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Tiene il «tenore di vita» mentre la crisi si allontana

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Tiene il «tenore di vita» mentre la crisi si allontana
Qualitàdellavita
GIOVEDÌ 29 OTTOBRE 2015
RAPPORTO BRESCIA 2015 4
suppl. al num. 298 - dir. resp. Nunzia Vallini
Tiene il «tenore di vita»
mentre la crisi si allontana
Brescia e Sarezzo si
confermano in testa:
ma tutto l’Ovest fa bene
Insieme a Lumezzane
oltre 41mila euro del capoluogo a quello di 6.697 euro di
Cazzago San Martino.
Non sorridiamo sul ridente
Claudio Venturelli
centro franciacortino, [email protected]
denza prediletta da molti bresciani. Limitiamoci alla più
banale delle considerazioni:
/ La «misurazione» del tenol’indirizzo della residenza
re di vita è esercizio comples- non necessariamente corriso, poiché implica letture su sponde a quello bancario e,
dati certi, piuttosto che sul ammettiamolo, questo è fra i
«sentiment» socio-economi- dati che meno incidono sul teco, elemento spesso prevalen- nore di vita.
Diversoè il tema dell’importe nell’analisi spot del tema.
La ricerca di Elio Montanari to medio delle pensioni di vecche esamina, tra l’altro, depo- chiaia. Il salto fra Nave (1.268
siti bancari, reddito medio euro) e Carpenedolo (1.001
pro capite e pensioni di vec- euro) è significativo e racconchiaia, porta ad un risultato ta del divario fra chi ha un roinequivocabile: Brescia e Sa- busto passato industriale, dorezzo si confermano in testa, ve la regolarità contributiva
tutto l’Ovest fa bene e Lumez- era garantita, e chi ha lavorato
zane non molla. L’obiezione in altre condizioni più discontinue. Ricordiamo
qual è, o potrebbe
infatti che tali dati
essere: il tenore di Sul tema
sono frutto di un
vita si misura an- incidono
passato anche reche sulle aspettati- anche le
lativamente lontave, cioè sulla pro- opportunità
no che speriamo,
pensionedelle pernon si ripeta in nesone a spendere o che è possibile
gativo nel futuro.
investire nella cer- cogliere in base
Sul tenore di vitezza di un futuro al reddito
ta incidono anche
almeno più solido
dell’attuale. Gli indicatori le opportunità che è possibile
«parlano» per ora di una ten- coglierein proporzione ai prodenza in tal senso, che auspi- pri risparmi. L’importante
chiamo possa fruire ben pre- non è farlo, ma poterlo fare...
sto di un robusto consolida- Un esempio? Il costo della casa. Il luogo delle nostre radici
mento.
Detto questo, i numeri rac- è sempre il più bello, ma nel
colti nelle nostre tabelle si pre- caso vi fosse il desiderio di
stano anche ad alcune letture prendere dimora in riva alle
che tentiamo di riassumere. ameneacque del Garda, il listiMentre il reddito medio pro no ci ricorderà che il nuovo
capite non si discute, è dipen- viene proposto a cifre variabidente dalle opportunità del li dai 3.500 a poco più di 4.100
territorio, dal numero delle euro al metro quadro. Prezzi
imprese, dall’indice di occu- importanti che premiano l’inpazione ecc., diverso è il ragio- vestimento immobiliare, ma
namento sui depositi banca- penalizzano le dinamiche deri. Il «salto»fra Brescia eCazza- mografiche, come abbiamo
go San Martino è notevolissi- visto nelle precedenti puntamo: si passa dal pro capite di te della nostra inchiesta //
Gli indicatori
1°
BRESCIA
2°
SAREZZO
3°
PALAZZOLO s./O.
C’è una Brescia che va oltre
Brescia. Un capoluogo che si
allarga oltre i suoi confini naturali e un Hinterlandche con-
NECESSARIO
COME L’ARIA,
PURCHÉ SIA
COSTANTE
E SOSTENIBILE
Massimo Lanzini
C
Controcopertina
Il capoluogo oltre i confini
/
Il commento
corre alla supremazia della città. In un «continuo» con il quale fare i conti. //
ZANA A PAGINA 8
ome l’aria, o
l’acqua. Il tenore di
vita serve a questo:
a rendere possibile
tutto il resto.
Anche quando lo diamo
per scontato, anche quando
ce l’abbiamo talmente sotto
il naso che non lo vediamo
più, anche quando è frutto
del lavoro dei nostri genitori
più che del nostro. Uscire per
una pizza con gli amici,
godersi un concerto, pagare
il dentista, mandare i figli a
lezione di pianoforte: tutto
diventa possibile solo se il
nostro tenore di vita è in
salute. Solo se i parametri
che lo definiscono (in queste
pagine ne abbiamo
individuati sei) hanno in
pagella un sufficienza piena.
Non è un caso se la parola
«tenore» affonda la sua
radice latina in «tenere»,
svelando un dna che
racconta più di relazione che
di assoluto. Nella musica
medievale il tenore è la voce
che «tiene» con fermezza la
linea melodica
fondamentale, il punto con
cui l’alto e il basso possono
dialogare. «Tiene» il coro, lo
rende possibile.
Lo stesso Seneca - uno che
ci ha insegnato come la
moderazione non vada
confusa con il pallore di chi
non ha passioni - racconta
che «il vero bene» arriva
proprio da «un tranquillo e
costante tenore di vita».
Purché non sia slegato «dalla
buona coscienza, dagli onesti
propositi, dalle rette azioni».
Costante. Qui sta forse il
cuore della vicenda: perché
sia in salute, perché renda
possibile tutto il resto, ad un
tenore di vita non si chiede
che abbia picchi straordinari
ma che sia costante. Che
«tenga». Che sia distribuito
nella società in maniera
equilibrata (un contesto
sociale dove c’è chi ha troppo
e chi troppo poco non
funziona) e che sia
sostenibile. Non c’è ricchezza
economica che «tenga» - ci
insegna anche l’enciclica di
Papa Francesco - se non
rispetta le ricchezze della
natura. Come l’aria, o l’aqua.
2
Giovedì 29 ottobre 2015 · GIORNALE DI BRESCIA
Q
Tenore di vita
Così misuriamo le «possibilità» del territorio
CLASSIFICA
VECCHI E NUOVI ARGOMENTI
TENORE DI VITA
2015
2014
POSIZIONE
2015
Reddito medio pro-capite
Depositi bancari pro-capite
Importo medio mensile pensioni
Costo della casa
Automobili nuove
Spesa sociale comuni pro-capite
Reddito compless. medio pro-capite
Depositi bancari pro-capite
Importo medio mensile
pensioni vecchiaia
Costo della casa
Le automobili nuove
Spesa sociale comuni pro-capite
infogdb
Brescia, Ovest, Lumezzane:
la bussola della ricchezza
continua a puntare qui
Doppia conferma in vetta
alla classifica: il capoluogo
e Sarezzo. Orzinuovi risale
insieme a Nave e Salò
Elio Montanari
Se la ricchezza non fa la felicità, le ristrettezze economiche
non aiutano certamente il benesseredellepersonee,nellavalutazione della qualità della vita,
nonsipuòprescinderedallaconsiderazione del tenore di vita.
/
Il primato. Nellagraduatoriage-
nerale,chetienecontodell’insieme dei sei indicatori selezionati,
Brescia è nettamente, e di gran
lunga, al 1° posto. Il comune capoluogoprevalenellaconsidera-
zionedelredditomedioprocapite, dell’ammontare (medio) dei
depositibancariedellaimmatricolazione di nuove autovetture,
sicolloca al 2° postoperimporto
pro-capite della spesa sociale
del comune, al 4° per l’importo
medio delle pensioni e scende
nelle posizionidi codasolo per il
costo della casa (28° posto). Alle
spalle del comune capoluogo si
colloca Sarezzo, al primo posto
per la spesa sociale e, a distanza,
Palazzolosull’OglioeOrzinuovi.
