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Rassegna del 04/10/2015
Rassegna del 04/10/2015 INDICE RASSEGNA STAMPA Rassegna del 04/10/2015 SI PARLA DI NOI Gazzetta Mantova 04/10/15 P. 11 Il turbogas corre ancora Utili per più di 26 milioni Gabriele De Stefani 1 Gazzetta Mantova 04/10/15 P. 13 Le carte del salva-Palabam Partita ferma per sei mesi Sandro Mortari 2 Gazzetta Mantova 04/10/15 P. 19 Pubblicità Tea 4 Gazzetta Mantova 04/10/15 P. 41 La Provincia nel mirino 5 La Voce Di Mantova 04/10/15 P. 6 Due metri di erba e spazzature... 6 04/10/15 P. 11 Fontanili frenò le centrali «Dovrebbero ringraziarmi» Francesco Romani 7 Valentina Reggiani Viviana Bruschi 8 RIFIUTI ENERGIA Gazzetta Mantova CPL CONCORDIA Resto Del Carlino Modena 04/10/15 P. 2 «Fotovoltaico, tutto legittimo la frazionamento era consentito Gazzetta Di Modena 04/10/15 P. 26 Cpl, è allarme liquidità Indagato il capo dei legali 10 Gazzetta Mantova 04/10/15 P. 23 Motori catorcio Indecast Martedì il caso in tribunale 12 La Voce Di Mantova 04/10/15 P. 15 Nessuna cancellazione dei crediti del Comune. Parola di assessore Resto Del Carlino Modena 04/10/15 P. 18 «Perse 134 ditte in 4 anni Montagna sempre più povera» Gazzetta Di Modena 04/10/15 P. 28 Coimepa, la multiutffity che cresce in montagna COMPETITORS Paolo Biondo 13 14 Andrea Ghiaroni 15 RIFIUTI: SCENARIO Brescia Oggi 04/10/15 P. 20 Tariffa puntuale Il riciclo dei rifiuti diventa «scientifico» 16 L'arena 04/10/15 P. 21 Via Salici come discarica tra materassi e topi 17 L'arena 04/10/15 P. 29 Rifiuti sulla strada «Ora metteremo una telecamera» Zeno Martini 18 Laura Serafini 19 ENERGIA: SCENARIO Sole 24 Ore 04/10/15 P. 17 Enel pronta a uscire dalla Slovacchia Sole 24 Ore 04/10/15 P. 17 Descalzi: «Eni prima società in Africa» Indice Rassegna Stampa 21 Pagina I Il turbogas corre ancora Utili per più di 26 milioni La crisi del settore sfiora soltanto Enipower Mantova: lieve calo dei guadagni Margini in frenata, bene il teleriscaldamento. Tea incassa due milioni e mezzo di Gabriele De Stefani Circa cinquecento posti di lavoro persi in vent'anni e fermate in arrivo a Ponti sul Mincio e a Sermide. L 'la lunga parabola discendente dell'industria di produzione energetica nella provincia di Mantova. C'è un'eccezione: il turbogas Enipower, che nel polo petrolchimico che si affaccia sul capoluogo produce energia elettrica e vapore. Diverse le condizioni a cui lavora (in gran parte c'è da rifornire la mamma Eni con un contratto tolling di conto lavorazione e per il resto c'è un cliente con una domanda che difficilmente può calare, cioè la rete di teleriscaldamento gestita da Tea) e dunque diversi i risultati di bilancio, anche se pure qui bisogna fare i conti - si legge nella relazione sulla gestione - con «una consolidata perdita di redditività del business». Così anche nel 2014 l'utile è molto robusto: 26 milioni e mezzo di euro, con una flessione rispetto ai 28,2 dell'anno precedente che di certo non fanno strappare i capelli al cane a sei zam- II profilo del turbogas di Enipower alle porte della città pe o alla Tea, azionista di minoranza con il 13,5%. Visto dal lato dei livelli occupazionali, l'impianto di Enipower non fa segnare scossoni né, però, può regalare soddisfazioni che vadano oltre la cifra di occupati attuale: quarantotto, uno in areno rispetto all'anno precedente. Insomma la manodope- ra che serve è scarsa (dodici gli impiegati), mentre quadri (sette) e impiegati (ventinove) tendono naturalmente ad una sostanziale stabilità. I conti del 2014, dunque. L'oscillazione più significativa è quella, al ribasso, dei ricavi, in flessione da 274 a 260 milioni di euro, che si spiegano an- che con la minor domanda dai siti industriali che ha fatto scendere la produzione di energia elettrica (da 3.817 a 3.692 gigawattora) e di vapore (da 2.621 a 2 .479 tonnellate). Nel complesso, i ricavi arrivano per 115 milioni dal tolling con Eni, per 70 milioni dalla vendita di vapore , per 42 milioni dal mercato dei servizi di dispacciamento , per 30 milioni dall'energia elettrica e per 2,3 milioni dalla vendita di calore al teleriscaldamento di Tea. La frenata degli utili viene invece ricondotta al peggioramento della performance operativa . Ma non impedisce ai due soci di portare a casa dividendi importanti : Enipower (che detiene l'86,5% del capitale) incassa 16,1 milioni di euro, mentre a Tea (al 13,5%) vanno due milioni e mezzo di euro. Il resto va a riserva. La società del turbogas ha poi deciso di svalutare immobili, impianti e macchinari (da 276 a 261 milioni di euro). E infine il ritorno economico per le casse del Comune di Mantova: versati 2,3 milioni di euro di Imu. II mrhugzta carn• ncora l Gli Fxr piì, d136 mìlimti Si parla di noi Pagina 1 Le carte del salva-Palati Partita ferma per sei mesi Dopo dieci giorni via il velo alle delibere. Aiuto extra per l'ultimo trimestre 2015 Bollette intestate al Comune anche per l'intero 2016 ma col tetto dei 90mila euro di Sandro Mortari Finalmente le carte. Dopo dieci giorni il Comune ha pubblicato le due delibere relative alla gestione del Palabam per garantire la funzionalità dell'impianto a fronte delle difficoltà in cui si dibatte il gestore, la società Palamantova. Due delibere che precisano i termini dell'intervento del Comune per assicurare alla Dinamica basket la partecipazione al campionato di A2, al Mantova calcio a 5 di affrontare la stagione, al pattinaggio della San Lazzaro di trovare un posto dove svolgere l'attività e a via Roma di avere un numero con sistente di giornate a disposizione per manifestazioni pubbliche. Oltre che consentire al gestore privato di portare a termine la stagione dei concerti. Dopo le polemiche e le accuse i testi approvati in giunta il 22 settembre scorso fanno chiarezza sui rapporti Comune-Palamantova. Rumors di palazzo vorrebbero che i contenuti delle due delibere, prima di essere resi pubblici attraverso l'albo pretorio online, abbiano subìto alcune modifiche in corso d'opera. Circostanza che il sindaco Mattia Palazzi esclude: «Quelle le delibere entrate in giunta, e quelle sono pubblicate. E stato solo un ritardo tecnico - spiega -. Abbiamo voluto verificare se riuscivamo a vol turare le utenze già in ottobre come scritto in delibera; poi è stato fatto un approfondimento con l'avvocatura. Infine, sono stato assente io per due giorni. Però, le delibere già il giorno dopo l'approvazione