Per essere il più bravo basterebbe chiudere gli ospedali
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Per essere il più bravo basterebbe chiudere gli ospedali
www.il nuovomolise.it In abbinamento obbligatorio con Direttore Responsabile: Pino Cavuoti € 1,00 Anno 2 n. 111 (214) - Mercoledì 11 maggio 2011 Gruppo Edizioni Il Castello - Redazione di Campobasso in Piazza della Vittoria n. 14 - Tel 0874.91.332 - Fax 0874.18.61.521 [email protected] San Fabio LʼEDITORIALE Per essere il più bravo basterebbe chiudere gli ospedali di Pino Cavuoti I l presidente della Regione sta conducendo la sua battaglia in difesa della sanità molisana a dispetto di quanti sono convinti del contrario. Un impegno contro Roma che in maniera tecnica e numerica ha ritenuto di dover bocciare un settore che ha sempre visto penalizzato la comunità molisana. Michele Iorio sta dimostrando di essere un vero incassatore che, seppur in alcuni frangenti sembrerebbe messo all’angolo, riesce a mantenere il centro del ring. Dove le opposizioni, con in testa Petraroia e Romano, sono vigili e determinate a sferrare l’ultimo colpo, quello del ko. La questione appare tanto semplice da essere persino paradossale. È facile in questo momento gridare all’untore chiedendo la rimozione del governatore. Un gioco dove le minoranze, senza offrire poi spunti di soluzione, dimostrano grande competenze. Il problema non è quello di mandare a casa Michele Iorio, per giunta legittimamente eletto, ma di far gestire la cosa pubblica a chi sarebbe poi avulso da una realtà, che invece merita l’attenzione e la determinazione di chi conosce meglio il territorio. Sarebbe come delegittimare la funzione della politica a tutto vantaggio dei tecnocrati. È forse ciò che vuole chi alza la voce per chiedere la rimozione di Iorio? Il governatore sta dibattendo sul piano anche politico avendo avuto già ragione nel momento in cui gli è stato assegnato in questi giorni un fondo sanitario più cospicuo e difendendo il riordino del settore che prevede la permanenza di tutti gli ospedali, come vogliono i cittadini di Larino, Venafro e Agnone, anche se ciò accadrà con servizi seppur parzialmente riconvertiti. Iorio ritiene di essere sulla strada giusta. «Se qualcuno ha idee o soluzioni diverse» ha ripetuto in queste ore Iorio a chi gli chiedeva di commentare gli attacchi delle minoranze. «Questa regione – dice – ha diritto a essere governata dal presidente eletto e non da tecnici nominati dall’esterno». continua a pagina 3 Sanità, il coraggio di Iorio SERVIZIO ■ A PAGINA 3 I FATTI Mercoledì 11 maggio 2011 3 Sanità, Petraroia chiede la revoca di Iorio Lettera del consigliere regionale del Partito democratico ai ministri Tremonti e Fazio “Oltre al debito c’è il persistere di ritardi, scelte gestionali dubbie confusione di ruoli politici, partitici e familiari” MAURIZIO ORIUNNO DA COSTRUIRE DEMOCRAZIA Romano: il governatore deve essere rimosso L e inefficienze del sistema sanitario regionale sono al centro di una lettera indirizzata ai ministeri competenti da parte di Michele Petraroia. Il consigliere regionale del Pd ha scritto a Tremonti e Fazio poiché “visto l’esito del Tavolo tecnico ministeriale di verifica sul Piano di rientro dal disavanzo sanitario della Regione Molise che ha accertato un’esposizione debitoria al 31.12.2010 pari a 98 milioni di euro e stante il persistere di ritardi, scelte gestionali dubbie, comportamenti discutibili e confusioni crescenti tra attività amministrativa pubblica e interessi politici, partitici e familiari che esulano dai doveri di chi dovrebbe limitarsi ad assolvere esclusivamente alle proprie funzioni istituzionali, sollecito la sostituzione del Commissario ad Acta per la sanità regionale”. In proposito Petraroia cita la delibera dello scorso marzo della Corte dei Conti, Sezione di controllo per il Molise, che nell’analizzare il bilancio d’esercizio 2009 dell’Asrem, rileva “una situazione di diffusa irregolarità contabile oltre a palesi problematiche che non garantiscono l’attendibilità dei dati”, rileva inoltre, “ che il provvedimento di approvazione del Bilancio è stato trasmesso alla Giunta Regionale senza la deliberazione del Direttore Generale circa le modalità di copertura delle perdite e delle azioni correttive per il riequilibrio della situazione economica. Non consta se detto Bilancio sia mai stato approvato dalla Giunta regionale o se sia divenuto esecutivo grazie alla norma del silenzioassenso decorsi 40 giorni dalla sua adozione “. Per Petraroia “non è più tollerabile che il sistema sanitario molisano permanga in un simile contesto di scarsa attendibilità dei dati tecnici e contabili, di mancati raggiungimenti sistematici degli obiettivi di riequilibrio finanziario previsti dal Piano di Rientro, di omissioni, ritardi e inadempienze che mettono a rischio il diritto alla tutela della salute dei cittadini violando la Costituzione con liste d’attesa che si allungano, servizi essenziali quali il Pronto Soccorso che arrancano e carenze L Sulla sanità molisana si giocheranno ancora altre battaglie di personale, di mezzi e di strutture.” Nella lettera inviata ai ministri Petraroia pone l’accento anche sui rapporti tra struttura commissariale e direzione Asrem. “Gli obiettivi assegnati al Direttore Generale dell’Asrem – conclude Petraroia nella lunga nota - con Decreto n. 46 del 02.07.2010 del Commissario ad Acta difficilmente possono essere