Procedura per la prevenzione del rischio di suicidio in ospedale
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Procedura per la prevenzione del rischio di suicidio in ospedale
REGIONE SICILIANA AZIENDA OSPEDALIERA OSPEDALI RIUNITI PAPARDO PIEMONTE Pagina 1 di 13 Procedura per la prevenzione di suicidio in ospedale Rev. 00 del ___/___/____ Procedura per la prevenzione del rischio di suicidio in ospedale Rev. data 00.00 Causale della modifica Stesura Redatta da Condivisa/Valutata da Direzione Medica Responsabile Rischio Clinico Psicologhe U.O. Qualità Valutata da Resp. U.O. Qualità Dr. Gaetano Ferlazzo Firmato Approvata da Direttore Sanitario Dr. Eugenio Ceratti Firmato Data Atto formale 25/07/2013 Prot.n.2458/CS Approvazione Aziendale Il Commissario Straordinario Dr. Armando Caruso Firmato REGIONE SICILIANA AZIENDA OSPEDALIERA OSPEDALI RIUNITI PAPARDO PIEMONTE Pagina 2 di 13 Procedura per la prevenzione di suicidio in ospedale Rev. 00 del ___/___/____ 1 Sommario 1. Premessa .......................................................................................................................................... 3 2 Scopo ................................................................................................................................................. 3 3 Obiettivo ........................................................................................................................................... 4 4 Campo di applicazione ................................................................................................................. 4 5 Descrizione delle attività ............................................................................................................. 4 5.1 Identificazione dei fattori di rischio............................................................................................... 4 5.2 Anamnesi ..................................................................................................................................... 4 5.3 Esame obiettivo............................................................................................................................ 5 5.4 Osservazione del paziente ............................................................................................................ 5 5.5 Misure preventive di sicurezza...................................................................................................... 7 6 Matrice delle responsabilità ................................................................................................................. 9 7 Formazione ...................................................................................................................................... 9 8 Bibliografia ....................................................................................................................................... 9 REGIONE SICILIANA AZIENDA OSPEDALIERA OSPEDALI RIUNITI PAPARDO PIEMONTE Pagina 3 di 13 Procedura per la prevenzione di suicidio in ospedale Rev. 00 del ___/___/____ 1. Premessa Il suicidio in Ospedale rappresenta un evento sentinella di particolare gravità la cui prevenzione si basa su una valutazione appropriata delle condizioni del paziente e la conseguente adozione di misure idonee alla prevenzione. Si può mantenere attenzione costante al problema suicidio mentre si opera a più livelli nell’attività routinaria ospedaliera. Ad un primo livello la prevenzione del suicidio si avvantaggia di tutte le iniziative che mirano ad umanizzare le strutture sanitarie rendendo l’esperienza del ricovero meno spersonalizzante, anonima, passiva e regressiva così come di tutte le iniziative, già in atto, tese ad aumentare la capacità del paziente di conoscere e gestire responsabilmente e con più autonomia la malattia. Solo se la struttura sanitaria ed il personale portano attenzione al paziente come persona malata e non come corpo malato, è possibile mantenere quella attenzione che consente di individuare i pazienti fragili rispetto alla loro malattia e alla loro attuale esperienza di vita, ciò