Scoppia a Torino “il caso Legionella”: è vera emergenza?
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Scoppia a Torino “il caso Legionella”: è vera emergenza?
N. 3 . luglio 2015 LA VOCE DELL’ORTODONZIA ITALIANA LA LINGUA BATTE... Giovani Odontoiatri è difficile specializzarsi ! Abbiamo ricevuto in redazione molti messaggi accorati di giovani odontoiatri che dopo la laurea, avevano ipotizzato di specializzarsi in Ortodonzia presso gli atenei Italiani. Cosa che al momento sembra essere molto difficile e con una battuta di arresto. Sulla “vexata quaestio” delle Scuole di specializzazione, abbiamo intervistato il Prof. Roberto Martina (Università Federico II Napoli). Non è ancora chiaro perchè il recente decreto per l’assegnazione delle borse alle Scuole di specializzazione mediche non vede coinvolte quelle di area odontoiatrica. Molte le ipotesi , dalla più semplice (forse la più reale) di una ridotta disponibilità di fondi, con drastica diminuzione di possibili specialisti. I Ministeri dell’Università e della Salute hanno posto in essere misure per ridurre le annualità complessive da retribuire e poi …… Pietro di Michele Presidente Nazionale SUSO Perché proprio le Scuole odontoiatriche? ll numero di borse bandite è in qualche modo proporzionato alle esigenze del SSN e purtroppo, a tutt’oggi l’odontoiatria pubblica in Italia è pressoché inesistente, coprendo solo il 5% delle prestazioni odontoiatriche erogate. Del resto l’accesso alle posizioni pubbliche è consentito anche ai laureati non specialisti per cui, di fatto, l’esigenza del SSN in termini di odontoiatri specialisti è pari a zero. Vi è possibilità che le Scuole vengano attivate? Con queste premesse mi sembra improbabile che vengano sottratte risorse alle Scuole mediche per destinarle a quelle odontoiatriche. Una sentenza del CdS obbliga alla retribuzione degli specializzandi di “tutte” le Scuole comprese nell’area medica: anche quelle odontoiatriche sono state inserite in questo ambito. I giovani odontoiatri italiani che desiderano ottenere un titolo di specialista dovranno rivolgersi a Scuole straniere? Sembra di sì ed è paradossale se si pensa ai lunghi anni di lotta che hanno portato nel 2005 al riconoscimento europeo del titolo erogato dalle Scuole italiane per l’ortodonzia e la chirurgia orale. Non vi è qualche via di uscita? Le autorità ministeriali dovrebbero leggere con attenzione la Gazzetta Europea del 7/09/05 sul riordino delle professioni sanitarie mettendo a fuoco la differenza tra medici e odontoiatri. Mentre per gli specializzandi delle Scuole mediche si precisa che DEVONO avere una borsa ( art.25 comma 3), analoga indicazione non è riportata per quelle di area Odontoiatrica (art.35 comma 2). Occorrerebbe quindi distinguere la posizione degli uni e gli altri in modo chiaro a livello legislativo, partendo dalle differenze della Direttiva europea. Roberto Martina Università Federico, II Napoli Scoppia a Torino “il caso Legionella”: è vera emergenza? . A pag. 8 La prima volta di SUSO e SIOF a Rimini con gli Amici di Brugg SUSONEWS ha posto alcune domande a Renato Scotti di Uccio, “motore niente affatto immobile” della complessa organizzazione del Congresso Nazionale ”Amici di Brugg” che anche quest’anno hanno celebrato la loro 58 a edizione alla Fiera di Rimini dal 21 al 23 maggio. 1) Per la prima volta SUSO e SIOF erano presenti agli Amici con uno stand servito soprattutto a far conoscere le finalità di entrambi gli organismi e a distribuire le copie della rinnovata Rivista “Susonews”. Come ci si è arrivati? Amici di Brugg ha sempre dato spazio alle associazioni che in occasione della kermesse riminese desideravano comunicare le proprie novità ai dentisti. Non a caso nel tempo tale opportunità è stata migliorata fino a creare l’Area Incontro che tanto successo ha avuto quest’anno. segue a pag.2 Tutor Ortodontico® SIDO Un‘ APP scaricabile dal 30 ottobre Stiamo vivendo anni difficili in cui qualsiasi certezza viene meno al pari delle disponibilità economiche e finanziarie delle persone e dello Stato il quale non può disporre della cifra necessaria per garantire un welfare adeguato ad ogni cittadino. Per portare un utile contributo e porre un argine a questa situazione, in cui le cure dentali sono tra le prime ad essere cancellate (il 12% degli Italiani ha rinunciato ad una visita odontoiatrica: dati ISTAT 2013) proprio quando si è dimostrato che la salute orale è fondamentale per il benessere dell’intero organismo ma soprattutto per portare a conoscenza delle persone la reale situazione delle arcate dentali e mascellari dei bambini su cui bisogna intervenire durante la crescita, per evitare problemi futuri, la SIDO (Società Italiana di Ortodonzia) ha messo a punto l’App “Tutor Ortodontico®”, nelle lingue più diffuse, scaricabile gratuitamente anche in versione 3D che verrà lanciata in autunno. «La SIDO, applicando il concetto di sussidiarietà e tenendo in considerazione i suggerimenti impartiti dall’Osservatorio per il monitoraggio delle ‘app’ legate alla salute, in via di istituzione, intende dare un contributo perché si possa identificare il problema relativo al proprio apparato dentale, evidenziare la necessità di ulteriori approfondimenti diagnostici e si possano effettuare cure opportune nel momento giusto di crescita (www.sido.it)» spiega il prof. Giampietro Farronato, Ordinario di ortodonzia presso l’Università degli Studi di Milano e Presidente SIDO. «Abbiamo studiato la APP Tutor Ortodontico® in funzione dei disturbi più diffusi nella popolazione: respirazione, fonazione e deglutizione perché abbiamo riscontrato che manca la giusta informazione sulla relazione tra sintomo di alterata funzione e alterazione anatomica. Il 38% della popolazione generale e l’81% dei soggetti in età evolutiva presenta disturbi dell’articolazione del linguaggio correlati alle alterazioni delle funzioni orali; circa 1.600,000 Italiani soffrono di apnee respiratorie; in altre parole, respirare con difficoltà può essere conseguenza di un palato stretto; la difficile pronuncia delle consonanti “dentali” (es.: t, d, q) o “sibilanti” (es.: s, z) può derivare da un’alterata posizione degli segue a pag.2 IN QUESTO NUMERO 3 5 6 10 11 14 EMERGENZA TRAUMI DENTALI? Problema decisamente sottostimato. Da Torino gli echi della 2° edizione di un convegno mentre si profila un altro incontro a Bari. Al 91° EOS di Venezia, un programma di particolare interesse: 11 “keynote lectures”. Ma anche incontri conviviali ed evasione in magiche atmosfere Successo delle 3 giornate di congresso AIO a Chia (Cagliari) tutti i relatori hanno sottolineato come il viso sia il punto di partenza e arrivo per ogni terapia specie se ortodontica. Rinnovi delle sedi provinciali SUSO, Chieti-Pescara, Modena, Padova Partenze caratterizzate da un grande entusiasmo, ma soprattutto tanta voglia di fare Pur eletto nel 2014, Giuseppe Fiorentino entrerà in carica nel 2018, preceduto nel mandato da 3 presidenti. Nell’intervista di Claudia Tosi entra nei delicati meandri del meccanismo Alberto Laino, una figura che non ha bisogno di presentazioni in ambito ortodontico. Parla del suo profondo amore per gli orologi antichi di cui ha una collezione preziosa. ...DALLA PRIMA Tutor Ortodontico... La prima volta di ... segue da pag.1 segue da pag.1 elementi dentali mentre disturbi di deglutizione o digestivi, peraltro di difficile evidenziazione, potrebbero essere correlati ad un non perfetto allineamento delle arcate dentali. Intervenendo durante la crescita, si possono ottenere risultati non più raggiungibili con l’aumentare dell’età quando i disturbi possono provocare effetti spiacevoli (es.: roncopatie, apnee notturne, sonnolenza diurna, ecc.) anche per la vita di relazione e necessitare di un impegno terapeutico più invasivo e importante come, per esempio, un intervento chirurgico». La APP, realizzata in modo semplice e didascalico, si chiude con un autoscatto o selfie che ha diverse valenze: consentire al cittadino di verificare la correttezza dell’autovalutazione da parte di un esperto SIDO, di consapevolezza presente e di valutare il livello nella popolazione. La APP sarà disponibile a partire dal 30 ottobre durante lo svolgimento della giornata SIDO presso l’Auditorium di Padiglione Italia all’interno di EXPO nel contesto del 46° Congresso Internazionale SIDO. SIDO metterà gratuitamente la sua APP a disposizione degli Ortodontisti SIDO ma anche dei medici e pediatri di famiglia, degli otorinolaringoiatra, dei logopedisti, dei foniatri e di tutti gli altri specialisti con l’auspicio che possa essere strumento indispensabile per i cittadini che la potranno scaricare dal sito www.sido.it. 2) La sinergia tra gli Amici e il SUSO è stata facilitata dal suo antico ruolo di Presidente SIOF che nella rivista SUSONEWS occupa oggi un posto importante? I rapporti di stima e di amicizia sono l’essenza degli Amici di Brugg! Anche in questo caso la stima che ho del prof. di Michele che brillantemente oggi presiede la Società che ho avuto l’onore di presiedere (…un bel po’ di anni fa!) è stata la molla che ha semplificato ogni procedura che in una manifestazione così impegnativa sono indispensabili ma talvolta anche troppo vincolanti. 3) Che ricordo ha di quella sua esperienza? Un ricordo bellissimo perché partecipai con l’amico Celindano anche alla fondazione della SIOF, la Società Italiana di Odontoiatria Forense! Quando subentrai nella presidenza, la Società era ancora giovanissima e viveva momenti di crescita non facili ma l’interesse che suscitava era molto vivo. In quegli anni ero Direttore del Centro Militare di Medicina Legale e le due attività ben si integravano. Purtroppo ci sono anche ricordi meno piacevoli perché per motivi personali fui costretto a lasciare il mandato prima del termine ma sapevo che chi mi avrebbe sostituito sarebbe stato in grado di fare più e meglio di me! 4) E’ ipotizzabile una futura presenza del Sindacato Ortodontisti e della Rivista anche a Bellaria dove si svolgerà la 59a edizione degli Amici? Il loro futuro è ancora tutto da definire con una rinnovata carica di entusiasmo che ci fa desiderare di “ripercorrere strade nuove”. L’uso di un ossimoro è voluto, un pò come “Ritorno al Futuro”… Infatti riteniamo che la fine del connubio con l’UNIDI, che con una scelta impropria, ha voluto trasformare la manifestazione di maggio, in una expo che avrebbe “ospitato” gli Amici di Brugg, abbia danneggiato non tanto noi Nuovo CdA ENPAM: l’augurio di un proficuo lavoro dopo gli “ incidenti di percorso” Il 27 giugno l’Assemblea Nazionale composta dai 106 Presidenti degli Ordini Provinciali, dagli 11 Presidenti Cao eletti e dai 59 rappresentanti delle categorie dei contribuenti, ha eletto il nuovo Consiglio di Amministrazione e il nuovo Presidente ENPAM, Alberto Oliveti. La competizione elettorale dello scorso 7 giugno che aveva chiamato al voto i medici e odontoiatri italiani per il rinnovo dell’Assemblea Nazionale e delle Consulte Regionali, ha visto per la prima volta impegnato il SUSO che ha espresso un proprio candidato nazionale per la Consulta, partecipando alla composizione di una lista per l’Assemblea Nazionale insieme ad AIO, Giovani Medici e altre rappresentanze dei liberi professionisti iscritti in quota B. Una lista che non avendo superato il vaglio della Commissione Elettorale, è rimasta bloccata al nastro di partenza. A parte questo incidente di percorso, conta soprattutto l’esperienza maturata nel cimentarsi per la prima volta in una avventura elettorale a livello nazionale. L’alleanza con altre sigle associative ha permesso di mettere a confronto nuove idee, per ampliare i servizi e le attività di supporto dell’Ente verso i liberi professionisti. Inoltre la candidatura SUSO alla Consulta Nazionale ha fruttato ben 526 voti di preferenza, risultato decisamente al di sopra di ogni aspettativa che fornisce interessanti spunti di analisi post voto. Nei luoghi in cui il Sindacato dispone di sedi provinciali attive si è avuto il maggior riscontro segue a pag.7 Iscrizioni SUSO 2015 SUSO (Sindacato Unitario Specialità Ortognatodonzia, 1976) Siamo l’unico puro Sindacato di categoria. Uniamo TUTTI gli Ortodontisti (specialisti, esclusivisti, prevalentisti) d’Italia. Siamo in crescita perchè riconosciuti, presenti ed attivi a livello intersindacale, Ordinistico e politico (locale e nazionale). Offriamo una serie di servizi fondamentali per la gestione quotidiana della professione: consulenza legale e fiscale, formule assicurative personalizzate [professionali RC, TFR, Investo nell’ORTO) e personali], analisi ed informazioni su tutte le varie normative (vecchie e nuove) che regolano la nostra professione, incontri regionali-provinciali-nazionali su tematiche di particolare interesse sindacale, consigli etici-gestionali-comportamentali, SUSO News, la nostra rivista che, nella nuova versione, è a cadenza ANNO XIII N. 3 - 2015 SUSO news Notiziario d’informazione del Sindacato Unitario Specialità Ortognatodonzia SUSO Largo Re Umberto, 104 10128 Torino Tel. 011.50 28 20 Fax 011.50 3153 [email protected] www.suso.it ORARI SEGRETERIA lunedì e giovedì 14:30 - 18:30 martedì e venerdì 09:00 - 13:00 mercoledì 9:30 - 13:00 / 13:30 - 18:00 COORDINAMENTO REDAZIONALE Patrizia Biancucci 02 bimestrale e raccoglie tutto il meglio delle notizie, serie e non solo, dell’Ortodonzia Italiana ed Internazionale. (per approfondimenti, vedi sito www.suso.it) E tutto questo a sole € 130 annuali che diventano € 50 se sei specializzando al 2° o 3° anno e € 20 se sei specializzando al 1° anno o neolaureato. Se lo ritieni necessario e utile, saremo felici di poterti accompagnare ed aiutare nell’affrontare le difficoltà sempre crescenti della nostra professione. LA DOMANDA DI ISCRIZIONE È SCARICABILE DA WWW.SUSO.IT COMITATO DI REDAZIONE Direttore Responsabile Pietro di Michele Vicepresidente S.U.S.O. Umberto Garagiola Segretario S.U.S.O. Gianvito Chiarello Tesoriere S.U.S.O. William Manuzzi IN REDAZIONE Pietro Bracco, Damaso Caprioglio Gabriella Ceretti, Alessandra Leone Roberto Longhin, Gianna Maria Nardi Alberto Pezzini, Federico Picchioni Maurizio Tonini, Claudia Tosi Pasquale Venneri HANNO COLLABORATO Martina Bartolino, Antonio Cesta, Michele D’Attilio, Fabrizia Ferro, Fausto Fiorile Ennio Giannì, Luca Levrini, Annalisa Lorenzi, Roberto Martina, Roberto Mignogna, Saverio Padalino SEGRETERIA DI REDAZIONE Angela Rosso Finito di stampare nel mese di Luglio 2015 presso le Industrie Grafiche della Pacini Editore spa Via A. Gherardesca • 56121 Ospedaletto • Pisa Telefono 050 313011 • Telefax 050 3130300 www.pacinimedicina.it Renato Scotti di Uccio ma tutto il sistema della rappresentatività delle varie Associazioni che nel nostro congresso si ritrovavano più degnamente che in una semplice area di interesse commerciale. L’esempio di Expodental di Milano e la sua storia fino alla sua definitiva chiusura ne è la prova. Come dicevo il futuro è da costruire ma Amici di Brugg vuole essere innovativo come lo è sempre stato e crede nella collaborazione di tutte le componenti per il conseguimento del successo. Il SUSO e la SIOF non potranno che apportare utili contributi. Si tratterà solo di riuscire a convogliare le opportune risorse per ottenere i risultati che tutti desideriamo. Neolaureati e Specializzandi € 20 neolaureati (nei 3 anni dalla laurea) € 20 specializzandi 1° anno di Specialità € 50 specializzandi 2°, 3° anno di Specialità Soci Ordinari € 130.00 per rinnovo entro il 28 Febbraio dell’anno in corso o prima iscrizione € 150.00 per rinnovo oltre il 28 Febbraio Modalità di pagamento Bonifico bancario: IBAN: IT 71 E 03359 01600 100000116255 Banca Prossima – Intesa Sanpaolo Assegno bancario Barrato “non trasferibile” intestato SUSO Rid - addebito automatico SEPA (richiedere modulo in segreteria) Contanti Pagamento on line tramite circuito PayPal o carta di credito NORME REDAZIONALI La Redazione si riserva la facoltà di apportare modifiche, se necessario. In mancanza di dichiarazione contraria, qualunque articolo sottoposto all’approvazione della Redazione presuppone la tacita conferma alla pubblicazione totale o parziale. Non si assumono responsabilità in merito a libri o manoscritti non citati. 