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Esercizi Capitolo 4 Atiyah
1 Esercizio 4.2 dell’Atiyah-Mc-Donald Sia A un anello e sia I un ideale di A. Supponiamo I = decomponibile, allora non ha componenti immerse. √ I. Se I è Dimostrazione. ∩ Supponiamo che I = ni=1 Qi sia una decomposizione primaria minimale di √ I, con n ∈ N. Inoltre sia Pi = Qi , per ogni i ∈ {1, ..., n}. Supponiamo che Pn1 , ..., Pnm siano tutti i primi isolati appartenenti ad I, con m ∈ N, m ≤ n. Siccome i primi isolati sono i primi minimali, allora I= √ v un n n m ∩ ∩ ∩ √ u∩ t I= Qi = Qi = Pi = Pnj . i=1 i=1 i=1 ∩n j=1 Quindi Qi = Pi , per ogni i ∈ {1, ..., n} e I = i=1 Pi è una decomposizione ∩ minimale di I. Inoltre I = m j=1 Pnj è un’altra decomposizione minimale di I. Per il Primo Teorema di Unicità, il numero di ideali primari che compaiono in una decomposizione è univocamente determinato e anche gli ideali primi isolati appartenenti all’ideale decomponibile sono univocamente determinati. Segue m = n e che tutti gli ideali primi appartenenti ad I sono isolati. 2 Esercizio 4.4 dell’Atiyah-Mc-Donald Dimostrare che nell’anello Z[t], l’ideale M = (2, t) è massimale e l’ideale Q = (4, t) è M -primario, ma non è una potenza di M . Dimostrazione. Osserviamo innanzitutto che Z[t]/M ∼ = Z/2Z è un campo, quindi M è un ideale massimale. Ogni elemeto di Q è un polinomio in t con il termine noto uguale ad un multiplo di 4 e ogni elemento di M è un polinomio in t con il termine noto pari. È evidente che Q ⊆ M . Il radicale di Q è formato da tutti i polinomi in t, una cui potenza sta in Q. Poiché il quadrato di √ ciascun elemento di M è un polinomio in Q, allora M ⊆ Q. Siccome M √ è massimale, segue M = Q. Nel quoziente Z[t]/Q ∼ = Z/4Z, ogni divisore dello zero è nilpotente. Quindi Q è M -primario. Ora osserviamo che l’ideale M 2 = (4, t2 , 2t) è la più piccola potenza di M , diversa da M stesso. Ovviamente M 2 ⊆ Q, ma l’inclusione è stretta perché t ∈ Q − M . Anche l’inclusione Q ⊆ M è stretta, perché 2 ∈ M − Q. Quindi M 2 $ Q $ M e Q non è una potenza di M . 3 Esercizio 4.5 dell’Atiyah-Mc-Donald Nell’anello polinomiale k[x, y, z], dove k è un campo, siano P1 = (x, y), P2 = (x, z) e M = (x, y, z). Dimostrare che P1 e P2 sono ideali primi e che ∩ ∩ M è un ideale massimale. Sia I = P1 P2 . Dimostare che I = P1 P2 M 2 è una decomposizione primaria ridotta di I. Quali componenti sono isolate e quali immerse? Dimostrazione. Osserviamo che k[x, y, z]/P1 ∼ = k[z] e k[x, y, z]/P1 ∼ = k[y]. Gli anelli k[y] e k[z] sono entrambi domini di integrità, quindi P1 e P2 sono ideali primi. Inoltre k[x, y, z]/M ∼ = k è un campo, quindi