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Basket Cidneo pigliatutto con Piet e Abernethy
40 SPORT GIOVEDÌ 6 GIUGNO 2013 GIORNALE DI BRESCIA Qui Pistoia Allenamenti a porte chiuse ■ Da ieri la Giorgio Tesi Pistoia, in vista della finale promozione con la Centrale del latte Basket Brescia Leonessa, si allena a porte chiuse. La decisione, piuttosto inconsueta per quanto riguarda la pallacanestro, molto meno nel calcio, è stata presa dal tecnico Paolo Moretti (nella foto) icui giocatori sono tutti in buone con- dizioni. Meini, Cortese, Hicks e Toppo hanno infatti smaltito il virus intestinale che li aveva colpiti subito dopo gara-4 con Casale Monferrato. Parallelamente alla Giorgio Tesi, anche la Centrale del latte si sta allenando in città. Ieri, come avevamo già anticipato, i biancoazzurri hanno dovuto emigra- re dal San Filippo (occupato da una manifestazione di ginnastica artistica) per allenarsi alla palestra del Verrocchio solitamente sede di allenamenti e partite del settore giovanile. Martelossi ha l’intera rosa a disposizione, la squadra partirà venerdì mattina alla volta di Pistoia dove poi si allenerà nel pomeriggio. Basket Cidneo pigliatutto con Piet e Abernethy Nell’82 la seconda trionfale promozione in serie A1 seguita dai play off scudetto dei 5.000 bresciani a Milano BRESCIA «Solo chi cade può risorgere». Il titolo italiano (l’originale è «Dead Reckoning», navigazione stimata) di un poliziesco del ’47 con Humphrey Bogart più citato che visto, si presta ad illustrare la seconda promozione in A1 del Basket Brescia, sponsorizzato dalle Ceramiche Cidneo. Dopo il trionfale esordio in A1 del ’79/80, chiuso con un sesto posto che è tuttora il miglior piazzamento di sempre, la squadra di Riccardo Sales nella stagione successiva incappò in un’amara retrocessione (lo so, l'aggettivo è scontato e non esiste una retrocessione dolce: mi riferivo alle cinque vittorie iniziali che avevano illuso) in gran parte riconducibile all’avvicendamento della coppia statunitense. Iavaroni e Laimbeer, approdati nella Nba dove il primo conquisterà l’anello dell'83 con i Sixers (l’ultimo per la franchigia di Philadelphia) e il secondo due titoli con i Detroit Pistons, nell’89 e nel ’90, vennero infatti rimpiazzati da Dean Hunger e John Garrett. Quest’ultimo, il pivot dalle braccia più corte che si possano immaginare, aveva decisamente fatto bene (25 punti e 12 rimbalzi di media partita) a Gorizia nel biennio 1976/78, mentre la ventiduenne ala mormone era uscito da Utah State con 20.8 punti di media e il 60,6% al tiro. Entrambi però fallirono miseramente. Garrett precipitò a 12 punti e 6 rimbalzi; Hunger chiuse con 14 e il 48.4%. La nota più positiva dei quel campionato, nel corso del quale prima Solfrini poi Marusic si fratturarono lo scafoide, fu la crescita di Ario Costa, che trovò sempre più spazio, anche nello starting five, gettando così le basi perché nella successiva Brescia potesse scegliere un play maker statunitense. E in effetti già a maggio all'Eib sbarcò Stanislav Pietkiewicz (classe '56), più semplicemente Piet, che lasciò tutti a bocca aperta per la rapidità delle mani e la precisione nel tiro dalla grande distanza, adeguatamente evidenziata dal 54% di media (58.6 la stagione successiva in A1) nonostante concludesse preferibilmente da sei-sette metri (il tiro da 3 venne introdotto nella stagione 1984/85). Aggiungiamo i 5 assist di media e l'83.7 nei liberi (90.5 in A1) ed abbiamo completato un quadro che indurrà i lettori più giovani a chiedersi come mai un simile talento offensivo non giocasse nella Nba. Semplicemente