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Pordenone - Turismo FVG

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Pordenone - Turismo FVG
COME E DOVE
Corso Vittorio
Emanuele
e Corso
Garibaldi
Mappa turistica e guida alla città
e alcuni tra i borghi più belli della sua provincia
PORDENONE
ALLA SCOPERTA DEI DUE CORSI
E DEI LORO PALAZZI
Dall’antico palazzo del Comune
comincia Corso Vittorio Emanuele II, l’antica contrada Maggiore,
il cui percorso risulta irregolare
essendo stato realizzato in modo
empirico dai suoi primi abitanti
seguendo il tradizionale tracciato
Regione Friuli Venezia Giulia
comune della zona, da sud verso nord, parallelamente ai piccoli
corsi d’acqua di risorgiva che alimentano il vicino fiume Noncello. Qui sono stati costruiti i primi
edifici della città, intorno al 1000
d.C., in parte ricostruiti in seguito
ai diversi incendi che distrussero
molte case della Pordenone antica. Numerosi i palazzi di notevole
interesse artistico ed architettonico che si incontrano camminando
lungo il Corso:
Itinerario alla scoperta dei due corsi e dei loro palazzi
AUSTRIA
AUSTRIA
Arta Terme
Tarvisio
A23
Tolmezzo
Gemona
del Friuli
Piancavallo
SLOVENIA
Europa
Cividale
del Friuli
San Daniele
del Friuli
Regione
Friuli Venezia Giulia
UDINE
SLOVENIA
PORDENONE
Italia
Palmanova GORIZIA
A28
A4
TREVISO
Palazzo Ricchieri - civ. 51 (XIV sec)
Sede del Museo Civico d’Arte, si
colloca accanto al Municipio e
al Duomo Concattedrale di San
Marco. Sia al primo sia al secondo piano nobile, le sale laterali a
sudest hanno restituito frammenti
abbastanza vasti di pitture murali
di periodo gotico, che costituivano
più cicli decorativi, ove prevalgono
rappresentazioni di allegorie profane o di scene di battaglie e duelli.
Si può ritenere che in origine l’edificio fosse costituito dalla sola
porzione di destra che, isolata,
formava una tozza torre a base
quadrata. Da essa la costruzione
si ampliò sia in orizzontale sia in
altezza, innalzandosi sopra il piano terra, di due piani nobili, oltre
al solaio che si estende tutt’ora
sopra l’intero palazzo.
Aeroporto FVG
Ronchi dei Legonari
A4
Aquileia
VENEZIA
Lignano
Sabbiadoro
Grado
TRIESTE
SLOVENIA
COME ARRIVARE
In automobile
Autostrade
A4 Torino - Trieste
A23 Palmanova - Udine - Tarvisio
A28 Portogruaro - Conegliano
In aereo
Aeroporto Regionale Trieste
40 km da Trieste e Udine
15 km da Gorizia
80 km da Pordenone
www.aeroporto.fvg.it
In treno
www.trenitalia.it
Call Center 89.20.21
Progettazione e realizzazione Five Zone Udine _ Cartografia Tarabocchia _ Stampa: La Tipografica - Basaldella _ Edizione in lingua italiana stampata nel mese di gennaio 2011
Testi a cura dell’Infopoint Pordenone _ Fotografie: Archivio Turismo FVG _ E. e S. Ciol, E. Fabris, G. Pignat, D. Rommel, A. Romor, E. Tubaro.
INFORMAZIONI TURISTICHE
AGENZIA TURISMOFVG
Sede operativa: piazza Manin, 10
località Passariano - 33033 Codroipo (Ud)
tel +39 0432 815111 / fax +39 0432 815199 / [email protected]
INFOPOINT TURISMOFVG di Pordenone
piazza XX Settembre, 11/B - 33170 Pordenone
tel +39 0434 520381 / fax +39 0434 241608
[email protected]
NUMERI UTILI
Azienda Ospedaliera
Santa Maria degli Angeli
via Montereale, 24
tel +39 0434 399111
Il pass per scoprire il
INFOPOINT TURISMOFVG di Piancavallo
via Collalto, 1 - 33081 Piancavallo-Aviano (Pn)
tel +39 0434 655191 / fax +39 0434 655354
[email protected]
Pronto Soccorso: 118
Azienda Trasporti Automobilistici
Provinciali (A.T.A.P.)
via Oberdan, 82 c/o stazione ferroviaria
tel +39 0434 224444
Numero Verde 800 101040
(Apertura stagionale da dicembre a marzo e da giugno a settembre)
NUMERI UTILI
Auditorium Provinciale Concordia
via Interna, 1
tel +39 0434 231366
Biblioteca
piazza XX Settembre
tel +39 0434 392970
Carabinieri
Pronto intervento: 112
via del Carabiniere, 2
tel +39 0434 360131-2
Ente Autonomo Fiera
viale Treviso, 1
tel +39 0434 232111
Comune di Pordenone
Corso Vittorio Emanuele II, 64
tel +39 0434 392111
GSM - Gestione Servizi Mobilità
tel +39 0434 209098
NUMERI UTILI
Informagiovani
piazzetta San Marco
tel +39 0434 392533
Museo Diocesano d’Arte Sacra
via Revedole, 1
tel +39 0434 524340
Museo Civico d’Arte
corso Vittorio Emanuele II, 51
tel +39 0434 392312
Museo Archeologico Friuli Occidentale
Castello di Torre di Pordenone
via Vittorio Veneto, 19
tel +39 0434 541412 / fax +39 0434 541433
Museo Civico di Storia Naturale
Silvia Zenari
via della Motta, 16
tel +39 0434 392950
Palazzetto dello Sport
via Fratelli Rosselli, 3
tel +39 0434 361332
PARCO - Galleria Arte Moderna
e Contemporanea “A. Pizzinato”
viale Dante, 33
tel +39 0434 523780
www.artemodernapordenone.it
PARCO 2 - Spazi Espositivi
via Bertossi, 9 / tel +39 0434 392916
Piscina Comunale
viale Treviso, 12
tel +39 0434 572384
Polizia municipale
via Oderzo, 9 / tel +39 0434 392811
Servizio RadioTaxi
tel +39 0434 368020
Posta Centrale
via Santa Caterina, 8/10
tel +39 0434 222111
Teatro Comunale Giuseppe Verdi
viale Martelli, 2
tel +39 0434 247624
Call center 899 5000 55
Taxi
piazza XX Settembre
tel +39 0434 520240
viale Mazzini, 82 (stazione FS)
tel +39 0434 521460
Questura di Pordenone
via Fontane
tel +39 0434 238111
fax +39 0434 23877
Science Centre
Immaginario Scientifico
via Vittorio Veneto, 31
Località Torre
tel +39 040 224424
[email protected]
www.immaginarioscientifico.it
URP Provincia di Pordenone
largo San Giorgio, 12
tel +39 0434 231278
Palazzo Gregoris - Bassani
civ. 46 (XVIII sec)
La facciata è di tre piani con due
assi di finestre e sottotetto ag-
giunto, davanzali e cornici in pietra modanata. Il porticato gotico
ha due arcate, colonna centrale
con capitello e pilastri ai lati. Su
due ordini le decorazioni, a finta
tappezzeria damascata di forte
cromatismo. Sui riquadri di colonne ai lati ben tre fregi fungono da
marcapiano con maschere, delfini,
sirene, tritoni e ippogrifi. Al centro
campeggia, annodata al chiodo da
un nastro, l’arme Gregoris con le
iniziali di Francesco.
