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Cap.X-Schemi di Controllo - DICCISM
Dinamica e Controllo dei Processi Cap.10: Schemi di Controllo Claudio Scali Laboratorio di Controllo dei Processi Chimici (CPCLab) Dipartimento di Ingegneria Chimica (DICCISM) Università di Pisa SOMMARIO • Simboli per la rappresentazione della strumentazione • Controllo delle variabili di base: - Livello, - Portata, - Pressione, - Temperatura • Schemi di controllo in cascata e in avanti • Schemi di controllo selettivo e a priorità • Analisi di alcuni schemi di controllo di processi industriali Dinamica e Controllo dei Processi X, 2 C. Scali, Università di Pisa SIMBOLI(*) -1 Simbologia per linee e strumentazioni • Simbologia per interconnessioni • Simbologia per alimentazioni • AS – Alimentazione ad aria IA (aria strumenti) PA (aria impianto) • ES – Alimentazione elettrica • GS – Alimentazione a gas • HS – Alimentazione idraulica • NS – Alimentazione ad azoto • SS – Alimentazione a vapore • WS – Alimentazione ad acqua (*) Rif. Normativa ISA (Instruments Society of America) Normative diverse a livello aziendale Dinamica e Controllo dei Processi X, 3 C. Scali, Università di Pisa SIMBOLI - 2 Simbologia per identificazione dello strumento • Identificazione funzionale: 1°lettera variabile Lettere succ. Funzioni • Variabili più comuni • Funzioni più comuni • • • • • • • • • • • • • C composizione F portata I corrente L livello P pressione T temperatura rF rapporto portate pH pH Dinamica e Controllo dei Processi X, 4 A allarme C controllo I indicazione R registrazione S interruzione C. Scali, Università di Pisa SIMBOLI -3 Simbologia grafica degli strumenti • Strumento analogico • Strumento digitale • Calcolatore • Contollore a Logica Programmabile (PLC) • La barra orizzontale indica strumento a quadro Esempi TRC 203 FIC 102 Controllo e registrazione di temperatura del loop 203 montato a quadro (analogico) Controllo e misura di portata del loop 102 montato a quadro (digitale) Dinamica e Controllo dei Processi X, 5 C. Scali, Università di Pisa Controllo di Base e Ottimizzazione • Regolazione di Base (sicurezza e gestione ordinaria) richiede controllo: Pressione (PC), Portata (FC), Livello (LC), Temperatura (TC) • P, F, L, T: misurabili facilmente • In genere schemi in retroazione con regolatori PID • In qualche caso schemi più complessi (cascata, in avanti, selettivi, a priorità) • Ottimizzazione richiede controllo di variabili di prestazione: concentrazioni, composizioni, pesi molecolari polimeri, grammatura carta... • In genere non misurabili facilmente in automatico • Necessario usare schemi di controllo più complessi (MIMO, inferenziali) e Regolatori Avanzati, Calcolatori Dinamica e Controllo dei Processi X, 6 C. Scali, Università di Pisa Controllo di Livello: LC 0 dH LC LC:: Bilancio di massa per un liquido (Qi=Qu, ρ=cost) dt - In genere il regolatore ha soltanto l’azione Proporzionale (offset tollerato) - La presenza di rumori sulla misura sconsiglia uso dell’azione Derivativa. Qi = Qu + A ⋅ • In generale, il controllo di livello non è prioritario, in quanto: Il serbatoio di per sè ha lo scopo di smorzare variazioni della portata in ingresso Un controllo di livello perfetto scarica la perturbazione sull’uscita (effetto indesiderato) Possibili soluzioni: LC non prioritario; Qi Qi LC Qu Qu (1): Regolatore in retroazione (tuning blando su LC, per ridurre disturbo a valle) Dinamica e Controllo dei Processi (2): Regolatore On-Off agente direttamente sulla pompa (livello varia tra min e max) X, 7 (3): Portata di uscita Qu= costante Eccesso di portata: LC agisce su Qu’= Qi-Qu C. Scali, Università di Pisa Controllo di Livello: LC Altra soluzione: LC non prioritario Disturbo su Qi Qi qi LC