Quaderni d`italianistica : revue officielle de la Société canadienne
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Quaderni d`italianistica : revue officielle de la Société canadienne
LUCIANO I Vorrei rileggere prima ROMANZI romanzi i coerenza la porre poi alcune di Natalia vena lei frontabili coi stilistiche della scrittrice, e Ginzburg femminile nel senso che Cesare è del punto romanzi? Le di vista? E appena a sollecitare il opere della Ginzburg sono con- altre caso di dire che dibattito, e il (l'anno di Lessico famigliare) 2 non hanno , sono due ci La ro-manzo, La contano e su di essa città e la casa). le storie di mi soffermerò più al gruppi abbastanza in città, Valentino, Tutti i folti di ieri, minestra verde e amara che mia madre avo mia madre' uccide, e ai (1:7). In casa 'si litigava Le liti Quaderni l'ulti- 1963 il voci della sera la 1963 rac- compde La strala sono lacer- nostra casa. Odiavo avergli Un la sera, e odi- giovane mai chiesto si se aveva non averlo seguito quando passeggiava solo, di quando stava a fumare sulla panchina' (1:402). Natalia è divisa da rancori fra genitori e parlando delle e persone e ricreano non essersi seduti con lui Anche in Lessico famigliare, che ha un'atmosfera più terrore quei tre 1942 sempre' (1:231). non familiari pare impossibile 'di forse biso-gno di aiuto, di il metteva davanti ogni ci al a lungo. La formano. Le famiglie li nostri La prima 1984 (quando esce da animosità o da antipatie profonde: odiavo trice quan- pretesa di con- fasi distinte. sette libri scritti tra I atmosfera in cui vivono coloro che da che va do con la risposte, strada che va in città) seconda va dal 1973 (l'anno di Caro Michele) ate mie . Nella storia della Ginzburg romanziera lessa le 1 va dal 1942 (data del suo primo libro, mo per comprensione rilevanti per la hanno attribuito al termine? c'è in quei romanzi una uno sviluppo, un'involuzione, o comunque un marcato do ne dò, servono cluderlo tematiche e stessa tragica? c'è cambiamento Ginzburg (1916-91) per sottolineare domande che mi sembrano del suo lavoro: lo stile della Garboli e NATALIA GINZBURG DI fra le scelte PARISI figli, serena, la famiglia di e fra fratelli e sorelle: 'ricor- uomini che lottavano selvaggiamente', dice fra Alberto, d'italianistica, Mario e il padre Volume XXIII, No. 2, (p. 935) 2002, 107 \ la scrit- Luciano La solitudine romanzi, ria ma è uno Parisi d'animo ricorrente nei personaggi stato è attenuata dalla fìtta rete di rapporti collettivi in cui individuale si za sbandata, che ne La strada che va in inserisce. Delia, comunica con a fatica con familiari e amici, interagisce il Venne loro: me pomeriggio' (1:47); 'Giovanni entrò il sente visite, Il padre di Anna, in Tutti ma resta in contatto con gli altri; parla, quel che succede nella sua stanza; e la nostri i 'vidi aprirsi ieri, è chiede oggetti, tragedia le opinioni di qualche giorno dopo. lo vidi capitare Nini' (1:52); 'l'indomani venne mia madre e bre' (1:56). ragaz- una volta Azalea. Capitò [...] Arrivò su in motocicletta' (1:49); poco dopo una città, è Eppure, nel paese in cui gli altri. nasconde una gravidanza non voluta, riceve di quei ogni sto- mi il cancello ed trovò con la feb- mortalmente malato fa segni; 'tutti' sanno attenua su quello sfondo si di generale attenzione al suo male: si [...] mise a letto e non gli fu più possibile alzarsi. Stava a poco a poco e moriva, e tutti ma lo faceva finta di niente lui che parlava sempre di morire prima di ammalarsi davvero; diceva sempre meno ma segno ai due ragazzi che entrassero, erano parole confuse e con non ci Le sgualciva , il pigiama si capisse, sul letto. [...] collettiva. si . voci della sera, osserva in lettere 5 la poi non diceva niente che personaggio generalmente secondario, dimensione che si qualche volta faceva avrebbe camminato più perché presto sarebbe morto (1:281, corsivi miei) 4 e ne braccia [...] sotto l'armadio spuntavano le scarpe lunghe e aguzze del padre che sapeva che Un le poco cose col passare dei giorni, a a poco soltanto chiedeva quello che gli serviva Di sempre peggio sapevano, e certo anche lui lo sapeva, E una il ma comportamento degli altri, e coglie questa giovane, generalmente diplomata o laureata in cerca di affetto e pronta per istinto a dare circondano; guarda il E stato così principale in mondo con sui propri sentimenti, e su quello il proprio a quelli attenzione, senza capirlo, incerta che è giusto o utile fare. Si stupisce, in non si chiedono se le piacerebbe sposarpropone come consorte, e di se stessa che Valentino, dei propri genitori, che si (1:231), di un amico che lo accetta senza esserne