Palazzo Gregoris - civ. 44 (XVII sec.)
Alcuni brani d’affresco e i resti di
una finestra attestano l’origine
trecentesca del primitivo edificio.
L’attuale palazzo costituisce uno
splendido esempio dell’architettura veneziana di terraferma.
Balconi, ampie finestre, archi e
mascheroni connotano la facciata,
sormontata dal grande stemma
lapideo di famiglia, con sottostante
cartiglio dedicatorio. Attraverso la
calle aperta sotto il palazzo (Vicolo
delle Mura) dal corso si raggiunge
ciò che rimane delle antiche mura
della città, ridotte a moncherini
dalle autorità francesi al seguito
di Napoleone. Nel 1499 avevano
contribuito a salvare la città dalle
invasioni turche. Il vicolo esce verso gli attuali Giardini Pubblici, nei
pressi della scomparsa porta detta
dei Cappuccini.
Casa Vianello
detta anche Palazzo dei Capitani
(XV sec) (Palazzo Varmo - Pomo) civ. 45
Il palazzo si eleva su tre piani, oltre al sottotetto, con sottoportico
di tre archi. Le dimensioni di quello di sinistra, più largo degli altri,
fanno ritenere che l’edificio sia
l’accorpamento di due unità abitative. La composta impostazione
architettonica dell’attuale facciata,
uniformata e trattata a marmorino
nel corso del Settecento, nascondeva sottostanti decorazioni ad
affresco riferibili al Quattrocento.
Difficile è la spiegazione dei tanti
stemmi sulla facciata, in origine
almeno sette, a giudicare dalle
tracce e dalle proporzioni.
Palazzo del Secolo XIV - civ. 25
L’edificio è costituito da due corpi:
la tipica costruzione gotica trecentesca di sinistra fu inglobata nella
struttura del seicento che elevò
l’intero complesso agli attuali tre
piani, oltre al sottotetto. Anche gli
archi del portico sottostante risultano impostati in due momenti
diversi. La porzione più storica in
origine era rifinita a finti mattoni
affrescati: le due finestre erano
contornate da semplici policromie
geometriche: lo stile sembrerebbe
romanico. Ad un’attenta osserva-
Itinerario alla scoperta dei due corsi e dei loro palazzi
zione si nota che le parti superiori
appaiono rifatte: l’arco a tutto sesto potrebbe aver così mascherato
la tipica finestra gotica impostata
ad arco polilobato. Sulla facciata
del piccolo edificio originale appare lo stemma con i colori della
casa dominante (Austria), stessi colori che connotano anche lo
stemma della città. E’ uno dei rarissimi edifici che portano ancora
l’antica numerazione cosiddetta
alla veneziana o per parrocchia:
si legge nel sottarco di sinistra il
numero 405.
Pordenone: guida alla città
UNA CITTÀ E IL SUO FIUME
Una città e il suo fiume, un rapporto indissolubile che ha reso Pordenone ciò che oggi appare agli occhi
del turista: una realtà ancora molto legata al suo passato testimoniato dai palazzi, dagli affreschi,
dai monumenti del suggestivo centro storico, ma pronta anche ad accogliere le sfide del presente
e del futuro, alla continua ricerca di un equilibrio in cui tutto e tutti possano trovare il proprio spazio.
La storia di Pordenone (l’antica Portus Naonis) è infatti ancora oggi legata al Noncello, silenzioso corso
d’acqua che per secoli è stato navigabile determinando lo sviluppo economico della città e contribuendo
a creare una peculiare propensione all’innovazione, allo scambio e al confronto.
Dinamismo e creatività si manifestano per esempio nell’architettura, nella produzione artistica,
musicale e letteraria, nonché in tutti quegli eventi di respiro internazionale come “Pordenonelegge.it”
e le “Giornate del Cinema Muto”, che hanno reso Pordenone una realtà culturale ricca e originale
nel panorama italiano. Visitare Pordenone e la sua provincia permette di vivere esperienze molto diverse
tra loro, dove storia, arte, natura ed enogastronomia s’incontrano per offrire a ciascuno il proprio
personalissimo, indimenticabile viaggio.
Pordenone, Piazza XX Settembre Abbazia di Sesto al Reghena
Sacile
Zoppola Pordenonelegge
Castello di Caneva
Pordenone
L’ELEGANZA DI UN’ATMOSFERA
D’ALTRI TEMPI
Percorrere a piedi il centro storico di Pordenone significa immergersi in un’atmosfera di altri tempi,
dove l’eleganza dei palazzi e dei porticati, si accompagna alla poesia degli affreschi che, come le pagine
di un libro, sembrano voler raccontare la storia della
città. Le linee fluide e armoniche di quella che fu la
Contrada Maggiore racchiudono tesori inestimabili
e conducono alla scoperta di angoli nascosti quanto
suggestivi: chiese, piazze, un ex convento, un chiostro, le vecchia mura di cinta, strette vie dal sapore
medievale lungo le quali vennero costruite le principali residenze nobiliari.
Per conoscere Pordenone bisogna necessariamente
partire dal fiume Noncello, e precisamente dal ponte
di Adamo ed Eva, che su di esso si affaccia.
