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View - ICS San Martino di Lupari
C ENEBRONTOLA &
LE ALTRE
Tdvpmb!tfdpoebsjb!!“D /!B hptujoj”!!!
.!!Tbo!Nbsujop!ej!Mvqbsj!!!.!
Dmbttf!2_E—b/t/!312203123!
Cenerentola, tutti
lo sanno, era una
povera e dolce
fanciulla bistrattata
da matrigna e
sorellastre. Ma
CENEBRONTOLA
sarà altrettanto
buona? E
CENERIDOLA
ugualmente triste?
E come potrebbe
CENEDISCOLA,
con un nome cos ì ,
essere una brava
ragazza? O
CENESVENTOLA
essere umile e
sottomessa?
Quando scende in
campo la fantasia
dei ragazzi della
1^D, neppure le
fiabe sono più le
stesse!
Joejdf!
Dfofsjepmb!
p.2
Dfofejtdpmb!
p.4
Dfofspnqpmb!
p.6
Dfofspoupmb!
p.8
Dfofsvddjpmb!
p.10
Dfofcspoupmb!
p.12
Dfoftwfoupmb!
p.14
Pagina 2
Cenebrontola & le altre
CENERIDOLA
b!dvsb!ej!Bmfttjb!Csbhbhopmp-!Dsjtujbo!Dbtpobup-!Btjb!Ejobmf!!
C’era una volta una ragazza che viveva con la matrigna e la sorellastra, perché suo padre, che faceva il comico a Zelig, era morto di
infarto dopo un’ora e mezza di risate. La matrigna la costringeva a
lavorare duramente nella loro villa alle Hawaii per farla stancare e
renderla triste. Un giorno la fanciulla, stanca delle sgridate e del troppo lavoro che la matrigna le assegnava, smise di piangere e cominciò
a ridere; lo faceva ogni volta che la prendevano in giro o la rimproveravano, finché la matrigna e la sorella, non potendone più, la mandarono in collegio.
Qualche giorno prima della sua partenza arrivò, dentro una conchiglia, un biglietto fatto di alghe azzurre scritto dal principe dell’isola,
che invitava tutte le fanciulle ad una partita di beach volley la settimana seguente e la giocatrice più brava lo avrebbe sposato.
Mentre sistemava la valigia, le venne in mente che il giorno dopo
ci sarebbe stata la partita con il principe e visto che c’era troppa
strada da fare, invece di piangere, si mise a ridere e si ricordò
delle due marionette. Quando le prese in mano per giocare vide
che, come per magia, si erano animate. Cominciarono a parlare
dicendole che mancava un’ora e dieci minuti prima dell’inizio della
partita. Se avesse voluto, loro con uno schiocco di dita avrebbero
potuto teletrasportarla in spiaggia, ma ci sarebbe voluto un’ora e
venti minuti, quindi sarebbe arrivata con dieci minuti di ritardo.
Così, con uno schiocco di dita Ceneridola, sempre ridendo, venne
trasportata in un tunnel magico. Intanto, il principe aveva adocchiato le quattro ragazze più brave e più belle. Quando vide arrivare la fanciulla cominciò a battere i denti e a sospirare, mentre lei
rideva. Si era ritrovata dopo il lungo viaggio con uno splendido
costume in tonalità blu con riflessi azzurri, sui fianchi aveva due
fiocchi color argento e ai piedi delle splendide infradito blu con
perle preziose e strisce dorate. Le ragazze si girarono a guardarla
e la ammiravano; lo stesso fecero quando cominciò a giocare.
La ragazza voleva partecipare, ma per colpa della matrigna che la
voleva spedire in collegio non ci poteva andare, mentre la sua sorellastra Brufolona ci sarebbe andata. Ceneridola prese le sue due marionette avute in eredità dalla mamma e dal papà e andò a prendere
l’aereo. Dopo circa cinque ore di viaggio arrivò a destinazione; era un
collegio cupo e tetro, con la muffa alle pareti.
La partita finì tardi e la ragazza, anche se terrorizzata per le sgridate, tornò di corsa a casa, non accorgendosi di aver perso una
ciabatta. La matrigna, appena seppe che era fuggita dal collegio la
picchiò fino a lasciarle dei segni, ma Ceneridola, dura come il
marmo, sopportava il dolore e per darle fastidio rideva. Ad un
certo punto bussarono alla porta e la perfida madre colta di sorpresa, prima la sporcò con la cenere del camino, poi la chiuse
nello sgabuzzino e andò ad aprire. Alla porta c’era il principe; fece
provare a Brufolona la ciabattina, ma il suo piede brufoloso non
entrava; allora il principe, che sentiva gridare, chiese se c’era
un’altra ragazza, ma la matrigna ostinata negò.
Cenebrontola & le altre
Pagina 3
con un po’ di speranza nel cuore, prese l’altra ciabatta e la porse al
principe, che non dubitò più di lei. Ceneridola andò a lavarsi estasiata dal magico momento vissuto con il principe. Due giorni dopo si
sposarono in riva al mare vestiti in costume e indossando quelle
magiche scarpette che li avevano fatti incontrare. Naturalmente la
loro vita fu sempre serena e piena di risate.
Il principe, spinto dalla curiosità, salì le scale. In un angolo buio
della casa trovò lo sgabuzzino e a terra le chiavi con cui aprì lo
sportello e fece uscire la ragazza. Il principe le fece provare la
ciabattina, che le calzava a pennello, ma, guardandola le disse che
non assomigliava alla fanciulla che aveva visto. La matrigna rispose che non era lei la proprietaria della ciabatta, allora Ceneridola,
Ebm!ejbsjp!efmmb!nbusjhob—!
Mfuufsb!efmmb!nbusjhob!bm!sf!
Caro diario, mio unico confidente,
voglio ora parlarti della mia figliastra
Ceneridola; io con lei mi sento in trappola: se la castigo ride e anche se la
picchio ride, insomma si prende gioco
di me e di mia figlia, la mia bella Brufolona, nata dal matrimonio con il
granduca Loren del Paesetto, figlio di
Carlo Alberto V.
