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La salute in bella vista Vediamoci Come curiamo bene la vostra vista

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La salute in bella vista Vediamoci Come curiamo bene la vostra vista
Distribuzione gratuita presso le sedi
ULSS 18 Rovigo, farmacie, ambulatori dei medici di base,
pediatri, comuni e parrocchie.
Periodico a carattere divulgativo e sociale
esente imposte.
Sede Azienda ULSS 18 Rovigo
Viale Tre Martiri, 89 - Tel. 0425 393969
Direttore responsabile Annalisa Boschini
Iscr. Trib. di Rovigo n° 23 del 1/12/2004
Edizione e distribuzione Azienda Ulss 18 Rovigo © 2009.
Occhio
...all’occhio!
13
Numero
Anno 12
Gennaio 2016
La salute in bella vista
Vediamoci
bene
pag. 1
Come
Stop
curiamo
al glaucoma
la vostra vista pag. 2
pag. 1
Un ottico
per amico
pag. 2
Vediamoci
bene
di Arturo Orsini
Direttore Generale
Che begli occhi! Quante volte abbiamo pronunciato assorti questa frase,
davanti agli occhi splendenti di un
bimbo o guardando un taglio o una
tinta particolare. Gli occhi non sono
solo gli organi che ci permettono la
visione del mondo, sono anche una
delle parti più espressive di tutto il nostro corpo insieme alla mobilità della
bocca e delle mani. Quando comunichiamo utilizziamo i nostri occhi e
possiamo capire lo stato d’animo del
nostro interlocutore. L’occhio, tuttavia, è anche un organo molto delicato e per questo dobbiamo prenderci
cura di esso. Recenti statistiche riportano dati preoccupanti: un italiano
su cinque non si è mai sottoposto al
controllo della vista, più del 60% non
fa un esame accurato da oltre 5 anni e
una persona su 4 ha un difetto visivo
non corretto. In Italia è raddoppiato il
continua a pag. 3
Bimbi con gli
occhiali
pag. 3
Di che colore
avrà gli occhi
nostro figlio
pag. 3
Nonni
senza lenti
pag. 4
Salute
in bella vista
pag. 4
Oculistica
un’eccellenza
dell’Ulss 18
pag. 5
Occhio
al diabete
pag. 5
Come curiamo
Dal 2014 la divisione di oculistica
dell’Azienda Ulss 18 propone una
nuova attività assistenziale di alto livello.
Il dottor Luigi Caretti è arrivato a Rovigo, circa un anno fa, dopo una lunga esperienza a Padova, assumendo il
ruolo di direttore del reparto: “Da quel
momento abbiamo messo in pratica
un nuovo modello organizzativo, moderno ed efficace nel solco di un’antica tradizione, molto ben recepito da
tutta l’équipe” dichiara Caretti.
La direzione strategica ha poi appoggiato un importante progetto di
modernizzazione, impegnandosi nel
rinnovo strumentale e strutturale con
un investimento pari ad 1milione e
300mila euro, buona parte dei quali
donati dalla Fondazione Cariparo.
Grazie a questo rinnovamento, affiancato al miglioramento dei percorsi
ospedalieri, il risultato ottenuto è davvero eccezionale.
L’unità di oculistica si divide tra gli
ospedali di Rovigo e Trecenta riuscendo a coprire una moltitudine di spe-
Occhi a
quattre
zampe
pag. 6
L’essenziale
è invisibile
agli occhi
pag. 6
Tocchi e
ritocchi:
Sguardi
irresistibili
pag. 7
Bellezza
permanente
pag. 7
Ringraziamenti
la vostra vista
cialità diverse. A Trecenta si eseguono
le prestazioni più snelle, mentre, al
Santa Maria della Misericordia, ospedale hub, si attuano la chirurgia maggiore, ambulatoriale, laser, attività ambulatoriale specialistica e diagnostica
strumentale, insomma, siamo in grado di coprire le tante specializzazioni
che riguardano l’occhio. Per chirurgia
maggiore si intendono gli interventi
alla retina, trapianto di cornea, glaucoma, oculoplastica, correzione dello
strabismo. La maggior parte di questi
interventi viene eseguita su adulti e
bambini in regime di day-hospital e in
anestesia locale nella quasi totalità dei
casi. Questo significa ridurre lo stress
dei pazienti e il tempo di permanenza
in ospedale, l’impegno, i rischi e, non
da ultimo, i costi aziendali. “In 11 mesi
abbiamo instaurato o potenziato molto gli ambulatori delle specializzazioni. Abbiamo eseguito 260 interventi
sulla retina (di cui 12 trapianti) con
tecniche mini-invasive senza punti di
sutura e con tecnologie ultra moderne, 18 trapianti di cornea, 32 interven-
ti per glaucoma, 80 oculoplastiche a
palpebra e orbita e 10 interventi di
correzione dello strabismo - racconta il dottor Caretti - All’ospedale San
Luca l’organizzazione prevede una
valorizzazione della chirurgia ambulatoriale e delle visite diagnostiche di
base: qui sono state curate più di 1600
cataratte che, sommate a quelle curate a Rovigo, toccano le 3000 unità”.
Non solo chirurgia, l’oculistica di Rovigo è anche impegnata nell’attività
congressuale, di formazione e ricerca: dopo la sessione live di chirurgia
vitreo-retinica per la Società Americana Specialisti della Retina in diretta
con il congresso di Vienna, nel mese di
novembre 2015 il dottor Caretti ha organizzato alcune sessioni di chirurgia
oftalmica in diretta dalla piastra operatoria ospedaliera con relazioni sugli
interventi eseguiti.
