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I componenti ideali
I componenti ideali 1 I bipoli elettrici Sono sede di un unico fenomeno elettromagnetico. Nella realtà all’interno di un componente reale sono presenti diversi fenomeni fisici di cui uno preponderante. 2 Il resistore ideale Il resistore è un bipolo la cui relazione caratteristica è v=iR Dato un filo di rame percorso da corrente elettrica i, ai suoi capi esiste una differenza di potenziale v. Al variare della d.d.p. varia l’intensità della corrente. i v = iR legge di ohm Conv. Utilizzatori A v B R resistenza Esiste proporzionalità diretta tra V ed I. i Il resistore è lineare A R v B La resistenza indica l’attitudine a lasciar passare una corrente di maggiore o minore intensità, sotto l’azione di una tensione. v i= R 3 [V ] V [ R] = R= I [I ] Resistenza elettrica Unità di misura [Ω Ω] ohm Resistenza di un corpo che sottoposto alla tensione di un Volt è percorso dalla corrente di un ampere. I = GR 1 G= R conduttanza [I ] [G ] = [V ] Unità di misura [S] siemens Il valore di una resistenza dipende da •forma e dimensioni geometriche •materiale •temperatura 4 Resistività di un materiale la resistenza tra 2 facce opposte del cubo di volume unitario E’ una resistenza specifica Consente di calcolare la resistenza di un corpo note le sue dimensioni geometriche Per un conduttore filiforme di lunghezza l e sezione S: l R= ρ⋅ S [ ρ ] = [ R ⋅ S ⋅ l −1 ] = [ R ⋅ l 2 ⋅ l −1 ] = [ R ⋅ l ] Unità di misura [Ωm] Per i conduttori si usa il µΩ Ω cm Per gli isolanti il MΩ Ωm 1 g= ρ conducibilità 5 ρ e g indicano se un certo materiale si comporta o no come un buon conduttore MULTIPLO ρ (Ω × m) a 0° 0 100 1,63 × 10−8 1,72 × 10−8 2,44 × 10−8 2,83 × 10−8 tungsteno 6,52 × 10−8 silicio 2 300 mica 1014 argento MARRON 1 101 rame ROSSO 2 102 oro ARANCIO 3 103 alluminio GIALLO 4 104 VERDE 5 105 BLU 6 106 VIOLA 7 107 GRIGIO 8 108 9 - buoni conduttori BIANCO ORO conduttori ARGENTO semiconduttori NERO o null isolanti ρ varia con la temperatura θ. TOLL.ZA CIFRA NERO COLORE MATERIALE 10-1 ±5% 10-2 ±10% - ±20% 6 Caratteristiche i-v v v i i Lineare R = costante v=Ri Non Lineare (ex, diodi) v=f(i) 7 Il resistore è un bipolo passivo v(t) = R · i(t) p(t) = v · i = R · i2(t) w= ∫ t t p (τ ) ⋅ dτ = R ⋅ i 2 ⋅ dτ > 0 −∞ ∫ −∞ R · i2(t) > 0 sempre Energia assorbita Il resistore è un puro dissipatore di energia. Assorbe energia senza mai restituirla e l’energia ad esso trasferita non è più riutilizzabile ai terminali. 8 Il resistore è definito su base tensione e su base corrente i v A R A AR R E E A base corrente i E/R i base tensione 9 I generatori Generatore ideale di tensione v(t) i(t) e(t) Generatore ideale di corrente v(t) = e(t) i(t) a(t) v(t) i(t) = a(t) Conv. generatori Conv. generatori i v i v 10 Un generatore ideale di tensione fornisce qualunque corrente necessaria per mantenere il livello di tensione specificato ai suoi terminali. Un generatore ideale di corrente fornisce qualunque tensione necessaria per mantenere il livello specificato di corrente. Possono fornire in teoria una energia infinita Non è definibile un livello zero di energia Essi possono non solo erogare potenza ma anche assorbirne (la corrente di un generatore di tensione, non è nota finché non lo si collega al circuito). 