Comments
Transcript
Ritocco ai grandi, sì Lega e Idv, via i cespugli
Settimanale d’informazione ANNO LVI- N. 21 euro 1 www.vocedellavallesina.it Jesi, domenica 14 giugno 2009 Impôt reprisé Tassa riscossa Ufficio di Jesi Poste Italiane spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1, DCB - Jesi Editoriale a piedi da jesi a loreto Le parole di Obama di Marco Deriu chiacciato fra le ultime scaramucce preelettorali, le cronache sul dramma dell’aereo precipitato nell’Atlantico e gli spazi intoccabili dell’informazione sportiva, il discorso del presidente degli Stati Uniti al mondo musulmano è stato generalmente sottovalutato dalle testate informative di casa nostra. Fin dalla campagna elettorale per le presidenziali Usa, si è avuta l’impressione che ogni parola usata da Barack Obama nelle occasioni ufficiali sia studiata, meditata e scelta da lui e dal suo staff di esperti, che proprio della comunicazione verbale hanno fatto la principale strategia politica. Obama è partito dal nodo centrale, senza tergiversare né ricorrere a concetti altisonanti per deviare la luce dei riflettori: “Il nostro incontro si svolge in un momento di tensione tra gli Stati Uniti e i musulmani di tutto il mondo, una tensione che affonda le proprie radici in ragioni storiche che vanno al di là del dibattito politico attuale”. Una frase per centrare il problema, altre due per definirne i contorni e la via per affrontarlo: “Fino a che il nostro rapporto verrà definito solamente in base alle nostre differenze renderemo sempre più potente chi semina odio, invece di pace, chi ricerca i conflitti, invece della cooperazione che è necessaria perché tutti i popoli possano avere giustizia e prosperità. Per questo motivo deve essere spezzata la catena di sospetti e inimicizia”. Certo, un conto sono le parole e un conto sono i fatti (e le parole non seguite dai fatti sono per lo più menzogne). Ma la scelta di andare al cuore del problema senza negarlo e di scegliere un linguaggio che chiama le cose e le situazioni con il loro nome è comunque da registrare positivamente. A rischio di cadere nell’apologia, chiudiamo queste righe citando dal discorso di Obama le parole che, in realtà, chiunque di noi dovrebbe sempre avere presenti nel proprio approccio verso gli altri, al fine di costruire un rapporto “basato sul mutuo rispetto e su un interesse reciproco” e “fondato sui principi comuni di giustizia, progresso, tolleranza e dignità per tutti gli esseri umani”. Non a caso il presidente ha voluto concludere il suo discorso citando l’Antico Testamento: “La santa Bibbia ci dice: «Siano benedetti i portatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio». I popoli del mondo possono vivere insieme in pace, sappiamo che quella è la visione di Dio”. Proprio così. teatro Pellegrinaggio Jesi-Loreto: venerdi 19 giugno con partenza alle ore 20,30 dalla parrocchia di Sant’Antonio Abate (Minonna) S amministrative Concerto inaugurale del centenario pergolesiano I risultati nei comuni della Vallesina 2 13 di Augusta F. Cardinali Pdl avanza nel territorio, non sfonda in Italia. Pd perde non poco, ma tiene politicamente Ritocco ai grandi, sì Lega e Idv, via i cespugli I risultati delle elezioni europee, se dimostrano la modesta sensibilità da parte di tutte le ventisette popolazioni (ma l’Italia si è impegnata più di ogni altra con il suo 67% di partecipazione contro il 42% dell’Europa tutta), aprono ad alcune riflessioni politiche inequivocabili. Primo: un generale rafforzamento degli orientamenti verso destra, quasi a sottolineare le difficoltà delle nazioni nel loro amalgamarsi con il fenomeno dell’immigrazione, fenomeno ancor più grave della stessa crisi economico-sociale che tiene l’Europa e il mondo in bilico da quasi un anno. Secondo: se è vero che Berlusconi non ha ottenuto la soddisfazione di uno sfondamento fino al 40-45 % come sperato (perde anzi oltre due punti), è altrettanto vero che il primo partito di opposizione, il Pd, lascia sul campo il 6%, un risultato che lo pone tra la soddisfazione di aver superato il rischio della disfatta e i rilevanti problemi di prospettiva soprattutto all’interno. Terzo: il rafforzo della Lega che tende, da territoriale, ad ampliarsi a livello nazionale (anche le Marche lo testimoniano), è il più chiaro indice della sintonia con quelle nazioni europee che, sotto diverse forme, contestano il pluralismo etnico e culturale; così avremo un ulteriore sviluppo, da parte dei ministri leghisti, di quella politica di contenimento o di blocco o di esplicita virulenta reazione all’“invasione” straniera. E il Nord si avvierà sempre più verso lidi lontani rispetto all’incapacità politica del Sud, inchiodato ad un impressionante immobilismo imposto dalle mafie di ogni colore. Quarto: il raddoppio dei voti a favore di Di Pietro darà del filo da torcere all’alleato-nemico (il Partito democratico) e un aiuto indiretto a Berlusconi. Di fatto, avremo un indebolimento di un’autentica opposizione democratica. Quinto: sparisce la rappresentanza di oltre dieci partitini, più o meno “storici”, raggruppati comunque pur di raggiungere l’anelato 4%, una meta a tutti preclusa. Sconfitta l’accozzaglia di quattro partitini a destra, sconfitti quelli di sinistra, più o meno collegati. Meraviglia soprattutto l’estrema sinistra che, per la seconda volta, anela intese che però sa tradurre solo in divisioni e suddivisioni. E’ il trionfo di un cupio dissolvi e di una incredibile cecità. Del resto trattasi di una realtà che rispecchia la storia di sempre delle sinistre italiane. Sesto: L’Udc di Casini regge bene e crea nel suo leader l’illusione del superamento del bipartitismo e dello stesso bipolarismo, nella speranza di realizzare un terzo polo di centro che faccia bello e cattivo tempo spostandosi ora a destra ora a sinistra. *** E il gioco di Casini si è, in buona parte, già espresso nelle amministrative di domenica scorsa. Sono state elezioni che hanno permesso un forte avanzamento sul territorio a tutto il centrodestra grazie anche all’intesa determinante in più centri proprio con l’Udc. Il fatto che il Pd abbia già perduto un terzo dei centri più importanti e che altri sono a rischio in vista del ballottaggio fra due settimane, è la prova più eloquente sia di un possibile orientamento a destra di Casini, sia di una indiscutibile presa sul territorio della Lega per le sue rigide posizioni su specifici problemi molti sentiti dalla popolazione. Spesso sono posizioni eticamente discutibili che però soddisfano la sensibilità popolare. Un criterio uguale e contrario a quello dell’Italia dei Valori: populismo? Realismo politico? Premesse per maggiori tensioni politico-sociali? Certo è che queste elezioni lasciano un rilevante segno politico: possibili implosioni nel centrosinistra, rafforzo di prospettiva nel centrodestra con duello interno tra Lega e Popolo della Libertà, già con il prossimo referendum: se vince il SI’ la Lega si sente fatta fuori, se vince il NO la Lega sarà la vera padrona della politica italiana. Un duello tra Bossi e Berlusconi. Vittorio Massaccesi [email protected] 14 giugno 2009 Solennità del Corpo e del Sangue del Signore ore 18,30: Celebrazione Eucaristica presieduta dal Vescovo al Santuario delle Grazie ore 19: Processione Eucaristica 2 Cultura e società 14 giugno 2009 Del più e del meno Una vita non basta di Giuseppe Luconi A ll’uscita di questo giornale, le elezioni europee saranno un fatto compiuto. I lettori conosceranno i risultati e commenteranno i commenti dei politici e dei politologhi. Anch’io mi inserisco nel discorso, ma del tutto fuori tema. Ho avuto l’opportunità di leggere, in questi giorni, il libro di un uomo politico con alle spalle una lunga presenza nel parlamento italiano. Mi riferisco al senatore Giorgio De Giuseppe. Nato a Maglie nel 1930, avvocato, professore di diritto pubblico all’università di Lecce, provveditore agli studi di quella città, politico democristiano, Giorgio De Giuseppe fu eletto senatore nel collegio di Galatina-Gallipoli per sei legislature, dal 1972 al 1994. Ricoprì importanti incarichi, tra cui quello di vice presidente del Senato dal 1983 al 1994. Nel maggio del 1992 fu vicino ad essere eletto presidente della Repubblica: di gran lunga il più votato nei primi scrutini, non raggiunse tuttavia i due terzi di voti necessari per l’elezione e ritirò la candidatura (al sedicesimo scrutinio risultò eletto Oscar Luigi Scalfaro). Quando “scomparve” la Democrazia Cristiana si ritirò dalla politica attiva. Qualche mese fa ha raccontato quella sua esperienza nel libro “Una vita non basta - Ricordi politici dell’Italia Repubblicana 1953-1994”. Più di quattrocento pagine: tante, ma non pesano. Innanzitutto perché l’autore si esprime con un linguaggio facile, essenziale, elegante, che non ha niente a che vedere con il “politichese”: sarebbe stato un ottimo giornalista. Poi perché accompagna il lettore attraverso il susseguirsi delle vicende del nostro Paese con annotazioni e riflessioni che sbirciano talvolta, con discrezione, anche dietro le quinte della politica e del parlamento. Dal libro di Giorgio De Giuseppe ho scelto per la pubblicazione su Voce, fra i tanti, cinque brani che aiutano a capire anche la sensibilità dell’autore. Qui di seguito i primi due, gli altri tre nel prossimo numero. L’assassinio di Moro “Il 9 maggio 1978, alle 13,45, ero in albergo, quando il portiere mi avvertì che in via Caetani era stato ritrovato il corpo di Aldo Moro. Mi precipitai verso piazza Argentina, ma le strade erano intasate. Preferii andare nel vicino palazzo di piazza del Gesù, sede della Direzione. Trovai corridoi ed uffici vuoti. La porta dell’ufficio di Zaccagnini era socchiusa; sbirciai e vidi il segretario con la testa fra le mani. Piangeva? Pregava? I telefoni squillavano senza risposta. Mi trattenni non so quanto, sperando che presto qualcuno tornasse da via Caetani. Invece, giunse la delegazione repubblicana guidata da Ugo La Malfa. C’erano Spadolini, Reale, Visentini ed altri. Il loro dolore era autentico. Li feci accomodare in una sala. Fui rinfrancato quando, rientrati Piccoli e Galloni, potei ritirarmi. Avevo bisogno di restare solo e, nel silenzio della vicina chiesa del Gesù, trovai ciò che cercavo”. Gorbaciov dal Papa Gorbaciov “sì recò con la moglie, Raissa, da Papa Giov anni Paolo II. Era il primo incontro tra un pontefice ed un capo comunista. Quanto tempo era passato e, soprattutto, quante cose erano cambiate da quando il sornione Stalin aveva chiesto il numero delle divisioni di cui disponeva il Pap a o da quando Kruscev, per colloquiare con Giovanni XXIII, dovette farlo tramite il genero? Probabilmente, in previsione dell’incontro che avrebbe avuto il giorno successivo col Pontefice, Gorbaciov aveva accennato in Campidoglio alla religione non più “oppio dei popoli” ma, richiamando un concetto tipicamente slavo, “formidabile forza di aggregazione sociale e spirituale”. Anzi, andò oltre, criticando l’illuminismo per averla relegata ad affare personale. In giro, si diceva che Michail fosse stato battezzato dalla madre e che non si era mai del tutto distaccato dalla fede….”. jesi: scuola materna Santa Caterina Domenica 31 maggio si è svolta nella Parrocchia Madonna del Divino Amore la recita e la festa di fine anno scolastico dell’asilo “Santa Caterina” di via Roma, gestito dalle Suore Calasanziane. A questo momento preparato dalle suore e dalla maestre, al quale ha preso parte il parroco don Mario Massaccio, hanno partecipato i genitori, nonni, fratelli, zii… I bambini della scuola materna, festosi e con i fiori in mano, guidati da suor Lorenzina e dalle maestre hanno pregato, recitato, cantato… La Scuola materna delle Suore Calasanziane di Via Roma da diverse generazioni è un luogo in cui i bambini vanno molto volentieri sin dall’età di tre anni, le Insegnanti Rosita e Anna Maria e la Madre Superiora con suor Anna seguono con tanta attenzione le esigenze dei piccoli e sempre trovando giochi, canti, attività educative... riescono ad attirare la loro curiosità e ad ottenere ottimi risultati per la buona educazione dei bimbi a loro affidati. a.v.v. Memorabile Concerto Inaugurale del Festival La musica che arde nell’anima L’ ultima nota rimane nell’aria, sospesa come una bolla di sapone iridescente. Per qualche attimo nessuno osa dissolverla; poi una pioggia di applausi scioglie l’incantesimo. E’ la ‘Salve regina’ in fa min. di Pergolesi; interpretata ‘con l’anima’; con quella trepidante, intima commozione che le preghiere trasposte in musica dal compositore racchiudono. Impossibile non rimanere toccati da una così trascendentale soavità. Non è il solo carattere proprio della musica sacra pergolesiana. Il compositore canta anche l’esultanza nel salmo ‘Laudate, pueri’ in festoni fioriti di note; con freschezza, serenità, grazia. Si spalancano all’anima i cieli, ma non si dimentica a tratti di guardare pensosamente la terra. Paragonabile ad una maestosa cattedrale gotica ornata da innumerevoli guglie è la ‘Messa in fa magg.’ o ‘Messa di S. Emidio’. E’ costruita con una perizia contrappuntistica che sbalordì e lasciò senza parole i maestri napoletani di Pergolesi, facendo intendere che da loro lo ‘Jesi’ – così il giovane musicista era stato soprannominato – non aveva ormai più niente da imparare, ma che anzi sarebbero stati gli altri, Bach compreso, a prendere lezioni da lui. E’ il coro ad interpretare la voce di un popolo che prega perché il Santo allontani il pericolo del terremoto dalla città. Le note si rincorrono, si intrecciano, si richiamano in un disegno musicale elaboratissimo inciso dai vigorosi impulsi dell’orchestra e delle voci soliste. Ci si può chiedere quali interpreti avesse avuto a disposizione Pergolesi. Certo non solo le ‘paranzelle’ di ragazzini assoldati per rallegrare con il canto le feste patronali e di palazzo, ma anche dei professionisti e dei virtuosi eccezionali. E’ da credere che egli non avrebbe potuto scrivere una musica simile e di così difficile esecuzione se non fosse stato sicuro di poter contare su straordinari interpreti. Se ne deduce quindi che non era assolutamente superficiale la cultura musicale a Napoli e che, invece, era ben meritata la reputazione di cui i conservatori della città godevano a quel tempo. Contiene già ‘in nuce’ tutti i caratteri dell’arte di Pergolesi, compresi persino quelli della sua innovativa opera comica, il dramma sacro ‘Li prodigi della divina grazia’. Eppure aveva Nella foto, di Anna Vincenzoni, la conferenza stampa di presentazione del concerto: da sinistra il sindaco Belcecchi, William Graziosi e Francesco Giacobbi, presidente Cassa di risparmio di Fano S.p.A. appena ventuno anni il musicista quando lo compose: miracoli dell’arte che precocemente può accendersi e divampare, ma anche precocemente bruciare e consumare, come fu per Pergolesi, chi a lei appassionatamente si dedica. L’aria ‘Manca la guida al piè’ è la confessione di uno smarrimento interiore, di un disorientamento della mente e dello spirito tentati dalla disperazione, dalla sofferenza di un rimorso, da una sconsolata tro e una piazza gremiti li hanno ascoltati il 5 giugno in un’esecuzione che ha splendidamente rivelato e illuminato l’arte di Pergolesi grazie ad interpreti di assoluta eccellenza: le voci soliste dei soprani Rachel Harnisch, Teresa Romano, Veronica Cangemi e del contralto Sara Mingardo; il Coro della Radio Svizzera magistralmente diretto da Diego Fasolis; l’ Orchestra Mozart che conta tra le sue file dei giovani talen- solitudine. Era allora giovanissimo Pergolesi, eppure già tanto dell’animo umano aveva compreso. Per questo sarebbe stato così profondamente amato da chi ascoltava la sua musica; per questo, anche, egli sarebbe diventato un mito. In un memorabile concerto sono state raccolti simili capolavori. Un tea- ti. Il M° Claudio Abbado ha condotto con gesti misurati, attento ad accenti, inflessioni, trasparenze ed effetti magici di rarefazione sonora valorizzati dalla eccezionale acustica del teatro. Interminabili alla fine gli applausi. Dai palchi, su tutti, una cascata di fiori. Augusta F . Cardinali Foto Binci 3 Jesi e Vallesina 14 giugno 2009 Concluso il 21° Anno Accademico della Libera Università per Adulti SCUSATE IL BISTICCIO (ghiribizzi lessicali) Peter Pun (con la u) www.peterpun.it FIANCHEGGIATRICE OGGETTIVA ? Cambio di iniziale tra il privato e il pubblico La campagna anti-ciarpame di Donna Veronica - sacrosanta, sostengono alcuni - potrebbe politicamente risolversi (al di là delle intenzioni della signora) in un vantaggio per l’opposizione. Secondo una certa tesi, per lo meno. Madama Bartolini (in arte Lario) gioverà al team di Franceschini Dario ? Madama Lario, nata Bartolini, farà il gioco di Dario Franceschini ? PERSA L’OPEL PER UN PELO Bisticci assortiti Su Magna si è buttata, ahimé, Lamagna: mi sa che questa volta... nun se magna. PS - Lamagna (o Alemagna) è notoriamente il nome popolare - vivo fino a tutto l’Ottocento - della Germania. Cfr il francese Allemagne. - Sergio (Marchionne) ovviamente è diventato serio, ma non fa drammi. Non è quindi il caso di citare El lament del Marchionn... di Carlo Porta. IL 5 INCOMBE Scarto angoscioso In Valcesano (in Vallesina chissà…), quando si vede qualcuno piuttosto pensieroso, si usa dire: Pensa al navlo d’ casa sua. PS - Il navlo è la pigione (dal latino naulus, da cui derivano anche nolo, noleggio, noleggiare ecc). Vedi? Il nostro amico è xxxyxxxx a motivo dell’ xxxxxxx. *** Soluzione del gioco precedente: spartito, sparito La Citazione a cura di Riccardo Ceccarelli Nascondere la storia Aver nascosto la nostra storia in nome del laicismo significa aver concesso al laicismo di nascondere la nostra identità. Né il laicismo ci offre una nuova identità positiva, ce ne offre solo una negativa. Ci dice cosa non siamo, che cosa non