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Ignoranza del potere e potere dell`ignoranza
Ignoranza del potere e potere dell'ignoranza Per la stringente attualità del tema, il principe ignorante tratteggiato con fine ironia da Plutarco è un tiranno privo di una reale conoscenza dell' ars politica, tuttavia abile a costruire consenso sulla propria immagine attraverso una volgare ostentazione di potere e ricchezza, convinto che lo scopo di detto potere ed il modo migliore per esercitarlo sia di fare quello che meglio aggrada senza dover render conto a nessuno. La risposta alla domanda perché sempre più spesso prevalgano politici disonesti ed ignoranti va ricercata nel principio machiavelliano del "riscontro" nel senso di saper adattare la condotta politica ai tempi: "Io ho considerato più volte come la cagione della cattiva e della buona fortuna degli uomini è riscontrare il modo del procedere con i tempi, ....perché gli uomini nelle opere loro procedono, alcuni con impeto, alcuni con rispetto e cautela...E se nell'uno e nell'altro di questi modi si passano i giusti limiti...nell'uno e nell'altro si erra". (Discorsi, III. 9). Proprio per aver dimenticato siffatto principio, non averne capito appieno il significato, ovvero non essere stati in grado di applicarlo alla lettera, i politici italiani si sono dimostrati incapaci di contrastare le nefaste esperienze di corruzione vissute in Italia. In molti casi, la sconfitta è - infatti - dipesa dall'incapacità di adottare una strategia adeguata ai tempi e da una mancanza di saggezza derivata dal fatto che solo pochi conoscono veramente la storia ed in particolare quella d'Italia. Come ha insegnato Machiavelli, un uomo politico che ha contezza del passato storico del proprio Paese è meglio attrezzato a capire tempi e circostanze: "è facil cosa, a chi esamini con diligenza le cose passate, prevedere le future, e farvi quegli rimedi che dagli antichi sono stati usati o, non trovandone, pensarne de ' nuovi, per la similitudine delle circostanze. Ma perché queste considerazioni sono neglette, o non intese da chi legge, o, se le sono intese, non sono conosciute da chi governa; ne seguita che sempre sono i medesimi eventi tragici in ogni tempo" {Discorsi, I. 39). A poco più di 150 anni dall' Unificazione Nazionale e nel bel mezzo di una crisi economica ed etico - politica senza precedenti nella storia della nostra democrazia repubblicana, è dunque doveroso indagare sull'ignoranza dei politici nostrani. Appare - infatti - evidente come, nell'odierna realtà politica, riescano a "primeggiare" solamente quei soggetti affermatisi attraverso maggiori spregiudicatezze populistiche ed inenarrabili menzogne, E'sconvolgente osservare come taluni personaggi di potere del nostro tempo abbiano voluto di punto in bianco dedicarsi alla "res publica" senza avere la benché minima percezione delle iniziative da assumere nell'interesse della collettività, avendo - invece - come unica precipua finalità la creazione di clientele e la costruzione di una rete di potere personale funzionale al mantenimento di privilegi. In quello che alcuni hanno ipocritamente definito ''HI teatrino della politica" è possibile rendersi conto di come sia stato un gioco da ragazzi inquinare e sporcare questa nobile arte, manipolando le menti di soggetti non sufficientemente preparati sotto l'aspetto politico e culturale. E'del tutto ovvio che l'ignoranza delle classi dirigenti chiami immediatamente e direttamente in causa la responsabilità di tutti. Nel momento in cui una buona fetta della collettività abbia deciso di farsi - suo malgrado - rappresentare da loschi figuri avidi, meschini ed ignoranti in grado di trasformare la politica in mera gestione di affari e potere per fini di arricchimento personale o di gruppo, bisogna a ragion veduta parlare di comportamenti sciatti, superficiali ed irresponsabili. Non bisogna affatto lamentarsi se la povertà è aumentata, la disoccupazione sta dilagando, l'emigrazione non riesce ad arrestarsi, la sanità si trova allo sfascio ed il futuro è sempre più cupo ed incerto in presenza di politici che, anziché inseguire piattaforme socio-economiche di avanguardia, abbiano - al contrario - sposato modelli finalizzati all'adorazione di "guitti e scosciate", ovvero concretizzato situazioni di "inconsapevolezza o di non sospetto circa i motivi di presunti atti anonimi di generosità " derivanti da compravendita di case, storno di fondi neri a proprio favore, pagamento di vacanze . Persino Gramsci si era a suo tempo domandato se in Italia sussistessero realmente condizioni atte a creare una volontà politica collettiva, affermando che una preparazione culturale fosse da ricercare "nell'esistenza di gruppi sociali