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Rendicontazione delle attività di deputato

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Rendicontazione delle attività di deputato
ALESSANDRO BRATTI
Rendicontazione delle attività di deputato
marzo 2014 – marzo 2015
Indice
5
3
Introduzione
ATTIVITÀ SVOLTA PRESSO LA CAMERA DEI DEPUTATI
10 Attività legislativa
21 Attività non legislativa in Assemblea
42 Attività in Commissione Ambiente VIII e altre Commissioni
45 Attività non legislativa in Commissione Ambiente VIII
49 Attività in Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo
dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati
54 Missioni della Commissione parlamentare
ATTIVITÀ SVOLTA A LIVELLO NAZIONALE E TERRITORIALE
72 Partecipazione ad iniziative e incontri
ATTIVITÀ DI INFORMAZIONE E TRASPARENZA
75 Comunicati stampa
89 Articoli
99 Web
101 Reddito e spese
103 Indennità parlamentare
107 Glossario
Resoconto Legislatura
Introduzione
Anche quest’anno ho deciso di presentare il rendiconto delle mie attività di parlamentare. Un anno ricco di avvenimenti importanti . Presidente del Consiglio Renzi legittimato
da un risultato eccezionale del Pd alle elezioni europee. Un’attività parlamentare molto
intensa che ha portato a licenziare provvedimenti importanti come la riforma sul lavoro e
che proprio mentre scrivo queste poche righe di introduzione si appresta a varare la riforma
elettorale. Una riforma annunciata che fa parte di quel pacchetto di leggi promesse agli
italiani per davvero cambiare il paese. Una ripresa economica lenta ma evidente. È stato
anche l’anno della mia nomina a Presidente della Commissione bicamerale d’inchiesta sugli
illeciti collegati al ciclo dei rifiuti, chiamata comunemente “commissione per il contrasto
alle ecomafie”. Un ruolo che oggi mi vede impegnato per oltre la metà del mio tempo. Ho
poi lavorato insieme ad altri colleghi su progetti di legge importanti come l’introduzione
degli ecoreati nel codice ambientale e sulla prima legge italiana su la green economy. È stato anche l’anno della mia nomina a Presidente degli Ecologisti democratici, area culturale
all’interno del Partito Democratico, che si occupa di ambiente e sostenibilità.
Quindi un maggior impegno rispetto al passato e un tentativo di dare un piccolo contributo per migliorare questo Paese.
Ho cercato anche di tenere un filo diretto con i rappresentati istituzionali del territorio
ferrarese oltre che di recepire le istanze dei cittadini.
In questo rendiconto troverete in dettaglio tutta l’attività svolta da me nell’ultimo anno.
Non è un volumetto di piacevole lettura ma penso sia utile per i cittadini compreso ovviamente ai militanti del Partito Democratico per giudicare la qualità del mio lavoro.
Penso sia un atto dovuto di trasparenza utile per tutti. Le critiche sono sempre ben accolte perché contribuiranno sicuramente a rendere la mia attività più utile e più efficace.
Alessandro Bratti
Deputato del Partito Democratico
Resoconto Legislatura
5
Ecodem: Alessandro Bratti nuovo Presidente nazionale
Alessandro Bratti è il nuovo presidente degli Ecologisti Democratici: lo ha deciso la Direzione nazionale dell’associazione riunita a Roma. Alessandro Bratti, parlamentare Pd e membro della commissione Ambiente della Camera, succede a Fabrizio Vigni, eletto presidente
onorario Ecodem.
Sono onorato e motivato per questo nuovo incarico – dichiara Bratti – L’ecologia è una delle
culture fondative del Pd e l’ambiente rappresenta oggi un tema fondamentale su cui declinare le
politiche dello sviluppo, dell’economia e della crescita sostenibile. Parte oggi un progetto di rilancio degli Ecodem che, in stretta sinergia con il Pd ed i gruppi parlamentari, valorizzi le attività
dei circoli, le competenze territoriali ed i lavoro degli amministratori locali”.
6
Ambiente: Braga “Positivo Avvio Commissione Su Ciclo Illecito Rifiuti”
ROMA (ITALPRESS) – “La Commissione bicamerale d’inchiesta sul ciclo illecito dei rifiuti può oggi finalmente iniziare il suo prezioso lavoro di indagine su settori di grande
rilevanza in campo ambientale. La piaga della criminalità ambientale è una delle principali
cause di disastri ambientali e sanitari e spesso un fattore di freno alla competitività del nostro Paese. Per questo è positivo che si avvii al più presto il lavoro della Commissione, che
può contare sulla presenza di parlamentari competenti e qualificati, a partire dal Presidente
della Commissione Alessandro Bratti (Pd) che da anni lavora su questi temi e a cui vanno i
migliori auguri per un proficuo lavoro”. Lo afferma in una nota Chiara Braga, responsabile
Ambiente del Pd.
Resoconto Legislatura
ATTIVITÀ SVOLTA PRESSO LA CAMERA DEI DEPUTATI
Presenze in 8.926 votazioni elettroniche
dal 15/03/2013 al 31/03/2015
Votazioni effettuate: 65% (5.802) + Missioni: 24,38% (2.176)
Totale presenze: 89,38% (7.978)
Assenze: 10,62 (948)
I dati sulle presenze si riferiscono alle votazioni elettroniche che si svolgono nell’Assemblea
di Camera e Senato dall’inizio della legislatura. Le presenze dunque non si riferiscono a tutte le possibili attività parlamentari (lavori preparatori nelle Commissioni) ma solo al totale
delle presenze nelle votazioni elettroniche in Aula.
Nota: Con assenza si intendono i casi di non partecipazione al voto: sia quello in cui il parlamentare è fisicamente assente (e non in missione) sia quello in cui è presente ma non vota
e non partecipa a determinare il numero legale nella votazione. Purtroppo attualmente i
sistemi di documentazione dei resoconti di Camera e Senato non consentono di distinguere
un caso dall’altro. I regolamenti non prevedono la registrazione del motivo dell’assenza al
voto del parlamentare. Non si può distinguere, pertanto, l’assenza ingiustificata da quella,
ad esempio, per ragioni di salute.
Indice di produttività
È il nuovo indice che prende in esame il numero, la tipologia, il consenso e l’iter degli atti
presentati dai parlamentari in modo da poterli confrontare tra di loro.
Per la descrizione dettagliata della metodologia di valutazione vai qui.
Indice di produttività: 313,2
Classifica: 23° su 630 deputati | vai alla classifica completa
L’indice di produttività non prende in considerazione il lavoro, anche rilevante, che alcuni
parlamentari svolgono per gli incarichi necessari al funzionamento della macchina politica
e amministrativa del Parlamento (Commissioni, Gruppi, Comitati, Giunte, Collegi e Uffici
di Camera e Senato).
Resoconto Legislatura
7
Parlamento. Pagliari-Bratti i più produttivi dell’Emilia-Romagna
Dossier Openpolis misura influenza ed efficienza degli eletti
8
Giorgio Pagliari (da Parma) per il Senato e Alessandro Bratti (da Ferrara) per la Camera,
entrambi del Pd: sono i due parlamentari più produttivi dell’Emilia-Romagna secondo il
dossier pubblicato oggi da Openpolis, l’osservatorio civico sulla trasparenza della politica
italiana. Spicca in particolare la performance di Pagliari, secondo nella classifica di tutto il
Senato con un indice di produttività pari a 525,69. Dietro di lui altri due democratici: la
bolognese Francesca Puglisi con 261,01 (15esima a livello nazionale) ed il modenese Stefano Vaccari con 203,69 (31esimo). Nella classifica generale della Camera, invece, Bratti
16esimo con 288,1 punti. Tra gli emiliano-romagnoli lo segue da vicino il leghista romagnolo Gianluca Pini con 287,76 (17esimo); più indietro la democratica modenese Manuela
Ghizzoni, con 174,34 (34sima).
Ma cosa si intende per “produttivita’” secondo Openpolis?
Una definizione “lontana dal mero conteggio delle attività svolte”, spiega l’associazione:
la classifica stilata, infatti, “è tesa a rilevare la capacità di essere influenti ed efficienti. Non è
produttivo il parlamentare primo firmatario di innumerevoli ddl ma quello che porta a casa
una legge, non e’ produttivo chi protocolla centinaia di interrogazioni ma chi riesce ad ottenere una risposta da parte del ministro competente”. In altre parole, il lavoro di deputati e
senatori “viene analizzato in base a criteri di efficacia che aiutino a distinguere la gran massa
di attivita’ che non produce effetti scrive Openpolis- da quella, poca, che invece d risultati”.
Ad esempio, senza entrare nel merito degli atti, il report attribuisce un punteggio ad ogni
passaggio di iter: più un provvedimento si avvicina al suo completamento, più sarà alto il
punteggio assegnato a chi presenta l’atto o ne è il relatore.
Si calcolano poi il consenso ottenuto su un provvedimento (attraverso le firme degli
altri parlamentari) e la partecipazione del parlamentare ai lavori d’aula. I dati utilizzati
sono aggiornati al 10 ottobre. Giù dal podio, nella “top ten” della Camera rientrano anche
Deborah Bergamini di Fi (154,49 punti e 49esimo posto complessivo), Maino Marchi del
Pd (151,06; 51esimo), Giovanni Paglia di Sel (116,87; 66esimo), Patrizia Maestri del Pd
(112,26; 71esimo), Sergio Pizzolante di Ncd (105,03; 82esimo), Paolo Bolognesi (96,26;
97esimo) ed Emma Petitti (94,45; 101esimo) del Pd. Passando al Senato, dietro i primi tre
ci sono Carlo Giovanardi di Ncd (161,7 punti; 48esimo posto), Luigi Marino di Pi (155,49;
53esimo), Michela Montevecchi del M5s (138,4; 61esimo), Rita Ghedini del Pd (124,03;
79esimo), Maria Mussini del gruppo misto (96,35; 107esimo), Anna Maria Bernini di Fi
(94,34; 111esimo) e Maria Cecilia Guerra del Pd (93,12; 112esimo).
E i meno produttivi? I deputati eletti in Emilia-Romagna che chiudono la classifica sono
Lapo Pistelli (Pd), Enzo Lattuca (Pd), Daniele Montroni (Pd), Andrea De Maria (Pd),
Michele Anzaldi (Pd), Matteo Richetti (Pd), Giuditta Pini (Pd), Giovanni Mottola (Fi), il
ministro Dario Franceschini (Pd) e Giuseppe Romanini (Pd), che ha sostituito Cecile Kyenge lo scorso giugno. Per il Senato, invece, dopo i primi dieci si collocano Sergio Lo Giudice
(Pd), Elsa Bulgarelli (M5s), Gian Carlo Sangalli (Pd), Laura Bianconi (Ncd), Maria Teresa
Bertuzzi (Pd), Claudio Broglia (Pd), Franco Carraro (Fi), Leana Pignedoli (Pd), Maurizio
Migliavacca (Pd), Stefano Collina (Pd), Adele Gambaro (misto) e l’ex ministro Josefa Idem
(Pd). Va considerato, però, che dall’inizio della legislatura non tutti i parlamentari sono stati
in carica per lo stesso tempo.
(Dire)
Resoconto Legislatura
Tipo di Atto
Interventi
Presentati come
primo Firmatario
Proposte di legge
Progetti di legge in Assemblea
Presentati come
Co-firmatario
10
5*
Odg in Assemblea
2
15
Emendamenti
15
93
Interventi in Assemblea
1
Mozioni
4
Interpellanze
1
10
Interrogazioni a risposta scritta
1
8
Interrogazioni a risposta orale
1
7
Interrogazioni in Commissione
3
10
Risoluzioni conclusive
1
3
Risoluzioni in Commissione
1
2
Question-time
1
Dichiarazioni di voto
3
Discussioni generali
1
Progetti di legge in Commissione
10*
* Il numero si riferisce ai progetti di legge su cui sono stati fatti più di un intervento. È stato relatore di due progetti
di legge.
Fonti: www.camera.it – www.openpolis.it
Resoconto Legislatura
9
ATTIVITÀ LEGISLATIVA
Proposte di legge: 10 • Interventi su 5 PDL
Odg in Assemblea= 17 • Emendamenti = 108
Proposte di inchieste parlamentari: 1
Proposte di modifica al regolamento: 1
Proposte di legge presentate come co-firmatario
• MAESTRI ed altri: “Modifiche alla legge 20 dicembre 2012, n. 238, per il sostegno e la
valorizzazione del Festival Verdi di Parma e Busseto” (2002)
(presentata il 27 gennaio 2014, annunziata il 28 gennaio 2014)
10
• VEZZALI ed altri: “Disposizioni concernenti l’inserimento dell’insegnante di educazione motoria nella scuola primaria” (2043)
(presentata il 4 febbraio 2014, annunziata il 5 febbraio 2014)
• DAGA ed altri: “Princìpi per la tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque e
disposizioni per la ripubblicizzazione del servizio idrico, nonché delega al Governo per
l’adozione di tributi destinati al suo finanziamento” (2212)
(presentata il 20 marzo 2014, annunziata il 21 marzo 2014)
• CARRESCIA ed altri: “Esclusione delle spese per interventi finalizzati alla bonifica dei
siti di interesse nazionale, sostenute dai comuni e dalle regioni ai sensi dell’articolo 250
del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, dal saldo finanziario rilevante ai fini del patto di stabilità interno” (2261)
(presentata il 2 aprile 2014, annunziata il 3 aprile 2014)
• DECARO ed altri: “Disposizioni per lo sviluppo della mobilità in bicicletta e la realizzazione della rete nazionale di percorribilità ciclistica” (2305)
(presentata il 16 aprile 2014, annunziata il 17 aprile 2014)
• PROPOSTA DI LEGGE COSTITUZIONALE PELLEGRINO ed altri: “Modifica
all’articolo 1 della Costituzione, in materia di riconoscimento della bellezza quale elemento costitutivo dell’identità nazionale” (2401)
(presentata il 22 maggio 2014, annunziata il 26 maggio 2014)
• CENNI ed altri: “Istituzione della Giornata nazionale per l’educazione alimentare e la
prevenzione dei disturbi alimentari” (2403)
(presentata il 22 maggio 2014, annunziata il 26 maggio 2014)
• D’OTTAVIO ed altri: “Istituzione del riconoscimento di cavaliere della Liberazione” (2561)
(presentata il 23 luglio 2014, annunziata il 24 luglio 2014)
Resoconto Legislatura
• BRAGA ed altri: “Delega al Governo per il riordino delle disposizioni legislative in materia di sistema nazionale e coordinamento della protezione civile” (2607)
(presentata e annunziata il 7 agosto 2014)
• VARGIU ed altri: “Disposizioni per la disciplina dell’esercizio della prostituzione, anche
attraverso applicazioni o servizi telematici” (2788)
(presentata il 20 dicembre 2014, annunziata il 21 dicembre 2014)
Interventi su progetti di legge in Assemblea
• Proposte di legge: Disposizioni in materia di delitti contro l’ambiente (A.C.342-9571814-A)
20-01-2014
Discussione sulle linee generali - pag. 7 [Video]
26-02-2014
Dichiarazione di voto finale - pag. 58 [Video]
• Proposte di legge: Istituzione del Sistema nazionale a rete per la protezione dell’ambiente
e disciplina dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (A.C.68-1101945-A)
17-04-2014
Dichiarazione di voto finale – pag. 15 [Video]
• Disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 74 del 2014: Misure urgenti in favore delle popolazioni dell’Emilia Romagna colpite dal terremoto e dai successivi eventi
alluvionali verificatisi tra il 17 ed il 19 gennaio 2014, nonché per assicurare l’operatività
del Fondo per le emergenze nazionali (A.C.2365-A)
11-06-2014
Discussione sulle linee generali – pagg. 91, 107 (Relatore) [Video]
Esame articoli – pagg. 109, 123, 110 (Relatore) [Video]
12-06-2014
Correzioni di forma – pag. 17 (Relatore) [Video]
• Discussione del disegno di legge: Disposizioni in materia ambientale per promuovere
misure di green economy e per il contenimento dell’uso eccessivo di risorse naturali
(A.C.2093-A)
10-11-2014
Discussione sulle linee generali – pagg. 2, 27 (Relatore) [Video]
Dichiarazione integrale – pag. 41 (Relatore) [Video]
12-11-2014
Esame articoli – pagg. 5, 10, 11, 13, 17, 20, 21, 23, 25, 27, 29, 30, 32, 34, 35, 41, 42,
45, 47, 48, 50, 74, 75, 83, 85, 85, 86, 87, 93, 95, 96, 98, 100, 101, 104, 105, 106, 107,
113, 116 (Relatore) [Video]
Resoconto Legislatura
11
• Disegno di legge di conversione, con modificazioni, del decreto-legge n. 1 del 2015: S.
1733 Disposizioni urgenti per l’esercizio di imprese di interesse strategico nazionale in
crisi e per lo sviluppo della città e dell’area di Taranto (A.C.2894)
26-02-2015
Esame articoli – pagg. 88, 89, 94 [Video]
Esame ordini del giorno – pagg. 112, 113 [Video]
03-03-2015
Dichiarazione di voto finale – pag. 40 [Video]
Odg in Assemblea – primo firmatario
12
Oggetto: gestione delle risorse idriche
Atto a cui si riferisce: 9/02629-AR/221 premesso che: l’articolo 7 del decreto in esame
introduce modifiche al Codice dell’ambiente nella parte relativa alla gestione delle risorse
idriche e, in particolare, interviene sull’organizzazione territoriale del servizio idrico integrato; obiettivo fondamentale dell’articolo 7 del decreto – come modificato e integrato
dalla Commissione – è dare piena applicazione alle norme della legge 36/94 sul servizio
idrico integrato rimaste sinora, anche in parte, disapplicate ed effettività alle norme della
medesima legge che avevano l’obiettivo di garantire, in tutto il territorio nazionale, livelli
almeno minimi di servizio, una gestione integrata ed efficiente dell’intero sistema idrico
e la piena e completa soddisfazione della domanda dell’utenza;(…)
Oggetto: classificazione rifiuti
Atto a cui si riferisce: 9/02568-AR/011 premesso che:
- l’articolo 13, comma 5, lettera b-bis), del decreto legge in commento elenca i princìpi
di classificazione dei rifiuti e le modalità per stabilire se un rifiuto è pericoloso o non pericoloso. In particolare la norma modifica il D.Lgs 152/2006 (cd. Codice dell’ambiente)
inserendo una parte relativa alla «Classificazione dei rifiuti» nell’Allegato D, alla Parte
Quarta, recante l’elenco dei rifiuti istituito dalla Decisione della Commissione 2000/532/
CE del 3 maggio 2000;
- i princìpi riguardanti la classificazione dei rifiuti dispongono che:
- la classificazione dei rifiuti è effettuata dal produttore assegnando ad essi il competente
codice CER, applicando le disposizioni contenute nella Decisione 2000/532/CE; (…)
Odg in Assemblea – co-firmatario
Oggetto: sito contaminato
Atto a cui si riferisce: C.9/02679-bis- … premesso che:
- il provvedimento in commento interviene con misure specifiche a favore del Sito di
Interesse Nazionale SIN di Bagnoli;
- al contrario, non è stato adottato alcun provvedimento relativo al Sito di Interesse Nazionale SIN di Pieve Vergonte;
- risulta essenziale che il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare
Resoconto Legislatura
sia autorizzato a concludere una specifica risoluzione transattiva del contenzioso in essere
con la società Syndial S.p.A relativa al danno ambientale riscontrato nel Lago Maggiore, nel Lago di Mergozzo e nel Fiume Toce a seguito delle attività effettuate nel Sito di
Interesse Nazionale di Pieve Vergonte (Vb), di cui alla legge 426/98 e al decreto del
Ministero dell’ambiente 10 gennaio 2000, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 46 del
23 febbraio 2000, secondo i contenuti e le linee d’azione di specifica dichiarazione sottoscritta dal presidente della regione Piemonte, dal presidente della provincia del Verbano
Cusio Ossola, dai sindaci dei comuni di Pieve Vergonte, Vogogna, Piedimulera, Verbania, Mergozzo, Ornavasso, Anzola d’Ossola, Gravellona Toce, Premosello Chiovenda e
dal commissario straordinario del comune di Baveno;
- i medesimi contenuti e interventi dovranno consistere in opere funzionali al ripristino
naturale già in atto, corrispondendo – unitariamente considerati – alle essenziali finalità
di riparazione e compensazione ambientale che devono caratterizzare prioritariamente le
azioni e le misure per il risarcimento del danno ambientale; (…)
Oggetto: piccoli comuni
Atto a cui si riferisce: C.9/02679-bis- … B/194 premesso che:
- nelle aree montane e rurali del Paese è necessario garantire servizi e opportunità di crescita economica;
- nei piccoli comuni montani e rurali, nelle aree appenniniche e alpine si assiste a un
continuo impoverimento del tessuto sociale legato altresì alla chiusura di attività commerciali, industriali e artigianali;
- nei piccoli comuni, negli ultimi decenni, il servizio postale grazie alla rete degli sportelli
e alla consegna della corrispondenza ha permesso il mantenimento di un servizio fondamentale per la coesione delle comunità;
- nella legislazione italiana è previsto il servizio postale universale a tutela dei diritti della
cittadinanza; (…)
Oggetto: patronato
Atto a cui si riferisce: C.9/02679-bis- …A/250presentato premesso che:
- l’articolo 26, al comma 10, del provvedimento in corso di esame prevede, per l’esercizio finanziario 2015, la riduzione complessiva e proporzionale degli stanziamenti per il
finanziamento delle attività degli istituti di patronato e assistenza sociale e la conseguente
riduzione dell’aliquota di prelevamento sul gettito dei contributi previdenziali obbligatori incassati da tutte le gestioni amministrate;
- il cosiddetto Fondo per i patronati, che ammonta annualmente a circa 430 milioni di
euro, è composto, a legislazione vigente, dallo 0,226 per cento del monte contributi obbligatori versati agli enti previdenziali; (…)
Oggetto: Casale Monferrato - amianto
Atto a cui si riferisce: C.9/02679-bis- … A/255 premesso che:
- la questione della rimozione, dello smaltimento dell’amianto e delle gravi patologie ad
esso correlate è un tema di grande attualità nel Paese;
Resoconto Legislatura
13
- lo scorso 19 novembre la Suprema Corte di Cassazione ha accolto, con una decisione
che ha sollevato molte polemiche, la richiesta del Procuratore generale nel processo Eternit: dichiarando la prescrizione del procedimento, annullandola condanna per il cittadino svizzero Stephan Schmidheiny, unico imputato, con la conseguente impossibilità per
i familiari delle vittime e per le comunità e gli enti locali di ottenere i risarcimenti;
- i fatti sui quali era chiamata a discutere la Cassazione riguardavano avvenimenti del giugno 1976. La causa, avviata da circa 6 mila parti offese ed era inerente anche alla morte
di circa 3 mila persone; (…) 14
Oggetto: dissesto idrogeologico
Atto a cui si riferisce: C.9/02679-bis- …A/264 presentato premesso che:
- la «Struttura di missione contro il dissesto idrogeologico e per lo sviluppo delle infrastrutture idriche», istituita il 25 maggio 2014 presso la Presidenza del Consiglio dei
ministri, ha il compito di imprimere un’accelerazione all’attuazione degli interventi di
messa in sicurezza del territorio e di supportare la nuova programmazione delle risorse
per il periodo 2014-2020;
- il decreto-legge n. 91 del 2014 ha reso ordinaria l’attribuzione ai presidenti di regione
di funzioni per gli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico e contemporaneamente, ha avviato un procedimento di ricognizione dello stato di attuazione di tutti gli
interventi finanziati anche in data antecedente al 2009 per procedere alla revoca delle
risorse economiche non ancora utilizzate con l’obiettivo di canalizzare le stesse su interventi altrettanto urgenti ma immediatamente cantierabili; (…) Oggetto: consumo del suolo
Atto a cui si riferisce: C.9/02679-bis- …A/26 5presentato premesso che:
- obiettivo principale della gestione del territorio è evitare il consumo indiscriminato del
suolo, la contestuale valorizzazione e tutela dei terreni non edificati e il puntare decisamente sul riuso e sulla rigenerazione urbana;
- i dati statistici, infatti, ci dicono che in Italia si consumano ogni anno circa 500 chilometri quadrati di territorio senza una pianificazione globale; i dati più recenti segnalano che,
ogni giorno, cento ettari di terreno vanno persi. Calcolando la cifra con riferimento agli
ultimi quarant’anni si arriva alla somma di una superficie ci circa 5 milioni di ettari. Siamo
passati da un totale di aree coltivate di 18 milioni di ettari a meno di 13 milioni; (…)
Oggetto: detrazione fiscale per riqualificazione energetica
Atto a cui si riferisce: C.9/02679-bis- …A/266 premesso che:
- l’articolo 1, comma 42 del disegno di legge al nostro esame proroga le detrazioni per
gli interventi di ristrutturazione edilizia e di riqualificazione energetica; in sede referente
i benefici fiscali per la riqualificazione energetica sono stati estesi alle schermature solari,
agli impianti di climatizzazione invernale alimentati da biomasse combustibili nonché
all’adozione di misure antisismiche;
- la disciplina normativa degli incentivi per gli interventi di riqualificazione energetica e
di ristrutturazione edilizia è stata modificata nel 2012 e nel 2013; in particolare, i decretilegge n. 83 del 2012 e n. 63 del 2013 hanno inciso sulle percentuali di detrazione e sui
limiti massimi di costo agevolabile;
Resoconto Legislatura
- nel periodo 2012-2013, l’aumento degli incentivi, ha incrementato la domanda di ristrutturazione edilizia e di riqualificazione energetica e ha reso gli interventi fiscalmente
detraibili ancora più concorrenziali rispetto a quelli realizzati attraverso forme di attività
sommersa, con importanti effetti sull’emersione del lavoro in nero; (…)
Oggetto: appalti pubblici
Atto a cui si riferisce: C.9/02629-AR/2 … AR/219 premesso che:
- l’Unione Europea ha approvato tre direttive che riformano il settore degli appalti
pubblici e delle concessioni (2014/25/UE sugli appalti nei cosiddetti «settori speciali»;
2014/24/UE sugli appalti pubblici nei settori ordinari; 2014/23/UE sull’aggiudicazione
dei contratti di concessione);
- la normativa comunitaria innova rispetto alla disciplina previgente grazie ad un approccio
volto alla semplificazione delle procedure e al peso assegnato al settore degli appalti nell’ambito della «strategia Europa 2020 per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva»;
- il recepimento delle nuove direttive europee può rappresentare un’occasione importante
per esaminare nella sua organicità il complesso delle norme in materia di appalti pubblici e concessioni, come delineato nella disciplina contenuta decreto legislativo 12 aprile
2006, n. 163 recante il Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture e
nel relativo Regolamento di attuazione;
- il decreto-legge 12 settembre 2014, n. 133, dispone in numerosi punti deroghe e modifiche al Codice dei contratti pubblici, in particolare all’articolo 1 (disposizioni urgenti
per sbloccare gli interventi su alcuni rilevanti assi ferroviari); all’articolo 3 (disposizioni
urgenti per lo sblocco di opere indifferibili, urgenti e cantierabili) inserendo in tale articolo il nuovo criterio della cantierabilità delle opere, non compreso nel codice; all’articolo 5 (norme in materia di concessioni autostradali); (…)
Oggetto: rischio idrogeologico
Atto a cui si riferisce: C.9/02629-AR/2 …AR/220 premesso che:
- le ultime gravissime calamità naturali ripropongono con maggiore evidenza e drammaticità il problema di una adeguata pianificazione e gestione del territorio, della riduzione
del rischio idrogeologico ed idraulico, della efficacia e della tempestività degli interventi
di protezione civile nonché di un immediato intervento volto alla riparazione dei danni
causati dagli eventi naturali calamitosi;
- l’articolo 7 reca norme per accelerare gli interventi per la mitigazione del rischio idrogeologico; si prevede che a partire dalla programmazione 2015, le risorse destinate ad
interventi di prevenzione siano utilizzate tramite accordo di programma sottoscritto dalla
regione interessata e dal Ministero dell’ambiente; le risorse saranno destinate soprattutto
ad interventi integrati finalizzati sia alla mitigazione del rischio, sia alla tutela e al recupero degli ecosistemi e con priorità per la delocalizzazione di edifici e di infrastrutture
potenzialmente pericolosi per la pubblica incolumità; (…)
Oggetto: sicurezza stradale
Atto a cui si riferisce: C.9/02629-AR/2 …AR/223 premesso che:
- l’articolo 43 del decreto-legge 133 del 2014 reca misure in materia di utilizzo del FonResoconto Legislatura
15
16
do di rotazione per assicurare la stabilità finanziaria degli enti territoriali e del Fondo di
solidarietà nazionale;
- nel corso dell’esame parlamentare, nel citato articolo 43, è stato introdotto uno specifico comma 3-bis il quale reca disposizioni volte a limitare, per l’anno 2014, l’applicazione
di talune sanzioni previste dalla normativa vigente per il mancato rispetto del patto di
stabilità interno 2013 da parte degli enti locali;
- in particolare il comma 3-bis prevede che, per gli enti che non hanno conseguito l’obiettivo del patto, sia ridotta l’applicazione della sanzione consistente nella riduzione delle
risorse del Fondo di solidarietà comunale, di cui alla lettera a) del comma 26 dell’articolo
31 della legge n. 183 del 2011, limitandola ad un importo massimo corrispondente al 3
per cento delle entrate correnti registrate nell’ultimo consuntivo, anziché commisurarla
all’effettivo scostamento tra il risultato e l’obiettivo programmatico; tale disposizione
prevede altresì che, su richiesta dei comuni che hanno attivato nel 2014 la procedura di
riequilibrio finanziario pluriennale, nonché dei comuni che nel 2014 hanno deliberato
il dissesto finanziario, il pagamento della sanzione possa essere rateizzato in 10 anni e gli
effetti finanziari determinati dalla sua applicazione non concorrono alla riduzione degli
obiettivi del patto di stabilità interno sulla base della premialità; (…)
Oggetto: infrastrutture turistiche
Atto a cui si riferisce: C.9/02629-AR/2 … AR/225 premesso che:
- l’articolo 31 del decreto-legge 12 settembre 2014, n. 133, introduce la possibilità di variare la destinazione d’uso degli immobili alberghieri da strutture ricettive a residenziale,
promuovendo la formula dei cosiddetti condhotel, che uniscono il servizio degli alberghi
alla tipologia degli alloggi residenziali;
- la previsione contenuta nel decreto-legge in esame appare quanto meno inopportuna, in
quanto la formula condhotel è già prevista nell’articolo 10 comma 5 del decreto-legge 31
maggio 2014, n. 83, convertito, con modificazioni dalla legge 29 luglio 2014, n. 106 che
ha demandato a un decreto del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo il
relativo decreto attuativo in accordo con la Conferenza delle Regioni;
- appare evidente che, se si vuole diversificare l’offerta alberghiera e creare nuove opportunità di investimenti, occorre procedere con i provvedimenti attuativi delle leggi già
approvate, e non sovrascrivere ulteriori norme che rischiano di aumentare la confusione
normativa e i conflitti di competenze tra amministrazioni dello Stato, vanificando le
aspettative degli imprenditori turistici e dando spazio a una vera e propria speculazione
immobiliare interessata a trasformare numerosi alberghi, soprattutto nelle aree turisticamente più pregiate, in appartamenti, (…)
Oggetto: sicurezza nucleare
Atto a cui si riferisce: C.9/02568-AR/0 …AR/018 presentato premesso che:
- il decreto-legge in esame, conosciuto come decreto per la «Competitività», è un provvedimento articolato e con varie misure volte, da un lato alla semplificazione e alla salvaguardia ambientale, e dall’altro al sostegno delle imprese manifatturiere e del settore
agricolo e alla riduzione dei costi energetici;
- per quanto riguarda le norme in materia ambientale l’articolo 13 comma 8 interviene
sulla disciplina riguardante lo smantellamento degli impianti nucleari; la relazione del
Resoconto Legislatura
provvedimento afferma che «la presenza di materiale radioattivo o fissile, richiede precauzioni specifiche, la decontaminazione del personale e delle attrezzature, con procedure di
raccolta, trasporto, trattamento, stoccaggio e messa in sicurezza dei materiali radioattivi.
