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i blocchi - 4m group
Voglia di pigrizia… i blocchi
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Una necessità che accomuna tutti gli utilizzatori di AutoCAD consiste nel posizionare più volte lo stesso gruppo di oggetti nel disegno. Ad esempio un geometra si
trova nella necessità di posizionare ripetutamente la rappresentazione di finestre e
porte all’interno di una pianta di un edificio, un progettista meccanico ha l’esigenza
di inserire viti, dadi, cuscinetti, un progettista elettrico non può sopravvivere se non
disegna dei pulsanti, dei morsetti, delle resistenze. L’elenco potrebbe continuare ancora a lungo. La risposta a questa esigenza, nel contesto di AutoCAD si chiama Blocco. I
blocchi sono una parte essenziale per quasi ogni disegno.
Cos’è un blocco
I blocchi sono una serie di entità grafiche (linee, archi, spline) che durante il processo
di creazione vengono aggregati e salvati con un nome. Il blocco, lo vedremo nel corso
di questo e del prossimo capitolo, ha una serie di caratteristiche che lo contraddistinguono. Un blocco si comporta come un singolo oggetto indipendente dal numero e
dal tipo di elementi che lo costituiscono. Essendo un oggetto unico è possibile eseguire
i più comuni comandi di modifica quali Sposta, Copia, Scala, Ruota e via dicendo. Se
una o più copie del blocco devono essere modificate più profondamente (ad esempio
stirate, modificate nel numero di elementi costitutivi, ecc.) non preoccupatevi: la singola ricorrenza del blocco può essere Esplosa per riottenere i singoli elementi originali.
Un vantaggio non trascurabile nell’uso dei blocchi è la riduzione delle dimensioni del
disegno: la forma geometrica del blocco è memorizzata una sola volta, mentre per
tutti i posizionamenti successivi al primo, viene memorizzato un semplice riferimento
alla descrizione del blocco. Quando il blocco è inserito nel disegno è possibile interagire con esso come con qualsiasi altra entità, utilizzando gli Snap a oggetto. In molte
realtà aziendali vengono create e utilizzate delle librerie di blocchi (componenti 2D)
composte anche da centinaia o migliaia di elementi che possono essere posizionati
nel disegno all’occorrenza. Una libreria di simboli è, in breve, un file di disegno che
contiene definizioni di blocchi. All’interno di AutoCAD una o più librerie di blocchi
vengono gestite attraverso uno strumento chiamato DesignCenter, che, data l’importanza, merita un capitolo tutto per sé. Ne riparleremo nel capitolo 19. Quando inserite
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un blocco nel disegno, AutoCAD crea un’istanza del blocco alla quale assegnerete un
fattore di scala e un angolo di rotazione, inoltre l’istanza può essere scalata con valori
differenti nelle 3 direzioni X, Y, Z.
Figura 2.1
Pannelli dei comandi dei Blocchi nelle schede Inizio e Inserisci
ed esempi di blocchi per la progettazione elettronica
Figura 2.2
Esempi d’inserimento di blocchi con parametri differenziati
I blocchi possono essere definiti, come abbiamo detto, da oggetti creati su layer, tipi
di linee, colori e spessori differenti; queste informazioni su layer e proprietà vengono
conservate all’interno del blocco. Ogni volta che inserite il blocco, i singoli oggetti
vengono disegnati sul layer originale con i propri colori e tipi di linea. A questo comportamento sono previste delle eccezioni. Per esempio, quando viene creato un blocco
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composto da oggetti disegnati sul layer 0 e a cui sono stati assegnati colore, tipo e
spessore di linea “daLayer”, tale blocco, nei successivi posizionamenti assume il colore, il tipo di linea e lo spessore del layer corrente al momento del posizionamento. Se,
viceversa, un blocco è costituito da oggetti il cui colore, tipo di linea e spessore è stato
specificato con “daBlocco”, al suo posizionamento successivo viene disegnato con le
proprietà che risultano correnti al momento della creazione. Infine, sappiate che un
blocco può contenere altri blocchi. I blocchi di blocchi vengono identificati come blocchi nidificati. Potete inserire per esempio un insieme meccanico costituito da più parti
(figura 1.3). La nidificazione dei blocchi è molto utile, ma anche prodiga di insidie.
