N
el febbraio scorso il reparto di Psichiatria dell’ospedale di Subiaco è
stato trasferito in quello di Colleferro.
Dove, “per i lavori di realizzazione del
reparto” sono stati spesi un milione e
822 mila euro. L’Asl Rm G per una parte ha fatto “fronte alla spesa con il finanziamento di 641.904 euro concesso
con Decreto U000272 del 19/02/2015”.
Quel decreto è quello che ha istituito la
Rems all’ospedale di Subiaco, proprio
in sostituzione del reparto psichiatrico
poi traslocato a Colleferro, prevedendo
una spesa complessiva di 7 milioni e
576 mila euro. Compresi i 641.904 euro, indicati dal Decreto per il “Potenziamento Dipartimenti di Salute Mentale - Asl Rm G Subiaco” e invece utilizzati dall’azienda per coprire una parte
delle spese di realizzazione del nuovo
reparto psichiatrico di Colleferro (che
fa parte dello stesso, unico Dipartimento di salute mentale dell’Asl Rm G). Lo
spiega la stessa Asl: “le somme assegnate per il potenziamento del Dsm, pari ad euro 641.904, come da decisione
aziendale saranno impegnate per poter
dare inizio ai lavori per la realizzazione
del nuovo reparto Spdc dell’ospedale di
Colleferro”. Ma, invece di dar luogo a
questo risiko di reparti, perché l’Asl
Rm G non ha scelto direttamente Colleferro per la nuova Rems, risparmiandosi i lavori per la creazione di un repar-
L’ospedale non è fortunato con gli ascensori. Da un mese quello
centrale montalettighe è, infatti, “fuori servizio”, mentre l’altro,
dopo i diversi mesi in uso esclusivo alla Rems, ora è “riservato ad
uso interno”. Così è stato disposto dai carabinieri del Nas dopo il sopralluogo compiuto all’Angelucci a seguito dell’esposto presentato dall’associazione “Cittadini contro le mafie” di Subiaco. L’ordine di ripristino è arrivato dopo l'integrazione dell'esposto fatto dall’associazione poichè "In
una struttura che risulta già aperta, dunque, si annunciano nuovi cantieri
per “il rinnovo della segnaletica e dei percorsi”, a conferma del problema,
segnalato nell’esposto presentato in data 26/06/2015, relativo alla assicurazione della netta separazione dei percorsi interni, differenziati tra “sporco”
e “pulito”, come prescritto dalle linee guida per la definizione degli standard di sicurezza e di igiene ambientale dei reparti ospedalieri", impossibile da fare senza uno dei due ascensori montalettighe dell’ospedale. Come
dall’agosto scorso, quando è andato fuori uso l’altro montalettighe. Sulla
Rems il Movimento 5 Stelle di Subiaco ha scritto al prefetto Gabrielli. “In
riferimento all'accordo firmato tra la Prefettura di Roma, Regione Lazio e
Asl/Rmg, pubblicato sul Burl del 21/07/2015 della Regione Lazio e nello
specifico, alla fase di sperimentazione di avvio delle strutture del Rems di
Subiaco, che prevede l'accoglienza e il trattamento di numero 5 massimo di
internati per un periodo di due mesi a partire dal 01/07/2015 “ questo accordo non sia stato rispettato. Secondo il Meetup sublacense, “risulta che
da diversi giorni nella struttura del Rems in oggetto, non vi permangono solo numero 05 internati come previsto e predisposto, ma ben si, numero 09”,
facendogli sorgere molti dubbi circa la sicurezza della struttura, che ricordiamo, si trova all'interno dell'ospedale Angelucci. Ma le preoccupazioni
del M5S non si limita solo ai problemi circa la sicurezza della struttura, ma
vengono rivolte anche nei confronti del personale che vi opera. Nella missiva inviata per posta elettronica certificata al Prefetto, si legge infatti che
“gli operatori infermieristici e gli operatori socio sanitari, sono stati incaricati a lavorare per 90 giorni al Rems . Sono stati prelevati con bando e invito volontario, dal personale dell'ospedale di Subiaco, arrecando un danno enorme alla vita quotidiana dei reparti dell'ospedale stesso, che ha già'
forte carenza di personale e a danno dei degenti”.
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LA SALUTE
to (un milione e 822 mila euro) già
funzionante a Subiaco? Dove, invece, è stato smantellato per far posto
alla Rems, con nuovi costi. Come
quelli sostenuti per realizzare un
nuovo reparto psichiatrico presso
l'ospedale di Monterotondo. Perché, così motiva la scelta Zingaretti nel decreto 267 del 25 giugno scorso, “nel territorio della ASL RM "G" risultano attivi
solo 20 posti 1etto in SPDC presso
l'Ospedale "Parodi Delfino" e presso l'
Ospedale San Giovanni Evangelista" a
fronte, considerata la popolazione residente nel 2014 di 481.788 abitanti, dei
48 previsti”. Quindi, ha scritto il commissario Zingaretti in aperto contrasto
con il taglio disposto a Subiaco dal medesimo presidente col decreto 412, ora
emendato proprio dal 267 per il solo nosocomio eretino, “l'AUSL RM "G", al
fine di superare questa gravissima carenza, ha individuato un terzo SPDC
presso l'ospedale di Monterotondo”.
Quindi, ricapitolando: la Regione negli
anni scorsi ha sostenuto le spese per
creare il reparto psichiatrico a Subiaco.
Dove poi viene smantellato per far posto alla Rems, con nuove spese, come
quelle sostenute per creare gli spazi a
Colleferro in cui allocare l’ex Spdc sublacense chiuso a Febbraio. E a Giugno
Zingaretti si accorge della carenza nell’Asl Rm G, ossia solo 4 mesi dopo aver
smantellato un reparto funzionante a
Subiaco, decretando un nuovo reparto
per il vecchio ospedale di Monterotondo (fotina in alto) da ristrutturare, come
accaduto a Colleferro: però non per la
Rems (quella era, evidentemente, da destinare solo a Subiaco, falsamente indicato come “ospedale dismesso” nella
relazione propedeutica che i Ministeri
di Giustizia e Salute illustrarono in Parlamento, mentre all’Angelucci c’era invece un reparto funzionante di 15 posti
letto psichiatrici). Quanto è costata questa scelta ai contribuenti? Quantomeno
il milione e 822 mila euro spesi a Colleferro, per non contare quelle vecchie
sostenute a suo tempo a Subiaco...
La SSD Sublacensis non si ferma:
da settembre anche acqua zumba e ›hy
Riparte la stagione natatoria 2015/2016 piø decisa che mai, con molte
›
no
sueti corsi di nuoto bambini ed adulti, di fitness in acqua e delle ›squad
to,
pallanuoto e salvamento. L agonistica di nuoto, fiore all occhiello della
finalizzazione di una scrupolosa scuola nuoto seguita da allenatori ed i
scuola nuoto bambini parte da un percorso di insegnamento ludico, per po
un multilaterale consolidamento di tutti gli stili. L obiettivo della soc
di far amare questo sport, e con grande passione si impegna nell istruzio
›
gnare al bambino ad apprendere gli schemi motori, a superare limiti
› che
montabili e a rafforzare il proprio carattere. Gli utenti adulti troveran
›
ne nei corsi di nuoto e nelle altre attivit in base al loro livello tec
Lepiø
novit
di quest anno sara
pacchetti personalizzati in orari a loro
congeniali.
18 Settembre 2015
VALDANIENE
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La misura è scattata il 7 settembre: il 3 i Comuni del comprensorio hanno annunciato un ricorso al Tar
Il postino bussa sempre 3 volte (a settimana)
ValdAniene, 12 uffici aperti a giorni alterni
di Maria Pistoia
D
al 7 settembre non c’è più posta per 5 uffici laziali. E, in altri 19, il postino bussa
sempre 3 volte, però per ciascuna settimana:
gli uffici, infatti, aprono solo a giorni alterni.
Questi, in sintesi, gli effetti del "Piano di rimodulazione" di Poste Italiane, avviato con la ripresa post-ferie. Che non è avvenuta, però, per
l’ufficio di San Vittorino, condannato alla chiusura dei battenti come quelli di Petrella Salto,
Tarano, Rocca Sinibalda e del Monte Terminillo, nel Reatino. Mentre riduzioni del 50%
sono scattateper gli uffici di Agosta, Arcinazzo Romano, Casape, Cineto Romano, Jenne, Licenza, Mandela, Pisoniano, Riofreddo, Rocca Santo Stefano, Rocca Canterano, Roiate e Madonna della Pace nella provincia romana, mentre in quella reatina le sedi
di Fara Sabina, Configni, Famignano, Orvinio,
Pozzaglia Sabina e Longone Sabina. Il piano
originario, presentato da Poste Italiane nel febbraio scorso, prevedeva ben 14 soppressioni di
uffici nel Lazio e 27 chiusure a giorni alterni.
Poi le proteste di Comuni, associazioni e sindacati hanno fatto aprire una sorta di trattativa
durata mesi. Il cui esito, però, viene ancora
contestato da sindaci e sindacati. "Si tratta di
un inaccettabile taglio ai diritti sociali perché
verranno penalizzate le fasce sociali più deboli, in particolare i pensionati- dice il segretario
generale della Cgil Roma Est-Valle dell'Aniene, Luigi Cocumazzo- Si interviene inoltre su
località montane, spesso isolate e con sistema
di trasporto e strutture stradali già inadeguati.
Ciò produrrà enormi disagi ai cittadini e a tutte le comunità dando un ulteriore colpo allo
sviluppo di territori già pesantemente colpiti
dalla crisi. La Cgil si opporrà in tutti i modiconclude Cocumazzo- coinvolgendo innanzitutto cittadini, ma anche e Amministrazioni locali, i sindaci e le istituzioni nazionali e locali".
Dal canto suo, invece, Poste Italiane da mesi
tiene a precisare "che il piano di rimodulazione degli uffici postali è stato predisposto per
adeguare l’offerta all’effettiva domanda sul territorio, tenendo fermo il principio della centra-
lità del cittadino e della massima attenzione alle sue esigenze. Il piano assicura dunque efficienza e capillarità del servizio e tenuta dei livelli occupazionali". L'azienda, infatti, spiega
che "il piano è stato definito in conformità con
il vigente Contratto di Programma e con la normativa, che stabilisce particolari garanzie per i
Comuni caratterizzati da una natura prevalentemente montana del territorio (divieto di chiusura di uffici postali situati in Comuni rurali
che rientrano anche nella categoria dei Comuni montani con esclusione dei Comuni nei quali siano presenti più di due uffici postali ed il
rapporto abitanti per ufficio postale sia inferiore a 800), dalla scarsa densità abitativa o per i
Comuni delle isole minori in cui sia presente
un unico presidio postale". E, quanto agli "interventi di chiusura- aggiunge Poste Italianeinteresseranno esclusivamente due uffici postali su 246”.