M è un ideale massimale. Os∩ ∩ serviamo che I = P1 P2 = (x2 , xy, xz, yz). Dimostriamo I = P1 P2 M 2 . ′′ ⊆′′ Ovviamente P1 P2 ⊆ Pi , per i ∈ {1, 2}. Inoltre P1 P2 ⊆ M 2 = (x2 , y 2 , z 2 , xy, xz, yz). ∩ ∩ Quindi I ⊆ P1 P2 M 2 . ′′ ⊇′′ ∩ ∩ Supponiamo f ∈ P1 P2 M 2 . In particolare f ∈ M 2 , quindi f = f1 x2 + f2 y 2 + f3 z 2 + f4 xy + f5 xz + f6 yz. Siccome f ∈ P1 , allora f3 = 0; e siccome f ∈ P2 , allora anche f2 = 0. Quindi f = f1 x2 + f4 xy + f5 xz + f6 yz ∈ I. ∩ ∩ Abbiamo dimostrato I = P1 P2 M 2 . Per la Proposizione 4.2 dell’Atiyah Mc-Donald (dimostrata a lezione), l’ideale M 2 è un ideale M -primario. ∩ ∩ Quindi I = P1 P2 M 2 è una decomposizione primaria. Siccome P1 e P2 √ √ sono ideali primi, allora Pi = Pi , per i ∈ {1, 2}. Inoltre M 2 = M . Gli ideali P1 , P2 ed M sono distinti a due a due, infatti z ∈ P1 −P2 , y ∈ M −P2 e z ∈ M −P1 . Quindi la prima condizione di minimalità della decomposizione è soddisfatta. Inoltre P1 ∩ P2 " M 2 , perché x ∈ (P1 ∩ P2 ) − M 2 ; 4 P1 P2 ∩ ∩ M 2 " P2 , perché y 2 ∈ (P1 M 2 " P1 , perché z 2 ∈ (P2 ∩ ∩ M 2 ) − P2 ; M 2 ) − P1 . Quindi anche la seconda condizione di minimalità della decomposizione è ∩ ∩ soddisfatta e possiamo concludere che I = P1 P2 M 2 è una decomposizione primaria minimale. Osserviamo che P1 $ M e P2 $ M , mentre P1 " P2 e P2 " P1 . Allora P1 e P2 sono componenti isolate e M 2 è una componente immersa. 5 Esercizio 4.7 dell’Atiyah-Mc-Donald Sia A un anello e sia I ⊆ A un ideale. Sia I[x] := {a0 + a1 x + ... + an xn |n ∈ N e ai ∈ I, per ogni 1 ≤ i ≤ n}. Dimostrare: 1) I[x] = I e ; 2) se P è un ideale primo di A, allora P [x] è un ideale primo di A[x]; 3) se Q è un ideale P -primario di A allora Q[x] è un ideale P [x]-primario di A[x]; ∩ 4) se I = ni=1 Qi è una decomposizione primaria minimale, allora I[x] = ∩n i=1 Qi [x] è una decomposizione primaria minimale; 5) se P è un ideale primo isolato appartenente a I, allora P [x] è un ideale primo isolato appartenente a I[x]. Dimostrazione. 1) Sia ι : A −→ A[x] l’immersione definita da ι(a) := a. Allora I e = < α|α ∈ I > è l’ideale di A[x] generato dagli elementi di I. Quindi I e = {a0 +a1 x+...+an xn |n ∈ N e ai ∈ I, per ogni 1 ≤ i ≤ n} = I[x]. 2) Sia f :A[x] −→ A/I[x] a0 + a1 x + ... + an xn 7→ a0 + a1 x + ... + an xn ; dove ai = ai (mod I), per I ∈ {1, ..., n}. Siccome kerf = I[x], segue A[x]/I[x] ∼ = A/I[x]. Se P è un ideale primo, allora A/P è un dominio e anche A/P [x] è un dominio. Quindi A[x]/P [x] ∼ = A/P [x] è a sua volta un dominio. Segue che P [x] è primo. 