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Se ne accorse dopo alcuni metri, mi raccolse, e mi portò a casa: mia madre, vedendo la bocca sanguinante e i due dentini dondolanti corse con me in braccio dal dentista che li estrasse subito. Ne rimasi senza fino a 8 anni mentre andava in voga la famosa canzone dello Zecchino d’Oro “Fammi crescere i denti davanti…” Il mio fu un trauma dento-facciale che rientra in quell’11% di incidenti della strada. Da quando diventai mamma, ho vissuto la paura che mio figlio potesse farsi male quando giocava o faceva sport, senza sapere che avrebbe avuto l’80% di chance di fratturare un incisivo, con doppia incidenza rispetto alle femmine, essendo maschio. Adesso, dopo decenni di ortodonzia e odontoiatria infantile, ho le idee più chiare grazie al Progetto itinerante Traumatology Dental Day ideato da Caprioglio, Laino, Buccelli, di Michele e altri che un anno fa mi coinvolsero nell’Emergenza Traumi Dentali allo Spring Meeting SIDO di Torino, accolto a braccia aperte dall’allora presidente Claudio Lanteri. Mi si aprì un mondo riproposto all’Ordine di Torino il 30 maggio, con un convegno ECM da un centinaio di colleghi rimasti fino alla fine, interessati ad un problema notoriamente sottostimato e poco conosciuto. Il messaggio è stato recepito con entusiasmo dal presidente dell’Ordine Guido Giustetto e della CAO, Gianluigi D’Agostino. Qualcuno ha detto “mai visto un presidente di Ordine aprire un convegno, ascoltare le relazioni e chiudere con un saluto soddisfatto e propositivo, senza discorsi di circostanza”. Stavolta, oltre a riproporre la lectio magistralis su ortodonzia e traumi di Alberto Laino e traumi da maltrattamento (Fernanda Deniso, vice questore aggiunto) ho ampliato inserendo l’odontologia forense (Chantal Milani), le Linee guida ministeriali (Sebastiano Rosa), aspetti medicolegali dei traumi sportivi (Roberto Longhin), la pediatria (Marisa Bobbio) e la medicina generale (Guido Giustetto). Credo di aver raggiunto un duplice fine: conoscenza del problema e utilità per gli operatori. L’obiettivo è uno solo: tutela della salute orale del paziente, spesso in età evolutiva. E a questo proposito voglio raccontare la storia del piccolo Stefano. Il 2 gennaio mi chiama un papà da Aosta verso mezzogiorno: “Mio figlio di 7 anni ha perso un dente davanti, è rimasto impigliato in una rete” E io “Il dente dov’è ?” La mamma su consiglio di un’altra mamma lo ha messo nel latte”. Sono ancora in pigiama, la mente viaggia alla velocità della luce, mi sento la responsabilità addosso sebbene non li conosca. Trovo la soluzione d’istinto, chiamo la mia assistente e ci diamo appuntamento in studio entro un’ora. Avviso il padre che lo aspetto alle 14 con il bambino e…il dente! Mentre sono in macchina ho il dubbio che potrei fare qualche errore rischiando l’insuccesso. Chiamo Laino, immaginandolo a pranzo nella sua Napoli “Alberto, stai mangiando?” “Si, ma dimmi…”- Mi ricorda un dettaglio importantissimo cui non avrei mai pensato –“Mi raccomando, Patrì, quando reinserisci il dente spingi forte, più che puoi, perché il coagulo si è già formato e fa resistenza. Capito?” L’incisivo centrale permanente è ancora lì, splintato con i denti adiacenti, tuttora vitale. Chissà se, oltre a salvare il dente, ho salvato anche la sua vita? Psicologica e di relazione, ovvio, ma sempre di vita si tratta! Patrizia Biancucci Direttivo Nazionale SUSO Il presidente dell’Ordine, Giustetto “ Medici interessati, non solo dentisti ” Data la scarsa partecipazione al convegno di medici “non dentisti” seppur anch’essi interessati (medici di famiglia, di pronto soccorso e pediatri) al “Traumatology Dental Day” svoltosi a Villa Raby (Ordine di Torino) sabato 30 maggio il presidente dell’Ordine Guido Giustetto ha manifestato l’intenzione di avviare un’opera di sensibilizzazione presso le relative società scientifiche. Medico di famiglia esperto di igiene preventiva, Giustetto ha detto infatti di esser stato colpito da vari aspetti: dalla frequenza dei traumi dentali di cui una buona metà dovuti ad episodi di violenza) che lo ha spinto a dire che “la bocca è veramente un buon indicatore di violenza, ma occorre che il medico la sappia interpretare”. L’iniziativa di Torino che ha preso le mosse da un analogo incontro svoltosi sempre in città nello scorso anno, ha avuto quali responsabili scientifici, Gianluigi D’Agostino, presidente Cao di Torino, Patrizia Biancucci e Bartolomeo Griffa, anch’essi componenti Cao. Ad impressionare Giustetto inoltre, non solo la frequenza dei traumi dentali, ma anche l’apprendere che solo il 4 per cento dei medici non odontoiatri saprebbe cosa fare per fronteggiarli. Incredibile inoltre la semplicità dell’intervento da compiere per salvare il dente avulso: conservarlo in acqua e latte prima di consegnarlo al dentista nel più breve tempo possibile (un’ora), essendo in tal caso, il tempo strettamente in funzione del risultato. EMERGENZA TRAUMI DENTALI Il 5 dicembre 2015 a Bari Dopo l’esperienza del 30 maggio a Torino il corso Traumatology Dental Day patrocinato dalla FNOMCeO e dal Ministero della Salute, in collaborazione con Società scientifiche e sigle sindacali, si trasferirà a Bari con un convegno che si terrà il 5 dicembre presso l’Ordine, avente per finalità quella di fornire ai partecipanti le nozioni di prevenzione primaria sia in ambiente scolastico che sportivo, nonché nozioni di base nei diversi casi di traumi oro-facciali, nel rispetto delle linee guida emanate dal Ministero della Salute. Senza dimenticare che le lesioni dentali possono essere conseguenza di incidenti e di azioni violente di ogni tipo, a prescindere dall’età del soggetto. Al termine del convegno verranno consegnati a ciascun partecipante due poster, sia in italiano che in inglese, sulle norme comportamentali da tenere in caso di “Emergenza Traumi Dentali”. Quello che gli specialisti dovrebbero sapere... L’intevento di Massimo Dalle Molle a Torino Dalla letteratura scientifica risulta che l’adozione di corrette procedure in presenza di traumi dentali è generalmente inadeguata: alcuni studi indicano che solo il 4% dei medici è in grado fornire un trattamento iniziale appropriato e spesso la prima figura chiamata ad intervenire è un operatore sanitario sprovvisto di formazione specifica. La traumatologia oro-facciale infatti è una branca trascurata dell’Odontoiatria, nonostante l’elevata prevalenza in tutto il mondo e l’importante ripercussione sugli individui e sulla società. Uno studio condotto negli USA ha evidenziato che tra i 6 e i 50 anni di età una persona su 4 ha subìto un trauma oro-facciale nella sua vita e in età pediatrica interessano dal 15 al 30% degli individui. Nonostante la regione orale rappresenti solo l’1% della superficie totale del corpo, il 5% di tutti gli incidenti la colpiscono, mentre nei bambini traumatizzati in età prescolare, la regione orale è coinvolta nel 17% dei casi. Gli elementi dentali più spesso interessati sono gli incisivi centrali superiori (50%) e incisivi laterali superiori (30%). Le più frequenti cause di traumi oro-facciali sono 59% gioco, 21% attività sportive, 12% atti di violenza, 11% incidenti della strada. Nel 50% dei casi di violenza sono presenti lesioni oro-facciali o al capo in genere, ma le denunce non superano il 7%. La cavità orale è anche un sito bersaglio della violenza sessuale sui minori, per cui ogni volta occorre sospettare violenze e/o maltrattamenti. L’analisi dei cosiddetti “bitemarks”(impronta di morsicatura), di competenza dell’Odontologo Forense, è utile perché riporta alcune caratteristiche delle arcate dentali che le ha prodotte. I traumi dentali richiedono un approccio multidisciplinare oltre che buone conoscenze mediche di fisiopatologia dell’apparato stomatognatico. Il trattamento dei traumi dentoalveolari avviene spesso con ritardi elevati: secondo uno studio inglese il tempo medio prima delle cure risulta di 22,6 ore. Fondamentale è il monitoraggio nel tempo, dal momento che tutti i traumi necessitano un’adeguata e circostanziata relazione medico-legale per il risarcimento dei danni materiali, estetici e biologici, senza trascurare gli aspetti psicologici Gianvito Chiarello Segretario Nazionale SUSO Competenze interdisciplinari Odontoiatria/Traumatologia dello Sport Si rinnova a Favignana il connubio tra l’ SMMS- SIOS e SIOF Come da otto anni anche quest’anno, dal 22 al 25 Maggio si è tenuto a Favignana (TP) l’appuntamento tra la SMMS (Società Mediterranea di Medicina dello Sport) e la SIOS (Società Italiana di Odontostomatologia dello Sport), sulle interconnessioni tra l’Odontoiatria e la Traumatologia dello Sport. Nella sessione moderata da Fabrizio Fontanella, Luigi Ciaravino e Giuseppe Sieli sono intervenuti Domenico Tripodi (Presidente SIOS) con la relazione “La prevenzione orale durante l’attività sportiva”, Enrico Spinas (Presidente della SIDT, Società Italiana di Traumatologia Dentaria) il quale ha parlato dell’ “Evoluzione in traumatologia dentaria nei praticanti sport”, mentre Pietro Nannelli e Filippo Nannelli hanno illustrato le problematiche connesse alla traumatologia facciale nei giovani agonisti, il Presidente della Società italiana di Odontoiatria Forense (SIOF) Pietro di Michele ha trattato a sua volta gli aspetti medico-legali dell’apparato stomatognatico; Simonetta D’Ercole ha approfondito la tematica dell’ecosistema orale e dei metodi di disinfezione dei protettori orali; Michele D’Attilio, Alessandro Nanussi e Franco Di Stasio hanno esaminato il rapporto tra “Malocclusione e Disfunzione Cranio Cervico Mandibolare” in un gruppo di sportivi. Tema affrontato da diversi anni mediante trasformazione del paradenti da semplice manufatto protettivo contro i traumi a presidio che può stabilizzare o migliorare le prestazioni dell’atleta, impiegabile per veicolare sostanze per la protezione dei tessuti duri e molli del cavo orale. Il Congresso (dove è stata introdotta anche una sessione di Posturologia, integrabile con le problematiche gnatologiche odontostomatologiche) ha ridato “sorriso” agli sportivi ed al suo team, aggregando diverse società sportive e scientifiche. 03 INCONTRI E CONGRESSI Possibilità e limiti del movimento dentario all’esame del XII Congresso nazionale SINET di Napoli Marino Musilli, professionista, ha concluso il Il XII Congresso Nazionale SINET ha avuto luogo pomeriggio con una brillante relazione sull’ anche quest’anno a maggio (22 e 23) all’Hotel “impiego delle miniviti nel movimento dentario” Alabardieri di Napoli e come di consuetudine, nell’uprighting e distalizzazione molare. è stato privilegiato un argomento monotematico: In particolare, ha presentato un caso clinico “Il movimento dentario: possibilità e limiti” nelle in cui, grazie alla sua grande esperienza clinica tre dimensioni dello spazio. L’apertura dei lavori e con l’aiuto delle miniviti, ha recuperato un molare affidata a Carla Alberta Verna, che attualmente anchilosato, che non sembrava avere altrimenti irige il reparto di ortodonzia e pedodonzia molte chances di erompere in arcata. Grazie all’Università di Berna, la quale ha affrontato, ad un sapiente uso dei principi di biomeccanica con grande competenza e carisma, il tema della e dei limiti e potenzialità offerti delle varie strutture biologia del movimento ortodontico spaziando sono state raggiunte forze estrusive elevate senza dalle condizioni di turnover dell’osso, agli effetti coinvolgere ancoraggi dentari. farmacologici ed immunitari sul movimento La giornata di sabato si è aperta con l’interessante dentario fino alla rizalisi e sua etiologia relazione di Frazier-Bowers (USA) sulla diagnosi multifattoriale. Approfondito il meccanismo Il presidente SINET, Adolfo Ferro, (primo a destra) con alcuni relatori ed ospiti del Convegno e la gestione dei disordini dell’eruzione. La di produzione degli osteoclasti –riassorbimento discussione è stata portata avanti sui problemi osseo e i relativi mediatori (IL-1beta, TNF alfa), delle inerenti i PFE (primary failure eruption) e la diagnosi differenziale con i MFE (mechanical failure OPG, del contributo genetico, esteso alle indicazioni di terapia ortodontica nei pazienti con problemi eruption) e le anchilosi. Gli studi condotti sulla diagnosi hanno evidenziato la trasmissione autosomica parodontali. dominante con alterazione mutazionale del gene PTH1R per il tipo di PFE e tale patologia è più comune Roberto Deli, docente alla Cattolica di Roma, dopo una valutazione dei mediatori rilasciati dopo nelle classi III senza differenze relative al sesso. Sono state valutate le possibilità terapeutiche ed i l’applicazione di forze fisiologiche e terapeutiche ha sottolineato come le forze leggere siano ottimali parametri prognostici in tali casi. e l’espansione trasversale della dentatura debba essere eseguita con cautela soprattutto considerando Andrea Podestà nella sua relazione “Movimento ortodontico micro-chirurgicamente guidato” di elevato che le pareti alveolari vestibolari sono sottili. Un intervento completato da Cristina Grippaudo con una livello tale da suscitare l’interesse dei relatori internazionali, ha riportato le possibilità offerte dall’ausilio disamina della letteratura. di un approccio chirurgico nei siti da sottoporre a spostamento ortodontico utilizzando il piezo-surgery. Nel pomeriggio del venerdì possibilità e limiti del movimento dentario sono stati analizzati nei pazienti parodontopatici da Carlo Cafiero e Alberto Laino, titolari di cattedra. Le possibilità di movimento dentario Dopo una valutazione delle possibilità offerte dalla tecnica della “corticision”, ha presentato dei casi di corticotomia evidenziando come tale metodica fosse in grado di attivare il metabolismo osseo in pazienti parodontalmente compromessi sono state esaminate in considerazione della variazione in prossimità dei denti da spostare riducendo in tal modo i tempi di terapia. del centro di resistenza degli elementi dentari di tali pazienti. Valutate le dinamiche e le modalità Il congresso è stato concluso con la relazione “Il movimento ortodontico: riflessi clinici” del presidente comportamentali nella progettazione delle strutture ortodontiche per preservare il tessuto parodontale Sinet, professor Adolfo Ferro, condotta su 4 casi clinici che ha mostrato le possibilità di spostamento insieme al timing terapeutico e procedurale nell’affrontare un caso orto-perio da parte degli elementi dentari nei movimenti più complessi quali intrusione, distalizzazione e torque, oltre che dei vari specialisti. spostamenti estesi nelle trasposizioni complete e in un caso con inversione di 180° (apice radicolare John Kaku, professionista a Tokyo, ha portato la sua esperienza con l’Invisalign. Alla luce delle occlusale) su un incisivo centrale superiore. La relazione ha consentito la disamina dei vari momenti indicazioni di tali apparecchi (trattamento di discrepanze inferiori ai 3 mm, affollamento lieve, terapeutici osservati nel rispetto della biologia e con la valutazione a distanza di anni della stabilità dei spostamento dei molari fino a massimo 2 mm), l’autore ha introdotto il Carrier Distalizer con risultati ottenuti. l’ inserimento di miniviti sulla cresta infrazigomatica come integrazione dei suoi trattamenti invisibili Fabrizia Ferro per ampliare le possibilità terapeutiche e contenere i tempi di terapia. Roberto Mignogna SIOI a Pisa: la “Semeiotica Ortodontica” presentata da Roberto Ferro Continua il copioso lavoro della SIOI che a Pisa in occasione del 2° Convegno delle Sezioni regionali, ha visto molti soci dar vita il 16 maggio ad un’affollata assemblea. Svoltosi nella moderna e prestigiosa sede del “Polo Didattico delle Piagge” dell’Università, l’evento è stato organizzato da Maria Rita Giuca, Vice Presidente SIOI e Presidente Eletto per il biennio 2016-17 oltrechè da un folto gruppo di collaboratori, guidati dall’efficientissima Elena Giannotti, referente SIOI Toscana e dalla dottoressa Lisa Lardani. Ha aperto i lavori Maria Rita Giuca salutando la numerosa platea rappresentata da odontoiatri, igienisti, pediatri e studenti, ribadendo l’importanza di una collaborazione continuativa a garanzia di un corretto e completo approccio alla salute del bambino. Interessanti i temi affrontati dai relatori: sul podio relazioni affrontate “in tandem” da oratori più giovani, affiancati dai soci “anziani” a riprova di 2°Convegno delle Sezioni regionali SIOI sinergie tra libera professione e ricerca universitaria. La Presidente SIOI, Raffaella Docimo dopo aver espresso a nome del Direttivo e suo personale, la soddisfazione per l’evento partecipato da oltre 350 iscritti, ha relazionato sui risultati delle attività svolte e sui progetti in itinere, parlando del XVIII Congresso nazionale SIOI che avrà luogo a Roma il 3 e 4 dicembre al Maxxi, interessante per i temi trattati e i relatori nazionali ed internazionali. Ha poi introdotto la presentazione del libro “Semeiotica ortodontica in dentatura decidua” di Roberto Ferro, testo guida fondamentale in campo ortodontico e clinico ai fini soprattutto della diagnosi precoce di malocclusione che permette di ottimizzare il timing di intervento terapeutico. L’Autore ha illustrato il lavoro svolto, avviato con la campagna di prevenzione “Oral Health Promotion” indirizzata a famiglie, insegnanti e pediatri. Grande l’attenzione della platea per i contenuti e le finalità didattico-cliniche sia per la destinazione del ricavato del volume