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Presentazione di PowerPoint - Facoltà di Scienze Economiche ed

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Presentazione di PowerPoint - Facoltà di Scienze Economiche ed
La gestione della liquidità e della
tesoreria
Giuseppe Squeo
1
La problematica della liquidità
Raccolta
versamenti
prelievi
Impieghi
Investimenti
finanziari
Servizio
pagamenti
rimborsi
utilizzi
disinvestimenti
investimenti
incassi
pagamenti
flussi
entrata – uscita
gestione finanziaria
Ricerca equilibrio dei flussi di
brevissimo:
gestione tesoreria
medio-lungo
(strutturale):
gestione liquidità
2
La problematica della liquidità (2)
La banca deve in ogni momento essere in grado di far fronte agli
impegni di pagamento in moneta legale, tempestivamente ed
economicamente.
Questo implica che la banca deve avere adeguati volumi di base
monetaria, con un bilanciamento tra entrate ed uscite monetarie
garantito dalla gestione corrente, senza alterare l’equilibrio
economico-patrimoniale.
La ricerca di una ordinata successione di movimenti monetari,
rappresenta uno degli obiettivi fondamentali della banca.
Da qui l’importanza della gestione della liquidità a cui è affidato il
compito di bilanciare i movimenti finanziari e monetari della banca:
è questo al tempo stesso un vincolo ed un obiettivo.
3
La liquidità e tesoreria
•
•
•
•
Gli equilibri anzidetti sono perseguibili in via:
tendenziale, conseguibili nel medio termine, volti ad eliminare
squilibri strutturali (politica liquidità);
immediata, per aggiustare squilibri di breve termine (politica di
tesoreria).
Emerge da quanto detto la presenza contemporanea di due
politiche:
la gestione della liquidità, volta a modificare economicamente la
composizione quali-quantitativa dell’attivo e del passivo di
bilancio, agendo sulla dinamica prospettica delle singole voci;
la gestione tesoreria, diretta al riequilibrio continuo ed istantaneo,
in ottica di economicità, della dinamica monetaria.
4
La politica della liquidità
… volta a conseguire, nel medio termine, l’equilibrio
finanziario tendenziale, influendo sull’ordine temporale
dei flussi di cassa.
a)
b)
c)
d)
e)
Essa è composta di indirizzi di gestione relativi:
al grado di trasformazione delle scadenze;
alla funzione assegnata al portafoglio titoli;
alle funzioni della raccolta da clientela in relazione alla chiusura
del circuito impieghi/raccolta, con la posizione netta
sull’interbancario;
alle finalità del posizionamento temporale della liquidità;
alle modalità di controllo del rischio di liquidità.
5
La politica della liquidità: obiettivi
Indirizzi gestionali (a,b,c,d,e)
determinano
definiscono
la struttura del bilancio nel medio termine
il margine di manovra operativo, nel breve
Individuazione componenti
discrezionali con determinazione
Livello e
composizione
riserve liquidità
Strumenti di
tesoreria da
attivare
Presenza
su mercato
monetario
6
La politica di tesoreria
Le problematiche di tesoreria, come visto, nascono dalla necessità
di sistemare prontamente ed economicamente gli squilibri
giornalieri tra entrate ed uscite monetarie.
Le soluzioni adottate nell’ambito delle politiche di tesoreria:
• non vanno ad incidere sulla definizione prospettica del margine
operativo,
• ma a ricercare soluzioni provvisorie di aggiustamento della
liquidità giornaliera, guidate da criteri di economicità e rapidità,
che ne costituiscono gli obiettivi primari.
Ne scaturisce una definizione di politica di tesoreria quale
“insieme degli orientamenti di fatto seguiti nell’allocazione e
nell’acquisizione della liquidità supplementare.”
7
Le modalità di regolamento
Le banche producono e assicurano la circolazione ai loro mezzi di
pagamento grazie a procedure idonee ad assicurare il trasferimento della
titolarità e la relativa disponibilità della moneta tra le unità economiche.