Trattasi di attività di rilevante impatto sociale e ambientale che richiedono tecnologie
avanzate e know how specializzati»;
- per tali ragioni il Governo prevede il costituirsi di una categoria specializzata riferita
segnatamente alla attività connesse allo smantellamento e messa in sicurezza di impianti
nucleari; l’obiettivo è di creare le necessarie garanzie sociali ed economiche per la stazione
appaltante e i cittadini; (…)
Oggetto: codice contratti pubblici
Atto a cui si riferisce: C.9/02486-AR/1 …AR/164premesso che:
- il decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, recante il Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture, lascia alla libera scelta delle amministrazioni la possibilità
di consentire ai concorrenti l’accesso libero, diretto e completo, con modalità elettronica,
alla documentazione, anche progettuale, relativa alla gara;
- le amministrazioni impongono spesso ai concorrenti di visionare la documentazione di
gara presso l’amministrazione stessa, richiedendo inoltre contributi economici di rilevante entità per l’acquisizione della medesima;
- la consultazione on line, liberamente accessibile ai concorrenti rappresenterebbe, invece, una forma di notevole alleggerimento procedurale, sia sotto il profilo dell’abbreviazione dei tempi per la predisposizione delle offerte, sia sotto il profilo degli oneri economici
gravanti sulle imprese e sarebbe in linea con le direttive comunitarie di prossima emanazione che si muovono in questa direzione; (…)
Oggetto: gare d’appalto
Atto a cui si riferisce: C.9/02486-AR/1 … AR/166 premesso che:
- l’AVCPASS (Authority Virtual Company Passport), servizio informatico realizzato
dall’Autorità di vigilanza sui contratti pubblici, dovrebbe consentire alle Stazioni Appaltanti
e agli Enti aggiudicatori l’acquisizione dei documenti comprovanti il possesso dei requisiti
di carattere generale, tecnico-organizzativo ed economico-finanziario per l’affidamento dei
contratti pubblici e, agli operatori economici, di inserire nel sistema i documenti la cui
produzione è a proprio carico ai sensi dell’articolo 6-bis, comma 4, del Codice degli appalti;
- dal 1° luglio 2014 è scattato l’obbligo per le stazioni appaltanti e per gli operatori economici dell’uso esclusivo del sistema AVCPASS per le gare d’appalto d’importo a base
d’asta pari o superiore ai 40.000 euro nei settori ordinari;
- l’obbligo di utilizzo dell’AVCPASS ha creato ed è destinato a creare non pochi problemi
in quanto il sistema ancora non funziona e costituisce un serio limite nella gestione delle
gare, tanto per gli operatori quanto per le stazioni appaltanti;
1- l’AVCPASS, nella previsione del legislatore, doveva contribuire a risolvere le note criticità relative alle attività di controllo che le Amministrazioni devono svolgere sugli operatori economici partecipanti ad una procedura di appalto, semplificando l’attività delle
stazioni appaltanti e degli operatori, riconducendo gli esiti dei controlli ad una univoca
chiave di lettura ed evitando così l’eventuale contenzioso; (…)
Resoconto Legislatura
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Oggetto: mobilità turistica
Atto a cui si riferisce: C.9/02426-A/011 premesso che:
- l’articolo 11, comma 1, del provvedimento in esame prevede che il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, d’intesa con il Ministero dei beni e delle attività culturali e del
turismo, sentita la Conferenza Stato-Regioni, rediga ed addotti un Piano straordinario
della mobilità turistica;
- i successivi commi 2 e 3 contengono misure volte alla realizzazione di circuiti nazionali
di eccellenza a sostegno dell’offerta turistica e del sistema Italia e di percorsi pedonali,
ciclabili e moto turistici;
- la rete di ciclovie nazionali include, ad oggi, 18.000 km di strade ciclabili, di cui 10.000
già mappate, 18 itinerari e 50 «ciclovie di qualità» che consentono la fruizione turistica
dei paesaggi e delle città in bicicletta, un potenziale non sufficientemente considerato
dalle politiche pubbliche;
- è necessario, nel contesto del Piano straordinario della mobilità turistica favorire i progetti di mobilità dolce, con particolare riferimento allo sviluppo delle dorsali cicloturistiche che rappresentano una forma di infrastrutturazione leggera dalle grandi potenzialità
turistiche, (…)
Emendamenti presentati in Commissione Ambiente, Affari costituzionali,
Finanze e in Assemblea
15 Emendamenti presentati come primo firmatario
ddl C.2629 – [Decreto Sblocca Italia] Conversione in legge del decreto-legge 12 settembre 2014, n. 133, recante misure urgenti per l’apertura dei cantieri, la realizzazione delle
opere pubbliche, la digitalizzazione del Paese, la semplificazione burocratica, l’emergenza
del dissesto idrogeologico e per la ripresa delle attività produttive approvato con il nuovo
titolo“Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 12 settembre 2014, n.
133, recante misure urgenti per l’apertura dei cantieri, la realizzazione delle opere pubbliche, la digitalizzazione del Paese, la semplificazione burocratica, l’emergenza del dissesto
idrogeologico e per la ripresa delle attività produttive”
ddl C.2568 – [Decreto Competitività] Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 24 giugno 2014, n. 91, recante disposizioni urgenti per il settore agricolo, la
tutela ambientale e l’efficientamento energetico dell’edilizia scolastica e universitaria, il rilancio e lo sviluppo delle imprese, il contenimento dei costi gravanti sulle tariffe elettriche,
nonché per la definizione immediata di adempimenti derivanti dalla normativa europea
ddl C.68 – [Istituzione del Sistema nazionale delle agenzie ambientali] Istituzione del
Sistema nazionale delle agenzie ambientali e disciplina dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale approvato con il nuovo titolo“Istituzione del Sistema nazionale a rete per la protezione dell’ambiente e disciplina dell’Istituto superiore per la
protezione e la ricerca ambientale”
Resoconto Legislatura
93 emendamenti firmati come co-firmatario
ddl C.2803 – [Milleproroghe 2014] Conversione in legge del decreto-legge 31 dicembre
2014, n. 192, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative approvato con
il nuovo titolo“Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 31 dicembre
2014, n. 192, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative”
ddl c.2679bis -Legge di Stabilità 2015] Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2015)
ddl C.2629 – [Decreto Sblocca Italia] Conversione in legge del decreto-legge 12 settembre 2014, n. 133, recante misure urgenti per l’apertura dei cantieri, la realizzazione delle
opere pubbliche, la digitalizzazione del Paese, la semplificazione burocratica, l’emergenza
del dissesto idrogeologico e per la ripresa delle attività produttive approvato con il nuovo
titolo“Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 12 settembre 2014, n.
133, recante misure urgenti per l’apertura dei cantieri, la realizzazione delle opere pubbliche, la digitalizzazione del Paese, la semplificazione burocratica, l’emergenza del dissesto
idrogeologico e per la ripresa delle attività produttive”
ddl C. 2616 – Decreto Anti-Violenza negli Stadi] Conversione in legge del decreto-legge
22 agosto 2014, n. 119 recante disposizioni urgenti in materia di contrasto a fenomeni di
illegalità e violenza in occasione di manifestazioni sportive, di riconoscimento della protezione internazionale, nonché per assicurare la funzionalità del Ministero dell’interno
approvato con il nuovo titolo“Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge
22 agosto 2014, n. 119 recante disposizioni urgenti in materia di contrasto a fenomeni di
illegalità e violenza in occasione di manifestazioni sportive, di riconoscimento della protezione internazionale, nonché per assicurare la funzionalità del Ministero dell’interno”
ddl C.2568 – [Decreto Competitività] Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 24 giugno 2014, n. 91, recante disposizioni urgenti per il settore agricolo, la
tutela ambientale e l’efficientamento energetico dell’edilizia scolastica e universitaria, il rilancio e lo sviluppo delle imprese, il contenimento dei costi gravanti sulle tariffe elettriche,
nonché per la definizione immediata di adempimenti derivanti dalla normativa europea
ddl C.2486 [Decreto Riforma PA] Conversione in legge del decreto-legge 24 giugno
2014, n. 90, recante misure urgenti per la semplificazione e la trasparenza amministrativa
e per l’efficienza degli uffici giudiziari approvato con il nuovo titolo“Conversione in legge,
con modificazioni, del decreto-legge 24 giugno 2014, n. 90, recante misure urgenti per
la semplificazione e la trasparenza amministrativa e per l’efficienza degli uffici giudiziari”
ddl C.2426 – [Decreto Cultura II] Conversione in legge del decreto-legge 31 maggio
2014, n. 83, recante disposizioni urgenti per la tutela del patrimonio culturale, lo sviluppo
della cultura e il rilancio del turismo approvato con il nuovo titolo“Conversione in legge,
con modificazioni, del decreto-legge 31 maggio 2014, n. 83, recante disposizioni urgenti
Resoconto Legislatura
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per la tutela del patrimonio culturale, lo sviluppo della cultura e il rilancio del turismo”
ddl C.2365 – [Decreto Alluvione & Terremoto Emilia-Romagna] Conversione in legge
del decreto-legge 12 maggio 2014, n. 74, recante misure urgenti in favore delle popolazioni dell’Emilia-Romagna colpite dal terremoto e dai successivi eventi alluvionali verificatisi tra il 17 ed il 19 gennaio 2014, nonché per assicurare l’operatività del Fondo per
le emergenze nazionali approvato con il nuovo titolo“Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 12 maggio 2014, n. 74, recante misure urgenti in favore delle
popolazioni dell’Emilia-Romagna colpite dal terremoto e dai successivi eventi alluvionali
verificatisi tra il 17 ed il 19 gennaio 2014, nonché per assicurare l’operatività del Fondo
per le emergenze nazionali”
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ddl C.68 – [Istituzione del Sistema nazionale delle agenzie ambientali] Istituzione del
Sistema nazionale delle agenzie ambientali e disciplina dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale approvato con il nuovo titolo“Istituzione del Sistema nazionale a rete per la protezione dell’ambiente e disciplina dell’Istituto superiore per la
protezione e la ricerca ambientale”
ddl C. 957 – Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e altre disposizioni concernenti i delitti contro l’ambiente e l’azione di risarcimento del danno ambientale,
nonché delega al Governo per la raccolta e il coordinamento delle disposizioni riguardanti gli illeciti amministrativi in materia ambientale
ddl C 1814 – Introduzione del titolo VI-bis del libro II del codice penale e altre disposizioni concernenti i delitti contro l’ambiente e l’azione di risarcimento del danno ambientale, nonché delega al Governo per il coordinamento della disciplina riguardante gli
illeciti in materia ambientale
Proposte di inchiesta parlamentare – primo firmatario
Bratti ed altri: “Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sul rispetto degli articoli 3 e 5 della Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà
fondamentali nelle attività giudiziarie e di polizia” (Doc. XXII, n.35) [PDF]
(presentata il 24 luglio 2014)
Proposte di modifica al regolamento – co-firmatario
Nicoletti ed altri: Articoli 1-bis e 12, comma 2-bis: Nuove norme in materia di trasparenza e introduzione del Codice di condotta dei deputati (DOC II, n. 11) [PDF]
(presentata il 5 dicembre 2014)
Resoconto Legislatura
ATTIVITÀ NON LEGISLATIVA IN ASSEMBLEA
Altri interventi in assemblea = 1 • Mozioni = 4
Interpellanze = 11 • Interrogazioni = 17
Discussione generale in Aula = 1
Question time: 1
Dichiarazioni di voto: 3
Altri interventi in Assemblea
Discussione di mozioni, risoluzioni, interpellanze e interrogazioni
• Chiarimenti in merito ai progetti per la riperimetrazione in riduzione del sito di interesse
nazionale di Bussi sul Tirino Pescara e per la realizzazione di una nuova discarica nel medesimo sito n. 3-00986 Castricone (Risposta immediata)
06-08-2014
- pag. 75 [Video]
Mozioni – co-firmatario
• C.1/00513 Iniziative in ordine alla realizzazione del sistema di trasmissione satellitare
denominato MUOS nella base militare di Niscemi
• C.1/00416 Iniziative per l’esclusione dai vincoli previsti dal Patto di stabilità interno
delle spese volte a finanziare interventi di contrasto al dissesto idrogeologico
• C.1/00385 Iniziative urgenti che il Governo e le regioni coinvolte, d’intesa con gli enti
locali e le associazioni imprenditoriali, affrontino la situazione nel suo complesso, individuando i siti a rischio di dissesto idrogeologico e le azioni necessarie per mettere in
sicurezza il territorio, • C.1/00374 Iniziative normative al fine di assicurare a tutti i comuni chiamati al voto
nella tornata amministrativa del 25 maggio 2014 di poter godere di un sistema di regole
certo e definito, oltre che conforme alle più elementari regole della democrazia e dell’equilibrio istituzionale tra organi esecutivi, e organi rappresentativi.
Interpellanze – primo firmatario
• C.2/00789 Nel comune di Statte, nelle immediate vicinanze di Taranto, è situato il deposito di rifiuti radioattivi CEMERAD. L’attività di tale deposito, destinato ai rifiuti di
origine ospedaliera (…)
Resoconto Legislatura
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Interpellanze – co-firmatario
• C.2/00838 Elementi in merito alla chiusura di alcuni tratti autostradali e all’interruzione
prolungata delle forniture elettriche e idriche nella regione Emilia Romagna, in occasione
dell’eccezionale ondata di maltempo del 5 e 6 febbraio 2015; (…)
• C.2/00750 Iniziative di carattere amministrativo e finanziario a favore dei territori colpiti dai recenti fenomeni alluvionali e misure per l’aggiornamento dell’Inventario dei
fenomeni franosi in Italia (Iffi); (…)
• C.2/00669 Tempi e modalità per l’adozione e l’attuazione della Strategia nazionale di
adattamento ai cambiamenti climatici (…)
22
• C.2/00528 Strada statale 36 del Lago di Como e dello Spluga è la principale arteria di collegamento tra Lecco e La Valtellina ed è attraversata ogni giorno da migliaia di veicoli; (…)
• C.2/00478 Iniziative volte a incrementare il personale del Comando dei carabinieri per la
tutela dell’ambiente di Milano e di Brescia, al fine di contrastare l’attività delle ecomafie; (…)
• C.2/00467 nella «Relazione territoriale sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti
nella regione Puglia» approvata, nella scorsa legislatura, dalla Commissione parlamentare
di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti, si faceva rilevare che nel territorio del distretto di Corte d’appello di Lecce e di quello di Bari si sono registrate una
serie di condotte illecite, dal traffico transregionale di rifiuti, provenienti non solo dalla
Campania ma anche da altre regioni del nord Italia al traffico transfrontaliero, al tombamento di rifiuti industriali e utilizzo illecito di cave abbandonate per lo smaltimento dei
rifiuti, fenomeni evidentemente connessi con la criminalità organizzata; (…)
• C.2/00457 Tirreno Power è oggi uno dei principali produttori di energia elettrica in Italia (la sesta azienda) presente su tutto il territorio nazionale; la centrale di Vado Ligure –
Quiliano (provincia di Savona) è costituita da un’unità a ciclo combinato di taglia pari a
800 megawatt (VL5), che utilizza due turbogas alimentati esclusivamente a gas naturale,
in esercizio dal 2007 e realizzata sostituendo una vecchia unità alimentata a carbone ed
olio combustibile, e da due unità da 330 megawatt cadauna (VL3 e VL4), alimentate a
carbone (e a gasolio nelle fasi di accensione) entrate in esercizio nel 1971; (…)
• C.2/00436 la legge 8 novembre 2000, n. 328, «Legge quadro per la realizzazione del
sistema integrato di interventi e servizi sociali», all’articolo 1, comma 3, recita «La programmazione e l’organizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali compete agli enti locali, alle regioni ed allo Stato ai sensi del decreto legislativo 31 marzo
1998, n. 112, e della presente Legge, secondo i principi di sussidiarietà, cooperazione,
efficacia, efficienza ed economicità, omogeneità, copertura finanziaria e patrimoniale,
responsabilità ed unicità dell’amministrazione, autonomia organizzativa e regolamentare
degli enti Locali»; (…)
Resoconto Legislatura
• C.2/00423 il gioco d’azzardo è attività vietata ai minori già dall’articolo 110, commi 8 e
8-bis, del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza (regio decreto n. 773 del 1931); concon l’articolo 24 del decreto-legge n. 98 del 2011 il legislatore, oltre a ribadire al comma 20
il divieto di consentire la partecipazione ai giochi pubblici con vincita in denaro ai minori
di 18 anni, ha provveduto – ai successivi commi 21 e 22 – ad inasprire le sanzioni; (…)
• C.2/00366 con decreto del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca del 25
marzo 2013, n. 81 che ha modificato il decreto ministeriale 10 settembre 2010, n. 249,
è stato istituito il. percorso formativo abilitante speciale – PAS (TFA Speciale) per consentire l’accesso al corso, senza superamento di prove di selezione, a docenti precari con
almeno tre anni di servizio ma sprovvisti della relativa abilitazione; (…)
Interrogazione a risposta scritta – primo firmatario
Oggetto: Incidente, norme di sicurezza, Galan
• C.4/05820 un tragico incidente del lontano luglio 2006, presso la caserma di Ferrara,
per una disattenzione drammatica ha colpito il vigile del fuoco Marco Galan il quale
rimase schiacciato da un camioncino mentre stava verificando un cavo di acciaio, teso e
non visibile collegato ai due mezzi; (…)
Interrogazioni a risposta scritta – co-firmatario
Oggetto: uffici postali
• C.4/07871 Poste italiane spa è una società a capitale interamente pubblico che gestisce i
servizi postali in una condizione di sostanziale monopolio e che garantisce l’espletamento
in una condizione di sostanziale monopolio e che garantisce l’espletamento del servizio
universale sulla base di un contratto di programma siglato con lo Stato, in cui la società
si impegna a raggiungere determinati obiettivi di qualità, tra cui quelli concernenti l’adeguatezza degli orari di apertura degli sportelli rispetto alle prestazioni richieste; (…)
Oggetto: rifiuti
• C.4/07771 negli ultimi anni è stato richiesto agli Stati membri dell’Unione europea un
impegno sempre maggiore e incisivo verso la prevenzione e la riduzione della produzione
dei rifiuti, oltreché il riuso e la raccolta differenziata di qualità; (…)
Oggetto: inquinamento atmosferico
• C.4/07690 secondo quanto si apprende da numerose agenzie stampa, quotidiani nazionali e comunicati ufficiali del Governo Italiano il 21 gennaio 2015 il Ministro dello
sviluppo economico, Federica Guidi, ha incontrato il Ministro del Commercio canadese,
Ed Fast, al fine di rafforzare la cooperazione economica tra Italia e Canada: in particolare
nell’ambito della sicurezza energetica e della diversificazione delle fonti di approvvigionamento. Il nostro Paese punterebbe ad importare gas liquefatto e petrolio; (…)
Resoconto Legislatura
23
Oggetto: disagio abitativo
• C.4/07610 nelle ultime settimane si è riacceso un dibattito molto teso sui temi inerenti
al disagio abitativo ed in particolare sulla mancata proroga degli sfratti per finita locazione e per determinate categorie; (…)
Oggetto: agricoltura
• C.4/05596 il decreto del Ministero della salute adottato di concerto con il Ministero
delle politiche agricole alimentari e forestali e con il Ministero dell’ambiente e della tutela
del territorio e delmare di adozione delle misure d’urgenza ai sensi dell’articolo 54 del Regolamento CE n. 178/2002 concernenti la coltivazione di varietà di mais geneticamente
modificato MON 810 del 12 luglio 2013, vieta nel territorio nazionale la coltivazione di
varietà di mais MON 810, entro il termine massimo di 18 mesi dalla sua adozione; (…)
24
Oggetto: rifiuti
• C.4/04029 da mesi articoli dei maggiori quotidiani locali e nazionali, appelli di Legambiente ed altre associazioni, amministrazioni comunali virtuose, agricoltori e liberi cittadini protestano per il perdurare di una situazione emergenziale e critica nella gestione o
meglio nella non gestione del ciclo di raccolta e di trattamento dei rifiuti in Calabria; (…)
Oggetto: rumore aeroportuale
• C.4/05121 dal 2001 ad oggi, il traffico commerciale civile di passeggeri nell’aeroporto
di Ciampino «G. B. Pastine» è passato da 700.000 unità agli attuali 4,7 milioni, per lo
più dovuto all’attivazione dei voli «low cost»; tale incremento del traffico aereo, come è
ormai ampiamente documentato, è avvenuto senza il rispetto delle normative vigenti che
disciplinano il rumore aeroportuale, entrate in vigore tra il 1997 (decreto ministeriale 31
ottobre 1997) e il 2000 (decreto ministeriale 29 novembre 2000); (…)
Oggetto: agricoltura
• C.4/05596 il decreto del Ministero della salute adottato di concerto con il Ministero
delle politiche agricole alimentari e forestali e con il Ministero dell’ambiente e della tutela
del territorio e della tutela del territorio e del mare di adozione delle misure d’urgenza ai
sensi dell’articolo 54 del Regolamento CE n. 178/2002 concernenti la coltivazione di varietà di mais geneticamente modificato MON 810 del 12 luglio 2013, vieta nel territorio
nazionale la coltivazione di varietà di mais MON 810, entro il termine massimo di 18
mesi dalla sua adozione; (…)
Interrogazioni a risposta orale – primo firmatario
Oggetto: rifiuti
• C.3/01241 il deposito di rifiuti radioattivi della Cemerad, nel comune di Statte, in provincia di Taranto, destinato alla raccolta di rifiuti di origine ospedaliera e industriale nel
periodo 1984-2000, è attualmente chiuso e affidato in custodia giudiziaria al comune; (…)
Resoconto Legislatura
Interrogazioni a risposta orale – co-firmatario
Oggetto: calamità naturale
• C.3/01292 il 31 gennaio 2015 – a seguito di una perturbazione con forti venti e piogge e
ad una tromba d’aria che hanno colpito il territorio salernitano – il fiume Sele è esondato
in più puntinelle località Brecciale, Trentalone e Capaccio-Paestum, provocando ingenti
danni alle colture, agli allevamenti e alle aziende bufaline. L’esondazione ha causato l’allagamento di 200 abitazioni e ha costretto 10 famiglie ad abbandonare le proprie case; (… )
Oggetto: strategie ENI
• C.3/01011 l’8 luglio 2014 si svolgeva l’incontro tra l’Eni e le organizzazioni sindacali
Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uiltec-Uil, avente ad oggetto il progetto industriale del gruppo petrolifero e, in particolare, la sostenibilità finanziaria dell’attività di raffinazione del
petrolio in Italia, nonché la riorganizzazione generale degli organici; (…)
Oggetto: sito contaminato
• C.3/00986 uno studio commissionato dall’industria Ausimont all’inizio degli anni ’90
e reso noto solo di recente nell’ambito del processo in corso a Chieti in corte di assise, in
relazione alle vicende del disastro ambientale del sito di interesse nazionale di Bussi sul
Tirino, rivela che i problemi sul peggioramento della qualità delle acque di falda e sulla
contaminazione del suolo e del sottosuolo erano ben conosciuti già allora; (…)
Oggetto: eventi sismici
• C.3/00780 con ordinanza n. 76 del 16 novembre 2012, il presidente della regione Emilia-Romagna – in qualità di commissario delegato ai sensi dell’articolo 1, comma 2, del
decreto-legge n. 74 del 6 giugno 2012, convertito, con modificazioni, dalla legge 1o
agosto 2012, n. 122, recante «Interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici che hanno interessato il territorio delle province di Bologna, Modena,
Ferrara, Mantova, Reggio Emilia e Rovigo, il 20 e il 29 maggio 2012» – ha disposto
l’«Istituzione di una Commissione tecnico-scientifica per la valutazione delle possibili
relazioni tra attività di esplorazione per gli idrocarburi e aumento dell’attività sismica
nell’area emiliano romagnola colpita dal sisma del 2012» (Ichese) ed ha esteso, sino alla
acquisizione dei risultati delle azioni, la sospensione in tutta la regione di qualsiasi nuova
attività di ricerca e coltivazione, come è stato fatto fino ad ora nel cratere; (…)
Oggetto: cambiamento climatico
• C.3/00773 il 13 aprile 2014 gli scienziati del Gruppo intergovernativo sul cambiamento
climatico (Ipcc) – circa 235 esperti provenienti da 58 Paesi che hanno messo a confronto
oltre 10.000 fonti. scientifiche sull’argomento – hanno presentato a Berlino la terza e
ultima parte del quinto rapporto sul clima, redatto sotto l’egida dell’Onu; (…)
Oggetto: sito contaminato
• C.3/00765 si apprende da un articolo di Giovanni Valentini, pubblicato da La Repubblica il 24 marzo 2014, dell’intenzione da parte dell’amministrazione comunale di Bussi
sul Tirino (PE) direindustrializzare il sito produttivo di Bussi; (…)
Resoconto Legislatura
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Oggetto: calamità naturali
• C.3/00689 i violenti eventi meteorologici che nelle ultime settimane hanno investito buona parte delle regioni italiane, causando frane, smottamenti e allagamenti, con conseguenti
gravi danni alle aree residenziali, alle infrastrutture e agli insediamenti produttivi, forti disagi per migliaia di cittadini e purtroppo anche alcune vittime, hanno ancora una volta confermato l’estrema fragilità e il pessimo stato di manutenzione del territorio nazionale; (…)
Question-time
Iniziative per la messa in sicurezza del sito, lo smaltimento dei rifiuti e la bonifica del
deposito di rifiuti radioattivi nel comune di Statte (Taranto)
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14-01-2015
Alessandro Bratti
3-01241
Carrescia, Rostan, Palma, Cominelli, Pelillo, Realacci, Terrosi, Mariani, Braga, Borghi,
Mariastella Bianchi, Fregolent, Bray, Capone, Ginefra, Losacco, Mariano, Massa, Mongiello, Ventricelli, Martella, Cinzia Maria Fontana e Bini
Per sapere – premesso che:
- il deposito di rifiuti radioattivi della Cemerad, nel comune di Statte, in provincia di
Taranto, destinato alla raccolta di rifiuti di origine ospedaliera e industriale nel periodo
1984-2000, è attualmente chiuso e affidato in custodia giudiziaria al comune; - a quanto risulta dalla documentazione presente nel deposito, nell’unico capannone
sono tuttora immagazzinati circa 3.000 fusti di rifiuti radioattivi, anche a media ed alta
attività, e circa 12.000 fusti di rifiuti di natura diversa, non facilmente individuabili nel
numero e nella tipologia; l’Istituto per la protezione e la ricerca ambientale, nel corso della XVI legislatura, ha segnalato alla Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività
illecite connesse al ciclo dei rifiuti lo stato di grave degrado e abbandono del deposito;
- la Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei
rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati, istituita nella XVII legislatura, con un sopralluogo – il 1o dicembre 2014 – e con le audizioni del prefetto di Taranto e del sindaco
di Statte ha accertato le condizioni di gravissimo degrado del deposito, inadeguato nelle
strutture e non protetto da eventi meteorologici avversi e dal rischio di effrazioni; - il deposito richiede – con estrema urgenza – interventi di messa in sicurezza della struttura e del sito, per la delimitazione di una zona di rispetto, per la caratterizzazione dei
fusti, della superficie su cui è edificato il deposito e del terreno circostante e la definizione
– con l’ausilio di tecnici qualificati ad elevata specializzazione – di un progetto adeguato
di smaltimento dei rifiuti e di bonifica del sito che individui le opportune modalità tecniche di intervento per condurre le susseguenti azioni, nei tempi brevi che lo stato delle
cose impone e con priorità per la completa rimozione dei fusti –:
- se sia a conoscenza dei fatti riportati in premessa e quali iniziative il Governo intenda
assumere per l’immediata messa in sicurezza del sito, lo smaltimento dei rifiuti e la bonifica del deposito e del terreno circostante. - pag. 29 [Video]
Resoconto Legislatura
Seduta del 15 gennaio 2015
Illustrazione di Federico Massa, risposta del Ministro dell’ambiente e della tutela del
territorio e del mare Gian Luca Galletti, replica di Alessandro Bratti
Illustrazione
Signor Ministro, pochissime parole, meno di un minuto, perché l’anomalia della situazione che noi abbiamo portato alla sua attenzione credo non meriti e non possa essere
seriamente discussa. Siamo in presenza di un deposito anomalo di materiale in gran parte
radioattivo, come è facilmente evincibile anche dall’origine industriale del materiale medesimo, e siamo in presenza di un deposito anomalo, ho detto, perché privo dei requisiti
minimi a renderlo idoneo alla funzione. Cioè siamo in presenza di una situazione di
rischio di inquinamento ambientale attuale e rilevante in un’area, quella della provincia
di Taranto – siamo a pochi chilometri dall’Ilva – che indubbiamente merita, sotto questo profilo, particolare attenzione. Per cui noi riteniamo che l’intervento del Governo si
ponga, questo sì, come indifferibile ed urgente.
Risposta del governo
Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare. Ringrazio gli onorevoli
interroganti. In località Vocchiaro, nel comune di Statte, in provincia di Taranto, si trova
un deposito temporaneo denominato Cemerad che ha operato nel campo della raccolta
dei rifiuti radioattivi da applicazioni medico-industriali. La società di riferimento, la Cemerad Srl, è stata dichiarata fallita nel 2005 e da oltre dieci anni il deposito è sottoposto
a provvedimento di sequestro preventivo con affidamento in custodia giudiziaria all’assessore dell’ecologia del comune di Statte.
230 del 1995, in tema di interventi nelle esposizioni prolungate. L’ISPRA ha, poi, riferito di aver appreso dal comune di Statte che lo stesso aveva già acquisito un progetto
esecutivo per la caratterizzazione dei rifiuti radioattivi presenti nel deposito per una spesa
complessiva di circa un milione e mezzo di euro, la somma massima nella disponibilità
del comune dedicabile al deposito. Ad aprile 2012 l’ISPRA ha effettuato un sopralluogo
nel quale ha riscontrato che la situazione potesse costituire nel suo complesso un caso di
applicazione delle disposizioni dell’articolo 126-bis del decreto legislativo n.
Tale operazione è, peraltro, ritenuta propedeutica ai necessari interventi destinati, in particolare, al trasferimento dei rifiuti in un deposito idoneo in vista del successivo smaltimento e alla bonifica dell’area nel suo complesso che comporterebbe, ricordo, una spesa
complessiva valutata nell’ordine di 5 milioni di euro.
Il Dipartimento della protezione civile per procedere alla messa in sicurezza, con una
nota del mese di agosto dello stesso 2012, aveva precisato che l’attuazione degli interventi
previsti dalla legge dovesse essere coordinata a livello locale dalla competente prefetturaufficio territoriale del Governo, avvalendosi delle risorse economiche già stanziate dagli
enti locali. Nell’informativa del 1o ottobre 2014 la prefettura di Taranto, che si è attivata tempestivamente coordinando gli interventi e formando periodicamente le istituzioni interessate,
Resoconto Legislatura
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ha comunicato che nel capannone sono conservati 16.724 fusti di cui 3.334 contengono
rifiuti radioattivi mentre nei rimanenti 13.380 sono contenuti rifiuti decaduti.
Risulta, inoltre, essere in corso di predisposizione da parte del comando provinciale dei
vigili del fuoco il piano di emergenza relativo a scenari incidentali riguardanti il deposito.
Il 10 dicembre 2014 il prefetto di Taranto ha segnalato che il comune di Statte ha fatto
pervenire una relazione con i quadri economici di due ipotesi alternative di intervento,
quantificando in 5.125.000 euro i costi relativi all’ipotesi di caratterizzazione dei fusti in
loco e successivo smaltimento dei rifiuti speciali non radioattivi ed in 9.024.600 euro
quelli relativi all’allontanamento di tutti i fusti per la successiva caratterizzazione e avvisi
allo smaltimento.
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Quest’ultima ipotesi, come segnala la prefettura, risulterebbe attuabile solo mediante il
ricorso a procedura di urgenza. Nella circostanza il capo del Dipartimento della Protezione civile ha evidenziato che la soluzione definitiva del problema deve trovare opportuna
copertura finanziaria nelle risorse ordinarie della regione Puglia e delle altre amministrazioni locali interessate.
Il Ministero dell’ambiente è in contatto continuo con la prefettura di Taranto che, ricordo, è autorità competente per gli interventi di Protezione civile e segue con la massima
attenzione tutto l’evolversi della vicenda, avendo come obiettivi prioritari la piena sicurezza ambientale dell’area e la salute dei cittadini.
Replica
Signor Presidente, signor Ministro, dalla stessa sua risposta si evince come la burocrazia
stia creando dei problemi direi non di poco conto, con riferimento a quel deposito, se
così si può chiamare, visto che noi come Commissione di indagine sui rifiuti abbiamo
fatto questo sopralluogo un mese fa, e di deposito non si tratta, ma di un magazzino mal
tenuto e mal conservato, che contiene 16 mila fusti di cui una buona parte radioattivi. Non siamo neanche potuti entrare perché c’è radioattività, quindi ci hanno fatto vedere
l’interno da lontano. Tutte le forze politiche sono preoccupate, tutte, anche se questo è
un question time fatto dal Partito Democratico, chiedono a gran voce di risolvere un
problema che rischia di diventare di una gravità assoluta.
Siamo a 15 chilometri dall’Ilva, ci sono delle tensioni in quei luoghi noti; avere una situazione del genere io credo che sia un fatto che chiama la responsabilità in primis del
Governo. Non ci può essere questo rimpallo che dura ormai da trent’anni, non si tratta
più di un deposito temporaneo, siamo davvero davanti a una situazione di una gravità
inaudita.
Io mi sono permesso di scrivere direttamente al Presidente del Consiglio in qualità di
presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al
ciclo dei rifiuti. Consideriamo questa una situazione da risolvere non in breve, in brevissimo tempo, perché non vorremmo poi trovarci in una situazione futura a dire «l’avevamo
detto», ancora una volta. Quindi ci dichiariamo, ci dispiace dirlo, insoddisfatti, sebbene
ci siano state date delle notizie utili.