Al momento l’unità di oculistica è impegnata nella ricerca con la sperimentazione clinica di nuove lenti intraoculari, in collaborazione con l’azienda
produttrice.
Salute Ulss 18
2
Stop
al glaucoma
Gli esperti lo chiamano il ‘silenzioso ladro della vista’: il glaucoma agisce senza sintomi colpendo il campo visivo in modo
irreversibile. Ne parliamo con
uno specialista, il dottor Renato
Sichirollo, dirigente medico del
reparto di oculistica dell’ospedale di Rovigo.
Che cos’è il glaucoma?
Si tratta di una malattia oculare
che comporta un danno cronico e progressivo alla vista. Purtroppo, una volta scoperto, non
si può più tornare indietro. Per
questo motivo è importante
diagnosticare il glaucoma prima possibile per curare il paziente evitandogli ulteriori danneggiamenti del campo visivo,
che sarebbero irreversibili.
Come si riesce a diagnosticare il glaucoma?
L’unico modo per scoprire il silenzioso ladro della vista, prima
che sia troppo tardi, è sottoporsi regolarmente a visite oculistiche. Legato soprattutto all’età,
spesso confuso con la presbiopia, il glaucoma colpisce dopo i
quarant’anni di età. Con il calare spesso fisiologico della vista,
sottoporsi alle visite oculistiche
è fondamentale ed è importante soprattutto controllare, oltre
ai parametri classici, anche la
pressione oculare, primo indicatore della possibilità che si
stia manifestando il glaucoma.
Con la pressione oculare, è bene
chiedere al medico di controllare anche il fondo dell’occhio e
lo spessore corneale centrale.
Se in famiglia è presente qualche caso di glaucoma, diventa
necessario tenere monitorata
la situazione anche in giovane
età, ben prima dei quarant’anni, sottoponendosi agli screening della vista.
Premesso che non è possibile tornare indietro, una volta
scoperto, quali sono le cure
per evitare l’aggravarsi della
situazione?
Il glaucoma, ripeto, è asintomatico. Quando si avvertono segnali, tra l’altro molto dolorosi,
significa che la situazione è già
molto grave. In ogni caso esistono diverse cure che variano
anche a seconda dello stadio
di avanzamento del glaucoma.
I trattamenti previsti per i pazienti affetti da questa patologia sono i colliri, il trattamento
di Roberta Boldrin
Intervista a Renato Sichirollo
laser e l’operazione chirurgica.
Il glaucoma crea uno squilibrio
all’umore acqueo ovvero tra il
liquido prodotto dall’occhio e
quello eliminato. Quando l’occhio non riesce ad eliminare il
liquido prodotto, questo si accumula e sale la pressione oculare. I colliri servono a riequilibrare l’umore acqueo oculare,
si tratta di una cura che dura
tutta la vita. Laser e chirurgia
invece sono soluzioni definitive. Una volta effettuati non dovranno più essere ripetuti, tranne in casi eccezionali. Servono a
‘pulire i filtri’ dell’occhio o a creare nuovi canali per il corretto
deflusso del liquido prodotto.
Quest’anno, il nostro servizio
di oculistica ha effettuato 32
interventi di glaucoma (di cui
15 con una nuovissima tecnica
chiamata ‘canaloplastica’) e circa un centinaio di trattamenti
con il laser. A breve arriverà un
nuovo strumento per effettuare
i trattamenti con il laser che ci
permetterà di essere ancora più
efficienti ed efficaci, evitando
danni ai tessuti oculari circostanti.
Un ottico
per amico
Signor Toffoli, da quanti anni vi occupate di occhi e occhiali a Rovigo?
La ditta Toffoli è stata fondata nel 1867
da un mio antenato, Zaccaria Toffoli,
ed è sempre rimasta di proprietà della
famiglia. All’inizio la ditta si occupava
di coltelleria e, successivamente, agli
inizi del ‘900, sono stati introdotti gli
occhiali da vista e da sole. La scelta non
fu casuale, mio nonno era di Calalzo di
Cadore, proprio dove nacquero le prima fabbriche di occhiali in Italia.
Come è cambiata questa professione?
Un esempio può chiarire. Mio nonno
fece un corso di ottica di 2 giorni a
Dirigente medico Oculistica
Padova nel 1929. Io ho studiato Ottica
e successivamente Optometria negli anni ‘90, mia figlia Chiara si è laureata in Optometria in Italia e poi in
Germania. Sta terminando un Master
in America.
Cosa chiede un cliente per i suoi occhi, oggi?
Vuole risolvere i suoi problemi visivi
nel modo migliore e si aspetta professionalità, competenza e il giusto supporto tecnico. Con supporto tecnico
intendo sia occhiali che lenti a contatto o altri mezzi ottici. Chiede di essere seguito ed indirizzato nella giusta
Intervista a Daniele Toffoli
di Annalisa Boschini
scelta: il cliente moderno è sempre
molto informato e attento alle ultime
novità del mercato.
Lenti a contatto o occhiali? Quale
delle due soluzioni è più gettonata
dalla clientela?
Sono due tipologie di correzione visiva diverse, ma entrambe attuali. Le
lenti a contatto si sono evolute, sia
come materiali che come comfort e
correggono anche la presbiopia, oltre
all’astigmatismo. Gli occhiali seguono
la tendenza per forme e colori mentre
un notevole progresso è stato fatto
sulle lenti oftalmiche con trattamenti
antiriflesso, materiali ad altissimo indice per ridurre spessori e peso e lenti
progressive che si adattano ad ogni
esigenza.
