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INFORMAZIONE PROMOZIONALE Speciale TERAPIA DEL DOLORE - Realtà Eccellenti Master in Cure Palliative e Terapia del Dolore Fondazione Floriani… ha fatto scuola Il master universitario si propone come punto di riferimento nella formazioni di professionisti del settore L’ attenzione alla cura del paziente deve nascere da una solida formazione scientifica, a cui si aggiungono qualità umane che vengono via via affinate in un processo di educazione continua. Solo partendo da queste basi è possibile costruire un progetto di crescita professionale di alto livello. Crescita professionale che può essere sicuramente garantita da master universitari di assoluta qualità. Il Master universitario di I livello in “Cure Palliative e Terapia del Dolore” per le professioni sanitarie (Infermieri, infermieri pediatrici, fisioterapisti, terapisti occupazionali), per esempio. È promosso congiuntamente dalla Facoltà Dipartimentale di Medicina e Chirurgia dell’Università Campus Bio-Medico di Roma e dall’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” in collaborazione con Associazione Antea Onlus. Si propone di formare professionisti sanitari con competenze specifiche nel campo delle cure palliative e della terapia del dolore in grado di gestire strategie assistenziali globali, interprofessionali e di elevata qualità. Tali competenze sono indirizzate verso l’assistenza e il miglioramento della qualità di vita della persona affetta da patologia cronico evolutiva per la quale non esistono più te- D rapie finalizzate alla guarigione. Ma non solo: grande attenzione è rivolta anche alla cura della qualità di vita di coloro che sono stati vittima di una patologia dolorosa acuta e cronica. Ma a chi è riservato il master? L’opportunità va agli operatori sanitari in possesso della laurea di primo livello di area sanitaria in Infermieristica, infermieristica pediatrica, fisioterapia e terapia Occupazionale. Ad essi si aggiungono infermieri (anche pediatrici), fisioterapisti, terapisti occupazionali con documentata esperienza. La sede amministrativa e didattica del Master è unica: l’Università Campus Bio-Medico di Roma. Diverse invece quelle dei tirocini che spaziano dallo stesso Policlinico Universitario Campus Bio-Medico al Policlinico Tor Vergata, passando da Antea Associazione Onlus. Il progetto Cascina Brandezza a ristrutturazione della antica Cascina Brandezzata (via Ripamonti 428 - Milano) è terminata per cui è ora possibile completare il Progetto Cascina Brandezzata con integrazione di Assistenza (Hospice) + Formazione nelle Cure palliative + Ricerca nella Medicina palliativa + Informazione della Cittadinanza milanese. In sintesi un luogo abbandonato (l’antica cascina) è trasformato in Luogo di Vita e di Incontro (Lu.V.I.) dove alcuni Pazienti vivono dignitosamente la fase finale della vita in presenza di una Comunità consapevole e solidale. Fondazione Lu.V.I. intende operare in sinergia con i Servizi pubblici (Regione, Comune, ASL, Università) e con le Associazioni non profit della Rete locale delle Cure palliative. Assistenza - A partire da dicembre 2015, l’Hospice ricovererà 12 Pazienti terminali con relativi Familiari. L’Hospice (proprietà di Fondazione Policlini- Cascina Brandezza Per una precisa scelta didattica ogni corso ha previsto un massimo di 25 discenti al fine di consentire maggiore interattività durante le sessioni e garantire un elevato numero di crediti ECM (Educazione Continua in Medicina) ai partecipanti. I docenti dei corsi sono professionisti tra i più competenti ed apprezzati del mondo delle Cure Palliative italiane. Particolarità del corso su committenza “ABC delle Cure Palliative” è di essere proposto in due livelli: un corso “BASE” rivolto a tutte le tipologie di professionisti con l’obiettivo di fornire un’informazione sulla storia e la cultura delle Cure palliative, sui problemi di carattere psico-relazionale ed