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2014.05_Lago Duchessa da Cartore e Rosciolo

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2014.05_Lago Duchessa da Cartore e Rosciolo
- Casella Postale n. 7 Caserta Centro 81100 Caserta
- e-mail: [email protected]
[email protected]
C.F. 93067720610
- http://www.caicaserta.it
SEDE: Comitato Civico di Quartiere Rione Tescione piazza Cavour, 1 Caserta
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Club Alpino Italiano
Sezione di Caserta
Lago Duchessa da Cartore
Da Sabato 31Maggio a Lunedì 2 Giugno 2014
Accompagnatori: Maurizio Gloria – Gabriella Anniciello
Tipologia Escursione: E/EE nel tratto finale (tratto con catena, passo sicuro e
assenza di vertigini)
Raduno: Sabato pomeriggio
Partenza: Sabato pomeriggio
Inizio escursione ore: Domenica 1 giugno ore 9:00
Dislivello 1° giorno Cartore-Rosciolo: 200m in salita / 200m in discesa, 10km di
sviluppo circa
Dislivello 2° giorno: 1100m circa (in salita), 1100m circa (in discesa, anello)
Si raccomanda la partecipazione a persone allenate essendo il percorso
del secondo giorno superiore ai 1000 m. di dislivello
INDICAZIONI STRADALI PER CARTORE:
- Per chi proviene da Roma, L'Aquila, Avezzano, Pescara (Autostrade A24 e A25):
 All'uscita del Casello (Valle del Salto), girare a sinistra sulla SR 578 in direzione Avezzano.
 Proseguire per circa 790m, superando il bivio per Spedino, e poi girare a sinistra al bivio per Cartore.
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Descrizione percorso.
Primo giorno: da Cartore a Rosciolo e ritorno
Una facile passeggiata in linea retta, di circa 10 km A/R e 200x4 metri di dislivello (profilo
altimetrico saliscendi a piramide) porterà da Cartore ad un altro incantevole borgo, Rosciolo, ai
piedi delle escursioni per il Monte Velino. In Rosciolo visiteremo (su prenotazione) il gioiello
architettonico di Santa Maria in Valle Porclaneta, amata e visitata dai pontefici (Avvertenza:
normalmente la chiesa è chiusa, si declina ogni responsabilità nel caso non si riuscisse a combinare
la visita, su prenotazione obbligatoria e basata su volontariato locale; auspicabile una offerta a
piacere per la stessa alla signora che ci aprirà le porte: ma ne vale la pena).
“Di origine benedettina si trova sulle pendici del massiccio del monte Velino, costruita probabilmente come
parte di un insieme conventuale oggi scomparso, ad opera di un certo Nicolò nel 1048 in forme semplici del
primo romanico con influssi bizantini, ed in seguito donata all'abbazia di Montecassino.
Conserva all'interno un ambone scolpito con influenze orientali e bizantine, attribuito a Nicodemo da
Guardiagrele con storie bibliche, un ciborio con intarsi di derivazione moreschi e una rara iconostasi in
legno sorretta da quattro colonnine con capitelli decorati e fusti tortili.
L'iconografia lignea è unica al mondo e rappresenta la conformazione dell'antico Tempio di Re Salomone,
con le due colonne pilastro che sorreggevano il Tempio stesso: le colonne di Ioachim e Boaz,
rispettivamente la "colonna del maestro" e la "colonna dell'apprendista". La stessa iconografia è
rappresentata nella Cappella di Rosslyn ad Edimburgo in Scozia.”
– da http://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_di_Santa_Maria_in_Valle_Porclaneta
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Secondo giorno: da Cartore a Lago Duchessa e ritorno (anello)
Profilo Altimetrico (non in scala): da 944m. a 1950-2000 circa
Bella e lunga escursione, faticosa soprattutto sulla salita di continuità dell’iniziale Val di Teve, offre
però eccezionali spunti di diversa bellezza e interesse
paesaggistico nonché botanico (presenza di
nmerose specie enemiche di fiori) e
animalistico (nidificazione e presenza dei
grifoni del Velino). Di difficoltà “E” per la
maggior parte, presenta però un passaggio
finale obbligato su un dirupo protetto da
catena fissa, da tenere con le mani. Chi
temesse simile passaggio è vivamente
sconsigliato dal partecipare all’escursione.
Partenza dal borgo di Cartore, incantevole borghetto
di poche
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case dal sapore antico in una vallata verdissima e incontaminata; una escursione senza difficoltà
lungo i sentieri 2-2A del CAI (mappa Sirente-Velino) porta al Lago della Duchessa passando per il
selvaggio Vallone di Teve, un gioiello naturalistico dove nidificano i grifoni e molti dei rapaci
presenti nella riserva; si raggiunge il Lago della Duchessa, di origine glaciale e carsica, posto a
1788m. s.l.m. (coordinate in gradi decimali: latitudine e longitudine 42.187461°N, 13.348039°E) in
una conca sovrastata da imponenti cime (Monte Murolungo 2184m, Monte Morrone 2141m). E' uno
dei laghi più alti dell’Appennino centrale.