erano state messe sulla rete informatica interna, accessibile agli uffici». La prima, la numero 178, dà il via libera al Comune per intestarsi le utenze di acqua, gas e luce del Palabam per i mesi di ottobre, novembre e dicembre di quest'anno. E fissa un principio cardine: i debiti che Palamantova ha accumulato finora nei confronti di Tea ed Enel saranno a suo carico, il Comune non se li accollerà. Altro princi- Si parla di noi pio base, il Comune è pronto a recuperare ciò che spenderà di utenze nel caso la società non presentasse, entro il 31 marzo 2016, «un business plan che dimostri di avere pianificato idonee misure di riequilibrio finanziario». «Il carattere dell'urgenza che sottende a questa delibera - spiega Palazzi - è quello che ci ha consentito di approvarla. Intestando a noi le utenze abbiamo tutelato un bene pubblico, il Palabam, dato in concessione attraverso un project financing, ai privati. E consentito l'utilizzo della struttura». Subito dopo la giunta ha approvato la delibera 179, l'atto di indirizzo per il rinnovo del contratto con la Palamantova, in scadenza alla fine dell'anno, per l'utilizzo dell'impianto a tariffe calmierate. Il Comune si è garantito anche 30 giornate, dieci in più rispetto al contratto attuale, «al fine di sostenere le attività sportive, educative e culturali». In cambio, il Comune pagherà «il corrispettivo delle forniture di gas, acqua ed energia elettrica e relativa manutenzione ordinaria, sino ad un massimo di 90mila euro». Inoltre, verserà a Palamantova «90mila euro, entro il 15 giugno 2016, dietro presentazione di regolare fattura». Il Comune ha anche inserito una clausola risolutiva del coritratto (da far scattare entro il 30 giugno) se la società non presenterà entro il 31 marzo il business pian di cui si accennava prima. Nella delibera non si parla di utenze intestate al Comune: «Perché non ce n'era bisogno visto già ce le siamo intestate con la precedente delibera. Per le utenze 2016, pagheremo fino a 90mila euro». Come garantire il tetto se le utenze sono intestate al Comune? «Se le bollette fossero più salate sconteremmo la differenza dai 90mila cash».. Esteso a 30 eventi l'uso pubblico del palazzetto Alla fine, per il sindaco Mattia Palazzi, «il Comune risparmierà rispetto a quanto speso dalla giunta precedente, e cioè 180milaeuro all'anno ». infatti, «le bollette di gas, luce e acqua per tutto il 2016 saranno meno di 90mila euro, a patto che non vi sia un inverno molto rigido. in questo modo verseremo per il 2016 a Palamantova solo 90mila euro in contanti , e sempre che ci convinca il business pian che la società dovrà presentarci entro il 31 marzo per di mostrare di aver impostato un credibile riequilibrio finanziario. in caso contrario, il contratto sarà risolto. Resterà vai ido • precisa solo quello di concessione in base al project financing, che Sodano ha prorogato di 8 anni». il Comune, per i 12016, ha ottenuto di avere a disposizione il Palabam per 30 giornate, 10 in più rispetto al vecchio contratto , da concedere gratuitamente a scuote e associazioni varie. i--M, dei sshxrp.,ian,nn Pu:9m kima pei sri u-7 Pagina 2 il Palabam , la struttura poi !fu nzionale del Comune gestita in project financing da Palamantova srl Si parla di noi Pagina 3 • ' °.1. . ' .:, ... t•. . . .. . . . .. - ..g.:. . riti o r . í,., ' ..r. . . .•y. . . - .. t «n^ .[ ': .; `... .. . .... . ,.. .. . . - z1 , r r . . . ] . , . áO . , . . . . . . ' . i0 ' F . :.. . ..s .` .. ' .. i. .,'€ ._ .. -._ . .. -:. n . *a ] ^]wtry v • ' . ,i., ... ..... .. ' . ... . ,,.... . s _ .. ]i:Y . . . . . . . .. c. Si parla di noi ?i.4 Pagina 4 La Provincia nel mirino 1117 aprile 2014 il sottosegretario all'Ambiente Velo ha risposto a una mia interrogazione in commissione spiegando che gli impianti a biogas autorizzati dalla Provincia di Mantova a utilizzare come matrici i rifiuti sono il legittimi, perché autorizzati in via semplificata; che il digestato prodotto da tali impianti non potrebbe essere sparso sui campi in quanto rifiuto. II ministro dell'Ambiente Galletti in audizione in commissione ecomafie il 20 maggio 2015 ha confermato che è vietato spandere digestato per impianti che utilizzano rifiuti come matrice. Nonostante la pubblicazione di questi dati la Provincia di Mantova in mano al centro sinistra sta continuando ad autorizzare buona parte dei 48 impianti a biogas provinciali a modificare la matrice per risparmiare sul mais, utilizzando rifiuti speciali quali carniccio, idrobios, siero di latte ecc. e ricevendo lauti incentivi (la torta ammonta ad al meno 2,5 miliardi di euro in 10 anni). A Curtatone abbiamo almeno 2 di questi impianti, ricordo che il Papa si è schierato contro l'inquinamento del creato. Sto indagando sulle deroghe alla direttiva nitrati proposta dall'assessore regionale leghista, molti esami eseguiti da enti di rilievo nazionale sembrano non concordare con gli studi portati a sostegno della deroga. Al l'interrogazione del vicepresidente della Camera Di Maio è stato risposto dal ministro Galletti il 27luglio 2015 che la Commissione Europea non haancora accettato le proposte di togliere laqualificadi rifiuto al digestato, con riferimento specifico nella nota datata 12 marzo 2015 alla richiesta di utilizzo del digestato proveniente da sottoprodotti di origine animale. Ben venga che laquestione Papotti abbia cagionato un afflato ambientalista nella nostra provincia, ma ricordiamo di vivere da molto in un contesto decisamente precario che andrebbe tutelato maggiormente. Un primo passaggio potrebbeessere quello delle dimissioni di chi in maniera coerente non ha mai tutelato il nostro ambiente, nèguidatogli imprenditori alla sostenibilità e all'elevata intensità occupazionale, cioè la giunta provinciale, anche perché le partite aperte sono ancora tante (nuove autorizzazioni, bonifiche del Polo Chimico, rinnovo contratti di affidamento, gestione servizi pubblici, fusioni). on. Alberto Zolezzï Movimento 5 Stelle Rifiuti Pagina 5 SEGNALAZIONI IN COMUNE Due metri di erba e spazzature... Lettere, telefonate, sollecitazioni, e comunque perorazioni che assumono talvolta i toni di pianti disperati: sono la reazione dei residenti (pochissimi) di Ponte Rosso, il quartiere più problematico della città a detta di tutti gli amministratori. Sono corona alle poche case abitate da gente, diciamo, "normale", una congerie di costruzioni diventate