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Rinunciare alla carne e stringere la cinghia - e
Rinunciare alla carne e stringere la cinghia Autor(en): Auf der Maur, Franz Objekttyp: Article Zeitschrift: Zivilschutz = Protection civile = Protezione civile Band (Jahr): 36 (1989) Heft 3 PDF erstellt am: 07.07.2016 Persistenter Link: http://dx.doi.org/10.5169/seals-367682 Nutzungsbedingungen Die ETH-Bibliothek ist Anbieterin der digitalisierten Zeitschriften. Sie besitzt keine Urheberrechte an den Inhalten der Zeitschriften. Die Rechte liegen in der Regel bei den Herausgebern. Die auf der Plattform e-periodica veröffentlichten Dokumente stehen für nicht-kommerzielle Zwecke in Lehre und Forschung sowie für die private Nutzung frei zur Verfügung. Einzelne Dateien oder Ausdrucke aus diesem Angebot können zusammen mit diesen Nutzungsbedingungen und den korrekten Herkunftsbezeichnungen weitergegeben werden. Das Veröffentlichen von Bildern in Print- und Online-Publikationen ist nur mit vorheriger Genehmigung der Rechteinhaber erlaubt. 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Dal momento che i confini erano chiusi, la popolazione dove¬ va riuscire a sopravvivere con le risorse proprie, della propria terra. Come potrem¬ mo in futuro affrontare una situazione si¬ wp ^tó __* mile? -Yi m >( y-' J& «S i.i. :r, i-:ù ti ¦ *M -¦ •ér ¦M» xœ ¦g & y ¦'S'y r. % ¦** t&i Kfo; %¦«¦*&¦<? PH ¦yy yy di Franz Auf der Maur, Berna Il vero eroe di questa battaglia era l'a¬ gronomo (poi divenuto consigliere fe¬ derale) Friedrich Traugott Wahlen. Il suo progetto, messo in pratica con grande efficienza, prevedeva l'amplia¬ mento della superficie coltivata da 210 000 a 355 000 ettari. Il motivo di questo provvedimento: su un'area di una certa grandezza si possono ottene¬ re più calorie con la coltivazione di prodotti vegetali che con l'economia lattiera e l'allevamento del bestiame. Con il «progetto Wahlen», in poco tem¬ po i prati diventarono campi coltivati, e questo anche fino ad arrivare alle mon¬ tagne. Ma non basta: con l'aiuto della popolazione non rurale, i terreni palu¬ dosi furono bonificati (come già duran¬ te la Prima guerra mondiale), in zone cittadine vennero piantate le patate. Ogni piccolo angolo di terreno coltiva¬ bile venne sfruttato per la produzione di generi alimentari. Le misure ordina¬ te dalle autorità in primo luogo il - razionamento - provvedevano poi alla giusta distribuzione dei generi alimen¬ tari. In questo modo, grazie agli sforzi di popolazione contadina e cittadina, del popolo e delle autorità, la Confede¬ razione divenne un'isola nell'Europa affamata un'isola con un approvvigio¬ namento dei viveri più o meno normale. Solo il 60 per cento proviene dalla nostra 't * im (Keystone) terra Dalla fine della guerra (1945) l'agricol¬ tura e la società hanno attraversato no¬ tevoli cambiamenti. Oggi solo il sei per cento degli svizzeri lavorano come agricoltori. Il numero delle aziende agricole è molto diminuito, mentre è aumentata la meccanizzazione e la di¬ pendenza da prodotti chimici di ogni genere (mangimi artificiali, pesticidi, medicinali per razze animali allevate con metodi selettivi). La popolazione è aumentata di numero e contemporane¬ amente molto terreno fertile è andato perso per le nuove costruzioni... per non parlare delle aumentate esigenze della nostra società dei