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LEGGETE E INDIGNATEVI COME ABBIAMO FATTO NOI!!

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LEGGETE E INDIGNATEVI COME ABBIAMO FATTO NOI!!
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COISP · COORDINAMENTO PER L’INDIPENDENZA SINDACALE DELLE FORZE DI POLIZIA
Riunione dell’8 giugno 2016
LEGGETE E INDIGNATEVI COME ABBIAMO FATTO NOI!!
Iniziamo con una premessa, stante il fatto che alcuni (pochi, in realtà) fanno ancora qualche piccola confusione.
Quando si parla di “mensa obbligatoria di servizio” si fa riferimento alla mensa ove il personale della Polizia di Stato
ha diritto di fruire gratuitamente del vitto nel caso di svolgimento di particolari turni di servizio o in situazione
di particolare disagio ambientale.
Quando si parla di “mensa non obbligatoria di servizio” si fa riferimento alla mensa, pur coesistente con quella
“obbligatoria di servizio”, di cui il personale della Polizia di Stato, che non ha diritto alla consumazione gratuita
del vitto, può fruire dietro il pagamento di un corrispettivo (oggi 3,10 €).
Quando si parla di “buono pasto” (ticket) si intende quel titolo di pagamento del valore di 7,00 €, statuito dall’art. 35
d.P.R. 254/99 e che l’Amministrazione deve consegnare al personale (impiegato in servizi di istituto, specificamente
tenuto a permanere sul luogo di servizio o che non può allontanarsene per il tempo necessario per la consumazione
del pasto presso il proprio domicilio …… fatte salve le interpretazioni stravaganti del Dipartimento) come servizio
sostitutivo della “mensa obbligatoria di servizio”, per acquistare un pasto o dei prodotti alimentari presso gli esercizi
convenzionati con la società emettitrice.
Ciò ricordato, l’incontro del 17 maggio scorso, ottenuto dal COISP al fine di discutere delle problematiche relative
all’attribuzione al personale della Polizia di Stato del “buono pasto (ticket)”, ha portato alla decisione, pretesa sempre
con forza esclusivamente da questa O.S., di procedere con l’emanazione di una circolare a firma del Capo della Polizia
ove sottolineare tutti gli aspetti relativi alla fruizione della “mensa obbligatoria di servizio” (vitto gratuito),
all’attribuzione del “buono pasto (ticket)” ed in merito ai “generi di conforto”, così da risolvere le centinaia
di negazioni che da ben oltre un decennio si registrano ai danni dei Poliziotti grazie alle fantasiose interpretazioni
di molti dirigenti ed alla vergognosa strafottenza del Dipartimento.
La circolare sarebbe stata preceduta da alcuni incontri con le Organizzazioni Sindacali, il primo dei quali veniva fissato
per l’8 giugno scorso, ed agli stessi Sindacati era stato formalmente chiesto - come peraltro da accordi presi al termine
della riunione del 17 maggio - di fornire dei contributi, evidenziando le questioni da risolvere di cui avevano contezza.
Alla formale convocazione per la riunione dell’8 giugno (ALLEGATO NR. 1) l’Amministrazione allegava una “scheda
riepilogativa delle principali problematiche evidenziate dalla Direzione Centrale dei Servizi di Ragioneria
sull’argomento … con riferimento alle varie segnalazioni pervenute dalle OO.SS.”; il COISP inviava i propri
contributi con lettera del 6 giugno (ALLEGATO NR. 2), sottolineando molte altre problematiche che la suddetta
Direzione Centrale si era evidentemente dimenticata seppur erano state ripetutamente oggetto, nel tempo,
di numerosissime vertenze aperte da questa O.S. con il Dipartimento.
Eccoci quindi alla mattina dell’8 giugno 2016. Il Dipartimento era rappresentato dal Direttore Centrale per i Servizi
di Ragioneria dott. Francesco Ricciardi e dal Direttore dell’Ufficio per le Relazioni Sindacali Vice Prefetto Tommaso
Ricciardi. La discussione è stata avviata sulle “problematiche evidenziate dalla Direzione Centrale dei Servizi
di Ragioneria” riportate nella citata “scheda riepilogativa”.
 Si è iniziato a dibattere della “necessità di corrispondere il buono pasto (cd. Ticket Restaurant giornaliero)
anche al personale che, pur in servizio presso una sede provvista di mensa, si trovi oggettivamente impossibilitato
ad avvalersene a causa della particolarità ed imprevedibilità del servizio svolto” (diritto che costantemente
il COISP ha preteso venga riconosciuto) e l’Amministrazione ha condiviso tale assunto.
