Arduino Salatin: Le migliori pratiche di Alternanza Scuola Lavoro
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Arduino Salatin: Le migliori pratiche di Alternanza Scuola Lavoro
DISAL “PROGETTO PIANETA LAVORO” Muggiò (MB) – 1 aprile 2014 Appunti a cura di Arduino Salatin 1 Fonti normative Buone pratiche in Italia Alcuni riferimenti in Europa 2 L’alternanza scuola lavoro è definita da questa legge come una «modalità di realizzazione del percorso formativo progettata, attuata e valutata dall'istituzione scolastica e formativa in collaborazione con le imprese, con le rispettive associazioni di rappresentanza e con le camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, che assicuri ai giovani, oltre alla conoscenza di base, l'acquisizione di competenze spendibili nel mercato del lavoro». 3 (Definizione delle norme generali relative all'alternanza scuola-lavoro, ai sensi dell'articolo 4 della legge 28 marzo 2003, n. 53), riconosce l’alternanza scuola lavoro come metodologia didattica del sistema dell’istruzione volta a consentire agli studenti, che hanno compiuto il quindicesimo anno di età, di realizzare gli studi del secondo ciclo anche alternando periodi di studio e di lavoro. 4 Rispetto alle varie forme identificabili in stage, tirocini formativi, lavoro in apprendistato, l’Alternanza Scuola-Lavoro si distingue perchè: - non si svolge, come l’apprendistato, in un’unica realtà produttiva e ciò consente allo studente l’ampliamento del ventaglio delle esperienze e delle conoscenze. - non si svolge necessariamente, come lo stage, in un’unica soluzione temporale e ha una durata, a differenza dell’apprendistato, che può variare in relazione al piano di studi personalizzato. - diverso è lo status giuridico della persona: studente nel caso dell’alternanza, lavoratore nel caso dell’apprendistato. 5 Il «Regolamento recante norme in materia di adempimento dell’obbligo di istruzione» supera il principio della sola didattica per discipline e ribadisce la legittimità e l’auspicabilità di un approccio progettuale al curricolo comprendente acquisizioni di saperi sia in contesti formali che non formali, compresa l’attività in azienda e nel territorio. 6 Nei Regolamenti di riordino degli istituti tecnici, professionali e dei licei), stage, tirocini e alternanza scuola lavoro sono riconosciuti come strumenti didattici irrinunciabili per la realizzazione dei percorsi di studio in contesti operativi (D.P.R. n. 88, art. 5, comma 2, lettera e). 7 Fonti di riferimento più recenti 8 Le finalità L'alternanza scuola-lavoro, pur presentando alcune analogie con le esperienze di stage e tirocinio, si differenzia da queste per le caratteristiche strutturali e per la più stretta relazione personale dello studente con il contesto lavorativo. Con l'alternanza scuola-lavoro anzitutto si riconosce un valore formativo equivalente ai percorsi realizzati in azienda e a quelli curricolari svolti nel contesto scolastico. (…) 9 Attraverso l'alternanza scuola-lavoro si concretizza il concetto di pluralità e complementarietà dei diversi approcci nell'apprendimento. Il mondo della Scuola e quello dell'azienda/impresa non sono più considerati come realtà separate bensì integrate tra loro, consapevoli che, per uno sviluppo coerente e pieno della persona, è importante ampliare e diversificare i luoghi, le modalità ed i tempi dell'apprendimento. 10 Il modello dell'alternanza scuola-lavoro, inoltre, si pone l'obiettivo più incisivo di accrescere la motivazione allo studio e di guidare i giovani nella scoperta delle vocazioni personali, degli interessi e degli stili di apprendimento individuali, arricchendo la formazione scolastica con l'acquisizione di competenze maturate "sul campo". (…) L'alternanza scuola-lavoro, perciò, non costituisce un percorso "di recupero", ma al contrario si qualifica come strumento per rendere più flessibili i percorsi di istruzione, nella cornice del lifelong learning. 11 I nuovi strumenti organizzativi Sono quelli proposti dal riordino degli Istituti Tecnici, quali i Dipartimenti e il Comitato Tecnico Scientifico. Essi possono svolgere un ruolo importante sia per facilitare l'inserimento dei giovani nei contesti operativi disponibili ad ospitare gli studenti, sia per attivare efficacemente le procedure di alternanza, più complesse di quelle previste per gli stage e i tirocini. 