Resoconto Legislatura
Dichiarazioni di voto
Disposizioni urgenti per l’esercizio di imprese di interesse strategico nazionale in crisi
e per lo sviluppo della città e dell’area di Taranto
Marzo 2015
Alessandro Bratti
Dichiarazioni di voto finale
A.C. 2894
Signora Presidente, onorevoli colleghi, siamo al settimo decreto-legge che riguarda l’Ilva
di Taranto. Ritengo questa serie di provvedimenti sia stata inevitabile. Inevitabile perché
per garantire il prosieguo dell’attività dell’impresa e nel contempo provvedere ad un risanamento ambientale serio e realisticamente possibile le procedure esistenti non avrebbero
consentito tale percorso. Da questa considerazione, si sviluppano le numerose deroghe alle
norme ordinarie in campo ambientale e giuridico che troviamo in questo decreto-legge. È di fatto un lavoro che avanza per passi successivi. Oggi siamo ad un punto decisivo che
riguarda la possibilità di avere a disposizione quasi 2 miliardi di euro per consentire di attuare tutte le indicazioni contenute nel Piano ambientale. Stiamo parlando dell’acciaieria
più grande d’Europa, di 15.500 dipendenti diretti e un indotto che dà lavoro a circa altre
10.000 persone. La chiusura dell’Ilva significherebbe la perdita di un pezzo dell’industria
italiana legata alla meccanica. Non intervenire oggi vorrebbe dire consegnare alle generazioni future un cimitero industriale di proporzioni gigantesche con tutti i problemi ambientali, sociali e sanitari
relativi. Ricordo sempre a coloro che pensano di essere i custodi dell’ambientalismo in
quest’Aula che il più grande disastro ambientale della storia mondiale si è verificato a
Bhopal in India e quell’impianto era in fase di chiusura. Questo innanzitutto dobbiamo
evitare ! Si è arrivati a questo percorso coraggioso da parte del Governo a causa di una gestione sconsiderata, per non dire criminogena, che ha provocato un impatto ambientale
eccezionale e conseguenti problemi sanitari di una gravità estrema. Pensare, quindi, di
affrontare il risanamento di quell’area e conseguentemente il suo rilancio produttivo con
strumenti ordinari è, lo ripeto, assolutamente impossibile. Si poteva scegliere o di fare
morire questa grande industria, lasciando centinaia di ettari contaminati per decenni in
attesa di risolvere i contenziosi giuridici, oppure tentare la via più complicata, ma la più
sfidante e innovativa: quella del risanamento del sito, rilanciando un’attività produttiva
che – come è scritto nella nuova autorizzazione ambientale – deve applicare le migliore
tecnologie possibili così come previsto dall’Europa. Un percorso nuovo, complesso ma
che per la prima volta – unico caso in Europa – si è tradotto in un commissariamento
pubblico di una grande azienda privata per motivi ambientali. Sarebbe interessante ricostruire la storia degli ultimi anni anche per comprendere chi
chiedeva davvero l’applicazione della normativa ambientale, quindi dell’AIA, e chi invece
tergiversava magari cercando la compiacenza dei vertici dell’azienda. Nel 2010, il Partito Democratico, unica forza politica, propose, attraverso più risoluzioni
in questo Parlamento, un’applicazione più rigorosa della normativa ambientale, ma Lega e
Resoconto Legislatura
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PdL, che allora – lo ricordo – governavano insieme, respinsero nettamente questa proposta. Quindi lo dico tramite lei, signora Presidente, ad alcuni colleghi del MoVimento 5 Stelle
e anche di SEL: si leggano gli atti parlamentari o magari digitino su Google il termine
«benzopirene», per rendersi conto di chi, in tempi non sospetti, ha sollevato in quest’Aula
il grave pericolo ambientale e di salute pubblica che si stava determinando in quell’area. Siamo stati noi del Partito Democratico. E noi del Partito Democratico siamo grati alla
magistratura per il grande lavoro svolto che si è tradotto in iniziative importanti verso i
responsabili dei numerosi illeciti compiuti sia di natura ambientale che amministrativa. Nella discussione al Senato sono state apportate modifiche importanti. Penso ai tempi
massimi di attuazione degli interventi previsti dall’AIA, che rimangono fissati all’agosto
2016 con un piano ambientale che andrà attuato integralmente e alle risorse messe a
disposizione per assicurare adeguati livelli di tutela della salute pubblica attraverso la realizzazione di una più efficace lotta ai tumori . Occorre accelerare sulle bonifiche. Le risorse , quasi 200 milioni di euro, in parte sono
già disponibili. Con la costituzione di un unico tavolo di coordinamento si semplificheranno e velocizzeranno le procedure. Proprio la scorsa settimana è stato annunciato dalla
ditta che ha vinto l’appalto, che in 150 giorni, si provvederà, grazie agli 8 milioni messi
a disposizione dal Governo, alla messa in sicurezza e alla bonifica del quartiere Tamburi. Si realizza con questo decreto-legge una consistente iniezione di risorse finanziarie all’azienda garantita dallo sblocco dei fondi Fintecna e una disponibilità di linee di credito ordinarie per circa 260 milioni di euro. Ciò consentirà di riavviare il rapporto sia produttivo sia
finanziario, ora fortemente indebolito, tra l’Ilva e l’indotto. Ma il cuore del provvedimento
riguarda l’acquisizione delle risorse per attuare il piano ambientale. Obiettivo che oggi viene
garantito, con maggiori certezze, dalla norma inserita nel decreto-legge, con cui si esplicita,
in modo più stringente, il procedimento per rendere disponibili in capo all’amministrazione straordinaria le risorse già sequestrate ai fratelli Riva da parte della procura di Milano,
pari a 1 miliardo 200 milioni di euro, a cui potrebbero aggiungersi altri 700 milioni di euro. Ricordo – e questa è una novità determinante – che con l’entrata in vigore, dal 2 gennaio di
quest’anno, della norma sull’autoriciclaggio, questi soldi, oggi depositati in Svizzera, sono
sostanzialmente bloccati e, così come ha riportato il procuratore Greco, nelle diverse audizioni parlamentari, nessuno può utilizzarli per altri scopi, pena la commissione di un reato. Fino a 400 milioni di euro, assistiti dalla garanzia dello Stato, serviranno per avviare gli
investimenti impiantistici e di ammodernamento tecnologico degli altiforni. Tutte queste complesse serie di operazioni porteranno alla futura cessione o all’affitto dell’Ilva ad
una newco. Quindi, non una statalizzazione, come qualcuno ha voluto sostenere, ma si
metterà sul mercato un’azienda viva e risanata ambientalmente. Importanti sono gli interventi per la tutela delle imprese dell’indotto, sia di natura finanziaria sia fiscale e sarà nostro compito – non si preoccupi la Lega Nord – di vigilare perché
tutte le aziende dell’indotto siano tutelate. Infine, voglio ricordare i 10 milioni messi a disposizione per la messa in sicurezza e il trasferimento dei 17 mila fusti di materiale radioattivo e di scorie chimiche del fatiscente deposito di Statte. Una situazione di grave pericolo ambientale, che da 25 anni permane su
quel territorio, che oggi vede la possibilità concreta di essere risolta. Su questo occorre un
impegno chiaro del Governo, perché quel materiale deve essere portato via senza aspettaResoconto Legislatura
re il 2025, anno di realizzazione del deposito di superficie, ma al più presto, perché ciò è
tecnicamente possibile. Vi sono, poi, altre due questioni fondamentali su cui chiediamo,
come Partito Democratico, che il Governo si attivi immediatamente: una riguarda il tema
dell’uso degli scarti di acciaieria e del loro utilizzo per i rilevati ferroviari e i sottofondi
stradali. Come abbiamo detto nel corso della discussione in Aula e fatto presente con
diversi ordini del giorno, non si può risolvere un problema creandone degli altri. Quella
norma va cambiata in un prossimo provvedimento: non possono esserci ambiguità nelle
interpretazioni dei parametri inquinanti. Così come è necessario il potenziamento del
personale della struttura dei controlli di Arpa Puglia, con particolare attenzione a quello
operante a Taranto. E ricordo a SEL che la regione Puglia poteva intervenire da un pezzo
sul potenziamento di questa agenzia che, ricordo, è un’agenzia regionale e non statale. In conclusione, signor Presidente, il Partito Democratico voterà favorevolmente su questo provvedimento. La storia della città di Taranto è legata a quella di una grande città
di guerrieri, la città di Sparta dell’antica Grecia. Una popolazione, quella tarantina, che
ha di fronte una grande battaglia, che da troppi anni è costretta a combattere da sola e
che noi, Governo e Parlamento, dobbiamo contribuire a vincere, cioè la sfida che vede
la tutela dell’ambiente e della salute coesistere con l’occupazione. Noi del Partito Democratico siamo convinti che questa battaglia i tarantini, per tutti gli italiani, la vinceranno.
Istituzione del Sistema nazionale a rete per la protezione dell’ambiente e disciplina
dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale
Aprile 2014
Alessandro Bratti
Dichiarazione di voto finale
A.C. 68-110-1945-A
Signor Presidente, noi ringraziamo per questo lavoro che il MoVimento 5 Stelle ci ha
fatto fare in Commissione, ma vorrei ricordare che la riforma di cui stiamo discutendo è
sul tappeto da otto anni e nasce molto, molto prima della stessa nascita del MoVimento
5 Stelle. Quindi, ne apprezziamo sicuramente il contributo, ma vorrei riportare nella
normalità la discussione e il lavoro che è stato fatto.
Come Partito Democratico, noi sosteniamo da tempo una semplificazione normativa che
riduca i margini di discrezionalità e di incertezza per le imprese. La riforma del sistema
dei controlli delle Agenzie e dell’ISPRA e l’introduzione nel codice penale dei delitti
contro l’ambiente sono le tre condizioni necessarie non solo per contrastare l’illegalità
ambientale, ma per tutelare le imprese più innovative e per garantire al nostro Paese uno
sviluppo di qualità.
Si aggiunga che la crescente preoccupazione dei cittadini riguardo al tema ambiente e
salute richiede una risposta da parte delle istituzioni al passo con i tempi. Conoscenza,
trasparenza, professionalità, sono caratteristiche fondamentali per cui la gente possa riconoscere negli organi tecnici quella autorevolezza indispensabile per avere fiducia e per
sentirsi tutelata nel bene supremo che è la propria salute.
Resoconto Legislatura
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La costruzione di fatto di un sistema delle Agenzie di protezione ambientale diventa,
quindi, una priorità assoluta. La loro 61 del 1994, ha segnato un traguardo importante,
costituzione, con la legge n. ma ora diventa indispensabile andare oltre.
Non partiamo da zero. Già oggi le Agenzie e l’ISPRA contano oltre duecento sedi al servizio del Paese, 600 mila campioni analizzati ogni anno, quasi 100 mila operazioni tra
ispezioni e sopralluoghi, oltre 73 mila istruttorie e pareri, più di 11 mila operatori coinvolti. Sono numeri importanti. Aumentano le attività e diminuiscono i costi per il cittadino. Nel 2012 le Agenzie regionali hanno ricevuto 563 milioni di euro di finanziamento
pubblico da parte di regioni e province, l’80 per cento circa dal Fondo sanitario regionale.
Numeri, dicevo, importanti, ma che non garantiscono un’applicazione uniforme su tutto
il territorio nazionale dei controlli necessari. Le Agenzie del sud sono sicuramente le più
in difficoltà, nonostante spesso le emergenze ambientali riguardino proprio quelle regioni: l’Ilva di Taranto, la Terra dei fuochi, l’Isochimica, Bellolampo, Malagrotta, Bussi, tutti
casi di cui spesso ci siamo occupati in quest’Aula.
Con questo provvedimento si dà finalmente al Paese un’organizzazione efficace ed efficiente del sistema dei controlli. Non si tratta solo di verificare il rispetto delle norme, di
assoluta importanza si intende anche quella complessa attività di monitoraggio e raccolta
dati che serve per migliorare il grado di conoscenza dei numerosi fattori ambientali. Si
tratta per il decisore politico, cioè noi, di avere a disposizione dati certi, scientificamente
validati, prodotti da organismi tecnici autonomi, che consentano di decidere al meglio
per il bene delle nostre comunità.
Non c’è territorio oggi nel Paese dove, rispetto alla costruzione di un qualsiasi tipo di
impianto, non vi sia conflittualità sociale, una conflittualità spesso dovuta alla scarsa fiducia dei cittadini verso le istituzioni politiche e amministrative, ma anche verso quelle
tecniche, sempre più accusate di essere asservite alle decisioni della politica.
Nel provvedimento che andiamo a votare noi cerchiamo di dare più autonomia alle Agenzie
e all’ISPRA, definiamo in maniera chiara il rapporto fra controllore e controllato, chiediamo
più professionalità a chi dovrà dirigere queste organizzazioni che, pur rimanendo strutture
tecniche strumentali, formuleranno pareri che saranno vincolanti per le autorità competenti.
Si costruisce un vero e proprio sistema a rete coordinato dall’ISPRA. Rimane la completa
autonomia dei livelli regionali e si realizzano sinergie fra gli enti, che oggi sono lasciate
alla buona volontà delle persone.
Si mettono in rete i numerosi laboratori provinciali, si integrano le specializzazioni
tecniche maturate all’interno delle singole Agenzie. Si determinano dei livelli di prestazione tecnica ambientale uniformi per tutto il territorio nazionale, per cui vengono definiti dei livelli di tutela ambientale di base uguali da Aosta a Mazara del Vallo.
Questo è difatti il cuore del provvedimento: garantire che un inceneritore sia controllato tre volte all’anno, ovunque esso si trovi, definire procedure autorizzative uguali per
la stessa tipologia di impianti significa non solo far bene all’ambiente, ma evitare anche una sorta di dumping industriale, per cui vi sono luoghi, a parità di legislazione,
dove alcune attività inquinanti possono proliferare e altri in cui questo non è permesso.
Avremo finalmente un sistema i cui dati forniti siano considerati ufficiali. Troppo spesso
si citano per convenienze, a volte strumentali, numeri che provengono dagli organismi
o professionisti più vari. Le Agenzie regionali trovano in questo schema più autonomia,
Resoconto Legislatura
integrano le conoscenze. Già oggi in queste organizzazioni abbiamo eccellenze di grande
livello scientifico.
In questi giorni si parla molto dei risultati del panel di esperti che, sotto l’egida delle Nazioni Unite, ci segnalano la drammaticità dei cambiamenti climatici. Alcuni di questi studiosi operano all’interno del sistema delle Agenzie e dell’ISPRA. Grazie a questo sistema
abbiamo una rete di allerta per le radiazioni nucleari di grande efficacia e centri funzionali
del sistema di protezione civile che forniscono dati, gestiscono le reti, i livelli dei fiumi,
la qualità delle acque superficiali e profonde. Ora, tutte queste eccellenze potranno essere
definitivamente messe in rete. Anche l’ISPRA in questo disegno assume un ruolo più
importante: non solo supporto tecnico ai Ministeri, ma perno di un sistema nazionale.
Abbiamo discusso molto riguardo alla necessità di mantenere accanto alle funzioni tecniche quelle di ricerca. Tanti sono i ricercatori all’interno di ISPRA e tante sono le ricerche
che hanno permesso di attivare processi virtuosi. La nostra idea è che ricerca e attività tecnica siano due facce della stessa moneta: ricerca che serve a sviluppare nuove tecniche di
monitoraggio, nuovi sistemi di analisi, nuove metodologie di controllo, una ricerca finalizzata, che vede anche il concorso di altri enti quali l’università, il CNR, l’ENEA, le NGO.
Un’attenzione particolare merita il tema ambiente e salute: il rispetto dei limiti ambientali
e un efficiente sistema di controlli sono, di fatto, attività di prevenzione sanitaria. Questa è
la ragione per cui sempre più stretta dovrà essere la collaborazione tra il sistema e l’Istituto
superiore di sanità. Vedete, nel provvedimento sulla Terra dei fuochi abbiamo stanziato
ingenti risorse sugli screening sanitari. Era un intervento doveroso anche per rispetto delle
richieste della gente di quei territori, ma non c’è dubbio che, se una parte di quelle risorse le
avessimo dedicate alle attività di prevenzione, avremmo preso una decisione giusta.
Alcuni nodi rimangono irrisolti, lo sappiamo: il rapporto tra magistratura e sistema,
passando dal tema degli ufficiali di polizia giudiziaria alla carenza di personale nel sud, la
qualità di alcune attività che non sono all’altezza della richiesta dei cittadini, la carenza
dei finanziamenti adeguati. Ne siamo consapevoli, ma siamo anche convinti che oggi,
dopo circa otto anni, costruiamo in questo Paese un sistema per la protezione ambientale
più forte, dando una organizzazione moderna e innovativa in grado di affrontare le complesse sfide che i tempi attuali ci impongono.
Un altro importante tassello verso la costruzione di un Paese più moderno, che finalmente consideri l’ambiente non solo il principale bene comune da tutelare, ma anche una
grande opportunità per ritornare a crescere. Queste, signor Presidente, sono le ragioni
che ci portano ad esprimere un voto favorevole sul provvedimento.
I reati ambientali nel Codice penale
Febbraio 2014
Alessandro Bratti
Signor Presidente, il provvedimento che noi oggi voteremo con grande soddisfazione rappresenta una svolta significativa, direi una svolta epocale: un provvedimento che si aspettava da
oltre quindici anni, non solo un provvedimento importante in ambito strettamente giuridico. Resoconto Legislatura
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Elevare a delitti principali reati ambientali credo ci consenta di fare un passo decisivo per
definire anche meglio quale tipo di sviluppo vorremmo per il nostro Paese. L’ambiente,
nel senso ampio del termine, è sempre stato considerato un bene comune inesauribile. Non è così; e grazie alle grandi battaglie dell’ambientalismo, e purtroppo anche
attraverso i grandissimi disastri ambientali pensate solo a Seveso, per rimanere in Italia
oggi abbiamo tutti acquisito un’altra consapevolezza. L’ambiente, quindi, da risorsa da
sfruttare a bene comune da difendere: questo è stato il primo grande salto culturale, che
ha portato anche nel nostro Paese alla costituzione nel 1986 del Ministero dell’ambiente, con una legislazione che ha rivoluzionato completamente il rapporto tra economia,
ambiente e salute. Le prime norme per la gestione dei rifiuti, quelle per preservare le
risorse idriche, per la definizione delle aree protette dei parchi, l’Agenzia ambientale
per il controllo del territorio, sono alcune di quelle che hanno costituito un nuovo
quadro regolamentare. Questa rivoluzione legislativa, parallela a quella europea, sempre
più attenta, puntuale e numerosa in termini di emanazione di direttive, ha avuto come
principale scopo quello di contra stare gli effetti negativi sull’ambiente che causavano le
attività economiche. Alla fine del secolo scorso, poi, si è affermata una visione ancora più
sfidante per i decisori politici, quindi per noi: si è introdotto il concetto di sviluppo sostenibile. Concetto che presuppone che l’ambiente assuma un’ulteriore valenza: non solo
come principale insieme di beni comuni da tutelare in quanto grande casa per l’uomo,
ma un’importante opportunità per impostare un nuovo sviluppo, basato fondamentalmente sulla cultura della rinnovabilità delle risorse.
Ci si chiederà: ma cosa c’entra l’elevare i reati ambientali dal rango di contravvenzioni a
delitti con tutto ciò ? Credo che c’entri eccome. Se, infatti, la via dello sviluppo, come
spesso ci siamo detti, è quella della qualità, della green economy, dell’innovazione, della
valorizzazione della nostra agricoltura, delle nostre emergenze storico-culturali, occorre non solo procedere ad una forte semplificazione amministrativa, burocratica, ma è
necessario anche creare un sistema di regole, poche e chiare, e potenziare le strutture di
controllo per garantire alle imprese di qualità e innovative di stare e affermarsi sul mercato.
Se questo non succede e si lavora solo sulla cosiddetta semplificazione, il rischio è che, in
un Paese in cui l’illegalità è purtroppo molto diffusa, ne traggano vantaggio solo quelle
attività più spregiudicate e spesso colluse con il malaffare, non quelle più innovative. È
interessante a questo proposito capire di che cosa stiamo parlando, L’Italia è comunque
uno dei pochi Paesi che, attraverso un’azione costante di enti preposti, del lavoro della magistratura, del- l’associazionismo, conosce da alcuni anni fenomeno illegali collegati all’ambiente. Paesi considerati molto più avanzati, presentano molte di queste problematiche, ma
non ne conoscono l’entità. Nel 2012, secondo i dati forniti dal rapporto « Ecomafia » di
Legambiente, basato, lo ricordo, sul lavoro capillare della magistratura, dei corpi di polizia
giudiziaria, dell’attività condotta anche dalle nostre Commissioni parlamentari d’inchiesta,
emerge che sono circa 34 mila i reati, 28 mila le persone denunciate, 161 le ordinanze di
custodia cautelare, più di 8 mila i sequestri, per un giro d’affari e questo è secondo me, un
dato veramente significativo di circa 17 miliardi di euro, con circa 300 clan mafiosi coinvolti. Tre sono le direttrici su cui sviluppare un’azione di contrasto all’illegalità ambientale.
Primo: la semplificazione normativa che riduca i margini di discrezionalità e di incertezza
Resoconto Legislatura
per le imprese. Secondo: la riforma del sistema dei controlli, e faccio appello a tutte le
forze politiche: dovremmo in pochi giorni licenziare in Commissione ambiente un testo
sulla riforma delle Agenzie ambientali e dell’ISPRA. Terzo: l’introduzione dei delitti contro l’ambiente nel codice penale, come tra l’altro era già stato previsto, in sostanza, dalla
Direttiva comunitaria del 2008. Di questo noi oggi stiamo parlando. Il fatto che in poche
ore abbiamo esaurito la discussione in quest’Aula, non significa che non ci sia stato un
lavoro di approfondimento vero, costante e importante, dietro la proposta che qui è stata
fatta. Centinaia di convegni, confronti continui coi magistrati, decine di audizioni, confronti serrati con le forze dell’ordine, hanno fatto si che oggi si sia prodotto un testo su cui
abbiamo trovato una sostanziale unanimità. Ecco in sintesi le principali novità. Introduzione di quattro nuovi delitti nel codice penale: il primo è il disastro ambientale, che
punisce con il carcere da 5 a 15 anni chi altera gravemente o irreversibilmente l’ecosistema
o compromette la pubblica incolumità. Vedete, se voi pensate a un disastro come quello
di Seveso, credo che una pena di quindici anni nel caso di un reato doloso come quello sia
una pena assolutamente congrua, e non un attacco alle attività produttive. Il secondo è
l’inquinamento ambientale, che prevede la reclusione da 2 a 6 anni e una multa da 10
mila e 100 mila euro per chi deteriora in modo rilevante la biodiversità o l’ecosistema, anche quello di natura agraria e quindi qui si introduce anche il tema degli organismi genetica
mente modificati, o la qualità del suolo, delle acque o dell’aria. Il terzo delitto è il traffico e
l’abbandono di materiale di alta radioattività, e probabilmente se la pena oggi introdotta
fosse stata in vigore alla fine degli anni novanta, ci avrebbe consentito di affrontare in maniera più congrua e decisa quello che era il traffico delle navi cosiddette dei veleni. Il quarto
nuovo delitto è l’impedimento del controllo: chi nega o ostacola l’accesso o intralcia i
controlli ambientali rischia la reclusione da 6 mesi a 3 anni. Poi c’è l’aggravante ecomafiosa, assolutamente importante e più volte richiesta; ma ci sono anche gli sconti di pena
con riduzioni da metà a due terzi nel caso di ravvedimento operoso, perché diciamo che la
stella polare rimane quello del ripristino delle condizioni ambientali. C’è poi il raddoppio
della prescrizione, e guardate, questo è fondamentale; e a proposito delle dichiarazioni del
collega di Forza Italia, io volevo ricordare che se ci fosse stata, probabilmente, già in vigore
questa normativa, non ci sarebbe stata la prescrizione di una delle indagini più importanti,
quella cosiddetta «Cassiopea», da cui è stata tratta origine il libro Gomorra. L’obbligo della
confisca, la condanna, appunto, al ripristino, la giustizia ripara- tiva e il coordinamento
delle indagini. Insomma, io devo, per questo lavoro straordinario, ringraziare i relatori, ma
in particolar modo il relatore Bazoli che con grande equilibrio ha portato a termine questo
lavoro, e anche l’ottimo lavoro svolto in Commissione dalla presidente Ferranti.
Concludo, signor Presidente, dicendo che quello che abbiamo fatto è un grandissimo passo
avanti, una riforma importante che, appunto, si aspettava da tantissimi anni. Se riusciremo
davvero a sviluppare in tempi brevi quelle tre direttrici che ho provato sopra a ricordare,
non solo avremo finalmente costruito un quadro legislativo moderno per tutelare l’ambiente e, quindi, soprattutto la salute dei cittadini, ma, come ho cercato di dire all’inizio
del mio intervento, avremo costruito le condizioni per consentire davvero alle imprese migliori e di qualità di potersi definitivamente affermare e allo Stato di non essere derubato
da quell’economia grigia e nera che oggi, purtroppo, continua a proliferare nel nostro Paese
Resoconto Legislatura
35
Discussione generale
Discussione del disegno di legge: Conversione in legge del decreto-legge 12 maggio 2014,
n. 74, recante misure urgenti in favore delle popolazioni dell’Emilia-Romagna colpite dal
terremoto e dai successivi eventi alluvionali verificatisi tra il 17 ed il 19 gennaio 2014,
nonché per assicurare l’operatività del Fondo per le emergenze nazionali.
Discussione sulle linee generali
A.C. 2365-A
Alessandro Bratti, Relatore per la maggioranza
36
Signor Presidente, onorevoli colleghi, l’VIII Commissione propone all’Assemblea l’approvazione del provvedimento in esame che reca, come è stato ricordato, misure urgenti
in favore delle popolazioni dell’Emilia-Romagna colpite dal terremoto nel maggio 2012
e più di recente le gravi calamità atmosferiche quali tromba d’aria ed alluvione. Il decreto
consente inoltre di attuare importanti e urgenti interventi di messa in sicurezza idraulica di questi territorio colpito per assicurare una piena operatività delle infrastrutture
idrauliche prima della prossima stagione autunnale nonché il ripristino di ulteriori opere
pubbliche, sociali, sanitarie, religiose, sportive e di interesse storico-artistico danneggiate appunto dall’alluvione del gennaio 2014 e dalla tromba d’aria del 3 maggio 2013. Il
decreto restituisce infine – ultimo ma non meno importante – forse uno dei punti più
qualificanti di questo provvedimento legislativo, piena operatività per l’anno in corso al
Fondo per le emergenze nazionali, previsto dalla legge 225 del 1992, in materia di protezione civile, ponendo le condizioni per dare una pronta risposta a tutte le situazioni di
emergenza, e purtroppo in Italia sono numerose, che hanno interessato negli ultimi periodi tutte le aree del nostro Paese. Nel rinviare per quanto concerne un’analisi puntuale
delle disposizioni del provvedimento alla relazione svolta presso l’VIII Commissione,
ritengo comunque opportuno soffermarmi sulle principali modifiche che la stessa Commissione ha introdotto in sede di esame degli emendamenti. Si tratta infatti di modifiche
significative che come indicherò più avanti hanno toccato e dato risposta a questioni
importanti fra le quali indico solo per citarne alcune quella diretta alla messa a punto
nell’ambito di applicazione del decreto, alla migliore definizione e delimitazione dei poteri del commissario delegato e delle risorse messe a sua disposizione compreso – lo voglio
dire per la trasparenza – anche l’obbligo di relazione annuale al Parlamento sulle attività
svolte e sulle risorse impiegate quelle relative all’introduzione di benefici a favore dei cittadini e delle imprese danneggiate dagli eventi calamitosi e quelle relative alla sospensione
dei pagamenti dei finanziamenti agevolati; quelle dirette al rafforzamento del Fondo per
le emergenze nazionali e quelle poste fattivamente a sostegno del buon funzionamento
della rete di allertamento nazionale per il rischio meteo-idrogeologico-idraulico, battaglia
storica che vede dopo diversi anni una risposta concreta in questo provvedimento. Voglio inoltre sottolineare che tali modifiche, in molti casi sensibilmente migliorative del
testo originario emanato dal Governo, sono il frutto positivo di un metodo di lavoro che,
devo dire, ha sempre caratterizzato l’attività istruttoria svolta nella nostra Commissione,
Resoconto Legislatura
improntato ad un clima di sostanziale condivisione da parte dei gruppi, sia di maggioranza che di opposizione, della necessità e urgenza di approvare rapidamente, per quanto
possibile, e di migliorare un provvedimento particolarmente atteso dai cittadini, dalle
famiglie, dalle imprese di un territorio già profondamente ferito dal terremoto del 2012.
Con riferimento al terremoto del 2012 – e lo faccio non solo perché sono emiliano – volevo anche dare alcuni dati dello stato dell’arte. Ricordo che l’area colpita è un’area che
realizza il 2 per cento del PIL italiano; 19 mila famiglie sono state costrette a lasciare le
proprie abitazioni; sono stati danneggiati 45 mila edifici residenziali, 13 mila immobili
adibiti ad attività economiche e oltre 1.500 edifici pubblici e strutture socio-sanitarie.
Ebbene, a due anni di distanza dal terremoto possiamo dire, in base anche a dati riportati
sul sito web (tra l’altro, è un procedimento per la trasparenza assolutamente dovuto da
parte, in questo caso, della regione Emilia Romagna), che ad oggi, per dare alcuni dati,
ben sette famiglie su dieci sono tornate a casa; i lavoratori ancora in cassa integrazione
sono 215 rispetto ai 40 mila iniziali; 595 mila tonnellate di macerie sono state rimosse;
c’è stata l’apertura di 1.764 cantieri, di cui 1.562 già chiusi. Complessivamente, oltre 4
miliardi di euro sono stati impegnati per la ricostruzione dei territori e per la ripresa e il
rilancio dell’economia. Infine, il presidente della regione, nonché commissario straordinario, ha assicurato lo
scorso mese di maggio che il terremoto costerà quello che era stato previsto costasse e
i tempi della ricostruzione – così cita il presidente – non saranno più lunghi rispetto a
quelli di altri casi che in passato hanno dato buoni risultati finali. È chiaro che molti problemi rimangono ancora da risolvere in parte; con questo decreto noi cerchiamo di dare
una risposta ad alcuni di questi problemi. Ora vorrei esaminare puntualmente alcune
questioni; innanzitutto, l’ambito di applicazione: i territori. In tal senso, segnalo anzitutto che la Commissione è intervenuta migliorando significativamente il comma 1 dell’articolo 1, che definisce l’ambito territoriale di applicazione del complesso delle misure
dirette a garantire la continuità dell’attività di ricostruzione e a coordinarla con gli interventi necessari per la ricostruzione stessa, l’assistenza alla popolazione e, appunto, come
dicevo prima, la ripresa economica dei territori, di quelle aree che, lo ricordo, sono state
colpite dal terremoto e successivamente sono state interessate da altre calamità naturali,
perché questo è un po’ anche il filo conduttore di tutto il decreto o almeno dell’articolo 1. La modifica approvata stabilisce, infatti, che queste misure si applicano anche ai comuni
emiliani che sono stati interessati dagli eventi alluvionali del 17-19 gennaio 2014 – perché purtroppo, mentre si stava chiudendo il decreto che riguardava la tromba d’aria del
2013 è appunto capitata la tromba d’aria del 2014 – e ai comuni anche della provincia
di Modena colpiti dalla tromba d’aria del 3 maggio 2013, comprese alcune frazioni della
città stessa di Modena che non erano state ricomprese.
In merito ai poteri del commissario delegato, segnalo che il comma 3 dello stesso articolo, anch’esso modificato nell’esame in Commissione, consente al commissario di avvalersi, per l’attività di ricostruzione, oltre che dall’amministrazione della regione Emilia
Romagna anche delle amministrazioni locali e del personale assunto attraverso i contratti
di lavoro flessibile a seguito del dell’emergenza post-terremoto del 2012, fermo restando
Resoconto Legislatura
37
– questo è importante – che l’utilizzo di lavoratori o delle convenzioni in essere con alcuni organismi deve avvenire ovviamente nei limiti delle risorse già disponibili a tal fine,
quindi – questo è importante – senza alcun onere finanziario aggiuntivo ed eventualmente, appunto, solo prorogando i rapporti contrattuali in essere.
Anche in questo caso la modifica apportata dalla Commissione è importante e positiva,
giacché consente al commissario di continuare ad avvalersi di tutte quelle strutture e
persone per dare risposte adeguate e tempestive: si tratta di circa 2.400 professionisti che
operano nella costruzione e 1.600 imprese esecutrici di lavori, cercando anche di far fronte a tutte le pratiche edilizie negli uffici comunali e all’aumento del livello di complessità
e di responsabilità connesso al loro espletamento. 38
Le risorse finanziarie. Quanto alle disposizioni contenute nel comma 5 dell’articolo 1 del
decreto-legge, ricordo che esse consentono al presidente della regione, nella sua veste di
commissario delegato, di destinare complessivamente 210 milioni di euro per gli anni
2014 e 2015. Questo ammontare ha tre finalità principali: la prima è quella del ristoro
dei danni subiti dai soggetti privati a causa, appunto, degli eventi alluvionali del gennaio
2014 e dalle successive trombe d’aria; la seconda è quella della realizzazione dei più urgenti interventi connessi al programma – questo è molto importante – di messa in sicurezza
idraulica dei territori connessi ai fiumi che hanno generato l’alluvione; la terza, infine, è
quella legata alla realizzazione degli interventi indispensabili per la ripresa delle attività
economiche e delle normali condizioni di vita e di lavoro, ivi compresi i contributi per
l’autonoma sistemazione dei nuclei familiari la cui abitazione principale è stata dichiarata
inagibile, nonché anche i contributi per il ripristino di opere pubbliche importanti.
Anche in questo caso, attraverso un lavoro che è stato fatto in Commissione, è stato specificato che l’importo indicato potrà essere utilizzato, con separata evidenza contabile, a valere
esclusivamente sulle risorse della contabilità speciale istituita per la ricostruzione del sisma
2012 ed intestata al Presidente della regione Emilia-Romagna. Quindi stiamo parlando di
poste finanziarie che sono nel budget della contabilità speciale della regione Emilia-Romagna. In merito ai benefici per le imprese agricole, in sede di esame sempre in Commissione,
abbiamo inserito il comma 5-bis, il quale dispone che alle aziende agricole, che ricadono
nei territori dei comuni interessati da questi eventi, si applichino quegli stessi benefici
previsti, a titolo di interventi compensativi per favorire la ripresa dell’attività produttiva
appunto nelle zone colpite da eventi calamitosi eccezionali, che ricordo vanno ben oltre
al danno immediato sul raccolto. Qui si tratta di danni definitivi alla produzione totale
perché intere colture sono state completamente devastate. Fra gli interventi da realizzare, come ho appena detto, a cura del commissario, in coordinamento con il commissario all’emergenza idrogeologica e con gli altri soggetti istituzionalmente competenti, figurano quelli necessari per la messa in sicurezza del territorio.
Al riguardo, il comma 6 attribuisce al commissario delegato il compito di individuare i
progetti cantierabili e le risorse necessarie per il loro finanziamento. Inoltre, anche accogliendo una osservazione assolutamente pertinente di colleghi dell’opposizione, nel comma 6-bis, abbiamo introdotto nel corso dell’esame che gli interventi prioritari siano quelli
Resoconto Legislatura
di messa in sicurezza idraulica e che devono essere ovviamente in linea con gli obiettivi
delle direttive europee 2000/60/CE e con la c.d. direttiva alluvioni.