Come vivere con lei e soprattutto come
fare? E’ sempre allegra, le poche cose
che fa le svolge male e fa piangere la
mia figliola. Non parliamo dell’altro
giorno, quando a casa nostra è arrivato il principe con quella stupida minuscola ciabatta e Ceneridola ha osato
pure gridare per farsi sentire da lui. E
quello mi ha dato della bugiarda e
della strega solo perché l’avevo rinchiusa nello sgabuzzino delle scope e
stava per soffocare!
Solo tu mi capisci, mio diario!
Preziosissima Maestà, re della nostra
bellissima isola,
devo parlarLe della mia figliastra Ceneridola e del linguaggio di Suo figlio in
pubblico, soprattutto nei miei confronti.
Ceneridola è una ragazza irresponsabile
e maleducata, quando mangia sporca
dappertutto ed io mi chiedo se sia il caso
che Suo figlio la desideri come sposa;
così ho pensato che potrebbe sposare
Brufolona, che ha origini nobili ed è
educatissima e composta. Parlando del
linguaggio di suo figlio, trovo che sia
inadeguato e mi riferisco a insulti che mi
hanno molto offesa. Spero che Lei vorrà
risolvere queste faccende, per il bene di
tutti.
Un inchino.
Clarabell, matrigna di Ceneridola
Pagina 4
Cenebrontola & le altre
Ebm!ejbsjp!efmmf!nbsjpofuuf—!
Caro diario,
oggi ci siamo risvegliate in un collegio triste e squallido.
Con noi c’era anche la nostra padrona Ceneridola che ci
ha fatto sentire al sicuro anche in quel postaccio. Quando
ci ha visto non ha capito come siamo riuscite a prendere
vita, così quando siamo entrate nel tunnel del teletrasporto le abbiamo spiegato che i suoi genitori, prima di morire, ci hanno affidato la missione di vegliare su di lei.
Arrivate in spiaggia, Ceneridola ci ha chiesto di travestirla per non farsi riconoscere dalla matrigna e dagli
altri suoi amici e noi abbiamo esaudito il suo desiderio.
E' stato semplice, anche perché è corsa a casa prima che
potessero chiederle il suo nome. A casa, però, la matrigna l'ha rinchiusa in uno stanzino; noi, sfinite, siamo ritornate marionette.
Abbiamo capito che, nel momento del bisogno, riusciamo
a ritornare in vita per aiutarla. Forse l'amore e l'allegria
dei suoi genitori sono rimasti in noi per starle sempre
vicino anche se siamo solo dei buffi, piccoli burattini.
CENEDISCOLA
b!dvsb!ej!Boobdmbsb!Hbtqbsjo-!Hij{mbo!Lfsepve-!Nbuufp!Mbhp!
Non molto tempo fa, in un paese vicino vicino, viveva una ragazza molto
vivace. Lei aveva una matrigna, Antenata, due sorellastre, Isonza e
Vecchia, e un padre, Antenato (sempre in giro per il mondo per motivi di
lavoro).
Il suo soprannome era Cenediscola; l’aveva soprannominata così la sua
matrigna, perché non stava mai ferma e ne combinava di tutti i colori.
Un giorno, mentre, come al solito, giocava a pallone in salotto, fece
cadere un antichissimo e preziosissimo quadro di famiglia. Antenata
sentì il botto, corse subito a vedere e gridò: “ Oh, cielo, cosa hai combinato stavolta??”. Cenediscola, calmissima, rispose: “Non è successo
niente, cara mamma: è solo caduto un quadro!!”. La matrigna scioccata,
lo raccolse e se ne andò, ripromettendosi di informarne il marito al suo
ritorno, ma prima incaricò Cenediscola di riordinare le stanze delle due
sorellastre. Dopo cinque secondi, mentre stava riordinando la stanza di
Vecchia, le cadde il computer portatile e si sentirono le urla della ragazza anche due isolati più in là.
La sorellastra le chiese: “ Cosa hai fatto al mio computer???!!” e Cenediscola rispose: “ Niente, io non ho fatto niente, è lui che è caduto da
solo!”.
Si spostò nella seconda camera; iniziò a saltare sul letto e poco dopo
sentì un “CRAC” (era la rete a doghe del letto); allora scese, facendo
finta di nulla, e si mise a pulire anche il resto della stanza. Le stanze
delle sorellastre avevano anche un bagno, così si mise a pulire anche
quello. Nel bagno c’erano delle fotografie a cui Isonza e Vecchia tenevano tanto. Cosa successe??? Le povere foto fecero una brutta fine:
Cenebrontola & le altre
Pagina 5
caddero per errore nel WC.
Alla sera Cenediscola andò in discoteca con le sorellastre e lì incontrò la sua
anima gemella: Giacomino. Era un ragazzo apparentemente strambo, ma nell’
animo buono, gentile e generoso. I due fecero amicizia e ballarono per tutta la
sera. Quando fu l’ora di rientrare a casa, Cenediscola dimenticò il soprabito
sul divanetto del locale.
Arrivate a casa, Isonza andò a dormire, ma trovò una sgradita sorpresa: il
letto era rotto!!! Allora chiamò subito la sua mamma e le chiese cosa fosse
successo; la madre rispose: “ Oggi è venuta tua sorella Cenediscola a metterti
in ordine la stanza, perché non chiedi a lei??!!”.
La sorellastra interpellò Cenediscola, che si giustificò: “ Io ho fatto solo due
saltelli!!” .
Nel frattempo Isonza e Vecchia si accorsero anche delle foto in bagno e la
colpevole era sempre la stessa.
Il giorno dopo Cenediscola uscì per andare a fare una passeggiata e incontrò
nuovamente Giacomino, la sua anima gemella, che stava facendo ricerche per
ritrovarla e darle il suo soprabito dimenticato in discoteca. In quel momento si
scambiarono i numeri di telefono per non perdersi più di vista.