Toffoli infine racconta che i giovani
preferiscono le lenti a contatto per
lo sport e il tempo libero e occhiali
di moda per il lavoro e le occasioni.
Diversi quarantenni, sia maschi che
femmine, preferiscono le lenti a contatto multifocali mentre gli over 60
sono più a loro agio con i classici occhiali.
Per le lenti a contatto la scelta cade
spesso sulle monouso giornaliere.
Salute Ulss 18
3
Bimbicon gli occhiali
segue dalla prima pagina
di Arturo Orsini
numero delle persone che soffrono di
miopia rispetto a 40 anni fa: oggi sono
il 25% della popolazione. Eppure - secondo l’organizzazione mondiale della sanità - il 42% dei deficit oculari è rimediabile attraverso l’uso di adeguati
mezzi di compensazione visiva.
L’Azienda Ulss 18 di Rovigo dedica
questo suo tredicesimo numero del
periodico monografico al benessere
degli occhi e della vista. Per preservare la salute degli occhi è essenziale la
prevenzione e questo si può fare effettuando semplicemente periodiche
visite dal medico oculista, a partire
dall’infanzia e con una buona regolarità. Per avere maggiori informazioni
potete consultare il nostro giornale
nel quale avrete la possibilità di reperire notizie sui servizi di oculistica della nostra azienda, divenuti in questi
anni una divisione punto di riferimento interregionale per le abilità dello
staff, la modernità delle attrezzature
e delle tecniche chirurgiche adottate
e, non da ultima, l’accoglienza ai pazienti. Nelle pagine del periodico monografico che state consultando, oltre
a questo breve intervento che vuole
essere un semplice invito alla lettura e
alla descrizione dei nostri servizi, troverete interessanti indicazioni sull’alimentazione più adatta per conservare
sana la nostra vista o su come tutelare gli occhi delicati dei bambini. Non
manca, inoltre, un’intervista al nostro
esperto dirigente veterinario che racconta come vedono gli amici animali,
uno spazio dedicato alle associazioni
e, nell’inserto un’antica storia dedicata al talento dei ciechi, musici e poeti
da sempre.
di Massimo Pasqualini
Pediatra di Famiglia
È nel corso dei bilanci di salute pediatrici che viene eseguito lo screening
per l’individuazione dei deficit visivi
nei bambini. Nello specifico vengono
eseguiti il red-reflex, somministrato
due volte nel corso del primo anno
di vita con l’obiettivo di individuare
la cataratta congenita;
la valutazione dell’acuità visiva al bilancio del
terzo, del sesto anno e
a quello della pre-adolescenza (10-12 anni)
con lo scopo di individuare i deficit refrattivi;
uno stereo test-cover al
bilancio del terzo anno
che ha l’obiettivo di individuare l’ambliopia
(occhio “pigro”).
Le alterazioni di red-reflex e stereo test-cover
test quanto più precocemente individuate e
confermate dal collega
oculista, tanto più permettono di raggiungere risultati migliori dal punto di vista terapeutico
grazie, ad esempio, alla rimozione della cataratta o al bendaggio occlusivo
che permette di recuperare, almeno
parzialmente, la funzione dell’occhio
“pigro”. Proprio per questo motivo sarebbe opportuno che lo screening stereo test-cover venisse eseguito anche
al bilancio del secondo anno di vita e,
se non positivo, verificato al bilancio
del terzo anno quando possiamo avere la collaborazione anche dei bambini che non sono riusciti a eseguirlo
correttamente prima. Per i bambini
risultati positivi allo screening, in collaborazione con la U.O.C. di Oculistica
della nostra Azienda, sono stati costruiti percorsi ad hoc per la loro rapida presa in carico: l’obiettivo è quello
di agire quanto prima in patologie in
cui il fattore tempo è determinante.
Pediatri di Famiglia, ortottisti e oculisti sono alleati per il benessere dei
nostri bambini e ragazzi. La missione
del Pediatra di Famiglia è il mantenimento dello stato di buona salute, sia
fisica che psichica, dei bambini da 0 a
14 anni. Il pediatra cerca di attuare la
sua mission mediante programmi di
prevenzione e promozione di corretti
comportamenti e stili di vita.
Questo viene fatto quotidianamente
nella sua professione e si puntualizza nel corso
dei 10 bilanci di
salute programmati nel corso
dell’età pediatrica, momenti
“speciali” dedicati al bambino e
alla sua famiglia
in cui il pediatra
promuove la cultura alla vaccinazione, la buona
condotta per cercare di scongiurare gli incidenti
domestici, la lotta contro l’obesità, contro il fumo e la dipendenza da
sostanze e da abuso di nuove tecnologie.
I bilanci di salute sono anche l’occasione per individuare i disturbi cognitivi
e del comportamento, le alterazioni
muscolo-scheletriche, i problemi fisici e psicologici correlati allo sviluppo
puberale e all’età adolescenziale.
Di che colore avrà gli occhi
nostro figlio
Intervista a Donatella Fiorentini
Biologa
Molte coppie in attesa cercano di indovinare fisionomia, colore dei capelli, peso del loro piccolo in
arrivo. In famiglia, però, l’aspetto di cui si discute
con più curiosità è quello degli occhi. Ma cosa incide sulla loro tinta? Lo abbiamo chiesto alla dr.ssa,
Donatella Fiorentini, biologa specialista in forza al
centro antisterilità dell’Azienda Ulss 18.
Dottoressa, come si decide il colore
degli occhi di un bimbo?