vogliamo più essere. Non ci dice chi siamo o in che cosa crediamo. Marcello Pera, “Perché dobbiamo dirci cristiani”, Mondadori, Milano 2008, p. 94. La p u l c e Notizia da RAI Tre Reporter (domenica 31 maggio, ore 21,30): “In Italia 8.000.000 (diconsi otto milioni) di case in più”. Eppure si continua a costruire, come fossimo nel dopoguerra, come fossimo in un dopo terremoto nazionale. E sovvertendo la più elementare legge di mercato (più offerta, meno costo), fitti e prezzi sono alle stelle. Alla faccia della crisi. Alla faccia dei piani paesaggistici. Bilancio finale di un’intensa attività D iciotto discipline curricolari, un numero anche maggiore di docenti, laboratori, conferenze, concerti, incontri in biblioteca, presentazione di libri, cineforum, visite culturali e aziendali. Anche quest’anno è stata molto intensa, varia, interessante e coinvolgente l’attività della Libera Università per Adulti. Va riconosciuto che poche altre istituzioni dello stesso genere sono in grado di offrire una simile gamma di argomenti e di iniziative. Di quanto è stato fatto ha presentato un consuntivo il presidente, prof. Giancarlo Vecci, il 28 maggio, quando si è ufficialmente concluso l’anno accademico. Durante la cerimonia non ha dimenticato di ricordare anche alcuni soci purtroppo scomparsi quest’anno: Giovanni Novelli, amico sempre sorridente e sereno; Marini Ubaldina, insegnate di pittura, entusiastica collaboratrice e il saggio, generoso, amabile Lucio Longhi. Ha annunciato infine l’ultima proposta di quest’anno, alla quale molti hanno aderito: un imminente viaggio che toccherà Barcellona, la Costa Brava, la Camargue e diversi luoghi di grande interesse storico ed artistico. Come consuetudine è stato offerto a tutti i collaboratori un omaggio. Consiste quest’anno in libri: circa settanta, di vario argomento, ne sono stati distribuiti. La musica nella parola La manifestazione prevedeva la presenza di un ospite d’onore: Sergio Cardinali, autore di due libri: “Fiori primaverili” e “Le ragazze entrano gratis”. Quella di scrittore non è la sola attività di Sergio Cardinali. E’ anche direttore artistico della Scuola Musicale “G.B. Pergolesi” e docente di contrabbasso, chitarra e basso elettrico. Ha composto inoltre una commedia musicale per bambini, “La fabbrica dei mondi” e scritto un testo di educazione musicale, “La fabbrica dei suoni”. Quanto, con riferimento ai suoi libri, ha spiegato ai presenti ha avuto il significato di una vera e propria lezione teorica di stile e di composizione letteraria. Dopo aver confessato di essersi prima dedicato a letture ‘disordinate e improvvisate’ e di essere diventato successivamente un ‘divoratore di libri di ogni genere’, ha raccontato di aver incominciato a scrivere sull’onda della suggestione di lontani ricordi. Così è nato il suo primo romanzo, ‘Fiori primaverili’, con il quale ha vinto un premio letterario. Lodato e sollecitato a continuare dal presidente della giuria, alla fine del 2008 ha pubblicato il suo secondo libro, meno autobiografico del primo: ‘Le ragazze entrano gratis”. Brevissimamente la trama. Racconta di uno scrittore che, giunto a Roma per firmare il contratto del suo primo romanzo, incontra donne che sono le stesse creature da lui inventate. E’ ‘un romanzo nel romanzo’ surreale e magico che spiega come tra l’autore e i personaggi scaturiti dalla sua fantasia si generi un legame speculare, intenso e inscindibile. Pirandello insegna? Sarà il lettore a dirlo. Sergio Cardinali non si è però limitato a parlare dei suoi libri. Espandendo il discorso ha toccato altri argomenti Associazione Sistema Museale S Montecarotto abato 13 giugno alle 17.30 presso il Teatro Comunale di Montecarotto si svolgerà la premiazione del Concorso Nazionale di Fotografia “Paesaggi da Scoprire – passeggiate con obiettivo” e l’inaugurazione della mostra fotografica con tutte le opere partecipanti nelle sale del Museo della Mail Art che rimarrà aperta fino al 5 luglio. Il progetto del Sistema Museale della Provincia di Ancona “Paesaggi da Scoprire – passeggiate con obiettivo”, che durante tutto il 2008 ha portato numerosi turisti, fotografi, appassionati di trekking e semplici visitatori alla scoperta dei luoghi più belli della Provincia di Ancona, conclude il suo cammino con questa splendida Mostra-Premiazione a Montecarotto. Molti i partecipanti e ancora di più le foto in concorso che hanno ritratto terre, città, volti, musei e peculiariatà artistiche con profonda sensibilità e forte passione. Il nostro territorio scrutato con gli occhi di chi la scopre per la prima volta e di chi lo vive ogni giorno assaporandone tutte le sfumature, viene presentato in questa collettiva che vedrà premiati i migliori partecipanti di due categorie: Senior e Junior per i ragazzi fino a 14 anni. Il progetto è stato ideato per far conoscere in maniera insolita e accattivante le peculiarità naturali, artistiche e culturali dei nostri luoghi e le antiche tradizioni ad essi legate, in particolare attraverso la fotografia. “Paesaggi da Scoprire – passeggiate con obiettivo” è stato realizzato dal Sistema Museale della Provincia di Ancona, all’interno del programma provinciale Co-habitat, e concretizzato con la collaborazione del C.I.S. s.r.l. di Moie di Maiolati Spontini, i comuni di Montecarotto, Poggio San Marcello, Rosora e Mergo, il Circolo Fotografico Avis di Chiaravalle ed il Maestro fotografo Giorgio Marinelli di Falconara Marittima. Informazioni: Numero Verde 800 439392, www. musan.it relativi ad alcune teoriche qualità stilistiche che ritiene siano proprie del narratore e del poeta. “La parola è anche musica: deve cioè contenere una melodia. La punteggiatura è il ritmo che la scandisce”. Come dire che poesia e musica sono affini per natura. Infatti aggiunge: “ Poesia e musica nascono nello stesso modo. Così è sempre avvenuto, al tempo dei trovatori come in quello dei cantautori”. Inevitabilmente è indotto a parlare di se stesso: “Per questo in passato ho scritto testi per canzoni. Ora però scrivo per un’esigenza naturale, perché mi piace raccontare, suscitare meraviglia, anche se ci si sente ‘a nudo’, perciò ‘scomodi’. Scrivo per il gusto di scrivere, ma gradualmente allontanandomi da uno stile autobiografico. All’inizio, inevitabilmente, chi scrive parla sempre di sé. Poi si distacca da se stesso”. Ora Sergio Cardinali è alle prese con il suo terzo romanzo, ma deve dare necessariamente la precedenza ad un altro impegno: il Festival Cameristico ‘Macrocosmi 2009’. Anche di questo parla e della Scuola Musicale ‘G.B. Pergolesi’. “Sono oltre seicento gli allievi che la frequentano; per il 70% jesini, per il resto provenienti dalla provincia. Tutti gli strumenti sono previsti nei programmi d’insegnamento. Il Festival è alla seconda edizione: presenterà quattro concerti e quattro master classes, dal 29 maggio al 4 luglio”. A chiedergli quale genere di musica ritenga sia da preferire non ha dubbi: “Non credo nella distinzione per generi, piuttosto in quella fra musica di qualità e musica scadente. E’ in fondo la stessa che è possibile fare in letteratura e in poesia”. Fotoservizio Augusta Franco Cardinali Nella foto: il prof. Sergio Cardinali con sua moglie e sua figlia Serra de’ Conti e Norimberga Una amicizia musicale I l 5 giugno al chiostro liarità di questo coro teSan Francesco di Ser- desco è la sua formazione ra de’ Conti si p svolta la mista di cattolici e luteXIII edizione della ras- rani, e la direzione di un segna “Di canto in can- maestro giovane e di una to” a cura della Corale alta formazione artistica “Francesco Tomassini” di che è impegnato nelle tre Serra de’ Conti con la cattedrali più importanti partecipazione del coro di Norimberga. Il coro, St. Sebald di Norimberga di formazione prevalenin Germania e del coretto temente rinascimentale, Tomassini Junior compo- ha cantato brani di vario sto da circa 40 elementi, genere, oscillando tra il ormai attivo da un paio classico tradizionale di d’anni. I bambini hanno estrazione andalusa e tecantato cantano in aper- desca. Poi, insieme, i due tura della rassegna, pro- cori hanno eseguito in ponendo i primi tre bra- prima assoluta per l’Italia, ni premiati alla rassegna “Ubi Caritas” dello jesino dello “Zecchino d’oro”, le Giancarlo Aquilanti, bracui selezioni si svolgono ni di Bach e il celebre “Va anche a Serra de’ Conti. Pensiero” di Verdi le cui La maestra Sara Zanetti note, dirette da Barani e li ha accompagnati fino accompagnate della piaall’esecuzione dell’inno di nista Zampetti, scivolano Mameli eseguito anche in a conclusione della seraoccasione del 25 Aprile ta. con successo, poi, l’uscita Le sorprese poi non sono di scena, presentandosi, mancate: a parte una dead uno ad uno. gustazione vinicola offerL’incontro con il coro St. ta dalla Moncaro, il senso Sebald di Norimberga, di questa vicinanza reciè avvenuto in maniera proca è stato arricchito semplice e casuale; la da un divertente fuori passione tedesca del gio- programma operettistico vane direttore Norbert italiano e dalle offerte di Kreiner per le nostre ricordi librari, per mano terre, lo fa trasferire per del sindaco Massi e brevi periodi a borgo S. dell’assessore Bevilacqua. Stefano: qui acquista una Il dono dei prodotti tipici casa, ed inevitabilmente ha rallegrato visibilmente con il nostro Mirko Bara- questo giovane direttore ni avviene l’incontro e la e rafforzato un’amicizia. collaborazione. La pecuElisabetta Rocchetti 4 Attualità 14 giugno 2009 Quale ruolo ha la famiglia oggi? E il matrimonio cristiano? Mettere su casa? È una parola! Meritiamo tutto questo? di Riccardo Ceccarelli ortano in Italia, in molti Comuni e Città, lo stesso nome, “Piazza TieP nanmen”, come la piazza di Pechino dove vent’anni fa si maturò la protesta degli studenti contro il regime. La strage accadde nella notte tra il 3 e il 4 giugno 1989. Le vittime furono centinaia. Alcune fonti parlano di migliaia. Il regime di poche decine o addirittura di poche unità. L’anniversario da noi è passato quasi sotto silenzio. Poche le pagine sui giornali, qualche colonna o poco più. In Tv qualche foto con relativo servizio. Lo spazio per giorni e giorni è stato monopolizzato da Noemi Letizia, da Berlusconi e conseguenti pettegolezzi, dalla cena di Caloria condita in tutte le salse più o meno piccanti, quasi fossero un affare di stato. Per una società che viene alimentata da reality, da “Il Grande fratello” a “La Fattoria”, ecc., non c’era di meglio e non può essere altrimenti. Non di Europa si è parlato, non del suo futuro né dei suoi progetti, non di democrazia che la strage di Tienamnen ci ricordava, ma di Noemi, delle foto “rubate” a Villa Certosa, della violazione della privacy del premier, come unici argomenti degni di essere approfonditi. Non si contano le pagine e le trasmissioni ad essi dedicate. Che pena e che tristezza! Alimentate per di più da chi era soggetto di tanto gossip. Un po’ di silenzio e un’abbondante dose di controllo sarebbero stati più opportuni. Ci avremmo tutti fatto una più bella figura. Ma tant’è. Così vanno le cose, per fortuna non tutte, in Italia. Torniamo alla Cina. Pensiamo che sia lontana, invece, come diceva il titolo di un film già negli anni Settanta “La Cina è vicina”, non tanto per i cinesi che ormai sono presenti in ogni più sperduta contrada del nostro paese, quanto per il suo essere decisiva protagonista nel panorama economico mondiale e per le contraddizioni di cui è esempio eclatante. La dittatura più ferrea, Cina senza democrazia e senza libertà di parola, lo sviluppo più selvaggio di questi venti anni “ha reso la Cina il paese più inquinato della Terra dove ogni anno muoiono 400mila persone per malattie respiratorie”. La Cina dove i diritti umani sono solo parole neanche da pronunciare, la Cina con il più alto numero di condanne a morte, la Cina dove le persone sono solo macchine che producono, con questo paese tutti i governi che si vantano di difendere i diritti umani, hanno fatto e fanno affari colossali, con esso si stringono alleanze economiche nel disprezzo più totale di ogni più elementare rapporto di reciprocità sul fronte dei valori per la tutela della vita umana e di ogni, seppure ovattata, richiesta di rispetto dei diritti umani. Ancora è negli occhi di tutti, penso, l’immagine di quel giovane operaio che da solo si pose davanti a quella colonna di carri armati a Pechino, riuscendo a fermarli, ma per poco. Non si sa che fine abbia fatto quell’operaio, però ci riuscì. E rimane un eroe. Le politiche del mondo intero, nonostante le chiacchiere delle condanne, sono state conniventi con il regime di Pechino. Inutile nasconderlo. Le ragioni della politica che dovrebbero favorire il rispetto per ogni essere umano, ancora una volta (ma si pensava che un mutamento radicale si potesse fare, come tante volte si è detto a parole) sono state asservite all’economia, all’equilibrio tra gli stati e ai compromessi, vittime come sempre, gli uomini, quelli che contano meno. Piazza Tienamnen dopo venti anni sta lì a ricordarcelo, ad un mondo di sordi e di disattenti, più coinvolti alle vicende gossipare di Noemi e dintorni in Villa. Ci fanno passare per un popolo di guardoni con il teleobiettivo. Non ci rimane che lo sdegno per tutto questo, uno sdegno corale, invitando ad una maggiore serietà e sobrietà chi ha ruoli politici e informativi, rispettosi di un popolo che, voglio sperare, non merita tutto questo. C i domandiamo perché la gente oggi si aprirsi a tutto questo sviluppo. sposi sempre di meno, perché i matri- Si dice in giro che la famiglia è l’istituzione moni, anche quelli sigillati dal sacramento naturale basilare! Ma una famiglia è veracristiano, si sfascino in numero sempre mente tale se si fa casa, domus, signoria, maggiore. Quella che segue è solo un ten- progetto. Non bastano dunque per sostetativo parziale di lettura, ma credo possa nere le famiglie i mutui bancari agevolati, essere un utile contributo per tarare gli ma occorrono aiuti in tutte le direzioni, a strumenti e le strategie di chi, con dispo- partire da quella di promozione della “sinibilità formativa, ha a cuore il destino del gnoria” dei suoi componenti e dei progetti matrimonio e della vita domestica che da nei quali questa signoria va a dipanarsi ed esso può scaturire. esprimersi. Home e non house, dicono gli anglosasso- Un casa va costruita certamente su un ni, per indicare la casa in senso umano, co- contratto emotivo, psicologico, sentimunitario, esistenziale, progettuale; ma noi mentale, somatico, razionale, culturale, latini abbiamo un termine ancora più felice, economico… ma tutto questo non riesce che però è rimasto solo nella lingua antica, a riempire una casa. Un contratto si può ed è domus, tanto più ricco se si pensa ai sciogliere e conformare alle condizioni di suoi derivati, domina, dominus, domenica… partenza, e per definizione ogni contratto Come dire che la vita della casa ricono- prevede le modalità di scioglimento o cessce una signoria dei suoi abitanti e si lega sazione. ad una Signoria ulteriore. Dire a quanti E già basta il timore di non riuscire si accostano oggi al matrimonio cristia- nell’impresa a far preferire di rinunciare al no, provenienti da un fidanzamento o da contratto. Basta una analisi statistica dei una convivenza modernamente protratti e successi ed insuccessi altrui per far venir strutturati, che si accingono a mettere su meno la determinazione ad un contratto. una domus cristiana, a diventare Signori di E’ c’è già stato chi ha cominciato a prospetuna casa segnata dal “il Signore”, potrebbe tare un matrimonio a tempo determinato! sembrare qualcosa di arcaico, di nobiltà de- Per fortuna però molti esempi ci sono ancaduta, eppure… Innanzi tutto perché farsi cora in giro, anche se sempre di meno, di una casa (domus)? persone che testimoniano un modo possiIl lavoro è fuori casa, lo studio è fuori casa, bile profondamente umano di vivere fedeli dalle scuole materne e inferiori a tempo e tenaci, ricchi di progetto per sé e per gli pieno alle università vissute in regime di altri, ma purtroppo il loro esempio resta voluta lontananza dalla casa; fuori casa, marginale sulla scena mediatica e collettiin ospedali attrezzati e sicuri, nascono i va che privilegia le infedeltà, le frivolezze, bambini, e fuori casa si va a curare le ma- le dissoluzioni, ritenute dalle logiche di lattie più serie, fuori casa si collocano gli consenso, di mercato e di potere, più funanziani, in locali impersonali e maleodo- zionali e fruttuose! ranti adibiti al riposo; fuori casa si porta a morire la gente, fuori casa si trovano gli E un matrimonio cristiano, si dice, è o ha svaghi, la droga, le avventure. La casa è un di più? Si, è vero! Ma anche di questo dunque svuotata! Ma poi ci dicono che i “di più” a volte si ha una concezione ridutvuoti dentro la casa giustificano la droga, tiva, quando lo si riduce ad un supercolla tossicodipendenza, le turbe o anoma- lante esterno, un fissativo, un insieme di lie sessuali; e che dire poi dei silenzi della regole della religione istituzionalizzate, casa attorno alle violenze che vi si giocano introdotte come una garanzia in più, mafra coniugi o a volte sui minori! gari richiesta e offerta in situazione di fraE quel che resta spesso dentro la casa sono gilità. esperienze di solitudine immane, nell’in- Che neanche questa garanzia “in più” bavecchiamento, nella malattia, nell’oblio. La sti lo dice l’alto numero di fallimenti ancasa sul confine dei ricordi, dice una po- che dei matrimoni cristiani, i quali anzi, esia ed una canzone famosa, e tu ricerchi trovano spesso della cornice cristiana là le due radici, se vuoi capire l’anima che dell’esperienza, i motivi per un “di più” di hai. Si, perché una casa vera, una domus, incomprensione, di amara delusione e di non è qualcosa di fugace, di volatile; quan- rancore. Gli