12 La funzione tutoriale. Il tutor si connota come "facilitatore dell'apprendimento"; in tale veste: - accoglie e sostiene lo studente nella costruzione delle proprie conoscenze - lo affianca nelle situazioni reali - lo aiuta a rileggere l'insieme delle esperienze per poterle comprendere nella loro complessità - lo aiuta a rivisitare il suo sapere e ad avere una chiara valutazione delle tappe del proprio processo di apprendimento. 13 Le reti e le alleanze territoriali Sotto il profilo organizzativo, l'alternanza condivide la maggior parte degli adempimenti previsti per la pianificazione degli stage e dei tirocini. E’ evidente l'impegno richiesto ai Dirigenti scolastici per la stipula di accordi, che possono coinvolgere anche reti di scuole, con i diversi soggetti del mondo del lavoro operanti nel territorio. Accordi a valenza pluriennale, ovviamente, garantiscono alla collaborazione maggiore stabilità e organicità. 14 Il D.D. n.44 del 19.11.2013 15 16 Indicazioni operative 2012 2013 17 In quest' area sono consultabili oltre 10.000 materiali didattici inseriti direttamente dalle scuole nell’ambito delle attività di monitoraggio che l’Agenzia conduce su incarico del Ministero della Pubblica Istruzione dall’anno 2006. I materiali didattici afferiscono a diverse tipologie: accordi, progetti, misure di accompagnamento, attività didattiche, valutazione, stage, visite guidate, placement, esercitazioni pratiche, formazione a distanza, valutazione, attestazione e certificazione. La consultazione della banca dati dell'Alternanza ScuolaLavoro è accessibile a tutti. 18 19 20 Indire, Alternanza scuola lavoro. Modelli Progettuali, 2012 Tab. 1 – «Materiali esemplari» 21 esempio 22 esempio 23 Gli studenti di un istituto tecnico per il turismo (indirizzo “turismo”) hanno svolto un percorso di alternanza scuola lavoro che prevede 170 ore di attività didattica, di cui 50 di formazione in aula e 120 di stage. Al progetto sono stati allegati diversi documenti tra cui la scheda progetto, l’UDA specifica dell’alternanza scuola lavoro e degli strumenti di valutazione e certificazione delle competenze. Il progetto definisce le competenze generali (comuni) e le competenze specifiche (di indirizzo), con la descrizione delle singole conoscenze e abilità/capacità correlate alle singole discipline. I “compiti operativi” svolti durante l’esperienza di stage in strutture alberghiere sono elencati nel progetto formativo: rispondere al telefono, accogliere il cliente, esempio registrare il cliente, assegnare la camera, effettuare prenotazioni, dare informazioni in italiano e in lingua straniera, preparare il conto del cliente, predisporre fatture/ricevute fiscali, utilizzare supporti/strumenti informatici specifici 24 esempio Un istituto professionale ha realizzato alcuni percorsi di alternanza scuola lavoro indirizzati agli studenti dell’indirizzo “agrario”, ed ha allegato ad essi le relazioni finali dei progetti. In entrambe emergono con chiarezza i compiti realizzati dagli studenti a livello di gruppo. Relazione del percorso di alternanza scuola lavoro delle classi quarte Gruppo "Giardino di Alzheimer" . Nei mesi di febbraio-maggio, previo accordo con il Consiglio di Amministrazione dell' ISACC, è stato realizzato un giardino presso una casa di riposo per anziani [...]. Il giardino è stato studiato prima e realizzato poi da un gruppo di 22 studenti provenienti dalle classi quarte nell'ambito del percorso di ASL previsto nel biennio terminale del ciclo di studi. Gli studenti nella realizzazione del giardino hanno avuto modo di provvedere alla preparazione del terreno, alla realizzazione di in impianto di irrigazione. Alla messa a dimora di diverse tipologie di piante, dalle perenni alle erbacee, arbustive fino agli alberi. Tutto il materiale utilizzato per la preparazione del terreno e l'impianto di irrigazione, le piante messe a dimora sono stati a carico dell'ISAAC. Il personale manutentore della casa di riposo ha collaborato all'allacciamento dell'impianto irriguo alla rete idrica ed elettrica. 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 «Costruire insieme l’alternanza scuola-lavoro», marzo 2013 41 42 e in Europa? 