Un tempo si pensava che dipendesse
da un solo gene, invece oggi possiamo
affermare che è dato dall’interazione
di diversi fattori. Comunque, la tinta
finale degli occhi è determinata dalla
quantità di melanina e dal tipo di pigmento presenti nell’iride. La melanina
è abbondante negli occhi scuri, meno
densa in quelli chiari o pienamente azzurri.
Quale il colore più diffuso?
Fattori dominanti e recessivi: ci spieghi
Gli occhi scuri sono quelli più diffusi nel mondo e i
colori neri, marroni e similiari dominano nella specie umana. La percentuale tra scuri e chiari varia a
seconda delle aree geografiche.
Ciascuno di noi ha un libro scritto (corredo genetico) dal padre e dalla madre. Se paragoniamo i fattori
dominanti a dei caratteri in grassetto ed evidenziati
rispetto a quelli recessivi è chiaro che sulla pagina
che viene letta salti all’occhio il carattere
più sottolineato.
Quindi diciamo che i fattori recessivi riescono a esprimersi solo se non hanno
sulla stessa pagina quello dominante.
È raro, ma ci sono bambini che nascono con gli occhi di un colore diverso
l’uno dall’altro.
Si parla di “eterocromia” delle iridi e dipende dalla mutazione che influenza la
produzione di melanina in una cellula,
destinata a dare origine all’iride di un occhio e non dell’altro.
Salute Ulss 18
4
Nonni senza lenti
di Roberta Panini
L’operazione alla cataratta non è più
un problema: l’oculistica dell’Azienda
Ulss 18 di Rovigo riparte sfruttando
appieno le nuove strutture offerte dal
San Luca di Trecenta, le liste di attesa
sono quasi scomparse, il percorso
pre-operatorio snellito, gli interventi
triplicati. Il volano della rivoluzione
è partito dall’abilità del dottor Luigi
Caretti, arrivato a Rovigo nel novembre
2014 come direttore dell’oculistica,
dopo 16 anni di esperienza
nell’oftamologia e chirurgia vitreo
retinica nel centro oculistico San Paolo
di Padova. “All’ospedale di Trecenta si
fanno visite oculistiche ordinarie e
si pratica chirurgia della cataratta e
palpebrale. La chirurgia ambulatoriale
è esattamente quello su cui punta la
direzione strategica - attacca il dottor
Caretti -. Nello specifico, quindi, qui
a Trecenta si trattano piccole neo
formazioni palpebrali e malformazioni
palpebrali patologiche e funzionali”. Il
circuito per accedere alle operazioni
chirurgiche è indipendente e molto
veloce. Il medico di base o l’oculista
decidono di dare al paziente
l’indicazione all’intervento chirurgico,
che arriva quindi in ospedale con la
prescrizione di trattamento per la
cataratta. Al San Luca viene accolto e
sottoposto a valutazione clinica preoperatoria, compilazione della cartella
clinica e misurazione della lente
intraoculare che verrà impiantata con
l’intervento. “Ho voluto importare a
Rovigo quella che è la realtà padovana:
niente esami del sangue, attenzione
mirata al paziente, procedimenti
veloci e leggeri, ma svolti in piena
sicurezza”, cosa che ha decisamente
ridotto i tempi di attesa. Altro fattore
di riduzione dei tempi e aumento della
qualità è stato sicuramente l’acquisto
di un microscopio operatorio, un
biometro ottico a infrarossi per la
misurazione della lente intraoculare
da impiantare e, infine, una lampada
a fessura, semplice ma indispensabile.
Non solo macchinari ma anche
organizzazione: il paziente che deve
operarsi di cataratta arriva in sala
operatoria camminando e l’operazione
dura tra gli 8 e 10 minuti, dopo qualche
goccia di collirio anestetico. Dopo due
ore il paziente è libero di tornare a casa
e si sottoporrà a un controllo il giorno
successivo e dopo un mese, con una
notevole riduzione di personale e
Salute in bella vista
A volte bastano piccoli semplici
accorgimenti per salvaguardare la
nostra salute. Questo vale anche
per la salute degli occhi, prenderci
cura della nostra vista è tanto
semplice quanto importante. Si
tratta di seguire sane abitudini
che possono aiutarci a diminuire il
rischio di sviluppare gravi malattie
oculari, come la degenerazione, il
glaucoma o la cataratta. Innanzitutto,
è fondamentale proteggere sempre
gli occhi dai raggi solari con occhiali
da sole di buona qualità, evitare
il fumo e, come sempre, svolgere
una regolare attività fisica e
seguire un’alimentazione corretta.
Ma parliamo, nello specifico, di
alimentazione. Il cibo, con le sue
molecole attive ed essenziali, ci
aiuta a prevenire, ovvero a curarci
prima ancora che possa insorgere la
problematica. Ci hanno insegnato, sin
da piccoli, che le carote fanno bene
alla vista, ma non molti sanno che
esistono anche altri cibi protettori
degli occhi. Gli scienziati hanno
individuato da tempo una serie di
nutrienti con proprietà benefiche
per gli occhi. Ma dove trovarli?
Ecco, di seguito, la colorata lista
della spesa salva-vista. Gli ortaggi a
foglia verde, come broccoli, cavoli,
spinaci e insalata migliorano la vista
ed impediscono che sopraggiunga
la cataratta. Contengono infatti
luteina e zeaxantina, dei fito-nutrienti
antiossidanti, che proteggono gli
occhi dal fattore di stress dei radicali
liberi, piccolissime molecole che
danneggiano le nostre cellule.
Frutta e verdura di colore giallo e
arancione, come agrumi, carote,
zucca, albicocche, meloni e peperoni
sono ricche di vitamina C, ma anche
di zeaxantina e beta-carotene.