che corrisponde ad individuare parte della reale popolazione a rischio. Sempre ad un livello generale, la prevenzione del suicidio si avvantaggia di tutte le iniziative volte ad aumentare la sicurezza ambientale nelle strutture sanitarie per tutti i degenti, quali il controllare l’accesso ai farmaci, o la disponibilità di oggetti potenzialmente pericolosi o l’accessibilità a terrazzi o piani alti che non abbiano adeguati dispositivi di protezione. Scendendo ad un livello più specifico che riguarda i singoli pazienti: occorre mantenere attenzione ai fattori di rischio generali con una anamnesi adeguata. Il paziente che presenta alcuni fattori di rischio non necessita in assoluto, solo per questo, di interventi specifici o di consulenza psichiatrica ma necessita di una particolare attenzione che sia in grado di valutare avvenimenti, comportamenti, comunicazioni che indichino un aumento del rischio. 2 Scopo Lo scopo di questa procedura è quello di dare strumenti di lavoro e indicazioni operative agli operatori sanitari sulle modalità da adottare per prevenire e/o ridurre i suicidi e tentati suicidi dei pazienti ricoverati. REGIONE SICILIANA AZIENDA OSPEDALIERA OSPEDALI RIUNITI PAPARDO PIEMONTE Pagina 4 di 13 Procedura per la prevenzione di suicidio in ospedale Rev. 00 del ___/___/____ 3 Obiettivo Ridurre il rischio di suicidio e/o tentato suicidio all’interno dell’ospedale. 4 Campo di applicazione La procedura è applicabile a tutti i pazienti ricoverati in regime di ricovero ordinario che afferiscono all’Azienda Papardo – Piemonte con patologia ad esito infausto, ovvero che manifestino tendenze autolesioniste. 5 Descrizione delle attività 5.1 Identificazione dei fattori di rischio I fattori di rischio suicidario possono emergere attraverso l’anamnesi effettuata dal personale sanitario all’atto del ricovero e quindi della compilazione della cartella clinica/infermieristica, così come dall’osservazione diretta, e dai colloqui con i familiari. Un ulteriore ausilio per l’approfondimento di elementi sospetti può essere rappresentato dalle schede allegate che fanno parte integrante della presente procedura, la cui compilazione fornisce un quadro d’insieme che può contribuire ad orientare il personale della struttura verso modalità di controllo e vigilanza più appropriate e mirate. 5.2 Anamnesi Costituisce il momento di conoscenza del paziente. E’ necessario pertanto creare un clima accogliente che favorisca la comunicazione tra operatore e paziente, rendendo così evidenziabili i fattori di rischio da monitorare. Particolare attenzione va rivolta ai pazienti sottoposti a repentini cambiamenti di vita e a coloro che: - presentano una chiara patologia psichiatrica, in specie depressiva; - manifestano una sindrome organica confusionale; - giungono in struttura e manifestano ideazione suicidiaria; - hanno una reazione suicidiaria all’interno della struttura sanitaria; - hanno subito o temono di subire una grave perdita compresa la comunicazione di una diagnosi di particolare gravità, di patologia oncologica, di passaggio da terapia curativa a palliativa, di decesso di neonato, di amputazione d’arto e di altre prognosi infauste. REGIONE SICILIANA AZIENDA OSPEDALIERA OSPEDALI RIUNITI PAPARDO PIEMONTE Pagina 5 di 13 Procedura per la prevenzione di suicidio in ospedale Rev. 00 del ___/___/____ La valutazione del rischio di suicidio, da effettuare durante la raccolta dei dati di anamnesi di pazienti che mostrano fattori predisponenti, dovrà prevedere : - la ricostruzione storica della vita del paziente (diagnosi cliniche e valutazione psicosociale), considerando in particolare pregressi atti autolesivi e familiarità per il suicidio, abusi sessuali, avversità significative anche recenti (ad esempio un lutto); - l’analisi delle caratteristiche anagrafiche e socio-culturali del paziente. - l’analisi delle caratteristiche socio-ambientali, come la perdita di un rapporto affettivo fondamentale (familiare, partner, amico, ecc.), la perdita di situazioni pregresse lavorative, economiche, di studio e condizioni di isolamento sociale. 