sposi cristiani si sposano nel do è bella, diventa monumento, storia, ca- Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito sato, eredità. Mettere su casa seriamente è Santo, e questa non è una giaculatoria che decora un momento intenso: è il tuffo in un precipizio senza fine, dove si aspetta che un vento ti sorregga e ti guidi, in un futuro presagito ma non progettato, atteso ma non già scontato, inimmaginabile e non già deducibile. Sposarsi è promettersi, non è giurare, è lanciarsi, non è approdare, porti dove porti la solidità della comunione che verrà fra chi si unisce in questo progetto, lui, lei, gli altri, l’Altro. Torniamo allora alla casa, alla domus, al progetto che sarà domani storia e radice di “un nuovo ancora inedito”. Dice la saggezza biblica nel salmo: se il signore non costruisce la casa, invano vi fatica il costruttore! Dalla stessa bocca di Gesù è uscito l’esempio della casa costruita sulla roccia che regge alle intemperie. La Parola di Dio non è un collante ma un punto di appoggio e partenza, una lama che squarcia, un raggio che penetra fa distinguere, un fuoco che brucia, una mano che spinge lontano da certezze facili, da arroccamenti, da fisse dimore… La domus allora sarà rifugio provvisorio per una pausa di ristoro nel cammino di salita, bottega e biblioteca, pasto e ospitalità, lampada sopra il moggio, sale della massa del mondo… Quante formulazioni istituzionalizzate di famiglia cristiana dobbiamo rimettere in discussione oggi a mio parere! Quanta cristianità civile e sociale! Quante tradizioni e acculturazioni superate attendono di essere riformulate nel ruolo uomo-donna, nella organizzazione del tempo, del lavoro, del riposo, dello svago, dell’approvvigionamento… e quante aperture ci aspettano ai nuovi strumenti del vivere moderno, come le connessioni informatiche, mediatiche, che mentre da una parte sembrano decentrare dalla storia le nostre case, dall’altra portano l’universo dentro ad esse chiedendo discernimento e scelta e offrendo opportunità stupende. Nelle case non ci si interfaccia solamente, ma si sta vicini, corpo a corpo, anima ad anima; non ci si condiziona solamente, ma, assieme, ci si progetta e ci si viene costruendo. I nostri vecchi, quando mettevano su casa, forse lo facevano con più disinvoltura di noi, ed era il mondo che li aiutava e ne riconoscevano subito gli effetti benefici. Oggi l’aria è un’altra, e respirarla in nuove case può produrre effetti inimmaginabili e meravigliosi. Vito Collamati L’ITALIA PORTA IN INTERNET ARTE E STORIA DELLA TERRA FRA IL TIGRI E L’EUFRATE Il Museo dell’Iraq diventa virtuale L a storia e l’arte irachene risorgono dalle loro spoglie, grazie anche al contributo italiano. E’ stata, infatti, presentata il 9 giugno, alla Farnesina, l’opera multimediale “Museo virtuale dell’Iraq”, un sito Internet dedicato alla ricostruzione digitale in 3D di alcune aree e opere del Museo Nazionale dell’Iraq di Baghdad. Distrutto e saccheggiato nel 2003, durante le azioni belliche, esso è stato parzialmente riaperto al pubblico lo scorso 23 febbraio, con il sostegno di Ministero degli Affari Esteri e Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Il Museo virtuale è l’ultimo frutto dell’impegno italiano per diffondere a livello mondiale la conoscenza delle opere più significative del territorio iracheno e della sua civiltà, auspicabile nell’ottica di una pacifica convivenza tra cultu- re diverse. L’opera, realizzata dal Consiglio Nazionale delle Ricerche su iniziativa e con il sostegno del MAE, non intende riprodurre fedelmente la struttura e il percorso espositivo del museo reale. Si presenta, invece, come una selezione degli oggetti custoditi in esso o in altri musei del mondo, organizzata in 8 sale tematiche disposte cronologicamente. I 70 reperti proposti ripercorrono le principali tappe dello sviluppo storico-culturale delle civiltà che si sono succedute in Mesopotamia e sono presentati attraverso diverse modalità di fruizione: schede di approfondimento, modelli tridimensionali manipolabili dall’utente, brevi videoclip e filmati con animazioni e ricostruzioni. Carte geopolitiche interattive forniscono, attraverso legami ipertestuali, un sistema di informazioni sui principali siti archeologici mediante immagini satellitari, planimetrie e ricostruzione dei contesti monumentali. Il sito, fruibile in lingua italiana, araba ed inglese, è stato realizzato da un team di studiosi del mondo antico e tecnici informatici coordinato dal prof. Roberto de Mattei, vicepresidente del Cnr, coadiuvato da Massimo Cultraro, responsabile scientifico del progetto. Il Ministro degli Esteri Franco Frattini, il Ministro dei Beni Culturali Sandro Bondi e il Presidente della Camera dei Deputati Gianfranco Fini, intervenuti alla presentazione, hanno espresso il loro apprezzamento per le finalità culturali del progetto e per la sua rilevanza sul piano delle relazioni internazionali. L’incontro, moderato dal nuovo direttore di Rai Uno Mauro Mazza, ha costituito occasione di rifles- sione sul ruolo dell’Italia nella ricostruzione delle istituzioni (tra cui il Ministero della Cultura) e nella salvaguardia del patrimonio culturale iracheno. Collegandosi al sito internet www.virtualmuseumiraq.cnr.it, il vasto pubblico della rete avrà la possibilità di avvicinarsi ad un patrimonio archeologico e storico-artistico di inestimabile valore, che troppo spesso dimentichiamo parlando di Iraq ogni giorno. Politica, religione e cultura si intersecano continuamente nella storia attuale e passata di una terra e di un popolo tanto antichi e tanto tormentati. Provare a riaffermare il valore dell’identità culturale irachena su scala mondiale potrebbe costituire una base appropriata per i progetti di intervento futuri della comunità internazionale in quella regione. Rosa Coscia LA TUA VOGLIA DI AIUTARE GLI ALTRI NON ANDRÀ IN PENSIONE. www.8xmille.it C.E.I. Conferenza Episcopale Italiana FIRMA IL MODELLO CUD PER DESTINARE L’8XMILLE ALLA CHIESA CATTOLICA. Anche i contribuenti che non sono tenuti a presentare la dichiarazione dei redditi, possono partecipare alla scelta dell’8xmille con il loro modello CUD. Sulla scheda allegata al CUD, firmare due volte: nella casella “Chiesa cattolica” e, sotto, nello spazio “Firma”. Chiudere solo la scheda in una busta bianca indicando sopra cognome, nome e codice fiscale e la dicitura “SCELTA PER LA DESTINAZIONE DELL’OTTO E DEL CINQUE PER MILLE DELL’IRPEF”. Consegnare alla Sulla tua dichiarazione dei posta. Per ulteriori informazioni telefonare al Numero Verde 800.348.348. r e d d i t i o s u l m o d e l l o C U D IL CINQUE PER MILLE SI AFFIANCA ANCHE QUEST’ANNO ALL’8XMILLE. IL CONTRIBUENTE PUÒ FIRMARE PER L’8XMILLE E PER IL CINQUE PER MILLE IN QUANTO UNO NON ESCLUDE L’ALTRO, ED ENTRAMBI NON COSTANO NULLA IN PIÙ AL CONTRIBUENTE. 6 Vallesina 14 giugno 2009 Il Cis propone passeggiate S pianeta famiglia Alla scoperta della Valle dell’Esino abato 6 giugno il calendario delle passeggiate CisEsplora – itinerari alla scoperta dei tesori del territorio (iniziate il 9 maggio con conclusione il 13 settembre) si è arricchito dell’iniziativa “L’Uomo, l’Acqua e lo Spirito. Antichi mulini ed abbazie sulle sponde dell’Esino”, legata al Festival Artè del Fotogiornalismo (sponsorizzato dallo stesso Cis srl). In questa giornata un gruppo di una decina di persone provenienti dalla Vallesina sono stati accompagnati e guidati a conoscere la storia, l’arte ed i prodotti tipici della nostra zona. L’itinerario è iniziato dalla splendida abbazia benedettina situata nella valle dell’Esinante: Sant’Urbano. Questa abbazia fondata prima della sua più antica notizia, che è del 1033, è un tipico esempio di commistione tra gotico e romanico con rimaneggiamenti successivi dovuti alle varie distruzioni causate dal- chezza scultorea dei capitelli d’interno, dove sono anche visibili le caratteristiche donne – sirene. La conclusione è avvenuta nell’azienda agricola vicina l’abbazia. L’Azienda possiede alberi da frutto in un terreno di 4 ettari che ha lo sbocco direttamente sulle sponde dell’Esino. Dopo questa bella camminata tra le specie arboree da frutto e tra le bellezze architettoniche medievali delle due potenti abbazie e dopo aver rinfrancato lo spirito, la stessa azienda ci ha fatto trovare pronti ed apparecchiati in un grande tavolo di legno le cose migliori che la nostra terra ci offre: prosciutto, salame, lonza, pane, ciliegie e torte di mele, il tutto innaffiato da un buon bicchiere di vino verdicchio. Insomma anche lo stomaco e la gola hanno trovato godimento insieme agli occhi ed allo spirito. Ricordiamo che ancora tante sono le bellezze conservate nel nostro terri- la sua importanza strategica torio che aspettano di essere e all’adiacenza del castello di scoperte e conosciute. Per Sant’Urbano. avere informazioni sui prosC’è da sottolineare che que- simi itinerari in programma sto gruppo di persone che ha basta collegarsi al sito del Cis potuto visitare la chiesa abba- www.cis-info.it e visionare ziale, tra l’altro spesso chiusa il calendario del CisEsplora, in passato, è stato un gruppo oppure contattare il Servizio di privilegiati, in quanto dal Valorizzazione del Territorio 6 giugno e per almeno due di Cis srl (referente dott.ssa anni l’intero complesso abba- Cristiana Simoncini) al nuziale verrà chiuso da un can- mero 0731/778710. Cristiana Simoncini tiere per i lavori di restauro post – sisma. La tappa successiva è stata la Prossime uscite visita all’altra grande ed im- Donna che cuce: dall’opeponente abbazia sull’Esino: ra “Donna che rammenda Sant’Elena. Questa abbazia con scimmia” (di Pasqualino tradizione vuole che sia stata Rossi), alla scoperta di due fondata nel 1009 – 1010 da gioielli di architettura medieSan Romualdo (nato a Ra- vale: il piccolo borgo di Monvenna tra il 951-953 e mor- teroberto e quello di Castelto a Val di Castro, nei pressi bellino. (venerdì 12 giugno del San Vicino, nel 1027), il mattina) promotore della congrega- Santa predicante: dall’opera zione camaldolese e fonda- “Santa Predicante a due fantore dell’Eremo di Camaldoli. ciulle” (di Pasqualino Rossi), Questa struttura ci colpisce alla scoperta delle due più per la sua solidità e grandio- importanti abbazie medievali sità di forme, che si contrap- esistenti nella Valle dell’Esino: pone nettamente alla ric- Sant’Elena e Sant’Urbano (sa- LA COPPIA… INCINTA di R icordate il nostro viaggio sul pianeta famiglia? L’avevamo iniziato tanto tempo fa. Abbiamo percorso insieme sette tappe. Da lì poi tante vicende sono sopravvenute e ci hanno chiesto di scendere per una pausa. Era la fine di marzo. La morte di una giovane donna, la Pasqua, il terremoto, qualche lettera che ci proponeva di toccare argomenti particolari. Insomma, una lunga pausa. Ora ripartiamo per un’altra tappa. Quei due giovani che abbiamo conosciuto al loro primo incontro, si sono fidanzati, poi sposati. Ora aspettano il loro primo bambino. Che succede? Questa coppia è incinta. Come? La coppia è incinta? Incinta sarà lei, non la coppia! Non ho mai visto un uomo incinto… E’ vero, l’etimologia della parola ci dice che ‘incinta’ può essere solo lei (incinta viene dal latino in (= non) + cincta (da cingere = mettere una cintura): perché lo stato di gravidanza non consente di stringere la vita). Ma noi diciamo che la coppia è incinta. Perché se incinta fosse solo la donna, sarebbe un vero disastro per questo bambino che sta arrivando. E per i suoi genitori. Proviamo a spiegarci. Vi ricordate quando, nel nostro viaggio intorno all’uomo, abbiamo parlato del corpo e della mente? Bene. Ora li riprendiamo. Perché la gravidanza riguarda sia il corpo che la mente. In altre parole possiamo dire che la gravidanza ha come due dimensioni: una fisica, che coinvolge il corpo, e una mentale. Se la gravidanza fi- Federico Cardinali sica, cioè la gravidanza nel corpo, riguarda solo la donna, la gravidanza mentale è uno stato che riguarda anche il suo compagno. Ad aspettare un bambino sono in due. Quando questo bimbo nascerà, nasceranno insieme anche due genitori! Quelli che prima erano soltanto due coniugi, ora cominciano a diventare anche genitori. Anche genitori. Perché per essere buoni genitori (buoni = ‘sufficientemente buoni’ - ricordate?) bisogna tenere in vita anche i coniugi. Ma di questo parleremo in una prossima volta, non vi preoccupate. Ritorniamo alla coppia incinta. O, se vi piace di più, alla coppia in gravidanza. L’attesa di un bambino è un progetto. Un desiderio. Lungo il processo di crescita di una coppia, ad un certo punto nasce il desiderio di ampliare il progetto di vita, pensando di estendere lo spazio vitale. Condividendolo con un figlio. Il viaggio, iniziato in due, ora potrà continuare coinvolgendo qualcun altro. Qualcuno cui dare la possibilità di venire al mondo, nella prospettiva di fare insieme una parte del cammino della vita. Quella parte in cui i due genitori aiuteranno il figlio a crescere, a preparare la sua valigia, mettendoci dentro tutto quanto gli servirà per continuare, da grande, la sua strada. Ho parlato di coppia incinta, di coppia in gravidanza. Ma sono proprio alla pari questi due? Possiamo immaginarli in partenza per una maratona: non di quarantadue chilometri, ma di… nove mesi. Lei e lui partono dallo stesso punto e arrivano allo stesso traguardo? Hanno le stesse riserve e i medesimi punti di ristoro? Eh no! Non sono alla pari, ’sta volta! Lei è in vantaggio. Il suo vantaggio è nel suo corpo. Il suo corpo sa come far crescere un bambino dentro di sé. Il corpo del suo compagno non lo sa. Non lo sa fare. E il corpo aiuta la mente a comprendere. Il corpo e la mente. La gravidanza è un processo che coinvolge il corpo (della donna) e la mente (della donna e dell’uomo). E’ il tempo dell’attesa. E il tempo della preparazione. Attesa di chi? Attesa di un nuovo essere umano che ha già bussato alla porta di questa coppia e, avendo sentito avanti!, ha iniziato il suo viaggio. Non sappiamo da dove è partito. Sappiamo che ha già individuato il punto di arrivo: è la casa di questi due giovani. La casa fisica, perché ha bisogno di un tetto che l’accolga. Infatti i suoi la stanno già preparando. Tutti i genitori durante la gravidanza preparano il corredino per il bambino o la bambina che sta crescendo con loro. Preparano la cameretta e tutto ciò di cui il piccolo avrà bisogno. (Pure troppo, in verità – ma questo è un altro discorso! Lo riprenderemo.) Attenzione, però. Perché questo bambino, già in viaggio, ha bisogno di trovare anche una casa mentale. Una casa, cioè, nella mente dei suoi genitori. Questa è la preparazione che, a volte, viene trascurata. Si pensa: ma l’hanno fatto tutti, che problema c’è? E’ vero, l’han- no fatto tutti. Ma… Alcuni pensieri. Aspettare un bambino significa cominciare a pensarsi non più in due soltanto, ma in tre. E l’essere in tre richiederà il lavoro (la fatica?) di costruire un nuovo equilibrio nella coppia. In due si è alla pari: uno-a-uno. In tre si è dispari: due-a-uno. Due chi? Uno chi? Certo viene facile pensare che uno sarà lui e due saranno lei e il nuovo arrivato! Per certi aspetti sarà così, ma il come questo potrà avvenire, la misura e il modo, saranno i due adulti a deciderlo e a costruirlo. Il pericolo più grande? Che il bambino diventa una ‘roba’ solo della mamma e il padre continua la sua vita come se niente per lui fosse cambiato. Anche nelle giovani coppie, sapete? Quando poi non succede che, sentendosi ‘trascurato’ dalla moglie (povero piccolino!), comincia a ‘guardare’ altrove… Sapete che, in percentuale, il periodo della gravidanza e dei primi mesi dopo la nascita di un figlio è il periodo del ciclo vitale in cui più spesso l’uomo tradisce la sua donna? Che figura, ragazzi! Sembra che noi maschietti diventiamo ‘gelosi’ del nostro bambino. Beh, non c’è male: a trent’anni è giusto essere gelosi di un figlio che ha trenta… giorni! E prendere la scusa per buttarci fra le braccia di un’altra… Giusto, no? Non vi pare? Eppure, di aprire la nostra casa a un figlio, l’avevamo deciso insieme! Ma chi sa noi maschietti dov’eravamo, noi che siamo… il sesso forte! (Pianeta famiglia 8. continua) Chi vuole scrivere allo psicologo può farlo o per e-mail ([email protected] o [email protected]) o per posta a Voce della Vallesina - colloqui con lo psicologo - P.za Federico II, 8 - 60035 JESI bato 13 giugno pomeriggio) Ragazza in lettura: dall’opera “Ragazza che legge” (di Bernardo Monsù), alla scoperta dei gioielli settecenteschi conservati nei nostri piccoli borghi (giovedì 18 giugno pomeriggio) Il venditore di carciofi: dall’opera “Fanciullo con cesto di carciofi e uccellini” (di Antonio Amorosi) alla scoperta di uno dei paesaggi di campagna più affascinanti della Vallesina ed ai segni dell’uomo lì ancora conser- vati: la valle di San Sisto e rie e delle leggende in Vallel’antico colle di Talliano, con sina. (domenica 6 settembre i castelli di Scisciano e Ma- mattina) iolati Spontini e l’abbazia di Ragazzo con prosciutto: San Sisto. (sabato 20 giugno dall’opera “Ritratto di giovamattina) ne con prosciutto e pane” (di Pastore al ruscello: dall’ope- Antonio Amorosi), alla scora “Pastore che fuma con pe- perta di tre castelli collinari core al ruscello” (di P. Rossi), della Vallesina: Mergo, Rosoalla scoperta di uno degli an- ra e Castelplanio. (venerdì 11 goli naturalistici più suggesti- settembre mattina) vi della Vallesina. (sabato 29 Il fiasco e il calice: dall’opera agosto pomeriggio) “Giovane con fiasco e calice” Maestro di scuola: dall’ope- (di Antonio Amorosi), alla ra “Maestro di scuola” (di P. scoperta dei prodotti tipici Rossi), alla scoperta delle sto- della nostra terra: i vigneti che producono il vino Verdicchio e gli oliveti. (giovedì 3 settembre pomeriggio, sabato 12 settembre pomeriggio) Poiché gli itinerari non possono