che Ferro ha inteso devolvere alla Fattoria sociale “Conca d’oro” (www.concadoro.org) di Bassano del Grappa. Le tre sessioni di lavoro, due nella mattinata ed una nel pomeriggio, hanno incluso tematiche quali ortodonzia intercettiva, cariologia, endopedodonzia, analgesia sedativa, traumatologia, chirurgia e parodontologia. Anche la sessione poster ha visto una partecipazione numerosa. Il Convegno si è concluso con la nomina a Soci Onorari SIOI di Damaso Caprioglio e Giuliano Falcolini. Nel ringraziare, Caprioglio ha sollecitato l’assemblea a lavorare per ottenere sempre risultati positivi “non innalzando muri, ma costruendo ponti” in modo da poter “vincere la gara, buttando il cuore oltre l’ostacolo”. Martina Bartolino 04 Significato del “Lip Bumper” Il Lip Bumper inferiore - La ricerca della stabilità (Collana di Ortodonzia diretta da Alberto e Damaso Caprioglio), monografia brillante e lucida scritta da Fabrizia Ferro, presenta il LB come presidio elettivo e di successo nel trattamento non estrattivo dell’affollamento dentale moderato in dentizione mista. Una breve introduzione accompagna il lettore attraverso l’evoluzione ortodontica formativa, conoscitiva e merceologica relativamente alla terapia dell’affollamento dentale. Lo scopo è focalizzare l’attenzione dei clinici su un presidio che ripropone sì un concetto di espansione ma di tipo biologico e non meccanico, cioè un’espansione funzionale basata sulla modifica dell’esistente equilibrio neuro-muscolare, per ambire ad una stabilità dei risultati nel lungo termine. Il Lip Bumper è descritto non come un presidio sempre uguale in tutti i casi, ma nella varietà di Monografia del “Lip Bumper inferiore” designs che rende conto della sua enorme di Fabrizia Ferro versatilità con risvolti terapeutici vantaggiosi in termini di individualizzazione e di stabilità dei risultati. Anche se disponibile prefabbricato, il LB è infatti un apparecchio semplice da costruire: una ricca iconografia è dedicata interamente alle numerose possibilità di modellazione del LB sul modello in gesso, pensata per i più giovani, ma anche per scelte di design decisamente consapevoli in mani più esperte. Confortevole ed estetico per il paziente, richiede però un’assidua collaborazione ed un attento management da parte dell’operatore. La meccanobiologia diventa fondamentale anch’essa alla pari di un altro indicatore fondamentale, ossia il rischio del trattamento, da evitare scrupolosamente. Indicazioni, timing e cenni di biomeccanica, insieme a limiti e rischi sono riportati e documentati alla luce dei dati disponibili in letteratura e di approfondimenti personali. Il testo si chiude con una sezione decisamente più tecnica per coloro che si volessero cimentare nella modellazione del LB. In particolare un’originale progettazione del LB, frutto dell’esperienza personale del professore Adolfo Ferro, è descritta fase dopo fase e realizzata con Ercole Galero, tecnico della Seconda Università degli Studi di Napoli, con il quale l’Autrice ha collaborato durante i numerosi anni di frequentazione del Dipartimento di Ortodonzia della stessa Università. Una monografia scritta in maniera chiara, dotata di un apparato bibliografico accurato e sostanziata da una passione per la cultura davvero apprezzabile. Ennio Giannì INCONTRI E CONGRESSI L’Ortodonzia Europea torna a Venezia per il 91° Congresso EOS Tra il 13 ed il 18 giugno 2015 Venezia ha ospitato il 91° Congresso Europeo di Ortodonzia, o Ortognatodonzia, Congresso annuale della European Orthodontic Society. L’ European Orthodontic Society (EOS) è una delle più antiche associazioni mediche ed odontoiatriche, essendo stata fondata a Berlino nel 1907. Escludendo i due periodi della Prima e Seconda Guerra Mondiale, ha organizzato 91 Congressi, nella maggioranza degli stati europei. Di questi, soltanto 5 in Italia: nel 1955 a Roma, nel 1961 a Bologna, nel 1984 a Firenze, nel 1992 a Venezia, nel 2002 a Sorrento e quest’anno ancora a Venezia. 23 anni fa il Congresso era stato organizzato sotto la presidenza del Prof. Benito Miotti, Direttore della Clinica Odontoiatrica dell’Università di Padova e della Scuola di Specializzazione in Ortognatodonzia della stessa Università, ed è tuttora ricordato come uno dei più indimenticabili. La 91a edizione del Congresso EOS, ancora a Venezia, è stata organizzata dal Dr. Antonio Maria Miotti, Direttore della Struttura Operativa Complessa di Chirurgia Maxillo-Facciale “Centro di Riferimento per la Diagnosi ed il Trattamento delle Malocclusioni su Base Scheletrica” dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Udine e dedicato alla memoria della prematuramente scomparsa Prof.ssa Francesca Ada Miotti, Direttore della Scuola di Specializzazione in Ortognatodonzia dell’Università di Padova, che era stata eletta Presidente dell’EOS per il 2015 e che ne aveva già iniziato l’organizzazione. Il programma del Congresso è stato particolarmente interessante, con 11 importanti keynote lectures affidate a relatori di fama internazionale, come i Professori Kiliaridis (Svizzera), Papadopoulos (Grecia), Maino (Italia), Bondemark (Svezia), Franchi (Italia), Chausu Israele), DiBiase (Gran Bretagna), Czochrowska (Polonia), Cobourne (Gran Bretagna), Sarver (Stati Uniti), Ferronato (Italia), Wilmes (Germania). Sono stati approfonditi argomenti particolarmente importanti per la loro forte incidenza nella quotidiana attività di chi pratica l’Ortognatodonzia. Infatti i temi principali del Congresso riguardavano il trattamento precoce o tardivo, la necessità di ricorrere alle estrazioni, le scelte terapeutiche basate su evidenza e veridicità scientifica e quando è giustificato un trattamento ortodontico, l’ortodonzia integrata con altre discipline. Nel programma scientifico sono state accettate oltre 50 relazioni ed oltre 600 posters e, dopo valutazione da parte delle rispettive commissioni, sono stati assegnati riconoscimenti e premi come gli “Houston Oral and Poster Research Awards”, “Beni Solow Award”, “Francesca Miotti Best Clinical Poster Award”, “EOS Poster Awards”. Come tutti i Congressi EOS l’evento era dedicato a tutti coloro che si occupano di Ortognatodonzia a partire dai più giovani ed a coloro che si stanno avvicinando a questa branca dell’Odontoiatria, agli specialisti, agli esperti del settore ma anche ai cultori della materia. Sono anche stati organizzati importanti corsi precongressuali, il 13 e il 14 giugno, sull’ancoraggio scheletrico nel trattamento della Classe II e sull’Ortodonzia ”evidence based”, anche in collaborazione con la Società Italiana di Ortodonzia (SIDO) per quanto riguarda un aggiornamento sulla terapia fissa. Alcune ditte, come Opal Orthodontics, Invisalign e Colgate, hanno organizzato e sponsorizzato simposi satellite, suscitando grande interesse tra i partecipanti. I congressi EOS come quello di Venezia sono un’occasione non solo per acquisire ed approfondire conoscenze in campo ortodontico, ma per confrontarsi con colleghi di paesi e realtà differenti dalla nostra e con cui condividere esperienze cliniche e scientifiche. In ognuno, oltre al programma scientifico, vi è l’opportunità di scoprire quanto le località scelte offrono, in questo caso le bellezze di Venezia, delle sue isole e della laguna, cornice splendida per un grandioso e raro evento. La sede del congresso, al Lido di Venezia, era articolata tra il palazzo del Cinema, quello del Casinò ed il Pala Galileo, strutture adatte a ospitare un evento di questa dimensione, che ha richiamato oltre 2000 persone, complessivamente di 56 nazioni europee e di ogni parte del mondo o dei vari continenti. La ricchissima mostra espositiva ha raccolto le più prestigiose aziende e distributori del settore ortodontico e dentale, un’importante occasione per il marketing e lo scambio di informazioni commerciali. Il programma sociale è iniziato con la cerimonia NEBEOP, alto riconoscimento a Napoli alla Scuola di Ortodonzia Federico II Al recente congresso dell’European Orthodontic Society, svoltosi a Venezia, la Scuola di Specializzazione in Ortognatodonzia dell’Università di Napoli Federico II ha conseguito un importante riconoscimento internazionale. Il “Network of Erasmus Based European Orthodontic Programs” (NEBEOP) l’ha accolta tra i suoi 19 membri a pieno titolo (full members). Il Network è un organismo affiliato alla EOS costituito dalle principali scuole di ortodonzia europee che ha come obiettivo istituzionale la certificazione della qualità dei processi formativi degli specialisti in ortodonzia. Il percorso di certificazione della Scuola è lungo e complesso e si conclude con la visita da parte di esaminatori internazionali. Il prof. Bresin di Goteborg e il prof Schwestka-Polly di Hannover hanno effettuato la verifica lo scorso gennaio, operando una valutazione dei parametri qualitativi in merito alle attività didattiche, assistenziali e scientifiche, nonché dell’appropriatezza delle strutture e dello staff della Scuola. Al termine delle procedure di valutazione gli esaminatori hanno espresso un giudizio molto positivo che ha consentito l’acquisizione della posizione di full member del NEBEOP. La Scuola dell’Università di Napoli Federico II è la prima in Italia a conseguire questa importante certificazione europea. di apertura. Nell’affollatissima Sala del Palazzo del Cinema, il Prof. Borrini, antropologo forense dell’Università di Liverpool, ha esposto brillantemente i risultati degli studi effettuati sulle antiche sepolture delle epidemie di peste del Lazzaretto di Venezia. Tra lo stupore dei partecipanti, ha dimostrato l’unica sepoltura di vampiro fino ad oggi riscontrata, con interessantissimi collegamenti storici e medici. Il Prof. Mauchamp di Grenoble ha ricordato l’amica Francesca con una presentazione ricca di dati e fotografie sulla sua vita. Infine, il coro Sass Maor delle dolomitiche vallate del Primiero, in Trentino, ha preceduto e concluso la presentazione di uno splendido filmato sulle Pale di San Martino di Castrozza, ai piedi delle quali sono sepolti la Prof.ssa Francesca Miotti e suo padre Benito. Il ricevimento del Presidente ha avuto luogo all’interno dell’ Hotel Excelsior, comparso in diversi film famosi ed all’esterno nelle terrazze sul mare. Un concerto di numerose arpe ha accompagnato il buffet per circa 2000 persone, e splendidi fuochi d’artificio sulla diga hanno concluso la serata. La cena di gala si è svolta presso la Scuola Grande di San Giovanni Evangelista. Vera conclusione del Congresso è stato il Trofeo Silver Mill, tradizione dell’EOS da oltre 60 anni. Si tratta di una divertente competizione ispirata alla nazione organizzatrice del Congresso. In questo caso, essendo a Venezia ed al Lido, sono stati scelti giochi di spiaggia che hanno molto divertito i partecipanti, chini a cercare conchiglie o a preparare complesse piste per le biglie, a lanciare ciambelle, nonché a raccogliere ed a passarsi l’un l’altro l’acqua del mare con le mani per riempire secchielli. Dal punto di vista scientifico e sociale si è trattato di un vero successo: un congresso dalla grande partecipazione che viene già ricordato tra imigliori. A cura di Claudia Tosi La SIDO e le sinergie professionali internazionali La SIDO ha partecipato al 91° Congresso EOS di Venezia con un corso pre-congressuale di apertura dedicato a “Update on Fixed Therapy”, cui hanno partecipato relatori di vaglia confrontatisi sulle più attuali tecniche fisse in Ortodonzia. Il professor Ravindra Nanda, Editor di PIO ha aperto la sessione con una relazione sulla biomeccanica ed estetica. Gli hanno fatto seguito Lorenz Moser, Franco Bruno, Pedraig Fleming, Riccardo Nucera, Gualtiero Mandelli, Cinzia Maspero, Francesca Bellincioni, Antonio Gracco, ha chiuso la giornata Rohit Sachedeva in collegamento dagli Usa. Al termine della giornata incontro conviviale al Grand Hotel Ausonia organizzato dal Consiglio Direttivo SIDO cui hanno preso parte i relatori, il Presidente EOS, la Commissione Organizzativa e gran parte del Board EOS. La presenza italiana ai lavori scientifici del Congresso è stata caratterizzata dalle apprezzate relazioni di Giuliano Maino e Lorenzo Franchi. Non sono mancati gli innumerevoli Chairs Soci SIDO. L’ormai consueta presenza della Società al Congresso EOS è espressione della forte volontà del Consiglio di Presidenza di darle una visibilità internazionale sempre più ampia. Oltre a promuovere il programma scientifico il SIDO Desk ha offerto a molti partecipanti l’opportunità di diventare SIDO International Affiliate. Con Tiepolo , Tintoretto e la musica barocca Una delle relazioni più intriganti di EOS Venezia è stata quella del Prof. Matteo Borrini, antropologo forense della Liverpool John Moores University, il quale ha raccontato come il primo “Vampiro” attestato archeologicamente, ribattezzato “Carmilla”, fosse una donna del 1576, sepolta a Venezia in epoca di pestilenza, ritrovata supina e con un laterizio in bocca, rituale riservato ai “non-morti”, che si credevano mantenuti in stato liminale da fenomeni magici o demoniaci e si nutrivano del loro sudario e quindi del sangue dei vivi contagiandoli a morte e rendendosi responsabili dell’epidemia. Particolarmente suggestiva anche la cena di gala svoltasi presso la Scuola Grande di San Giovanni Evangelista. La struttura infatti, fondata nel 13° secolo, è decorata con opere di Tintoretto, Tiepolo e Palma il Giovane: in questo “luogo di delizie pittoriche” un gruppo di musicisti con trombe barocche ha accolto i partecipanti, accompagnando la cena con pezzi di musica antica veneziana. Il pranzo finale si è svolto presso l’Aeroporto Nicelli, uno dei più belli tra i civili di tutta Europa, costruito negli anni ‘30 e recentemente restaurato. Nel corso del pranzo è stata premiata la nazione vincente, l’Italia, come già nel 1992. 05 INCONTRI E CONGRESSI AIO 2015 a Chia: l’Ortodontista e il diritto delle competenze estetiche Gli interventi di Giampietro Farronato, Silvia Allegrini e Skandar Ellouze (Simposio AIO-SIDO a Chia, 11/13 giugno ) e la relazione di Renato Cocconi al Congresso, confermano l’Odontoiatra quale unico professionista con competenze e sensibilità cliniche idonee ad occuparsi ad altissimi livelli di microestetica del sorriso e macroestetica del volto. Oggi purtroppo, la presa di posizione del Ministero della Salute che vorrebbe l’Odontoiatra confinato nell’ambito dell’estetica, al solo terzo inferiore del viso, ci riporta ad una discussione su chi possa o non possa fare medicina estetica del volto, superata dalla realtà. Nelle due giornate di lavori congressuali, tutti i relatori hanno sottolineato come il viso sia il punto di partenza e nel contempo di arrivo per ogni terapia soprattutto se ortodontica. Quello che si deve fare come categoria, è ripartire da questo concetto, per far capire che il dentista può offrire un importantissimo contributo clinico, attraverso il lavoro quotidiano sulla salute di denti, gengive e relativi tessuti, per un “livello essenziale di estetica del volto”. La visione dell’Ortodontista - Per dare concretezza a questa riflessione partiamo dalla lettura magistrale di Cocconi. Attraverso la presentazione di casi documentati in maniera impeccabile il relatore ha approfondito il tema della diagnosi incentrata sull’estetica del viso; “Face” è la filosofia che guida il moderno ortodontista nelle sue scelte terapeutiche. In particolare la diagnosi proposta si basa sul corretto posizionamento dell’incisivo superiore nel profilo del paziente, in rapporto a due punti di repere anatomici che sono la spina nasale anteriore e il punto B molle. Queste considerazioni allargano la prospettiva dell’ortodontista alla conoscenza dell’anatomia della base del naso e della strutture molli e dure del mento. L’obiettivo estetico e quello funzionale devono guidare il piano di trattamento dell’ortodontista. Nella storica diatriba ortodontica estrazioni si – estrazioni no, si prende una posizioni chiara: estrazioni come mezzo per raggiungere l’obiettivo. Una nuova frontiera inoltre si aggiunge con la chirurgia maxillo-facciale che apre nuovi scenari e permette la risoluzione dei casi complessi. Cocconi dimostra come la presenza della figura dell’ortodontista fin da subito favorisca l’elaborazione di un piano di trattamento Renato Cocconi che diversamente mancherebbe di un angolo di prospettiva importante. Il fattore multietnico - Al professionista non basta proporsi come figura preparata: l’odontoiatra ortodontista ha qualità e conoscenze anche per contemperare le sue proposte terapeutiche con le esigenze dei pazienti, che possono differire su base individuale ma anche etnica o persino dei differenti ideali di bellezza che prevalgono nelle diverse culture. Su questi temi si è soffermato, già nell’intervista di presentazione del simposio AIO-SIDO, Giampietro Farronato che ha