Quanto al comma 7 dell’articolo 1, segnalo rapidamente che esso demanda ad appositi
provvedimenti del commissario delegato: la determinazione, sulla base dei danni effettivamente verificatisi, di priorità, modalità e percentuali entro le quali possono essere
concessi contributi necessari per la ripresa delle attività economiche e delle normali condizioni di vita; l’individuazione dei requisiti soggettivi e oggettivi (appunto per la concessione dei contributi) e le modalità di asseverazione dei danni subiti, anche prevedendo
procedure semplificate per i danni di importo inferiore alla soglia determinata dal commissario; l’estensione di tali procedure, ai fini dell’armonizzazione dei comportamenti
amministrativi, compresi quelli relativi all’erogazione dei contributi (anche questa era
una richiesta che è venuta in Commissione), anche ai provvedimenti futuri relativi al
sisma del maggio 2012. In quarto luogo, l’autorizzazione di contributi per l’autonoma sistemazione dei nuclei
familiari la cui abitazione principale, in conseguenza dei recenti eventi alluvionali, è stata
dichiarata inagibile, fermo il rispetto della disciplina comunitaria in materia di aiuti di
Stato. Il comma 8 inoltre prevede che il commissario delegato autorizzi, sempre nel limite
delle risorse disponibili, la concessione di contributi per il ripristino di opere pubbliche
o di interesse pubblico. Nel corso dell’esame tra l’altro è stato opportunamente precisato
che la concessione di questi contributi, i quali possono essere destinati al ripristino di
diverse strutture pubbliche, dovrà essere autorizzata dal commissario delegato solo previa individuazione delle priorità degli interventi e delle modalità per la concessione dei
contributi stessi. Sulla copertura finanziaria dei 210 milioni di euro ho già riferito prima. In merito alla disciplina in materia di infortuni sul lavoro, la prima di queste norme ha
inserito nel testo del provvedimento il comma 9-bis, che prevede per le imprese operanti
nei territori interessati dagli eventi sismici che non si tenga conto degli eventi infortunistici verificatisi in concomitanza dei medesimi eventi. Anche questo è stato oggetto di
una richiesta e di un lavoro fatto in Commissione. In merito alla sospensione dei pagamenti e dei finanziamenti agevolati, questo era uno
dei provvedimenti che a noi interessava di più, anche perché ne abbiamo discusso più
volte in altri provvedimenti che riguardavano il terremoto. Il successivo comma 9-ter, anch’esso inserito appunto nel corso dell’esame in Commissione, consente una volta per tutte ai soggetti che hanno contratto i finanziamenti agevolati per provvedere al pagamento dei tributi, dei contributi e dei premi sospesi dovuti
dal 1o dicembre 2012 al 15 novembre 2013, la possibilità di richiedere la sospensione del
pagamento dovuto per la restituzione del debito per quota capitale per un periodo non
superiore a 12 mesi. Si tratta anche in questo caso di un miglioramento, come ho detto
prima, molto significativo rispetto al testo originario del decreto-legge, che dà un giusto
riconoscimento alle famiglie, alle imprese, ai commercianti, ai professionisti colpiti dal
terremoto che, voglio ricordare, non hanno mai di fatto smesso di pagare i tributi nei
confronti dello Stato. Resoconto Legislatura
39
In merito alla relazione al Parlamento e proroga dei termini per immobili adibiti ad abitazione principale, in sede di Commissione abbiamo inserito altri due commi: il primo
prevede opportunamente che il presidente della regione, nella sua qualità di commissario, trasmetta ogni anno – lo dicevo prima – al Parlamento una relazione sullo stato di
avanzamento dei lavori; il secondo proroga invece di un anno i termini per adibire un
immobile – anche questa è una cosa molto importante – ad abitazione principale al fine
di consentire ai cittadini che non lo hanno potuto fare a causa del terremoto di poter
beneficiare delle agevolazioni sull’imposta di registro e delle detrazioni Irpef conseguenti. Un altro emendamento che noi consideriamo molto importante è quello che riguarda l’esclusione dal reddito imponibile dei contributi, degli indennizzi e dei risarcimenti, cosa
che, anche questa, non era chiara. 40
In merito al sostegno al reddito, l’articolo 1-bis, anch’esso introdotto nel corso dell’esame
in Commissione, dispone poi che al finanziamento della cassa integrazione in deroga a
favore delle imprese e dei lavoratori sospesi a seguito dell’alluvione del gennaio 2014 concorrano le specifiche risorse già destinate per il terremoto, a tutela del reddito per alcune
categorie di lavoratori. In merito al Fondo per le emergenze nazionali, questo – ripeto – è un altro capitolo
che riteniamo molto importante. È stato fatto un positivo lavoro dalla Commissione,
in collaborazione ovviamente con il Governo e la Protezione civile, diretto ad assicurare
l’operatività del Fondo per le emergenze nazionali. Al riguardo osservo, infatti, che nel
corso dell’esame in Commissione sono state approvati diversi emendamenti che garantiscono il completo finanziamento di tutte le emergenze che si sono verificate nel 2014,
che riguardano diverse regioni del nostro Paese, dando in tal modo risposta alle esigenze
indifferibili di tantissime comunità. In particolare, nel corso dell’esame in sede referente,
è stato previsto che nel Fondo per le emergenze nazionali confluiscano anche le risorse
inutilizzate provenienti dal Fondo per la ricostruzione e la messa in sicurezza nei territori
colpiti da eventi emergenziali pregressi istituiti dall’articolo 1, comma 346, della legge di
stabilità per il 2014.
È stato inoltre inserito il comma 1-ter, che destina al Fondo per le emergenze nazionali
risorse aggiuntive per complessivi 100 milioni di euro. Ricordo che, sin dall’inizio, noi
come Commissione avevamo chiesto al Governo di quantificare il quid del Fondo, in
quanto nel decreto inizialmente non era presente. Il Governo ha accolto le nostre richieste e oggi siamo in grado di dare una risposta positiva. Inoltre – ed è anche questo, secondo me, un fatto molto importante per le regioni – è
stato inserito il comma 1-quinquies, che consente l’utilizzo delle somme iscritte nei bilanci delle regioni provenienti dall’accertamento delle economie derivanti dalla completa
attuazione dei piani di interventi urgenti connessi con eventi calamitosi verificatisi fino
all’anno 2002. Quindi, di fatto, quei soldi che non sono stati spesi per vari motivi per
tutte queste calamità possono essere reimpiegati su eventi straordinari. Per quanto concerne il sistema di allertamento nazionale – ho quasi concluso, signora
Presidente – è stata introdotta un’ulteriore disposizione, a mio avviso molto significatiResoconto Legislatura
va – lo ripeto, come ho detto in premessa, in quanto è una delle battaglie storiche che
abbiamo fatto anche come Commissione ambiente – diretta ad aumentare il livello complessivo di efficienza e di operatività del Sistema nazionale di protezione civile. La norma
in questione, contenuta in questo comma, assicura infatti la destinazione di adeguate
risorse – 6 milioni di euro annui – alle attività relative alla gestione, alla manutenzione
e allo sviluppo delle reti di osservazione idrometereologica al suolo e della rete dei radar
utilizzati dai centri funzionali regionali operanti nel Sistema nazionale di allertamento,
che è parte integrante, se non fondamentale, del Sistema nazionale di Protezione civile.
Per intenderci, sono quelle reti che danno il cosiddetto early warning quando ci sono le
prime avvisaglie dei mezzi straordinari. Prima di concludere la mia relazione, signora Presidente, ricordo che le Commissioni di
settore ed il Comitato per la legislazione hanno espresso parere favorevole sul provvedimento. Concludo, signora Presidente, ponendo nuovamente l’accento e sottolineando positivamente il fatto che i lavori in Commissione sono stati improntati ad un clima di dialogo
costruttivo e cooperativo fra tutti i gruppi parlamentari, che ringrazio, e che ciò ha consentito, da un lato, di svolgere con celerità l’esame del provvedimento e, dall’altro, di migliorarne il testo in più punti. Questo è dovuto anche ad una collaborazione molto fattiva
con il Governo: ci tengo a precisarlo. Il mio auspicio è che lo stesso clima e lo stesso metodo di lavoro si ripropongano anche nello svolgimento dei lavori dell’Assemblea di oggi.
Resoconto Legislatura
41
ATTIVITÀ IN COMMISSIONE AMBIENTE VIII
E ALTRE COMMISSIONI
Interventi su progetti di legge: 10
Interventi su progetti di legge in Commissione
VIII Commissione (Ambiente, territorio e lavori pubblici)
Sede Referente
42
• Istituzione del Sistema nazionale delle agenzie ambientali e disciplina dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale. C.68 Realacci ed abb.
26-03-2014
- pag. 46
• Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il
contenimento dell’uso eccessivo di risorse naturali (collegato alla legge di stabilità 2014).
C.2093 Governo
27-03-2014
- pag. 174 (Relatore)
18-06-2014
- pag. 176 (Relatore)
03-09-2014
- pagg. 15, 16, 17, 18, 19, 20, 21, 22, 23, 24, 25, 26, 27 (Relatore)
04-09-2014
- pagg. 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12 (Relatore)
09-10-2014
- pag. 145 (Relatore)
• Decreto-legge 74/2014: Misure urgenti in favore delle popolazioni dell’Emilia-Romagna
colpite dal terremoto e dai successivi eventi alluvionali verificatisi tra il 17 ed il 19 gennaio 2014, nonché per assicurare l’operatività del Fondo per le emergenze nazionali.
C.2365 Governo
16-05-2014
- pag. 40 (Relatore)
27-05-2014
- pagg. 87, 89 (Relatore)
04-06-2014
- pag. 186 (Relatore)
10-06-2014
- pagg. 151, 156 (Relatore)
Resoconto Legislatura
• DL 133/2014: Misure urgenti per l’apertura dei cantieri, la realizzazione delle opere
pubbliche, la digitalizzazione del Paese, la semplificazione burocratica, l’emergenza del
dissesto idrogeologico e per la ripresa delle attività produttive. C.2629 Governo
01-10-2014
- pag. 98
08-10-2014
- pag. 171
13-10-2014
- pagg. 18, 24, 34
14-10-2014
- pag. 486
15-10-2014
- pagg. 140, 142
17-10-2014
- pagg. 40, 41, 42, 43
Sede Consultiva
• Decreto-legge 16/2014 Disposizioni urgenti in materia di finanza locale, nonché misure
volte a garantire la funzionalità dei servizi svolti nelle istituzioni scolastiche. C.2162 Governo (Parere alle Commissioni V e VI)
25-03-2014
- pag. 69
• Rendiconto generale dell’amministrazione dello Stato per l’esercizio finanziario 2013.
C.2541 Governo. Disposizioni per l’assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci
delle Amministrazioni autonome per l’anno finanziario 2014. C.2542 Governo. Tabella
n. 2: Stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze per l’anno finanziario
2014 (limitatamente alle parti di competenza). Tabella n. 9: Stato di previsione del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare per l’anno finanziario 2014.
Tabella n. 10: Stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti per
l’anno finanziario 2014 (limitatamente alle parti di competenza)
24-07-2014
- pag. 111
• Ratifica ed esecuzione dell’Accordo commerciale tra l’Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e la Repubblica di Colombia e la Repubblica di Perù, dall’altra, fatto a
Bruxelles il 26 giugno 2012. C.2425 Governo (Parere alla III Commissione)
12-11-2014
- pag. 79
Resoconto Legislatura
43
XII Commissione (Affari sociali)
Sede Consultiva
• Istituzione del Sistema nazionale a rete per la protezione dell’ambiente e disciplina dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale. Testo unificato C.68 Realacci
ed abb. (Parere alla VIII Commissione)
08-04-2014
- pag. 126
VIII Commissione (Ambiente, territorio e lavori pubblici) e X Commissione (Attività produttive, commercio e turismo)
Sede Referente
44
• DL 1/2015: Disposizioni urgenti per l’esercizio di imprese di interesse strategico nazionale in crisi e per lo sviluppo della città e dell’area di Taranto. C.2894 Governo, approvato dal Senato
23-02-2015
- pag. 2
II Commissione (Giustizia)
Sede Referente
• Disposizioni in materia di delitti contro l’ambiente e l’azione di risarcimento del danno
ambientale, nonché delega al Governo per il coordinamento delle disposizioni riguardanti gli illeciti in materia ambientale. C.957 Micillo, C.342 Realacci e C.1814 Pellegrino
15-01-2014
- pag. 40
Resoconto Legislatura
ATTIVITÀ NON LEGISLATIVA IN COMMISSIONE AMBIENTE VIII
Interrogazioni = 13
Risoluzioni = 7
Interrogazioni in Commissione – primo firmatario
Oggetto: energie rinnovabili
C.5/03937 nell’ambito delle energie rinnovabili, l’energia idroelettrica è privilegiata da
sempre, in quanto caratterizzata da: una buona continuità di produzione, un’elevata efficienza, bassi costi ed un’elevata producibilità per unità di potenza installata. Ad oggi
però, in Italia, nuovi grandi impianti idroelettrici risultano difficilmente realizzabili sia
per l’esaurimento dei siti adatti allo sfruttamento e sia per il grande impatto ambientale
che deriva dalla realizzazione degli stessi; (…)
Oggetto: incentivi, energie rinnovabili
C.5/03817 la norma «spalma incentivi» di cui al decreto-legge del 24 giugno 2014, n.
9, convertito con modificazioni, dalla legge 11 agosto 2014, n. 116, recante disposizioni
urgenti per il settore agricolo, la tutela ambientate l’efficientamento energetico dell’edilizia scolastica e universitaria, il rilancio e lo sviluppo delle imprese, il contenimento dei
costi gravanti sulle tariffe elettriche, nonché per la definizione immediata di adempimenti derivanti dalla normativa europea – cosiddetta «competitività» – rimodula, da gennaio
2015, i bonus di cui stanno beneficiando gli investitori che hanno installato impianti
fotovoltaici di potenza nominale superiore a 200 kW; la stessa norma prevede che i proprietari degli impianti possano scegliere la modalità di rimodulazione tra tre alternative:
a) erogazione per 24 anni della tariffa, ricalcolata secondo percentuali di riduzione indicate nell’allegato 2 al «decreto competitività»; (…) Oggetto: Porto Viro
C.5/03138 dal settembre 2009 il terminale di rigassificazione realizzato a circa 15 chilometri di distanza dalla costa a largo di Porto Viro è entrato in fase di esercizio essendo
costituito da un terminale di rigassificazione marino per l’accosto e l’ormeggio di navi
metaniere e lo scarico, stoccaggio e rigassificazione del GNL, ubicato (Rovigo) e da una
condotta per l’invio del gas a terra, costituita da un tratto offshore (dal Terminale alla
costa) ed un tratto onshore (dalla costa alla cabina di riduzione e misura gas); (…)
Interrogazioni in Commissione – co-firmatario
Oggetto: inquinamento
C.5/04461 il mar Mediterraneo, il più esteso mare chiuso del pianeta, ha una superficie
di circa 2,5 milioni di chilometri quadrati (0,7 per cento delle acque del globo); sul suo
specchio si affacciano oltre 20 Stati, con circa 400 milioni di abitanti di cui più di 130
milioni vivono nelle zone costiere; questa intensa antropizzazione determina un forte
impatto ambientale sulle acque e sull’ecosistema; (…)
Resoconto Legislatura
45
Oggetto: energia rinnovabile
C.5/04223 lo sviluppo di impianti di generazione elettrica da fonte rinnovabile risulta indispensabile per il raggiungimento degli obiettivi individuati dalla direttiva 2009/28/CE,
recepita dal decreto-legge n. 28 del 2011 e dal decreto ministeriale 8 marzo 2013 «Strategia
Energetica Nazionale»; a livello generale l’impiego di fonti rinnovabili che consentano di
contribuire, in modo economicamente e tecnicamente sostenibile, alla copertura di parte
dei fabbisogni elettrici della Nazione presenta numerose ricadute positive tra cui: il contenimento delle emissioni inquinanti sul territorio nazionale e la riduzione della dipendenza
estera per l’approvvigionamento di energia, lo sviluppo di know-how tecnologico e di una
filiera in grado di valorizzare le imprese italiane nel mercato internazionale;
46
Oggetto: inquinamento da idrocarburi
C.5/04007 uno sversamento di cherosene da un serbatoio di carburante dell’ENI avvenuto il 6 novembre 2014 a nord del comune di Fiumicino ha contaminato il Rio Tre
Cannelle e, da Palidoro a Maccarese, la rete interna di canali agricoli e di bonifica che
irrigano i campi e che confluiscono nel fiume Arrone fino alla sua foce presso il Villaggio
dei pescatori di Fregene. Un disastro ambientale ed ecologico che sta avendo un impatto
devastante per l’ecosistema della riserva e delle oasi naturalistiche del litorale romano e
per le aree coltivate; (…)
Oggetto: regioni alpine
C.5/03311 da diversi anni, soprattutto a livello di Unione europea, si discute sull’idea di
elaborare una «Strategia Macroregionale per le Alpi» che consenta alle regioni alpine di
essere considerate una «macroregione», ovvero un motore di sviluppo, anche culturale e
ideale oltre che sociale ed economico, nel cuore dell’Europa; (…)
Oggetto: bando Smart cities and communities
C.5/02844 in coerenza con gli orientamenti europei di «Horizon 2020, con decreto
direttoriale del 5 luglio 2012, n. 391 il Ministero dell’istruzione, dell’università e della
ricerca indiceva il bando Smart cities and communities, che assegnava 655,5 milioni di
euro (di cui 170 milioni di euro di contributo nella spesa e 485,5 milioni di euro per il
credito agevolato) per interventi e per lo sviluppo di Città intelligenti su tutto il territorio
nazionale; (…) Oggetto: terra dei fuochi
C.5/02970 il decreto-legge 10 dicembre 2013 n. 136, convertito con modificazioni nella
legge 6 febbraio 2014 n. 6, ha dettato una serie di importanti disposizioni per affrontare
efficacemente la gravissima situazione determinatasi nel corso degli anni nella cosiddetta
Terra dei Fuochi; tali disposizioni, molte delle quali introdotte la sede di conversioni alla
Camera dei deputati grazie al lavoro unitario e positivo della VIII Commissione hanno
notevolmente arricchito e migliorato il testo originario del decreto-legge n. 136; (…)
Resoconto Legislatura
Oggetto: bonifica amianto
C.5/02470 l’area dell’ex Isochimica di Pianodardine di Avellino da alcune settimane è
sotto i riflettori dei media nazionali con diverse inchieste giornalistiche, da La Stampa
all’Espresso, che ne denunciano la pericolosità per la salute per le note lavorazioni in
amianto in quanto l’impianto industriale era addetta alla de coibentazione di carrozze e
vagoni ferroviari; il 3 giugno 2013, gli agenti del Corpo forestale dello Stato di Avellino
hanno dato esecuzione al decreto di sequestro preventivo dello stabilimento e dell’area
dove era allocata l’azienda «Isochimica spa», sita in Pianodardine – Zona A.S.I. di Avellino, disposto in via d’urgenza dalla procura della Repubblica ai sensi dell’articolo 321,
comma 3-bis, del codice di procedura penale; (…) Oggetto: Federico Aldrovandi
C.5/02725 come riportato dagli organi di informazione in occasione del congresso nazionale del Sap, sindacato autonomo di polizia, che si è svolto a Rimini il 29 aprile 2014,
i delegati hanno tributato cinque minuti di applausi a tre dei quattro agenti condannati
in via definitiva per l’omicidio del diciottenne Federico Aldrovandi avvenuto in occasione di un controllo a Ferrara nel 2005; simili manifestazioni non sono purtroppo nuove.
Si ricorda a titolo di esempio la manifestazione organizzata il 27 marzo 2013 da agenti
aderenti al Coisp di fronte alla sede del comune di Ferrara, luogo di lavoro della signora
Patrizia Moretti, madre di Federico Aldrovandi. (…)
Oggetto: Tirreno Power
C.5/02360 Tirreno Power è oggi uno dei principali produttori di energia elettrica in Italia (la sesta azienda) presente su tutto il territorio nazionale; la centrale di Vado Ligure –
Quiliano (provincia di Savona) è costituita da un’unità a ciclo combinato di taglia pari a
800 megawatt (VL5), che utilizza due turbogas alimentati esclusivamente a gas naturale,
in esercizio dal 2007 e realizzata sostituendo una vecchia unità alimentata a carbone ed
olio combustibile, e da due unità da 330 megawatt cadauna (VL3 e VL4), alimentate a
carbone (e a gasolio nelle fasi di accensione) entrate in esercizio nel 1971; (…)
Oggetto: SISTRI
C.5/02535 nella seduta della Commissione ambiente della Camera del 17 settembre
2013, in risposta ad un’interrogazione parlamentare presentata da diversi parlamentari del
Gruppo del PD, con la quale si segnalavano una lunga serie di problematiche concernenti
l’entrata in vigore del sistema di tracciabilità dei rifiuti (SISTRI), il Governo, pur ribadendo che in una realtà quale quella italiana, connotata da continue e plurime emergenze
rifiuti e da continue e comprovate infiltrazioni della criminalità organizzata nel ciclo dei
rifiuti, è irrinunciabile che lo Stato si doti di un efficiente e efficace sistema di tracciamento
dei rifiuti, che non può non passare per un sistema informatico meno eludibile di quello
cartaceo, manifestava la volontà politica generale di operare – ai fini dell’entrata in vigore
del SISTRI – in modo da «non vessare le imprese italiane con inutili oneri sconosciuti negli altri Paesi europei, ma di collaborare con le imprese al fine di porre l’Italia al passo con i
più evoluti Paesi europei, nei quali non si riscontrano «emergenze rifiuti» e per introdurre
un modello di tracciamento informatico moderno ed efficace»; (…)
Resoconto Legislatura
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Risoluzione conclusiva – primo firmatario
C.8/00079 da tre decenni le amministrazioni locali e ampie rappresentanze economiche
e sociali del vasto comprensorio, che include il distretto industriale ceramico di valenza
europea e mondiale nelle province di Modena e Reggio Emilia, sostengono la necessità
di un raccordo autostradale, che colleghi il centro dell’area, all’altezza della strada statale
467 «Pedemontana», con le autostrade A1 e A22, nel quadro di una più ampia organizzazione infrastrutturale del territorio, nel tempo in parte attuata; l’area interessata è oggi
collegata con due linee ferroviarie minori e con due superstrade a scorrimento veloce: la
strada statale n. 467 «Pedemontana» e la Modena-Sassuolo urbana, che attraverso la tangenziale della città connette alla rete autostradale; (…)
Risoluzione conclusiva – co-firmatario
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C.8/00074 BIANCHI Mariastella in 7-00034 Mariastella Bianchi - 7-00086 Cominelli:
Revisione del sistema delle autorizzazioni per nuove attività di prospezione e coltivazione
di giacimenti petroliferi e modifica della normativa sulla materia. (…)
C.8/00049 in Commissione VIII (Ambiente) 7-00185 Daga e 7-00195 Mariastella
Bianchi: Sull’uso dei fondi strutturali per il rafforzamento di politiche ambientali (…)
C.8/00043 in Commissione VIII (Ambiente) 7-00117 Pellegrino: Sul rafforzamento delle politiche ambientali per favorire l’edilizia di qualità ed energeticamente efficiente (…)
Risoluzione in commissione – primo firmatario
Oggetto: area ex Isochimica
C.7/00384 premesso che: il 3 giugno 2013, gli agenti del Corpo forestale dello Stato di
Avellino hanno dato esecuzione al decreto di sequestro preventivo dello stabilimento e
dell’area dove era allocata l’azienda «Isochimica spa», sita in Pianodardine – Zona A.S.I.
di Avellino, disposto in via d’urgenza dalla procura della Repubblica ai sensi dell’articolo
321, comma 3-bis, del codice di procedura penale; (…)
Risoluzione in commissione – co-firmatario
Oggetto: rifiuti
C.7/00532 premesso che: ai sensi dell’articolo 11.4 della direttiva sui rifiuti 2008/98/
CE, entro il 31 dicembre 2014 al più tardi, la Commissione europea dovrà esaminare le
misure e gli...
Oggetto: agricoltura
C.7/00487 premesso che: il tema prescelto dall’Italia per l’Esposizione universale del
2015, «Nutrire il pianeta, energia per la vita», rappresenta una delle grandi sfide globali
di questa epoca: ha focalizzato l’attenzione sugli aspetti generali e culturali dell’accesso al
cibo, della sicurezza alimentare, della nutrizione, della sostenibilità dei sistemi alimentari,
della riduzione della povertà e dell’uso corretto delle risorse del pianeta; (…)
Resoconto Legislatura
COMMISSIONE PARLAMENTARE DI INCHIESTA SULLE
ATTIVITÀ ILLECITE CONNESSE AL CICLO DEI RIFIUTI
E SU ILLECITI AMBIENTALI AD ESSE CORRELATI
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Introduzione
La commissione bicamerale d’inchiesta sulle attività illecite collegate al ciclo dei rifiuti,
impropriamente definita come “Ecomafie”, viene istituita con una legge specifica, nel
corso di ogni legislatura, che ne precisa i compiti. Nel nostro caso la particolarità in più
sta nel fatto che non si indaga su un fatto specifico ma su un fenomeno.
La legge istitutiva di questa legislatura, rispetto alle altre, ha esteso l’ambito d’indagine
oltre l’illecito rifiuti allargando l’indagine alla depurazione delle acque e l’impiantistica
collegata.
Essere stato eletto Presidente è non solo per me oggetto di grande soddisfazione ma anche un impegno doveroso insieme a tutti i colleghi della Commissione per contribuire
a mettere in luce e possibilmente aiutare a risolvere problemi importanti per l’ambiente,
per la salute e per l’economia del nostro Paese. Abbiamo già stilato un calendario di lavori, che ci terrà abbastanza occupati, con un approfondimento sulle regioni Veneto e
Liguria che prima non erano state interessate dalla nostra attività e un aggiornamento
sulla Campania e sul Lazio. Queste sono le prime attività già in calendario.
I temi che affronteremo riguardano le bonifiche con un aggiornamento sui siti di interesse
nazionale (SIN), il traffico transfrontaliero dei rifiuti, il mercato del recupero e del riciclo
all’interno del quale ci sono anomalie. Non ci occupiamo solo di illeciti ambientali, ma
Resoconto Legislatura
anche di illeciti amministrativi collegati alla gestione dei rifiuti; lavoreremo anche sul
tema dei rifiuti radioattivi.
Abbiamo un nucleo che lavora con gli stessi poteri della Magistratura, a esclusione dell’arresto. Cerchiamo sempre di lavorare in collaborazione con le Procure e non in competizione e ci aspettiamo sempre dalle forze di Polizia un contributo fattivo. Corpi specializzati, quali i Noe e il Corpo forestale, sono interlocutori assolutamente privilegiati ma, per
come il fenomeno si sta evolvendo, non c’è dubbio che la Guardia di Finanza diventerà
un interlocutore sempre più importante.
Il tema dei rifiuti interessa l’organizzazione malavitosa per il business che rende possibile
e per il fatto che, con l’attuale normativa, si rischia poco.
Gli operatori del malaffare lo sanno ed è per questo che come legislatori siamo impegnati
ad approvare al più presto la legge che introduce i reati ambientali nel codice penale.
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In questi primi mesi penso sia stato fatto un lavoro proficuo a chi legge il compito di
giudicare.
Resoconto Legislatura
Audizoni
Numero audizioni: 27
giovedì 16 ottobre 2014
Audizione del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, Gianluca
Galletti
Resoconto audizione
lunedì 20 ottobre 2014
Audizione del Commissario Straordinario di ILVA, Piero Gnudi
Audizione del Commissario per la bonifica dell’area di Taranto, Vera Corbelli
Audizione del responsabile del Servizio interdipartimentale per l’indirizzo, il coordinamento ed il controllo delle attività ispettive dell’ISPRA, Alfredo Pini
Resoconto audizione (Gnudi) - Resoconto audizione (Corbelli) - Resoconto audizione (Pini)
mercoledì 22 ottobre 2014
Audizione del Presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione, Raffaele Cantone
Resoconto audizione
giovedì 23 ottobre 2014
Audizione del Capo della squadra mobile di Latina, Tommaso Niglio
Resoconto audizione
martedì 04 novembre 2014
Audizione del direttore dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, Giuseppe Peleggi. Interviene Rocco Antonio Burdo, direttore dell’Ufficio intelligence della Direzione centrale
antifrode e controlli dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli.
Audizione del Procuratore nazionale antimafia, Franco Roberti. Interviene Roberto Pennisi, Sostituto procuratore nazionale antimafia.
Resoconto audizione - Resoconto audizione
mercoledì 12 novembre 2014
Audizione di Filippo Brandolini, presidente di Federambiente.
Resoconto audizione
lunedì 17 novembre 2014
Audizione di Giuseppe Zollino e Riccardo Casale, rispettivamente presidente e amministratore delegato della Sogin.
Resoconto audizione
martedì 18 novembre 2014
Audizione della direttrice dell’Agenzia delle entrate, Rossella Orlandi
Audizione del Capitano dei Noe di Treviso, Alberto Prettegiani
Resoconto audizione - Resoconto audizione
Resoconto Legislatura
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martedì 25 novembre 2014
Audizione del Procuratore della Repubblica presso il tribunale di Napoli, Giovanni Colangelo
Resoconto audizione
giovedì 04 dicembre 2014
Audizione del Capo del III Reparto-Operazioni del Comando generale della Guardia di
finanza, Generale Stefano Screpanti
Audizione del sindaco di Bologna, dottor Virginio Merola
Resoconto audizione (Screpanti) - Resoconto audizione (Merola)
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lunedì 15 dicembre 2014
Audizione del Capo del Corpo forestale dello Stato, ingegner Cesare Patrone. Intervengono Giuseppe Persi e Sergio Costa, rappresentanti del Corpo forestale dello Stato
Resoconto audizione
mercoledì 17 dicembre 2014
Audizione del Comandante Generale del Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia
Costiera, Ammiraglio Felicio Angrisano e di Aurelio Caligiore, Capo del Reparto ambientale marino
Resoconto audizione
mercoledì 14 gennaio 2015
Audizione di Raffaella Capasso, Procuratore della Repubblica f.f. presso il Tribunale di
Santa Maria Capua Vetere, Giuliana Giuliano, Sostituto Procuratore della Repubblica
presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, Silvio Marco Guarriello, Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, e Massimiliano Lega, dell’Università degli studi di Napoli Parthenope.
Resoconto audizione
lunedì 09 febbraio 2015
Audizione del coordinatore presso la Procura della Repubblica di Milano, Francesco Greco
Resoconto audizione
martedì 10 febbraio 2015
Audizione del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Venezia, Fabrizio Celenza
Resoconto audizione
lunedì 16 febbraio 2015
Repubblica presso il Tribunale di Venezia, Rita Ugolini
Resoconto audizione
martedì 17 febbraio 2015
Audizione del Ministro della giustizia, Andrea Orlando
Resoconto audizione
Resoconto Legislatura
lunedì 23 febbraio 2015
Audizione dell’ex assessore all’energia e ai servizi di pubblica utilità della regione siciliana,
Nicolò Marino.
Resoconto audizione
martedì 24 febbraio 2015
Audizione del presidente della Sogin, Giuseppe Zollino. Interviene Mariano Scocco.
Resoconto audizione
mercoledì 25 febbraio 2015
Audizione del Presidente AIRA – associazione industriale riciclatori auto, Mauro Grotto
Audizione dell’assessore all’energia e ai servizi di pubblica utilità della regione siciliana,
Vania Contrafatto e di Domenico Armenio, dirigente generale della regione siciliana
Resoconto audizione
martedì 03 marzo 2015
Audizione del sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Venezia, Giorgio Gava
Resoconto audizione
mercoledì 04 marzo 2015
Audizione dell’ex dirigente generale del dipartimento della regione siciliana delle acque e
dei rifiuti ed ex commissario per l’emergenza rifiuti da aprile a dicembre 2013, Marco Lupo
Resoconto audizione
lunedì 16 marzo 2015
Audizione di rappresentanti della società De Vizia Transfer
Resoconto audizione
martedi 17 marzo 2015
Audizione dei Sostituti Procuratori della Repubblica presso il Tribunale di Venezia, Giovanni Zorzi e Francesca Crupi
Resoconto audizione
mercoledì 18 marzo 2015
Audizione dell’amministratore delegato della Sogin, Riccardo Casale
Resoconto audizione
lunedì 30 marzo 2015
Audizione del presidente del consiglio di amministrazione di Aimeri Ambiente, Francesco Maltoni
Audizione di Orazio Duvia
Comunicazioni del Presidente
Resoconto audizione
martedì 31 marzo 2015
Audizione del Ministro dello sviluppo economico, Federica Guidi
Resoconto audizione
Resoconto Legislatura
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MISSIONI DELLA COMMISSIONE PARLAMENTARE
Programma missione ad Adria
Martedì 30 settembre
Sopralluogo presso gli impianti della società Co.Im.Po
Quattro dei 24 membri della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite
connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati, si sono recati questa mattina alla Coimpo di Ca’ Emo
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Si tratta dell’azienda dove lunedì scorso sono morti quattro operai uccisi di una nube di
esalazioni. Oltre al presiede Alessandro Bratti del Pd, c’erano Alberto Zolezzi e Stefano
Vignaroli del Movimento Cinque stelle ed il senatore Bartolomeo Pepe (gruppo misto). Ad
accompagnarli, oltre al prefetto Francesco Provolo, al questore Rosario Eugenio Russo e al
comandante provinciale dei carabinieri Stefano Baldini, anche il direttore generale dell’Arpav Veneto, Carlo Emanuele Pepe ed il sindaco di Adria Massimo Barbujani. “Non ci sono
dubbi si sia trattato di un incidente sul lavoro ha commentato Bratti Ma il fatto che con
Latina ci siano stati due incidenti sul lavoro in aziende di compostaggio, ha spinto la Commissione a vederci chiaro. Il nostro compito è capire se le leggi in materia di smaltimento
di rifiuti speciali siano adeguate e se ci sia un’eventuale carenza legislativa in materia”. “Il
sospetto ha spiegato Pepe è che tale nube tossica sia stata provocata da un materiale che
non avrebbe dovuto esserci”. La Commissione lavorera’ a stretto contatto con la Procura di
Rovigo. (ANSA)
Resoconto Legislatura
Missione in Veneto
(Provincie di Verona, Vicenza e Belluno)
27-29 ottobre 2014
Visualizza le audizioni relative alla missione
Cà Filissine, criticità nel sistema rifiuti
Un quadro generale in linea con molte aree italiane, senza disastri ambientali. Ma una criticità a Pescantina con la discarica di Cà Filissine. Questa la fotografia scattata dalla commissione parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti
ambientali ad esse correlate, in missione in Veneto e negli ultimi giorni a Verona. Sei i parlamentari e senatori che hanno visitato siti, ascoltato sindaci, amministratori, procure e forze
dell’ordine. “Il quadro generale del veronese? Se facciamo un paragone con quello che c’è in
giro per il paese” ha detto Alessandro Bratti, presidente della commissione d’inchiesta “Non
possiamo dire che in questa città o in questa provincia ci sia una mala gestione del ciclo dei
rifiuti. Anzi qui ci sono dei livelli di raccolta differenziata molto elevati ci sono aziende pubbliche che lavorano a mio parere anche molto bene, certo ci sono situazioni particolari, che
denotano situazioni da tenere monitorate o che necessitano di un intervento. Sicuramente
il sistema delle discariche e nello specifico Cà Filissine”.
