abbiamo incontrato abbiamo incontrato Itas propone impianti chiavi
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abbiamo incontrato abbiamo incontrato Itas propone impianti chiavi
abbiamo incontrato abbiamo incontrato Antonio Pozzoli, presidente di Antonio Pozzoli insieme alle figlie Mia (a sinistra), sales administration, e Antonella, assistence and marketing division Ingegneria, cuore della tecnologia ambientale 18 di Alessandro Bignami Itas propone impianti chiavi in mano soprattutto per i settori chimico, petrolchimico, combustione e protezione dell’ambiente. “Lavoriamo incessantemente a sistemi in grado di incrementare l’efficienza della combustione, abbattere le emissioni in atmosfera e recuperare energia” Ossidatore termico rigenerativo chimica ambiente n.2 marzo/aprile 2013 www.tecnoedizioni.com www.tecnoedizioni.com n.2 marzo/aprile 2013 chimica ambiente 19 abbiamo incontrato Antonio Pozzoli I nostri bruciatori hanno già raggiunto risultati importanti nella L a stretta di mano è forte, lo sguardo sincero. In Antonio Pozzoli, fondatore e presidente di Itas, riconosco uno degli imprenditori italiani che, lungo i decenni, hanno costruito passo passo la propria azienda attorno ai valori della famiglia e del lavoro tenace. E oggi, sotto la terribile tempesta della crisi, Pozzoli si ritrova una società sana che non ha bisogno di lavorare con i crediti delle banche e che vende i suoi impianti nelle regioni più remote, dalla Colombia alla Cina, passando per la Russia, in stretto contatto con le migliori società di ingegneria sul mercato internazionale. “Certo, all’inizio non è stato così facile - dice-. Ho dovuto prendermi dei rischi e affrontare difficoltà che talvolta parevano insormontabili. Ma con me, a quel tempo anche le banche sapevano rischiare, investendo sulle persone e sul lavoro”. Itas si trova alle porte di Monza, anche se in realtà fu fondata ad Asti da Pozzoli e da un socio che si è poi ritirato. A ricordare gli albori è rimasto il nome dell’azienda, anagramma della città piemontese. 20 Presidente Pozzoli, ci spiega in sintesi chi è Itas? È un gruppo di 60 persone con una grande esperienza messa al servizio di diversi settori industriali: chimica, petrolchimica, combustione, trattamento degli odori, macchine da stampa e dovunque è necessario trattare sostanze organiche volatili. Sono svariati i tipi di impianti che realizziamo nel settore ambientale: impianti di trattamento delle SOV, ossidatori termici recuperativi, ossidatori termici rigenerativi, ossidatori termici catalitici, sistemi di abbattimento a umido, impianti di recupero solventi con carboni attivi, concentratori rotativi e altri ancora. Il cuore della nostra attività è l’ingegneria, che facciamo completamente al nostro interno. Si parte dalle richieste specifiche dell’utilizzatore, che in alcuni casi partono da uno studio di fattibilità. Poi si passa ai disegni meccani- ci e strutturali. La competenza a 360 gradi e la gestione totale dell’ingegneria ci consentono di rispondere direttamente al cliente su ogni particolare dell’impianto, senza dover ricorrere alla consulenza di subfornitori. Da 20 anni siamo certificati ISO 9001 ed entro giugno dovremmo ottenere anche la certificazione ISO 14000. Operiamo in tutto il mondo. Le maggiori società internazionali di ingegneria ci conoscono e ci stimano. Qualche errore lo abbiamo commesso anche noi, non dico di no. Però alla fine lo abbiamo sempre recuperato. Mediamente generiamo un fatturato annuale di circa 22 milioni di euro. Da quando siamo nati continuiamo a crescere, anche come personale, che nel 2012 è stato potenziato con altre tre persone. Una discreta parte la investiamo in ricerca e sviluppo. Insomma, posso dirmi soddisfatto, soprattutto se penso che all’inizio, a metà anni Settanta, iniziai praticamente da solo in un garage... Quali parti della costruzione degli impianti vengono comissionate ai fornitori? All’esterno vengono fatte le strutture metalliche, le carpenterie, la verniciatura e, quando necessaInceneritore termico rio, gli isolamenti termici. Qualsiasi lavorazione esterna viene comunque realizzata sulla base della nostra esclusiva ingegneria. I fornitori esterni sono qualificati e sottoposti a ispezioni, che possono essere eseguite da ispettori nostri, del cliente finale o di un ente super partes. La recessione vi sta coinvolgendo? Più del 70% della nostra produzione viene installata fuori dall’Italia, il 50% fuori dall’Europa. È un dato che ci permette di sentire la crisi meno di altri. Di lavoro ne abbiamo tanto. I problemi che avvertiamo sono invece legati all’incremento di certi costi, causato dall’impasse della politica e dalla pesante tassazione. Le tasse continuano a spaventare e a reprimere l’economia. Diminuire la pressione fiscale significherebbe liberare risorse per la ricerca e lo sviluppo, oltre che per nuove assunzioni. diminuzione di NOx e CO Anche in Italia la crisi economica si sta sommando a quella ambientale... Nel nostro paese l’attenzione verso l’ecologia è sempre maggiore, talvolta estrema. Il problema è che, a volte, c’è una tale tensione su questi temi che diventa perfino difficile ottenere le autorizzazioni per realizzare anche quelle opere che mirano proprio alla riduzione dell’impatto