43 Possiamo distinguere in Europa quattro tipologie di alternanza: 1. Orientativa Si tratta di pratiche orientate a socializzare gli studenti alla loro futura condizione lavorativa: qui il pubblico è molto più vasto anche se risulta evidente una centratura sulle filiere formative che danno luogo ad uno sbocco immediato sul mercato del lavoro. 2. Professionalizzante Si tratta di pratiche che assegnano all’esercizio concreto dell’attività professionale il ruolo principale della formazione: è questo il caso da un lato dei mestieri artigianali, dall’altro di buona parte delle professioni e dei relativi percorsi formativi universitari (medici, avvocati, …). In questo caso i tempi di formazione in situazione di lavoro sono lunghi e vengono generalmente inclusi nei meccanismi di valutazione. 44 3. Apprendistato Si tratta di pratiche di alternanza formalizzate sotto un contratto lavorativo: comprendono un’ampia gamma di formule orientate al primo inserimento lavorativo, spesso derogatorie rispetto allo standard del lavoro a tempo indeterminato. 4. Compensativa Si tratta di pratiche di alternanza come formazione di seconda opportunità per soggetti in difficoltà scolastica: l’area di intervento interessata è quella della non-riuscita scolastica. 45 L’istituzione di un percorso discontinuo nel tempo e nello spazio (come l’alternanza scuola-lavoro) pone naturalmente la questione della riconoscibilità dei crediti formativi, inclusi i tratti anche parziali di percorso (unità capitalizzabili, libretto formativo). Ma la modularità non fa parte del patrimonio genetico della scuola italiana, che da sempre funziona in base a sequenze lineari connotate da un’aristotelica unità di tempo e di luogo: la nostra è una formazione scuolacentrica a massima continuità iniziale. La scuola deve imparare dalla formazione professionale più avanzata a concepirsi come “impresa formativa”, capace di cogliere un insieme di bisogni mutevoli, e di farvi fronte combinando nel modo migliore le risorse disponibili, e tenendo conto dei vincoli. Gentili C., L’alternanza scuola-lavoro. Dalle pratiche europee alla situazione italiana, in «Magellano. Rivista per l’orientamento», Anno III dicembre 2002 n. 13, pp. 13-20 46 Il tema dell’alternanza non può essere colto in tutta la sua portata senza affrontare il tema di una diversa concezione dell’apprendimento. La realizzazione di un sistema di alternanza nasce infatti da una concezione culturale della formazione al lavoro, e non solo da elementi contingenti, anche se importanti, come le trasformazioni nei modi della produzione. Partire dalla reciprocità dei processi di “pensare” e “fare”, visti come complementari e non come separati, e attinenti uno alla scuola e l’altro al lavoro, costituisce un’effettiva novità per il nostro Paese, dove per molti anni cultura e mondo del lavoro sono stati messi in opposizione, e non visti come momenti diversi, ugualmente fondamentali, mentre l’azione dell’uomo è connotata dall’intenzionalità, dall’impiego voluto della conoscenza nella trasformazione dell’ambiente Gentili C., L’alternanza scuola-lavoro. Dalle pratiche europee alla situazione italiana, in «Magellano. Rivista per l’orientamento», Anno III dicembre 2002 n. 13, pp. 13-20 47 Esistono in Europa molti modelli che hanno dimostrato di essere efficaci. In Francia, le unités capitalisables hanno lo stesso valore del diploma, e sono certificate da docenti, maîtres de stage, formatori che operano nei “Centri di validazione”, anche al di fuori dei tradizionali periodi di esame. In Germania, esiste un sistema di “qualificazioni chiave” finalizzate al mercato del lavoro, con standard costruiti in modo speculare alla struttura produttiva. Il ruolo delle imprese è forte, ma vige il principio del consenso fra imprenditori, sindacati, Stato e Lander. 