Rifiuti: Bratti (ecomafie), in Veneto situazione critica da approfondire “È un panorama che desta preoccupazione quello del Veneto, con indagini di un certo rilievo in corso e alcune criticità che ora inizieremo ad approfondire”. È quanto ha dichiarato
il presidente della commissione parlamentare d’inchiesta sui rifiuti, onorevole Alessandro
Bratti, durante la conferenza stampa conclusiva della missione dei parlamentari in Veneto,
una tre giorni dedicata ad approfondire i temi della gestione dei rifiuti, con particolare riferimento ai presunti illeciti, nelle province di Verona, Vicenza e Belluno. La delegazione, guidata dal Presidente Bratti e composta dai deputati Stefano Vignaroli,
Miriam Cominelli, Alberto Zolezzi e dai senatori Paolo Arrigoni, Bartolomeo Pepe e Laura
Puppato, ha audito i prefetti di Verona, Vicenza e Belluno, le forze dell’ordine, i magistrati
della Dda e delle procure ordinarie, le associazioni ambientaliste e di categoria e il direttore
dell’Arpa Veneto. I parlamentari hanno poi svolto un’ispezione presso la discarica di Ca’
Filissine e l’inceneritore di Ca’ del Bue.
“Le autorità che abbiamo audito – ha proseguito il presidente – ci hanno spiegato che non vi è
un’infiltrazione della criminalità mafiosa nelle tre province analizzate. Non c’è dubbio, però, che
in Veneto ci troviamo di fronte ad una patologia organizzata, con alcuni aspetti da approfondire
che toccano anche una parte dell’amministrazione pubblica. Abbiamo anche riscontrato alcuni
episodi di presunta intimidazione nella provincia di Belluno che meritano un supplemento
d’indagine. Non da meno i gravi problemi ambientali derivanti da alcune contaminazioni delle
falde acquifere, come illustrato dall’Arpa Veneto”. L’approfondimento sulla regione Veneto –
conclude Bratti – che, insieme a Lombardia, Liguria, Lazio, Campania e Sicilia fa parte dei temi
posti come prioritari dalla commissione parlamentare d’inchiesta – è solo all’inizio: “Torneremo
a breve con altre missioni e chiederemo maggiori informazioni alle Procure”.
Resoconto Legislatura
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Missione in Veneto
(Province di Padova, Treviso e Rovigo)
19-21 novembre 2014
Visualizza le audizioni relative alla missione
Seconda missione d’inchiesta su rifiuti e ecomafie, le criticità in Veneto e a Treviso
La commissione parlamentare ha svolto, in 3 giornate, oltre 30 audizioni, per ricostruire
lo scenario regionale. Criticità riguardo l’attività dei centri di stoccaggio e trasferimento di
rifiuti speciali (presenti a Treviso)
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PADOVA – La commissione parlamentare di inchiesta sui rifiuti e le ecomafie ha condotto a termine la seconda missione in Veneto, portando all’attenzione i riscontri derivanti
dalle oltre venti audizioni svolte nelle province di Padova, Treviso e Rovigo. Lo scenario,
descritto venerdì mattina durante la presentazione del presidente di commissione, Alessandro Bratti, nella sede della prefettura di Padova, mostra “casi non eclatanti, ma il perdurare
di una crisi e di un vuoto normativo che non facilita”.
AUDIZIONI. “La vostra è una delle regioni più avanzate”. Così ha esordito Bratti, prima di
illustrare le risultanze dell’indagine portata avanti nel corso di tre giornate in cui sono stati
ascoltati, tra gli altri, il procuratore della Repubblica di Venezia, il comandante del Noe di
Venezia, i comandanti provinciali della Guardia di Finanza, i comandanti del corpo forestale dello Stato e le associazioni imprenditoriali e ambientaliste.
TEMATICHE. La commissione ha approfondito l’impatto ambientale derivante dagli impianti di trattamento dei fanghi, specialmente nella provincia rodigina. Nonché l’attività
di produzione di materiali destinati all’edilizia e ai sottofondi stradali, derivati da rifiuti
speciali. Questo tema, in particolare, tocca anche il Padovano, per l’utilizzo di terreni per le
infrastrutture, resi contaminati o tossici. Altro aspetto, legato al territorio euganeo, e portato all’attenzione dalla Guardia di Finanza, il commercio clandestino di materiali ferrosi.
“A Padova, siamo stati in visita al nuovo impianto di Acegas, per capire come funzionava, e
abbiamo potuto rilevare come un fornitore, eliminato dalla ‘white list”, sia stato eliminato
anche dalle forniture dell’azienda”.
Resoconto Legislatura
Traffico oltre confine. Altro nodo, segnalato dal corpo forestale, riguarda l’attività dei centri
di stoccaggio e trasferimento di rifiuti speciali (presenti soprattutto a Treviso). Fino al
2009, esisteva un forte flusso di materiali da Nord a Sud. Ora il traffico ha cambiato rotta,
dirigendosi verso i paesi del Nord Europa: “Rimane in questo settore il problema della miscelazione dei rifiuti speciali, che impedisce il corretto tracciamento dei materiali e le analisi
specifiche per la verifica della correttezza dello smaltimento finale).
Terminata la seconda missione in Veneto
della Commissione Parlamentare inchiesta sui rifiuti (Ecomafie)
Svolte più di venti audizioni sulla situazione nelle province di Padova, Rovigo e Treviso. Al centro dell’attenzione il caso Coimpo di Adria, il trattamento dei fanghi, il traffico transfrontaliero
di rifiuti e la dismissione della centrale di Porto Tolle
La commissione parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti
ha terminato oggi la seconda missione in Veneto. La delegazione parlamentare, guidata
dal presidente onorevole Alessandro Bratti, era composta dai deputati Stefano Vignaroli,
Miriam Cominelli, Alberto Zolezzi, Filiberto Zaratti e dai senatori Paolo Arrigoni, Bartolomeo Pepe, Laura Puppato. L’attività durata tre giorni ha riguardato l’approfondimento
della situazione nelle province di Padova, Treviso e Rovigo. Sono stati auditi, tra gli altri,
i procuratori che si sono occupati di indagini nelle materie d’interesse della commissione,
il procuratore della Repubblica di Venezia (sede della Dda), il comandante del Noe di Venezia, i comandanti provinciali della Guardia di finanza, i comandanti del Corpo forestale
dello Stato, le associazioni imprenditoriali e ambientaliste.
La commissione ha approfondito con particolare attenzione l’incidente dello scorso settembre presso l’impianto della Coimpo di Ca’ Emo, Adria, che ha comportato la morte di
quattro lavoratori. Su questo tema sono stati ascoltati il procuratore della Repubblica di
Rovigo e il comandante della compagnia dei carabinieri di Adria. I parlamentari hanno
quindi incontrato ed audito i rappresentanti delle principali associazioni ambientaliste del
territorio e i comitati di Ca’ Emo.
Partendo da quanto accaduto nell’impianto Coimpo, la commissione ha approfondito l’impatto ambientale derivante dagli impianti di trattamento dei fanghi, particolarmente
attivi nella provincia di Rovigo. Tra i temi approfonditi nel corso delle audizioni vi è anche
l’attività di produzione di materiali destinati all’edilizia e ai sottofondi stradali derivati da rifiuti speciali. Un settore, questo, particolarmente delicato, che ha visto diversi
indagini in Veneto (tra i casi analizzati nel corso delle missioni in Veneto l’autostrada della
Valdastico e la realizzazione di una parte del parcheggio dell’aeroporto di Venezia). La commissione ha poi ascoltato la relazione della dirigenza dell’Enel sulla centrale dismessa di
Porto Tolle. Nel corso dell’audizione l’azienda ha comunicato l’intenzione di avviare la fase
di riconversione dell’impianto, dopo la bonifica dei luoghi, fase che la commissione seguirà con attenzione. In questo senso la delegazione dell’Enel ha comunicato che sarebbero già
stati eliminati i carburanti presenti nei serbatoi e altri materiali pericolosi. Il Corpo forestale
Resoconto Legislatura
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dello Stato ha relazionato, tra l’altro, sull’attività dei centri di stoccaggio e trasferimento
di rifiuti speciali (pericolosi e non pericolosi) presenti soprattutto nella provincia di Treviso, che accolgono, lavorano e smistano materiali provenienti da diverse province e da altre
regioni italiane. Fino al 2009 – hanno spiegato gli ufficiali auditi – esisteva in flusso consistente dal nord Italia al sud, soprattutto verso impianti della regione Puglia. Negli ultimi
anni il flusso è cambiato, dirigendosi verso i paesi del nord Europa. Rimane in questo
settore il problema della miscelazione dei rifiuti speciali, che impedisce il corretto tracciamento dei materiali e le analisi specifiche per la verifica della correttezza dello smaltimento
finale. Nel corso delle audizioni sono poi emerse importanti criticità sulla qualità dell’acqua
in alcune zone colpite da contaminazioni da sostanze pericolose, a volte non normale e
quindi difficilmente controllabili.
Missione a Venezia
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27 – 28 novembre 2014
Visualizza le audizioni relative alla missione
Terminata la missione a Venezia
della Commissione Parlamentare inchiesta sui rifiuti (ecomafie)
Tre giorni di audizioni e una visita all’area di Porto Marghera. Al
centro dell’interesse dei parlamentari le bonifiche e le gestioni illecite
dei rifiuti. Auditi, tra gli altri, il presidente della Regione Luca Zaia,
il procuratore di Venezia, l’Arpa, la Capitaneria di Porto e la Guardia
di Finanza.
La commissione parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite
connesse al ciclo dei rifiuti ha terminato oggi la terza missione
in Veneto. La delegazione parlamentare, guidata dal presidente
onorevole Alessandro Bratti, era composta dai deputati Stefano
Vignaroli, Miriam Cominelli, Michela Rostan, Alberto Zolezzi e
dai senatori Paolo Arrigoni, Bartolomeo Pepe, Francesco Scalia. E’
la prima conclusione della fase di approfondimento sulla gestione dei rifiuti, iniziata con le
missioni a Verona e Padova. I temi affrontati nelle audizioni svolte a Venezia – iniziate il 27 novembre, con una visita
nella zona industriale di Porto Marghera – hanno riguardato il tema delle bonifiche e
dei traffici illeciti . Sono stati inoltre approfonditi i risultati di alcune recenti inchieste
giudiziarie che hanno riguardato ipotesi di reato – di una certa gravità – nelle procedure
amministrative legate al ciclo dei rifiuti e al recupero ambientale .
Durante i lavori sono stati auditi il prefetto di Venezia Domenico Cuttaia, i rappresentanti
del Consorzio Venezia Nuova Mauro Fabbris, Federico Pasqualato e Hermes Redi, il procuratore della repubblica Luigi Delpino, accompagnato dall’aggiunto Adelchi D’Ippolito,
Resoconto Legislatura
il comandante della Capitaneria di porto ammiraglio Tiberio Piattelli, il comandante provinciale della Guardia di Finanza generale Marcello Ravaioli, accompagnato dal comandante del reparto operativo aeronavale colonnello Massimo Mocellin, l’assessore provinciale
all’ambiente Paolo Dalla Vecchia, il sub commissario prefettizio del comune di Venezia
Natalino Manno, accompagnato dal responsabile servizio bonifiche Enrico De Polignol,
il provveditore interregionale alle opere pubbliche Roberto Daniele. E’ stato poi audito il
presidente della Regione Veneto Luca Zaia, accompagnato dall’assessore regionale ai lavori
pubblici Massimo Giorgetti e da alcuni funzionari dell’amministrazione. Infine, nella mattina di oggi, sono stati auditi il direttore del dipartimento di prevenzione della Asl Rocco
Sciarrone, il direttore dell’Arpa Veneto Carlo Emanuele Pepe, il direttore dell’Agenzia delle
dogane Nicola Altamura, l’autorità portuale di Venezia Claudia Marcolin.
Come già avvenuto nelle due precedenti missioni di Verona e Padova, la commissione ha
cercato di ricostruire le connessioni tra gruppi nazionali già coinvolti in importanti inchieste sul ciclo dei rifiuti con alcune realtà venete. È stato poi aperto un focus sulla bonifica di
Porto Marghera, sito d’interesse nazionale particolarmente delicato. Il presidente Zaia ha
annunciato, in questo senso, la creazione di una società di scopo tra regione e comuni
per gli interventi sulla zona di bonifica , spiegando che l’amministrazione punta al mantenimento dell’utilizzo industriale dell’area. Per quanto riguarda la dismissione e bonifica
della centrale di Porto Tolle – tema già affrontato a Padova – il presidente della regione
Veneto ha comunicato di non avere avuto al momento nessun contatto con Enel. Luca Zaia
ha poi espresso una forte preoccupazione sulla gestione e manutenzione del Mose, che
richiederà importanti investimenti. È stato infine affrontato il tema del piano regionale dei
rifiuti e della revisione della normativa della fine degli anni ’90 sulle procedure di Valutazione d’impatto ambientale.
Sul fronte delle indagini la Procura della Repubblica ha ribadito che al momento non esistono evidenze su fenomeni di infiltrazione della criminalità organizzata nel ciclo dei rifiuti nella
regione Veneto. Il comando provinciale della Guardia di finanza ha, da parte sue, elencato le
attività di repressione delle frode fiscali, che, sempre più spesso, nascondono falsi documentali e illecite gestioni dei rifiuti. Alcuni episodi particolarmente significativi e preoccupanti
sono stati segnalati dall’Arpa Veneto: solo nel 2012 nella regione vi sono stati 40 incendi che
hanno coinvolto impianti o siti destinati al trattamento dei rifiuti, mentre fenomeni intimidatori hanno colpito amministratori e funzionari pubblici, anche in epoca recente.
Venezia, 28 novembre 2014
Resoconto Legislatura
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Missione a Taranto e a Bari
1-3 dicembre 2014
Visualizza le audizioni relative alla missione
Taranto, focus rifiuti della commissione parlamentare:
la CEMERAD sito pericolosissimo
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Tre i filoni principali di cui i 10 componenti della commissione parlamentare d’inchiesta
sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e sui reati ambientali si è occupata nella
visita di due giorni, conclusasi oggi, a Taranto, ovvero il traffico trasnfrontaliero dei rifiuti,
quelli radioattivi e quelli dell’Ilva. La commissione e’ ovviamente al corrente del fatto che
spesso dietro la gestione dei rifiuti operano le organizzazioni criminali. Prima di parlare di
Ilva, il presidente della commissione, on. Alessandro Bratti, ha parlato della CEMERAD.
“Bisogna trovare subito una soluzione per il deposito di fusti radioattivi anche attraverso
procedimenti straordinari perché in quella situazione quella roba non ci può stare”. Stamattina la visita nel siderurgico per verificare, oltre allo stato dell’arte delle bonifiche dentro
e fuori lo stabilimento, in che modo avviene il ciclo dei rifiuti in entrata e in uscita dallo
stesso. I sopralluoghi erano finalizzati anche alla verifica della situazione delle discariche, che
riguarderà anche Brindisi, nel pomeriggio, per alcune delle quali ci sono dei procedimenti
di autorizzazione in corso. Bratti ha anche evidenziato l’esiguo dato, fornito dal sindaco di
Taranto, relativo alla raccolta differenziata dei rifiuti, fermo al 18%, che occorre assolutamente incrementare. Audizione anche con i rappresentanti della marina militare, ai quali la
commissione ha rappresentato alcune criticità. “Taranto è una città con innumerevoli protocolli d’intesa e accordi di tutta Italia, ma poi non si sa dove vanno a finire”, ha aggiunto
Bratti. Presente all’incontro con la stampa anche il commissario ambientale dell’Ilva Vera
Corbelli che, sul tema dell’ambientalizzazione, operazione che necessita di molte risorse, ha
detto alla commissione che spesso ci sono dei ritardi nelle conferenze di servizi per avviare
gli interventi.
La nota del presidente della commissione di inchiesta sui rifiuti (public policy)
Roma, 2 dicembre – “È apprezzabile l’impegno dell’Arpa Puglia per l’importante lavoro
di controllo ambientale in una situazione difficile come quella di Taranto. Dobbiamo però
rilevare come sia insostenibile una situazione che vede impegnati solo quattro ispettori su
cinquantadue operatori nell’attività di verifica”. A dirlo, come riportato in una nota, è stato
il presidente della commissione di inchiesta sui rifiuti, Alessandro Bratti, a margine dell’audizione della direttrice dell’Arpa Puglia Maria Spartera. Ieri una delegazione della commissione d’inchiesta sulle ecomafie è infatti partita per la Puglia per svolgere un approfondimento sulla regione, con una serie di audizioni e visite di impianti. “Per una serie d’impianti
di tale rilevanza – ha proseguito il presidente della commissione – l’attività di controllo è,
in queste condizioni, depotenziata. Va bene semplificazione, ma se non si rinforza il sistema
di controllo vengono meno le garanzie e la credibilità nei confronti dei cittadini. Chiederemo, dunque, alla regione Puglia e al ministero per l’ambiente un impegno preciso in questo
Resoconto Legislatura
senso”. Nel corso della missione – che si concluderà domani – i parlamentari hanno poi approfondito il tema dei traffici transfrontalieri di rifiuti, la gestione delle scorie dell’Ilva – sia
all’interno che all’esterno dello stabilimento – i flussi di rifiuti da fuori regione, la situazione
ambientale del mar piccolo, già oggetto una specifica audizione nei giorni scorsi, e i rifiuti radioattivi. I parlamentari stanno poi seguendo con particolare attenzione la situazione
ambientale del sin di Taranto, focalizzando l’area esterna agli impianti dell’Ilva. Un tema,
quello della situazione complessiva del sito d’interesse nazionale, che verrà ulteriormente
sviluppato nel corso dell’attività prevista per i prossimi mesi.
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Resoconto Legislatura
Missione in Belgio e in Francia
9-12 dicembre 2014
Martedì 9 dicembre 2014
Bruxelles
Incontro con la Rappresentanza permanente d’Italia presso l’Unione europea
Tema principale: infrazioni comunitarie.
Incontro con i direttori della Direzione generale Ambiente della Commissione europea,
Berlaymont, Rue de la Loi, 200
Commissione ambiente, sanità pubblica e sicurezza alimentare del Parlamento dell’Unione
europea (ENVI)
Tema principale: direttiva rifiuti (rel. Bonafè)
Incontro con il Commissario europeo per l’ambiente, Karmenu Vella
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Mercoledì 10 dicembre 2014
Bruxelles – Parigi
Incontri con i servizi del Ministero dell’Ecologia incaricati della politica di gestione del ciclo
dei rifiuti. Partecipano:
Ing. Baptiste LEGAY
Capo Dipartimento politica di gestione dei rifiuti (Direzione Generale per la Prevenzione dei Rischi ( DGPR)
Christine CROS
Direttrice della struttura di missione “trasferimenti trasfrontalieri di rifiuti”
Sessione sui rifiuti radioattivi. Partecipano:
Jérémie VALLET
Vice Capo della missione “Sicurezza nucleare e radioprotezione”, Direzione Generale della Prevenzione dei Rischi
(DGPR)
Charles-Antoine LOUËT
Vice Direttore per l’Industria Nucleare, Direzione Generale dell’energia e del clima (DGEC)
Hélène BRUNET-LECOMTE
Capo dell’Ufficio regolamentazione e questioni tecniche (DGEC)
Mireille STROMBONI
Chargée de mission (DGEC)
Olivier DAVID
Capo dell’Ufficio delle politiche pubbliche (DGEC)
Incontro presso l’Agenzia di sicurezza nucleare con:
Fabien SCHILZ
Direttore del Dipartimento per la sicurezza delle installazioni del ciclo di combustibile e della gestione dei rifiuti
Stéphane PALLIER
Direttore delle relazioni internazionali
Incontro con la Commissione per lo sviluppo sostenibile dell’Assemblea Nazionale
Resoconto Legislatura
Giovedì 11 dicembre 2014
Parigi – L’Aube
Presentazione dei centri CSA e CIRES (aspetti tecnici, ambientali e di inserimento nel contesto locale).
Visita del centro CSA (in auto).
Visita del CIRES.
Venerdì 12 dicembre 2014
Interpol (Lione)
Presentazione dell’ “INTERPOL’s Operational Tools and Services” da parte di Mr Michael
O’Connell, Director, Operational Police Support
Presentazione del “«Turn Back Crime» Global Campaign” da parte di Mme Roraima Andriani, Executive Campaign Director
Incontro con Mr Jürgen Stock, Segretario generale
Presentazione dell’ “INTERPOL’s initiatives and programmes in the fight against illicit
trade and management of waste” da parte di Mr Cornelis Van Duijn, Coordinator, Environmental Security
Presentazione dell’ “INTERPOL’s efforts in preventing and responding to Radiological and
Nuclear Terrorism” da parte di Mr Alan King, Coordinator, CBRNE
Presentazione del “Command and Coordination Centre”
Presentazione dell’ “INTERPOL’s dedicated unit to support international investigations
and searches of fugitives, and insight into the recent Operation Infra Terra” da parte di Mr
Stefano Carvelli, Assistant Director, Fugitive Investigation Support
Presentazione dell’ “INTERPOL’s programmes combatting Drugs and Organized Crime”
da parte di Mr Gianni Baldi, Assistant Director, Criminal Organizations & Drugs
Rifiuti, terminata la missione in Belgio e in Francia della Commissione Ecomafie
(ilVelino/AGV NEWS) Roma, 12 dicembre – La commissione parlamentare d’inchiesta
sulle attivitè illecite connesse al ciclo dei rifiuti ha terminato la missione in Belgio e in Francia. La delegazione parlamentare, guidata dal presidente, Alessandro Bratti, era composta
dai deputati Stefano Vignaroli, Alberto Zolezzi e dai senatori Laura Puppato, Bartolomeo
Pepe, Francesco Scalia. Quattro giorni di incontri e visite relative all’approfondimento delle
seguenti tematiche: chiusura delle infrazioni comunitarie relative alla gestione dei rifiuti e
delle discariche abusive, stato dell’iter della direttiva rifiuti, gestione dei rifiuti radioattivi e
della sicurezza nucleare, contrasto al traffico transfrontaliero dei rifiuti. L’ultimo incontro
della missione è stato un momento di confronto sul fenomeno della criminalità ambientale con l’appena insediato segretario generale dell’Interpol, Jurgen Stock. Una problematica, quella della criminalità ambientale, in forte espansione che ha portato all’istituzione
all’interno dell’Interpool, due anni fa, di una sezione ad hoc che ne segue le dinamiche. Il
maggiore alert è sicuramente sul traffico transfrontaliero dei rifiuti, in particolar modo da
Resoconto Legislatura
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quelli derivanti da materiali elettronici. Le indagini condotte anche a livello internazionale confermano quanto già affermato dalle nostre forze di polizia, durante le audizioni in
Commissione, che questo tipo di reato è quasi sempre associato ad altre tipologie di crimini
per cui è fondamentale il monitoraggio e il lavoro svolto dalla polizia internazionale. Per
questi motivi, tra gli obiettivi della Commissione d’inchiesta c’è la volontà di instaurare una
collaborazione con l’Interpool che duri nel tempo. Infine, il segretario ha espresso il suo
apprezzamento per le nostre forze di polizia fondamentali per il contrasto a questo tipo di
attività, in quanto altamente qualificate e specializzate sulla materia.
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Resoconto Legislatura
Missione in Liguria
20-23 gennaio 2015
Visualizza le audizioni relative alla missione
(ANSA), Genova, 23 gennaio – Con l’audizione del governatore della Liguria Claudio Burlando si è conclusa la missione in Liguria della Commissione parlamentare d’inchiesta sul
ciclo dei rifiuti presieduta dal deputato Pd Alessandro Bratti. “Ci sono una serie di indicatori che ci dicono che sul ciclo dei rifiuti urbani in Liguria c’è una situazione di emergenza
anche se di fatto l’emergenza non è stata dichiarata formalmente – ha detto Bratti -. Ma dal
momento che si esportano rifiuti qualcosa non ha funzionato. Vogliamo verificare le questioni del ciclo integrato dei rifiuti urbani e le procedure di bonifica dei siti più contaminati
come quello di Pittelli alla Spezia e Cogoleto-Stoppani con un’attenzione particolare sul
tema della bonifica”. E proprio sul sito della Stoppani, la Commissione chiederà una proroga del commissariamento “per consentire il completamento della bonifica”. La Commissione, ha detto Bratti “ha preso atto della mancanza di un piano di rifiuti regionale. C’è un
rimpallo di responsabilità: da una parte il Comune di Genova che ha cambiato idea sul tipo
di impianto e i Comuni dicono che non c’è un piano regionale. La Regione, invece, risponde che i Comuni cambiano idea e non si riesce a avere una visione d’insieme”. La situazione
attuale di emergenza, ha aggiunto Bratti “comporta altissimi costi per l’invio dei rifiuti fuori
regione, esponendo il sistema al rischio di infiltrazioni criminali fino a quando non verrà
ripristinata la normale e legale gestione del ciclo dei rifiuti”. Infiltrazioni però che non sono
specificamente di carattere mafioso “anche se piccoli segnali, per quello che riguarda Genova e il Levante della Regione ci sono anche in questo senso” ma anche e soprattutto relativi
alla corruttela “favorita soprattutto dalla frammentazione delle gestioni dell’intero ciclo”.
Resoconto Legislatura
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Missione in Liguria
18-20 febbraio 2015
Visualizza le audizioni relative alla missione
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Roma (ITALPRESS) – Si è conclusa oggi la seconda missione della commissione parlamentare d’inchiesta sui rifiuti in Liguria. Dopo aver analizzato la situazione a La Spezia, Genova
e Savona, i parlamentari hanno completato il ciclo di audizioni con un approfondimento
sulla provincia d’Imperia. La delegazione, guidata dal presidente della commissione Alessandro Bratti, era composta dai parlamentari Miriam Cominelli, Giovanna Palma, Stefano
Vignaroli, Alberto Zolezzi e dai senatori Giuseppe Compagnon, Bartolomeo Pepe, Mario
Morgoni e Laura Puppato. La missione è iniziata mercoledì 18 febbraio la commissione ha
effettuato un sopralluogo al Sito d’interesse nazionale di Cogoleto, la cui vicenda sta interessando i lavori dei parlamentari nell’ambito della relazione sulle bonifiche. La mattina del
19 febbraio la commissione ha quindi visitato la discarica di Collette Ozotto di Taggia, che
oggi riceve gran parte dei rifiuti urbani della provincia d’Imperia. Il sito – come è noto – è
stato recentemente colpito da un decreto di sequestro preventivo del lotto sei da parte del
Gip di Imperia, su richiesta della locale procura, per l’ipotesi di reato di falso in atto pubblico da parte dei progettisti. Allo stato dell’inchiesta è stata dedicata l’audizione del sostituto
procuratore Roberto Cavallone, che ha relazionato alla commissione i risultati della perizia
disposta sul sesto lotto. Sono stati quindi auditi i sindaci di Imperia, San Remo, Taggia e
Ventimiglia, per verificare lo stato della differenziata e gli eventuali problemi esistenti nei
rapporti con le società incaricate della raccolta dei rifiuti.
Resoconto Legislatura
Su quest’ultimo punto sono emerse diverse criticità; il sindaco di Imperia ha, in questo senso,
annunciato l’imminente adozione da parte del comune della procedura per la rescissione del
contratto con la Tradeco, società attualmente incaricata della raccolta. I comuni di San Remo
e Taggia hanno esposto i piani per l’aumento del livello della differenziata che prevedono,
nel caso di San Remo, l’affidamento a società in house, che dovrà sostituire l’attuale gestore
Aimeri. Il sindaco di Ventimiglia Enrico Ioculano ha esposto le difficoltà che attualmente
affronta il comune per raggiungere i livelli di differenziata previsto dalla legge. Il nodo della
raccolta differenziata e’ stato al centro, poi, dell’audizione del Procuratore regionale della
Corte dei conti Ermete Bogetti, che ha recentemente avviato procedimenti nei confronti
di alcuni comuni inadempienti. La delegazione dell’amministrazione provinciale Imperia,
guidata dal presidente Luigi Sappa, ha illustrato il progetto per l’impianto di trattamento
di rifiuti previsto per l’intera provincia d’Imperia. I dirigenti provinciali hanno relazionato lo
stato di avanzamento della procedura, che ha visto nel 2012 la redazione del progetto preliminare. Secondo l’amministrazione provinciale il prossimo marzo l’impianto verrà approvato
dalla conferenza dei sindaci e a fine 2015 dovrebbe esserci l’aggiudicazione della gara, arrivando all’apertura dell’impianto nel 2019. Sono state infine ascoltate alcune società coinvolte
nella gestione dei rifiuti nella provincia di Imperia, quali la Idrogest e la Tradeco. Le audizioni
degli altri gruppi attivi nel territorio verranno svolte nei prossimi giorni.
Missione a Catania
(Province di Catania, Ragusa, Enna, Messina, Caltanissetta, Agrigento e Siracusa)
11–13 marzo 2015
Mercoledì 11 marzo 2015
Audizioni presso la prefettura di Catania
Prefetto e questore di Catania
Comandante del Noe Catania (per le province di competenza)
Comandante regionale dei Carabinieri (per le 7 province interessate)
Comandante del porto e direttore dell’Agenzia delle dogane di Catania
Comandante regionale della Guardia di finanza (per le 7 province interessate)
Comandante regionale del Corpo forestale (per le 7 province interessate)
Procuratore di Catania e sostituti che si occupano di reati ambientali
Prefetto e questore di Enna
Procuratore di Enna e sostituti che si occupano di reati ambientali
Giovedì 12 marzo 2015
Audizioni presso la prefettura di Catania
Sopralluoghi presso la discarica Oikos e presso l’impianto Sicula Trasporti
Prefetto e questore di Agrigento
Prefetto e questore di Caltanissetta
Procuratore di Agrigento e sostituti che si occupano di reati ambientali
Procuratore di Caltanissetta e sostituti che si occupano di reati ambientali
Resoconto Legislatura
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Venerdì 13 marzo 2015
Audizioni presso la prefettura di Catania
Comitato no discarica
Commissione di verifica sulle discariche private
ARPA Sicilia
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CATANIA, Oggi, 11 marzo 2015 – Nel corso della missione siciliana della “Commissione
Parlamentare d’Inchiesta sulle attività illecite
connesse al ciclo dei rifiuti”, il Presidente della
Commissione, On. Alessandro Bratti, ha visitato la Direzione Marittima di Catania. L’ On.
Alessandro Bratti è stato accolto dal Direttore
Marittimo, Ammiraglio Ispettore Domenico
De Michele che, dopo le espressioni di benvenuto, ha illustrato all’ospite le attività di polizia
marittima e ambientale della Guardia Costiera
etnea relativamente al contrasto delle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti. L’On Bratti,
nel prendere atto dei risultati ottenuti, ha ringraziato tutti gli uomini e donne del Corpo
delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera per l’impegno costante profuso nella lotta alle
attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e agli illeciti ambientali ad essi connessi. Al termine della visita l’Ammiraglio De Michele ha fatto dono al Presidente della Commissione
Parlamentare, del tradizionale Crest della Direzione Marittima di Catania.
Rifiuti: commissione, infiltrazioni della mafia nel settore
Organismo parlamentare,in Sicilia discariche condotte da privati
(ANSA) – CATANIA, 13 marzo
Una delegazione della commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti, presieduta da Alessandro Bratti, durante la sua prima missione in Sicilia, durante una tre giorni di
audizioni nella prefettura di Catania “ha analizzato diverse inchieste delle procure ordinarie
e delle direzioni distrettuali antimafia che hanno confermato il pericolo – importante ed
attuale – dell’infiltrazione mafiosa nell’intero ciclo dei rifiuti, mercato che in Sicilia ha un
valore economico di rilievo”. Lo afferma un comunicato della Commissione emesso al termine delle audizioni. “In questo senso – continua la nota – i segnali raccolti dalla commissione sono preoccupanti e mostrano un quadro che richiede una fortissima attenzione, anche sul fronte della lotta alla corruzione, strada maestra percorsa dalla mafia per il controllo
delle attività economiche chiave come la gestione dei rifiuti e il ciclo delle acque”. Durante
i lavori i parlamentari hanno raccolto “con preoccupazione la segnalazione di intimidazioni
ricevute dai sindaci di sei comuni del Catanese, ritenute collegate agli appalti perla gestione
dei rifiuti solidi urbani”. La commissione ha anche sentito gli amministratori vittime delle
minacce e intimidazioni, che hanno raccontato il quadro intimidatorio che vivono in alResoconto Legislatura
cuni territori della provincia di Catania. La commissione parlamentare si è anche occupata
delle bonifiche e della gestione dei rifiuti speciali pericolosi e le audizioni hanno iniziato
ad approfondire le problematiche legate ai poli petrolchimici, che saranno oggetto di una
apposita missione – e alla miniere dismesse. La Capitaneria e le altre forze dell’ordine hanno
poi illustrato “l’attività di contrasto rivolta ai traffici transfrontalieri di rifiuti”. “Come già
era stato evidenziato nel corso delle audizioni svolte a Roma nei giorni scorsi – conclude la
nota – la Sicilia, aldilà del caso specifico della Oikos, soffre di evidenti e gravi criticità, conseguenza della scelta delle discariche come unico sistema di gestione dei rifiuti solidi urbani,
condotte, nella quasi esclusività dei casi, da privati, opzione che si accompagna con la sostanziale assenza della raccolta differenziata, con un grave danno ambientale ed economico”. Missione a Palermo e Trapani
(Province di Palermo e Trapani)
24–27 marzo 2015
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Martedì 24 marzo 2015
Partenza da Ciampino per Trapani Birgi con volo Ryanair
Audizioni presso la prefettura di Trapani
Prefetto e questore di Trapani
Procuratore di Trapani e sostituti che si occupano di reati ambientali
Sindaco di Trapani
Pier Camillo Russo, ex assessore della regione siciliana
Dirigente generale della regione in carica del dipartimento acque e rifiuti
Gaetano Gullo, ex dirigente generale della regione siciliana
Resoconto Legislatura
Mercoledì 25 marzo 2015
Trasferimento a Palermo e sopralluogo presso la discarica di Bellolampo
Audizioni presso la prefettura di Palermo
Prefetto e questore di Palermo
Associazioni ambientaliste
Comandante del Noe di Palermo (per le province interessate)
Comandante regionale dei Carabinieri (per le 2 province interessate)
Comandante regionale della Guardia di finanza (per le 2 province interessate)
Confindustria Sicilia (dottor Giuseppe Catanzaro)
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Giovedì 26 marzo 2015
Sopralluogo presso il porto di Palermo
Presidente della Giunta regionale, Rosario Crocetta, e assessore all’ambiente
Audizioni presso la prefettura di Palermo
ARPA Sicilia (per tutte le province)
Università di Palermo– Dipartimento Ing. Sanitaria ambientale: prof. Viviani
Sindaco di Palermo e presidente RAP
Comandante del porto e direttore dell’Agenzia delle dogane di Palermo
Venerdì 27 marzo 2015
Audizioni presso la prefettura di Palermo
Procuratore di Palermo e sostituti che si occupano di reati ambientali
Mariella Lo Bello, ex assessore al territorio e ambiente
Rifiuti: commissione a Trapani; Bratti, “emergenza imminente”
(AGI), Trapani, 24 marzo – “In Sicilia c’è un emergenza rifiuti imminente”. Lo ha detto
Alessandro Bratti (Pd) presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sui rifiuti
che stamani ha tenuto a Trapani una serie di audizioni.