raggiunti se non si supera la commistione gestionale e l’intreccio tra finalità pubbliche di tutela sanitaria con atti dubbi e provvedimenti discutibili che poco hanno a che fare con i diritti costituzionali sanciti nell’art. 32.” Il riferimento è alla strutturazione della Uoc di Neurofisiopatologia presso l’ospedale Veneziale di Isernia (già esistente presso il Cardarelli di Campobasso ed oggetto di una convenzione con il Neuromed di Pozzilli) come ad altri fatti oggetto di approfondimenti giornalistici e di dibattito politico che vedono coinvolto il presidente Iorio ed il direttore generale dell’Asrem. “Non commento i fatti descritti – conclude Petraroia - perché si commentano da soli. Il diritto alla tutela della salute è garantito dalla Costituzione e non può essere oggetto di discriminazione territoriale a causa di disavanzi gestionali e debiti accumulati da amministratori inefficienti. Il cittadino nelle aree in cui il servizio sanitario non funziona è costretto a rivolgersi a canali riservati per ottenere risposte minime su analisi, ricoveri, visite specialistiche o altre necessità. Più si tagliano le strutture, più si indebolisce l’offerta e più si concentra il potere discrezionale in poche mani che non sempre lo esercitano con imparzialità e rigore come confermano gli episodi discutibili riportati sommariamente in questa nota.” a sanità entra prepotentemente nella mischia degli argomenti proposti all’interno dalla campagna elettorale per il rinnovo del Consiglio provinciale di Campobasso. Ieri mattina i candidati della lista Costruire Democrazia, insieme al coordinatore regionale Massimo Romano, dopo una conferenza stampa hanno distribuito volantini nei pressi dell’ospedale regionale Cardarelli con il testo del risultato Massimo Romano del Tavolo tecnico riguardante il piano di rientro dal debito sanitario del 6 aprile scorso. “I molisano pagano le tasse più alte d’Italia – sostiene Costruire Democrazia– per colpa del disavanzo sanitario eppure la sanità molisana è in ginocchio, liste di attesa lunghe mesi. Di chi è la colpa?”. “Abbiamo voluto informare i cittadini sui fatti – ha dichiarato Romano - ovvero su quello che dicono i ministeri del Tesoro e della Salute sulla gestione di Michele Iorio, commissario alla sanità. E’ un disastro, i molisani pagano le tasse più alte d’Italia ed hanno servizi socio sanitari scadenti, questo nonostante la competenza e l’abnegazione del personale medico e paramedico. Per questo chiediamo alla delegazione dei parlamentari molisani e chiediamo anche ai dirigenti dei partiti nazionali di portare in Parlamento il caso Molise. Michele Iorio va rimosso da commissario straordinario della sanità perché da presidente della regione ha prodotto un disavanzo di oltre seicento milioni di euro e, da commissario alla sanità, continua a fare disastri. Ripeto, deve essere rimosso: Berlusconi deve prendere atto dell’incapacità di Michele Iorio sulla materia sanitaria.” DALLA PRIMA Per essere il più bravo basta chiudere gli ospedali Continua dalla prima orio si sta battendo ai tavoli tecnici per difendere le ragioni del Molise, al di là di ogni sospetto, per una sanità complessa e articolata per le dimensioni dei suoi confini. Una riorganizzazione che non vuole dire tagli, ma di supporto. Il Molise per essere il primo della classe avrebbe dovuto mettere i lucchetti alle porte e chiudere gli ospedali. Non uno, ma tutti. Se Iorio li avesse sbarrati sarebbe diventato il governatore più bravo d’Italia. Ma sarebbe stato meglio così o forse è più giusto combattere questa battaglia in nome e per conto del nostro Molise? Pino Cavuoti I 8 CAMPOBASSO IL FATTO Mercoledì 11 maggio 2011 AL MOMENTO LE VICENDE GIUDIZIARIE NON HANNO INCISO SULLʼEROGAZIONE DEL SERVIZIO L’assistenza domiciliare non sarà interrotta Rassicurazioni sono giunte dagli operatori sanitari di Campobasso e Isernia STEFANO VENDITTI C AMPOBASSO. «Il servizio sperimentale dell’assistenza domiciliare ai malati di Alzheimer non verrà interrotto, giungerà alla sua scadenza naturale». E’ quanto affermato dagli operatori sanitari della cooperativa CSS di Isernia. Le vicende giudiziarie che hanno travolto il titolare, Liberato Volpe, dunque, almeno al momento, non sembrerebbero aver intaccato in maniera negativa l’erogazione del servizio sanitario. «Diverse sono state le famiglie che ci hanno contattato a seguito delle notizie che sono state date dagli organi di stampa locali in me- rito all’arresto del nostro datore di lavoro. Abbiamo rassicurato tutti coloro che ci hanno contattato che il servizio continuerà e senza nessun tipo d’interruzione. Ci teniamo a sottolineare questo aspetto per il bene delle 100 famiglie che assistiamo su tutto il territorio regionale. Al momento non abbiamo ricevuto nessun tipo di provvedimento o di nota - hanno rimarcato gli operatori sanitari - e quindi tutto si svolgerà come sempre sia per ciò che concerne i servizi attivati a Campobasso e provincia sia quelli in essere a Isernia e provincia. Noi continueremo a svolgere con la medesima passione ed abnegazione il nostro la- voro all’interno dei nuclei familiari che ci sono stati assegnati. Al momento non possiamo fare nessun tipo di ipotesi sul nostro futuro e su quello della cooperativa. Spetterà alle autorità indagare sulle accuse mosse nei confronti del nostro datore di lavoro. Noi abbiamo solo la responsabilità di assistere nel miglior modo possibile