etico-deontologico ed un corso di livello “AVANZATO” per medici e infermieri più indirizzato agli aspetti clinici di gestione del dolore e dei sintomi caratteristici degli ultimi momenti della vita. I corsi finora realizzati hanno interessato circa 350 professionisti ottenendo un grande apprezzamento in ciascuna delle edizioni realizzate. Il sito www.curepalliativeformazione. eu permette di conoscere le attività della scuola in tempo reale e visionare il calendario delle attività programmate per il 2016. La Terapia del Dolore. Quando il Dolore diventa malattia Assistenza + Formazione + Ricerca nelle Cure palliative L iffondere e sviluppare la cultura delle Cure Palliative e della Terapia del Dolore nei professionisti che si occupano della fine della vita ha motivato la nascita di Fondazione Floriani Formazione (FFF), la scuola partita nel gennaio 2015. FFF realizza corsi presso la sua sede di via Bonnet 2 a Milano e a richiesta presso Enti e Istituzioni che desiderino offrire una specifica e qualificata formazione in Cure Palliative. In sede sono stati realizzati finora corsi sul fine vita di un bambino, sulle problematiche e i dilemmi etici, sul management e l’organizzazione delle reti di Cure Palliative, sui percorsi assistenziali nei vari setting di cura, sulle competenze relazionali e psicologiche necessarie per interfacciarsi con i pazienti, le loro famiglie e gli operatori delle equipe di assistenza. co) sarà gestito da Cooperativa Ancora che, con il supporto di Lu.V.I., ne garantirà la qualità assistenziale. Il bilancio di gestione 2016 prevede entrate note (tariffa SSR di 235 € /giornata), mentre il budget di spesa varia in rapporto all’intensità assistenziale (prestazioni di cura, numerosità e competenza del Personale sanitario, Volontari). Formazione e Ricerca - Il Centro Universitario per le Cure palliative, oltre alla formazione nei Master e nei Corsi di Perfezionamento, promuove gruppi di studio sull’approccio palliativo nelle malattie avanzate e nelle gravi fragilità. Ulteriori informazioni nel sito www.fondazioneluvi.org I l dolore: una sensazione penosa dovuta sia ad un’irritazione dei nervi sensoriali che a sofferenza emozionale. Esiste una diversa risposta fisica e mentale al dolore a seconda che si tratti d’un sintomo o d’una malattia. Nel primo caso un danno fisico produce una reazione fisica di difesa; nel secondo caso manca la reazione fisica e l’atteggiamento mentale è depresso. Esiste quindi la necessità di trattare la causa per ottenere una guarigione, raggiungere l’integrità fisica e il rilassamento mentale e non incorrere nella cronicizzazione del dolore e alla depressione. L’azione terapeutica è rivolta a contenere l’intensità del dolore rallentando o impedendo la sua trasmissione dalla periferia ai centri del dolore della corteccia cerebrale. Il dolore (sintomo, acuto, cronico o malattia) trova un approccio diagnostico e terapeutico tramite procedure ben codificate, dalle terapie farmacologiche alle procedure invasive quali radio frequenza o neuromodulazione. I più comuni quadri patologici: mal di schiena (che può essere secondario a malattie degenerative come artrosi, artrite, osteoporosi, discopatie degenerative vertebrali o dislocative), mal di testa, nevralgie, alterzioni nervose da infezione virale, da compressione, da disturbi circolatori, da malattie disme- taboliche quali il diabete, da carenze alimentari, da deficienza immunitaria, lesioni post cicatriziali, alterazioni circolatorie, infezioni (esempio classico l’herpes zooster o fuoco di S. Antonio), malattie dismetaboliche o neoplastiche, terapie applicate per combattere le stesse malattie (radio terapia, polichemio terapia), traumi accidentali, algodistrofia simpatico riflessa o causalgia. Dott. Giandomenico Babbolin, Specialista in Anestesia Rianimazione e Terapia del Dolore, già Direttore di Anestesia Rianimazione e Terapia del Dolore Cittadella (PD) ulss 15 Regione Veneto, consulente c/o le