Recenti studi evidenziano come la
vitamina C contribuisca a mantenere
le cellule del nervo ottico in funzione.
Mentre una carenza di vitamina A
(beta-carotene) può essere causa di
nictalopia, la cecità notturna. Anche
gli acidi grassi essenziali contenuti
nel pesce azzurro sono fondamentali
per la vista. Le sardine, ad esempio,
ma più in generale tutto il pesce,
sono la principale fonte di acido
docosaesaenoico (DHA), che è un
acido grasso Omega-3, strettamente
necessario nell’alimentazione per
l’abbassamento della probabilità
di incorrere nella degenerazione
maculare della vista. Consumare
pesce, meglio se azzurro, almeno
quindi di costi aziendali da sostenere.
Con questa organizzazione si operano
20 cataratte al giorno, contro le 5 di
qualche mese fa. All’uscita dalla sala
operatoria è seduta Maria Antonietta,
75 anni, appena operata di cataratta
“Sono tranquilla quando vengo qui, ho
già operato l’altro occhio il 13 gennaio.
Il percorso dura meno di dieci minuti,
ma soprattutto non ho sentito nessun
dolore. Il recupero è veloce, già dopo
tre giorni inizio a vedere meglio…e
per la prima volta ho potuto vedere
i colori vivi della mia cucina!”. Con
professionisti al proprio fianco, tempi
di attesa annullati, operazioni e decorsi
veloci, l’operazione di cataratta non
è più un problema, ma un invito alla
salute degli occhi.
di Laura Cominato
2 volte a settimana, contribuisce
ad averne il giusto apporto. I frutti
viola e neri contengono flavonoidi
che servono a mantenere sana la
circolazione sanguigna degli occhi
aiutando a conservare forti la cornea
e il cristallino. Il cioccolato, con
almeno il 70% di cacao, senza sale
o aromi aggiunti, è prezioso contro
ipertensione ed ipercolesterolemia.
L‘uva ed il vino rosso (massimo un
bicchiere a pasto), contengono alte
dosi di resveratrolo, che è un fattore
protettivo della maculopatia oculare.
I cibi bianchi come aglio e cipolla
contengono lo zolfo che aiuta a
rendere la lente oculare più forte e
resistente. La soia, invece, contiene
acidi grassi essenziali, fitoestrogeni,
vitamina E e agenti anti-infiammatori
ottimi per mantenere in salute gli
occhi. Così come l’olio d’oliva e di
mais, anch’essi buonissimi alleati
della vista. Infine le uova, che
contengono cisteina, zolfo, lecitina,
aminoacidi e luteina, aiutano a
proteggere gli occhi dalla cataratta,
anche se, per mantenere una corretta
alimentazione, è bene assumerle con
moderazione per un massimo di due
o tre volte a settimana.
Biologa nutrizionista
Salute Ulss 18
5
OCULISTICA
un’eccellenza per l’Ulss 18
L’unità di oculistica si propone di garantire un’assistenza
qualificata per la prevenzione, diagnosi e trattamento delle
patologie oculari. Nella divisione si effettuano la maggior
parte degli interventi chirurgici in regime ambulatoriale o di
day-hospital: ciò permette una notevole razionalizzazione e
riduzione dell’intero percorso preoperatorio e postoperatorio
del paziente, consentendo inoltre la dimissione del paziente
in giornata dopo l’intervento chirurgico. Questa moderna
ed efficace organizzazione, grazie anche all’impiego delle
tecniche chirurgiche innovative, permette l’esecuzione degli
interventi finora considerati ‘maggiori’, quindi più impegnativi,
con dimissione in giornata. Molti degli interventi di chirurgia
maggiore sono eseguiti in anestesia locale, mentre l’intervento
di cataratta viene svolto in anestesia topica con delle gocce di
collirio anestetico. Ma quali patologie vengono trattate e come?
La chirurgia vitreo-retinica viene eseguita con nuove tecniche
mini-invasive e, nella maggior parte dei casi, le prestazioni
sono eseguite in anestesia locale e in regime di day-hospital.
La chirurgia della cataratta viene eseguita con metodiche
ultramoderne, attraverso microincisioni inferiori a 2mm,
impiego di lentine intraoculari iniettabili di ultima generazione
il cui potere viene calcolato con la biometria laser, senza punti
di sutura, con anestesia locale, senza esami preoperatori, in
regime ambulatoriale. Il paziente viene dimesso 2 ore dopo
l’intervento. In casi selezionati è possibile impiantare lenti
‘premium’ che correggono l’astigmatismo o che permettono
di eliminare l’utilizzo di occhiali per leggere. L’intervento dura
circa 10 minuti. Anche la chirurgia del glaucoma e della cornea
viene solitamente eseguita in anestesia locale e in regime di
day-hospital. In particolare una soluzione chirurgica innovativa
è la ‘canaloplastica’: risulta efficace e meno invasiva quindi
con minor incidenza di complicanze. Tra le nostre prestazioni
specialistiche si annoverano anche la chirurgia del segmento
anteriore (iride, camera anteriore), interventi sulle vie lacrimali,
chirurgia orbito-palpebrale, interventi di strabismo, chirurgia
minore oculare o palpebrale.
MODALITÀ DI ACCESSO
Per la prenotazione di prestazioni chirurgiche ambulatoriali
di: cataratta, calazi, piccole neoformazioni palpebrali e/o
congiuntivali, il paziente può rivolgersi, munito della
prescrizione dello specialista o del medico di medicina generale,
personalmente presso il centro unico di prenotazione (CUP)
oppure, telefonicamente, ai numeri: 800 061 644 da telefono
fisso 0425 362000 da cellulare.