e professionale i nostri pazienti, nulla più. Siamo anche noi in attesa di avere maggiori delucidazioni sulla vicenda che ci ha travolto come un uragano. Un ulteriore tegola caduta sulle nostre teste e su quelle dei nostri assistiti che, però, non ci fa perdere morale e fiducia - hanno concluso gli operatori -». LE CITTÀ DEL MOLISE Mercoledì 11 maggio 2011 11 Larino Rsa, concluso l’iter Adesso si è in attesa dellʼavvio dei lavori di adeguamento dei locali La struttura sarà ospitata nell’area che comprende i reparti di pediatria e medicina donne DAVIDE VITIELLO Il quesito del Comitato Pro Vietri L ARINO. In riferimento agli interventi di adeguamento e ristrutturazione funzionale dell’ ospedale Vietri e, nello specifico, per ciò che concerne la prevista istituzione della RSA - residenza sanitaria assistenziale, si registrano interessanti sviluppi dopo le attese degli ultimi mesi. L’ufficio tecnico dell’azienda sanitaria regionale ha predisposto il progetto di adeguamento dei locali del nosocomio frentano alle funzioni dell’RSA. L’area ospedaliera ( ex pediatria e medicina donne ) che ospiterà il centro di assistenza territoriale è stata bonificata e si è ora in attesa dell’avvio dei lavori di adeguamento dei locali. E’ stata inoltre istituita la commissione medica interna al nosocomio incaricata di valutare la compatibilità dei pazienti con l’Rsa, “per cui – ha affermato in proposito l’assessore alla sanità del comune di Larino Giovanni Quici – l’iter burocratico e amministrativo è di fatto concluso e siamo in una fase estremamente avanzata”. La residenza sanitaria assistenziale disporrà di complessivi quaranta posti letto. “Inizialmente – ha spiegato Quici - sarà attivato un primo modulo di venti posti letto e successivamente si procederà all’attivazione del secondo modulo di ulteriori venti posti letto”. Attorno «E le iniziative di riordino e adeguamento sanitarie?» L Una visuale dellʼOspedale “Vietri” di Larino all’apertura della residenza sanitaria assistenziale si registra da tempo grande attesa essendo quest’ultima una delle attività su cui sono puntate le speranze dell’azienda sanitaria e del governo regionale, in funzione della ristrutturazione dello stabilimento ospedaliero frentano. La Regione ha fissato il tetto di spesa per la gestione ed il funzionamento dell’attività territoriale. Il 60 per cento sarà a carico dell’azienda sanitaria regionale e il restante 40 per cento sarà invece a carico del privato. Nel caso in cui quest’ultimo si trovasse nella impossibilità di garantire la spesa integrativa, e la commissione medica abbia comunque valutato il paziente compatibile con il ricovero in RSA, in tal caso sarà il comune di residenza del paziente a provvedere ad pagamento della spesa residua. In definitiva il funzionamento della struttura si basa sull’idea della compartecipazione tra pubblico e privato. Essendo la RSA una attività assistenziale non ospedaliera ma bensì territoriale, si potrebbe pensare al coinvolgimento di cooperative o associazioni Onlus operanti nell’ambito territoriale di riferimento, che potrebbero contribuire fattivamente alla gestione della struttura, la quale disporrà comunque di personale medico,infermieristico e socio – sanitario specializzato nell’assistenza dei pazienti acuti. ARINO. Dal comitato per la difesa dell’ospedale Vietri riceviamo e pubblichiamo: “ In relazione alle dichiarazioni rese dal segretario del circolo cittadino del Pdl di Larino che associa la riconsegna delle tessere elettorali ad un “modo mirato per recuperare voti” , è necessaria una doverosa precisazione. Le tessere elettorali raccolte dal comitato per protesta contro i tagli ai servizi sanitari operati dal governo Iorio, nel quale ha militato fino ad oggi il candidato del centro-destra, Rosario De Matteis, avrebbero dovuto essere riconsegnate al Presidente della Repubblica il quale, però, non ha voluto intromettersi in questioni di competenza regionale incaricando il Prefetto della Provincia di Campobasso, Stefano Trotta, di dare ascolto alle istanze avanzate dal comitato civico. Nell’incontro il Prefetto ha auspicato che lo stesso comitato provvedesse alla restituzione delle tessere elettorali ai legittimi proprietari, assicurando in questo modo anche la tutela della privacy. Qualora, ancora una volta, il voto dovesse servire ad alimentare un sistema politico divenuto ormai insulso, l’invito che il comitato rivolge agli elettori è, coerentemente, quello di astenersi. I cittadini devono valutare attentamente non già “le proposte politiche ed elettorali” come afferma il rappresentante del Pdl di Larino che si rivelano sempre delle panzane, bensì le persone cui affidano la propria rappresentanza premiando chi ha lavorato per il bene di tutti e non per gli interessi particolari. Ed a tal proposito rasenta il ridicolo il segretario del circolo cittadino del Pdl di Larino quando afferma: “Il Pdl ha lavorato per offrire una concreta opportunità di rappresentanza del nostro territorio nell’esecutivo provinciale, nella piena consapevolezza che solo se siamo presenti nelle istituzioni possiamo pensare ad un progetto organico di rilancio e di sviluppo della nostra realtà.” Con questa solfa è stata eletta l’attuale amministrazione comunale nonché la deputata di Larino che unitamente al governatore Iorio avrebbero costituito la famosa “filiera” capace di trasformare l’ospedale Vietri in “fiore all’occhiello della