gineprai, savane, e soprattutto discariche abusive di chiunque passi per di li allo scopo di eludere i vincoli della raccolta differenziata. Il risultato: un letamaio intollerabile. Costruzioni invendute diventate discariche e "savane" ,Ponte Rosso, l'incubo di un nuovo Bronx Rifiuti Pagina 6 L'EX PRESIDENTE Fontanili frenò® le centrali «Dovrebbero r ingraz iarn Lo dice con un sorriso a denti stretti. «Mi dovrebbero pagare per quello che ho fatto. O perlomeno ringraziare pubblicamente». Maurizio Fontanili, presidente della Provincia di Mantova dal 2001 al 2011 per anni è stato identificato come l'oppositore numero uno allo sviluppo delle centrali termoelettriche. Le sue battaglie per evitare di veder moltiplicati i "camini" e le emissioni gli hanno creato inimicizie che hanno segnato i suoi due mandati. Oggi, di fronte al continuo ridursi del lavoro per i tre impianti termoelettrici che in due decenni hanno lasciato a casa 500 persone e che prevedono fermi agli impianti per contrastare la sovrapproduzione di energia, l'ex presidente traccia un bilancio positivo di quelle sue azioni. «Ricordo un'assemblea pubblica a Sermide, di fronte ai lavoratori della centrale allora Edipower- dice -. Quasi mi insultavano, con le mamme degli operai scese anche loro in piazza che mi accusavano di portar via il pane ai loro figli. Adesso dovrebbero ringraziarmi - ripete -. Perché mi opposi al potenziamento che era già stato progettato per le centrali di Ostiglia e Sermide. Due gruppi da 900 Mw che si sarebbero aggiunti agli esistenti. La Provincia aveva voce importante in capitolo perché le autorizzazioni ambientali passavano da noi e le Maurizio Fontanili società capirono che qui la strada era in sali ta». Lungimiranza, amore per l'ambiente? «Mantova era già al vertice italiano della produzione di energia elettrica pro capite. Ma solo un decimo di quanto si produceva veniva consumato qui - spiega l'ex presidente -. Il territorio era già ampiamente sfruttato, aumentare la produzione sarebbe stato folle. Mi opposi al potenziamento di Ostiglia e Sermide e, nel 2006 ad Ecogen. E promossi anche lo sviluppo delle energie alternative, che sono in parte responsabili della crisi del termoelettrico». Durante i mandati Fontanili sono nati l'agenzia Agire e il progetto Foragri, premiato a livello europeo come esempio di energia sostenibile in agricoltura. «Contributi allora in parte non compresi - conclude - ma che oggi tutti possono apprezzare». Francesco Romani II herbrgas corre ancora Energia Pagina 7 L'OPERAZIONE'APOLLO D'ORO' HA PORTATO AL SEQUESTRO DI OTTO CAMPI FOTOVOLTAICI NEL BARESE INTESTATI A SOCI ETA' DIVERSE CHE, SECONDO GLI INQUIRENTI, FACEVANO CAPO ALLA CPL TRA LE ACCUSE ASSOCIAZIONE A DELINQUERE E TRUFFA AGGRAVATA La difesa degli indagati. Marchesini (Wam) `braccio destro' di Casari `LA costituzione delle società per la gestione degli impianti fotovoltaici era legittima. La norma antifrazionamento è entrata in vigore successivamente'. Questa la posizione di alcuni degli indagati nella maxi inchiesta della guardia di finanza sulla truffa degli impianti fotovoltaici, volta ad ottenere incentivi pubblici e che, secondo le indagini, faceva capo alla cooperativa Cpl Concordia, alla quale sarebbero confluiti la maggior parte dei proventi. Quattordici gli avvisi di garanzia scattati nei confronti di altrettante persone per reati che vanno dall'associazione a delinquere a truffa aggravata, oltre a otto campi di pannelli sequestrati tra i comuni di Turi e Noci (Bari) dalle fiamme gialle di Monopoli. Tra coloro che sostengono la tesi citata e che hanno chiesto di essere interrogati anche il noto imprenditore della bassa Vainer Marchesini, legale rappresentante della Wamgroup spa. Il suo in base a quanto si apprende dalle indagini - era un ruolo strategico e basilare nell'organizzazione. Marchesini sarebbe stato una sorta di `braccio destro' di Casari, a capo di quelle società create con un unico scopo: quello di accaparrarsi illegittimamente i contributi. Oltre a quello di Marchesini, che risulta presidente del cda di ambedue le società fittizie, (Noci Solar 1 e 2), delle quali detiene il 51% delle quote, (mentre il 49 fa capo a Cpl), emergono altri nomi `di spicco' nell'organizzazione, ovvero quelli di Nicola Morgese, residente a Concordia, ex manager La società avrebbe chiesto di sostituire La liquidità con un i ile a garanzia Cpl e accusato di aver intrattenuto per primo i rapporti negoziali con i proprietari dei terreni, oppure Daniele Diacci, di Rovereto di Novi. Lo stesso fu membro dell'ex cda di Cpl. Spunta nella lista degli indagati anche Luca Costa di Medolla, sempre con un passato nella società di Concordia, insieme ai già citati Maurizio Rinaldi, ex dirigente Cpl, a Claudio Bonettini e Fabrizio Tondelli. Dall'inchiesta, portata avanti dal pm Niccolini su input della procura pugliese e che ha portato al sequestro preventivo di 16milioni di euro alle società veicolo e alle persone indagate (Cpl sarebbe chiamata a pagare solo nel caso in cui la somma non fosse recuperabile dalle prime) emerge come `il sistema' Cpl, grazie ad una serie di personaggi radicati nella Bassa, primo tra tutti Marchesini, fosse ben inserito in quella che è prassi oramai consolidata in Puglia. Prassi che porta società fittizie a realizzare, con lo stesso sviluppatore, più impianti fotovoltaici ciascuno di potenza inferiore a un 1 megawatt, localizzati su terreni contigui solo nominalmente distinti, al fine di poter beneficiare dell'autorizzazione più semplice, la Dia (la dichiarazione di inizio attività), evitando così l'autorizzazione unica Regionale, ben più complessa. Infatti la giunta regionale pugliese, con un provvedi- mento risalente al 2007, ha previsto che gli impianti con potenza superiore a 20 chilowatt e fino a 1 megawatt, realizzati in zone classificate agricole, non siano soggetti ad autorizzazione unica ma a Dia. Successivamente, nella legge regionale dell'ottobre 2008, viene precisato come, in presenza di più impianti di potenza inferiore ad 1 megawatt, collocati in un terreno di un unico proprietario, si considerino i distinti impianti come uno unico, di potenza superiore ad un megawatt. Marchesini avrebbe sostenuto appunto la legittimità dell'operazione, affermando anche la legittimità della costituzione di impianti di potenza inferiore a 1 megawatt, `ammessa dall'ordinamento essendo la norma antifrazionamento