Con punteggi medi decrescenti,
piuttostovicinitraloro,completano la top ten, Darfo, che è al 1°
postoperilminorcosto dellacasa, Chiari, Lumezzane, Rovato,
Nave,intestanellaconsiderazionedelvaloremediodellepensioni di vecchiaia, e Desenzano. Il
comune gardesano, peraltro, risultapenalizzatodall’ultimoposto nella considerazione del costo delle casa, che pregiudica le
buone performance ottenute
nella classifica per reddito medio(2°posto),dellaspesasociale
(4°) e nelle immatricolazioni di
auto (6°).
La geografia. Nelle ultime posizioni, anche in questo caso con
scarti modesti, si trovano Leno,
Bagnolo Mella, Carpendolo, Lonato, Ghedi e, all’ultimo posto,
Cazzago San Martino, costantemente nella seconda metà della
classifica,particolarmentepenalizzato dal33° e ultimoposto per
i depositi bancari e dal 29° per la
spesa sociale pro capite del comune.Uno sguardoalla geografiadeltenoredivitaevidenzia,oltre al capoluogo, le posizioni di
primo piano dei comuni
dell’area ovest della pianura,
conPalazzolo,Orzinuovi, Chiari
LA LEGENDA
e Rovato rispettivamente al 3°,
4°, 6° e 8° posto. Una concentrazione territoriale di comuni ai
primi posti per il tenore di vita si
definisce anche nella Val Trompia, con Sarezzo, Lumezzane e
Nave, rispettivamente al 2°, 7° e
9° posto.
Nelconfrontoconlagraduatoriadefinitanellaprecedenteedizione, anche in considerazione
del fatto che non ci sono state
modifiche negli indicatori adottati, prevale una sostanziale stabilità nelle posizioni occupate
dai comuni, sia nella parte alta
dellaclassifica,doveBresciaeSarezzo confermano la prima e la
seconda posizione, che nella
parte finale con Ghedi e Cazzago San Martino che rimangono
fanalini di coda.
Delresto,considerandoleprime dieci posizioni, sono ben otto i comuni che tengono le posizioni, con Concesio e Manerbio
che lasciano la top ten ma restano nelle posizioni di prossimità
(14°e15°).NelleprimedieciposizionientranoOrzinuovi,al4°po-
Tenore di vita, indicatori
che dicono cosa abbiamo
DEPOSITI
BANCARI
PRO-CAPITE
Depositi bancari pro capite (2014)
REDDITO MEDIO
PRO-CAPITE
Reddito complessivo lordo medio pro-capite
(Dichiarazioni 2014 anno d’imposta 2013)
IMPORTO MEDIO
MENSILE PENSIONI
DI VECCHIAIA
Importo medio mensile pensioni vecchiaia (2014)
LE AUTOMOBILI
NUOVE
Prime immatricolazioni di autovetture
per 1000 abitanti (anno 2014)
COSTO
DELLA CASA
Prezzo medio per mq immobili in vendita (2014)
SPESA SOCIALE
DEI COMUNI
PRO-CAPITE
Funzioni nel settore sociale (servizio necroscopico e cimiteriale
escluso). Bilancio consuntivo 2013
Solo conferme
I sei capitoli che
raccontano questa
area tematica sono
gli stessi del 2014
Lavalutazionedeltenoredivita in ambito locale ristretto, come è quello comunale, si muove, a differenza di altre tematiche,sullabasediunarobustadote di informazioni statistiche sui
/
fonte: Banca d’Italia - Min. Econom. e Fin. (Dip. Finanze) - Inps - Aci - List. imm. Pro Brixia (Cam. di Commercio Brescia) - Spi Cgil Lombardia
stodal17°occupatoinprecedenza, e Nave, che dal 14° sale al 9°
posto.Analogalacondizionedel
gruppo di coda poiché, pur
scambiandosi qualche posizione, negli ultimi dieci comuni,
ben otto sono quelli che si confermano. Lasciano la coda della
graduatoria Travagliato, che dal
30°saleal21°posto,eCastelMella che scala 6 posizioni e sale al
19°posto.Delresto,considerando la natura degli indicatori osservati, rimasti uguali nelle due
rilevazioni, era difficile ipotizzare grandi sommovimenti nella
graduatoria al punto che i due
centrichevarianomaggiormente le rispettive posizioni, in positivoOrzinuovi, che sale di13 posizioni, e in negativo Manerbio
cheneperde9.Giovatuttaviaosservare che gli stessi due comuni, a posizioni invertite, furono
quelli con il maggior scarto nel
confronto tra l’edizione 2014 e
quella precedente, con Manerbiocheguadagnò6posizionisul
2013 e Orzinuovi che, allora, ne
perse 7. //
infogdb
principaliindicatori. Tuttavia,in
questo campo più che altrove,
tutte le informazioni disponibili
siriferisconoallamediadeivalori e, come è noto, non tiene conto,comenelcasodelcelebrepollodiTrilussa,delledisuguaglianze. Ciò premesso la scelta degli
indicatorisimuove subinari obbligati considerando quindi il
redditomediopro-capite,idepositi bancari della clientela e l’importomediodellepensioni,indice non privo di significato in un
contestodiinvecchiamentodella popolazione.
CLASSIFICA
1
Brescia
2
Sarezzo
3
Palazzolo s/O.
4
Orzinuovi
5
Darfo B. T.
6
Chiari
7
Lumezzane
8
Rovato
9
Nave
10
Desenzano d. G.
11
Salò
12
Montichiari
13
Gardone V. T.
14
Concesio
15
Manerbio
16
Gavardo
17
Mazzano
18
Rezzato
19
Castel Mella
20
Ospitaletto
21
Travagliato
22
Castenedolo
23
Villa Carcina
24
Calcinato
25
Botticino
26
Gussago
27
Bedizzole
28
Leno
29
Bagnolo Mella
30
Carpenedolo
31
Lonato d. G.
32
Ghedi
33
Cazzago S. M.
A questi tre indicatori che misurano la disponibilità (media)
dirisorseabbiamosceltodiassociare tre indicatori che sono correlabili al tenore di vita. A Brescia, città dell’automobile, non
potevamancarelaconsiderazione delle nuove immatricolazioni,cherappresentaunindicedella possibilità di spesa dei cittadini.Disegnodiversolaconsiderazione del costo della casa, elemento chiave dell’economia familiare,ponderatosullabasedel
costo medio per metro quadro
degli immobili in vendita. Ci è
parsoopportunoinserireilsostegno alle persone in difficoltà,
considerando la spesa sociale
deicomuni,elementochecaratterizza la capacità di sostenere il
tenore di vita delle persone. //
3
GIORNALE DI BRESCIA · Giovedì 29 ottobre 2015
LE AREE TEMATICHE
(Calcolo punteggio nella nota metodologica a pag. 8)
POSIZIONE
2014
PUNTEGGIO
MEDIO
DEPOSITI
BANCARI
REDDITI
(1) =
874,6 1.000
1.000
937
1.000
527
(2) =
691,4
320
798
907
368
(5) 4
680,1
525
793
866
(17) 4
675,3
524
777
(3) 5
663,4
497
(7) 4
658,6
(8) 4
AUTO
NUOVE
COSTO
CASA
SPESA
SOCIALE
DEI COMUNI
1
POPOLAZIONE
784
2
AMBIENTE
757
1.000
3
ECONOMIA
E LAVORO
360
831
705
4
TENORE
DI VITA
817
659
709
566
5
SERVIZI
776
893
345
1000
470
600
740
832
293
831
655
6
TEMPO
LIBERO
649,2
462
819
916
421
800
477
7
SICUREZZA
(9) 4
647,4
614
738
844
432
848
408
8
GRADUATORIA
GENERALE
(14) 4
640,3
430
813
1.000
450
725
423
(4) 5
637,0
437
993
896
499
338
659
(13) 4
636,7
530
984
824
461
400
623
(12) =
633,0
473
762
804
413
824
524
(11) 5
624,6
368
813
908
354
812
493
(10) 5
623,7
269
935
961
501
609
466
(6) 5
617,2
470
837
881
563
769
183
(18) 4
617,1
386
757
858
423
798
480
(21) 4
613,4
279
819
920
517
798
348
(15) 5
606,8
377
881
894
353
655
482
(25) 4
601,8
249
820
977
450
824
291
(23) 4
601,7
426
775
877
326
800
406
(30) 4
598,6
303
734
841
396
903
414
(16) 5
598,0
354
800
897
375
737
425
(20) 5
594,2
307
812
890
422
757
379
(19) 5
591,9
341
715
841
302
824
529
(29) 4
585,6
320
860
868
404
659
402
(24) 5
584,9
312
915
930
469
609
274
(31) 4
575,9
253
774
867
406
776
379
(22) 5
568,0
333
711
872
391
769
333
È buono il tenore di vita nella provincia di Brescia, almeno nel confronto con le altre
province italiane proposto
nelle analisi diffuse dai principali quotidiani economici.