prevedere un numero eccessivo di partecipanti, è necessaria la prenotazione chiamando l’ufficio Valorizzazione del Territorio di Cis allo 0731/778710, entro le ore 12 del giorno precedente all’uscita, fornendo il proprio nominativo e numero di telefono. IMPIANTI IDRAULICI ASSISTENZA TECNICA MATERIALI PER BAGNI TERMOIDRO di GIANFRANCO MUZI Castelplanio - 60032 (An) - Via Roma, 117 Tel. 0731.813444 r.a. - Fax 814149 - www.fazibattaglia.com Via Giuseppe Guerri, 17 JESI Tel. 0731 200337 - 335.247108 Vita ecclesiale LA CHIESA LOCALE IL DIARIO DEL VESCOVO GERARDO Sabato 13 giugno ore 11.30: Pronto soccorso, inaugurazione ambulanza ore 18: San Marcello, incontro con la scuola materna ore 20.30: S. Maria Nuova, Festa di Sant’Antonio Domenica 14 giugno Mattino: Cupramontana, celebrazione della Solennità del Corpo e Sangue del Signore ore 16: Casa Paolo VI, S. Messa e incontro con Unitalsi ore 18.30: Santuario delle Grazie, S. Messa e processione ore 21: Incontro con il Gruppo di discernimento Vocazionale Lunedi 15 giugno ore 19: AIMC, S. Messa di ringraziamento al termine dell’anno di attività Martedì 16 giugno ore 15-17,30: il Vescovo riceve nella cappella di San Floriano, in Duomo, coloro che desiderano confessarsi o avere un colloquio spirituale. Senza appuntamento. ore 17.30: AVULSS, incontro di riflessione e S. Messa Mercoledì 17 giugno ore 21: Maiolati Spontini, preghiera vocazionale nell’ambito della Settimana Eucaristica Giovedì 18 giugno ore 17.30: Consultorio, incontro e preghiera ore 21: Incontro con gli oratori Venerdì 19 giugno Mattino: Foce di Montemonaco, visita al Campo scuola della parrocchia del Divino Amore ore 18: Chiesa dell’Adorazione, S. Messa per AdP, nella solennità del Sacro Cuore ore 20,45: Preghiera alla partenza del pellegrinaggio Jesi-Loreto ore 21.30: Incontro con gli Oratori Sabato 20 giugno Pellegrinaggio Paolino Domenica 21 giugno ore 10: Cupramontana, S. Messa e riapertura della Chiesa delle Suore ore 16.30: Cupramontana, S. Messa di ringraziamento con genitori e bambini dell’asilo S. Caterina ore 21: Incontro con il Gruppo di discernimento Vocazionale Pellegrinaggio Jesi – Loreto Venerdì 19 giugno torna il pellegrinaggio a piedi da Jesi a Loreto, giunto alla 31° edizione. Il programma prevede il ritrovo alle ore 20,30 presso la parrocchia Sant’Antonio Abate in contrada Minonna a Jesi, la preghiera comunitaria alle 20,45 e a seguire, alle 21,15, la partenza per Loreto dove è previsto l’arrivo alle ore 7 del mattino. La quota di iscrizione è di 3 euro; per il ritorno in pulmann la quota è di 7 euro. Sarà garantita l’assistenza tecnica e sanitaria. Sono consigliate scarpe comode, la torcia e il gilet ad alta visibilità. Gli organizzatori ringraziano la Croce Rossa Italiana, la Protezione Civile, l’oratorio San Francesco d’Assisi, la Cooperlat, il parrucchiere Mauro, la Formaggeria del Corso, “Le Logge” Olio Extra Vergine, Azienda Agraria di Filipponi a San Marcello. Settimanale di ispirazione cattolica fondato nel 1953 14 giugno 2009 Parola 14 giugno 2009 - solennità del corpo e sangue di cristo La vita tra due paradossali processioni di Dio 7 di don Mariano Piccotti [email protected] un mendicante e Lui si offre. Lui cerca casa, cerca me. Ed io lo accolgo. Che dico? Faccio silenzio. E’ meglio. Se no, Il primo giorno degli Àzzimi, quando si immolava la Pasqua, i discepodovrei solo fuggire. “Non son degno”! li dissero a Gesù: «Dove vuoi che andiamo a preparare, perché tu possa Mai. mangiare la Pasqua?». E’ Corpo donato per il mio peccato. E’ il Allora mandò due dei suoi discepoli, dicendo loro: «Andate in città e vi sangue da bere per una nuova alleanza. verrà incontro un uomo con una brocca d’acqua; seguitelo. Là dove entrerà, “Dopo aver cantato l’inno, uscirono dite al padrone di casa: “Il Maestro dice: Dov’è la mia stanza, in cui io posverso il monte degli Ulivi”. E’ la seconsa mangiare la Pasqua con i miei discepoli?”. Egli vi mostrerà al piano suda processione. Più paradossale ancoperiore una grande sala, arredata e già pronta; lì preparate la cena per noi». ra. C’è chi si nasconde dalla paura. C’è I discepoli andarono e, entrati in città, trovarono come aveva detto loro e chi si addormenta. C’è chi tradisce. C’è prepararono la Pasqua. Mentre mangiavano, prese il pane e recitò la bechi abbandona. Lui chiede compagnia nedizione, lo spezzò e lo diede loro, dicendo: «Prendete, questo è il mio e chiede “fate questo in memoria di corpo». Poi prese un calice e rese grazie, lo diede loro e ne bevvero tutti. me”. E noi? Quando ci dà il suo sangue E disse loro: «Questo è il mio sangue dell’alleanza, che è versato per mole il suo corpo vuole anche farci attenti ti. In verità io vi dico che non berrò mai più del frutto della vite fino al al sangue e al corpo dei fratelli. Infatti giorno in cui lo berrò nuovo, nel regno di Dio». Dopo aver cantato l’inno, il corpo è offerto, il sangue è versato: uscirono verso il monte degli Ulivi. la legge dell’esistenza è il dono di sé; Parola del Signore unica strada per l’amicizia nel mondo è l’offerta; norma di vita è dedicare la vita. Paradossi di un procedere lento Commento La risposta è nel cammino di due “pro- dentro di noi da parte di Dio e di un La pedagogia della Chiesa, ci porta alla cessioni”; quella che ci porta a uscire procedere nostro, ancora lento, dentro seconda domenica di sintesi. La prima dal posto per andare a ricevere Lui, il mondo. ci ha chiesto: qual è il volto di Dio che Pane e Vino, e quella – la seconda - che Dell’adorabile Corpo sangue vivo hai in te? Il tuo motore? E ci ha presen- ci porta a uscire dalla chiesa per andaIncorruttibile fiume di sangue tato sotto il “cielo di plastica” (Alici) re a “imporre la mani” sul mondo. Ne oro liquido oro vermiglio, oro la Santa Trinità del Padre, del Figlio e nasce un restauro annuale del volto di purificante ! dello Spirito che da vortice della loro Dio e del volto del credente nel mondo. Principio di vita comunione-comunicazione ci vogliono La prima processione è paradossale. flusso ininterrotto di gioia. coinvolgere anche noi nella comunica- Camminano tutti verso l’altare: bambiO perpetuo Sangue zione-comunione-missione. Cristiano ni e anziani, attenti e distratti… E Lui da larghe ferite scaturito è chi si lascia attrarre da questo nostro non si nega a nessuno. Dal profondo nel fianco dell’Amato Dio. del suo silenzio e della sua debolezza ferite come labbra Oggi, la seconda domenica della sinte- (l’amore è la forza espressa con dolcezsorridenti un continuo sì! si, siamo chiamati a rispondere: come za) il Signore si dona. Io vado a Lui e (Daniel Ange) procede la tua vita? Lui viene a me. Io apro le mani come † Dal Vangelo secondo Marco (Mc 14,12-16.22-26) L “PRESTITO DELLA SPERANZA” a CEI, Conferenza Episcopale Italiana e l’ABI, Associazione Bancaria Italiana, hanno dato vita al “Prestito della Speranza”, un’iniziativa per l’erogazione di finanziamenti agevolati concessi dalle banche che vi aderiscono, garantiti da un fondo straordinario costituitosi attraverso la colletta nazionale realizzatasi in tutte le parrocchie italiane domenica di Pentecoste 31 maggio 2009. Non tutti possono presentare la domanda: ne possono beneficiare le fami- glie temporaneamente in difficoltà con almeno tre figli che studiano o gravate da situazioni di malattia o disabilità che, a causa della crisi economica, hanno perso la fonte di reddito. Per ottenere il prestito è necessario predisporre un progetto per il reinserimento lavorativo o per l’avvio di un’attività autonoma. A partire dal 1° settembre 2009 sarà possibile richiedere il prestito attraverso il seguente iter: la famiglia, presentata dalla parrocchia, si rivolge presso la CHIESA dell’ADORAZIONE luogo di adorazione e di ascolto Dal lunedì al venerdì (eccetto i giorni festivi infrasettimanali), dalle ore 16 alle 19,30 un Sacerdote è a disposizione nella Chiesa dell’Adorazione, in Piazza della Repubblica 2 a Jesi, per le Confessioni e il colloquio spirituale. Questo servizio, offerto a tutti, vuol essere in modo particolare una opportunità data ai giovani. Tutti i venerdì dalle 19 alle 20 un piccolo gruppo di giovani si riunisce nella Chiesa dell’Adorazione per un’ora di preghiera davanti alla SS Eucaristia. Sono invitati altri giovani che cercano un momento di silenzio, di meditazione sulla Parola di Dio e di preghiera di adorazione. Piazza Federico II, 8 - 60035 Jesi An Telefono 0731.208145 Fax 0731.208145 [email protected] www.vocedellavallesina.it c/c postale 13334602 Direttore responsabile Beatrice Testadiferro • Proprietà Diocesi di Jesi • Registrazione Tribunale di Ancona n. 143 del 10.1.1953 • Stampa Galeati Industrie Grafiche, Imola www.galeati.it • Spedizione in abbonamento postale • Abbonamento annuo 35 euro - di amicizia 50 euro - sostenitore 100 euro • Tutti i diritti riservati • Esce ogni mercoledì • Associato alla Fisc (Federazione Italiana Settimanali Cattolici) • Comitato di redazione: Vittorio Massaccesi, Giuseppe Quagliani, Antonio Quaranta, Antonio Lombardi Ai sensi dell’articolo 13 del D. Lgs 196/2003 (Codice privacy) si comunica che i dati dei destinatari del giornale sono contenuti in un archivio informatico idoneo a garantire la sicurezza e la riservatezza. Saranno utilizzati, salvo divieto espresso per iscritto dagli interessati, oltre che per il rispetto al rapporto di abbonamento, anche per proprie attività istituzionali e per conformarsi ad obblighi di legge. Caritas o gli uffici diocesani, che valuteranno se indirizzare la richiesta ad una delle banche aderenti all’accordo CEI – ABI attraverso la presentazione di una serie di documenti, necessari per dimostrare di possedere i requisiti previsti. In seguito il finanziamento dovrà essere restituito alla banca convenzionata sulla base di un piano di ammortamento della durata massima di cinque anni. Attualmente la Caritas si sta preparando alla gestione di tale iniziativa ma, di fronte alle numerose richieste generiche che stanno già arrivando in sede, ritiene fondamentale evidenziare la non ancora operatività in tal senso e informare sia sulle caratteristiche di chi potrà usufruirne sia sull’iter da seguire. Infine, per chi volesse, è possibile integrare il fondo tramite versamenti da effettuare presso tutti gli sportelli del Gruppo Intesa Sanpaolo e presso tutti gli uffici postali. Maria Sofia Rossetti Coordinatrice Centro Servizi Caritas Diocesana Jesina 8 Vita Ecclesiale 14 giugno 2009 In ricordo 25.2.1971 30.4.2009 La crisi economica: giustizia nella solidarietà… B asta andare nell’ufficio di un parroco della nostra diocesi, per rendersi conto di come la crisi si sia trasferita nella vita delle famiglie: c’è la fila di cittadini che chiedono aiuto. Sono lì a dimostrare quanto la crisi si stia ampliando perché entra nelle finanze dei nuclei familiari che già avevano qualche problema di arrivare alla fine del mese. Non è una condizione psicologica o mancanza di fiducia se non si riesce a pagare il mutuo della casa o non si hanno i soldi per le bollette di luce e gas. La cassa integrazione nella Vallesina si sta espandendo, ne risente la meccanica e tutta la componentistica che lavora per l’industria dell’auto. Anche l’industria degli elettrodomestici è andata in crisi mettendo in ginocchio una città come Fabriano, con ripercussioni anche nella nostra città in cui gli artigiani che lavoravano per l’indotto, ne hanno subito i contraccolpi. Insieme a questi due polmoni industriali (la meccanica per auto e gli elettrodomestici), entrano in crisi le fabbriche di stampi che lavorano per la Opel, la Volkswagen, Audi e Alfa Romeo. La “Piccola Milano”, così veniva chiamata Jesi per le sue industrie, è in una crisi che mette in pericolo il tipo di industrializzazione che si è realizzato. La crisi finanziaria ha colpito le attività produttive, ma non tutti ugualmente. La B.C.E. (Banca centrale Europea) ha ridotto il costo del danaro all’1%. Il sistema creditizio, già con difficoltà elargisce credito e con interessi molto alti. Questa mancanza di fiducia del sistema creditizio verso le imprese ne limita le potenzialità riducendone la disponibilità economica. L’unica via d’uscita è limitare i costi riducendo la manodopera e attivando la cassa integrazione. Anche da noi ci si sta avviando verso una lenta ma continua metamorfosi. La città da industriale sta diventando prevalentemente terziaria. E’ evidente la grande sproporzione tra il numero degli abitanti di Jesi e della Vallesina e la massiccia presenza della grande distribuzione non sostituendo l’occupazione ma proponendo solo offerte commerciali. La cassa integrazione, utilizzata come ammortizzatore sociale, risponde in parte alle crisi economica delle famiglie; peggio ancora per chi, con un lavoro interinale e flessibile, rischia di rimanere senza lavoro e stipendio. Nel tempo se la crisi perdurerà c’è il rischio di un conflitto sociale tra chi è assistito e chi non riceve nessuna assistenza. E’ necessario che venga messo in atto con urgenza un sostegno al reddito anche da parte del Comune che deve essere sensibile ad una situazione così grave per il suo territorio. La Diocesi e la Caritas, di fronte a questa emergenza, da subito ha voluto rispondere con una strategia d’aiuto che partendo da necessità impellenti vuole inter-agire con la persona e la famiglia in difficoltà stando vicino, non solo aiutando economicamente ma accompagnando in questa crisi con aiuti tecnici, finanziari e umani. Il fondo che si dovrà costituire non vuole sostituire le responsabilità civili, politiche e economiche, anzi chiede anche a loro un impegno comune, per aiutare con atti concreti tutte quelle situazioni di sofferenza che mettono in difficoltà i nuclei familiari per vivere dignitosamente. Essere presenti ai bisogni della persona è condividere, dando opportunità di difesa. L’altro che, nella sofferenza, subisce ingiustizia non può difendersi. La forma di sostegno che si costituirà è un tentativo di “giustizia nella solidarietà”. I poveri sono sempre emarginati! Dobbiamo aiutarli perché come dice San Paolo: “Ora dunque queste tre cose durano: fede, speranza, carità; ma la più grande di esse è la carità” 1 Corinti, 13, 13. Remo Uncini Oggi sposi 13 giugno: Antonio Maruzzi e Michela Mozzanti a Moje; 14 giugno: Loris Pastori e Federica Barchiesi a Castelbellino, Matteo Basconi e Silvia Pieralisi a S. Nicolò, Roberto Ragaini e Lara Lucarini a Moje, Stefano Scaloni e Simona Liana Vasilescu a Castelbellino, Mirko Manoni e Francesca Barchiesi a Pianello Vallesina. Graziano Zannotti In memoria In questo immenso dolore, tranquilli, ora sono con il Signore! La luce di Dio è con voi, la mia risurrezione sarà il vostro conforto. Il Signore mi ha preparato un posto, non disperate miei cari, io sarò lì con voi più che mai! La comunità parrocchiale di Pantiere partecipa con vivo dolore al lutto delle famiglie Zannotti e Mattioni ricordando le doti umane e cristiane di Graziano. Trigesimo 10.12.1925 19.5.2009 Marcello Lenti Falegname Federica Ciarloni Mancato all’affetto dei figli e degli amici, a 72 anni, lo scorso 12 maggio. Resterà sempre nel cuore di chi lo amò e stimò in vita. I colleghi artigiani Sarà celebrata la Santa Messa in suffragio e a ricordo di Federica Ciarloni il sabato 20 giugno alle ore 18,30 nella chiesa di San Giovanni Battista. La Giornata per la santificazione dei sacerdoti 19 giugno: Sacratissimo Cuore di Gesù L e radici della solennità del Sacro Cuore di Gesù affondano nel mistero dell’Incarnazione: è proprio attraverso il Cuore di Gesù, sorgente inesauribile di grazia e di consolazione, che in modo sublime si è manifestato l’amore di Dio verso l’umanità. “Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna” (Gv 3, 16). Tutto ciò che Dio voleva dire a noi di sé e del suo amore, lo ha deposto nel Cuore di Gesù e mediante questo Cuore l’ha espresso. Ci troviamo di fronte ad un mistero inscrutabile. Attraverso il Cuore di Gesù leggiamo l’eterno piano divino della salvezza del mondo. Ed è un progetto d’amore. Il Cuore di Gesù si è formato nel più profondo segreto, presso il Cuore immacolato di Maria Vergine e si è rivelato nel silenzio del Venerdì Santo quando, squarciato per amore sulla croce, dalla sua ferita ha fatto scaturire sangue e acqua come dono IL della sua reale e perenne presenza in mezzo a noi. Il Cuore di Gesù è dunque la fonte inesauribile da cui possiamo attingere l’abbondanza della grazia e in cui possiamo contemplare – come riassunte – le grandi opere dell’amore di Dio per noi. Scrive san Bonaventura: “Per divina disposizione è stato permesso che un soldato trafiggesse e aprisse quel sacro costato. Ne uscì sangue ed acqua, prezzo della nostra salvezza” (Liturgia delle Ore, vol. III, p. 601). Con piena confidenza gettiamoci dunque nella fornace arden- te dell’amore di Gesù e invochiamo misericordia per noi e per il mondo intero. Nella solennità del Sacro Cuore la Chiesa celebra la Giornata mondiale per la santificazione dei sacerdoti. Cogliamo l’occasione per invitare tutti voi a pregare sempre per i sacerdoti, affinché possano essere validi testimoni dell’amore di Cristo. 