Da allora la fanciulla diventò più calma, perché si fidanzò e poi si sposò con
Giacomino, quindi dovette maturare e diventare una buona moglie. Ebbero dei
figli, che fortunatamente non assomigliarono per niente a Cenediscola… e
vissero tutti felici e contenti, anche la matrigna e le sorellastre che finalmente
si erano liberate di lei!!!
Mfuufsb!efmmb!nbusjhob—!
Ebm!ejbsjp!efmmb!nbusjhob!
Mio caro Antenato,
Caro diario,
devo dirti che non ne posso proprio più di tua figlia; tu sei sempre via per lavoro e io non so come
fare con lei: ogni giorno ne combina di tutti i colori
ed è sempre più difficile sopportarla, anche a causa
del suo brutto carattere!
Oggi finalmente Cenediscola si
sposa! Negli ultimi tempi, grazie a
Giacomino, è diventata più tranquilla e combina meno guai; speriamo che anche dopo sposata
continui così e che anzi migliori
sempre più. Se in futuro avrà dei
bambini, dovrà essere matura e
responsabile per dar loro il buon
esempio… Ora ti lascio, perché
devo prepararmi per il matrimonio;
stasera ti aggiornerò sulla cerimonia e la festa. A dopo! Antenata
Pensa che quella peste oggi ha avuto il coraggio di
dire che il computer di Vecchia è caduto da solo,
come se fosse possibile! Faresti bene a darmi qualche consiglio per tenerla buona, altrimenti vieni tu
a metterla in riga, visto che a te un po’ dà retta…
Aspetto presto una tua risposta.
Con affetto
Tua Antenata
Pagina 6
Cenebrontola & le altre
CENEROMPOLA
b!dvsb!ej!Hjbeb!Boesfuub-!Bvspsb!Njpuup-!Sfcfddb!Tupqqb-!Ojdpmb!Tusb{{b!
C’era una volta, non molto tempo fa, una
fanciulla soprannominata Cenerompola .
Da piccola era rimasta orfana ed era stata
adottata da una coppia di coniugi con due
figlie, che la costringevano a fare le pulizie
di casa; i genitori e le sorellastre ne approfittavano , ma in realtà a lei piaceva : era
una grande maniaca delle pulizie , ed era
sempre attaccata a scopa , paletta , straccio , ma soprattutto all’aspirapolvere . Il
problema era però che rimproverava chiunque sporcasse dove lei aveva appena pulito, quindi i suoi familiari l’avevano soprannominata Cenerompola, per sottolineare
quanto fosse stressante.
Cenerompola era così maniaca che le
sorellastre iniziarono a odiarla : un giorno
le sgridò perché avevano camminato con
le scarpe sporche sul pavimento dove lei
aveva dato la cera, un altro giorno perché
le avevano rotto la sua amatissima aspirapolvere della Folletto , un altro ancora perché avevano rovinato una pianta giocando
a pallone in casa.
I genitori stavano pensando di portarla da uno
psicologo (“Uno bravo, però…”).
Un giorno, con molte altre ragazze, venne
invitata ad un ballo importante nel palazzo del
principe e come al solito portò con sé il suo
inseparabile straccetto in morbida microfibra.
Quando fu arrivata notò subito una macchiolina su un bicchiere di cristallo, così tirò fuori
dalla tasca il suo straccetto e lo pulì .
Andò a suonare il campanello e Cenerompola aprì la porta . Quando lo vide,
abbassò lo sguardo per la timidezza e
notò la macchia. Allora, colta da un impulso irrefrenabile, prese dalle sue mani
lo straccio e iniziò a sfregare i pantaloni
con energia per ripulirli .
Il principe, colpito da questo gesto, se ne innamorò a prima vista e andò verso di lei . Cenerompola pensava che volesse rimproverarla
per la sua mania, che poteva apparire poco
educata in casa degli altri, quindi, impaurita,
corse verso casa. Scappando però perse il
suo straccetto e quando il principe lo raccolse
andò a cercarla per tutto il paese . Dopo due
giorni di ricerche , finalmente si fermò con la
sua limousine davanti a una villetta .
Il principe scendendo mise il piede in una
pozzanghera e si sporcò i pantaloni chiari.
Il principe capì che era proprio lei la ragazza dei suoi sogni e la portò a palazzo, che, grazie alla sua presenza, divenne brillante come non mai. I servitori, uno
a uno, si licenziarono a causa delle manie di Cenerompola e andarono a lavorare per i suoi genitori adottivi, ora rimasti
senza nessuno che facesse le pulizie; il
re e la regina invece si ritirarono in un’ala
del palazzo in cui la ragazza non entrava
mai. Tutti furono d’accordo sul fatto che il
suo soprannome era decisamente azzeccato. Tutti fuorché il principe che, accecato dall’amore, la sposò e da allora
vissero tutti felici e contenti, anche le
sorellastre, che finalmente poterono entrare in casa con le scarpe sporche .
Cenebrontola & le altre
Pagina 7
Ebm!ejbsjp!ej!Dfofspnqpmb!
Caro Diario,
questa notte non ho mai dormito! Ieri sera sono andata al
ballo del principe e, non so come, ho perso il mio straccetto preferito. Sono molto dispiaciuta! Pensa che avevo
quello straccetto da ben cinque anni; l’avevo comperato
in un mercatino, dove vendevano prodotti speciali per la
pulizia. Il venditore me l’aveva descritto come uno straccetto “magico”, perché era così sensibile alla sporcizia
che, appena vedeva un po’ di sporco, cominciava a vibrare e a tirare la mia mano, affinché io pulissi.