11 La potenza erogata da un generatore non è necessariamente positiva generatore di TENSIONE e(t) generatore di CORRENTE a(t) ES: e(t) = E ≡ cost ; i(t) = A ≡ cost E A ∆ω = t ∫ p(t )⋅ dt = E ⋅ − A ⋅ (t − t ∆ω ' = t0 0 t ∫ p(t )⋅ dt = E ⋅ A ⋅ (t − t t0 0 ) Erogata dal generatore di tensione (Conv. Generatori) ) Erogata dal generatore di corrente La potenza assorbita dall'uno non è altro che quella generata dall'altro 12 Il generatore di tensione è definito su base corrente Il generatore di corrente è definito su base tensione i v v i i i e Assurdo fisico a Assurdo fisico 13 Corto circuito e circuito aperto Corto Circuito Circuito Aperto i(t) v(t) v(t) = 0 i qualunque Caso degenere del generatore di tensione o del resistore di resistenza nulla o conduttanza infinita i(t) v(t) i(t) = 0 v qualunque Caso degenere del generatore di corrente o del resistore di resistenza infinita o conduttanza nulla Si utilizzano per modellizzare gli interruttori aperto chiuso 14 ic+ondu ttor + e + d Il condensatore + + A+ ++ v iso + + + + la n - - te + - i - q = C⋅ v dq dv = C⋅ dt dt dq = i dt dv i =C⋅ dt Se si applica una tensione tra le armature, le cariche elettriche si separano e si forma un campo elettrico all'interno del dielettrico. L'armatura collegata al potenziale più alto si carica positivamente, negativamente l'altra. Le cariche positive e negative sono uguali ed il loro valore assoluto costituisce la carica q del condensatore. C capacità Unità di misura F (farad) 1F=1C/1V Esiste proporzionalità diretta tra v ed di/dt. Il condensatore è lineare A Per un condensatore a facce ε =ε0 ⋅εr C=ε⋅ piane e parallele d 15 εr MATERIALE neoprene 6,46 silicone 3,20 carta 3.5 mica 5,40 - 9,0 acqua distillata 78,20 aria 1 Esempio d=10-4 m C=1 F εr=3.5 (carta) Cd 1 ⋅10 − 4 6 2 A= = = 3 . 33 ⋅ 10 m ε 0ε r 8.85 ⋅10 −12 ⋅ 3.5 Quadrato di lato 1800 m Nella pratica C è compreso tra qualche pF e qualche mF. 16 t dv 1 i = C ⋅ ⇒ v(t ) = ∫ i(t )dτ dt C −∞ v dipende dalla i che è fluita fino a t Posto t0 t 1 1 V0 = v(t0 ) = ∫ i(t )dτ ⇒ v(t ) = ∫ i(t )dτ + V0 per t ≥ t0 C −∞ Ct 0 v dipende da v(t0) e da i tra t0 e t è un componente con memoria V0 tiene conto della carica Q0 che è accumulata nel condensatore al tempo t0 Q0 = Cv(t0) = CV0 Conoscere V0 equivale a conoscere l’intera storia della corrente del condensatore. 