Ad esempio: un uso non corretto di layer, tipo e spessore di linea può renderla molto
ostica. Per evitare questo inconveniente, è consigliabile attenersi ad alcune semplici
indicazioni:
•• Se tutte le istanze devono mantenere layer e tipi di linea come l’originale è opportuno assegnare a tutti gli oggetti del blocco, compresi quelli nidificati, lo stesso layer
•• Per controllare il colore, il tipo e lo spessore di linea delle istanze di un blocco usando le proprietà dei layer è necessario assegnare il layer 0 al blocco stesso, anche per
i sotto-blocchi nidificati, con le proprietà DaLayer
•• Per controllare il colore e il tipo e lo spessore di linea delle istanze di un blocco,
usando le proprietà correnti, dovete disegnare gli elementi con le proprietà impostate su DaBlocco. Prima di creare un blocco è possibile modificare il layer, il colore
e il tipo di linea.
Figura 2.3
Esempio
di blocco
composto
Come definire un blocco
Dopo questa breve spiegazione delle caratteristiche e dei vantaggi dei blocchi, tutto
è pronto per cominciare con la definizione del primo blocco. La procedura consta di
alcuni passi da eseguire sequenzialmente ma, vi assicuro, è tutto molto facile.
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1. Forse è superfluo dirlo ma, per definire un blocco, è necessario disegnare innanzitutto la geometria che deve essere aggregata in blocco. Se avete bisogno di uno
schema di un PLC, la prima cosa da fare è disegnare con linee e cerchi l’intera
geometria del componente
2. Attivare il comando Crea blocco facendo clic sull’icona nel pannello dei comandi
Blocco, vi apparirà la finestra Definizione di un blocco (figura 1.4).
Figura 2.4
Finestra
di dialogo per
la definizione
di un blocco
·· Alla riga Nome digitate il nome che volete assegnare al blocco
·· Nell’area Oggetti, scegliete il pulsante Selez. Oggetti in modo da utilizzare i comandi di selezione per scegliere la geometria che farà parte del blocco. Durante
la selezione la finestra di dialogo viene temporaneamente chiusa: è sufficiente
premere <Invio> per confermare la selezione, così la finestra viene visualizzata
nuovamente.
·· Nell’area Oggetti dovete anche specificare se desiderate mantenere gli oggetti nel
disegno corrente conservandoli allo stato originale, se convertire gli oggetti in
blocco oppure se eliminare gli oggetti selezionati dopo aver definito il blocco
·· Nell’area Punto base digitate i valori delle coordinate del punto base, necessari
per i futuri inserimenti del blocco, oppure (meglio) scegliete il pulsante Seleziona punto e indicate un punto sull’area grafica
·· Nella casella Descrizione digitare il testo per facilitare l’individuazione del blocco
con DesignCenter
·· Nell’icona Anteprima dovete specificare se creare un’icona (immagine di anteprima del blocco) oppure non includerne nessuna. Potete infine scegliere le unità
di misura del blocco tra un lungo elenco di unità possibili
·· Nell’area Funzionamento potete, soprattutto, scegliere se rendere il blocco Annotativo, proprietà che consente a blocchi, testi, quote, tratteggi ed altri oggetti
di essere riprodotti con una visibilità (grandezza) predeterminata e costante al
variare della scala di rappresentazione del disegno. Con le altre due opzioni di
quest’area scegliete se in futuro il blocco creato potrà (default) o no essere esploso
e se sarà scalabile solo in modo uniforme
3. Facendo clic su OK la definizione del blocco viene creata nel disegno.
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Per verificare se il blocco sia stato creato, provate a selezionarlo: se dopo la selezione
notate un solo grip visibile in corrispondenza del punto scelto come origine del blocco, allora l’operazione si è conclusa con successo! (figura 1.5).
Figura 2.5
Differenza tra geometria
non aggregata e blocco
Salvare il blocco su disco
Le operazioni di creazione del blocco descritte nel paragrafo precedente consentono
di definire un blocco nel contesto del disegno corrente. Questo significa, in breve, che
il blocco è a disposizione per posizionamenti multipli nel solo disegno corrente. Se
avete necessità di richiamare lo stesso simbolo in un altro disegno è necessario salvarlo, oppure, come vedremo in seguito, richiamarlo attraverso il DesignCenter. Per salvare un blocco o un oggetto come file di disegno distinto occorre lanciare il comando
Scrivi blocco nella parte estesa del comando Crea blocco della scheda Inserisci e vi
apparirà la finestra di dialogo mostrata in figura 1.6.
