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Coop, fronte sindacale spaccato
Data: sab 2 agosto 2014 Testata: CORRIERE DEL TRENTINO Pag: 1 - 11 Integrativo Cgil e Uil volevano il referendum, Fisascat non ha accettato. Coinvolti 2000 dipendenti Coop, fronte sindacale spaccato Contratto delle «Famiglie», la Cisl pronta a firmare da sola TRENTO — Forte spaccatura sindacale sulla firma del contratto integrativo delle Famiglie cooperative. L’altro ieri scadeva l’ultimatum di Federcoop per trovare un accordo fra Fisascat Cisl da una parte e Uiltucs con Filcams Cgil dall’altra. I sindacati dovevano trovare un’intesa per avviare assemblee unitarie e un referendum di approvazione del testo. La Cisl ha deciso di «non aderire alla proposta di referendum», ora si prospetta la firma separata oppure, nella peggiore delle ipotesi, la disdetta contrattuale di Federcoop. Cosa succederà nelle prossime ore? Cgil e Uil hanno chiesto un incontro a Federcoop, inoltre inizierà a fare informazione «capillare» a prescindere dalle assemblee. Cisl attenderà, anche se potrebbe firmare «subito». Sullo sfondo l’ombra del «proselitismo». Dopo mesi di trattative nelle scorse settimane Federcoop ha proposto un accordo sul contratto integrativo territoriale con parecchi sacrifici, necessari «per tenere in piedi il sistema», composto da 76 famiglie cooperative e circa 2000 dipendenti nei periodi di maggiora affluenza turistica. Contratto «immodificabile» e da firmarsi entro il 31 luglio, pena la disdetta del contratto in essere e la perdita, calcolata dalla Fisascat Cisl, di circa 2000 euro all’anno. Senza la firma sarebbero a rischio 100-150 posti di lavoro. Filcams Cgil e Uiltucs Uil hanno protestato contro questa imposizione, chiedendo di partecipare ad assemblee unitarie in cui poter presentare la propria posizione accanto a quella della Cisl, favorevole alla firma. Alla fine del periodo Credito informativo un referendum avrebbe dato peso «democratico» alla firma. In un incontro del 24 luglio tutte le parti hanno firmato un verbale in cui i sindacati si impegnavano a cercare un’intesa sulle consultazioni. Però, diceva il documento, «qualora le organizzazioni sindacali non comunicassero unitariamente le modalità la Federazione si riterrà libera di agire secondo proprie valutazioni». L’accordo effettivamente non c’è stato. Una lettera mandata giovedì in serata da Lamberto Avanzo, segretario Fisascat Cisl, dice «il documento è già stato presentato dalla Cisl in vari incontri con i delegati e in assemblee»; inoltre la tempistica per fare le valutazioni «in agosto è piuttosto stretta», perché il lavoro è intenso e poi ci sono le ferie (il tutto andrebbe concluso entro il 12 settembre, stando all’accordo). C’è di più: «Il testo del verbale sul percorso di consultazione certificata è molto ambiguo perché da un lato vincola le parti a tenere conto del risultato ma dall’altro, sbandierando una falsa democrazia, ha visto Cgil e Uil inserire la possibilità di smarcarsi e di valutare se sottoscrivere o meno l’accordo». «Pertanto su queste basi la Fisascat richiede di non aderire alla proposta di referendum, almeno sino a quando le categorie di settore non troveranno La situazione Le nuove condizioni sono peggiorative, ma considerate necessarie per evitare esuberi convergenze unitarie e/o non sarà vigente un accordo territoriale in materia» che ordini tutte le vertenze. Altrimenti, aggiunge Avanzo, si tratta di «opportunismo» e volontà di «fare proselitismo». I segretari Walter Largher (Uiltucs) e Roland Caramelle (Filcams Cgil) hanno chiesto un incontro a Federcoop. «Nei fatti viene meno l’adesione a quanto sottoscritto dalle parti nel verbale del 24 luglio, negando quanto convenuto. Le proposte da noi avanzate alla Fisascat non hanno avuto alcun riscontro di merito, per quanto si chiede a Federcoop di riconvocare le parti. È di tutta evidenza che la posizione assunta dalla Fisascat rimette le parti in un limbo senza regole democratiche, necessarie per l’espressione da parte dei lavoratori, punto per noi inderogabile, che peraltro aveva portato alla firma del verbale. Pertanto in assenza di un positivo e solerte riscontro, Cgil e Uil si attiveranno autonomamente in una campagna di informazione e consultazione capillare». In aggiunta Avanzo (Cisl)dice: «Non voglio fare polemica, è giusto che Cgil e Uil facciano informazione. Ma più di così non è possibile portare a casa. Siamo pronti a firmare da soli anche adesso, ma aspettiamo un po’ di giorni». Largher e Caramelle sottolineano: «Sarebbe una forzatura enorme che Federcoop stringesse accordi separati». La bozza di contratto territoriale andrebbe in deroga a quello nazionale, probabile che le segreterie romane intervengano nella questione. Enrico Orfano © RIPRODUZIONE RISERVATA Famiglie cooperative Lite tra i sindacati TRENTO — Gli addetti delle Famiglie cooperative, 2000 in alta stagione, assistono alla rottura del fronte sindacale sul terreno scivoloso del contratto integrativo (con condizioni peggiori e minaccia di disdetta). La Cisl non ha accettato di indire un referendum, inoltre è pronta a firmare da sola. Cgil e Uil infuriate: al via una campagna di contro-informazione. A PAGINA 11 Orfano