qu FC (4): Cascata LC FC, nel caso di disturbi sulla pressione di uscita (tuning diverso LC, FC) Dinamica e Controllo dei Processi Per un aumento a gradino di qi La portata qu aumenta gradualmente Con regolatore P resta offset su H X, 8 C. Scali, Università di Pisa Controllo di Livello: LC • Il processo è un integratore puro • Il regolatore è in generale di tipo proporzionale Open Loop y = h ; x = Fi − Fu Pd = − P = − • Closed Loop r - d’=Fi u=Fu C V - KP s d P KV τV s +1 d = Pd ⋅ d ′ V= • Il disturbo è sulla portata in ingresso • La variazione di set-point introdotta è Dinamica e Controllo dei Processi 1 K → d = Pd ⋅ d ' = 2P s s 1 r= s d′ = X, 9 C. Scali, Università di Pisa Controllo di Livello LC E’ un caso in cui r≠d; E’ un caso in cui l’integratore è contenuto in P(s) Normalmente il regolatore è proporzionale C=CP=KC (e=0 su y(r); e≠0 su y(d) y = y r + yd = Variazione di set-point (variazione disturbo nulla) PCV Pd r+ d 1 + PCV 1 + PCV lim y (r ) = lim s ⋅ t →∞ s →0 K P K C KV 1 ⋅ = 1 No offset s(τ V s + 1) + K P K C KV s KP 1 1 Offset lim y (d ) = lim s ⋅ ⋅ = t →∞ s →0 s(τ V s + 1) + K P K C KV s K C KV (variazione set-point nulla) Variazione del disturbo Il controllo P è sufficiente perchè permette di cambiare il livello del serbatoio e di assorbire perturbazioni sulla portata di ingresso con offset limitato (elevato Kc) Dinamica e Controllo dei Processi X, 10 C. Scali, Università di Pisa Controllo di Pressione PC PC PC:: Bilancio di massa per un aeriforme d (Vρ ) , ρ = k ⋅ P (T = cost.) dt dP dV → Gi = Gu + k ⋅V +k⋅P dt V0 dt P0 Gi = Gu + • Operando a volume costante, PC realizza il bilancio di massa • In genere, il regolatore è proporzionale, un piccolo offset è tollerato • Dinamica del processo è molto veloce Un controllo perfetto scarica la perturbazione sull’uscita (effetto indesiderato in molti casi) Dinamica e Controllo dei Processi X, 11 C. Scali, Università di Pisa Controllo di Pressione PC • In molte applicazioni, la portata in ingresso (Gi) è diversa dalla portata prelevata (Gu); ad esempio: distribuzione di gas metano, generazione di gas nell’impianto (cokeria, biogas) Prioritario: possibilità di accumulare gas 1. Serbatoio a Pressione variabile: es. centrale di distribuzione di gas metano 2. Serbatoio a Volume variabile (gasometri): es. generazione di gas nell’impianto 1. Il serbatoio deve avere la capacità sufficiente per aasorbire le fluttuazioni di portata (Gi≠ Gu) nel range di pressione ammesso Dinamica e Controllo dei Processi X, 12 C. Scali, Università di Pisa 2. Gasometri • Tetto mobile realizza il volume variabile • La pressione interna Pi è di poco superiore alla Pressione atmosferica P0 • Facile da costruire, elevati valori (200x103 m3) • Problemi: tenuta (usura della guarnizione) • A secco • La tenuta è assicurata dal battente di liquido (acqua) • Inconvenienti, per il caso (a): elevato volume di liquido (non utilizzato); elevata superficie di contatto contaminazione del gas si utilizza la (b) • A umido Dinamica e Controllo dei Processi X, 13 C. Scali, Università di Pisa 2. Gasometri • A telescopio • Particolare tipo di gasometro ad umido: gasometro a telescopio Il volume utile è tutto il volume disponibile Tenuta con battente di liquido Dinamica e Controllo dei Processi X, 14 C. Scali, Università di Pisa Controllo di Pressione PC: Vapore • Operazione a P=P0 (atmosferica) • Colonna di distillazione • PC agisce sulla portata di refrigerante • Eventuali incondensabili sono scaricati (valvola di sfiato) • Analoghe considerazioni per un generico condensatore Dinamica e Controllo dei Processi X, 15 C. Scali, Università di Pisa Controllo di Pressione PC: Vapore • Operazione a P< P0 (sotto vuoto) • PC, TC, LC, in un concentratore sotto