“Siamo alla seconda tappa siciliana – ha affermato Bratti – dovremmo farne una terza tra 15
giorni in cui verificheremo lo stato dei siti industriali e la condizione delle bonifiche.
Diciamo che c’è una situazione generale che rispetto al 2010, anno dell’ultima inchiesta sul
ciclo dei rifiuti, non abbiamo trovato miglioramenti”. Secondo Bratti, “c’è un emergenza imminente, il sistema impiantistico non si è migliorato e credo che Trapani rientra in questo
meccanismo. Dalla documentazione acquisita attraverso Prefettura, Procura e Questura emerge uno scenario complesso”. In audizione sono stati sentiti, tra gli altri, il prefetto, Leopoldo
Falco, il sindaco di Trapani, Vito Damiano, e il procuratore della Repubblica, Marcello Viola.
Rifiuti, il presidente della commissione d’inchiesta parlamentare:
“Un disastro in Sicilia”
Descrive una situazione disastrosa di “emergenza non dichiarata”, punta il dito sul flop della
differenziata in Sicilia e le infiltrazioni della malavita organizzata nel business dei rifiuti e
boccia la nomina di Crocetta come commissario per l’emergenza. Il presidente della ComResoconto Legislatura
missione di inchiesta sul ciclo dei rifiuti, Alessandro Bratti, al termine di audizioni tenuta in
prefettura a Palermo, ha bacchettato “il sistema delle discariche soprattutto private, non in
linea con quelli che sono gli orientamenti più moderni”.
Bratti ha bocciato tutto il ciclo ordinario della raccolta dei rifiuti: “C’è una situazione di
emergenza non dichiarata e, dagli elementi che abbiamo raccolto dal 2010 a oggi, anno
dell’ultimo report fatto dai nostri predecessori, non ci sono stati cambiamenti”. Sotto accusa c’è soprattutto l’incapacità di prevedere soluzioni alternative alle discariche: “Gli impianti
di compostaggio avrebbero potuto essere una soluzione ma adesso non funzionano. C’è una
gestione del percolato molto complicata e problematica che ancora non trova impianti importanti in Sicilia. Complessivamente la situazione è molto grave”. Ma a preoccupare di più
il commissario è altro: “Non è partito il sistema delle Srr, le società d’ambito che avrebbero
dovuto sostituire gli Ato – ha proseguito – e in alcuni Ato ci sono infiltrazioni mafiose, favorite dalla disorganizzazione”.
“Quando il sistema della raccolta dei rifiuti non funziona, e in Sicilia sono anni che non
va, – ha ribadito – le infiltrazioni malavitose ci sono, compresi i noti fenomeni corruttivi
all’interno delle strutture pubbliche come la Regione, una situazione che abbiamo definito
sconcertante”. “Ad esempio – ha affermato il parlamentare – la situazione del Coinres che fa
perno su Bagheria e che è stata pesantemente colpita da infiltrazioni mafiose e nel Trapanese
vicende che riguardano altre società come Belice Ambiente. E poi nel Catanese dove ci sono
state intimidazioni nei confronti di alcuni sindaci da quando hanno deciso di cambiare il
gestore del servizio di spazzatura”.
Sotto accusa c’è anche l’immobilismo della politica. “In Sicilia c’è una situazione di stallo
o addirittura di peggioramento. La riforma con il passaggio dagli Ato alle Srr (Società per la
regolamentazione del servizio di gestione rifiuti) non è mai partita e adesso, con il passaggio
dalle Province alle città metropolitane, si potrebbe cambiare una riforma che non ha ancora
visto la luce. Complessivamente c’è una situazione di grande confusione, che non è cambiata nonostante le gestioni politiche siano state differenti”.
Il parlamentare parla anche della crisi della discarica palermitana. “Siamo stati anche
nell’impianto di Bellolampo. Sicuramente c’è stato un miglioramento della situazione precedente, soprattutto per quanto riguarda la formazione di percolato. Ci sembra che la gestione della sesta vasca sia più soddisfacente di prima, ma rimane il problema relativo al suo
riempimento, sempre più veloce visto che lì conferiscono oltre a Palermo altri 52 Comuni”.
Sulla possibilità di commissariare l’Isola affidando la gestione del problema direttamente
a Rosario Crocetta è scettico: “La gestione di emergenza, con commissariamenti, non ha
mai risolto un problema. Questo ci dice la nostra esperienza. La Sicilia, la Campania e la
Calabria hanno speso molti soldi con commissariamenti senza risolvere tutto. Un conto è il
commissariamento su questioni specifiche, come un singolo impianto, un conto è commissariare l’intera gestione regionale”.
Resoconto Legislatura
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ATTIVITÀ SVOLTA A LIVELLO NAZIONALE E TERRITORIALE
Partecipazione a iniziative e incontri
Maggio 2014
Ferrara – Iniziativa al Petrolchimico “Ambiente e Lavoro”
Giugno 2014
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Roma – Senato della Repubblica – Seminario “L’ambiente al centro”.
http://bit.ly/1CZSwAh
Ferrara – Iniziativa “VENTO bici tour 2014” – Un viaggio lungo il Fiume Po, collegando Venezia a Torino e passando per Ferrara
Brescia – Iniziativa “Ambiente. Il nostro impegno”
Luglio 2014
Sasso Marconi (Bologna) – Seminario regionale ECODEM – “Riconoscimento degli
Ecodem in Regione”
Agosto 2014
Certaldo Alto (Firenze) – Festa de l’Unità: Ambiente e territorio: Parco fluviale dell’Elsa e
progetto di impianto estrazione CO2 in area San Paolo.
Settembre 2014
Ferrara – RemTech “Corso di Alta Formazione sugli illeciti ambientali”
Pontelagoscuro (Fe) – Il ministro Orlando a Ponte d’Ambiente – Alla festa del Pd si parlerà di illegalità ambientale
Resoconto Legislatura
Siena – Festa Democratica di Siena, Green economy e ambiente al centro dello sviluppo
del Paese: acqua, terra, energia, cibo, sostenibilità. Le proposte degli Ecologisti Democratici
Ottobre 2014
Mestre (Ve) – Seminario di formazione – “Conoscere le mafie, costruire la legalità per
un’economia”
Bussi sul Tirino (Pescara) – Convegno: “Ambiente: il nostro impegno tra legalità e sviluppo”
Ancona – Tenda democratica “Dall’ambiente opportunità e occasioni per una politica di
sviluppo”
Firenze – “Leopolda 2014” – Ambiente e legalità per lo sviluppo della green economy
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Novembre 2014
Roma – Master Universitario di II livello in diritto dell’ambiente – Tavola rotonda su
“Rifiuti: problema o opportunità”
Roma – L’uso strategico degli appalti pubblici per un’economia sostenibile – Il “collegato
ambientale” e la green economy
Livorno – Convegno “Il mare: la sostenibilità come motore di ricerca”
Rimini – Ecomondo Forum: Il Settimo Programma d’ Azione per l’Ambiente. Rifiuti
“Trasformare l’Unione in un’economia a basse emissioni di carbonio, efficiente nell’impiego delle risorse, verde e competitiva”
Resoconto Legislatura
A cura del CTS in collaborazione con Legambiente, Enea, Federchimica, Unione Petrolifera e FISE-Assoambiente
II sessione: Rilancio delle bonifiche: la soluzione dei nodi normativi e amministrativi
“I controlli ambientali”
Marzo 2015
Roma – Delitti contro l’ambiente, prospettiva di una riforma attesa
Bologna – Libera “Seminario – Ecoreati nel codice penale. #ChiInquinaPaghi”
Pontelagoscuro (Fe) – Sviluppo, Ambiente e Legalità: Cambiare si Può – On.le Alessandro Bratti intervistato da Marcello Pradarelli (La Nuova Ferrara)
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Resoconto Legislatura
Comunicati stampa
12 febbraio 2014
Realacci, Arlotti e Bratti aderiscono alla petizione ‘stop al consumo del suolo’ di
Legambiente Emilia-Romagna
“L’iniziativa di Legambiente Emilia-Romagna per fermare il consumo di suolo va nella
giusta direzione e per questo la sottoscriviamo. I drammatici eventi alluvionali delle ultime
settimane hanno confermato, se mai ve ne fosse bisogno, l’importanza delle politiche di
prevenzione del rischio idrogeologico.
Lo stop al consumo di suolo, la manutenzione del territorio, la messa in sicurezza di case
ed edifici pubblici, scuole e ospedali in primis, devono essere al centro di una nuova politica che sia in grado di prevenire le emergenze ed affrontare al contempo la crisi economica.
Oltre a garantire maggiore sicurezza per i cittadini e per l’ambiente, queste politiche rappresentano infatti una straordinaria occasione per produrre occupazione legata al territorio.
Puntare al consumo di suolo zero, al recupero del patrimonio edilizio esistente e investire in
prevenzione sono priorità al centro di iniziative legislative e del lavoro della VIII Commissione Ambiente della Camera.
È anche lo spirito della recente proposta di una moratoria sul consumo di suolo e sulle
nuove edificazioni lanciata dal Prefetto Gabrielli per fare fronte al rischio idrogeologico del
nostro fragile Paese”, lo affermano congiuntamente il presidente della Commissione Ambiente Ermete Realacci e i deputati Pd Tiziano Arlotti e Alessandro Bratti annunciando la
loro adesione alla petizione di Legambiente Emilia Romagna per una legge regionale per
fermare il consumo di suolo”.
26 marzo 2014
Bratti: “Finalmente sì a riforma per maggiore autonomia agenzie tecniche”
“Per la prima volta si costituisce un sistema a rete per la protezione ambientale che comprende le agenzie regionali e l’Ispra , l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, che consente di definire in tutto il paese dei livelli essenziali di prestazione tecnica
ambientali omogenei”. Lo ha dichiarato il deputato del PD Commissione Ambiente
“Un provvedimento che aspettavamo da troppo tempo. Dopo l’ introduzione dei reati
ambientali nel codice penale, finalmente con il testo di riforma sulle agenzie ambientali si
ha un ulteriore strumento importante per la tutela da un lato dell’ambiente e della salute dei
cittadini, e dall’altro dello sviluppo dell’ imprenditoria innovativa. Un testo che prevede un
sistema di riorganizzazione e innovazione ordinamentale, unico nel panorama europeo, che
dà più autonomia al sistema dei controlli”. Lo ha dichiarato il deputato del PD Alessandro Bratti (commissione Ambiente) a proposito del provvedimento approvato in commissione Ambiente, il testo unificato di tre
proposte di legge, due del Pd, a firma Realacci e Bratti, e una del M5stelle, di De Rosa. “Per la prima volta – ha sottolineato – si costituisce un sistema a rete per la protezione
ambientale che comprende le agenzie regionali e l’Ispra , l’Istituto superiore per la proteResoconto Legislatura
75
zione e la ricerca ambientale, che consente di definire in tutto il paese dei livelli essenziali
di prestazione tecnica ambientali omogenei e che prevede una maggiore autonomia delle
agenzie tecniche rispetto agli organismi amministrativi. In un quadro in cui si chiedono
provvedimenti di semplificazione amministrativa per facilitare il mondo dell’impresa è importante avere un sistema di controlli più efficiente ed efficace, questo anche per tutelare le
imprese di qualità ambientale che sono le più innovative rispetto a quelle che non guardano
agli standard di tutela ambientale e di protezione della salute dei cittadini”. “Il testo che è stato approvato all’unanimità – ha concluso Bratti – sarà al più presto calendarizzato in aula”.
06 maggio 2014
76
Collegato Ambiente – Bratti, in commissione VIA-VAS un istituto ufficiale per impatto su salute
“L’osservazione di Giovanni Marsili, dell’Istituto superiore di Sanità, di prevedere nella
commissione tecnica dei sistemi di strategie di valutazione ambientale, Via-Vas (Valutazione d’impatto ambientale- Valutazione ambientale strategica) delle persone che guardino
all’impatto sulla salute è giusta anche se ci troviamo di fronte a un procedimento di natura
prettamente ambientale. Non si tratta tanto di ragionare sulla presenza di persone quanto
sul fatto che ci sia un istituto qualificato ufficiale che segua la procedura. Noi abbiamo strutture pubbliche qualificate sia in campo sanitario sia ambientale: è bene che queste vengano
utilizzate al meglio”.
Così il deputato Pd Alessandro Bratti, componente commissione Ambiente, dopo l’audizione di Giovanni Marsili dell’ISS sul collegato ambientale alla legge di Stabilità.
11 giugno 2014
Dl terremoto. Bratti (Pd), via libera è una bella pagina di collaborazione tra i gruppi
parlamentari
Se la politica abbandona sterili contrapposizioni dà risposte concrete al Paese
“L’approvazione all’unanimità del decreto per le aree terremotate e alluvionate dell’Emilia
Romagna è la dimostrazione che quando la politica mette da parte sterili contrapposizioni
ideologiche diventa possibile fare il bene del Paese”. Lo dice Alessandro Bratti, deputati del
Pd in commissione Ambiente e relatore del decreto per le aree colpite dal terremoto e dai
successivi eventi alluvionali in Emilia Romagna.
“Il provvedimento – prosegue Bratti -, approvato all’unanimità grazie al lavoro fatto in
commissione da tutti i gruppi, risponde ad alcune questione che aspettavano da anni una
soluzione. Per le aree terremotate la cosa più importante è lo slittamento di un anno dei pagamento dei mutui per le imprese; inoltre è stato previsto lo stanziamento di 210milioni di
euro per la sistemazione idraulica delle aree e maggiori poteri al commissario straordinario
dell’Emilia Romagna anche per l’alluvione. Sono state introdotte anche semplificazioni e
agevolazioni per i privati nelle aree terremotate. Oltre a queste specifiche novità per le aree
Resoconto Legislatura
dell’Emilia Romagna, il decreto prevede anche novità a livello nazionale: la possibilità di
defiscalizzare le donazioni ai Comuni per eventi calamitosi (5 milioni di euro di copertura);
il rifinanziamento del Fondo nazionale per le emergenze di 100milioni, coprendo così tutte
le calamità che ad oggi hanno avuto la dichiarazione di stato di emergenza in almeno otto
regione; 6milioni di euro per la manutenzione delle reti di monitoraggio che consentono di
dare il primo stato di allarme sui territori in presenza di eventi eccezionali”.
03 luglio 2014
Ambiente: Bratti e Arlotti, su rigassificatore Porto Viro risposta governo insoddisfacente
“La risposta del Governo alla nostra interrogazione sull’impatto ambientale del rigassificatore di Porto Viro e il monitoraggio da parte di Ispra , non fuga i dubbi che abbiamo
sollevato riguardo agli effetti negativi dell’impianto su le attività di pesca tra Porto Garibaldi
e Cesenatico”. Lo hanno dichiarato i deputati Alessandro Bratti e Tiziano, Arlotti in commissione Ambiente, che spiegano: “ I dati rassicuranti snocciolati da Ispra che riguardano
l’area veneta non sono sufficienti a fugare i dubbi di eventuali effetti su le zone a sud del rigassificatore che è in sede di revisione dell’Autorizzazione ambientale integrata e che quindi
dovrà essere dotato di tutte le tecnologie possibili per evitare inquinamento.
Manca inoltre – continuano i deputati- un’informazione puntuale e costante delle analisi
e delle ricerche che sono effettuate. Non è inoltre chiaro quale è il ruolo dell’ Ispra e delle
Arpa: se sono soggetto che fa ricerca per conto della ditta o se sono gli organismi che devono
svolgere i controlli di natura fiscale per far rispettare le prescrizioni delle autorizzazioni. La
Pesca – concludono – è un’attività economica fondamentale per le popolazioni delle aree
costiere e tra l’altro compatibile con la delicatezza ambientale del Parco del Delta del Po”.
22 luglio 2014
Bratti: “Rinnovabili, cambiare il decreto spalmaincentivi”
“Le politiche energetiche dell’Italia non possono essere affidate alle trivellazioni selvagge”
“Auspichiamo che il Senato non rinunci a modificare l’attuale provvedimento sulle rinnovabili”: con queste parole Alessandro Bratti, presidente nazionale Ecologisti Democratici
e deputato Pd, commenta l’evolversi della discussione che riguarda la norma denominata
“spalmaincentivi” attualmente in esame a Palazzo Madama.
“Il decreto ‘spalmaincentivi’ sulle rinnovabili colpirebbe infatti soprattutto le imprese
che hanno investito mentre l’effetto retroattivo aprirebbe contenziosi infiniti e minerebbe
l’affidabilità dell’Italia. Politiche stabili e prevedibili sono essenziali se si vuole che il mercato
abbia la fiducia necessaria per fare investimenti”.
“In questi anni – conclude Alessandro Bratti – si è sviluppato e consolidato nel nostro
paese un settore industriale delle rinnovabili competitivo nei mercati esteri e capace di produrre fatturato e posti di lavoro. Questo comparto va salvaguardato, le politiche energetiche
ed il futuro dell’Italia non possono essere affidate alle trivellazioni selvagge”.
Resoconto Legislatura
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08 agosto 2014
Carburanti: Bratti, Guidi spieghi logica su rigassificatori
“Mentre è chiaro il motivo del riconoscimento di ‘indennizzo’ per quelle aree dove si procede all’estrazione di materiale fossile, molto meno condivisibile è il meccanismo riguardo i
rigassificatori”. Lo dichiara, a proposito del Dl Guidi riguardante il ‘bonus trivelle’, Alessandro Bratti, deputato del Partito e componente della Commissione Ambiente della Camera.
“I rigassificatori – spiega Bratti – si trovano spesso su un confine amministrativo regionale
ma impattano negativamente su altri territori. E’ il caso dell’impianto di Porto Viro, che è in
area veneta, ma esercita alcuni effetti negativi per la pesca sulla costa emiliana romagnola”.
“Vorrei quindi che il ministro Guidi spiegasse la logica di questo provvedimento, che in
questo caso pare porti benefici solo ai cittadini veneti”, conclude il parlamentare democratico.
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08 settembre 2014
Ambiente: Borghi e Bratti, sì a confronto con comuni su differenziata, premiando i
virtuosi senza arretrare su limiti
“I Comuni sono l’elemento chiave nel settore ambientale e oggettivamente scontano anni
di farraginosità e di incoerenti politiche regionali. Il nostro emendamento va nel senso di
sostenere e premiare quelli virtuosi che hanno già raggiunto e superato il limite del 65 per
cento fissato da norme già varate da anni.
Siamo pronti a confrontarci con Anci su ogni aspetto migliorativo del testo del collegato
ambientale, partendo dal presupposto che bisogna fare in modo che i migliori elevino i più
arretrati, e che la legislazione deve essere costruita nella direzione degli incentivi al raggiungimento degli standard di qualità, anziché al fatto che il mancato rispetto di essi in parti del
paese vada a detrimento di chi ha rispettato la norma.
Gli obiettivi di raccolta differenziata sono stati determinati nel 2010, e dal nostro punto
di vista occorre creare meccanismi incentivanti e di sostegno per il loro raggiungimento
che passano anche attraverso la diminuzione delle tasse per i cittadini dei Comuni virtuosi,
anziché lavorare sulla diminuzione dei limiti. Partendo da questi presupposti, ogni miglioramento è praticabile in un quadro di confronto sereno a aperto”.
Lo dichiarano i relatori del Collegato ambientale, i deputati democratici della commissione Ambiente, il capogruppo Enrico Borghi e Alessandro Bratti 13 ottobre 2014
Sblocca Italia: Pd, non c’è privatizzazione servizio idrico, voci diffuse da M5S sono
false
“Contrariamente alle false voci diffuse dal M5S, il Decreto Sblocca-Italia non contiene nessuna privatizzazione del servizio idrico”. Lo sostengono i deputati democratici Alessandro Bratti
e Raffaella Mariani i quali spiegano: “con l’articolo 7 del Decreto, che riguarda la gestione del
servizio idrico integrato, il governo chiede invece una interpretazione della unicità della gestioResoconto Legislatura
ne, con l’intenzione di ridurre le numerosissime partecipate esistenti nei territori omogenei
ai distretti idrografici. La scelta va nella direzione di favorire una dimensione ottimale sotto il
controllo e la programmazione degli Enti di governo dell’ambito, nei quali è prevista l’obbligatorietà della partecipazione degli Enti locali competenti in materia di gestione delle risorse
idriche. La disciplina prevede che l’Ente d’ambito deliberi la forma di gestione e le modalità di
affidamento del servizio nel rispetto della normativa nazionale ed europea; attribuisce all’Autorità per energia elettrica, gas e acqua la competenza a predisporre convenzioni tipo che regolano
il rapporto tra Ente d’ambito e gestore. Abbiamo sempre auspicato una partecipazione più
incisiva delle amministrazioni pubbliche locali ed allo stesso tempo una capacità di investire nel
recupero del gap relativo alla costruzione delle infrastrutture del servizio idrico integrato più
significativa anche per rispondere alle sanzioni correlate alle infrazioni comunitarie. Sostenere
che questo articolo conduca alla negazione del dettato referendario è sbagliato e costituisce una
mistificazione della reale volontà del provvedimento. Il gruppo del Pd – concludono – coerentemente all’impegno sostenuto durante il referendum intende sottolineare l’accresciuto peso
degli Enti Pubblici locali nella programmazione e gestione del servizio idrico integrato, ruolo
sempre auspicato anche in relazione alle differenti dimensioni delle autonomie locali”. http://www.deputatipd.it/search/node/BRATTI?page=5
16 ottobre 2014
Fotovoltaico: Pd, ministro Guidi vari decreto ‘Spalma incentivi’
Presentata una interrogazione in commissione ambiente
“Chiediamo al ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, di emanare il decreto
che disciplina le percentuali di rimodulazione degli incentivi per l’installazione di impianti
fotovoltaici di potenza superiore a 200 KW e che doveva essere varato entro il 1° ottobre,
come stabilito dal decreto Competitività”. Lo dicono Alessandro Bratti e Raffaella Mariani,
deputati del Partito Democratico e membri in commissione Ambiente.
“Il ministro Guidi – proseguono Mariani e Bratti –, indichi una data precisa in cui verrà
emesso il provvedimento atteso da due settimane. Sempre il decreto competitività prevede
che i proprietari degli impianti possano scegliere la modalità di rimodulazione degli incentivi tra tre alternative, e che avrebbero dovuto comunicare la modalità scelta entro il 30
novembre, scadenza che non potrà essere rispettata a causa del ritardo del decreto ‘spalma
incentivi’. Date le circostanze, è necessario prorogare il termine del 30 novembre di almeno
tanti giorni quanti saranno quelli di ritardo accumulato dalla mancata adozione del provvedimento, così da tutelare i produttori, garantendogli un tempo sufficiente per valutare quale
opzione sia la più idonea, o meglio la meno pregiudizievole per ciascun impianto”.
17 ottobre 2014
Rifiuti: Bratti, pericoloso vuoto normativo su traffico rifiuti transfrontalieri
“È noto da tempo che il traffico dei rifiuti transfrontalieri sia, all’interno del vasto mercato dei rifiuti, una delle parti più appetibili per le Ecomafie e, come Commissione d’inResoconto Legislatura
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chiesta, abbiamo da subito deciso che questa sarebbe stata una delle principali tematiche
su cui concentrare il nostro lavoro. Per questo motivo, a seguito delle notizie riferite ieri in
audizione dal Ministro dell’Ambiente, Gianluca Galletti, trovo estremamente grave che non
esista, ad oggi, nessuna norma in vigore che consenta di conoscere i costi d’importazione ed
esportazione di questi rifiuti. E’ estremamente pericoloso, per un Paese come il nostro, non
poter effettuare un bilancio economico/finanziario di queste movimentazioni”. Lo rende
noto Alessandro Bratti, deputato Pd, Presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati.
18 ottobre 2014
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Sblocca Italia, Bratti: “Maggiori garanzie per i territori coinvolti da modifica norma
termovalorizzatori”
“Come responsabile ambiente del Pd dell’Emilia Romagna, ho chiesto senza successo al
Governo di stralciare l’articolo 35 dello Sblocca Italia, in quanto ritengo che il tema dei rifiuti, della loro gestione e dell’utilizzo degli inceneritori per il loro smaltimento debba essere
affrontato nell’ambito di un provvedimento specifico. Ad ogni modo, soprattutto grazie alla
disponibilità della relatrice, On.le Chiara Braga, la commissione Ambiente, ieri notte, ha
approvato un suo emendamento, frutto di una dura battaglia condotta con i colleghi del
pd in Commissione, che modifica la norma in maniera positiva a maggior tutela dei molti
territori italiani interessati, fra i quali quello emiliano”. Lo afferma l’on.Alessandro Bratti,
Presidente della commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti.
“La norma, così come modificata dall’emendamento, – spiega Bratti – stabilisce che l’individuazione degli impianti avverrà mediante concertazione con i territori e solo quando la
compatibilità ambientale degli stessi sia stata valutata positivamente, soprattutto relativamente alla qualità dell’aria. In particolare, negli impianti individuati sarà assicurata priorità
di accesso ai rifiuti prodotti nel territorio regionale, fino al soddisfacimento del suo fabbisogno, e solo successivamente ai rifiuti urbani prodotti nel territorio nazionale. Spetterà
inoltre al Ministero dell’Ambiente, ogni anno, sentita la Regione ospitante gli impianti,
determinare la percentuale di capacità di incenerimento da destinare al trattamento dei
rifiuti urbani indifferenziati provenienti da fuori bacino regionale”.
“Tra le ulteriori migliorie apportate da segnalare – conclude – ci sono: il coinvolgimento
solo dei termovalorizzatori di rifiuti urbani e speciali e non, come previsto in precedenza,
anche gli impianti di smaltimento e l’introduzione, per i gestori degli impianti, di un contributo da versare in un apposito fondo regionale, da destinare agli interventi per incentivare la raccolta differenziata, per le bonifiche ambientali e per il contenimento delle tariffe
per la gestione dei rifiuti”.
Resoconto Legislatura
21 ottobre 2014
Ambiente: Bratti, a Taranto situazione molto grave a causa non solo dell’Ilva
Durante le audizioni in Commissione emersi preoccupanti elementi su aree extra stabilimento
“Il quadro emerso dalle audizioni in commissione bicamerale sul ciclo dei rifiuti rispetto
alla realtà di Taranto è più grave di quanto s’immaginasse, in particolare per la zona extra
Ilva. Il dato più preoccupante riguarda l’alto livello di contaminazione di un’area del Mar
piccolo di Taranto e delle acque di falda di Statte, dove alcune cave dismesse vennero in
passato utilizzate come discariche di rifiuti speciali e pericolosi”. Lo dice Alessandro Bratti,
Presidente della commissione di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e
su illeciti ambientali ad esse correlati commentando le audizioni del commissario straordinario per la bonifica del Sito d’interesse nazionale di Taranto (area extra Ilva), Vera Corbelli.
“Nel quadro istituzionale e normativo della bonifica dell’area extra Ilva – prosegue Bratti – ci sono poi paradossi illustrati da Corbelli che meriteranno ulteriori approfondimenti.
Il commissario del Sin di Taranto Gnudi, da parte sua, ci ha informato di lavorare senza
budget, cosa che lo costringe a pagarsi di tasca propria la carta, i viaggi e le altre spese; ci
auguriamo che venga messo nelle condizioni di lavorare nel modo migliore possibile. Sono
stati anche sottolineati alcuni punti critici della perimetrazione del Sin che non include, ad
esempio, il quartiere Tamburi. Alla fine delle audizioni, la commissione ha chiesto di poter
acquisire ulteriore documentazione relativa alla gestione dei rifiuti prodotti dallo stabilimento di Taranto che è considerata oggi una delle più grandi area da bonificare d’Europa”.
24 ottobre 2014
Ambiente: Pd, urgente fissare priorità fondi per bonifica sito Bussi
Bratti, Governo lavori per messa in sicurezza area e rilancio industriale aree disponibili
Si è svolta oggi, a Bussi sul Tirino a Pescara, la terza ‘Giornata sull’ambiente e la legalità’,
organizzata dal Gruppo Pd Camera dei deputati. Sono state incontrate le forze economiche
e sociali, le organizzazioni di categoria e le associazioni ambientaliste della provincia di Pescara. Nel corso della giornata, e dell’iniziativa pubblica, sono intervenuti anche il presidente della Regione Abruzzo Luciano D’Alfonso, il vicepresidente Giovanni Lolli, l’assessore
all’Ambiente Mario Mazzocca.
“Quella di oggi è stata una giornata proficua, utile a recepire indicazioni puntuali e istanze che subito verranno avanzate al ministero dell’Ambiente. La nostra idea di stabilire le
priorità per l’utilizzo dei fondi per la bonifica del sito di Bussi sul Tirino ha trovato convergenza e comune volontà di passare ai fatti”, ha commentato il deputato abruzzese del Partito
Democratico Antonio Castricone.
“Il confronto del gruppo del Pd della Camera con le rappresentanze industriali sindacali
e ambientaliste a Bussi è stato proficuo per le indicazioni ricevute”. Cosi commenta Alessandro Bratti, deputato del Partito Democratico, e presidente della Commissione sul ciclo
dei rifiuti delle Camera, a valle degli incontri della mattinata. “Non c’è dubbio – ha spiegato
Bratti – che l’area di Bussi presenta problemi complessi di natura ambientale ed economica
purtroppo comune a tanti siti di interesse nazionale”. “Credo che il governo, collaborando
Resoconto Legislatura
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con la Regione e gli Enti locali, debba lavorare insieme alle rappresentanze sociali e industriali per definire un percorso certo sia per quello che riguarda la messa in sicurezza delle
falde e della salute dei cittadini e per il rilancio industriali delle aree disponibili”, ha concluso Alessandro Bratti.
05 novembre 2014
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Ecomafie, Bratti: “I trafficanti oggi puntano all’estero. Cresce l’Eco-criminalità organizzata”
“È necessario che vi sia un maggiore coordinamento tra le forze di Polizia in tema di crimini
ambientali, soprattutto per quanto riguarda l’accesso delle banche dati”
“Doppia audizione ieri della Commissione di inchiesta sulle attività illecite connesse al
ciclo dei rifiuti, presieduta dall’onorevole Alessandro Bratti. A fine mattinata sono stati
auditi i vertici dell’agenzia delle dogane, organismo che si occupa – tra l’altro – del monitoraggio delle frontiere anche per l’individuazione dei traffici illeciti di rifiuti. Il direttore
Giuseppe Peleggi ha introdotto la relazione del dottor Rocco Antonio Burdo, responsabile
dell’ufficio Intelligence e antifrode dell’agenzia, che ha descritto l’attuale scenario caratterizzato da una crescente internazionalizzazione dei crimini ambientali. La commissione
d’inchiesta ha in corso un approfondimento specifico sui traffici transfrontalieri di rifiuti,
strettamente correlati con l’attività di repressione svolta dall’Agenzia delle dogane”.
“Dall’audizione del direttore Peleggi e del dottor Burdo – ha commentato Bratti – emerge come il traffico illecito si sta spostando verso l’estero. Cambia anche il profilo dei soggetti
coinvolti: non bisogna più parlare solo di ecomafie, ma di “eco criminalità organizzata”,
dove le imprese produttrici svolgono un ruolo attivo, come ci hanno spiegato i magistrati.
Per questo motivo è importante che sia approvata al più presto la legge che introduce nel
codice penale i reati ambientali, oggi ferma al Senato”.
“In serata la commissione ha quindi audito il Procuratore nazionale antimafia, dottor
Franco Roberti, accompagnato dal sostituto procuratore antimafia dottor Roberto Pennisi.
I due magistrati hanno illustrato l’attività di coordinamento propria della Procura nazionale
relativamente alle inchieste delle Dda sui traffici illeciti di rifiuti. I rappresentanti della Procura nazionale hanno poi evidenziato la positiva esperienza derivante dalla collaborazione
con il Corpo forestale dello Stato, auspicandone il mantenimento dell’autonomia”.
“È necessario che vi sia un maggiore coordinamento tra le forze di Polizia – ha spiegato
Bratti – in tema di crimini ambientali, soprattutto per quanto riguarda l’accesso delle banche
dati. Dopo il fallimento del Sistri va individuato un sistema realmente efficace di tracciabilità
dei rifiuti. I controlli, se fatti bene, sono una garanzia per le imprese sane. Occorre, infine,
regolamentare con attenzione l’intermediazione dei rifiuti, ovvero l’attività dei broker”.
Resoconto Legislatura
13 novembre 2014
Ambiente: Borghi e Bratti, sì a riforme per futuro sostenibile è vittoria soprattutto
per il paese
“Il sì al ddl sulla Green Economy è una vittoria soprattutto per il nostro paese che nella
drammaticità dei disastri ambientali di questi ultimi tempi, reclama, nella disperazione di
molti, una sostanziale inversione di marcia nella gestione dell’ambiente. Con questo ddl si
è messo ordine a un settore abusato, da sempre schiacciato tra politiche incoerenti, illegalità
e corruzione, considerato più un fastidioso vincolo che una risorsa. Da oggi l’ambiente è
divento perno dello sviluppo futuro dell’Italia.
Il ddl, insieme alla riforma delle agenzie ambientali e all’introduzione dei reati ambientali nel codice penale, rappresenta un pacchetto di riforme necessarie indispensabili per
ricostruire il nostro territorio e un’economia sostenibile. Se, infatti, da un lato è necessario
procedere, come ci chiede il Governo, a semplificare i percorsi amministrativi per il sistema imprenditoriale, dall’altro è fondamentale attraverso questi tre atti legislativi, costruire
il quadro all’interno del quale possano svilupparsi e proliferare le imprese di qualità, che
fanno del rispetto dell’ambiente e dell’innovazione i loro punti di forza. Con leggi efficaci
dobbiamo mettere definitivamente al margine quell’imprenditoria malsana, protagonista
principale dei fenomeni corruttivi che, dal 2006 al 2012, hanno prodotto una perdita di
oltre 16 miliardi di euro di investimenti nel nostro Paese.