entrata in vigore successivamente'. Il patron della Wam avrebbe inoltre sostenuto la legittimità della costituzione delle società di scopo per la gestione degli impianti, così come l'autonomia di ciascun impianto da quello adiacente gemello. Intanto, da indiscrezioni, pare che la società abbia avanzato la richiesta al tribunale di effettuare una sorta di `cambio di sequestro', proponendo, anziché la liquidità, frutto di commesse e fini bancari, un immobiliare a garanzia. In paese aleggia intanto la preoccupazione: «Questa nuova indagine non ci voleva, sono indagate persone che nulla hanno a che fare ora con Cpl». Ottobre, infatti, potrebbe essere proprio il mese giusto per il reinserimento del gruppo nella white list. Valentina Reggiani Viviana Bruschi d 'rdnvoItaicn. mlfn Ic¡,-0üimo Il l'r.váonamentu cra mn:rntíG» Cpl Concordia Pagina 8 Bonettini autosospeso: depos i tata una memor a Un finanziere mette i sigilli a uno dei campi di pannelli solari in Puglia i «QUANDO ha saputo di essere coinvolto in un procedimento, il mio cliente si è autosospeso da tutte le cariche che rivestiva nel gruppo Cpl. Lo ha fatto già in luglio, in attesa che sia riconosciuta la sua estraneità ai fatti, ben prima di questi giorni in cui è salita alla pubblica attenzione l'esistenza dell'indagine». È quanto fanno sapere gli avvocati di Claudio Bonettini - uno degli ex responsabili del settore fotovoltaico per la cooperativa - tra i cinque indagati modenesi nell'ambito di `Apollo d'oro', l'inchiesta della procura di Modena che ha portato alla luce una rpesunta truffa legata ai campi di pannelli fotovoltaici in provincia di Bari. Bonettini è assistito dagli avvocati Michele Jasonni, Massimo Jasonni e Tommaso Guerini. «Bonettini ha già reso un interrogatorio al pm e in settembre ha depositato un'ampia memoria tecnica e difensiva - dicono -. Ribadisce inoltre la sua fiducia nell'operato della magistratura». Cpl Concordia Pagina 9 me liqtà Cpi,ê Indagato caio dei legali il maxi-sequestro toglie ossigeno ai conti gia traballanti della coop di Concordia Bloccati anche milioni a Marchesini. Nei guai Luca Costa che avallò l'operazione / CONCORDIA Il sequestro di 16 milioni di euro a Cpl e le altre società coinvolte nell'inchiesta sui campi fotovoltaici di Turi e Noci (Bari) - compresa quelle di Vainer Marchesini, patron di Wam, a cui i finanzieri di Monopoli hanno sequestrato alcuni milioni di euro crea un altro problema alla cooperativa di Concordia. Viene infatti a mancare ulteriore liquidità alle casse societarie già in difficoltà per l'impossibilità di accedere a nuove gare pubbliche - effetto della mancanza del certificato antimafia e dell'esclusione dalla white list - e per un bilancio 2014 chiuso in negativo. Un passivo di 9 milioni di euro, che il nuovo Cda sta cercando di fronteggiare riducendo tutti i costi e dismettendo gli asset non più prioritari, ma che già aveva lasciato presagire un momento piuttosto complesso sul fronte economico-finanziario. In sostanza Cpl ha sempre meno margine nella gestione della liquidità con tutte le ricadute del caso, stipendi compresi. La cooperativa tenta di reggere l'urto, ma intanto in questi giorni andrà a firmare la moratoria con le banche per ottenere la sospensione di sei mesi dei mutui a medio e lungo termine, pur continuando a pagare la quota interessi. Ossigeno puro, con la speranza di tornare presto in white list. Nel "sistema Cpl", che secondo l'accusa aveva frazionato tre parchi fotovoltaici in impianti di piccola potenza per eludere la procedura prevista per il rilascio della autorizzazione unica regionale, entra per la prima volta anche Luca Costa, responsabile dell'ufficio legale. Quel Costa che, interrogato sui legami tra Cpl, Francesco Simone e Giorgio Montali, bollò come "vergognoso" un accordo da 450miia euro per una consulenza di assistenza commerciale in Romania, stipulata proprio con Montali, definito "uomo dei palazzi romani". Costa risulta indagato nell'operazione "Apollo d'oro", coordinata dalla procura di Modena e dai magistrati Lucia Musti e Marco Niccolini, per il ruolo centrale che ha avuto nella gestione del business. In qualità di capo dell'ufficio legale avrebbe garantito la fattibilità legale dell'affare in Puglia. Ma l'ex componente del consiglio di vigilanza - il suo incarico è decaduto a dicembre - risulta anche essere stato amministratore unico di Euwatt Puglia srl dal gennaio 2010 al settembre 2011, ossia nel periodo in cui la società - finanziata da Cpl - stava effettuando gli investimenti fotovoltaici proprio a Turi. Euwatt Puglia, come si legge sul bilancio 2010 della coop, è stata costituita "per la realizzazione e successiva gestione di campi fotovoltaici tutti siti a Turi. Sono stati stipulati dei preliminari di cessione delle quote al valore nominale che si realizzeranno al termine della costruzione degli impianti". Qd) I sigilli posti dalla Guardia di Finanza agli impianti fotovoltaici in Puglia Luca Costa, capo dell'ufficio legale Il presidente di Cpl, Mario Gori c1,1. nm,Ii ,da., [ndagato il capo dei lepli Cpl Concordia Pagina 10 BONETTENE Si DIFENDE e il «,Abbiamo agito nella legafita'» Si e autosospeso a luglio quando arrivò l'avviso di garanzia Claudio Bonettini, il direttore generale della Cpl Concordia indagato nell'ultima inchiesta sulla truffa del fotovoltaico, si era autosospeso fin da luglio, da quando gli è stato notificato l'avviso di garanzia dalla Procura di Modena. «Appena ho ricevuto la notifica dell'atto ho deciso di sospendermi da ogni incarico nell'azienda, ritenendo di fare la scelta più giusta, più trasparente e più corretta, anche nei confronti della cooperativa», ha fatto sapere il dirigente, tramite i suoi legali, Massimo e Michele lasonni di Modena, con Tommaso Guerini di Bologna. Una dichiarazione che precisa quanto comunicato dalla stessa ce- Claudio Bonettini op, ovvero che l'azienda ha cautelativamente sospeso i dipendenti coinvolti nell'inchiesta. «Nel caso del mio cliente, unico in tal senso, il provvedimento è arrivato quando l'interessato si era già da tempo autosospeso - puntualizza Michele Jason- ni - Abbiamo esaminato gli atti disponibili e abbiamo chiesto di essere interrogati. Con il dottor Niccolini abbiamo dato ogni disponibilità e sono state rese le prime dichiarazioni utili a chiarire la nostra posizione». Non solo, dopo una complessa disamina della normativa e dell'operato