Per la prenotazione di prestazioni chirurgiche retiniche, corneali,
oculoplastica, glaucomi, strabismi, recarsi presso accettazione
oculistica blocco M1, terzo piano. Il personale fisserà la data di
visita e/o intervento.
Per visita preoperatoria di cataratta recarsi presso accettazione
oculistica blocco M1, terzo piano, ospedale di Rovigo, muniti
di documentazione personale e specialistica; farmaci personali,
codice fiscale, tessera sanitaria, codici di esenzione in corso di
validità.
Per intervento programmato recarsi al blocco D terzo piano
secondo le indicazioni fornite dal personale in sede di
preoperatorio (ospedale di Rovigo).
Numeri utili
Rovigo
Reparto 0425 393486; Ambulatorio 0425 393334
Trecenta
Day Surgery 0425 725506; Ambulatorio: 0425 725049
FAX: 0425 393030
Occhio
al diabete
di Francesco Mollo
Responsabile Malattie Endocrine, Ricambio e della
Nutrizione
Retinopatia diabetica: attualmente
circa 4500 persone sul territorio
dell’Ulss 18 soffrono di questa
poco conosciuta patologia. Si tratta
della più comune complicanza
microvascolare del diabete e,
tuttora, la principale causa di
cecità in età lavorativa nei Paesi
industrializzati. La prevalenza di
questa complicanza si attesta
intorno al 35% dei pazienti diabetici,
mentre le forme più gravi come la
retinopatia proliferante e l’edema
maculare diabetico si presentano
rispettivamente nel 6,9% e 6,8%. Ma
come si manifesta la retinopatia? Si
distinguono principalmente due
stadi: la forma non proliferante e
quella proliferante. In entrambe
sono presenti alterazioni dei capillari
retinici ma, mentre nella prima
le lesioni sono limitate al tessuto
retinico, nella seconda si estendono
al corpo vitreo. È importante
sapere che gli stadi iniziali sono
molto spesso asintomatici. Questo
ritarda diagnosi e trattamento
verso le forme a rischio evolutivo
di cecità, come sono la retinopatia
proliferante e l’edema maculare,
appunto. Attualmente, le strategie
più efficaci nel prevenire e trattare
la retinopatia diabetica includono
il controllo ottimale di glicemia e
pressione arteriosa e lo screening
delle lesioni retiniche ad alto rischio,
sebbene ancora asintomatiche.
Alcuni
farmaci
bloccano
il
meccanismo ormonale regolatore
della pressione sanguigna, il volume
plasmatico circolante ed il tono della
muscolatura arteriosa. Come si
cura? Oltre alla laser terapia, capace
di prevenire il deficit visivo, la
somministrazione nel corpo vitreo
di appositi farmaci riducono la
perdita dell’acuità visiva negli stadi
più avanzati. Come in molti ambiti
sanitari, prevenire è sempre meglio
che curare. Da qui l’importanza
assoluta delle attività di screening,
da coordinare attraverso un percorso
informativo ed educativo del paziente
insieme ai medici di medicina
generale, specialista diabetologo ed
oculista. Un percorso diagnostico
permette, infatti, attraverso lo
screening di tutti i pazienti diabetici,
la diagnosi precoce, il follow up e il
trattamento tempestivo delle lesioni
iniziali si è dimostrato non solo il
modello più efficace per ridurre i casi
di cecità, ma anche l’intervento più
appropriato e sostenibile in termini
di rapporto costo-efficacia per una
patologia così diffusa. Anche nella
nostra azienda la realizzazione di
tali interventi multidisciplinari, in
parte già operativi, rappresenta una
priorità ormai vicina alla sua piena
attuazione e un urgente impegno
per l’immediato futuro.
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Occhi a quattro zampe
Intervista a Donato Piccolo
Responsabile Canile Sanitario
Uomini e animali: spesso ci guardiamo
negli occhi,vivendo insieme. Ma cosa
cambia tra noi e loro?
Innanzi tutto una premessa: cani
e gatti sono mammiferi predatori,
quindi la loro vista è adattata a
questa caratteristica. Hanno difficoltà
nella messa a fuoco degli oggetti o
persone vicine, per cui a pochi metri
ci vedono sfuocati, mentre hanno
un’ottima visione per oggetti lontani
e in movimento (capacità predatoria).
Cani e gatti hanno una visione
stereoscopica, con un campo visivo
maggiore a quello dell’uomo che è
di 180°, e a seconda delle razze possono arrivare ad
avere un campo visivo di 260°. Inoltre, grazie ad una
particolarità anatomica presente solo negli animali,
il ‘tapetum lucido’ cani e gatti hanno ottima capacità
visiva con poca luce, circa quattro volte superiore a
quella dell’uomo.
Dottore, ci spieghi semplicemente il
‘sistema vista’ degli animali: è noto
come gatti e cani ciechi vivano una
vita, se non felice, quasi normale.
Cani e gatti vedono a colori?
Cani e gatti hanno vista “diacromatica”, ovvero
vedono i colori blu e giallo, e le diverse sfumature di
questi colori. Questo deriva da una minor presenza
dei fotorecettori presenti nell’occhio, hanno infatti
solo due coppie di coni, mentre nell’uomo sono
tre coppie. Sapevate che tanti giochi per cani e
gatti sono di colore blu o giallo proprio per questo
motivo?
Non è così semplice da spiegare.
