Tiene il «tenore di vita» mentre la crisi si allontana
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Tiene il «tenore di vita» mentre la crisi si allontana
Qualitàdellavita GIOVEDÌ 29 OTTOBRE 2015 RAPPORTO BRESCIA 2015 4 suppl. al num. 298 - dir. resp. Nunzia Vallini Tiene il «tenore di vita» mentre la crisi si allontana Brescia e Sarezzo si confermano in testa: ma tutto l’Ovest fa bene Insieme a Lumezzane oltre 41mila euro del capoluogo a quello di 6.697 euro di Cazzago San Martino. Non sorridiamo sul ridente Claudio Venturelli centro franciacortino, [email protected] denza prediletta da molti bresciani. Limitiamoci alla più banale delle considerazioni: / La «misurazione» del tenol’indirizzo della residenza re di vita è esercizio comples- non necessariamente corriso, poiché implica letture su sponde a quello bancario e, dati certi, piuttosto che sul ammettiamolo, questo è fra i «sentiment» socio-economi- dati che meno incidono sul teco, elemento spesso prevalen- nore di vita. Diversoè il tema dell’importe nell’analisi spot del tema. La ricerca di Elio Montanari to medio delle pensioni di vecche esamina, tra l’altro, depo- chiaia. Il salto fra Nave (1.268 siti bancari, reddito medio euro) e Carpenedolo (1.001 pro capite e pensioni di vec- euro) è significativo e racconchiaia, porta ad un risultato ta del divario fra chi ha un roinequivocabile: Brescia e Sa- busto passato industriale, dorezzo si confermano in testa, ve la regolarità contributiva tutto l’Ovest fa bene e Lumez- era garantita, e chi ha lavorato zane non molla. L’obiezione in altre condizioni più discontinue. Ricordiamo qual è, o potrebbe infatti che tali dati essere: il tenore di Sul tema sono frutto di un vita si misura an- incidono passato anche reche sulle aspettati- anche le lativamente lontave, cioè sulla pro- opportunità no che speriamo, pensionedelle pernon si ripeta in nesone a spendere o che è possibile gativo nel futuro. investire nella cer- cogliere in base Sul tenore di vitezza di un futuro al reddito ta incidono anche almeno più solido dell’attuale. Gli indicatori le opportunità che è possibile «parlano» per ora di una ten- coglierein proporzione ai prodenza in tal senso, che auspi- pri risparmi. L’importante chiamo possa fruire ben pre- non è farlo, ma poterlo fare... sto di un robusto consolida- Un esempio? Il costo della casa. Il luogo delle nostre radici mento. Detto questo, i numeri rac- è sempre il più bello, ma nel colti nelle nostre tabelle si pre- caso vi fosse il desiderio di stano anche ad alcune letture prendere dimora in riva alle che tentiamo di riassumere. ameneacque del Garda, il listiMentre il reddito medio pro no ci ricorderà che il nuovo capite non si discute, è dipen- viene proposto a cifre variabidente dalle opportunità del li dai 3.500 a poco più di 4.100 territorio, dal numero delle euro al metro quadro. Prezzi imprese, dall’indice di occu- importanti che premiano l’inpazione ecc., diverso è il ragio- vestimento immobiliare, ma namento sui depositi banca- penalizzano le dinamiche deri. Il «salto»fra Brescia eCazza- mografiche, come abbiamo go San Martino è notevolissi- visto nelle precedenti puntamo: si passa dal pro capite di te della nostra inchiesta // Gli indicatori 1° BRESCIA 2° SAREZZO 3° PALAZZOLO s./O. C’è una Brescia che va oltre Brescia. Un capoluogo che si allarga oltre i suoi confini naturali e un Hinterlandche con- NECESSARIO COME L’ARIA, PURCHÉ SIA COSTANTE E SOSTENIBILE Massimo Lanzini C Controcopertina Il capoluogo oltre i confini / Il commento corre alla supremazia della città. In un «continuo» con il quale fare i conti. // ZANA A PAGINA 8 ome l’aria, o l’acqua. Il tenore di vita serve a questo: a rendere possibile tutto il resto. Anche quando lo diamo per scontato, anche quando ce l’abbiamo talmente sotto il naso che non lo vediamo più, anche quando è frutto del lavoro dei nostri genitori più che del nostro. Uscire per una pizza con gli amici, godersi un concerto, pagare il dentista, mandare i figli a lezione di pianoforte: tutto diventa possibile solo se il nostro tenore di vita è in salute. Solo se i parametri che lo definiscono (in queste pagine ne abbiamo individuati sei) hanno in pagella un sufficienza piena. Non è un caso se la parola «tenore» affonda la sua radice latina in «tenere», svelando un dna che racconta più di relazione che di assoluto. Nella musica medievale il tenore è la voce che «tiene» con fermezza la linea melodica fondamentale, il punto con cui l’alto e il basso possono dialogare. «Tiene» il coro, lo rende possibile. Lo stesso Seneca - uno che ci ha insegnato come la moderazione non vada confusa con il pallore di chi non ha passioni - racconta che «il vero bene» arriva proprio da «un tranquillo e costante tenore di vita». Purché non sia slegato «dalla buona coscienza, dagli onesti propositi, dalle rette azioni». Costante. Qui sta forse il cuore della vicenda: perché sia in salute, perché renda possibile tutto il resto, ad un tenore di vita non si chiede che abbia picchi straordinari ma che sia costante. Che «tenga». Che sia distribuito nella società in maniera equilibrata (un contesto sociale dove c’è chi ha troppo e chi troppo poco non funziona) e che sia sostenibile. Non c’è ricchezza economica che «tenga» - ci insegna anche l’enciclica di Papa Francesco - se non rispetta le ricchezze della natura. Come l’aria, o l’aqua. 2 Giovedì 29 ottobre 2015 · GIORNALE DI BRESCIA Q Tenore di vita Così misuriamo le «possibilità» del territorio CLASSIFICA VECCHI E NUOVI ARGOMENTI TENORE DI VITA 2015 2014 POSIZIONE 2015 Reddito medio pro-capite Depositi bancari pro-capite Importo medio mensile pensioni Costo della casa Automobili nuove Spesa sociale comuni pro-capite Reddito compless. medio pro-capite Depositi bancari pro-capite Importo medio mensile pensioni vecchiaia Costo della casa Le automobili nuove Spesa sociale comuni pro-capite infogdb Brescia, Ovest, Lumezzane: la bussola della ricchezza continua a puntare qui Doppia conferma in vetta alla classifica: il capoluogo e Sarezzo. Orzinuovi risale insieme a Nave e Salò Elio Montanari Se la ricchezza non fa la felicità, le ristrettezze economiche non aiutano certamente il benesseredellepersonee,nellavalutazione della qualità della vita, nonsipuòprescinderedallaconsiderazione del tenore di vita. / Il primato. Nellagraduatoriage- nerale,chetienecontodell’insieme dei sei indicatori selezionati, Brescia è nettamente, e di gran lunga, al 1° posto. Il comune capoluogoprevalenellaconsidera- zionedelredditomedioprocapite, dell’ammontare (medio) dei depositibancariedellaimmatricolazione di nuove autovetture, sicolloca al 2° postoperimporto pro-capite della spesa sociale del comune, al 4° per l’importo medio delle pensioni e scende nelle posizionidi codasolo per il costo della casa (28° posto). Alle spalle del comune