Questa attività implica due aspetti:
• quello finanziario, la produzione di moneta bancaria e la sua
trasformazione in moneta legale o altre attività finanziarie;
• quello tecnico-operativo, il sistema dei servizio di pagamento, costituito dal
capitale tecnico ed umano, dalle reti di collegamento e dalle relazioni tra le
banche, nonché da intese accordi di compensazione e regolamento.
Modalità regolamento
bilaterale
c/c di corrispondenza
multilaterale
a regolamento
netto
a regolamento
lordo
8
Le modalità di regolamento
Bilaterale: rapporto diretto baca A con banca B tramite c/c di corrispondenza
c/c corrispondenza
Cliente
ordinante
Banca A
Banca B
Cliente
beneficiario
gestore
Multilaterale: conto banca A con gestore e conto banca B con gestore.
Norme uniformi e vincolanti per tutti. Banca centrale: a) gestore sistema pagamenti
e prestatore ultima istanza consentendo rifinanziamento. Evita rischio sistemico.
9
Il c/c di corrispondenza per servizi resi
E’ il conto reciproco con il quale si regolano le transazioni tra banche
per effettuare pagamenti ed incassi per conto della clientela.
La liquidazione generalmente trimestrale e vi è una convenzione che
definisce tassi e valute da applicare.
Conto
reciproco
Saldo contabile
Numeri creditori
Disposizioni di
incasso
Disposizioni di
pagamento
clientela
Movimenti diretti
tra banche (interessi
su depositi
interbancari)
Valute di accredito
di solito posteriori a
scadenza del titolo
presentato per
l’incasso
Saldo liquido
Numeri debitori
Ricerca bilanciamento dei saldi (importo * giorni)
10
La liquidità
La liquidità di distingue in due categorie:
• quella primaria (di prima linea), costituita dai “crediti esigibili a vista nei
confronti delle altre banche o convertibili in base monetaria su iniziativa
del creditore senza apprezzabili costi” costituita da:
– base monetaria costituita da a) contante, b) conto di riserva
obbligatoria e libera presso Bankit e c) altri conti di deposito presso
Bankit e le linee di credito di anticipazione infragiornaliera;
– crediti nei confronti di altre banche, quali: a) cedole, vaglia, assegni
circolari, titoli scaduti, etc.; b) crediti e depositi a vista v/sistema sotto
forma di c/c di corrispondenza per servizi resi e depositi interbancari
liberi a vista;
• quella secondaria, costituita da “attività liquide a breve fruttifere con
spiccate attitudini ad essere convertite in contanti, essendo dotate di elevata
liquidità o elevato grado di liquidabilità”, costituite da:
– crediti interbancari a breve non esigibili a vista;
– attività fruttifere con elevata liquidabilità come a) i titoli a breve e
lungo negoziabili, b) valori pignorabili per ottenere finanziamenti (pct).
11
Le variabili della gestione di tesoreria
Operazioni di
gestione corrente
Indipendenti
dalla volontà
del gestore
della
tesoreria
Operazioni di
tesoreria a scadenza
Movimenti
esogeni di
tesoreria
definisce
esogenamente
saldo del conto
Strumenti di intervento
di tesoreria
Movimenti
endogeni di
tesoreria
C/ di riserva
obbligatoria
Attivati
direttamente
dal gestore
della
tesoreria
interventi volti a
orientare saldo
del conto
Saldo conto
della riserva
obbligatoria
12
Le modalità della gestione di tesoreria
I flussi esogeni determinano un saldo naturale che può essere diverso da
quello desiderato o programmato, in tal caso si attivano gli strumenti di
tesoreria per indirizzare il saldo verso il segno e l’entità desiderata.
Questo implica una diversa strutturazione della riserva primaria e
potenzialmente di quella secondaria.
La motivazione principale è nel livello dei tassi policy, di quelli
interbancari e di quelli di mercato monetario e finanziario.
Obiettivo: indebitarsi ai tassi più bassi e impiegare a quelli più alti.
Ne deriva che l’azione di tesoreria è indirizzata:
• in primo luogo, a presidiare l’equilibrio finanziario di breve della banca
originati dalla tradizionale attività (raccolta e impieghi), minimizzando i
costi di aggiustamento nell’ambito del conto di riserva,
• orientare e gestire la liquidità primaria e secondaria per cogliere le
opportunità di reddito e, contemporaneamente, mantenere sotto
controllo il livello dei rischi di tasso e di liquidità.