Nel lago, di origine carsica (due doline gli conferiscono la forma ad 8) è
presente il Tritone; il lago è ghiacciato fino a tarda primavera.
Interessante la flora ben rappresentata dalla presenza di specie e comunità vegetali rarissime e
minacciate (Ranunculus trichophyllus, Saxifraga adscendens etc.). Anche le specie endemiche sono
numerose: Ranunculus apenninus, Phleum ambiguum , Saxifraga ampullacea, Saxifraga porophylla,
Cirsium tenoreanum, Gnaphalium diminutum.
La discesa avviene per la parallela Val di Fua, compiendo un percorso ad anello.
Attrezzatura: Scarponcini da trekking, calze, pantalone da montagna, t-shirt
maniche corte, t-shirt maniche lunghe, giacca in pile, giacca impermeabile,
berretto, passamontagna, guanti, bastoncini, occhiali da sole, zaino,
saccolenzuolo, colazione al sacco, crema solare, spazzolino, dentifricio,
asciugamano, tessera cai, acqua a sufficienza (consigliati 1,5-2 l. per
l’escursione lunga)
Pernotto c/o: B&B nel borgo Cartore(http://www.riservaduchessa.it/cartore/cartore0.html)
Aspetti morfologici e geologici
Il Parco Regionale Sirente Velino è situato nell’Appennino centrale, in Abruzzo,
ha un’estensione di circa 60.000 ha, interamente nella Provincia dell’Aquila. Il
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Parco si colloca centralmente in un’importante rete di aree protette, che occupa
una cospicua porzione degli Appennini. A nord troviamo il Parco Nazionale del
Gran Sasso e dei Monti della Laga che confina, a sua volta con il Parco
Nazionale dei Sibillini; a est-sud-est il Parco Nazionale della Majella; a sud il
Parco Nazionale d’Abruzzo e la sua fascia di protezione esterna; a sud-ovest il
Parco Regionale dei Simbruini, che si trova nella Regione Lazio; a ovest la
Riserva Naturale Regionale delle Montagne della Duchessa, nel Lazio; a nordovest i Monti Reatini, che sebbene non sia un’area protetta, è un’area di
indubbi valori naturalistici. Il Parco Regionale Sirente-Velino, inoltre, ospita al
suo interno la Riserva Naturale Orientata del Monte Velino.
Queste aree protette sono collegate da una rete di corridoi faunistici, cioè da
un importante sistema di aree che consentono il transito e il movimento degli
animali di grossa taglia da un’area protetta all’altra. Il Parco Regionale Sirente
Velino è un elemento essenziale del Progetto A.P.E. (Appennino Parco
d’Europa), come punto centrale di una grande zona di riqualificazione e
protezione ambientale.
Il Monte Velino, terza vetta appenninica (2486 m.s.l.m.), è caratterizzato da
un’orografia modellata dagli eventi glaciali, con numerose dorsali aperte a
ventaglio sui piani carsici d’alta quota. La porzione meridionale del Massiccio
del Velino si presenta con zone quasi desertificate; la ragione di questa
mancanza di vegetazione deve essere ricercata nella pratica di attività
connesse alla pastorizia, al tagli dei boschi e al prosciugamento del Lago del
Fucino (seconda metà del XIX secolo) con tutte le alterazioni climatiche che ha
comportato: come, per esempio, la determinazione di un clima più
continentale.
Flora
Il Parco Sirente-Velino appartiene alla regione biogeografica mediterranea, ma
ha caratteristiche di spiccata continentalità. Al suo interno sono presenti
numerosi tipi di habitat naturali, alcuni dei quali sono inclusi nell’Appendice
della Legge dell’Unione Europea 92/43. La presenza di questi diversi habitat
rende il Parco un’importante riserva di biodiversità con una non comune
ricchezza naturalistica. Il territorio è compreso tra i 600 m.s.l.m. della Valle
dell’Aterno e i circa 2500 metri del Monte Velino. Il forte gradiente altitudinale
ed espositivo permette la presenza di diverse realtà ambientali, creando una
gran varietà di ambienti. Va, infatti, dagli ambienti ripariali della media Valle
dell’Aterno ai pascoli dei piani carsici, dai boschi dei versanti (in accordo con i
tipici schemi vegetazionali dei massicci calcarei) ai ghiaiosi coni alluvionali.
Inoltre, il clima particolarmente rigido permette la permanenza delle nevi fino a
primavera inoltrata, favorendo le condizioni per specie vegetali e animali
solitamente presenti sui rilievi più elevati.