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Quindi, salvo possibili ripensamenti in sede di stesura della circolare (non ci meraviglieremmo ma saremmo pronti
a reagire con fermezza!!), i Poliziotti si vedranno attribuito il “buono pasto da 7 € (ticket)” qualora, in regime
di lavoro ordinario o lavoro straordinario (abbiamo preteso questa puntualizzazione visto che per altre questioni
attinenti l’argomento il Dipartimento ha “giocato” su tale diversità con l’intento di negare i diritti del personale
della Polizia di Stato), sia specificamente tenuto a permanere sul luogo di servizio o che non possa allontanarsi
per il tempo necessario per la consumazione del pasto presso la mensa obbligatoria di servizio.
 La seconda problematica affrontata è stata la “segnalata disparità di trattamento in alcune sedi disagiate
per quanto concerne la possibilità di fruire di entrambi i pasti, qualora nella stessa giornata si effettuino turni
di servizio coincidenti con gli orari normalmente destinati alla consumazione dei pasti”.
Questa O.S., al riguardo, ha ricordato il contenuto della circolare n. 750.C.1.8948 del 23 dicembre 1996 ove,
relativamente ai “criteri di attribuzione della mensa obbligatoria” si specifica che “nelle località di preminente
interesse operativo ed in situazioni di grave disagio ambientale … la fruizione gratuita del vitto è condizionata
non solo alla dipendenza da un Organismo ubicato in una delle predette sedi ma anche all’effettivo impiego
in servizio che, proprio per le connesse condizioni di disagio, dà titolo a fruire del beneficio senza un preciso
riferimento agli orari”, con ciò puntualizzando che il personale che espleta servizio presso le sedi disagiate
ha diritto ad entrambi i pasti gratuiti anche se svolge il turno di servizio 00-07.
I rappresentanti dell’Amministrazione sembra abbiano condiviso tale precisazione e noi ci accerteremo che venga
ben specificata nella circolare che dovrà essere redatta e poi sottoposta alle OO.SS. prima della firma
del Capo della Polizia.
 Si è quindi affrontata la questione della “negazione del beneficio della mensa obbligatoria, pur ricorrendone
i presupposti, qualora il personale usufruisca degli alloggi collettivi nello stesso stabile della sede di servizio”
ed il Direttore Centrale per i Servizi di Ragioneria Francesco Ricciardi ha subito sollevato il dubbio della legittimità
che al personale venisse concesso di fruire di tali alloggi.
Cosa voleva dire? Beh, noi, che a pensar male siamo avvezzi, l’abbiamo interpretata così: l’Amministrazione
non ha alcun obbligo di consentire la fruizione di alloggi collettivi … quindi se il personale vuole continuare
ad approfittarne è meglio che non pretenda nulla, men che meno di beneficiare della mensa obbligatoria
(vitto gratuito), pur ricorrendone i presupposti.
È toccato quindi ancora a noi precisare che i due benefici, concessione di un alloggio collettivo e “mensa
obbligatoria di servizio”, sono assolutamente scissi l’uno dall’altro. Il primo - abbiamo chiarito - rappresenta
l’obbligo (l’obbligo!) dell’Amministrazione di sostenere il proprio personale in difficoltà (Poliziotti assegnati
in sedi si servizio lontane da casa o che attraversano momenti familiari di particolare difficoltà) concedendo loro
di alloggiare in una stanza qualora l’Ufficio ne ha la disponibilità; il secondo rappresenta l’obbligo (l’obbligo!)
dell’Amministrazione di garantire il vitto gratuito ai Poliziotti che svolgono determinati turni o prestano servizio
in situazioni ambientali disagevoli.
Potremmo anche comprendere - abbiamo aggiunto - la negazione della “mensa obbligatoria di servizio” nel caso
in cui l’Amministrazione conceda al personale di imbastire delle cucine all’interno degli alloggi collettivi
di servizio … ma tale cosa è oggi assolutamente vietata. Da ciò - abbiamo concluso - deriva il diritto dei Poliziotti
a fruire della “mensa obbligatoria di servizio” qualora ne ricorrano i presupposti valevoli per i non alloggiati.
Il dott. Francesco Ricciardi sembra abbia condiviso le nostre osservazioni e quindi nella circolare che dovrà essere
redatta ci attendiamo di trovare riconosciuto, finalmente, il diritto alla “mensa obbligatoria di servizio” anche
per i colleghi alloggiati.