capoluogo si colloca Sarezzo, al primo posto per la spesa sociale e, a distanza, Palazzolosull’OglioeOrzinuovi. Con punteggi medi decrescenti, piuttostovicinitraloro,completano la top ten, Darfo, che è al 1° postoperilminorcosto dellacasa, Chiari, Lumezzane, Rovato, Nave,intestanellaconsiderazionedelvaloremediodellepensioni di vecchiaia, e Desenzano. Il comune gardesano, peraltro, risultapenalizzatodall’ultimoposto nella considerazione del costo delle casa, che pregiudica le buone performance ottenute nella classifica per reddito medio(2°posto),dellaspesasociale (4°) e nelle immatricolazioni di auto (6°). La geografia. Nelle ultime posizioni, anche in questo caso con scarti modesti, si trovano Leno, Bagnolo Mella, Carpendolo, Lonato, Ghedi e, all’ultimo posto, Cazzago San Martino, costantemente nella seconda metà della classifica,particolarmentepenalizzato dal33° e ultimoposto per i depositi bancari e dal 29° per la spesa sociale pro capite del comune.Uno sguardoalla geografiadeltenoredivitaevidenzia,oltre al capoluogo, le posizioni di primo piano dei comuni dell’area ovest della pianura, conPalazzolo,Orzinuovi, Chiari LA LEGENDA e Rovato rispettivamente al 3°, 4°, 6° e 8° posto. Una concentrazione territoriale di comuni ai primi posti per il tenore di vita si definisce anche nella Val Trompia, con Sarezzo, Lumezzane e Nave, rispettivamente al 2°, 7° e 9° posto. Nelconfrontoconlagraduatoriadefinitanellaprecedenteedizione, anche in considerazione del fatto che non ci sono state modifiche negli indicatori adottati, prevale una sostanziale stabilità nelle posizioni occupate dai comuni, sia nella parte alta dellaclassifica,doveBresciaeSarezzo confermano la prima e la seconda posizione, che nella parte finale con Ghedi e Cazzago San Martino che rimangono fanalini di coda. Delresto,considerandoleprime dieci posizioni, sono ben otto i comuni che tengono le posizioni, con Concesio e Manerbio che lasciano la top ten ma restano nelle posizioni di prossimità (14°e15°).NelleprimedieciposizionientranoOrzinuovi,al4°po- Tenore di vita, indicatori che dicono cosa abbiamo DEPOSITI BANCARI PRO-CAPITE Depositi bancari pro capite (2014) REDDITO MEDIO PRO-CAPITE Reddito complessivo lordo medio pro-capite (Dichiarazioni 2014 anno d’imposta 2013) IMPORTO MEDIO MENSILE PENSIONI DI VECCHIAIA Importo medio mensile pensioni vecchiaia (2014) LE AUTOMOBILI NUOVE Prime immatricolazioni di autovetture per 1000 abitanti (anno 2014) COSTO DELLA CASA Prezzo medio per mq immobili in vendita (2014) SPESA SOCIALE DEI COMUNI PRO-CAPITE Funzioni nel settore sociale (servizio necroscopico e cimiteriale escluso). Bilancio consuntivo 2013 Solo conferme I sei capitoli che raccontano questa area tematica sono gli stessi del 2014 Lavalutazionedeltenoredivita in ambito locale ristretto, come è quello comunale, si muove, a differenza di altre tematiche,sullabasediunarobustadote di informazioni statistiche sui / fonte: Banca d’Italia - Min. Econom. e Fin. (Dip. Finanze) - Inps - Aci - List. imm. Pro Brixia (Cam. di Commercio Brescia) - Spi Cgil Lombardia stodal17°occupatoinprecedenza, e Nave, che dal 14° sale al 9° posto.Analogalacondizionedel gruppo di coda poiché, pur scambiandosi qualche posizione, negli ultimi dieci comuni, ben otto sono quelli che si confermano. Lasciano la coda della graduatoria Travagliato, che dal 30°saleal21°posto,eCastelMella che scala 6 posizioni e sale al 19°posto.Delresto,considerando la natura degli indicatori osservati, rimasti uguali nelle due rilevazioni, era difficile ipotizzare grandi sommovimenti nella graduatoria al punto che i due centrichevarianomaggiormente le rispettive posizioni, in positivoOrzinuovi, che sale di13 posizioni, e in negativo Manerbio cheneperde9.Giovatuttaviaosservare che gli stessi due comuni, a posizioni invertite, furono quelli con il maggior scarto nel confronto tra l’edizione 2014 e quella precedente, con Manerbiocheguadagnò6posizionisul 2013 e Orzinuovi che, allora, ne perse 7. // infogdb principaliindicatori. Tuttavia,in questo campo più che altrove, tutte le informazioni disponibili siriferisconoallamediadeivalori e, come è noto, non tiene conto,comenelcasodelcelebrepollodiTrilussa,delledisuguaglianze. Ciò premesso la scelta degli indicatorisimuove subinari obbligati considerando quindi il redditomediopro-capite,idepositi bancari della clientela e l’importomediodellepensioni,indice non privo di significato in un contestodiinvecchiamentodella popolazione. CLASSIFICA 1 Brescia 2 Sarezzo 3 Palazzolo s/O. 4 Orzinuovi 5 Darfo B. T. 6 Chiari 7 Lumezzane 8 Rovato 9 Nave 10 Desenzano d. G. 11 Salò 12 Montichiari 13 Gardone V. T. 14 Concesio 15 Manerbio 16 Gavardo 17 Mazzano 18 Rezzato 19 Castel Mella 20 Ospitaletto 21 Travagliato 22 Castenedolo 23 Villa Carcina 24 Calcinato 25 Botticino 26 Gussago 27 Bedizzole 28 Leno 29 Bagnolo Mella 30 Carpenedolo 31 Lonato d. G. 32 Ghedi 33 Cazzago S. M. A questi tre indicatori che misurano la disponibilità (media) dirisorseabbiamosceltodiassociare tre indicatori che sono correlabili al tenore di vita. A Brescia, città dell’automobile, non potevamancarelaconsiderazione delle nuove immatricolazioni,cherappresentaunindicedella possibilità di spesa dei cittadini.Disegnodiversolaconsiderazione del costo della casa, elemento chiave dell’economia familiare,ponderatosullabasedel costo medio per metro quadro degli immobili in vendita. Ci è parsoopportunoinserireilsostegno alle persone in difficoltà, considerando la spesa sociale deicomuni,elementochecaratterizza la capacità di sostenere il tenore di vita delle persone. // 3 GIORNALE DI BRESCIA · Giovedì 29 ottobre 2015 LE AREE TEMATICHE (Calcolo punteggio nella nota metodologica a pag. 8) POSIZIONE 2014 PUNTEGGIO MEDIO DEPOSITI BANCARI REDDITI (1) = 874,6 1.000 1.000 937 1.000 527 (2) = 691,4 320 798 907 368 (5) 4 680,1 525 793 866 (17) 4 675,3 524 777 (3) 5 663,4 497 (7) 4 658,6 (8) 4 AUTO NUOVE COSTO CASA SPESA SOCIALE DEI COMUNI 1 POPOLAZIONE 784 2 AMBIENTE 757 1.000 3 ECONOMIA E LAVORO 360 831 705 4 TENORE DI VITA 817 659 709 566 5 SERVIZI 776 893 345 1000 470 600 740 832 293 831 655 6 TEMPO LIBERO 649,2 462 819 916 421 800 477 7 SICUREZZA (9) 4 647,4 614 738 844 432 848 408 8 GRADUATORIA GENERALE (14) 4 640,3 430 813 1.000 450 725 423 (4) 5 637,0 437 993 896 499 338 659 (13) 4 636,7 530 984 824 461 400 623 (12) = 633,0 473 762 804 413 824 524 (11) 5 624,6 368 813 908 354 812 493 (10) 5 623,7 269 935 961 501 609 466 (6) 5 617,2 470 837 881 563 769 183 (18) 4 617,1 386 757 858 423 798 480 (21) 4 613,4 279 819 920 517 798 348 (15) 5 606,8 377 881 894 353 655 482 (25) 4 601,8 249 820 977 450 824 291 (23) 4 601,7 426 775 877 326 800 406 (30) 4 598,6 303 734 841 396 903 414 (16) 5 598,0 354 800 897 375 737 425 (20) 5 594,2 307 812 890 422 757 379 (19) 5 591,9 341 715 841 302 824 529 (29) 4 585,6 320 