consumi. At¬ tualmente, il grado di autoapprowigionamento della Svizzera ammonta al 60 per cento circa. Ciò significa che, su dieci calorie, quattro sono importate dall'estero, compreso il foraggio per le nostre mucche da latte e il cibo per i nostri maiali e polli da ingrasso. Anco¬ ra superiore - praticamente del 100 % è la dipendenza nel settore dei carbu¬ -ranti e dei metalli. Ogni goccia di gaso¬ lio per i nostri trattori è importata, co¬ me ogni grammo di acciaio per i pezzi di ricambio delle macchine agricole. Un contributo particolare di questo nu¬ mero si occupa delle possibilità di gua¬ dagnare la materie prime dal proprio sottosuolo. Qui vogliamo invece dare Questa era la tessera di generi alimentari. Fromage ¦ 50 !r Fromage r Viande (fâ] Viands 100 p. r J«'" inai 25p. T Viands (|JjJ Viands J*> 25 p. 100 p. 50 gr (j|) Fromoge 3D 7 100 gr Juin Fremile 100 gr Fromage 307 Vianda 100 gr Juin 250 p. Fromage 307 100 gr Viande 10O Juin 307 Viande JJ5.5 Juin 250 p. Ju.n K £jjj U2 Q H.u 250 gr a Lsg«. mineuses QR ™u Avoine 5.5 Juin ua U3 Orge 250 gr ^ CONFÉDÉRATION SUISSE fjjjjj JuJn «T IU.I BtUTB Gititu ou Jnirl Idi Huile ua ||j,D Beurra StJiste mineuses »ajï Carte de denrées alimentaires 100gr '/g dl Ul Q Jul» ] D. leu Q[j Ou Huile Mn pour Valable du ÏÏ43 "H M "-"""M juin juin 1943 au 5 juillet 1943 les coupons de lait, valables jusqu'au seulement, et les coupons -un Mano, 33 juin dont î'OGA fixera la durée ds validité loi? d'une éventuelle misa en vigueur. excepta 1543 mi '|f/Bj 1" Dispositions g inorale* Les denrées ne peuvent être vendues qua contre remisa immédiate des coupons correspondants. Tout emploi abusi! des coupons est punissable. Il est notamment interdit de les utiliser avant ou après leur validité, ainsi que de les remettra aux commerçants sans acheter simultanément les marchandises aux¬ quelles ils donnent droit Pour le lall, toutefois, l'utilisation d'un carnet de contrôle permei la remise anticipée de coupons de lait eu fournisseur. Conserver le talon et les coupons «en blanc jusqu'à leur échéance. ¦mn »-r. io./ _, IMI »tBIsasZU ûsM Bi-lllMon jLh I Cacao TU* 1/2 di Huile 19U J Î5 palIU ZIVILSCHUTZ 3/89 sss&W SjccKiiini!*» Cacio,»** 100 potali 13 s L'APPROWIGIONAMENTO ECONOMICO DEL PAESE % w % uno sguardo alla produzione di generi alimentari partendo dal presupposto che il rifornimento di carburanti talli sia garantito. e me¬ Sono già pronti piani di alimentazione Lo scoppio della guerra del 1939 non era stato improvviso. Quindi le autorità avevano potuto prepararsi alla prova di forza: il «progetto Wahlen» era andato avanti velocemente e mostrava presto risultati concreti, il che aveva aumen- namento economico del paese, descrive come segue lo scenario della crisi da cui parte il piano stesso: «Si parte da una situazione in cui la Svizzera non può più realizzare impor¬ tazioni di generi alimentari, di foraggi e di concimi per una ragione qualsiasi, mentre l'apparato produttivo è intatto. Per poter ancora nutrire a sufficienza la popolazione in tali condizioni, è in¬ dispensabile uno spostamento crescen¬ te della produzione agricola interna a prodotti vegetali. Questo deve avvenire in modo che la popolazione, dopo tre anni di coltivazione potenziata, possa essere alimentata sufficientemente e in modo sano con ciò che proviene dalla propria terra. Per superare i periodi più gravi