Valori bollati e perduti: Pt condannate
IL RICORSO AL TAR - Il 3 settembre si è
tenuta un’assemblea pubblica sul tema al Comune di Cineto. Al termine dell’incontro, sindaci, rappresentanti sindacali, Comunità Montana e delegato della Città Metropolitana presenti, hanno sottoscritto un Ordine del Giorno
che “ha tra i punti di lotta da intraprendere al fine di evitare questo ulteriore danno al territorio della Valle Aniene, il ricorso al TAR contro
questo provvedimento, sulla scia di molte azioni simili già intraprese in varie parti d’Italia, la
creazione di un presidio davanti alla sede di
Poste Italiane, la richiesta di un incontro e di
un’apertura di un tavolo con Poste Italiane ed
una manifestazione di protesta dei sindaci alla
quale si chiede anche l’ampia partecipazione
dei cittadini”. Mentre i sindaci della ValdAniene minacciano solo ora il ricorso al Tar,
quello di Palombara Sabina ha chiesto l’intervento dei giudici amministrativi nei mesi scorsi ed ha evitato la chiusura, almeno per ora, dell’ufficio nella frazione di Cretone. La terza sezione del Tar ha infatti accolto “la domanda
cautelare e, per l’effetto, sospende gli atti impugnati; fissa per la discussione del merito
l’udienza del 14 aprile 2016”. E, fino ad allora, ci sarà posta per Cretone.
Un incontro avvenuto in Francia fra i tre paesi gemellati:
Marano, Gollheim (Ge), La Clayette (Fr)
8 MILIONI E 127 MILA € SENTENZIATI DALLA CORTE DEI CONTI
C'è posta per Poste Italiane: la Corte dei Conti ha condannato l'azienda a risarcire 8 milioni
e 127 mila euro all'Agenzia delle Entrate per alcuni valori bollati che sono andati "perduti".
Fogli e marche da bollo dissolti nel nulla rispetto al carico iniziale che, affidato dall'Agenzia
delle Entrate a Poste Italiane nella sua veste di agente contabile per la gestione e distribuzione dei valori bollati per la Provincia di Roma, adesso "non trova riscontro con la giacenza fisica". Per questi motivi la Sezione giurisdizionale per la Regione Lazio ha sanzionato l'azienda "in considerazione dell'ammanco di valori riscontrato". Non solo, ma "in considerazione
della possibile sussistenza di altre responsabilità amministrative nell'intera vicenda", il Collegio ha anche disposto "la trasmissione della presente sentenza alla Procura regionale per il
Lazio". La quale è ora chiamata a fare luce sul giallo di una scomparsa misteriosa che non
ha lasciato tracce, né ovviamente il corpo dell'eventuale "reato". Sì, perché, della mancanza
di quei fogli e marche bollate si sono accorti solo dopo l'esame della documentazione contabile depositata, quando "è emerso che i valori bollati affidati all'agente contabile, e dichiarati fuori corso di validità, sono stati oggetto di distruzione, certificata con appositi verbali". Però, solo "al termine della procedura di distruzione, rispetto al carico iniziale affidato all'agente contabile, è emersa l'esistenza di una rimanenza di valori pari a €. 8.127.069 che non trova
riscontro con la giacenza fisica". E, quando questa "quantità considerevole di valori bollati
non è stata rinvenuta presso l'agente contabile al termine delle procedure di distruzione", Poste Italiane "inizialmente non ha saputo fornire alcuna giustificazione". Poi, "solo successivamente, a seguito di dettagliata istruttoria condotta dall'Agenzia delle Entrate", Poste "ha fornito una serie di documentazioni in fotocopia concernente l'attività di distruzione dei valori bollati compiuta". Dalla quale è emersa che, "durante gli anni 2007-2009 in cui si è svolta l'attività di distruzione, la discordanza tra rimanenza finale e carico iniziale si ridurrebbe a €.
4.099.972,02, entità mancante di valori non riscontrati durante il corso di validità degli stessi
di cui Poste Italiane s.p.a. ha ammesso la sussistenza e la conseguente responsabilità". Mentre "per l'entità residua di valori bollati pari a €. 4.027.097" Poste Italiane ha dichiarato, invece, "trattarsi di valori che, pur non riscontrati fisicamente nella giacenza finale, sono comunque riferibili ad un arco temporale successivo all'emanazione dei decreti ministeriali che
ne hanno statuito il fuori corso legale, per cui nessuna perdita economica potrebbe configurarsi". Una versione contrastata però sia dall'Agenzia delle Entrate che dall'Ufficio di controllo, i quali "non hanno aderito alla prospettazione fornita dall'agente contabile, non essendovi documentazione probatoria di supporto, quale, ad esempio, un inventario fisico dei beni al 31 dicembre 2009, che possa dimostrare come sia avvenuta la circolazione dei valori bollati e, precisamente, se e in quale misura i medesimi siano risultati mancanti”.
IL SERVIZIO POSTALE
Nell’ultimo weekend d’agosto Marano
Equo realizza il suo sogno europeo
T
rascorse le feste, religiose e laiche, il mese di Agosto, particolarmente canicolare
quest’anno, saluta Marano, ancora una volta,
con il solito ammonimento: “l’equinozio e il
solstizio delle fioriture e del raccolto dai frutti
vermigli ti sta lasciando, l’autunno è alle porte, il transito all’altra stagione t’incanta cosi come ti turba”. Ma poiché i sogni non finiscono
mai, e guai se succedesse, sarebbe un oltraggio
alla genialità della natura umana.
Marano ha vissuto nel suo ultimo weekend
d’agosto di nuovo il sogno europeo. A realizzarlo: Maria Tomassi, Fabio Gentile, Riccardo
Innocenzi, Simone Loreti, Federica Scafetta,
Michela De Angelis, Luca Tilia, Maira Tozzi,
Antonio Crielesi, Elisabetta Fracassi. Ospiti a
La Clayette,città francese del dipartimento della Saone e Loira gemellata con Marano Equo
e Gollheim, città tedesca della renania-palatinato, questi giovani hanno respirato, con entusiasmo e convinzione, l’aria del popolo europeo oltre ogni distinzione di classe sociale,
credo religioso, appartenenze politiche. Ad accompagnarli il neofito sindaco Carlo Maglioni, il vicesindaco Luisa Piacentini, il consigliere di maggioranza Mario Ficoccilli.
L’euforia dei giovani maranesi, francesi e tedeschi ha contagiato i sindaci gemellati: Dieter Hartmueller di Gollheim, Daniel Laroche,
La Clayette, Carlo Maglioni di Marano Equo.
Nei loro discorsi è stata fortemente rimarcata
l’idea del sogno e la necessità di realizzarlo af-
finchè le tante difficoltà non soffochino volontà e desiderio di varcare le frontiere nazionali. Il difficile periodo storico in atto, migrazione di massa e default finanziario in eurozona, non deve e non può neutralizzare il lungo
cammino dell’Europa unita che da 70 anni ci
preserva da quella distruzione bellica vissuta
dai nostri nonni e dai nostri genitori. Ciò è stato il sogno, oggi realtà, di quei giovani visionari come Mazzini, Spinelli e il gruppo di Ventotene.
Oggi il nostro sogno europeo è rivolto al superamento del campanilismo e dello sciovinismo da lasciare alle competizioni sportive; al
contenimento delle logiche dell’alta finanza,
troppo impegnata a misurare lo spread; alla sostituzione della politica disfattista troppo gonfia di parole altisonanti e poco di gesti concreti. Trovare la pluralità, affermare la fratellanza, svincolarsi da pregiudizi e diffidenze: ecco
l’eccellenza che consente di sostanziare un sogno.
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SUBIACO
18 Settembre 2015
Rinnovati i plessi dell’Oliveto Piano, di Piazza del Campo e delle Arti, ma nessun cantiere previsto in Via Dalla Chiesa
SUBIACO
Nuovo look per le scuole elementari, ma niente
lavori per quella media, ancora senza palestra
di Giuseppe Sozzi
lità Orti. La delibera era del 31 luglio
del 2014 ma a distanza di un anno non
si hanno notizie certe sulla ripresa dei
lavori e la realizzazione di una palestra
per la scuola media.La Regione, infatti, bocciò il progetto, la direzione regionale del territorio non rilasciò l’autorizzazione paesaggistica ed ha imposto precise prescrizioni per il futuro
progetto. La costruzione della struttura
coperta della scuola media è finanziata
da un contributo regionale di 253 mila
euro. allarme sicurezza per l’istituto.
Intant, anche quando i portoni di ingresso all’area della scuola media sono chiusi e serrati, si può, comunque,
tranquillamente entrare. La recinzione
metallica esterna, all’altezza dell’area
sportiva presenta un grande squarcio
che è come una porta di ingresso. Molti, infatti, la utilizzano per entrare, addirittura, all’interno dell’istituto. In
questo modo anche se si chiudono i
cancelli chiunque può entrare bivaccare
e compiere eventualmente qualsiasi
opera di sabotaggio.
L
a campanella del 14 ha segnato la
riapertura dell’anno scolastico. A
Subiaco, informa il Comune, “nella
scuola di Oliveto Piano è stato completato il fotovoltaico, completate le sostituzioni degli infissi su tutto il plesso,
terminati lavori sul cappotto termico e
le tinteggiature esterne (fondi europei
€ 160.295,00), potendo così avere oggi
più del 50% di risparmio energetico. A
Piazzale delle Arti sono completate le
tinteggiature esterne con l’eliminazione delle scritte dovute ad atti vandalici
ed è stato completato l’antincendio. Nel
plesso scolastico di Piazza Roma è stata invece portata a termine l’installazione dei nuovi infissi (€ 250.000,00),
sono state completate le tinteggiature
interne e le nuove ringhiere negli spazi
comuni. I nuovi interventi già finanziati previsti nell’anno scolastico riguardano l’asilo nido, il rinnovo degli
infissi e degli ambienti esterni, ascensore da installare presso Piazza Roma
e migliorie da apportare ai servizi igie-
LA FOTO-NOTIZIA
Nidi di nuovo distrutti a Subiaco
LE SCUOLE SUPERIORI
Fantozzi addio al
Braschi-Quarenghi
Fantozzi addio per il Braschi-Quarenghi. Dopo decenni, infatti, l’istituto sublacense non ha più un corso di
studi per ragionieri. C’è un nuovo indirizzo scolastico per i giovani della
ValdAniene. Infatti, la direzione generale della Regione del MIUR ha
dato via libera all’attivazione del corso in “turismo” in sostituzione del
vecchio corso su “amministrazione,
finanza e marketing”.
nici di Piazzale delle Arti”. Nessun intervento, dunque, è previsto per le
scuole medie di Via Dalla Chiesa. Dove gli alunni passeranno l’ennesimo anno senza una palestra. I lavori, infatti,
sono fermi da tempo e lo scorso anno il
Comune aveva deliberato l’individuazione di un progettista a cui affidare
l’incarico della progettazione architettonica di una struttura sportiva in loca-
Di nuovo rotti i nidi di rondine alla scuola elementare di piazza Roma
a Subiaco Dopo la distruzione avvenuta lo scorso anno e denunciata da
Prima Stampa, qualcuno li ha distrutti di nuovo. L area e' recintata,
chi ha dato l 'autorizzazione ? Le rondini, che sono un animale protetto, avevano con laboriosita' ricostruito i loro nidi ma qualcuno li ha
fatti fuori di nuovo. L'area della scuola e' chiusa, chi ha distrutto i nidi sotto il tetto ,come e' entrato? E' stato autorizzato?