17 Il condensatore è un bipolo passivo. dv d 1 2 p(t ) = v(t )i (t ) = vC = Cv dt dt 2 v (t ) 1 dv 2 1 2 1 2 ω (t ) = ∫ p (τ ) ⋅ dτ = ∫ C dτ = Cv = Cv (t ) > 0 −∞ −∞ 2 dτ 2 2 v (−∞ ) t t per v ≠ 0 v(-∞)=0 Il differenziale dell’energia assorbita è un differenziale esatto l’energia è una funzione di stato la tensione è la variabile che descrive lo stato del condensatore 18 Il condensatore è un puro accumulatore, ovvero non dissipa energia ma può immagazzinarla L’energia assorbita tra ta e tb 1 ω ab = ∫ p(τ ) ⋅ dτ = C ⋅ [v 2 (tb ) − v 2 (t a )] >=< 0 t 2 tb a v Se v(tb ) = v(t a ) ⇒ ω ab = 0 anche se ω ac ≠ 0 t a < t c < t 2 ta tc t tb Fra tc e tb è stata restituita tutta l’energia assorbita tra ta e tc Il condensatore ha operato trasformazioni energetiche senza dissipazione. 19 In corrente continua il capacitore si comporta come un circuito aperto v = costante i = 0 i(t) i(t) v(t) i(t)=0 v(t) E’ definito su entrambe le basi dv i = C⋅ dt t v(t ) = 1 i(t )dτ ∫ C −∞ 20 21 Proprietà La tensione ai morsetti di un condensatore è una funzione continua (in senso matematico) ( ) = v (t ) vC t − 0 C v(t) + 0 i(t) per ogni t0 +∞ t t −∞ Il condensatore si oppone a variazioni brusche della tensione 22 Caso in cui la continuità sembra violata t=0 ( ) vC 0 − = 0 v(t) 12 V R 12 V La chiusura dell’interruttore impone vC (0 ) = 12 V + La tensione sul condensatore sembra passare istantaneamente da 0 a 12 V. Ciò è dovuto al fatto che il circuito è un modello semplificato t=0 v(t) Modello più realistico con la resistenza dei fili e dell’interruttore chiuso. Si vedrà come la tensione sul condensatore passi gradualmente da 0 a 12 V 23 i L’induttore i L'induttore immagazzina energia nel suo campo magnetico. Qualunque filo percorso da corrente i possiede proprietà induttive. Può avere al suo interno un nucleo in materiale ferromagnetico o essere avvolto in aria. Quest'ultima configurazione non gli consente valori di induttanza alti quanto quella con nucleo. L L induttanza dφ di Unità di misura H (henri) φ = L⋅i v = v = L⋅ dt dt 1H=1V·s/1A Esiste proporzionalità diretta tra i ed dv/dt. L’induttore è lineare 24 l N2A L=µ⋅ l per un induttore toroidale N spire A bobina composta da 40 spire di filo di rame smaltato del diametro di 1,2 mm su toroide Ø 32 mm di induttanza 110µH. 25 t v dipende dalla i che è fluita fino a t 1 di v = L ⋅ ⇒ i(t ) = ∫ v(t )dτ dt L −∞ Posto t0 I 0 = i(t0 ) = t 1 1 v ( t ) d τ ⇒ i ( t ) = v(t )dτ + I 0 per t ≥ t0 ∫ ∫ C −∞ Lt 0 i dipende da i(t0) e da v tra t0 e t è un componente con memoria I0 tiene conto del flusso φ0 concatenato con l’induttore al tempo t0 φ0 = Li(t0) = LI0 Conoscere I0 equivale a conoscere l’intera storia della tensione dell’induttore. 26 L’induttore è un bipolo passivo p(t ) = v(t )i (t ) = L di d 1 v = Li 2 dt dt 2 1 di 2 1 ω = ∫ p(τ ) ⋅ dτ = ∫ L dτ = Li 2 > 0 −∞ −∞ 2 dτ 2 t t per i ≠ 0 i(-∞)=0 Il differenziale dell’energia assorbita è un differenziale esatto l’energia è una funzione di stato la corrente è la variabile che descrive lo stato dell’induttore 27 L’induttore è un puro accumulatore, ovvero non dissipa energia ma può immagazzinarla L’energia assorbita tra ta e tb 1 ω ab = ∫ p(τ ) ⋅ dτ = C ⋅ [i 2 (t b ) − i 2 (t a )] >=< 0 t 2 tb a i Se i(t b ) = i(t a ) ⇒ ω ab = 0 anche se ω ac ≠ 0 t a < t c < t 2 ta tc t tb Fra tc e tb è stata restituita tutta l’energia assorbita tra ta e tc L’induttore ha operato trasformazioni energetiche senza dissipazione. 