Nel 2014, infatti, Brescia occupa una onorevole 40esima
posizione nell’analisi de «Il Sole 24Ore» e una posizione ancora migliore, il 32° posto assoluto, nella graduatoria prodotta da Italia Oggi.
(28) 5
566,8
272
760
879
335
848
306
Il Sole 24Ore. Nella graduato-
(26) 5
564,5
355
721
789
343
933
244
(27) 5
563,6
255
820
843
417
628
420
(32) =
563,1
327
696
848
344
824
341
(33) =
560,7
162
753
880
412
864
293
PENSIONI
infogdb
Depositi, beni dei privati:
così Brescia tiene in Italia
collocandola al 32° posto. In
questa indagine Brescia occupa posizioni di primo piano
nella classifica relativa ai depositi bancari pro capite (20°
posto), all’importo medio
mensile delle pensioni (22°),
al valore aggiunto pro capite,
medio delle pensioni; la spesa dove si attesta al 28° posto e
per beni durevoli, l’inflazione nell’analisi della spesa media
e il costo della casa.
mensile pro capite per consuLa provincia di Brescia ottie- mi (29°).
ne i migliori risultati, relativaCoerentemente con quanmente alle altre province, nel- to osservato in precedenza,
la graduatorie che considera- anche l’indagine di «Italia Ogno: la ricchezza dei privati, do- gi», che utilizza indicatori
ve si colloca al 17° posto, l’im- pressoché identici, vede penaporto medio delle pensioni lizzata la provincia di Brescia
(24° posto), la ricchezza pro- nella valutazione della variadotta (27°) e i conzione dei prezzi al
sumi delle fami- Per il Sole 24Ore
consumo, con il
glie (32°). Le note la provincia
60° posto, e con
si fanno più dolen- si colloca al 40°
l’84esima posizioti, determinando
ne per il costo delposto, mentre
quindi lo scivolala casa.
mento nella gra- per Italia Oggi
Possiamo quinduatoria genera- risale fino
di osservare come
le,nella considera- al 32esimo
inentrambe le claszione dell’inflaziosifiche sia i punti
ne, dove Brescia si colloca al di forza (reddito, ricchezza
61° posto, e del costo della ca- prodotta, consumi) che i punsa, dove precipita all’86° po- ti di debolezza (costo della visto.
ta e della casa) siano ben definiti per Brescia, relativamenItalia Oggi. L’indagine pro- te al contesto delle province
mossa da Italia Oggi, che uti- italiane.
lizza indicatori non troppo
Una situazione dunque podissimili, posizionando Mila- sitiva che dice, come anche in
no in testa e Matera in coda, una fase congiunturale difficiattribuisce alla provincia di le, la nostra provincia abbia saBrescia un risultato migliore, puto tenere le posizoni. //
Inflazione e costo della casa
portano la nostra provincia
nelle parti basse della classifica
Il dato nazionale
Elio Montanari
/
ria de «Il Sole 24Ore», guidata
da Modena e chiusa da Reggio Calabria, per valutare il tenore di vita si utilizzano, nella
dimensione provinciale, sei
indicatori: «la ricchezza prodotta» ovvero il Pil pro-capite;
la «ricchezza dei privati»
espressa dal patrimonio medio delle famiglie; l’importo
4
Giovedì 29 ottobre 2015 · GIORNALE DI BRESCIA
Q
I conti in tasca
Le analisi della Banca d’Italia
Una provincia ricca
e «risparmiosa»
In portafoglio
ci sono 176 miliardi
La crisi ha accentuato
la propensione a mettere
da parte. Dal 2007
accantonati 8 miliardi
Gianni Bonfadini
[email protected]
Una provincia che seguita
ad essere «sciorèta», discretamente piazzata anche nelle
classifiche nazionali quando
si misura la ricchezza. Ma
quanti soldi hanno i bresciani.
Intendendo con ciò non solo
quanti depositi hanno in banca (per questo si veda la tabella
qui accanto)ma proprio quanta ricchezza finanziaria hanno
/
(abbiamo) ibrescianifra depositi in banca, ovviamente, ma
anche depositi postali (voce in
costante crescita),in titoli, fondi comuni, azioni e partecipazioni,assicurazioni, fondi pensione, ma anche quanti soldi
hanno immobilizzato nel loro
Tfr?Insomma: trannediamanti, lingotti, opere d’arte e case e
palazzi,quanta ricchezzaliquida detengonoi bresciani neirispettivi portafogli e conti?
Risposta: un bel po’. Diciamo 176 miliardi, una montagna di soldi. I dati sono della
Banca d’Italia e si riferiscono
alla fine del 2014. Scorrendo i
numeri dello studio, sorprendono diverse cose.
Sempre risparmiatori. La pri-
ma: la crisi non ha intaccato la
capacità di fare accantonamenti. Nel 2007 - l’ultimo anno prima del Grande Crac - i
bresciani detenevano sotto
queste stesse voci poco più di
168 miliardi. Da allora, come
detto, il «laghetto» si è alzato a
176 miliardi.
Inrealtà, lacosasorprendente non è.Meglio: lo è per alcuni
aspetti, ma è un dato comune
alla gran parte dell’Italia: durante la crisi si tende a risparmiaredi più. E quindi si consuma meno e quindi si vendono
e si producono meno cose e
questoa sua volta genera ...crisi. Come ricordava un grande
economista: il gesto comprensibilediognunodinoichepuntaa risparmiare in vista di tempi ancor più magri, diventa
una tragedia collettiva visto
che il meccanismo della produzione si inceppa.
E quindi si risparmia in attesa degli eventi. E i soldi stanno
lì, sui conti correnti e i depositi
in banca che dal 2007 al 2014
sono passati nel bresciano da
36 miliardi a oltre 40 miliardi.
Salgono i depositi in Posta (da
9,7a 12,4miliardi); vanno invece giù i titoli di Stato che passano da 33,2 a poco meno di 22
miliardi, così come scende da
39,4a 34,8miliardiil valore delle azioni e partecipazioni.
Crescono invece a 32,9 miliardi (erano 24,8 nel 2007) le
assicurazioni, ifondi pensione
e la quota immobilizzata nel
Tfr. //
DEPOSITI BANCARI DELLA CLIENTELA 2014
DEPOSITI BANCARI
DEPOSITI
DELLA CLIENTELA PRO CAPITE
(in migliaia di €)
Brescia
Rovato
Chiari
Salò
Palazzolo sull’Oglio
Orzinuovi
Darfo Boario Terme
Montichiari
Manerbio
Lumezzane
Desenzano del Garda
Nave
Ospitaletto
Gavardo
Rezzato
Gardone Val Trompia
Carpenedolo
Castenedolo
Calcinato
Leno
Ghedi
Botticino
Sarezzo
Gussago
Villa Carcina
Travagliato
Mazzano
Bagnolo Mella
Concesio
Lonato del Garda
Bedizzole
Castel Mella
Cazzago San Martino
8.004.667
483.447
467.658
232.665
435.288
274.293
320.865
484.809
253.641
443.301
505.966
196.996
251.035
191.228
210.277
179.160
191.418
167.311
181.298
198.587
255.913
143.637
179.990
216.890
139.928
172.465
138.613
144.573
170.780
169.117
127.399
114.129
74.214
41.346,6
25.405,8
24.806,8
21.902,0
21.725,3
21.650,7
20.530,1
19.536,9
19.451,0
19.097,1
18.050,2
17.795,5
17.610,3
15.976,9
15.573,8
15.210,1
14.693,9
14.617,4
14.097,8
13.748,8
13.525,3
13.237,2
13.226,8
12.890,2
12.685,0
12.545,6
11.527,1
11.264,8
11.133,0
10.527,7
10.476,0
10.304,2
6.697,4
PUNTEGGIO
1.000
614
600
530
525
524
497
473
470
462
437
430
426
386
377
368
355
354
341
333
327
320
320
312
307
303
279
272
269
255
253
249
162
L’ammontare dei depositi bancari della clientela, rapportati alla popolazione
residente, rappresentano una media che, pur sottendendo ampie disuguaglianze nel
territorio bresciano, consente un confronto a livello locale. Il comune capoluogo guida
nettamente la classifica, con oltre 41mila euro pro-capite, seguito, con valori di gran
lunga inferiori, da Rovato e Chiari. Tra i 25mila euro medi pro-capite di Rovato e i
10mila di Castel Mella si collocano, con valori decrescenti tutti i comuni considerati.
