adotta l`autore 2013/2014 vivian lamarque bio/bibliografia 07/10
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adotta l`autore 2013/2014 vivian lamarque bio/bibliografia 07/10
ADOTTA L’AUTORE 2013/2014 VIVIAN LAMARQUE BIO/BIBLIOGRAFIA 07/10 2013 2014 VIVIAN LAMARQUE è nata nel 1946 a Tèsero (TN). Vive a Milano, dove ha insegnato per molti anni, anche agli stranieri. Ha tradotto Valé, Baudelaire, Prért, La Fontaine, Céne, Grimm e Wilde. La sua attività artistica è assai poliedrica e si divide tra la poesia, grazie alla quale ha vinto il Premio Viareggio nel 1981, il Premio Montale nel 1992 e il Premio Pen Club nel 1996 e la fiaba e i racconti per bambini. Raffinata poetessa per adulti, Vivian Lamarque è una grande protagonista della poesia lirica contemporanea. Quello che affascina nella sua scrittura è il linguaggio fatto di immagini, di suoni, di parole cantate più che dette, raccontate più che scritte. Una scrittura metaforica che ci parla con delicato lirismo della quotidiana sofferenza dell’uomo, dei suoi comportamenti, di ragione e di sentimento, e che ci mostra senza veli le gioie, i drammi e le tensioni della nostra esistenza. In contrapposizione ad un universo di cose, le bambine della Lamarque non hanno un nome. Forse perché sono un simbolo, il simbolo dell’infanzia. Il fiabesco anderseniano di Vivian Lamarque, etereo e lieve come una carezza, racconta ai bambini il sentimento dell’amore, la nostalgia per la nostra terra e il sogno di realizzare i nostri desideri. Con Vivian Lamarque la realtà si fa poesia e la parola diventa canto. Tra i vari riconoscimenti il «Premio Viareggio Opera Prima 1981», il «Premio Montale 1993» e il «Premio Pen Club 1996». La sua opera poetica è stata integralmente raccolta nell’Oscar Mondadori Poesie 1972-2002. Ha pubblicato anche una trentina di libri di fiabe («Premio Rodari 1997», «Premio Andersen - Baia delle Favole 2000», «Premio Libro per l’Ambiente 2002»). Fa parte della Giuria Nazionale di Diaristica. Su Sette ha tenuto la rubrica settimanale Gentilmente, raccolta poi in volume da Rizzoli. Collabora con il Corriere della Sera e ai suoi inserti e ha una rubrica fissa su TV Sette. VIVIAN LAMARQUE, Poesie per un gatto, Mondadori, "Morire, questo a un gatto non si fa." Il bel verso della Szymborska, con cui Vivian Lamarque apre questa raccolta di poesie, come l'oboe all'orchestra. E avverte: attenzione lettore, a passo felpato di gatto le svagate prima e seconda parte (figurine d'interni, bisticci, dispetti, musi, ciotole, le temute scatolette del discount) con brio condurranno alla terza più grave dove risuona il motivo da anni più frequentato dalla poetessa. Al gatto Ignazio che la interroga sull'aldilà Vivian risponde "È come una specie di giardino si diventa tutti erba fiori." "Fiori? Un fiore io? Mai!" "E perché? essere un fiore è un onore non lo sai?". Duetto tra un gatto severo, esigente, interrogativo, e una poetessa (cinefila) in sua soggezione, in affannosa ricerca di risposte. VIVIAN LAMARQUE, La pesciolina innamorata, Emme, 2012 Lei si chiama Candida-luna, ma il fratello e la sorella che l'hanno vinta al Luna Park la chiamano Maionese. Lui si chiama Sole-del-ciel ma, poveretto, lo chiamano Fritto Misto. E che poca acqua nelle bocce di vetro, che triste vita. Ma giunge in soccorso una formula quasi magica, la formula dei "Tre Su"... Vivian, da poetessa, dedica questa piccola storia a tutti i pesciolini senza mare (e agli uccellini senza cielo, ai cagnolini senza prati, ai bambini senza cortili). VIVIAN LAMARQUE, I bambini li salveranno Chi? Gli animali, Einaudi, 2012 "Il loro telefonino