20 giugno: Cuore Immacolato della Beata Vergine Maria Memoria mariana di origine devozionale, la celebrazione del Cuore Immacolato di Maria ci invita a meditare sul mistero di Cristo e della Vergine nella sua interiorità e profondità. Maria, che custodisce le parole e i fatti del Signore meditandoli nel suo cuore (Lc 2,19), è dimora dello Spirito Santo, sede della sapienza (Lc 1,35), immagine e modello della Chiesa che ascolta e testimonia il messaggio del Signore (cfr. Lc 11,28). Il promotore della festa liturgica del Cuore Immacolato di Maria fu san Giovanni Eudes (1601-1680) che già verso il 1643, la cominciò a celebrare con i religiosi della sua congregazione. Dopo l’introduzione della festa del Sacro Cuore di Gesù nel 1765, è concessa qua e là la facoltà di celebrare quella del Cuore di Maria. Papa Pio XII estese nel 1944 la festa a tutta la Chiesa, a perenne ricordo della Consacrazione del mondo al Cuore Immacolato di Maria, da lui fatta nel 1942. Il culto del Cuore Immacolato di Maria ha ricevuto un forte impulso dopo le apparizioni di Fatima del 1917. Giordano Maria Mascioni RE Il “carabiniere” della Chiesa e il custode dell’ ortodossia FRA TTA icorre il trente- aveva compiuto. Ottaviani, creato car- alta statura morale. RIO simo anniversa- dinale nel 1953, fu protagonista di pri- Disse una volta il cardinale Ottaviani: Il cardinale Alfredo Ottaviani R rio della morte del mo piano al Concilio Vaticano II dove, “I cattolici devono essere soldati. Guai a cardinale Alfredo insieme ad altri porporati come Siri chi perde la speranza. E’ assolutamente Ottaviani, andato in Cielo il 3 agosto e Ruffini, difese senza paura e con un necessario essere forti. Di questi tempi, 1979 a Roma, immerso nel silenzio e coraggio encomiabile la purezza e l’in- ci vorrebbe un uomo come il Savonaronella preghiera. Non possiamo esimer- tegrità della fede cattolica, la sacra ed la. O un santo con tutte le suggestioni ci dal delinearne un breve ritratto per immutabile tradizione dottrinale della della santità, in un mondo così indiffericordare questa straordinaria e limpi- Chiesa. Oltre alla lotta contro i teologi rente, perché tanti, troppi, hanno pauda figura di uomo di Chiesa. modernisti durante il Concilio, il cardi- ra di sembrare vecchi, superati. Io sono Il cardinale Ottaviani era “romano de nale Ottaviani fu uno strenuo opposi- davvero e mi sento un carabiniere delRoma” e, dopo essere stato ordinato sa- tore di qualsiasi apertura della politica la Chiesa; io intendo rimanere al mio cerdote, iniziò a muovere i primi passi italiana a sinistra e fu un anticomunista posto, a salvaguardia della dottrina e nella Curia romana, diventando anche di ferro, tanto che collaborò all’emana- della disciplina. Si parla tanto di amodocente di diritto pubblico ecclesiasti- zione della scomunica, nel 1949, del re. Come se fosse possibile l’amore senza co e scrivendo testi che sono stati dei comunismo ateo e materialista. No- giustizia, l’amore senza la Verità. Così “classici” del pensiero giuridico. Nono- tevole fu anche il suo contributo alla è necessario più che mai combattere. E stante i suoi importanti ruoli occupati, redazione della grandissima enciclica io lo farò fino all’ultimo.” Di fronte al Ottaviani fu sempre, per tutta la sua Humanae vitae di Paolo VI. relativismo dilagante e alla confusione vita, prima di tutto sacerdote e apo- Sempre umile, bonario e pronto alla anche all’interno della Chiesa, queste stolo, specie in mezzo alla gioventù e battuta di spirito, quello che è stato parole sono più che mai attuali. Occoralla gioventù più semplice e povera. Fu definito il “carabiniere” della Chiesa re annunciare e difendere la verità, la vero educatore, sulla scia di San Filip- si dimostrò il buon pastore che vigila Verità tutta intera della fede cattolica, po Neri, perché il suo vero intento era sulle pecorelle del gregge per salvarle in obbedienza al Magistero del Papa quello di salvare anime, formarle e far- dai lupi che sono presenti fuori e den- e alla Tradizione della Chiesa. Sulla le restare in grazia di Dio. tro la barca di Pietro. Il suo motto era tomba del cardinale Alfredo Ottaviani Ma è soprattutto il suo servizio alla “Semper idem” cioè “sempre lo stesso”, sta scritto: “Christum et Ecclesiam veChiesa come assessore e poi segreta- per affermare che la Verità è la prima hementer dilexit” (Amò appassionatario del Sant’Offizio che merita di esse- forma di carità e che la migliore “medi- mente Cristo e la Chiesa). I suoi veri re ricordato. Lo stesso Benedetto XVI, cina della misericordia” è dire la Verità, amici stanno pensando ad avviare la quando era ancora cardinale prefetto anche a costo di sentirsi dare degli an- causa di beatificazione. Abbiamo bisodella Congregazione della dottrina del- tiquati e anche a prezzo di grandi sof- gno del ritorno e dell’esempio di pastola Fede, elogiò il suo predecessore con ferenze. Persino gli avversari dovevano ri così. parole mirabili, per tutto quello che riconoscere la sua grandezza e la sua Federico Catani In diocesi 14 giugno 2009 9 Sulle orme di San Romualdo (IV) Ancora una lapide “dantesca”? “P aese che vai, Garibaldi che tro- Di qui, le innumerevoli lapidi “dan- cario, padre di eremiti nel deserto che fermar li piedi e tennevi”. Potremmo così parafrasare, tesche”: cui ci permettiamo sabato egiziano, più vecchio di lui di ben ro il cuor saldo”. Per capire Sabato 4 luglio 2009 ma al contrario, il noto proverbio 4 luglio di aggiungerne un’altra a sei secoli)? Risposta netta: perché questo verso bisogna dare PELLEGRINAGGIO sulla varietà delle usanze. Nel sen- Fabriano, sulla tomba di S. Romual- l’Alighieri, nel suo (quasi) certo sog- un’occhiata alla testa e alla A FABRIANO-VAL DI CASTRO so che si può dire che non c’è bugi- do, citato per l’appunto nel XXII giorno a Fonte Avellana, aveva ivi coda della sua celebre Reore 8: Partenza da Jesi gattolo d’Italia dove non sia passa- del Paradiso. Un santo divenuto conosciuto vita e scritti del suo più gola. In essa curiosamente ore 10,30: monastero SS. Biagio e Roto l’Eroe dei due Mondi, o almeno compatrono di Jesi (con Floriano) illustre priore, quel “Pier Damiano proprio nel capitolo primo mualdo: concelebrazione con i vescovi dove non vengano ricordate le sue per via di quel “pasticciaccio brutto” peccatore”, protagonista del prece- scrive che ci sono quattro di Fabriano e Jesi gesta di “Padre della Patria” (e quel- del 1480 (che ricorderemo di nuo- dente canto XXI, nonché discepolo specie di monaci: quelli Ore 11,30: scoprimento della lapide lo che si dice emblematicamente vo – per i distratti – nel prossimo e biografo di Romualdo. Bellissimi “veri” (cioè i cenobiti e gli per lui, vale più o meno pure per articoletto). i versi (vv.46-48) con cui qualifica eremiti) e il “teterrimum ore 12,30: trasferimento a Val di Castro: Mazzini, Cavour e Vittorio Ema- Dunque la nostra lapide riporte- la vita e la fecondità dei monaci: genus” (tristissima specie) pranzo – visita all’Abbazia e a S. Biagionuele II). Eppure – si chiedeva il rà una terzina “centrale” del canto, “Questi altri fuochi…uomini fuòro, di quelli “falsi” (cioè i saralo – Vespri prof. Albani all’inizio della dotta ove compaiono “Al Settimo Cielo” accesi di quel caldo che fa nascere baiti e i girovaghi) che non Iscrizioni entro il 30 giugno presso: conferenza del 5 giugno sul XXII (la nota pizzeria fiori e frutti santi”. seguono nessuna regola se rag. Giorgio Trillini 0731 204671 e dott. del Paradiso- ad essi va aggiunto jesina vorrebbe Dove il “caldo” va non quella delle loro voLuigi Bini 0731 209146 certamente Dante (con Petrarca anticipare ai suoi inteso per quell’ac- glie e dei loro vizi. Di qui e Boccaccio), da considerare del clienti, con queceso amor di Dio l’elogio di quanti “fermar li pari un grande pilastro della nostra sto riferimento che, come sole, fa piedi” (la stabilitas monaidentità italiana. Chi non ricorda il “dantesco”, le desbocciare “fiori” di stica) in un chiostro, sotto la guida “cuor saldo”, non sarebbe male nepsuo grido di dolore, che fu tutto un lizie della mensa una preghiera con- di un abbate e il sostegno di una pure se condividessimo il cruccio di programma per i rivoluzionari del celeste!) questi templativa non già comunità. La “coda” della Regola quella bambina che (come racconta Risorgimento: “Ahi, serva Italia, di spiriti “tutti confine a se stessa, ma (c. 72) invece illustra come meglio don Gerardo nostro vescovo), condolore ostello!” (PURG VI, 76)? Di templanti” preche produce “frutti non si potrebbe quel “tenere il cuor fessava come “peccato” quello di più: pur dopo 150 anni dall’unifica- sentati da S. Besanti” di carità e di saldo” nell’amor divino, laddove “non amare abbastanza Gesù”! San zione nazionale, si può dire che una nedetto, padre impegno nel mon- si sentenzia perentoriamente che Romualdo, pensaci tu! delle poche cose che accomunino del monachedo (c’è bisogno di ”Nulla, assolutamente nulla i monaDon Vittorio Magnanelli Pontida e Canittì (con buona pace simo occidenricordare l’inciden- ci antepongano all’amore di Cristo, Cupra Montana, chiesa di Bossi) è l’uso e la comprensione tale. Albani s’è za del monache- il quale ci conduce tutti, così uniti, camaldolese (ora parrocchiale) di della lingua italiana. Di più ancora: chiesto: ma persimo nella nostra alla vita eterna”. S. Lorenzo: S. Romualdo vede in Dante, nel suo doloroso assaporar ché il Poeta, fra storia?). Un programma in due punti che, sogno i monaci che giungono in “come è duro calle lo scendere e ‘l tanti eminenti Così arriviamo alla mutatis mutandis, potremmo far Cielo salendo la “scala” della sua salir l’altrui scale” (PAR XVII, 59- monaci possibiterzina della lapide nostro. Quanto al “fermar li piedi”, regola. Benedetto, nello stesso 60), ha ampiamente girato la peni- li, cita proprio (vv.49-51), allorchè non sarebbe male se ci dessimo una canto XXII, lamenta infatti che sola, o almeno ne possedeva di suo S.Romualdo (inil santo di Norcia calmata con uno stile di vita meno “per salirla, mo [adesso] nessun dettagliate conoscenze geografiche. sieme con Maelogia “li frati miei caotico e più essenziale. Quanto al diparte da terra i piedi” (v. 73). Una testimonianza dalle “12 miglia dell’Agorà” Condivisione e voglia di stare insieme L a mia esperienza di 12 miglia è molto legata al fatto che mi sono ritrovata a fare il capo carovana del percorso numero 3, cioè quello che partiva da Poggio San Marcello, toccando Castelplanio, Macine, Moie, Pantiere, San Massimiliano Kolbe e infine la meta finale di Jesi. Non è stato facile mettere insieme così tante parrocchie, non è stato facile per il lavoro organizzativo che c’è stato dietro, ma non è stato facile per le persone che si incontrano, perché ognuno di noi ha un suo modo di fare e di pensare, ma penso che la ricchezza di questi momenti sia stata proprio determinata dalle persone che vi hanno partecipato. Il cammino della carovana è stato seguito per intero da circa 60 ragazzi, ma almeno altri 10 hanno partecipato ad alcuni momenti e hanno preparato l’accoglienza dal luogo di partenza o nelle altre parrocchie. Il gruppo del dopo-cresima di Poggio e Castelplanio ha concentrato le sue forze per fare del paese un luogo accogliente con striscioni, palloncini e giochi vari per iniziare in allegria la carovana e prima di partire due giovani ed una suora hanno offerto le loro esperienze di lavoro, di volontariato e di relazione, a Castelplanio ci siamo fermati presso la tomba di Carlo Urbani e abbiamo fatto tappa alla Badia per la cena e qui come in tutti gli altri luoghi non sono mancati persone disponibili a cucinare e ad accoglierci. Nella chiesa parrocchiale di Castelplanio abbiamo vissuto la veglia di Pentecoste, vissuto perché questa ora di preghiera fatta con attenzione ci ha guidato ad aprire il cuore allo Spirito e poi via per sentieri molto in discesa e avventurosi per arrivare a Macine. Lì su un bel prato verde ci siamo divisi in gruppi per l’attività dei fuochi, cioè per un momento di condivisione sul pomeriggio insieme e per finire la giornata libero sfogo alla creatività con l’animazione spontanea e i giochi degli Scout e dell’Azione Cattolica. Il mattino forse per l’aria fresca della giornata appena iniziata, ci siamo svegliati di buon ora e dopo la preghiera e la prima colazione tutti in cammino. Il problema è che proprio mentre abbiamo deciso di incamminarci verso Moie, dal cielo nuvo- Radio Duomo Senigallia in Blu (106,7 o 95,2 Mhz) loso è iniziata a scendere la pioggia e che pioggia! Sembrava di camminare sull’acqua, un’esperienza unica ma che ci ha fatto bagnare completamente. Nonostante gli inviti a salire su macchine e pulmini abbiamo continuato a camminare sotto l’acqua fino a Moie, dove per fortuna sono arrivati i soccorsi perché tra genitori e amici siamo riusciti a cambiarci e ad asciugarci per ascoltare le testimonianze di Mauro, che organizza campi scuola per ragazzi disabili, di Gabriella della cooperativa Solidoro, che sostiene i disabili nello svolgere un’attività lavorativa e Beatrice rappresentante dell’Unitalsi. Da queste testimonianze è sicuramente venuta fuori un’idea di disabile come persona che ha capacità, competenze e risorse per vivere bene ma ha bisogno di uno stimolo, di relazioni belle e positive e non certo di assistenza per far fruttare appieno le sue risorse. Dopo esserci presentati alla comunità parrocchiale di Moie, con macchine e pulmini, e per questo è stata molto importante la collaborazione di tutti per coordinarci e spostarci, siamo arrivati a Pantiere dove don Emilio ci ha simpaticamente intrattenuto in attesa del pranzo. E che pranzo! Secondo la migliore tradizione marchigiana e condito della generosità e disponibilità delle persone che ci hanno accolto veramente a braccia aperte. Dopo pranzo abbiamo cercato di smaltire un po’ di calorie facendo dei giochi scout e poi via verso San Massimiliano Kolbe, dove ad aspettarci c’era un piccolo spuntino di benvenuto! Ci siamo divisi di nuovo in gruppo per raccogliere le nostre impressioni su questi due giorni e per realizzare il lenzuolo da portare in cattedrale e poi finalmente verso la meta finale, dove siamo arrivati entusiasti e armati di bandiere! Ad accoglierci c’erano i ragazzi che erano già arrivati prima di noi e c’era anche sr Lucia, ma soprattutto c’eravamo noi che eravamo diventa- ti un bel gruppo unito e contento dell’esperienza appena fatta. La conclusione in cattedrale con il vescovo Gerardo ci ha dato la carica giusta armati di Spirito Santo e di buona volontà per ritornare a casa, ma soprattutto per ritornare sulle strade dei nostri mondi! s.v. Un grande onore all’Istituto di musica Magnificat Con decreto firmato dal Presidente della Repubblica Italiana, Giorgio Napolitano, e controfirmato dal Ministro per gli Affari Esteri, il 22 aprile 2008, festa del Beato Francesco Venimbeni da Fabriano, l’Istituto Magnificat è stato onorato con la nomina a Cavaliere della Repubblica Italiana data a fra Armando Pierucci. Il Console Generale Italiano a Gerusalemme, dr. Luciano Pezzotti, ha consegnato all’interessato la Stella della Solidarietà e le altre insegne dell’Ordine e, di fronte alle numerose Personalità riunite al Centre for Jerusalem Studies dell’Università Al Quds, ha messo in evidenza l’azione altamente educativa del Magnificat, rivolta a centinaia di giovani, senza discriminazioni etniche, linguistiche o religiose. Tutte le mattine alle ore 7,20 il pensiero del giorno del vescovo Gerardo Rocconi Giornale radio alle ore 12,30 e alle 19,03 con notizie da Jesi Il Palazzo e dintorni il giovedì alle 12,45 e alle 19,20 10 Cultura e società 14 giugno 2009 Montecarotto: la Prima Comunione Cresima a Pantiere Una gioia grande D omenica 31 maggio: festa in parrocchia! Quattordici bambini hanno ricevuto la Prima Comunione. Il freddo e la pioggia non hanno guastato l’evento. La gioia ha unito i cuori dei bambini, delle famiglie, dei parenti e di tutti i parrocchiani: ha riempito d’Amore la Collegiata cancellando ogni bruttura, clima compreso. Com’era bella la chiesa con quegli angeli. L’emozione che si respirava era grande. “Siamo qui per lodare il Signore - ha esordito nell’omelia don Feliciano – oggi ricorre la Pentecoste, ossia la rivelazione delle cose di Dio che non inganna nessuno. Gesù è venuto, è morto, è risorto. Le promesse di Dio si sono sempre realizzate. Dio ci ha voluto bene”. In questo mondo è davvero difficile trovare qualcuno che ha il coraggio di parlare di Gesù. Chissà che oggi lo Spirito Santo aiuti tutti a sbloccare la situazione personale. “Alle famiglie - ha continuato il vicario - di avvicinarsi di più alla chiesa accogliendo la responsabilità che Dio ha dato loro. Ai parrocchiani di essere sempre più modelli da dare ai più piccoli. Dobbiamo tutti fare di più. Dio, oggi, con l’Eucarestia, và dai bambini. Che Gesù dia loro la forza di essere testimoni della fede” ha concluso l’omelia son Feli- SERRA SAN ciano. Poi, nella presentazione dei doni, i bambini hanno portato un cestino con il pane a forma di pesce ed un fiasco di vino che, al termine della funzione, hanno ripreso per consumarlo con le famiglie al momento del pranzo. “Prendete, mangiate, moltiplicatevi” sono le parole di Gesù che ci auguriamo questi bambini facciano proprie. “Il regalo più bello che potevamo farvi è stato darvi nel cuore Gesù - ha terminato Don Feliciano ringraziando tutti. In primis le famiglie che, generose, hanno portato i loro bambini a Dio, a Maila Bacci e Silvia Bellucci che li hanno preparati, tutto il gruppo dei catechisti, dei cantori, degli animatori liturgici e chi ha contribuito a pulire e preparare la chiesa per l’occasione. Anche le insegnanti della scuola hanno voluto essere presenti e rivolgere parole di augurio ai loro bambini. Un pensiero d’affetto è andato al parroco don Gianni Giuliani che è stato vicino e presente con la preghiera. Qualcuno si è commosso: il pianto è espressione di gioia della fede. Quella gioia che è stata protagonista di questa giornata speciale. Maria Cristina Coloso Foto Candolfi rdes a Pantiere. I ragazzi hanno voluto farsi fotografare insieme al Vescovo, al parroco, al diacono e alla loro catechista. Da sinistra: Diletta Romiti, Jessica Manoni, Giorgia Lorenzetti, il diacono Augusto Abbatelli, Eleonora Maltempi, Silvia Moretti, mons. Vescovo, Diletta Barchiesi, Sara Cerioni, il parroco don Emilio Campodonico, Giacomo Brogli, la catechista Graziella Ilari, Federico Cecchetti e Giorgia Chiucchi. La comunità parrocchiale augura di vero cuore ai