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Cos`è (e a che serve) uno scienziato

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Cos`è (e a che serve) uno scienziato
Università degli Studi di Trento
Dipartimento di Matematica
Corso di formazione sulla comunicazione scientifica
febbraio – marzo 2002
Comunicare la scienza oggi
Elementi di teorie e tecniche
della CS
Yurij Castelfranchi
Master in Comunicazione della Scienza
Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati
(SISSA) - Trieste
[email protected]
Due aspetti, fra i tanti
a) Tecniche di base della CS
• Come si progetta e produce un testo di comunicazione scientifica al
pubblico?
• Quali sono le strategie principali per produrre un messaggio
divulgativo? Quali sono, a confronto, morfologia, “sintassi”,
“retorica” di un testo di comunicazione interna alla scienza e uno per
la CS al grande pubblico?
b) Funzioni e modelli della CS oggi
• Perche’ comunicare la scienza oggi? Quale peso dare alla funzione
informativa, educativa, interpretativa, critica della CS.
• Deficit model, top-down model, Public Understanding of Science e
oltre
• Il modello “post-accademico”
Trento - Corso CS
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Cominciamo da noi
Cos’e’ (e a che serve)
uno scienziato?
Cos’e’ (e a che
serve) un
comunicatore?
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Ricetta
Acqua
Laboratorio/Teoria
Razionalità
?
Comunicatore
Cinque sensi
Solitudine
Scavare
Studioso
Rigore Cubo
Formula
SCIENZIATO
Concetto
Curiosità
Terra
Forma
Natura
Rete
Fondatore
Rigido
Musica classica
Pesante
Sfera
Cibo
Leggero
Spiegazione
Curioso
Immagine
COMUNICATORE
Tramite
Parola
Pescatore
Interprete
Critico
Elastico
Scienziato
Jazz
Colore
Cos’e’ la comunicazione della scienza?
Una posizione diffusa è che sia un’opera di
“disseminazione” (di-vulgazione), dall’alto al
basso, dallo scienziato verso la “gente comune”.
E’ una trasmissione top down (“translation
model”):
mettiamo
in
parole
semplici,
rielaboriamo in parole e immagini accessibili al
grande pubblico.
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Il “modello standard”
top-down model, deficit model, translation model
+
SCIENZIATI
comunicazione
PUBBLICO
-
Il modello “Prometeo”
• 1930: William Laurence, giornalista
scientifico per il New York Times, scrive:
“Autentici discendenti di Prometeo, gli
scrittori di scienza dovrebbero prendere il
fuoco dall’Olimpo scientifico dai laboratori
e dalle università, e portarlo giù, al popolo”
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Il modello “Mose’”
Lo scienziato, e la
CS, possono
mettere
soggezione…
… O apparire
bizzarri,
eccentricii, buffi…
Ma le leggi di natura
sono oggettive e
immutabili. Comunicarle
significa solo trasporle
giu’, a disposizione di
tutti.
Cos’e’ la comunicazione della scienza?
Vista
così,
la
CS
implica
distorsione,
semplificazione, e l’analisi principale tende a
basarsi su quanto grande sia tale distorsione, su
come ridurre al minimo l’errore nella traduzione e
il misunderstanding: PUS
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Ma poi…
• Dal behaviourismo al cognitivismo e oltre
• Dalla “silver bullet” al feed-back…
• …alla politica della significazione del
messaggio, della produzione del consenso…
• alla comunicazione vista come discorso
socialmente strutturato…
• Sorge la consapevolezza che il pubblico
partecipi alla costruzione e alla negoziazione
del messaggio, che non sia una tabula rasa
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Perche’ la comunicazione della scienza?
• Per mostrare la bellezza della natura
• Per mostrare la bellezza della scienza (e dello
scienziato?)
• Per educare, spiegare, insegnare?
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Perche’ la comunicazione della scienza?
• Per garantire il diritto democratico all’informazione?
• Per ottenere fondi/riconoscimenti/agibilita’?
• Ecc.
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Cosa comunicare della scienza?
• Fatti/scoperte/gesta?
• Storie, personaggi, vicende?
• Concetti, idee?
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Cosa comunicare della scienza?
• Processi, metodi?
• Contesto, implicazioni sociali, politiche?
• Ecc.
