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cava ad orme di dinosauro di san leonardo, molfetta

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cava ad orme di dinosauro di san leonardo, molfetta
Torneo del paesaggio – III Edizione FAI
PUGLIA, TERRA DI DINOSAURI:
VALORIZZIAMO I RITROVAMENTI
Antonio Bertolino, Silvia Pierri, Fiorella Scolozzi,
Liceo Classico “Orazio Flacco”, Classe IC, Bari
SI
NO
Foto M. Petruzzelli
NO
Dove
In Puglia ad oggi sono noti ben 25
ritrovamenti ad orme di dinosauro
in formazioni calcaree di età
compresa fra il Giurassico
terminale e il Cretaceo superiore
in 18 località del Gargano e delle
Murge (Trani, Bisceglie, Molfetta,
Giovinazzo, Bari, Ruvo di Puglia,
Minervino, Spinazzola, Altamura).
La maggior parte di questi siti
sono ancora poco studiati.
Il sito ubicato nella cava di San
Leonardo a Molfetta risulta uno
dei più belli per varietà di specie e
spettacolarità ed è tra i siti meglio
studiati.
Da Petruzzelli et al 2012
La scala dei tempi è un “calendario” che descrive la storia del pianeta; è stata ricavata
studiando le rocce presenti sulla Terra e datando i fossili e i minerali in esse contenute.
In rosso sono evidenziate i periodi a cui appartengono le rocce carbonatiche costituenti
la Puglia. In blu è evidenziata l’età delle orme della cava di Molfetta (Aptiano).
Perchè
“Ogni animale nella sua vita può
tracciare centinaia di tracce
fossili, al contrario il suo unico
scheletro è composto interamente
da poche centinaia di ossa”
(Lockley & Hunt, 1997).
Come
La formazione e la conservazione delle orme
prevede l’esistenza di un substrato
sufficientemente soffice (ma non troppo!) e
di un rapido seppellimento e litificazione.
Foto M. Petruzzelli
Lockley, 1999
Distribuzione delle piattaforme carbonatiche mesozoiche
nell’Italia centro-meridionale (Dalla Vecchia, 2007).
Attualmente questi antichi banchi tropicali simili alle Bahamas e
alle Maldive costituiscono i monti di Lazio, Campania e Puglia.
Carta geologica schematica della Puglia
e sezione geologica (Pieri et al., 1997).
Forme degli arti e andatura
I dinosauri bipedi lasciavano due
orme simmetriche ad ogni passo:
ogni orma apparteneva rispettivamente al pes destro e al pes
sinistro.
Spesso avevano un’andatura
digitigrada, cioè poggiavano solo
le dita della zampa lasciando
quindi occasionalmente l’orma
dell’intero pes (Lockley, 2009).
I dinosauri quadrupedi lasciavano orme di manus e pes alternati, spesso
sovrapponendo le orme a seconda dell’andatura. Frequentemente camminavano con
andatura plantigrada, cioè poggiando tutta la superfice della zampa.
La cava ad orme di dinosauro di
San Leonardo, Molfetta (Bari)
Questo spettacolare sito, che
oggi ha soltanto valenza
scientifica (paleontologica),
ma non turistica, è ubicato
alle coordinate geografiche:
Lat. Nord 41° 10’ 54’’
Long. Est 16° 34’ 26’’.
La cava (indicata in rosso) è
raggiungibile percorrendo la
strada SP56 da Molfetta in
direzione Ruvo.
Dopo il cavalcavia e il bivio
per il Pulo si segue la strada
vicinale San Leonardo in
corrispondenza di un’edicola
religiosa a sinistra.
Lungo la strada vicinale si
trova l’indicazione del sito.
La cava ad orme di dinosauro di
San Leonardo, Molfetta (Bari)
Il sito, scoperto nel 2005 dallo studente molfettese, ora geologo, Davide
Cesare Andriani, è stato studiato grazie al progetto “Dinosauria
Adriatica”, in collaborazione con il Dipartimento di Geologia e Geofisica
dell’Università di Bari “Aldo Moro” (ora Dipartimento di Scienze della
Terra e Geoambientali).
Oggi la tutela del sito, in attesa che la Soprintendenza per i Beni
Archeologici e Paesaggistici della Puglia completi la procedura per il
vincolo, è garantita dal Dipartimento di Scienze della Terra e
Geoambientali dell’Università di Bari; a maggio 2013 scadrà la
concessione di studio all’Università e tornerà al proprietario della cava.