neo-confermati che hanno ricevuto il dono dello Spirito Santo di continuare a viveDomenica 3 maggio hanno ricevuto il sacra- re da testimoni del Vangelo per poter essere mento della Confermazione dieci adolescen- “profumo di Cristo” nel mondo in cui vivono. ti della parrocchia Nostra Signora di LouFoto Sam Jesi, Parrocchia “san Francesco d’Assisi” Luogo d’incontro e di dialogo P roseguono i lavori di ristrutturazione della sala - teatro della Parrocchia “San Francesco d’Assisi”, a Jesi, iniziati il 5 gennaio di quest’anno sotto la direzione del geometra Alberto Montelli. Come si è detto a suo temI nomi dei bambini che po, l’intervento di ristrutturazione si era reso hanno ricevuto la prima necessario per garantire la sicurezza e l’agibicomunione: Chiastin lità della sala a norma di legge. Il parroco, paCorinne Amon, Mattia dre Bruno Fioretti, si è impegnato per la reaBittoni, Michelangelo Falaschini, Matteo Ferro, lizzazione dell’opera che, in questo tempo di emergenza educativa, si inserisce in un Andrea Greco, Eleonora Grugnaletti, Francesco Lolli, disegno più ampio, a servizio della forAlessia Marri, Luca Raffaeli, mazione permanente dei giovani, degli Jessica Reilly, adulti e delle famiglie. In questa ottica, Angelica Santini, infatti, la sala parrocchiale, adeguataTiziano Sebastianelli, mente ristrutturata e rinnovata, potrà Deborah Serini, diventare luogo d’incontro e di dialogo Silvia Silenzi. aperto a tutti, un Centro di attività culturali e ludiche per promuovere, alla luce del Vangelo e di valori umani conQUIRICO: don Decio Cipolloni cittadino onorario divisi, una rete di relazioni familiari e sociali positive e aprire i cuori alla speranza. Il Parroco ringrazia vivamente la Fondazione della Cassa di Risparmio di Jesi che ha dato un contributo finanziario per i lavori e chiede fraternamente alla comunità parrocchiale e alla cittadinanza di cooperare, nei limiti del possibile, con gesti di solidarietà concreta per il completamento dell’opera che sarà ultimata verso la fine dell’estate. Padre Bruno assicura il ricordo nella preghiera. Maria Crisafulli Foto Dario Romagnoli Il dono dell’amicizia V enerdì 5 giugno a Serra San Quirico è stata consegnata la cittadinanza onoraria a don Decio Cipolloni, attuale Vicario Generale della Prelatura di Loreto. Dopo la visita guidata alla mostra, attualmente aperta, sul pittore barocco “Pasqualino Rossi”, la bella aula consiliare ha fatto da cornice a questo momento importante: il sindaco uscente Gianni Fiorentini, ha introdotto con una breve profilo dei tre nuovi “serrani”: don De- disabili di Porto Potenza. Venne coinvolta l’intera popolazione scoprendo il lato geneDonnEuropee Federcasalinghe roso e ospitale di ognuno; giovani e meno giovani si resero disponibili in una gara di solidarietà. Si parlava di un paese che soffriva di chiusura e di individualismo, ma di Domenica 12 luglio, presso il parco partecipare con l’esposizione di profronte ad un disagio, toccato con mano, si fluviale di Moie di Maiolati Sponti- pri prodotti d’artigianato artistico è scoprì il vero carattere dei serrani. Tra i gioni, in via dei Tesori, torna l’appunta- invitata a rivolgersi alla sede regiovani c’era anche Carlo Urbani, che iniziò la mento con la Mostra d’Artigianato nale DonnEuropee Federcasalinghe sua esperienza di volontariato facendosi Artistico Femminile L’Arte del Fare, mandando una e-mail all’indirizzo poi ideatore e promotore delle organizzata da DonnEuropee Feder- [email protected] vacanze estive anche a Castelcasalinghe. La Mostra si terrà dalle 7 oppure chiamando al numero 0731 planio, suo paese natale. Poi alle 22 e l’ingresso è gratuito. Qual- 70 3741 o 338 2327701 entro il 30 lo studio della medicina con siasi donna, casalinga e non, anzia- giugno. la specializzazione in malattie na e giovane, che fosse interessata a Chiara Cascio infettive lo portò - e questo ci edifica e commuove - a dare la vita, morendo di polmonite atipica, che cercò di diagnostiIpsia Pieralisi di Jesi: scuola – lavoro care e curare. Già dal novembre del 2007 il consiglio comunale di Serra San Quirico deliberò all’unanimità di conferire la cittadinanscuola nelle carrozzerie za onoraria a don Decio Cipole nelle officine. Il proloni con questa motivazione: “Uomo di grande valore morale getto di alternanza scuola e religioso, ha saputo instaura- – lavoro, realizzato in colre un intenso rapporto con la comunità di laborazione con la ConfarSerra San Quirico, contribuendo in maniera tigianato, ha coinvolto la decisiva in qualità di parroco alla promo- classi II, III, IV e V dell’Ipsia zione umana ed etica, mantenendo costanti Pieralisi di Jesi per un totale contati anche negli anni successivi, anni in di 60 ragazzi. Il progetto ha cui ha ricoperto prestigiosi ed importanti valorizzato simultaneamenincarichi nel mondo dell’associazione gio- te gli aspetti cognitivi e sovanile e della comunicazione”. Al momento ciali dell’apprendimento in della consegna dell’attestato e della chiave ambito scolastico e lavoradella città, don Decio, chiaramente emozio- tivo e ha arricchito di nuove nato, ha espresso il suo vivo ringraziamento esperienze la formazione non solo per il merito ricevuto, ma per gli di ciascun studente che ha anni passati a Serra, perché il suo operato partecipato al progetto. Alla da giovane parroco è stato sì importante ma realizzazione dell’iniziativa il tutoraggio nei tirocini e per razione auto, le aziende che ancor più significativo è stato il dono della dell’Ipsia e Confartigianato, lezioni frontali in aula oltre hanno collaborato al progetto collaborazione ricevuto dalla comunità ser- coordinato dal prof. Pietro che sul posto di lavoro. Le sono state: Star – diesel di Jesi, rana. Serra S. Quirico è stato un banco di Nocella, hanno collaborato aziende interessate sono sta- Esina Autoattrezzature di Jesi prova che ha misurato la sua capacità nella diverse aziende che hanno te: carrozzeria Morichelli di e Fiat Frulla. Le attività di stascoperta di risorse umane di ogni cittadino: fornito non solo ambienti di Jesi, Lanari e Santilli di Anco- ge sono state effettuate dagli è stata la rivelazione di un volto nuovo di apprendimento per gli stage na, Paoloni di Serra De Conti, studenti presso le carrozzerie ma anche personale esperto Europa di Marzocca. Per ciò e nelle officine di riparazione questo paese. Donata Cattaneo che ha seguito i ragazzi per che concerne il settore ripa- auto del territorio. “L’Arte del Fare” Dai banchi all’officina A cio, il prof. Alessandro Bianchini, già sindaco di Serra dal 1976 al 1980 e il dott. Mario Conti, direttore generale della regione Marche che curò la gestione del terremoto. L’approdo di don Decio a Serra risale all’ottobre del 1971, quando diventò parroco per rimanervi fino all’ottobre del 1978. Veniva dalla cattedrale di Camerino, dove aveva fatto nei primi quattro anni di sacerdozio il vice parroco. I pochi anni di servizio pastorale nella parrocchia, furono intensi di attività, creando un forte e affettuoso legame con la popolazione, riuscì a stringere una rete di rapporti capillari che coinvolgeva non solo chi era già vicino alla parrocchia, ma anche chi si era allontanato. Un bel gruppo di giovani entusiasti e motivati promossero con il giovane parroco varie iniziative formative e spirituali. La straordinaria esperienza del pellegrinaggio a Lourdes con l’Unitalsi fu così intensa da far nascere il desiderio di ospitare per le vacanze estive un gruppo di Teatro lunedì 15 giugno: RICORDANDO VALERIA nel IV anniversario “La comicità al femminile” S arà Franca Valeri la grande protagonista dell’evento programmato al Teatro Pergolesi lunedì 15 giugno alle ore 21 nel quarto anniversario della scomparsa di Valeria Moriconi. L’attrice presenterà il suo recital “La comicità al femminile” che contiene pezzi celeberrimi e testi di recente elaborazione. Ritratti di donne che vanno ad arricchire la storica galleria di personaggi con i quali Franca Valeri ha da sempre precorso i tempi a partire da quel lontano inizio negli anni Cinquanta fino ad oggi: dalla “Sora Cecioni” alla “Signorina Snob”, che si tratti della popolana romana o della signora della buona borghesia lombarda, lo sguardo acuto ed impietoso dell’attrice si posa sugli aspetti contraddittori e sulle debolezze di donne perennemente in crisi ma, allo stesso tempo, sorrette da una grande solitaria dignità che resiste alle umiliazioni e che si alimenta di favole consolatorie da raccontare a se stesse. Caustica, arguta, anticonformista, dotata di grande autoironia, la popolare e raffinata attrice ha accompagnato con il suo pungente umorismo i cambiamenti sociali di una intera epoca: attraverso una sorta di “verifica” dell’anima femminile ha portato avanti una sferzante critica verso certi costumi di vita contemporanei. Franca Valeri sarà affiancata sulla scena da Pino Strabioli, attore di teatro e conduttore televisivo, grande amico ed estimatore di Valeria Moriconi da cui raccolse l’ultima straordinaria intervista per “Cominciamo Bene” nel maggio 2004. Prima dello spettacolo al Pergolesi - programmato nell’ambito dei Concerti Aperitivo del Carlino e della rassegna Scompagina/2 Franca Valeri e Pino Strabioli nei locali del Centro inaugureranno alle ore 18 la nuova sistemazione della raccolta di costumi di scena e abiti dell’indimenticabile attrice jesina e si incontreranno con il pubblico e la stampa al Teatro Moriconi. Il programma della giornata - a cura del Centro Valeria Moriconi - è promosso dalla Fondazione Pergolesi Spontini, dagli Assessorati alla Cultura del Comune di Jesi e della Provincia di Ancona, dalle Consigliere di Parità della Provincia di Ancona, con il sostegno della Fita Gat Marche e della Igienstudio. L’ingresso è gratuito sia per l’inaugurazione e l’incontro al Teatro Moriconi sia per lo spettacolo, ma si rende necessaria l’assegnazione del posto al Teatro Pergolesi presso la biglietteria, presentando il coupon ritagliato dal Resto del Carlino. Per informazioni: biglietteria del Teatro Pergolesi (tel. 0731 206888) dal martedì al sabato ore 9.30-12.30 / 17.00-19.30. Lucia Corti Ajmone Marsan al Memorial Galante Garrone L’esperienza della Resistenza L a signora Corti, amica di famiglia del magistrato Galante Garrone ha preso parte agli eventi organizzati a Jesi dal centro studi Piero Calamandrei e, nella serata teatrale, ha preso la parola suscitando un momento di sincera commozione e guadagnandosi un caloroso applauso da parte del folto pubblico. Pubblichiamo il breve commento della signora Corti dopo la partecipazione agli appuntamenti jesini. 22-24 maggio Da Roma a Jesi in treno: ben presto il paesaggio delle Marche, con la dolcezza e l’armonia profonda delle sue valli, ti conquista, e allora non ti stupisce l’accoglienza così gentile e l’ordine perfetto di quei tre giorni di convegno, densi di bellezza, di storia, di arte, di musica, di canti, e di amicizia subito. Oggi, ancora, 23 maggio a Jesi Memorial Sandro Galante Garrone: i valori e le battaglie civili di un uomo del ‘900; molto stile, poca retorica, raro di questi tempi in cui la cosa più importante sembra essere la spettacolarizzazione di tutto. Io ero cresciuta a Torino, conoscevo Sandro, la sua famiglia, la carissima Maria Teresa e poi la preziosa Giovanna. Sandro Galante Garrone magistrato, immerso nello studio, nel lavoro, nel rapporto valido con i giovani, allegro, spiritoso, emanava fiducia seria, chiedeva impegno totale. Lo volli testimone al mio ma- trimonio con Veniero (sottotenente alpino, partiva di lì a giorni per la tragica guerra di Mussolini in Russia .. tornerà dopo quattro anni). La Resistenza, l’esperienza del carcere e confino, dei pericoli della cospirazione e delle perdite dolorose cementò la speranza, creando la collaborazione e la fraternità che durano tuttora – per sempre – a distanza, tanta e tale, da quei tempi, si può dire oggi per chi non ha capito o non vuole capire cosa sono stati per l’Italia e gli italiani l’antifascismo e la Resistenza. Lucia Corti Lucia Corti, con la figlia Valentina. La Corti ha 90 anni ed ha eseguito su ordine di Alessandro Galante Garrone azioni partigiane a Milano e Torino durante la Resistenza, guadagnandosi la bellezza di 5 mesi di carcere duro. Arte – Nuove Sviste Roberta Conti Sabato 13 giugno alle 18.30 l’iniziativa Nuove Sviste: Nove percorsi d’arte contemporanea rivela l’ultima delle sue sorprese con cui, in questi nove mesi, ha regalato stupore, divertimento ed emozioni nella spettacolare Chiesa di San Bernardo: la personale di Roberta Conti. Roberta Conti è nata a Torino nel 1972. Vive e lavora ad Agugliano. Laureata al D.A.M.S di Bologna, ha acquisito la qualifica di Visual Designer presso l’Istituto CNIPA di Ancona e attualmente è docente di Arte e Immagine. Dagli anni ‘90 espone mostre personali tra Ancona e Bologna e partecipa a collettive in varie città italiane. Ha ricevuto premi e selezioni nelle più recenti edizioni di concorsi come il Premio Artemisia a Falconara M. e il Premio Arteingenua a Brescia. Nuove Sviste è un progetto, elaborato da Loretta Mozzoni e Simona Cardinali, curatrice della sezione di arte contemporanea della Pinacoteca Civica, in collaborazione con Francesco Maria Tiberi dell’Ufficio Cultura, che intende valorizzare e promuovere le ultime tendenze dell’arte contemporanea ed offrire alla creatività giovanile delle occasioni di visibilità. La mostra resterà aperta fino al 28 giugno e sarà possibile visitarla tutti i giorni dalle 17 alle 20 (lunedì chiuso). 14 giugno 2009 11 Nuovi itinerari nella IX° Edizione del Festival Pergolesi Spontini E’ Prigionieri e fughe stato suggerito da “Il prigionier superbo”, dramma per musica di Pergolesi ed evento ‘clou’ del prossimo Festival Pergolesi Spontini, il tema-guida delle manifestazioni che la rassegna, con titolo “Prigionieri e fughe”, distibuirà nell’arco di nove giorni, dal 5 al 13 settembre. Ad individuarlo è stato il M° Vincenzo De Vivo, consulente scientifico del Festival: con ottimo intuito, occorre riconoscere, perché la vastità e la portata dell’argomento permettono di spaziare ampiamente in tutta la storia della musica, dalle origini ai giorni nostri. Nella conferenza stampa a cui hanno preso parte Fabiano Belcecchi, sindaco e presidente della Fondazione, William Graziosi, amministratore delegato e Gianni Tangucci, direttore artistico, il M° De Vivo, illustrando il cartellone, ha fatto notare come quello degli ‘eroi in catene’ sia un momento topico della drammaturgia e uno dei temi che hanno maggiormente ispirato grandi compositori. Dalla prigionia consegue il riscatto e, per traslato, la ‘fuga’, a suo dire ‘la più bella e articolate delle architetture musicali’. Espandendo ulteriormente il concetto ha poi ricordato che si può essere in vario modo ‘prigionieri’: non solo in guerra e in amore, ma vincolati o condizionati anche da convenzioni, pregiudizi, plagi, calunnie o gelosie. Il tema è dunque universale e valido per qualsiasi tempo. In musica c’è da attingere a piene mani. Dal sindaco Belcecchi e da William Graziosi sono state segnalate difficoltà finanziarie che hanno costretto ad una navigazione a stima i ‘traghettatori’ del Festival. Tuttavia, nonostante qualche taglio al programma, la sostanza e la qualità sono rimaste intatte. Potenziato anzi risulta il progetto che presenta non poche novità, ad iniziare dallo spettacolo che inaugurerà la rassegna. Sabato 5 settembre (ore 21), in un luogo magico come le Grotte di Frasassi, dal Coro Costanzo Porta, diretto da Antonio Greco, sarà presentato “Il salice nella caverna”. Il canto del popolo ebraico, le lamentazioni di Geremia, le musiche di Palestrina echeggeranno nella suggestiva ‘grotta dell’Abisso’. Anche il secondo appuntamento, domenica 6 settembre (ore 21), è fissato in un luogo molto speciale: la casa di Spontini a Maiolati, dove il Coro Costanzo Porta presenterà, su musiche di Monteverdi, D. Personè e A. Gabrieli, “Prigionie d’amore”. Il concerto sarà preceduto nel pomeriggio (ore 18) da un altro, “Alle voci del bronzo guerriero”, da ascoltare nella Chiesa di S. Stefano di Maiolati. Interpreti d’eccezione: soprano Valeria Esposito, tromba Fabrizio Fabrizi, organo Gianluca Libertucci. Musiche di J.S. Bach, G.F. Haendel, H. Purcell in programma. Due artisti jesini, Lucia Bendia, voce recitante, e Cristiano Berti per le installazioni video, saranno impegnati in due concerti a titolo “Preludi e fughe” che si terranno al Teatro ‘La Fortuna’ di Monte San Vito martedì 8 e mercoledì 9 settembre ( ore 21). La ‘prigionia dell’intellettuale’ verrà descritta dalla musica di D. Šostakovic e dalla poesia di U. Saba. Al pianoforte sarà Ilona Timchenko. Ancora all’“Arte della fuga” (è il titolo di un famoso trattato di Bach) sarà dedicato il concerto di giovedì 10 settembre (ore 21), accolto dal Teatro P. Ferrari di San Marcello. Non poteva che essere, appunto, J.S. Bach l’autore in programma, affidato all’esecuzione del violino concertatore Alberto Martini e dell’Accademia Barocca I Filarmonici. Sarà venerdì 11 e domenica 13 settembre (ore 21) che andrà in scena al Teatro Pergolesi “Il prigionier superbo”, già apparso a Jesi alcuni anni fa, ma questa volta proposto, in un nuovo allestimento, nella revisione critica di Claudio Toscani. Nomi di specialisti d’eccezione nel cast. La regia sarà di Henning Brockaus, che più volte con Pergolesi ha avuto a che fare. Di lui si ricorda in particolare, nel 2004, la regia de ‘La serva padrona’. La direzione dell’Accademia Barocca i Filarmonici è del M° Corrado Rovaris. Ancora con il M° C. Rovaris l’Accademia Barocca I Filarmonici sarà ascoltata in “Adagio e fuga” il 12 settembre (ore 21) al Teatro Comunale di Montecarotto. Il programma è dedicato a musiche di J.S. Bach, G.F. Haendel e W.A. Mozart. Il violoncellista Umberto Clerici e il pianista Ramin