Case di Cura: Città di Udine; Pederzoli di Peschiera del Garda (VR), Giovanni XXIII Monastier (TV) Tel. 0444636769 - 3479308040; [email protected] - gbabbolin. [email protected] Ossigeno ozono terapia nella terapia del dolore Dalla medicina del dolore allo “spine center”: La clinica e la scienza confermano il suo importante effetto benefico una risposta integrata al mal di schiena I l dolore è un’esperienza sensoriale che condiziona negativamente la nostra vita. È associato ad un danno tessutale e la prima risposta a questo evento patologico consiste nel meccanismo dell’infiammazione. Molte patologie possono generare dolore: ernie e/o protusioni discali, piede diabetico, infezioni, Herpes Zoster e Simplex, artriti, artrosi, disturbi cardiovascolari, malattie neurodegenerative come la Sclerosi Multipla. Queste patologie rappresentano i principali campi di applicazione dell’ossigeno ozono nella terapia del dolore. L’applicazione dell’ozono permette di ridurre il danno d’organo, grazie alla sua attività antiinfiammatoria, antibatterica, antivirale e trofica sui tessuti, conseguente al miglioramento della microcircolazione e quindi dell’ossigenazione. Il processo infiammatorio viene limitato dall’azione dell’ossigeno ozono, con la successiva riduzione della manifestazione dolorosa. Il paziente affetto da ernia o protusione discale, anche di piccole dimensioni, si presenta con dolore all’altezza del disco intervertebrale interessato e lungo il nervo sciatico la cui radice è compressa dal tessuto espulso. L’azione antalgica della terapia con ozono è determinata dalla riduzione dell’infiammazione locale e della contrattura muscolare. In questo caso, l’ozono è anche una terapia curativa, in quanto diminuisce il volume dell’ernia o della protusione. La principale via di somministrazione è l’iniezione dell’ozono a livello tessutale: intramuscolare, nella regione paravertebrale corrispondente al punto di maggior dolore lungo la colonna, e sottocutanea. La terapia va ab- Dopo l’esperienza consolidata a Ferrara e Occhiobello, ora anche a Rimini e Forlì binata all’applicazione di un gel a base di ozono particolarmente utile nel disinfiammare e diminuire il dolore. Anche le artropatie di ginocchio e spalla sono condizioni infiammatorie caratterizzate da un forte stato doloroso, e trovano giovamento dalla terapia con ozono. Vengono trattate soprattutto con iniezioni, intrarticolari e sottocutanee nella regione articolare, e per via topica con oli e creme ozonizzati. Le proprietà antisettiche dell’ozono, attivo su batteri, virus e funghi, possono essere sfruttate anche nel caso in cui sia stata riscontrata una antibiotico resistenza. La somministrazio- I Campi di applicazioni Ossigeno Ozono Multiossigen Il Prof. Franzini ne della miscela di ossigeno ozono per via sistemica permette il trattamento, ad esempio, delle infezioni su protesi, contribuendo ad una riduzione del forte dolore associato. Altre infezioni, spesso recidivanti, che rispondono in modo ottimale alla terapia con ozono sono quelle a carico del sistema urogenitale, trattabi- li tramite insufflazioni vescicali, vaginali, uterine. Le patologie vascolari, ad esempio arteriopatie croniche ostruttive e insufficienza venosa cronica, si manifestano con dolore e alterazioni cutanee, come piaghe e ulcere. L’azione trofica e settica dell’ozono, sia per somministrazione topica che sistemica, permette una guarigione della lesione della pelle grazie all’aumento della cicatrizzazione delle ferite, alla riduzione dell’edema e al miglioramento del trasporto di ossigeno. La ossigeno ozono terapia è quindi una metodica non invasiva e non dolorosa, senza effetti collaterali, quali reazioni allergiche o tossiche, e che può essere condotta contemporaneamente all’assunzione di altri farmaci. Il paziente otterrà la risoluzione della sua patologia nel 98% dei casi. Per essere sicuri di ottenere l’efficacia ampiamente riconosciuta a livello internazionale, associata