Psicoogia del lavoro e dell`organizzazione 27_06_08_2
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Psicoogia del lavoro e dell`organizzazione 27_06_08_2
Lo stress nel lavoro e nelle organizzazioni • Aspetti teorici • Aspetti metodologici • Aspetti operativi Distinzioni e sovrapposizioni tra i termini sullo stress in letteratura STRAIN: sforzo psicologico e psicofisiologico di un individuo a fronte di alta domanda ambientale o a fronte di difficoltà adattiva. DISTRESS: fallimento adattivo della risposta psicofisiologica di stress. EUSTRESS: sforzo psicologico per l’ottenimento di un obiettivo che ha come esito risultati costruttivi positivi ed appaganti. COPING: insieme di processi cognitivi che pongono le premesse per un tentativo di adattamento o di cambiamento dell’ambiente da parte dell’individuo. MASTERING: raggiungimento del controllo e della padronanza sulla situazione, appagamento ed adeguato uso delle risorse reclutate. BURNOUT: sindrome di risposta allo stress, caratterizzata da esaurimento emotivo, depersonalizzazione e ridotta realizzazione personale. Aspetti teorici • Fase storica prima di Selye; • Dal concetto di fatica al concetto di stress; • Approccio biologico; • Approccio sociologico; • Approccio psicologico. LA FASE STORICA PRIMA DI SEYLE Stress: difficoltà, avversità, afflizione; In fisica:forza esercitata su un oggetto che ne determina modificazioni di forma e di volume; Bernard (1860): stress come situazione che porta ad uno squilibrio interno; Cannon (1935):omeostasi. Lo STRESS come un fattore o un insieme di fattori che, alterando l’omeostasi nella relazione ambienteindividuo, impongono all’organismo una reazione adattiva in senso ristorativo. DALLA FATICA ALLO STRESS Fatica: diminuzione del potere funzionante provocata da un eccesso di lavoro ed accompagnata da una sensazione caratteristica di malessere • • • • Oggettiva: diminuzione del rendimento Soggettiva: sensazione individuale Fisiologica: modifica di costanti organiche Nervosa: stato di sofferenza psichica Dalla fatica fisica … Incapacità o ridotta capacità nel compiere un lavoro …Alla fatica psichica Fenomeno psicosomatico suscitato dalla vita di relazione nell’ambiente naturale, tecnico, sociale, lavorativo APPROCCIO BIOLOGICO Il modello di Selye (1936) Lo stress come risposta generale aspecifica a qualsiasi richiesta proveniente dall’ambiente Aspecifica e qualsiasi Non una causa, un effetto, ma cause diverse, unico effetto Non è importante la natura dello stimolo, ma la sua intensità First mediator:sostanza biochimica presente in tutte le risposte da stress in grado di tradurre tutti gli stimoli esterni differenziati in un’unica SGA La sindrome generale di adattamento e le sue fasi Principali caratteristiche degli stressors Stress e somatizzazione APPROCCIO SOCIOLOGICO Life events Approccio epidemiologico NATURA PSICOSOCIALE STIMOLI Approccio epidemiologico APPROCCIO PSICOLOGICO I. Tratti personalità & sensibilità fonti stress Locus of control (Rotter, 1966) Self Efficacy (Bandura, 1969) Negative Affectivity (Watson e Clark, 1984) Hardiness (Kobasa, 1979) Sensation Seeking (Zuckerman, 1985) Type A Behavior (Roseman e Friedman, 1959) II. Elaborazione cognitiva dello stimolo e della risposta McGrath: 1976 Lazarus e Folkman, 1984; Karasek: Modello domanda/ controllo, 1989 Cooper: Modello dello stress lavorativo, 1986 IL MODELLO DI MCGRATH ES= C (D-A) ES: stress sperimentato C: differenza di conseguenze se la domanda viene fronteggiata oppure no D: la domanda così come viene percepita A: maniera di percepire la capacità di fronteggiare tale domanda Vi è un potenziale stress tutte le volte che in una situazione ambientale è percepita una domanda che minaccia di superare le capacità e le risorse di una persona, in modo che questa si aspetti una sostanziale differenza se la domanda viene fronteggiata oppure no. • D> A: stress da sovraccarico (sur menage) • D< A: stress da sottocarico (sub menage) Questo modello in ambito lavorativo è importante per : • Analisi carico lavoro oggettivo (D); • Analisi carico lavoro soggettivo (A); • Supporto sociale ( C ). Esistono 6 variabili connesse con la dinamica dello stress: 1. 2. 3. 4. 5. 6. La valutazione conoscitiva della situazione L’esperienza precedente Il rinforzo, cioè l’influenza di altri fattori L’apprendimento Le differenze di funzioni Gli effetti interpersonali Il ciclo dello stress AMBIENTE FISICO-TECNICO & INTERPERSONALE & PERSONALE 1. 2. 3. 4. 5. 6. Stress da funzioni Stress da ruoli Stress da influenzamento Stress da ambiente fisico tecnico Stress da ambiente sociale Stress da sistema personale LAZARUS E FOLKMAN Lo stress psicologico è una particolare relazione tra la persona e l’ambiente che viene valutata dall’individuo come provante o eccedente le sue risorse, e quindi rischiosa per il suo benessere. STRESS Risposta dell’organismo alle mutate condizioni di stimolazione interna ed esterna, la quale è determinata dall’attivazione emozionale e mediata dalla valutazione cognitiva del significato dello stimolo che si manifesta con una risposta integrata a livello sia fisiologico che comportamentale. Processo di stress - Lazarus VALUTAZIONE COGNITIVA: processo valutativo che determina perché e fino a che punto una particolare situazione