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I TRASFERIMENTI - Casa di Riposo di Nembro ONLUS
L’INTERVENTO DI TERAPIA OCCUPAZIONALE Organizzazione e attività: I TRASFERIMENTI Nembro 28 novembre 2008 Micaela Bianco In generale I trasferimenti Il movimento è essenziale per stabilire un’interazione con l’ambiente Privazione del movimento impoverimento globale di esperienze Bisogno di mobilizzazione del paziente Quantitativo di quanto aiuto il paziente ha bisogno Qualitativo Personalizzazione dell’intervento tenendo conto di: caratteristiche proprie di ogni individuo bisogni e loro modificarsi nel tempo Micaela Bianco - USC Medicina Fisica e Riabilitazione - Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti di Bergamo I trasferimenti PERCHE’ E’ IMPORTANTE MOBILIZZARE IL PAZIENTE Cute decubiti Apparato locomotore (retraz. mm tendinee - limitazioni articolari lussazioni - POA) RISCHI IMMOBILITÀ Apparato respiratorio (ipoventilazione per insufficiente espansione della gabbia toracica) SN: ipocinesia disturbi equilibrio disturbi neuropsicologici Psiche (depressione, perdita di autonomia) Apparato cardiovascolare (disadattamento allo sforzo tromboflebiti) Micaela Bianco - USC Medicina Fisica e Riabilitazione - Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti di Bergamo I trasferimenti PERCHE’ E’ IMPORTANTE MOBILIZZARE IL PAZIENTE Cute decubiti Apparato locomotore (retraz. mm tendinee - limitazioni articolari lussazioni - POA) RISCHI RISCHI MOBILIZZAZIONE IMMOBILITÀ SCORRETTA Apparato respiratorio (ipoventilazione per insufficiente espansione della gabbia toracica) SN: ipocinesia disturbi equilibrio disturbi neuropsicologici Psiche (depressione, perdita di autonomia) sfiducia nel personale , regressione Apparato cardiovascolare (disadattamento allo sforzo tromboflebiti) Micaela Bianco - USC Medicina Fisica e Riabilitazione - Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti di Bergamo influenza sul tono I trasferimenti DEFINIZIONI CAMBI DI POSIZIONE O CAMBIAMENTI POSTURALI SPOSTAMENTI A LETTO PASSAGGI DI STAZIONE TRASFERIMENTI variazione del decubito (supino–sul fianco-prono) o piccoli movimenti anche parziali ma sufficienti a evitare problemi edi arrossamento,escoriazioni, e quindi piaghe da decubito) permettono al paziente, pur senza cambiare posizione, un maggior comfort, sono funzionali a cambi di postura, sono di preparazione a un trasferimento ( es. spostam. sul bordo del letto o verso la testata) dal decubito (a letto) alla stazione seduta o eretta spostamento del paziente da una superficie d’appoggio ad un’altra (es.letto-carrozzina, carrozzina-WC) Micaela Bianco - USC Medicina Fisica e Riabilitazione - Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti di Bergamo I trasferimenti TRASFERIMENTO La possibilità di muoversi da una posizione di partenza per arrivare ad una posizione di arrivo diversa Micaela Bianco - USC Medicina Fisica e Riabilitazione - Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti di Bergamo I trasferimenti I TRASFERIMENTI stabilizzazione clinica Variabili da considerare possibilità di verticalizzazione ipotensione ortostatica tutori- ortesi, corsetto-collare etc Problemi ortopedici associati (es fatture in altri distretti corporei) Presenza di disturbi neurologici tempi possibilità di carico sugli AASS possibilità di carico sugli AAII Funzionalità degli AASS modi Funzionalità degli AAII Funzionalità del tronco Disturbi di equilibrio e coordinazione Girarsi nel letto Supino-Seduto Seduto-Eretto tipi Seduto-Seduto Micaela Bianco - USC Medicina Fisica e Riabilitazione - Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti di Bergamo I trasferimenti I TRASFERIMENTI Girarsi nel letto Da decubito Supino a decubito sul fianco a decubito prono Supino-Seduto il primo passaggio per alzarsi dal letto Seduto-Eretto dal letto o da una sedia alla stazione eretta Seduto-Seduto Letto-carrozzina carrozzina - WC Carrozzina- sedile doccia/vasca Carrozzina- Auto Micaela Bianco - USC Medicina Fisica e Riabilitazione - Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti di Bergamo tipi I trasferimenti Relativamente all’AIUTO e alle COMPETENZE di chi assiste nei trasferimenti, è opportuno distinguere FASI DIVERSE: la persona è in grado di compiere questi movimenti in modo autonomo; la persona può compierli con aiuto; la persona non può offrire collaborazione e i trasferimenti devono avvenire con assistenza completa. La quantità di collaborazione che la persona può