13
Le modalità della gestione di tesoreria (2)
•
•
•
•
•
Nell’attività di amministrazione dei flussi giornalieri la banca tende a:
mantenere le giacenze in contante entro i limiti delle esigenze operative;
ottimizzare la disponibilità dei saldi liquidi sui conti di corrispondenza in
funzione delle alternative di impiego (per conseguire un eventuale
maggiore rendimento) o di indebitamento (per minimizzarne il costo);
mantenere il saldo del conto di riserva obbligatoria sul livello desiderato
anche in funzione del mantenimento del requisito di riserva obbligatoria.
A quest’ultimo riguardo va osservato che è possibile detenere:
un saldo superiore a quello medio giornaliero coerente con il vincolo
mensile, implica tassi di mercato al disotto del livello ritenuto normale
(momenti di liquidità di mercato abbondante);
un saldo inferiore a quello medio giornaliero coerente con il vincolo
mensile, implica tassi di mercato al disopra dei livelli ritenuti normali
(momenti di scarsa liquidità di mercato).
Ne deriva una una linea operativa improntata a massimizzare la
sostituzione intertemporale delle fonti di liquidità in funzione del livello
dei tassi presenti ed attesi, ciò implica un rischio di tasso di interesse.
14
Tesoreria e sistema informativo
La complessità di questa attività richiede di disporre di un sistema
informativo di tesoreria adeguato per fornire su orizzonti temporali
diversi (infragiornaliero, giornaliero, decadale e mensile) la situazione
di tesoreria. Quest’ultima è rappresentata da una serie di documenti e
prospetti sui flussi monetari in uscita ed in arrivo, noti in anticipo,
ordinati in funzione del segno e del tempo. Nota la situazione di
tesoreria e la posizione di riserva obbligatoria, si possono orientare
a razionalizzare gli interventi in base all’obiettivo desiderato.
Da questo deriva l’importanza di poter conoscere in via anticipata i
movimenti futuri, per cui è importante studiare la natura dei flussi;
cosa che implica la disponibilità di un idoneo sistema informativo atto
a supportare i processi decisionali e la scelta del mix di procedure e di
strumenti economicamente più convenienti da attivare.
Le analisi e le informazioni sulla situazione attuale ed attesa della
posizione di liquidità, dell’attività della banca e delle condizioni
dinamiche dei mercati costituiscono il quadro di riferimento entro cui
la tesoreria della banca è chiamata ad operare e formulare le proprie
decisioni.
15
Gli strumenti di tesoreria
Strumenti di tesoreria
In contropartita con
Banca Centrale
Operazioni su
iniziativa delle
banche
• rifinanziamento
marginale
• depositi
overnight
Operazioni di
mercato aperto
• rifinanziamento
principale
• a più lungo
termine
• fine tuning
• strutturali
Negoziazione fondi tra
istituzioni creditizie
Negoziazione depositi Operazioni derivate
e finanziamenti su
• c/c corr. servizi resi
• c/ depositi liberi e
vincolati
• contratti derivati su
tassi di interesse
• prestiti e conti
finanziamento (fidi)
• pronti c/ termine
16
Gli strumenti di tesoreria
I conti di deposito ordinario liberi sono gli strumenti principali e
più rappresentativi del mercato interbancario.
Essi sono negoziati secondo tipologie standard sul mercato
interbancario telematico dei depositi monetari multivalute (Mid).
Una banca propone una transazione a certe condizioni alla quale
tutti gli operatori collegati possono aderire (minimo 1,5 milioni di
euro).
La negoziazione di riserve di base monetaria è fatta per:
• riequilibrare temporanei surplus o deficit di tesoreria, genera elevata
intercambiabilità di posizione creditoria e debitoria;
• attuare indirizzi di gestione tendente ad integrare in via sistematica
la raccolta bancaria (impieghi strutturalmente più elevati della
raccolta) o gli impieghi (raccolta strutturalmente più elevata degli
impieghi), con posizioni debitorie o creditorie stabili nel tempo.