fino al completo autoapprovvi¬ gionamento devono essere impiegati alimenti conservati nei depositi obbli¬ gatori.» tribuire a far risparmiare prezioso car¬ burante tirando l'aratro. Il presupposto di un tale cambiamento in periodi difficili per i trasporti è che continui ad esistere il maggior numero possibile di aziende agricole ben avvia¬ te. Nel piano di alimentazione 90 si dice anche che «solo se restano abbastanza aziende efficienti e una struttura pro¬ duttiva valida il piano di alimentazione può funzionare come previsto. Questo piano rappresenta quindi anche in una certa misura un piano orientativo pei la politica agraria in periodi normali.» Pensiamoci quando, nell'ambito della vicina Europa unita, l'agricoltura indi¬ gena sarà al centro delle discussioni: i confini sono chiusi, dobbiamo potere E alimentare con i prodotti locali. se Un minimo di 2300 calorie al giorno L'Ufficio federale dell'approvvigiona¬ gr'sü'T? î**-«*" S Wif Sempre nuove costruzioni occupano terreno (Roulier) fertile. tato naturalmente la motivazione. Tutti lo sapevano: si trattava di sopravvive¬ re. Nell'odierna società dei consumi ri¬ sulta molto più difficile comprendere provvedimenti adottati altrimenti solo in periodi di estrema necessità. Così nella pianificazione del territorio il tentativo di riservare il miglior terreno coltivabile (le cosiddette superfici a coltura alternata) all'agricoltura, ha incontrato la resistenza di ambienti de¬ terminati che considerano un pezzo di terra più come un oggetto di specula¬ zioni che come una base esistenziale. Poco considerato dall'opinione pubbli¬ ca, l'Ufficio federale per l'approvvigio¬ namento economica del Paese ha elabo¬ rato diversi piani di alimentazione in vista di crisi di approvvigionamento di lunga durata. Questi piani sono stati costantemente aggiornati e adattati al¬ le nuove condizioni. Recentemente è stato pubblicato il «Piano 90, piano di alimentazione per periodi di trasporti difficili», nel quale il dott. Urs Kaufmann, delegato per l'approvvigio¬ 14 ZIVILSCHUTZ 3/89 mento economico del paese calcola un fabbisogno minimo di 2300 calorie al giorno (per essere precisi chilocalorie). L'attuale consumo pro capite non è molto più alto, cioè 2600-2700 calorie. In questa quantità, importanti sono an¬ cora i rifiuti: per portare al nostro sto¬ maco 2700 calorie, vengono predisposte 3400 calorie. Quindi 700 calorie almeno vanno comunque disperse. A tale pro¬ posito occorre chiedersi anche se, in ca¬ so di necessità, potremo ancora per¬ metterci di dare ogni giorno tonnellate di carne in pasto ai nostri animali. Un primo passo sarebbe dunque evitare lo spreco di generi alimentari oggi così diffuso. Anche un razionamento severo, benesso preparato, sarebbe utile allo scopo. Il secondo punto è stato già indi¬ cato nel titolo: meno carne, in compen¬ so più cereali, patate, carne..., la vec¬ chia ricetta del professor Wahlen. Inol¬ tre si dovrebbe estendere di molto la superficie coltivabile a spese del terre¬ no da pascolo e ridurre il numero del bestiame. Nelle stalle ci sarebbero di nuovo più cavalli che potrebbero con&;. y ì (Keystone hi iL * JTA ^lt >««¦ ; ¦ ,r » v*m^m yy ¦«'r^t ¦-ry. » Meno carne... .•¦ ¦r-iìlllfl /•/9 :t**ss X»/ - » -4 i,,:.-i w Su %m. D ÌS r-afr in S" \ y s Quattro calorie su dieci sono importate dall'estero. (Roulier) ...ma più verdura. ;eav