Figura 2.6
Finestra di dialogo
per il salvataggio di
un blocco su disco
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In risposta alla finestra, dovete specificare un blocco o un oggetto da salvare come
file, in funzione del fatto che il blocco sia già stato creato o meno: selezionare Blocco,
se il blocco che vi interessa salvare è già presente nel disegno, Disegno intero, se avete
manie di grandezza, oppure Oggetti, se non avete ancora aggregato la geometria in
blocco. Se avete scelto Blocco selezionate un nome dall’elenco; se avete scelto Oggetti
come Origine allora si attivano l’area Punto base e l’area Oggetti che hanno le stesse
caratteristiche e funzioni di quelle già descritte nel paragrafo precedente. Nell’area
Destinazione definire il nome del file nel quale salvare il blocco, completo di percorso.
Infine fate clic su OK in questo modo la definizione del blocco è definita come file di
disegno.
Inserimento di un blocco
La parte faticosa del processo è conclusa. Ora comincia il divertimento: utilizzare
quello che si è prodotto! È possibile inserire blocchi o disegni interi nel disegno facendo clic sull’icona corrispondente oppure tramite DesignCenter, o tramite la tavolozza
degli strumenti. Attivando il comando con l’icona, vi apparirà la finestra di dialogo
descritta in figura 1.7. L’inserimento prevede una serie di parametri di posizionamento: il Punto di inserimento, la Scala e l’Angolo di rotazione. A questo punto il discorso è completo! Sbizzarritevi con la creazione e l’inserimento di blocchi.
Figura 2.7
Finestra di dialogo
del comando
Inserisci blocco
Inserimento di blocchi dalle
tavolozze degli strumenti e da DesignCenter
Come vedremo in dettaglio nel capitolo 19, è possibile inserire blocchi dalle tavolozze
degli strumenti e dal DesignCenter. Trovate il comando Tavolozze degli strumenti
nella scheda Vista, pannello Tavolozze. Per introdurre un blocco trascinate l’icona dalla
tavolozza nel disegno oppure fate clic sul blocco e specificate un punto d’inserimento.
Durante il posizionamento è possibile scegliere l’angolo di rotazione così come succede per l’inserimento standard. Quando un blocco viene trascinato da una tavolozza,
questo verrà scalato automaticamente in base al rapporto tra le unità di misura del
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blocco e del disegno corrente. Invece per visualizzare Design Center fate clic sull’icona
nella scheda Vista, pannello Tavolozze. Potete trascinare il nome o l’icona del blocco
nel disegno oppure, in alternativa, si può fare doppio clic sui nomi dei blocchi per
specificarne la posizione, la rotazione e la scala.
Figura 2.8
Inserisci blocco attraverso
la tavolozza degli strumenti
Figura 2.9
Inserisci blocco attraverso il DesignCenter
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I blocchi dinamici
Il blocco dinamico è un blocco un po’ speciale che contiene una serie di possibilità
aggiuntive rispetto al blocco standard nella sua fase di creazione e, successivamente,
di utilizzo. Una volta creato (vedremo come tra un attimo) il blocco standard è accessibile utilizzando tutti i metodi standard di inserimento che abbiamo fin qui descritto. Ricordate solo una cosa: riconoscerete i blocchi dinamici dal simbolo del fulmine
visibile nell’anteprima, all’atto del posizionamento. Durante il suo inserimento, un
blocco dinamico può essere orientato nel modo a voi più congegnale; un valido esempio delle modalità di posizionamento è rappresentato da una porta in un progetto
architettonico. Alla richiesta del punto di inserimento del blocco in un’apertura simile
a quella riportata nella figura 2.10, avvicinandosi all’angolo che rappresenta il perno
delle cerniere della porta, AutoCAD intuisce il grip che avete selezionato e se muovete il puntatore in direzione orizzontale la porta si orienterà in questo senso, in caso
contrario l’apertura sarà verticale. Una volta posizionato il blocco con il giusto orientamento non è detto che la geometria corrisponda esattamente al disegno che si sta
creando, ma le opzioni grafiche definite nel blocco dinamico e disponibili attraverso
dei grip speciali permettono di ovviare al problema senza dover esplodere, specchiare,
stirare, ruotare e ridefinire il blocco! Facendo clic sulla freccia orizzontale posta nella
mezzeria della porta è possibile invertire il senso di apertura (figura 2.10).