ambientale. Alla fine, nessuno vuole ospitare nel proprio territorio un inceneritore o un termovalorizzatore. Con il risultato paradossale che l’Italia deve pagare per ‘esportare’ i propri rifiuti in Nord Europa, dove vi ricavano energia. Anche voi vi siete scontrati con questa rigidità nella gestione della questione ambientale? Sì, abbiamo già una area prove efficiente, ma necessita di essere ampliata. Nonostante essa sia dedicata alla ricerca rivolta a ridurre le emissioni nocive in atmosfera, incontriamo difficoltà burocratiche, che impediscono di avere le autorizzazioni alla realizzazione. Siamo costretti per alcuni test a rivolgerci altrove in Europa, con conseguente aumento dei costi e dislocazione del nostro staff tecnico. Ci stiamo comunque impegnando per trovare un luogo meno distante possibile dalla nostra sede. La realizzazione della nostra area prove avverrebbe in accordo con tutte le leggi europee vigenti. Che attività svolgete all’interno dell’area prove? Sperimentiamo e collaudiamo i nostri prodotti, facciamo ricerca e sviluppo. A quest’ultima attività si dedicano a tempo pieno tre persone, anche se in realtà vi partecipano tutte le nostre figure tecniche, che mettono a disposizione le loro competenze specifiche. Io stesso sono impegnato in prima persona nella ricerca. Mi ha sempre appassionato. L’area prove è dedicata soprattutto alla combustione. È incessante la sperimentazione volta ad incrementare l’efficienza della combustione, che rappresenta il processo chiave su cui bisogna agire per ridurre le emissioni di prodotti inquinanti. All’abbattimento delle emissioni in atmosfera e al recupero energetico dedichiamo la maggiore parte del lavoro di ricerca. I nostri bruciatori hanno già raggiunto risultati importanti nella diminuzione di NOx e CO. Ma non siamo da soli a giocare questa complessa partita. Collaboriamo infatti con diversi enti di ricerca, dalla Stazione sperimentale dei combustibili all’Università di Cutec, in Germania. Ma crescita produttiva e tutela dell’ambiente possono andare d’accordo? Sì. Basti pensare ai grandi investimenti che richiede il settore ambientale e che potrebbero dare contemporaneaente fiato all’economia e benefici alla salute del mondo in cui viviamo. Non è un caso, d’altronde, che le industrie che stanno spendendo di più nella sostenibilità dei loro processi e dei prodotti sono la chimica e la petrolchimica, settori che possono ancora contare su una buona disponibilità finanziaria. Rispetto a quando mosse i suoi primi passi da imprenditore che Paese vede oggi? Nei 37 anni di vita di Itas ho vissuto l’alternarsi di diverse fasi economiche, con i loro inevitabili alti e bassi. Certo una crisi come quella di oggi non l’avevo ancora vista. Le piccole e medie imprese sono allo stremo. Le assicuro che per i loro titolari, che spesso conoscono di persona anche le famiglie dei propri dipendenti, non riuscire a pagare gli stipendi può diventare un incubo, che rischia di degenerare in disperazione. La gente è arrabbiata e la politica latita. Se vuole ripartire, l’Italia deve restare saldamente ancorata all’Europa e favorire l’industria: in altre parole ridurre le tasse sul lavoro e sugli investimenti produttivi. Qualche buona notizia per il futuro? Beh, io sono abituato a guardare il bicchiere mezzo pieno. E, come dicevo, noi stiamo lavorando tanto. All’estero continuiamo a coltivare relazioni proficue. Soprattutto nelle aree a più rapida crescita, come in Russia e in Sudamerica, dove Brasile e Colombia stanno correndo. In Cina siamo già presenti. Ricorda qualche errore importante che ha commesso in questi quasi 40 anni alla guida di Itas? In realtà in azienda grossi sbagli non mi pare di averne fatti. Magari a volte sono stato un po’ troppo esigente con i miei figli che lavorano con me, rispetto per esempio agli altri dipendenti. Ma, si sa, con i figli è facile sbagliare... Eco-tecnologie per l’industria Fondata nel 1976, Itas è una società di engineering che progetta e realizza impianti chiavi in mano e componenti ad alta tecnologia per vari settori industriali. Nel corso dei decenni è diventata un punto di riferimento nella termotecnica industriale, nella protezione dell’ambiente, nel recupero dell’energia, nel recupero e nella depurazione delle emissioni di sostanze organiche volatili. Al contempo, nella storica sede di Monza si progettano e realizzano impianti di combustione per pressoché ogni applicazione industriale. Itas opera in tutti i processi in cui è richiesto calore per preriscaldare, essiccare o trattare vari materiali o per la termodistruzione di effluenti liquidi e gassosi, usando bruciatori progettati per offrire le migliori performance con bassissime emissioni di CO, NOx, TOC ecc. La sua divisione Combustione impiega bruciatori di tecnologia proprietaria, che vengono applicati prevalentemente nei settori del converting, del packaging, nel cartario, tessile e ceramico, nell’industria chimico-farmaceutica e di produzione o cogenerazione di energia. chimica ambiente n.2 marzo/aprile 2013 Thermal Regetherm® impianto di depurazione fumi acidi con trattamento a umido e ossidatore termico rigenerativo, presso la raffineria di Gela www.tecnoedizioni.com www.tecnoedizioni.com n.2 marzo/aprile 2013 chimica ambiente 21