28 In corrente continua l’induttore si comporta come un corto circuito i = costante v = 0 i(t) i(t) v(t) v(t)=0 v(t) E’ definito su entrambe le basi di v = L⋅ dt t 1 i(t ) = ∫ v(t )dτ L −∞ 29 Proprietà La corrente nell’induttore è una funzione continua (in senso matematico) ( ) = i (t ) iL t − 0 L i(t) + 0 v(t) per ogni t0 +∞ t t −∞ L’induttore si oppone a variazioni brusche della corrente 30 Caso in cui la continuità sembra violata t=0 ( ) iL 0 − ≠ 0 R L’ apertura dell’interruttore impone i(t) 12 V L ( ) iL 0 + = 0 La corrente sembra discontinua. Ciò è dovuto al fatto che non sempre un interruttore aperto è un circuito aperto. Per un breve intervallo dopo l’apertura si verifica una scarica elettrica. La tensione ai capi dell’induttore provoca un’accelerazione degli ioni nell’aria che separa i contatti. Le collisioni con le molecole d’aria liberano altri ionicorrente scarica. p=1 atm Vscarica= 3kV/mm Perciò la corrente si annulla in un tempo molto breve rimanendo continua. 31 I componenti reali I componenti costruiti nella pratica hanno caratteristiche che approssimano quelle dei componenti ideali. Cause di non idealità: Limiti fisici per v e i (ragioni termiche limitano la corrente e ragioni di isolamento elettrico limitano la tensione) Effetti parassiti (i componenti reali contengono più di un fenomeno fondamentale) L R E C Ri I Ri 32 Combinazione serie e parallelo di condensatori v1(t) v2(t) v3(t) i(t) v(t) C1 C2 N 1 1 =∑ Cs k =1 Ck C3 N = 2 ⇒ Cs = v(t ) = v1 (t ) + v2 (t ) + v3 (t ) = t t C1C2 C1 + C2 t 1 1 1 ( ) i d v ( t ) i (τ )dτ = τ τ = v1 (t0 ) + ∫ i (τ )dτ +v2 (t0 ) + + + 3 0 ∫ ∫ C1 t0 C2 t0 C3 t 0 t 1 1 1 = v1 (t0 ) + v2 (t0 ) + v3 (t0 ) + + + ∫ i (τ )dτ = C C C3 t 0 2 1 t 1 = v(t0 ) + i (τ )dτ = ∫ C s t0 un unico condensatore di capacità Cs 1 1 1 1 con + + = ; v1 (t0 ) + v2 (t0 ) + v3 (t0 ) = v(t0 ) C1 C2 C3 C s 33 i(t) v(t) N i1(t) i2(t) i1(t) C1 C2 C3 C p = ∑ Ck k =1 i (t ) = i1 (t ) + i2 (t ) + i3 (t ) = dv(t ) dv(t ) dv(t ) dv(t ) dv(t ) + C2 + C3 = (C1 + C2 + C3 ) = Cp dt dt dt dt dt con C p = C1 + C2 + C3 un unico condensatore di capacità Cp = C1 34 Attenzione!!! t=0 t>0 ( ) v (0 ) = 0 2 C1 v1 (t ) = v2 (t ) v1 0 − = v0 ; q1 = C1v0 − C2 C1 C2 q1 = C1v; q2 = C2 v; Poiché la carica si conserva C1v0 = (C1 + C2 )v; C1v0 v= C1 + C2 La tensione sui condensatori è discontinua in t=0???? 