860 868 404 659 402 (24) 5 584,9 312 915 930 469 609 274 (31) 4 575,9 253 774 867 406 776 379 (22) 5 568,0 333 711 872 391 769 333 È buono il tenore di vita nella provincia di Brescia, almeno nel confronto con le altre province italiane proposto nelle analisi diffuse dai principali quotidiani economici. Nel 2014, infatti, Brescia occupa una onorevole 40esima posizione nell’analisi de «Il Sole 24Ore» e una posizione ancora migliore, il 32° posto assoluto, nella graduatoria prodotta da Italia Oggi. (28) 5 566,8 272 760 879 335 848 306 Il Sole 24Ore. Nella graduato- (26) 5 564,5 355 721 789 343 933 244 (27) 5 563,6 255 820 843 417 628 420 (32) = 563,1 327 696 848 344 824 341 (33) = 560,7 162 753 880 412 864 293 PENSIONI infogdb Depositi, beni dei privati: così Brescia tiene in Italia collocandola al 32° posto. In questa indagine Brescia occupa posizioni di primo piano nella classifica relativa ai depositi bancari pro capite (20° posto), all’importo medio mensile delle pensioni (22°), al valore aggiunto pro capite, medio delle pensioni; la spesa dove si attesta al 28° posto e per beni durevoli, l’inflazione nell’analisi della spesa media e il costo della casa. mensile pro capite per consuLa provincia di Brescia ottie- mi (29°). ne i migliori risultati, relativaCoerentemente con quanmente alle altre province, nel- to osservato in precedenza, la graduatorie che considera- anche l’indagine di «Italia Ogno: la ricchezza dei privati, do- gi», che utilizza indicatori ve si colloca al 17° posto, l’im- pressoché identici, vede penaporto medio delle pensioni lizzata la provincia di Brescia (24° posto), la ricchezza pro- nella valutazione della variadotta (27°) e i conzione dei prezzi al sumi delle fami- Per il Sole 24Ore consumo, con il glie (32°). Le note la provincia 60° posto, e con si fanno più dolen- si colloca al 40° l’84esima posizioti, determinando ne per il costo delposto, mentre quindi lo scivolala casa. mento nella gra- per Italia Oggi Possiamo quinduatoria genera- risale fino di osservare come le,nella considera- al 32esimo inentrambe le claszione dell’inflaziosifiche sia i punti ne, dove Brescia si colloca al di forza (reddito, ricchezza 61° posto, e del costo della ca- prodotta, consumi) che i punsa, dove precipita all’86° po- ti di debolezza (costo della visto. ta e della casa) siano ben definiti per Brescia, relativamenItalia Oggi. L’indagine pro- te al contesto delle province mossa da Italia Oggi, che uti- italiane. lizza indicatori non troppo Una situazione dunque podissimili, posizionando Mila- sitiva che dice, come anche in no in testa e Matera in coda, una fase congiunturale difficiattribuisce alla provincia di le, la nostra provincia abbia saBrescia un risultato migliore, puto tenere le posizoni. // Inflazione e costo della casa portano la nostra provincia nelle parti basse della classifica Il dato nazionale Elio Montanari / ria de «Il Sole 24Ore», guidata da Modena e chiusa da Reggio Calabria, per valutare il tenore di vita si utilizzano, nella dimensione provinciale, sei indicatori: «la ricchezza prodotta» ovvero il Pil pro-capite; la «ricchezza dei privati» espressa dal patrimonio medio delle famiglie; l’importo 4 Giovedì 29 ottobre 2015 · GIORNALE DI BRESCIA Q I conti in tasca Le analisi della Banca d’Italia Una provincia ricca e «risparmiosa» In portafoglio ci sono 176 miliardi La crisi ha accentuato la propensione a mettere da parte. Dal 2007 accantonati 8 miliardi Gianni Bonfadini [email protected] Una provincia che seguita ad essere «sciorèta», discretamente piazzata anche nelle classifiche nazionali quando si misura la ricchezza. Ma quanti soldi hanno i bresciani. Intendendo con ciò non solo quanti depositi hanno in banca (per questo si veda la tabella qui accanto)ma proprio quanta ricchezza finanziaria hanno / (abbiamo) ibrescianifra depositi in banca, ovviamente, ma anche depositi postali (voce in costante crescita),in titoli, fondi comuni, azioni e partecipazioni,assicurazioni, fondi pensione, ma anche quanti soldi hanno immobilizzato nel loro Tfr?Insomma: trannediamanti, lingotti, opere d’arte e case e palazzi,quanta ricchezzaliquida detengonoi bresciani neirispettivi portafogli e conti? Risposta: un bel po’. Diciamo 176 miliardi, una montagna di soldi. I dati sono della Banca d’Italia e si riferiscono alla fine del 2014. Scorrendo i numeri dello studio, sorprendono diverse cose. Sempre risparmiatori. La pri- ma: la crisi non ha intaccato la capacità di fare accantonamenti. Nel 2007 - l’ultimo anno prima del Grande Crac - i bresciani detenevano sotto queste stesse voci poco più di 168 miliardi. Da allora, come detto, il «laghetto» si è alzato a 176 miliardi. Inrealtà, lacosasorprendente non è.Meglio: lo è per alcuni aspetti, ma è un dato comune alla gran parte dell’Italia: durante la crisi si tende a risparmiaredi più. E quindi si consuma meno e quindi si vendono e si producono meno cose e questoa sua volta genera ...crisi. Come ricordava un grande economista: il gesto comprensibilediognunodinoichepuntaa risparmiare in vista di tempi ancor più magri, diventa una tragedia collettiva visto che il meccanismo della produzione si inceppa. E quindi si risparmia in attesa degli eventi. E i soldi stanno lì, sui conti correnti e i depositi in banca che dal 2007 al 2014 sono passati nel bresciano da 36 miliardi a oltre 40 miliardi. Salgono i depositi in Posta (da 9,7a 12,4miliardi); vanno invece giù i titoli di Stato che passano da 33,2 a poco meno di 22 miliardi, così come scende da 39,4a 34,8miliardiil valore delle azioni e partecipazioni. Crescono invece a 32,9 miliardi (erano 24,8 nel 2007) le assicurazioni, ifondi pensione e la quota immobilizzata nel Tfr. // DEPOSITI BANCARI DELLA CLIENTELA 2014 DEPOSITI BANCARI DEPOSITI DELLA CLIENTELA PRO CAPITE (in migliaia di €) Brescia Rovato Chiari Salò Palazzolo sull’Oglio Orzinuovi Darfo Boario Terme Montichiari Manerbio Lumezzane Desenzano del Garda Nave Ospitaletto Gavardo Rezzato Gardone Val Trompia Carpenedolo Castenedolo Calcinato Leno Ghedi Botticino Sarezzo Gussago Villa Carcina Travagliato Mazzano Bagnolo Mella Concesio Lonato del Garda Bedizzole Castel Mella Cazzago San Martino 8.004.667 483.447 467.658 232.665 435.288 274.293 320.865 484.809 253.641 443.301 505.966 196.996 251.035 191.228 210.277 179.160 191.418 167.311 181.298 198.587 255.913 143.637 179.990 216.890 139.928 172.465 138.613 144.573 170.780 169.117 127.399 114.129 74.214 41.346,6 25.405,8 24.806,8 21.902,0 21.725,3 21.650,7 20.530,1 19.536,9 19.451,0 19.097,1 18.050,2 17.795,5 17.610,3 15.976,9 15.573,8 15.210,1 14.693,9 14.617,4 14.097,8 13.748,8 13.525,3 13.237,2 13.226,8 12.890,2 12.685,0 12.545,6 11.527,1 11.264,8 11.133,0 10.527,7 10.476,0 10.304,2 6.697,4 PUNTEGGIO 1.000 614 600 530 525 524 497 473 470 462 437 430 426 386 377 368 355 354 341 333 327 320 320 312 307 303 279 272 269 255 253 249 162 L’ammontare dei depositi bancari della clientela, rapportati alla popolazione residente, rappresentano una media che, pur sottendendo ampie disuguaglianze nel territorio bresciano, consente un confronto a livello locale. Il comune capoluogo guida nettamente la classifica, con oltre 41mila euro pro-capite, seguito, con valori di gran lunga inferiori, da Rovato e Chiari. Tra i 25mila euro medi pro-capite di Rovato e i 10mila di Castel Mella si collocano, con valori decrescenti tutti i comuni considerati. Con la sola eccezione di Cazzago San Martino, dove i depositi bancari pro-capite non arrivano a 7mila euro, un valore medio sei volte inferiore a quello di Brescia. Fonte: Banca d’Italia. 