vuoto; condensatore a superficie; scarico discontinuo • PC agisce sulla portata di incondensabili (by-pass pompa di estrazione) • TC agisce sulla portata di refrigerante • LC agisce sul motore della pompa (discontinuo) Dinamica e Controllo dei Processi X, 16 C. Scali, Università di Pisa Controllo di Pressione PC: Vapore • Operazione a P< P0 (sotto vuoto) • PC, TC in un concentratore sotto vuoto; condensatore a miscela; scarico barometrico (continuo) Dinamica e Controllo dei Processi X, 17 C. Scali, Università di Pisa Controllo di Portata di Liquido o Gas • Portata costante: requisito necessario per il funzionamento in moltissimi casi • Processo con dinamica veloce; Regolatore P o PI • FC è spesso l’anello interno di un controllo in cascata • Schema generico FC •Schema cascata TC(YC)FC: Disturbi sulla linea del riflusso in colonna sono eliminati da FC prima che si risentono sulla variabile di processo T (in generale per una qualsiasi variabile Y) Dinamica e Controllo dei Processi X, 18 C. Scali, Università di Pisa Controllo di una portata di liquido: Pompa Centrifuga CClinea CCpompa Schema Curva caratteristica della pompa e del circuito • La valvola è installata sulla mandata della pompa • Curva Caratteristica della pompa: H(Q) decresce • Circuito: H(Q)∝ Q2 A valvola tutta aperta (Qmax): tutta la prevalenza è data esclusivamente dalle perdite di carico sulla linea Con controllo di portata Q<Qmax: la valvola introduce una ∆Pv Alternativa: variare il numero di giri del motore a corrente continua (uso di Inverter:più efficiente, poco usato) Dinamica e Controllo dei Processi X, 19 C. Scali, Università di Pisa Controllo di una portata di liquido: Pompa Volumetrica Curva caratteristica a) Valvola di regolazione sulla mandata b) Valvola di regolazione su bypass • La portata è costante necessità di by-pass Schema b) è preferito, perchè ∆Pv bilanciano ∆PL (in a) ∆Pv si sommano a ∆PL • La portata è controllata agendo sul numero di giri del motore (sincrono) - (Poco) usato - Per piccole portate (pompe dosatrici) Dinamica e Controllo dei Processi X, 20 C. Scali, Università di Pisa Controllo di portata di un gas: Compressore Volumetrico Valvola sull’aspirazione Valvola sul bypass Valvola sullo scarico in mandata Dinamica e Controllo dei Processi X, 21 C. Scali, Università di Pisa Controllo di portata di un gas: Compressore Centrifugo • Problema: curva caratteristica P(Q) presenta instabilità • 2 punti di lavoro operare a Q>Qmin • QL>Qmin opera su V1, Vb rimane chiusa • QL<Qmin si apre Vb V1 resta aperta; la portata Q>Qmin Dinamica e Controllo dei Processi X, 22 C. Scali, Università di Pisa Controllo di Portata di Solido - 1 Nastro trasportatore (G= P·v) • La portata G [kg/s] è data dalla massa per unità di lunghezza P [kg/m] e dalla velocità v [m/s] (G= P·v) • P si misura con una cella di carico • La portata G può essere controllata variando la velocità del motore in C.C. Dinamica e Controllo dei Processi X, 23 C. Scali, Università di Pisa Controllo di Portata di Solido - 2 Coclea π ( 2 2 )ω G = ⋅ De − Di ⋅ ⋅ p⋅ f 4 2π • La portata G dipende dalla geometria: diametro esterno ed interno (De e Di), dal passo (p), dalla velocità angolare (ω) e dal fattore di riempimento f • La velocità angolare ω è misurata • La portata può essere regolata variando la velocità di rotazione • Possibilità di errori dovuti alle variazioni di riempimento della coclea Dinamica e Controllo dei Processi X, 24 C. Scali, Università di Pisa Controllo di Portata di Solido - 3 Dosatori a portata di peso (LIW) dM • Viene misurata la variazione di peso della tramoggia G = dt • La velocità di rotazione della coclea è aggiustata di conseguenza • Permette una regolazione più precisa della portata Dinamica e Controllo