con gli le si E stato innamorata (1:248). In occhi spalancati interrogandosi sul marito: 'io non così lo passa le notti saprò mai cosa vuole davvero. Io non lo saprò mai cosa vuole davvero' (1:159). In Tutti nostri ieri di lui è mondo sposa chi crede di non amare, e s'accorge con sorpresa che anche la i casa sua (1:462). Lo sguardo di questo personaggio rinforza nel circostante 'nucleo', T'unita' la gli elementi che (1:920-921). Anna, gli danno in Tutti i coesione; ne individua nostri ieri, di della signora Maria, ai fidanzati della sorella, al libro che di scrivere, alle cartoline che Cenzo Rena — 108 — manda da il è attenta ai ricoril tutti padre tenta i punti del romanzi I mondo; e si rende conto dei hanno sentiva mortificata per tutte 'si (1:453); lei' presupposti che legano fra loro queste taciti persone, e del bisogno che esse Sud Natalia Cìinxiu'rc, Di appena aspettava sempre lette le lettere succedevano senza di Abruzzo si lei' impegnata e cose che succedevano così lontano da le sempre un (1:466). Anche giovane Ginzburg, confinata la simile ruolo di cronista familiare, prova un nozze e di morti dalle quali eravamo minile che osserva e racconta sentimenti della i cui si trova a lei truffatrice sente l'attenzione per altri scrittori tutti una i componenti truffata, propria impresa. la Il ad capelli; e mio padre non è sviluppato esso familiari evante per Leone ed Che il come è detto, Poco dopo andammo Mia e modo tendono meno de 'il si ormai non poteva più la poi si estingue, come reagiscono né sembra essere un argomento Ginzburg annuncia: la 'ci ril- sposammo, narrazione prosegue parlando 1938 in hanno dedicato romanzi complessi; tato a Liegi, a lavorare in . even- a vivere nella casa di via Pallamaglio' (1:1026); evoca in due righe: 'mio padre, anche (1:1039) 7 Questo agli appena sposata, sorella, di tutt' altro. Agli effetti delle leggi razziali del Bassani e Rosetta Loy Anche in Lessico famigliare, 'tornò dal- suo padre, aggiunge, non era contento; e essano la vittima e la cosa ha spinto Adriano e Paola a volersi bene, non ed amici, efficacia. disse niente, perché loro amore, la narratrice. io; e ma ad esso una sofferma di proposito su nessun carattere, e su si sposò con mia sorella Paola. dirle niente' (1:979). si della famiglia di proliferare di personaggi, che in Ginzburg accenna appena. Adriano, l'este-ro, e si come di ed anche di una famiglia che nessun tema, e ne può perciò allineare molti con i riflettere comunità soffocherebbe romanzi della stessa lunghezza, è congeniale Ginzburg, che non tagliò le bisogno di inventare per suggestionare il portare a termine la personaggio fem- Il moltiplicano di continuo. Nel più breve di questi si trufTatrice, della famiglia di ti una con notizie vicende di questi romanzi sembra prende da romanzi, Sagittario, compaiono alla esclusi' (1:789). in far parte 6 . personaggi I le scrittrice, e poi po' mortificata per le cose che nostalgia acuta ed amara' all'arrivo di 'lettere dalla nostra città, di ma posta con un gran batticuore, la sentiva in di vedersi e di parlarsi. Trasferitasi al un lui la Giorgio Ginzburg li la cattedra. Fu inviaccompagnò mia madre' aveva perso istituto. Partì e lo marcato di raccontare è più tutte le opere della Italia in Lessico famigliare, Ginzburg. Gli avvenimenti le inter- corso quotidiano dell'esistenza, che procede uniforme, apparentemente senza segreti' (l:802-803) 8 La Ginzburg contrappone . la propria visione delle cose a quella dell'amico Cesare Pavese: 'vedevamo bene dove sbagliava: nel non dell'esistenza, volersi piegare ad amare il corso quotidiano che procede uniforme, e apparentemente senza — 109 — segreti. Gli Luciano dunque, da conquistare, restava Ginzburg la Parisi con amore autori grandi cita (1:802-803). La quotidiana realtà dà un giudizio negativo e piccoli, e del solo Emilio Salgari, che evoca l'avventura e gli avvenimenti straordinari (1:249 e 1028), perché avventure e avvenimenti straordinari (o avveni- menti tout a casa, (2:88); non rientrano nel suo orizzonte ideale: ma è l'ansia di conoscere, belle, non vedendola] secondo si il mai uscire dalla stanza'(2:90). una gia privata di sone mangiano, che conquista e che è famiglia. ai Giustino, in Tutti perché così fanno Sembra un critica dei i i nostri ieri, aggiunge mezzo bicchiere di grandi cuochi, ed è 'fiero della dettaglio privo di importanza, romanzi dove 'si ma fratelli. La ripetizione comuni, legge che viene portato Natalia come le, l'è le, l'è la che vi staccata dalla fila, figli questa casa sapete stare a parla della 773 mia cagna', 'ti fare Una compagna ai te vedet quel pan — Ti direttore