Circondati da uno scenario naturalistico di straordinaria bellezza e lasciandosi alle spalle la Chiesa della
SS. Trinità, che ancora oggi conserva i segni delle tragiche alluvioni di un passato non poi così lontano, ci
si incammina verso Piazza S. Marco dove, tutt’ad un
tratto, si respira aria di venezianità. L’area costituì il
primo insediamento abitativo da cui si accedeva direttamente alle due torri della maestosa Porta Furlana,
demolita nel 1837, con il ponte levatoio sulla roggia e
il restello di chiusura al ponte di pietra sul fiume.
Accanto all’entrata si eleva la storica dimora di Giovanni Antonio De Sacchis, detto Il Pordenone (14831539), massimo pittore friulano del Rinascimento.
Alcuni edifici della piazzetta recano tracce di decorazioni ad affresco, e su una facciata dell’isolato municipale spicca lo scudo d’Austria, contrassegno un
tempo consueto delle proprietà demaniali.
Il Palazzo Comunale
Edificio simbolo del centro storico di Pordenone, costruito tra il 1291 ed il 1395, completamente in laterizio, sorge sulla parte più alta del promontorio che si
affaccia sulle acque del fiume Noncello.
Al centro sporge l’avancorpo innalzato nel secondo
‘500 in quattro corpi: l’arco d’ingresso sormontato
dallo stemma civico, il balcone accessibile dalla sala,
l’orologio astronomico-lunare e il coronamento con
lo spioncino delle fasi lunari. Sulla cima le statue dei
due mori bianchi battono ogni ora la campana civica,
fra i due curiosi pinnacoli che si elevano ai lati.
Palazzo De Rubeis - Rosittis
civ .17
Dei due palazzi di origine medievale, poi riuniti, risulta di particolare
interesse il primo, elevato di un
piano e modificato nel sottoportico, con tre arcate dell’ ‘800 ad arco
ribassato. Sul riquadro del ‘600
incassato al primo piano corre il
cordone in cotto del marcapiano,
che in origine segnava la sottogronda. Il decoro in arcatelle pensili è sormontato da volute vegetali
con profili policromi, ed espone fra
le colonne un estroso bestiario di
animali fantastici alternati a effigi
umane. Il paramento pittorico simula una tappezzeria a motivi geometrici con rombi, racemi e girali, mentre sotto la finestra centrale
figura un ignoto stemma barocco.
Casa Bernardi - civ 15
La costruzione si compone di due
edifici del primo ‘400, sopraelevati
alla fine ‘800 di un piano, ciascuno con arco di sottoportico a tutto
sesto. Le facciate sono scandite
da quattro assi di finestre rese
rettangolari, ma in quella di sinistra l’originale curvatura traspare
dalle cornici decorate. Riemerse
dopo i restauri del 2004. Riappaiono riquadri e affreschi policromi
trecenteschi, nella stesura su consistente rivestimento del muro in
cotto. A sinistra un lacerto serba
una punta di scudo araldico porporino, forse dello stemma civico,
e sull’altra si rivede il familiare fasciato dell’Austria.
Palazzo Pera
I restauri conclusi nel 2004 hanno
accertato che l’edificio nel tempo
ha inglobato una serie di preesistenze a partire dalla fine del ‘400.
La facciata ha restituito lacerti decorativi ad affresco, alcuni di finti
mattoni, coevi alla parete più antica della costruzione che si innalzava su due piani.
Casa Simoni - civ. 10
Palazzetto già di proprietà demaniale, per il vistoso contrassegno
dello stemma civico tra le due finestre gotiche della facciata, piccola
ma ben proporzionata. L’originaria
struttura trecentesca era formata da due piani, e nella fronte del
primo erano inserite due monofore
dagli archi trilobati. La facciata ha
conservato le semplici decorazioni
a finti mattoni, delimitate nel sottogronda da due fasce a motivi floreali e con frutta. Attraversando Piazzetta Cavour ci si immette in Corso
Garibaldi, dove, a partire dal 1600,
quando la città murata non fu più
sufficiente per contenere il continuo sviluppo di Pordenone, cominciarono a sorgere i novi edifici abitativi. Attraversando Piazzetta Cavour
ci si immette in Corso Garibaldi,
dove, a partire dal 1600, quando la
città murata non fu più sufficiente
per contenere il continuo sviluppo
di Pordenone, cominciarono a sorgere i novi edifici abitativi.
Palazzo Sbrojavacca
Assieme al Palazzo Pera, sopra
descritto, è oggi adibito a sede
dell’ Amministrazione Provinciale
di Pordenone.
Anche qui il restauro ha restituito
tracce di antichi affreschi, da attribuire a Gianfranco da Tolmezzo:
cornici e decori floreali con volti e
vestiture nell’edificio rinascimentale più basso, databile a fine Quattrocento, al quale gli interventi
del ‘700 hanno conferito l’aspetto
attuale, anche negli spazi interni,
secondo il mutare dei gusti.
Chiese, Musei Civici e il Teatro
Chiese,
Musei Civici
e il Teatro
ll patrimonio artistico-culturale della città di Pordenone trova espressione nelle numerose
chiese, nei musei civici e nel teatro comunale.
Duomo-Cattedrale di S. Marco,
eretto a partire dal XIII secolo, assunse nel corso del Trecento forme romanico-gotiche, ancora oggi
pienamente apprezzabili all’esterno, soprattutto nella parte absidale. La facciata esterna, rimasta
incompleta, si presenta con quattro grandi semicolonne in pietra,
residuo di un intervento ottocentesco di Francesco Lazzari; al centro
c’è il grande portale del 1511 dello
scultore Giovanni Antonio Pilacorte, sui cui stipiti sono scolpiti,
in bassorilievo simboli dei segni
zodiacali, mentre nella lunetta
superiore è posta una pregevole
statua del Cristo. L’interno serba
manufatti di pregio della sua storia secolare: tre opere del Duomo
sono del famoso pittore Giovanni
Antonio de’ Sacchis detto il Pordenone. Si tratta della pala della
Misericordia, posta nella prima
cappella sulla destra, degli affresci di S. Rocco e di S. Erasmo su
un pilastro ottagonale, risalente ai
primi decenni del Cinquecento, e
della Pala di S. Marco, sull’altare
maggiore. Ai lati dell’altare si trova, sulla destra, la Cappella absidale di S. Nicolò, il protettore della
confraternita dei naviganti fluviali
di Pordenone, mentre, sulla sinistra, la Cappella Absidale di S.