dei Processi X, 25 C. Scali, Università di Pisa Controllo di Temperatura: TC • Esigenza molto comune in tutti i casi di Riscaldamento / Raffreddamento di un fluido (solido) di processo, o di un reattore •Si possono usare fluidi ausiliari (F.A.) o fluidi di processo (F.P.) •F.A. per Operazioni a temperature basse: - Acqua di torre di raffreddamento (T≥ Tmin ÷ 35°C), di mare, fiume o sorgente (T≥ Tmin ÷ 20°C), sottoraffreddata (T≥5°C) - Soluzioni acquose di sali inorganici (salamoie:T≥-50°C), di composti organici (glicole) - Fluidi frigoriferi (ammoniaca, etilene..) • F.A. per Operazioni a temperature alte: - Vapore d’acqua (→T= 200°C) - Fluidi Diatermici (→T= 400°C), - Sali Fusi (→T= 550°C) - gas di Combustione (Forni) Dinamica e Controllo dei Processi X, 26 C. Scali, Università di Pisa TC: scambiatori 1. Riscaldatore a vapore 3. Riscaldatore con fluido ausiliario • Manipolata: portata vapore • Manipolata: portata fluido ausiliario. 4. Riscaldatore con fluido processo 2. Riscaldatore a vapore FP2 FP1 FP1 FP2 • Manipolata: portata condensato (meno usato) • Manipolata: by-pass fluido di processo (più veloce) Dinamica e Controllo dei Processi X, 27 C. Scali, Università di Pisa Effetto del Controllo di Temperatura TC Scambio di calore (sensibile) tra fluidi di processo: TC agisce sulla portata del fluido caldo C C, T1 C t2 t1 C, T2 Q = U ⋅ A ⋅ ∆T Q = C ⋅ cP ⋅ (T1 − T2 ) All’aumentare di C aumenta ∆T (la differenza di temperatura) A: costante; U: varia poco (h ∝ v0.8) Dinamica e Controllo dei Processi X, 28 C. Scali, Università di Pisa Effetto del Controllo di Temperatura TC Scambio di calore (latente) in un riscaldatore a vapore: TC agisce sulla portata di vapore Vap TC Q = U ⋅ A ⋅ ∆T L’apertura della valvola provoca un aumento della pressione Pv, della Temperatura Tv e quindi del ∆T (effetto limitato) Q = F ⋅ c P ⋅ (t 2 − t1 ) ≅ V ⋅ λ In realtà: Atot= ACond + ASR Aumento ∆T maggioresuperfici maggiori usate per la condensazione del vapore diminuisce la superficie di sottoraffreddamento Dinamica e Controllo dei Processi X, 29 C. Scali, Università di Pisa TC: Reattori TC: regolazione dello scambio di calore tra il mezzo in reazione e il sistema di raffreddamento; Rif: raffreddamento di reattori esotermici: A→ → B, Qr > 0 Per il controllo di temperatura, → T=costante → Vρ ρ Cp (dT/dt)=Qr-Qs=0 • Calore di reazione: Qr=(-∆ ∆H) V r • Calore scambiato: Qs= U S (T- Tc) + F ρ Cp (T-Ti) - V, S: volume del reattore e superficie di scambio - ρ, Cp: densità e calore specifico - T, Ti, Tc: temperatura di reattore, reagenti, refrigerante - U: coefficiente di scambio di calore - r: velocità di reazione, r= A exp(-E/RT) (CA)n - CA: concentrazione di reagente Dinamica e Controllo dei Processi X, 30 C. Scali, Università di Pisa Stabilità reattori Stabilità del reattore in anello aperto: aperto per un aumento di temperatura dT>0, il calore scambiato deve aumentare più del calore generato (dQs/dT)To > (dQr/dT)To → To - Tc < R To2 / E = ∆Tc → U S > Qro E / R To (1) (2) (ipotesi: calore reagenti trascurabile) Significato: (1) Fissato il sistema di raffreddamento (US) e la temperatura di operazione (To), la temperatura del refrigerante non può essere troppo bassa: Tc > To - ∆Tc Valori di ∆Tc (To) per E=10.000 [Kcal/Kmole] To= [°C] 100 200 300 400 500 ∆Tc= [°C] 27.3 44.3 65.0 89.7 118.4 Dinamica e Controllo dei Processi X, 31 Per reazioni a temperatura elevata non si usa acqua (pressione troppo elevata) ma fluidi diatermici (FD). Raffreddamento del reattore attraverso due circuiti: 1) interno: raffredda il reattore con FD 2) esterno: raffredda FD con produzione di vapore in caldaia C. Scali, Università di Pisa TC nei Reattori: Calore generato e scambiato La superficie di scambio può essere: - Interna (serpentino, camicia): limitata dalle dimensioni del reattore - Esterna (scambiatore): non limitata, ma: fluido pompabile.. All’aumentare del volume del reattore (geometria cilindrica) Il calore generato: Qr =(-∆ ∆H) V r ≈ V ≈ D2 H Il calore scambiato: Qs =U S ≈ S ≈ D H Q Qr Quindi per elevati volumi di reattore, il sistema di raffreddamento interno non è più sufficiente (V>Vmax): Qs Vmax Dinamica e Controllo dei Processi D X, 32 raffreddamento esterno, se possibile uso di reattori in parallelo per ottenere la potenzialità richiesta C. Scali, Università di Pisa TC nei Reattori: schemi in retroazione TC TC 1) Serpentino Piccola superficie interna al reattore 2) Camicia Superficie limitata (legata alle dimensioni) Per entrambi: la superficie è limitata e quindi la quantità di calore che si può scambiare ⇒ scambiatore esterno Dinamica e Controllo dei Processi X, 33 C. Scali, Università di Pisa TC nei Reattori: schemi in retroazione TC TC 3) scambiatore esterno 4) scambiatore esterno + FD la superficie non è legata alle dimensioni del reattore; limitazione: - fluido pompabile - non troppo viscoso... raffreddamento del reattore con il sistema a camicia Dinamica e Controllo dei Processi generazione di vapore con lo scambiatore esterno X, 34 C. Scali, Università di Pisa Schemi con più anelli di regolazione • In aggiunta al semplice schema di controllo in retroazione, nel controllo di base sono usati altri schemi con più di una variabile (misurata o controllata o manipolata) • Controllo in cascata: una variabile controllata e più variabili misurate (V. uscita, V. intermedia) • Controllo in Avanti: una variabile controllata e più variabili misurate (V. uscita, V. disturbo) • Controllo Selettivo(Split-Range): una controllate e più manipolate •Controllo a Priorità (Override, Auctioneering) : una manipolata e più controllate Seguono Esempi di applicazione…. Dinamica e Controllo dei Processi X, 35 C. Scali, Università di Pisa Controllo in cascata • Caratteristiche - Una sola V. MNPLT e una sola V. CTRLT (Y) - Più variabili MSRBL (Y, Y2); Y2 risente prima di un disturbo d1 → due (o più) anelli di regolazione: interno (secondario), esterno (primario) • Vantaggi - Neutralizzazione più rapida del disturbo d1 - maggiori vantaggi quando il processo interno P1 è più veloce rispetto al processo esterno P2) Schema Dinamica e Controllo dei Processi Risultati X, 36 C. Scali, Università di Pisa Controllo in Avanti Schema FF + FB (d= FA; y= CA) Caratteristiche: - Una sola V.MNPL e una sola V.CTRLT - Disturbi Misurabili: controllo in avanti (FF) più retroazione (FB) - specifico per un disturbo r d CFF - CFB Vantaggi: - neutralizzazione più rapida di d - maggiori vantaggi per processo più veloce del disturbo Pd y P - Risposte - OL: senza controllo - FB: in retroazione - FF1: in avanti (disturbo più lento) - FF2: in avanti (disturbo più veloce) Vantaggi con FF, ma basato su modello Cff=- Pd / P Dinamica e Controllo dei Processi X, 37 C. Scali, Università di Pisa TC nei Reattori: cascata • Nel caso di disturbi che entrano nel reattore attraverso il sistema di raffreddamento (d1), la camicia viene influenzata prima del reattore. • Il controllo della temperatura della camicia (anello interno) ne permette un abbattimento più rapido. • Il controllo della temperatura del reattore (anello esterno) garantisce la soppressione di altri disturbi (d2). Risultati Schema Dinamica e Controllo dei Processi X, 38 C. Scali, Università di Pisa Colonna di Distillazione: Cascata CC su TC Spesso il controllo della composizione di un prodotto (es. distillato D) è affidato al controllo di temperatura di un piatto (“piatto pilota” TPP) Infatti la composizione è difficile da misurare in linea in automatico (strumentazione costosa, non affidabile, introduzione di ritardi) La temperatura e la composizione sono legate (a P costante) Dinamica e Controllo dei Processi X, 39 C. Scali, Università di Pisa Colonna di Distillazione: Cascata CC su TC Disturbi su portata e composizione dell’alimentazione sono neutralizzate dal controllo TPP In genere TC è sufficiente In qualche caso si aggiunge una cascata CC su TC; in questo modo si fa uso di misure (anche periodiche) della composizione TC Dinamica e Controllo dei Processi CC X, 40 C. Scali, Università di Pisa Controllo di Concentrazione nei Reattori – Riferimento reattore continuo con reazione A+B C (ad esempio neutralizzazione) – La composizione in uscita spesso non è misurabile in tempo reale – Il controllo in retroazione in ogni caso interviene dopo che il disturbo si è risentito in uscita FF Controllo in Avanti, Controllo di Rapporto Controllo in Avanti • Disturbo sulla portata FA (misurabile) • Il regolatore in avanti interviene immediatamente e fa variare FB • È un’azione in anello aperto: manca la verifica sull’uscita CA • Inoltre possono essere presenti altri disturbi (es. concentrazione di A in FA) • Se la concentrazione in uscita è misurabile, si aggiunge controllo in retroazione (interruttore chiuso) • Il controllo di composizione si aggiunge agli schemi base di controllo di livello e di temperatura Dinamica e Controllo dei Processi X, 41 FA FB + + TC TC LC CC CA C. Scali, Università di Pisa Controllo di Concentrazione nei Reattori Controllo di rapporto • La portata FA è la variabile indipendente (misurabile) • La portata FB è alimentata in rapporto costante • Funzionamento analogo al controllo in avanti • È un’azione in anello aperto: manca la verifica sull’uscita • Inoltre presenza di altri disturbi (es. concentrazione di A in FA) • Una misura di concentrazione in uscita permette di variare il rapporto dei due reagenti e ottenere un completo abbattimento del disturbo (interruttore chiuso) • Il controllo di composizione si aggiunge agli schemi base di controllo di livello e di temperatura Dinamica e Controllo dei Processi X, 42 rFC FA FB FF TC TC LC CC C. Scali, Università di Pisa Forni: schema base L’obbiettivo del sistema di controllo e’ quello di mantenere la temperatura in uscita dal forno ad un valore prefissato. La più semplice configurazione, per raggiungere l’obbiettivo, e’ un controllo in retroazione (PI) utilizzando la portata di combustibile come variabile manipolata. Dinamica e Controllo dei Processi X, 43 C. Scali, Università di Pisa Forni: Risposta con controllo PI Variable controllata Set Point Possibili oscillazioni della temperatura di uscita. Temperatura Le cause possono essere ricercate sia: - fluttuazioni della variabile manipolata - dinamica del forno Tempo Dinamica e Controllo dei Processi X, 44 C. Scali, Università di Pisa Forni: Combustibili Diversi I combustibili utilizzati nei forni sono generalmente di due tipi: Richiest a t ot ale Liquidi Gassosi Questi ultimi derivano dalla rete K gas dell’impianto e il loro utilizzo, + Σ - reso necessario per motivi economici, e’ soggetto alla sua FC disponibilita’. FC Bruciat ori I forni possono essere alimentati Fuel Gas Oil utilizzando entrambi i tipi di combustibile. Dinamica e Controllo dei Processi X, 45 C. Scali, Università di Pisa Forni: Controllo in cascata Quando si usa fuel gas come combustibile, si possono avere variazioni di portata, a set-point della valvola costante (OP costante). Per ovviare a questo problema si utilizza una configurazione di controllo in cascata. Dinamica e Controllo dei Processi X, 46 C. Scali, Università di Pisa Forni: Controllo in avanti (FF) + retroazione (FB) Ritardi nella risposta ad una variazione della temperatura