sanità molisana” e “far rinascere Larino a nuova vita”. Se Larino ha ancora un ospedale lo deve solo a quegli operatori, la gran parte ma non tutti in verità, che ancora non si sono arresi allo stillicidio della sanità molisana causato dalla insensata politica del governatore Iorio. Sia consentito un piccolo riconoscimento anche al comitato pro Vietri, che da oltre due anni tiene accesi i riflettori su una situazione ampiamente sottovalutata dagli ammini- stratori locali ma anche dai cittadini dell’intero territorio e che si dimostra ogni giorno più tragica per la nostra comunità sia sotto il profilo del mero servizio sanitario che sotto quello non secondario dell’economia, già duramente provata dalla crisi internazionale. Perciò, continuando nella sua difesa dell’ospedale Vietri, il comitato denuncia che sono rallentate, se non addirittura paralizzate, le iniziative di riordino e di adeguamento delle strutture sanitarie. La RSA, tanto sbandierata, non è stata ancora istituita e forse non lo sarà mai: non è dato sapere, infatti, quando entrerà in funzione nonostante le continue dichiarazioni di imminente apertura. Il Bambin Gesù di Roma a Larino ancora non riesce a nascere: sarà forse perché al Vietri non ci sono più i reparti di ostetricia e ginecologia! Eppure nella convenzione del 25 gennaio u.s. se ne prevedeva l’attivazione entro 60 giorni; ora si parla di fine maggio 2011 e magari si rinvierà ad una data più prossima alla “kermesse” di novembre perché qualcuno possa venire a fare la passerella elettorale. Il reparto di riabilitazione, unico operante nella Provincia di Campobasso e che avrebbe dovuto essere una eccellenza, è alla paralisi perché il personale medico e paramedico che vi opera, assunto con contratti a tempo determinato, finito il proprio mandato viene licenziato per poi eventualmente riottenere un nuovo contratto a scadenza (questa prassi sarà legale?). Di conseguenza anche i pazienti fanno riabilitazione a tempo determinato e dopo l’intervento operatorio aspettano “pazienti” il sospirato ricovero. I pronti soccorsi, non fa eccezione quello del Vietri, lamentano la grave e pericolosa carenza di personale medico ed infermieristico mentre, anche con lettere anonime, l’Asrem viene invitata ad utilizzare il personale del 118. Lo spettacolo non è esaltante! La rabbia dei malati cresce e trova esca soprattutto in questo periodo di consultazione elettorale. Il comitato sollecita interventi urgenti e adeguati a favore di chi soffre e non può certo concedersi alcun ritardo per la propria salute. In questo particolare momento, inoltre, il comitato vigila e controlla le iniziative sanitarie in corso e ribadisce di non esercitare alcuna pressione di propaganda elettorale, come qualche personaggio “malevolo” con la coda di paglia si affanna ad insinuare. Un comitato spontaneo e libero come il Pro Vietri è, non ha e non ha mai avuto intenzione di portare i cervelli “all’ammasso”, ma opera esclusivamente per la salvezza dell’ospedale, che costituisce un bene comune per tutti” 18 LE CITTÀ DEL MOLISE Mercoledì 11 maggio 2011 Isernia Lʼavvocato difensore, Mariano Prencipe, annuncia la richiesta di scarcerazione al Riesame IN CRONACA F OGGIA. Sarà ascoltato alle 9. Liberato Volpe, imprenditore isernino di 48 anni arrestato due giorni fa dalla Guardia di Finanza di San Severo con le accuse falso e truffa aggravati in danno di ente pubblico, potrà raccontare la sua verità al giudice per le indagini preliminari del tribunale di Foggia, Carlo Protano. E’ previsto infatti per stamani l’interrogatorio di garanzia per chiarire gli estremi della presunta truffa alla Asl foggiana. Volpe, forse, sceglierà di spiegare. Tenterà di convincere il gip della sua estraneità ai fatti. Oppure, si avvarrà inizialmente della facoltà di non rispondere. Ammesso che i tempi non siano ancora maturi per parlare, qualora tocchi leggere bene tra le carte dell’inchiesta prima di fare scelte avventate. E’ tranquillo, il presidente della cooperativa Css, titolare di importanti appalti per servizi sociosanitari in Molise e nel Centro-Sud. Lo riferisce il suo legale di fiducia, Mariano Prencipe, del foro di Campobasso, che gli ha fatto visita ieri. E’ sereno, perché sa di aver Truffa alla Asl, oggi l’interrogatorio L’imprenditore isernino Liberato Volpe sarà ascoltato dal gip di Foggia Carlo Protano ben operato. Ma toccherà dimostrarlo, smontando le accuse una per una. In attesa, l’avvocato difensore annuncia la prossima presentazione dell’istanza di scarcerazione al tribunale del Riesame. Insieme al suo assistito, è finito agli arresti anche un altro titolare di cooperative, Giuseppe Contessa, di 40 anni. Secondo il sostituto procuratore di Foggia Antonio Laronga avrebbero architettato una truffa in grado di fruttare oltre un milione di euro. Il sistema: emettere false fatture per servizi sanitari, soprattutto di assistenza domiciliare ad anziani, o opere di verde e giardinaggio pubblico. Prestazioni mai fornite o riguardanti attività effettivamente svolte, ma diverse da quelle specificate nelle determine a firma dei dirigenti Asl. Documenti, questi, rivelatisi a loro volta contraffatti. A fare pervenire all’ufficio patrimonio dell’Asl di Foggia le determine sarebbe stato Contessa in persona, recapitandole a mano. Il pugliese, infermiere presso l’ospedale “Masselli Mascia” di San Severo nonché consigliere di Futuro e Libertà al Comune di