Tra le numerose misure significative ricordiamo quella sulla gestione dei rifiuti: i Comuni sono l’elemento chiave nel settore e noi abbiamo pensato di sostenere e premiare quelli
virtuosi che hanno già raggiunto e superato il limite del 65 per cento fissato da norme già
varate da anni. Gli obiettivi di raccolta differenziata sono stati determinati nel 2010: servono incentivi per il loro raggiungimento.
Il ddl è una prima proposta organica e concreta che va in una nuova direzione e coglie molti
indirizzi politici contenuti nelle recenti comunicazioni al Parlamento europeo da parte della
Commissione europea, quali, per citare le più significative, «Un’Europa efficiente nell’impiego
delle risorse» e «Verso un’economia circolare: programma per un’Europa a zero rifiuti”.
Lo hanno dichiarato i deputati Pd della commissione Ambiente, Enrico Borghi, capogruppo, e Alessandro Bratti, relatori ddl Green Economy.
04 dicembre 2014
Ecomafia, Bratti: “Dati GdF confermano aumento reati ambientali”
“Il corpo della Guardia di Finanza durante lo svolgimento delle sue funzioni di contrasto alle frodi fiscali, economiche e alle attività della criminalità organizzata, scopre la
maggior parte dei reati e dei fenomeni d’illegalità che interessano il settore ambientale.
Quanto è emerso, questa mattina, durante l’audizione del Capo del III Reparto operativo
del Comando Generale della Guardia di Finanza, Gen. Stefano Screpanti, è un dato molto
preoccupante: un aumento, rispetto al 2013, delle violazioni in materia ambientale (+44%
pari a 2.839 interventi), che hanno portato al sequestro di 1.297 discariche (più del doppio
rispetto al 2013) e ad oltre 173 mila tonnellate di rifiuti industriali (+40%)”. Lo afferma
Resoconto Legislatura
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l’On.le Alessandro Bratti, Presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e dei reati ad esse correlati.
“I dati delle operazioni condotte, in questi anni, dal Corpo della Gdf – spiega Bratti – confermano che gli illeciti sul ciclo dei rifiuti sono espressione di attività fortemente
organizzate, che coinvolgono più livelli di responsabilità e sfruttano la globalizzazione dei
mercati e le nuove tecnologie. Il Generale Screpaniti ha sottolineato che, data la complessità
delle attività investigative connesse a questo tipo di reati, è necessario far ricordo a tutti gli
strumenti investigativi previsti dal codice penale. Chiedendoci – conclude Bratti – l’approvazione al più presto il ddl sui delitti contro l’ambiente”.
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Ambiente, Bratti (Ecomafie): indifferibile approvazione entro l’anno ddl reati ambientali
Non possiamo più perdere tempo, il ddl che introduce la fattispecie dei reati ambientali nel
codice penale deve essere licenziato dal Senato entro l’anno”.
Lo dice Alessandro Bratti, Presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulle
attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati, sottolineandone l’importanza come strumento essenziale nella lotta al crimine ambientale, anche
di stampo mafioso. “Dagli approfondimenti e dalle numerose audizioni svolte, in questi
mesi, dalla Commissione sottolinea Bratti eè emerso che la maggior parte dei reati ambientali anche gravi, sono di fatto trattati come semplici contravvenzioni al codice civile. Ciò
significa spiega il presidente che gli stessi non solo cadono in prescrizione ma, soprattutto,
che non è possibile effettuare delle indagini approfondite anche attraverso l’utilizzo delle
intercettazioni, in questo modo e’ di fatto impossibile contrastare in maniera efficace questi
fenomeni. Il Presidente del Senato, Pietro Grasso, a seguito della mia sollecitazione affinchè
il disegno di legge fermo da mesi nelle Commissioni Giustizia e Ambiente fosse al più presto
calendarizzato in Aula, mi ha rassicurato garantendomi il suo impegno in tal senso. Questo
provvedimento conclude Bratti insieme alla riforma delle agenzie ambientali rappresenta
un pacchetto di riforme necessarie e indispensabili che eviterebbe di lasciare impunti i
responsabili di tanti gravi illeciti ambientali”. (Il Velino/AGV News)
28 gennaio 2015
Dl ambiente, Bratti: no slittamento obiettivi Rd, così aiutiamo le mafie
“Sono decisamente contrario allo slittamento dei termini al 2017 per il raggiungimento degli
obiettivi di raccolta differenziata, peraltro già scaduti nel 2012, così come previsto dalla bozza
del decreto Ambiente che, presto andrà in Consiglio dei ministri’’.
Lo afferma in una nota il deputato Pd Alessandro Bratti, presidente della commissione
parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlate, commentando le bozze circolate del decreto Ambiente e anticipate
le scorse settimane da Public Policy. ‘’Dalle numerose audizioni e indagini condotte dalla
commissione d’inchiesta – sottolinea Bratti – emerge che le attività criminali organizzate
trovano terreno fertile soprattutto nei territori dove le politiche virtuose e il recupero dei
Resoconto Legislatura
materiali attraverso la raccolta differenziata non raggiungono valori elevati. Mi sorprende
che sia proprio il ministro dell’Ambiente a proporre l’allungamento dei termini per la raccolta differenziata, considerato che il collegato ambiente in discussione al Senato va esattamente nella direzione opposta’’. (Public Policy)
“Abbiamo riscontrato problemi seri – ha aggiunto Bratti – legati alla mancanza di una strategia che ha determinato l’assenza degli impianti necessari e un’eccessiva frammentazione delle
società di gestione”.
Tutto questo costituisce un terreno fertile per le infiltrazioni criminali, non necessariamente di stampo mafioso, spesso correlate a fenomeni corruttivi nella pubblica amministrazione’’. Su questo tema sono stati ascoltati dalla Commissione sia il sindaco di Genova
e della Città metropolitana, Marco Doria, sia il presidente della Regione Liguria, Claudio
Burlando. ‘’C’è un rimpallo di responsabilità: da un lato – ha spiegato Bratti – il Comune
di Genova ha cambiato idea sul tipo di impianto e i Comuni lamentano la mancanza di un
piano regionale, dall’altro la Regione afferma che i Comuni cambiano spesso idea sulla strategia. A fronte, poi, di un dato ancora basso sulla racccolta differenziata, abbiamo riscontrato un costo molto alto per la gestione, tra i più alti del Nord Ovest. Quello che è mancato è
la strategia. Il sindaco – ha proseguito Bratti – ci ha prospettato un piano industriale dell’azienda municipalizzata Amiu che potrebbe consentire di uscire da questa situazione, ma ci
riserveremo di verificare. Non c’è dubbio che la frammentazione e il numero eccessivo di
gestori rendono questa regione un terreno molto fertile per situazioni di carattere criminogeno non necessariamente di stampo mafioso ma piuttosto associate a fenomeni corruttivi
della pubblica amministrazione. È un tema diverso dall’associazione stampo mafioso, che
è presente anche in questa regione. È una fenomenologia comune – ha concluso Bratti –
quando la gestione esce dai criteri dell’ordinarietà’’. (AGI)
Rifiuti radioattivi: Bratti, risolvere subito caso Cemerad, basta con rimbalzi burocratici
“Bisogna risolvere nel più breve tempo possibile la grave situazione del deposito di rifiuti
radioattivi Cemerad, situato nel Comune di Statte (Taranto), a pochi chilometri dall’Ilva,
poiché è estremamente pericoloso per l’ambiente e la salute delle persone. Si tratta di un
sito ‘anomalo’ perché è completamente fuori dai requisiti minimi richiesti per l’idoneità a
svolgere la sua funzione. Ci pare che la burocrazia stia fermando, ancora una volta, l’opera
di messa in sicurezza dell’area. È necessario, quindi un intervento del Governo. Siamo tutti
preoccupati per questa situazione, tanto che ho scritto anche al Presidente Renzi chiedendogli di occuparsi personalmente e con urgenza di questo caso”.
Lo ha detto il deputato democratico Alessandro Bratti, presidente della Commissione
d’inchiesta sui rifiuti, durante il question time di Montecitorio.
03 marzo 2015
Ilva: Bratti, cuore del dl le risorse per piano ambientale
“L’acquisizione di risorse per attuare il Piano ambientale è il cuore di questo dl Ilva.
Obiettivo garantito dalla norma inserita che esplicita il procedimento per rendere dispoResoconto Legislatura
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nibili le risorse sequestrate ai Riva: 1,2 miliardi di euro, a cui potrebbero aggiungersi altri
700 milioni di euro.” E’ quanto ha dichiarato oggi in aula il deputato Pd Alessandro Bratti,
presidente della commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei Rifiuti e membro della
commissione Ambiente, sul dl Ilva.
Bratti ha poi così proseguito: “Si tratta di risanare il sito rilanciando un’attività produttiva
che deve applicare le migliore tecnologie, come previsto dall’Europa. Un percorso, unico
caso in Europa, che si è tradotto nel commissariamento pubblico di una grande azienda
privata per motivi ambientali. Per l’azienda sono previste consistenti risorse finanziarie garantite dallo sblocco dei fondi Fintecna (156 milioni di euro) e una disponibilità di linee
di credito ordinarie per circa 260 milioni di euro. Fino a 400 milioni di euro, assistiti dalla
garanzia dello Stato pari a 150 milioni, serviranno per avviare gli investimenti impiantistici
e di ammodernamento tecnologico degli altiforni. Inoltre, con l’entrata in vigore a gennaio
della norma sull’autoriciclaggio, le risorse sono oggi bloccate, sotto sequestro, e nessuno
può utilizzarle per altri scopi.
Tutte questa operazioni porteranno alla futura cessione o all’ affitto dell’ILVA ad una
Newco; non si tratta quindi di una statalizzazione, come qualcuno ha sostenuto. Da ricordare infine, gli interventi per la tutela delle imprese dell’ indotto e i 10 milioni messi a
disposizione per la messa in sicurezza e il trasferimento dei 17000 fusti di materiale radioattivo e di scorie chimiche. Vi sono poi altre due questioni che il Pd chiede al Governo: l’uso
degli scarti di acciaieria e del loro utilizzo per i rilevati ferroviari e i sottofondi stradali e il
potenziamento del personale della struttura dei controlli di Arpa Puglia, con attenzione a
quello operante in Taranto.
“Il Pd, dunque – ha concluso il deputato – voterà favorevolmente questo Dl che garantisce il prosieguo dell’attività e provvedere ad un risanamento ambientale”.
04 marzo 2015
Ecoreati, Bratti: “Approvazione ddl è segnale forte per tutela ambiente”
“L’approvazione da parte del Senato del disegno di legge che introduce nel codice penale
i delitti ambientali ci porta vicini ad una svolta decisiva e attesa da tempo”. “L’introduzione
della fattispecie del reato di disastro e inquinamento ambientale e’ elemento centrale che
consentirà di evitare per il futuro l’impunibilità dei responsabili di tali delitti.” Lo afferma
Alessandro Bratti, Presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e sugli illeciti ambientali.
“Il nuovo sistema normativo colpisce – spiega Bratti –, anche economicamente, gli speculatori e favorisce il ravvedimento operoso e il ripristino e il recupero dell’integrità dei
luoghi inquinati”. “Bene, l’introduzione del sistema delle prescrizioni per eliminare le violazioni minori e le situazioni di minor pericolo che – sottolinea il presidente – valorizzerà
le agenzie ambientali nel loro ruolo di prevenzione e vigilanza. Ma il percorso non è ancora
terminato. Si chiede, infatti, che nel decreto sui “tempi di prescrizione relativamente ai reati
di corruzione” sia inserita la revisione dei tempi di prescrizione dei processi che riguardano
i reati di contravvenzione che oggi, come ci hanno indicato numerosi procuratori, finiscono
in gran parte in prescrizione.”
Resoconto Legislatura
“La Commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo illecito dei rifiuti – conclude – ha
organizzato un approfondimento sul tema dei delitti ambientali, con un convegno che si
terrà il prossimo 23 marzo presso la sala Zuccari del Senato della Repubblica”.
23 marzo 2015
Ecoreati: Bratti, subito sì alla Camera, è strada contro corruzione
“I cittadini devono potersi fidare”
“Siamo sempre più consapevoli che ci sia un collegamento tra reati ambientali e reati di
corruzione nella pubblica amministrazione e il provvedimento contro gli Ecoreati rappresenta una delle strade maestre da percorrere se vogliamo strumenti concreti per vincere la
nostra battaglia contro la grave degenerazione dei costumi sociali che sta vivendo il paese.
Il nuovo sistema normativo colpisce, anche economicamente, gli speculatori e favorisce il
ravvedimento operoso e il ripristino e il recupero dell’integrità dei luoghi inquinati. L’introduzione del reato di disastro e inquinamento ambientale impedirà finalmente l’impunibilità
di chi nel futuro abuserà dell’ambiente. Gli italiani onesti aspettano da decenni questo provvedimento che maggioranza e governo hanno voluto con determinazione e alla Camera ci
impegneremo per un sì veloce. Ci sarà poi il tempo, successivamente all’approvazione, per
fare quelle eventuali modifiche che si riterranno opportune”. Lo ha dichiarato il deputato
Pd Alessandro Bratti, presidente della commissione parlamentare d’inchiesta sulle Attività
illecite connesse al ciclo dei rifiuti e sugli illeciti ambientali che ha partecipato oggi al convegno “Delitti contro l’ambiente. Prospettive di una riforma attesa”, che si svolge a palazzo
Giustiniani. (Il Velino)
31 marzo 2015
Nucleare: Bratti (ecomafie), serve competenza e moralita’ per guida ispettorato
“I cittadini devono potersi fidare”
Il ministro dello sviluppo economico Federica Guidi ha illustrato oggi alla commissione
parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti, presieduta dall’onorevole Alessandro Bratti, lo
stato di attuazione del complesso programma per la gestione futura delle scorie radioattive.
Il ministro ha esposto i dettagli della strategia nazionale per la gestione sicura dei rifiuti
nucleari, che prevede, tra l’altro, l’individuazione del deposito unico. Il responsabile del
dicastero dello sviluppo economico ha assicurato la commissione che i rapporti tra Italia e
Francia per l’invio del combustibile irraggiato sono ripresi e che il governo prevede di terminare il trasferimento entro il 2016.
Il ministro Federica Guidi ha quindi informato la commissione che la nomina del direttore dell’Ispettorato per la sicurezza nucleare, Antonio Agostini, è attualmente all’attenzione
del Consiglio dei ministri, che a breve si esprimerà.
Su quest’ultimo punto il presidente della commissione onorevole Alessandro Bratti ha
chiesto al rappresentante del governo di valutare attentamente la decisione: “La delicatezza
dell’attuale fase di programmazione della gestione futura dei rifiuti nucleari – ha dichiarato
Resoconto Legislatura
87
Bratti alla fine dell’audizione – merita una particolare attenzione sulla nomina dei vertici
dell’Ispettorato per la sicurezza nucleare (ISIN). E’ necessario che i cittadini abbiano piena
fiducia in questo organismo e che il governo individui, conseguentemente, figure di vertice
di alta competenza e specchiata moralità”.
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Resoconto Legislatura
Articoli
Nuova legge su ‘eco-reati’ con il marchio ferrarese
Bratti: “Se il ddl passa indenne al Senato sarà una svolta storica che il nostro Paese attende
da almeno vent’anni”
Estense – febbraio 2015
“Si tratta di una svolta storica per il nostro Paese che la attendeva da almeno vent’anni”.
Alessandro Bratti, deputato ferrarese del Pd è molto ottimista sul futuro del disegno di
legge che intende introdurre una serie di reati ambientali nel codice penale e da lui fortemente ‘sponsorizzato’. Il testo già approvato dalla Camera e in discussione in queste ore al
Senato introdurrà il titolo VI bis nel codice penale con una serie di reati gravi legati all’ambiente: disastro ambientale, inquinamento grave, traffico di materiali radioattivi e omesso
controllo. Previste inoltre l’aggravante “ecomafiosa” e quella per reati commessi ai danni
di flora e fauna di un’area protetta. Dovrebbe esserci anche il ravvedimento operoso, con
sconti di pena per chi collabora con la giustizia.
“Oggi non esiste questa casistica nel codice penale – spiega Bratti che da presidente della
commissione bicamerale sulle ecomafie ha dato un importante contributo – ed è uno dei
motivi per cui alcuni grandi processi come quelli di Porto Marghera, Casale Monferrato, l’Ilva di Taranto, o quello che ha fatto la Camorra in Campania con i rifiuti sono o
andati in prescrizione o non hanno avuto condanne: tranne che per il traffico organizzato di rifiuti, ad oggi c’è una carenza legislativa importante”. “Se passasse questo disegno ci
sarebbero molti più strumenti dalla parte della Pubblica amministrazione e dei cittadini per veder riconosciuti una serie di danni e disastri fatti nel tempo e prevenirli per il
futuro”, prosegue Bratti che però ammette come “sarà la giurisprudenza, quando verranno
applicate le nuove disposizioni, a dirci se il quadro sarà debole o forte”.
L’approvazione definitiva potrebbe rivelarsi una notevole vittoria per il parlamentare
estense che ha spinto tanto per il disegno presentato da Ermete Realacci del Pd (un secondo testo è stato presentato dal pentastellato Salvatore Micillo). Ma Bratti non è l’unico
ferrarese ad aver contribuito alla (possibile) svolta: “Ho lavorato qui alla Camera in commissione Giustizia per poter dare un contributo con l’esperienza che avevo nel settore dei rifiuti
e poi come commissione sui traffici illeciti dei rifiuti abbiamo cercato, con le competenze
che abbiamo, di dare un contributo di contenuto anche all’interno della discussione del
Senato – spiega il deputato Pd –. Devo dire che anche da Ferrara è arrivato un notevole
contributo, a partire dall’importante audizione della professoressa Costanza Bernasconi,
docente di diritto penale ambientale all’Università di Ferrara e arrivando, se vogliamo considerarlo un ferrarese, a Vittorio Ferraresi del M5S che ci ha lavorato su per tanto tempo”.
La buona riuscita non è però scontata: “È evidente che ci sono tensioni politiche nella
discussione di questo provvedimento – precisa Bratti -: da una parte qualche forza politica e
una parte della magistratura ritengono che sia un provvedimento legislativo troppo debole, dall’altra una parte di Confindustria e alcune forze politiche vicine dicono che sia molto
vessatorio nei confronti delle imprese“. In particolare il deputato sottolinea la netta opposizione di Forza Italia “pesantemente contraria” e il nicchiare degli alleati del Ncd. Ma
Resoconto Legislatura
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l’ottimismo non manca: “I colleghi di partito al Senato stanno facendo un ottimo lavoro e
spero che il testo ritorni alla Camera senza modifiche sostanziali così da poterlo approvare
subito e poterlo pubblicare entro pochi mesi in Gazzetta Ufficiale”.
Maltempo, governo chiarisca interruzione pubblici servizi
Bratti e Boldrini: “Controllare il piano per la gestione delle emergenze di Terna e Enel”
Estense – febbraio 2015
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Verificare urgentemente quali siano le cause dell’interruzione prolungata dei servizi elettrici e idrici da parte di Terna, Enel, Hera e Iren, nonché la correttezza della chiusura anticipata dei tratti autostradali interessati, durante la forte ondata di maltempo che ha interessato la regione. E’ quanto chiesto in un’interpellanza urgente al ministro dello Sviluppo
Federica Guidi e al ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti dai deputati ferraresi del Pd,
Alessandro Bratti e Paola Boldrini, e da altri parlamentari emiliano romagnoli, che sarà
discussa in aula la prossima settimana. “Il 5 e 6 febbraio il territorio dell’Emilia Romagna
– scrivono i deputati del Pd nell’interpellanza – è stato colpito da un’ondata eccezionale di
maltempo e la neve è caduta copiosa, soprattutto sul tratto appenninico. A causa della neve
e della caduta di alberi sono state circa 200mila le utenze private della corrente elettrica.
Solo grazie ai Comuni e alla protezione civile è stato possibile portare generi di prima necessità e generatori di corrente a chi è rimasto in media per 48 ore isolato, senza luce né acqua”.
“A quattro giorni dall’interruzione dell’energia elettrica – denunciano Bratti e Boldrini
– sono ancora 7500 le utenze interrotte. In discussione c’è soprattutto la mancanza di adeguata comunicazione, verso i cittadini e verso i sindaci responsabili di coordinare le operazioni di protezione civile, sui tempi e i modi con cui procedevano i lavori per il ripristino
dell’erogazione di corrente. Per questo chiediamo ai ministri di verificare la presenza e l’adeguatezza del piano per la gestione delle emergenze da parte di Terna e Enel. Vogliamo che
venga accertato con la massima urgenza lo stato di manutenzione e l’efficienza strutturale
della rete ad alta e media tensione per la distribuzione dell’energia nella regione”.
“L’obiettivo – concludono i parlamentari – è dare ulteriore sostegno all’operato della
giunta regionale, che lunedì ha stanziato 5 milioni per far fronte alle emergenze prioritarie,
e del presidente Bonaccini, che proprio oggi ha fatto un sopralluogo nelle zone colpite dalle
violente mareggiate che hanno determinato l’allagamento di alcuni centri abitati balneari
della costa, tra cui Lido degli Estensi, Porto Garibaldi e Lido di Spina”.
Rifiuti radioattivi: Bratti scrive a Renzi, allarmante situazione deposito ex Cemerad
Necessario intervenire al più presto per bonifica
dicembre 2014
“La situazione in cui versa il sito a Statte (TA) dell’ex deposito rifiuti della Cemerad, dove
sono ancora oggi stoccati migliaia di fusti, molti dei quali radioattivi è seriamente preocResoconto Legislatura
cupante, non solo per le condizioni oggettive del deposito, inadeguato strutturalmente a
contenere rifiuti speciali e privo di efficaci difese sia contro agenti metereologici esterni sia
contro eventuali malintenzionati, ma soprattutto per la disparità tra le risorse finanziarie e
di competenza specialistica disponibili e quelle invece necessarie per intervenire”.
“Il deposito è costituito da un unico capannone dove sono immagazzinati circa 3.000
fusti di rifiuti radioattivi, anche a media e ad alta attività, nonché circa 12.000 fusti di rifiuti
di natura diversa. Queste le informazioni della documentazione presente nel deposito, la cui
attendibilità è dubbia, anche perchè lo stesso numero complessivo dei fusti non è facilmente
verificabile a causa della loro fitta collocazione su numerosi strati”.
“Per questo motivo, appena rientrato dalla missione a Taranto effettuata dalla Commissione che presiedo, ho scritto al Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, informandolo sulla
gravità della situazione e sull’urgenza di adottare i dovuti provvedimenti per la completa
bonifica del sito CEMERAD”. Lo dice l’On.le Alessandro Bratti, Presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo cei rifiuti e ai reati ad
esso correlati.
Il Pd: “Il personale delle Province non perderà il lavoro”
Modificata la legge di Stabilità: stop alle nuove assunzioni per due anni e via alla mobilità
per gli esuberi
Estense – dicembre 2014
“Il confronto tra i parlamentari e la Regione con il Governo ha determinato importanti
modifiche alla legge di Stabilità per quanto riguarda il personale delle Province. Del personale che verrà considerato in esubero nessuno rischia di perdere il posto di lavoro, né la
retribuzione”. Parola dei due parlamentari ferraresi Maria Teresa Bertuzzi, Alessandro Bratti
e dei neoconsiglieri regionali Paolo Calvano e Marella Zappaterra.
“Sono previste procedure di mobilità verso gli altri enti pubblici fino al completo assorbimento del personale proveniente dalle Province entro la fine del 2016. Per favorire tale
ricollocamento – spiegano – è stato inoltre istituito il divieto di assunzioni per le regioni
e gli enti locali per gli anni 2015 e 2016 di personale diverso da quello delle province in
soprannumero, con la sola eccezione dei vincitori di concorso collocati in graduatorie approvate al 31 dicembre prossimo”. Insomma, un po’ quello che chiedeva venerdì – dopo che
voci in tal senso, evidentemente ben informate, stavano iniziando a circolare – il sindaco e
presidente della Provincia Tiziano Tagliani.
Per gli esponenti democratici “le richieste avanzate dalle rappresentanze sindacali, che
abbiamo avuto modo di ascoltare direttamente all’assemblea di ieri venerdì 19 dicembre,
sono state quindi accolte e per alcuni aspetti potenziate”.
“Come rappresentanti del Pd di Ferrara in Regione e Parlamento – affermano i quattro
– siamo ben consapevoli che il lavoro non si esaurisce qui e che i prossimi due anni dovranno essere utilizzati al meglio per far sì che quanto previsto nella legge diventi efficace. Per
questo – concludono – anche di fronte alla richiesta delle parti sociali, abbiamo convocato
un incontro con loro per il giorno 23 dicembre, in modo da valutare nel dettaglio quanto
Resoconto Legislatura
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previsto dalla legge di stabilità, così come modificata dal Senato, e quali passi fare nei prossimi mesi, ognuno in funzione del proprio ruolo e delle proprie competenze”.
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Ecodem: “Un coordinamento parlamentare sui temi dell’ambiente”
Oltre 100, tra deputati e senatori, hanno sottoscritto il documento “L’Ambiente al Centro”
“Costruire, attraverso il lavoro parlamentare ed un rapporto di stimolo all’azione del
governo, una nuova prospettiva di sviluppo per il paese, in cui qualità ambientale, crescita
economica ed occupazionale siano parti dello stesso progetto”: queste le finalità e del primo
incontro dei parlamentari Pd che hanno sottoscritto il documento “L’ Ambiente al Centro”.
Il testo è stato elaborato dai parlamentari Ecodem (primi firmatari i deputati Alessandro
Bratti, Susanna Cenni e Raffaella Mariani, e tra gli altri Ermete Realacci, Stella Bianchi,
Chiara Braga, Luigi Dallai, Silvia Fregolent, Giorgio Zanin oltre al senatore Stefano Vaccari) e sottoscritto da oltre 100 tra deputati e senatori del Partito Democratico.
“L’ambiente – dichiarano congiuntamente Alessandro Bratti e Chiara Braga –, specie in
un periodo di crisi come quello che stiamo attraversando, può davvero orientare in senso
virtuoso tutte le politiche di sviluppo del nostro paese; per questo non ha senso pensarlo
come tema di competenza esclusiva delle Commissioni Ambiente o Agricoltura”.
“Abbiamo quindi deciso di dar corpo ad un coordinamento agile tra i parlamentari che
nelle diverse Commissioni, tra Camera e Senato, possono fare la differenza attraverso un’iniziativa parlamentare più efficace, presidiando temi e orientando le priorità. In questo senso
il rapporto con l’associazione degli Ecologisti Democratici sarà fondamentale, per mettere
in rete competenze e radicamento sui territori”.
Resoconto Legislatura
Il documento
Crisi economica e crisi ambientale sono le facce di una stessa moneta. Una moneta svalutata che rappresenta un modello che ha consumato le risorse naturali, prodotto inquinamento e che pur garantendo un certo sviluppo anche negli anni in cui il Pil è cresciuto, ha causato spesso benessere solo per una parte minoritaria della società occidentale. Si sono generate
diseguaglianze profonde che attraverso la crisi che stiamo vivendo ci indicano che questo
percorso di crescita illimitata in un mondo finito non è più possibile. Si può ripartire, ripensando un nuovo modello di sviluppo. Lo slogan potrebbe essere “fare di più con meno”.
Mettere al centro i “Beni comuni”, cominciare ad impostare il cambiamento intervenendo sul
l’insieme delle politiche di sviluppo (imprese, trasporti, agricoltura), ma anche sui comportamenti di imprese e singoli con adeguate politiche in incentivazione, disincentivazione, fiscalità, concepire un piano reti, per ridurre le perdite delle reti di distribuzione (idriche, elettriche), promuovere sistemi intelligenti ‘a sciame energetico’ per usare ed accumulare l’energia
quando serve, per incentivare il riuso di acqua per usi non potabili attraverso il potenziamento delle reti del servizio idrico integrato, sostenendo una legge che consenta ai Comuni di
scegliere riguardo al mantenimento· sostenere un piano casa in classe A, per ridurre gli elevati consumi energetici delle abitazioni private a partire dal patrimonio di edilizia pubblica, ed
improntare al risparmio energetico le politiche urbanistiche dei Comuni, sia nei centri urbani
che nelle aree rurali favorendo per esempio la nascita di sistemi e fattorie rurali autosufficienti energeticamente, di nuovi insediamenti energetici e non più energivori, compatibili con un
sistema di trasporto pubblico; • Un Paese in cui qualità ambientale, sviluppo economico e
occupazione siano in armonia tra loro è possibile partendo dal presupposto che terra, acqua,
aria, sono beni comuni e sviluppando l’economia della prevenzione, Noi proponiamo di:
adottare la carta a spreco zero, ovvero attuare azioni contro lo spreco di cibo in attuazione
della Risoluzione del Parlamento Europeo, “Come evitare lo spreco di alimenti: strategie per
migliorare l’efficienza della catena alimentare della UE”, anche attivando politiche di educazione alimentare, di conoscenza delle filiere, della stagionalità, della trasformazione del cibo,
incentivando la nascita di reti di consumo responsabile e solidale che coinvolga produttori,
commercianti,· un piano nazionale per la gestione integrata dei rifiuti che, semplificando la
normativa di settore, sostenga la transizione da un sistema industriale a monte (discariche,
inceneritori) a uno a valle per costruire le filiere di recupero e riuso delle risorse, verso “rifiuti
zero”; • elaborare un piano recupero, per promuovere l’uso delle materie prime seconde, riducendo i costi per i materiali, e riducendo il consumo di materie prime. E’ fondamentale la
promozione e l’incentivo di tutte le attività imprenditoriali che favoriscano il riutilizzo dei
beni di consumo (industria del recupero, negozi dell’usato e dello scambio) allo scopo di ridurre al minimo l’utilizzo di nuove risorse naturali, incentivando le forme di accorciamento
delle filiere agricole; • realizzare un grande piano sicurezza del territorio per prevenire gli effetti dei diversi rischi (come quello idraulico ed idrogeologico) e per azioni di contrasto ai
cambiamenti climatici, attraverso un Piano organico per l’adattamento, semplificando la pletora di enti gestori, puntando sul coinvolgimento del territorio attraverso la realizzazione di
opere diffuse, coinvolgendo le imprese agricole e forestali; • delle gestioni pubbliche “in house” dell’acqua e dello smaltimento rifiuti,rifinanziando anche con la possibile compartecipazione privata il piano irriguo nazionale, recuperando sistemi di piccoli invasi ad uso agricolo,
Resoconto Legislatura
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incentivando sistemi colturali a basso consumo idrico; adottare un piano mobilità, per ampliare la rete dei trasporti pubblici locali su ferro e su gomma, la mobilità ciclabile e attuare la
mobilità sostenibile nelle nostre città. Crediamo che le politiche di trasporto pubblico locale
sia da considerare tra i primi strumenti per un nuovo·trasformatori, G.a.s., scuole, terzo settore; la definizione di una “legge quadro urbanistica” che ponga dei limiti al consumo di
suolo in tutto il Paese (chiarendo definitivamente l’inesistenza di diritti acquisiti e ponendo
una scadenza ai diritti edificatori), alla cementificazione delle aree destinabili alla produzione
di cibo, e che nella programmazione dei nuovi quartieri ponga gli standard di qualità sui servizi e gli spazi· l’introduzione di strumenti di fiscalità ambientale che penalizzino i comportamenti non virtuosi delle imprese, delle amministrazioni pubbliche dei singoli cittadini al fine
di recuperare risorse per finanziari gli otto piani elencati; • varare un piano per la banda larga
nelle aree agricole e rurali ad oggi non servite, allo scopo di favorire la semplificazione per le
imprese ed evitare la “mobilita obbligata dagli adempimenti burocratici”. Ai grandi piani che
abbiamo descritto crediamo si debba aggiungere: • definire un vero piano energetico spina
dorsale di un nuovo piano industriale basato sull’efficienza energetica, lo sviluppo delle rinnovabiliattraverso una revisione ‘europea’ del sistema incentivante, e l’integrazioni delle fonti
esistenti, valorizzando in tal senso strumenti di coinvolgimento dei comuni e dei territori
come il Patto dei Sindaci con la UE • welfare, per il miglioramento della qualità della vita e
dell’aria nel nord – Italia. Politiche e strumenti che devono essere finanziati anche attraverso
la fiscalità generale, oltre che una tassazione puntuale sulle auto più inquinanti e sui cicli produttivi a maggior impatto ambientale; la promozione e il sostegno ai programmi energetici
locali che individuino i potenziali di produzione energetica di ciascuna comunità, le politiche
di contenimento dei consumi e che tendano a migliorare il bilancio energetico di un
territorio;·pubblici, le aree destinate ad orti urbani e comuni, come priorità e vincolo per
aumentare la qualità della vita di chi li vivrà; la valorizzazione della biodiversità agricola ed
alimentare, incentivando le reti di valorizzazione delle produzioni locali e di qualità, le pratiche biologiche, le colture a basso consumo di acqua, l’agricoltura biologica, attivando in via
definitiva la clausola di· la riconversione verso l’economia verde del tessuto produttivo italiano, individuando i settori più poveri sul piano della tecnologia ed impattanti nell’uso delle
risorse ambientali, e avviando una forte politica pubblica di riconversione (incentivi e sostegni per chi sceglie la “responsabilità sociale green”) delle aziende sul modello delle Benefit
Corporation americane; • la riqualificazione dei siti industriali compresi quelli sede di impianti chimici e spesso contaminati per una politica industriale in cui sia fondamentale la
chimica verde Chiediamo che da subito alcuni punti fondamentali siano affrontati per· l’emanazione dei decreti attuativi delle norme varate sulla tracciabilità e sulla etichettatura degli
alimenti, una determinata battaglia contro il falso made in Italy, le truffe alimentari e le agromafie; • salvaguarda da sementi Ogm nel nostro Paese, favorendo il recupero di terre incolte
o demaniali, anche attraverso forme di affitto, Banchedella terra o fondazioni a partecipazione
privata, per favorire nuove imprese agricole, nuove forme di acquisto alimentare, e di impresa
agricola e forestale collettiva, sostenendo forme di turismo e agriturismo sostenibile; realizzare un nuovo sistema di sviluppo sostenibile: la semplificazione del quadro legislativo e delle
competenze in materia ambientale nei vari livelli amministrativi, un’adeguata politica di
incentivi,la stabilizzazione del 55 % per l’efficienza energetica nel settore edilizio. Incentivi
fiscali, la “liberazione” dai vincoli del Patto di Stabilita per tutti gli investimenti ‘sostenibili’
Resoconto Legislatura
dei comuni, un controllo ambientale efficace come garanzia di qualità, una ricerca avanzata
che consenta un’innovazione continua nei processi produttivi e infine un punto politico trasversale a tutti i settori: il rispetto della legalità attraverso una capillare lotta alla corruzione e
l’introduzione dei reati ambientali nel codice penale.