Con la sola eccezione di Cazzago San Martino, dove i depositi bancari pro-capite non
arrivano a 7mila euro, un valore medio sei volte inferiore a quello di Brescia.
Fonte: Banca d’Italia. 31.12.2014
E adesso tutti chiedono
«Che farne dei soldi?»
Tassi a zero
Conti correnti gonfi, naturalmente per chi li ha. Qualsiasi banchiere vi confermerà le
analisi di cui scriviamo qui accanto: sui conti correnti non
ci sono mai stati tanti liquidi.
La gente attende, magari spera in qualche occasione di investimento, e più in generale
si chiede che uso fare dei soldi, come investirli, visto che
/
una della strade maestre (i mitici Bot e Btp) adesso rendono
praticamente poco più dello
zero e - in alcuni casi: udite
udite - anche sottozero.
E quindi si è un po’ tutti alla
ricerca di una possibile alternativa, di qualcosa che renda
il 3-4%. Già, ma cosa? In questi mesi c’è una litania, una nota che insistentemente gira: è
tempo di diventare meno redditieri e più investitori. E questo significa che se si vogliono
rendimenti appena appena
infogdb
interessanti bisogna lasciare
(almeno un po’) di titoli di Stato e indirizzarsi verso le azioni. Ovviamente con i maggiori rischi che l’investimento
azionario comporta. Dico
azioni, ma naturalmente si
possono fare investimenti in
valuta e in molto altro. Ma solo - ed è una ovvietà ilricordarlo - se avete un po’ di dimestichezza con questa opportunità e se siete disposti ad assumervi dei rischi.
La strada delle azioni può
anche (e forse è meglio) non
essere diretta: ci sono i fondi
di investimento che lo fanno
per voi. Ma anche loro, naturalmente, qualche rischio lo
corrono. //
Immobili, il mercato dà segnali (timidissimi) di inversione
Primi 6 mesi
Aumentano i rogiti
Nel bresciano +7%,
ma siamo a meno
della metà del 2007
Nel Bresciano, praticamente 4 famiglie su 5 sono proprietarie di casa. E’ un dato medio
(con qualche punto di differenza in su o all’ingiù) comuneall’Italia. Siamo sempre stato un popolo cui piaceva stare
in casa propria. Negli Usa, ad
esempio, non è così, e la stes/
sa cosa capita nei Paesi del
Nord Europa. Su questo Paese, così attaccato al mattone,
si è - come noto - abbattuto lo
tsunami della crisi che ha colpito tutto e tutti ma , in particolare, proprio l’edilizia.
Ma ripartire bisogna. E
quindi, con grandissime cautele, il mercato dà segno di risveglio. Nei primi 6 mesi
dell’anno, a livello nazionale
il numero dei rogiti è cresciuto del 6,4% sui primi sei mesi
del 2014. Nel bresciano facciamo poco di più: +7%. Vedremo nei mesi prossimi se di inversione di tendenza si tratta.
Sulla carta, le condizioni non
sono mai state così propizie:
prezzi bassi (mai così bassi
mediamente), tassi bassi (anche qui: mai così bassi da sempre, verrebbe da dire). Certo:
restano incognite pesantissime per chi non ha un lavoro
(disoccupazione oltre il 12%
in Italia, quasi l’8% nel bresciano) e restano dubbi anche
in chi un lavoro l’ha: e se c’è
una ricaduta dell’economia?,
si chiede.
E però, come si diceva, qualche segnale sta arrivando.
Sempre per stare nel Bresciano e nei primi 6 mesi, fra città
e provincia si sono siglati 4782
rogiti (4.471 nel 2014; 4.340
nel 2013). Il dato, per avere
un’idea di quel che ha significato la crisi, va confrontato
con gli oltre 10 mila del 2007.
Se si estrapola il dato della
città, il rapporto è quasi invariato: 810 rogiti nei primi 6 mesi 2015, 1508 nel 2007: la città
fa un po’ meglio della provincia, ma siamo all’incirca alla
metà dei rogiti firmati prima
di entrare nella crisi. E, giusto
per collegarci a quanto scriviamo qui sopra: una riflessione
da fare è valutare se (a questi
prezzi) una casa non sia un investimento considerando che
i Bot rendono quel che rendono, ovvero poco o nulla. //
5
GIORNALE DI BRESCIA · Giovedì 29 ottobre 2015
Q
IL REDDITO MEDIO PRO CAPITE
Il portafoglio
Povertà e sviluppo
REDDITO
COMPLESSIVO
PRO CAPITE (2013)
In provincia si scontano
ancora gli effetti della crisi
mia sommersa» e degli affari
«in nero» conclusi nello stesso
periodo di analisi. I redditi dichiarati dai bresciani nel corso
del 2013 presentano una significativa varietà.
A livello provinciale si contano 862.492 contribuenti che
nei dodici mesi in considerazione hanno dichiarato complessivamente 17,9 miliardi di
Manifattura al top. La nostra euro. Tra il comune più «ricprovincia, probabilmente per co» e quello più «povero» lo
le caratteristiche
«spread» èassai riledella sua econo- Nel 2013
vante e, pur rappremia, prettamente i contribuenti
sentando una memanifatturiera, della nostra
dia, riflette certarientra così nel
mente il dato delle
provincia
gruppo dei territodisuguaglianze a liri (insieme a Ber- hanno dichiarato vello
territoriale
gamo, Como, Mi- al Fisco
che, ovviamente, si
lano, Roma e Pa- oltre 17,9 miliardi sommano a quelle
lermo) che ha sofpresenti all’interno
ferto più di altri la crisi. Nel di ciascun comune bresciano.
quinquennio compreso tra il
Questa tendenza si riscon2009 e il 2013, gli italiani han- tra però in tutta Italia. Anche
no mediamente patito un ta- se tra le aree del nostro Paese
glio dei redditi del 5,5% che hanno sofferto di più la cri(-7,02% nel Bresciano), anche si ci sono il Sud e le isole. Zone
se per esprimere un giudizio incui ilredditomedio dichiaraonesto sul livello di povertà (o to risulta oltre quattro punti
di ricchezza) raggiunto dal no- percentuali più basso rispetto
stro Paese si dovrebbero pren- al livello rilevato cinque anni
dere in considerazione anche fa, pur considerando gli effetti
ilpeso conseguito dall’«econo- dell’inflazione. //
uncalodi 1.571euro,fino a toccare quota 20.811 euro.
Nei territori presi in esame,
peraltro, e riportati nella tabella a fianco, la soglia del reddito
annuale pro capite si abbassa
ulteriormente ed è compreso
nella forbice che va dai 17.645
euro lordi di Brescia ai 12.276
euro di Ghedi.
In cinque anni i redditi
dei bresciani hanno
subìto un calo del 7%
(al netto dell’inflazione)
Erminio Bissolotti
[email protected]
La crisi scoppiata Oltreoceano nella seconda metà del
2008 ha irrimediabilmente segnato anche il nostro territorio. In cinque anni - dal 2009 al
2013 - Brescia ha perso quasi
2mila aziende, ha accumulato
più di 250 milioni di ore di cassa integrazione e, come emerge dai dati diffusi dal Ministero delle Finanze, ha subito una
decurtazione dei redditi pari a
un miliardo e290 milioni di euro. Un costo non indifferente.