5.3 Esame obiettivo Un attento e completo esame obiettivo risulta utile per cogliere i segni tipici di abuso/dipendenza da alcol e/o sostanze stupefacenti nonché di un’eventuale sindrome da astinenza. A questo scopo puo’ essere utile l’effettuazione di esami ematochimici, eventualmente anche specifici come l’alcolemia, la ricerca di oppiacei o altre sostanze. Durante l’esame obiettivo è possibile osservare anche i segni di eventuali comportamenti autolesivi. 5.4 Osservazione del paziente Necessaria l’integrazione delle diverse competenze e soprattutto una comunicazione adeguata tra gli operatori al fine di cogliere i segni premonitori dell’atto suicidiario e poter mettere in atto tutte le misure di prevenzione possibili. Fondamentale che qualsiasi dubbio sulla possibilità che un paziente possa avere l’intento di suicidarsi sia tempestivamente comunicato all’interno dell’equipe di cura, inclusa la registrazione nella documentazione clinica della positività dell’anamnesi. Osservazione diretta del paziente: prestare particolare attenzione alla rilevazione di possibili “segni premonitori” (di seguito riportati) che un paziente potrebbe presentare e che possono essere indicativi di un alto rischio di suicidio; - difficoltà di ragionamento; commenti o battute sul suicidio; affermazioni concernenti l’assenza di speranza e di significato; affermazioni che mostrano senso di inutilità e impotenza; comportamenti inusuali come fare, senza motivo apparente e improvvisamente, richiesta di uscire dal reparto, dono di oggetti cari, saluti particolari, ecc.; REGIONE SICILIANA AZIENDA OSPEDALIERA OSPEDALI RIUNITI PAPARDO PIEMONTE - Pagina 6 di 13 Procedura per la prevenzione di suicidio in ospedale Rev. 00 del ___/___/____ incapacità nella risoluzione dei problemi, anche dei più comuni e semplici da risolvere; atteggiamenti di disperazione, rabbia, bassa stima di sé; scarso interesse per la cura di sé; autodenigrazione; percezione che gli eventi siano catastrofici; ipergeneralizzazione; indifferenza; lettura degli eventi come fatti personali agitazione o rallentamento psicomotorio; fasi di agitazione verbale e/o psicomotoria alternate a fasi di calma apparente apatia; insonnia o ipersonnia; scarso controllo degli impulsi: aggressività, anche repressa o autodiretta; ridotta capacità di giudizio; allucinazioni, soprattutto se concernenti il suicidio; pensieri di rovina senso di colpa; mancanza o perdita di progetti per il futuro; eccessiva attenzione alla donazione degli organi; fantasie di morte sempre più frequenti e consolidate; eccessivo interesse o disinteresse per la religione o recente cambio di atteggiamento nei confronti della stessa; possesso “maniacale” di farmaci; pensiero fisso sulla necessità di fare testamento o di sistemare i propri affari. Paradossalmente, particolare attenzione deve essere posta di fronte a pazienti i cui segni sopra elencati sembrano alleggerirsi, dopo un periodo in cui invece apparivano particolarmente evidenti. REGIONE SICILIANA AZIENDA OSPEDALIERA OSPEDALI RIUNITI PAPARDO PIEMONTE Pagina 7 di 13 Procedura per la prevenzione di suicidio in ospedale Rev. 00 del ___/___/____ 5.5 Misure preventive di sicurezza Misure generali Per i pazienti potenzialmente a rischio si devono mettere in atto le seguenti azioni: - informare tutto il personale sul rischio suicidiario; - porre attenzione ai trasferimenti di pazienti a maggiore rischio di suicidio; - osservare/sorvegliare accuratamente ma discretamente il comportamento del paziente a rischio in modo continuativo ed eventualmente definire modalità per la vigilanza, sulla base della gravità del rischio. - E’ opportuno predisporre una stanza in prossimità della postazione del personale sanitario per avere (soprattutto nelle ore notturne) maggiori possibilità di vigilanza e controllo; - E’ opportuno richiedere la presenza di un familiare all’interno della stanza di degenza che contribuisca ad assistere e supportare il paziente; - Particolare attenzione deve essere prestata nelle ore serali e notturne, quando il rapporto numerico tra personale e pazienti è ridotto; - se