Baharani saranno nella Chiesa degli Aroli di Monsano domenica 13 settembre (ore 18) per interpretare “Musicisti in fuga”: J.S. Bach, L. van Beethoven e J. Brahms sono gli autori che il programma elenca. Sarà questo l’ultimo appuntamento del Festival, ma molte altre iniziative in occasione delle celebrazioni pergolesiane del 2010 sono state già segnalate a partire del prossimo gennaio. Se ne riparlerà fra breve: per ora è preferibile lasciare un po’ di suspence. Augusta Franco Cardinali Nella foto Vincenzoni da sinistra il sindaco Fabiano Belcecchi, Vincenzo De Vivo, William Graziosi, Gianni Tangucci Gli studenti di Fabriano premiati alla Carifac Idee di banca vicina ai giovani O ltre 120 studenti fabrianesi e i loro insegnanti hanno riempito, il 26 maggio, la sala assemblea della Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana per la premiazione dei ragazzi vincitori del concorso “Risparmio e Futuro”. Il concorso indetto dalla Carifac e rivolto agli Istituti scolastici superiori di Fabriano “per dialogare con i giovani, rafforzando un proficuo scambio di riflessioni con le nuove generazioni”. Gli elaborati, grafici e letterari, erano infatti volti a far esprimere agli studenti il loro rapporto con il risparmio e le aspettative verso la loro ‘banca ideale’. “Siamo felici del successo di questa iniziativa che vi vede tanto presenti e partecipi - hanno spiegato ai ragazzi il presidente dell’istituto di credito Domenico Giraldi e il direttore generale Paolo Mariani -. Nel suo storico ruolo di propulsore del sistema socio economico locale la Carifac vuole essere sempre di più un punto di riferimento anche per i giovani, che rappresentano l’avvenire della nostra terra. Per questo abbiamo voluto inaugurare anche questo concorso volto ad ascoltare le vostre esigenze, le vostre riflessioni, i vostri sogni”. Questi i 16 studenti fabrianesi premiati alla Carifac (cui è andato un pc portatile di ultima generazione): Giorgia Riccioni, Claudia Lorenzotti, Luigi Vennarucci, Muamet Zekiri (Istituto Professionale “Miliani-Vivarelli”), Luca Tabocchini (ITIS “Aristide Merloni”), Alessia Cavalieri, Giulia Ferretti, Melissa Tassi, Diletta Tiberini (Liceo Classico “Francesco Stelluti”), Hajar Charkoui, Giada Farinelli, Francesca Carletti (ITCG “Morea”), Hasan Bajram, Veronica Pinna, Lorenzo Maurizi, Jessica Pilati (Istituto d’Arte). Un ottimo successo di partecipanti, quello della prima edizione del concorso Carifac “Risparmio e Futuro”, che rimarca una volta ancora l’appeal verso i più giovani della linea di prodotti E-Jo. 12 Jesi 14 giugno 2009 Moie: presentato il libro dell’istituto Carlo Urbani edito dall’Assemblea Legislativa Un viaggio tra colline e pianure L uoghi ricchi di storia, arte, bellezze naturali, figli illustri: un patrimonio naturale, artistico, umano e culturale che rappresenta le radici e la memoria di un territorio. Il volume Fra colline e pianure… alla scoperta dei territori di Castelplanio, Maiolati Spontini, Poggio S. Marcello, pubblicato dall’Assemblea Legislativa delle Marche e presentato alla biblioteca La Fornace di Moie il 29 maggio, raccoglie un lavoro di ricerca e documentazione svolto da diverse classi di scuola primaria e secondaria dell’Istituto Comprensivo “Carlo Urbani” di Moie-Castelplanio- Poggio San Marcello, guidati dai loro insegnanti. Il progetto è stato curato dai docenti coordinatori Stefania Lucidi, Mara Ballarini, Bruna Borsini, M. Paola Cardinali, Pacinella Cesaroni, Luigina Fabbracci e Carmela Gallo. Il dirigente scolastico Nicola Brunetti, nel corso della presentazione, ha messo in evidenza il valore della ricerca storica, che ha permesso agli alunni di “scoprire le tracce di una storia secolare, di percorrere antiche strade, spesso tra bellezze naturali incontaminate. Incuriositi e stimolati dalle informazioni ricavate, ne hanno potuto comprendere pienamente il valore”. Il presidente del consiglio regionale Raffaele Bucciarelli, nel suo saluto, ha parlato del valore della memoria: “chi dimentica il proprio passato non ha prospettive nel futuro; conoscere il territorio che ci ospita e l’ambiente in cui viviamo è determinante per una crescita equilibrata. E ci arricchisce comprendere come il lavoro umano abbia nei secoli trasfor- Istituto “Jesi Centro”: I bambini e la lirica mato le nostre colline, le valli e i monti”. L’opera è un viaggio lungo le alture e la valle dell’Esino, per conoscere le origini e lo sviluppo, nel corso dei secoli, dei centri collinari e delle frazioni di Macine, Borgo Loreto, Pozzetto, Piagge, Moie, Scisciano, Scorcelletti, ne fra Castelplanio e Rosora -, alla Via dei tesori – da Pantiere a Moie, frutto di un progetto di recupero e valorizzazione della ruralità fluviale-. Pagine suggestive sono dedicate alle persone che hanno tracciato un segno profondo in questo territorio: la storia e l’eredità umana e professionale di Carlo Urbani, dal racconto della mamma Maria Concetta Scaglione ai bambini della scuola primaria di Macine; la vita di Gaspare Spontini, musicista maiolatese, narrata in prima persona dagli alunni della scuola primaria di Moie. Ma il libro è anche testimonianza viva della storia quotidiana di tante persone che descrivono la vita sociale, il lavoro l 29 maggio scorso, al tee la festa, le trasformazioni dei centri atro “Pergolesi”, 130 alunabitati negli ultimi decenni: racconti ni dell’Istituto Comprensiche conducono il lettore dentro le vi- vo “Jesi-centro”, coordinati cende dei paesi, comunicando le gioie, dall’esperta teatrale esterle difficoltà, il cammino verso il futuro. na Cecilia Mancia, hanno Con i documenti di archivio, le antiche dato vita ad uno spettacofonti, i tesori d’arte e di architettura, le lo multimediale dal titolo: importanti abbazie benedettine fiorite “Ehi, Figaro!”, l’opera lirica nella zona intorno all’anno mille, viene del Barbiere di Siviglia di fotografato poi lo scorrere dei secoli, Rossini vissuta ed attualizconsegnato intatto, con tutta la sua ric- zata da bambini dai 10 ai chezza, alla collettività, testimonian- 14 anni. Uno straordinario za dei tanti avvenimenti della cultura impegno che ha coinvolto Montechiavo: luoghi di profondi cam- passata. Un’opera scritta “per restituire per un intero quadrimestre biamenti dai primi insediamenti umani alla comunità la conoscenza del patri- le quattro “quinte” della a oggi. Il testo, ricco di immagini e di- monio artistico-storico-ambientale, in scuola elementare “Conti” segni realizzati dagli alunni, ci conduce modo da mantenerlo sempre vivo” si e un laboratorio teatrale poi in tanti angoli “verdi”, incantevoli legge nell’introduzione. Un libro scritto della scuola media “Savoia”. cornici naturali della zona: dal parco dai bambini per conoscere il territorio, La Fondazione “Pergolesi del Trabocco- un tempo importante per recuperare i legami con la storia, Spontini” e l’amministravia di comunicazione tra Poggio San con la natura, e il senso di appartenen- zione comunale hanno perMarcello e Montecarotto - al sentiero za ad una comunità. so l’occasione di constatare del Granchio Nero - situato al confiTiziana Tobaldi come la scuola pubblica, mortificata da continui tagli e da una politica scolastica Fermo: un Concorso Violinistico Internazionale dedicato allo ‘Stradivari delle Marche’ improvvida e incompetente, sia capace di esprimere eccellenza, riuscendo ad avvicinare i ragazzi di oggi ad giunto alla XVI° concerto dei vincitori e la un linguaggio così distante Edizione Il Concorso cerimonia di premiazione dai loro orientamenti e guViolinistico Internazionale in programma, ha avuto sti musicali. Le poltrone “Andrea Postacchini” luogo il 31 maggio vuote riservate alle autorità che si svolge a Fermo nello splendido Teatro sono state immediatamennell’ultima settimana di dell’Aquila che ormai da te riempite da chi era rimamaggio. E’ intitolato ad anni ha instaurato con il sto senza biglietto. Pensiaun liutaio, definito dai Pergolesi un consolidato suoi contemporanei ‘Lo rapporto di collaborazione. Stradivari delle Marche’ o La manifestazione, anche ‘L’angelo del violino’, organizzata sotto l’egida che visse a Fermo tra il di assessorati provinciali 18° e il 19° secolo e che, e regionali e il patrocinio come il famoso liutaio di diversi ministeri, è esti politici, musica cremonese, portò nella sostenuta da sponsor punk e rivolte giovatomba il segreto della che, anch’essi in numero nili: nasce l’Oi! Era la fine fabbricazione dei suoi crescente, hanno offerto del 1977, quando la musica strumenti musicali: non numerosi premi in denaro, punk raggiungeva la sua solo violini, ma anche borse di studio, gioielli, (13 anni – Francia): II° pianoforte, in brani di alto massima popolarità, che si violoncelli, contrabbassi, concerti-premio, targhe classificati, ex aequo, virtuosismo. La seconda formava un nuovo genere chitarre, archetti. Il suono artistiche, diplomi. I Leonard Fu (12 anni – parte della serata ha visto musicale prima definito vellutato, profondo e giovani concorrenti, Germania) e Siyu Zhang impegnati lo statunitense nitido, l’inconfondibile come in passato, sono (16 anni – Cina) Jason Issokson e l’Orchestra street punk e poi Oi! Una canzone diviene subito colore rosso-bruno o stati ospitati a Fermo per Cat C – 1° classificato Internazionale d’Italia, simbolo del movimento:”If biondo-dorato delle alcuni giorni. Durante le Richard Polle (19 anni – diretta dal M° Antonio the Kids Are United”. La eleganti strutture prove hanno vissuto in Germania): II° classificato Cipriani, nel Concerto per cantano gli Sham69. Il rendono inimitabili questi un’atmosfera serena di arte Harret Langley (16 anni – violino e orchestra op. 27 di gruppo diviene punto di capolavori della liuteria: e di amicizia, cogliendo Australia) J. Sibelius. riferimento per gli skinhecaratteristiche che sono l’occasione, oltre che per Cat D – 1° premio non La ‘maratona musicale’, ad inglesi e le loro canzoni rimaste intatte a distanza esibirsi, per incontrarsi, assegnato. II° classificato: che si è protratta fino a sono inni per il nascendi oltre 150 anni. conoscersi, confrontarsi. Jason Issokson (24 anni – tarda ora, è stata condotta te genere musicale figlio Numeroso e sempre Anche questa finalità Stati Uniti): III° classificati, con stile, grazia e sicura del punk. In poco tempo crescente è stato il rientra nei propositi ex aequo, Can Gao (28 professionalità da Barbara numero dei partecipanti dell’Antiqua Marca anni – Cina) e Vladyslava Capponi, da anni ‘madrina’ la scena musicale vede la nascita di altre band come al concorso provenienti Firmana, associazione Luchenko (21 anni – della manifestazione. Cock Sparrer, Cockney da tutto il mondo: di promozione sociale, Ucraina). Un unico appunto. 123 i concorrenti, in che gestisce e organizza Numerosi altri premi sono Maggiore interesse da parte Rejects e Angelic Upstarts. E’ allora che il giornalista rappresentanza di 40 il concorso. Dopo stati assegnati per meriti dei media dovrebbe essere paesi esteri. A quelli una difficile selezione particolari. Vincitrice riservato a questo concorso, Gary Bushell, della rivista delle passate edizioni si effettuata da una molto assoluta è risultata unico per genere e struttura Sound, conia il termine Oi! Siamo nel 1980. sono aggiunti quest’anno qualificata giuria Raphaelle Moreau che ha organizzativa, per qualità Da un punto di vista musiMessico, Finlandia, Cuba internazionale che ha dedicato la sua vittoria artistica, per l’impegno cale, l’Oi! presenta alcune e Indonesia. Lo ha reso lavorato ininterrottamente a suo padre: con altri profuso nell’intendimento caratteristiche proprie rinoto il Direttore Artistico per sei giorni, sono stati riconoscimenti ha avuto in di promuovere le spetto al classico punk rock del concorso, il prof. individuati i vincitori dono un violino, costruito eccellenze culturali della britannico. Le basi ritmiDomenico Ciabò Cipriani delle quattro categorie. dal liutaio cremonese nostra regione e per le sue che spesso riprendono veri che molti anche a Jesi Sommariamente alcuni A. Tossani, e un archetto, implicite finalità sociali. cori da stadio. I testi voluconoscono e stimano. nomi: fabbricato dall’artigiano Fotoservizio Fra le sue diverse attività Cat. A – 1° classificato: fermano R. Rocchetti. Augusta Franco Cardinali tamente retorici e diretti, legati spesso all’oppressioè almeno da ricordare Annette Csikos (11 anni – Sorprendente, davvero Nella foto. Il Direttore ne, alla vita di strada, alla quella di docente di Storia Ungheria); II° classificato: inimmaginabile la Artistico del concorso politica schierata da endella Musica alla Libera Berfin Aksu (11 anni – bravura dei premiati ‘A. Postacchini’, prof. trambe le fazioni. Il credo Università per Adulti. Turchia) che si sono esibiti Domenico Ciabò Cipriani, dell’Oi! era che la musica La serata conclusiva Cat B – 1° classificata singolarmente, a volte con a destra, con il violinista dovesse essere accessibile del concorso, con il Raphaelle Moreau l’accompagnamento del statunitense Jason Issokson e senza pretese. Sebbene la I Premiazione e concerto dei vincitori al Teatro dell’Aquila E’ T P P mo che fare cultura non significhi solo richiamare a Jesi personalità di prestigio, ma investire, incoraggiare e accompagnare esperienze che vedono i ragazzi muovere i primi passi nel mondo della cultura, dell’arte e della bellezza in genere. Il teatro “Pergolesi”- la cui gratuità quest’anno ci è stata negata, pretendendo fino all’ultimo che la scuola pagasse il conto di 5000 euro - tanto quanto si chiede ad una compagnia teatrale di professionisti - non può essere concepito come un sacrario inviolabile o irraggiungibile, poiché è patrimonio di tutti. A chi amministra questa città, vorremmo dire che è stata sprecata un’occasione per ridurre la distanza ormai abissale tra un certo modo di concepire e fare politica e la cittadinanza. È vero, i bambini non votano. Non ancora. Non solo nostro è il compito di plasmare le loro persone e infondere il senso civico. Daniela Cappannini, M. Teresa Mancia e Roberta Mazzoni, Claudia Surace Foto Lancioni Oi! buona parte delle band Oi! della prima ondata fossero apolitiche o di sinistra, molte di loro vennero attratte dal movimento degli skinhead neonazisti. Questi skinhead razzisti facevano irruzione ai concerti di band Oi! cantando slogan fascisti, ed attaccando risse. Alcune band Oi! erano riluttanti a fare loro gli ideali fascisti, tra questi gli Sham 69. Nell’immaginario collettivo il movimento venne associato con l’estrema destra, soprattutto a causa dell’influenza mediatica. Il 3 luglio 1981, in un concerto a Southall un gruppo di giovani asiatici entrò sparando, credendo fosse un raduno neonazista. Dopo la sparatoria di Southall, ed altri avvenimenti di questo genere, la stampa ed i media in genere, catalogheranno il movimento Oi! come appartenente all’estrema destra, con la conseguenza che questo perse le sue radici originarie. A partire da questo periodo, iniziò un rapido declino della musica Oi!. Il genere continuerà ad attrarre consensi su scala notevolmente ridotta rispetto al passato e al di fuori della scena commerciale. Riccardo Manieri [email protected] Amministrative 13 14 giugno 2009 Elezioni amministrative in Vallesina: rinnovati nove consigli comunali Sabato e domenica, insieme alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo, i cittadini della Vallesina sono stati a votare per il rinnovo di nove consigli comunali. Gli elettori hanno riconfermato i sindaci di Castelbellino, Castelplanio, Maiolati Spontini, Monsano, Poggio San Marcello e San Marcello. Dopo cinque anni, sono tornati primi cittadini Sandro Barcaglioni a San Paolo di Jesi, Pietro Rotoloni a San Marcello e Olivio Togni a Monteroberto. Il centro sinistra mantiene saldamente i comuni di Castelbellino, Castelplanio, Maiolati Spontini, Monsano, Montecarotto, San Marcello e San Paolo di Jesi. Castelbellino Castelplanio Maiolati Spontini Demetrio Papadopoulos della lista Uniti per Castelbellino è stato riconfermato sindaco con 1.780 voti e il 62,65%; Giovanni Caruso della lista Torre Civica ha ottenuto 1.061 voti e il 37,34% dei consensi. è stato riconfermato sindaco Luciano Pittori, della lista “Centro sinistra unito – il paese che vogliamo” con 1.166 voti e il 59,27%. Emanuela Merli, Aria Nuova per Castelplanio ha ottenuto 801 voti e il 40,72%. Riconferma per Giancarlo Carbini, lista Centrosinistra, con 2.265 voti e il 60,04%. Pierluigi Bertini, lista Insieme per i cittadini, 1.114 voti e il 29,53%, mentre Marco Gambini-Rossano, lista civica per Maiolati, ha avuto 393 voti e il 10,41%. Monsano Monte Roberto Montecarotto Gianluca Fioretti, centro sinistra per Monsano, è stato riconfermato sindaco del paese con 1.181 voti e il 59,25%; Michele Campanelli, lista Uniti per Monsano, ha ottenuto 812 voti e il 40,74%. Olivio Togni è stato eletto sindaco con la lista Al centro tutti voi, con 953 voti e il 54,11%. Settimio Coacci del Centro Sinistra per Monte Roberto, 808 voti e il 45,88%. Mirco Brega, della lista Democratici per Montecarotto, è sindaco con 732 voti e il 60,34%. Paola Soverchia, Alternativa Giovane Montecarotto ottiene 252 voti e 20,77%, Gloria Veschi, lista il Popolo della Libertà 144 voti e 11,87% e Maurizio Liberti, Rinascita di Montecarotto 85 voti e il 7%. Poggio San Marcello San Marcello San Paolo di Jesi Tiziano Consoli, lista Noi per Poggio, è stato riconfermato con 338 voti e il 63,17%. Giancarlo Cardinali della lista Un comune per tutti ha ottenuto 192 voti e il 35,88%, Renato Ioannacci, Lista del Grillo ha avuto 5 voti. Pietro Rotoloni, lista Centro Sinistra, è stato riconfermato sindaco, cinque anni dopo, con 667 voti e il 51,66%. Lorenzo Santoni, lista civica San Marcello, ottiene 624 voti e il 48,33%. Sandro Barcaglioni, Insieme per Continuare, è il sindaco con 