VIGNOLA
18 Settembre 2015
Sarà la nuova sede dell’ufficio del Giudice di Pace, che avrà 3 dipendenti comunali assegnati
Approvato, dopo 5 anni, lo stato finale dei
lavori di recupero dell’ex scuola di Vignola
di Ludovica Iris
D
opo 5 anni dall’avvio del cantiere, è stato finalmente approvato lo stato finale dei lavori e la
relazione di collaudo tecnico del recupero dell’ex scuola della frazione
di Vignola (e l’erogazione di 6.658
euro di incentivi ai tecnici comunali). La spesa complessiva per larealizzazione dell’intervento, prevista
in € 1.158.614,è posta a carico della Regione Lazio per l’importo di €
1.110, pari al 94,94% circa della
spesa complessiva, mentre per l’importo di € 58.614 pari al 5,06% circa della spesa complessiva è a carico del Comune di Subiaco con fondi propri. La struttura doveva essere
restaurata entro la fine del 2014 ma, 9
mesi dopo, ancora non viene inaugurata. Ora il Comune ha deciso di proporla
come sede per il Giudice di Pace, nella
richiesta inoltrata al Ministero entro il
termine previsto del 30 luglio scorso.
Un’analoga richiesta era già stata pre-
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SUBIACO
sentata lo scorso anno per salvare la sede dalla soppressione (arrivata poi il 16
giugno scorso, con l’accorpamento all’ufficio di Tivoli), facendosi carico degli oneri di funzionamento (locali e personale amministrativo). E il Ministero,
con il decreto del marzo 2014, l’aveva
ammessa al mantenimento, insieme ad
altri 5 uffici: Minturno, Pontecorvo, Castelnuovo di Porto, Palestrina e Montefiascone. Però, poi i 6 uffici "sono stati
esclusi per la mancata ottemperanza
agli adempimenti previsti dallo stesso
decreto" a carico dei Comuni richiedenti. E la giunta sublacense ha deliberato “di assegnare l’ufficio del Giudice
di Pace all’Area Amministrativa “Uffici Giudiziari” con il seguente organico:
n. 1 istruttore amministrativo (Cancelliere), un istruttore amministrativo (Assistente
Giudiziario)
e
un
esecutore/collaboratore amministrativo
(Ausiliario)”. Ma le spese “di formazione del personale amministrativo comunale saranno a completo carico del
Ministero della Giustizia”.
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TERRITORIO
18 Settembre 2015
Corsi per falegname e per tecnologo del legno nelle strutture di Corso Battisti e nel Comune al confine con l’Abruzzo
SUBIACO
Subiaco e Camerata sedi del nuovo “Polo formativo
del legno” istituito dal Parco dei Monti Simbruini
di Maria PIstoia
S
ubiaco e Camerata Nuova saranno le sedi della “formazione professionale per la costruzione del
“Polo Formativo del legno e della
Montagna del Parco dei Simbruini”,
che mira “a raggiungere obiettivi legati e finalizzati alla filiera del legno”. Questo proposito, spiega l’ente, scaturisce dalla specifica vocazione del suo territorio in cui su
30.000 ettar, circa 22.000 sono rappresentati da boschi. Il legno quindi
come materia viva e primaria, potenzialmente forte veicolo economico e di sviluppo sostenibile di tutta
l’area montana. “Il comparto del legno può rappresentare, per il territorio del Parco, uno dei settori portanti dell’economia; poter contare su
percorsi che preparino figure professionali di operatori e tecnici del legno potrebbe soddisfare la richiesta
di professionalità che proviene dal-
DA 4 MESI NESSUNO BONIFICA LA DISCARICA NELL’AREA PROTETTA
E all’Abbazia abbondano i rifiuti...
La discarica di materiale vario, compresi bidoni di vernice, lavandini
e pneumatici è sempre al suo posto, nell’area di parcheggio del più antico monastero benedettino di Subiaco, quello di Santa Scolastica, dove c’è anche la biblioteca nazionale che custodisce il primo libro stampato in Italia a caratteri mobili. E sono anche in pieno svolgimento manifestazioni per questo evento, ma nessuno interviene per la discarica,
nonostante, parcheggino auto e pullman turistici provenienti da tutta
Italia, con numerosi visitatori anche stranieri. Non va meglio sull’ attigua strada provinciale dove gettano pneumatici e rifiuti vari, proprio,
sotto un cartello del Parco Regionale dei Monti Simbruini
le aziende di settore e dell’intera Regione Lazio. L’idea nasce anche dal
fatto che l’Ente Parco, nel territorio
del Comune di Camerata Nuova, ha
di recente allestito una falegnameria
completa di tutti i macchinari necessari alla lavorazione e alla trasformazione del legno. Questa struttura
sarà, inizialmente,
insieme alla
struttura “Porta del Parco” di Subiaco, la sede di svolgimento dei corsi
che intendiamo rivolgere sia a ragazzi che hanno terminato le scuole medie (corso per Falegname), sia a ragazzi che hanno terminato le scuole
superiori (corso per Tecnologo del
legno)”. L’iniziativa mira a
coinvolgere i soggetti e attori della
filiera del legno e della montagna e
“quindi ci rivolgiamo alle imprese
boschive, alle ditte di lavorazione
del legno, agli artigiani, agli Enti
Pubblici del territorio (Città Metropolitana, Comuni, Comunità Montane, Parchi limitrofi, GAL, Consorzi,
Scuole, etc), Associazioni”
18 Settembre 2015
SUBIACO
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Ma per il rinnovo non è ancora chiaro l’importo: 190 euro o 69 come contesta Codacons?
Cimitero: a fine settembre scade il termine per
pagare la concessione comunale delle tombe
I
l prossimo 30 settembre scade la
proroga concessa dal Comune di
Subiaco per pagare le concessioni
comunali. La proroga era stata concessa quando la gestione del cimitero era ancora in appalto ad una società privata. Ma ad oggi non c’è ancora alcuna comunicazione di un
cambiamento di data, pertanto, i cittadini dovrebbero rispettare la scadenza del 30 settembre e pagare
l’importo di circa 190 euro. Una cifra e modalità di rinnovo della concessione che hanno scatenato un vero e proprio putiferio, e a fine maggio il Comune ha revocato il mandato alla società che gestiva il cimitero comunale. Ma ora i cittadini
quanto dovranno pagare per rinnovare le vecchie concessioni ? L’importo di euro 69 come era stabilito
dal contratto, oppure, 190 euro come
ha stabilito ad ottobre del 2014 una
delibera della giunta comunale ? E
le concessioni perpetue resteranno
tali o con il rinnovo diventeranno
trentennali ?
LA RACCOLTA FIRME DEL COMITATO ACQUA BENE COMUNE SUBIACO
Avviata la petizione per tornare alla “gestione
pubblica del servizio idrico comunale”
Il Comitato Acqua Bene Comune Subiaco ha iniziato una raccolta di firme a favore della ripubblicizzazione del servizio idrico. Il Comitato chiede al sindaco del Comune di Subiaco Francesco Pelliccia “che si attivi immediatamente per portare in consiglio” una delibera nella quale si “riconosca l'acqua bene comune dell'umanità”. Il Comitato chiede che il Consiglio Comunale modifichi lo Statuto Comunale riconoscendo il diritto umano all'acqua, “ossia l'accesso all'acqua come diritto umano” ed
a “ c o n f e r m a re i l p r i n c i p i o d e l l a p ro p r i e t à e g e s t i o n e p u b b l i c a
del servizio idrico integrato”. Un'altra modifica richiesta è
quella che prevede il “riconoscere che il servizio idrico integrato è un servizio pubblico locale privo di rilevanza economica”.
Intanto è rimandato ad ottobre l’ufficio sublacense di Acea Ato 2. La
società che gestisce il servizio idrico, infatti, spiega che la chiusura “fino al mese di settembre completo” è dovuta a “un importante progetto di modifica del proprio sistema informatico”. Acea si scusa “del temporaneo disagio che confidiamo sarà compensato dal notevole miglioramento della qualità del servizio atteso”.
SUBIACO
LE NOTIZIE
RAPINATA SOTTO CASA Un’anziana donna è stata rapinata del suo bracciale d’oro nei
pressi del portone d’ingresso del
palazzo dove abita. E’ accaduto
in via Metastasio, l’anziana stava
rincasando in pieno giorno e
qualcuno da dietro gli ha sfilato
il bracciale d’oro che aveva al
braccio. La donna è stata prima
bloccata e poi rapinata. Grande
spavento per la signora che comunque non ha riportato lesioni
o ferite. L’accaduto è stato denunciato alla locale caserma dei
carabinieri. Questa rapina segue
di poco quella avvenuta al cimitero comunale di Subiaco dove
qualcuno ha rubato la borsa di
una donna che stava visitando la
tomba del fratello, deceduto solo
pochi giorni prima. Ad infornare
i visitatori è stata la stessa signora che ha fatto affiggere un manifesto all’ingresso del cimitero
L’IHG VA A CASTEL MADAMA
- Il Decreto del Commissario ad
Acta n. U00431 del 15 settembre
ha autorizzato la Struttura Residenziale Socio Riabilitativa per
assistenza psichiatrica, gestita
dalla Società "Italian Hospital
Group S.p.A." al trasferimento
dalla sede di corso Cesare Battisti n.13 presso la sede di via Provinciale n. 40/A di Castel Madama e contestuale autorizzazione
alla variazione della Direzione
Sanitaria dei 20 posti letto psichiatrici.
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I CANTIERI
TERRITORIO
18 Settembre 2015
Approvata la perizia di variante del cantiere finanziato nel 2008. Gli altri sono ancora abbandonati
Da 7 anni attendono di prendere una nuova “forma” gli
ex lavatoi della Forma (e quelli di Sossanti nel degrado)
D
a 7 anni attendono di prendere una
nuova “forma” gli ex Lavatoi della
Forma. Risale infatti al 2008 il finanziamento regionale di € 101.816 (pari al
70% dell’ investimento complessivo di €
145.452) per l’esecuzione dei lavori di
“Restauro degli ex Lavatoi della Forma”.