sottolineato come oggi la popolazione italiana stia cambiando. «L’odontoiatra oggi non può esimersi dal dare una risposta in un contesto di multi etnicità e culturalismo. Queste diverse culture non solo sono portatrici di aspetti antropometrici diversi ma anche di ideali estetici che differiscono dai nostri. Un nordafricano e un nordeuropeo sono differenti scheletricamente, ed hanno periodi di sviluppo diversi; un nordafricano si sviluppa 2-3 anni prima di un nordeuropeo. Allo stesso modo differiscono gli obiettivi dell’ortodontista visto che nel primo accettiamo, ad esempio, margini superiori di bi-proalveolia, ed arcate più espanse». Le esigenze dei pazienti - «Nella comunicazione con il paziente l’ascolto attento delle esigenze legate alla cultura di origine aiuta a fornire risposte che coinvolgono abilità cliniche che non possono essere standardizzate», spiega la Allegrini. Durante la relazione si è soffermata sulle opzioni terapeutiche oggi a disposizione per correggere adeguatamente anche malocclusioni importanti senza l’ausilio di interventi estrattivi o addirittura di chirurgia ortognatica. Elementi chiave nella scelta terapeutica sono il tipo di crescita individuale il timing del trattamento.Terzo protagonista della mattinata è stato il tunisino Skander Ellouze che, attraverso Chia: Fausto Fiorile con il presidente AIO, Pierluigi Delogu la risoluzione di casi clinici estremamente impegnativi, ha sottolineato come le nuove tecnologie ed i nuovi protocolli che prevedono l’utilizzo dei Temporary Anchorage Devices (miniviti) stiano rivoluzionando l’approccio terapeutico per i pazienti borderline candidati alla chirurgia ortognatica. Oggi anche pazienti affetti da patologie scheletriche importanti possono contare su un’opzione di cura ortodontica estremamente efficace. Con la diagnosi sempre più raffinata che riguarda l’equilibrio e la funzione del complesso maxillo-facciale e l’avvento di nuove tecnologie, la moderna ortodonzia sarà sempre più guidata verso un’attenzione particolare al volto in toto e non solo alla posizione più o meno corretta dei denti. Nessun professionista potrà mai trattare tutti i suoi pazienti allo stesso modo. Fausto Fiorile Vicepresidente AIO Il sorriso e il benessere nell’estetica della persona L’Università di Modena Reggio Emilia ha ospitato il 14° Congresso Nazionale C.S.I.D. Ad aprire i lavori, dopo il saluto del presidente Mario Giannoni e delle autorità , grande l’interesse della gremita platea per le tecnologie presentate durante i workshop. Il presidente CSDI di sede, Andrea Forabosco sensibile ai temi estetici, ha proposto un programma incentrato su differenti problematiche sottolineando l’importanza del lavoro interdisciplinare. Interessante il ruolo dell’igienista dentale nell’intercettare la sindrome delle Apnee Ostruttive nel sonno (OSAS, vedi pag 13), dove igienista dentale, odontoiatra e otorinolaringoiatra devono avere le opportune conoscenze, ognuno fedele al proprio profilo professionale, per dare soluzioni di terapia clinica. E’ stato spiegato il giusto modo per intercettare problemi labio-linguali da una logopedista, ma non poteva mancare una attenta analisi del fenomeno in crescita relativo al benessere ed estetica del sorriso, con un excursus di varie tendenze che hanno attraversato i millenni. Oggi la tecnologia permette la previsualizzazione del sorriso ed il professionista ha la grande opportunità di migliorare le esigenze del paziente unendo alla competenza clinica il marketing. Negli studi odontoiatrici è ormai acquisita la possibilità di fare i trattamenti estetici del terzo medio inferiore del volto ed un medico estetico ha illustrato quali nuovi scenari saranno richiesti nella preparazione del team. Sono stati presentati nuovi strumenti per la diagnosi preliminare e confermata la sigillatura quale pratica clinica necessaria per preservare il dente dal processo carioso, mentre per risolvere i problemi relativi alla salvaguardia del cavo orale dalle gengiviti, è stato proposto il protocollo di “full mouth air polishing therapy”. Il CSDI dell’Università di Pisa, vincitore del Premio Colgate Gaba 2014 ha presentato la motivazione alla cura dell’igiene orale in pazienti nella terza età non autosufficienti. Prof. A. Forabosco e il comitato A vincere organizzatore locale il premio 2015 è stato il CSDI dell‘Università Sapienza di Roma POLO C. Nella sessione poster hanno vinto il CSDI dell’Università di Trieste, il CSDI della Piemonte Orientale e il CSDI del POLO B Isernia della Sapienza di Roma. Arrivederci al prossimo anno a Chieti. Gianna Maria Nardi “Corso d’apprendimento e memoria” a Torino in Villa Raby In data 21 maggio presso Villa Raby, sede dell’Ordine di Torino, si è svolta una serata dal titolo “Memoria ed Apprendimento, Pragmatica della conoscenza”, voluta dal Presidente Provinciale SUSO Torino, William Manuzzi. La relazione ha visto un successo di partecipanti ed ha destato un grande interesse grazie alla competenza e capacità del relatore, Andrea Bongiorno, esperto dell’argomento. 06 NORME E PRASSI Nuovo CdA dell’ENPAM... segue da pag. 2 elettorale ed anche grazie all’aiuto dei compagni di squadra si è avuta la prevalenza numerica in diverse regioni. Un dato che deve servire da stimolo aumentare la presenza SUSO sul territorio, affinchè il Sindacato possa essere meglio rappresentato e sostenuto in momenti elettorali come quello appena trascorso, per far pesare la sua voce nelle decisioni importanti. L’ENPAM amministra un patrimonio che solo in beni immobiliari vale 18 miliardi di euro e ciò nonostante oggi si è chiamati ad un maggior prelievo contributivo. Il passaggio graduale della contribuzione dal 12,50% al 19,50%, oltre allo spostamento da 50.000 a 100.000 euro della soglia reddituale oltre la quale si paga solo l’1%, determineranno in breve un sensibile aumento dei contributi, arrivando in alcuni casi a triplicarli. Il prelievo forzoso nasce dalla necessità di garantire una maggior solvibilità dell’Ente in considerazione dell’aumento di colleghi prossimi alla pensione. Questo salasso si sarebbe potuto evitare specie in un momento di crisi che oggi caratterizza le realtà libero professionali di medici ed odontoiatri? Anche per questo motivo l’ENPAM sta gradualmente cambiando le sue strategie: da una azione essenzialmente basata sulla previdenza, sta orientando l’intervento anche sull’assistenza, per una maggior vicinanza al contribuente anche nella vita lavorativa. Direttiva peraltro sostenuta dall’Action Plan sulla Salute 2012-2020, sancito dalla Commissione Europea: maggior sostegno ai giovani professionisti attraverso erogazione di mutui per lo sviluppo dell’attività professionale e per l’acquisto di immobili per una più agevole immissione nel mondo del lavoro garantendo livelli contributivi adeguati per chi va in pensione. La nuova scelta strategica impostata sul Welfare impone strategie attente da parte del CdA che, contrariamente al declamato aumento della democrazia (raddoppio dei componenti l’Assemblea Nazionale), prevede il passaggio dai precedenti 27 componenti agli attuali 13: una drastica cura dimagrante, certamente nell’ottica di velocizzare le decisioni da prendere, ma con l’impegno richiesto da tutti i contribuenti di gestire le risorse economiche dell’Ente con la massima trasparenza ed onestà. In un momento professionale difficile si chiedono una previdenza ed un’assistenza eque e sostenibili, viste dalla prospettiva di chi oggi lavora, ma ci si deve interrogare sul futuro. Le difficoltà del precedente CdA, culminate con le dimissioni di Eolo Parodi, è auspicabile siano da considerare un incidente di percorso, mentre al nuovo Consiglio va l’augurio di un proficuo e onesto lavoro. Gianvito Chiarello Oliveti rieletto presidente ENPAM Voto a quattro dentisti nel CdA Alle elezioni di fine maggio, Alberto Oliveti è stato rieletto presidente della Fondazione ENPAM con 164 voti su 174. Nel 2010 è stato eletto vicepresidente ENPAM per diventarne presidente nel 2012. Sotto la sua guida, l’ente previdenziale ha varato le riforme della gestione del patrimonio, previdenza e Statuto. Alla vicepresidenza riconfermati Giampiero Malagnino e Roberto Lala. Tra i membri del CdA votati anche 4 dentisti: Giovanni Pietro (Giampiero) Malagnino, Vicepresidente vicario dell’ENPAM dal 2012, vicepresidente vicario dell’ADEPP, Giuseppe Renzo, Presidente Cao nazionale, Gianfranco Prada, presidente nazionale dell’ANDI e Marco Gioncada, consigliere Omceo Pavia. Tra le cifre del 2014 avanzo di 1,2 miliardi Borse per gli orfani di medici e dentisti Avanzo di 1,183 miliardi nel conto consuntivo 2014 della Fondazione Enpam: un risultato superiore di 230 milioni rispetto al bilancio preventivo. Il patrimonio netto dell’Ente supera quindi i 16 miliardi di euro (18 miliardi a valore di mercato), con più 7,9% sull’anno precedente. “In questi 5 anni “- dice Oliveti il patrimonio dell’Enpam è passato da 10 a 16 miliardi, la gestione investimenti è stata riformata, abbiamo messo in sicurezza le pensioni, con una sostenibilità di oltre mezzo secolo e dato alla Fondazione uno Statuto che dà più voce ai contribuenti e sottolinea il radicamento sul territorio”. Altro dato: gli iscritti attivi sono cresciuti (356.375 medici e odontoiatri contro i 354.993 del 2013) ma anche i pensionati (98.396, compresi vedove e orfani, rispetto a 95.426). Aumentati i contributi (2.295 miliardi) e le prestazioni pagate (1.390 miliardi di euro). La Fondazione ENPAM bandisce 290 borse di studio per orfani di medici e odontoiatri: studenti universitari, delle Scuole superiori e medie appartenenti a nuclei familiari in precarie condizioni economiche.“Vogliamo garantire ai familiari dei nostri iscritti le migliori opportunità educative e di formazione – dice il presidente Oliveti – Un’iniziativa doverosa per l’Ente, che sempre di più continuerà ad affiancare all’attività previdenziale iniziative nell’assistenza per dare risposte alle esigenze della categoria”. Le borse potranno essere erogate anche sotto forma di pagamento delle rette di ammissione ai convitti, collegi o centri formativi Onaosi, fondazione che assiste gli orfani di lavoratori impegnati nelle professioni sanitarie. Info www.enpam.it. Tutti insieme al Tavolo FNOMCeO per “ voltar pagina” È una vera e propria emergenza, quella cui la FNOMCeO sta tentando di far fronte. Da una parte, sempre più ingressi, anche per effetto dei ricorsi presentati dagli esclusi: è recente la sentenza del Tar Lazio, che ha aumentato di 1000 posti le immatricolazioni a Medicina e Odontoiatria del 2014. Dall’altra, un numero insufficiente di sbocchi. Risultato, denuncia il comunicato della Federazione, un gap sempre maggiore nell’imbuto formativo, con un sistema che produce sempre più laureati e poi non sa come impiegarli. Saranno, ad esempio, ventimila nei prossimi cinque anni i giovani medici, laureati e abilitati, di fatto esclusi da ogni possibilità di inserimento professionale, non potendo avere accesso alla Formazione specialistica né a quella in Medicina Generale. Non va poi meglio ai laureati in Odontoiatria, almeno a quelli che desiderano lavorare nel SSN. Per partecipare ai concorsi la legge prevede – non solo per i medici ma anche per loro - l’obbligo di un’ulteriore specializzazione. Peccato che i laureati in Odontoiatria non abbiano accesso alle borse di studio per conseguire tale specializzazione, rimanendo così in posizione di disparità rispetto ai Medici iscritti anche all’Albo degli Odontoiatri. Sono questi solo due dei tanti paradossi che riguardano la Formazione. Paradossi denunciati a gran voce dalla FNOMCeO, che ha chiamato a raccolta le Istituzioni per voltare pagina, con un tavolo cui si sono seduti tutti insieme il 26 giugno Medici, Ministero, Università, quale “punto di partenza di un percorso comune. Non ci nascondiamo che le difficoltà di contesto sono tante: la situazione economica, lo scenario istituzionale. Ma il rinnovamento deve partire da qui, da questo clima di collaborazione e di buona volontà”. Così la presidente FNOMCeO, Roberta Chersevani, ha aperto i lavori a Roma facendo il punto sulla Formazione dei Medici e degli Odontoiatri, per “voltare pagina”. L’invito è stato raccolto dal Ministero della Salute; il direttore generale delle professioni sanitarie, Rosanna Ugenti, ha annunciato che il Ministero sta lavorando a un nuovo strumento per calcolare il fabbisogno di medici e personale sanitario su scala europea. Intanto, in Italia “se non si corre ai ripari – ha detto Ezio Casale, delegato FNOMCeO sulla tematica della programmazione del fabbisogno del personale sanitario – 25.000 medici non avranno possibilità di sbocchi occupazionali nel SSN nei prossimi 10 anni”. Sono 10000 ogni anno gli immatricolati a Medicina secondo il numero programmato, ma altri 9000 posti si sono resi disponibili negli ultimi cinque anni grazie ai ricorsi. Di questi diecimila l’85% arriva alla laurea: 8500 medici l’anno, a fronte di 6000- 6500 posti nelle Scuole di specializzazione e nel Corso di Formazione in medicina generale. Risulta un esubero annuale di 2500 medici, destinato a crescere esponenzialmente, mentre sempre più giovani medici richiedono il certificato necessario per esercitare all’estero. Di qui la proposta di FNOMCeO di abbattere a 6500-7000 il numero degli accessi a Medicina, fabbisogno adeguato a soddisfare il turnover dei medici, senza creare sacche di disoccupazione e sottoccupazione, in attesa di una revisione dei criteri di programmazione dei professionisti da formare sulla base delle esigenze di salute della popolazione. Il Tavolo ha affrontato tutti gli step della Formazione con le relative criticità, dal Corso di Laurea (Progress Test, Laurea Abilitante, tema affidato al Segretario Luigi Conte), al Corso di Formazione in Medicina Generale, di cui ha parlato il Responsabile Area Formazione, Roberto Stella, alla Formazione degli Odontoiatri (ne ha parlato il presidente Cao nazionale, Giuseppe Renzo). Il vicepresidente della Fnomceo, Maurizio Scassola, ha rafforzato il concetto dell’importanza della collaborazione tra gli Ordini e le Istituzioni. In rappresentanza dell’Università, Andrea Lenzi, Presidente della Conferenza Permanente dei Presidi dei Corsi Di Laurea in Medicina e Chirurgia ha auspicato una programmazione a livello europeo. Il presidente Cao, Giuseppe Renzo ha obiettato ai previsti tagli orizzontali attuati in mancanza delle visite di controllo dell’ANVUR (Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca) per certificare le capacità formative dei vari Corsi di Laurea. “In questo modo – spiega Renzo – saranno penalizzati quelli virtuosi assimilati a quelli meno qualificati, che non formano adeguatamente i propri studenti”. 