L’oculistica è una branca altamente
specialistica della medicina veterinaria,
oggi si conoscono patologie e terapie
impensabili fino a qualche anno fa. Un
animale con ferite o malattie oculari era
destinato sicuramente alla cecità, oggi
fortunatamente è possibile intervenire
riducendo al minimo tale evento. Basti
pensare che l’intervento di cataratta con
innesto di cristallino artificiale rientra
tra gli interventi di normale routine nei centri
specializzati. Cani e gatti ciechi riescono ad avere una
vita quasi normale in ambito domestico, ma la cosa
risulta molto più difficile in situazioni di randagismo.
La mancanza della vista viene in parte compensata
dal loro fiuto, circa 18 volte più sviluppato di quello
umano, e dall’udito. Un animale cieco che vive in
appartamento dove non ha bisogno di procurarsi
il cibo e circondato dall’affetto del proprietario, vive
una vita normale.
“Non si vede bene che col cuore
l’essenziale è invisibie agli occhi”
Intervista a Ebe Montini
Presidente dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti - Rovigo
Avete mai provato a compiere le azioni quotidiane privandovi di uno dei
cinque sensi? La vista magari, uno dei più importanti. Sempre più spesso
associazioni specializzate organizzano cene e concerti al buio per far
comprendere ai normodotati un’esperienza diversa, unica. Perché ci sono
persone che quotidianamente vivono in questo modo, imparando a percepire
gli stimoli, le figure, le misure e la posizione degli oggetti in maniera alternativa.
L’Unione Italiana dei ciechi e degli
ipovedenti onlus di Rovigo è nata nel
1947 per merito del prof. Giovanni
Fante come sottosezione di Verona.
Fante ha affidato successivamente
l’incarico al figlio, che ha proseguito
l’attività sezionale fino al 1955, anno
in cui l’Unione è stata affidata al
maestro Enrico Cappellina con la
collaborazione di Alessandro Bin e di
Ebe Montini. Nel 1970, il Congresso
Nazionale dell’Unione ha deliberato
che tutte le province avessero
una sezione dedicata ai ciechi e si
reggessero autonomamente con
proprie risorse economiche. «Uno dei
grandi meriti dell’associazione è quello
di aver creato gli istituti per ciechi
dove, anche grazie a Braille, hanno
potuto imparare a leggere - racconta
Ebe Montini, da 60 anni presidente
dell’Associazione - oltre all’istruzione, abbiamo anche provveduto a gettare le
basi per il collocamento obbligatorio e l’assegno pensionistico». Dal 1961 la
scuola media diventa unica e i ragazzi non vedenti sono perfettamente integrati.
La stessa Montini ha frequentato gli studi musicali, specializzandosi in organo ,
composizione organistica e canto corale: «La musica è la grande passione della
di Roberta Panini
mia vita. Ho avuto l’onore di dirigere la scuola corale di Badia Polesine e la Schola
Cantorum - racconta - Per quasi 40 anni, poi, ho lavorato come professoressa
nella scuola pubblica, terminando la mia carriera alla scuola media Parenzo. Qui
ho insegnato musica e canto corale: i ragazzi mi hanno sempre rispettata e il
legame che si è creato è sempre stato ottimo». Tra le tante persone straordinarie
che la Montini ha conosciuto durante la sua lunga carriera, ricorda con
particolare affetto Daniele Marabese.
Il giovane Daniele, ipovedente,
grande sportivo e studioso, grazie al
sostegno dell’associazione è riuscito
a conseguire la laurea specialistica in
informatica: oggi lavora in una grande
azienda che si occupa di progettare
software e supporti dedicati proprio ai
non vedenti.
L’Associazione
L’Associazione promuove ogni giorno
attività di istruzione, riabilitazione,
orientamento, autonomia e tempo
libero, aggiornamento e formazione
di insegnanti di sostegno, genitori,
studenti e lavoratori non vedenti;
interventi per gli anziani sul territorio,
avviamento al lavoro, pensionistica,
previdenza, assistenza e soggiorni
estivi, trascrizioni di testi in linguaggio Braille. Oggi sempre di più la sezione di
Rovigo rappresenta e tutela gli interessi dei non vedenti sul territorio provinciale.
Attua le linee programmatiche associative indicate dalla Presidenza Nazionale
e dal Consiglio Regionale Veneto. Partecipa attivamente e designa i propri
rappresentanti presso le consulte attivate dalle Amministrazioni Pubbliche.
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Tocchi e ritocchi
sguardi irresistibili
Attorno
agli
occhi
fioriscono
centinaia di detti, leggende, proverbi
e tradizioni. Cleopatra aveva una
schiava dedicata al trucco e alla cura
dei suoi occhi e delle sue ciglia, create
con crine di cavallo e applicate nuove
quasi ogni giorno, curvate con grasso
di ippopotamo. I detti si sprecano “gli
occhi sono lo specchio dell’anima”,
“lontano dagli occhi, lontano dal
cuore”, “occhio non vede, cuore non
duole” o ancora, il biblico “occhio per
occhio, dente per dente”. In realtà la
bellezza e la profondità di uno sguardo
si notano subito. Oggi medicina e
chirurgia estetica si occupano anche di
rendere sempre belli e giovani i nostri
occhi e il nostro sguardo. In questo
caso, le procedure utilizzate non sono
assolutamente eseguite direttamente
nella struttura oculare. Le palpebre
cadenti, a esempio, possono essere
corrette con un piccolo intervento
ambulatoriale oggi molto richiesto:
la blefaroplastica. Questa procedura,
effettuata in anestesia locale, toglie
la pelle in eccesso e non restano
cicatrici. Le borse sotto gli occhi,
invece, formate da un accumulo
adiposo che appesantisce molto lo
sguardo, vengono eliminate con una
blefaroplastica inferiore, incidendo e
asportando le cellule in eccesso. Per
le sopracciglia abbassate si procede,
invece, con un
mini - lifting che
solleva
l’arcata:
il piccolo taglio
è effettuato dal
chirurgo plastico in
mezzo ai capelli. Un
altro cruccio che
afflige soprattutto
le signore è quello
delle
cosidette
“zampe di gallina”.