Ed ora il Comune ha proceduto all’approvazione della perizia di variante dell’interminabile cantiere. Nel quale, “in
corso d’opera sono emerse problematiche impreviste ed imprevedibili nella fase di progettazione esecutiva”. Perché
“successivamente alla pulizia ed alla rimozione dei detriti presenti all’interno
dello stabile si è constatata la presenza di
umidità sul piano di calpestio con risalita per capillarità sui paramenti murari interni con interessamento di proprietà pri-
LA CURIOSITA’ - I ponteggi sono stati tolti, ma non il resto
Le Porte Urbiche sono state restaurate
Ma il cantiere di Piazza Tozzi è ancora lì
Le porte urbiche di via degli Opifici e via Fabio Filzi sono state ristrutturate ma
il cantiere occupa ancora i parcheggi auto. La fine dei lavori era prevista per ottobre 2015 ma gli operai non si vedono più da oltre un mese e i relativi ponteggi sono stati tolti, il cantiere, invece, in piazza Benedetto Tozzi è ancora al suo
posto. L’area transennata con bagno chimico, attrezzature varie e materiale di
scarico è ancora al suo posto e una decina di parcheggi auto non possono essere utilizzati. Se i lavori sono terminati, perchè il cantiere non viene smobilizzato e liberati i relativi spazi che possono così tornare a disposizione degli automobilisti?
vate confinanti”. E poi “in sede di sopralluogo in cantiere, il funzionario della
Soprintendenza per i beni Architettonici e
Paesaggistici sulla base di riscontri in sito, ha impartito ulteriori prescrizioni”.
Ma, se gli ex lavatoi della Forma stanno
lentamente prendendo “forma”, quelli di
Via Sossanti (nel riquadro in alto) versa-
no nel degrado più assoluto e deturpano
l’immagine di “uno dei borghi più belli
d’Italia” a ridosso del principale parcheggio cittadino, in quella che potrebbe
diventare, invece, la porta d’ingresso pedonale se solo venisse adeguatamente ristrutturata. E liberata dai tanti rifiuti, dalle recinzioni arrugginite e divelte.
SUBIACO
18 Settembre 2015
Rinnovato tacitamente l’accordo fra Comune e proprietà dello storico ex sito industriale
Ex Cartiera, rinnovato il contratto per il parcheggio:
24 mila euro per un anno di soste e deposito mezzi
I
l parcheggio in affitto nell’area dell’ex
cartiera di Subiaco compie un anno. Il
contratto annuale tra la società affittante e
il Comune scade infatti il 31 agosto e può
essere rinnovato tacitamente e se le auto
e i mezzi comunali ci sono ancora, significa che il contratto è stato prolungato. Il
costo, con soldi pubblici, dell’operazione
annuale è di 24 mila euro e comprende oltre alla sosta delle auto private, anche i
mezzi comunali, gli scuolabus e attrezzature varie. Lo schema di contratto approvato dall’amministrazione comunale il 28
agosto dello scorso anno con la delibera
135, prevedeva, però, alcune opere ed installazioni per la sicurezza che non sembrano essere avvenute, tutte, naturalmente a spese del Comune. Lo schema di contratto, prevedeva la chiusura e l’apertura
del cancello in determinati orari, la sorveglianza con personale per un totale di
sei ore giornaliere e l’installazione di telecamere di videosorveglianza. Prevedeva anche lo spazio per i parcheggi a pagamento, e i contraenti avrebbero ricevuto un telecomando per l’aperura H24 con
un deposito cauzionale di 20 euro. Ma
tutto questo non sembra essere avvenuto,
il cancello d’ingresso è sempre aperto e
gli stalli a pagamento non sono stati realizzati, chi entra al parcheggio è costretto
a transitare davanti a stravecchi cassonetti della nettezza urbana che spesso traboccano di immondizia, con buste e cassette gettate a terra. A volte diventa quasi
impossibile gettare i rifiuti, perchè i cas-
sonetti sono privi di pedaliera e molti non
riescono ad aprire il pesante coperchio. A
complicare la situazione c’è anche la sosta selvaggia di fronte ai cassonetti. Questo parcheggio il Comune lo ha preso perchè si trova in zone densamente abitate e
prive di aree di sosta adeguate anche per
l’afflusso di turisti, come cita la delibera
135 del 2014. Ma a questo punto sono in
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I POSTI-AUTO
molti a porre al Comune la solita domanda che non ha mai trovato risposta: <Perchè quando è stato approvato dall’amministrazione comunale il piano per lo sviluppo e la riconversione dell’ ex area industriale della cartiera, il Comune non ha
chiesto lo spazio per la sosta, invece, di
ricevere un vecchio stabile, cui serviranno molti soldi pubblici per ristrutturarlo
e le casse comunali non li hanno nemmeno per l’ex Narzio ? >. Recentemente i
già carenti posti auto di piazza Roma e
Braschi sono stati ridotti dai contestatissimi dissuasori ma al posto di automobili e mezzi è arrivato il suk giornaliero,
con elettrodomestici, cassette e cartelloni pubblicitari affissi sui dissuasori. E’
questo il decoro della cittadina tanto
sbandierato ? Ritornando al parcheggio
dell’ex cartiera, quando il contrato non
verrà più rinnovato ( è una eventualità ) le
auto dove andranno a sostare, visto che in
quasi cinque anni di amministrazione non
sono state realizzate opere strutturali per
i relativi parcheggi ? Prima di tagliare i
posti auto era forse il caso di crearne altri
definitivi e non in affitto
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SUBIACO
18 Settembre 2015
Cordolo di cemento ostacolo per le carrozzine e dissuasore travolto da un mezzo pesante lungo la traversa interna della Sr411
SUBIACO
Sub-strade: marciapiede “vietato ai disabili”
in Via Filzi e fioriera divelta in Via Cavour
M
biaco, è alquanto piovoso.
LA FIORIERA DIVELTA - In Via
Cavour a colpire la fioriera sarebbe
stato un mezzo pesante in transito
sulla traversa interna della strada regionale 411, l’unica carreggiata deputata al transito dei mezzi pubblici
del Cotral e dei mezzi pesanti. Se le
cose sono andate in questo modo, bi-
arciapiede vietato ai disabili in
via Fabio Filzi a Subiaco. Ad
impedire il passaggio di una carrozzina con il disabile è un cordolo di
cemento impiantato, proprio, all’ingresso del marciapiede. Originariamente non c’era ma qualcuno evidentemente per non permettere il
passaggio dell’acqua piovana ha realizzato il cordolo in cemento che
blocca, però, anche le carrozzine dei
disabili. Ma perchè è stato realizzato questo cordono quando all’ingresso del marciapiede c’è una caditoia
che dovrebbe raccogliere le acque
piovane ? Il motivo è molto semplice e nello stesso modo incredibile, la
“ Caditoia “ è otturata da anni e nessuno ha provveduto a liberarla da
terra e sassi, si è preferito costruire
il cordolo di cemento anti- disabile.
Ma non è la sola Caditoia otturata,
c’è ne una nel nuovissimo e contestato marciapiede con dissuasori di
via Cavour e un’altra all’altezza dell’ex cinema Narzio, e tra un pò inizierà l’autunno, che di solito, a Su-
DOPO IL DOPPIO TITOLO, IRIDATO E NAZIONALE, DELL’ALTRO SUBLACENSE COLAZINGARI
Flavio Micozzi è il nuovo campione
italiano di canoa slalom C1 under23
Dopo Roberto Colazingari, un altro titolo nazionale per la canoa sublacense: Flavio Micozzi è il nuovo Campione Italiano canoa Slalom c1. Nel
campionato italiano ragazzi – ‘Under’ 23 e master, organizzato dal Gruppo canoe Terni in collaborazione con il canoa club Le Marmore, a darsi
battaglia erano ben 27 squadre e 170 atleti. Tra gli atleti partecipanti numerosi erano quelli di interesse nazionale. Come Zeno Ivaldi, 1° nella categoria K1 ‘Under’ 23, Tommaso Fasoli – 1° nel K1 ragazzi – e Flavio Micozzi, del Canoanium Club Subiaco, vincitore tra i C1 ragazzi. L’altro canoista sublacense, Roberto Colazingari, conserva invece il doppio titolo:
campione del mondo e d’Italia, dopo aver vinto anche sul Brenta dove si sono
disputati i campionati italiani di canoa slalom.
sogna dire che Prima Stampa il pericolo lo aveva già evidenziato in tempi non sospetti. Restringere la carreggiata con l’ampliamento dei due
marciapiedi e l’installazione dei dissuasori, prima sulla strada, ora, sui
marciapiedi, e complice la sempre
presente sosta selvaggia, porta a queste conseguenze. Il mezzo pesante
nell’attraversare via Cavour in quelle condizioni, non ha molte alternative, o si ferma e blocca il traffico,
oppure , va avanti e succede questo.
Alla faccia della sicurezza. Sono in
molti a chiedersi come abbia fatto
l’Astral ad autorizzare questi lavori,
e come hanno fatto i responsabili locali del traffico e della viabilità a dare il via libera.
TERRITORIO
18 Settembre 2015
Prima dell’emissione del parere sul ricorso straordinario al capo dello Stato contro il progetto sulla strada
Camposecco, il Consiglio di Stato dà 60 giorni
al Ministero per fornire le valutazioni di merito
di Angelo Lombardi
C
ontinua la querelle legale sul progetto per la messa in sicurezza delle strade di Camposecco e di accesso al
santuario della Trinità di Vallepietra. Il
Consiglio di Stato, al quale si è rivolto il
Wwf presentando un ricorso straordinario al presidente della Repubblica contro
l’intervento lungo i 16 chilometri dell’ex pista forestale, ha concesso 60 gior-
ni al Ministero per i beni e le attività culturali per “fornire le proprie definitive valutazioni di merito” sulla querelle. Il Wwf, infatti, afferma che, “anche sulla scorta di
quanto previsto dal Piano di assetto del Parco e consigliato dal Comitato tecnico scientifico del Parco medesimo, la pista sarebbe
stata da sempre riservata in via esclusiva al
transito dei veicoli di servizio sino ai punti
consentiti dalla rinaturalizzazione dei luoghi. Viceversa, sempre secondo quanto affermato dal WWF, in contrasto con le in-
tenzioni del Parco, della Regione, delle associazioni ambientalistiche e degli
stessi cittadini di altri comuni, il Comune di Camerata Nuova perseguirebbe da anni, fin dal 2006, con conferenze di servizi, ordinanze contingibili ed
urgenti di esecuzione dei lavori (atti impugnati efficacemente dal WWF anche
dinanzi al TAR Lazio), l’intento di riaprire la strada in modo da farne una attrazione per il paese, benché “i lavori
di sistemazione della strada, pur ren-
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LA GIUSTIZIA
dendo possibile la frequentazione ed il
raggiungimento del Santuario della S.S.