07 NORME E PRASSI Scoppia a Torino il problema Legionella: è vera emergenza? Conferenza stampa all’Ordine dei Medici di Torino Secondo l’inchiesta voluta dal Procuratore Guariniello di Torino un dentista torinese avrebbe contratto il batterio della Legionalla inalandolo durante lo svolgimento dell’attività in studio. Di qui l’incarico ai funzionari Asl di effettuare controlli in oltre 50 studi odontoiatrici in tre dei quali sarebbero stati trovati valori superiori ai consentiti. L’ASL TO1 avrebbe pertanto notificato un verbale di diffida all’utilizzo dei riuniti contaminati, richiedendo la bonifica del circuito idrico, al quale è seguita un’ordinanza del Sindaco. I dentisti hanno intrapreso ricorso dinanzi al TAR Piemonte per l’annullamento. Vediamo cosa dice la letteratura scientifica sul rapporto Legionellosi/Odontoiatria. Il batterio della Legionellosi E’ un bacillo Gram negativo, aerobio, asporigeno, generalmente mobile per la presenza di uno o più flagelli. Vive in ambienti acquatici naturali ed artificiali con una spiccata predilezione per gli impianti idrici che presentano rami morti o sezioni soggette a stagnazione. La capacità di sopravvivenza del germe è legata alla presenza di “biofilm”, alla temperatura dell’acqua (25° – 45° C), a parametri di natura chimica quali pH, presenza di cloro, ferro, rame. Ne sono conosciute 52 specie suddivise in oltre 70 sierogruppi, circa la metà delle quali risultano patogene opportunistiche. La pneumophila di sierogruppo 1 è la più implicata nella patologia umana. La trasmissione interumana della Legionella non è mai stata dimostrata; pertanto l’unica sorgente di infezione a oggi riconosciuta è rappresentata dall’ambiente. L’infezione, che può decorrere anche in modo asintomatico, si estrinseca in due forme cliniche: la febbre di Pontiac e la Malattia del Legionario. La prima dopo una incubazione di 24 – 48 ore si manifesta con un quadro simil- influenzale senza interessamento polmonare. La seconda, dopo una incubazione da 2 a 10 giorni dà luogo a una polmonite interstiziale non necessariamente con manifestazioni extra polmonari. Fattori predisponenti sono l’età avanzata, altre malattie croniche e l’immunodeficienza. Il rischio di ammalarsi è inoltre correlato all’intensità dell’esposizione, dipendente dalla quantità di legionelle presenti e dal tempo di esposizione, dalla virulenza e dalla carica infettante dei singoli ceppi. L’esito della malattia è condizionato da caratteristiche individuali e da patologie preesistenti che spiegano la diversa suscettibilità alla malattia da parte di soggetti esposti alla stessa fonte di contagio. La letalità media è del 10%, con picchi fino al 30 – 50% nei casi nosocomiali. La presenza di punti di ristagno dell’acqua associata a deboli clorazioni o riscaldamenti non eccessivi (fino a 50°C in caso di acqua distribuita calda) costituiscono situazioni ideali per l’installazione e moltiplicazione delle cellule di legionella provenienti dalla rete idrica. Legionellosi e Odontoiatria In ambito odontoiatrico, a fronte di milioni di prestazioni odontoiatriche fornite negli anni nei paesi industrializzati, non sono mai stati documentati cluster o episodi epidemici a riprova della pericolosità delle cure odontoiatriche. Al momento è stato segnalato in Italia un solo caso di malattia sicuramente correlato all’esposizione odontoiatrica (Ricci et al. 2012). I rapporti annuali sulla Legionellosi in vari paesi, compresa l’Italia (Notiziario ISS), riferiscono qualche caso all’anno in cui, come unico fattore di rischio della malattia, è riportato un trattamento odontoiatrico. Tuttavia una esposizione, non documentata da esami microbiologici sul paziente e sull’ambiente, non costituisce di per sè una relazione causale. Lo staff odontoiatrico può essere considerato a rischio di infezione da Legionella, qualora tale microrganismo colonizzi la rete idrica del riunito odontoiatrico che durante il funzionamento aerosolizza l’acqua proveniente dai condotti interni. I dati di prevalenza degli anticorpi anti-Legionella riferiti dalla letteratura sono però contrastanti: da alcuni studi emerge una chiara associazione fra la professione odontoiatrica e la presenza di anticorpi anti-legionella (Fotos et al, 1985; Reinthaler et al., 1988). Altri autori invece non ritengono i dentisti una categoria di operatori particolarmente esposta in quanto il confronto con donatori o con altre categorie non esposte non ha evidenziato differenze statisticamente significative (Oppenheim et al., 1987; Pankhurst et al., 2003). Anche l’American Dental Association (ADA) si è schierata con questi ultimi, pubblicando i risultati ottenuti dallo screening effettuato su 1294 dentisti (ADAF Monitors the Health of the Dental Profession). I test sono stati effettuati nell’ambito del Health Screening Program 2004 (HSP) per valutare il rischio occupazionale da Legionella per i dentisti. Dallo studio è emerso che il 7.4% dei 08 dentisti possedeva anticorpi anti-Legionella pneumophila e questo dato non si discosta dai risultati ottenuti nel 2003 sia sui dentisti (8.6%) che su un gruppo di controllo. Analoghe le conclusioni riportate in un documento pubblicato dall’ADA nel 2014. Alla luce di quanto riporta la letteratura scientifica sembra più facile contrarre la Legionella, ormai quasi ubiquitaria nelle condotte idriche comunali anche se in concentrazioni tali da non provocare patologia, facendosi una doccia soprattutto nella casa delle vacanze chiusa per mesi, in sauna o in piscina che andando dal dentista. In tema di prevenzione dei rischi, esistono metodi per il controllo dell’acqua dei riuniti: vanno dalla filtrazione all’utilizzazione di acqua sterile, alla disinfezione continua o intermittente dei circuiti idrici. Per ognuno di questi metodi, comunque MANCA QUALSIASI EVIDENZA SCIENTIFICA di una riduzione del rischio di infezione da patogeni respiratori opportunisti. Il cosiddetto “flushing”, la fuoriuscita di acqua a vuoto dagli strumenti per 3-4 minuti prima di cominciare l’attività e per 30 secondi tra un paziente e l’altro, pur non avendo alcun effetto sul biofilm, provoca una riduzione sensibile dei batteri sospesi in acqua in fase planctonica. Considerando che sono proprio i microrganismi in fase planctonica (es. Legionella o Pseudomonas) a fuoriuscire dagli strumenti odontoiatrici e contaminare paziente, operatori ed ambiente, il flushing si può considerare come una procedura sufficientemente efficace e dettata dal buon senso. In conclusione, purtroppo, dobbiamo, ancora una volta, prendere atto della continua “attenzione” delle istituzioni nei nostri confronti, liberi professionisti, che non ha pari verso nessun altra categoria. Stranamente, la stessa attenzione, non è stata posta verso le strutture pubbliche o quelle cosiddette “low cost”. La sensazione quindi è aver voluto creare “il problema”, anche se assolutamente ingiustificato. Le “aziende” l’hanno subito cavalcato proponendo le formule più varie per mettere a norma le già tartassate strutture: €1.000/anno/riunito moltiplicato per 150/200.000 riuniti non è, in periodo di forte crisi, un business da sottovalutare. L’unico lato positivo di tutta questa triste vicenda è che, finalmente, a Torino, abbiamo visto tutti i componenti della categoria, Ordine ed Associazioni Sindacali, uniti a far fronte a questo ennesimo attacco. William Manuzzi Presidente Provinciale Torino PS L’Autore ringrazia Gianluigi D’Agostino, Presidente CAO Torino e Virginio Bobba, Presidente Provinciale ANDI Torino per il contributo fondamentale alla stesura dell’articolo avendo l’Autore abbondantemente attinto da loro articoli ed interviste. Cosa fare per la prevenzione della Legionellosi in studio! Linee guida per la prevenzione ed il controllo della legionellosi pubblicate in G.U. del 5 maggio 2000. Per minimizzare il rischio nel corso di procedure odontoiatriche, vengono di seguito fornite indicazioni di buona pratica da applicare in tale ambito. Per ridurre la contaminazione microbica e/o la formazione del biofilm all’interno dei circuiti idrici del riunito, si raccomanda di: • utilizzare acqua a temperature inferiori ai 25* • eliminare dal circuito i tratti esclusi dalle correnti di flusso • installare dispositivi antiristagno in grado di far circolare l’acqua in continuo, in particolare durante le pause lavorative • alimentare il circuito con soluzioni sterili, dopo averlo isolato dalla rete idrica • disinfettare l’acqua con trattamenti in continuo o discontinui Questi ultimi, effettuati periodicamente o tra un paziente e il successivo utilizzando disinfettanti di alto livello, evitano la possibilità di contaminazioni chimiche del campo operatorio, riducono l’esposizione degli operatori e minimizzano il rischio di selezionare microrganismi resistenti, ma richiedono maggiore impegno di risorse e attenzione rispetto ai trattamenti in continuo. Per ridurre l’esposizione del paziente ad aerosol potenzialmente contaminati e/o minimizzare il rischio nei pazienti più vulnerabili si consiglia di: • flussare ciascuno strumento accendendolo a vuoto, all’inizio di ogni giornata lavorativa (tempo minimo 2 minuti) e prima di ogni intervento (tempo minimo 20-30 sec.) (CDC, 2003) • installare, subito a monte dei manipoli, filtri (≤ 0,2 μm) in grado di trattenere i microrganismi provenienti dall’interno del circuito • acquisire, preliminarmente all’inizio delle cure, informazioni sulla salute del paziente,con particolare riguardo alle condizioni che definiscono il “rischio molto elevato”. In questo caso dovrebbero essere adottate rigorosamente le misure sopra illustrate, volte a contenere il rischio di contaminazione da Legionella. In considerazione dei dati di letteratura che dimostrano un’ampia (?) contaminazione da Legionella dei circuiti dei riuniti odontoiatrici, la ricerca del microorganismo è raccomandata almeno una volta all’anno qualora le misure di minimizzazione del rischio sopra elencate non vengano messe in atto e ogni volta che si verifica un caso di malattia. Ogni studio odontoiatrico deve inoltre tenere un registro degli interventi effettuati. William Manuzzi ODONTOIATRIA LEGALE A cura della SIOF Vietato comparare e violare il decoro professionale due limiti inderogabili in pubblicità Torna ad animarsi il dibattito sulla validità delle norme deontologiche che disciplinano la possibilità per gli odontoiatri di poter fare pubblicità. La VI sezione del Consiglio di Stato con ordinanza pronunciata il 16 giugno 2015 ha sospeso l’esecutività della sentenza n. 4943/2015 del Tar per il Lazio che dichiarava legittima la sanzione di 831.000 € inflitta dall’Antitrust alla FNOMCeO per le limitazioni contenute nel codice di deontologia medica che vietano la pubblicità comparativa e promozionale, come qualsiasi altra limitazione. Secondo l’Autority non ci sono più limiti, tutto lecito all’odontoiatra che intende promuovere il suo studio con messaggi di qualunque tipo. L’opinione è certo autorevolissima e lo è ancor di più a seguito dell’avallo dato dal Tar, ma non era certo questo l’intento del legislatore delle liberalizzazioni che nel 2006 ha abrogato i divieti che impedivano ai professionisti di fare pubblicità. Il D.L. 233/2006 ha infatti cercato di mediare tra la posizione tradizionale di divieto assoluto di utilizzo del mezzo pubblicitario e l’assimilazione, operata dal diritto comunitario, delle professioni c.d. protette all’attività di impresa. Non può dimenticarsi che il decreto Bersani ha mantenuto fermi i confini della trasparenza e veridicità dei messaggi pubblicitari e ne ha nominato custodi gli Ordini professionali. Con le nuove disposizioni, poi ulteriormente implementate, la professione medica e odontoiatrica ha cercato di uniformare le proprie regole deontologiche in tema di pubblicità alle spinte marcket oriented provenienti dal diritto comunitario, nonché al mutato contesto sociale in cui l’esercizio di essa si inserisce, prescrivendo come inderogabile in qualunque forma di pubblicità il rispetto del decoro della professione e il divieto di pubblicità comparativa. Due chiari semafori posti nell’interesse dei consumatori a tutela dell’asimmetria informativa che non consente loro di sceverare se un dispositivo per impianti è migliore di un altro o soppesare la veridicità di promesse al limite dell’indecenza che tuttavia l’Antitrust ha ritenuto violino i principi della concorrenza e per questo ha pesantemente sanzionato la categoria. Sotto la spinta del “ tutto lecito” il convincimento degli odontoiatri, specie quelli più bramosi di visibilità, si è quindi rafforzato in modo destruente come dimostrano messaggi pubblicitari di ogni tipo, presenti ad ogni angolo di strada, su qualunque giornale o rivista e perfino sui sacchetti della spesa. Eppure la Suprema Corte (sentenza SS.UU 18.11.2010 n. 23287 ) anche dopo la stagione delle liberalizzazioni ha continuato ad affermare che il rispetto del “decoro della professione”, chiaramente scolpito nella coscienza di ogni professionista, è un limite insuperabile nell’informazione ai clienti. Gli ortodontisti poi sanno bene come non sia possibile qualsiasi seria comparazione delle loro prestazioni. La comparazione delle prestazioni odontoiatriche, come di quelle mediche, interessa non meno di 26 parametri che presuppongono conoscenze scientifiche disponibili ed acquisite, la loro misurabilità in termini riproducibili, criteri che garantiscono che effettivamente l’indicatore misura il fenomeno, indicatori di esito, indicatori di utilizzo, indicatori di qualità, indicatori di prezzo etc.. L’Antitrust ha obiettato che la pubblicità comparativa può coinvolgere “aspetti diversi” dalle prestazioni come i tempi di attesa, le apparecchiature utilizzate, le innovatività delle tecniche ( in ortodonzia la fantasia comparativa sarebbe infinita), ma anche questi aspetti non sono altro che elementi di interazione formale ed informale che non solo non consentono di dire se una prestazione odontoiatrica sia migliore di un’altra, ma neppure che “esista in sanità una forma organizzativa migliore di un’altra” perché nel settore in esame rileva esclusivamente la capacità di mettere in piedi la forma di organizzazione o di prestazione più coerente con l’obiettivo terapeutico che si può pensare di raggiungere. Questa è la ragione del divieto della pubblicità comparativa che è resa estremamente pericolosa dall’asimmetria informativa tra professionista e paziente. Nella vicina Francia il codice di deontologia medica 2012 prescrive all’art. 13 sono “interdit tous procèdès directs ou indirect de pubblicitè”. Il divieto assoluto alla pubblicità degli odontoiatri d’oltralpe ha una sua precisa ragione: la professione odontoiatrica, come quella medica, hanno peculiarità non presenti nelle altre professioni ed è per questa ragione che anche in Italia fin dall’inizio del secolo scorso la pubblicità sanitaria, specie per forme e contenuti, è stata oggetto di particolare attenzione da parte del legislatore per i riflessi che essa assume su un bene costituzionalmente tutelato quale la salute. L’art. 20 R.D.3.3.27 n. 478 imponeva l’obbligo di autorizzazione per qualunque pubblicità; l’art.201 del testo unico delle leggi sanitarie sanzionava penalmente le pubblicità prive di autorizzazione; la legge Poggiolini-Volponi L. 175/92 regolava in dettaglio contenuti e forme dei messaggi e, anche dopo le liberalizzazioni, l’art 1 D. Lgs. 219/2006 continua a vietare la pubblicità dei medicinali. I mutamenti epocali non hanno modificato questa esigenza. L’odontoiatra non avrà più rapporti con il “paziente”, ma con il consumatore o con il cliente che dir si voglia, l’attività professionale sarà destinata ad una lenta ma inesorabile assimilazione all’attività di impresa, il Mercato sarà divenuto il signore dell’olimpo, ma tutto ciò non può consentire di lasciar prevalere il convincimento del “tutto lecito” perché a pagarne le conseguenze saranno i pazienti, il mercato della salute e in ultima la professione stessa, svilita e umiliata. Il segnale dato dal Consiglio di Stato lascia ben sperare sulla salvaguardia dei codici deontologici e dell’autonomia della professione di potersi dare delle regole di autodisciplina compatibili con la concorrenza. La scelta del legislatore di porre gli Ordini a guardia dei confini della veridicità e della trasparenza non è casuale, ma è informata all’opinione secondo cui in alcuni settori dell’agire umano, la regola di comportamento più efficace è quella autonomamente data dai protagonisti, tant’è che lo stesso diritto dell’unione europea riconosce che in questo settore è giustificato un certo grado di regolamentazione delle professioni, ritenendola necessaria per garantire una pratica corretta della professione secondo le modalità dello Stato. La funzione delle norme deontologiche è infatti pur sempre quella di tutelare principi etici, valori sociali, regole a garanzia di un corretto esercizio di una professione e, di riflesso, del consumatore finale che ne fruisce. Queste regole nello specifico settore della pubblicità sanitaria assumono un particolare rilievo, considerato che l’art. 2 del D.L. 223/2006 non ha regolato né i mezzi, né le forme dell’informazione, dei quali si sono fatte carico le disposizioni deontologiche perché nelle professioni, specie in quella odontoiatrica, c’è un enorme bisogno di deontologia. C’è quindi da auspicare che, qualora le disposizioni deontologiche sulla pubblicità fossero ritenute imperfette, la soluzione possa essere diversa dallo sradicarle dai codici deontologici, negando qualunque potestà di autoregolamentazione in materia, come affermato dall’Antitrust. In un settore delicato quale quello della salute e delle cure può essere trovata una soluzione di equilibrio del sistema tra la giusta aspirazione all’informazione e l’esigenza di tutela dell’asimmetria informativa del paziente. Il Supremo Collegio che a novembre dovrà definire il merito della controversia, è dunque investito di un compito delicatissimo: bilanciare i contrapposti interessi di tutela della salute e della concorrenza. Solo così mercato e professione odontoiatrica potranno far progredire il Paese. Avv. Roberto Longhin Consulente legale SUSO Condannato Ortodontista: non aver rimosso l’apparecchio in un paziente non collaborante Il 5 Giugno scorso è stata pubblicata da Odontoiatria 33 una sentenza che, riguardando un fatto non isolato e quindi per la sua importanza per lo specialista ortodontista riportiamo integralmente. Un paziente intraprende una terapia ortodontica fissa ma durante la terapia non segue le indicazioni del clinico, trascurando l’igiene orale mettendo a rischio denti e gengive. Come deve comportarsi il dentista? Rimuovere il dispositivo o continuare a insistere sul mantenimento dell’igiene orale ma portare a termine la terapia, e quali sono le sue responsabilità se, una volta tolti gli attacchi ortodontici, i denti risultano cariati? A tal proposito