 È stato a tal punto preso in discussione il punto della “scheda riepilogativa”, predisposta dalla Direzione Centrale
dei Servizi di Ragioneria, riguardante i “quesiti in merito alla normativa che disciplina il diritto al pasto qualora
l’attività di servizio venga svolta in straordinario emergente”.
Forse non ricordava, o magari tutt’altro e riteneva più conveniente evitare un dibattitto, sta di fatto che il Direttore
Centrale per i Servizi di Ragioneria ha sottolineato la quasi banalità di tali “quesiti”, stante - da parte del suo
Ufficio - che alcuna differenziazione tra servizio ordinario e lavoro straordinario era mai stata fatta.
Potevamo accontentarci di tale precisazione e rischiare, vista la quasi “banalità” della questione, di non trovare
contezza della citata precisazione nella circolare che dovrà essere emanata? Potevamo noi starci zitti? Noi che sulle
“problematiche” ricordate dalla citata Direzione Centrale nella “scheda” che aveva elaborato (“problematiche”
che sarebbe meglio chiamare “vergognose interpretazioni da parte del Dipartimento, lesive dei diritti
dei Poliziotti”), e su molte altre ancora, abbiamo fatto centinaia di interventi? Beh, no di certo!
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Al dott. Francesco Ricciardi è stato quindi ricordato che i “quesiti” in argomento riguardano l’ipotesi della
“mensa obbligatoria di servizio” che deve essere garantita al personale “tenuto a permanere in attività
almeno un’ora oltre le 14 o le 19” (circolari ministeriali n. 750.C.1.8948 del 23.12.1996, n. 750.C.1/1664
del 13.6.2001 e n. 750.C.1/4296 del 15.11.2001) e la pretesa della menzionata Direzione Centrale (giusto
per esemplificare: note nn. 750.C.1.AG.1.1/4830 del 24.11.2008, 750.C.1.AG340.1.1/1806 del 25.5.2012
e n. 750.C.1.AG800/1996 del 4.7.2013, tutte della ridetta Direzione) di accordare il beneficio del vitto gratuito
allorquando la protrazione dell’attività di servizio di “almeno un’ora oltre le 14 o le 19” sia “prolungamento
dell’ordinario turno di lavoro” e di negarlo qualora è “prolungamento dell’orario straordinario”.
Talché la nostra richiesta (giusta!!) di eliminare siffatta assurda e vergognosa interpretazione!
Il Direttore Centrale per i Servizi di Ragioneria ha concordato? Beh, non ci è sembrato affatto convinto.
Quindi aspetteremo di leggere nella circolare che dovrà essere redatta l’esito di quest’altro parto podalico
con l’auspicio di trovarvi chiaro e giusto riscontro delle nostre giuste pretese. Diversamente ne discuteremo
con chi oggi comanda questa baracca della Polizia di Stato e che, siamo convinti, vuole davvero renderla una casa
confortevole e giusta!
 Doveva parlarsi di problematiche segnalate dalle Organizzazioni Sindacali ma la Direzione Centrale per i Servizi
di Ragioneria ha ben pensato di inserire tra le stesse (vedasi più volte richiamata “scheda riepilogativa”)
una fregatura per i Poliziotti: “il controvalore della mensa non obbligatoria di servizio non è adeguato alla vigente
normativa”.
Attualmente il corrispettivo che deve sostenere il personale della Polizia di Stato per poter fruire della “mensa
non obbligatoria di servizio” è pari ad € 3,10 a fronte di un costo medio per l’acquisto delle derrate alimentari
pari ad € 2,83. Già a dicembre del 2013 il Dipartimento aveva provato ad aumentare tale importo fino ad € 4,50
(aumento che avrebbe influito anche in misura di 50 € al mese nei confronti dei Poliziotti) e tale tentativo
di far cassa sulle spalle del personale della Polizia di Stato era stato bloccato dal COISP.
Adesso ci hanno riprovato inserendo l’aumento tra le “problematiche”. Chiaramente ci siamo messi di traverso!
 Ancora con riguardo alle sedi disagiate, si è discusso del fatto che “ad oggi non viene riconosciuto il ticket laddove
non venga documentata l’impossibilità a poter diversamente provvedere”.