Trinità, determinerebbero un pericolo
per i frequentatori in particolare quando le condizioni meteo raggiungono
condizioni che causano piogge di intensità pari o superiori a 20 mm/ora” ( come da relazione in data 29 settembre
2006 dell’Ente Parco)”. E sul contestato progetto di messa in sicurezza dell’ex
pista forestale, ricadente in area vincolata dal punto di vista paesaggistico e
idrogeologico (vista anche la parziale
coincidenza con un corso d’acqua) del
Parco regionale dei Monti Simbruini, da
tempo ormai non più percorribile ai
mezzi motorizzati e trasformata in un
sentiero escursionistico il Consiglio di
Stato, in un parere interlocutorio, torna
a sollecitare le valutazioni di merito ministeriali. Il dicastero era già stato “invitato a raccogliere idonee informazioni scritte presso l’Ente Parco Regionale
dei Monti Simbruini, per conoscere se
e da quando la strada di cui trattasi risulta preclusa al libero transito”, ma
“nessuna notizia era pervenuta dall’Ente Parco”. E, fino ad ottobre, “Resta sospesa l’emissione del parere in attesa
degli adempimenti istruttori” da parte
del Ministero.
NEL PROCEDIMENTO PENALE CONTRO L’OPERAIO ACCUSATO DI ASSENTEISMO, SOSPESO NEL MAGGIO SCORSO
“Furbetti del cartellino”, partito il processo:
il Comune di Subiaco costituito parte civile
Dopo l’Asl Rm G, anche il Comune di Subiaco si è costituito parte civile nel
processo contro i presunti “furbetti del cartellino”. Uno dei 6 arrestati nell’aprile scorso, infatti, fa l’operaio nel municipio sublacense, che il 16 maggio scorso gli ha notificato la “sanzione disciplinare della sospensione dal
servizio e dalla retribuzione”. Ed ora, dopo il Decreto di Giudizio immediato nel procedimento che si è aperto al Tribunale di Tivoli, il Comune ravvisa la “necessità che l’Ente si costituisca nel procedimento penale al fine di
tutelare gli interessi dell’Ente e di consentire all’Ente stesso di ottenere il risarcimento del danno subito mediante la costituzione di parte civile”. Anche
perché, secondo le accuse, il dipendente R. A. “in qualità di operaio Area
Tecnica – servizio manutentivo del Comune di Subiaco addetto alla manutenzione e pulizia aree pubbliche, mediante artifici e raggiri induceva in errore l’Amministrazione in merito alla sua presenza sul posto di lavoro, procurandosi così un ingiusto vantaggio patrimonialeo si sottraeva alle sue
mansioni, con correlativo danno, patrimoniale e di immagine causato all’Ente dalla notevole risonanza che la vicenda ha avuto sulla stampa locale
e nazionale, tale da incrinare il rapporto fiduciario con la cittadinanza”.
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LA GIUSTIZIA
di Maria Pistoia
Q
uattro Comuni ed una Provincia
contro il sindaco e i due assessori di
Affile sotto inchiesta per apologia di fascismo dopo l’intitolazione del mausoleo
al gerarca Rodolfo Graziani. I Comuni di
Marzabotto, Stazzena, Montignoso e
Massa Carrara, insieme all’omonima
Provincia, hanno infatti deciso di costituirsi parte civile nel processo che si aprirà lunedì 21 a carico del sindaco, Ercole
Viri, e dei due assessori Giampiero Frosoni e Lorenzo Peperoni. I 3 amministratori erano stati iscritti sul registro degli
indagati dalla Procura di Tivoli dopo un
esposto presentato dall'Anpi, l'associazione nazionale dei partigiani, contro
l'intitolazione a Graziani dell'opera, costata complessivamente 125 mila euro.
Un “antifascismo fanatico quello del processo per apologia di fascismo, che si
aprirà davanti al tribunale di Tivoli lunedì 21 settembre”, ha subito commentato
“Il Secolo d’Italia”, l’organo ufficiale
della Destra di Storace. Ma i 4 Comuni
AFFILE
18 Settembre 2015
Marzabotto, Stazzena, Montignoso e Massa Carrara il 21 si costituiranno di parte civile contro il sindaco di Affile
Mausoleo Graziani, via al processo per apologia
Quattro Comuni ed una Provincia contro Viri
dell’appennino tosco-emiliano, tutti segnati da stragi nazi-fasciste, hanno invece accolto l’appello dell’Anpi, seguendo
l’associazione nel procedimento penale.
Già la Regione nei mesi scorsi ha deciso
di revocare il finanziamento da 34 mila
euro per il monumento che l'amministrazione comunale ha intitolato nel 2012 al
ministro della Guerra di Mussolini. Per il
presidente, Nicola Zingaretti, "il Comune ha commesso una scorrettezza istituzionale, cambiare in corso d'opera gli
obiettivi del finanziamento: abbiamo invitato la giunta a rispettare gli atti ma senza risposta. E c'è una questione etica, lo
Stato non può finanziare monumenti a
Graziani". Ma non è dello stesso parere il
sindaco di Affile, Ercole Viri, che replicò
così: "nessuna legge vieta di intitolare il
mausoleo a Graziani". La Regione però
si richiama alla "legge Scelba che, in materia di apologia del fascismo, sanziona
chiunque pubblicamente esalta esponenti, principi, fatti o metodi del fascismo"
come Graziani, che "fu uno dei più importanti gerarchi".
VICOVARO
18 Settembre 2015
Ribaltata la sentenza del Tar, che aveva respinto il ricorso contro l’ordine di rilascio comunale
Il Consiglio di Stato dà ragione ai frati: a Vicovaro
“il Convento di San Cosimato resta ai francescani”
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LA REGIONE
critica le scelte compiute dalla precedente amministrazione Sirini.
“Avevamo ragione quando ai tempi
del Sindaco Thomas evitammo di
aprire contenziosi contro la Minoritica Provincia Romana dei SS Apostoli Pietro e Paolo, illudendo i cittadini su un possibile “uso pubblico”
della struttura; abbiamo avuto ragione negli ultimi mesi quando, nonostante le pressioni e gli attacchi dell’opposizione, quella ufficiale e
quella “dietro le quinte”, siamo stati
prudenti, con i piedi per terra, facendo fare agli altri le prime mosse e poi
restando in attesa della sentenza del
Consiglio di Stato”. Prevista la convocazione di una seduta del Consiglio Comunale.
di Sabrina Cacciotti
A
ltro che “pace e bene”: l’ordine
provinciale dei frati minori non
si è arreso né davanti alla delibera di
revoca delle licenze per ristorazione
e casa per ferie dell’ex convento di
San Cosimato, adottata dal Comune
di Vicovaro nel 2011, insieme “all’ordine di immediato rilascio” intimato ai francescani, né davanti alla
bocciatura del primo ricorso al Tar.
Ed ha fatto appello al Consiglio di
Stato, per il quale “è documentato
che, stante la perdurante officiatura
della Chiesa da parte della Provincia
dei Frati Minori, una porzione dei lo-
cali sia tuttora destinata allo svolgimento dell’azione pastorale: tale attività esclude da un lato l’ipotesi di
abbandono del fabbricato e dimostra,
al contempo, l’attuale coerenza della
cessione rispetto alle finalità perse-
UN MILIONE E 700 MILA EURO DALLA REGIONE PER IL LAZIO NORD
Il Cammino di San Benedetto confluirà nella
Via Francigena in corso di “ristrutturazione”
Un villaggio per l’accoglienza dei pellegrini sarà costruito con delle tecnostrutture nei
viali sopra i giardini di Castel S. Angelo, che saranno riqualificati. L’area è stata concessa all’Opera Romana Pellegrinaggi che allestirà anche dei punti di informazione
sui percorsi giubilari e punti di distribuzione di cibo e acqua. I pellegrini potranno arrivare a Roma riscoprendo la storica Via Francigena, nella quale confluiranno anche
la Via Francescana e il Cammino di San Benedetto, come spiega Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio. Circa 1,7 milioni di euro per la Francigena del nord del Lazio: Nuove infrastrutture sul cammino, in particolare sull’area di Formello, che verranno realizzate da Astral. I lavori partiranno la prossima settimana e si concluderanno entro 75 giorni, con un investimento di quasi 1 milione di euro. Non solo via
Francigena, ma nel progetto ci sono anche altri 6-7 cammini, i principali dei quali sono quelli di San Benedetto e di San Francesco. «Ad esempio se uno fa il cammino di Benedetto incontra abbazie come Montecassino, Farfa, Subiaco che sono tra le più importanti del monachesimo e distano non più di 40-50 chilometri una dall’altra. Oppure il cammino di San Francesco dove c’è la Valle Santa nel reatino» ha detto Gianni Bastianelli, direttore dell’Agenzia Regionale Turismo. E se nel 2014 sono stati circa 30mila gli amanti del «turismo lento» scesi dalla Toscana sulla via Francigena, per l’Anno
Santo se ne stimano almeno il doppio.
guite dalla Legge”. E ora il Comune
piange per “i tanti soldi sprecati: dovremo partecipare alle spese del doppio grado di giudizio, oltre ai 27.605
euro per gli avvocati”, commenta il
sindaco Fiorenzo De Simone, che
26
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RUBRICA
18 Settembre 2015
I 31 Comuni della ValdAniene sui media nazionali
RASSEGNA STAMPA
“IL TEMPO”: “VIGILI DEL FUOCO SENZA AUTOSCALE ”
di Silvia Mancinelli
««In tutta Roma ci sono solo due autoscale in servizio che coprono la zona
fino a Velletri, Montelibretti e Subiaco. Entrambe senza cestelli. Si sono
rotti e non ci sono i soldi per aggiustarli. In caso di incendio dobbiamo
rimanere a cavalcioni sulla scala e legarci con il moschettone. Saliamo in
due e quello sotto regge il collega».
Mentre spiega la condizione nella quale si trovano a lavorare i vigili del fuoco nella Capitale, Rossano Riglioni,
sindacalista del Conapo e da 30 anni
in strada a salvare gente, ha il tono
amareggiato di chi assiste ad un declino inesorabile. «Siamo demotivati - dice -, sotto organico, mal retribuiti e
con un’età media è di quasi 50 anni.
Le prime limitazioni al turn over, che
hanno determinato la pesante carenza di organico, risalgono a circa otto
anni fa quando il governo decise che
ogni 10 vigili del fuoco che andavano
in pensione se ne potevano assumere
solo 2. Più recentemente si è passati a
5 ogni 10 ma non è bastato. Oggi mancano 3.854 uomini operativi su un totale di 32.734, circa il 12 per cento».
Una situazione drammatica, soprattutto in considerazione del prossimo
Giubileo. «Le 250 assunzioni previste
dal governo per l’anno santo con il recente decreto enti locali non sono altro che l’anticipazione temporale di
quelle già previste con il meccanismo
del turn over dimezzato», aggiungono
dal Conapo. «Inoltre questi 250 vigili
del fuoco verranno assunti tra qualche
mese e saranno avviati al corso di formazione, quindi prima di poterli utilizzare veramente siamo quasi a Giubileo finito. Ai 3854 che mancano sul
territorio nazionale - prosegue Riglioni - vanno poi aggiunti circa 700 uomini che a causa di vari infortuni e
malattie, spesso per causa di servizio,
sono esonerati dai servizi operativi».