San Nicandro Garganico, avrebbe restituito una parte del maltolto, pari a circa 170mila euro. Mentre a Isernia i militari delle Fiamme Gialle hanno anche sequestrato la sede della cooperativa Css in via Libero Testa 15. Un immobile del valore di circa 200mila euro, che dovrebbe servire a recuperare in parte le somme ottenute in maniera indebita dai due indagati. Ammontano a undici gli episodi accertati dagli inquirenti, avvenuti nel periodo compreso tra novembre 2009 e dicembre 2010. Le indagini sono partite cinque mesi fa, a seguito della denuncia da parte di alcuni dirigenti Asl accortisi che la propria firma era stata falsificata in maniera palese. Prencipe, tuttavia, ha dichiarato che la Css scrisse una lettera alla Asl pugliese per avvertire di aver ricevuto un compenso non dovuto. A seguito della quale partì una verifica interna con i dirigenti, che disconobbero la firma apposta in calce a una serie di determine. 24 LE CITTÀ DEL MOLISE Mercoledì 11 maggio 2011 Alto Molise OSPEDALE, ALE, PAROLA AL TAR Si discute oggi a Campobasso il ricorso presentato dall’Articolo 32 sul ridimensionamento al Caracciolo A GNONE. E’ soprattutto sulla sanità che gli schieramenti in campo alle prossime amministrative si giocano la vittoria. Dopo la presentazione della ‘Lista per Agnone’, in cui si è ribadita la piena funzionalità del presidio ospedaliero agnonese, la polemica è divampata e la situazione effettiva del Caracciolo è argomento di discussione quotidiana tra i cittadini. Nuovo Sogno Agnonese si è espresso così, tramite una serie di manifesti affissi per l’occasione della visita degli esponenti del Pdl in Agnone: “A Secolare (il 26 giugno 2010, ricordate?) ci fu promesso da Iorio in persona (sempre in ottima compagnia con De Vita, Marinelli e altri) il mantenimento del Punto nascita, peccato che fu dimenticato un piccolissimo dettaglio: Iorio aveva firmato esattamente un mese prima il decreto n.19 del 10-5-2010 che ne sanciva la soppressione! Mentì sapendo di mentire? Ricordate anche il 2 maggio 2008? In una riunione alla quale, oltre a Iorio, era presente anche l’allora assessore regionale alle politiche per la salute, Ulisse Di Giacomo, venne sancito che ‘Il presidio di Agnone, per il bacino di utenza e per il livello di specializzazione di cui dispone, non è in nessun modo giustificabile come struttura ospedaliera per cui non ha nessun senso la previsione di un nuovo edificio, ma deve piuttosto essere previsto un ripensamento del suo ruolo accorpando i reparti chirurgici ai presidi maggiori e mantenendo la connotazione medica, o addirittura riconvertendolo in presidio territoriale (poliambulatorio + country hospital)’. In quella riunione non era presente nessuno dei nostri politici agnonesi (e chi ne avesse voglia può prendere visione del documento di cui parliamo presso la nostra sede). Troppe sarebbero le cose da dire,ma per il resto guardatevi intorno. Ancora all’insegna di questa continuità? No grazie: preferiamo vivere!” Intanto l’altro comitato civico di più recente formazione, l’Art.32, che ha presentato un Ricorso lo scorso febbraio, in favore della difesa del diritto alla salute per gli abitanti del territorio interno, è stamattina a Campobasso, in attesa del pronunciamento del Tar in merito alla vicenda sanitaria agnonese. E’ attesa infatti per oggi la fissazione della data per l’udienza preliminare. In caso di esito negativo, si provvederà a ricorrere al Consiglio di Stato. Adele Moauro Armando Sammartino e Franco Di Nucci dellʼArticolo 32 Sopra l ospedale San Francesco Caraciolo (AZZI) 10 Campobasso Mercoledì 11 maggio 2011 Saranno oltre 50 i centri, su tutto il territorio nazionale, che aderiranno all’iniziativa Cattolica, al via la settimana delle malattie digestive Previste visite gratuite dal 23 al 27 maggio CAMPOBASSO. Università Cattolica del Sacro Cuore, al via la settimana delle malattie digestive: visite gratuite alla Cattolica di Campobasso. Dal 23 al 27 maggio si svolgerà la prima "Settimana delle Malattie Digestive", con la partecipazione di oltre 50 centri specialistici distribuiti su tutto il territorio nazionale. L'evento è stato organizzato dalla Società Italiana di Gastroenterologia (SIGE), dall'Associazione Italiana dei Gastroenterologi Ospedalieri (AIGO) e dalla Società Italiana Endo- scopia Digestiva (SIED), con i seguenti obiettivi: suggerire un modello organizzativo che punti alla stretta collaborazione tra i Medici di Famiglia che operano nel territorio (cure primarie) e Medici Specialisti che operano negli Ospedali (cure secondarie e terziarie) al fine di informare correttamen- te il paziente sulla patologia e iniziare un efficace percorso diagnostico - terapeutico; fornire dati per l'ottimizzazione della gestione sanitaria, rendendo sempre più' efficiente l'operato quotidiano dei Medici verso i pazienti nella prevenzione e cura delle patologie dell'apparato digerente. Promotore dell'iniziativa il professor Marcello Ingrosso, Direttore dell'U.O.C. di Endoscopia Digestiva dell'Università Cattolica di Campobasso, unico Centro di riferimento per il Molise proposto dalle tre società scientifiche. Durante la 1ª Settimana delle Malattie Digestive (23-27 Maggio 2011) saranno effettuati colloqui gratuiti (a cui potrebbero seguire visite specialistiche per problemi clinici e sintomi legati a malattie dell'apparato digerente) che verranno effettuati al di fuori dell'abituale lista