Deputati
Alessandro Bratti, Susanna Cenni, Raffaella Mariani, Sòfia Amoddio, Maria Antezza,
Tiziano Arlotti, Davide Baruffi, Paolo Beni, Marina Berlinghieri, Mariastella Bianchi
Bratti sui rifiuti: “Ingiustizia sociale nello Sblocca Italia”
Il parlamentare critica alcuni punti del decreto ma annuncia comunque il voto favorevole
Estense – ottobre 2014
Il Decreto 133/2014 cosiddetto Sblocca Italia è un provvedimento privo di qualsiasi
visione strategica rispetto alle politiche ambientali future mentre costituisce un insieme di
provvedimenti atti ad affrontare situazioni emergenziali nel nostro Paese presenti da diversi
anni”. Alessandro Bratti, parlamentare ferrarese del Pd, si esibisce in una critica corredata
da tante giustificazioni allo Sblocca Italia, a partire dal piano rifiuti.
“Riguardo alla politica sulla gestione dei rifiuti – afferma Bratti in un intervento sul suo
blog, rispondendo indirettamente alla richiesta di aiuto avanzata ieri da Rossella Zadro,
penso che l’articolo che prevede la ricognizione delle capacità di incenerimento complessivo
nel Paese, eliminando i confini amministrativi per quanto riguarda i rifiuti urbani indifferenziati e prevedendo solo dopo la costruzione di nuovi impianti di interesse strategico,
serva di fatto a risolvere un problema legato alle pesanti sanzioni economiche inflitte dalla
Commissione europea derivanti dal non rispetto della legislazione europea da parte del Lazio e della Campania. Questo provvedimento se non accompagnato nell’immediato da altri
dispositivi legislativi che impostino con chiarezza la strategia riguardo alla gestione delle
risorse che si vogliono mettere in campo rischia di essere una soluzione permanente”.
Secondo il parlamentare nella discussione alla Camera comunque sono stati approvati
alcuni miglioramenti “proprio per impedire che il provvedimento emergenziale si trasformi
in una scelta strutturale tra l’altro in contro tendenza a ciò che l’Europa ci propone”. Ma,
prosegue Bratti, “non c’è dubbio che trattasi di un provvedimento che presenta una forte
dose di ingiustizia sociale in quanto premia indirettamente chi ad oggi non ha applicato le
norme e penalizza chi ha fatto il proprio dovere”.
La vera insidia e il vero pericolo stanno però negli articoli che riguardano le parti energetiche, ma “non tanto nella proposta di sbloccare situazioni legate a progetti di costruzione
di infrastrutture già approvate per accordi internazionali (gasdotti in primis), quanto per
la scelta di fatto di ricorrere allo sfruttamento delle risorse fossili autoctone. Credo che in
questo caso ci si trovi di fronte ad un cambio strategico, l’ennesimo”.
Tante critiche, ma alla fine, precisa il deputato, “penso di aver dato un piccolo contributo
a migliorare in senso ambientale questo Decreto e ne voterò la sua conversione qualora si
ponga la questione di fiducia senza però condividerlo pienamente”.
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Lotta senza quartiere verso chi danneggia i nostri territori
Avvenire – ottobre 2014 – [PDF]
Ponte d’Ambiente a Pontelagoscuro
L’intervista ad Alessandro Bratti, neo presidente ECODEM
agosto 2014
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Alessandro Bratti, parlamentare ferrarese PD, tra i fondatori di Ponte d’Ambiente e neopresidente degli Ecodem, al telefono da Sciacca in Sicilia, dove trascorre la sua settimana
di ferie, sottolinea il valore di questo appuntamento. “Sarà un’occasione – dice Bratti – per
fare il punto sulle politiche ambientali del Governo guidato da Matteo Renzi, politiche non
solo di difesa, ma anche di valorizzazione della Green economy come occasione di sviluppo
e di lavoro”. Tanti gli incontri, tanti i temi che saranno affrontati, dal binomio cultura – ambiente con il ministro Franceschini al dissesto idrogeologico, al rapporto ambiente legalità,
che vedrà proprio Bratti dialogare l’11 settembre prossimo con il ministro della Giustizia,
Andrea Orlando.
Prima novità del Governo Renzi, l’approvazione alla Camera di tre provvedimenti che
introducono nel codice penale i reati ambientali: “È una svolta epocale, commenta Bratti,
peccato che i provvedimenti in questione siano stati bloccati in Senato…, anche di questo
parleremo con il ministro Orlandi”. Intanto sull’attuale ministro dell’Ambiente, l’UDC
Galletti, la cui nomina è stata da molti criticata, come ennesima scelta dettata da equilibrismi partitici, non da reale interesse per le politiche ambientali, Bratti è cauto, ma diretto: Si
tratta di un ministero debole, dice, non solo a causa della scelta del Ministro attuale, proprio
per questo lo teniamo sotto controllo!” Intanto a inizio autunno, annuncia il parlamentare
ferrarese, “il Governo dovrebbe varare un provvedimento decisivo per dare impulso allo
sviluppo proprio a partire dalla green economy”
A“Ponte D’Ambiente”, ospitata per la seconda volta a Pontelagoscuro, in collaborazione
con gli EcoDem ed il Gruppo PD alla Camera dei Deputati, saranno tantissime le tematiche trattate nel corso dei 26 giorni della kermesse (che terminerà il 15 settembre): dal Parco
del Delta del Po al ciclo dei rifiuti, dal dissesto idrogeologico alle ecomafie e dalla ricostruzione post terremoto alla chimica verde, con personalità non solo di carattere locale, ma
anche regionale e nazionale.
http://bit.ly/1aOJf51
Bonifiche e Terra dei Fuochi, situazione e prospettive
Intervista all’On. Alessandro Bratti
settembre 2014
Non solo ambiente ha avuto l’occasione di intervistare l’on. Alessandro Bratti, componente dell’VIII Commissione parlamentare (Ambiente, Territorio e Lavori pubblici) e
Resoconto Legislatura
della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati. È inoltre membro del Comitato di Indirizzo
di RemTech, nonché relatore del convegno di apertura “Benchmarking sulle bonifiche in
Italia, in Europa, nel mondo” (il programma è visibile a questo link).
Ecco le sue risposte: Per iniziare, può darci un quadro dello stato dell’arte delle bonifiche
nel nostro Paese? È sempre necessario fare una distinzione fra i siti contaminati di interesse
nazionale e gli altri, dei quali, ad oggi, non esiste una situazione aggiornata. Dai dati del
Ministero emerge che nei primi sette mesi dell’anno, dal 1° gennaio al 1° agosto 2014 sono
stati predisposti 62 decreti per progetti di bonifica delle aree ‘SIN’: 51 di approvazione, 8
di autorizzazione avvio lavori, 3 di approvazione dei progetti di dragaggio. Oltre il doppio,
dunque, rispetto all’intero 2013, in cui i decreti erano stati 26 (11 di approvazione, 12 di
autorizzazione avvio lavori e 3 di approvazione progetti di dragaggio).
Ancora più significativo è il confronto dal 2000 ad oggi: in questi primi sette mesi, infatti, è stato predisposto il 23% della totalità dei decreti varati nell’intero periodo. Sempre
nei primi sette mesi dell’anno, si sono tenute 112 Conferenze dei Servizi (65 istruttorie e 47
decisorie, quasi una al giorno) nel corso delle quali sono stati esaminati progetti di interventi di bonifica per circa 600 ettari.
L’attività svolta ha consentito di completare la caratterizzazione in alcuni SIN, di incrementare le percentuali sia delle aree a terra per le quali sono stati approvati progetti di
bonifica, sia delle aree liberate e restituite agli usi legittimi. La caratterizzazione è stata
completata per i SIN di Manfredonia; Cengio e Saliceto; Massa e Carrara; Balangero; Pieve
Vergonte; Sesto San Giovanni; Fidenza; Laguna di Grado e Marano; Cogoleto; Bari Fibronit; Biancavilla; Livorno; Emarese; Broni; Gela e Pioltello – Rodano.Sono stati approvati
progetti di bonifica per la totalità delle aree di Cengio-Saliceto e Pieve Vergonte; per il 93%
di Broni; per il 92% di Fidenza; per il 73% di Bari Fibronit; per il 55% di Venezia- Porto
Marghera; per il 47% di Sesto San Giovanni; per il 46% di Trento Nord; per il 40% di
Emarese; per il 36% di Pioltello – Rodano; per il 26% di Crotone; per il 24% di Napoli
Bagnoli-Coroglio; per il 22% di Massa e Carrara e Cogoleto; per il 16% di Napoli Orientale; per il 15% di Laguna di Grado e Marano eTrieste; per il 13% di Priolo ed, infine, per il
12% di Brescia Caffaro. Infine, le aree liberate e restituite agli usi legittimi sono circa 4.290
ettari: l’85% delle aree della Val Basento; il 19% di Milazzo; il 18% di Manfredonia; l’11%
di Crotone; l’8% di Fidenza; il 7% di Priolo, Taranto e Trieste; il 6% di Sesto San Giovanni; il 5% di Venezia- Porto Marghera; il 4% di Piombino e Porto Torres; il 3% di Laghi di
Mantova e il 2% di Laguna di Grado e Marano.
In questo contesto qual è stata l’evoluzione della normativa di riferimento? Nel Dl 91 e
in altri recenti provvedimenti del Governo sono stati introdotti percorsi di semplificazione
assolutamente interessanti per le imprese. Rimane la preoccupazione riguardo al fatto che
se da un lato si semplifica dall’altro non vi è un sistema dei controlli efficace ed efficiente.
A questo proposito come deputati di tutte le forze politiche chiediamo un impegno
concreto al Governo per licenziare il provvedimento sulla riorganizzazione delle Agenzie
ambientali. Quali sono le prospettive future del mercato delle bonifiche?
La domanda posta in questo modo rischia di essere un po’ tendenziosa. Il mercato è sicuramente di grande interesse se per mercato si intende l’applicazione di tecnologie innovative
idonee a risolvere i problemi. Quindi ritengo non si debba puntare tanto sullo spostamento
Resoconto Legislatura
97
di elevate quantità di terreno da un sito ad un altro né tanto meno di investire in tecnologie costose che magari non garantiscono la soluzione. Credo si debba andare sempre di più
verso un approccio pragmatico utilizzando tecnologie in situ.
La Terra dei Fuochi ha fatto esplodere mediaticamente la situazione, qual è la situazione
attualmente, cosa è stato fatto e cosa è ancora da fare? Che in Campania ci fossero delle
situazioni di grave inquinamento non lo scopriamo di certo oggi. Anche in altre regioni
ci sono situazioni drammatiche. La Terra dei fuochi è stata oggetto di grande attenzione e
proprio con un provvedimento legislativo ad hoc sono state approvate norme e soprattutto
messe a disposizione risorse per le bonifiche e per gli aspetti sanitari collegati all’inquinamento di quelle aree. Si è inoltre provveduto a fare in modo di garantire la sicurezza alimentare dei prodotti agricoli campani. Rimane però molto da fare perché le forze in campo
sono limitate rispetto a ciò che occorrerebbe. Occorre però distinguere quelli che sono i
cosiddetti fuochi abusivi dalla contaminazione di falda e terreni.
98
Resoconto Legislatura
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Resoconto Legislatura
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REDDITO E SPESE
dal 01/01/2014 al 31/12/2014
SPESE
euro
ENTRATE
euro
Locazione Roma
19.150,00
Indennità lorda
Gruppo parlamentare
18.000,00
Diaria
42.037,32
PD Ferrara
12.000,00
Rimborso spese
44.280,00
Segreteria
9.300,00
Rimborso telefono
Spese segreteria
1.388,69
Telefoniche
2.357,00
Rimborso Km auto propria
3.990,18
Rappresentanza
1.200,00
Spese trasferte
264,00
Trattenuta assegno fine mandato
9409,68
Trattenute contribuzione obblig.
3.908,00
Trattenute assistenza sanitaria
6.319,92
Trattenute IRPEF
37.407,16
Trattenute add.le regionale
1.779,77
Trattenute add.le comunale
928,23
TOTALE SPESE
127.402,63
INDENNITÀ NETTA
68.798,30
TOTALE A PAREGGIO
196.200,93
106.784,87
3.098,74
101
TOTALE ENTRATE
elaborata da Servizi Sas “Varie ed eventuali”
Resoconto Legislatura
196.200,93
INDENNITÀ PARLAMENTARE
L’indennità parlamentare è prevista dall’articolo 69 della Costituzione, a garanzia del libero svolgimento del mandato elettivo. L’articolo 1 della legge n. 1261 del 1965 attribuisce
agli Uffici di Presidenza delle Camere il compito di determinare l’ammontare della indennità mensile in misura tale che non superi “il dodicesimo del trattamento complessivo massimo
annuo lordo dei magistrati con funzioni di presidente di Sezione della Corte di cassazione ed
equiparate”. Peraltro, in considerazione dell’esigenza di contenimento delle spese, l’Ufficio
di Presidenza della Camera è intervenuto in più occasioni con misure volte a ridurre il trattamento economico dei deputati, che risulta oggi notevolmente inferiore rispetto al limite
previsto dalla legge(*).
A decorrere dal 1° gennaio 2012, l’importo netto dell’indennità parlamentare, corrisposto per 12 mensilità, è pari a 5.246,54 euro, a cui devono poi essere sottratte le addizionali
regionali e comunali, la cui misura varia in relazione al domicilio fiscale del deputato. Tenuto conto del valore medio di tali imposte addizionali, l’importo netto mensile dell’indennità parlamentare risulta pari a circa 5.000 euro. Tale misura netta è determinata sulla base
dell’importo lordo di 10.435,00 euro, sul quale sono effettuate le dovute ritenute previdenziali (pensione e assegno di fine mandato), assistenziali (assistenza sanitaria integrativa) e
fiscali (IRPEF e addizionali regionali e comunali). Per i deputati che svolgono un’altra attività lavorativa, l’importo netto dell’indennità ammonta a circa 4.750 euro, corrispondenti
a 9.975,00 euro lordi.
)In particolare, nel 2006, l’importo dell’indennità parlamentare è stato ridotto del 10%. Dal 2007 è stata disposta,
per 5 anni, la sospensione degli adeguamenti retributivi. Tale misura è stata successivamente prorogata fino a tutto
il 2013. Per il triennio 2011-2013, l’indennità è stata di nuovo e ulteriormente ridotta nella misura del 10% per la
parte eccedente i 90.000 euro, e del 20% per la parte eccedente i 150.000 euro lordi annui. Tale riduzione è raddoppiata per i parlamentari che svolgono un’attività lavorativa per la quale percepiscono un reddito uguale o superiore al
15% dell’indennità parlamentare. Una ulteriore riduzione dell’indennità è stata deliberata dall’Ufficio di Presidenza
in data 30 gennaio 2012. Da ultimo, con successive deliberazioni, l’Ufficio di Presidenza ha disposto la proroga, fino
a tutto il 2016, delle misure di riduzione dell’indennità parlamentare e di sospensione del suo adeguamento..
(*
Diaria
Viene riconosciuta, a titolo di rimborso delle spese di soggiorno a Roma, sulla base della
stessa legge n.1261 del 1965. L’attuale misura mensile della diaria, a seguito della riduzione
disposta dall’Ufficio di Presidenza nella riunione del 27 luglio 2010, è pari a 3.503,11 euro.
Tale somma viene decurtata di 206,58 euro per ogni giorno di assenza del deputato dalle
sedute dell’Assemblea in cui si svolgono votazioni con il procedimento elettronico.
È considerato presente il deputato che partecipa almeno al 30 per cento delle votazioni
effettuate nell’arco della giornata.
L’Ufficio di Presidenza, nelle riunioni del 25 ottobre 2011 e del 30 gennaio 2012, ha
inoltre deliberato l’applicazione di una ulteriore decurtazione fino a 500 euro mensili in relazione alla percentuale di assenze dalle sedute delle Giunte, delle Commissioni permanenti
e speciali, del Comitato per la legislazione, delle Commissioni bicamerali e d’inchiesta,
nonché delle delegazioni parlamentari presso le Assemblee internazionali.
Resoconto Legislatura
103
Rimborso delle spese per l’esercizio del mandato
104
Nella riunione del 30 gennaio 2012, l’Ufficio di Presidenza ha istituito un “rimborso
delle spese per l’esercizio del mandato” che sostituisce il contributo per le spese inerenti al
rapporto tra eletto ed elettori.
Tale rimborso, di importo complessivo invariato rispetto al precedente contributo, è pari
a 3.690 euro (dopo la riduzione di 500 euro del luglio 2010) ed è corrisposto direttamente
a ciascun deputato con le seguenti modalità:
- per un importo fino a un massimo del 50% a titolo di rimborso per specifiche categorie di spese che devono essere attestate: collaboratori (sulla base di una dichiarazione
di assolvimento degli obblighi previsti dalla legge, corredata da copia del contratto, con attestazione di conformità sottoscritta da un professionista); consulenze, ricerche; gestione
dell’ufficio; utilizzo di reti pubbliche di consultazione di dati; convegni e sostegno
delle attività politiche.
- per un importo pari al 50% forfetariamente.
Spese di trasporto e spese di viaggio
I deputati usufruiscono di tessere per la libera circolazione autostradale, ferroviaria, marittima ed aerea per i trasferimenti sul territorio nazionale.
Per i trasferimenti dal luogo di residenza all’aeroporto più vicino e tra l’aeroporto di
Roma-Fiumicino e Montecitorio, è previsto un rimborso spese trimestrale pari a 3.323,70
euro, per il deputato che deve percorrere fino a 100 km per raggiungere l’aeroporto più vicino al luogo di residenza, e a 3.995,10 euro se la distanza da percorrere è superiore a 100 km.
Spese telefoniche
L’Ufficio di Presidenza ha ridotto a decorrere dal 1° aprile 2014, il rimborso forfetario
delle spese telefoniche da 3.098,74 a 1.200 euro annui.
Assistenza sanitaria
Il deputato versa mensilmente, in un apposito fondo, una quota della propria indennità
lorda, pari a 526,66 euro, destinata al sistema di assistenza sanitaria integrativa che eroga
rimborsi secondo quanto previsto da un tariffario.
Assegno di fine mandato
Il deputato versa mensilmente, in un apposito fondo, una quota della propria indennità
lorda, pari a 784,14 euro. Al termine del mandato parlamentare, il deputato riceve l’assegno
di fine mandato, che è pari all’80 per cento dell’importo mensile lordo dell’indennità, per
ogni anno di mandato effettivo (o frazione non inferiore ai sei mesi).
Resoconto Legislatura
Pensione
Con deliberazioni del 14 dicembre 2011 e 30 gennaio 2012 l’Ufficio di Presidenza della Camera ha operato una profonda trasformazione del regime previdenziale dei deputati
con il superamento dell’istituto dell’assegno vitalizio – vigente fin dalla prima legislatura
del Parlamento repubblicano – e l’introduzione, con decorrenza dal 1° gennaio 2012, di
un trattamento pensionistico basato sul sistema di calcolo contributivo, sostanzialmente
analogo a quello vigente per i pubblici dipendenti.
Il nuovo sistema di calcolo contributivo si applica integralmente ai deputati eletti dopo
il 1° gennaio 2012, mentre per i deputati in carica, nonché per i parlamentari già cessati
dal mandato e successivamente rieletti, si applica un sistema pro rata, determinato dalla
somma della quota di assegno vitalizio definitivamente maturato alla data del 31 dicembre
2011, e di una quota corrispondente all’incremento contributivo riferito agli ulteriori anni
di mandato parlamentare esercitato.
I deputati cessati dal mandato, indipendentemente dall’inizio del mandato medesimo,
conseguono il diritto alla pensione al compimento dei 65 anni di età e a seguito dell’esercizio del mandato parlamentare per almeno 5 anni effettivi.
Per ogni anno di mandato ulteriore, l’età richiesta per il conseguimento del diritto è diminuita di un anno, con il limite all’età di 60 anni. A tal fine, i deputati sono assoggettati
d’ufficio al versamento di un contributo pari all’8,80 per cento dell’indennità parlamentare
lorda.
Lo stesso Regolamento prevede infine la sospensione del pagamento della pensione qualora il deputato sia rieletto al Parlamento nazionale, sia eletto al Parlamento europeo o ad
un Consiglio regionale, ovvero sia nominato componente del Governo nazionale, assessore
regionale o titolare di incarico istituzionale per il quale la Costituzione o altra legge costituzionale prevede l’incompatibilità con il mandato parlamentare.
La sospensione è inoltre prevista in caso di nomina ad incarico per il quale la legge ordinaria prevede l’incompatibilità con il mandato parlamentare, ove l’importo della relativa indennità sia superiore al 50 per cento dell’indennità parlamentare. Tale regime di sospensioni
costituisce una deroga rispetto alla normativa generale, nell’ambito della quale le ipotesi di
divieto di cumulo della pensione con altri redditi sono state ormai abolite.
Resoconto Legislatura
105
GLOSSARIO
Commissioni
Le Commissioni sono organi collegiali ristretti, rispecchianti la consistenza numerica
dei diversi Gruppi parlamentari. Possono essere considerate come piccole assemblee che
riproducono in scala ridotta la composizione dell’Aula. Ad esse sono attribuite importanti
funzioni preparatorie o sostitutive rispetto all’esercizio di quelle dell’Aula.
Una fondamentale distinzione è tra Commissioni permanenti e non.
Commissioni bicamerali
Sono Commissioni parlamentari composte per metà da Senatori e per metà da Deputati,
in modo da rappresentare il maggior numero dei Gruppi parlamentari costituiti nelle due
Camere, nel rispetto del principio di proporzionalità. Cercando di offrirne, nonostante la
loro eterogeneità, una classificazione, gli studiosi distinguono:
• Commissioni di diretta previsione costituzionale. In verità è una sola: la Commissione
parlamentare per le questioni regionali, cui la Costituzione assegna il compito di esprimersi
in particolari casi, come lo scioglimento di un Consiglio regionale o la rimozione di un
Presidente di Giunta regionale. Successive leggi e i regolamenti parlamentari hanno poi
ampliato le sue competenze, soprattutto in sede consultiva (vedi Commissioni /attività/);
• Commissioni d’inchiesta, fermo restando che non tutte le Commissioni parlamentari
d’inchiesta sono bicamerali (vedi Commissioni d’inchiesta));
• Commissioni d’indirizzo, vigilanza, controllo. Istituite con legge, rispondono all’intento
di ampliare l’incidenza del Parlamento nei riguardi dell’Esecutivo in settori e materie fortemente complessi e condizionanti i rapporti politici, quali la radiotelevisione e i servizi
segreti; per questi ultimi, è assimilabile ad una vera e propria Commissione bicamerale il
“Comitato parlamentare per i servizi di informazione e sicurezza e per il segreto di Stato”,
pur con alcune specificità funzionali.
A quelle “classiche” sopra indicate, l’esperienza delle ultime legislature ha aggiunto nuovi
tipi:
• Commissioni di progettazione di riforme istituzionali. Nella IX legislatura, la cd. Commissione Bozzi; nella XI legislatura, la cd. Commissione De Mita-Iotti; nella XIII legislatura, la cd. Commissione D’Alema, dal nome dei loro Presidenti. Le prime due sono
state istituite con l’approvazione da parte del Senato e della Camera di atti monocamerali
di indirizzo aventi analogo contenuto, la terza con legge costituzionale;
• Commissioni consultive, con il compito di esprimere pareri al Governo sui suoi provvedimenti di attuazione di importanti leggi di riforma.
Ddl
Abbreviazione corrente, nel linguaggio parlamentare, per disegno di legge.
Resoconto Legislatura
107
Decreto-legge
Atto avente forza di legge, adottato dal Governo in casi straordinari di necessità e di urgenza. In base alla Costituzione, il decreto-legge deve essere dal Parlamento convertito in
legge entro 60 giorni dalla relativa pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale (in caso contrario,
esso perde efficacia sin dall’inizio); a tal fine, nel medesimo giorno della pubblicazione, il
Governo deve presentare presso una delle Camere il disegno di legge di conversione. Qualora quest’ultimo sia presentato al Senato, la votazione finale da parte dell’Assemblea deve
avvenire, di norma, entro trenta giorni (così da assicurare anche all’altro ramo altrettanto
tempo per l’esame), anche ricorrendo al contingentamento dei tempi. Sempre in Senato, è
prevista una peculiare procedura-filtro, intesa a verificare la sussistenza dei presupposti straordinari suddetti e dei requisiti stabiliti (per i decreti-legge) dalla legislazione vigente. Tale
esame è svolto dalla 1ª Commissione permanente (Affari costituzionali) e dall’Assemblea.
Decreto legislativo
108
È un atto avente valore di legge ordinaria, adottato dal Governo in base ad una delega
conferita dal Parlamento con legge (c.d. legge di delega). Quest’ultima, in base alla Costituzione, deve indicare: il termine entro il quale il Governo può esercitare la delega; l’oggetto
della stessa, che deve essere “definito”; i princìpi ed i criteri direttivi cui il Governo deve
conformarsi nell’esercizio della delega (il mancato rispetto dei medesimi comporta il vizio di
illegittimità costituzionale delle relative norme del decreto). Di frequente, la legge di delega
prevede che il decreto sia adottato previa l’espressione dei pareri, da parte delle Commissioni parlamentari competenti per materia, sul relativo schema (il parere è sempre richiesto
qualora il termine per l’esercizio della delega ecceda i due anni). In tal caso, la Commissione
procede “in sede consultiva su atti del Governo”
Dichiarazione di voto
Intervento con il quale un Deputato illustra le motivazioni della decisione di voto del
Gruppo al quale appartiene. La dichiarazione può avere una durata massima di 10 minuti,
che il Presidente, apprezzate le circostanze, può estendere a 15 minuti.
Dichiarazioni programmatiche
Dichiarazioni rese, dinanzi a ciascuna delle due Camere, dal Presidente del Consiglio
nominato per illustrare il programma di Governo al quale si intende dare attuazione e per il
quale si chiede la fiducia. Il Governo si presenta alternativamente prima al Senato o prima
alla Camera. Da molti anni, per snellire la procedura è invalsa la prassi per cui il Presidente
del Consiglio legge integralmente le dichiarazioni all’Assemblea cui spetta avviare il dibattito, poi si trasferisce all’altro ramo ove si limita a consegnare il testo scritto del discorso.
Discussione
Trattazione di un determinato oggetto, iscritto o inserito all’ordine del giorno (della
seduta). La discussione è diretta dal Presidente e i Deputati devono parlare dal proprio
seggio, in piedi, e non possono di norma intervenire più di una volta nel corso della stessa
discussione. Nessun discorso può essere interrotto o rimandato per la sua continuazione ad
altra seduta
Resoconto Legislatura
Discussione generale
Parte iniziale della discussione, segnatamente su disegni di legge o su mozioni, con la
quale si tratta un determinato argomento nei suoi termini generali. Gli interventi non possono eccedere la durata di 20 minuti, anche se il Presidente, apprezzate le circostanze, può
ampliare tale termine a 60 minuti limitatamente ad un oratore per ciascun Gruppo. Questi
limiti si applicano alla discussione generale sia in Assemblea che in Commissione.
Disegno di legge
Proposta di testo normativo redatta in articoli e preceduta da una relazione esplicativa,
che viene sottoposta all’esame delle Camere. Può essere presentata da ciascun membro delle
Camere, dal Governo, da almeno cinquantamila elettori, da un Consiglio Regionale o dal
Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL). Alla Camera, a differenza del
Senato, il termine “disegno di legge” è riservato alle sole proposte di iniziativa del Governo.
I disegni di legge (spesso abbreviati in “ddl”), presentati in Senato o trasmessi dalla Camera
dei deputati, sono stampati e distribuiti nel più breve tempo possibile, contestualmente
pubblicati nel sito Internet, e di essi è fatta menzione nell’ordine del giorno generale del
Senato. I disegni di legge sono individuati mediante un numero arabo progressivo, in due
serie separate per il Senato e la Camera, che iniziano con l’inizio della legislatura. Quando
un disegno di legge è approvato da un ramo e trasmesso all’altro, qui assume un nuovo numero della rispettiva serie; nell’eventuale navette successiva, conserverà sempre i numeri assegnatigli dai due rami e le successive stesure saranno contraddistinte da lettere dell’alfabeto
Emendamento
Proposta di modifica ai testi sottoposti all’esame dell’Assemblea o di una Commissione.
Gli emendamenti all’Aula sono presentati per iscritto, dai singoli Deputati, dalla Commissione che ha esaminato il disegno di legge in sede referente, dal Relatore o dal Governo e
sono di norma stampati e distribuiti in principio di seduta. È il Presidente che decide se essi
sono proponibili (cioè non estranei alla materia) e ammissibili (cioè aventi una reale portata
modificativa e non contrastanti con deliberazioni già adottate).
Iniziativa legislativa
Potere di proporre un disegno di legge, presentandolo ad una Camera per l’esame. Spetta
ad ogni parlamentare, al Governo, al popolo (con la firma di almeno cinquantamila elettori, a ciascun Consiglio Regionale ed al Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro
(CNEL).
Interpellanza
È un atto di sindacato ispettivo, presentato per iscritto alla Presidenza e consistente in
una domanda rivolta al Governo da uno o più Deputati, circa i motivi o gli intendimenti
della sua condotta su questioni di particolare rilievo o di carattere generale. Normalmente
le interpellanze sono trattate nelle stesse sedute in cui si trattano le interrogazioni, e congiuntamente a queste se riguardano oggetti connessi. Hanno sempre svolgimento orale:
l’interpellante illustra, per non più di venti minuti, la sua domanda ed il rappresentante del
Governo (Ministro o Sottosegretario) espone la sua risposta. L’interpellante ha facoltà di
replicare brevemente per non più di cinque minuti.
Resoconto Legislatura
109
Interrogazione
È un atto di sindacato ispettivo, di minore rilievo rispetto all’interpellanza, che consiste nella semplice domanda che ogni Deputato può rivolgere al Ministro competente per
avere informazioni o spiegazioni su un oggetto determinato. Il Deputato interrogante deve
presentare per iscritto il testo dell’interrogazione alla Presidenza e può chiedere di ottenere
risposta scritta oppure orale. Nel primo caso la risposta gli viene inviata per lettera, nel secondo gli viene data oralmente dal rappresentante del Governo (la quale dedica di norma
allo svolgimento delle interrogazioni una seduta per ogni settimana) o nella Commissione
competente per materia. L’interrogante può replicare per cinque minuti per dichiarare se sia
o meno soddisfatto della risposta. È previsto anche un particolare procedimento di interrogazioni a risposta immediata: il cosiddetto question time.
Missione
110
Termine di uso corrente per indicare i Deputati assenti per incarico avuto dalla Camera,
i quali pertanto non vengono computati ai fini della determinazione del numero legale.
Mozione
È il più rilevante degli atti di indirizzo politico, fondato sul rapporto fiduciario tra Governo e Parlamento. Consiste in un documento, presentato da almeno otto Deputati, concernente tutti o determinati aspetti dell’azione del Governo, che l’Assemblea è chiamata
a deliberare. La mozione non può essere discussa in Commissione (dove gli strumenti di
indirizzo disponibili sono la risoluzione e l’ordine del giorno) e la discussione si conclude
con un voto che, se positivo, impegna politicamente il Governo a comportarsi nel modo
indicato nella mozione. Mozioni,interpellanze e interrogazioni relative a questioni identiche
o strettamente connesse possono formare oggetto di un’unica discussione. Particolare rilievo
ha la mozione di fiducia o sfiducia al Governo.
Ordine del giorno
Il termine “ordine del giorno” designa tre diversi documenti del tutto differenti fra loro e
per questo è talvolta fonte di qualche equivoco:
Ordine del giorno della seduta. L’ordine del giorno di ogni seduta (dell’Assemblea e delle
Commissioni) è quel documento, stampato su carta e diffuso anche nel sito Internet, che
indica il giorno e l’ora di svolgimento di una seduta, con l’elenco degli argomenti che saranno discussi nel corso della seduta e il loro ordine di esame.
Ordine del giorno generale. L’ordine del giorno generale è invece l’elenco di tutti i disegni
di legge ed i documenti presentati al, con il relativo stato di avanzamento dei lavori; viene
periodicamente pubblicato in un grosso volume ed è disponibile nel sito Internet.
Ordine del giorno (atto di indirizzo). In una terza accezione, l’ordine del giorno è un atto
di indirizzo: un documento che ha carattere accessorio rispetto ad un altro testo – normalmente un disegno di legge – su cui l’Assemblea o una Commissione è chiamata a deliberare.
In questo caso l’ordine del giorno tende a circoscrivere o precisare il significato della deliberazione principale, impegnando politicamente il Governo sul modo in cui essa vada interpretata o si debba procedere alla sua applicazione. Il Governo, se intende accogliere l’ordine
del giorno, può esprimere la sua accettazione con formule, codificate dalla prassi, variamente sfumate; il presentatore può in ogni caso chiedere che l’ordine del giorno sia votato.
Resoconto Legislatura
Progetto di legge
Il termine è usato alla Camera, dove poi si distingue tra disegno di legge, per indicare il
progetto di legge di iniziativa governativa, e proposta di legge, di altro tipo di iniziativa.
Al
Senato invece si usa il termine “disegno di legge” per tutte le iniziative legislative.
Resoconto
Il fascicolo stampato del resoconto è il tradizionale strumento di pubblicità dei lavori
parlamentari. Di ogni seduta pubblica dell’Assemblea vengono sempre pubblicati, di norma
il giorno successivo, il resoconto sommario, che reca in sintesi i discorsi dei vari oratori e le
decisioni dell’Assemblea, e il resoconto stenografico, che riporta parola per parola l’andamento della discussione.
Risoluzione
È un atto di indirizzo con il quale le Commissioni e l’Assemblea possono esprimere il
loro pensiero e un indirizzo al Governo sull’argomento in discussione.
Resoconto Legislatura
111
112
Resoconto Legislatura
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