Era così efficace che, in pochi secondi, faceva brillare tutto! Adesso sto male perché mi rendo conto che, con gli
altri panni, il mio lavoro non viene così bene come con il
mio straccetto. Con gli altri, infatti, mi tocca lavare cento
volte la macchia, strofinare finché mi fa male il braccio e,
comunque, il risultato è sempre insoddisfacente. Non so
proprio come fare per ritrovarlo!Sono disperata! Mi è venuta l’idea di tornare dal principe per chiedergli se lo ha
visto, ma temo di fare brutta figura, perché lui potrebbe
pensare che non ho cura delle mie cose.
Caro diario, cosa potrei fare per ritrovarlo? Ora ti saluto.
Spero che, nel frattempo, mi venga qualche buona idea ….
Cenerompola
Mfuufsb!ej!Dfofspnqpmb!bmmb!nbusjhob!
Cara mamma,
con questa lettera ti darò qualche consiglio per non
farmi arrabbiare e per non sentirmi urlare: quando
alla notte devi andare in bagno, metti le ciabatte
perché altrimenti lasci lo stampo dei piedi e io devo
prendere lo straccio e lavare il pavimento. E quando
inviti le tue amiche a casa nostra, potresti avvisarmi? Così io preparo le pattine fuori della porta e
quando loro vanno in giro per la casa, non mi sporcano il pavimento!
Inoltre potresti dire alle tue figlie di stare attente,
quando si preparano la merenda, a non far cadere lo
yogurt, i crackers, il succo o altro? Infatti l’altro
giorno hanno fatto cadere la marmellata sul tappeto, e dolce com’è ha attirato tutte le formiche e oltre a
lavare a mano il tappeto, ho anche dovuto lottare per
mandare via le formiche. E poi quando fanno i
compiti, di’ loro, di mettersi una tovaglia sulla tavola, così quando cancellano possono buttare le cancellature sulla tovaglia e non per terra dove io poi
devo pulire.
Avrei tantissimi altri consigli da darti, ma userei
troppa carta. Ciao
Cenerompola
Mfuufsb!ej!Dfofspnqpmb!bmm’ vggjdjp!phhfuuj!tnbs sjuj!
Spett. Ufficio “Oggetti Smarriti “ – Castello del Principe
OGGETTO: straccetto in microfibra
Vi scrivo perché l’altra sera, durante il ballo organizzato dal principe nel suo palazzo,mi è successo un fatto terribile : ho perso il
mio straccetto in microfibra. Voi potreste pensare che è ridicolo
preoccuparsi di trovare uno straccetto, ma le assicuro che era uno
straccetto“magico” , perché puliva molto facilmente e mi dava
tante soddisfazioni quando facevo le pulizie. Volevo chiedervi se,
per caso, qualcuno l’ ha trovato e portato nel vostro ufficio.
Io quando trovo un oggetto che non è mio, lo porto subito all’
ufficio “Oggetti Smarriti”, perché penso che chi ha perso quella
cosa sia molto dispiaciuto e, così, gli posso dare una grande gioia.
Vorrei che anche la persona che ha trovato il mio straccetto la
pensasse così e lo avesse subito portato da voi. Può darsi che, se
non l’ ha ancora fatto, quella persona si faccia viva nei prossimi
giorni: per questo, vi do il mio numero di cellulare, così potrete
eventualmente contattarmi ( 3398181034). Sono disposta anche
a dare una ricompensa a chi troverà e mi porterà lo straccetto.
Rimango in attesa di una vostra cortese risposta e, nel frattempo,
vi porgo distinti saluti .
Cenerompola de’ Spolveris
Pagina 8
Cenebrontola & le altre
Ebm!ejbsjp!efm!Qsjodjqf!
Caro diario , oggi c’è stata la festa che ho organizzato a palazzo ,
c’era tanta gente . Ho giocato , ballato , insomma , mi sono divertito .
Tra questa gente c’era una bella fanciulla e le ho visto fare un gesto
molto umile , che mi ha colpito: figurati , caro diario , che si è messa a
pulire un bicchiere sporco con un straccetto che aveva in tasca . Le sono
andato in contro perché volevo conoscerla , ma lei è scappata . Nella
corsa ha perso il suo straccetto , io l’ho raccolto e lo terrò con cura finché la troverò. Ciao
Ebm!ejbsjp!ej!vob!tpsfmmbtusb!
Caro diario, oggi Cenerompola ha proprio esagerato: si arrabbia per niente, anche solo perché per sbaglio le abbiamo rotto
l’aspirapolvere. Ho sentito che la mamma vuole mandarla in
collegio, ma allora chi pulirà le nostre camere? Chi laverà i pavimenti? Chi cucinerà e chi spolvererà? Tutta la moltitudine di
lavori che spettano a lei chi la farà? Temo che tutto ciò toccherebbe a noi! Speriamo che nostra madre cambi idea!
CENERONTOLA
b!dvsb!ej!Hjvmjb!Cpsejhopo-!Boesfj!Dpsb-!Fmfob!Upofmmbup!
C’era una volta a New York una ragazzina di quindici anni di
nome Cenerontola, che si era appena iscritta a un famoso
college della città. Aveva raggiunto suo padre dall’India in
quanto lui era divorziato e aveva avuto il suo affidamento. Si
chiamava Cenerontola perché era bella “in carne” e le piaceva
mangiare. La sua vita era cambiata, perché tutte le ragazze di
New York erano moderne e allora anche lei si adeguò, facendosi dei tatuaggi e mettendosi dei piercing. Siccome suo padre aveva trovato una nuova moglie, lei dovette andare a vivere anche con la matrigna e le sue due figlie. Di giorno frequentava il college e alla sera le piaceva andare in discoteca,
ma la matrigna la obbligava a fare tutto quello che lei le ordinava.
Cenerontola invece sognava di diventare una regina sposando un re, avere dei figli e una grande villa. Una sera il college
aveva organizzato una serata di ballo per la vittoria della
propria squadra di baseball ed erano state invitate sia lei che
le sue sorellastre, perché facevano parte anche loro del
college. Appena arrivata da scuola, la matrigna le diede come ogni giorno una lista di lavori da fare. Cenerontola doveva preparare le sorellastre per la festa e non aveva tempo
per sé. Mentre loro erano dal parrucchiere e Cenerontola
stava pulendo, suonò il campanello una stilista francese che
vendeva i suoi vestiti. Cenerontola aveva l’intenzione di comprarne uno, però erano troppo stretti per lei, essendo un po’
cicciottella, ma la stilista le disse di non preoccuparsi, che
per l’ora del ballo il vestito sarebbe stato pronto.