6 3) Vogliamo dimostrare che ogni divisore dello zero è nilpotente in A[x]/Q[x] ∼ = A/Q[x]. Sia f¯ ∈ A/Q[x] un divisore dello zero. Abbiamo f¯ := a¯1 x + ... + a¯n xn , dove n ∈ N e āi = ai + qi , con ai ∈ A, qi ∈ Q, per ogni 1 ≤ i ≤ n. Siccome stiamo supponendo che f¯ sia un divisore dello zero, allora f¯· ḡ = a¯1 · ḡ ·x+...+ a¯n · ḡ · xn = 0, per qualche ḡ ∈ A/Q[x], ḡ ̸= 0. Siano f e g due controimmagini in A[x], rispettivamente di f¯ e ḡ. Quindi f · g ∈ Q[x] e per ogni i ∈ {1, ..., n} esiste bi ∈ A tale che ai bi ∈ Q. Allora āi è nilpotente in A/Q, per ogni i. Per L’esercizio 1.2 (svolto in aula), segue che f¯ è nilpotente in A/Q[x]. Quindi Q[x] √ è un ideale primario. Dimostriamo che Q[x] = P [x]. ′′ ⊆′′ √ Sia f := a1 x + ... + am xm ∈ Q[x], m ∈ N. Allora esiste n ∈ N tale che f n ∈ Q[x], cioé f n = 0 in A/Q[x]; se e solo se āi ∈ A/Q, per ogni i ∈ {1, ..., n}; se e solo se āi è nilpotente, per ogni i (esercizio 1.2); se √ e solo se ani i ∈ Q, per qualche ni ∈ N. Allora ai ∈ Q = P , per ogni i ∈ {1, ..., n}, e quindi f ∈ P [x]. ′′ ⊇′′ Sia g = b0 + b1 x + ... + bk xk ∈ P [x], dove k ∈ N. Allora bj ∈ P , per ogni j ∈ {1, ..., k}. Per definizione di radicale, per ogni j, esiste s sj ∈ N tale che bj j ∈ Q. Quindi esiste l ∈ N tale che g l ∈ Q[x]. Segue √ g ∈ Q[x]. ∩ 4) Vogliamo dimostrare I[x] = ni=1 Qi [x]. ′′ ⊆′′ ∩ Sia f ∈ I[x], allora ai ∈ I = ni=1 Qi , per ogni i ∈ {1, ..., n}. In particolare ai ∈ Qi , per ogni i. Segue f ∈ Qi [x], per ogni i ∈ {1, ..., n} ∩ e quindi f ∈ ni=1 Qi [x]. ′′ ⊇′′ ∩ Sia g = b0 + b1 x + ... + bk xk ∈ ni=1 Qi [x], con k ∈ N. Supponiamo g ∈ / I[x]. Allora esiste j ∈ {1, ..., k} tale che bj ∈ / I = b0 + b1 x + ∩n k / Qi , per qualche i ∈ {1, ..., n} e quindi ... + bk x i=1 Qi . Segue bj ∈ ∩n g∈ / i=1 Qi [x]. 7 Ora osserviamo che se Pi ̸= Pj , con i, j ∈ {1, ..., n}, allora Pi [x] ̸= ∩ ∩ Pj [x]. Inoltre se j̸=i Qj * Qi , allora j̸=i Qj [x] * Qi [x]. Quindi ∩ I[x] = ni=1 Qi [x] è una decomposizione primaria minimale. 5) Sia P un ideale primo isolato appartenente ad I. Supponiamo che P sia un ideale primo di A[x] tale che P ⊆ P [x]. La contrazione P c è un ideale primo contenuto in P e quindi P c = P , per la minimalità di P . Allora P ce = P e = P [x]. D’altra parte vale sempre P ce ⊆ P e quindi P [x] = P ce ⊆ P ⊆ P [x]. Possiamo concludere P = P [x]. Allora P [x] è un primo isolato appartenente a I[x]. 