d'attesa definita dal CUP. I Medici di Famiglia coinvolti nell'iniziativa forniranno ai pazienti le informazioni utili che consentiranno loro di fissare l'appuntamento attraverso il numero verde di un call center esterno e dedicato. Mercoledì 11 maggio 2011 Isernia e Provincia 17 La tr uffa alla Asl di Fog gia Oggi l’interrogatorio dal gip per raccontare la sua versione Volpe si difende: “Non ho truffato nessuno” ISERNIA. "Non c'entro nulla. Dobbiamo dimostrarlo a tutti i costi". Liberato Volpe, il 48enne di Isernia arrestato dalla Guardia di Finanza nell'ambito di un'indagine per una presunta truffa da un milione di euro alla Asl di Foggia, respinge ogni accusa. Ieri ha avuto il primo colloquio con il suo avvocato, Mariano Prencipe del foro di Campobasso, per chiarire la posizione in attesa dell'interrogatorio di garanzia che si terrà questa mattina. "Si è detto del tutto estraneo ai fatti - ha spiegato Prencipe -. Non sa nulla di tutta questa storia. Lui è una persona perbene, come ce ne sono poche". Dopo quasi due giorni di carcere è molto provato dall'esperienza. "Resta però determinato nel voler dimostrare la sua estraneità ai fatti". L'avvocato Prencipe insinua il dubbio: "L'accusa non ha senso: è stato arrestato perché è il legale rappresentante della cooperativa, ma ai documenti e agli atti non accedeva solamente lui". Questa mattina, quindi, potrebbe esserci la prima svolta nell'ambito dell'indagine. Al gip di Foggia l'avvocato chiederà di scarcerare il proprio assistito. Secondo l'accusa, Volpe, titolare della cooperativa di servizi sanitari Css, insieme a un infermiere di Sannicandro Garganico, Giuseppe Contessa, avrebbe messo su una truffa ai danni della struttura sanitaria di Foggia. Gli organi di stampa pugliesi parlano di 22 capi di imputazione per 11 episodi che si riferiscono al periodo che va dal novembre del 2009 fino al Già chiesto il dissequestro dello stabile La Css: “Lavoriamo sempre serenamente” ISERNIA. "Continuiamo a lavorare serenamente". Dalla Css liquidano così la vicenda giudiziaria che ha coinvolto il presidente della cooperativa, Liberato Volpe, finito in manette nell'ambito di una inchiesta della Guardia di Finanza di San Severo sulle prestazioni alla Asl di Foggia. I tanti dipendenti, dopo aver appreso la notizia, sono rimasti con il fiato sospeso, temendo per il loro posto di lavoro. I vertici della cooperativa, invece, gettano acqua sul fuoco: "Continuiamo a operare senza problemi e di questo i lavoratori devono essere certi. Il grosso del lavoro che abbiamo è in Molise e, quindi, non viene intaccato dalle vicende pugliesi. Nella zona di Foggia c'è solo una piccola parte. Quindi, continueremo a lavorare con tranquillità". E' questa la risposta dei vertici alle preoccupazioni del piccolo esercito di lavoratori che dopo la notizia dell'arresto del presidente hanno temuto. Tra dipendenti e collaboratori, tra infermieri, personale sanitario e specializzato sono diverse centinaia le persone che ruotano attorno alla cooperativa. Nata nel 1995, si occupa di una serie infinita di servizi legati alle fasce sociali 'emarginate'. Tra i servizi che vengono pubblicizzati sul sito ci sono quelli legati all'assistenza degli anziani, ma anche alla teleassistenza e alla gestione di centri educativi e ricreativi. Proprio in questo periodo sempre sul sito c'è la pubblicazione di alcuni annuncia di lavoro per strutture nel Gargano. La cooperativa ha anche una serie di sedi: oltre a quella di Isernia che è quella legale, il cuore vero e proprio, ci sono anche quelle operative a Capracotta, Poggio Sannita e in Puglia (da Foggia a San Giovanni Rotondo passando per la provincia di Lecce). Nell'inchiesta una delle sedi è stata sequestrata dalla Finanza. L'avvocato Prencipe ha già inoltrato richiesta di dissequestro così da permettere alla cooperativa di rientrare in possesso dell'immobile e utilizzarlo per continuare a lavorare. Si attende, quindi, la decisione del gip. dicembre del 2010. Per loro le accuse sono falso aggravato e truffa aggravata ai danni di un ente pubblico a causa della presunta falsificazione di delibere, fatture e mandati di pagamento. A dare il via alle indagini è stata la denuncia di alcuni dirigenti della Asl che, attraverso controlli, si sarebbero accorti della falsificazione delle firme. In seguito il dirigente Castrignanò avrebbe cominciato a svolgere una piccola indagine interna: parte dei soldi, circa 1 milione di euro, sono stati restituiti alle casse dell'Asl, per un ammontare di circa il 10%. La truffa complessivamente è di 900mila euro. Le Fiamme Gialle hanno anche ricostruito le modalità del presunto raggiro. Contessa, consigliere comunale ma anche infermiere dell'Asl a San Severo, avrebbe presentato delle fatture all'Asl (rivelatesi false), servendosi di cooperative del paese in cui è amministratore, Sannicandro Garganico, intestate alcune alla sorella (che aveva liquidato dall'ottobre 2010 ma nonostante questo avrebbe continuato a fatturare), e una seconda intestata al fratello Marcello. Servendosi di queste tre cooperative Contessa (Giuseppe) avrebbe riferito di fornire servizi di assistenza domiciliare agli anziani e servizi di giardinaggio presso l'Asl di Foggia. Schermandosi dunque dietro questi servizi l'uomo avrebbe presentato fatture false con conseguenti determine: nel caso specifico di Contessa tutte le fatture e le determine si sarebbero rivelate fallaci. Al