o portata in ingresso causano delle fluttuazioni nella variabile controllata (temperatura in uscita) Per ovviare a questo problema si utilizza una configurazione di controllo FF + FB. Dinamica e Controllo dei Processi X, 47 C. Scali, Università di Pisa Forni: Risposte con controllo FB e FB + FF Variabile controllata Set Point Temperatura Temperatura Variable controllata Set Point Tempo Tempo Controllore PI Dinamica e Controllo dei Processi Controllore FF/FB X, 48 C. Scali, Università di Pisa Forni: Controllo Rapporto Aria / Combustibile La richiesta di aumento/diminuzione della quantità’ di calore e’ realizzata tramite una corrispondente variazione di portata di combustibile. Al fine di massimizzare l’efficienza di combustione, la portata d’aria comburente deve essere modificata mantenendo il rapporto aria/combustibile ad un valore costante. Ciò viene realizzato utilizzando una configurazione di controllo di rapporto. Dinamica e Controllo dei Processi X, 49 C. Scali, Università di Pisa Forni: Controllo Aria / Combustibile A causa di possibili variazioni della qualità del combustibile, il rapporto ottimale aria/combustibile, non può essere mantenuto. Un modo per ovviare a questo problema e’ quello di misurare l’ossigeno residuo e, tramite questo o controllare direttamente l’aria o aggiornare il rapporto aria combustibile. Dinamica e Controllo dei Processi X, 50 C. Scali, Università di Pisa Controllo A Priorità Caratteristiche Il controllo a priorità viene utilizzato in sistemi nei quali si devono controllare uscite multiple (variabili controllate, VC) con una sola variabile manipolata (VM) ( o piú in generale quando VM < VC). Poiché ogni VM consente il controllo di una sola VC, il controllo viene trasferito da una variabile all’altra a seconda delle condizioni di esercizio realizzate. I sistemi di controllo a priorità sono generalmente impiegati per proteggere unità e/o la qualità di prodotti in condizioni di funzionamento non normali (per esempio, situazioni di emergenza), mantenendo un controllo piuttosto che richiedere l’arresto dell’unità stessa. Esistono almeno due diversi tipi di controllo a priorità: controllo Override; controllo Auctioneering. Dinamica e Controllo dei Processi X, 51 C. Scali, Università di Pisa Controllo Override Il sistema controllo override permette, in situazioni di emergenza, di passare dal controllo di una variabile di uscita a quello di un’altra (loop switching) per garantire un funzionamento sicuro dell’unità. Prevenzione di condizioni di malfunzionamento a rischio (per l’unitá e/o per gli operatori) (tipico delle fasi transitorie, di avviamento e/o di arresto). Tipiche applicazioni di controllo override sono quelle nelle quali una variabile di uscita non deve superare un valore limite massimo o minimo. Componente primario di un sistema di controllo override è il selettore (di massimo, HS, o di minimo, LS). Il selettore HS (LS) interviene ogniqualvolta la variabile critica aumenta (diminuisce) oltre il valore massimo (minimo) consentito. Dinamica e Controllo dei Processi X, 52 C. Scali, Università di Pisa Controllo Override: Protezione di una caldaia Obiettivo: controllare la pressione della caldaia agendo sulla portata di vapore prodotto (loop 1). Problema: mantenere il livello dell’acqua, L, al disopra di un valore minimo, Lmin, per garantire la completa immersione del serpentino di riscaldamento. In ogni caso, durante il funzionamento “anormale” P > Psp il sistema override garantisce un funzionamento sicuro. Dinamica e Controllo dei Processi Soluzione: Finché la portata di vapore richiesta è tale che L > Lmin, è attivo il controllo di pressione ”anello normale” (loop 1). Quando L < Lmin, il selettore di minimo, LSS, trasferisce