Figura 2.10
Ribaltamento della porta attraverso l’utilizzo del grip
Facendo clic sul grip a forma di freccia che punta verso il basso, posizionata sulla traiettoria di apertura, e tirando alla misura desiderata, si allunga (o accorcia) la lunghezza della porta (figura 2.11). Un’ulteriore modifica può essere quella di regolare l’ango8
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lo di apertura della porta: facendo clic sulla freccia rivolta verso il basso, posizionata
in alto a sinistra, appare un nuovo esempio di menu contestuale che propone diverse
misure (figura 2.12). Provate l’ebbrezza di usare questo blocco dinamico selezionando
Porte unità metriche dalla tavolozza degli strumenti (figura 2.13) e inserendolo in un
disegno.
Figura 2.12
Angolo di apertura della porta scelto dal menu contestuale
Figura 2.13
Tavolozza degli strumenti
per blocchi architettonici
L’editor dei blocchi
Il blocco della porta che abbiamo utilizzato come esempio nel paragrafo precedente
è solo una delle numerose possibilità offerte dall’impiego dei blocchi dinamici. In
questo paragrafo ci dedicheremo all’ambiente nel quale i blocchi dinamici vengono
costruiti: l’Editor dei blocchi. Una volta creato un nuovo blocco, oppure utilizzandone uno esistente, potete attivare la finestra Modifica definizione blocco facendo clic
sull’icona Editor blocchi nella scheda Inizio, pannello Blocco (figura 2.14). Potete scegliere di modificare tutti i blocchi presenti nel disegno selezionando la voce Disegno
corrente oppure uno per volta, selezionandoli dall’elenco. Dopo averlo selezionato
oppure dopo aver fatto doppio clic sul blocco, seguito dal pulsante OK, venite proiettati in un ambiente abbastanza diverso da quello tradizionale di AutoCAD: vi trovate
nell’Editor dei blocchi (figura 2.15). Una delle caratteristiche più evidenti dell’amMateriale di proprietà di 4m group www.4mgroup.it – Tutti i diritti riservati.
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biente di Editor dei blocchi è lo sfondo della finestra grafica: di solito appare di colore
grigio chiaro. Inoltre, la finestra include nella parte alta una barra degli strumenti
ulteriore, che contiene le opzioni per modificare e salvare i blocchi. All’interno di questa
finestra potete utilizzare i comandi tradizionali di disegno e modifica, al fine di creare
o modificare la geometria utile al blocco. Per ottenere dei blocchi dinamici dovete
assegnare alcuni parametri e azioni alla geometria del blocco standard, questi due elementi identificano quali caratteristiche del blocco verranno modificate.
Figura 2.14
Finestra di dialogo
per la modifica
definizione blocco
Figura 2.15
Aspetto della finestra grafica quando ci si trova all’interno dell’Editor dei blocchi
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I parametri del blocco dinamico
La Tavolozza di creazione dei blocchi dell’Editor dei blocchi contiene una serie di
Parametri dimensionali che potete aggiungere alla geometria di base per definire la
dinamicità dei blocchi per quanto riguarda la distanza, l’angolo e, in generale, la geometria. Scendendo nel dettaglio, sappiate che sono disponibili molte tipologie di parametri, ognuna con una serie univoca di proprietà per il controllo delle caratteristiche
dei blocchi. I parametri sono identificati dai Grip. La forma del Grip è dipendente
dal tipo di parametro e funge da indicatore visivo dell’effetto che il parametro avrà
sul blocco. I parametri sono composti da un nome e da una etichetta che definisce il
nome e le caratteristiche. Utilizzate i parametri quando dovete combinarne l’uso con
le azioni (figura 2.16). Per esempio il parametro Inversione vi permette di specificare
due punti per definire una linea di specchiatura. Se inserite un parametro Inversione,
questo va completato con il cosiddetto Contrassegno del parametro. Il contrassegno
è mostrato solo nella tavolozza dei parametri. Quand.o assegnate un parametro a un
blocco, in aggiunta al contrassegno viene inserita automaticamente un’icona, che indica se c’è un’azione associata a quel parametro o meno (figura 2.17).