Il reddito medio (lordo) dichiarato nel 2009 dagli 860mila contribuenti bresciani ammontava a 22.382 euro e nel giro di cinque anni ha riportato
/
LE PENSIONI DI VECCHIAIA
IMPORTO MEDIO
MENSILE
Nave
Castel Mella
Concesio
Brescia
Gussago
Mazzano
Lumezzane
Gardone Val Trompia
Sarezzo
Castenedolo
Desenzano del Garda
Rezzato
Darfo Boario Terme
Villa Carcina
Manerbio
Cazzago San Martino
Bagnolo Mella
Ospitaletto
Leno
Botticino
Bedizzole
Palazzolo sull’Oglio
Gavardo
Ghedi
Rovato
Lonato del Garda
Calcinato
Travagliato
Chiari
Salò
Orzinuovi
Montichiari
Carpenedolo
1.268,3
1.239,4
1.218,3
1.188,0
1.179,4
1.167,2
1.161,4
1.152,2
1.149,8
1.137,6
1.136,8
1.133,4
1.132,4
1.128,3
1.117,4
1.116,4
1.114,5
1.112,6
1.106,2
1.101,5
1.099,4
1.098,8
1.088,7
1.075,3
1.070,8
1.069,2
1.067,2
1.067,0
1.055,8
1.044,8
1.036,3
1.019,3
1.001,2
PUNTEGGIO
1.000
977
961
937
930
920
916
908
907
897
896
894
893
890
881
880
879
877
872
868
867
866
858
848
844
843
841
841
832
824
817
804
789
L'importo medio mensile delle pensioni di vecchiaia, che riassume l’insieme dei
trattamenti pensionistici maturati dai bresciani, su scala territoriale, non conosce
macroscopiche differenze. L’esame dei dati Inps delinea, tuttavia, una certa gerarchia
che colloca ai primi posti Nave, Castel Mella e Concesio, con importi medi oltre 1.200
euro lordi. Gli importi medi delle pensioni che determinano la classifica sono tutti
compresi tra i 1.200 e i 1.000 euro, con Orzinuovi, Montichiari e Carpendolo, in coda,
pochi euro sopra questa soglia.
Fonte: Inps. Anno 2014
infogdb
Q
Previdenza
Brescia
Desenzano del Garda
Salò
Concesio
Gussago
Rezzato
Botticino
Manerbio
Castel Mella
Lonato del Garda
Lumezzane
Mazzano
Gardone Val Trompia
Nave
Villa Carcina
Castenedolo
Sarezzo
Palazzolo sull'Oglio
Orzinuovi
Darfo Boario Terme
Ospitaletto
Bedizzole
Montichiari
Bagnolo Mella
Gavardo
Cazzago San Martino
Chiari
Rovato
Travagliato
Carpenedolo
Calcinato
Leno
Ghedi
PUNTEGGIO
17.645,9
17.528,1
17.355,8
16.503,5
16.152,1
15.549,3
15.180,1
14.761,2
14.477,2
14.462,5
14.454,1
14.450,3
14.351,4
14.347,4
14.329,4
14.112,0
14.075,0
13.991,1
13.705,9
13.688,1
13.670,9
13.658,5
13.441,6
13.413,9
13.357,1
13.288,5
13.053,3
13.015,1
12.944,5
12.723,4
12.617,0
12.538,3
12.276,4
1.000
993
984
935
915
881
860
837
820
820
819
819
813
813
812
800
798
793
777
776
775
774
762
760
757
753
740
738
734
721
715
711
696
Il reddito complessivo medio pro-capite è considerato l’indicatore di base per la
definizione del tenore di vita di un territorio e rappresenta un dato medio
(dichiarato) calcolato per l’anno d’imposta 2013. La graduatoria definita per i 33
comuni maggiori vede al vertice, con redditi lordi superiori ai 17mila euro, Brescia,
Desenzano del Garda e Salò. Tutti gli altri comuni si posizionano con importi
decrescenti dai 16.500 di Concesio fino ai 12.276 di Ghedi che chiude la graduatoria,
preceduto con valori sempre inferiori ai 13mila euro, da Leno, Calcinato, Carpendolo e
Travagliato.
Fonte: Ministero delle finanze (2014). Anno d’imposta 2013
infogdb
Stato assistenziale
Vivere con una rendita
mensile (lorda) di 1.200 €
Nei 33 territori analizzati
il valore dell’assegno
«di vecchiaia» non scende
sotto i 1.000 euro
Nella provincia di Brescia,
alla fine dello scorso anno,
l’Inps contava 213.656 pensioni di vecchiaia su oltre 344mila rendite perpetue erogate
sul nostro territorio.
La pensione di vecchiaia
spetta a chi ha accumulato almeno 20 anni di contributi e
/
ha raggiunto determinati limiti d’età: 66 anni e 3 mesi per i
lavoratori dipendenti e 63 e 9
mesi per le lavoratrici; per gli
«autonomi» sono invece fissati altri parametri.
Dal prossimo anno, comunque, è attesa una modifica di
questi vincoli con la nuova ri-
forma del sistema previden- di Nave e i 1.001 euro di Carpeziale già annunciata da tempo nedolo. Cifre in linea con il
trend nazionale, ma che condal governo.
Torniamo a noi. L’importo sentono di esprimere alcune
medio di una pensione d’an- preoccupazioni sulle condizianità varia - anche nel Bre- zioni economiche dei bresciasciano - in base al sesso e all’at- ni.
Prima di ulteriori commentività svolta dall’ex lavoratore.
Saremo più precisi: le pensio- ti è però opportuno fare delle
ni di vecchiaia della gestione premesse. La prima: il 68% delprivata corrispondono, in me- le pensioni erogate a Brescia
dia, a un assegno mensile (lor- (234.553 su 344.931, quindi
do) di 1.424 euro per gli uomi- non solo quelle di vecchiaia)
non superano i milni e di 673 euro
le euro (lordi) menper le donne. Nel Gli importi
sili. Per l’Istat, inolpubblico
(ex sono al lordo
tre, il valore medio
Inpdap) le pensio- delle imposte
del carrello della
ni di vecchiaia soe variano
spesa (che oltre ai
no invece più sobeni
alimentari
stanziose: basti in base al sesso
pensare che su e al tipo di lavoro comprende le spe2.510 ex lavorato- svolto in passato se per la casa, per i
servizi ad essa conri pubblici quasi
la metà percepiscono un asse- nessi e altri costi di varia natugno mensile di 3.457 euro lor- ra) corrisponde a 2.359 euro
di e tra le ex colleghe 578 su mensili.
Sempre per l’istituto di stati1.1574 ricevono una rendita
«di vecchiaia» pari a 2.258 eu- sca, fino al 2014 l’incidenza di
povertà relativa tra le famiglie
ro.
Dalla nostra ricerca emerge resta stabile. Per l’Istat la soperò che nei Comuni presi in glia di povertà relativa è dunesame l’importo medio delle que ferma a 972,52 euro menpensioni di anzianità è com- sili per una famiglia di due
preso tra 1.268,3 euro mensili componenti. //
6
Giovedì 29 ottobre 2015 · GIORNALE DI BRESCIA
Q
Il capoluogo
I servizi determinano l’appeal di un territorio
LE AUTO NUOVE
PRIME
IMMATRICOLAZ.
IMMATRICOLAZ.
x 1.000
2014
ABITANTI
A Brescia il sistema
«domanda e offerta»
funziona e (con)vince
Reddito, sociale e servizi
consegnano alla città
il primato nella classifica
dedicata al tenore di vita
Nuri Fatolahzadeh
[email protected]
All’apice della classifica generale. E non per una manciata di punti: il distacco da Sarezzo - in seconda posizione nella tabella dedicata al «tenore
di vita» - sfiora i duecento numeri di scarto. Insomma: nel
capoluogo «si vive bene».