48 FRANCIA Il corso per conseguire il CAP o il BEP ha una durata di due anni (1517), mentre il corso per conseguire il bac professionale dura 4 anni o 2 anni se lo studente è già in possesso di un CAP o di un BEP. Le ore destinate agli insegnamenti generali, a quelli tecnologici e professionali e ai periodi di apprendistato in impresa sono suddivise nel seguente modo: Insegnamenti generali Ore settimanali CAP BEP BAC pro 14,30/16 14/22 12/14 Insegnamenti tecnologici Periodi di apprendistato e professionali in impresa Ore settimanali Settimane all’anno 12/17 16/20 16/18 12 settimane 8 settimane 16/20 settimane 49 L’alternanza lavorativaviene offerta dal sistema duale (sistema di istruzione che si svolge in due luoghi di formazione: a scuola, Berufsschule, e in azienda). Obiettivo di questa formazione è quello di fornire un’ampia preparazione professionale di base e le conoscenze e le abilità tecniche necessarie per svolgere un’attività professionale qualificata (il sistema duale offre circa 350 qualifiche riconosciute). La formazione nel sistema duale è fondamentalmente aperta a tutti. È necessario avere completato il ciclo dell’obbligo (dai 15 anni in poi), ma non sono previsti altri requisiti di ammissione. Di fatto, due terzi dei giovani ottengono una qualifica professionale nell’ambito del sistema duale. I corsi possono avere una durata biennale o triennale, a seconda della professione scelta. 50 Generalmente, gli studenti passano tre o quattro giorni alla settimana sul posto di lavoro e due giorni presso la Berufsschule. La formazione in azienda è regolata dalle disposizioni legislative specifiche dello Stato federale, la legge sulla formazione professionale (Berufsbildungsgesetz) e la regolamentazione sull’artigianato (Handwerksordnung),che disciplinano il rapporto di formazione professionale tra il giovane e l’azienda. La formazione si svolge in base a un contratto di lavoro fra l’azienda che provvede alla formazione e lo studente interessato. Il contratto di formazione professionale definisce gli obiettivi della formazione (a seconda della professione prescelta), la durata, il numero di ore dedicate ogni giorno alla formazione, la modalità di pagamento e la remunerazione dello studente. È prevista la frequenza a tempo parziale di 12 ore settimanali (480 ore) in classe, 8 delle quali destinate all’insegnamento di materie specifiche relative alla professione di cui si è scelto l’indirizzo. 51 In Inghilterra , il National Council for Vocational Qualifications ha sviluppato due sistemi di qualificazioni, -il GNVQ, che si articola su cinque livelli e può essere speso per il lavoro o per il proseguimento, e - il NVQ, che può essere acquisito anche nell’apprendistato e consente il proseguimento dopo il Level 3 anche nella scuola superiore. I titoli sono strutturati in unità che possono essere completate anche separatamente, senza tenere conto né del tempo né della modalità di conseguimento. Sono formulati sulla base di capacità fondamentali e articolati in unità obbligatorie e opzionali. 52 In Danimarca, non si parla in maniera specifica di alternanza formativa e/o di alternanza lavorativa, anche se nell’ambito dell’istruzione e formazione professionale (EUD) sono previsti corsi in cui lezioni teoriche a scuola si alternano con periodi di formazione pratica in un’impresa. I corsi consistono in un corso propedeutico, come parte introduttiva di un programma, e un corso fondamentale. Possono accedervi tutti gli studenti che hanno completato l’istruzione obbligatoria. Il corso propedeutico prevede una formazione di tipo scolastico e al termine viene rilasciato un certificato che documenta il completamento del corso. Il corso propedeutico dura circa 20 settimane. 53 Il corso fondamentale prevede una formazione teorica a scuola e una formazione pratica e richiede che lo studente stipuli un contratto di formazione con un’impresa o che venga ammesso alla formazione pratica in ambito scolastico. La durata del corso fondamentale di solito non supera i 3 anni e mezzo. Il corso fondamentale inizia con un periodo di formazione pratica in un’impresa o, se lo studente non è riuscito a stipulare un contratto con un’impresa in cui svolgere questo tipo di formazione, con una formazione pratica in ambito scolastico. Successivamente, è prevista un’alternanza tra scuola e lavoro. Ogni studente ha un proprio portfolio che contiene il piano di studi personale, le linee guida della scuola e i certificati precedentemente conseguiti, e una descrizione delle qualifiche e delle competenze acquisite dallo studente durante le lezioni a scuola e quelle di formazione pratica. Fonte: Indire, L’ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO in EUROPA, in «Annali della P.I.», 5/6 (2004), pp. 35-54 54