contrario, secondo quanto emerso nel corso della conferenza stampa che le Fiamma Gialle hanno tenuto a San Severo, le fatture di Volpe si sono rivelate vere ma non così le determine "tutte false". Volpe e Contessa sono in carcere, mentre è stato sequestrati un immobile, sede della Css a Isernia, per un valore di a 200mila euro. Agnone Alto Molise 19 Mercoledì 11 maggio 2011 Gli esponenti del comitato civico saranno davanti alla sede del Tribunale per spiegare le ragioni dell’iniziativa Caracciolo, parola al Tar Oggi la prima udienza per esaminare il ricorso di Articolo 32 per bloccare i tagli AGNONE. Saranno davanti al TAR Molise i rappresentanti del Comitato Art.32. Stamattina, alle 9.00, è stata fissata la prima udienza relativa alle vicende dell'Ospedale S. Francesco Caracciolo. Così, i promotori del ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale, firmato da quasi 1.000 persone, accompagneranno gli avvocati Franco Cianci e Simone Dal Pozzo per divulgare la propria iniziativa tra la gen te. In attesa di un responso. Con ogni probabilità, la seduta di oggi potrebbe essere rinviata ad altra data. Ma essendo la prima, Franco Di Nucci e Armando Sammartino non vogliono perdere l'occasione per fare informazione su ciò che sta accadendo ad Agnone e in Alto Molise in merito alla sanità. Hanno già preparato un volantino da distribuire davanti la sede dell'organo giudiziario di Campobasso e nella zona centrale della città. "Il Commissario della Sanità della Regione Molise (il Presidente Iorio)" - si legge nel flyer in questione - "insieme con il Sub-commissario e con i dirigenti ASREM sta attuando ne- L’ospedale Caracciolo gli ultimi mesi una riorganizzazione della Sanità Regionale ritenuta necessaria per rientrare dal deficit che si è accumulato in questi anni." Secondo gli ultimi dati, documentati nella relazione del tavolo tecnico dello scorso 6 aprile tra il Governo nazionale e la Regione Molise, la situazione finanziaria relativa alla sanità molisana risulta "grave", anche a causa dei "ritardi nell'attuazione del Piano di rientro". "Non ci sono" - è scritto nel documento - "le condizioni per disapplicare l'incremento delle aliquote fiscali IRAP e dell'addizionale regionale IRPEF, per coprire il disavanzo del 2009". E i fondi FAS non potrebbero essere più utilizzati per sopprimere tale debito. Dunque, secondo quando relazionato dal Governo, il Molise dovrebbe "pagare" circa 98 milioni di euro, tra cui 22 sarebbero stati recuperati con l'aumento delle tasse. E così, i piccoli ospedali (Agnone, Venafro e Larino) sono stati ridimensionati. Agnone è diventato uno "stabilimento ospedaliero" accorpato al Veneziale di Isernia. Creando non poche difficoltà. "Questa riorganizzazione" - affermano gli ideatori del Comitato Art.32 - "nel nostro caso crea addirittura un serio motivo di azzeramento del diritto alla Tutela della Salute. E' a tutti no- ta l'ubicazione di Agnone: in Alto Molise, al centro di una grande zona montuosa a cavallo fra Abruzzo e Molise, in una area svantaggiata, costellata da 30\40 piccoli comuni, con strade di difficile percorribilità soprattutto in inverno." Insomma, secondo i promotori del ricorso al TAR, il piano di riorganizzazione della rete ospedaliera non ha preso in considerazione la peculiarità di Agnone. Il cui centro ospedaliero è stato costruito a fine '800 anche grazie alle "rimesse degli emigrati" per soddisfare le particolari necessità logistiche. " L'Ospedale di Agnone "- si legge ancora nel volantino - "ha sempre obbedito alle esigenze di Sanità delle popolazioni dell'intera area interregionale. Ha svolto questo ruolo con efficienza ed efficacia (con spese molto contenute come è possibile verificare) tanto da conseguire, qualche anno fa, l'attestato di migliore ASL italiana nel rapporto costo/benefici (come con clamore riportato dalla stampa nazionale)." Per questo è anche un'importante risorsa economica per l'intera zona, capace di attirare persone bi- Percopo e Paglione hanno partecipato alla presentazione della lista di De Vita I vertici dell’Asrem alla convention del Pdl Tuona l’Italia dei valori: “Siamo indignati” AGNONE. Dopo la convention elettorale targata PDL, in cui la questione ospedale Caracciolo è stata al centro della discussione, il circolo dell'Italia Dei Valori di Agnone esprime il suo disappunto su alcuni comportamenti che si sono manifestati durante la serata. In particolare, per la partecipazione del direttore sanitario Paglione e il direttore generale dell'Asrem Percopo, che secondo gli esponenti del partito di Antonio Di Pietro si sono presentati "al seguito del governatore Iorio". "Figure istituzionali della sanità molisana" - si legge in una nota - "e quindi "super partes" e a cui è affidata la gestione della salute di tutti i cittadini sono diventati testimonial del Pdl in una competizione elettorale. L' Italia dei Valori di Agnone esprime tutta la sua ferma indignazione per tali comportamenti che segnano oramai l'assenza del rispetto dei ruoli istituzionali." Per legge, il ruolo gestionale dovrebbe essere separato dal ruolo politico. "Il dirigente" - continuano i componenti dell'IDV - "è tenuto a rendere conto solo degli obiettivi raggiunti e non del grado di "fedeltà" politica! La commistione è diventata così evidente ma non crea nessun imbarazzo nei protagonisti. Del resto, però, tali atteggiamenti sono l'indice delle difficoltà in cui versa il