La cava ad orme di dinosauro di
San Leonardo, Molfetta (Bari)
Nella cava San Leonardo, estesa circa 5000 m2, si trovano centinaia di
orme di dinosauro risalenti all’Aptiano superiore (Cretaceo inferiore).
La superficie interessata dalle orme è compresa nel piazzale di cava
superiore che si estende per circa 2300 m2. Di questa superficie, circa il
30% è ancora coperto da vegetazione e da detrito che non può essere
rimosso senza prima consolidare i versanti della cava.
Foto M. Petruzzelli
La superficie calcarea presenta 5 diverse specie di orme di dinosauri:
grandi orme tondeggianti di Sauropodi (dinosauri dal collo lungo, 1);
diverse orme di vegetariani quali Tierofori (dinosauri corazzati, 3) e
Ornitopodi (dal becco ad anatra, 4);
tracce tridattile di piccoli (5) e grandi (6) Teropodi (dinosauri carnivori).
Peculiarità di questo sito è che le orme sono organizzate in piste lunghe
anche decine di metri e sono ben distinguibili anche ad un profano di
palentologia.
si
si
si
si
si
1 SI: Sauropodi
(erbivori da 5 ai 20 m).
2 NO: Ceratopsidi e Pachicefalosauri
(erbivori da 2 ai 8 m).
4 SI: Iguanodontidi ed Adrosauridi
(erbivori da 2 a 10 metri).
5 SI: Piccoli Teropodi
(carnivori da 30 cm al m).
3 SI: Tierofori e Stegosauri
(erbivori di 6 m).
6 SI: Grandi Teropodi
(carnivori da 5 a 15 m).
La cava ad orme di dinosauro di
San Leonardo, Molfetta (Bari)
Il sito è osservabile solo dal ciglio della cava poichè, per questioni di
sicurezza e preservazione delle orme, l’accesso è interdetto ai non
addetti ai lavori.
Attualmente l’area è in fase di rilievo con tecniche di laser scanning per
una prima musealizzazione, in vista di un’auspicata apertura alle visite,
usufruendo anche di un piccolo centro di accoglienza.
Orme di dinosauro presso Molfetta
115 Ma
Ornitopodo
Sauropodo
Foto M. Petruzzelli
Orme tridattile di Teropodi
Foto M. Petruzzelli
I METODI DI STUDIO
Per poter effettuare degli studi lito-stratigrafici è stato necessario
procedere alla pulizia della superficie dinoturbata, quasi interamente
coperta da detriti e vegetazione arborea.
Fasi di studio durante il progetto “Bollenti spiriti” del 2009.
IL RILIEVO
I due tipi di laser scanner usati
per il rilievo tridimensionale.
In un primo tempo le orme
erano studiate con i metodi
tradizionali, attraverso il loro
ricalco su teloni di plastica
trasparente.
Le immagini venivano poi
ridotte fotograficamente e
digitalizzate.
Rilievo classico e (sotto)
dettaglio di telone ricalcato.
In tempi più recenti è stato
operato un rilievo digitale 3D
tramite un laser scanner 3D,
strumento
“prestato”
dal
Centro Interdipartimentale di
Servizi per la Museologia
Scientifica dell’Università di
Bari. I dati possono essere
elaborati in molti modi e si
possono anche ottenere delle
riproduzioni 3D.
Foto M. Petruzzelli
Immagini topografiche 3D del geosito,
della superficie ad orme e
delle singole orme.
Log lito-stratigrafico.
Rilievo classico con piste
ed orme evidenziate.
Orma di dinosauro rilevata in 3D e sua replica ottenuta con una stampante 3D.
Ricostruzione paleoambientale.
Foto ed elaborati M. Petruzzelli
Storia ed utilizzo della cava di San Leonardo
Tramite informazioni ricavate dai proprietari originari della cava e dati catastali, è
noto che il complesso estrattivo fu aperto nel XIX secolo e che fu attivo fino alla
seconda guerra mondiale.
Dopo la guerra l’estrazione fu finalizzata ai soli restauri edilizi e per la produzione di
inerti, fino al 1994, quando l’attività cessò definitivamente.
Il ritrovamento di alcune orme di dinosauro da parte di Lazzaro Gigante, un
appassionato di paleontologia, su blocchi frangiflutti nel porto di Molfetta e la loro
analogia con le orme studiate nella cava di San Leonardo suggerisce che i blocchi del
porto fossero stati scavati proprio da questa cava.
Dei blocchi della cava di San Leonardo sono stati utilizzati anche per la Banca
d’Italia a Bari, il Teatro Petruzzelli a Bari, il piazzale antistante la Basilica di San
Nicola di Bari e la foce del Torrente Locone presso le Saline di Margherita di Savoia.