Agostino contenente una Pentecoste di Gianfrancesco da Tolmezzo
(1500 ca). La cappella della famiglia Montereale Mantica, presso il
pilastro di destra, si presenta molto ricca e interamente affrescata
dal Calderari con le Storie della
Vergine del Cristo, delle metà del
Cinquecento. Da segnalare sullo
sfondo della Cena in Emmaus affrescata sulla parete sinistra, la
descrizione dei tre viandanti che
fanno il loro ingresso in una città
che non è difficile riconoscere in
Pordenone. Sull’altare trova posto la Pala di Pomponio Amalteo
con la Fuga in Egitto, posteriore
agli affreschi di una decina d’anni.
Pregevoli bassorilievi presentano
alcune delle grandi lastre tombali
spostate e murate all’esterno nel
corso del rifacimento della pavimentazione del Duomo.
Il Campanile, costruito completamente in mattoni a vista, con le
eleganti trifore e gli archetti pensili in cotto, è considerato uno dei
più belli d’Italia per le sue caratteristiche romanico-gotiche. Alto
quasi 80 metri, con la sua maestosa e nel contempo agile ed elegante struttura si staglia sul territorio
con tale imponenza da essere visibile per molto chilometri.
Chiesa di S. Maria degli Angeli
o del Cristo
Eretta nel 1309 dalla Confraternita dei Battuti quale cappella
dell’ospedale, negli anni ha subito vari rimaneggiamenti, notevoli
quelli del Settecento e dopo la Seconda Guerra Mondiale. Di grande
importanza il portale maggiore,
della Scuola del Pilacorte (1510),
gli interessanti lacerti di affreschi
trecenteschi tra cui Il Cristo della
Domenica, sulla parete sinistra,
con simboli dei mestieri da abbandonare nel giorno dedicato a onorare il Signore, ed un grande crocifisso in legno, con fondale dipinto
con paesaggio veneto-fiammingo.
Musei e Teatri
Chiesa della SS. Trinità (XVI sec)
Situata oltre il ponte di Adamo
ed Eva, al di là del fiume Noncello, proprio fuori dell’antica porta
Furlana che si affacciava sul fiume e sul porto fluviale, la chiesa,
costruita interamente in mattoni di cotto, è a pianta ottagonale
all’esterno e circolare all’interno.
L’abside è interamente rivestita di
affreschi del Calderari (1540 - 45
ca) mentre la pala dell’altare maggiore è stata eseguita nel 1611 da
Gaspare Nervesa.
Il portale d’ingresso conserva tre
tacche incise in occasione di altrettante devastanti alluvioni.
Chiesa del Beato Odorico
(Viale Della Libertà) recente architettura di Mario Botta, inaugurata
nel 1991.
La chiesa presenta un’interessante particolarità architettonica: la
parte superiore è caratterizzata
dall’emergere di un tronco di cono,
che segnala anche all’esterno il
luogo dell’altare e dell’assemblea;
dalla vetrata che lo chiude, piove la
luce che irradia l’interno.
Musei
e Teatri
Museo Civico d’Arte
Corso Vittorio Emanuele II, 51
tel +39 0434 392312
Chiesa di S. Giorgio Martire
Ingrandita nel 1625 e totalmente
rifatta su progetto di G.B. Bassi tra
la fine dell’Ottocento e l’inizio del
Novecento, ha il singolare campanile a forma di colonna dorica in
pietra bianca scannellata, sovrastata da una gigantesca statua di
S. Giorgio.
Contiene una tela attribuita a Gasparo Narvesa con S. Giorgio che
uccide il drago (secolo XVII).
www.comune.pordenone.it/museoarte
Il museo, che ha avuto origine dal
lascito del pittore pordenonese
Michelangelo Grigoletti (1801-70),
custodisce numerose opere legate
alla produzione del territorio friulano. Le più importanti sono quelle di Giovanni Antonio de’ Sacchis,
detto il Pordenone (1483/84-1539),
considerato il maggiore pittore
friulano di tutti i tempi: su tutte
imperdibili la grande pala con San
Gottardo fra i Santi Sebastiano e
Rocco (1525-26) e le portelle della fonte battesimale del Duomo,
con Storie del Battista (1534 ca).
Di particolare rilievo la cospicua
raccolta di sculture lignee, con
opere dal XII al XVII secolo, tra le
più ricche del Friuli Venezia Giulia,
fra cui si segnala il maestoso Altare dei Battuti da Valeriano (1509)
intagliato e dipinto da Giovanni di
Domenico da Tolmezzo. In alcune
sale del primo e del secondo piano sono conservate vaste superfici
affrescate risalenti alla fine del XIV
sec., raffiguranti Storie di Tristano
ed Isotta, scene allegoriche e un
episodio tratto dal ciclo carolingio.
Il Duomo di S. Marco ha depositato
nel Museo d’Arte il suo tesoro, costituito da diversi reliquiari antichi,
tra cui veri capolavori di oreficeria
gotica e rinascimentale.
Parco Pordenone
Arte Contemporanea
Parco Galvani,
viale Dante 33
tel +39 0434 523780
www.artemodernapordenone.it
[email protected]
La nuova “Galleria d’arte moderna e contemporanea”, intitolata al
grande artista del ‘900 Armando
Pizzinato, occupa una superficie
di circa 2.000 mq suddivisi in due
diverse aree espositive.
La prima, circondata da un ampio parco, nasce dall’integrazione
di una storica villa veneta e di un
nuovo edificio ad essa collegato
composto di quattro grandi sale
espositive e di una serie di locali adibiti a servizi museali, tra cui
una sala conferenze con 100 posti
a sedere. I due edifici sono collegati esternamente tramite una
terrazza-piazza che si affaccia su
un suggestivo laghetto di risorgiva.
Questo primo complesso trova
una propria estensione negli spazi
espostivi di via Bertossi, progettati dall’architetto tedesco Thomas
Herzog e collocati in un edifico
storico del centro cittadino (PAR-
CO 2). Due strutture fisicamente
disgiunte ma integrate che contribuiscono ad un’offerta museale e
culturale varia ed articolata.