/
Investimenti. A sancirlo, sono
innanzitutto gli indicatori che
descrivono l’andamento delle
immatricolazioni delle auto,
dei depositi bancari e del reddito medio pro capite, tutti pa-
rametri che vedono Brescia
primeggiare sui Comuni della
provincia. Ma la Leonessa si
piazza in alto anche sul fronte
della spesa sociale, ambito in
cui mantiene un’orgogliosa seconda posizione nonostante
la complessità dell’architettura sociale che la compone
(l’esborso pro capite è di 197,9
euro). Tema sul quale la Loggia guidata da Emilio Del Bono - che ha affidato la regia
dell’assessorato ai Servizi sociali a Felice Scalvini - è sempre stata granitica: «Gli investimenti appostati nel bilancio
pubblico e dedicati ai servizi
ai cittadini non si toccano. Verrà semmai rimodulata l’orga-
nizzazione di tali servizi, che
dovranno però sempre essere
garantiti».
attrattivo» dai nuovi utenti.
A ciascuno il suo spazio. Certo,
l’estensione territoriale della
città conta. Ma in tempi di crisioni la Leonessa mantiene si potrebbe essere un’arma a
un dignitoso quarto posto, doppio taglio: in questi anni,
l’unico capitolo in cui precipi- la «qualità della vita» nel capota ai piedi della classifica (con luogo tiene e cresce e questo
il terz’ultimo posto) è il «costo nonostante il capoluogo (e le
della casa». Un dato, questo, cronache lo testimoniano)
che - se riletto con attenzione non sia esentato dai problemi
- non fa che confermare la ta- economici e sociali del nostro
bella generale che elegge la cit- tempo. Brescia, insomma,
tà regina del Bresciano per «te- non è un’isola felice estraniata dal resto del terrinore di vita». Pertorio. Ma, semmai,
ché? Perché più Il capoluogo
è riuscita ad intergli investimenti e i scivola
pretare queste esiservizi crescono, ai piedi
genze e a ricalibrarpiù - in proporziodella tabella
si su di esse. A crene - il patrimonio
scere e ad aumentacircostante si valo- solo sul capitolo
rizza. Non a caso dedicato al costo re è stato cioè il ventaglio di risposte - e
il recente studio delle abitazioni
quindi di offerta condotto da Tecnocasa ha evidenziato come che il capoluogo mette a dispolungo il tracciato del Metro- sizione dei cittadini. Attraverbus - inaugurato, lo ricordia- so una rilettura continua della
mo, nel marzo 2013 - il merca- compagine sociale, capace di
to immobiliare sia di fatto in offrire a ciascuno il proprio
ripresa, perché giudicato «più ventaglio di opportunità. //
Effetto casa. Se sul fronte pen-
Brescia
Orzinuovi
Manerbio
Mazzano
Concesio
Desenzano del Garda
Gussago
Salò
Nave
Castel Mella
Rovato
Gavardo
Villa Carcina
Lumezzane
Lonato del Garda
Montichiari
Cazzago San Martino
Bedizzole
Botticino
Travagliato
Leno
Castenedolo
Sarezzo
Palazzolo sull'Oglio
Gardone Val Trompia
Rezzato
Darfo Boario Terme
Ghedi
Carpenedolo
Bagnolo Mella
Ospitaletto
Calcinato
Chiari
8.785
379
333
282
349
635
358
222
226
226
373
230
211
444
304
465
207
224
199
247
256
195
227
327
189
216
245
295
203
195
211
176
251
45,4
29,9
25,5
23,5
22,8
22,7
21,3
20,9
20,4
20,4
19,6
19,2
19,1
19,1
18,9
18,7
18,7
18,4
18,3
18,0
17,7
17,0
16,7
16,3
16,0
16,0
15,7
15,6
15,6
15,2
14,8
13,7
13,3
PUNTEGGIO
1.000
659
563
517
501
499
469
461
450
450
432
423
422
421
417
413
412
406
404
396
391
375
368
360
354
353
345
344
343
335
326
302
293
L’automobile rimane, a torto o a ragione, sinonimo di benessere e identifica uno
status sociale. Nella graduatoria che si definisce, considerando le nuove
immatricolazioni nel 2014, in rapporto alla popolazione, prevale nettamente il
comune capoluogo, che stacca nettamente tutti gli altri, seguito, sul podio, da
Orzinuovi e Manerbio. La classifica, relativamente ai 33 comuni è molto differenziata
se si considera che nei tre comuni che si collocano in coda si immatricolano meno di
15 autovetture per ogni 1.000 abitanti, un terzo di quelle messe in strada a Brescia.
Fonte: Aci
infogdb
La sfida: cinque uffici territoriali
per guidare la riforma del welfare
Uno dei temi che
hanno calcato la scena
del dibattito politico e
amministrativo della città è la
riforma del servizi sociali nel
capoluogo. A coordinarla è
l’assessore competente, Felice
Scalvini, che ha puntato sul
radicamento dell’ascolto e su
un’organizzazione dell’offerta
più capillare e puntuale. Di qui,
l’istituzione - e, in alcuni casi,
anche la nascita - di cinque
uffici territoriali.
Come funziona e quale la
logica che guida la riforma?
Fino ad oggi «l’organizzazione
e le responsabilità» erano
basati su ambiti tematici di
intervento. Ora «ci saranno
cinque sedi sul territorio con
altrettanti responsabili
territoriali che coordineranno
le risposte su tutti gli ambiti».
Le sedi operative diventano
cioè il punto di riferimento per
i residenti nelle diverse zone
della città, così da «avere dei
robusti presidi territoriali per
dare forza alle iniziative nei
diversi ambiti di intervento».
Al momento, sono operativi tre
dei cinque centri: in particolare
nelle zone nord, centro ed est.
L’auto non è più status symbol, ma libertà di movimento
L’utilità
La quattro ruote
diventa sempre più
sistema funzionale
a lavoro e tempo libero
Anni ed anni di crisi hanno
modificato la sensibilità del
consumatore bresciano nei
confronti dell’automobile.
Per carità: una bella macchina è di soddisfazione per la
guida, ma non è più uno status symbol. È una piccola,
grande rivoluzione che ante/
pone, al momento dell’acquisto, il senso pratico alla scelta
emozionale.
Nel 2014 a Brescia e provincia sono state oggetto di prima immatricolazione ben
17.685 vetture. Un buon numero che viene confortato da
un’ulteriore sensibile crescita
(anche nell’usato) del 2015.
Nei 33 comuni con più di diecimila abitanti quel che conta
non è tanto esaminare il numero assoluto delle nuove immatricolazioni, piuttosto il
rapporto degli acquisti ogni
mille abitanti. Il capoluogo in
tal senso detiene il primato assoluto con 45 auto immatrico-
late ogni mille abitanti. Lo
stacco è davvero evidente anche con il secondo classificato, ovvero Orzinuovi, che detiene una media pari a 29 immatricolazioni ogni mille abitanti.
La nuova mobilità personale, peraltro, è il motivo attorno al quale ragionare, in base
ad un modello integrato che,
soprattutto dal capoluogo,
prende le mosse dalla metropolitana, in particolare dalle
stazioni, dove il bike sharing
sta ottenendo un successo oltre le aspettative. Lo stesso
modello, ovviamente in prospettiva, può funzionare an-
che con l’auto, mentre i con- tuna resisterà sempre, quella
cessionari offrono spesso for- parte di automobilisti «emomule flessibili di affitto a lun- zionali» che continueranno
go termine. In sostanza, il rap- ad avere un rapporto con la
portodel consumaquattro ruote che
tore con l’automo- La nuova
va ben oltre la
bile è destinato a mobilità è il
semplice utilità.
cambiare ulteriori- motivo attorno
Sono quegli aumente da qui ai
tomobilisti che acal quale
prossimi anni. Gli
cettano di fare
analisti prefigura- ragionare
uno sforzo in più
no diverse tipolo- nell’integrazione per portarsi a casa
gie di approccio: pubblico-privato
un desiderio più
l’auto di tutti i giorche un mezzo di
ni, possibilmente a basso im- trasporto. E non pensiate che
patto ambientale, in proprie- questa sia un’italica deboleztà e quella per le vacanze o per za, perché i tedeschi ci battoil divertimento in affitto. Re- no di gran lunga nell’avere un
sta il fatto che resiste, per for- debole per l’auto. //
7
GIORNALE DI BRESCIA · Giovedì 29 ottobre 2015
Q
IL COSTO DELLA CASA
Vivere bene
Non solo ricchezza materiale
VALORE MEDIO (€)
Spesa sociale ed economia
fanno bene a Sarezzo
Il paese al secondo posto
per livello di benessere
Una comunità vivace
e partecipativa
non può e non deve significare soltanto ricchezza materiale. Sarebbe un benessere sterile senza progresso civile, coesione sociale, partecipazione.