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La valigia con doppio fondo
del comunicatore scientifico
Gli strumenti di base:
• come tradurre il linguaggio della scienza: il livello
lessicale, quello sintattico, quello semantico, quello
pragmatico, quello retorico…
Quelli nascosti nel doppio fondo:
• Come contestualizzare il fatto, come descrivere il
processo, come passare l’emozione, come
democratizzare la conoscenza
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La comunicazione come
istituzione fondamentale
della scienza accademica
• Scrive John Ziman: “Il principio basilare della scienza
accademica e’ che i risultati della ricerca devono essere
resi pubblici. Qualsiasi cosa gli scienziati pensino o dicano
individualmente, le loro scoperte non possono essere
considerate come appartenenti alla conoscenza scientifica
finche’ non siano state riferite e registrate in modo
permanente”.
“L’istituzione fondamentale
della scienza e’
il sistema di comunicazione”.
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La comunicazione
nella scienza accademica
• Crescita esponenziale (vera) negli ultimi 300 anni:
circa 5% annuo di crescita a partire da fine
Seicento
• La quantita’ di informazione scientifica e’ andata
raddoppiando ogni 15 anni circa (centuplicazione
ogni secolo)
• Oggi: circa un milione di nuovi articoli scientifici
ogni anno.
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La comunicazione
nella scienza accademica
Comunicazione
formale
Comunicazione
informale
Scritta
Letteratura
primaria
e secondaria
Lettere,
quaderni di laboratorio
Orale
Congressi,
conferenze
Discussioni
in laboratorio, “al bar”
e-communication On-line journals e-mail, Internet, chat
line
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Alcune caratteristiche
del discorso scientifico
• Estremamente specializzato nel lessico (genetica,
immunologia, superstringhe, analisi funzionale,
teoria dei numeri…)
• Formalizzato (“i due libri della Natura”)
• Dotato di una sintassi asciutta e normativa
• Rispecchia concetti sempre più lontano dal senso
comune
• Impregnato di una retorica tacita ma rilevante
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Alcune caratteristiche
del discorso scientifico
• Caratteristiche morfologiche:
a) il lessico e’ specifico, tecnico, tende ad essere
monosemico
b) molti vocaboli non hanno “traduzione”. Non solo perche’
devono rappresentare elementi interni all’apparato
concettuale della disciplina, ma anche perche’ spesso
sono in corrispondenza non con un singolo ente o idea,
ma con interi processi, a volte lontanissimi da quelli di
senso comune. Sono concetti “zippati”.
c) Forte co-presenza, all’interno del discorso, di linguaggi
formalizzati
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Alcune caratteristiche
del discorso scientifico
• Caratteristiche sintattiche e semantiche:
a) Sintassi estremamente semplificata, semantica rigida, che
tende ad evitare le ambiguita’
b) Struttura “step by step”: ogni paragrafo tende a “seguire
logicamente” a quello precedente.
c) Alto contenuto di informazione
d) Molto rare le divagazioni, i flash-back, le figure retoriche
Ma ci sono anche altri livelli: un articolo scientifico non e’ solo la
relazione del lavoro svolto. Ha un intento retorico importante:
quello di convincere i colleghi (o i referees) che esso puo’
rappresentare un contributo originale e prezioso e far parte
dell’archivio di conoscenze della scienza…
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Robert K. Merton
e le “norme” della scienza
• L’istituzione scientifica è una struttura sociale. Ma le leggi
scientifiche no. Ovvero: per Merton la sociologia della scienza
non può studiare il contenuto degli studi scientifici (le leggi di
natura), i quali sono indipendenti dalle strutture sociale.
• Quello che si può studiare è come il substrato sociale influenzi la
direzione della scienza: favorire, accelerare o frenare il progresso
in un settore piuttosto che in un altro.
• E si possono studiare le norme sociali che gli scienziati si danno
nel loro operare.
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Le norme di Merton: CUDOS
•
•
•
•
•
Comunitarismo (o comunalismo): i risultati sono attribuiti a tutta la
comunità, e restano a disposizione di chiunque voglia studiarli e, a partire
da questi, creare ulteriori sviluppi. Lo scienziato non mantiene il segreto. E
non è il proprietario di ciò che scopre.
Universalismo: le scoperte e le leggi di natura hanno un carattere
impersonale, internazionale, anonimo. Sono valide indipendentemente dal
fatto che chi le trova sia una donna, un nero, ecc.