Il COISP ha chiesto che la circolare a firma del Capo della Polizia che dovrà essere emanata chiarisca
che il personale che presta servizio presso le sedi disagiate ha diritto al “buono pasto di 7 euro” (ticket) nel caso
di mancanza della mensa obbligatoria di servizio e di impossibilità a garantire una convenzione con esercizi privati
di ristorazione … ed è venuta a galla prepotentemente quell’Amministrazione che speravamo tanto di non ritrovare
più dopo le parole del neo Capo della Polizia a riguardo della particolare attenzione che deve essere rivolta
ai Poliziotti. Delle due quindi l’una: o il Prefetto Gabrielli non ha ancora chiarito al Direttore Centrale per i Servizi
di Ragioneria quale deve essere il nuovo corso del Dipartimento della P.S. nei riguardi dei diritti del personale
della Polizia di Stato, oppure tale funzionario dell’Amministrazione civile dell’Interno ritiene di poter continuare
ad interpretare le norme con l’intento di danneggiare i Poliziotti.
Il predetto dott. Francesco Ricciardi, difatti, si è riservato di “valutare le norme”, sebbene queste a nostro avviso
sono già ben chiare, non mancando di palesare la sua contrarietà ad attribuire il “buono pasto (ticket)” per le sedi
disagiate … salvo che i Prefetti non rappresentino al Dipartimento l’impossibilità di stipulare convenzioni
con esercizi privati e che non lo facciano di propria iniziativa, stante la dichiarata indifferenza da parte
della Direzione Centrale per i Servizi di Ragioneria ad intervenire nel caso il Dipartimento fosse messo
a conoscenza di tali impossibilità da altri soggetti (quali i Sindacati che rappresentano il personale della Polizia
di Stato).
Per meglio far capire quanto possa aver indignato l’atteggiamento dell’Amministrazione durante la riunione
in argomento, si riporta la discussione fatta, nel corso dell’incontro, riguardo l’ultima questione dal COISP
sollevata concernente l’attribuzione del “buono pasto (ticket)” ai colleghi in servizio presso l’Ufficio Polizia
di Frontiera (la Polaria), la Sottosezione Polstrada ed il COA di Lamezia Terme, … Uffici che sono tutti
riconosciuti “sedi disagiate” e sprovvisti di mensa obbligatoria di servizio.
Ebbene, la citata Direzione Centrale ha riconosciuto il “buono pasto (ticket)” solo ai Poliziotti della Polaria perché
- ha dichiarato espressamente il dott. Francesco Ricciardi - il Prefetto della provincia di Catanzaro ha segnalato
al Dipartimento che non era stato possibile provvedere con una convenzione perché dei due esercizi privati
di ristorazione con i quali la stessa si sarebbe potuta sottoscrivere “uno era in odore di mafia e nell’altro
si mangiava da fare schifo”. Alla precisa domanda, da parte del COISP, del perché il riconoscimento
dell’attribuzione del “buono pasto” (ticket) aveva riguardato solamente i Poliziotti della Polaria di Lamezia Terme
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e non anche quelli della Sottosezione Polstrada e del COA che insistono nella medesima sede e si trovano
nella stessa situazione della Polaria, la risposta è stata che “il Prefetto ha segnalato solo la Polaria”!
All’ulteriore domanda: se il Dipartimento, la Direzione Centrale per i Servizi di Ragioneria, rilevata la disparità
di trattamento, avessero chiesto al Prefetto di segnalare anche la Sottosezione Polstrada ed il COA … la risposta
è stata “no”!! Alla domanda: se non ritenessero di dover intervenire … la risposta è stata “no”!!
Alla nostra affermazione: quindi abbiamo Poliziotti che percepiscono il “buono pasto (ticket)” ed altri Poliziotti
che si trovano nella medesima situazione dei primi che non lo percepiscono ed il Dipartimento se ne frega …
non c’è stata alcuna risposta ma abbiamo intravisto qualche sorriso …. come a dire: e a noi che ce ne fotte!!
E non è finita ….. Alla nostra domanda: ipotizziamo una sede disagiata sprovvista di mensa obbligatoria di servizio
e sprovvista anche di esercizi privati di ristorazione con i quali poter eventualmente stilare una convenzione.
Per l’attribuzione del “buono pasto da 7 €” è necessario che il Prefetto segnali la situazione al Dipartimento?
…. La risposta del Direttore Centrale per i Servizi di Ragioneria è stata che: va bene anche se lo fa il Questore …..
ed alla nostra replica: e se invece la situazione viene segnalata dal Sindacato, provvedete ugualmente? … la risposta
non è stata: accertiamo i fatti e se corrispondono a quanto denunciato provvediamo ad attribuire al personale
il “buono pasto” ….. ma è stata “no”, non facciamo nulla!!