d'orchestra, tournée, aveva detto Bergamo per te amico ai lì. L'è 's'era lo abbrac- mia cagna (1:914). la Barite, 'che pane sulla per esempio, il L'è tutta barite' (1:914). di famiglia, 'trovandosi a campagna, bensì per dirigere Un Bergamo per una cantanti distratti o indisciplinati: fare di campagna') per evocare una parente, soprannominata vedet quel pan lì. tempi del collegio L'è le, l'è le, l'è la sorella della a madre e 780), perché la correndo ad abbracciare un cane che passava: — suoi i di presupposti l'abitudine di ridire alcune frasi spe- c'è della barite: perciò lei indicava, tavola, e diceva: venuti a i siamo venuti a Bergamo per Qualcuno aveva spiegato dappertutto non un insieme Giacomo Magrini sorella della erano collegate. ciava, e diceva: " senza 'nes- scrittrice ('in della coautrice di Lessico famigliare (pp. tutta barite', 'non le storie "some food (Voialtri di queste frasi richiama signora Lidia aveva diffuso fra (Tè sua pietanza' (1:391). Lessico famigliare registra le parole e da suo padre di intese, di convenzioni. . latte alle frittate gente da portare nei loghi', 1:901), da sua madre e siete per- le Natalia Ginzburg lo difende, pronunciate più spesso dalla nonna della Non centro della sua opera, è al loro gesti, alle frasi ricorrenti nel loro linguaggio 9 fa bordello di tutto', 1:907), tavola! fascino importanti solo nella mitolo- La Ginzburg presta attenzione a ciò che suna affettuosa specificazione' (1:818). le frasi il Gozzano, Corazzini (1:840). Pascoli, 'realtà quotidiana' fatta di parole, gesti, abitudini, piccole storie ciali Le poesie più fatte di niente; fatte delle cose guarda[no]' (1:947). Gli autori di cui dice di aver sentito La sempre pensiero che in quell'albergo potranno Ginzburg, sono 'semplici, la da bambina sono si 'io resterei non mi muoverei mai' (1:821). Si definisce viaggiatrice maldestra si rifugia in albergo quando viaggia, e quello che la induce ad uscire meravigliarsi che non court) la — Non siamo Carmen, capola- voro di Bizet' (1:920). Questi aneddoti assumono all'interno della famiglia — 110 — I la romanzi Natalia Ginzburg ni tempo. Nel brano più citato di sicurezza Lessico famigliare la Ginzburg afferma con loro importanza: la noi siamo cinque non all'estero: e Abitiamo fratelli. essere, l'uno con parola. Basta una parola, una Quando o l'altro, indifferenti 'Non siamo venuti do in città diverse, alcuni di noi scriviamo spesso. ci frase: tempo ripetute infinite volte, nel Ci basta dire: l'aci- solfìdrico' per ritrovare a della nostra infanzia. tratto i nostri antichi rapporti, e la nos- Una parole. tro, noi di quelle fratelli, saremo mondo' al delle persone 10 titoli (1:921). La modo al , fondamento il approfonditi, e cà e ai Ginzburg ragazzi, no come ma come poesia, migliore per avvicinarsi ai trama analizzare la loro - / Dalla Giulia Una che scaturì il la . ai / poco giudizi sono Il / Del Perego peggior dei miei . Non spensierato. è Il valgo- modo dunque quello sono poco o rilevanti), di il fare attenzione a questi il un linguaggio colloquiale, sem- toni contenuti attenuano l'espressione I Anna protagonista di Banti, davanti alla malattia del Cristo za la come La Ginzburg nostri si mia si una di tremiti convulsivi e di sussulti, inarcò come un giunco, appena materasso, e da quell'arco che era poche parole i , dispera. Poi, da una tempesta Tutti parole 11 che diventa qui essenziale. Alla dimensione familiare corrisponde si ma sono troppi), plificato in toni, lessico e sintassi 13 marito, I Filippino' 12 al un momento eventi, in genere, all'inessenziale di altri delle emozioni. scrive. veder di sera e di mattina ricordo di (gli le pronuncia più spesso romanzi della Ginzburg non carattere dei personaggi (che dettagli che soprannomi ai deformano (1:916); 'non è ver che sia Pierino Tutti e sette sono pazzi, / versi fa, ai versi banali: 'bello è i la cantina' l'al- 'sussisterà finché anche interessa si in cui alcuni conoscenti giochi che che di un'unità, dei libri che la gente legge, alle cose su cui qualche giudizio, a quelle con grotta, fra milioni di persone (1:920). nel buio d'una Quelle espressioni sono frasi, o parole, ci farebbe riconoscere l'uno frasi una basta, fra noi, di quelle frasi antiche, sentite e per fare campagna' o 'De cosa spussa Bergamo un a Ma distratti. una stanno c'incontriamo, possiamo tra infanzia e giovinezza, legata indissolubilmente a quelle la dun funzione referenziale che l'epica aveva all'interno delle società liberarono in lei il la testa . Fu colta da pensava un attimo a Amalia, a esistessero tifo, Un grido, p. 61) 14 . Quando Cenzo, in sua moglie mammina e