«Nel nostro lavoro si può passare da
una attività di routine a una super intensa nel giro di pochi minuti - conferma Riglioni - e a 50 anni il fisico
non risponde come a 30, è inevitabile.
Negli ultimi tempi tra i colleghi ci so-
“Sette nazioni in una band. La carovana gipsy-punk-yiddish-ska-rock di nuovo in Italia dopo appena un anno. Volano le prevendite. E il leader Eugene Hütz
annuncia: "È pronto anche il mio lavoro solista, ora vedremo se far uscire per
primo quello del gruppo o il mio".
non mi scontro con chi si suppone io sia
secondo la percezione sul palco. Ma
quando arriva il momento in cui sto per
salirci, proprio non vedo l'ora, per pocavarne fuori tutto il divertimento possibile. Non pensiamo che il lavoro in studio
sia una cosa separata dal quello dal vivo, e se proprio devo dire qual è, delle
tre, la fase di lavoro più eccitante rispondo senz’altro che è la scrittura dei
brani. Il lavoro in studio, sebbene non
così emozionante fisicamente, è però la
miglior maniera di esser sicuri che la nostra musica funzionerà nel modo giusto,
ed è lì che diventa solida quando poi la
portiamo in pubblico”.
Cosa ricorda della sua adolescenza in
Ucraina, che lei e la sua famiglia, discendente dal gruppo Rom Servo Roma,
avete lasciato nell’88 a causa del disastro
di Chernobyl, arrivando in Vermont nel
’92, dopo un lunghissimo viaggio attraverso Polonia, Ungheria, Austria e Italia?
“Ho lasciato l’Ucraina a 17 anni, ricordo
tutto perfettamente. Ad esempio che a
casa ascoltavamo Jimi Hendrix, i Parliament e i Funkadelic di George Clinton, i Kraftwerk, tutte cose che ci hanno
reso, come dire, un po’ anomali... Torno
in Ucraina e nell’est Europa regolarmente più o meno ogni anno e trovo nella musica una impressionante fertilità e
un forte spirito transnazionale, la fonte
Mr. Hütz, nove album in sedici anni sono la prova che siete una live band più
che da studio. E siccome pare siate gente che ci va solo quando ha qualcosa da
dire e suonare, anche una prova di lealtà verso il vostro pubblico. Cosa significa vivere, di fatto, sul palco?
“Credo che la vita sul palco sia una
grande dimensione per come siamo fatti, ma davvero non ha alcun impatto sulla mia vita quotidiana. Quando mi alzo
della musica folklorica è così enorme da
andare molto oltre l’oggi ben noto “balkan sound”. E viaggia in tutte le direzioni. Così magari la prossima settimana un
altro pezzo della musica est europea finisce nella colonna sonora di un grande
film, un sample entra in un pezzo hip
hop o in una canzone per poi continuare
e far impazzire di nuovo la gente in un
modo mai sentito”.Che ricordi ha del
suo periodo italiano durante il viaggio
che vi portò negli Usa?
no stati numerosi malori e infarti sul lavoro, ma mancano adeguate misure di
prevenzione da parte del Ministero dell’Interno. In tutta la nostra vita professionale non veniamo nemmeno sottoposti a un elettrocardiogramma sotto sforzo e quando ci infortuniamo in servizio
dobbiamo anticipare di tasca nostra i
soldi per curarci, per poi vederceli rimborsare, se va bene, dopo anni».”.
“LA REPUBBLICA”: “IL RITORNO
DEI GOGOL BORDELLO, HUNTZ:
LAVAVETRI IN ITALIA”
"Sì certo, passammo anche dall’Italia.
Nel 1990 abbiamo vissuto a Santa Marinella e dopo a Olevano Romano, un piccolo borgo vicino Roma, dove io ho lavorato nell’azienda vinicola del signor
Luigi. Ho avuto molte avventure quell’anno in Italia, anche guadagnandomi
da vivere come lavavetri agli angoli di
strada per correre, subito dopo, al più
vicino negozio di dischi per comperarmi
l’ultimo di Nick Cave!".».
“CORRIERE DELLO SPORT”:
“SERPENTARA, SCOTTO:
RITROVIAMO LO SPIRITO”
Non è stato un avvio di campionato molto felice per il Serpentara BellegraOlevano, ma i ragazzi dei presidenti Luciano Ferro e Walter Falanesca hanno dimostrato di avere dentro il carattere giusto per riprendersi dai momenti di difficoltà. Ed è a quello spirito che si appella
capitan Daniele Scotto Di Clemente nel
commentare il doppio k.o. delle prime
giornate in serie D. «Occorre ritrovare
al più presto l’anima del vero Serpentara – dice il difensore – Veniamo da due
anni in cui abbiamo spesso vinto le nostre partite e ora dopo due giornate siamo fermi a quota zero. Serve una reazione forte e immediata». Il capitano
commenta così l’1-4 di domenica scorsa
contro il Francavilla, nel match disputato sul neutro (a porte chiuse) di Artena.
«E’ stata una partita un po’ particolare
perché nel primo tempo abbiamo retto
bene l’urto, riuscendo anche a pareggiare i conti grazie ad un calcio di punizione di Valentino. E’ nel secondo tempo
che siamo mancati e comunque tre dei
quattri gol ospiti, come il nostro d’altronde, sono arrivati da palle inattive: situazioni a cui dobbiamo porre riparo».
CLUB SPECIALE - Le reazioni “social”
dei due presidenti, comunque, hanno
contributo a rasserenare l’ambiente e a
dare una forte iniezione di fiducia.
«Questa è una società speciale, da altri
parti – sottolinea Scotto - si sarebbe già
messo in discussione tutto. Anche la gente la sentiamo ancora vicina, Bellegra e
Olevano ci sostengono ed è un peccato
non poter giocare con il nostro pubblico
per altre 3 partite”.
18 Settembre 2015
MONTE LIVATA
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Una delle tappe più lunghe del 2015, la “Caput Mundi”, prima di arrivare a Jenne
A Livata il “gran premio della montagna” del
“Rally di Roma Capitale”: 31 km di tracciato
di Ludovica Iris
C
’è grande attesa intorno al Rally di
Roma Capitale, penultima tappa del
Campionato Italiano Rally in programma
dal 18 al 20 settembre. La manifestazione è organizzato dal pilota Max Rendina,
campione del mondo Rally Produzione
WRC2, e vedrà al via la crema del mondo rallystico italiano, compresa la coppia
Andreucci-Andreussi, vincitrice della
passata edizione.
Il Rally di Roma Capitale si articola in
ben dodici prove speciali, tutte su fondo
asfaltato. Ogni prova avrà un nome legato alla Capitale e ai territori limitrofi che
ospiteranno la corsa. Partenza fissata per
la sera del 18 al quartiere EUR per la prova spettacolo ribattezzata “Colosseo
Quadrato“. La breve tappa di apertura
(solo 1,8 km) sarà caratterizzata da tornanti artificiali e da uno spettacolare salto posizionato proprio sotto le tribune.
IL PROGRAMMA DI SABATO – La
carovana del Rally di Roma Capitale si
sposterà il 19 settembre nella zona di Cave dove si terranno tre prove intitolate
“Tito Livio“: in questa zona il noto storico romano aveva fatto erigere la preferita tra le sue ville di campagna. Saranno
ben 18 i tornanti da affrontare lungo un
tracciato che complessivamente misura
13 km. Quindi sarà la volta delle tre prove denominate “Vitellina” perché si svolgeranno nell’area di Bellegra, un tempo
conosciuta appunto come città di Vitel-
LA DELIBERA
LA MONTAGNA DELLA CAPITALE
lio. Questo tracciato è quasi interamente in salita con tanto di salto “mondiale”
posizionato poco prima dell’arrivo. Nel
tardo pomeriggio di sabato andrà in scena la “Caput Mundi“, una doppia speciale sul Monte Livata. Si tratta di una
tappa molto lunga e selettiva. Il tracciato misura ben 31 km ed è tra i più lunghi del calendario 2015.
IL PROGRAMMA DI DOMENICA –
Le ultime tre “fatiche” del Rally di Roma Capitale avranno luogo a Guarcino
e si chiameranno “Bonifacio VIII“, in
onore del 193º Papa della Chiesa Cattolica che nacque proprio in questa amena località. Spettacolare gli ultimi due
km di corsa con curve assai impegnative e un tracciato che si mischia con una
rigogliosa vegetazione. La bandiera a
scacchi sventolerà presso il Lido di
Ostia a partire dalle 15.30 circa.
Acquedotto: le tabelle ci sono, le date ancora no
Ma i lavori del terzo lotto (da 312 mila euro) sono stati aggiudicati
L
e tabelle che annunciano
l’avvio dei “lavori di completamento per la costruzione dell’acquedotto di Monte Livata - 3°
lotto” sono stati messi, ma le date
ancora no. Le caselle d’inizio e
termine dei lavori, infatti, sono
rimaste desolatamente vuote, anche se si conosce l’importo del
contratto: 312.347 euro finanziati dalla Regione. La speranza degli amanti della “montagna della
capitale” che non vada a finire
come il cantiere per la “realizzazione di una pista di sci di fondo
in localita' Campo dell'Osso Campaegli”, di cui è stata appena approvata la rendicontazione
finale dopo ben 12 anni dalla concessione del finanziamento regionale di € 377.923. Il primo stato
di avanzamento dei lavori era
stato infatti approvato nel 2004,
e il secondo nel 2006. Ma, solo il
03/05/2013 è stato approvato lo
stato finale dei lavori per l’importo complessivo di € 244.829
più iva (complessivi € 325.017).
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OLEVANO ROMANO
18 Settembre 2015
L’Avv. Marco Mampieri ha voluto portare un saluto ai numerosi studenti che riprenderanno il percosso educativo
Gli studenti di Olevano Romano tornano a scuola: l’augurio
del sindaco: “questa è la base per edificare il paese”
S
i torna tra i banchi di
scuola ed il primo
cittadino di Olevano Romano Avv. Marco Mampieri ha voluto portare
un saluto ai numerosi
studenti che riprenderanno il percosso educativo.
“A nome dei colleghi Assessori e di tutta l’Amministrazione comunale,
in occasione dell’apertura del nuovo anno scolastico, voglio rivolgere a tutti gli studenti, alle loro famiglie, ai docenti,
ai dirigenti scolastici e al personale
tutto, i migliori auguri di buon lavoro. La scuola costituisce strumento
fondamentale su cui edificare e costruire il nostro paese, palestra di vita e di conoscenza per educare alla
cittadinanza attiva e responsabile i
nostri ragazzi, i protagonisti del domani. L’estate appena conclusa ha
visto l’amministrazione comunale
proseguire sulla strada dell’efficientamento e del miglioramento complessivo dei plessi scolastici. Abbiamo sistemato gli infissi alla sezione
primavera ed abbiamo tinteggiato gli
ambienti ed abbiamo sistemato l’area
esterna con la pavimentazione del
marciapiede. Continua di fatto la nostra opera del plesso scolastico che
fino a pochi anni fa era in condizioni pietose con continui allagamenti e
problemi igienici sanitari”.