Con
queste
termine ben si
definiscono
le
rughe mimiche o di
espressione. Sono
naturali, cioè si
formano a seguito
del
movimento
espressivo
degli
occhi. La tecnica
più efficace per contrastare le zampe
di gallina è una infilitrazione non
dolorosa di tossina botulinica. Questa
sostanza provoca la temporanea
riduzione della mobilità dei muscoli
coinvolti. La conseguenza di ciò è la
progressiva riduzione della rughe
mimiche. Il peeling laser è invece
adatto a chi vuole liberarsi delle
occhiaie, ombre brune sotto gli occhi.
Bellezzapermanente
Il sogno di tante donne è di avere un trucco sempre
in ordine, che sappia far risaltare i propri lineamenti
ed illumini il viso, magari con pochi gesti veloci,
e senza trascorrere ore davanti allo specchio. La
soluzione per chi desidera apparire al meglio in ogni
situazione, al mattino quando ci sia alza, al mare,
mentre si fa sport, esiste, ed è il trucco permanente.
Il make up in questione, non è solo “decorativo”, a
volte è utile anche per correggere imperfezioni o
nascondere inestetismi come sopracciglia rade,
occhi piccoli e spenti. Tracciare una base di trucco
inalterabile è inoltre molto utile per chi a causa del
trascorrere degli anni ha visto il contorno degli occhi,
la linea delle sopracciglia o delle labbra farsi meno
definito. Come funziona? La dermopigmentazione
consiste in una serie di
interventi
inseribili
nel
più ampio concetto di
tatuaggio paramedicale, cioè
una particolare specialità
dell’azione di introdurre
pigmenti
colorati
sotto
pelle. La differenza sta nelle
tecniche di applicazione,
nelle
attrezzature,
nella
composizione
molecolare
dei pigmenti, nelle zone
del corpo trattate e nei
motivi che portano a
questa scelta. Sempre più
chirurghi estetici credono
vi sia complementarietà
tra la chirurgia estetica e
la
dermopigmentazione.
Attenzione però: è fondamentale non prendere
decisioni affrettate e, soprattutto, affidarsi a
professionisti del settore. Ne va della propria salute e
del proprio aspetto! Molti si improvvisano tatuatori,
senza rispettare tutte le regole di igiene e sicurezza
imposte alla professione. Le apparecchiature, il
pennino per l’incisione, i pigmenti di colore, la
pelle da tatuare, i guanti del tatuatore devono
essere sterili. Se mancano questi presupposti, non
è bene fidarsi: il rischio può essere anche grave,
sfociare in allergie e infezioni. Tra i tatuaggi estetici
più richiesti, oltre a quello del contorno labbra,
c’è il trucco di sopracciglia e occhi. Dopo anni di
depilazione con la pinzetta, infatti, accade spesso
che le sopracciglia si presentino irregolari e rade,
lasciando il viso piuttosto inespressivo. La seduta
dal tatuatore consente di realizzare un risultato
naturale di ripigmentazione, tracciato pelo a
pelo, in grado di ridare profondità di espressione
e incorniciare lo sguardo, con un risultato molto
migliore e più preciso rispetto a quello del disegno
a matita. Gli occhi sono un elemento fondamentale
di comunicazione, esaltare lo sguardo con il trucco
permanente significa ottenere uno sguardo più
intenso e profondo con conseguente la percezione
di un occhio più vispo, acceso e brillante. La
tecnica si rivela estremamente comoda per evitare
imperfezioni nel trucco quotidiano ed è adatta
soprattutto a chi indossa occhiali o lenti a contatto,
per chi ha problemi di irritazioni ai prodotti da
trucco e per chi praticando sport, desidera essere
sempre in ordine in ogni situazione. Le sopracciglia
sembrano talmente naturali che nessuno si
accorgerà del trucco, a meno che non si tocchi con
le dita! Molto richiesto è anche il tatuaggio dell’eyeliner bruno, da fare con tratto leggero in modo da
non appesantire l’occhio e allungare lo sguardo. La
linea deve essere semplice, in modo da non rischiare
di risultare fuori moda e, soprattutto, essere adatto
in ogni tipo occasione. Molte donne richiedono
il tatuaggio anche sulla palpebra inferiore per
completare il make up di base degli occhi. Bisogna
ricordare che il trucco permanente agli occhi serve
come base per il make up, non in sostituzione di
questo, da completare poi con i prodotti di uso
quotidiano.
Salute Ulss 18
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Occhio...all’occhio!
La salute in bella vista
Un particolare ringraziamento a:
Roberta Boldrin, Daniele Toffoli, Donatella Fiorentini,
Massimo Pasqualini ...
Renato Sichirollo
Équipe oculistica di Rovigo
Ebe Montini
Alessandro
Bedendo
Laura Cominato
Con il prezioso contributo di:
Luigi Caretti
SALUTE Ulss18 Periodico monografico
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Tribunale di Rovigo
n°23 del 1/12/2004
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Finito di stampare
nel mese di Dicembre 2015
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