governatore incapace di risolvere i problemi che attanagliano la sanità molisana da lui stesso creati in oltre un decennio di governo regionale. L' Italia dei Valori invita tutti i cittadini di Giuseppe Attademo Angelo Percopo Giancarlo Paglione Agnone ad esprimere la propria indignazione perché ven- gono strumentalizzati i loro bisogni sanitari con promesse che fino ad oggi si sono rivelate fallaci." sognose di cure dalle Regioni confinanti. Su questo punto, ovvero sui rapporti tra località confinanti, nel documento stilato dopo il tavolo tecnico del 6 aprile (di cui sopra) si fa riferimento ad accordi di confine tra regioni limitrofe. Con lo scopo di assicurare assistenza sanitaria ai paesi circostanti. Accordi, che secondo quanto relazionato, non sarebbero stati fatti. "La Regione Molise" - ribadisce il Comitato Art.32 - "deve colloquiare con la Regione Abruzzo (atteso che la popolazione sanitaria è anche dell'Alto Vastese e del Chietino) perché la nostra zona interna non può sottostare a logiche di confine e di passaporto per la sanità." Anche per queste motivazioni, si teme per la tempestività di soccorso in caso di emergenza. "Si pensi nei periodi invernali" continuano gli esponenti del gruppo cittadino - "a una donna in stato interessante, a un bambino o un vecchio con patologie di richiesta urgente." Insomma, un ennesimo appello alla tutela del diritto alla salute. Difeso dalla Costituzione e che oggi attende segnali di giustizia. Venafro Mercoledì 11 maggio 2011 Via Alfieri, 69 (Trav. Via Colonia Giulia) - Galleria Vittoria - 86079 Venafro (IS) - Tel. 0865 904738-902797 - Fax 0865 904759 E-mail: [email protected] Medicina Le cellule sono state iniettate per favorire l’osteogenesi in una paziente operata ad una gamba Trapianto con staminali al “Santissimo Rosario” Eseguito dall’equipe del primario Enzo Bianchi VENAFRO. L’intervento, primo del genere a Venafro e nell’intera regione, è stato portato a buon fine dall’equipe chirurgica guidata dal prof. Enzo Bianchi, primario dell’Unità operativa complessa di ortopedia e traumatologia della Asrem di Isernia. Le cellule staminali, prelevate in situ attraverso un “aspirato midollare” dalla “cresta iliaca”, sono state iniettate ad una donna campana alla quale due anni fa era stata praticata un’operazione chirurgica rivelatasi inefficace, se non proprio dannosa. L’equipe guidata da Enzo Bianchi ha dapprima provveduto a rimuovere i danni del precedente intervento (praticato presso altra struttura) e poi ad affettuare una nuova operazione per rinsaldare una frattura riportata a livello di tibia e perone. Ad operazione avvenuta, la frattura è stata sta- L’innovativo intervento è stato eseguito dall’equipe di Bianchi bilizzata con fissatore esterno circolare “Taylor”. Al fine di rigenerare i tessuti non adeguatamemte vitalizzati e di favotrire l’osteogenesi, Enzo Bianchi ha “inaugurato” a Venafro la promettente strada delle cellule staminali. L’in- tervento mira alla rivitalizzazione dei tessuti e al recupero della mobilità dell’arto. Considerato il successo di questo primo intervento, certamente ne saranno eseguiti altri simili nel prossimo futuro. ab 32 Larino Mercoledì 11 maggio 2011 Il Comitato pro Vietri respinge le accuse e insiste: non andate a votare Sulla restituzione delle tessere elettorali non accetta lezioni LARINO. "Ancora una volta il Comitato per la difesa dell'Ospedale Vietri di Larino è stato fatto oggetto di meschine strumentalizzazioni da destra come da sinistra evidenziando che i "bollori" della campagna elettorale danno alla testa a molti". Questo l'incipit del nuovo comunicato diffuso dal Comitato che definisce assurde le critiche rivoltegli in merito alla restituzione delle tessere elettorali. "Qualora, ancora una volta, il voto do- vesse servire ad alimentare un sistema politico divenuto ormai insulso, l'invito che il comitato rivolge agli elettori è, coerentemente, quello di astenersi. In altre parole - ha affermato il portavoce Michele Palmieri - il comitato invita la gente ad un voto di responsabilità, a valutare attentamente non già "le proposte politiche ed elettorali", bensì le persone cui affidano la propria rappresentanza premiando chi ha lavorato per il bene di tutti e non per gli interessi particolari". "Rasenta il ridicolo quanto dichiarato dal segretario del circolo cittadino del Pdl di Larino quando afferma che il partito ha lavorato per offrire una concreta opportunità di rappresentanza del nostro territorio nell'esecutivo provinciale, nella piena consapevolezza che solo se siamo presenti nelle istituzioni possiamo pensare ad un progetto organico di rilancio e di sviluppo della nostra realtà", prosegue il Comitato, che poi ricorda che la difesa dell'ospedale è irrinunciabile. "La Rsa tanto sbandierata non è stata ancora istituita e forse non lo sarà mai e la convenzione per il punto Bambin Gesù, sottoscritta il 25 gennaio scorso ne prevedeva l'attivazione entro 60 giorni, ora si parla di fine maggio e magari si rinvierà ad una data più prossima alla 'kermesse' di novembre perché qualcuno possa venire a fare la passerella elettorale". Lo spettacolo non è esaltante, con- clude la nota: "La rabbia dei malati cresce e trova esca soprattutto in questo periodo di consultazione elettorale. Il Comitato perciò sollecita interventi urgenti e adeguati a favore di chi soffre e non può certo concedersi alcun ritardo per la propria salute".