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La flora è ricca in specie endemiche, rare, interessanti o protette da leggi
regionali o nazionali. Tra i relitti glaciali troviamo il raro Alium lineare,
l’Arctostaphylos uva-ursi, l’Aster alpinus, la Linaria alpina, la Silene acaulis e
alcune sassifraghe, tra gli endemismi c’è il Geum heterocarpum, che vive solo
ai Prati di Canale sul versante settentrionale della cresta del Sirente; mentre,
endemiche dell’Appennino abruzzese, sono la Potentilla apennina, la Centaurea
ceratophylla, la Valeriana saliunca, l’Adonis distorta e il Ranunculus
magellensis; tra le specie particolarmente rare ci sono la Nigritella widderi, la
Daphne mezereum, la Fritillaria tenella, la Viola eugeniae, il Ptilotricum
cyclocarpum e la Gentiana lutea. Significativa è anche la presenza di numerose
piante medicinali, come l’Atropa belladonna, il Viscum album, la Borago
officinalis, la Satureja montana, la Digitalis ferruginea e la Convallaria majalis
E’ anche importante l’abbondanza dei fruttiferi, tra i quali ricordiamo il Rubus
idaeus, la Fragaria vesca, la Rosa canina, le Pyrus spp., le Malus spp., le
Sorbus spp., l’Amelanchier ovalis, il Cotoneaster nebrodensis, il Prunus avium,
il Ribes rubrum, il Ribes alpinum e il Ribes uva-crispa. Tra gli alberi c’è la
presenza di alcuni nuclei relitti di Betula pendula, Ilex aquifolium e Taxus
baccata. I boschi più estesi sono quelli di Fagus sylvatica, insieme a numerose
altre specie di alberi alle medie altitudini, le faggete, sporadiche sul Monte
Velino, sono invece presenti ai Piani di Pezza; e un ampio e continuo bosco si
estende per dodici chilometri dall’Anatella, vicino Rovere, fino a Gagliano
Aterno. Sono presenti anche quercete miste prevalentemente a Quercus cerris,
con Acer spp., Corylus avellana, Salix spp., Ostrya carpinifolia, Populus
tremula, questi boschi possono essere anche di significative dimensioni, come
quello del versante destro della Valle dell’Aterno. Magnifici alberi secolari
possono essere trovati ovunque nel Parco, faggi all’Anatella e a Capo Pezza,
roverelle nella Valle dell’Aterno e a Santa Maria in Valle Porclaneta. E’ degna di
nota l’intensa attività umana, che, principalmente nel passato, ha cambiato ed
è intervenuta sulla naturalità degli ambienti, sia in modo negativo che in modo
positivo.
Fauna
Anche la fauna è molto ricca, oltre a essere il Parco un importante corridoio di
collegamento tra molti parchi nazionali e riserve naturali e il serbatoio
faunistico del Parco Nazionale d’Abruzzo. Il territorio offre vaste aree
d’interesse vertebratologico con una significativa estensione e continuità. Negli
ultimi anni sono aumentate le segnalazioni di avvistamenti o di segni di
presenza dei grandi carnivori quali: l’Ursus arctos, il Canis lupus e il Felis
sylvestris, sicuri indicatori del grado di naturalità dell’area. Altre importanti
presenze sono, tra i Mammalia: l’Hystrix cristata, la Martes martes, la Mustela
putorius, il Meles meles, il Muscardinus avellanarius, l’Eliomys quercinus, il Glis
glis, il Microtus nivalis, il Sus scrofa, il Capreolus capreolus, il Cervus elaphus
(reintrodotto), la Lepus europaeus; tra gli Aves: l’Aquila chrysaetos, il Falco
peregrinus, il Falco biarmicus, l’Accipiter nisus, il Falco tinnunculus, il Buteo
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L’energia pulita di Caserta L’energia pulita di Caserta L’energia pulita di Caserta
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buteo, l’Accipiter gentilis, il Bufo bufo, l’Otus scops, l’Asio otus, il Dendrocopus
major, il D. minor, il D. medius, il Picus viridis, la Montifringilla nivalis, il
Pyrrhocorax pyrrhocorax, il Pyrrhocorax graculus; il Gyps fulvus e il Corvus
corax sono il risultato di due progetti di reintroduzione della Riserva Naturale
Orientata del Monte Velino; la presenza di aree umide e di temporanee o
persistenti pozze permette la sosta, per lo più sporadica, di alcuni uccelli
migratori, come la Ciconia ciconia, la Grus grus, l’Ardea cinerea, l’Ardea
purpurea, e di alcuni anatidi (Anas spp., Aythya fuligula); tra gli Amphibia e
Reptilia è degna di nota la presenza della Salamandra salamandra, del Triturus
cristatus, del Triturus vulgaris, della Bombina variegata, della Rana esculenta e
della rara ed endemica Vipera ursinii.
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