Disinteresse: la ricerca non è svolta per vantaggio personale, ma solo per
appassionato interesse dell’inseguimento della verità. Unico movente, la
fama o l’orgoglio del riconoscimento dei propri pari.
Originalita’: un risultato entra nell’archivio comune solo se fornisce un
contributo originale.
Scetticismo Organizzato: non credere a nessuno che non ti dia in mano lo
strumento per verificare, o falsificare, le sue affermazioni.
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Anatomia e fisiologia
di un testo scientifico:
La struttura del ragionamento e del metodo scientifico, unite alle norme di Merton
hanno un effetto sia sulla struttura lessicale, sintattica, semantica dei testi
scientifici, che su quella retorica. Il risultato e’:
•
Un grande uso della terza persona, del riflessivo, del passivo. Rarissima
la prima persona (che e’ in conflitto con il comunitarismo e il
disinteresse)
•
L’universalismo implica la necessità di mettere chiunque in condizioni
di verificare o falsificare: descrizione completa, step by step, tanto dei
passaggi concettuali quanto delle procedure sperimentali
•
La “funzione del linguaggio” dominante e’ quella referenziale. Quasi
assente quella emotiva. Praticamente nulle quelle conativa, fatica e
poetica.
•
Tuttavia, la norma mertoniana dell’originalità vuole che abstract e
conclusioni mettano in evidenza il contributo innovativo.
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La piramide
della comunicazione
interna alla scienza
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"The preparation of a scientific paper has
almost nothing to do with literary skill.
It is a question of organization."
Robert A. Day, How to Write and Publish a Scientific Paper
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Anatomia di un report di laboratorio:
il formato IMRAD
Introduzione
Metodi (e materiali)
Risultati
and
Discussione
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Struttura di un report
• Titolo: diretto, breve, informativo
• Abstract (sommario): scopo dell’esperimento, risultati
principali, loro significato, conclusioni
• Introduzione: background sull’esperimento e sulla teoria
connessa (equazioni, modelli, ecc.)
• Metodi, materiali, strumentazione
• Procedura sperimentale: cosa abbiamo fatto
• Risultati: cosa abbiamo osservato
• Discussione: cosa significano i nostri risultati
• Conclusioni: implicazioni... sogni nel cassetto
• Referenze: la bibliografia base
• Appendici: eventuali dimostrazioni, grafici, immagini, ecc.
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TITOLO: contenuti
TITOLO: suggerimenti
•Il titolo deve descrivere con
chiarezza e precisione il
contenuto. Il lettore deve poter
decidere se leggere o meno il
report.
•Fornire parole chiave per
l’indicizzazione.
•Evitate termini inflazionati
(“studio di”, “un’investigazione
su”, ecc.
•Evitatre gergo e sigle
•Evitate titoli ad effetto o
evocativi
Es. “Una investigazione sulla secrezione ormonale e sul peso nei ratti”: NO
”Ratti grassi: i loro ormoni sono diversi?” NO
”La relazione fra l’ormone luteinizzante e l’obesita’ nel ratto Zucker” SI’
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Panoramica: scienza e CS (1)
• ‘400-’500: “Cose mai viste”: la riscossa dei vili
meccanici, la stampa, l’archibugio, la bussola, i mondi
nuovi, la ribellione contro l’autorità, il “progresso”…
La CS come comunicazione del nuovo, della
meraviglia (wunderkammern, teatro anatomico,
illustrazioni…)
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Panoramica: scienza e CS (2)
• ‘600: la scienza anche come metodo conoscitivo,
strumento di dominio e controllo e… esempio morale.
Utopie scientifiche. La CS anche come comunicazione
di un nuovo sapere organizzato nascente, nuove
interpretazioni e applicazioni.
•1600-1660: prime società e riviste scientifiche
•Francis Bacon: “Fine della nostra istituzione è la
conoscenza delle cause e dei moventi segreti delle cose,
per estendere i limiti dell’umano potere verso il
raggiungimento di ogni possibile obiettivo...”
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Panoramica: scienza e CS (3)
• Illuminismo: la CS come diffusione
(“divulgazione”) della ragione per tutti e tutte.
Pedagogia, donne, Encyclopedie, saperi tecnici…
•LA CS come diffusione, divulgazione,
popolarizzazione… “democratizzazione” ante
litteram di un sapere importante per tutti (e tutte)
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Panoramica: scienza e CS (4)
1800: la scienza diventa un mestiere.
