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LATINA
Venerdì 4
Maggio 2012
7
LEGA Intervista alla «dama bionda» pontina sul suo ruolo nelle vicende sotto inchiesta
«HO RECUPERATO MILIONI»
efinita dai media la «dama bionda», intercettata
nell’ambito delle inchieste in corso sulla
Lega Nord e sul presunto riciclaggio di denaro per cui sono
indagati sia l’ex tesoriere del
partito che l’imprenditore Stefano Bonet, Lubiana Restaini,
46 anni, di Roccagorga, vigile
urbano del Comune di Cori,
ha accettato un’intervista in
cui rispondere alle domande
sul suo ruolo nella vicenda.
Dottoressa Restaini, queli
sono i rapporti tra lei, Bonet e i vertici della Lega?
Tra me e i vertici della Lega i
rapporti sono di amicizia. Li
conosco tutti e, tra gli altri, sono amica di Calderoli, Castelli,
Giorgetti, Rivolta. Ho lavorato
all’organizzazione di convegni
e Bonet l’ho conosciuto tramite Filippo Ascierto, che considero un fratello e che ho incontrato la prima volta quando
ero segretaria del procuratore
di Latina. Ascierto è presidente di Andromeda, associazione
di volontariato che si occupa
di sicurezza, e con lui ho appunto conosciuto Bonet, presidente di Polare, organo che si
occupa di ricerca e innovazione, legato ad Andromeda da
un protocollo e con il quale, a
fine marzo, abbiamo organizzato un convegno sulla sicurezza a Padova. Tutto era finalizzato a fare una sorta di consorzio di ricerca per aiutare le
aziende a superare la crisi e a
tal fine avevamo iniziato a parlare di un Osservatorio a Roma, voluto dal cardinale Zygmunt Zimowski. Uno studio
per ospedali vivibili e innovativi. Per tutti questi motivi ho
iniziato a frequentare Bonet,
che mi disse di essere stato
truffato dalla Lega, ricevendo
due bonifici milionari sui suoi
conti mentre era in India a fare meditazione. Bonet mi disse
di aver avuto richieste di spiegazioni dalla banca, di aver
chiamato Belsito chiedendogli
conto di tali fatti e una relazione, che gli venne però inviata
con due firme cancellate, quelle di Stiffoni e Castelli. All’inizio mi sembrava una barzelletta. Consultai Erica Rivolta, che
mi chiese una relazione e, essendo poi la persona preposta
Castelli, feci incontrare quest’ultimo con Bonet. Castelli
era ignaro della vicenda e lo
stesso Stiffoni, il quale mi chiese di fissare due appuntamenti
con Bonet in Senato,. La Lega
voleva recuperare il denaro girato da Belsito a Bonet. Invece
di ringraziarmi, visto che io e
Castelli abbiamo fatto recuperare alla Lega sette milioni e
mezzo del partito, mi trovo in
un tritacarne mediatico senza
aver fatto nulla di male.
Nelle intercettazioni si parla di viaggi di Bonet a Lati-
D
na. Sa per quale ragione?
Bonet è stato a Latina una sola
volta. Voleva, tramite Polare,
finanziare un progetto di ricerca sui seggiolini per aerei, e gli
organizzai io un incontro in
Aviointeriors, ma l’operazione
non andò in porto.
Ha mai avuto contatti con
l’ex tesoriere Belsito?
Mai. L’ho visto una sola volta
in un corridoio, in occasione di
un convegno sul federalisco fiscale organizzato con Calderoli.
Quali sono attualmente i
suoi rapporti con i vertici
della Lega?
Sono rimasti buonissimi, perché i vertici della Lega non
hanno fatto nulla. A fare tutto
è stato Belsito. Anche Bossi
non sapeva niente.
Ha già chiesto di essere interrogata?
L’ho fatto chiedere dal mio avvocato sia alla Procura di Napoli che a quella di Reggio Calabria.
Si è parlato di schede telefo-
niche date a lei da Bonet e
intestate a stranieri, per comunicazioni riservate.