Figura 2.16
Tavolozza di creazione
dei blocchi – scheda
Parametri
Figura 2.17
Icona del parametro Inversione
e contrassegno
Le azioni del blocco dinamico
Le Azioni rappresentano la seconda parte importante dei blocchi dinamici. Quando
assegnate un’azione a uno o più parametri, questa guida il parametro attraverso le modifiche possibili del blocco. Potete, ad esempio, aggiungere un’azione di Stiratura a un
parametro Lineare, che ad esempio potrebbe contenere una serie di misure fisse (20,
25, 30, 35 mm) per il posizionamento. Oppure, con un altro esempio, potete assegnare
un’azione Inversione ad un parametro Inversione, per invertire la geometria.
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alcuni approfondimenti sulle azioni
In molti casi è possibile assegnare più di una azione a un singolo parametro, ad esempio ad un
blocco porta potete aggiungere sia l’azione Scala sia l’azione Inversione al parametro Larghezza. Quando il parametro viene modificato, automaticamente vengono mostrate tutte le azioni
associate.
Dopo aver aggiunto i Parametri alla geometria del blocco, il passo successivo è quello
di associargli le Azioni. Per prima cosa selezionate l’azione che vi interessa, quindi
seguite le richieste della riga di comando per selezionare gli oggetti del blocco nel
modo corretto. La tavolozza delle azioni contiene una collezione di azioni preconfezionate che potete assegnare ai blocchi. Queste azioni, ripeto, attuano le relazioni definite
nel blocco attraverso i parametri assegnati (figura 2.18). Quando l’azione è associata al
parametro, il punto esclamativo giallo scompare e lascia il posto ad un lampo.
Figura 2.18
Tavolozza di creazione
dei blocchi – scheda Azioni
I gruppi di parametri
I gruppi di parametri contengono una lista di potenziali Parametri e Azioni già combinati. Usando questi gruppi, potete accorciare i tempi di definizione di azioni e parametri sul blocco, essendo già combinati in un singolo elemento. Invece di definire
i Parametri appropriati e quindi associare le Azioni, potete associare entrambi alla
geometria del blocco tramite un singolo clic.
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Figura 2.19
Tavolozza di creazione
dei blocchi – scheda
Gruppi di parametri
Notate la differenza nelle icone e nelle descrizioni dei vari gruppi
di parametri. Non vi sono grosse differenze nell’utilizzare i gruppi
di parametri piuttosto che parametri e azioni separatamente. Dipende dal tipo di gruppi di parametri che scegliete, le opzioni e le
differenti richieste. Per utilizzare i gruppi occorre prima identificare
il tipo di parametro richiesto, quindi seguire le indicazioni della riga
di comando.
Dal blocco tradizionale a quello dinamico
Tutto chiaro fin qui ? Dato che l’argomento è abbastanza articolato propongo di continuare l’apprendimento attraverso alcuni esercizi. Il tema principale sarà quello di
trasformare i blocchi tradizionali in blocchi dinamici. Il primo esercizio consiste nel
creare un blocco che possieda diversi punti per l’inserimento.
Modifica del punto di inserimento
Definite, in modo tradizionale, il blocco di un Letto matrimoniale, non importano
particolarmente le dimensioni, però fate in modo che il punto di inserimento sia in
alto a sinistra, coincidente con l’origine degli assi (figura 2.20), cioè in coordinate 0,0.
Chiamatelo Letto matrimoniale. Una volta creato il blocco, entrate nella finestra Editor
blocchi, facendo doppio clic sul blocco stesso. L’interfaccia dovrebbe apparire come in
figura 2.21.
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Figura 2.20
Creazione del blocco di
un letto a due piazze con
il punto di inserimento
in alto a sinistra
Figura 2.21
Finestra di editor dei blocchi per la modifica del blocco
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La prima attività riguarda la ridefinizione del punto di inserimento. Nella Tavolozza di
creazione dei blocchi – scheda Parametri – fate clic sul Parametro punto base e, con gli
Snap ad oggetto attivi, selezionate l’angolo in alto a destra: in quel punto comparirà il
simbolo del mirino (figura 2.22). Ora potete definire tanti altri punti di inserimento
quanti ne volete (non esagerate). Ricordate che i punti di inserimento secondari vengono gestiti nell’ordine di definizione. Nella tavolozza di creazione dei blocchi selezionate ancora il Parametro punto e definite gli angoli rimanenti del blocco (figura
2.23).