Il Capo della Polizia Prefetto Gabrielli si è presentato ai Poliziotti parlando di Organizzazioni Sindacali
«irrinunciabile conquista della Riforma dell’81”, di “obiettivo prioritario della tutela della nostra gente”,
assicurando che spenderà «ogni istante del (suo) mandato per rappresentar(e) adeguatamente (i Poliziotti),
stando davanti a loro in tutte le battaglie per difendere la loro dignità”, puntualizzando che “ciascuno,
al proprio livello di responsabilità, avrà come primo dovere quello di occuparsi e preoccuparsi delle esigenze
degli operatori affidatigli, a loro attento e vicino in qualsiasi momento», che «Questo mi impegno a fare
e questo chiedo, certo che la priorità della cura del personale ci veda tutti convintamente concordi, a cominciare
dalle Organizzazioni sindacali che da sempre interpreto come un’autentica ricchezza della Polizia di Stato»
e che «La cura del personale di cui sto parlando è indiscutibilmente la sfida più grande cui ognuno è chiamato,
da esercitarsi con umanità, perseveranza e senso della misura» ……. ma questo è lo stesso Dipartimento di prima,
milioni di anni luce lontano dal personale ed indifferente del ruolo dei Sindacati di rappresentanza reale
di 100.000 Poliziotti!!
È ovvio che anche su tale questione continueremo a dar battaglia!!!
Il Direttore Centrale per i Servizi di Ragioneria si è apprestato quindi a discutere dell’ultimo punto della propria
“scheda riepilogativa”, ritenendo verosimilmente concluse le questioni relative a “mensa obbligatoria di servizio”
e “buoni pasto” e tralasciando le tante altre problematiche che necessitavano di chiarimenti che il COISP
aveva indicato nella propria lettera inviata all’Amministrazione a seguito di espressa richiesta di “contributi”
formulata da questa stessa con la nota di convocazione della riunione.
Ci è toccato quindi ricordargli che ancora si doveva discutere di molte altre cose.
 Abbiamo sottolineato che, fermo restando che più volte il Giudice Amministrativo ha affermato che “quando
non sia possibile provvedere con mense della P.S. non è fissato un ordine di priorità ma sono poste sullo stesso
livello le due soluzioni alternative (convenzione o buono pasto)”, deve essere doveroso da parte
dell’Amministrazione operare la scelta tra l’una e l’altra soluzione tenendo conto delle esigenze del personale
e delle necessità da questi espresse …. ed alla risposta che “l’Amministrazione sceglie sulla base della convenienza
economica” abbiamo chiesto di sapere quale tra “convenzione” o “buono pasto” fosse maggiormente rispondente
alle esigenze di risparmio. La risposta è stata la convenzione! Appena 22 giorni prima (durante l’incontro
del 17 maggio) lo stesso dott. Francesco Ricciardi aveva affermato che fosse maggiormente conveniente
per l’Amministrazione fornire al personale il “buono pasto”!!! Alla prossima riunione chissà se cambieranno
ancora idea!
 È stato chiesto che la circolare da emanare chiarisse che in assenza di mensa obbligatoria nello stesso stabile
ove si presta servizio o nel caso in cui questa è inefficiente per un periodo breve o lungo che sia, l’Amministrazione
potrà obbligare a fruire di altre mense ubicate nelle medesima sede di servizio solamente se queste sono
“agevolmente raggiungibili” (deve essere considerata la distanza tra il luogo del servizio e quello della mensa,
avendo riguardo alle specifiche situazioni locali quali l’estensione del centro urbano, la situazione del traffico,
la disponibilità ed i tempi di percorrenza dei mezzi di trasporto pubblico), significando che in caso contrario
va attribuito il buono pasto (ticket).
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Non abbiamo avuto alcuna risposta! Si saranno “riservati” …. e noi controlleremo che la nostra pretesa
sia ben esplicitata nella circolare!!
 Fermo restando che i pasti presso la “mensa obbligatoria di servizio” - come da accordi con le società
cui le stesse sono affidate in gestione - devono garantire
- primo piatto caldo: almeno tre scelte di cui uno in bianco;
- secondo piatto caldo: almeno due scelte più l’aggiunta di un piatto freddo;
- contorno: di stagione, con almeno due scelte;
- pane;
- frutta di stagione: due scelte;
- scelta di una bevanda tra acqua, coca cola, aranciata, the freddo, succo di frutta,
il COISP ha chiesto al Direttore Centrale per i Servizi di Ragioneria se, con riguardo alle convenzioni
con esercizi privati di ristorazione, fossero state fornite delle indicazioni agli Uffici periferici circa il menù minimo
che deve essere garantito al personale della Polizia di Stato.