8 Esercizio 4.9 dell’Atiyah-Mc-Donald Sia A un anello e sia S una parte moltiplicativa di A. Sia a ∈ A. Definiamo P (a) := {P ⊆ A|P ideale primo e (0 : a) ⊆ P } D(A) := {P ⊆ A|P ideale primo ed ∃a ∈ A tale che P è minimale in P (a)} Allora: 1) x ∈ A è un divisore dello zero se e solo se x ∈ P , per qualche P ∈ D(A); ∩ 2) D(S −1 A) = D(A) Spec(S −1 A), dove Spec(S −1 A) è identificato con la sua immagine in Spec(A); 3) se (0) è decomponibile, allora D(A) = {P |P è un ideale primo associato a (0)}. Dimostrazione: 1) ′′ ⇒′′ Sia x ∈ A un divisore dello zero. Allora esiste y ∈ A\{0} tale che xy = 0. In particolare x ∈ Ann(y), dove Ann(y) = (0 : (y)). Ogni ideale è contenuto in un ideale massimale, quindi esiste M ideale massimale di A tale che (0 : (y)) ⊆ M . In particolare M è un ideale primo. Allora esiste un ideale primo minimale Pe, tale che (0 : (y)) ⊆ Pe. ′′ ⇐′′ Sia x ̸= 0 tale che x ∈ P , con P ∈ D(A). Allora esiste a ∈ A, tale che (0 : (a)) ⊆ P e P minimale in P (a). Quindi x ∈ P implica x ∈ Pe, per ∩ ogni ideale primo Pe tale che (0 : (a)) ⊆ Pe. Allora x ∈ (0:(a))⊆P P , √ cioé x ∈ (0 : (a)). Per definizione di radicale di un ideale, segue xn · a = 0, per qualche n ∈ N. In particolare x · (xn−1 a) = 0 e quindi x è un divisore dello zero. 9 2) Innanzitutto dimostriamo che è possibile identificare Spec(S −1 A) = {P ⊆ S −1 A|P primo } con la sua immagine in Spec(A). Abbiamo dimostrato che ogni ideale in S −1 A è un ideale esteso e in particolare gli ideali primi sono tutti della forma S −1 P , con P ideale primo di A ∩ tale che P S = ∅. Quindi ∩ Spec(S −1 A) = {S −1 P |P ideale primo di A e P S = ∅} è in corrispondenza biunivoca con l’insieme ∩ Ω := {P |P ideale primo di A e P S = ∅} ⊆ Spec(A). Consideriamo l’applicazione ϕ : Spec(S −1 A) −→ Ω S −1 P 7→ P Possiamo identificare Spec(S −1 A) con Img(ϕ). Abbiamo già dimostrato che ϕ è biettiva (in particolare Img(ϕ) = Ω). Inoltre ϕ è un omeomorfismo. Dimostriamo che ϕ è continua e aperta. I chiusi della topologia di Zariski sono i sottinsiemi V (E) = {P ⊆ A|P ideale primo e (E) ⊆ P } di Spec(A), dove E è un sottinsieme di A e (E) è l’ideale generato da ∩ E. Supponiamo (E) S = ∅, allora ϕ−1 (V (E)) = {S −1 P |P ideale primo, P ∩ S = ∅ e (E) ⊆ P } = {S −1 P |S −1 (E) ⊆ S −1 P } = V (S −1 P ) ∩ ∩ è ancora un chiuso. Supponiamo (E) S ̸= ∅. Allora P S ̸= ∅, per ogni P tale che (E) ⊆ P . Segue ϕ−1 (V (E)) = S −1 A, che è un chiuso. Quindi ϕ è continua. Dimostriamo che ϕ è chiusa. Abbiamo che 10 ϕ(V (S −1 (E)) = {P ⊆ A primo |S −1 (E) ⊆ S −1 P } = {P ⊆ A primo |(E) ⊆ P } ∩ Se E S ̸= ∅, allora S −1 (E) = S −1 A e ϕ(V (E)) = Spec(A), che è un chiuso. Abbiamo ϕ(V (S −1 (E))) = {S −1 P |S −1 (E) ⊆ S −1 P } = {P ⊆ A primo |(E) ⊆ P e P ∩ = V (E) Imϕ, ∩ S = ∅} che è un chiuso in Im(ϕ) con la topologia indotta. Segue che ϕ è un omeomorfismo. Possiamo quindi identificare Spec(S −1 A) con Imϕ. Tramite questa identificazione, dimostriamo D(S −1 A) = D(A) ′′ ∩ Spec(S −1 A). ⊆′′ Sia P ∈ D(S −1 A). Allora P è un elemento minimale