si ritiene opportuno, dopo aver somministrato il questionario in allegato, richiedere la consulenza di specialisti psicologi e psichiatri che eventualmente prescriveranno terapia ad hoc e/o decideranno il trasferimento presso l’ S.P.D.C.; - dimostrarsi disponibili, calmi, tranquilli, ma nello stesso tempo mantenere un atteggiamento professionale di comprensione empatica e di fermezza, controllare reazioni di rabbia e di spinta ad allontanare il paziente. Quest’atteggiamento rassicurerà il paziente, che identificherà negli operatori persone in grado di aiutarlo; - porre attenzione al rischio di nutrizione alterata del paziente, superiore/inferiore al bisogno e favorire quindi un adeguato apporto di alimenti e liquidi, in relazione alle abitudini del paziente; - aiutare il paziente a raggiungere e mantenere il livello di autonomia nella cura adeguata di sé e del proprio aspetto; - aiutare il paziente a raggiungere e mantenere un adeguato ritmo sonno/veglia (favorire l’attività fisica durante il giorno, evitare di far assumere al paziente caffeina/teina, limitare il riposo durante il giorno, consigliare di leggere o guardare la TV per conciliare il sonno, ecc); - coinvolgere altri specialisti e il Medico di Medicina Generale, sia per completare l'anamnesi, che per favorire la continuità terapeutica al momento della dimissione; - coinvolgere familiari sia nella fase di valutazione che nella gestione dei fattori di rischio; - garantire una comunicazione adeguata tra gli operatori e tra questi e i pazienti; REGIONE SICILIANA AZIENDA OSPEDALIERA OSPEDALI RIUNITI PAPARDO PIEMONTE Pagina 8 di 13 Procedura per la prevenzione di suicidio in ospedale Rev. 00 del ___/___/____ In riferimento a queste indicazioni e nel rispetto della dignità della persona, SE SI VALUTA CHE UN PAZIENTE SIA A RISCHIO DI SUICIDIO: - controllare gli oggetti personali, ritirare eventuali farmaci, oggetti da toeletta taglienti o in vetro e oggetti potenzialmente pericolosi; - chiedere la collaborazione dei familiari ed amici del paziente, per evitare che questi possa entrare in possesso di oggetti, sostanze, capi di abbigliamento, ecc. che potrebbero essere nocivi o impropriamente utilizzati; - fare attenzione alla scelta della stanza di ricovero, e alla posizione del letto nella stanza affinché il paziente possa essere facilmente sorvegliato; - porre in atto misure che impediscano alla persona a rischio di accedere ad ambienti (ad es. docce) e mezzi (ad es. oggetti taglienti, cinture, corde, farmaci) per togliersi la vita All’atto della dimissione di pazienti che hanno tentato il suicidio o sono ritenuti a rischio suicidiario, è opportuno: - preparare la dimissione con largo anticipo in accordo con le persone che si occuperanno del paziente a domicilio e con i servizi socio-sanitari territoriali, in particolare con il Medico di Medicina Generale; - informare il paziente e i familiari sulle attività ambulatoriali e sui servizi di salute mentale - assicurare la disponibilità immediata di un referente ospedaliero da contattare in caso di bisogno. - fissare un momento di presa in carico (con appuntamento post dimissione già programmato) presso le strutture territoriali come da protocollo con ASP. REGIONE SICILIANA AZIENDA OSPEDALIERA OSPEDALI RIUNITI PAPARDO PIEMONTE Pagina 9 di 13 Procedura per la prevenzione di suicidio in ospedale Rev. 00 del ___/___/____ 6 Matrice delle responsabilità Personale Attività Direttore S.C. Valutazione del paziente Dir.medico di reparto Dir. medico specialista Coord. Inferm. I.P. R Presa in carico del paziente I R Eventuale Visita specialistica I I I I R C I I R C Sistemazione del paziente nel reparto Modalità di vigilanza e gestione del paziente N.B. R = Responsabile C = Coinvolto R I = Informato 7 Formazione Sono organizzati, all’interno dei singoli reparti, attività di orientamento, formazione e divulgazione della presente procedura al fine di aumentare la capacità degli operatori di rilevare la predisposizione dei pazienti al suicidio ed adottare idonee misure di prevenzione. 