L'assessore alla scuola Alessandro
Cianca si dice convinto che: “i lavori fatti per il completamento e il miglioramento dell'edificio scolastico
possano costituire la precondizione
necessaria per un sereno percorso di
apprendimento. Augurando buon anno scolastico ad alunni e insegnanti
sottolinea che solo il continuo dialogo tra istituzioni, famiglie e scuola
può generare il circolo virtuoso di
senso di responsabilità che richiama
ciascuno ai propri compiti, innalzando al contempo il livello di formazione, istruzione e senso civico. L
'amministrazione comunale supporterà per quanto possibile l'istituto
comprensivo e il liceo, come fatto
negli anni precedenti, considerandoli il principale patrimonio per la comunità in quanto strumento di crescita culturale ed economica per le
generazioni future”.
OLEVANO ROMANO
18 Settembre 2015
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La società di consulenza di Olevano Romano al fianco dei senza lavoro nel progetto regionale
La società di consulenza di Olevano Romano al fianco
dei senza lavoro nel progetto regionale
S
i trova ad Olevano Romano, e si chiama Euroconsulting, una delle società
più importanti che, nel Lazio, sono al
fianco di chi ne ha la necessità per aderire all’avviso pubblico “Adesione dei disoccupati al Contratto di ricollocazione”,
il programma operativo del Fondo Sociale Europeo della Regione Lazio
2014/2020 (Asse I Occupazione). Si tratta, in sostanza, di un programma di sostegno per i cittadini residenti, in stato di
disoccupazione ed iscritti ai Centri per
l’impiego da almeno un anno.
L’Amministrazione Comunale di San Vito Romano, ad esempio, ha stretto direttamente una collaborazione con la società EuroConsulting per aiutare le persone
interessate a muoversi correttamente ed
avere l’opportunità di accedere al bando.
Qualora l’utente rientri nella graduatoria,
potrà partecipare a corsi di ricollocamen-
H
to e formazione retribuiti con 8,15 euro
l’ora.
Per aderire al progetto o avere maggiori
informazioni, visitate la pagina
http://www.sanvitoromano.rm.gov.it/galleria-prima-pagina/opportunita-perdisoccupati-con-piu-di-30-anni/, riempire la scheda di adesione allegata all’avviso e consegnatela entro il 23 Settembre
presso l’Ufficio Protocollo del Comune
di San Vito Romano. Successivamente
chi si è proposto verrà ricontattato dalla
Società EuroConsulting, in modo del tutto gratuito, per essere guidato alla corretta compilazione e consegna del formulario Regionale.
Si tratta, in pratica, della cosiddetta politica attiva del lavoro a favore di disoccupati di lunga durata. L’Azione regionale
“Contratto di ricollocazione”, infatti, è
una politica attiva del lavoro che ha
l’obiettivo di costruire un percorso personalizzato di accompagnamento al lavoro e di favorire il reinserimento nel mondo del lavoro dei destinatari.
I destinatari potranno scegliere tra due
percorsi:
1 - PERCORSO DI ACCOMPAGNAMENTO AL LAVORO SUBORDINATO, individua le possibilità offerte dal
mercato del lavoro e accompagna il disoccupato alla ricollocazione più affine
alle sue competenze.
II – PERCORSO DI ACCOMPAGNAMENTO AL LAVORO AUTONOMO, è
prevista una formazione imprenditoriale
e il sostegno alla creazione d’impresa con
assistenza alla ricerca di agevolazioni.
Per i destinatari (disoccupati di lunga durata), che abbiano sottoscritto il Contratto di ricollocazione viene erogata un’indennità di partecipazione. L’indennità
corrisposta sarà pari a 8,15 Euro per ogni
ora effettiva di attività svolta da parte del
destinatario (circa 100 ore max).
Il programma è rivolto ai disoccupati da
almeno 12 mesi (art. 1, comma 2, lett. c),
del d.lgs. 21 aprile 2000, n. 181 e s.m.i.)
che abbiano:
- compiuto 30 anni di età
- che siano residenti da almeno un anno in
un comune del Lazio,
- che abbiano rilasciato al CPI dichiarazione di immediata disponibilità allo
svolgimento di
attività lavorativa (DID)
- e se cittadini non comunitari, in possesso di regolare permesso di soggiorno che
consenta
l’attività lavorativa.
L’adesione va effettuata nel periodo compreso tra il 30 Settembre 2015 ed il 9 Ottobre 2015
Autista e controllore Cotral aggrediti da nigeriano
senza biglietto sul bus da Rocca S.Stefano a Roma
a aggredito prima il controllore,
con un pugno allo zigomo, poi
l’autista, una donna, colpendola alla
spalla e al braccio, insultandola pesantemente per farsi aprire la porta e scendere dal bus all’ingresso di Genazzano. Per questo un cittadino nigeriano di
31 anni, residente a Palestrina, è stato
denunciato per interruzione di servizio
e lesioni personali. A scatenare l’ira
dell’uomo, nullafacente e con precedenti con la giustizia, la richiesta del
controllore di mostrare un regolare titolo di viaggio. Che non aveva, al pari
dei quattro connazionali che erano con
lui. Quando ha chiesto di scendere fuori fermata, e gli è stato risposto di no, il
nigeriano ha dato in escandescenze,
colpendo dapprima il controllore e scagliandosi poi contro la donna, strattonata con forza e apostrofata con insulti sessisti.
Scesi gli stranieri, il bus, partito da
Rocca Santo Stefano e diretto a Roma,
è quindi entrato nel deposito di Genazzano, per il cambio turno, dove i due
aggrediti hanno atteso l’arrivo dei carabinieri della locale stazione che non
hanno impiegato molto per rintracciare il balordo, in strada con due connazionali, un 43enne residente a Cave e
un 28enne di Roma. Ai carabinieri, coordinati dal comandante della Compagnia, capitano Arcangelo Maiello, l’aggressore ha tentato di far credere di essere stato lui a subire un abuso razzista, mostrando un vecchio biglietto e
accusando a sua volta autista e controllore di essersi accaniti contro di lui
solo perché di colore. Bugie facili da
smentire, visto che sul bus c’erano altri testimoni, pochi italiani in mezzo a
cinque stranieri senza biglietto. Una situazione che, lamentano al Cotral, sulle corse della provincia si presenta con
frequenza, mettendo gli stessi a rischio
insulti o aggressioni ogni volta si cerchi di punire chi viaggia senza pagare.
Come questa volta, con i due che sono
finiti all’ospedale di Palestrina per le
cure del caso: al controllore è stata riscontrata una contusione allo zigomo,
giudicata guaribile in tre giorni, mentre
la giovane autista è stata dimessa con
quattro giorni di prognosi per cervicalgia e contusione alla spalla.
Un brutto episodio che, su un territorio
in cui la comunità straniera, in particolare africana, è molto popolosa rischia
di peggiorare condizioni di convivenza non sempre facili. In particolare,
l’episodio mette in allerta l’azienda di
trasporto pubblico dal trovare una soluzione per far lavorare i propri dipendenti in condizioni di maggior sicurezza.
Nel racconto fatto ad un quotidiano online, l’autista spiega che tutto è avvenuto al cambio conducente, che si svolge proprio a Genazzano, di un mezzo
partito da Rocca Santo Stefano e diretto a Roma.
“Quando sono salita insieme al controllore – spiega l’autista aggredita –
c’erano in tutto una decina di persone.
Fra loro un gruppetto di cinque o sei
extracomunitari, di carnagione molto
scura. A quel punto il controllore ha
chiesto i biglietti a tutti i passeggeri.
Dato che il gruppetto di stranieri ne era
sprovvisto, l’uomo ha chiesto loro i documenti. Al rifiuto di consegnare anche
questi, sono stati chiamati i carabinieri, come da prassi”.
A quel punto, però, scatta l’aggressione: “Quando hanno sentito che il controllore stava chiamando le forze dell’ordine, gli si sono scagliati contro, in
sei contro uno. Poi sono scesi”.
“Ormai praticamente portiamo solo loro – continua nel suo racconto l’autista
– e la gente non ne può più di questi atteggiamenti. Non timbrano mai il biglietto, tutt’al più ne tirano fuori uno
scaduto da chissà quanto. A volte bevono. Qualche sera fa ho fatto il turno
di notte e c’erano una ventina di donne
extracomunitarie. Ognuna di loro aveva un secchio. Mi sono chiesta cosa ci
facessero, poi mi hanno spiegato che si
andavano a prostituire e che il secchio
faceva parte dell’occorrente per la professione, diciamo”.
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GENAZZANO
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18 Settembre 2015
Premiati per aver scelto di fare più attività in diversi comuni risparmiando energie e risorse
“La Palestra del sorriso” migliora il fisico e lo spirito. Il progetto
del Consorzio “I Castelli della Sapienza” coinvolge 100 anziani
S
i terrà a Genazzano, Paliano e
Gallicano nel Lazio “La palestra
del sorriso”, il progetto realizzato
dal Consorzio “I Castelli della Sapienza”, e classificatosi ai primi posti del bando regionale “Bene in comune”, per dare a cento anziani dei
comuni consorziati l'opportunità di
provare un modo nuovo di fare movimento sempre con il sorriso sulle
labbra.
A presentare l'iniziativa, il presidente del Consorzio, Angelo Rossi, la
dottoressa Martina Tombolini, della
società partner Segni e Suoni Srl, e
la dottoressa Florenca Prifti, coordinatrice del progetto a livello operativo.
“Questa iniziativa – spiega il presidente Angelo Rossi - nasce da una
proposta che ci ha fatto la società Segni e Suoni di aderire al bando regionale sul 'Bene in Comune'. Ci è
piaciuta l'idea e abbiamo deciso di
aderire: grazie alla bontà del loro
progetto siamo arrivati ai primissimi
posti, premiati per aver scelto di
coinvolgere un'area vasta, in modo
da fare più attività in diversi comuni
risparmiando energie e risorse e
avendo un'efficienza maggiore. Come facciamo anche in altre cose, al
Consorzio, e penso, per fare degli
esempi, alla Centrale unica di committenza o all'Ufficio Europa. Oltre
a Gallicano altri due sono i comini
(Genazzano e Paliano) scelti come
sede di attività motoria destinata a
cento anziani che faranno attività di
yoga legata al sorriso, con un piccolo kit in dotazione per tutti che consentirà loro di fare attività motorie
per diversi mesi. Ne sono fiero perché è un bel segnale di collaborazione tra enti del territorio”.