di Cpl e di Bonettini, i legali hanno depositato una memoria scritta difensiva. «Nella quale spiegano - si dà conto della complessità della materia, ma dal nostro punto di vista Bonettini si è attenuto a disposizioni normative che possono pure prestarsi a diverse valutazioni, ma che non sono state violate. Riteniamo insomma di avere agito nella legalità». (ase) IL RETROSCENA C amp ì energetici, anche la coo sotto ìinchie sta E anche questa volta l'azienda in quanto tale è coinvolta nel procedimento penale. I sequestri per 16 milioni di euro hanno infatti interessato anche le disponibilità di Cpl, chiamata a dare conto delle sue responsabilità, con le persone fisiche coinvolte, che agivano in nome della stessa Cpl. Un po' quello che è poi accaduto con l'inchiesta sulla metanizzazione di Ischia e dei fondi neri: nel processo di novembrec'è anche l'azienda, il cui nuovo management continua a sottolineare il taglio netto con la precedente gestione, anche se questo non può impedire che la Procura estenda l'azione legale anche nei confronti della coop. Cpl Concordia Pagina 11 Motori catorcio mdc cast Martedì il caso in tribunale Castiglione. Udienza preliminare per l'eventuale rinvio a giudizio di 7 persone L'impianto era stato acquistato per produrre energia, invece era un rottame CASTIGLIONE La vicenda dei motori acquistati da Indecast, la municipalizzata di Castiglione delle Stiviere, per produrre energia arriva a una fase decisiva in queste ore. E prevista, infatti, permartedi, alle 9.15, al Tribunale di Mantova, l'udienza preliminare per stabilire se si può procedere con il rinvio a giudizio, osi passerà all'archiviazione, delle sette persone indagate (l'ex presidente Indecast, 2 tecnici dell'azienda e 4 esterni, e cioè i venditori e i titolari delle varie ditte coinvolte nella trattativa). L'indagine che ha portato ai sette indagati si è conclusa da qualche mese e ora il giudice è chiamato a sentenziare sulla vicenda dei due motori acquistati dalla municipalizzata di Castiglione, destinati, negli intenti, ad essere utilizzati per trasformare Indecast in una piccola centrale di produzione energia verde, ma in realtà si è trattato, come è noto, dell'acquisto di ferrovecchio da buttare in discarica, perché i due motori si sono rivelati obsoleti e non funzionanti. Proprio a una ditta specializzata nello smaltimento del fer- I motori vengono rimossi dal l'i ndecast, diretti in discarica ro, infatti, sono stati venduti, a peso, i due macchinari, recuperando una cifra di poche migliaia di euro contro 538 mila euro spesi all'epoca per l'acquisto. «Abbiamo cercato in ogni modo di venderli come motori» spiegava all'epoca l'attuale pre- sidente Indecast, «perché si voleva monetizzare valorizzandoli per la loro funzione, abbiamo lanciato bandi, appelli, e abbiamo avuto tre manifestazioni di interesse, ma una volta ispezionati i motori, tutti ci dicevano che andavo venduti a peso». La Pollini, la ditta identificata, ha offerto per l'acquisto dei motori 270 euro alla tonnellata che, moltiplicati per le 27 tonnellate del peso, hanno portato a un incasso di 7290 euro. L'acquisto risale a fine 2011 e vede coinvolti vari soggetti. La società Provider, con sede a Desenzano, era stata incaricata di individuare il fornitore. Un mese dopo, il consiglio Indecast deliberò l'acquisto di due generatori costruiti in Germania nel 1968, utilizzati fino al 1990 dalle Poste tedesche, per poi finire in Trentino per la produzione di energia elettrica. Alla fine, nel 2008, ormai inutilizzabili, la vendita a una società di rottami di ferro per 9mila euro. I vertici di Indecast firmarono la proposta commerciale della Prisma srl di Brescia. Da parte dei venditori avrebbero avuto rassicurazioni sulla qualità dei motori, venduti come ricondizionati e praticamente nuovi. Invece, come detto, erano rottami. La vicenda arriva ora sul banco del tribunale e il comune di Castiglione delle Stiviere ha deciso di costituirsi parte civile tramite l'avvocato Arrigo AlbertoGianolio. (l. C.) „ „ . , F• : , Competitors Pagina 12 PORTO MANTOVANO . LE PRECISAZIONI DI STEFANO BOCCANERA ALL'INDOMANI DEL CONSIGLIO COMUNALE Nessuna cancellazione dei crediti del Comune. Parola di assessore PORTO MANTOVANO «Con sterilizzazione non intendo certo parlare di cancellazione di alcun credito a carico del Comune, bensì la compensazione solo per quanto effettivamente dovuto tra le parti». Con questo pensiero l'assessore al bilancio del Comune di Porto Mantovano Stefano Boccanera intende far chiarezza in merito al tema relativo ai crediti ancora in essere da parte dell'ente da parte dell'Asep. Tema che nel corso della seduta del consiglio comunale di giovedì ha creato qualche fraintendimento tra i presenti. «Ritengo che occorra fare chiarezza - prosegue l'assessore - su quanto esposto in Consiglio Comunale riguardo all'approvazione del Bilancio Consolidato 2014 tra Comune e Asep. Il 2014 è stato primo anno di contabilità Armonizzata per il Comune di Porto Mantovano. Armonizzata, in sintesi, significa rappresentare i conti con la massima aderenza e trasparenza possibile. E scattato dal 2015 pertanto l'obbligo di consolidare per la prima volta i risultati della partecipata predisponendo un unico bilancio tra Comune e Controllata Asep. La partecipata Asep non è sino ad oggi società in house e quindi sotto controllo analogo da parte del Comune in quanto l'attuale statuto non lo prevede. Tale carenza, alla quale stiamo con urgenza agendo sin dal nostro insediamento, sarà definita entro l'anno». Nell' attività di monitoraggio anche in sede di predisposizione dei conti di Asep e del Comune era già iniziata, secondo quanto sottolineato da Boccanera, questa attività di verifica dei debiti e crediti reciproci. Come giunta è stato rilevato che esistono crediti di Asep verso il Comune che risalgono addirittura dal 2005. Crediti non pagati in quanto contestati da parte del Comune. «Pertanto - fa notare l'amministratore locale - sarà necessaria una compensazione di cassa tra debiti e crediti riconosciuti da entrambe le parti e per questo ricorreremo ad un gruppo di lavoro interno al Comune per la verifica di queste partite economiche da anni giacenti». Paolo Biondo II municipio di Porto Mantovano Castelletto , arriva il servizio bus gralis, Piu informazione contro il bulli- Competitors Pagina 13 I relatori al convegno per i 30 anni del Consorzio intercomunale