il controllo al controllore di livello (loop 2). X, 53 C. Scali, Università di Pisa Controllo Auctioneering Nel sistema di controllo auctioneering l’anello di controllo non cambia, ció che puó variare è la variabile controllata: tipicamente é la variabile di uscita (misura) che, tra un insieme di variabili simili, presenta il valore massimo. Tipiche applicazioni di controllo auctioneering si ritrovano nei sistemi a parametri distribuiti dove si desidera evitare che una variabile di processo critica superi un valore limite massimo (per esempio, la temperatura in reattori tubolari). Componente primario di un sistema di controllo auctioneering è il selettore di massimo, HS, che permette di selezionare, in modo automatico, la misura “piú critica” (maggiore). Dinamica e Controllo dei Processi X, 54 C. Scali, Università di Pisa Controllo Auctioneering: Controllo del Picco di Temperatura in Reattori Tubolari Obiettivo: controllare il picco di temperatura (hot spot) che si manifesta in reattori tubolari catalitici utilizzati per reazione fortemente esotermiche (per esempio, ossid. di o-xilene o naftalene per produrre anidride ftalica). La variabile manipolata è la portata di fluido refrigerante. Problema: la posizione del picco di temperatura si muove lungo il reattore a seconda delle condizioni operative (portata e concentrazione di ingresso, temperatura) e dello stato di disattivazione del catalizzatore. Soluzione: si dispongono diverse termocoppie lungo il reattore, e si affida ad un sistema di auctioneering (ovvero, un selettore di massimo) il compito di selezionare la massima temperatura da inviare al controllore. In questo modo, si può ragionevolmente pensare di individuare la posizione del picco di temperatura (hot spot). Dinamica e Controllo dei Processi X, 55 C. Scali, Università di Pisa Controllo Selettivo (Split-Range) Il controllo split-range viene utilizzato in sistemi nei quali si deve controllare una singola uscita (variabile controllata, VC) con piú variabili manipolate (VM) ) (o piú in generale quando il VM > VC). Avendo una sola VC avremo anche un solo segnale di uscita dal controllore, segnale che verrá suddiviso (in modo opportuno) ed inviato ai singoli attuatori delle variabili manipolate disponibili. In altre parole si controlla una singola variabile di uscita coordinando le azioni su diverse variabili manipolate, ciascuna delle quali ha lo stesso effetto sulla variabile controllata). I sistemi di controllo split-range non sono molto comuni, ma in alcuni casi possono: fornire migliori condizioni di sicurezza; migliorare le prestazioni ottimali dell’unità. Dinamica e Controllo dei Processi X, 56 C. Scali, Università di Pisa Controllo Selettivo (Split-Range): Controllo della Pressione in un Reattore Obiettivo: mantenere la pressione desiderata nel reattore, agendo sulle portate dei reagenti e dei prodotti. Problema: é necessario un coordinamento delle azioni sulle due valvole. Soluzione: programmare l’apertura-chiusura delle valvole in modo coordinato per ottenere una prestazione migliore. Un possibile programma di apertura-chiusura valvole é quello indicato nella figura. Dinamica e Controllo dei Processi X, 57 C. Scali, Università di Pisa Controllo Selettivo (Split-Range): Temperatura di un Reattore Discontinuo Obiettivo: Imporre un profilo di temperatura variabile nel reattore: - riscaldamento iniziale, - raffreddamento isotermo, - riscaldamento finale Variabile operativa: Temperatura della camicia; necessario un intervento su: - portata vapore, - acqua di raffreddamento, - acqua sottoraffreddata, - vapore Soluzione: programmazione apertura/chiusura delle valvole in modo coordinato Dinamica e Controllo dei Processi X, 58 C. Scali, Università di Pisa