a ancora tutte quelle persone, per — Ili — 'Cristo, aiuto, una immensa debolez- esprime in maniera molto più dimessa. morire di piedi sfioravano con estrema violenza: vita per la sua, prendila rischia di forza sconosciuta i suo corpo teso fino a spezzarsi se cadesse dall'alto. Forse sveniva (Banti, ieri, e Giuma, com'era strano che lei adesso c'era solo il tifo, la Luciano Parisi grande casa vuota e silenziosa e Cenzo Rena sempre più la faccia di stralunata e più rossa (1:514). Il Da una malato migliora e 'Anna era molto contenta' (1:516). sono le tempeste, faccia rossa, dei pensieri, delle stranezze. nate; la Ginzburg mondo to col parte si ci una tremiti, le convulsioni, gli inarcamenti; dall'altra i La Banti adopera molte subordi- limita alle coordinate; eppure sa esprimere 'un rappor- esterno fatto di affetto, di stupore, d'ironia, di senso della limitatezza propria e di ciascuno' (Calvino, 1:1089; si veda anche Barberi Squarotti, p. 161). L'insistenza della Ginzburg gruppi familiari sui polifonico. In questo contesto la parola polifonia è stata intesa in tre stile modi diversi. Lessico famigliare, in primo luogo, è polifonico perché intrec- costantemente due voci diverse: quella dei Levi cia anche in uno riflette si mia la della ('l'è le, l'è le, l'è la sorel- cagna'); e quella della narratrice, che fornisce ai lettori le inte- grazioni necessarie per capire parole insolite e formulazioni stravaganti (Simborowski). Il romanzo, personaggio domina sugli potrebbe sussistere senza mantiene in secondo luogo, le altre; è polifonico perché anche la marginalità che nella storia è funzionale al rispetto di che 'non ha un marchio di proprietà (soggettiva) e che rica semplicemente di trasmettere' 15 . polifoniche perché passano da di continuo rinnovamento dei sono tanto amici dalla Le battute significati. moglie ('E Molière? [...] du regard, una i di sono di citazioni e vengono lui l'attore? Non figlia ('un letterato, un contestate dirai mica si sono uno critico, . Ginzburg ricorda quella dellV- emerge nei due esordi rado importanza nella Ginzburg. sentimenti che attaccati ad di Famiglia. Gli Quando essi — la ce l'han- misericor- sdegno, l'emozione. Nell'arte d'avanguardia degli anni '60, secondo Ginzburg, 'al posto del guardare e dell'ascoltare c'è l'attenzione votata con meticoloso puntiglio oggetti e alle mille voci minerali che da un Quel rifiuto nasce cui trova' (2:42); e si un gioco equivoca!') Molière non faceva anche cui eco specifica hanno no, contano per la inca- rappresentava qualcosa di spregevole, di frivolo, e anche di equivoco') 16 oggetti, però, dia, lo la narratrice si Le parole del professor Levi ('com'è che loro In qualche caso la scrittura di Natalia cole altro, in una persona che era una persona equivoca?') e riprese poi dalla scrittore, narrante collettivo' di tutti questi romanzi, infine, un personaggio ad un di Petrolini? Dev'essere l'io un 'patrimonio nessun una non loro voci sono intrecciate e le altri: si sono 'ribrezzo per la razza da esso la al specie degli uomini, la mondo inanimato degli sostituite alla umana Ginzburg prende le voce umana'. e per le condizioni in distanze. * * * Vorrei soffermarmi ora su quattro punti che non sono dibattuti in sede critica: l'atteggiamento che più — 112 — stati adeguatamente intimamente corrisponde romanzi I modo al di narrare della Natalia GiNZBURG di Ginzburg; prevale, nei suoi romanzi; la lo stato Ginzburg - concentrata della umano l'agire — al le variazioni Secondo Cesare Garboli l'atteggia- sui dettagli della realtà XXV). è tipico delPintelligenza femminile' (p. un In romanzo By Grand Central Station I Sat Down and Ginzburg condivide quest'impostazione: 'lo quotidiana e alla storia universale, agli eventi, agli obbiettivi del- indirettamente attenta gio dedicato uno prevale, se qualità delle altre sue opere; e interne alla sua produzione narrativa. mento d'animo che il sag- Wept, poteva scrivere solo una donna; l'identità femminile è onnipresente ogni (2:524). riga' modo Il la libro di Elizabeth Smart, dice, — maschile di scrivere spiega in Ginzburg la riprendendo senza saperlo una metafora di Borgese che ebbe molto succes- — so negli anni '20 è quello di chi architetta, edifica, combina luoghi e persone spostandoli dal loro contesto originario anche quando sono 'pesanti come macigni' Smart della non se stessja]'; fluiscano la vita Ginzburg le parole vere come una alle ma 'forte' e 'virile' non dal suo languore' alternativa fra (2:525-526). Nei saggi (2:526). di significato; e quella modo maschile e un modo trasloco', 'femminile' a tutti Di 'maschile di scrivere 2:526; modo della