La risposta è stata lapidaria: l’Amministrazione paga 4,65 € ed ai Poliziotti - questo è stato il senso - possono dare
da mangiare anche solo un tozzo di pane ed un bicchiere d’acqua!!!
Beh, anche questa cosa la chiariremo ed eccome!!!!
 Il COISP ha preteso l’erogazione, alle condizioni di impiego previste dalla circolare che dovrà essere emanata,
di un secondo buono pasto (ticket) nella medesima giornata nei confronti di tutto il personale a prescindere
dalla tipologia di servizio effettuato ma purché impiegato negli orari destinati al pasto.
Risposte “zero” e noi aspettiamo la bozza di circolare per farci eventualmente sentire ancora di più!
 È stato chiesto di garantire la fruizione della “mensa non obbligatoria di servizio” ai familiari del personale
della Polizia di Stato, come peraltro previsto dalla circolare n. 750.C.1.5694 del 30 giugno 1994.
Il Direttore Centrale Francesco Ricciardi si è mostrato stupito da questa richiesta, atteso il fatto che - a suo dire il diritto sussiste appieno …. mentre a sua insaputa in molti Uffici periferici i nostri familiari vengono tenuti fuori
dalla porta della mensa!
Vedremo se la circolare che dovrà essere emanata conterrà tale precisazione!
 La riunione si è conclusa con l’argomento “generi di conforto” e la richiesta del dott. Francesco Ricciardi di poter
provvedere alla loro consegna mensilmente ovvero con altro sistema che però avrebbe ancora dovuto studiare.
Nel suggerire la “monetizzazione” dei ridetti alimenti (come peraltro chiesto più volte in passato), il COISP
ha rappresentato la necessità di chiarire, nella circolare, le tipologie di impiego che danno diritto agli stessi.
Concludendo, è stato un incontro poco esaustivo su molti aspetti e soprattutto ancora una volta ha evidenziato quanto
il Dipartimento abbia poco a cuore il proprio personale.
L’unico obiettivo è risparmiare, infischiandosene dei diritti dei Poliziotti e dell’obbligo di garantire imparzialità
e di operare scelte ragionevoli e legittime.
Ma non è finita! Ci aspetta di certo almeno un’altra riunione e ci dovrà essere sottoposta la bozza di circolare
prima della firma del Capo della Polizia …. che potrebbe anche non essere entusiasta di come si vogliono maltrattare
quei suoi uomini che quotidianamente rischiano la propria vita al servizio del Paese e di cui ha dichiarato voler avere
enorme rispetto!!
Roma, 12 giugno 2016
La Segreteria Nazionale del COISP
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Prot. 538/16 S.N.
Roma, 6 giugno 2016
MINISTERO DELL'INTERNO
DIPARTIMENTO DELLA PUBBLICA SICUREZZA
SEGRETERIA DEL DIPARTIMENTO
UFFICIO PER LE RELAZIONI SINDACALI
00184 ROMA
OGGETTO: Circolare su mensa obbligatoria di servizio, buoni pasto (ticket) e generi di conforto.
Facendo seguito all’incontro tenutosi in data 17 maggio scorso, su esplicita richiesta di questa
O.S. COISP, concernente il beneficio della mensa obbligatoria di servizio, del buono pasto (ticket) e dei generi
di conforto, nonché all’intesa, raggiunta al termine di tale riunione, di procedere ad una puntuale discussione
di tutte le problematiche concernenti i suddetti benefici così da giungere all’emanazione di una circolare
interpretativa dei criteri di attribuzione degli stessi cui tutti gli Uffici di Polizia dovranno attenersi,
si forniscono di seguito i contributi e le richieste di questa O.S. in vista della riunione fissata per mercoledì
8 giugno p.v. con nota ministeriale n. 557/RS/01/74/1/002232 del 27 maggio 2016.