offrire determina il modo in cui effettuare il trasferimento e l’opportunità o meno di utilizzare strumenti che possano facilitare il compito degli assistenti. Micaela Bianco - USC Medicina Fisica e Riabilitazione - Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti di Bergamo I trasferimenti Girarsi nel letto Da decubito Supino a decubito sul fianco a decubito prono Se la persona è in grado di girarsi da sola, ma ciò costa fatica, può essere opportuno usare alcuni accorgimenti utilizzando un materasso in cui non si senta sprofondare; mantenendo il lenzuolo ben teso; riscaldando opportunamente l’ambiente per ridurre il peso delle coperte ( oppure usando un piumone invece che le coperte); utilizzando un archetto alza-coperte che alleggerisca del peso delle stesse lasciando le gambe più libere di muoversi; modificando il pigiama (dotandolo, per esempio, di “agganci” per le mani). Micaela Bianco - USC Medicina Fisica e Riabilitazione - Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti di Bergamo I trasferimenti Girarsi nel letto Il modo piu’ semplice – in autonomia •Prima di ruotare sul fianco è necessario spostarsi verso il centro del letto o addirittura un po' più vicino al lato opposto a quello verso cui si muoverà (per non rischiare di trovarsi pericolosamente vicino al bordo una volta effettuata la rotazione). A questo punto: Se ciò è possibile piegare entrambe le gambe facendo scivolare i piedi sul materasso, quindi puntare i talloni, sollevare i glutei per spostarli un po' di lato, poi lasciar cadere le ginocchia dal lato desiderato. Possono essere d’aiuto dei punti d’aggancio per le mani ( il bordo del materasso o degli appigli raggiungibili ai quali affrancarsi per ruotare con le spalle). Micaela Bianco - USC Medicina Fisica e Riabilitazione - Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti di Bergamo I trasferimenti Girarsi nel letto Il modo piu’ semplice – con assistenza Se il paziente ha bisogno di aiuto per cambiare posizione, chi lo assiste dovrà prima piegargli le gambe per poi sostenerle avvolgendole con un braccio. A questo punto: se la persona ha sufficiente forza nelle braccia, può aiutarsi ruotando con le spalle mentre chi la aiuta gli accompagna le gambe; se la persona non riesce ad aiutarsi nel trasferimento l’assistente passa un braccio al di sotto delle sue spalle per aiutarla nel rotolamento, usando l’accortezza di non afferrarla per un braccio esercitando una trazione, che potrebbe essere molto fastidiosa, a carico della spalla. Micaela Bianco - USC Medicina Fisica e Riabilitazione - Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti di Bergamo I trasferimenti Micaela Bianco - USC Medicina Fisica e Riabilitazione - Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti di Bergamo I trasferimenti Micaela Bianco - USC Medicina Fisica e Riabilitazione - Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti di Bergamo I trasferimenti SPOSTARE IL PAZIENTE VERSO IL CUSCINO Micaela Bianco - USC Medicina Fisica e Riabilitazione - Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti di Bergamo I trasferimenti Supino-Seduto il primo passaggio per alzarsi dal letto IL MODO PIU’ SEMPLICE – IN AUTONOMIA 1. anzitutto ruotare sul fianco (sfruttando le modalità sopra descritte), mantenendo le ginocchia piegate; 2. a questo punto far scivolare le gambe fuori dal letto 3. ora, appoggiandosi sul gomito, ed eventualmente trazionandosi ad un appiglio, spingersi in posizione seduta Micaela Bianco - USC Medicina Fisica e Riabilitazione - Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti di Bergamo ANDATA...E RITORNO Se stando seduti sul bordo del letto lasciamo cadere il nostro tronco di fianco verso il cuscino, provochiamo una spinta verso l’alto delle gambe che potranno venir portate più facilmente nel letto. Il bacino in questo caso funge da fulcro. (Filmato) Il letto I trasferimenti L’utilizzo di un letto ortopedico a più snodi può presentare alcuni vantaggi nel cambiare posizione, in particolare nel passare dalla posizione supina a quella seduta. (la manovra risulta molto facilitata se si parte da una posizione semi-seduta) Il modello ad azionamento elettrico permette al paziente di cambiare posizione autonomamente ai diversi segmenti del suo corpo, mediante una pulsantiera. Se la persona ha difficoltà nell’uso delle mani, ma conserva una buona motilità agli arti inferiori è possibile spostare la pulsantiera in una posizione che ne consenta l’azionamento a