che viene pre- femminile di scri- — uomini autori gli maschile sé parla al ('si ('lo scrittore', narratrice esterna alle 'prospettive tematiche del pensiero debole' sistematica del reale 18 che il punto donne e 2:189-196) la ,T . (p. 2), refrattaria Qualunque del cioè a those areas' is now è stata una dipendono anche definizione se ne dia, però, was once the less a una scoperta than desirable attachment to the investigated from — osserva critical perspectives that validate (p. 7). Riferendosi alla universe of pain' dolore' (p. 15), (p. Ginzburg, Henry Stuart Hughes parla di 97), la Marchionne Picchione Antonia Mazza Alba Aloia attribuisce condition' il secondo una interpretazione domestic, the "minor", or the quotidian in women's writing Rebecca West - se Secondo Gianni Ginzburg corrisponde di vista della della modernità: 'what — Ginzburg Caratterizzazioni così specifiche . come metafìsiche assolutistiche' e 'vicina alle dai presupposti culturali dei lettori. è chiaro sente a pezzi veda anche 1:1131), ed attribuisce si Vattimo, più che emblematicamente femminile, I modo Il architettare nulla e restare 'debole, languid[a] e molle. Spera che la cambiano spesso prese col avesse fatto '900. sente evolve in una distinzione di tipo diverso. La Ginzburg descrive una si donna modo si sente forte, si poesia e sentata scrivendo, e, è quello di 'non costruire nulla, (p. 63). alla di una 'a mental 'grigia fissità del di 'uno sconforto senza rimedio' (p. 218). Ginzburg una grim awareness of the human Ma questi romanzi sono davvero personaggi sono spesso abbandonati a se — 113 — pessimistici, o tragici? stessi, e frustrati nei loro Luciano ma desideri; non pronuncia mai scrittrice la Parisi (e non implica neppure) giudizi globalmente negativi sull'esistenza, innanzi tutto perché rifugge dai non un giudizi globali; e poi perché la malinconia le sembra, se componente indispensabile appartengono torio: si ranno, sosti-tuiti da mi'; ma e quell'appartenenza può prevedere un tempo la scrittrice è fra ha un che in cui le famiglie e anonime, città genuina (2:109) un'esistenza di una comunità, a 19 . Tutti di consola- villaggi i una valore, scompari- e sentire 'lo strazio d'essere fra gli ulti- coloro che avvertono soprattutto 'la grande e un breve era allegria e felicità di avere avuto ancora per esistere lib- istante' (2:53-54)20. Le sfumature che caratterizzano molto non particolari e realizzarle. racconti I si tutti la narrazione della Ginzburg sono generi letterari, a i mio permettono di parere, soffermano su un carattere, un evento, un tema, e non consentono il vasto intreccio di figure e di parole 21 nelle commedie personaggi si impegnano in confessioni prolungate, che sono poco congeniali all'estro della scrittrice 22 anche la ricerca storica sulla famiglia Manzoni i ; ; è alla fine poco convincente — amici dell'autore de / promessi molteplicità di voci che di una non famiglia; ricreano indifference sposi, la testimonianze di parenti ed le Ginzburg evoca un'altra volta la mescolano nel tono fondamentalmente unitario si di Giulia Beccaria o di sua nipote Vittoria, però, le lettere 'lessico' dei il utilizzando Manzoni; which lead inexorably e il loro recupero su-scita 'feelings of to intense boredom' (Bullock, La Ginzburg avrebbe potuto trovare spunti interessanti Manzoni, ma una simile scelta andava contro il p. 33) 23 . nelle opere di suo istinto narrativo 24 e , la coerenza di un'autrice è confermata anche dalle sue debolezze. I risultati migliori della nica formula 25 romanzi in . Come un'epoca ad spazzare via da noi e 'di portarci di e critici essi ostile (2:52); la viltà, il torpore e hanno per gli scrittori la si il ferma persecuzione, districarsi'. potere che sottomissione E la pietà, la dono na si [il in trionfo [...] 'di valore che lettori 'si trova implicat[a] in strani grovigli' e costretta alla pazienza: scrive 'assai lenta- impara a distinguere, come un le di- che cre- esercito di soldati, che cammi- e allora ciascuno s'accorgerebbe che 2:165) e da quello irreligioso — 114 — prendendo una bandiera, quelli credere] fosse sentirebbero tutti insieme dall'altra parte', hanno alle idee collettive' il e a restare fedele alle proprie distinzioni. Parla di Dio, ('se valore dei Ginzburg, che 'non ha mai 'dieci volte a fare e disfare' (2:190); stanze dal partito clericale il (2:78-82, 177-183). Negli articoli sulla con- ingolfarsi in complicazioni', 'lentamente cerca di mente'; la celebra ad un'u- circoscritti con forza colpo nel cuore del vero' (2:53); spiega dizione femminile, amato Ginzburg non sono però saggista la scrittrice rivendica ('se il