Le collezioni civiche di PARCO (a
cui si aggiungono le mostre temporanee) propongono un vero inventario storico del Novecento
italiano che spazia delle opere dei
friulani Zigaina, Pizzinato ed Afro,
a quelle di Savinio, De Pisis, Campigli, Gattuso, Cagli, Sironi. Agli
autori italiani si affiancano inoltre
alcune opere grafiche di protagonisti assoluti dell’arte europea
dello scorso secolo, come Picasso,
Braque, Chagall, Delvaux.
Musei e Teatri
ricostruzione in grandezza reale
di un mammut e la famosa collezione ottocentesca di uccelli). La
sezione dedicata alla tecnologia
comprende centinaia di strumenti
scientifici antichi ed un’importante
collezione di modelli navali di varie
epoche, tra cui quelli tradizionali
di navigazione fluviale. La sala del
planetario didattico permette di
simulare il moto degli astri nella
volta celeste.
argento dorato, opera di Giacomo
de’ Grandi da Noale (1548), la lignea e policroma Madonna col
Bambino di Giovanni Martini; il
Volto di Cristo in marmo di Orazio
Marinali e l’Annunciazione e Adorazione dell’Eucarestia del grande
maestro Francesco Guardi.
Vicinissimo al Museo si trova il
Centro diocesano che, articolato in
vari volumi corrispondenti a diverse funzioni, rappresenta un’interessante creazione dell’architetto
Othmar Barth.
Museo Civico
di Storia Naturale
via della Motta, 16
tel +39 0434 392950
www.comune.pordenone.it/museostorianaturale
Intitolato a Silvia Zenari, la più illustre naturalista pordenonese,
è stato fondato nel 1970 ed è situato nel cinquecentesco Palazzo
Amalteo, in Piazza della Motta. Il
patrimonio museale comprende
significative collezioni naturalistiche (tra cui la raccolta di oltre
10.000 campioni di minerali, la
collezione di fossili corredata dalla
Posto su una collinetta poco lontana dal fiume Noncello in un edificio moderno e funzionale, è stato
inaugurato nel 1995.
La raccolta presenta le sezioni tipiche degli altri musei diocesani,
come affreschi staccati, sculture
in pietra e lignee, dipinti su tela e
tavola, oreficeria e argenteria sacra, disegni e stampe, manufatti
tessili ed ex voto.
Non mancano pezzi di assoluto
rilievo: vanno almeno menzionati
l’affresco con Madonna col Bambino e i Santi Leonardo e Giovanni
Battista (1507), di Gianfrancesco
da Tolmezzo, di eccezionale raffinatezza grafica; la Croce astile in
Museo Archeologico
del Friuli Occidentale
via Vittorio Veneto, 19
tel +39 0434 541412
Località Torre
www.comune.pordenone.it/museoarcheologico
Allestito presso il castello di Torre,
recentemente restaurato, il museo
custodisce nelle sue sale i numerosi reperti raccolti dall’ultimo
esponente della famiglia residente
nel maniero, il conte Giuseppe di
Ragogna, durante la sua attività
di archeologo. I reperti provengono da tutto il Friuli occidentale
e ricostruiscono una vasta panoramica storica, dalla preistoria al
INFOPOINT TURISMOFVG
PORDENONE
piazza XX Settembre, 11/B
tel +39 0434 520381/ fax +39 0434 241608
03
01
Parchi
INFOPOINT TURISMOFVG
PIANCAVALLO
via Collalto, 1 - 33081 Piancavallo (Pn)
tel +39 0434 655191 / fax +39 0434 655354
04
RILASSARSI NEL VERDE
E SULLE RIVE DEL FIUME
IAT - BARCIS
piazza V. Emanuele II, 5
tel +39 0427 76300 / fax +39 0427 764735
Parco Querini-Valdevit
Si estende di fronte alla stazione ferroviaria, che faceva parte
dell’omonima villa neogotica, demolita agli inizi degli anni Settanta,
e che oggi si presenta con caratteristiche che si ispirano ai giardini
inglesi, mantenendo i dislivelli del
terreno e alternando aree a prato
ed altre alberate e con all’interno
un piccolo specchio d’acqua.
Parco Galvani
Realizzato su un’area privata in
viale Dante, ha aspetto regolare
e ricorda quello dei giardini delle
ville venete con all’interno un laghetto. Il parco ingloba, nella parte meridionale, la residenza della
famiglia Galvani: Villa Galvani, databile alla fine del Settecento, il cui
corpo più antico è sicuramente la
parte centrale, a pianta quadrata
con il salone tradizionale di disimpegno e la scala di accesso ai piani
superiori.
La villa è oggi sede di mostre di
arte moderna.
Parco di Villa Carinzia
E’ realizzato a margine del cotonificio di cui faceva parte, in viale Martelli, nella seconda metà
dell’800, al cui interno era stata
edificata una villa per alloggiare
servizi accessori della fabbrica
e oggi sede di vari uffici e servizi
della Provincia di Pordenone.
IAT - SAN VITO AL TAGLIAMENTO
piazza del Popolo
tel e fax +39 0434 80251
cell +39 331 8224411
12
05
10
una mostra tematica permanente
con foto di famiglia inedite, dipinti
friulani, manifesti politici del 1949,
una preziosa e consistente raccolta di manoscritti del periodo friulano, nonché un ricco patrimonio
cartaceo e una fitta corrispondenza epistolare di Pier Paolo con gli
amici e i parenti.
Da non dimenticare il Teatro Comunale “Pier Paolo Pasolini”, in
cui trova realizzazione un ampio
ventaglio di attività culturali, tra
cui proiezioni cinematografiche,
concerti, mostre e convegni.
re degne di attenzione: così, ad
esempio, il Palazzo Altan Rota,
residenza municipale, con ampio
giardino di interesse naturalistico, la barchessa nord del palazzo,
intelligentemente
ristrutturata,
sede del Museo Provinciale della
Vita Contadina; Palazzo Fancello
con affreschi del Bellunello. Tra i
monumenti religiosi vanno ricordati: il Duomo, dedicato ai Ss. Vito,
Modesto e Crescenzia, una vera e
propria galleria d’arte per ricchezza di tele ed affreschi; la Chiesa
di S. Maria dei Battuti, un gioiello
del Rinascimento Friulano al cui
interno sono presenti numerosi
affreschi di Pomponio Amalteo
(1505-1588); la Chiesa dell’Annunciata, con un ciclo di affreschi della
seconda metà del Trecento e, sulla
facciata esterna, una delle più antiche rappresentazioni del santo
protettore della città.