in P ( as ), per qualche as ∈ S −1 A. Sia P = S −∞ P, per qualche ideale primo P ⊆ A, ∩ tale che P S = ∅. Allora ( 0 a : 1 1 ) ( = Quindi ( (0 : a) = 0 a : 1 s 0 a : 1 1 ) ⊆ S −1 P. )c ⊆ P. Dimostriamo che P è minimale. Supponiamo che esista Pe ideale primo ∩ ∩ di A tale che (0 : a) ⊆ Pe ⊆ P . Se P S = ∅, allora Pe S = ∅ e ( 0 a : 1 1 ) ⊆ S −1 Pe ⊆ S −1 P. 11 Per la minimalità di S −1 P , segue S −1 Pe = S −1 P e quindi Pe = P . Allora P ∈ D(A). Inoltre P ∈ Imϕ, che abbiamo identificato con ∩ Spec(S −1 A), quindi P ∈ D(A) Spec(S −1 A). ′′ ⊇′′ ∩ Sia P ∈ D(A) Spec(S −1 A). Allora esiste a ∈ A, tale che P è min∩ imale in P (a). Inoltre P S = ∅ (perché P ∈ Spec(S −1 A)). Supponiamo ( ) 0 a : ⊆ S −1 Q ⊆ S −1 P, 1 1 per qualche ideale primo S −1 Q in S −1 A. Contraendo abbiamo (0 : a) ⊆ Q ⊆ P. Per la minimalità di P , allora Q = P e segue S −1 Q = S −1 P . Quindi S −1 P ∈ D(S −1 A). Possiamo identificare P con S −1 P ∩ tramite ϕ e ottenere D(A) Spec(S −1 A) ⊆ D(S −1 A). 3) ′′ ⊆′′ Sia P un ideale primo appartenente a (0). Allora P è un elemento minimale nell’insieme degli ideali primi che contengono (0) = (0 : 1). Quindi P ∈ D(A). ′′ ⊇′′ Sia P ∈ D(A). Allora P è minimale nell’insieme degli ideali primi di A che contengono (0 : a), per qualche a ∈ A. Poiché abbiamo dimostrato che il radicale di un ideale è l’intersezione di tutti gli ideali primi che √ lo contengono, in particolare P minimale implica P = (0 : a). Per il Primo Teorema di Unicità, segue che P appartiene a (0). 12 Esercizio 4.10 dell’Atiyah-Mc-Donald Sia P un ideale primo di A. Sia SP (0) il nucleo dell’omomorfismo canonico A −→ AP . Dimostrare: 1) SP (0) ⊆ P ; √ 2) SP (0) = P ⇔ P è un ideale primo minimale di A; 3) se P ′ ⊆ P allora SP (0) ⊆ SP′ (0); ∩ 4) p∈D(A) SP (0) = 0, dove D(A) è definito nell’esercizio 4.9. Dimostrazione 1) Sia a ∈ SP (0). Allora a1 = 0 in AP ed esiste s ∈ S = A − P tale che as = 0 ∈ P . Siccome P è un ideale primo e s ∈ / P , segue a ∈ P . Allora Sp (0) ⊆ P . 2) ′′ ⇒′′ √ Supponiamo SP (0) = P e che P non sia minimale. Allora esiste un ideale primo Q di A tale che Q P . Quindi S −1 Q S −1 P e sono ∩ ∩ entrambi ideali primi in AP , poiché P S = ∅ e quindi Q S = ∅. n Allora NAp P ed esiste a ∈ P tale che ( a1 ) ̸= 0 in AP , per ogni √ n ∈ N. Segue ( a1 ) ∈ / SP (0) e quindi P ̸= SP (0). ′′ ⇐′′ Supponiamo che P sia un ideale primo minimale in A. ′′ ⊆′′ : Per la corrispondenza biunivoca tra ideali primi di S −1 A e gli ideali primi di A che non intersecano S, abbiamo che se P è minimale, allora S −1 P è l’unico ideale primo in AP . In particolare S −1 P = NAP . n Sia a ∈ P , allora ( a1 ) = 0, per qualche n ∈ N. Segue an ∈ SP (0) e √ quindi P ⊆ SP (0). 