31.12.2014 E adesso tutti chiedono «Che farne dei soldi?» Tassi a zero Conti correnti gonfi, naturalmente per chi li ha. Qualsiasi banchiere vi confermerà le analisi di cui scriviamo qui accanto: sui conti correnti non ci sono mai stati tanti liquidi. La gente attende, magari spera in qualche occasione di investimento, e più in generale si chiede che uso fare dei soldi, come investirli, visto che / una della strade maestre (i mitici Bot e Btp) adesso rendono praticamente poco più dello zero e - in alcuni casi: udite udite - anche sottozero. E quindi si è un po’ tutti alla ricerca di una possibile alternativa, di qualcosa che renda il 3-4%. Già, ma cosa? In questi mesi c’è una litania, una nota che insistentemente gira: è tempo di diventare meno redditieri e più investitori. E questo significa che se si vogliono rendimenti appena appena infogdb interessanti bisogna lasciare (almeno un po’) di titoli di Stato e indirizzarsi verso le azioni. Ovviamente con i maggiori rischi che l’investimento azionario comporta. Dico azioni, ma naturalmente si possono fare investimenti in valuta e in molto altro. Ma solo - ed è una ovvietà ilricordarlo - se avete un po’ di dimestichezza con questa opportunità e se siete disposti ad assumervi dei rischi. La strada delle azioni può anche (e forse è meglio) non essere diretta: ci sono i fondi di investimento che lo fanno per voi. Ma anche loro, naturalmente, qualche rischio lo corrono. // Immobili, il mercato dà segnali (timidissimi) di inversione Primi 6 mesi Aumentano i rogiti Nel bresciano +7%, ma siamo a meno della metà del 2007 Nel Bresciano, praticamente 4 famiglie su 5 sono proprietarie di casa. E’ un dato medio (con qualche punto di differenza in su o all’ingiù) comuneall’Italia. Siamo sempre stato un popolo cui piaceva stare in casa propria. Negli Usa, ad esempio, non è così, e la stes/ sa cosa capita nei Paesi del Nord Europa. Su questo Paese, così attaccato al mattone, si è - come noto - abbattuto lo tsunami della crisi che ha colpito tutto e tutti ma , in particolare, proprio l’edilizia. Ma ripartire bisogna. E quindi, con grandissime cautele, il mercato dà segno di risveglio. Nei primi 6 mesi dell’anno, a livello nazionale il numero dei rogiti è cresciuto del 6,4% sui primi sei mesi del 2014. Nel bresciano facciamo poco di più: +7%. Vedremo nei mesi prossimi se di inversione di tendenza si tratta. Sulla carta, le condizioni non sono mai state così propizie: prezzi bassi (mai così bassi mediamente), tassi bassi (anche qui: mai così bassi da sempre, verrebbe da dire). Certo: restano incognite pesantissime per chi non ha un lavoro (disoccupazione oltre il 12% in Italia, quasi l’8% nel bresciano) e restano dubbi anche in chi un lavoro l’ha: e se c’è una ricaduta dell’economia?, si chiede. E però, come si diceva, qualche segnale sta arrivando. Sempre per stare nel Bresciano e nei primi 6 mesi, fra città e provincia si sono siglati 4782 rogiti (4.471 nel 2014; 4.340 nel 2013). Il dato, per avere un’idea di quel che ha significato la crisi, va confrontato con gli oltre 10 mila del 2007. Se si estrapola il dato della città, il rapporto è quasi invariato: 810 rogiti nei primi 6 mesi 2015, 1508 nel 2007: la città fa un po’ meglio della provincia, ma siamo all’incirca alla metà dei rogiti firmati prima di entrare nella crisi. E, giusto per collegarci a quanto scriviamo qui sopra: una riflessione da fare è valutare se (a questi prezzi) una casa non sia un investimento considerando che i Bot rendono quel che rendono, ovvero poco o nulla. // 5 GIORNALE DI BRESCIA · Giovedì 29 ottobre 2015 Q IL REDDITO MEDIO PRO CAPITE Il portafoglio Povertà e sviluppo REDDITO COMPLESSIVO PRO CAPITE (2013) In provincia si scontano ancora gli effetti della crisi mia sommersa» e degli affari «in nero» conclusi nello stesso periodo di analisi. I redditi dichiarati dai bresciani nel corso del 2013 presentano una significativa varietà. A livello provinciale si contano 862.492 contribuenti che nei dodici mesi in considerazione hanno dichiarato complessivamente 17,9 miliardi di Manifattura al top. La nostra euro. Tra il comune più «ricprovincia, probabilmente per co» e quello più «povero» lo le caratteristiche «spread» èassai riledella sua econo- Nel 2013 vante e, pur rappremia, prettamente i contribuenti sentando una memanifatturiera, della nostra dia, riflette certarientra così nel mente il dato delle provincia gruppo dei territodisuguaglianze a liri (insieme a Ber- hanno dichiarato vello territoriale gamo, Como, Mi- al Fisco che, ovviamente, si lano, Roma e Pa- oltre 17,9 miliardi sommano a quelle lermo) che ha sofpresenti all’interno ferto più di altri la crisi. Nel di ciascun comune bresciano. quinquennio compreso tra il Questa tendenza si riscon2009 e il 2013, gli italiani han- tra però in tutta Italia. Anche no mediamente patito un ta- se tra le aree del nostro Paese glio dei redditi del 5,5% che hanno sofferto di più la cri(-7,02% nel Bresciano), anche si ci sono il Sud e le isole. Zone se per esprimere un giudizio incui ilredditomedio dichiaraonesto sul livello di povertà (o to risulta oltre quattro punti di ricchezza) raggiunto dal no- percentuali più basso rispetto stro Paese si dovrebbero pren- al livello rilevato cinque anni dere in considerazione anche fa, pur considerando gli effetti ilpeso conseguito dall’«econo- dell’inflazione. // uncalodi 1.571euro,fino a toccare quota 20.811 euro. Nei territori presi in esame, peraltro, e riportati nella tabella a fianco, la soglia del reddito annuale pro capite si abbassa ulteriormente ed è compreso nella forbice che va dai 17.645 euro lordi di Brescia ai 12.276 euro di Ghedi. In cinque anni i redditi dei bresciani hanno subìto un calo del 7% (al netto dell’inflazione) Erminio Bissolotti [email protected] La crisi scoppiata Oltreoceano nella seconda metà del 2008 ha irrimediabilmente segnato anche il nostro territorio. In cinque anni - dal 2009 al 2013 - Brescia ha perso quasi 2mila aziende, ha accumulato più di 250 milioni di ore di cassa integrazione e, come emerge dai dati diffusi dal Ministero delle