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Visita al “Museo del calcio” a Coverciano
Visita al “Museo del calcio” a Coverciano Otto classi della nostra scuola hanno partecipato al progetto "Calcio e Cultura" iniziativa promossa dal Museo del Calcio di Coverciano. Tale progetto ha visto la partecipazione di circa 1500 alunni provenienti dalle scuole della provincia di Firenze. Esso ha i seguenti obiettivi - promuovere lo sport dell'età evolutiva come strumento di benessere, crescita, educazione ai valori, alle regole e al rispetto proprio e altrui - trasmettere la dimensione di gioco (gioco educativo, che comprenda regole e doveri, ma anche diritti e divertimento) appartenente alla cultura calcistica e sportiva - prevenire e sensibilizzare gli alunni delle scuole secondarie di I grado sul fenomeno del doping nel mondo dello sport Dopo aver partecipato ad una lezione interattiva con due psicologhe dello sport e aver visitato il Museo, agli alunni è stato richiesta la produzione di un elaborato scritto sul tema " i valori dello Sport". I 2 elaborati che abbiamo inserito hanno ricevuto un' Attestazione di Merito nella giornata conclusiva di premiazioni. Complimenti!!! TEMA n. 1 “Lo sport è: gioco, regole, rispetto e molto altro ancora. Scrivi le tue riflessioni personali sullo sport facendo riferimento alla visita al Museo del Calcio di Coverciano” Sport. Vista così può sembrare una parola come tante altre ma non lo è. Per me è un insieme di tante sensazioni messe insieme: felicità, gioia, dolore, tristezza, amore e passione. Queste sono le sensazioni che io provo e ho provato praticando il mio sport. Pratico ginnastica artistica da quasi 10 anni ormai. Quello che all'inizio era un gioco per me adesso è una vera passione. È gioia, è tristezza ed è piena di ostacoli ma è grazie alla ginnastica, agli ostacoli che mi ha creato che adesso sono quella che sono. È quando tu provi queste sensazioni e ti rendi conto di aver superato i tuoi ostacoli che lo sport inizia a far parte di te e ti fa vedere il mondo con occhi diversi. Lo sport può essere tutto questo e molto di più se fatto con passione e lealtà. La lealtà è una cosa fondamentale nello sport per me e, infatti, l'ho messa al primo posto nel questionario fatto al Museo del Calcio di Coverciano. La lealtà è importantissima e fondamentale perché bisogna essere giusti e leali soprattutto con noi stessi. A volte anche nelle competizioni dopo una sconfitta tendiamo a non assumerci le nostre responsabilità e a incolpare gli altri. Io quando ho una delusione me la prendo con me stessa perché so che posso dare di più. Le gare che facciamo sono principalmente una sfida contro noi stessi. È vero che a volte è più difficile accettare una delusione che vincere una gara ma bisogna ricordarci di andare avanti e di non arrenderci mai. Al Museo del Calcio di Coverciano abbiamo fatto una bellissima riflessione sulla storia di Paolo, un bambino al quale piace giocare a calcio e che in seguito alla sua passione, i suoi genitori vorranno farlo competere e desidereranno per lui solo il suo successo invece che la sua felicità. Attraverso questa storia dobbiamo renderci conto che non possiamo essere tutti dei campioni e che dobbiamo essere soddisfatti dei nostri risultati. Io auguro a tutti di trovare il loro sport ideale un giorno, perché potrà darli una gioia e una soddisfazione unica. Per me lo è ed è per questo che la ginnastica artistica fa parte di me. La ginnastica è il mio cuore e io spero che questa mia passione continui a battere ancora per molto. Giada Spissu classe 2 C TEMA n. 2 Lo sport è: gioco, regole, rispetto e molto altro. Scrivi le tue riflessioni personali sullo sport, facendo riferimento alla visita al museo del calcio di Coverciano. Molto spesso lo sport è inteso come un’attività dove puoi vincere: una medaglia, una coppa, un riconoscimento … Ma lo sport non vuol dire vincere, ma partecipare, divertirsi e rispettare i compagni e gli avversari. Ogni sport ha le proprie regole, ma ci sono altre regole che nessuno scrive, che nessuno insegna e che non vengono dal cervello, ma dal cuore e che rispetti anche se non serve e senza volerlo, ma solo perché lo senti dentro di te. Sono molte le regole che vengono da dentro di noi e ora dirò le più importanti: -fare amicizia, non solo con i propri compagni di squadra ma anche con gli avversari. -essere se stessi: non serve essere un campione o imitare qualcuno, basta essere quello che siamo e nessun altro. -aiutare gli altri, perché anche se qualcuno non è bravo e non riesce a fare qualcosa, non bisogna insultarlo o dispregiarlo, ma aiutarlo, incoraggiarlo perché, anche se non ci riuscirà da solo, avrà qualcuno che lo aiuterà a farcela. -prendersi le proprie responsabilità, non bisogna arrabbiarsi con gli altri per un proprio errore ma prendersela con se stessi. Queste sono alcune regole e molte persone, seguendole,hanno cambiato la storia. Come Tommie Smith che, anche a costo di non gareggiare più, ha difeso la sua origine africana, o Helene Meyer che vinse la sua ultima medaglia per la sua religione ebrea, o altre persone che hanno continuato a lottare per il proprio sport anche quando non ne avevano le possibilità, o hanno continuato anche se nessuno credeva in loro. Detto questo, voglio parlare del museo del calcio che non “parla” di vittorie, coppe ma rappresenta ricordi, rispetto, amicizia: insomma tutto quello di cui ho parlato prima. In conclusione voglio dire che lo sport non deve essere visto come una vittoria, ma come un mondo dove puoi essere te stesso, senza discriminazioni e con le proprie regole. Mirko Pozzi classe 2 H