riportiamo una recente sentenza del Tribunale di Trento che ha condannato un dentista reo di non aver rimosso l’apparecchio ortodontico di un paziente palesemente non collaborativo che a seguito della terapia stessa ha visto compromesso il suo stato di salute orale. IL FATTO Una minore intraprende nel 2004 una cura ortodontica fissa ma, nonostante i continui avvertimenti del dentista, la sua igiene orale non è soddisfacente. Nel 2009 il dentista riscontra infatti iniziali lesioni da decalcificazione e fa presente alla madre che bisogna ricorrere ad una idonea terapia per arginare il problema. La madre, però, non autorizza il medico ad eseguire quanto necessario. Il dentista decide di non rimuovere l’apparecchio anche perché, si legge nella sentenza, i genitori avrebbero perso il contributo che la Provincia eroga per queste prestazioni, ma solo a terapia terminata. Nel 2010 la terapia è completata e viene smontato l’apparecchio. Il paziente, però, presenta lesioni cariose su quasi tutti gli elementi dentari, alcuni dei quali con interessamento pulpare. I genitori si rivolgono al proprio avvocato e chiedono i danni al dentista, danno che il CTU quantifica in circa 20 mila euro per danno biologico permanente. Il giudice, supportato dai pareri dei consulenti che affermano che “il tempo intercorrente tra la comparsa di una white spot e l’evoluzione di una lesione cavitaria cariosa, in assenza di misure preventive, risulta essere di soli sei mesi e che, quindi, è verosimile che la grave decalcificazione accertata nel maggio 2010 abbia avuto inizio negli ultimi mesi dell’anno precedente”, condanna il dentista ritenendolo, comunque, responsabile. Nella sentenza si afferma che “ Può ritenersi pertanto che il dentista curante se ne sia avveduto per tempo allorché nel settembre 2009 segnalò la presenza dei primi sintomi di lesioni cariose ai genitori della ragazza, consigliando loro di attivarsi per le opportune cure”. Inoltre, continua la sentenza,” essendo il dentista consapevole che il minore “non teneva affatto conto delle sue raccomandazioni” in tema di salute orale, “avrebbe dovuto rimuovere l’apparecchio” anche “senza il consenso dei genitori”. Anche per questi motivi il dentista è stato condannato a pagare la somma di 14.004,00 euro oltre alla rivalutazione dall’ottobre 2011 alla data della pubblicazione della sentenza ed alle spese processuali e di consulenza quantificate in circa 13mila euro. A questa sentenza fa seguito quella n. 128714 pronunciata dalla Corte di Cassazione che è stata definita “un altro fulmine a ciel sereno”. In essa viene infatti riconosciuto il seguente principio: il dentista che prende in cura un paziente diventa responsabile anche del lavoro eseguito da chi l’ha preceduto. E’ il caso di un dentista di Monza – già condannato in secondo grado dalla Corte d’Appello di Milano – considerato responsabile di avere realizzato degli elementi protesici su denti devitalizzati “male” dal suo predecessore. Dopo la cementazione alcuni elementi avevano cominciato a creare problemi costringendo il professionista a rimuoverli nonostante la corretta realizzazione della protesi. Ulteriori approfondimenti potranno essere forniti allorchè verrà diffusa la motivazione. Gabriella Ceretti Direttivo Nazionale SIOF-SUSO 09 NORME E PRASSI Cresce a vista d’occhio la famiglia SUSO Con la primavera continuano a fiorire le…. Sezioni SUSO. Abbiamo dato nel numero precedente la notizia dell’apertura della Bari Bat (Barletta Andria e Trani) Brindisi e della Sezione di Foggia, registrando le dichiarazioni entusiastiche e i programmi dei nuovi Presidenti affiancati nelle consuete foto di rito dai nuovi Direttivi. A Modena il nuovo Direttivo crea la programmazione per il 2015 All’Ordine dei Medici e Odontoiatri della provincia di Modena si sono svolte Il 10 luglio 2015 le elezioni della sezione SUSO, che risulta ora essere così costituita: Saverio Padalino (Presidente), Marcello Malavasi (Vice-presidente), Sandra Gasparini (Segretario), Ioana Datcu (Tesoriere), Viviana Giannoccaro e Mariagrazia Mancuso (Consiglieri). Al termine delle elezioni, da sinistra Saverio Padalino, il neo presidente, Maria Grazia Mancuso, Viviana Giannoccaro, si è proceduto a stilare il Ioana Datcu, Marcello Malavasi, Sandra Gasparini programma delle attività della Sezione per l’anno in corso. Grande spazio è stato dato ai giovani neo-laureati che si stanno avvicinando al mondo dell’ortodonzia e che erano rappresentati in sala da Angelo Landi e Giacomo Setti. Insieme si è deciso di organizzare una serie di incontri, rivolti a giovani colleghi e non, improntati soprattutto sull’interdisciplinarietà della specializzazione ortognatodontica (ORL, pediatria, logopedia, fisioterapia, nutrizione, …). “Sicuri di un riscontro positivo da parte di tutti i colleghi della provincia - dice il neo-presidente eletto” abbiamo avviato l’organizzazione del primo incontro 2015: è in programma al rientro dalle vacanze estive e avrà come tema: “La fotografia in ortognatodonzia”. Per dovere di cronaca ma anche con una certa soddisfazione dobbiamo comunicare in questo numero la nascita di tre nuove sedi: diamo infatti notizia dell’ingresso in SUSO di Chieti/Pescara, Modena e Padova. La famiglia sta crescendo a vista d’occhio e con uno sviluppo che grazie all’operazione “Rilancio in SUSO”...fa ben sperare e si accompagna, e non è un caso, alla diffusione della maggiore testata odontoiatrica . Nasce all’unanimità la Sezione interprovinciale Chieti-Pescara Il 16 maggio presso lo studio Odontoiatrico Marco Marinelli, si riuniscono i soci SUSO Michele D’Attilio (consigliere Nazionale SUSO), Marco Marinelli, Nadia Lillo, Agnese Di Paolo, Ezio Palombo, Domenico Vitale, Gabriella Scipione e Gianni Cialone per eleggere il nuovo Direttivo della Sezione interprovinciale SUSO Chieti- Pescara. D’Attilio presa la parola, spiega la forte volontà che esiste da parte del Presidente Nazionale, Pietro di Michele e del Consiglio nazionale di realizzare delle sedi provinciali specificando gli obiettivi della loro costituzione. Nella stessa seduta si ipotizza anche come gestire la Sezione in accordo a quelle che saranno le direttive nazionali. All’unanimità si esprime la volontà di costituirla e si procede pertanto alle votazioni che vedono il direttivo della Sezione Chieti-Pescara così composto: Presidente Marco Marinelli, Segretario Nadia Lillo, Tesoriere: Domenico Vitale, Consiglieri: Ezio Palombo, Gianni Cialone. Michele D’Attilio Sezione di Chieti-Pescara Saverio Padalino Sezione di Modena Da sinistra Agnese Di Paolo, Nadia Lillo, Michele D’Attilio e Marco Marinelli neo presidente Rinnovato il Cd di Padova Antonio Cesta, il nuovo presidente Giovedì 28 Maggio si è svolta l’Assemblea dei Soci SUSO della Provincia di Padova per il rinnovo delle cariche provinciali per il triennio 2015/2017. Il nuovo Consiglio risulta ora composto da Antonio Cesta, Presidente, Elena Bortolazzo, Vice; Annalisa Lorenzi, Segretario; Ernesto Comitale, Tesoriere; Luca Toninato, Consigliere. Dice il Presidente eletto “Fiero dell’incarico affidatomi, esprimo profonda gratitudine nei confronti del Presidente nazionale il quale ha fortemente voluto il rilancio della Sezione di Padova. Orgoglioso inoltre di collaborare con un gruppo di validi colleghi e amici con i quali condivido un comune percorso formativo e la passione per la disciplina. Conto di poter mettere a disposizione l’esperienza maturata in questi anni nel Direttivo POIESIS, di cui faccio parte”. Nell’’Assemblea il neo-eletto Direttivo ha posto le basi per la programmazione delle attività del prossimo triennio. E’ emersa la volontà di ricreare un gruppo che possa essere punto di riferimento locale per specialisti e medici odontoiatri che esercitano l’Ortognatodonzia, in grado di dare nuova linfa culturale e sindacale alla città, delineate le modalità per implementare l’interazione fra i soci iscritti e coinvolgere nuovi colleghi attraverso canali tradizionali e multimediali, con la programmazione di eventi di aggiornamento professionale e sindacale. 10 Il Direttivo ha programmato una scadenza ravvicinata per la prossima riunione, per definire compiti e obiettivi per il 2015. Antonio Cesta - Annalisa Lorenzi Sezione di Padova Da sinistra Ernesto Comitale, Annalisa Lorenzi, Antonio Cesta neo presidente, Elena Bortolazzo, Luca Toninato UOMINI E TEMPI La SIDO vista da Giuseppe Fiorentino Neo-presidente eletto per il 2018 Professionisti o imprenditori? La nomina di Giuseppe Fiorentino è avvenuta nel corso del 45° Congresso internazionale SIDO di Firenze (10 ottobre 2104) che per elevatezza di temi e numero di partecipanti, ha confermato appieno la vitalità di una delle maggiori Società scientifiche italiane. Eletto consigliere nel 2007, Fiorentino ha preso parte attivamente alla messa a punto del nuovo ordinamento statutario di una delle più importanti Società scientifiche d’Italia e d’Europa, oggi presieduto da Giampietro Farronato. Pur essendo stato eletto nel 2014, Fiorentino entrerà pienamente in carica solo nel 2018, preceduto nel suo mandato da ben altri tre successori dell’attuale presidente. Di qui l’idea di approfondire con un intervista nei meccanismi di alternanze non sempre immediatamente comprensibili. Più o meno low cost negli ultimi tempi si stanno moltiplicando i centri odontoiatrici sotto forma di società, quindi come tali, svolgono l’attività odontoiatrica come impresa. Le motivazioni che possono portare all’apertura dei centri sotto forma imprenditoriale, sono molteplici: una primaria motivazione è la non-possibilità a svolgere l’attività professionale odontoiatrica. Si osserva infatti come frequentemente la compagine sociale di molti centri non sia costituita da odontoiatri; ma possono esistere motivazioni anche di natura fiscale. Di qui l’utilità di essere a conoscenza della norme che presiedono alla determinazione del reddito fiscale dell’attività professionale o imprenditoriale. Il reddito nell’ attività professionale viene infatti determinato secondo il c.d. principio di cassa, in virtù del quale esso consiste (con qualche eccezione) nel margine differenziale tra compensi ricevuti e spese sostenute nel periodo d’imposta. Sotto questa ottica divengono importante le due componenti: incasso e pagamenti effettuati. Il c.d. principio di competenza è quello invece applicato nell’impresa, dove il reddito si stabilisce nella differenza tra ricavi e costi riferiti al periodo di imposta. Nella determinazione del reddito rilevano inoltre le rimanenze di merci e materiale giacenti a fine imposta e ricavi e costi anche se non incassati o pagati. Al principio di cassa applicato alla professione esistono eccezioni per le quali nella deduzione di alcuni costi si applica il principio di competenza (ad esempio, ammortamenti, canoni leasing quote di accantonamento al T.F.R. qualora vi siano dipendenti). In molti casi relativi all’attività odontoiatrica come impresa, bisogna tener conto che i vari centri sono costituiti come società di capitali, quindi le imposte in questo caso sono diverse e da un punto di vista fiscale, la convenienza allo svolgimento può sussistere solamente se si conseguono redditi elevati. La stessa Agenzia delle Entrate dà valore alla possibilità di scelta nell’esercizio dell’attività odontoiatrica avendo previsto la redazione dello stesso studio di settore (WK21U) sia nel caso che l’attività odontoiatrica sia svolta come professione che come impresa, essendo diversi solamente i quadri contabili da compilare, dal momento che sono differenti i criteri di determinazione del reddito. Nello scegliere la modalità dell’esercizio di attività, un’altra importante motivazione proviene dal fatto di poter chiedere finanziamenti agevolati o contributi a fondo perduto: possibilità finora confinata solo all’attività di impresa. Da tenere in conto altre condizioni determinate dai vari vincoli imposti eventualmente da leggi regionali e dall’obbligo, nella costituzione di centri odontoiatrici sotto forma di società, della nomina di un Direttore Sanitario. Concludendo: se non si tratta di una scelta obbligata, occorre valutare caso per caso la convenienza che tipo di attività odontoiatrica occorra effettuare, non perdendo mai di vista redditi ed investimenti previsti. Maurizio TONINI Come nasce il nuovo ordinamento SIDO? Alle spalle di quella che io chiamo SIDO 2 c’è una grande trasformazione. Alcuni “saggi” (in particolare, Magni, Martina e Siciliani) proposero le linee guida del nuovo assetto, rifacendosi ad alcune consorelle internazionali. Di qui la trasformazione dalla “SIDO-del-Presidente” in una “SIDO-del-Direttivo”, una nuova organizzazione cioè che dà la possibilità ai Presidenti neoeletti di programmare con largo anticipo temi e location degli eventi, oltre agli inviti precoci agli speaker per averli più disponibili. In pratica una accresciuta capacità di coordinamento tra gli eventi nelle varie annualità. Solo questo? In realtà la trasformazione più radicale è stata quella di rendere la “linea politica” della SIDO più omogenea, ad opera di un Direttivo ogni anno uguale al precedente per gli 8/10. Ogni anno infatti viene eletto un Presidente che andrà in carica dopo 4 ed un Segretario (negli anni pari) o il Tesoriere (negli anni dispari) che diventerà effettivo dopo due anni. I neoeletti diventano subito consiglieri mentre i Presidenti rimangono tali fino due anni dopo la fine del mandato. Riassumendo? Riassumendo il Consiglio della attuale SIDO è costituito da 6 presidenti (uno in carica, tre eletti e due past), due segretari (uno eletto, uno in carica) e due tesorieri (uno eletto ed uno in carica). Il Presidente in carica, oltre ad organizzare gli eventi scientifici del suo anno coadiuvato da un apposito Comitato, è il responsabile legale e coordina tutte le attività grazie alle decisioni discusse e votate in Consiglio dove dispone tuttavia di un “doppio voto”. Quali le conseguenze? A parte i Convegni (della cui organizzazione pure i consiglieri vengono puntualmente informati per ratificare i budget), tutte le altre attività devono essere sostenute dal Consiglio. La SIDO è oggi una organizzazione complessa che cura l’aggiornamento scientifico dei soci, tramite un Consiglio omogeneamente costituito da libera professione e mondo accademico. A parte queste trasformazioni statutarie cos’è cambiato nella SIDO negli ultimi anni? Ma soprattutto perché un ortodontista dovrebbe associarsi? E’ iniziato un lavoro di lunga portata che vede tutti i Consiglieri, Presidenti, Segretari, Tesorieri, spesso anche Revisori dei conti, impegnati nella qualificazione e certificazione della SIDO quale Provider erogatore di cultura/aggiornamento professionale internazionalmente riconosciuto . Grazie al quale i soci dispongono di una rivista “indexata” (Progress in Orthodontics) ed una per il clinico (European Journal of Orthodontics) che stanno diventando un punto di riferimento nell’area europea e mediterranea. Per non parlare di eventi… Sulla importanza scientifica dei due appuntamenti abituali (Spring Meeting e Congresso Internazionale), potrebbe anche essere superfluo aggiungere qualcosa data la lusinghiera presenza di oltre 2000 partecipanti lo scorso anno. La novità più interessante è che chi segue attivamente tali eventi di persona o via FAD (Formazione a Distanza) può completare il punteggio annuale ECM richiesto. Negli ultimi anni sono partite altre iniziative tese soprattutto al tutoring del giovane socio. Dal punto di vista personale come è stata affrontata l’esperienza dell’elezione? Premetto che sono orgoglioso di essere stato eletto e di far parte di una prestigiosa società scientifica come questa. Anch’io come avviene quando ci sono più candidati ho contattato alcuni votanti al telefono: ma solo quei colleghi che conoscevo personalmente e con i quali avrei potuto scambiare un parere sulla SIDO e sulla nostra situazione professionale. Come si arriva ad assumere un compito così gravoso come la presidenza? Ho 55 anni, una moglie, con la quale condivido felicemente la vita da Giuseppe Fiorentino ormai 30 anni, due figli prossimi alla laurea (medicina la prima, odontoiatria il secondo) che hanno già scelto un indirizzo che non è l’ortodonzia. Avevo dato già da qualche anno la mia disponibilità ad assumere compiti dirigenziali. È quindi stato naturale confermare la mia candidatura l’anno scorso, quando si presentò l’opportunità. Per il 2018 si richiedeva un libero professionista puro e quindi ho accettato con piacere. L’’impegno, di grande prestigio, è di quelli che intimoriscono, il lavoro da svolgere sarà molto ed io ce la metterò tutta per adempiere al mandato che chi mi ha votato mi ha affidato. Quali gli obiettivi prefissatI? Da quanto detto sopra appare chiaro che un Presidente è solo uno dei consiglieri, l’ispiratore degli eventi scientifici nel suo anno di carica. E’ mia ferma intenzione tuttavia lavorare per il miglioramento della SIDO e realizzare alcuni punti illustrati durante la mia “campagna elettorale”. Ossia: 1. Incentivazione del rapporto bi-direzionale SIDO/soci. a. Un sito web che diventi sempre più un “portale erogatore di servizi” b. La SIDO può avvicinarsi di più ai soci , rimodulando il concetto di Macroaree, con Incontri regionali e gruppi di studio 2. Una promozione più incisiva dell’Ortodonzia presso il grande pubblico e le Istituzioni . Deve passare il messaggio: avere denti ben allineati è salute e funzione, non solo estetica! 