squillava sempre... tutti li chiamavano: "Aiuto! aiuto! correte! correte!" E loro partivano, erano un Pronto Soccorso a forma di bambino". Il salvamoscerini semiannegati che li asciuga al sole come un fon, la distributrice di bottigliette d'acqua quando fa un caldo da morire, il bambino con mille ombrellini per i millepiedi con il raffreddore, l'aggiusta code tagliate delle lucertole, la misuratrice di febbre, la distributrice di copertine ecc. ecc. Tutto il contrario di un mondo adulto, che cammina dritto, di fretta, cieco e sordo al dolore altrui. La natura soffre, gli animali soffrono: i bambini li salveranno. 2013 2014 VIVIAN LAMARQUE, Neve neve dove sei?, EL, 2011 "Vieni mese di Dicembre prendi un treno, non tardare è scoccata l'ora, del nevicare..." E il mese arriva con la sua coda di notti di gelo, di lupi affamati, di omini di neve col cuore vero e di omini veri col cuore di gelo... VIVIAN LAMARQUE, La bambina che mangiava i lupi, Emme, 2011 C'è un bosco. E c'è una casetta su un albero. È la casetta di una bambina che si chiama Bambina e della sua amica gallina che si chiama Gallina. Nel bosco ci sono il lupi. Ma davvero i lupi mangiano i bambini? E se fossero i bambini a mangiare i lupi? E non sarebbe meglio se nessuno mangiasse nessuno? VIVIAN LAMARQUE, La bambina bella e il bambino bullo, Einaudi, 2011 La poetessa e narratrice Vivian Lamarque conosce bene i bambini e il loro mondo, che è vero e immaginato nello stesso tempo. E in questa raccolta di piccole storie ci presenta, così come sono e come loro si immaginano, i bambini di oggi. Bambini con brutti vizi, come la bambina sirena dalle urla continue, e bambini con strane passioni, come il bambino domatore di zanzare; bambini particolari come la bambina di cognome Maestra e bambini che tutti hanno in mente, come quello che consuma un metro di cerotti a settimana. E bambini buoni e bambini meno buoni, che l'autrice non esita a chiamare cattivi. In questa sorta di catalogo divertente e un po'onirico, la grande poetessa gioca con le immagini e il linguaggio, ma è molto seria quando attribuisce tanta importanza all'allegria, alla buona educazione, al senso dell'umorismo, alla capacità di rispettare gli altri, e quando sottolinea con forza quali siano i modelli validi e quali debolezze si celino nei modelli da non imitare, come nel caso del bambino bullo. VIVIAN LAMARQUE, Mettete subito in disordine!, Einaudi, 2010 Vivian Lamarque e Nicoletta Costa ci portano in una città tutta al contrario. Fin dal nome: Oirartnoc. È una città dove le mamme la sera urlano ai loro figli di mettere tutto in disordine se no guai a loro. E di saltare e fare rumore "se no i vicini di sotto pensano che siamo tutti morti". Una città dove i poveri sono ricchi e i ricchi sono poveri. Dove i televisorini vengono sgridati perché guardano troppo i bambini. Dove la neve invece di scendere sale... Riderete, ma non solo. Forse vi porrete qualche domanda, forse penserete un po'. VIVIAN LAMARQUE, La bambina sulle punte, Mondadori, 2010 La bambina ballerina sorprende i genitori fin dalla nascita, perché nasce con i piedini fasciati da minuscole meravigliose scarpette rosse. E naturalmente i suoi primi passi, a un anno, non saranno come quelli di tutti gli altri bambini, ma saranno passi sulle punte, passi di danza. Ma essere così leggiadre sin da piccole può creare anche qualche problema... VIVIAN LAMARQUE, Nel bianco, La Margherita, 2010 Scende scende, mamma neve. Dove? Dove? Dappertutto, in ogni dove. Lieve lieve mamma neve... 2013 2014 VIVIAN LAMARQUE, Poesie di ghiaccio, Einaudi, 2009 Cosa succede quando un poeta incontra