Cenebrontola & le altre
Arrivò rapidamente il momento di andare al ballo e dopo
aver aiutato le sorellastre e fatto tutti i lavori, toccava a lei
prepararsi. La stilista arrivò in tempo, diede il vestito, le
scarpe e un beauty case a Cenerontola e lei le chiese: “
Cosa c’è dentro questo beauty case?”. La stilista rispose: “
Apri e vedrai!” Cenerontola aprì e come per magia ne uscì
una polvere magica, che in un batter d’occhio la truccò, la
pettinò e la fece arrivare al college.
Pagina 9
Durante la sua corsa perse il braccialetto che portava al
polso e il ragazzo lo raccolse. Il giorno dopo lui salì in macchina e andò alla ricerca di Cenerontola, non sapendo dove
abitava. Arrivò in una casa enorme, suonò il campanello e
aprì la matrigna. Lei gli chiese: “ Cosa stai cercando?” e lui
le raccontò tutto. Fece provare alle sorellastre il braccialetto, ma non andava bene a nessuna delle due. Il bel ragazzo chiese: “Avete altre figlie?” e lei rispose: “ Sì, ma l’altra
figlia non è andata al ballo”. Lui disse: “Be’, chiamatela lo
stesso, così vediamo se il braccialetto le va bene”. Cenerontola arrivò, se lo provò e le andava a pennello. Il bel
ragazzo disse: “Vieni con me e fidanziamoci: ieri sera mi
sono innamorato di te.”
E fu così che dopo qualche anno si sposarono e vissero
felici e contenti.
Lei entrò e guardandosi attorno vide tanti bei ragazzi, ma
uno in particolare attirò la sua attenzione. Con lui ballò tutta
la sera, ma alle 23.00 lo lasciò, perché la stilista le aveva
detto che doveva tornare a casa dato che, se non usciva in
tempo, la polvere magica avrebbe rivelato chi era e le sorellastre avrebbero visto che lei era andata al ballo senza permesso.
Il bel ragazzo, prima che se ne andasse, le chiese: “ Perchè
te ne vai? “ Lei gli rispose: “ Non posso dirtelo.” E scappò.
Mfuufsb!efmmb!tujmjtub!b!Dfofspoupmb!
Mfuufsb!ej!Dfofspoupmb!bmmb!tujmjtub!
Cara Cenerontola,
com’è andata la sera del ballo? Spero di esserti
stata d’aiuto. Voglio anche chiederti se sei riuscita a uscire prima delle 23:00. Hai incontrato
qualche bel giovane? Mi dispiace che la magia
del beauty case non sia durata troppo a lungo,
se mai un altro giorno avessi di nuovo bisogno
di me ti lascio il mio indirizzo: via Giuseppe
Galbani n° 37 - Parigi.
Sai , potresti venire a vivere qui, in Francia;
non avresti più da lavorare per la matrigna e
potresti aiutarmi nel mio atelier. Se vuoi altri
vestiti fatti da me, puoi prenotarne uno a questo
numero : 006249945333126. Chiamami presto:
magari potremo essere buone amiche e andare
in vacanza insieme e cose di questo tipo, ti va?
Un bacione, la stilista.
Ciao “Fata Madrina”,
il ballo è andato benissimo, ma mentre tornavo a
casa ho perso il braccialetto e... il giorno dopo il
bel ragazzo con cui ho ballato tutta la serata me
lo ha riportato andando a cercare in tutte le case
una ragazza a cui andasse bene.
Quando lui ha chiesto alla mia matrigna se aveva
altre figlie e mi ha fatto provare il braccialetto
lei, vedendo che mi andava bene, è diventata rossa dalla rabbia.
Poi lui mi ha detto: “Fidanziamoci, perché mi sono innamorato di te”; Me ne sono innamorata
anch' io, così gli ho detto di sì.
Wow ,mi ha anche detto che fra qualche anno ci
sposeremo!
Ciao, a presto!
Cenerontola
Pagina 10
Cenebrontola & le altre
Ebm!!ejbsjp!ej!vob!tpsfmmbtusb!
Caro diario,
secondo me la ragazza cicciona che stasera al college
ballava con quel bel ragazzo assomigliava a Cenerontola, ma era troppo ben vestita e truccata e non è possibile che fosse lei, anche perché i lavori di casa erano molti e non sarebbe riuscita a venire.
In ogni caso, Cenerontola è stata brava a truccarci e
aiutarci a vestirci, ma non avrebbe meritato di venire
al ballo.
Comunque parliamo d'altro; io e mia sorella eravamo
veramente favolose (forse io un po' più di lei) in confronto alle altre!!!!!! A pensarci bene è strano che
quel tipo non si sia accorto di noi…
CENERUCCIOLA
b!dvsb!ej!Wbmfoujob!Cpm{po-!Dijbsbnbsjb!Dfddifuup-!Nbovfm!Tbsups!
C'era una volta una ragazzina di nome Cenerucciola; si chiamava
così perché era minuta, graziosa e adorava gli animali. Dopo la
morte degli amati genitori, viveva con la sua matrigna e il suo
fratellastro Riccardo, ai quali la poveretta era costretta a fare da
serva. Non se ne lamentava mai, anzi, cercava di essere generosa con chi era meno fortunato di lei.
Un giorno era andata a raccogliere le fragole nel bosco, perché il
suo fratellastro voleva una crostata; stava accarezzando le soffici
code dei suoi amici scoiattoli, quando sentì un rumore di zoccoli.
Cenerucciola pensò che fosse il suo amico cervo, ma in verità
era un giovane a cavallo.