35 Combinazione serie e parallelo di induttori v1(t) v2(t) v3(t) i(t) N L2 L1 v(t) L3 Ls = ∑ Lk k =1 N = 2 ⇒ Lp = i(t) v(t) i1(t) L1 i2(t) i1(t) L2 L3 L1 L2 L1 + L2 36 Multipoli 37 Multipoli 2 v2 i2 p(t ) = v1 ⋅ i1 + v2 ⋅ i2 + v3 ⋅ i3 i3 i1 1 3 v1 v3 0 n -1 n-2 0 Se ω (t ) ≥ 0 ∀ t n - polo i1 i = in−1 v1 v = vn−1 p = v1i1 + + vn −1in −1 = vT ⋅ i ω (t ) = ∫−∞ vT ⋅ i ⋅ dτ t il multipolo si dice PASSIVO Equazione Costituitiva: [A]⋅ v + [B]⋅ i + C = 0 38 (resistivi,lineari, tempo invarianti) Multiporta Un multiporta è un particolare multipolo con i morsetti organizzati in coppie, in modo tale che, per ogni coppia, la corrente entrante in un morsetto è uguale a quella uscente dal secondo morsetto della coppia. Ogni coppia è detta PORTA. vn v1 in n n' in i1 1 1' i1 i = in v1 [A]⋅ v + [B]⋅ i + C = 0 v = vn (resistivi, lineari, tempo invarianti) i1 La potenza assorbita (1’ come riferimento) p (t ) = v11'i1 + v21'i2 + v2'1' ( −i2 ) + v31'i3 + v3'1' (−i3 ) + .... + vn1'in + vn '1' (−in ) = = v1i1 + v2i2 + v3i3 + .... + vnin = v T ⋅ i ω (t ) = t ∫−∞ vT ⋅ i ⋅ dτ 39 Quando i morsetti di un multipolo sono a coppie chiuse su bipoli, i morsetti del multipolo sono organizzati in porte. Si dice che il multipolo è un multiporta non intrinseco in quanto il funzionamento da multiporta è garantito solo dalle particolari connessioni del multipolo con l’esterno. Un multiporta intrinseco è un multipolo che funziona sempre come multiporta, comunque siano connessi i suoi morsetti (ex uniportabipolo) 40 Trasformatore ideale i1 n i2 v1 1 A= 0 v2 − n 0 v1 = n ⋅ v2 1 i1 = − n ⋅ i2 0 B= 1 0 1 / n base di definizione mista: [ v1 ; i2] , [ v1 ; i1] [ v2 ; i1] o [v2 ; i2] C = 0 (inerte) v1 è trasparente alle potenze p(t ) = v1i1 + v2i2 = v1i1 + (− n ⋅ i1 ) = 0 n E' un componente PASSIVO non dissipativo •Non è dotato di stato •E’ un 2-porte (o doppio bipolo) intrinseco 41 Giratore i1 r v1 1 0 A= 0 1 i2 v2 base di definizione : [v1 ; i1] [ v2 ; i2] mista [v2 ; v1] tensione [i2 ; i1] corrente v1 = r ⋅ i2 v2 = −r ⋅ i1 0 − r B= r 0 C =0 (inerte) v1 p(t ) = v1i1 + v2i2 = v1i1 − ri1 = 0 è trasparente alle potenze r E' un componente PASSIVO non dissipativo •Non è dotato di stato •E’ un 2-porte (o doppio bipolo) intrinseco 42 Si utilizza per trasformare il capacitore in un induttore (microcircuiti). i1 v1 r i2 v2 C v1 = Cr 2 di dii =L i dt dt L = Cr 2 43 Generatori pilotati v1 v=β v1 Ex. triodo β : parametro di controllo adimensionale i1 v=R i1 i=g v1 Ex. FET g : parametro di controllo dimensionalmente è una conduttanza i1 i=α i1 ag R2 i1 R1 0,5 i1 Ex. dinamo R : parametro di controllo dimensionalmente è una resistenza v1 esempio: I generatori dipendenti o pilotati sono componenti essenziali nei circuiti amplificatori, in cui l'ampiezza dell'uscita è maggiore di quella dell'ingresso. Ex. transistor α : parametro di controllo adimensionale 44 A v1 i 1 i2 k·i1 v2 R i1 = A v2 = k ⋅ i1 v1 = 0 i = A 1 v2 = k ⋅ i1 = k ⋅ A v k⋅A i2 = − 2 = − R R La condizione di passività l'integrando è negativo p (t ) = v1i1 + v2i2 2 ( ) k A k A ⋅ ⋅ p(t ) = k ⋅ A ⋅ − =− R R t ∫t p(t ) ⋅ dt ≥ 0 0 non vale poiché COMPONENTE ATTIVO I generatori pilotati sono componenti attivi 45 Amplificatore operazionale L’Amplificatore Operazionale (Operational Amplifier - OP) è un elemento circuitale attivo progettato per eseguire le operazioni matematiche di addizione, sottrazione, moltiplicazione, divisione, derivazione e integrazione. E’ un circuito integrato costituito da una rete di resistenze, capacità, diodi e transistori incapsulati in unico contenitore di plastica o di metallo, che viene collegato normalmente al circuito mediante una zoccolatura a pressione. CONFIGURAZIONE DEI PIN BILANCIAMENTO ING. INVERTENTE ING. NON INVERT. 1 2 3 4 E- 8 7 6 5 SIMBOLO CIRCUITALE SCOLLEGATO E+ 2 USCITA ING. INVERTENTE BILANCIAMENTO ING. NON INVERT. ING. INVERTENTE ING. NON INVERT. 2 3 _ + 6 USCITA Terra delle alimentazioni E 3 7 E+ _ 6 + 4 -1 E USCITA 5 AZZERAMENTO OFFSET 46 Vcc vo saturazione positiva vd saturazione negativa -Vcc Caratteristica di trasferimento Valori tipici A aperto Ri Ro Vcc 105÷108 guadagno di tensione ad anello 106÷1013 Ω resistenza di ingresso 10÷100 Ω resistenza di uscita 5 ÷24 V ≅ E Nella zona lineare (-10µV<vd< 10µV) v0 = Avd v d = v 2 − v1 vo = A ⋅ vd = A ⋅ (v2 −v1 ) v1 vd v2 Ri A·vd Ro vo Circuito equivalente nella regione lineare Generatore di tensione controllato in tensione 47 Amplificatore operazionale ideale i1 = 0 v1 i2 = 0 _ vd v2 = v1 + vo i1 = 0 i2 = 0 A=∞ v0 = ∞ ⇒ R = =0 v i d A R = 0 o vd = v2 − v1 v2 = v1 v0 non dipende da vd Nella maggior parte delle applicazioni si considerano op ideali nella regione lineare di funzionamento 48 _ io Rete 2 porte vd + i1 = 0 vo i0 = ∀ i = 0 = v 0 d v0 = ∀ Base di definizione: [ v0 ; i0] mista NULLORE i∞ i0 v0 0 ∞ v∞ v 0 = 0 i0 = 0 v∞ = ∀ i∞ = ∀ uscita La condizione di passività ∫t p(t ) ⋅ dt ≥ 0 non vale poiché l'integrando può assumere qualunque segno t 0 COMPONENTE ATTIVO 49 Le alimentazioni vengono spesso omesse negli schemi circuitali, ma l’op deve sempre essere alimentato. E+ ING. INVERTENTE vd ING. NON INVERT. _ USCITA + io vo E- vd Tensione differenziale in Quadripolo LKC in=i0 Appare evidente che il collegamento di terra è essenziale nell’operazionale. Senza di esso sarebbe violata la LKC. A volte per semplicità tale collegamento potrebbe essere omesso ma è sempre presente. 50 i1 M v1 L1 i1 v1 Mutue induttanze i2 L2 v2 M L1 L2 i2 v2 Componente passivo non dissipativo di1 di2 v L M = ⋅ + ⋅ =0 1 12 1 dt dt v2 = M 21 ⋅ di1 + L2 ⋅ di2 = 0 dt dt L1 , L2 ≥ 0 di1 Infatti se i2 = 0, v1 = L1 . (idem per L2 ) dt In Regime stazionario V = 0 ⇒ 1 V2 = 0 I1 [H] V1=0 I2 V2=0 51 Dal punto di vista energetico, la mutua induttanza è analoga ad un induttore. i1 Φ N1 Φd1 i2 Φd 2 Φ1 = Φ + Φ d 1 Φ 2 = Φ + Φ d 2 Φ = G m (N1i1 + N 2i2 ) Φ d 1 = G d 1( N1i1 ) Φ = G (N i ) d2 2 2 d2 ⇒ N2 Φ Φd1 Φd2 Φ1 Φ2 Flusso Principale Flusso Disperso Primario Flusso Disperso Secondario Flusso Concatenato con una Spira Primaria Flusso Concatenato con una Spira Secondaria Φ c1 = N1Φ + N1Φ d 1 Φ c 2 = N 2 Φ + N 2 Φ d 2 Gm permeanza del circuito magnetico Gd1 permeanza costante (percorso in aria) Gd2 permeanza