la crudeltà del ghiaccio, l'innocenza della neve? Può diventare vecchissimo e anche bambino, compiere mille anni e anche dieci, e può poi scrivere poesie come queste. Poesie di cieli bianchi, di laghi gelati, di tormente e di lune, poesie di lupi e di pettirossi, di corvi e di civette, di abeti e di agrifogli e di spine, cosi «la neve bianca la neve esangue / diventa rossa come un sangue». Versi dicembrini, invernali, paesaggi alla Bruegel, poesie di freddo e di fame, di ninne-nanne e di sonni, e sopra tutto questo, sopra tutto questo, l'immenso candido manto della neve. «Ha occhi di ghiaccio / e di ghiacco le inani / ha un cuore freddo / freddo gelato / hi neve è un bambino / che non si è mai svegliato». Poesie per scolari in cerca di rime e cantabilità, ma anche poesie per lettori dall'infanzia remota, seppure perennemente in corso. Poesie per freddolosi, per colpa dell'inverno o del cuore, cuori cagionevoli, che hanno il vizio di gelare. Poesie per innamorati svaniti per sempre come neve, e per sempre sul punto di tornare. «... torna ti prego/ ti aspetto in cucina / vicino al cuore / e alla sua spina». VIVIAN LAMARQUE, Poesie della notte, Rizzoli, 2009 Per questa collana ho scritto fiabe ispirate a opere di Mozart, Stravinskij, Ciaikovskij, Prokofiev e Schumann. Ma questa volta Chopin, con i suoi Notturni, mi ha quasi dettato i versi, lo ringrazio tanto. V. LAMARQUE, Storie di animali per bambini senza animali, Einaudi, 2009 Storie semplici di animali comuni, che sorprendono per l'intelligenza delle trame e la delicatezza dello stile. Vivian Lamarque, aperta come sempre a ogni gioco della fantasia, ribalta le prospettive e racconta piccole storie dal punto di vista degli "altri", cui spesso è negato il diritto di esprimersi e che invece avrebbero tanto da raccontare: gli amici animali, sempre più lontani in un mondo in cui frenesia moderna, chiasso e ambienti chiusi sembrano lasciar loro sempre meno spazio. V. LAMARQUE, La bambina quasi maghina e Cioccolatina, BUR, 2009 La bambina quasi maghina ha molti sogni. Alcuni si realizzano, altri no. Ma perché? Cioccolatina mangia tanto, troppo cioccolato. Finché un giorno incontra Paolo e scopre che le piace anche giocare, correre, disegnare... VIVIAN LAMARQUE, Pierino e il lupo, Rizzoli, 2008 VIVIAN LAMARQUE, L’usignolo dell’imperatore, Fabbri, 2007 VIVIAN LAMARQUE, Pezzetti d’infanzia, Fabbri, 2007 Le "Kinderszenen", le tredici scene infantili che Schumann compose per pianoforte, sono reinterpretate in tredici racconti vagamente surreali di Vivian Lamarque e con le illustrazioni di Maria Battaglia. Nei tredici racconti si incontrano bambini che sognano nuovi mondi, animali prigionieri liberati da una maga buona, uccellini parlanti, cavalli a dondolo che diventano veri, principi di ghiaccio e principesse di neve. VIVIAN LAMARQUE, L’uccello di fuoco, Fabbri, 2007 VIVIAN LAMARQUE, Il lago dei cigni, Rizzoli, 2007 VIVIAN LAMARQUE, Tre storie di neve, Fabbri, 2006 Tre storie fatte di parole lievi che raccontano l'amore per gli animali, scritte da Vivian Lamarque e illustrate da Maria Battaglia. A legarle, il filo rosso della speranza. VIVIAN LAMARQUE, La Timida Timmi, Piemme, 2003 Timmi, come timmida con due emme, è molto molto timida. Tra i suoi compagni di 3B ci sono Rosì di sera bel tempo si spera, che solo a vederla mette di buon umore, Grigia la Lagna delle lagne che ha otto anni e ne dimostra ottanta, Smorfy la Smorfiosa, Paolo Quasipicasso. Nella 3C poi c'è Rosso e quando Timmi lo vede diventa rossa come mille tramonti, come mille ciliegie! VIVIAN LAMARQUE, Schiaccianoci, Rizzoli, 2003 2013 2014