Finanze, ha subito una decurtazione dei redditi pari a un miliardo e290 milioni di euro. Un costo non indifferente. Il reddito medio (lordo) dichiarato nel 2009 dagli 860mila contribuenti bresciani ammontava a 22.382 euro e nel giro di cinque anni ha riportato / LE PENSIONI DI VECCHIAIA IMPORTO MEDIO MENSILE Nave Castel Mella Concesio Brescia Gussago Mazzano Lumezzane Gardone Val Trompia Sarezzo Castenedolo Desenzano del Garda Rezzato Darfo Boario Terme Villa Carcina Manerbio Cazzago San Martino Bagnolo Mella Ospitaletto Leno Botticino Bedizzole Palazzolo sull’Oglio Gavardo Ghedi Rovato Lonato del Garda Calcinato Travagliato Chiari Salò Orzinuovi Montichiari Carpenedolo 1.268,3 1.239,4 1.218,3 1.188,0 1.179,4 1.167,2 1.161,4 1.152,2 1.149,8 1.137,6 1.136,8 1.133,4 1.132,4 1.128,3 1.117,4 1.116,4 1.114,5 1.112,6 1.106,2 1.101,5 1.099,4 1.098,8 1.088,7 1.075,3 1.070,8 1.069,2 1.067,2 1.067,0 1.055,8 1.044,8 1.036,3 1.019,3 1.001,2 PUNTEGGIO 1.000 977 961 937 930 920 916 908 907 897 896 894 893 890 881 880 879 877 872 868 867 866 858 848 844 843 841 841 832 824 817 804 789 L'importo medio mensile delle pensioni di vecchiaia, che riassume l’insieme dei trattamenti pensionistici maturati dai bresciani, su scala territoriale, non conosce macroscopiche differenze. L’esame dei dati Inps delinea, tuttavia, una certa gerarchia che colloca ai primi posti Nave, Castel Mella e Concesio, con importi medi oltre 1.200 euro lordi. Gli importi medi delle pensioni che determinano la classifica sono tutti compresi tra i 1.200 e i 1.000 euro, con Orzinuovi, Montichiari e Carpendolo, in coda, pochi euro sopra questa soglia. Fonte: Inps. Anno 2014 infogdb Q Previdenza Brescia Desenzano del Garda Salò Concesio Gussago Rezzato Botticino Manerbio Castel Mella Lonato del Garda Lumezzane Mazzano Gardone Val Trompia Nave Villa Carcina Castenedolo Sarezzo Palazzolo sull'Oglio Orzinuovi Darfo Boario Terme Ospitaletto Bedizzole Montichiari Bagnolo Mella Gavardo Cazzago San Martino Chiari Rovato Travagliato Carpenedolo Calcinato Leno Ghedi PUNTEGGIO 17.645,9 17.528,1 17.355,8 16.503,5 16.152,1 15.549,3 15.180,1 14.761,2 14.477,2 14.462,5 14.454,1 14.450,3 14.351,4 14.347,4 14.329,4 14.112,0 14.075,0 13.991,1 13.705,9 13.688,1 13.670,9 13.658,5 13.441,6 13.413,9 13.357,1 13.288,5 13.053,3 13.015,1 12.944,5 12.723,4 12.617,0 12.538,3 12.276,4 1.000 993 984 935 915 881 860 837 820 820 819 819 813 813 812 800 798 793 777 776 775 774 762 760 757 753 740 738 734 721 715 711 696 Il reddito complessivo medio pro-capite è considerato l’indicatore di base per la definizione del tenore di vita di un territorio e rappresenta un dato medio (dichiarato) calcolato per l’anno d’imposta 2013. La graduatoria definita per i 33 comuni maggiori vede al vertice, con redditi lordi superiori ai 17mila euro, Brescia, Desenzano del Garda e Salò. Tutti gli altri comuni si posizionano con importi decrescenti dai 16.500 di Concesio fino ai 12.276 di Ghedi che chiude la graduatoria, preceduto con valori sempre inferiori ai 13mila euro, da Leno, Calcinato, Carpendolo e Travagliato. Fonte: Ministero delle finanze (2014). Anno d’imposta 2013 infogdb Stato assistenziale Vivere con una rendita mensile (lorda) di 1.200 € Nei 33 territori analizzati il valore dell’assegno «di vecchiaia» non scende sotto i 1.000 euro Nella provincia di Brescia, alla fine dello scorso anno, l’Inps contava 213.656 pensioni di vecchiaia su oltre 344mila rendite perpetue erogate sul nostro territorio. La pensione di vecchiaia spetta a chi ha accumulato almeno 20 anni di contributi e / ha raggiunto determinati limiti d’età: 66 anni e 3 mesi per i lavoratori dipendenti e 63 e 9 mesi per le lavoratrici; per gli «autonomi» sono invece fissati altri parametri. Dal prossimo anno, comunque, è attesa una modifica di questi vincoli con la nuova ri- forma del sistema previden- di Nave e i 1.001 euro di Carpeziale già annunciata da tempo nedolo. Cifre in linea con il trend nazionale, ma che condal governo. Torniamo a noi. L’importo sentono di esprimere alcune medio di una pensione d’an- preoccupazioni sulle condizianità varia - anche nel Bre- zioni economiche dei bresciasciano - in base al sesso e all’at- ni. Prima di ulteriori commentività svolta dall’ex lavoratore. Saremo più precisi: le pensio- ti è però opportuno fare delle ni di vecchiaia della gestione premesse. La prima: il 68% delprivata corrispondono, in me- le pensioni erogate a Brescia dia, a un assegno mensile (lor- (234.553 su 344.931, quindi do) di 1.424 euro per gli uomi- non solo quelle di vecchiaia) non superano i milni e di 673 euro le euro (lordi) menper le donne. Nel Gli importi sili. Per l’Istat, inolpubblico (ex sono al lordo tre, il valore medio Inpdap) le pensio- delle imposte del carrello della ni di vecchiaia soe variano spesa (che oltre ai no invece più sobeni alimentari stanziose: basti in base al sesso pensare che su e al tipo di lavoro comprende le spe2.510 ex lavorato- svolto in passato se per la casa, per i servizi ad essa conri pubblici quasi la metà percepiscono un asse- nessi e altri costi di varia natugno mensile di 3.457 euro lor- ra) corrisponde a 2.359 euro di e tra le ex colleghe 578 su mensili. Sempre per l’istituto di stati1.1574 ricevono una rendita «di vecchiaia» pari a 2.258 eu- sca, fino al 2014 l’incidenza di povertà relativa tra le famiglie ro. Dalla nostra ricerca emerge resta stabile. Per l’Istat la soperò che nei Comuni presi in glia di povertà relativa è dunesame l’importo medio delle que ferma a 972,52 euro menpensioni di anzianità è com- sili per una famiglia di due preso tra 1.268,3 euro mensili componenti. // 6 Giovedì 29 ottobre 2015 · GIORNALE DI BRESCIA Q Il capoluogo I servizi determinano l’appeal di un territorio LE AUTO NUOVE PRIME IMMATRICOLAZ. IMMATRICOLAZ. x 1.000 2014 ABITANTI A Brescia il sistema «domanda e offerta» funziona e (con)vince Reddito, sociale e servizi consegnano alla città il primato nella classifica dedicata al tenore di vita Nuri Fatolahzadeh [email protected] All’apice della classifica generale. E non per una manciata di punti: il distacco da Sarezzo - in seconda posizione nella tabella dedicata al «tenore di vita» - sfiora i duecento numeri di scarto. Insomma: nel capoluogo «si vive bene». / Investimenti. A sancirlo, sono innanzitutto gli indicatori che descrivono l’andamento delle immatricolazioni delle auto, dei depositi bancari e del reddito medio pro capite, tutti pa- rametri che vedono Brescia primeggiare sui Comuni della provincia. Ma la Leonessa si piazza in alto anche sul fronte della spesa sociale, ambito in cui mantiene un’orgogliosa seconda posizione nonostante la complessità dell’architettura sociale che la compone (l’esborso pro capite è di 197,9 euro). Tema sul quale la Loggia guidata da Emilio Del Bono - che ha affidato la regia dell’assessorato