331 voti e il 52,29%. Romolo Marchegiani, lista San Paolo Comune, 299 voti e il 47,23%, Primo Scarfoni, lista del Grillo ha avuto 3 voti. 14 Pagina Aperta 14 giugno 2009 Jesi – Il Palazzo e dintorni AGENDA Il santo del giorno Giovedì 11 giugno San Barnaba, venerdì 12 san Gaspare, sabato 13 sant’Antonio di Padova, domenica 14 sant’Eliseo, lunedì 15 san Vito, martedì 16 santi Quirico e Giuditta, mercoledì 17 san Raniero, giovedì 18 san Gregorio, venerdì 19 san Romualdo, sabato 20 san Gobano, domenica 21 san Luigi Gonzaga. Farmacie Farmacie di turno, la notte, a Jesi Giovedì 11 giugno Calcatelli, venerdì 12 Comunale 1, sabato 13 Cerni, domenica 14 Comunale 2, lunedì 15 Grammercato, martedì 16 Coppi, mercoledì 17 Moretti, giovedì 18 e venerdì 19 Coppi, sabato 20 Calcatelli, domenica 21 Coppi. Farmacie di turno, la notte, in Vallesina Giovedì 11 giugno Macine, venerdì 12 Moie (Lucarelli), sabato 13 Angeli, domenica 14 Poggio San Marcello, lunedì 15 Castelbellino, martedì 16 Pianello, mercoledì 17 Montecarotto, giovedì 18 Moie (Angelico), venerdì 19 Macine, sabato 20 Moie (Lucarelli), domenica 21 Angeli. Anagrafe Nati a Jesi, salvo diversa indicazione, dal 16 al 28 maggio Ludovica Martarelli, Agata Pinto, Elena Sofia Pierpaoli di Mergo, Maram Jarray di Santa Maria di Sala in provincia di Venezia, Rebecca Brizzi, Mattia Vigoni, Omar El Mouaddah, Cristian Bracaccini, Zoe Segat, Giovanni Buonaurio, Asia Scarpini, Aurora Fioretti di Morro d’Alba. Defunti a Jesi, dal 16 al 28 maggio, salvo diversa indicazione Agostino Silvestri (75 anni), Ivana Montalbini (72), Olinda Massei (95) di Cingoli, Giorgio Fileni (49), Mario Manoni (86) di Belvedere Ostrense, Orsolino Paolucci (81) di Filottrano, Alessandra Coltorti (85), Regina Brocchetto (82) di Milano, Giuseppe Cecchini (73), Amalia Gianangeli (90), Davidica Carotti (88) di Castelbellino, Federica Ciarloni (83), Ida Mancinelli (90), Enio Amadio (87) di Maiolati, Maria Luisa Bini (66), Giuseppa Bittoni (83) di Chiaravalle, Elda Marconi (94) di Montecarotto, Filippo Lancioni (86) di Filottrano, Giuseppina Bonavita (79) di Montecarotto, Assunta Prinicipi (74) di Filottrano, Maria Teresa Ulissi (51), Cesarina Cardelli (88) di Filottrano, Maria Cesanelli (82) di Filottrano, Spigolando Che senso ha? ncora uno sguardo alla città e a qualche A suo per lo meno sconcertante aspetto. Non ci fermiamo tuttavia ad osservare a lungo piazza Federico II, prima sconvolta dalle ruspe, poi lasciata in abbandono in attesa di chissà quale manna provvidenziale che debba piovere dal cielo. Nemmeno ci attarderemo a commentare il disagio che la situazione ha causato e continua a provocare: una cornice desolante per il corteo del Palio, con la folla alla meno peggio accalcata ai margini; una squallida visione per i turisti che con la bella stagione sono già incominciati a venire in città. Lasciamo anche da parte altre ‘incompiute’ visibili a Jesi. Spendiamo invece qualche parola in più per considerare un’impresa portata a termine; ma ‘con riserva’. Si tratta di via Cavour, chiusa al traffico per qualche tempo per permettere l’installazione di strutture sotterranee; successivamente asfaltata, ma già nella previsione di doverla di nuovo sconquassare fra un paio di anni per pavimentarla con il classico selciato. A chi di dovere sarebbe da chiedere: “Che (buon) senso ha un’operazione simile? Se si dovessero chiamare a casa propria dei muratori per effettuare ristrutturazioni o riparazioni, non sarebbe certo ragionevole raccomandare: ‘Fate alla sans façon. Tanto fra due anni di nuovo sfascio e riaggiusto tutto’ “. Per dire che sarebbe stato effettivamente più saggio completare in modo definitivo i lavori invece di creare in futuro nuovi disagi e di andare incontro a nuove spese. Perché poi, in tempo di vacche magre e ristrettezze economiche, non ci piacerebbe tornare a ripetere con Totò: “…E io pago!”. Per di più il doppio, questa volta. A.F.C. Avvio stupendo con punto interrogativo P er dirla con uno del all’epoca di Pergolesi, ci popolo: nessuna vir- sono riusciti perfettagola fuori posto. Alludo mente: nobili in Teatro e naturalmente al concerto “plebaglia” in piazza. con Abbado che ha inau- Io, in quest’occasione, gurato l’inizio delle mani- sono stato plebeo e nobifestazioni che intendono le perché, dopo essermi celebrare dignitosamente precipitato per il biglietil terzo centenario della to in piazza, l’assenza di nascita del nostro Pergo- un amico mi ha posto tra lesi. Nessuna virgola fuori i nobili. Però, se è vero posto e neppure…i punti che il cittadino di cui soe virgole e i punti fermi. pra usa qualche termine Dall’ultimo degli ascolta- sopra le righe, nella sotori, ai tanti vip, ai grandi stanza solleva un probleintenditori, alla gente del ma che merita riflessiomestiere, tutti all’uniso- ne. Anche un generoso no hanno espresso sod- sponsor , “un principe”, disfazione ed elogi. Elogi salva la sua dignità e la al direttore, ai soprani, sua generosità ancor più all’orchestra, al coro. Ap- se chiede un contributo, plausi generosi e meritati. piccolo o grande che sia, La stessa regia floreale è ma tale da permettere a stata curata con gusto in tutti di sentirsi cittadini teatro e in piazza. Né s’è di serie A pronti anche badato a spese grazie ad a spendere non poco pur uno sponsor generoso. di non essere discriminaTanto generoso che non ti in partenza. Ricchezza ha fatto pagare nemmeno e generosità vanno acun centesimo agli invitati colte anche con applauso “dentro e fuori”. purchè siano sempre tali Già: il benefattore però da rispettare il desiderio ha preteso stabilire chi di tutti di affacciarsi alla dentro e chi fuori. In fon- cultura, allo spettacolo, do poca cosa perché c’è alla partecipazione in gepoca differenza nel gu- nerale, magari con sacristare lo spettacolo quan- fico personale. La discrido si tratta di musica: minazione in partenza vale soprattutto l’ascolto, offende chiunque. A dinon tanto la scena. Veris- scriminarmi deve essere simo. E tuttavia un citta- la mia volontà, le mie cadino mi scrive (dopo aver pacità, il mio impegno, il sottolineato l’importanza mio modo di vivere. dell’avvenimento): “….il Il principio delle pari teatro Pergolesi è preclu- opportunità vale anche so al libero fruitore pub- per le manifestazioni blico essendo l’ingresso centenarie di Pergolesi. esclusivamente ad invi- L’assessore alla cultura to…Se un cittadino vuo- Valentina Conti condile comprare un biglietto vide perfettamente queanche a qualsiasi prezzo, sto punto di vista e ci fa non può…deve ottenere piacere. Non ci fa piacere un invito dal principe…”. quando invita Domenico Questo nostro interlo- Losurdo a parlarci de “Il cutore, veramente arrab- mondo dopo il crollo”, un biato, conclude che, in professore che non si acfondo, gli organizzatori, corge nemmeno dell’imse volevano ricreare le plosione del mondo socondizioni filologiche vietico. Per non dire altro. della fruizione musicale v.m. Radio Duomo In Blu Ogni giovedì alle ore 12,45 e in replica alle 19,20 andrà in onda, in versione radiofonica, su radio Duomo Senigallia in Blu (106,7 o 95,2 Mhz) una trasmissione curata da Vittorio Massaccesi in approfondimento alla sua rubrica su Voce della Vallesina “Il palazzo e dintorni”. L’ Jesi, ripristinato l’Eurostar Amministrazione comunale esprime vivo apprezzamento per il ripristino alla stazione di Jesi delle fermate dell’Eurostar fast la mattina per Roma e la sera dalla stessa capitale a partire dalla fine della prossima settimana. È questa la felice conclusione del confronto che il Comune, anche attraverso il documento votato dal Consiglio, ha avviato con la Regione Marche e l’assessore ai trasporti Pietro Marcolini che si intende ringraziare per l’attenzione posta su questa vicenda. Il ripristino della fermata dell’Eurostar per Roma, inserita all’interno del nuovo accordo di servizio tra la Regione e Trenitalia, restituisce un collegamento essenziale in un bacino, qual è quello di Jesi e della Vallesina, che per forte valenza produttiva, sociale ed economica ha pieno titolo nel vedersi assicurare servizi prioritari nel settore delle infrastrutture e della viabilità. Non a caso proprio al Comune di Jesi, per la sua capacità progettuale, lo stesso Ministero delle Infrastrutture ha assegnato il compito di verificare quali opere possono e meritano di essere cantierabili all’interno del corridoio Esino. Latte Fresco Alta Qualità 15 Sport Fioretto: la Vezzali conquista il 14° titolo italiano La leggenda continua E d ora le meritate ferie per la pluricampionessa olimpica Valentina Vezzali che lo scorso fine settimana a Tivoli ha vinto il suo quattordicesimo titolo assoluto italiano nella prova individuale, bissato anche da quello a squadre, in cui insieme alla Pigliapoco ed alla Di Francisca ha difeso i colori delle Fiamme Oro. Ottimo il quinto posto, primo tra i club non appartenenti alle forze armate, di “Jesi due”: formata da: Martina Pascucci, Violetta Piergiacomi, Susanna Napoli e Maria Paccagnani. Per la poliziotta jesina il cammino verso lo scudetto non è stato molto semplice. L’ha reso lei apparentemente normale con due rimonte al limite dell’umano. La prima, ai sedicesimi, da 11-13 a 15-13, la seconda in finale, da 8-13 a 15-14 hanno consentito a Valentina Vezzali di aggiudicarsi il quattordicesimo titolo assoluto individuale di fioretto, infrangendo un record che già deteneva. La regina del fioretto mondiale ha messo così la firma sull’albo d’oro del campionato del centenario della federscherma, sotto gli occhi del cittì azzurro Stefano Cerioni e del suo maestro Giulio Tomassini. Bottino che poteva essere più ricco per le fiorettiste jesine che si sono presentate in pedana in sette. Valentina Vezzali, Claudia Pigliapoco, Elisa Di Francisca, Martina Pascucci, Violetta Piergiacomi, Maria Paccagnani sono entrate nel tabellone dell’eliminazione diretta mentre Susanna Napoli ha interrotto la gara dopo il girone di qualificazione alla diretta. Lo scontro fratricida tra la Vezzali e la Piergiacomi, nazionale under 20, ha regalato numerose emozioni al numeroso pubblico. Avanti per 11-6 la Vezzali ha subito la rimonta della compagna di sala che si è trovata a condurre per 13-11. La reazione della tre volte campionessa olimpica è stata veemente tanto da non lasciare scampo alla giovane fiorettista osimana. Subito eliminate anche le altre due under 20, la Paccagnani, pronostico chiuso contro la Salvatori e la Pascucci che si è “divorata” il passaggio al turno successivo subendo la rimonta della Marrucci da 8-12 a 15-13 per l’avversaria, sia la Pigliapoco che la Di Francisca hanno marciato spedite verso i quarti di finale. Nel cammino verso la finale la Pigliapoco ha ceduto il passo alla Cipriani, compagna in azzurro ed avversaria di mille battaglie, senza riuscire mai ad imporre il proprio ritmo. Molto tattico l’assalto tra la Di Francisca e la Salvatori, altro match dagli alti contenuti agonistici, terminato dopo il minuto di spareggio con un punteggio bassissimo, 4-3 per la Salvatori. La Vezzali ha eliminato la Monaco trovando sulla sua strada la Grambassi che sotto per 7-0 si è ritirata per infortunio. Semi finale, contro la Teo, senza storia per la campionessa olimpica che in finale ha dovuto sudare non poco, mettere in pedana tutto il suo enorme bagaglio tattico e tecnico per avere la meglio sulla Errigo, rivelazione di quest’anno anche in coppa del mondo. L’assalto di finale è stato molto bello: Vezzali che ha subito un parziale di 5-0 dalla giovane avversaria, ha rincorso e quando tutto sembrava compromesso, 13-8 per la Errigo ha cambiato marcia infilando ben sette stoccate in nemmeno trenta secondi di gara, aggiudicandosi il titolo italiano numero quattordici. La leggenda della pluricampionessa jesina continua spedita verso Londra 2012. Gianluca Pascucci JUNIORES JESINA: ARRIVEDERCI AL PROSSIMO CAMPIONATO! Voglia di riscatto S i è chiusa l’avventura lo scontro diretto a proprio della Juniores Jesina di favore. L’ambiziosa vetrina mister Belardinelli al trofeo del “Brugiamolini”, se da un “Brugiamolini” (giunto alla lato ha mostrato la grande XXIII edizione), importante vena offensiva della Jesina torneo al quale prendono (20 gol fatti; bomber Catani parte i migliori under 20 sugli scudi), dall’altro è serdi ventuno squadre dilet- vita a mettere ancora una tantistiche marchigiane, volta in evidenza una retrosuddivise in quattro gironi. guardia poco consistente (8 La giovane truppa bianco- gol subiti). Rimane davvero rossa, al contrario di quel- tanta amarezza a Stefano le che erano le aspettative, Belardinelli (nella foto) e non è riuscita a guadagnare soci (che in coro avevano la prima posizione del rag- dichiarato: “Crediamo nella gruppamento B, valida per vittoria finale”) per una copl’accesso alle semifinali. I pa che sembrava essere, fino “baby leoncelli” erano riusci- a poco tempo fa, alla propria ti a conquistare dodici punti portata. Adesso si parlerà di dei quindici disponibili, ma pallone sotto l’ombrellone: il purtroppo la matematica li “timoniere” jesino che, salvo ha condannati, premiando clamorosi ripensamenti guiil Vallesina Calcio, avente gli derà il collettivo anche nelstessi punti della Jesina ma la prossima stagione, dovrà valutare quanto di buono è stato fatto durante l’anno e da lì ripartire con ancor più motivazioni, in modo tale da raggiungere risultati importanti che, a dire il vero, quest’anno si sono visti ben poco… Insomma, sarà una Juniores… con tanta voglia di riscatto! Daniele Bartocci Jesina Calcio Dopo la presentazione del direttore sportivo Augusto Bonacci e del nuovo allenatore Gianluca Fenucci, la Jesina Calcio muove i primi passi per la costruzione della squadra che affronterà il prossimo campionato di Eccellenza, confermando tre protagonisti della scorsa annata: Francesco Federici, Nicola Focante e Marco Strappini. Allo stesso tempo, la società ha anche riconfermato tutti i giovani fuoriquota della scorsa stagione. Nulla di deciso, invece, per quanto riguarda la conferma di Michele Alessandrini, che in questi giorni sta vagliando alcune offerte di club di Serie D. 14 giugno 2009 BASKET Maggioli sul piede di partenza Vanoncini nuovo coach della Fileni In casa Fileni Bpa ho voglia di metfinalmente qualcotermi in gioco in sa si muove. Dopo prima persona”. un iniziale silenzio, La Fileni di Vanonla dirigenza aurocini non potrà conrina ha cominciato tare sull’apporto di a gettare le basi per Michele Maggioli, costruire la squache in un’intervista dra che giocherà il ad un quotidiano prossimo campiolocale ha espresnato di Lega due. so il suo desiderio Il primo mattone di andarsene. “Ho è stata la scelta del bisogno di nuovi nuovo coach, che sarà Stefano Vanoncini, ne- stimoli – ha affermato il centro pesarese gli ultimi quattro anni vice allenatore a Mon- voglio misurarmi con la serie A”. La società tegranaro in serie A. Bergamasco, 45 anni, però, non ha gradito l’uscita del giocatore. Vanoncini (nella foto) ha firmato un contrat- “In questi giorni abbiamo avuto un importo biennale. “Jesi mi ha cercato e voluto, io ho tante consiglio di amministrazione nel quale accettato di slancio – ha detto il neo coach Maggioli è stato dichiarato incedibile – ha arancio-blu - Questa è conosciuta come una ammesso il presidente Carlo Barchiesi – Mi società modello che sa lavorare e program- auguro che ci ripensi e che torni sui suoi pasmare. Sento di avere una grande occasione e si. Del resto è legato all’Aurora da un contratgli stimoli giusti per affrontarla, perché dopo to che scade nel 2011”. cinque anni da vice, di cui quattro in serie A, Giuseppe Papadia VOLLEY La giocatrice: “A Jesi mi trovo bene” Ljuba Kilic torna alla Monte Schiavo I l primo nuovo acquisto della Monte Schiavo Banca Marche è in realtà un grande ritorno. La società jesina ha ufficializzato l’ingaggio della forte schiacciatrice russa Ljubov Kilic, che aveva vestito la maglia rossoblu tre anni fa, contribuendo a trascinare la squadra alla sua prima finale scudetto ed a una finale di Coppa Italia (entrambi perse con Bergamo). “La giocatrice ha espresso il desiderio di tornare a vestire la maglia della Monte Schiavo – spiega il general manager Gabriele Pieralisi – perché a Jesi si è trovata bene. Noi abbiamo fatto una proposta in rela- zione alla situazione attuale. Non pensavamo di raggiungere questo accordo, in linea con il nostro budget stagionale, diverso da quello di qualche anno fa”. Nata a Mosca il 4 dicembre ‘77, la Kilic (nella foto) nelle ultime due stagioni ha militato nella compagine russa dell’Odinstovo. “E’ un’atleta che consentirà di far crescere le giocatrici più giovani e quelle che hanno minore esperienza – afferma il giemme jesino - Grazie alla sua versatilità, ci consentirà di proporre vari moduli di gioco”. Nella Monte Schiavo, la Kilic giocherà come opposto, lo stesso ruolo che ricopre nella nazionale russa. “Volevo rientrare in Italia – spiega l’atleta – e ho pensato subito a Jesi. Qui io e la mia famiglia ci troviamo bene. Non sarà difficile entrare in squadra. Farò l’opposta, un ruolo che mi piace, la mia posizione preferita”. Giuseppe Papadia LA FINE DELLA SCUOLA E’ un filo che si rompe durante l’estate in vacanza spensierati… Ma lì, in fondo al cuore, c’è il gomitolo della scuola… E’ una girandola che vola fino a settembre con i caldi colori dell’estate con i ricordi. Il gomitolo rotolava ed il gattino fastidioso come il compagno che voleva solo giocare… L’amica del cuore l’amica bacchettona da ascoltare…. La maestra attenta per imparare… E quando ritorni cominci a riavvolgere il filo e gridi:Evviva la scuola! Riavvolgi il gomitolo mese su mese districhi il filo dei pasticci asciughi le lacrime dei capricci… Attento al filo conduttore del cuore! Lucrezia e gli alunni della IIIa A della Scuola Elementare Martiri della Libertà di Jesi