17
Alcune caratteristiche del mercato interbancario
•
•
•
•
Non impone vincoli di riserva obbligatoria al prenditore.
Comporta costi amministrativi inferiori alla provvista ordinaria.
È il riflesso della situazione di liquidità delle banche datrici.
Può venire meno l’esigibilità effettiva dei fondi prestati (rischio
creditizio).
• A causa della concentrazione bancaria è diminuito il numero dei
partecipanti al mercato, favorendo azioni di tesoreria infragruppo.
• I maggiori volumi di scambio sono concentrati sulle operazioni
overnight, in quanto i depositi ad un giorno consentono la
negoziazioni di fondi liquidi in funzione del riequilibrio
giornaliero delle tesorerie.
• I tassi negoziati sono indicativi della liquidità bancaria.
18
Unitarietà di indirizzi
L’interdipendenza tra tutte le variabili gestite, il tenere conto
degli scenari presenti e futuri, fa sì che si generi la necessità
di una “gestione unica” della tesoreria euro, valute e titoli o
di una “attività di coordinamento.”, con la creazione di una
“direzione finanza” o di un’area finanziaria.
Le operazioni di tesoreria, oltre ad integrarsi con quelle
condotte sui mercati a pronti dei titoli e dei cambi, devono
anche collegarsi con quelle effettuate sui mercati dei
derivati.
La politica di tesoreria è ancora fortemente interrelata con:
• la politica monetaria;
• il sistema dei pagamenti.
19
La riserva obbligatoria
•
•
•
•
•
Dal 1 gennaio 1999 tutte le banche dell’UEM sono assoggettate alle
stesse regole di riserva obbligatoria, che come è noto è uno
strumento di politica monetaria.
Per la definizione di questo aggregato e per il suo utilizzo valgono i
seguenti riferimenti:
periodo di mantenimento: dal 24 del mese successivo a quello di
riferimento fino al 23 del mese successivo;
aggregato soggetto a riserva, le forme di raccolta in euro e valuta
entro i 24 mesi realizzate tramite depositi, titoli di debito, pct e titoli
di mercato monetario;
aliquota, 2% applicato a ciascuno dei 4 aggregati sopra richiamati.
Al totale di riserva va sottratto un ammontare di 100.000 euro.
somma mobilizzabile, per intero;
remunerazione, tasso riferimento principale medio (non remunerato
l’eccesso).
20
La mobilizzazione
Mobilizzare la riserva obbligatoria, significa consentire la possibilità
di prelevare dal conto di riserva obbligatoria, anche tutta la somma
ivi depositata, alla condizione di rispettare una regola fondamentale:
“nell’ambito del periodo di mantenimento la riserva obbligatoria va
mantenuta come giacenza media e non necessariamente ogni
giorno”.
Questo significa che se l’obbligo di riserva è di detenere una
giacenza media di 100.000 euro una banca può operare nei seguenti
estremi:
a) detenere quella somma per tutto il periodo di mantenimento;
b) prelevare giorno 24 i 100.000 euro e versare il 23 del mese
successivo 3.000.000 euro (100.000 per 30 giorni);
c) detenere giorno 24 del mese 3.000.000 euro e ritirare tutta questa
somma il giorno 25 tenendo azzerato il conto per il restante periodo.
21
Il Trans-European Automated Real-time
Gross Settlement Express Transfer (Target)
Sistema di trasferimento di fondi interbancari tra paesi aderenti
all’UEM, al fine di creare un mercato interbancario ampio e spesso,
per ridurre la volatilità dei tassi monetari.
Il sistema è basato sul principio del “regolamento lordo in tempo
reale.” Ovvero, le transazioni vanno subito coperte e non opera, a
fine giornata, la compensazione tra partite, in tal modo, si elimina
l’effetto domino che una insolvenza può provocare sul sistema dei
pagamenti.
Poiché il regolamento lordo aumenta notevolmente il fabbisogno
complessivo di fondi, sono previste:
• la concessione di prestiti infragiornalieri da parte delle BC;
• la creazione di “liste di attesa” per parcheggiare nella giornata i
pagamenti provvisoriamente non coperti.