ai Servizi sociali a Felice Scalvini - è sempre stata granitica: «Gli investimenti appostati nel bilancio pubblico e dedicati ai servizi ai cittadini non si toccano. Verrà semmai rimodulata l’orga- nizzazione di tali servizi, che dovranno però sempre essere garantiti». attrattivo» dai nuovi utenti. A ciascuno il suo spazio. Certo, l’estensione territoriale della città conta. Ma in tempi di crisioni la Leonessa mantiene si potrebbe essere un’arma a un dignitoso quarto posto, doppio taglio: in questi anni, l’unico capitolo in cui precipi- la «qualità della vita» nel capota ai piedi della classifica (con luogo tiene e cresce e questo il terz’ultimo posto) è il «costo nonostante il capoluogo (e le della casa». Un dato, questo, cronache lo testimoniano) che - se riletto con attenzione non sia esentato dai problemi - non fa che confermare la ta- economici e sociali del nostro bella generale che elegge la cit- tempo. Brescia, insomma, tà regina del Bresciano per «te- non è un’isola felice estraniata dal resto del terrinore di vita». Pertorio. Ma, semmai, ché? Perché più Il capoluogo è riuscita ad intergli investimenti e i scivola pretare queste esiservizi crescono, ai piedi genze e a ricalibrarpiù - in proporziodella tabella si su di esse. A crene - il patrimonio scere e ad aumentacircostante si valo- solo sul capitolo rizza. Non a caso dedicato al costo re è stato cioè il ventaglio di risposte - e il recente studio delle abitazioni quindi di offerta condotto da Tecnocasa ha evidenziato come che il capoluogo mette a dispolungo il tracciato del Metro- sizione dei cittadini. Attraverbus - inaugurato, lo ricordia- so una rilettura continua della mo, nel marzo 2013 - il merca- compagine sociale, capace di to immobiliare sia di fatto in offrire a ciascuno il proprio ripresa, perché giudicato «più ventaglio di opportunità. // Effetto casa. Se sul fronte pen- Brescia Orzinuovi Manerbio Mazzano Concesio Desenzano del Garda Gussago Salò Nave Castel Mella Rovato Gavardo Villa Carcina Lumezzane Lonato del Garda Montichiari Cazzago San Martino Bedizzole Botticino Travagliato Leno Castenedolo Sarezzo Palazzolo sull'Oglio Gardone Val Trompia Rezzato Darfo Boario Terme Ghedi Carpenedolo Bagnolo Mella Ospitaletto Calcinato Chiari 8.785 379 333 282 349 635 358 222 226 226 373 230 211 444 304 465 207 224 199 247 256 195 227 327 189 216 245 295 203 195 211 176 251 45,4 29,9 25,5 23,5 22,8 22,7 21,3 20,9 20,4 20,4 19,6 19,2 19,1 19,1 18,9 18,7 18,7 18,4 18,3 18,0 17,7 17,0 16,7 16,3 16,0 16,0 15,7 15,6 15,6 15,2 14,8 13,7 13,3 PUNTEGGIO 1.000 659 563 517 501 499 469 461 450 450 432 423 422 421 417 413 412 406 404 396 391 375 368 360 354 353 345 344 343 335 326 302 293 L’automobile rimane, a torto o a ragione, sinonimo di benessere e identifica uno status sociale. Nella graduatoria che si definisce, considerando le nuove immatricolazioni nel 2014, in rapporto alla popolazione, prevale nettamente il comune capoluogo, che stacca nettamente tutti gli altri, seguito, sul podio, da Orzinuovi e Manerbio. La classifica, relativamente ai 33 comuni è molto differenziata se si considera che nei tre comuni che si collocano in coda si immatricolano meno di 15 autovetture per ogni 1.000 abitanti, un terzo di quelle messe in strada a Brescia. Fonte: Aci infogdb La sfida: cinque uffici territoriali per guidare la riforma del welfare Uno dei temi che hanno calcato la scena del dibattito politico e amministrativo della città è la riforma del servizi sociali nel capoluogo. A coordinarla è l’assessore competente, Felice Scalvini, che ha puntato sul radicamento dell’ascolto e su un’organizzazione dell’offerta più capillare e puntuale. Di qui, l’istituzione - e, in alcuni casi, anche la nascita - di cinque uffici territoriali. Come funziona e quale la logica che guida la riforma? Fino ad oggi «l’organizzazione e le responsabilità» erano basati su ambiti tematici di intervento. Ora «ci saranno cinque sedi sul territorio con altrettanti responsabili territoriali che coordineranno le risposte su tutti gli ambiti». Le sedi operative diventano cioè il punto di riferimento per i residenti nelle diverse zone della città, così da «avere dei robusti presidi territoriali per dare forza alle iniziative nei diversi ambiti di intervento». Al momento, sono operativi tre dei cinque centri: in particolare nelle zone nord, centro ed est. L’auto non è più status symbol, ma libertà di movimento L’utilità La quattro ruote diventa sempre più sistema funzionale a lavoro e tempo libero Anni ed anni di crisi hanno modificato la sensibilità del consumatore bresciano nei confronti dell’automobile. Per carità: una bella macchina è di soddisfazione per la guida, ma non è più uno status symbol. È una piccola, grande rivoluzione che ante/ pone, al momento dell’acquisto, il senso pratico alla scelta emozionale. Nel 2014 a Brescia e provincia sono state oggetto di prima immatricolazione ben 17.685 vetture. Un buon numero che viene confortato da un’ulteriore sensibile crescita (anche nell’usato) del 2015. Nei 33 comuni con più di diecimila abitanti quel che conta non è tanto esaminare il numero assoluto delle nuove immatricolazioni, piuttosto il rapporto degli acquisti ogni mille abitanti. Il capoluogo in tal senso detiene il primato assoluto con 45 auto immatrico- late ogni mille abitanti. Lo stacco è davvero evidente anche con il secondo classificato, ovvero Orzinuovi, che detiene una media pari a 29 immatricolazioni ogni mille abitanti. La nuova mobilità personale, peraltro, è il motivo attorno al quale ragionare, in base ad un modello integrato che, soprattutto dal capoluogo, prende le mosse dalla metropolitana, in particolare dalle stazioni, dove il bike sharing sta ottenendo un successo oltre le aspettative. Lo stesso modello, ovviamente in prospettiva, può funzionare an- che con l’auto, mentre i con- tuna resisterà sempre, quella cessionari offrono spesso for- parte di automobilisti «emomule flessibili di affitto a lun- zionali» che continueranno go termine. In sostanza, il rap- ad avere un rapporto con la portodel consumaquattro ruote che tore con l’automo- La nuova va ben oltre la bile è destinato a mobilità è il semplice utilità. cambiare ulteriori- motivo attorno Sono quegli aumente da qui ai tomobilisti che acal quale prossimi anni. Gli cettano di fare analisti prefigura- ragionare uno sforzo in più no diverse tipolo- nell’integrazione per portarsi a casa gie di approccio: pubblico-privato un desiderio più l’auto di tutti i giorche un mezzo di ni, possibilmente a basso im- trasporto. E non pensiate che patto ambientale, in proprie- questa sia un’italica deboleztà e quella per le vacanze o per za, perché i tedeschi ci battoil divertimento in affitto. Re- no di gran lunga nell’avere un sta il fatto che resiste, per for- debole per l’auto. // 7 GIORNALE DI BRESCIA · Giovedì 29 ottobre 2015 Q IL COSTO DELLA CASA Vivere bene Non solo ricchezza materiale VALORE MEDIO (€) Spesa sociale ed economia fanno bene a Sarezzo Il paese al secondo posto per livello di benessere Una comunità vivace e partecipativa non può e non deve significare soltanto ricchezza materiale. Sarebbe un benessere sterile senza progresso civile, coesione sociale, partecipazione. Anche da questo punto di vista Sarezzo si conferma comunità vivace. Progresso. Più di un centina- io, ad esempio, le associazioni, i gruppi, i comitati senza Spesa sociale. A colpire, in par- scopo di lucro censiti e racconticolare, è la spesa tati in una apposita sociale, 252 euro Anche ottime guida pubblicata in media per ogni pensioni dal Comune. Una cittadino. Una ci- e buon reddito presenza attiva in fra spiegata sotutti i campi: dalla pro capite prattuttocon la gecultura all’assistenstione diretta del- spingono in alto za, dallo sport la Casa di riposo la cittadina all’ambiente, dal (foto) da parte del della Valtrompia tempo libero alle Comune, «un seropere caritatevoli, vizio- conferma ilsindaco Die- dalla musica alla filatelia. Un go Toscani - a cui teniamo campionario di proposte stramolto. Funziona benissimo». ordinario, espressione di una Sessantasette i posti disponi- comunità multicentrica, con bili. Del resto, considera il sin- tante frazioni e località che daco, l’Amministrazione «è rendono vitale il territorio. impegnata a far crescere la coBuona economia, si diceva, munità aiutando le imprese, non significa per forza buon sostenendo chi è nel bisogno, tenore di vita: servono, ma animando il paese dal punto non bastano il conto in banca di vista educativo e culturale». e l’auto nuova per vivere bene Perché buon tenore di vita il (e nel) proprio paese. // Enrico Mirani [email protected] /Manifattura, commercio e servizi in salute uguale a buon tenore di vita. Una regola con eccezioni, ma rispettata nel caso di Sarezzo. Secondo nella graduatoria dell’economia, secondo in quella sul benessere. Stabile riguardo a quest’ultimo, nel posto già occupato nei Rapporti del 2014 e del 2013, a conferma che Sarezzo è uno dei pilastri della provincia per la produzione e la distribuzione di reddito. Con scalata nella classifica dell’economia (era al 16° posto due anni fa). L’eccellente tenore di vita è giustificato dalla spesa sociale SPESA SOCIALE PRO CAPITE DEI COMUNI SPESE SOCIALI IN € Sarezzo Brescia Palazzolo sull’Oglio Desenzano del Garda Chiari Salò Orzinuovi Calcinato Montichiari Gardone Val Trompia Rezzato Gavardo Lumezzane Darfo Boario Terme Concesio ** Castenedolo Nave Lonato del Garda* Travagliato* Rovato Ospitaletto Botticino Bedizzole Villa Carcina Mazzano Ghedi Leno Bagnolo Mella Cazzago San Martino Castel Mella Gussago Carpenedolo Manerbio da primato, da un ottimo livello delle pensioni (mille e 149 euro, a dimostrazione di un solido tessuto produttivo che ha garantito dignitose retribuzioni), da un buon reddito pro capite (oltre 14mila euro), da un discreto risparmio, mentre i costi delle case restano contenuti e si acquistano molte auto (227 nel 2014). PUNTEGGIO 252,5 197,9 178,1 166,3 165,5 157,2 143,0 133,6 132,2 124,5 121,7 121,1 120,4 118,6 117,7 107,4 106,9 106,0 104,6 102,9 102,5 101,4 95,8 95,6 87,9 86,1 84,0 77,3 74,0 73,4 69,2 61,7 46,3 1.000 784 705 659 655 623 566 529 524 493 482 480 477 470 466 425 423 420 414 408 406 402 379 379 348 341 333 306 293 291 274 244 183 Sarezzo prevale nettamente, con 252 euro pro capite nel computo della spesa sociale dei comuni, osservata relativamente al 2013. È assai allungata la graduatoria relativa alla spesa media pro capite per le funzioni dei servizi sociali che interessa gli asili nido, i servizi per l'infanzia, i servizi di prevenzione e riabilitazione, le strutture residenziali e di ricovero per gli anziani, l'assistenza e beneficenza pubblica. Alle spalle del comune valtrumplino si collocano Brescia e Palazzolo sull'Oglio, che precedono con valori sempre superiori ai 150 euro, Desenzano, Chiari e Salò. Manerbio è il comune che occupa l'ultima posizione, con una spesa media pro capite di 46 euro, un quinto di quella di Sarezzo. Fonte: Banca dati Spi Cgil Lombardia. *previsioni 2013 **2012 consuntivo infogdb Q Società Darfo Boario Terme Carpenedolo Travagliato Cazzago San Martino Bagnolo Mella Rovato Chiari Palazzolo sull’Oglio Calcinato Castel Mella Ghedi Montichiari Gardone Val Trompia Lumezzane Ospitaletto Gavardo Mazzano Bedizzole Leno Manerbio Sarezzo Villa Carcina Castenedolo Nave Orzinuovi Botticino Rezzato Lonato del Garda Concesio Gussago Brescia Salò Desenzano del Garda 1.400 1.500 1.550 1.620 1.650 1.650 1.685 1.685 1.700 1.700 1.700 1.700 1.725 1.750 1.750 1.755 1.755 1.805 1.820 1.820 1.850 1.850 1.900 1.930 1.975 2.125 2.138 2.230 2.298 2.298 2.657 3.500 4.140 PUNTEGGIO 1.000 933 903 864 848 848 831 831 824 824 824 824 812 800 800 798 798 776 769 769 757 757 737 725 709 659 655 628 609 609 527 400 338 Il costo alla vendita delle abitazioni nuove, espresso in euro per mq, definisce una graduatoria ove viene considerato come migliore il valore più basso, quindi il minor costo per l'accesso al bene-casa. Ai primi tre posti della classifica si collocano, con i prezzi medi più bassi, Darfo Boario Terme, Carpendolo e Travagliato. I valori medi stimati per i 33 comuni sono assai differenziati poiché oscillano dai 1.400 euro/mq di Darfo sino a valori quasi doppi per Brescia, 2,5 volte più elevati per Salò e quasi tre volte superiori per Desenzano del Garda, che chiude la graduatoria. Fonte: Listino del valore degli immobili - Pro-Brixia, Camera di Commercio di Brescia Rilevazioni periodo aprile-ottobre 2014. Valore medio abitazioni nuove infogdb Quell’aiuto che regala sicurezza La spesa sociale locale un «paracadute» virtuoso L’attività e l’impegno degli enti locali può essere una leva importante per ridare speranza alle persone La spesa sociale sostenuta dai comuni non si dovrebbe toccare, poiché rappresenta la prima barriera contro il disagio. Spetta quindi alle amministrazioni fare il salto triplo per / tentare di conciliare il budget destinato a tale voce con i tagli alla spesa pubblica. La lettura della nostra classifica dedicata al tema, racconta la doppia faccia della medaglia di questa partita. Ammini- strazioni che hanno dovuto fa- paese. I problemi sociali, infatre i conti con bilanci in rosso e ti, negli ultimi anni sono divenquindi sono intervenuti an- tati sempre più macroscopici, che sul sociale, altre realtà che coinvolgendo un numero potrebbero fare di più e altre sempre elevatissimo di soggetancora che hanno deciso di ta- ti. gliare altrove. Dai pensionati che non arriNon sindachiamo oltre, li- vano a fine mese, ai disoccupamitiamoci però a sottolineare ti di mezza età che non trovacome il divario tra i primi in no