Nonostante i numerosi studi scientifici abbiano dimostrato il valore dell’attività fisica nella popolazione, in
generale, ed in quella anziana, in
particolare, questo tema resta ancora
una delle aree di intervento più sottovalutate in seno al Sistema Sanitario Nazionale. E “La Palestra del
Sorriso” vuole essere una risposta,
attraverso il coinvolgimento in rete
dei soggetti istituzionali e sociali impegnati nella promozione, nella tutela della salute degli anziani e nella
pratica dell’attività motoria, da realizzarsi all’interno di una palestra
appositamente attrezzata. Oltre agli
esercizi fisici tradizionali si verrebbero a sperimentare tecniche innovative quali: lo yoga della risata e la
musicoterapia.
“Voi conoscete già la ginnastica dolce – aggiunge la dottoressa Tombolini - noi vogliamo dare qualcosa in
più che vi stupirà: introduciamo lo
yoga della risata, perché ridere migliora la vita, stimola le endorfine e
aumenta l’ossigeno al cervello, riducendo lo stress e migliorando l'umore. Da altre parti d’Italia, come Modena o Falconara Marittina, gli effetti sono stati molto positivi. Idea nuova che ha questo percorso è testimoniata da ricerche scientifiche che di-
mostrano che musica e sorriso fanno
vivere meglio e, contestualmente, fa
sì che grazie a voi anche gli operatori vivano meglio. Tutti avrete un kit
del sorriso, che vi caratterizzerà la
palestra del sorriso, che potrete utilizzare anche a casa, passando le informazioni ai vostri nipoti e in famiglia, secondo la logica nuova di socializzare, condividere informazioni
personali e vivere meglio”.
Come kit, ad ogni persona che aderisce al progetto verranno infatti consegnati: tappetino, elastici, pesi, tuta
da ginnastica, ecc. che potranno essere utilizzati sia nella Palestra del
Sorriso sia a casa per favorire, in maniera continuativa e costante, grazie
all’aiuto dei familiari, l’attività motoria dell’anziano.
“Saranno attività – conclude la dottoressa Prifti – che si terranno due
volte a settimana per circa quattro
mesi, con modalità ancora da definire. Noi siamo comunque a disposizione per far sì che l'organizzazione
sia la più agevole per tutti. Nello
specifico verranno creati più gruppi
di persone che svolgeranno settimanalmente esercizi tradizionali e con
tecniche sperimentali innovative”.
Vi sarà inoltre un’importante ed articolata attività promozionale, al fine
di raggiungere l’obiettivo di promuovere una vera e propria cultura
dell’invecchiamento attivo e del suo
sostegno.
Aggredisce madre e fidanzata per avere
soldi: in manette incensurato 20enne
D
a tempo picchiava la
mamma e la fidanzata per
avere dei soldi, il giovane
20enne, incensurato, arrestato
dai carabinieri della stazione
di Genazzano con l’accusa di
tentata estorsione e maltrattamenti in famiglia. La donna
che già da tempo vedeva il
proprio figlio cambiato e che
usava violenza nei suoi confronti o che più semplicemente
danneggiava suppellettili e
mobili all’interno dell’abitazione di famiglia soprattutto
per motivi riconducibili al diniego di richieste di denaro ha
deciso di farsi coraggio e denunciare il figlio presso la Stazione Carabinieri di Genazzano. Anche la fidanzata che da
tempo subiva angherie e maltrattamenti dal proprio fidanzatino ha denunciato i fatti all’Arma territorialmente competente. Il figlio della vittima
infatti negli ultimi episodi di
litigio con la madre era diventato sempre più prepotente e
violento sino al punto che, ver-
so la fine del mese di luglio, la
donna era costretta a ricorrere
ai sanitari dopo l’ennesimo diniego alla richiesta di denaro.
In altre circostanze invece la
donna acconsentiva ad elargire
somme di denaro al figlio pur
di non subire le violenze del
figlio. Ma nella giornata di ieri il giovane ragazzo dopo aver
malmenato la propria fidanzata
per essersi rifiutata di sborsare ulteriore denaro, picchiava
anche la propria madre che era
intervenuta in difesa della gio-
vane ragazza. Già nel mese di
luglio la madre era dovuta ricorrere alle cure dei medici e
stavolta, dopo l’ennesimo episodio che ha coinvolto entrambe le donne, prima la giovane,
poi la mamma che cercava di
difenderla, non ha esitato a
chiamare il 112. I carabinieri
sono intervenuti prontamente,
ammanettando il ragazzo e accompagnandolo presso la Casa
Circondariale di Roma Rebibbia.
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RUBRICA
18 Settembre 2015
LASER: IL RAGGIO DI LUCE CHE DONA LA VISTA
La chirurgia fotorefrattiva laser (
usata per correggere i difetti di messa a fuoco delle immagini sulla retina) ha mosso i suoi primi passi in
Italia dal 1990 ed il progresso tecnologico delle apparecchiature e delle tecniche chirurgiche è, da allora,
esponenzialmente cresciuto parallelamente al numero di pazienti che si
è sottoposto a questo tipo di chirurgia liberandosi definitivamente dalla dipendenza da occhiali o lenti a
contatto.
Attualmente lo strumento laser di ultima generazione è quello ad “eccimeri” che emette un unico raggio di
luce ultravioletta ad elevata energia
in grado di modificare la forma della cornea.
Questa chirurgia ha lo scopo di migliorare la capacità visiva correggendo o migliorando l’ametropia: in
condizioni normali i raggi paralleli,
provenienti da un’immagine posta
all'infinito, convergono sulla retina
(membrana più interna dell’occhio
che permette di vedere) e formano
un’immagine, che, in questo caso, è
“a fuoco”. In tali condizioni si parla
di emmetropia e cioè di un occhio
perfetto dal punto di vista ottico.
Nella condizione opposta, l’ametropia, l’immagine può essere a fuoco
prima della retina (miopia), dopo di
essa (ipermetropia-presbiopia) o non
in asse con formazione di una doppia immagine (astigmatismo). I pazienti vedono come durante la mes-
riabili a seconda della gravità. Il presbite vede male da vicino a causa di
una progressiva perdita di elasticità
del cristallino dovuta all’età. Le ragioni che spingono questi pazienti
sa a fuoco con la macchina fotografica reflex: prima è “sfuocato” perché si è messo a fuoco troppo vicino,
poi perché troppo lontano ed infine,
finalmente, alla giusta distanza. Il
miope vede sfocati gli oggetti lontani. L’ipermetrope, prima, ha disturbi
vaghi come cefalea, bruciore oculare o lacrimazione e poi, quando dopo i 45 anni viene meno il meccanismo di accomodazione, vede sfocato sia da lontano che da vicino.
L’astigmatico ha disturbi visivi va-
verso una correzione chirurgica del
loro difetto visivo sono molteplici.
Innanzitutto l’eliminazione degli
elementi esterni di correzione: occhiali e lenti. Quindi l’impossibilità
di risolvere il problema con le lenti
che si ha quando la differenza del difetto di rifrazione tra i due occhi è rilevante. Viene, poi, l’aspetto professionale: in diversi concorsi pubblici
sono richieste capacità visive difficili da soddisfare per un portatore di
ametropia. Non sono, infine, da sot-
tovalutare le motivazioni di carattere personale e psicologico legate alla vita di relazione.
La chirurgia fotorefrattiva laser offre elevati standard di accuratezza e
sicurezza ed una percentuale di complicazioni talmente bassa da occupare, ormai, una posizione di primo
piano tra le procedure chirurgiche
oggi esistenti.
Il candidato a questi interventi deve,
preliminarmente, sottoporsi a specifici esami strumentali che ne documentino l’effettiva indicazione e
l’idoneità.
Allo scopo, presso il Centro Medico
di Subiaco, è stato attivato l’apposito ambulatorio diagnostico. Esso
mette a disposizione dei pazienti le
più avanzate strumentazioni utili a
fornire la corretta indicazione. Ai
candidati giudicati idonei saranno
fornite proposte e preventivi per i relativi trattamenti nelle principali Case di Cura della nostra Regione associate al Centro.
Nel caso di motivazioni terapeutiche
è, inoltre, possibile effettuare gli interventi con la copertura delle principali Compagnie assicurative
Dott. Augusto Grossi
Specialista in Oculistica
ATTUALITA’
18 Settembre 2015
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ARCINAZZO ROMANO, 1900/1930
Gli Altipiani d’inizio Novecento...
L’archivio fotografico dell’Istituto centrale per il Catalogo e la documentazione del Ministero dei Beni culturali ci restituisce una cartolina
degli Altipiani di Arcinazzo del 1900. La cartolina è stata realizzata dall’editore Passeri Bernardino: “Tre Vedute: Villa Bandini, Villa Paolucci
de Calboli, Trattoria Passeri”.
ArchitettonicaMente
a cura dell’arch. Rodolfo Colanera
I
Percile. Incanto naturalistico
ncastonato tra i monti Lucretili, in un
contesto naturalistico di rilievo, il piccolo centro di Percile si erge come varco tra i territori della Valle dell’Aniene
e la Sabina. Feudo importante nel Medioevo, posseduto da diverse famiglie di
spicco come gli Orsini (lo stemma comunale riporta le insegne del casato) e i
Borghese, sembrerebbe già essere presente fin dal IV d.C.,
per poi svilupparsi a partire dall’anno mille. L’abitato, arroccato sulla collina rocciosa che lo
ospita, è caratterizzato da vicoli stretti e tortuosi i quali regalano scorci prospettici inaspettati e sempre differenti sulle
splendide vallate sottostanti. Le
abitazioni sono caratterizzate
da murature a faccia vista di ti-
po calcareo (tipiche delle zone vicino
corsi di acqua dolce) con blocchi ben
squadrtai e con interessanti accorgimenti esecutivi che ne fanno apprezzare la
tesssitura compatta, risultando altrsì
esteticamente molto gradevoli. Il paese
ospita il Palazzo Baronale (Borghese), la
chiesa di Santa Lucia e la piccolissima e
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Anno XV Numero 48 - 18 Settembre 2015
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suggestiva chiesa di Santa Anatolia, interessanti per gli gli affreschi in esse
contenuti ma senza particolari accenti di
tipo architettonico. È uscendo dal paese,
verso valle, che il territorio di Percile regala al visitatore scorci e contesti di
estremo interesse con splendidi sentieri
immersi nel verde incontaminato; fino
ad arrivare ai due splendidi
laghetti, Marraone e Fiaturno. Il primo è di dimensioni più piccole, il Fiaturno, invece, è più grande,
essendo lungo quasi 100
metri e profondo 20. Intorno ai due laghetti, soprattutto intorno a quest'ultimo, si può ammirare una
vegetazione tipicamente
palustre che risalta ancora
di più l'ambiente che lo circonda. Da sottolineare come tali laghetti, di origine carsica (cioè dovuta per effetto dell’attività chimica dell’acqua),
siano oggetto particolare di studi e ricerche di tipo storico, archeologico e geologico. Da ricordare infine la presenza a
Percile del Museo del Parco dei Monti
Lucretili.
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