I pappagallini nella cava di San Leonardo
Alla normale fauna composta ad esempio da volpi, lepri, rapaci come il
Falco grillaio e favorita dalla vicinanza con l’area protetta del Pulo di
Molfetta, dal 1999 si è aggiunto l’insediamento di una colonia di
pappagallini parrocchetti dal collare forse fuggiti da un allevamento
privato, visto che non sono originari del luogo (hanno origine australiana).
E’ un tipico esempio di adattamento.
Un pappagallino su un albero ai margini della cava
Tutela, valorizzazione e divulgazione di
un geosito: la cava di San Leonardo
La cava ad orme di dinosauro del territorio di Molfetta è un tipico esempio di
“GEOSITO”, cioè di un “sito geologico di particolare importanza”, che
presenta una grande potenzialità di tutela, valorizzazione e divulgazione per
vari motivi.
1. La Puglia è la prima regione in Italia in cui è partito il progetto di
censimento dei geositi a verifica dell’importanza di questi beni naturali.
Pizzomunno di Vieste
www.garganoonline.com
Pulo di Altamura
www.bebsantabarbara.it/
Grotte di Castellana
www.laterradipuglia.it/
2. L’estensione relativamente contenuta della superficie ad orme (circa 2330
m²) rende la protezione e la gestione di questo sito più facile rispetto ad
altre realtà, anche dal punto di vista economico. Il sito potrebbe
diventare un modello per altre località simili sul territorio.
3. Visti i buoni rapporti con la proprietà e il continuo interesse a proteggere
l’area da parte della Università di Bari, se si reperissero fondi, si
potrebbe creare un’area a gestione Pubblico\Privata, magari anche con
strutture ecocompatibili ed ad impatto zero per l’ambiente.
4. Il vincolo della Soprintendenza è stato attivato durante il 2012 ma, dopo
la riconsegna del sito ai proprietari a Maggio 2013, sarà necessario
organizzare nuove iniziative per tutelare e valorizzare il sito.
Foto scattate il 2 aprile 2013 durante la nostra visita alla cava con il dott. Marco Petruzzelli: orme di Teropodi e di Sauropodi
5. Il geosito potrebbe diventare un Geoparco fruibile al pubblico ma, se ciò
non avvenisse in tempi rapidi, il degrado meteorico e l’erosione potrebbero
cancellare le orme dalla superficie, non essendo esse coperte da una tettoia
fissa, indispensabile per la sua preservazione.
6. Il sito ad orme potrebbe essere inserito in un più ampio percorso nel quale
siano comprese le altre bellezze naturali, archeologiche e storiche di cui è
ricco il territorio di Molfetta e tutta la regione, al fine di promuoverne la
valorizzazione sia culturale che turistica.
Noi 3 studenti sotto l’acquazzone tra le orme di dinosauro
7. Una mirata protezione e valorizzazione scientifica, accanto ad un’oculata
politica amministrativa, sia locale che regionale, potrebbero rendere questi
importanti beni naturali fruibili dalla comunità con conseguenti ricadute
sull’economia del territorio.
8. Va ricordato che in Puglia sono stati individuati altri siti ad orme di
dinosauro tra cui la cava Pontrelli di Altamura (tra i più estesi ritrovamenti
in Europa e nel mondo), attualmente in stato di abbandono e di progressivo
ed irreversibile degrado a causa anche del contenzioso tra il proprietario e lo
Stato. Si potrebbe pensare ad una rete di parchi tematici in questa regione,
terra di dinosauri.
Noi 3 studenti con la Prof.ssa Ingegno
Sondaggio
Dato che il tema “Dinosauri” attira molto pubblico, esso potrebbe diventare un
argomento trainante per conoscere la Geologia, i beni naturali ed i Parchi della
regione Puglia. Ma tale tematica è poco conosciuta.
Infatti, in un censimento effettuato tra 100 studenti del Liceo Classico “Orazio
Flacco” di Bari è scaturito che il 67 % degli alunni non è a conoscenza di un
sito che altrove, adeguatamente valorizzato, costituirebbe un magnifico polo di
attrazione turistico-culturale.
1. Sesso:
.1
M
.2
F
.1
Sì
.2
No
100
4. Sai cos’è un geosito?
.1
Sì
.2
No
90
5. Sai cosa studia l’icnologia?
.1
Sì
.2
No
6. Sai cos’è una superficie dinoturbata?
.1
Sì
.2
No
80
7. Ti piacerebbe visitare un sito ad orme di
dinosauri?
.1
Sì
.2
No
8. Conosci siti ad orme di dinosauro in Italia e in
Puglia?