Figura 2.22
Nuovo punto base (di inserimento
blocco) per il letto a due piazze
Figura 2.23
Punti base secondari per ulteriori posizionamenti
A questo punto fate clic sul pulsante Chiudi l’editor blocchi. AutoCAD visualizza una
finestra di attenzione nella quale si chiede di salvare le definizioni di blocco appena
create: scegliete Salva modifiche (figura 2.24).
Figura 2.24
Messaggio di attenzione
di AutoCAD
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Ora, facendo clic sull’icona Inserisci blocco, cercate nell’elenco dei blocchi presenti
nel disegno quello che avete appena creato e fate clic su OK. A questo punto, prima
di definire il punto nel disegno in cui il blocco verrà posizionato, premendo il tasto
<Ctrl> sulla tastiera potete far scorrere i punti base secondari del blocco e scegliere
quello desiderato (figura 2.25). Mi sono spiegato? Vi stanno cominciando a piacere le
funzionalità dei blocchi dinamici? Fate alcune altre prove e, quando vi sentite pronti,
passate all’argomento successivo!
Figura 2.25
Cambio punti base all’atto del posizionamento del blocco
La modifica delle viste
La prossima sfida riguarda la visibilità (totale o parziale) degli oggetti presenti nel
blocco. Questo significa, in breve, che potete gestire cosa vedere e cosa no in un blocco
che preveda delle rappresentazioni diverse in funzione del contesto nel quale viene
utilizzato. Inserire un blocco da DesignCenter (il file si trova nella cartella: C:\Programmi\Autodesk\AutoCAD 2014\Sample\it-IT\DesignCenter\). Attivate l’Editor
dei blocchi, scegliete il parametro Visibilità e posizionatelo sopra il blocco, questo
simbolo apparirà ogni volta che selezionerete il blocco (figura 2.26).
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Figura 2.26
Inserimento del blocco WC
da sopra e parametro
di visibilità
In alto a destra diventerà visibile il pannello Visibilità. Fate clic sull’icona Gestisci stati di visibilità e vi apparirà la finestra di dialogo di figura 2.27. Ora rinominate lo stato di visibilità selezionato come 1:50 facendo clic su Rinomina. A questo
punto create un secondo stato di visibilità facendo clic su Nuovo… (figura 2.28). Lasciate invariate le opzioni presenti nella finestra di dialogo e nominatelo 1:100. Rendete corrente lo stato di visibilità 1:50 e uscite dalla finestra di dialogo facendo clic su
OK. Ciò che appare nella finestra dell’Editor dei blocchi è quello che vedrete scegliendo lo stato di visibilità 1:50.
Figura 2.27
Finestra di dialogo degli Stati di visibilità
Figura 2.28
Nuovo Stato di visibilità
Per variare gli elementi visualizzabili fate clic sull’icona Rendi invisibile. Il
cursore cambia d’aspetto e vi permette di selezionare gli elementi da rendere invisibili
in una vista meno particolareggiata (figura 2.29 a sinistra). Gli oggetti selezionati diventano tratteggiati e dopo aver premuto <Invio> gli stessi assumono una colorazione
più leggera rispetto al resto del disegno (figura 2.29 a destra). A questo punto uscite
dall’Editor blocchi e salvate il blocco. Selezionatelo e vedrete che, sopra di esso, apparirà un nuovo simbolo: una freccia rivolta verso il basso (figura 2.30).
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Figura 2.29
Selezione oggetti da rendere invisibili
ed effetti del comando (il colore è più tenue)
Figura 2.30
Blocco con grip di visibilità (triangolo)
e di posizionamento (quadrato)
Fate clic sulla freccia, vi apparirà un piccolo menu contestuale dove potete scegliere lo
stato di visibilità (figura 2.31). Per concludere argomento e paragrafo, si noti lo stesso
blocco posizionato una volta in modalità 1:50 e una volta in modalità 1:100. Intuite la
potenzialità anche in ambiti diversi dall’arredamento del bagno?!