Stettero insieme per un paio d'ore, quando si sentì chiamare:"Cenerucciola! Cenerucciola!Allora? Dov’è la mia crostata?!" Era Riccardo.
Il ragazzo e Cenerucciola si dovettero salutare.
Tornando verso il suo castello, ragazzo pensò:"Quando le
potrò dire che sono il principe Lucas?"
La sera, mentre faceva la sua passeggiata, Cenerucciola
incontrò un gufo ferito; lo rassicurò con dolcezza :"Non aver
paura! Ti curerò io!" E così fece; poi il gufo disse:"Grazie per
avermi salvato; se avrai bisogno di me, vai nella foresta e
mettiti vicino alla quercia Vecchiona!"
Cenerucciola lo salutò e tornò a casa a dormire.
Il giorno dopo incontrò nuovamente il giovane a cavallo, che
le disse:"Cenerucciola, devi sapere che sono il principe Lucas! Stasera al castello ci sarà la mia festa di compleanno;
ho fatto recapitare gli inviti a tutte le famiglie del regno, ma ci
terrei particolarmente che venissi anche tu!".
Cenebrontola & le altre
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Cenerucciola rispose di sì entusiasta, ma quando arrivò a casa
vide la matrigna con l’invito in mano. La donna subito le disse:"Cenerucciola! Al castello ci sarà una festa, ma tu non potrai
partecipare: devi fare i lavori di casa e poi non hai un vestito
adatto!"
Cenerucciola corse piangendo nella foresta in cerca della quercia Vecchiona. E subito vide il gufo e lo supplicò:"Gufo! Gufo!
Per piacere aiutami!"
L’uccello volò a prendere un sacco pieno di vestiti; Cenerucciola scelse il più grazioso, pieno di pizzi e volant, proprio come si
addiceva a una ragazza dolce e carina come lei. Poi il gufo
prese anche un anello magico che esaudiva i desideri; lo diede
a Cenerucciola, ma la avvertì :"Ricordati che devi tornare entro
l’una!" Cenerucciola si mise l’anello: era molto piccolo, ma si
adattava perfettamente alle sue dita sottili. Espresse il desiderio
di diventare Pegaso, il cavallo alato, e in men che non si dica
arrivò al castello.
Ebm!ejbsjp!efm!qsjodjqf!Mvdbt!
Caro diario
Ti ricordi di quella volta che ti parlai di una fanciulla
incontrata nel bosco?
Il suo nome è Cenerucciola. Il giorno del mio compleanno
ballammo tutta la notte e così io mi innamorai di lei. Ad
un certo punto, quella sera, Cenerucciola sentì il rintocco
della mezzanotte e allora mi salutò e scappò, ma perse il
suo anello d’ oro. La mattina dopo mio padre mi diede l’
ordine di passare in ogni casa a far provare l’ anello alle
fanciulle del reame. Per fortuna a Cenerucciola stava alla
perfezione, e così io e lei ci siamo potuti sposare. Ora
siamo in luna di miele e ci stiamo divertendo un mondo,
chissà , forse nel nostro futuro ci saranno cinque o sei
bambini piccini che amano gli animali come Cenerucciola.
Caro diario ora devo andare, Cenerucciola mi aspetta
per la nostra cavalcata mattutina, ciao.
Lucas
All’ingresso incontrò subito il principe, che la stava aspettando:
"Sei arrivata finalmente!" Entrarono nel castello e cominciarono
a ballare; per loro fortuna la matrigna non riconobbe la ragazza
e nemmeno Riccardo.
Arrivata l’una, Cenerucciola dovette scappare, ma nella fretta
perse l'anello; il principe lo raccolse e promise che per trovare la
fanciulla sarebbe andato in capo al mondo, ma non ce ne fu
bisogno, perché l’anello esaudiva i desideri di chi lo possedeva e
quindi gli fece trovare subito Cenerucciola. Lucas le rimise
l’anello al dito, ma stavolta all’anulare sinistro, come promessa
d’amore. Qualche tempo dopo il principe e Cenerucciola si sposarono, cacciarono la matrigna e Riccardo dal regno per aver
maltrattato Cenerucciola e vissero per sempre felici e contenti.
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Cenebrontola & le altre
Ebm!ejbsjp!ej!Dfofsvddjpmb!
Caro diario,
poco tempo fa è morta mia madre e oggi è arrivata una
matrigna proprio perfida, con un fratellastro di nome
Riccardo. Mi fa sempre i dispetti come un bambino di
due anni, invece ne ha diciotto.
Speriamo che si sposi presto e poi se ne vada via di
casa. Qui è un disastro!!!!!!!
Mfuufsb!efm!qsjodjqf!Mvdbt!b!Dfofsvddjpmb!
Cenerucciola cara,
so che oggi è il tuo compleanno, quindi ho organizzato
un ballo in tuo onore.
Ci terrei molto che tu venissi questa sera.
Ti manderò una carrozza rossa con dei cavalli bianchi e
due cocchieri vestiti in verde.
Te la manderò al calar del sole e visto che sei la mia fidanzata ogni invitato ti porterà un dono e tu potrai invitare tutti quelli che desideri. Tuo Lucas
CENEBRONTOLA
b!dvsb!ej!Nbmbl!Ekpccj-!!Ojdpmb!Hfspo-!!Qbnfmb!Hsb{jpuup-!!Boobmjtb!Nphopo!
C’ era una volta una bellissima ragazza che aveva i capelli
lisci tagliati a caschetto, la pelle abbronzata e gli occhi
verdi come un lago di montagna. Tutti però la chiamavano
Cenebrontola, perché era un po’ antipatica e lamentosa.
Cenebrontola viveva in una villa con suo padre, la sua
matrigna e due sorellastre. Ella si rendeva antipatica per il
suo modo di essere e di fare un po’ da primadonna: le
piaceva vestirsi bene e mettersi in mostra, anche perché
sognava di incontrare il principe azzurro.