costante (percorso in aria) Φ c1 = N1G m ( N1i1 + N 2i2 ) + N1G d 1( N1i1 ) Φ c 2 = N 2G m ( N1i1 + N 2i2 ) + N 2G d 2 ( N 2i2 ) 52 L1 = N12 (G d 1+ G m ) 2 = L N 2 2 (G d 2 + G m ) M = N N G 1 2 m ⇒ Induttanza propria del circuito 1 Induttanza propria del circuito 2 Mutua induttanza Φ c1 = L1 ⋅ i1 + M ⋅ i2 Φ c 2 = L2 ⋅ i2 + M ⋅ i1 Se siamo in condizioni dinamiche: di1 di2 dΦ c1 dt = L1 ⋅ dt + M ⋅ dt dΦ di di c 2 = L2 ⋅ 2 + M ⋅ 1 dt dt dt ⇒ di1 di2 v L M = ⋅ + ⋅ 1 1 dt dt di di v2 = L2 ⋅ 2 + M ⋅ 1 dt dt Si possono definire le induttanze di dispersione dei due circuiti. Φ cd 1 = N1Φ d 1 = N12G d 1⋅ i1 = Ld 1 ⋅ i1 2 N N Φ = Φ = 2 d2 2 G d 2⋅ i2 = Ld 2 ⋅ i2 cd 2 Ld 1 = N12G d 1 ⇒ 2 L = N 2 G d 53 2 d2 ± M? Φd1 Φd2 Se avvolgiamo le dita della mano destra intorno alla bobina nel verso della corrente, il flusso generato dalla corrente ha il verso indicato dal pollice. Φ12+ Φ21= Φ I flussi prodotti dalle due correnti sono concordi: una corrente i2 crescente produce un termine positivo nella tensione v1 (+M). Dipende da come il filo è stato fisicamente avvolto nella due bobine. Per non mostrare i dettagli costruttivi nella schema circuitale si ricorre alla convenzione dei puntini. 54 Convenzione dei punti Nel calcolo della tensione su un induttore, la caduta di tensione provocata dalla corrente che scorre nell’altro è concorde (+M) con quello provocato dalla corrente propria, se le due correnti si trovano nella stessa posizione rispetto ai suddetti punti (entrambe entranti o uscenti) i1 v1 M L1 L2 a) +M i1 i2 v2 v1 M L1 L2 b) +M i1 i2 v2 v1 M i1 i2 L1 L2 c) +M < v2 v1 M i2 L1 L2 v2 d) -M LE MUTUE A 3 E 4 TERMINALI HANNO LE STESSE EQUAZIONI 55 M ≤ L1L2 Dim: Hp: componente PASSIVO NON DISSIPATIVO M 12 ≠ M 21 ⇒ M 21 = M 12 + g p(t ) = v1i1 + v2i2 = d 1 2 1 2 di1 L i + L i + M i i + g ⋅ i 11 2 2 12 1 2 2 dt 2 2 dt Per la condizione di non dissipatività': ∆ω1 + ∆ω 2 = 0 ⇒ ∫ p(t ) ⋅ dt = 0 ∆w1 e ∆w2 devono dipendere solo dagli estremi → p(t) deve essere un differenziale esatto →g = 0 → M12 = M21 = M i2 A l1 B l2 i1 56 Infatti ∫ g ⋅ i2 di1 = 0 Lungo le l1 e l2 AREA A TRATTEGGIO SEMPLICE ∫ g ⋅ i2 di1 assume valori differenti. Per la condizione di passività ω= 1 [i1 2 ∫ t −∞ p(t )dt ≥ 0 L1 i2 ] M ∀t 1 2 1 2 ⇒ L1i1 + Mi1i2 + L2i2 ≥ 0 ∀t ⇒ 2 2 M i1 ≥0 L2 i2 FORMA QUADRATICA SEMIDEFINITA POSITIVA → MINORI ≥ 0 → L1 ≥ 0 L2 ≥ 0 L1 L2 -M2 ≥ 0 57 k= M L1L2 COEFFICIENTE DI ACCOPPIAMENTO ( 0 ≤ k ≤ 1) Se k = o (disaccoppiamento) Se k = 1 (accoppiamento stretto – avvolgimenti quanto più possibile vicini): M = L1L2 di1 di2 = + v L L L 1 1 2 1 dt dt v2 = L1L2 di1 + L2 di2 dt dt di1 di2 v L L L = + 1 1 2 1 dt dt ⇒ L di di 1 v2 = L1 1 + L1L2 2 dt dt L2 ⇒ v1 = L1 ⋅ v2 = n ⋅ v2 L2 Non è possibile imporre arbitrariamente v1 e v2 la mutua induttanza non è definita su base tensione in caso di accoppiamento stretto 58 Basso accoppiamento Accoppiamento stretto Trasformatore di potenza Trasformatori audio 59