alternative, ai giovani in classifica per spesa sociale cerca di lavoro... I temi sono pro capite e gli ultimi sia piut- tanti e, ovviamente, non comtosto significativo. petono ai soli comuni. QueA Sarezzo spetstione non da poco ta il primato con Il sistema se si considera che oltre 252 euro, il del welfare il welfare nel suo capoluogo è a 197 locale dovrebbe complesso avrebeuro, Palazzolo a be bisogno di un essere coniugato 178 euro. «Precipisensibile riordino, tiamo» poi ai 73 con quello in grado di rilanciaeuro di CastelMel- nazionale e reso re la forme attive di la, ai 69 di Gussa- più attivo aiuto, come il collogo, ai 61 di Carpecamento. In questo nedolo e, infine, ai 46 di Ma- caso la privatizzazione non ha nerbio. È vero che la spesa è oggettivamente raggiunto gli proporzionale alla domanda, scopi desiderati, mentre il sima è altrettanto interessante stema pubblico, che comprennotare come al di sotto di certi de anche la formazione, è stalivelli si fotografa una situazio- to ridotto ai minimi termini e ne ante-crisi che fatichiamo a non riesce ad essere incisivo comprendere, se non con un come dovrebbe. massiccio intervento alternatiE tutte queste problemativo delle famiglie, primo ele- che, e altre ancora, finiscono mento di welfare nel nostro sulle scrivanie dei sindaci. // 8 Giovedì 29 ottobre 2015 · GIORNALE DI BRESCIA Q Controcopertina Oltre i confini Brescia di nuovo prima della classe Cintura stressata Poi Valli e Basse La crisi fiaccata da un anno di resistenza più evidente in città altalenante in provincia Tonino Zana [email protected] Brescia prima in quasi tutti gli indicatori. A chi, in città, intenda sventolare la bandiera della vittoria o dell’incredulità consigliamo di svolgere il tema sul rapporto tra hinterland e città, quanto si sposta in più e in meno da una parte e dall’altra e come si riverberi il tuttosullepartiBasseeAltedella provincia. Il tenore di vita di una terra grande come il Bresciano, insomma, si acquista e sistabilizza conla composizione di una media mediata a ragione di una enorme riduzione delle distanze tra un paese e l’altro e di una dilatazione, ovunque, di Brescia. / Grande città. La grande città equivale alla grande provincia ed entrambe, non astrattamente intese, dovranno caricarsi dei vizi e delle virtù a me- molto Brescia al chiaro e allo scuro prende su di sé il dovere di «dormitorio». La riflessione esige un allargamento verso il nord e il sud, leValli eleBasse,invia dimutamenti interni più che esterni sempre raffrontabili con l’andare e venire da Brescia. Il baricentro. In tal senso Breno di ridefinire confini reali e scia è baricentrica, a patto che vissuti e non puramente geo- accetti di essere aiutata dalla grafici. A meno di calcolare forza lavoro e intellettuale di grande e imperiale Brescia una terra in movimento. Ci poquandoesponeuna virtù,inve- trebbe accadere, allora, di dice isolata e incolpevole ad chiarare Brescia ogni paese da ogni abbassamento del tenore Ponte di Legno a Remedello e di vita. Del resto, l’hinterland, di dichiarare provincia ogni ancora indefinibile, potrebbe quartiere dalla Mandolossa a accusare la città di un furto e Sant’Eufemia passando per il auto assolversi per centro storico. In la distrazione a La prospettiva questi anni si giocomporreuna pro- di un’unica ca la partita della pria nuova identi- grande terra nostra terra su due tà. direzioni: la prima con l’erosione Esempio: calcoè il mantenimento lare il reddito ban- dei confini dello stato esistentra paese cario pro capite di teconqualchemoCastel Mella in as- e paese difica di governansenzadi unrapporceistituzionale;opto stretto col reddito pro capi- pure la cancellazione, meglio, te di Brescia è un esercizio che l’erosione dei confini tra paese potrebbe risultare, alla lunga, e paese, tra zona e zona, fino a abbastanza fragile. L’Hinter- considerarci tutti bresciani di land viene schiacciato su un una terra invece che di una citmodo di vita di provenienza e tào di un villaggio. Di là, all’opnon letto per la generosità di posto di una tale riva, si alza il un dono di fatiche e di pendo- torrione medievalista dove larismo verso la città quando sventola il tenore di vita da un si fa giorno. L’Hinterland è chilometro all’altro. // NOTA METODOLOGICA La metodologia di calcolo dei punteggi, elemento necessario per definire una graduatoria, è assai semplice e si rifà a modelli collaudati e consolidati, come quello adottato da “Il Sole 24 Ore”, che, fin dalla metà degli anni ‘80, diffonde la classifica sulla Qualità della vita nelle province italiane I COMUNI BRESCIANI CON OLTRE 10.000 RESIDENTI (01/01/2014) Brescia I COMUNI E GLI ABITANTI I dati relativi ai 33 comuni bresciani con più di 10.000 abitanti, che rappresentano l’orizzonte di riferimento della nostra indagine sulla qualità della vita a livello comunale, vengono analizzati sulla base di 42 indicatori, sei per ognuna delle sette macro-aree tematiche GLI INDICATORI Per ogni indicatore vengono attribuiti mille punti al primo comune classificato, quello che presenta il miglior valore, e viene definito un punteggio proporzionale per tutti gli altri in funzione della distanza rispetto a quello migliore 193.599 28.031 Manerbio 24.815 23.213 Calcinato 20.036 19.029 18.921 Orzinuovi 18.852 16.826 Gavardo 16.064 15.629 Castenedolo 15.340 14.444 14.255 Castel Mella Botticino Sarezzo 13.747 13.608 Rezzato 13.502 Desenzano del Garda Montichiari Lumezzane Palazzolo sull'Oglio Rovato Ghedi Chiari Se, ad esempio, il miglior valore registrato per il comune A è uguale a 60, quello del secondo comune classificato (B) è 45 e quello del terzo (C) è pari a 30 e quello del quarto (D) uguale a 15 i punteggi relativi saranno A =1000, B = 750 (1000x45/60), C = 500 (1000X30/60), D = 250 (1000X20/60). Nei tre casi in cui, nella stessa graduatoria, sono presenti valori dell’indice sia positivi che negativi, oppure, nel caso ove il valore migliore è uguale a 0, il calcolo è un poco più complesso e viene definito da una relazione algebrica che assegna il punteggio uguale a 1000 al dato migliore e fissa tutti i restanti valori in proporzione, considerando uguale a 0 quello peggiore ESEMPIO Fonte: Istat MEDIA La media dei punteggi conseguiti nella graduatoria, definita per ciascuna area tematica, permette di giungere alla definizione di sette classifiche di categoria. Infine, attraverso la media aritmetica semplice dei punteggi parziali definiti da ciascun comune nelle sette graduatorie tematiche, si giunge alla classifica finale Gussago Lonato del Garda Darfo Boario Terme Concesio Leno Ospitaletto Travagliato Carpenedolo Bagnolo Mella Bedizzole Mazzano Gardone Val Trompia Cazzago San Martino Nave Villa Carcina Salò 13.040 13.027 12.860 12.834 12.669 12.161 12.025 11.969 11.779 11.446 11.081 11.076 11.070 11.031 10.851 10.623 infogdb