Dio sta esattamente credere fosse davvero I romanzi Natalia Ginzburg di debolezza, chi crede dovrebbe sentirsi rassicurato e tranquillo, e pro- viltà e non tetto nella sua debolezza; e invece na una fenomenologia in Dio come piace pensare a contempla o dei suoi nel un padre o a suo ricordo veri fratelli e un a orie di giorni e luoghi o fratello a non un amico, ma le se volto del suo proprio padre, o di sua madre, il amici, o dei suoi figli, se e precise, siano vive o morte, e contempla con loro cioè pensa a persone vere suo amore per loro e il abitati e vissuti, e una strana orie pien[a] di ardenti lagrime e di mo impeg- è per nulla così', 2:165). Si del credere basata sulle proprie esperienze: memmem- le sente in quelle si felicità, allora per un atti- sente tremare e fluttuare qualcosa che subito sparisce e che era, forse, Dio (2:166-167). Il divino tori, i come una forma manifesta qui si ha sempre massimamente ammirato: e figli, fratelli, gli i trasfigurata di ciò che la scrittice l'amore per la vita familiare; amici; l'attenzione verso chi ci i geni- circonda. Gli ultimi romanzi della Ginzburg sono usciti nel 1973 {Caro Michele), nel 1977 {Famiglia adattarli (cinque a e Borghesia, raccolti nello stesso Riproponendo città e la casa). i una situazione nuova. Ritroviamo od evento 'queste persone, io non mi accorgo prevale sugli di desiderarne la vedo per qualche giorno, ne sento mancanza la cerca di grandi famiglie città e la casa). Conta altri. 1984 {La e nel la scrittrice storie di Caro Michele, cinque ne La fratelli e sorelle in personaggio, tema le volume) suoi temi di sempre, il Nessun ritrovarsi insieme: compagnia, ma se (2:486); erano, quelle non [...] mondo. Stare con loro era semplice' (2:710-71 1); 'si rallegrava di essere di nuovo in quella stanza e su quella poltrona, ad ascoltare le voci dei soli amici che egli aveva al mondo' (2:733). Conta il ripensarsi: non si amano soltanto le memorie felici. A un le persone con certo punto le quali della vita, ci nostra vita presente lungo il sentiva meglio si accorge che si non c'è nulla si amano che valga La forma percorso' (2:496). al i le memorie' (2:380); luoghi e gli o semi-epistolare epistolare 'nella attimi incontrati fa risuo- nare ancora una volta insieme molte voci: l'imprenditrice coesiste così col giovane terrorista, la madre piena di premure, ragazza sbandata, l'intellet- la tuale dalle difficili esigenze sentimentali. L'Italia però è cambiata: negli anni '70 e '80 un luogo che le Gressoney) e i contenga stabilmente rapporti al (la loro interno le famiglie sono irregolari. Solo un susseguirsi di telefonate, messaggi, lettere e cartoline tiene insieme tanta instabilità, secondo tudini familiari. Anche ragazza che aspira al la Ginzburg, impedisce la scrittrice è non hanno più casa di via Pastrengo, lo chalet di cambiata: matrimonio o fronteggia — 115 — il la il i personaggi, e formarsi di solide abi- suo alter ego non è più maternità, ma la la madre Luciano anziana o nonna che la senza comprendere le riescono ad abitarlo [il non si Parisi ostina a fare raccomandazioni a nuove generazioni 26 mondo] : 'il mai bene cosa pensano di te, se trovano un perfetto imbecille' (2:1435). La Ginzburg — brontolona — suo punto 380) ironia lamento (2:410) (2:66), facile al e tuttavia il di vista La moglie prevale sull'indulgenza. l'accento piemontese, di con un'aria da ti anche sone di quella stanza, e dipinge con si è incupito; l'acidità di giudizio si un personaggio è 'bassa e grassa, ha 'una portinaia'; il mondo non bra, la figlia di sedici assai lei [...]. il con anni, marito, Detestava tutte La pietà sfuma (2:714). o 'stupisce stupisce, Ginzburg due con le altre la stanza' gio- e alle lacrime (2:379- brutta, occhialuta e pesante' (2:721); Ninetta è superficiale e detestava. Detestava figli i stimano un poco o [...] se capisci nipoti nostri i e a decifrarlo ci è oscuro' (2:26); oggi vani ti figli e modo come le 'la per- nell'indifferenza: poco' (2:25) 27 Per questo, . mi sem- resta la narratrice dell'Italia della sua giovinezza (2:510). Misurandosi con quella degli anni ha dato indicazioni successivi, tuttavia, preziose per la sua rappresentazione letteraria. mondo, dice riferendosi a quello della propria infanzia, 'noi lo amavamo, non perché lo trovassimo bello o giusto, ma perché vi spendevamo le nostre forze, la nostra vita e il nostro stupore' (2:25). Quello dei suoi figli è pieno di gente sbandata, vagabonda e balorda, ma ognuno di Il nostro noi è sbandato e balordo in una zona di sé e qualche volta fortemente Anche quel mondo viene indagato attratto dal vagabondare' (2:477). con