13 √ √ ⊆′′ : D’altra parte se P è minimale, allora P = P . Sia a ∈ SP (0). √ n Per definizione di SP (0), esiste n ∈ N, tale che ( a1 ) = 0 ∈ P . Quindi an · s ∈ P , per qualche s ∈ / P . Poiché P è primo, segue n a ∈ P. ′′ 3) Sia P ′ ⊆ P , allora S − P ⊆ S − P ′ . Sia a ∈ SP (0), allora a · s = 0, per qualche s ∈ A − P ⊆ A − P ′ . In particolare a · s ∈ P ′ e s ∈ / P ′. Quindi a ∈ P ′ . Segue a ∈ SP ′ (0) e SP (0) ⊆ SP ′ (0). 4) ′′ ⊇′′ ovvio ′′ ⊆′′ Supponiamo x ̸= 0. Allora (0 : x) ̸= (1). Poiché ogni ideale proprio è contenuto in un ideale massimale, che in particolare è un ideale primo, esiste un ideale primo minimale P tale che (0 : x) ⊆ P . Se x ∈ SP (0), allora s · x = 0, per qualche s ∈ A − P ; in contraddizione con (0 : x) ⊆ P . Segue che se x ∈ SP (0), allora x = 0 e quindi ∩ P ∈D(A) SP (0) ⊆ (0). 14 Esercizio 4.11 dell’Atiyah-Mc-Donald Dimostrare: 1) Se P è un ideale primo minimale di A, allora SP (0) (vedere Esercizio 4.10) è il più piccolo ideale P -primario. ∩ 2) Sia Ie = P ∈Γ SP (0), dove Γ = {P |P ideale primo minimale di A}. Allora Ie ⊆ NA . 3) Sia (0) decomponibile. Allora Ie = 0 se e solo se ogni ideale primo di (0) è isolato. Dimostrazione. √ 1) Per l’esercizio 4.10, SP (0) = P , poiché P è minimale. Supponiamo xy ∈ SP (0) con x ∈ / SP (0). Allora esiste s ∈ / P tale che s · (xy) = 0. Siccome P è primo, quindi xy ∈ P . Siccome x ∈ / P , segue y ∈ P = √ n SP (0). Per definizione di SP (0), allora y ∈ SP (0), per qualche n ∈ N. Quindi SP (0) è P -primario. Dimostriamo che è il più piccolo ideale P -primario. Sia Q un ideale P -primario e sia x ∈ SP (0). Allora xs ∈ P , per qualche s ∈ / P . Supponiamo x ∈ / Q. Poiché Q è P n primario, allora s ∈ Q, in contraddizione con s ∈ / P . Segue x ∈ Q e quindi SP (0) ⊆ Q. 2) Se P è minimale, per l’eseercizio 4.10, allora SP (0) ⊆ P . Poiché ∩ NA = P, ∩ P primo in particolare NA = P ∈Γ P . Segue SP (0) ⊆ NA , per ogni P ideale primo minimale e quindi Ie ⊆ NA . 3) Supponiamo che (0) sia decomponibile. ′′ ⇒′′ Sia Ie = 0. Allora, per il punto 2), c’è un numero finito P1 , ..., Pn ∩ di ideali primi minimali in A. Allora (0) = Ie = ni=1 SP (0) è una decomposizione primaria di (0) e, per ogni i ∈ {1, ...n}, l’ideale SPi è Pi -primario con Pi -isolato (perché è minimale). 15 ′′ ⇐′′ ∩ Sia (0) = ni=1 Qi una decomposizione di (0) con Qi Pi -primario e Pi isolato, per ogni i ∈ {1, ..., n}. Allora SPi ⊆ Qi , perché in 1) abbiamo dimostrato che SPi è il più piccolo ideale Pi -primario. Quindi ∩ Ie = ni=1 SPi (0) ⊆ Qi = 0. 