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SOPRAVVIVERE NELLA REALTA` Viviamo
SOPRAVVIVERE NELLA REALTA’ Viviamo costantemente nell’illusione. Nell’illusione di un mondo perfetto o quasi per noi. Ci accontentiamo di quello che abbiamo o chiediamo di più, ma il vero mondo è un altro: la realtà ci descrive un mondo orribile e pieno di ingiustizie, dove la gente lavora come cani per mantenere la famiglia, anziani che continuano a lavorare perché non basta a loro la pensione, giovani viziati che non si rendono conto di quanto sia importante l’istruzione o giovani senza speranze dopo aver aperto gli occhi verso un mondo corrotto e perverso che sembra non dar loro nessuna chance per l’avvenire. Ho solo sedici anni, ma quello che vedo del mondo vero mi sconvolge. Vedo genitori tornare a casa con la schiena spezzata per il troppo lavoro, nonni che lavorano perché non basta la pensione ed io per aiutarli non posso far altro che schiacciare la faccia sui libri e sperare di trovare qualcosa di meglio in futuro. Questa è la mia situazione familiare e quella di tante altre persone; e poi c’è la vita perfetta che vogliono mostrarmi altri miei coetanei, che, purtroppo, non sono pochi. Essi contano solo sull’apparenza e pensano solo al presente, trascurando tutto ciò che è effettivamente importante tra le cose di questo mondo, dove si sopravvive, non si vive, almeno così penso e vedo. Questi però sono solo i problemi quotidiani della nostra civiltà “ricca”, ma in altri paesi del mondo le persone sono in condizioni ancora più disperate: persone malate e malnutrite, maltrattamenti ed ingiustizie nei confronti delle persone più in difficoltà. Non più deboli, ma più in difficoltà, perché ognuno di noi ha vera forza che permette di superare le avversità più grandi e, se congiunta con le forze delle altre persone, l’impossibile diventa possibile. Questa forza è la forza della solidarietà e della collaborazione non solo da parte di persone che stanno “meglio” verso chi sta “peggio”, ma anche tra simili. Tutti insieme si può raggiungere ogni traguardo. L’unica cosa che non permette alle persone di unirsi è la paura di perdere e quindi la volontà di lottare. Ovviamente non in tutti i luoghi c’è questo mondo orribile soprattutto nella nostra mente. La fantasia ci permette di viaggiare oltre i problemi e di raggiungere un vago equilibrio mentale che poi si spezza perché non si può sopravvivere con la sola fantasia. Invece di assecondare la paura, girare la testa e fare gli indifferenti alla vista della realtà, bisogna guardarla negli occhi , tenderle la mano e dirle: “Accetto la sfida”. Superata la paura, essere solidali è automatico, soprattutto se si è già passati nella situazione da affrontare. Sì. Ho sedici anni e questa è l’idea che mi sono fatta del mondo e su come affrontarlo. Sbaglio? Testo di FRANCESCA GALVANI 3° POSTO al Concorso ADS Trieste “Non può e non deve essere solo un sogno” I.P.S. “Luigi Galvani” – Trieste a.s. 2013-2014