22
Target (2)
Sistema regolamento lordo nazionale
Sistema regolamento lordo nazionale
Paese A (Italia = Bi-Rel)
Paese B
Cliente banca Alfa
Cliente banca Alfa
paga o riceve
paga o riceve
Banca nazionale
“Alfa”
interlink
Banca Centrale
del Paese “A”
Banca nazionale
“Beta”
Banca Centrale
del Paese “B”
Il conto di gestione: a) conto di riserva (deposito in c/c con Bankit a gestione accentrata
per riserva obbligatoria); b) conto di anticipazione infragiornaliera in c/c aperto presso
Bankit; è fatto per favorire il sistema dei pagamenti target, con linea di credito senza
limiti rispetto alla quale vanno fornite idonee garanzie.
23
Bi-Rel e Bi-Comp
Bi-Rel sistema a regolamento lordo con cui gli ordini di
pagamento sono regolati continuamente e singolarmente in euro
in via irrevocabile e definitiva. Il conto di gestione è incentrato
sul conto di riserva obbligatoria detenuto con la banca centrale.
Operazioni transfrontaliere, operazioni con banca centrale,
transazioni di operatori direttamente su rete bancaria nazionale,
operazioni di Mid e altre tipo ingrosso. Utilizzabile la riserva
obbligatoria.
Bi-comp sistema per compensazione e regolamento multilaterale
delle operazioni al dettaglio. A fine giornata si determina saldo
giornaliero per ciascuna banca nei confronti delle altre.
Il saldo finale, in cui confluiscono i due sottosistemi sono
addebitati o accreditati sul conto di gestione.
24
Il mercato interbancario dei depositi (MID)
•
•
•
•
•
•
E’ il mercato telematico interbancario operante in Italia, che consente
alle banche che hanno eccesso di liquidità di effettuare la loro offerta
(lettera) e a quelle che hanno fabbisogni di liquidità di effettuare la
domanda (denaro) sul circuito telematico, in modo da cercare
nell’intero circuito la controparte disposta ad aderire alla richiesta.
Su tale mercato vengono effettuate le seguenti operazioni:
overnight , 1 giorno a partire da quello di negoziazione;
tom next, 1 giorno a partire dal primo giorno feriale successivo;
spot next, 1 giorno a partire dal secondo giorno feriale successivo;
depositi vincolati a giorni (term deposit) trasferimento stesso giorno di
negoziazione e chiusura a tempo ( min. 2 mx 10 giorni);
depositi a tempo (time deposit), trasferimento a due giorni e chiusura a
1 settimana, due settimane, 1 mese, 3 mesi, 6 mesi e 12 mesi;
depositi differiti a tempo, con trasferimento iniziale e chiusura a date
future determinate da momento negoziazione.
25
L’euribor
L’euribor, l’euro interbank offered rate, è un indicatore (tasso di
interesse di riferimento) delle contrattazioni interbancarie effettuate
nell’ambito delle dei paesi aderenti all’euro.
Sostanzialmente misura, giornalmente, il tasso medio (media
semplice) applicato alle operazioni interbancarie di un gruppo
definito di banche di primario standing.
Il campione di banche, “reference banks”, era composto all’origine
da 47 banche dei primi 11 paesi aderenti, da 11 banche di altri paesi
comunitari e di 6 banche extra-comunitarie. (per l'Italia erano
presenti: Comit, Banca di Roma, Bnl, Banca Intesa, Unicredito, San
Paolo e Monte dei Paschi).
Sono calcolati i tassi medi relativi a contratti di deposito non
garantiti con partenza spot (scambio di fondi con partenza secondo
giorno non lavorativo).