pazienza. ciò L'eredità più importante della Ginzburg costanza con cui ha amato e cercato di capire quelli che con le loro assurdità e stranezze e incoerenze e University Exeter, la per- è proprio la circondavano, comiche manie' (2:170). of Exeter Gran Bretagna NOTE ÏPer un'introduzione alla vita e e le interviste ^Di Lessico famigliare face, la penso che si buona opere della Ginzburg Ginzburg debba leggerlo come nulla di più, né di ^Le comunità le contenute in Ginzburg, meno, descritte dalla di Tutti i nell "Avvertenza': vedano Pflug, Quarsiti, di quello che 'benché tratto dalla un romanzo: se fosse realtà, e cioè senza chiedergli un romanzo può dare' (1:899). Ginzburg sono eterogenee anche formalmente: per parte del libro, ad esempio, prima parte si E difficile parlare di sé. nostri ieri e i un esile filo narrativo unisce i torinesi della contadini meridionali che compaiono nella seconda parte. 4 Nella Ginzburg commento di la morte Woolf, suscita orrore p. quando 254. — 116 — è solitaria: si vedano 1:792, e il ROMANZI ''Per un'analisi dettagliata ^'Clotilde veda Bullock, pp. 64-91. si afferma inizialmente che non bisogna identificare Bowe Soave Natalia Gin/.burc, ni questo personaggio con quello della di vista di poi che questa figura è per la Ginzburg scrittrice (p. 'partly the projection punto il ma ammette of a retrospective literary persona for herself (p. 795). Sul legame fra le varie manifestazioni di questo personaggio e Natalia Ginzburg vedano le ficile parlare di si futuri - che E dif- Opere, 2:154 e 623; pp. 29 e 34; Sanguined Katz, p. 123; e Puppa, pp. 153-55. sé, padre della Ginzburg fu un grande scienziato: a Torino ebbe ^11 789), premi Nobel per di lui parla a studenti due medicina, Renato Dulbecco e Rita Levi Montalcini la lungo come in Elogio dell'imperfezione. Lessico famigliare non dice nulla di quei successi. ^In The Italians and appaiono anche sione, mo Susan Zuccotti racconta alcuni episodi che the Holocaust in Lessico famigliare, la fuga di Turati in Francia, nella sua ver- and daring'; nel libro della Ginzburg troviaand comic view of events through the eyes of a ten-year- a stirring tale of courage 'is invece 'a private old child' (Woolf, pp. 246 e 247). ^'Leggevo Ovidio in una vasta classe fredda a diciotto bambine', dice È stato così, soressa di poco (1:83); e bine nella classe riverniciata di verde' (1:90). La pagnata dai richiami alla profes- storia di Valentino è bam- accom- speranza di suo padre 'che sarebbe diventato un grand' uomo', che 'diventasse diventasse la dopo: 'leggevo Senofonte a diciotto un grand' uomo', un grand' uomo' (1:219, 233 'lui che mio padre credeva che e 261). 10 'Le sorelle del Barbison erano chiamate "le Beate", essendo molto bigotte' (1:916); 'uno zio di era medico ciata, diceva: 11 Nonna mia madre [...] dei matti' (1:919); 'mia soprannominato madre vedendomi "il Demente" perché entrare scura, imbron- "Ecco Maria Temporala" (1:941). Pina chiedeva: settimanalmente ^È significativo era il 'ci sono létere per me?' (1:916), Paola Carrara 'riceveva "Zurnàl de Zenève" (pronunciava che questi siano gli il francese così)' (1:988) unici versi manzoniani citati dalla Ginzburg ne La famiglia Manzoni (2:1243). ^Si vedano ^Anna in proposito le osservazioni di Marchionne Picchione, p. 5. Banti ammetteva l'esistenza di un'enfasi retorica che nelle forti emozioni {Campi elisi, p. 91). trasuda dalle tuttavia donne colte non rinunciò mai come l'inchiostro dai polpi' ai palpiti e alle affermava una 'scrittura spezzata e lacrime: senza di esse, secondo sterile', che costituiva il nuovo E lei, si 'cilizio della letteratura occidentale' {Opinioni, p. 41). 15 Minghelli, stile della pp. 159 e 161. Ginzburg Anche Clara Borrelli fa osservazioni interessanti sullo e la sua capacità evocative e lirica; è però che quel lirismo non è fine a se stesso, il soggetto di quella storia ^Ginzburg, ,7 In I, non è un io, pp. 955-960. In proposito una Nota aggiunta alla si ma ma un bene tenere presente funzionale ad una storia; e che noi. veda soprattutto Barani, pp. 151-153. ristampa dei primi romanzi — 117 — la Ginzburg racconta che Luciano all'inizio della donna. Il smo che sua carriera desiderava che motivo di quel desiderio era ed non riescono agli altri con Il scrivere di cui le Non distacco dai sentimenti, soprattutto. uomo' Le un passato struzioni improbabili di M. lettori ma la ha capire: Wood, qualità di un in rico- merito di evitare le visioni tragiche, san- [...] Ginzburg celebra Goldoni, sottraggono il pp. 135-141. e invita quei lettori a 'fe- steggiare la fragilità, la delicatezza e la misura' (2: 143). si le propria