Una sera bussò alla porta un inviato del principe, che aveva una comunicazione molto importante. Essa diceva:
“A tutti i sudditi del regno: siete invitati al banchetto di inaugurazione del nuovo castello, dove abiteranno il principe e colei che egli sceglierà il giorno stesso del banchetto.”
lI giorno dopo Cenebrontola andò a prendere delle stoffe
al mercato, ma, mentre tornava, una lussuosa limousine
gialla la investì.
Cenebrontola & le altre
Lei si rialzò e cominciò a brontolare e a gridare in mezzo
alla strada contro l’ autista della macchina. Dall’ auto scese
il principe, che lei non conosceva, e disse: “Cosa posso fare
per aiutarla bella fanciulla?” Cenebrontola lo aggredì: “Chi ti
credi di essere? Sicuramente tu hai noleggiato quest’ auto
per andare al ballo del principe!”.
“Sì, è vero, io devo andare al ballo del principe – disse il
ragazzo – e ti farò fare il primo ballo con lui, visto che sono
suo amico.”
Cenebrontola tornò a casa e cominciò a preparare il vestito
per la festa.
Durante la notte sognò il ragazzo che l’aveva investita; alla
mattina restò perplessa e stupita, non sapendo il motivo di
quel sogno.
Nel pomeriggio la matrigna disse a Cenebrontola: “Tu stasera non andrai al ballo, perché devi riordinare tutta la casa”. Lei si mise a piangere e scappò in camera sua brontolando: “Mi ha detto che devo riordinare tutta la casa, ma che
lo faccia fare alle sue figlie, che non fanno niente tutto il
giorno!”, così, senza volerlo, si addormentò. Ad un certo
punto sentì una mano toccarle la spalla, aprì gli occhi e vide
un piccolo maghetto, che le disse: “Io posso esaudire il tuo
desiderio di andare al ballo, sistemando la casa e dandoti
anche un meraviglioso anello, però dovrai ritornare a casa
prima della tua matrigna, altrimenti capisce che non sei
stata tu a fare le pulizie.
La casa fu sistemata in un batter d’occhio e lei si trovò davanti alla porta del castello. Il ragazzo della limousine la
stava aspettando e le disse: “Vieni, ti presento il principe”.
La prese per mano e la portò al centro della pista da ballo; i
musicisti iniziarono a suonare e il ragazzo e Cenebrontola
cominciarono a ballare, così lei capì che quello era proprio
il principe.
I due ballarono per tutta la sera, finché la ragazza vide che
la matrigna e le due sorellastre si stavano preparando per
tornare a casa. Cenebrontola disse al principe che doveva
andarsene subito e fuggì via così velocemente che a lui
rimase in mano l’ anello che aveva al dito.
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Cenebrontola riuscì a tornare a casa prima che arrivassero la matrigna e le due sorellastre. Il principe, guardando l’
anello, vide che era talmente piccolo che sarebbe stato
facile trovare la ragazza con quelle dita sottili.
Egli la mattina seguente di buon’ora cominciò a cercare
per tutto il regno la ragazza a cui andava bene l’ anello e
andando di casa in casa arrivò anche a quella di Cenebrontola. Il principe bussò alla porta e quando la matrigna
aprì lui le chiese: “Posso provare questo anello alle vostre
figlie?” La matrigna rispose: “Ma certo!”. Allora il principe
provò l’anello alle sorellastre di Cenebrontola, ma nessun
dito vi entrava, nonostante avessero provato a farlo scivolare con il sapone, con l’olio, persino con la panna montata. Il principe, mentre stava uscendo, incontrò Cenebrontola che tornava dal mercato, brontolando per il peso delle
borse; le provò l’anello e vide che era perfetto.
Allora le chiese: “Vuoi venire a vivere con me nel castello?” Cenebrontola, raggiante, rispose di sì e promise che
non sarebbe stata più tanto brontolona.
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Cenebrontola & le altre
Ebm!ejbsjp!efm!qsjodjqf!
Ebm!ejbsjp!ej!
Dfofcspoupmb!
Caro diario,
oggi per sbaglio ho investito
una bellissima ragazza (non
si è fatta niente, per fortuna!), che non mi ha riconosciuto ed allora ho finto di
essere un ragazzo come gli
altri. L’ ho invitata al ballo al
castello, dicendole di essere
solo un amico del principe,
per farle una sorpresa. Non
vedo l’ ora che venga domani
sera per vedere la sua faccia
quanto scoprirà che sono io il
principe…Ti farò sapere cosa
succederà! A presto.
Caro diario,
stasera sono stata al ballo dove ho
ritrovato il ragazzo di cui ti ho raccontato ieri, quello che mi ha investito con la sua auto. Ho capito che lui
mi aveva fatto uno scherzo , fingendo
di essere un ragazzo qualsiasi ed io
ci sono cascata. Quando sono arrivata al castello, lui mi ha portato
subito al centro alla pista da ballo.
Mfuufsb!efmmb!nbusjhob!!
bm!qsjodjqf!
Caro, carissimo principe, sono la matrigna della
Sua amata Cenebrontola. Ho alcune domande
che mi turbano e sono proprio per Lei, caro
principe .Desidero chiederle: è sicuro della moglie che ha scelto? Le piace il suo comportamento?
Io sono certa al 100% che Lei non è convinto
della ragazza che ha sposato.
Comunque, se vuole divorziare, è libero di farlo,
e io le porterò le mie adorate figlie perché si presentino, poi sicuramente Lei sceglierà una delle
due. Comunque sono una donna libera anch’io e
se per puro caso mi volesse sposare, ne sarei molto lieta.
Spero questa lettera le sia servita per riflettere
sulla Sua scelta,e se mi ascolta sposerà o me o
una delle mie due figlie; attendo una Sua risposta al più presto .