Ipotesi false e ho già fatto querele. Mi venne fornita una
scheda, che ho consegnato all’avvocato Cestra per metterla
a disposizione dei magistrati,
quando organizzavo il convegno a Padova. Si tratta di una
scheda che, per il lavoro che
svolgevo, mi diede Polare, non
potevo certo sapere a chi era
intestata.
In un’intercettazione lei
parla dell’ex prefetto di Latina, Procaccini.
Bonet, come Polare, stava avviando l’iniziativa dell’Osservatorio. Era stato programmato un convegno a Roma e lui
stava intrattenendo rapporti
con l’università Federico II.
Procaccini doveva essere relatore sul tema della sicurezza e
io, dicendo a Bonet che a Napoli non si poteva fidare di tutti, specificai che c’erano però
persone validissime come Procaccini, capo di gabinetto di
Maroni, che gli avrei presentato appunto in vista del convegno.
Sempre nelle intercettazioni, Bonet dice che lei gli
creava contatti con le aziende.
Dopo il convegno di Padova,
c’era l’idea di creare il consorzio per aiutare le imprese e io
disse a Bonet che avrei pensato io a contattare le aziende.
Non ho fatto nulla di illegale e
non sono neppure indagata.
E i sequestri?
Ho dato io il computer ai carabinieri, proprio perché non ho
nulla da nascondere.
Si sente ancora con Bonet?
Mi ha anche inviato un sms dicendo di essere dispiaciuto che
sono finita in mezzo a questa
storia.
Come si sente dopo tutto
ciò?
Non nascondo che questa vicenda mi ha molto ma molto
provato a livello fisico. Voglio
fugare qualsiasi dubbio, essere
ascoltata dai magistrati e risarcita del danno subìto».
Clemente Pistilli
LEGA I giudici del Tribunale del Riesame di Napoli ieri si sono riservati la decisione su Restaini
Pc e documenti sequestrati, discusso il ricorso
Gli avvocati Cestra e Lauretti: «Prelevato materiale
che riguarda soltanto lavoro e vita privata della nostra assistita»
iscusso, ieri mattina
a Napoli, davanti al
Tribunale del Riesame, il ricorso con
cui Lubiana Restaini ha
chiesto la restituzione del
materiale a lei sequestrato dai carabinieri del Noe,
su ordine dei pm Vincenzo Piscitelli, Henry John
Woodcock e Francesco
Curcio. Nell’ambito dell’inchiesta sulla Lega
Nord, su presunti episodi
di corruzione e riciclaggio
di denaro, gli inquirenti
campani hanno fatto apporre i sigilli a un pc, a
supporti informatici e materiale cartaceo della pontina, dopo aver perquisito
le abitazioni di quest’ultima a Roccagorga e Roma,
D
nonostante non risulti indagata. Gli avvocati Maria Antonietta Cestra e
Giuseppe Lauretti hanno
quindi chiesto ieri di annullare i sequestri e restituire alla 46enne il materiale prelevato dai militari
del Noe. I legali di Lubiana Restaini hanno sostenuto l’incompetenza territoriale dell’autorità giudiziaria di Napoli, non essendo certo che i reati oggetto d’inchiesta siano
stati commessi nel capoluogo campano, l’assenza
di motivazione dei decreti
di perquisizione, che hanno portato a sequestri ritenuti privi di motivazione circa eventuali esigenze probatorie e che hanno
L’avvocato Maria Antonietta Cestra
L’avvocato Giuseppe Lauretti
riguardato materiali che
non sono corpo di reato. I
due avvocati hanno infatti precisato che sul pc e
sui supporti informatici
prelevati vi erano solo documenti sul lavoro svolto
da Restaini presso la Presidenza del Consiglio dei
Ministri, presso l’Anci e
documenti relativi alla vita privata della donna.
Evidenziando che la 46enne ha consegnato spontaneamente il pc, gli avvocati Cestra e Lauretti hanno infine evidenziato che
i sequestri sono avvenuti
senza prima verificare il
contenuto del materiale
sequestrato e che non sono stati convalidati dal
gip. I giudici del Riesame
si sono riservati la decisione e potrebbero esprimersi già oggi.
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