Se si, quanti e quali?
.1
.2
.3
Nessuno
Uno
Più di uno
9. Sapevi che a Molfetta c’è una cava con centinaia .1
di orme di dinosauro?
Sì
.2
No
10. Vorresti contribuire alla protezione di un geosito .1
ad orme di dinosauri?
Sì
.2
No
11. Quanto saresti disposto a pagare per visitare un .1
geosito ad orme di dinosauri?
.2
.3
.4
.5
Nulla
Da uno a cinque euro
Da sei a dieci euro
Da undici a quindici euro
Anche più di quindici euro
12. Come pensi siano sfruttate le aree di interesse .1
paleontologico in Puglia?
.2
.3
.4
Benissimo
Bene
Male
Per nulla
13. Hai delle idee finalizzate a rivalutare e sfruttare
geositi pugliesi dimenticati? Se sì, scrivi accanto.
NUMERO STUDENTI
2. Età : _________
3. Ti interessano i dinosauri?
70
60
50
40
30
20
10
0
LO SA
NON LO SA
Domanda n. 9: Sapevi che a Molfetta c’è una cava con
centinaia di orme di dinosauro?
Bibliografia e sitografia consultata
Iannone A., Petruzzelli M., La Perna R., 2012: La cava ad orme di dinosauro di Molfetta: opportunità di tutela, valorizzazione e
divulgazione di una singolarità geologico-paleontologica del territorio. Geologi e Territorio, Periodico di Scienze della Terra
dell'Ordine dei Geologi della Puglia. accettato giugno 2012. n°2 Ottobre 2012, pp. 17-21, ISSN: 1974 - 1189.
Iurilli V ., Petruzzelli M.,: 2010: Costa adriatica città di Molfetta, Cava ad orme di dinosauro S. Leonardo. Scheda, Volume “Il
patrimonio geologico della Puglia, Territorio e Geositi”, SIGEA, suppl. al n. 4/2010 Geologia dell’Ambiente, pp. 130-131.
Petruzzelli M., 2008: Apulian limestone formations of Gargano and Murge (S.E.Italy) as a unique dinosaur megatracksite.
Abstract book, Acts of the Second International Congress of ichnology, Ichnia 2008, Krakow, Poland, Aug. 29-Sept. 8, 2008.
Petruzzelli M., Francescangeli R., 2008: Dinosaur tracksites in the Aptian/Albian norht-west of the Murge highlands. 3D laser
scanner monitoring and reproduction (Bari limestone Fm., Apulia, Italy). Abstract book, Acts of the Second International
Congress on Ichnology, Ichnia 2008, Krakow, Poland, Aug. 29-Sept.8, 2008.
Petruzzelli M., Iannone A., La Perna R., 2011: Le orme di dinosauro in Puglia: emergenze da proteggere. Atti Giornata Scientifica
“Criticità geologiche del territorio pugliese: metodi di studio ed esempi”. Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali –
Università di Bari - 22 giugno 2011, Bari.
Petruzzelli M., Iannone A., La Perna R., 2012: Fossil heritage in Apulia: Mesozoic vertebrates and dinosaur tracksites. In the
abstract book of Geoheritage: Protecting and Sharing, pp 20. In the 7° International Symposium ProGEO on the Conservation of
the Geological Heritage, 3th Regional Meeting of the ProGEO SW Europe Working group, Bari-Italy, 24-28 September 2012.
http://paleoitalia.org/places/22/molfetta/
http://www.academia.edu/2166161/
http://www.geo.uniba.it/attachments/article/168/Petruzzelli.pdf
http://www.itinerari.it/itinerari-avventurosi/sulle-tracce-dei-dinosauri-in-puglia.html
Ringraziamenti
Si ringrazia innanzitutto la nostra Prof.ssa di Scienze Agnese Ingegno, socia
del FAI, per averci sensibilizzato al valore della tutela e conservazione del
patrimonio paesaggistico e per averci suggerito una tematica molto
interessante e sostenuto nell’affrontare il progetto.
Ci ha sempre stimolati e motivati.
E’ doveroso poi ringraziare il dott. Marco Petruzzelli, geologo libero
professionista, consulente presso il Dipartimento di Scienze della Terra e
Geoambientali dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro” e grande
esperto sui dinosauri. Senza il suo prezioso aiuto e la sua supervisione il lavoro
non sarebbe stato lo stesso. Lo ringraziamo anche per averci fatto da guida
nella nostra visita alla cava (effettuata il 2/4/2013) e per averci permesso di
utilizzare molte sue foto e disegni.
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