•
Nasce la popular press. E il sensazionalismo.
•
La CS viene diretta al grande pubblico.
•
Nasce il giornalismo scientifico.
•
La scienza si fonda come istituzione e si da’ una identita’
basata su regole, sulla distinzione dall’altro: espulsione del
dilettante, distinzione fra popular science e riviste
scientifiche: nascita del pubblico come altro da se’, come
passivo…
Nasce il modello top-down della CS
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• Perche’? Per diffondere la gioia e i benefici morali della
conoscenza, rivelare la perfezione dell’agire divino in ogni
aspetto della Natura. Per mostrare che il mondo è un
sistema perfetto, organizzato, e che ogni classe sociale
deve stare al suo posto.
• Poi per mostrare non solo o non tanto la bellezza della
Natura attraverso la luce della scienza, quanto la bellezza
della scienza stessa. E dello scienziato.
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Comunicazione pubblica:
esigenze diverse,linguaggio diverso
• Attualita’ vs “nani sulle spalle dei giganti”
• Vicinanza vs astrazione
• Velocita’ vs approfondimento
• Semplicita’ vs rigore e esaustivita’
• Linguaggio comune vs linguaggio specializzato
• Emozione vs neutralità
• Personalizzazione vs obiettività
• Narrazione vs step by step
• Parentesi, approfondimenti, flash-back
• Metafora e altri “puntelli” del discorso
• Ecc…
Risultato…
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La piramide invertita della
comunicazione pubblica della scienza
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ATTACCO E CUORE
Dettagli cruciali
Dettagli importanti
Meno importanti
Si puo’ tagliare…
Si taglia…
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Strumenti presi a prestito dal
giornalismo
• Cinque W e una H:
– What
– Who
– When
– Where
– (Why)
– How
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Kiss: il testo diventa parlato
• KISS: Keep It Short and Simple
• Titolo: desta attenzione, attrae, fa il punto o anche
solo evoca qualcosa
• Attacco: informazione e bocca aperta
• Citazioni e virgolettati
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Incontrando l’amore…
Voi come lo raccontereste?
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Bibliografia minima (1):
storia della scienza
• P. Rossi, La nascita della scienza moderna in Europa
(Laterza, 1997)
• L. Geymonat, Storia del pensiero scientifico e filosofico
• D. Bernal, Storia della scienza (Editori Riuniti)
• D. Oldroyd, Storia della filosofia della scienza (Il
Saggiatore, 1989)
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Bibliografia minima (2):
sociologia della scienza
• J. Ziman, Il lavoro dello scienziato (Laterza, 1987)
• J. Ziman, Real Science – What it is, and what it means
(Cambridge Univ. Press, 2000)
• H. Collins, T. Pinch, Il Golem – Tutto quello che
dovremmo sapere sulla scienza (Dedalo, 1995)
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Bibliografia minima (3):
teoria e tecniche della CS
• J. Gregory, Steve Miller, Science in Public –
Communication, Culture and Credibility (Plenum
Trade, 1998)
• M. Wolf, Teorie delle comunicazioni di massa
(Bompiani, 1985)
• Manuel Calvez Hernando, Manual de periodismo
cientifico, Bosch, 1997
• W. Burkett, Science Writing, Iowa Univ. Press, 1989
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Fig.2 - MODELLO del CONTINUUM COMUNICATIVO
livello intraspecialistico
livello interspecialistico
livello pedagogico
livello popolare
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Fig.3 - MODELLO della COMUNICAZIONE PUBBLICA
livello intraspecialistico
livello interspecialistico
-
= percorso
canonico
Trento
- Corso CS
= percorso alternativo
livello pedagogico
livello popolare
+
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…research cultures are changing…
Non-instrumental
Academic
1900
Universities
1950
Pre-instrumental
Pure
Basic
‘Mode 1’
2000
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
Instrumental
Industrial
Government Labs
Research Councils
Foundations
Industries
Applied
Post-industrial
Strategic

‘Mode 2’

Post-Academic
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Letteratura
primaria
Articoli e saggi
con risultati
originali della
ricerca
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Letteratura
secondaria
Review, recensioni,
raccolta dati,
bibliografie
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49
Trento - Corso CS
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50
Trento - Corso CS
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51
Schrodinger (Einstein's ally)
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Heisenberg (Bohr's ally)
52
Fly UP