Figura 2.31
Selezione dello stato
di visibilità con esempio
La modifica delle dimensioni
Altro passo avanti nelle caratteristiche che rendono il blocco dinamico. Il prossimo
esempio riguarda la modifica delle dimensioni di un blocco. L’esempio più appropriato, secondo l’autore, è quello di una vite ma, ovviamente, si potrebbe utilizzare
anche un esempio nel campo dei mobili o nel campo del piping, o… Quindi inserite
una vite all’interno del disegno, sempre da DesignCenter. Entrate nell’Editor blocchi e
assegnate al gambo della vite il parametro Lineare (figura 2.32).
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Figura 2.32
Blocco di una vite
a testa svasata
prima e dopo
l’applicazione del
parametro lineare
Associate al parametro Lineare l’azione Stira (figura 2.33), seguendo le istruzioni che
seguono. Posizionate il punto parametro nel punto finale della vite a destra dove è
presente la freccia (figura 2.34).
Figura 2.33
Definizione
Parametro-Azione
Figura 2.34
Definizione
Punto parametro
Quindi specificate il parametro di stiratura selezionando la parte della vite sottotesta
e poi i segmenti da stirare (figura 2.35). E definite gli oggetti da stirare (figura 2.36).
Figura 2.35
Definizione
parametro
di stiratura
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Figura 2.36
Definizione
oggetti da
stirare
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Infine posizionate l’icona dell’azione Stira (figura 2.37). Il passo successivo è quello di
inserire valori reali per la stiratura della vite. A questo punto selezionate il parametro
Lineare, fate clic sul tasto destro del mouse e scegliete Proprietà dal menu contestuale.
Vi apparirà la finestra delle proprietà, è qui che dovrete lavorare (figura 2.38).
Figura 2.37
Azione Stira
Figura 2.38
Tavolozza delle proprietà del parametro
lineare nel caso dell’elenco valori
I valori che importano sono il Tipo distanza, che deve essere impostato su Elenco ed
Elenco valori. L’Elenco valori può essere compilato con dei valori che allungano o accorciano la vite (figura 2.39). Fare clic su […] e osservate la finestra di dialogo (figura
2.40). Aggiungete i valori 20, 25, 40, 60, 80, 100 (figura 2.41). Chiudete la finestra delle
proprietà e chiudete l’editor blocchi salvando il tutto.
Figura 2.39
Dettagli dell’elenco valori
nella tavolozza
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Figura 2.40
Finestra di dialogo
Aggiungi valore distanza
Figura 2.41
Finestra di dialogo per aggiungere
dei valori distanza
Inserite il blocco salvato, fate clic sulla freccia a destra e trascinatela. Si noti che appare
il valore della lunghezza insieme ad alcune tacche sullo schermo: queste linee rappresentano gli step delle misure che sono state imposte con l’elenco valori (figura 2.42).
Figura 2.42
Blocco dinamico con dimensioni multiple prestabilite
L’allineamento dei blocchi
L’ultimo esempio dimostra come ottenere l’allineamento di un blocco direttamente
all’atto del posizionamento, senza dover ricorrere all’opzione Angolo o, peggio, al comando Ruota. Per affrontare quest’ultimo esempio, inserite anche in questo caso un
altro blocco da DesignCenter: una vite a testa esagonale. Attivate l’Editor blocchi e
inserite il parametro Allineato, posizionandolo al centro del sottotesta della vite con
orientamento verso il basso (figura 2.44).
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Figura 2.43
Blocco vite da utilizzare come esempio
Figura 2.44
Parametro Allineamento
Chiudete l’Editor blocchi e salvate. Questo è tutto ciò che occorre fare! Ora, per sperimentare l’utilizzo, si possono tracciare delle linee inclinate rispetto all’orizzontale ed
inserire il blocco dinamico. Avvicinandovi alle linee inclinate si noterà che la vite ruota
automaticamente in modo da disporsi perpendicolarmente alla linea; il verso dipende
da che parte vi muovete con il puntatore (figura 2.45).