Anche da questo punto di vista Sarezzo si conferma comunità vivace.
Progresso. Più di un centina-
io, ad esempio, le associazioni, i gruppi, i comitati senza
Spesa sociale. A colpire, in par- scopo di lucro censiti e racconticolare, è la spesa
tati in una apposita
sociale, 252 euro Anche ottime
guida pubblicata
in media per ogni pensioni
dal Comune. Una
cittadino. Una ci- e buon reddito
presenza attiva in
fra spiegata sotutti i campi: dalla
pro capite
prattuttocon la gecultura all’assistenstione diretta del- spingono in alto
za, dallo sport
la Casa di riposo la cittadina
all’ambiente, dal
(foto) da parte del della Valtrompia
tempo libero alle
Comune, «un seropere caritatevoli,
vizio- conferma ilsindaco Die- dalla musica alla filatelia. Un
go Toscani - a cui teniamo campionario di proposte stramolto. Funziona benissimo». ordinario, espressione di una
Sessantasette i posti disponi- comunità multicentrica, con
bili. Del resto, considera il sin- tante frazioni e località che
daco, l’Amministrazione «è rendono vitale il territorio.
impegnata a far crescere la coBuona economia, si diceva,
munità aiutando le imprese, non significa per forza buon
sostenendo chi è nel bisogno, tenore di vita: servono, ma
animando il paese dal punto non bastano il conto in banca
di vista educativo e culturale». e l’auto nuova per vivere bene
Perché buon tenore di vita il (e nel) proprio paese. //
Enrico Mirani
[email protected]
/Manifattura,
commercio e
servizi in salute uguale a buon
tenore di vita. Una regola con
eccezioni, ma rispettata nel caso di Sarezzo. Secondo nella
graduatoria dell’economia, secondo in quella sul benessere.
Stabile riguardo a quest’ultimo, nel posto già occupato
nei Rapporti del 2014 e del
2013, a conferma che Sarezzo
è uno dei pilastri della provincia per la produzione e la distribuzione di reddito. Con
scalata
nella
classifica
dell’economia (era al 16° posto due anni fa).
L’eccellente tenore di vita è
giustificato dalla spesa sociale
SPESA SOCIALE PRO CAPITE DEI COMUNI
SPESE SOCIALI IN €
Sarezzo
Brescia
Palazzolo sull’Oglio
Desenzano del Garda
Chiari
Salò
Orzinuovi
Calcinato
Montichiari
Gardone Val Trompia
Rezzato
Gavardo
Lumezzane
Darfo Boario Terme
Concesio **
Castenedolo
Nave
Lonato del Garda*
Travagliato*
Rovato
Ospitaletto
Botticino
Bedizzole
Villa Carcina
Mazzano
Ghedi
Leno
Bagnolo Mella
Cazzago San Martino
Castel Mella
Gussago
Carpenedolo
Manerbio
da primato, da un ottimo livello delle pensioni (mille e 149
euro, a dimostrazione di un solido tessuto produttivo che ha
garantito dignitose retribuzioni), da un buon reddito pro capite (oltre 14mila euro), da un
discreto risparmio, mentre i
costi delle case restano contenuti e si acquistano molte auto (227 nel 2014).
PUNTEGGIO
252,5
197,9
178,1
166,3
165,5
157,2
143,0
133,6
132,2
124,5
121,7
121,1
120,4
118,6
117,7
107,4
106,9
106,0
104,6
102,9
102,5
101,4
95,8
95,6
87,9
86,1
84,0
77,3
74,0
73,4
69,2
61,7
46,3
1.000
784
705
659
655
623
566
529
524
493
482
480
477
470
466
425
423
420
414
408
406
402
379
379
348
341
333
306
293
291
274
244
183
Sarezzo prevale nettamente, con 252 euro pro capite nel computo della spesa sociale
dei comuni, osservata relativamente al 2013. È assai allungata la graduatoria relativa
alla spesa media pro capite per le funzioni dei servizi sociali che interessa gli asili nido, i
servizi per l'infanzia, i servizi di prevenzione e riabilitazione, le strutture residenziali e di
ricovero per gli anziani, l'assistenza e beneficenza pubblica. Alle spalle del comune
valtrumplino si collocano Brescia e Palazzolo sull'Oglio, che precedono con valori sempre
superiori ai 150 euro, Desenzano, Chiari e Salò. Manerbio è il comune che occupa l'ultima
posizione, con una spesa media pro capite di 46 euro, un quinto di quella di Sarezzo.
Fonte: Banca dati Spi Cgil Lombardia. *previsioni 2013 **2012 consuntivo
infogdb
Q
Società
Darfo Boario Terme
Carpenedolo
Travagliato
Cazzago San Martino
Bagnolo Mella
Rovato
Chiari
Palazzolo sull’Oglio
Calcinato
Castel Mella
Ghedi
Montichiari
Gardone Val Trompia
Lumezzane
Ospitaletto
Gavardo
Mazzano
Bedizzole
Leno
Manerbio
Sarezzo
Villa Carcina
Castenedolo
Nave
Orzinuovi
Botticino
Rezzato
Lonato del Garda
Concesio
Gussago
Brescia
Salò
Desenzano del Garda
1.400
1.500
1.550
1.620
1.650
1.650
1.685
1.685
1.700
1.700
1.700
1.700
1.725
1.750
1.750
1.755
1.755
1.805
1.820
1.820
1.850
1.850
1.900
1.930
1.975
2.125
2.138
2.230
2.298
2.298
2.657
3.500
4.140
PUNTEGGIO
1.000
933
903
864
848
848
831
831
824
824
824
824
812
800
800
798
798
776
769
769
757
757
737
725
709
659
655
628
609
609
527
400
338
Il costo alla vendita delle abitazioni nuove, espresso in euro per mq, definisce una
graduatoria ove viene considerato come migliore il valore più basso, quindi il minor
costo per l'accesso al bene-casa. Ai primi tre posti della classifica si collocano, con i
prezzi medi più bassi, Darfo Boario Terme, Carpendolo e Travagliato. I valori medi
stimati per i 33 comuni sono assai differenziati poiché oscillano dai 1.400 euro/mq di
Darfo sino a valori quasi doppi per Brescia, 2,5 volte più elevati per Salò e quasi tre
volte superiori per Desenzano del Garda, che chiude la graduatoria.
Fonte: Listino del valore degli immobili - Pro-Brixia, Camera di Commercio di Brescia
Rilevazioni periodo aprile-ottobre 2014. Valore medio abitazioni nuove infogdb
Quell’aiuto che regala sicurezza
La spesa sociale locale
un «paracadute» virtuoso
L’attività e l’impegno degli
enti locali può essere una
leva importante per ridare
speranza alle persone
La spesa sociale sostenuta
dai comuni non si dovrebbe
toccare, poiché rappresenta
la prima barriera contro il disagio.
Spetta quindi alle amministrazioni fare il salto triplo per
/
tentare di conciliare il budget
destinato a tale voce con i tagli
alla spesa pubblica.
La lettura della nostra classifica dedicata al tema, racconta la doppia faccia della medaglia di questa partita. Ammini-
strazioni che hanno dovuto fa- paese. I problemi sociali, infatre i conti con bilanci in rosso e ti, negli ultimi anni sono divenquindi sono intervenuti an- tati sempre più macroscopici,
che sul sociale, altre realtà che coinvolgendo un numero
potrebbero fare di più e altre sempre elevatissimo di soggetancora che hanno deciso di ta- ti.
gliare altrove.