16 Esercizio 4.20 dell’Atiyah-Mc-Donald Siano A un anello, M una A-modulo ed N un sottomodulo di M . Il radicale di N in M è definito come: rM (N ) = {x ∈ A|xq M ⊆ N, per qualche q ∈ N}. √ √ Dimostrare che rM (N ) = (N : M ) = Ann(M/N ), e che quindi in particolare rM (N ) un ideale di A. Inoltre dimostrare le seguenti proprietà, dove N ′ è un sottomodulo di M (vedere anche l’esercizio 1.13 a pag. 9). 1) Siano N, N ′ due sottomoduli di M . Se N ⊆ N ′ , allora rM (N ) ⊆ rM (N ′ ); √ 2) rM (N ) = rM (N ); ∩ ∩ 3) rM (N N ′ ) = rM (N ) rM (N ′ ); 4) rM (N ) = A se e solo se N = M ; √ 5) rM (N + N ′ ) ⊇ rM (N ) + rM (N ′ ) e in generale non vale l’altra inclusione. Dimostrazione. Per definizione (N : M ) = {x ∈ A|xM ⊆ N }. Quindi √ (N : M ) = {x ∈ A|xq ∈ (N : M ), per qualche q ∈ N} = {x ∈ A|xq M ⊆ N, per qualche q ∈ N} = rM (N ). Dimostriamo che (N : M ) = Ann(M/N ). ′′ ⊆′′ Sia x ∈ (N : M ). Allora xM ⊆ N . Nel quoziente M/N abbiamo x̄M = 0̄ e quindi x̄ ∈ Ann(M/N ). ′′ ⊇′′ 17 D’altra parte sia x̄ ∈ Ann(M/N ). Allora x̄M = 0̄. Quindi xM ⊆ N , da cui x ∈ (M : N ). √ √ Quindi rM (N ) = (N : M ) = Ann(M/N ). In particolare rM (N ) è un ideale di A. 1) Sia x ∈ rM (N ) allora xq M ⊆ N ⊆ N ′ , per qualche q ∈ N. Quindi x ∈ N ′. √√ √ √ 2) rM (N ) = (N : M ) = (N : M ) = rM (N ). 3) ′′ 4) ′′ ⊆′′ ∩ ∩ Sia x ∈ rM (N N ′ ). Allora xq M ⊆ (N N ′ ), per qualche q ∈ N. ∩ In particolare xq M ⊆ N e xq M ⊆ N ′ . Quindi x ∈ rM (N ) rM (N ′ ). ′′ ⊇′′ ∩ Sia x ∈ rM (N ) rM (N ′ ). Allora esistono q, k ∈ N tali che xq M ⊆ N e xk M ⊆ N ′ . Sia l := max{q, k}. Allora xl M ⊆ N e xl M ⊆ N ′ . ∩ ∩ Segue xl M ⊆ (N N ′ ) e quindi x ∈ rM (N N ′ ). ⇒′′ Supponiamo rM (N ) = A. In particolare 1 ∈ rM (N ), quindi M ⊆ N . Poiché N è un sottomodulo di M , segue N = M . ′′ ⇐′′ Supponiamo N = M . Allora per ogni x ∈ A, si ha xM ⊆ N . Quindi x ∈ rM (N ). Segue A ⊆ rM (N ), da cui A = rM (N ). √ 5) Sia x ∈ rM (N ) + rM (N ′ ). Allora esiste q ∈ N tale che xq ∈ rM (N ) + rM (N ′ ). Quindi xq = y + z, con y ∈ rM (N ) e z ∈ rM (N ′ ). Esistono s, t ∈ N tali che y s M ⊆ N e z t M ⊆ N ′ . Allora x q(s+t) M = (y + z) s+t M= ) s+t ( ∑ s+t i=0 Segue x ∈ rM (N + N ′ ). i y s+t−i z i ⊆ N + N ′ . 18 Vediamo con un controesempio che in generale non vale l’altra inclusione. Siano {( ) } a b M = M2 (Z) = |a, b, c, d ∈ Z ; c d {( ) } 2k 0 N= |h, k ∈ Z ; 0 2h {( ) } 0 2k ′ ′ ′ ′ N = |h , k ∈ Z . 2h′ 0 Allora } ) 2k 2k ′ ′ ′ |h, k, h , k ∈ Z . N +N = 2h′ 2h √ √ Osserviamo che (N : M ) = (N ′ : M ) = (0) e quindi √√ √ (N : M ) + (N ′ : M ) = (0). {( ′ Invece √ (N + N ′ : M ) = 2Z. Quindi √√ √ √ ′ (N + N : M ) * (N : M ) + (N ′ : M ). Domanda: perché non si possono generalizzare le proprietà (i) e (vi) dell’esercizio 1.13 a pag.9?