perché le gambe non erano minimamente all’altezza delle mani. A comporre la coppia che da allora contende a quella formata da Laimbeer e Iavaroni la palma della migliore mai vista a Brescia, arrivò poi Tom Abernethy, ala dal tiro mortifero e dalla buona propensione al rimbalzo. Confermato il nucleo storico degli italiani (Costa, Silvano Motta, Solfrini e Marusic) , la Cidneo vinse un torneo di altissimo livello, inanellan- do 27 vittorie in 32 partite (la formula prevedeva due fasi), precedendo la San Benedetto Gorizia di Mayfield, la Libertas Livorno di Abdul Jeelani e l’Honky Fabriano di Mark Crow, padre di quel Nicholas visto a Brescia nelle prime due stagioni della Centrale. L’appendice a quello che resta l'ultimo campionato di A2 vinto da Brescia furono i celeberrimi play off nei quali i biancoblù eliminarono 2-0 negli ottavi la Fortitudo Latte Sole, per poi arrendersi nella «bella» dei quarti alla coppia in grigio Teofili e Bianchi più che al Billy Milano di Meneghin e D’Antoni (e Premier, Gianelli e Boselli) in un'altra data storica per il basket bresciano. Quel 18 aprile 1982 infatti 5.000 (cinquemila!) tifosi raggiunsero il Palasport di San Siro la cui copertura non resse poi alla grande nevicata del gennaio '85. Franco Bassini (2 - continua) Cidneoche passione ■ Squadra, coach presidente e sponsor della Cidneo nel cortile dell’azienda. Qui sotto Abernethy, a lato Piet marcato da D’Antoni Nba I Miami Heat sono risorti e inseguono il repeat LeBron e soci, dopo aver rischiato il ko con Indiana, affronteranno San Antonio in finale ■ Hola San Antonio, bienvenido a Miami. Antilebroniani (ma esistono?) di tutto il mondo, rassegnatevi. Il prescelto e i suoi Heat hanno evitato il naufragio e, da stanotte, inseguiranno come famelici predatori il repeat nelle Nba Finals. La serie (al meglio delle sette partite, si comincia in Florida) li opporrà ai San Antonio Spurs, una finale mezza annunciata (ok, ma le due Los Angeles, i Thunder? Chi se li aspettava fuori dalla corsa al titolo?) che premia i superfavoriti (solo 16 sconfitte in stagione regolare) di coach Spoelstra e che, assai probabilmente, segna il canto del cigno della dinastia texana. Non quella del petrolio (mica siamo a Dallas…), ma quella dei canestri, che parla coi semiganci caraibici di Tim Duncan, con l’estro anglo-francese di Tony Parker (l’accento va sulla e, come ricorda sempre Flavio Tranquillo), con lo shoot argentino di Manu Ginobili. Eccoli qui, gli «old three» di Gregg Popovich, che vorrebbero regalare al loro mentore il quinto titolo Nba. A spese dei big three… e mezzo. LeBron «Mvp della stagione» James; Dwyane «sono a mezzo servizio ma non sottovalutatemi» Wade; Chris «posso dominare se voglio» Bosh; Ray «re delle triple» Allen, la quasi (c’è molto vicino) superstar. Accanto a loro, gregari, stelline e portaborse. Magari arriverà da un Bonner, un Neal, un Birdman o un Miller il canestro «spacca serie». L’assunto è che LeBron (questo LeBron) non sbaglia più le partite che contano. Contro i Pacers ha anche stentato, ma in gara sette ha piazzato 32 punti, finalmente spalleggiato da Wade, in attesa del miglior Bosh. Dell’equilibrio un po’ instabile dell’attacco di Miami, dei vuoti di intensità di alcuni giocatori o dell’idiosincrasia a sviluppare azioni fluide si potrebbe disquisire per anni. Arrivando alla medesime conclusioni: sono i campioni in carica, hanno il vantaggio del fattore campo, un tasso di talento illegale. E hanno James. Studiando - e lo avrà fatto Tennis Remondina eliminata in Castello - come Indiana si è portata a casa tre match (violando anche