Il quadro normativo di riferimento rilevabile dalle disposizioni legislative e regolamentari vigenti,
relativamente ai criteri di ammissione al beneficio della mensa obbligatoria di servizio, al buono pasto (ticket)
e dei generi di conforto, è il seguente:
 Legge n. 203 del 18 maggio 1989 concernente “Nuove disposizioni per i servizi di mensa delle Forze
di Polizia di cui all’art. 16 della legge n. 121 del 1 aprile 1981”;
 Circolare ministeriale n. 750.C.1/5694 del 30 giugno 1994;
 Circolare ministeriale n. 750.C.1.2362 del 24 aprile 1995;
 Circolare ministeriale n. 750.C.1.8948 del 23 dicembre 1996;
 D.P.R. n. 254 del 16 marzo 1999 - Art. 35 (Buoni pasto);
 Circolare ministeriale n. 750.C.1/1664 del 13 giugno 2001;
 Circolare ministeriale n. 750.C.1/4295 del 15 novembre 2001
 Circolare ministeriale n. 750.C.1.AG340.1.1/4830 del 24 novembre 2008;
 D.P.R. n. 51 del 16 aprile 2009 - Art. 7 (Buoni pasto);
 Circolare ministeriale n. 750.C.1.AG340.1.1/1806 del 25 maggio 2012;
 Decreto interministeriale n. 750.C.1.AG404.2.2/1955 del 13 giugno 2012;
 Circolare ministeriale n. 750.C.1.AG 800/1996 del 4 luglio 2013,
cui si aggiungono innumerevoli note ministeriali dirette ad Uffici periferici della Polizia di Stato e risposte
a vertenze e quesiti poste in essere dal COISP e altre Organizzazioni Sindacali.
Da quanto sopra emerge un quadro normativo assolutamente contraddittorio ed irragionevole
su molteplici aspetti che ha portato all’attuale grave disparità di trattamento sul territorio ai danni dei Poliziotti.
Ciò stante, preso atto delle “principali problematiche evidenziate dalla Direzione Centrale dei Servizi
di Ragioneria sull’argomento” che sono state sintetizzate in una scheda riepilogativa allegata alla menzionata
nota del 27 maggio 2016, questa O.S. chiede che il tavolo di lavoro avviato al fine di giungere all’emanazione
di una circolare che sia finalmente chiarificatrice dei benefici in oggetto indicati, esamini le ulteriori seguenti
questioni, sollevate dal COISP da anni, come quelle di cui ha memoria la Direzione Centrale sopra richiamata:
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 Per ciò che riguarda le c.d. “sedi disagiate” sprovviste di mensa obbligatoria di servizio, deve essere chiarito
il diritto all’attribuzione del buono pasto (ticket) nel caso in cui detto personale si trova anche in una
delle altre situazioni di impiego descritte dall’articolo 1 della legge 18 maggio 1989 n. 203, vale a dire essere
“impiegato in servizi di ordine e sicurezza pubblica o di soccorso pubblico in reparto organico o a questo
aggregato, ovvero impiegato in speciali servizi operativi, durante la permanenza nel servizio” ovvero essere
“impiegato in servizi di istituto, specificamente tenuto a permanere sul luogo di servizio o che non può
allontanarsene per il tempo necessario per la consumazione del pasto presso il proprio domicilio”,
o, ancora, essere “alloggiato collettivamente in caserma o per il quale l’alloggio collettivo in caserma
è specificatamente richiesto ai fini della disponibilità per l’impiego, compresi i frequentatori dei corsi
di specializzazione presso gli istituti di istruzione relativamente alla durata del corso”.
 È necessario chiarire quanto più volte anche espresso dal Giudice Amministrativo e cioè che “quando non sia
possibile provvedere con mense della P.S. non è fissato un ordine di priorità ma sono poste sullo stesso livello
le due soluzioni alternative (convenzione o buono pasto)”. L’eventuale scelta tra l’uno e l’altro deve tener
conto delle esigenze del personale e delle necessità da questi espresse.
 Va specificato che in assenza di mensa obbligatoria nello stesso stabile ove si presta servizio o nel caso
in cui questa è inefficiente per un periodo breve o lungo che sia, l’Amministrazione può obbligare a fruire
di altre mense ubicate nelle medesima sede di servizio solamente se queste risultano “agevolmente
raggiungibili” (va quindi considerata la distanza tra il luogo del servizio e quello della mensa,
avendo riguardo alle specifiche situazioni locali quali l’estensione del centro urbano, la situazione del traffico,
la disponibilità ed i tempi di percorrenza dei mezzi di trasporto pubblico), significando che in caso contrario
va attribuito il buono pasto (ticket).