26
Le quotazioni euribor al 13-3-2003
Scadenza
1 settimana
1 mese
2 mesi
3 mesi
4 mese
5 mesi
6 mesi
7 mese
8 mesi
9 mesi
10 mese
11 mesi
1 anno
tasso % (360)
2,6600
2,5810
2,5380
2,5010
2,5010
2,4700
2,4390
2,4190
2,4020
2,3770
2,3670
2,3570
2,3470
tasso%(365)
2,6970
2,6170
2,5730
2,5360
2,5360
2,5040
2,4730
2,4530
2,4350
2,4100
2,4070
2,3900
2,3800
27
La liquidità supplementare: i modelli
Sono individuabili due modelli di riferimento nella gestione della
liquidità supplementare:
• quello amministrativo-tradizionale, volto unicamente a trovare
soluzioni economiche alla pura sistemazione degli scompensi
giornalieri;
• quello dinamico-speculativo, che in un’ottica pro-attiva mira sia
alla sistemazione degli scompensi giornalieri sia alla gestione
reddituale delle fonti e degli usi della liquidità supplementare,
assumendo in tale logica rischi di mercato in funzione della
prevista dinamica delle relative variabili.
I due modelli si distinguono soprattutto per la priorità assegnata
alla sistemazione degli scompensi (prioritaria nel primo caso) e
alla ricerca della redditività prospettica (secondaria nel primo
caso).
28
Il modello dinamico speculativo
In questo modello, le decisioni relative all’acquisizione o
collocamento fondi per sistemazione di squilibri giornalieri, sono
prese in sintonia con:
• gli andamenti ciclici stagionali dei depositi;
• la dinamica degli investimenti in titoli e la posizione in cambi;
• le aspettative sulla struttura e sul livello dei tassi di interesse interni
ed esteri e dei tassi di cambio.
In funzione di queste premesse la politica di tesoreria deve essere
pro-attiva volta a prevenire gli squilibri, più che a sistemarli,
gestendo eventuali posizioni in cambi, tassi, corsi in funzione delle
previsioni effettuate, sempre comunque in un ambito di breve
termine ma collegata al medio termine.
La sistemazione giornaliera deve riguardare solo le partite
impreviste ed imprevedibili.
29
Il modello dinamico speculativo (2)
Sostanzialmente si può ipotizzare uno schema del seguente
tipo.
Politica di liquidità
(medio termine)
formare
redditività
Politica di tesoreria
(breve termine)
cercando
prevenire
(non compensare)
Margine
operativo
Azzeramento
sfasamenti
(solo quelli
non prevedibili)
Squilibri
giornalieri
30
Il modello dinamico speculativo (3)
Fenomeni
ciclici
Fenomeni
stagionali
Scadenze
tecniche
Flussi
(anticipare la gestione dei flussi)
Dinamica
borsa
Dinamica
tassi
Redditività
aggiuntiva
Prevenire la
creazione di saldi
giornalieri
Dinamica
cambi
31
Allegato
32
Uno strumento di tesoreria: il FRA
Il forward rate agreement (FRA), contratto in base al quale “due
controparti si accordano su un tasso di interesse fisso da applicare a
un determinato capitale per un periodo futuro di durata predefinita
(da 1 mese a 2 anni).”
Le caratteristiche del FRA sono:
• si da luogo non all’esecuzione del contratto sottostante ma alla
liquidazione del differenziale tra il tasso forward e quello di
riferimento vigente alla scadenza, moltiplicato per il capitale di
riferimento;
• si prende a riferimento un indicatore di mercato, di solito i tassi
interbancari.
Il FRA spesso è indicato con l’esplicitazione di due date: la data di
liquidazione e quella terminale del “contract period”.
33
Gli elementi del FRA
• Il tasso di interesse fisso concordato alla stipula.
• Il capitale nozionale di riferimento su cui applicare il differenziale
dei tassi.
• Il tasso di interesse variabile (tasso di liquidazione), da rilevare in
base a modalità definite nel contratto.
• La data di liquidazione, in cui liquidare il differenziale di interesse.
• Il periodo di riferimento, contract period, dato dall’arco temporale
che intercorre tra la data di liquidazione e la data finale concordata
tra le parti.
34
Un esempio di FRA
Oggi 24 marzo stipulo un prestito di un anno con tasso rivedibile
semestralmente. Prestito 10.000 euro, tasso iniziale 5%, revisione
tasso 24 settembre (euribor 6 mesi del 22 settembre pari al 5,5%).