3. Progetto Grande SIDO. Con la sua struttura tecnico-amministrativa può assolvere alle funzioni necessarie a tenere unita la professione in un “singolo contenitore”. Sarebbe bella una convention di una settimana all’anno dove ritrovare tutta l’Ortodonzia, e non districarsi tra 5-6 corsi e congressi al mese, così come si dovrà pensare ad uno “sportello interno” di consulenza sindacale e amministrativa, nonché medico-legale. Un augurio per il 2018…. Mi auguro di arrivarci tramite la collaborazione dei colleghi, dei soci che mi hanno sostenuto e di tutti gli altri, ordinari e provvisori: per una crescita professionale e della SIDO, per un 50° compleanno, giovane ed in salute, per affermare meritatamente la professionalità. Quindi “speriamo che me la cavo”. Claudia Tosi Consigliere nazionale SUSO IV FORUM della professione ortodontica BOLOGNA, SABATO 21 NOVEMBRE 2015 PRESSO L’AC HOTEL BOLOGNA BY MARRIOTT, “DALL’ANALOGICO AL DIGITALE, IL CAMBIO DELLA PROFESSIONE ORTODONTICA” Consulente fiscale SUSO 11 TESI IERI, OGGI, DOMANI Valentina Lanteri: “Una passione per l’Ortodonzia nascosta, che forse vive... nel mio genoma” Quando si è laureata? Quale è stato il tema ed il titolo della sua tesi di laurea? Mi sono laureata il 14 ottobre del 2002, presso l’Università di Pavia. La mia tesi sperimentale, verteva su un argomento di Ortodonzia. Sotto la guida del Prof. Giuseppe Sfondrini, ho svolto una ricerca presso i Laboratori ISO di Sesto Fiorentino, da cui ho ricavato i dati per la tesi: “Attacchi ortodontici realizzati con tecnologia Metal Injection Moulding: analisi delle forze di distacco in vitro” premiata con un bel 110 e lode. I risultati ottenuti hanno permesso di estrapolare anche informazioni utili per l’impiego clinico. Nei 10 anni trascorsi le tecnologie relative ai bracket ortodontici hanno beneficiato di uno straordinario sviluppo, facendo inesorabilmente “invecchiare” il mio lavoro. Per me comunque è stata la prima significativa occasione per cimentarmi con il rigore metodologico richiesto dalla ricerca, che ha poi condizionato le mie successive scelte professionali. Quale è stato il tema ed il titolo della sua tesi di Specializzazione? La mia passione per l’Ortodonzia forse era già nascosta nel mio genoma…. comunque l’interesse è maturato durante il Corso di Laurea, tanto che la Scuola di Specializzazione mi è parsa l’approdo naturale del mio percorso formativo. Anche questa volta ho impostato la mia tesi su una ricerca, in questo caso più orientata alla clinica: “Distalizzazione dei 12 molari superiori con il sistema Fast Back. Ricerche cliniche e cefalometriche”. L’argomento della tesi è tutt’ora attuale ed arricchito da continui contributi. Si dice che il vero professionista sia un eterno studente. Anche per lei è stato così? In realtà, anche dopo la Specializzazione, non ho mai cessato di approfondire la materia, prima con il Corso di perfezionamento in Odontoiatria Infantile a Firenze, poi con il Master di II livello in Odontoiatria Infantile e Ortodonzia Intercettiva e con il Master di II in Benessere, Alimentazione, Sonno e Medicina Termale, entrambi a Pisa. Nel corso del tempo sono stata Cultore della Materia presso l’Università della Magna Graecia e poi Professore a Contratto presso l’Università di Pavia. Che progetti ha per il suo futuro? Qual’è oggi l’argomento che la interessa maggiormente? Dopo un periodo dedicato prevalentemente all’attività clinica è riemerso l’interesse per la ricerca. Perciò mi sono nuovamente impegnata negli studi e attualmente frequento a Milano il Dottorato di Ricerca in Scienze Odontostomatologiche, diretto dal Prof. Roberto Weinstein. L’attività clinica mi ha portato a focalizzare la mia attenzione su un problema particolarmente frequente: i deficit trasversali del mascellare. La mia tesi di dottorato, alla quale sto lavorando sotto la guida del mio Valentina Lanteri Tutor prof. Giampietro Farronato, verterà su tematiche inerenti l’espansione mascellare, anche alla luce di nuovi innovativi dispositivi, recentemente messi a disposizione dei clinici, quale ad esempio il Leaf Expander. A tale scopo svolgerò una ricerca multicentrica, che vede coinvolta anche la UOC dell’Ospedale Gaslini di Genova, diretta dal dott. Nicola Laffi. Può ipotizzare cosa accadrà in futuro, sempre in merito a tale argomento? Personalmente vedo un inesauribile filone di sviluppo in cui ricerca, tecnologia e clinica porteranno ad un progressivo avvicinamento al dispositivo ideale: efficace, efficiente, predicibile, sicuro, confortevole, senza collaborazione e, perché no?, low cost. Intervista di Alberto Pezzini SCIENZA E TECNICA L’ Ortodontista nel trattamento OSAS Classificazione dei disturbi (III parte) Come già detto nei precedenti articoli, sono molti gli specialisti, medici e non, coinvolti nel trattamento dei disordini del sonno. Le aree di pertinenza degli odontoiatri includono le valutazioni cliniche, la diagnosi differenziale, l’invio del paziente a specialisti o centri del sonno per le analisi diagnostiche specifiche, l’applicazione di apparecchi ortodontici o propulsori mandibolari, i trattamenti ortodontici o ortodontici-chirurgici, il monitoraggio dell’efficacia dei dispositivi orali. Nel 2005, sotto la supervisione dell’ American Academy of Sleep Medicine, venne pubblicata un’ edizione revisionata della classificazione internazionale dei disordini del sonno, denominata International Classification of Sleep Disorders (ICSD-2). Esaminiamo ora, in modo molto superficiale, le varie sezioni di questa classificazione. Willy Manuzzi Insonnia. Disturbo del sonno caratterizzato dall’impossibilità di addormentarsi o di dormire per un tempo ragionevole durante la notte. Stress, disturbi medici o psichiatrici, situazioni dolorose sono normalmente la causa del disturbo che, se continua per più notti, può diventare cronico. Disturbi respiratori connessi al sonno. Apnea o ipopnea del sonno (centrale, ostruita o mista). Ipersonnia. Sonno intenso o di eccessiva durata (narcolessia o addormentamento improvviso durante il giorno, definito cataplessia). Disturbi del ritmo circadiano. Disordini che alterano il ciclo biologico dell’ individuo nelle 24 ore rispetto al ciclo luce-buio (fase del sonno avanzata o ritardata, incapacità di addormentarsi alla stessa ora, periodi di sonno irregolari, frequenti microrisvegli notturni, jet lag, lavori notturni, turnisti...). Parasonnie. Sonnambulismo, pavor (terrore del sonno), incubi, enuresi... Disturbi motori del sonno. Movimento periodico degli arti (scatti), bruxismo Sintomi isolati. Russamento, sonniloquio, mioclonie (improvvisi e brevi, meno di 0,25 secondi, scosse muscolari che possono essere osservati negli arti, nel viso o nei muscoli mandibolari con lo sbattimento dei denti). Altri disturbi del sonno associati con condizioni varie. Fibromialgia, mal di testa, epilessia legata al sonno, reflusso gastroesofageo, angina, deglutizione atipica e accumulo di saliva in bocca (senso di soffocamento e risveglio con possibilità di bagnare il cuscino); disordini diagnosticati durante l’infanzia o nell’ adolescenza come difficoltà a concentrarsi, iperattività e disturbi della personalità. Molti disturbi possono manifestarsi in modo concomitante. Almeno un terzo dei pazienti con bruxismo presenta, ad esempio, anche problemi respiratori come apnee del sonno, movimenti periodici degli arti durante il sonno o cefalea. Ad oggi si ritiene che l’apnea ostruttiva nel sonno sia presente in circa il 30% nei pazienti con disfunzioni dell’ articolazione temporo-mandibolare, un’associazione decisamente interessante in quanto tali disordini non sono comunemente associati all’apnea del sonno. Gli odontoiatri e gli ortodontisti in particolare, collaborando con altri medici specialisti, possono quindi impiegare la loro esperienza per riconoscere vari disturbi per il trattamento del russamento, dei disordini respiratori, del bruxismo e dei dolori orofacciali. La citata classificazione è utile per una più chiara diagnosi differenziale e come strumento nella pratica clinica. Obiettivi del congresso SIMSO : diffondere le nozioni tra la popolazione, formare l’odontoiatra e rafforzare link con i medici Marzia Segù, presidente SIMSO Giunto alla 5a edizione, il Congresso Nazionale della Società Italiana di Odontoiatria nella Medicina del Sonno (SIMSO), presediuto da Marzia Segù, si terrrà a Vigevano, al Centro Congressi Battù. Il congresso ha visto nel tempo un crescendo di partecipazione e parterre di relatori. Quest’anno due gli stranieri: Jef Nelissen e Marc Braem, Presidente dell’European Academy of Dental Sleep Medicine. Il Congresso mira ad operare sui tre target della Società: diffusione dell’informativa nella popolazione, formazione dell’odontoiatra e rafforzamento del link con i medici, articolandosi in 3 giornate: il 17 settembre alle 19, sotto l’egida di Rotary Club Cairoli, evento aperto gratuitamente alla cittadinanza “Come dimagrire senza contare le calorie? Lezione di igiene alimentare” con Federico Perna, biologo nutrizionista e dottore in biochimica, da 15 anni impegnato in ricerca avanzata in campo nutrizionale-gastroenterologico al Policlinico S. Orsola-Malpighi (Università di Bologna); il 18 primo “Esame di certificazione da odontoiatra esperto in Disturbi Respiratori nel Sonno SIMSO” e sabato 19 apertura del Congresso nazionale e Congresso regionale AIO Lombardia che valorizzerà il ruolo del team nella gestione dell’apnea ostruttiva nell’adulto e bambino. Interventi di Francesca Milano e Giuseppe Scaramuzzino, otorinolaringoiatra, Maria Teresa La Rovere, cardiologa, Federico Perna, Paola Cozza, Direttore della Scuola di Specialità di Ortognatodonzia dell’Università “Tor Vergata” ed infine di Enrico Brunello, Presidente dell’Associazione Italiana Pazienti con Apnee del Sonno-Onlus (A.i.p.a.s.Onlus). “Responsabilità importante per il dentista medico” Ritengo che sia una grande occasione per il mondo dell’odontoiatra, per partecipare attivamente come “medici” alla cura di una patologia sistemica. Fondamentale partire dall’anamnesi chiedendo se il paziente “russa?” o “ha sonnolenza durante il giorno?”; questo momento deve essere attivo e responsabile. Nel caso in cui il paziente risponda positivamente bisogna iniziare un percorso clinico e strumentale a confermare o meno il sospetto che ci si trovi in presenza di apnee notturne ostruttive. Tra tutti gli aspetti positivi provocati da tale intervento, c’è la partecipazione a prevenire il 22% degli incidenti stradali occorsi sulla rete autostradale italiana causati da apnee notturne; al riguardo l’Istituto Superiore di Sanità ha stimato in 840 milioni di euro l’anno i costi socio-sanitari da incidenti stradali attribuibili a questa patologia. E come si contribuisce? Applicando dispositivi orali che protrudono la mandibola durante il sonno; le recenti Linee guida ministeriali italiane e quelle internazionali, ne raccomandano l’utilizzo nelle OSAS lievi e medie. Intercettare ed ancor più curare le OSAS è atto di responsabilità importante per l’odontoiatra, capace in tal caso di dare valore alla simbolica unione che si legge nel primo articolo del codice deontologico …” medico e chirurgo e odontoiatra di seguito indicati col termine di medico”. Luca Levrini Corso di perfezionamento: Biomeccaniche speciali in Tecnica Roth/Face con l’ausilio delle miniscrews. Università SUN di Napoli E’ uscito il bando del Corso di perfezionamento in “Biomeccaniche speciali in Tecnica Roth/Face con l’ausilio delle miniscrews” promosso dalla Scuola di Specializzazione in Ortognatodonzia, SUN di Napoli diretta da Letizia Perillo, per l’A.A 2014-2015. Il tema è attuale: infatti l’utilizzo di dispositivi semplici, sicuri e veloci come i mini-impianti ha rivoluzionato le possibilità cliniche ampliando i limiti dell’ortodonzia moderna. L’obiettivo è avvicinare il partecipante all’utilizzo dei mini-impianti ortodontici quali fonte di ancoraggio assoluto e confrontare le strategie di trattamento con metodiche tradizionali della tecnica Roth/ Face e con le biomeccaniche speciali che si avvalgono dell’ausilio dei mini-impianti. Il Corso, di 3 mesi, consente di acquisire 20 crediti formativi, quota di iscrizione 1500 euro. Le iscrizioni sono già aperte. Il bando si chiude il 4 settembre. Info: www.ortodonzia.unina2.it www.unina2.it 13 NON SOLO ORTODONZIA L’uomo e gli orologi: “Il loro cuore metallico, come la bocca, è qualcosa di più di un mero, inerte assemblaggio” Prof. Alberto Laino, Università Federico II di Napoli Docente di Malattie Odontostomatologiche all’Università di Napoli Federico II, Alberto Laino è in realtà l’Hugo Cabret (personaggio portato sullo schermo da Martin Scorsese ndr.) dell’ortodonzia. Gli si addice infatti come un guanto quel che egli sosteneva” Mi piace immaginare che il mondo sia un unico grande meccanismo. Le macchine non hanno pezzi in più, ma esattamente il numero e il tipo di pezzi che servono. Così io penso che se il mondo è una grande macchina, io devo essere qui per qualche motivo. Ed anche tu”. Laino applica la massima di Cabret agli orologi di cui possiede una rara collezione. Sono almeno un centinaio ed hanno in comune una certa qual antichità. Si va da quelli da camera, agli orologi da panciotto e da polso. Una passione strana per un uomo che si occupa di odontostomatologia da una vita. Ma neanche tanto, se ci si pensa, perchè anche il cuore metallico degli orologi – come la bocca – è qualcosa di più di un mero, inerte assemblaggio. Per lui è qualcosa di vivo, un meccanismo fatto di forze leggere che si contrappongono le une con le altre, senza mai alterare il quadro d’insieme. Il tempo è il suo grande metronomo interiore e professionale. Professore, come mai questa passione per gli orologi? Io – vede – sono sempre stato un grande, inguaribile ritardatario. Pensi che arrivai in ritardo anche al mio matrimonio... Sua moglie non sarà stata felice, allora! In effetti...Sono sempre stato ossessionato dal tempo e dagli orologi. Sono come Capitan Uncino che amava circondarsene, ma a differenza sua amo vederli tutti perfettamente funzionanti. L’orologio più antico della sua collezione? E’ un pezzo del 1600 con bassorilievi in argento, una specie di guscio in noce racchiuso in una capsula di argento smaltato. Una bellezza. Quello a cui è più legato? Un orologio da polso della IWC fabbricato a Schaffausen in Svizzera. E’ un modello unico al mondo capace di andare soltanto avanti. E’ congegnato con fasi lunari e meccanismi tutti ingranati. Se mi capita di andare troppo avanti quando lo carico, devo attendere che sorga il giorno fatto scattare per errore. E’ l’unico orologio al mondo che rispecchi il tempo. E’ un orologio umano ? Assolutamente si. Pensi che quando siamo passati dal 1999 al 2000 ho dovuto far sostituire una capsula inserita all’interno, quella del millennio. E’ fatto di tanti meccanismi precisi, relativi agli anni, ai decenni, al secolo, al millennio. E’ il fascino del tempo incarnato. Un cultore di orologi antichi e in qualche modo unici, come lei, cosa pensa di quelli commerciali ? Lei porterebbe mai uno Swatch? Lo Swatch è l’orologio con un’anima da sette euro. Può costarne 70, 80 oppure cento ma la sua anima sarà sempre quella, da sette euro. Non quella sopraffina di un orologio che porta dentro di sé un meccanismo vero ma soprattutto l’alito di chi l’ha assemblato, costruito e l’ha fatto scattare per la prima volta. Ogni meccanismo racchiude dentro di sé un’anima ad orologeria, la mano dell’uomo che l’ha pensato e l’ha reso vivo. Come il tempo. Come coniuga questa passione con la sua professione? Come dicevo, io sono un ritardatario. Il mio paziente sta in ansia fino a quando non mi vede. Poi, non appena arrivo, il principio professionale a cui obbedisco consiste nel porre il paziente al centro del mio universo. In quei momenti divento pazientocentrico, e quindi ognuno di loro si sente coccolato e curato. Il paziente è “tutto”? Si, assolutamente. Questa considerazione nasce oltretutto dal fatto che secondo me è fondamentale dare delle opportunità. Io ascolto i pazienti, spesso mi chiedono consigli su altre scelte di vita, comprese quelle sentimentali. Sa quanti specializzandi