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l`ultimo imperatore - Liceo Scientifico Mariano IV d`Arborea Oristano

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l`ultimo imperatore - Liceo Scientifico Mariano IV d`Arborea Oristano
L’ULTIMO IMPERATORE
Carlo V d’Asburgo
La genealogia
Carlo d’Asburgo
• Nacque a Gand nel
1500
• Crebbe a Bruxelles
educato dal futuro
papa Adriano VI
• Ereditò nel 1516 il
regno di Spagna,
quando era già duca
di Borgogna
• Nel 1519 divenne Arciduca d’Austria
ereditando i domini del nonno e si candidò
alla successione imperiale
• Gli fu rivale in questo progetto Francesco
I di Valois, Re di Francia
• … ma Carlo si procurò il sostegno dei 7
principi elettori, anche con il denaro
• Divenne così Imperatore col nome di
Carlo V e regnò fino al 1556
Sul suo Impero non tramontava
mai il sole!!!
Le colonie della Spagna
Grandi problemi
1. Tenere unito un Impero così vasto e
composito
2. Difendersi dal pericolo di una invasione
turca
3. Affermare una egemonia in Europa
contro i Valois di Francia
4. Arginare la Riforma Protestante e le sue
conseguenze politiche
Un Impero vasto e composito
• Le dimensioni erano enormi: Spagna,
Napoli, Sicilia, Sardegna; terre familiari
degli Asburgo in Boemia e in Austria;
Fiandre, Paesi Bassi e territori imperiali;
territori delle colonie spagnole in America
• Un impero “cristiano”: la fede della
tradizione cattolica doveva essere il
cemento tra tutti questi popoli
La lotta coi Turchi
• È il periodo di Solimano il Magnifico
(1520-1566) e della sua espansione
• In Europa conquistò Belgrado e Buda
• Nel 1529 i Turchi erano a Vienna, che
resistè all’assedio.
• Intorno al ’40 l’insediamento ottomano
nell’Europa Centrale e Orientale era ormai
consolidato
Solimano il Magnifico
La lotta coi Turchi
• Nel frattempo i pirati musulmani
infestavano il Mediterraneo, capeggiati
dal Barbarossa.
• Nel 1534 conquistarono Tunisi, appoggiati
da Francesco I Valois
• Non vennero sconfitti neanche da una
Lega (Carlo V, Papa, Venezia)
• Il loro predominio sarà spezzato solo con
la battaglia di Lepanto del 1571
Lepanto 1571
Lo scontro con Francesco I
• Diverse fasi di una lotta che durò quasi
40 anni, con alterne vicende, anche dopo
la morte dei due contendenti
• 1521-26, 1526-30, 1535-44, 1547-56,
1557-59 (pace di Cateau Cambresis)
• Le ragioni: per la Francia spezzare
l’accerchiamento dei territori asburgici in
cui era stretta; per Carlo riaffermare
l’autorità sui propri dominii.
I due rivali
La Riforma Protestante
• Minò ulteriormente la stabilità e l’unità
dell’Impero sotto il profilo culturale e
religioso oltre che politico
• Si trattò di una eresia propagandata da un
monaco tedesco, Martin Lutero
• Molti principi tedeschi vi aderirono anche
per affermare la loro autonomia nei
confronti dell’Imperatore
Lutero
• Carlo V cercò di impedirne la diffusione con
ogni mezzo
• Ma fu costretto infine ad accettare il fatto
compiuto con la Pace di Augusta del 1555
• Forse la sconfitta più cocente
• L’anno successivo l’Imperatore abdicò e divise il
suo Impero: al figlio Filippo la Spagna e le
colonie, Paesi Bassi, Franca Contea e dominii
italiani; al fratello Ferdinando il resto e la Corona
Il rapporto con la Chiesa
• Nonostante Carlo fosse sinceramente
cristiano, non fu sempre facile
• Il momento di scontro più grave fu nel
1527, con l’episodio del sacco di Roma
ad opera delle truppe imperiali (i
lanzichenecchi)
• Nel 1529 però fecero pace e l’anno dopo
Clemente VII incoronò solennemente
Carlo Imperatore in San Petronio
Carlo ritratto da Tiziano
Carlo V ritratto da Rubens (anche
con la moglie Elisabetta del
Portogallo)
Gli ultimi anni (1556-1558)
• Carlo salpò dal porto fiammingo di Flessinga il 15
settembre 1556 con una flotta di oltre sessanta navi ed
un seguito di 2500 persone, destinate a diminuire via via
nel corso del viaggio. Tredici giorni dopo, l'ex sovrano
sbarcò nel porto spagnolo di Lardo. Il sei di ottobre iniziò
il viaggio attraverso la Castiglia che lo condusse prima a
Burgos dove giunse il 13 ottobre e poi a Valladolid dove
giunse il 21 dello stesso mese. Dopo due settimane di
sosta, accompagnato da alcuni cavalieri e cinquanta
alabardieri, riprese il viaggio verso l'Estremadura che lo
avrebbe condotto in una località chiamata Vera de
Plasencia, nei pressi della quale sorgeva il monastero di
San Jeronimo di Yuste, ove giunse il 3 febbraio 1557.