Il Teatro Comunale è un piccolo
gioiello architettonico, di gusto veneziano, intitolato al compositore
sanvitese Giangiacomo Arrigoni.
IAT - SESTO AL REGHENA
piazza Castello, 5
tel e fax +39 0434 699701
IAT - SPILIMBERGO
via Dante Alighieri, 31
tel e fax +39 0427 2274
cell +39 329 6297148
06
09
IAT - TOPPO DI TRAVESIO
via Verdi , 98 c/o
Palazzo dei Conti Toppo Wassermann
tel e fax +39 0427 90073
07
IAT - TRAMONTI DI SOPRA
via Roma, 1
tel +39 0427 869412
08
Di origini romane, il suo nome
deriva, oltre che dal fiume Reghena, anche dalla sua dislocazione
all’altezza della sesta pietra miliare lungo la via che partiva da
Aquileia e conduceva i viaggiatori
verso nord.
Verso il VII secolo venne costruita
l’abbazia benedettina di S. Maria in
Sylvis, resa prestigiosa fin dall’inizio dalle donazioni di Carlo Magno.
Nel corso dei secoli l’abbazia ha
IAT - VALVASONE
piazza Libertà, 1
tel e fax +39 0434 898898
Borghi e città della provincia di Pordenone
07 Sesto Al Reghena
06 San Vito al Tagliamento
San Vito si presenta come una
graziosa ed elegante cittadina di
impronta medievale riconoscibile
nel castello (ricco in affreschi di
epoca e fattura diverse, decorazioni quattrocentesche e settecentesche, raffigurazioni di stemmi
nobiliari sanvitesi e friulani e due
dolci volti di guerrieri risalenti al
primo ventennio), nel fossato ancora in vista e nelle tre torri Raimonda, Scaramuccia e Grimana,
testimonianza di epoca comunale.
I palazzi presentano architettu-
02
Borghi e città della provincia di Pordenone
05 Casarsa Della Delizia
IAT - SACILE
viale Zancanaro, 4
tel +39 0434 737057
fax +39 0434 737925
11
Parco S. Valentino
Da ricordare per una piacevole
passeggiata Parco San Valentino,
al cui interno sorge un esempio di
archeologia industriale cittadina,
l’ex Cartiera Galvani, e impreziosito da un laghetto e dai piccoli corsi
d’acqua che l’attraversano.
Borghi e città della provincia di Pordenone
Città famosa per la produzione del
vino e per aver dato i natali a Pier
Paolo Pasolini, una delle figure più
importanti del panorama culturale
del Novecento italiano.
In quella che fu la casa materna ha
oggi sede il Centro Studi Pier Paolo Pasolini al cui interno è allestita
IAT - MANIAGO
via Maestri del Lavoro, 1
tel +39 0427 709063
fax +39 0427 707200
Seminario Vescovile
La più grande area di verde pubblico è costituita dalle vaste bassure del Seminario Vescovile una
trentina di ettari, a cui si accede
da via Revedole, attraversati da
diversi canaletti di risorgiva e delimitati dal vecchio corso del Noncello, dove poter godere in piena
tranquillità delle diverse specie di
avifauna acquatica.
10 Sacile
subito modifiche strutturali, oggi
rimangono il robusto torrione
d’ingresso, unico superstite delle
sette torri di difesa erette nella
seconda metà del X sec.; il campanile, già torre di vedetta; la cancelleria con ampia facciata dal sapore
romanico, la residenza abbaziale e
la casa canonica.
All’interno si alternano materiali
ed opere del periodo romano, altomedioevale e gotico. Nella cripta
sono conservate l’Urna di S. Anastasia (VIII sec.) con motivi geometrici fortemente incisi e chiaroscurati secondo una raffinata tecnica
delle maestranze cividalesi, un Vesperbild o Pietà della prima metà
del XV secolo di produzione austriaca e un’ Annunciazione degli
ultimi anni del Duecento.
Ciò che da subito è chiaro, visitando Sacile, è il suo rapporto indissolubile con il fiume che l’attraversa:
la Livenza. In parecchi angoli cittadini si respira ancora una forte venezianità (che le meritò il titolo di
“Giardino della Serenissima”) fatta
di un equilibrato rapporto fra terra
ed acqua e di eleganti strutture,
spesso in stile lagunare. Numerosissimi infatti i palazzi cinque-
centeschi che rendono Sacile città
rinascimentale per eccellenza: la
Loggia Comunale, il Palazzo Carli,
il Palazzo Ettoreo e soprattutto il
Palazzo Ragazzoni Flangini Biglia,
costruito nel XVI sec. per la gloria di Giacomo Ragazzoni, potentissimo mercante veneziano che
ospitò nella sua dimora Papi, Re,
e Imperatori. Il successo del fondatore è celebrato nel salone degli
imperatori da un ciclo di affreschi
del Montemezzano (scuola del Veronese).
Oltre al Duomo di San Nicolò, al
cui interno sono custoditi i capolavori pittorici di Pino Casarini,
da visitare sono la Chiesetta della Madonna della Pietà, affacciata
sul fiume Livenza e quella di San
Gregorio, oggi sede di mostre e attività culturali.
del mare, danno origine ad un corso d’acqua di notevole portata. In
tale scenario sorge la Chiesa della
SS. Trinità, costruita tra il Trecento
e il Cinquecento, che ospita al suo
interno un maestoso altare ligneo
del seicento con un’edicola di Domenico da Tolmezzo (del 1496), un
pregevole coro ligneo, varie pale
d’altare e numerosi affreschi.
Su una superficie di circa 65 ettari
si estende inoltre il Parco Rurale
“Europark” di San Floriano, unico
esempio di parco naturale e rurale
esistente in Italia, una riserva guidata e didattica sia per la flora che
per la fauna locale, alla cui som-
mità sorge una chiesa antecedente l’anno 1000, con all’interno una
pregevole serie di affreschi.