l'AmericanAirlines, dove gli Heat quest’anno avevano perso solo una volta), Popovich avrà capito che i suoi dovranno andare a vedere cosa c'è sotto… canestro. Hibbert, pivottone in maglia Pacers, ha fatto spesso a fette Bosh, Andersen e Joel Anthony, con lay up e semiganci. Disinnescare un centro o un’ala grande (ed è qui che entra in gioco Tim Duncan) propositivo necessita di raddoppi, che potrebbero armare con facilità Ginobili, Leonard. O lasciare spazio alle penetrazioni di Parker. In questa Nba in cui anche un 7 piedi deve «cioffare» (voi, baskettari old style, non lo usavate questo termine?) da fuori, potrebbe bastare un gancio per mandarti al tappeto. Gli Spurs - che non giocano dal 16 maggio - si ricorderanno come far arrivare la palla in post basso? Certo, è la via più impervia, ma è quella che può portare all’anello. Forse l’unica. Rosario Rampulla La bresciana sconfitta dalla polacca Piter negli ottavi dell’Internazionale Moroder-Sella, ai provinciali semifinale che sa di rivincita BRESCIA Non c’è gloria per Giulia Remondina nel secondo turno del torneo Internazionale in svolgimento sui campi rossi della Forza e Costanza. La ventiquattrenne bresciana si arrende 6-3 6-1 alla polacca Katarzyna Piter in una partita che si è giocata principalmente nel primo set. Remondina parte contratta e poco decisa nei colpi a chiudere, poi il match si fa più vivace ed equilibrato, con la polacca che si difende magistralmente ed appena ha l’occasione attacca su diversi fronti. Per la beniamina di casa diventa sempre più difficile fare breccia nel muro solido dell’avversaria e BRESCIA Prima semifinale per campionati provinciali in svolgimento al TC Brescia. Oggi alle 17 si affrontano la campionessa uscente Greys Moroder (2.4), veneta portacolori del TC Lumezzane, e la carpenedolese Francesca Sella (2.4), che perse proprio dalla Moroder la finale dello scorso anno. In campo anche Alessandra Sainato e Lidia Mugelli: la vincente se la vedrà con Camilla Littlewood per la qualificazione al tabel- QUJKlpR8FCcXzeHZmia+BvAQHuPhsX5VIlfsea4kyns= dopo tre set-point annullati sul 5-3, Piter chiude il primo parziale con una fortunata palla deviata dal nastro. Nella seconda frazione ancora troppi errori per Remondina, mentre la polacca continua a colpire forte e chiude 6-1. Si guadagna un posto nei quarti la ventiduenne laziale Grymalska che sconfigge 6-1 6-3 la finalista spagnola della scorsa edizione Beatriz Garcia-Vidagany. Nulla da fare invece per le altre due italiane in gara, Federica Di Sarra e Giulia Gatto-Monticone. La prima spreca molto contro l'australiana Storm Sanders: avanti 5-3 nel primo set si fa rimontare perdendo l’incontro 7-5 6-4. La seconda fa soffrire la paraguaiana Cepede-Royg, servendo anche per il set, ma è sconfitta per 7-6 6-3. Oggi si inizia alle 12 con Golubic-Hogenkamp; a seguire Grymalska-Piter, Cepede-Royg opposta a Sanders e alle 19 la favorita serba Krunic che affronta la georgiana Shapatava. Dalle 15 invece sul secondo campo vanno in scena le semifinali di doppio: Palmigiano-Auroux affrontano Sema-Adamczac, quindi Reka-Luca Khromaceva se la vedrà con le italiane Gatto-Monticone Grimalska. Laura Lechi lone principale, dove troviamo anche Giulia Remondina. Nell'open maschile sta per volgere al termine il tabellone di qualificazione di terza categoria, mentre la seconda sarà in campo da sabato. Restano poi in gara trentadue tennisti per il titolo di quarta categoria maschile. Nel femminile raggiungono i quarti la favorita Giada Tessadrelli, la giovanissima Greta Medeghini e la portacolori del circolo Lorella Belotti. l.l.