a sicurezza del trattamento, è necessario affidarsi ad un medico iscritto al Registro degli Ozonoterapeuti, formato secondo i dettami dell’Istituto Superiore di Sanità. L’ozonoterapeuta deve seguire scrupolosamente i Protocolli della Società Scientifica di Ossigeno Ozono (SIOOT) che prevedono, tra l’altro, l’utilizzo di apparecchiature mediche per ossigeno ozono terapia Multiossigen certificate in classe 2a della Direttiva CEE93/42 (www.multiossigen.it). L’elenco dei medici ozonoterapeuti è consultabile sul sito www.ossigenoozono.it. Ringraziamo per la collaborazione il Prof. Marianno Franzini, Presidente SIOOT, e la Dott.ssa Giulia Ionita. l “mal di schiena” rappresenta la più comune causa di malattia dopo il raffreddore, la terza causa di accesso all’ambulatorio del medico di medicina generale ed è responsabile di quasi la metà delle giornate lavorative perse nella fascia d’età compresa tra i 40 e i 50 anni. Con il termine mal di schiena vengono incluse una serie di patologie molto diverse, causate da disfunzioni delle varie strutture che compongono la colonna vertebrale. Il dolore può comparire in maniera acuta e violenta, come nel caso di una sciatica o lombosciatalgia, oppure in maniera più subdola e insidiosa, come nel caso del vero e proprio ”mal di schiena”, che invece di migliorare spontaneamente diventa sempre più invalidante. In ambedue i casi è essenziale fare subito una diagnosi. La complessità strutturale della colonna vertebrale, basata su un delicato equilibrio tra scheletro, articolazioni, muscolatura e midollo spinale, rende necessario affrontare la patologia dolorosa acuta e degenerativa del rachide secondo un approccio multidisciplinare. Il dolore rachideo deve essere inoltre valutato nella prospettiva di una possibile cronicizzazione e degli atteggiamenti disfunzionali ad esso conseguenti: il sonno, l’appetito, l’umore e la vita relazionale sono aspetti importanti che, quando compromessi, contribuiscono a sconvolgere la qualità di vita del paziente. Quale può essere quindi la strada migliore per fornire una risposta diagnostica e terapeutica soddisfacente per il paziente con mal di schiena? Il nostro modello di Spine Center nasce proprio per integrare le competenze di branche complementari come l’algologia (o medicina del dolore), la neurochirurgia, l’ortopedia, la neurologia, la neurofisiologia, la riabilitazione e la psicologia, che si In alto, da sinistra a destra: Artur Laca (fisioterapista), Simone Vigneri (neurologo), Patrizia Silvegni (Infermiera coordinatrice), Gilberto Pari (algologo), Matteo Zanella (algologo), Giuseppe Maida (neurochirurgo), Walter Rossi (infermiere), Marco La Grua (algologo), Gianfranco Sindaco (algologo) A fianco, da sinistra a destra: Alessandro Agostini (fisioterapista), Laura Ravaioli (psicologa), Valentina Paci (algologo) trovano ad affrontare la patologia acuta e degenerativa del rachide nella loro pratica quotidiana, al fine di trovare un percorso diagnostico e terapeutico integrato e il più possibile personalizzato. Partendo da una precisa e corretta diagnosi, che definisce la sede della lesione algogena, il possibile meccanismo patogenetico e se il dolore è ancora “normale” o è diventato “patologico”, il paziente viene avviato a percorsi terapeutici il più possibile personalizzati che comprendono terapia farmacologica, fisiokinesiterapia, terapia infiltrativa ecoguidata, tera- pia psicologica, terapia interventistica rx-guidata e terapia chirurgica. Quello che è necessario chiarire, è che lo Spine Center non è una sede fisica, ma piuttosto un sistema organizzativo e di coordinamento, attualmente sotto revisione della prestigiosa rivista internazionale Pain Practice, che permette di indirizzare il paziente con mal di schiena verso lo specialista giusto: lo scopo è offrire il miglior trattamento possibile riducendo la spesa, i tempi di attesa e il disagio per il paziente. www.curamaldischiena.net [email protected]