inevitabile parzialità. la novecenteschi vogliono 'vedere ovunque ni eventi capaci. fìngendo d'essere non indulge Jeannet, da in proposito Clementelli, p. 104, e guinose e solenni'; in a se dire scrivere col donne sono raramente significa scrivere diffìcile affermazioni totalizzanti, e di accettare ™I Ginzburg la non sanno guardare come una donna però con *°La Ginzburg, osserva a sua volta Angela vedano dice scrittrici, 354-55). (Fallaci, pp. l"Si una lei sottrarsi al sentimentali- come un uomo vuol Scrivere [...] un uomo. Cosa un uomo. Una donna deve riconoscessero in bisogno di a liberarsi dei sentimenti, ironia. distacco, la freddezza di non lettori i il caratterizza la letteratura femminile. un'intervista, stesse Parisi E vero peraltro che alcu- potere consolante della narrazione rievocatrice al (Woolf, pp. 254-258). ^La Ginzburg non era soddisfatta dei racconti che pochi nei due volumi delle Opere. Il conti della Ginzburg è Gianfranco Borri rativa ginzburghiana ('la ha bisogno scrittrice coralità [...] sue convinzioni, ^Le commedie romanzi, le il modulo non efficaci quando Ginzburg alla di rappresentare un di ne ha inserito p. la coralità della nar- un gesto, uno ma anche le sue idee, volto, un 143). gioco dei riferimenti a personaggi ricreare il miracolo evocativo dei suoi vasto intreccio di relazioni e una improvvisata ricostruire lo spirito di il e letterario di Natalia; la solo la sua arte sue valutazioni del mondo', diventano permette assenti è di ancorarsi, di riflettersi su di specifico episodio per poter esprimere le 27) che nega (p. non ha composto, benevolo nei confronti dei rac- critico più stati d'animo, e di comunità moderna. Questo e precaria accade soprattutto in Paese di mare (2:29-68). ^Bernard Levin ha say that I scritto de La famiglia Manzoni: 'I do not exaggerate when have rarely read a book so entirely devoid of the novelist's I art', (p. 43). ^4 Nei romanzi della Ginzburg ci sono personaggi intenti a costruire palazzi, o aziende economiche; accenna solo perché la scrittrice travaglio, lo Solo nei saggi condanna' e (1 :853). Può darsi commesso ne La famiglia Manzoni, un personaggio de La alla dimensione quotidiana che Ginzburg parla de un padrone, un padrone capace padrone che grida dedicata la moglie di un scrivere, a studiare, a risultati delle loro attività si strazio e la solitudine della creazione' 'è ironia: ai lo sforzo fattivo è al di là della privilegia. mestiere di scrittore ta dell'errore ma città e la casa, del che e sangue, il (2:112); e dice che il 'il di frustarci a sangue, la Ginzburg si un accor- ne abbia parlato con auto- 1984, scrive una commedia altro classico della letteratura italiana, — 118 — sia Gemma I Un amico Donati Alighieri. A romanzi Dante' 1411). (2: ia Ginzburg 'ha detto che aveva noi sottovoce ha detto che Preferisce Natai di moglie lui della Un altro mal Gemma Donati senza Dante' (2:1409). Per una si lettura dei miei libri: [...] ma la Ginzburg un punto certo è il d'arrivo: 'non so se sia non mi domandai neppure una il migliore volta se scrivevo per caso. romanzi che Il caso lo prece- vedano Sanguineti Katz, pp. 122-152; Barberi Squarotti, pp. 162-163; Bullock, pp. 92-1 19; Hughes, passim; e Weinstein. Ginzburg su Tutti i nostri ieri eccessivamente strutturato questo ironica di questo solo libro che io abbia scritto in stato di assoluta era totalmente esulato da me' (1:1 133). Sul valore dei si non veda Picarazzi, pp. 347-348. ^5 Lessico famigliare era per dono sapere. commenta: 'povera Serena, povera episodio libertà. di testa e e rimasto a casa. Dante non ne vuole di il meno (e ( 1 : 1 1 la ) è Il commento negativo della probabilmente dettato da quel che di architettonico) c'è in questo romanzo, che è per 'ginzburghiano' di ^"In Famiglia, tuttavia, e per 31 tutti. prima volta, Y alter ego della Ginzburg è un uomo, Carmine. ^'La vecchiaia, dice tificati' la Ginzburg, è un'età in cui 'siamo soltanto più spenti e mor- (2:612); essa 'vorrà dire in noi, essenzialmente, la fine dello stupore' (2:23). BIBLIOGRAFIA DEI TESTI CITATI Band, Anna. Campi . elisi. Milano: Mondadori, 1963. Opinioni. Milano: .Un grido Barani, Valeria. lacerante. Il saggiatore, 1961. Milano: Rizzoli, 1981. "latino" polifonico della famiglia Levi nel "Lessico famigliare" 'Il di Natalia Ginzburg'. Otto/Novecento G (1990): 147-157. Barberi Squarotti, Giorgio. 'Tavola rotonda' pp. 161-163 in Natalia Ginzburg: la casa, la città, la storia. A cura di Giovanna Ioli. San Salvatore Monferrato: Edizioni della Biennale 'Piemonte e Letteratura', 1995. Borrelli, Clara. 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