metanodotto. Nell'occasione svelati i dati di Nomisma sull'economia ALLARME PER 5 COMU N I «Perse 134 ditte in 4 Montagna sempre più povera» - ZOCCA - «BUON compleanno Coimepa». E' stato festeggiato ieri il 30° genetliaco del Consorzio intercomunale metanodotto del Panaro, del quale sono soci i comuni di Guiglia, Zocca, Montese, Fanano, il bolognese Castel d'Aiano, e l'Aimag con il 40% del capitale. Tanti i rallegramenti a questa società che ha creato ricchezza, occupazione e dotato il territorio di un servizio di primaria importanza: la metanizzazione e la distribuzione del gas anche negli angoli più remoti. «Quello che ha fatto Coimepa è stato determinante per lo sviluppo del territorio», ha commentato Luciana Serri, presidente della Commissione regionale Politiche economiche, la quale ha illustrato anche le opportunità messe in campo dalla Regione a favore della montagna. Opportunità che dovranno essere colte. La relazione di Luigi Scarola di Nomisma, sugli scenari economici dell'area dei cinque comuni soci del Coimepa, è stata più di un campanello di allarme. A partire dal 2010 /2011- è emerso - si assiste a un progressivo impoverimento del territorio che sta perdendo i suoi conno- Competitors tati di attrattività in favore dei grandi centri urbani. La popolazione residente è in costante calo, è aumentata l'incidenza della popolazione anziana e l'immigrazione non sembra più sufficiente a frenare il fenomeno. Un residente su tre è pensionato, e 3,6 mila residenti, pari al 39% degli occupati, si spostano ogni giorno fuori dall'area per motivi di studio (22%) e di lavoro (78%). Negli ultimi 4 anni si è registrata una perdita di imprese attive di circa il -6% (-134), contro il -2,6% della regione e il -1,4% per cento della provincia. Inoltre, la risorsa turismo ha subito un brusco calo sia negli arrivi sia nella durata della permanenza. Per rivitalizzare l'area il dottor Scarola ha parlato di «residenza per anziani e welfare di comunità», della «rinnovata attrazione di fasce attive della popolazione» e di «turismo leisure». Hanno aperto i lavori del convegno il presidente di Coimepa, Romolo Muchelini e il procuratore Pierluigi Barbieri. Sono intervenuti anche Mauro Innocenti, del Servizio Regionale Programmazione Territoriale e Sviluppo della Montagna e sindaci del territorio. Walter Bellisi fl Pagina 14 ZOCCA ep a, Da mtiutffity che cresce in Montagna di AndreaGhiaroni ® ZOCCA Una società vitale e in salute e che, in tutti questi anni, ha favorito lo sviluppo ecosostenibile della montagna modenese, con importanti risparmi nei costi energetici delle famiglie e delle attività produttive della zona e una forte riduzione dell'inquinamento ambientale. Questi sono i principali risultati di Coimepa Srl. La società mista pubblico-privata a controllo pubblico per la metanizzazione e la distribuzione del gas della vallata destra del Panaro (Zocca, Montese, Guiglia, Castel d'Aiano e Fanano) ha festeggiato ieri, nel corso di un convegno nella sala consiliare il trentesimo anniversario della propria costituzione, presentando l'importante traguardo raggiunto. Oggi i soci di Coimepa Srl sono i Comuni di Zocca, Guiglia, Montese, Castel d'Aiano, Fanano e Aimag Spa (Azienda Intercomunale Acqua e Gas). A snocciolare dati, attività e azioni intraprese il Procuratore di Coimepa Srl, Pierluigi Barbieri e il presidente della stessa, Romolo Michelini. Nel corso Un momento del convegno organizzato da Coimepa ieri a Zocca no Modena Est, il "Consorzio Intercomunale Metanodotto Panaro" - Coimepa con lo scopo di provvedere alla metanizzazione e alla distribuzione del gas naturale nella Vallata del Panaro. Da allora, grazie al Consorzio, sono stati, così, metanizzati i territori di Guiglia, Zocca, Montese e Castel d'Aiano. Nel 2009 Coimepa si è, poi, ingrandita incorporando, mediante fusione, la società Fanano Gas Srl. L'azienda, negli ultimi anni, è anche diventata punto di riferimento per i Comuni soci nel settore del risparmio energetico con la gestione dell'illuminazione pubblica e nel settore delle fonti di energia rinnovabili. Complessivamente la rete di distribuzione ha una lunghezza di 238 chilometri, con oltre 10mila allacciamenti. Nel 2014 sono stati distribuiti oltre 12 milioni di metri cubi di gas. «Dal 2003 al 2014 - ha spiegato Pierluigi Barbieri - la società ha avuto complessivamente utili di esercizio per 6.928.649 euro, dei quali 5.187.261 distribuiti ai soci come dividendi e i restanti 1.741.388 posti a riserva per la necessità di investimento. Nel triennio 2012-2014 l'utile medio annuale ha superato il milione di euro per anno». La società (che a fine 2014 aveva un patrimonio netto di 10.151.675 euro), dalla sua nascita ad oggi, ha, infine, investito direttamente oltre 30 milioni e ha indotto investimenti per più di ulteriori 30 milioni. del convegno, sono anche intervenuti il direttore Area Politica Industriale e Sviluppo Territoriale di Nomisma Bologna, Luigi Scarola, che ha illustrato la ricerca dal titolo "Scenari economici dell'area appenninica dei Comuni soci" trattando delle prospettive e delle opportunità economiche per lo sviluppo di questi territori, e Mauro Innocenti del Servizio Regionale Programmazione Territoriale e Sviluppo della Montagna. Sono passati 30 anni dal lontano 1985 quando venne costituito, per iniziativa dell' ex Comunità Montana Appenni- Competitors Pagina 15 PISOGNE. Le novità in vigore da domani raìuiapuntuaIe . . 