Cordiali saluti. La matrigna
All’ inizio non capivo perché l’ aveva
fatto, ma dopo ho capito che era lui il
principe. Che emozione! Peccato che
io abbia perso l’anello che mi aveva
dato il maghetto, ma sono dovuta
scappare in fretta e furia!
Ciao, a domani!
CENESVENTOLA
b!dvsb!ej!Tilfekbob!Cfrjsj-!Fmjb!Mbhp-!Hjvmjb!Npsp!
C’ era una volta una principessa dai capelli biondi come l’ oro,
la pelle liscia come la seta, gli occhi azzurri come l’ acqua
cristallina e un sorriso smagliante come le stelle nel cielo.
Aveva solo un difetto: era molto manesca, infatti picchiava
tutti coloro che le davano fastidio o semplicemente le stavano
antipatici. Per questo motivo, oltre che per la sua bellezza,
veniva soprannominata “Cenesventola”.
Dopo la morte dei genitori, viveva in un antico castello con la
sua matrigna e con le sue due sorellastre, Jacky e Ketty, che
non perdevano occasione per farla sentire indesiderata.
Una sera, mentre era in discoteca a ballare con le sue amiche, incontrò un ragazzo dai capelli castani e gli occhi verdi
come l’ erba in un mattino d’ estate. Tra i due fu amore a
prima vista.
Arrivata mezzanotte, però, dovette ritornare a casa, perché
era uscita di nascosto e non voleva che la matrigna se ne
accorgesse.
Cenebrontola & le altre
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Ritornata nell’atrio dell’ immenso castello, si trovò davanti le
sue due sorellastre, che le dissero: “Non vorrai che nostra
madre sappia che sei uscita senza permesso, vero? Se
non vuoi che lo sappia, dovrai farci da serva per un anno e
non dovrai più uscire.”
Cenesventola, arrabbiata, incominciò a lavorare per loro,
ma soprattutto a vendicarsi. Scambiò lo shampoo con l’olio
da cucina, riempì le loro scarpe di marmellata e mise pulci
nel loro letto. Inoltre, non potendo picchiarle per paura della
matrigna, organizzò alle loro spalle scherzi e piccoli
“incidenti”, come quello del lampadario che improvvisamente cadde sul letto di Ketty e che solo per un caso non la
schiacciò.
Poteva uscire solo per andare al mercato e proprio lì incontrò
un buffo uccellino imprigionato in una gabbia, che le propose:
“Salvami, salvami bella fanciulla; se mi liberi, io ti aiuterò a
trovare il ragazzo che hai conosciuto in discoteca!” Cenesventola lo liberò dalla sua prigione e si incamminarono insieme verso un antico e sontuoso palazzo, che secondo il pennuto era quello giusto.
Quando suonò il campanello ne uscì il ragazzo conosciuto in
discoteca e Cenesventola svenne per l’emozione. Quando si
risvegliò si ritrovò accanto a lui; i loro volti si avvicinarono
sempre più, ma in mezzo si ritrovarono l’uccellino, che disse
che prima dovevano conoscersi meglio. Allora il ragazzo se la
portò a palazzo per tre mesi, poi, il quarto mese, la sposò.
Cenesventola diventò più buona e gentile, tanto che da allora
venne chiamata “Cenerucciola”, ma questa è un’altra storia…
Ebm!ejbsjp!efm!sbhb{{p!
Caro diario, oggi ti voglio raccontare una cosa stupenda. Oggi pome‐
riggio hanno bussato alla mia porta, ho aperto e mi sono trovato davanti una bellissima ragazza, la stessa che ave‐
vo conosciuto pochi giorni fa in discoteca; è una principes‐
sa e aveva un uccellino sulla spalla. Lei mi ha guardato con un’intensa e dolce occhiata, ma poi è svenuta. Io sono stato pronto a prenderla in braccio. È stata un’emozione bellissima, il mio cuore batteva all’impazzata. Ho aspetta‐
to il suo risveglio che è avvenuto dopo alcuni minuti. La mia bocca si è avvicinata alla sua per darle un bacio, ma l’uccellino che l’aveva condotta da me si è precipitato tra di noi, dicendo che prima dovevamo conoscerci me‐
glio. Abbiamo passato insieme un pomeriggio fantastico chiac‐
chierando e ascoltando musica! Spero di rivederla molto presto. A domani! Pagina 16
Cenebrontola & le altre
Ebm!ejbsjp!ej!vob!tpsfmmbtusb!
Ebm!ejbsjp!ej!
Dfoftwfoupmb!
Caro diario,
sai, penso proprio che la mamma caccerà Cenesventola di casa, se continuerà
ad uscire di nascosto con le sue amiche
senza chiedere il permesso.
Secondo me farebbe bene a mandarla in
collegio, perché con il suo comportamento disonora tutta la famiglia: non
solo va in discoteca, ma dà anche troppa confidenza ai ragazzi estranei!
Pensa, diario, che da quando le abbiamo fatto notare che così non andava e
abbiamo minacciato di parlare a nostra
madre del suo comportamento, ha cominciato a giocarci dei brutti scherzi (e
crede anche che noi non capiamo che è
lei la responsabile)!
Io e Ketty le abbiamo solo chiesto qualche piccolo favore, in cambio del nostro
silenzio, ma Cenesventola crede di poter
fare sempre quello che vuole!
Caro diario, è un po’ che non
ti scrivo, ora ti racconto cosa
è successo.
Il principe, con un anello di
diamanti, mi ha chiesto di
sposarlo, io emozionata ho
accettato immediatamente.
Le mie sorellastre se ne
sono andate dal paese, infatti sono partite con la mia
matrigna per la Russia perché la loro madre, non so
come abbia fatto, si è sposata con lo zar. Così tutti ora
viviamo felici e contenti.
Quasi dimenticavo, il mio
cuore si è colmato d’ amore,
perciò sono diventata più
gentile e gli altri hanno cominciato a chiamarmi
“Cenerucciola”!
THE END
I fumetti sono stati creati dagli alunni utilizzando il servizio online TOONDOO (www.toondoo.com)
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