ho fatto sposare con pazienti donne? Cioè? Allora, segua bene il ragionamento. L’ortodonzia è come il meccanismo di un orologio: è fatta di forze leggere e continue che in qualche modo si devono legare insieme. Se lei mette una specializzanda a contatto con una paziente donna, non andranno mai d’accordo. Così, per gli uomini. Se invece, lei mette insieme due generi sessuali diversi, talvolta anche l’ortodonzia ne beneficia ampiamente e non soltanto sotto l’aspetto sentimentale. Sono aspetti delicati anche di natura biomeccanica. Se lei sposta una forza o pigia la leva sbagliata, salta tutto un equilibrio. Ha capito perchè a volte anche il sentimento e la distensione possono aiutare? Si, ho capito. Adesso però mi dice quando il tempo si è davvero fermato per lei. A dire il vero risale a poco tempo fa. Mi ero sottoposto ad un importante intervento chirurgico all’addome. Quando mi sono svegliato, ho chiesto a mia moglie di darmi subito l’orologio, così, per riacquistare un punto di equilibrio in quel buio da cui mi ero appena levato. Poi ho sentito la mano di mia figlia Chiara stringere la mia. Ho percepito soltanto in quel momento l’assoluta bellezza della sua mano. Era mia figlia, ma non la conoscevo. Intervista di Alberto Pezzini Sveglie terrestri, nautiche, da carrozza ed ingioiellate. Tutte ahimè, impegnate a...svegliarmi la mattina. Coppia di orologi da taschino con atmosfere orientaleggianti ispirano un ritorno ad un passato e ad atmosfere d’altri tempi con guerrieri e turbanti che evocano nostalgie ed intrighi internazionali. Questo, per leziosità, vezzo, forme e curve, dovrebbe essere chiamato “orologia” Tutte le sue componenti infatti sono declinate al femminile, rendendolo ancor oggi affascinante ed attraente come una bella donna. Cosa di più bello di un quadrante in porcellana dipinto a mano, impreziosito da perle e bronzi dorati, epoca Napoleone III. Si intuisce che all’epoca il Tempo era appannaggio dei ricchi e degli aristocratici, quando le lancette scorrevano in opere d’arte. 14 Atmos è un orologio che si carica e cammina in base alle variazioni atmosferiche pressorie del tempo, con un polmone, il cuore dell’orologio che carica il meccanismo degli ingranaggi con la sola variazione dei millibar susseguentisi durante la giornata, giorno/notte, stagioni atmosferiche una sopra l’altra. In pratica Incredibile, ma vero: non ha bisogno di carica e non si ferma mai ! La peculiarità del Da Vinci è che i suoi ingranaggi con le lancette possono solo andare avanti, l’unico orologio al mondo che rispecchia le caratteristiche del tempo dandoci ore, minuti, secondi, giorno della settimana, mese dell’anno, fasi lunari, anno bisestile, anno, decennio, secolo e millennio ingranati fra di loro in un abbraccio fatale, in modo tale da rendere tangibile… l’inesorabilità del Tempo che scorre e non può mai tornare indietro. Che cosa si vuole di più dalla vita? N.B. Se nell’andare avanti veloce si si sbaglia e si va troppo oltre ore e/o giorni, non resta che attendere … il momento giusto per farlo ripartire con tutti i suoi ingranaggi coordinati. Attualissimo ancora oggi il Quadrante con le dodici ore che scandivano la sincronia in SIDO. Ogni singola ora risultava indispensabile per lo svolgersi, coordinato e sinergico del tempo della nostra amata Società Italiana di Ortodonzia. Ai nostri soci piacquero moltissimo la squadra e il programma per un biennio, considerato una svolta nella storia SIDO. Grazie ai soci che credettero in noi permettendoci una vittoria epocale. V VARIE Team Ortodontico al centro al XXII Congresso ORTEC tecnici, sviluppo di nuovi materiali, presentazione di nuovi prodotti ed evoluzione del 3D. Tutti i partecipanti e le aziende che hanno partecipato ai workshop si sono detti entusiasti della novità che il Consiglio ha ufficialmente intenzione di sviluppare al meglio nei prossimi anni. Come di consueto alcuni associati Da sinistra Stefano Della Vecchia, Danilo Niro, Antonio Spagnolo, Stefano Negrini. hanno presentato Sotto il presidente Negrini con Arturo Vela. nella sezione poster Nella splendida cornice della riviera romagnola i loro dispositivi creando un grande interesse. (Rmini) si è svolto dal 18 al 20 giugno il XXII Da segnalare il poster realizzato dai ragazzi della Convegno Ortec,come di consuetudine un vero Scuola Odontotecnici di Ispica (Catania), successo. Soci Ortec, relatori nazionali a dimostrazione che l’intuizione avuta da Ortec ed internazionali si sono succeduti sul tempo addietro di portare nelle scuole palcoscenico per portare un ricco contributo la formazione di base della tecnica ortodontica nè scientifico all’Associazione che dal 1968 ha come stata una scelta azzeccata e di grande interesse unico scopo portare cultura ortodontica all’interno nonchè di sviluppi futuri. delle imprese ortodontiche italiane. Le cene conviviali hanno contribuito a rafforzare Si è cominciato con il corso del giovedì i legami fra gli associati. Anche qui grande pomeriggio del Dr. Lupoli: una lezione a tutto tondo l’affluenza: fino a tarda sera si è parlato, riso sull’approccio ortodontico “no compliance” e scherzato, spostando il tema dai denti al palato. del paziente con un focus In conclusione particolare sul mascellare e il bell’intervento il sabato la rotazione dei primi molari. mattina del Presidente Una vera e propria lezione Pietro di Michele, venuto ortodontica che ha coinvolto a portare i saluti del SUSO la platea fino al tardo patrocinante dell’evento pomeriggio inoltrato con assieme SIDO, il Comune di domande e confronti. Rimini e Unindustria Rimini. Il XXII Convegno ha avuto Ha elogiato l’organizzazione ufficialmente inizio il venerdì sottolineando l’importanza con le ormai collaudate di aprire ancor di più relazioni miste medico l’associazione al comparto tecniche che già da molti medico, per rafforzare il team anni ci contraddistinguono, ortodontico introducendo dove tutti i relatori hanno crediti ECM. Valorizzando evidenziato la necessità del Team Ortodontico inoltre due categorie che stanno impegnandosi come chiave del successo della terapia, dove ogni 24h al giorno per aumentare la consapevolezza figura della filiera ricopre un ruolo determinate. che si possono raggiungere grandi traguardi solo Grande novità di quest’anno sono stati i Workshop, con eccellenza e specializzazione. 4 relazioni tematiche di 30 minuti cadauna Il Direttivo Ortec dove i relatori hanno approfondito aspetti Corretti stili di vita e mondo ortodontico al Chirone 2015 L’Igiene Orale e le Scienze della Salute. The Lifestyle Medicine” è il tema scelto nel 2015 dalla’Accademia di Studi “Il Chirone” per l’8° Edizione dell’International Meeting. Un panel di autorevoli esperti in materia di tutto il mondo con la collaborazione con il Lifestyle Medicine Institute della Harvard Medical School e la prestigiosa partecipazione, fra gli altri, di Walter Willett. Una tappa di un nuovo percorso accademico specifico quale il corso di Alta Formazione Post-Laurea “Oral Hygiene and Health Sciences. The Lifestyle Medicine” organizzato dal Dipartimento di Scienze Odontostomatologiche e Maxillo-Facciali della Facoltà di Medicina e Odontoiatria Università “Sapienza”. Ippocrate è padre indiscusso della Lifestyle Medicine. La sua convinzione riguardo al concreto beneficio che i suoi assistiti ricavavano con l’applicazione di tali principi è racchiusa in due dei suoi aforismi più noti “Fa che il cibo sia la tua medicina e la medicina sia il tuo cibo” e “Camminare è la migliore medicina dell’uomo” . Vi sono nella filosofia grandi pensatori dal pensiero profondo ed originale che sono passati alla storia soprattutto per una frase famosa ( es. il “cogito ergo sum” di Cartesio). Di qui il richiamo quasi obbligato, parlando di Ippocrate e di cibo, ad un altro filosofo passato alla storia soprattutto per una frase famosa “L’uomo è quello che mangia”, frase che non ha mai perso la propria veridicità, ma che oggi è più attuale che mai. Dal cibo alla bocca, grande è l’attenzione rivolta dal mondo scientifico verso il concetto di Salute globale ed ai risultati delle ricerche condotte negli ultimi 10 anni in tale direzione. La Lifestyle Medicine è ricerca, prevenzione Gianna Maria Nardi, “anima” del congresso Il Chirone con Rocco Papaleo, ospite d’onore della 7a edizione (2014) e cura delle malattie legate allo Stile di Vita con interventi basati sull’evidenza scientifica che spaziano nei campi della nutrizione, dell’attività fisica, della gestione dello stress, delle modifiche comportamentali salutari e degli aspetti ambientali. Il paziente in terapia ortodontica oggettivamente ha differenti rischi di compromettere la salute dei tessuti duri e molli del cavo orale. Le difficoltà sono date dalla presenza di presidi ortodontici fatti con differenti materiali, che è stato dimostrato alterino la microflora presente nel cavo orale. Altro rischio è dato dal posizionamento di attacchi che non permettono uno spazzolamento efficace compromettendo l’ottimale controllo del biofilm batterico e quindi dando come risultato gengiviti e demineralizzazioni sulle superfici dentali. Inoltre per aiutare i tessuti del cavo orale, è necessario avere corretti stili di vita alimentari che permettano un giusto apporto di vitamine e fibre che salvaguardino i tessuti durante lo spostamento ortodontico . Gianna Maria Nardi La Sweden e Martina e la sua “discesa in campo” in Ortodonzia Affermatasi nel mondo per la sua produzione implantologica, la Sweden e Martina è scesa in campo efficacemente “anche” in ortodonzia. Nel prossimo numero approfondiremo le circostanze che l’hanno accompagnata con un’intervista ai massimi responsabili dell’Azienda. In questo numero diamo invece alcune anticipazioni di due prodotti espressione del dinamismo“anche” ortodontico dell’Azienda di Due Carrare. La collaborazione del reparto di Ricerca & Sviluppo di Sweden & Martina con i migliori professionisti del settore ha dato recentemente vita infatti ad un significativo ampliamento del ricco programma di ortodonzia. Tra le novità emerge la minivite FIRMA, proposta in versione standard e self-ligating dal design e confezionamento esclusivi, corredata da un kit chirurgico completo per l’avvitamento manuale e con contrangolo. Corso di perfezionamento di Odontoiatria Forense ed Etica della professione Negli ultimi anni in ambito odontostomatologico si è verificato un notevole aumento del contenzioso medico legale di cui sono responsabili la modifica dello stato sociale ma anche il mutamento del modello organizzativo nell’erogazione delle cure odontoiatriche. Di qui l’esigenza di formare Odontoiatri forensi con particolari competenze, di qui anche un corso, articolato in quattro appuntamenti a cura della Società Italiana di Odontoiatria Forense (SIOF) come quello in programma a Modena dal 18 settembre al 12 dicembre. Obbiettivo dichiarato la formazione teorico/pratica del professionista desideroso di incrementare le proprie conoscenze di Odontoiatria Forense, ma al tempo stesso di essere quindi in grado di cimentarsi, insieme al medico legale, nella valutazione interdisciplinare, più plausibile e aderente al vero del danno scaturente dalla attività clinico odontoiatrica. Con la presentazione del suo nuovo catalogo di ortodonzia Sweden & Martina ha inoltre annunciato l’inizio della collaborazione con il dottor Davide Mirabella. Per la sua Tecnica SWM (Straight Wire Mirabella), tecnica semplice e rigidamente protocollata, Sweden & Martina ha realizzato il bracket PRIMO e la serie di archi UNAform, prodotti in cui vengono coniugate semplicità ed accuratezza con efficacia e comfort. 15 LA FINESTRA SUL LABORATORIO Il 3d in Ortodonzia Pre-chirurgica Dott. E. Costabile - Dott. E. Betti – Sdt R. Accorsi La patologia chirurgica del volto incide fortemente sulla vita del paziente nei termini di relazione sociale e di sicurezza di sè, per questo oltre al recupero della funzione lesa, il chirurgo si deve porre l’obiettivo del miglior risultato estetico raggiungibile. A questo proposito la chirurgia del volto, nei campi della traumatologia, della chirurgia malformativa pediatrica e dell’età adulta, ha iniziato a sfruttare le tecnologie informatiche entrando nell’era della Computed Aided Surgery (CAS) e nel mondo della tridimensionalità. Infatti in campo maxillo-facciale lo studio 3D del paziente ha iniziato ad affiancarsi alle tecniche bidimensionali, apportando migliori risultati nell’ambito della diagnosi scheletrica e nella pianificazione virtuale dell’intervento chirurgico. immagine 3d) cefalometria 3d scanner modelli inserite nella CBTC simulazione chirurgica modellazione cad modellazione cad modellazione cad splint intermedio modellazione cad splint finale splint intermedio splint finale splint chirurgico fresato cam splint chirurgico fresato cam In chirurgia ortognatica, cioè quella branca della Chirurgia Maxillo-Facciale che permette la correzione di un ampio spettro di deformità o anomalie dello scheletro facciale e dei denti, l’utilizzo del 3D ha permesso una più stretta collaborazione tra ortodontista, tecnico ortodontico e chirurgo. Questa migliore collaborazione si è dimostrata essenziale per la pianificazione del trattamento ortodontico e di quello chirurgico al fine di ottenere la miglior occlusione finale e il miglior risultato estetico. PERCORSO DIAGNOSTICO Il grande cambiamento è iniziato già nel corso degli anni ottanta, con l’avvento delle Tc che ha permesso di ricostruire le prime immagini in tre-dimensioni. Nell’ultimo decennio, grazie all’introduzione della CBTC a basso dosaggio (Cbct - Cone beam computed tomography), lo studio 3D dei mascellari o dello scheletro facciale si è allargato alle patologie dismorfiche. Oggi, dai dati della CBTC si ottengono le ricostruzione tridimensionale dello scheletro facciale dal quale l’ortodontista può tracciare i punti e le linee dell’analisi cefalometrica 3D. Per completare l’analisi del caso si possono scannerizzare e integrare i modelli delle arcate dentali (Arcate Dentali Virtuali) alla ricostruzione scheletrica; tale procedura permette una maggior definizione della componente dentale con maggior precisione nella pianificazione del trattamento ortodontico. Al termine del percorso diagnostico, l’equipe composta da ortodontista, tecnico ortodontico e chirurgo, studia, pianifica e realizza il miglior progetto chirurgico/ortodontico per il paziente. SPLINT Chirurgici CAD-CAM In chirurgia ortognatica la realizzazione del progetto chirurgico passa attraverso la realizzazione degli splint intermascellari; questi non sono altro che dispositivi idonei, a riposizionare il mascellare e la mandibola, in corso di intervento chirurgico. Essi fungendo da chiave di occlusione durante la fase intra-operatoria e post-operatoria. Se in passato la realizzazione degli splint richiedevano ore di lavoro da parte del tecnico ortodontico con poche occasioni di scambio di informazioni con le altre due figure dell’equipe, lo studio tridimensionale del paziente ha permesso oggi di realizzare splint virtuali. Tali splint vengono completamente pensati e progettati al computer tramite una tecnica CAD (Computer-Aided Design, CAD) e successivamente stampati con materiali idonei CAM (Computer-Aided Manufacturing, CAM). Il vantaggio della pianificazione computer guidata di tali dispositivi permette una: - precisa e veloce comunicazione tra le figure dell’equipe (ortodontista/tecnico ortodontico/chirurgo). - maggior accuratezza diagnostica dentale e scheletrica. - maggiori soluzioni terapeutiche. - miglior replicazione del progetto chirurgico. - minore possibilità di errore. Ogni figura del team inoltre può lavorare dalla propria postazione e successivamente, mediante vie telematiche, condividere le informazioni con gli altri membri. Inoltre questo iter permette al paziente di essere al centro delle attenzioni del team e di essere coinvolto nelle decisioni che riguardano il suo percorso diagnosticoterapeutico. VANTAGGI I vantaggi reali ottenuti dalla programmazione 3D dei casi ortodontici/chirurgici pongono le basi per uno sviluppo futuro delle metodiche tridimensionali in campo dentale. Ogni ortodontista, tecnico ortodontico e chirurgo si troverà, nei prossimi anni, ad utilizzare ed ad avvantaggiarsi di un percorso 3D per il proprio paziente; e proprio la personalizzazione del trattamento permetterà al team di raggiungere un’alta professionalità con maggiore soddisfazione da parte del pazienti. Roberto Accorsi socio ordinario ORTEC (sdt) ricostruzione cranio-mandibolare con splint chirurgici 16 ricostruzione cranio-mandibolare con splint chirurgici Dr. Enrico Costabile * U.O. di Chirurgia Orale e Maxillo - Facciale * Prof. Marchetti S.Orsola-Malpighi (Bologna) Dr. Enrico Betti * U.O. di Chirurgia Orale e Maxillo -Facciale * Prof. Marchetti S.Orsola-Malpighi (Bologna)