19 ricicio c'lei* rfflutí alventa «sciendfleo» Cambiano i tempi, le modalità e anche i cassonetti stradali Tanti rifiuti produci, tanto paghi. E a definire la tariffa ci pensa un codice a barre sui bidoncini. È questo il futuro della raccolta prossimo dell'indifferenziato a Pisogne; nel capoluogo come nelle frazioni di pianura. Con un aumento da due a tre dei passaggi settimanali degli addetti al porta a porta. Per quanto riguarda invece le frazioni montane, la raccolta dell'umido avverrà ovunque di casa in casa, compresa la Val Palot; mentre per l'indifferenziato nelle località Fraine, Grignaghe, Sonvico e Pontasio resteranno i cassonetti, ma con la calotta apribile solo con una chiave elettronica. Per rispondere alle esigenze turistiche della Val Palot, solo qui i cassonetti grigi saranno a conferimento libero; per evitare di trovarsi spazzatura sul ciglio della strada o nei boschi. L'obiettivo finale è la cosiddetta «tariffa puntuale», che farà pagare di più chi produce più rifiuti e premierà chi invece ricicla davvero. Attualmente la raccolta differenziata del Comune dell'alto Sebino si attesta al 63 %, mentre il consigliere delegato all'Ambiente, Andrea Rifiuti: Scenario Romele, dice di voler raggiungere con queste modifiche almeno l'80%. La recente apertura della piattaforma ecologica sta dando una mano, e un ulteriore aiuto si spera arrivi dall'introduzione delle nuove modalità nella raccolta. Non si tratta di uno stravolgimento, assicura l'amministrazione comunale, ma di azioni migliorative destinate a introdurre più equità nella tassa e a far crescere la sensibilità ambientale dei cittadini. Il nuovo metodo riservato alle utenze domestiche diventerà operativo domani, e presto compariranno sul territorio anche le cisterne per la raccolta degli olii esausti, mentre per i pannolini in municipio si possono ritirare appositi sacchi. Per quanto riguarda le utenze non domestiche, il mese in corso sarà al centro di incontri con artigiani e commercianti per arrivare anche in questo caso a nuove soluzioni migliorative del servizio. «Con l'aiuto di tutti tutti paghiamo meno» ricorda l'ecocalendario distribuito ai pisognesi. Ora non resta che attendere i risultati. • D.B EN. Pagina 16 DEGRADO IN CENTRO. Malcostume nella stradina che collega ponte Garibaldi con piazza Duomo Via Salici come discarica tra materassi e topi Da due settimane rifiuti lasciati per terra tra vecchia mobilia e scaffali. La sporcizia aumenta e nel vicolo spuntano anche i ratti Ca' del Bue? No, centro storico. Zona dichiarata dall'Unesco «patrimonio dell'umanità». Meta di milioni di turisti e visitatori ogni anno. Un belvedere? Non sempre. Ora è anche discarica abusiva di oggetti ingombranti. E l'i.anpianto di smaltimento di rifiuti urbani delle Basse di San Michele, che attende di conoscere il suo futuro che potrebbe essere da termovalorizzatore, a confronto è un gioiellino. Via Salici, la stradina che collega l'inizio di via Garibaldi, poco dopo il ponte, con piazza Duomo, è diventata una sorta di esposizione a cielo aperto del nobile usato e degli articoli per la casa. Librerie, sedie, reti da letto, scaffali, per terra o appoggiati ai muri e ai cassonetti. Perfino frigoriferi. E ora anche un materasso matrimoniale che, come confermano residenti della zona che da tempo denunciano questo malcostume, è da due settimane per terra. Risultato? La sporcizia aumenta e si fanno vedere anche i topi. Altro che Unesco. Nel vicolo, vicino ai cassonetti, qualcuno ha affisso Rifiuti: Scenario un cartello, con la scritta: «La città è anche tua. Cerca di trattarla bene». Voce di uno che grida nel deserto. Butta lì e primo poi qualcuno porterà via. Così non è. O è ogni tanto. Mobili vecchi, reti, materassi, tavoli. Una voltali chiamavano «rifiuti ingombranti» e finivano nelle apposite navette, sparse per i quartieri. Spes- . so nel giro di qualche minuto Il materasso abbandonato in via Salici da più giorni FOTO MARCHIORI da quando venivano depositati, qualcuno veniva a prenderseli. Proto-riciclaggio di rifiuti. Estetica zero, ma funzionava. Da qualche lustro a questa parte, invece, l'Amia viene a prelevare tutto con i camion sotto casa, su appuntamento. Basta una telefonata. No, troppo difficile, nell'era del telefonino e delle raffiche di chiamate e sms. Si può anche portare tutto alla sede dell'mi, in via Avesani. Anche qui: troppa fatica. Nelle scorse settimane LArena ha più volte documentato gli amarsassi di scatoloni per strada da negozi. La polizia municipale usa il pugno di ferro. Serviranno telecamere ovunque? 0 E.G. Pagina 17 LDIE O. Nuova discarica sulla bretellina: era appena stata pulita Rifiuti sulla strada «Ora metteremo a telecamera» Il sindaco annuncia la linea dura contro chi sgarra Vesen ' ': «Chi sarà trovato a scaricare immondizie pagherà le spese per raccogliere anche tutte le altre» .................................................................. Zeno Martini La «pattumiera» di Caldiero è tornata a riempirsi. Grazie alla pessima abitudine che hanno molti di abbandonare la loro spazzatura, la piazzola di sosta appena dopo il cavalcaferrovia sul lato nord della bretellina di Caldierano (tra la strada regionale 11 e la nuova Porcilana) è tornata ad essere una discarica a cielo aperto. Ciò nonostante pochi mesi fa siano state ripulite tutte le piazzole dall'amministrazione comunale con il contributo della Provincia. Certo non un bel biglietto da visita per il centro termale. Una vergogna, più volte sollevata sulle pagine di questo quo tidiano, che non conosce la parola fine. «È ora di pulire di nuovo quella piazzola che si è riempita ancora di rifiuti», commenta amareggiato il sindaco, Giovanni Molinarola, «e pensare che una pulizia ap- profondata di tutte le piazzole è stata condotta prima dell'estate». Nel frattempo l'ufficio tecnico comunale ha ottenuto dalla Provincia, il via libera per dar corso a qualunque azione possibile, atta a contrastare l'abbandono massiccio di rifiuti lungo la bretellina, strada provinciale, ma che è in fase di disrnissione da parte dell'amministrazione provinciale, in quanto intende cedere il collegamento viario al Comune. «Ottenuta l'autorizzazione, andremo a posizionare a breve la telecamera mobile comprata dall'Unione di Comuni Verona Est, per scoprire gli autori di questo gesto incivile e protratto nel tempo», annuncia l'assessore ad Ecologia ed ambiente, Giovanni Vesentini. «Pochi mesi fa abbiamo fatto una pulizia completa, portando camion di sacchi di immondizia in discarica, grazie al concorso della Provincia. Adesso andrò a chiedere aiuto a qualche volontario, per ripulire nuovamente questa piazzola. Dopodiché posizioneremo la videocamera mobile, che riprenderà giorno e notte il transito dei veicoli, in modo da scovare chi si ferma e lascia la propria immondizia». È seccato a dir poco Vesentimii: «Davvero non capisco co- me si possa continuare con questo malcostume, con tutte le possibilità che ci sono di raccogliere i rifiuti comodamente davanti alla porta di casa e con un ecocentro in funzione in ogni paese del circondario. Adesso basta. Chi troveremo a scaricare di nuovo rifiuti, pagherà le spese per raccogliere l'immondizia, anche dei precedenti abbandoni di immondizia». e Rifiuti abbandonati nella piazzola della bretella FOTO AMATO C FIPRCOUZIaNE RISERVA 'A llifi u l l i ill , el r.i a0ra