Dai pensionati che non arriNon sindachiamo oltre, li- vano a fine mese, ai disoccupamitiamoci però a sottolineare ti di mezza età che non trovacome il divario tra i primi in no alternative, ai giovani in
classifica per spesa sociale cerca di lavoro... I temi sono
pro capite e gli ultimi sia piut- tanti e, ovviamente, non comtosto significativo.
petono ai soli comuni. QueA Sarezzo spetstione non da poco
ta il primato con Il sistema
se si considera che
oltre 252 euro, il del welfare
il welfare nel suo
capoluogo è a 197 locale dovrebbe
complesso avrebeuro, Palazzolo a
be bisogno di un
essere coniugato
178 euro. «Precipisensibile riordino,
tiamo» poi ai 73 con quello
in grado di rilanciaeuro di CastelMel- nazionale e reso
re la forme attive di
la, ai 69 di Gussa- più attivo
aiuto, come il collogo, ai 61 di Carpecamento. In questo
nedolo e, infine, ai 46 di Ma- caso la privatizzazione non ha
nerbio. È vero che la spesa è oggettivamente raggiunto gli
proporzionale alla domanda, scopi desiderati, mentre il sima è altrettanto interessante stema pubblico, che comprennotare come al di sotto di certi de anche la formazione, è stalivelli si fotografa una situazio- to ridotto ai minimi termini e
ne ante-crisi che fatichiamo a non riesce ad essere incisivo
comprendere, se non con un come dovrebbe.
massiccio intervento alternatiE tutte queste problemativo delle famiglie, primo ele- che, e altre ancora, finiscono
mento di welfare nel nostro sulle scrivanie dei sindaci. //
8
Giovedì 29 ottobre 2015 · GIORNALE DI BRESCIA
Q
Controcopertina
Oltre i confini
Brescia di nuovo
prima della classe
Cintura stressata
Poi Valli e Basse
La crisi fiaccata
da un anno di resistenza
più evidente in città
altalenante in provincia
Tonino Zana
[email protected]
Brescia prima in quasi tutti
gli indicatori. A chi, in città, intenda sventolare la bandiera
della vittoria o dell’incredulità
consigliamo di svolgere il tema sul rapporto tra hinterland
e città, quanto si sposta in più
e in meno da una parte e
dall’altra e come si riverberi il
tuttosullepartiBasseeAltedella provincia. Il tenore di vita di
una terra grande come il Bresciano, insomma, si acquista e
sistabilizza conla composizione di una media mediata a ragione di una enorme riduzione delle distanze tra un paese
e l’altro e di una dilatazione,
ovunque, di Brescia.
/
Grande città. La grande città
equivale alla grande provincia
ed entrambe, non astrattamente intese, dovranno caricarsi dei vizi e delle virtù a me-
molto Brescia al chiaro e allo
scuro prende su di sé il dovere
di «dormitorio».
La riflessione esige un allargamento verso il nord e il sud,
leValli eleBasse,invia dimutamenti interni più che esterni
sempre raffrontabili con l’andare e venire da Brescia.
Il baricentro. In tal senso Breno di ridefinire confini reali e scia è baricentrica, a patto che
vissuti e non puramente geo- accetti di essere aiutata dalla
grafici. A meno di calcolare forza lavoro e intellettuale di
grande e imperiale Brescia una terra in movimento. Ci poquandoesponeuna virtù,inve- trebbe accadere, allora, di dice isolata e incolpevole ad chiarare Brescia ogni paese da
ogni abbassamento del tenore Ponte di Legno a Remedello e
di vita. Del resto, l’hinterland, di dichiarare provincia ogni
ancora indefinibile, potrebbe quartiere dalla Mandolossa a
accusare la città di un furto e Sant’Eufemia passando per il
auto assolversi per
centro storico. In
la distrazione a La prospettiva
questi anni si giocomporreuna pro- di un’unica
ca la partita della
pria nuova identi- grande terra
nostra terra su due
tà.
direzioni: la prima
con l’erosione
Esempio: calcoè il mantenimento
lare il reddito ban- dei confini
dello stato esistentra paese
cario pro capite di
teconqualchemoCastel Mella in as- e paese
difica di governansenzadi unrapporceistituzionale;opto stretto col reddito pro capi- pure la cancellazione, meglio,
te di Brescia è un esercizio che l’erosione dei confini tra paese
potrebbe risultare, alla lunga, e paese, tra zona e zona, fino a
abbastanza fragile. L’Hinter- considerarci tutti bresciani di
land viene schiacciato su un una terra invece che di una citmodo di vita di provenienza e tào di un villaggio. Di là, all’opnon letto per la generosità di posto di una tale riva, si alza il
un dono di fatiche e di pendo- torrione medievalista dove
larismo verso la città quando sventola il tenore di vita da un
si fa giorno. L’Hinterland è chilometro all’altro. //
NOTA METODOLOGICA
La metodologia di calcolo dei punteggi, elemento necessario per definire una graduatoria, è assai semplice e si rifà a
modelli collaudati e consolidati, come quello adottato da “Il Sole 24 Ore”, che, fin dalla metà degli anni ‘80, diffonde la
classifica sulla Qualità della vita nelle province italiane
I COMUNI BRESCIANI CON OLTRE 10.000 RESIDENTI (01/01/2014)
Brescia
I COMUNI
E GLI
ABITANTI
I dati relativi ai 33 comuni bresciani
con più di 10.000 abitanti, che
rappresentano l’orizzonte di
riferimento della nostra indagine
sulla qualità della vita a livello
comunale, vengono analizzati sulla
base di 42 indicatori, sei per ognuna
delle sette macro-aree tematiche
GLI
INDICATORI
Per ogni indicatore vengono
attribuiti mille punti al primo
comune classificato, quello che
presenta il miglior valore, e viene
definito un punteggio proporzionale
per tutti gli altri in funzione della
distanza rispetto a quello migliore
193.599
28.031
Manerbio
24.815
23.213
Calcinato
20.036
19.029
18.921
Orzinuovi
18.852
16.826
Gavardo
16.064
15.629
Castenedolo
15.340
14.444
14.255
Castel Mella
Botticino
Sarezzo
13.747
13.608
Rezzato
13.502
Desenzano del Garda
Montichiari
Lumezzane
Palazzolo sull'Oglio
Rovato
Ghedi
Chiari
Se, ad esempio, il miglior valore
registrato per il comune A è uguale
a 60, quello del secondo comune
classificato (B) è 45 e quello del
terzo (C) è pari a 30 e quello del
quarto (D) uguale a 15 i punteggi
relativi saranno A =1000, B = 750
(1000x45/60), C = 500 (1000X30/60),
D = 250 (1000X20/60). Nei tre casi in cui, nella stessa
graduatoria, sono presenti valori dell’indice sia positivi che
negativi, oppure, nel caso ove il valore migliore è uguale a 0,
il calcolo è un poco più complesso e viene definito da una
relazione algebrica che assegna il punteggio uguale a 1000
al dato migliore e fissa tutti i restanti valori in proporzione,
considerando uguale a 0 quello peggiore
ESEMPIO
Fonte: Istat
MEDIA
La media dei punteggi conseguiti
nella graduatoria, definita per
ciascuna area tematica, permette di
giungere alla definizione di sette
classifiche di categoria. Infine,
attraverso la media aritmetica
semplice dei punteggi parziali
definiti da ciascun comune nelle
sette graduatorie tematiche, si
giunge alla classifica finale
Gussago
Lonato del Garda
Darfo Boario Terme
Concesio
Leno
Ospitaletto
Travagliato
Carpenedolo
Bagnolo Mella
Bedizzole
Mazzano
Gardone Val Trompia
Cazzago San Martino
Nave
Villa Carcina
Salò
13.040
13.027
12.860
12.834
12.669
12.161
12.025
11.969
11.779
11.446
11.081
11.076
11.070
11.031
10.851
10.623
infogdb
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