Per annullare il rischio di tasso stipulo fra tre mesi (24/6) un FRA
(3,9) su un capitale nozionale di 10.000 euro.
data tasso liquidazione
24/3
22/9 settelement date
24/6grace period24/9
contract period
24/3
Il differenziale di interesse che sarà liquidato al compratore del FRA
è pari a: 10.000 * (5,5-5)* (181/365) = 24,795 euro.
In base al prestito, nell’anno, saranno pagati: 252,055+272,74 = 524,795
che al netto di 24,795 fa 500, che è il tasso fisso 5%.
35
La gestione valutaria: tipologia operazioni
•
•
•
•
•
La gestione valutaria delle aziende di credito si sostanzia:
nel regolamento delle transazioni internazionali, attuato con
l’emissione di assegni, con bonifici o con il credito
documentario;
operazioni di tesoreria in valuta, relativamente alle
negoziazioni a pronti, a termine o di swap;
concessione di prestiti in valuta o su operazioni di origine
estera;
depositi in valuta;
copertura dal rischio di cambio, tra cui le operazioni di cambi
a termine, di opzioni su cambi e il domestic currency swap.
36
I regolamenti internazionali
Nei regolamenti internazionali le banche rivestono un ruolo
importante con la messa a disposizioni di mezzi di pagamento:
• mediante assegni emessi da banche del paese debitore a valere su
conti intrattenuti presso la corrispondente estera;
•con bonifici bancari, con cui la banca del debitore ordinante invita
la banca corrispondente del paese estero ad accreditare il conto del
creditore-beneficiario. Tale ordine può essere dato: per lettera (poco
usato e per importi modesti), per telex, molto usato più veloce e
sicuro del primo; per Swift (Society for Worldwide Interbank
Financial Telecommunication) che è un circuito telematico creato da
un pool di banche europee ed americane per trasferire i fondi su scala
mondiale).
• le rimesse documentarie.
37
Le operazioni creditizie in valuta
Sono operazioni di raccolta fondi e di prestiti in valuta, e
comprendono :
• i depositi in valuta della clientela, che dovendo operare con l’estero
preferisce tenere accanto ad un conto in euro uno o più conti in
valuta (tesoreria plurivalutaria);
• i finanziamenti in valuta alla clientela, sia per finanziarie
operazioni con l’estero sia operazioni sull’interno ma in valuta
estera, ove si ritengono in una certa prospettiva del cambio migliori i
tassi praticati sui prestiti in valuta;
• le operazioni sul mercato monetario estero (euromarket) a fini di
gestione valutaria depositando o prendendo a prestito valute estere,
in funzione della situazione di tesoreria se eccedente o carente.
38
Il rischio di cambio
Il rischio di cambio evidenzia la possibilità che si manifesti un
guadagno od una perdita per le oscillazioni prodotte sui livelli di
cambio, in operazioni su cambio differite nel tempo.
Cambio
Є/$ 1,00
1/2
importatore
Ipotesi 1^ minor costo 167
Ipotesi 2^ minor costo 111
Ipotesi 1^ cambio Є/$ 1,20 ctv € 833
Ipotesi 2^ cambio Є/$ 0,90 ctv
1/4
€1.111
1.000 dollari
esportatore
Ipotesi 1^ minor ricavo 167
Ipotesi 2^ maggior ricavo 111
Un esportatore che l’1-2 definisce un contratto per 1.000 dollari, con
regolamento 2 mesi, in caso di rialzo del cambio avrà un minore ricavo
rispetto a quello odierno e maggiore in caso di ribasso.
39
Le operazioni di negoziazione in cambi
Sono operazioni riferite alla compravendita di banconote e divise
estere.
Le divise estere rappresentano crediti in valuta esigibili costituiti da
assegni bancari, circolari, tratte o disponibilità liquide presso
l’estero.
Tali negoziazioni possono essere effettuate:
• a pronti, con cambio spot, prevedendo l’esecuzione del contratto nel
secondo giorno lavorativo successivo a quello della stipulazione. E’
compreso lo sconto di divise estere;
• a termine, con cambio forward prestabilito, con l’esecuzione
dell’operazione che avviene all’epoca prevista nella stipula
dell’operazione.