ieiteremo nn trlcrunmr.u, Rifiuti: Scenario Pagina 18 Trattativa con E p h e accordo coni I governo slovacco per smobilitare in due tempi l'intera partecipazione del 166% iSlovenske Enel pronta a uscire dalla Slovacchia Per il primo 33% incasso di circa 450 milioni - Il gruppo deconsoliderà 1,2 miliardi di debiti nel 2015 Laura Serafini wslow Enel stringe sull'accordo per l'uscita dalla Slovacchia. Il gruppo guidato da Francesco Starace ha avviato unatrattativain esclusiva a fine agosto con Eph, società della repubblica Ceca che fa capo a Daniel Kretinsky e che ha già rilevato gli asset diE.On inltalia, per cedere una quota della propria partecipazione in Slovenske Elecrtrarne, la principale società di generazione slovacca partecipata al34%io dal governo locale. Ma l'operazione che sta prendendo forma si rivela più complessa e dovrebbe sfociare in un'intesa preliminare fra tre soggetti- Enel, Eph e il governo slovacco - per consentire al gruppo itali ano di smobilitare tutta lapart ecipazione, pari al 66%, entro il 2o18. La firma potrebbe arrivare giàentro la fine delmese o a inizio novembre e questo consentirebbe a Starace di presentarsi all'appuntamento con l'aggiornamento del piano industriale, previsto per il 18 novembre, con risultati concreti da illustrare al mercato. La valenza dell'operazione slovacca è duplice: da una parte, dimostrerebbe la capacità del gruppo italiano di uscire con la soddisfazione di tutti da situazioni complesse come quelle che spesso si creano quando la controparte è un governo estero. Dall'altra, la possibilità di deconsolidare nel 2015 un indebitamento netto legato aSlovenskecheafineannosupereràilmili ardo, raggiungendo una soglia vicina ai 1,2 mil iardi. L'impianto su cui si sta lavorando (e chi coinvolge Unicredit e Citi come advisor diEph; Bnp Paribas e DeutscheBankperEnel)prevedela cessione di una prima quota di Slovenske, pari al 33%, aEph Lavenditaavverrebbe con effetto immediato al momento del closing, che potrebbe anche arrivare entro la fine dell'anno se l'accordo verrà chiuso nel giro di un mese. L'incasso per Enel non sarebbe una cifra enorme: nel bilancio la società 2014 aveva provveduto a svalutare la partecipazione in Slovenske, portandola a 75o milioni.Ilvalore di libro de133°io Energia: Scenario sarebbe di 375 milioni: è probabile che la transazione si chiuda ad una soglia superiore, forse attorno a 450-50o milioni, anche perchè Eph sarebbe disposta a pagare bene e questa è una delle ragioni (oltre al fatto di essere un interlocutore molto gradito al governo slovacco) che ne hanno motivato lasceltaper la trattativa in esclusiva. L'aspetto chiave legato a questo primo passaggio, come accennato sopra, è l'impatto sull'indebitamento di gruppo: Enel può deconsolidare il debito di Slovenske nel momento in cui scende al 5000 o al di sotto di questa soglia e questo spiega perchèinunprimomomento sieraparlato delle cessione di una quota del 17% circa. Perfarlo non è necessario il closing, b asta la fama del contratto preliminare. Il gruppo elettrico ha già deconsolidato nel bilancio 2014 il debito legato alle attività slovacche, che allafine dello scorso annoera paria 85o milioni. E aveva potuto farlo perchè Slovenske era stataiscrittatragli asset disponibiliper la vendita: questa scelta contabile ha fornito a Enel 12 mesi di tempo per procedere alla discesa fino al 50% o sotto, altrimenti il debito deve essere reinserito nel consolidato di gruppo. Quegli 85o milioni, nel frattempo, a seguito degli importantiinvestimentirichiestidallacostruzione della centrale nucleare di Mochovce, sono saliti a 1,2 miliardi. L'accordo cui si sta lavorando conterrà, inoltre, anche le premesse per poter procedere all'uscita dalla Slovacchia entro il 2018, cioè quando sarà completatala centrale nucleare in base agli impegni assunti da Enel con il governo locale. L'intesa dovrebbe contenere un impegno o un'opzione a favore di Eph per rilevare l'ulteriore quota del33° 0 in mano ad EneL La società che fa capo a Daniel Kretinsky a quel punto si aggiudicherebbe il controllo di Slovenske, ma pagando di più rispetto ad oggi. Al completamento dei lavori, infatti, l'ent erpris e valu e della società elettrica - ovvero debito più equity che attualmente è pari ad almeno 2,5 miliardi- sarà molto più elevato invirtù degli investimenti che saranno stati realizzati. L'impegno per chi sale in maggioranza non è soltanto intermini di esborso cash(ilrestante330 o che Enelvenderà avràunvalore più elevato rispetto a quello cheilgruppo incasserà quest'anno) ma soprattutto di consolidamento del debito. Resta da capire se il contratto conterrà comunque una prelazione afavore delgoverno slovacco per salire in maggioranza nel capitale di Slovenske, in linea con quanto l'esecutivo locale nei mesi scorsi aveva dichiarato di voler fare. La questione è tuttalegataalle disponibilitàfmanziarie del governo, che sarebbero alquanto limitate. 0 RIPRODD ZIO NE RISERVATA Pagina 19 Bilanci e quotazioni di Enel IL CONTO ECONOMICO Dati in milioni di euro ..........36.101 2014 RICAVI 1 ti_'') Italia Penisola Iberica 9.903 America Latina 4.492 Europa dell'Est 2.631 1.365 Energie rinnovabili Altro, elisioni e rettifiche RICAVI -583 37.632 2015 Italia 1 ti.971 10.199 Penisola Iberica 5.406 America Latina 12.374 Europa dell'Est 1.593 Energie rinnovabili Altro, elisioni e rettifiche -911 L'ANDAMENTO DEL TITOLO A PIAZZA AFFARI 2/1/15 feb mar apr mag giu lug ago set 2/10/15 4,5 Variazione da inizio anno 4,3 3,696 3,972 4,1 3,9 3,7 ■ 3,5 3,3 Fonte: dati societari Energia: Scenario Pagina 20 1 '1 Descalzi: «Eni prima società in Africa» www «Eni è entrata in Africa per ultima 6o anni fa e nel giro di qualche anno, soprattutto negli ultimi io, è diventata la prima società in Africa, sia come produzione eriserve,siacome po sizionamento». A descrivere il ruolo della major italiana nel continente africano è stato ieri l'ad Claudio Descalzi al dibattito "Expo chiama Africa". Il segreto della nostra forza, ha spiegato, «è la nostra debolezza. Siamo entrati come ultimi ma abbiamo fatto qualcosa di diverso, dando un riconoscimento ai Pesi africani». De scalzi ha fatto l'esempio della Libia: «destiniamo al mercato domestico il 40%i" del gas che produciamo nel paese e che alimenta la centrali elettriche locali. Qualora vi fossero impatti sulle nostre strutture, l'energia inLibia finirebbe». Energia: Scenario Pagina 21