Insetti, ragni e global warming: gli habitat d`alta quota
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Insetti, ragni e global warming: gli habitat d`alta quota
Insetti, ragni e global warming: gli habitat d’alta quota come trappola, chance e rifugio Mauro Gobbi Sezione di Zoologia degli Invertebrati Museo delle Scienze, Trento Premessa Studi a scala globale hanno evidenziato che l’aumentare della temperatura sta comportato cambiamenti nelle: Popolazioni animali: - Successo riproduttivo - Ciclo biologico Comunità animali: - Ricchezza di specie - Distribuzione spaziale Gli studi a scala locale sono ancora pochi, solo negli ultimi anni si è compreso che posso contribuire a capire dinamiche globali Premessa Come testare l’effetto della temperatura sulle biocenosi: - Comparare i dati di distribuzione storica delle specie con quelli attuali - Studiare sul lungo periodo le biocenosi di ambienti liberi dall’impatto antropico - Eseguire test di laboratorio Problematiche: - In Italia siamo carenti di database storici - I pochi dati che abbiamo spesso non sono confrontabili Soluzioni: - Studiare gli ambienti in cui in spazi ridotti abbiamo gradienti di habitat indotti da gradienti di temperatura - Considerare organismi sensibili al riscaldamento e poco mobili Gli ambienti d’alta quota sono particolarmente sensibili ai cambiamenti climatici Indicatori biotici e abiotici del riscaldamento globale in alta quota sono: Organismi poco mobili e sensibili al GC sono: - i ghiacciai - la presenza e la distribuzione del permafrost - la treeline - piante - alcuni artropodi Modelli di studio Piane proglaciali Ghiacciai neri Ghiacciai Rock glaciers Gli studi compiuti a scala locale stanno evidenziando come gli habitat d’alta quota fungano per la biodiversità da: - trappola - chance - rifugio Quindi ci saranno dei “winners” e dei “losers” Il Museo delle Scienze e il Climate Change - Dal 1996…studio della fauna acquatica (distribuzione spaziale e fisiologia) - Dal 2008…Studio della fauna terrestre (distribuzione spaziale ed ecologia) Trappola Trappola: short-term effects Specie forestali Specie della prateria alpina Specie criofile da: Gobbi et al. (2007) Ecological Entomology Trappola: long-term effects 5-14 specie 1-4 specie da: Gobbi et al. (2006) Global Change Biology Chance Chance 1 1: <20 yr 2: 20 yr 2 3 3: 40 yr 5 4 4: 150 yr 5: >150 yr da: Gobbi et al. (2010) Community Ecology 24 100 21 80 18 15 40 12 20 9 0 <20 20 40 150 <20 >150 Structural and functional diversity 1.10 1.00 0.90 0.80 <20 20 40 150 Time since deglaciation (years) >150 20 40 150 >150 Time since deglaciation (years) Time since deglaciation (years) O. castanea body length (cm) 60 Disturbance gradient 100yr Time since deglaciation Resource availability da: Gobbi et al. (2010) Community Ecology Vegetation cover (%) Number of species Chance Rifugio Rifugio cie crio fi l e Zona di transizione da: Gobbi et al. (2011) The Holocene Sp e cie li e Sp esta r fo Rifugio E N. xpect an gu e d d i stic str oll ibu is a tio nd n o 2150m f D. hee ri 2100m 1750m erve Obs d 2050m ribu dist tion 1800m 1900m 2000m da: Gobbi et al. (2011) The Holocene 2200m Rifugio: il Trentino come area di studio IPOTESI: il periglaciale come “warm stage refugia” Rifugio: i Rock Glaciers Rifugio: i Debris Covered Glaciers Debris covered glacier Pia na pro gla cia le Take home concepts Ragni e insetti mostrano che il riscaldamento globale li pone davanti a tre scelte: - Estinguersi - Adattarsi - Rifugiarsi e il bioma alpino offre tutte e tre le opzioni *************** Siamo ancora lontani dal conoscere gli effetti del global warming sulla biodiversità, soprattutto a scala locale *************** Gli invertebrati rappresentano una componente importante della biodiversità e dei servizi ecosistemici, soprattutto in ambiente alpino Il Team Da sinistra: Roberto Seppi (glaciologo, UniPV), Marco Caccianiga (botanico, UniMI), Chiara Compostella (pedologo, UniMI), Mauro Gobbi (entomologo, MUSE), Silvia Bussolati (tesista, UniMI) Grazie per l’attenzione! [email protected]