Figura 2.45
Vite allineata
Conclusioni
Considero l’argomento blocchi tremendamente interessante. I blocchi sono estremamente importanti in qualunque ambito della progettazione 2D. Non è importante che
vi ricordiate a memoria l’intero set di comandi per la creazione di un blocco, ma che
sappiate che lì dentro ci sono strumenti per accrescere la produttività e l’efficienza
dell’intero team di progettazione. Con i blocchi (statici e, ancor più, dinamici) porterete una ventata di aria fresca sulle metodologie di disegno in ogni campo. Fate in
modo che queste funzionalità facciano parte integrante del vostro bagaglio cognitivo.
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Voglia di pigrizia… i blocchi
Esercizio guidato – Creazione di blocco
dinamico con diverse visibilità
In questo esercizio guidato potete creare il blocco dinamico di un Bidet, a partire da
3 blocchi statici che ne rappresentano le viste. Potete usare il parametro visibilità per
visualizzare il blocco nelle sue viste superiore, laterale e frontale. Per prima cosa aprire
un nuovo disegno e salvarlo sul Desktop con il nome Bidet. Attivare l’Editor blocchi
facendo clic sull‘icona Modifica. Apparirà la finestra Modifica definizione blocco; nel
campo Blocco da creare o modificare selezionare Disegno corrente e premere OK.
Figura 2.46
Finestra Modifica
definizione blocco
Si aprirà la finestra dell’Editor blocchi e, nella barra multifunzione, apparirà la scheda
contestuale Editor blocchi. Selezionare la scheda Inserisci, pannello Blocco, fare clic su
Inserisci, e nella finestra di dialogo selezionare il file Bidet Top, cercandolo nell’Hard
Disk. Fare clic su OK e scegliere un punto di posizionamento nel disegno.
Figura 2.47
Inserimento blocco Bidet Top
Figura 2.48
Posizionamento Bidet Top
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ca p ito lo
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Eseguire le stesse operazioni e inserire i blocchi Bidet Side e Bidet Front. Posizionare i
blocchi uno sull’ altro usando gli snap ad oggetto medio come mostrato in figura 2.49.
Figura 2.49
Posizionamento
dei tre blocchi
Rendere visibile la Tavolozza di creazione facendo clic sull’ icona corrispondente. Fare clic su parametro Punto e posizionarlo nel punto medio come mostrato in
figura 2.50.
Figura 2.50
Posizionamento
Punto
Passare ora alla finestra Azioni presente nella Tavolozza di creazione. Selezionare Azione di spostamento. Selezionare il parametro posizione e in seguito, utilizzando una
finestra di selezione, selezionare tutte le geometrie e il parametro e premere <Invio>.
Posizionare l’azione di Spostamento vicino al parametro Punto.
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Voglia di pigrizia… i blocchi
Figura 2.51
Posizionamento
movimento
Nella finestra Parametri fare clic su Parametro visibilità e posizionarlo come mostrato in figura 2.52.
Figura 2.52
Posizionamento
visibilità
Fare doppio clic sul Parametro visibilità, per rendere visibile la finestra Stati di visibilità. Selezionare lo stato esistente (Stato di visibilità0) e rinominarlo Plan. Fare clic su
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nuovo e creare uno stato di visibilità chiamato Front e uno stato di visibilità chiamato
Side, mantenendo invariate le caratteristiche proposte.
Figura 2.53
Stati di visibilità Top,
Front e Side
La sequenza così scritta sta a significare che prima vedrete la vista Top, poi la
Front e infine la Side. L’ordine però può essere modificato selezionando e spostando
le viste attraverso i tasti Sposta in alto, Sposta in basso. Fare clic su OK, poi nel pannello Visibilità (scheda contestuale Editor blocchi) fare clic su Rendi Invisibile. Selezionare i blocchi con la vista Front e con la vista Side e premere <Invio>. Notare che le
viste selezionate spariscono premendo <Invio>. Sulla barra dei menu Editor Blocchi
cambiare vista selezionandola dal menu a discesa mostrato in figura 2.54. Ripetere le
stesse operazioni alternando le varie viste. Nella barra dei menu Editor Blocchi fare clic
su Chiudi Editor blocchi. AutoCAD chiederà di salvare le modifiche, scegliere Salva.
Nella barra dei menu Disegna attivare il comando Inserisci blocco, scegliere Bidet e
posizionare nell’area di disegno. Selezionare il blocco, per attivare i grip. Fare clic sul
Grip Visibilità e provare a scegliere le varie viste.
Figura 2.54
Cambio viste
Figura 2.55
Blocco bidet completo
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