Qui i monaci lo accolsero in processione, intonando il Te
deum.
• Iniziava, così, l'ultima parte della vita terrena di Carlo di
Gand.
• Carlo non risedette mai all'interno del monastero, bensì in una
modesta palazzina che si era fatto costruire, anni addietro, in
adiacenza al muro di cinta, ma all'esterno, orientata a Sud, e ben
soleggiata.
• Nonostante il luogo piuttosto lontano dai centri di potere, Egli
continuò a mantenere rapporti con il mondo politico, senza per
questo venir meno alla sua volontà di soddisfare l'aspetto ascetico
della propria indole.
• Continuò ad essere prodigo di consigli sia alla figlia Giovanna,
reggente della Spagna, e sia al figlio Filippo che governava i Paesi
Bassi. Soprattutto in occasione del conflitto scoppiato con Enrico II
di Francia, nel quale Carlo, dal suo eremo di Yuste e con l'aiuto
della Spagna, riuscì a riorganizzare l'esercito di Filippo il quale
ottenne una schiacciante vittoria sui francesi a San Quintino il 10
agosto 1557. Va ricordato che il comandante in capo dell'esercito di
Filippo II era il Duca Emanuele Filiberto di Savoia, detto "Testa di
Ferro".
• Il 28 febbraio del 1558, i Principi tedeschi, riuniti nella Dieta di
Francoforte, presero atto delle dimissioni dal titolo di Imperatore che
Carlo V aveva presentato due anni prima e riconobbero in
Ferdinando il nuovo Imperatore. Carlo usciva definitivamente dalla
scena politica.
• Il 18 febbraio 1558 morì la sorella Eleonora. Carlo, presago che la
sua vita terrena volgeva ormai al termine, accentuò ancor più il suo
carattere ascetico, assorto sempre più nella penitenza e nella
mortificazione. Ciò nonostante non disdegnava i piaceri della buona
tavola, cui si lasciava andare, nonostante fosse afflitto da gotta e
diabete, e sordo ai consigli dei medici che lo spingevano ad una
dieta meno ricca.
• Nel corso dell'estate la sua salute diede segni di peggioramento che
si manifestò con febbri sempre più frequenti che lo costringevano
spesso a letto, dal quale poteva assistere ai riti religiosi attraverso
una finestra che aveva fatto aprire in una parete della sua camera
da letto e che prospettava direttamente nella Chiesa.
• Il 19 di settembre chiese l'estrema unzione, dopo di che si sentì
rianimato e la sua salute manifestò qualche segno di ripresa. Il
giorno successivo, stranamente, quasi avesse avuto un
presentimento, chiese ed ottenne l'estrema unzione per la seconda
volta.
• Morì il 21 settembre 1558, probabilmente di malaria, dopo tre
settimane di agonia. Le cronache riferirono che, approssimandosi il
momento del trapasso, Carlo, stringendo al petto un crocefisso ed
esprimendosi in lingua spagnola, abbia esclamato: "Ya, voy, Señor"
(Sto venendo Signore). Dopo una breve pausa, urlando, abbia
esclamato ancora: "¡Ay Jesus!" ed esalò l'ultimo respiro. Erano le
due del mattino.
• Il suo corpo fu immediatamente imbalsamato e sepolto sotto l'altare
della piccola Chiesa di Yuste. Sedici anni dopo, la sua salma fu
traslata dal figlio Filippo nel monastero di San Lorenzo, all'interno
del grande palazzo dell'Escorial che lo stesso Filippo aveva fatto
costruire sulle colline a Nord di Madrid, e destinato a luogo di
sepoltura di tutti i sovrani Asburgo di Spagna.
L’Escorial
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