8 Bibliografia - Ministero della Salute: Raccomandazione n.4 “Prevenzione del suicidio di paziente in ospedale” - PROCEDURA: prevenzione del rischio suicidio in ospedale usl 2 dell’Umbria REGIONE SICILIANA AZIENDA OSPEDALIERA OSPEDALI RIUNITI PAPARDO PIEMONTE Pagina 10 di 13 Procedura per la prevenzione di suicidio in ospedale Redatta da Dr.ssa Daniela Montone firmato Dr.ssa Cettì Giacobbe firmato Valutata da Dr. Francesca Parrinello – Direttore Medico di Presidio Dr. Giuseppe Franciò – referente rischio clinico Dr.ssa Lidia Palella - psicologa Dr.ssa Giuseppina Finzi - psicologa firmato firmato firmato firmato Lista di distribuzione Direttori SS.CC. con obbligo di Risk Manager diffusione ai Dirigenti Medici ed al personale infermieristico P.O. Papardo - Piemonte Referenti aziendali J.C.I. Servizio Sociale Rev. 00 del ___/___/____ REGIONE SICILIANA AZIENDA OSPEDALIERA OSPEDALI RIUNITI PAPARDO PIEMONTE Pagina 11 di 13 Procedura per la prevenzione di suicidio in ospedale Rev. 00 del ___/___/____ SCHEDA DI VALUTA PER IDENTIFICARE EVENTO SENTINELLA (allegato1) NOME _____________________ _______COGNOME _________________________________ LUOGO DI NASCITA ____________________________DATA DI NASCITA______________ STATO CIVILE __________________________TITOLO DI STUDIO_____________________ Mai Freq. Sempre 0 Qualche volta 1 2 3 2 ) Ha m a i fatto u s o d i droghe, alcol, psicofarmaci? 0 1 2 3 3 ) Presenta frequenti sbalzi d'umore? 0 1 2 3 4 ) E' stato molto nervoso o ansioso? 0 1 2 3 5 ) Presenta disturbi del sonno? 0 1 2 3 6 ) Presenta disturbi alimentari? 0 1 2 3 7) Si è sentito inutile, di non valere nulla? 0 1 2 3 8) Si è sentito molto giù di corda e triste? 0 1 2 3 9) Si è sentito ostile, arrabbiato, o facilmente irritabile? 0 1 2 3 10) C i sono stati cambiamenti nelle relazioni affettive e sociali? 0 1 2 3 11) S i è sentito solo, senza amici o familiari che possano aiutarlo? 0 1 2 3 12) S i è sentito molto arrabbiato con la voglia di spaccare tutto? 0 1 2 3 13) Ha subito eventi luttuosi particolarmente gravi e di difficile 0 1 2 3 0 1 2 3 1) Si è mai sottoposto a visita psicologica, psichiatrica o neurologica? A cura del medico: indicare nello spazio sovrastante il disturbo o eventuale diagnosi elaborazione, che intensità da al suo dolore? 14) Ha perso il lavoro o ha avuto delle grosse perdite economiche? OSSERVAZIONI DEL MEDICO SUL NON VERBALE DEL PAZIENTE (mimica, mutismo tristezza, pianto, tensione, postura): ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ REGIONE SICILIANA AZIENDA OSPEDALIERA OSPEDALI RIUNITI PAPARDO PIEMONTE Pagina 12 di 13 Procedura per la prevenzione di suicidio in ospedale Rev. 00 del ___/___/____ IL MEDICO RITIENE DI DOVER PROSEGUIRE PER UN APPROFONDIMENTO CON UN FAMILIARE DI RIFERIMENTO? SI' NO SE SI': 1) ha osservato cambiamenti significativi nella personalità del congiunto? SI' NO se sì specificare quali: 2) secondo lei, il paziente ha mai pensato e/o messo in atto propositi SI' NO autolesivi? Se sì specificare quali e quando: 3) ci sono eventi stressanti o significativi che riguardano il paziente? SI' NO se sì specificare quali (es. il paziente si è disfatto di cose care, ha espresso volontà di fare testamento, ecc.): 4) il paziente lamenta dolore persistente? SI' NO Data ____________________ FIRMA DEL MEDICO ____________________ La scheda va conservata in cartella clinica di cui farà parte integrante VALUTAZIONE DEL QUESTIONARIO II questionario consta di 14 domande. Per ogni risposta viene assegnato un punteggio da 1 a 3, che calcola dal minimo al massimo rischio. VALUTAZIONE DEL RISCHIO IN RELAZIONE AI PUNTEGGI OTTENUTI: Punteggi: 0-14 lieve 14-28 medio 28-42 moderato 42-56 grave REGIONE SICILIANA AZIENDA OSPEDALIERA OSPEDALI RIUNITI PAPARDO PIEMONTE Pagina 13 di 13 Procedura per la prevenzione di suicidio in ospedale Rev. 00 del ___/___/____ Flow chart percorso paziente RICOVERO PAZIENTE CARTELLA CLINICA OSSERVAZIONE PAZIENTE COMPILAZIONE QUESTIONARIO RICHIESTA VALUTAZIONE QUESTIONARIO NO FINE SI RISCHIO CONSULENZA PSICOLOGICA ALTO RISCHIO NO SI DIMISSIONE SERVIZIO SOCIALE REPARTO ASP TERRITORIALE CONSULENZA PSICHIATRICA