 Va chiarito che nel caso in cui l’Amministrazione pone in essere convenzioni con esercizi privati
di ristorazione, deve essere assicurato al personale un pasto “di qualità” avente la medesima composizione
di quelli che devono essere garantiti nelle mense obbligatorie di servizio:
- primo piatto caldo: almeno tre scelte di cui uno in bianco;
- secondo piatto caldo: almeno due scelte più l’aggiunta di un piatto freddo;
- contorno: di stagione, con almeno due scelte;
- pane;
- frutta di stagione: due scelte;
- scelta di una bevanda tra acqua, coca cola, aranciata, the freddo, succo di frutta.
L’esercizio privato di ristorazione, inoltre, deve essere posto in luogo agevolmente raggiungibile dal personale
con i mezzi pubblici, garantire l’eventuale possibilità di sosta “gratuita” per eventuali mezzi propri,
garantire l’inizio della consumazione del pasto in tempi brevi, etc..
 Va garantito il diritto alla mensa obbligatoria di servizio o al buono pasto (ticket) al personale che prolunga
l’orario di servizio per almeno un’ora oltre le ore 14.00 ovvero le 19.00 anche se si tratta di protrazione
di lavoro straordinario che l’Amministrazione ha comandato il personale ad effettuare.
 Va chiarito il diritto di tutto il personale a vedersi attribuito il buono pasto (ticket) qualora, in regime di lavoro
ordinario o lavoro straordinario, sia specificamente tenuto a permanere sul luogo di servizio o che non possa
allontanarsi per il tempo necessario per la consumazione del pasto presso il proprio domicilio o presso
la mensa obbligatoria di servizio o esercizio convenzionato.
 Laddove previsti, deve essere riconosciuto al personale la facoltà di scelta tra i “cestini da asporto”
e l’attribuzione del buono pasto (ticket).
 L’erogazione, alle condizioni di impiego previste dalla circolare che dovrà essere emanata, di un secondo
buono pasto (ticket) nella medesima giornata deve essere garantito a tutto il personale a prescindere
dalla tipologia di servizio effettuato.
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Allegato nr. 2
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COISP · COORDINAMENTO PER L’INDIPENDENZA SINDACALE DELLE FORZE DI POLIZIA
 Va garantito il beneficio della mensa obbligatoria di servizio o del buono pasto (ticket) al personale
che fruisce di alloggi collettivi, stante il fatto che è irragionevole ritenere che lo stesso possa consumare
i pasti presso detti alloggi … ove non hanno la possibilità di cucinarsi un pasto (!).
 Deve essere garantita la fruizione della mensa non obbligatoria di servizio ai familiari del personale
della Polizia di Stato, come peraltro previsto dalla circolare n. 750.C.1.5694 del 30 giugno 1994.
 La giusta qualità e quantità dei pasti deve essere garantita tanto presso le mense obbligatorie di servizio
che presso gli esercizi privati di ristorazione con i quali sono stipulate eventuali convenzioni.
Gli Uffici periferici devono essere obbligati ad effettuare costanti controlli anche tenendo conto
delle lamentele del personale e delle Organizzazioni Sindacali, provvedendo eventualmente all’immediata
cessazione della convenzione o a mettere in atto le procedure previste dagli accordi per la concessione
in gestione delle mense.
Di quanto sopra devono essere prontamente informate le Segreterie Provinciali delle Organizzazioni Sindacali
anche al di fuori delle riunioni dell’apposita Commissione Paritetica.
 Va previsto l’approvvigionamento dei buoni pasto (ticket) con cadenza almeno semestrale.
 Il decreto interministeriale n. 750.C.1.AG404.2.2/1955 del 13 giugno 2012 statuisce in materia di “servizio
di vettovagliamento per il personale della Polizia di Stato per l’anno 20122 e prevede l’obbligo
per l’Amministrazione di erogare generi di conforto anche al “personale in servizio di soccorso pubblico
o di ordine pubblico”, al “personale appartenente alla Polizia Stradale, limitatamente al periodo
novembre-aprile, se adibito a servizi istituzionali nelle ore notturne”, al “personale in servizio di vigilanza
a … caserme, depositi, navi, aeroporti, centri e zone di particolare interesse”.
Tale diritto non viene riconosciuto quasi in alcun Ufficio periferico oltre al fatto che vanno esplicitamente
indicate le tipologie di impiego cui il decreto fa riferimento.
Quanto sopra, fatte salve eventuali ulteriori situazioni che verranno sottolineate nel corso della riunione.
Cordiali Saluti.
La Segreteria Nazionale del COISP
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