• swap, con scambio di divisa eccedente contro divisa carente.
40
Lo swap in valuta
Gli swap in valuta (currency swap o riporti in cambio o pronti contro
termine in valuta) sono contratti con i quali una parte cede all’altra
una determinata quantità di valuta contro un’altra valuta con il
reciproco impegno ad effettuare alla scadenza prevista l’operazione
opposta.
Il prezzo a pronti è il cambio spot mentre quello a termine è il
cambio forward, calcolato in base al differenziale dei tassi delle due
divise.
Il cambio forward è dato dal cambio spot più un differenziale
(premium o discount), calcolato in base al rate swap dato da:
Cambio spot (tasso divisa 1-tasso divisa 2)*giorni/36500
Nell’ipotesi che:
• la valuta ceduta in swap fosse depositata al tasso corrente (spot*t1*gg/36500);
• quella ricevuta fosse presa a prestito al suo tasso corrente (spot*t2*gg/36500).
41
Esercizio
Un’azienda ha una eccedenza di 1.000.000 di dollari ed una carenza
di yen per il controvalore di 1.000.000 di dollari per un periodo di
30 giorni. Effettua uno swap con vendita a pronti di $ 1.000.000
contro yen e riacquista a 30 giorni $ 1.000.000 pagando in yen. I
tassi correnti sul mercato sono 1,25% per lo yen e 3,75% per i
dollari. Il cambio spot è di 120.
Fase pronti: escono 1.000.000 dollari ed entrano 120.000.000 yen
Fase termine: entrano $ 1.000.000 ed escono yen 119.498.630
swap rate
cambio forward
120,00 * (1,25-3,75)*30/36500
cambio spot + swap rate
-0,501369863
119,4986301
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Gli strumenti di copertura del rischio di cambio
I principali strumenti per coprirsi dal rischio di cambio sono:
• l’acquisto a pronti della valuta, anticipando l’operazione e
depositando in un conto valutario la valuta stessa;
• acquisto a termine con cambio forward prefissato, calcolato come
visto sommando al cambio spot lo swap rate (calcolato
moltiplicando il cambio spot per il differenziale tra il tasso della
divisa nazionale e quello di quella estera nazionali, rapportando il
tutto alla frazione di anno di differimento dell’operazione). Ne
deriverà:
 per gli esportatori la vendita a termine;
 per gli importatori l’acquisto a termine;
• Il domestic currency swap, contratto con il quale due operatori
nazionali, uno creditore e l’altro debitore in valuta, per il medesimo
importo e scadenza, compensano le rispettive posizioni
impegnandosi a scambiarsi il differenziale:
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Gli strumenti di copertura del rischio di cambio (2)
 controvalore in moneta nazionale determinato in base ad un
cambio convenzionale stabilito;
 controvalore determinato in base al cambio del giorno di
scadenza.
Un esportatore deve ricevere 1.000.000 di dollari tra un mese, un esportatore
sempre tra un mese deve pagare 1.000.000 di dollari. Decidono di fare un DCS.
Cambio spot euro/$ 1,00; tasso $ 4,50 e Euro 3,5%.
Alla scadenza il cambio è di 1,10.
Cambio convenzionale ad un mese 1,00+(1,00*(4,50-3,50)*30/365) =
Cambio effettivo alla scadenza
Valore in euro convenzionato
999.179
Valore in euro effettivo alla scadenza
909.091
Differenziale che l'importatore dovrà pagare all'esportatore 90.088
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Le opzioni in cambio
•
•


Le opzioni in cambio sono contratti in valuta in base ai quali un
operatore, dietro pagamento di un premio, si riserva la possibilità di
eseguire o non eseguire un contratto.
Le opzioni sono:
put, che da la facoltà di vendere la valuta estera riscuotendone il
controvalore al cambio prefissato;
call, che da la facoltà di comprare la valuta estera pagandone il
controvalore al cambio prefissato.
Alla scadenza l’operatore potrà decidere di:
esercitare l’opzione al cambio stabilito contrattualmente;
non esercitare l’opzione, abbandonando il premio e acquistare
(vendere) la valuta al cambio spot del giorno di scadenza.
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