11 Polcenigo
08 Cordovado
Cordovado è un antico borgo medievale che presenta un nucleo
storico ben conservato: il castello,
l’area dell’antica pieve di S. Andrea
e la zona del secentesco Santuario della Madonna e convento dei
padri domenicani, che collegano
il borgo più antico, situato in area
fortificata, al “Borgo Nuovo” sorto
in epoca rinascimentale.
Del castello è possibile ammirare
l’ambito esterno costituito dal fossato, dalle mura, dai ponti in mu-
Immersa nel passato e nelle sue
tradizioni, Polcenigo sorprende
per l’intreccio di bellezze artistiche e di elementi naturalistici legati ai corsi d’acqua.
Di indiscutibile fascino sono le
sorgenti del Gorgazzo, acque dal
colore cristallino che scaturiscono
da una cavità carsica, rese ancora
suggestive dai giochi di luce che
filtrano dalle rocce.
Non lontano, in una zona di estremo interesse naturalistico e paesaggistico, si possono ammirare le
ampie e scenografiche sorgenti del
fiume Livenza che, pur affiorando
a poche decine di metri sul livello
ratura e dalle due caratteristiche
torri portaie.
Questo piccolo angolo di pianura
friulana, al confine con Sesto al
Reghena, vede la famosa fontana
di Venchiaredo far riaffiorare le
sensazioni ed emozioni evocate
dagli scritti di Ippolito Nievo in “Le
confessioni di un italiano”. Cordovado fa parte del Club “I Borghi più
Belli d’Italia”.
09 Brugnera
Nel comune di Brugnera sorge
l’elegante Villa Varda, tipico esempio di villa veneta circondata da un
ampio parco che si estende lungo
il corso del fiume Livenza, segnato da viali alberati, aiuole e prati,
originale interpretazione del parco
romantico all’inglese.
Attorno ai giardinetti vi sono alberi
ad alto fusto, che digradano verso
boschetti con piante tipiche della
bassa pianura friulana, permettendo all’occhio del visitatore di
spaziare e cogliere i piacevoli ef-
Biblioteca Civica
piazza XX Settembre
tel +39 0434 392970
www.comune.pordenone.it/biblioteca
Con il trasferimento nella nuova
sede ubicata nella centralissima
Piazza XX Settembre, nell’edificio
dell’ex Convento dei Domenicani, ricco di storia e di indiscutibile
fascino architettonico, la nuova biblioteca multimediale si presenta
come una moderna cittadella del
sapere, attenta alle esigenze della
contemporaneità, e al tempo stesso radicata nelle sue tradizioni e
nel territorio di cui è espressione.
Teatro Comunale Giuseppe Verdi
viale Martelli, 2 - tel +39 0434 247624
www.comunalegiuseppeverdi.it
Immaginario Scientifico
Museo delle scienze interattivo
e multimediale
via Vittorio Veneto, 31
33170 Torre di Pordenone
tel +39 040 224424
[email protected]
www.immaginarioscientifico.it
Fedele alla sua impostazione di
museo della scienza di nuova generazione, il museo racconta la
scienza e la tecnologia attraverso
l’uso di impostazioni interattive,
Sorge sulle ceneri del Cinema
Teatro Verdi, chiuso il 30 giugno
1999 e successivamente demolito. Struttura dotata di una sala
principale con una capienza di
936 posti, suddivisi tra la platea
e tre gallerie; di un “ridotto” con
148 posti, che offre possibilità di
utilizzo per concerti, spettacoli di
prosa, conferenze, convegni e proiezioni d’essai e di una sala prove,
con 99 posti, attrezzata anche per
spettacoli con la partecipazione
del pubblico.
Oltre al ricco archivio di libri e riviste, alle sezioni musicale, ragazzi
e fumetto, a varie banche dati e
servizi on-line, tra cui quello che
permette di accedere all’edizione
giornaliera di oltre 700 quotidiani
pubblicati in più di 70 paesi e in
38 lingue diverse e a numerose
postazioni Internet, la biblioteca è
anche sede di iniziative di varia natura: concertini musicali, spettacoli teatrali, letture e tutto ciò che
può contribuire ad un ulteriore,
prezioso arricchimento culturale.
Borghi e città della provincia di Pordenone
04 Spilimbergo
PUNTI DI INFORMAZIONE
E DI ACCOGLIENZA TURISTICA
cia le rive del Noncello, creando
una bella oasi verde di cui godere
soprattutto nei mesi estivi.
per giocare con fenomeni naturali ed esplorarne le leggi; propone
spettacolari mostre tematiche
multimediali dedicate ai più svariati temi della scienze, della natura e dell’ambiente e offre un ricco
programma di attività didattiche e
ludo-didattiche che invitano giovani e meno giovani a un gioco di
curiosità, sperimentazione e comprensione di fenomeni naturali e
contenuti scientifici.
Museo Diocesano di Arte Sacra
via Revedole, 1
tel +39 0434 524340
PORDENONE E SUOI DINTORNI
Parco fluviale del Noncello
Il Noncello, tipico corsi d’acqua da
risorgiva, è attraversato dal ponte
di Adamo ed Eva, che ha sostituito quello settecentesco di Bartolomeo Feracina, noto costruttore
veneto dell’epoca, e deriva il suo
nome popolare dalle statue poste
su alti pilastri di pietra, che in realtà rappresentano Giove e Giunone ed erano state omaggiate alla
città di Pordenone dal luogotenente veneto di Udine.
Costruito nel 1920 come levatoio,
per far passare le barche da trasporto verso il nuovo porto ipotizzato poco a monte e mai terminato, l’attuale ponte è un buon punto
di osservazione degli elementi
dell’area del Parco fluviale: quando l’acqua è limpida è possibile individuarne la fauna ittica.
Sulla riva destra del fiume si sviluppa la strada rivierasca detta
appunto riviera del Pordenone,
con pista ciclabile ed ampio marciapiede, da cui ci si può affacciare per osservare la tipica avifauna
acquatica della zona costituita da
tuffetti, germani reali, folaghe,
gallinelle d’acqua, aironi e cormorani. La ricca vegetazione incorni-
Rinascimento. Il castello di Torre è
più antico di quello di Pordenone,
e le sue fondamenta risalgono al
periodo romano, quando il fiume
Noncello era navigabile fino alla
vicina villa del periodo augusteo di
cui è oggi rimane visitabile il sito
archeologico, sulla riva sinistra
del fiume e dalla quale provengono le pitture murali dell’epoca
esposte nel museo.