venga percepita come stressante PROCESSO DI COPING: processo elicitato quando un certo stimolo o una certa situazione viene percepito come una minaccia, attivato per ridurre o per eliminare la minaccia stessa. COPING: svolgimento e gestione di un processo fatto di tentativi e di sforzi, sul piano cognitivo e comportamentale, per gestire (ridurre, attenuare, dominare o tollerare) le richieste interne ed esterne poste da quelle interrelazioni persona- ambiente che vengono valutate come estenuanti o eccessive rispetto alle risorse possedute, e che si modifica in relazione al ruolo e all’area di vita personale, lavorativa e sociale in cui tale ruolo viene impersonificato. KARASEK: MODELLO DOMANDA/ CONTROLLO Due fattori fondamentali nel processo che avvia la risposta di stress: La DOMANDA: caratteristiche psicologiche, fisiche ed ambientali della mansione, ossia il carico di lavoro inteso come impegno fisico e psicologico richiesto dal compito; Il CONTROLLO: la capacità e la discrezionalità con cui l’individuo organizza e svolge il proprio compito. 4 tipi di esperienze psicosociali del lavoro: 1. 2. 3. 4. LAVORI AD ALTO STRAIN: lavori che creano alta tensione psicologica, per via dell’alto carico lavorativo e del basso livello di controllo; LAVORI ATTIVI: domanda psicologica elevata accompagnata da un alto livello di controllo; LAVORI A BASSA DOMANDA E ALTO CONTROLLO: lavori che non danno nessun problema di tensione psicologica all’individuo; LAVORI PASSIVI: lavori caratterizzati da basso livello di domanda e di controllo; non creano strain, ma determinano minore apprendimento e impoverimento delle abilità lavorative. Nel caso di LAVORI ATTIVI si instaura una circolarità positiva: più una persona apprende tanto più è gratificata, riducendo così la tensione e continuando ad apprendere; Nel caso di LAVORI AD ALTO STRAIN si instaura una circolarità negativa: una persona si trova ad affrontare una domanda elevata con poche capacità di controllo; si crea ansia e di conseguenza una minore capacità di apprendimento. Modello domanda/controllo di Karasek, 1989 Modello domanda/controllo di Karasek, 1989 Il modello dello stress lavorativo di Cooper, 1986 Punti in comune: • Rilevanza dimensione soggettiva (percezione); • Essenzialità percezione sbilanciamento tra abilità soggettive e richieste ambientali; • Importanza percezione soggettiva di esercitare qualche forma di controllo sulle azioni e sull’ambiente; • Presenza supporto sociale significativo; • Stessa sequenza base: stimolo dannoso, set di risposte, conseguenze. Aspetti metodologici • Misure fisiologiche • Misure epidemiologiche • Valutazione della nocività ambientale • Misure psicologiche soggettive • Misure organizzative MONITORAGGI PSICOFISIOLOGICI Misure neuroendocrine: • Corticosteroidi (cortisolo) • Catecolamine (adrenalina, noradrenalina) Misure cardiovascolari: Frequenza cardiaca Pressione arteriosa Lipidi e glucosio MISURE EPIDEMIOLOGICHE Assenze per malattia Abitudini di vita: dieta, alcool, fumo, attività fisica Rischio cardiovascolare: ipertensione, ipercolesterolemia, eccesso ponderale Morbosità e mortalità cardiovascolare Disordini psicofisiologici: sintomi mal definiti, allergopatie, gastroenteropatie, etc. VALUTAZIONE DELLA NOCIVITÀ AMBIENTALE • Fattori di rischio ambiente fisico: illuminazione, temperatura, umidità, ventilazione;rumore, vibrazioni; inquinanti, polveri, fumi e materiali… • Fattori di rischio posto di lavoro:disposizione e caratteristiche postazione; posture, uomomacchina,radiazioni e carico visivo… MISURE PSICOLOGICHE SOGGETTIVE Questionari Scale di valutazione Test psicometrici Focus group Gruppi di discussione Scale psicologiche di stima dello stress lavorativo Self-Reported Scales (misure autopercezione) Scale basate su modelli interattivi (Occupational Stress Indicator, Cooper 1981) Scale basate sui modelli transazionali (Stress Arousal Check List, Job Reaction Questionnaire, Job Relared Strain…) Questionari/inventari di reazioni psicosomatiche allo stress Effetti somatici e psichiatrici Hopkins Symptom Check List, General Health Questionnaire, Crown Crisp Experential Index, General Wellbeing Check List Effetti psicologici e comportamentali Effetti psicosociali Scale life stress Social Readjustment Rating Scale, Hassles Scale… Focus Group · · · · · · · · In cosa consiste il tuo lavoro Come è organizzato il tuo servizio Quale è la mission Quali sono i problemi principali Quali cambiamenti introdurresti Sei soddisfatto del tuo lavoro Con chi ti trovi meglio In caso di difficoltà a chi ti rivolgi MISURE ORGANIZZATIVE Assenteismo Turnover Richieste di ferie e di trasferimenti Dimissioni e prepensionamento Per un progetto di ricerca… • • • • • Modello teorico di riferimento Obiettivi della ricerca Contesto organizzativo Professionalità Risorse • • • • Strumenti Disegno ricerca & Analisi dati Somministrazione Restituzione …i risultati… L’organizzazione funziona (livelli medio/ bassi)… … perché.. Fattori di protezione Individuo, gruppo, organizzazione L’organizzazione non funziona (livelli medio/ alti) … perché… Fattori di rischio Individuo, gruppo, organizzazione …l’azione formativa • Diagnosi organizzativa ed analisi dei fabbisogni formativi • Progettazione • Attuazione • Valutazione efficacia