urbani, convenientemente sviluppati nel campo della produzione industriale che avessero raggiunto un determinato livello di cultura storico-politica". Del resto, proprio la lezione di Roberto Benigni nella trasmissione televisiva "La più bella del mondo" ha aperto uno squarcio su di una realtà ignota non solo alla gran parte dei cittadini, ma anche a molti di coloro che, investiti di cariche pubbliche, hanno dimostrato scarsa conoscenza della Carta Fondamentale pur avendo giurato sulla stessa fedeltà alla Repubblica. Sull'opinione pubblica, la grande eco del discorso è stata una sorta di test ricognitivo sulla scorta di quella che in Germania suole tradizionalmente definirsi Wìllezurverfassung, ossia "volontà di Costituzione" destinata a tradursi in "lotta per la (piena applicazione) della Costituzione". Altro duro colpo alla classe politica nazionale è stato anche inferto dalle Jene che, attraverso interviste a deputati e senatori di quasi tutti i Partiti, hanno offerto la desolante dimostrazione che di bypartizan esiste solo l'ignoranza costituzionale. Nella passata Legislatura, a dir poco terrificanti sono stati i venti secondi di anarchia linguistica del deputato leghista Eraldo Isidori che, prendendo la parola alla Camera, si era così espresso "z7 carcere è un plentenziario, non è un villaggio di vacanza. Si deve scontare la sua pena prescritta, che gli aspetta. Lo sapeva prima di fare il reato. Io ritengo come Lega di non uscire prima della sua pena erogata". Una personalissima ricetta politica ai fini del pieno sviluppo democratico è stata altresì data dal barone Vitantonio Colucci, candidato a Sindaco di Monopoli, che ha testualmente affermato:" invito tutti i giovani di Monopoli a trovare un lavoro stabile ed a matrimoniarsi per fare figli perché così facendo si crea una vera democrazia". E, siccome ci troviamo in un Liceo, quando si parla di gaffe dei politici il pensiero corre veloce all'ex Ministro della Pubblica Istruzione Maria Stella Gelmini, che nella lettera indirizzata nel 2011 ai maturandi aveva avuto modo di precisare che all'esame di maturità del 1992 aveva scelto il tema letterario su Palazzeschi ed i Crepuscolari, tuttavia confondendo Fogazzaro con Corazzini. Analoga gaffe durante una discussione in Senato, ove l'esponente politico in questione aveva affermato "il libro bianco scritto sotto l'egida del Governo Prodi "per poi correggersi solo dopo il boato scatenato dall'opposizione per l'accento erroneamente posto. L'ultima "scelleratezza linguistico-concettuale" partorita dall'interessata è stata davvero spettacolare e merita di essere ricordata. Tutto è stato originato da una Dichiarazione pubblicata sul sito del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca il 23 settembre 2011 ove, a proposito dell'esperimento fatto dal CERN dì Ginevra in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, si precisava che il superamento della velocità della luce rappresentava una vittoria epocale per la ricerca scientifica di tutto il mondo e che alla costruzione del tunnel tra il CERN ed i laboratori del Gran Sasso Italia aveva contribuito con uno stanziamento stimabile intorno ai 45 milioni di euro. Parole chiare e inequivocabili, secondo le quali un tunnel di settecentotrenta chilometri, realizzato dalla Svizzera all' Abruzzo, avrebbe addirittura trapassato mezza Italia. Al nostro cospetto, quei poveretti degli Svizzeri che stanno tribolando per costruirne al San Gottardo uno lungo appena 57 chilometri e quei "fessacchiotti" di Francesi ed Inglesi che avevano molto penato per costruire 50 chilometri di galleria sotto la Manica sarebbero dei veri e propri dilettanti. E, da ultimo, l'epica gaffe di Antonio Razzi, Senatore Pdl appena nominato segretario della Commissione Esteri del Senato "Tzipi Livni? L 'ho conosciuta al Senato, è il Ministro per quanto riguarda gli immigrati", ha detto a Radio24 ospite della trasmissione "La Zanzara", evidentemente confondendo il neo Ministro per l'Integrazione Cécile Kyenge col predetto Ministro della Giustizia del governo israeliano. Ed ai conduttori che gli hanno fatto notare l'errore, si è poi giustificato dicendo :"siccome ha un nome strano... io non è che mi ricordo tutti questi nomi". Nel suo solito italiano surreale Razzi - secondo il quale la capitale del Sudafrica è Johannesburg anziché Pretoria - si è inoltre dichiarato soddisfatto del nuovo incarico: "ho avuto questa nomina, - ha riferito - perché ho vissuto sempre all'estero, conosco i problemi che ci sono e sono stato anche in Uganda. Le mie mansioni? Guardare i verbali, guardare le votazioni, scrutinare quando ci sono degli argomenti da votare, ci sono parecchie cosettine. Non è che abbiamo la zappa in mano, eh". Et de hoc satis!! Ciro Manzi