Nel sito sono chiaramente visibili
anche i resti di quello che doveva
essere il vecchio magazzino.
Alla villa si può accedere dal
percorso perdonale realizzato
nell’adiacente parco, una vasta
area di interesse naturalistico attraversata dalle acque limpide del
vecchio corso del fiume Noncello.
fetti paesaggistici.
Il parco di Villa Varda presenta,
inoltre, significativi elementi architettonici: l’aranciera, una serra
costruita nel primo Novecento e
restaurata dall’architetto Rupolo;
la cappella seicentesca; la ghiacciaia, nella cui parte interrata venivano accumulati neve e ghiaccio
per la conservazione degli alimenti; un piccolo mausoleo che raccoglie le spoglie dei Morpurgo, proprietari di Villa Varda fino al 1943.
Questi edifici, insieme ad altri de-
stinati alle attività agricole, avvolti
in un unico spazio connettivo costituito dal verde del parco, sono
stati costruiti in epoche diverse e
consentono, lungo il percorso di
visita, piacevoli soste e riflessioni
sulla storia e sulla natura.
12 Caneva ed il Cansiglio
Caneva si presenta come un territorio articolato e vario: la incorniciano dolci colline ricche di vigneti
ed uliveti ed un altipiano, quello
del Cansiglio, ricco di specie botaniche della zona.
L’intero comune è costellato di aggraziate residenze signorili edificate o restaurate tra l’Ottocento e i
primi del Novecento.
Oltre il confine orientale con Pol-
cenigo, in una zona umida di grande interesse naturalistico sulle
sponde del fiume Livenza, si trova
l’importante sito archeologico del
Palù di Livenza, dove nel Neolitico
sorgeva un villaggio su palafitte o
bonifiche, probabilmente unico al
mondo in ambiente fluviale – lacustre.
Borghi e
città della
provincia
di Pordenone
01 Maniago
Conosciuta come Città delle Coltellerie, Maniago ha il suo monumento principale nel Duomo
di carattere tardo gotico friulano,
intitolato a San Mauro martire, costruito nel 1488 (ma con interventi,
all’interno, del XVI secolo, soprattutto nella cappella laterale).
Da vedere anche la grande piazza
sulla quale si affacciano il Palazzo
d’Attimis Maniago, che conserva
uno splendido giardino all’italiana presente già nel ‘700, la Loggia Pubblica a tre grandi arcate,
la fontana dell’Ottocento, simbolo
della cittadina. Interessanti anche
le rovine del Castello, di cui si pos-
sono vedere tratti di mura, delle
cinte e dei corpi che costituivano il
complesso, nonché l’annessa Cappella di S. Giacomo, del XIII secolo.
Nell’edificio ex Filanda ha ora sede
la Biblioteca Comunale, mentre il
Museo dell’Arte Fabbrile e delle
Coltellerie è stato pregevolmente
allestito al CO.RI.CA.MA. (primo
esempio di fabbrica di coltelli con
produzione in serie risalente ai
primi del ‘900).
Il Museo è diviso in tre sezioni: la
prima illustra il percorso storico
della lavorazione degli oggetti da
taglio, dal battiferro, alle botteghe
artigiane, fino all’industria con-
02 Valvasone
Piccolo borgo medievale di origine
romana, Valvasone conserva tutto
il suo fascino grazie all’antico centro storico: case porticate e abitazioni medioevali e rinascimentali
si susseguono lungo viuzze tra
calli, meridiane, pozzi e un bellissimo mulino ad acqua del ‘400 con
ruota.
Il monumento più importante è
il castello, circondato dal fossato e dall’antica cinta muraria.
All’interno del Duomo è possibile
ammirare in tutta la sua imponente bellezza l’unico organo del
‘500 veneziano esistente in Italia,
tutt’oggi in funzione. Valvasone fa
parte del Club “I Borghi più Belli
d’Italia”.
temporanea; la seconda è dedicata ai materiali utilizzati per lame
e manici, mentre la terza propone
un percorso tra le funzioni e le forme del coltello ed affini.
03 Sequals
Il paese di Sequals è conosciuto
oltre che per le vicende sportive
del suo Campione del Mondo di
Pugilato, Primo Carnera detto il
“Gigante Buono” (1906 – 1967), anche per la lavorazione del terrazzo
e del mosaico.
Cresciuta intorno all’antico castello, Spilimbergo è una delle città
artisticamente e culturalmente
più importanti del Friuli Venezia
Giulia. Visse un periodo di grande
splendore tra Medioevo e Rinascimento e ne restano testimonianza le fortificazioni, le chiese ricche d’opere d’arte ed i numerosi
palazzi nobiliari, molti dei quali
conservano ancora le facciate affrescate. Il castello veniva anticamente chiamato girone per la sua
forma circolare. Nel complesso
degli edifici costruiti ad anello attorno al cortile interno spicca per
le belle trifore gotiche e rinascimentali, per i raffinati particolari
in pietra e per gli affreschi che si
estendono lungo tutta la superficie muraria, il quattrocentesco
palazzo dipinto con affreschi del
Bellunello e balconcini in pietra
del Pilacorte. Il Duomo di S. Maria
Maggiore è uno dei più importanti
edifici gotici friulani, al cui interno
è presente un ciclo di affreschi del
trecento con storie del Vecchio e
del Nuovo Testamento e un organo
del Cinquecento di grande valore. Nel 1922 viene fondata a Spilimbergo la Scuola Mosaicisti del
Friuli Venezia Giulia: nei laboratori
di mosaico e di terrazzo, martelline, ceppi e taglioli ancora oggi
scandiscono il tempo di un lavoro di lontana memoria, quello del
mosaicista e del terrazziere. La
scuola, rinomata in tutto il mondo per le tecniche di lavorazione
all’avanguardia, presenta al suo
interno un Museo dell’arte musiva
dove è possibile ammirare ed acquistare alcune delle opere realizzate dagli allievi.
Nelle vicinanze, a Provesano di
San Giorgio della Richinvelda, si
trova la Chiesa di San Leonardo,
al cui interno è ben conservato un
importante ciclo di affreschi eseguiti nel 1496 da G. da Tolmezzo.
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