piede. Soprattutto in questi casi il letto elettrico rappresenta un ottimo aiuto (ci si può portare in posizione semi-seduta senza doversi spingere sulle braccia e quindi continuare ad alzarsi autonomamente). Micaela Bianco - USC Medicina Fisica e Riabilitazione - Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti di Bergamo I trasferimenti Le manovre risultano più facili se il materasso è sufficientemente “rigido” da non far sprofondare troppo e da consentire di far scivolare facilmente le gambe. L’’altezza del letto deve essere tale da permettere di appoggiare bene i piedi a terra. Ciò conferisce maggiore stabilità in posizione seduta e facilita i passaggi successivi. Micaela Bianco - USC Medicina Fisica e Riabilitazione - Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti di Bergamo I trasferimenti Micaela Bianco - USC Medicina Fisica e Riabilitazione - Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti di Bergamo I trasferimenti Supino-Seduto IL MODO PIU’ SEMPLICE – CON ASSISTENZA Agire in modo economico ed efficace, limitando il più possibile i rischi di danneggiare la propria schiena e usando al meglio la propria forza: è comunque consigliabile mantenere la stessa sequenza di movimenti sopra descritta. sfruttare al meglio la forza d’inerzia: Micaela Bianco - USC Medicina Fisica e Riabilitazione - Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti di Bergamo I trasferimenti Supino-Seduto CON ASSISTENZA 1. disporsi con gli arti inferiori leggermente divaricati e flessi (maggiore stabilità); 2. l’assistente porta, per prima cosa, le gambe della persona fuori dal letto, quindi infila un braccio sotto le sue spalle, l’altro braccio avvolge le sue gambe all’altezza delle ginocchia, questa volta dal di sopra; 3. sfruttando il suo peso e la forza d’inerzia aiuta il paziente a raggiungere la posizione seduta, facendolo ruotare attorno al bacino. E’ bene che l’assistente non lasci la presa delle spalle fino a che non si sia assicurato che la persona è seduta in modo stabile e che abbia i piedi ben appoggiati a terra. Micaela Bianco - USC Medicina Fisica e Riabilitazione - Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti di Bergamo I trasferimenti Il letto L’altezza più appropriata dipende da vari fattori : un letto più alto facilita le manovre di assistenza e riduce lo sforzo a chi riesce ad entrare e uscire dal letto stando in piedi. per chi usa la carrozzina il trasferimento è facilitato se il letto si trova alla stessa altezza del sedile. Se necessario è possibile modificarne l’altezza: Un letto troppo basso può essere rialzato posizionando sotto le gambe dei semplici blocchetti di legno Ad un letto troppo alto è possibile segare le gambe. Se è necessario un letto alto per alcune attività e basso per altre si può utilizzare un letto ad altezza variabile. Micaela Bianco - USC Medicina Fisica e Riabilitazione - Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti di Bergamo I trasferimenti Seduto-Eretto dal letto o da una sedia alla stazione eretta Alzarsi dal letto o alzarsi da una sedia prevedono grosso modo le stesse sequenze di gesti e lo stesso tipo di impegno muscolare. Qualora si verifichi che la persona trovi più facile alzarsi dal letto e più difficile farlo da una sedia (o viceversa) probabilmente il letto e la sedia hanno altezze diverse. L’altezza del piano da cui si solleva è determinante: può essere che la fatica aumenti semplicemente perché questo è troppo basso o troppo morbido; molte persone si sono riscoperte capaci di alzarsi da sole semplicemente rialzando il letto, la sedia, la poltrona. Micaela Bianco - USC Medicina Fisica e Riabilitazione - Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti di Bergamo I trasferimenti ALZARSI IN PIEDI Il modo più’ semplice - In autonomia Ad es. partendo da seduti sul letto con i piedi appoggiati a terra, 1. E’ conveniente, per prima cosa, portarsi un po’ in avanti fino a sedere sul bordo, in modo da avere più spazio per retrocedere un po' con i piedi e ridurre l’attrito esercitato dal bacino sul materasso; 2. a questo punto piegarsi in avanti con il tronco mentre con le mani ci si spinge sul materasso. Se a portata di mano si trova un appiglio stabile (attenzione a mobili o ad accessori con ruote che rischiano di spostarsi) ci si può afferrare ad esso, mentre l’altra mano spinge sul materasso. Anche qualora le braccia non possano aiutare a spingere, piegarsi in avanti rende comunque più semplice la manovra. L’altezza del letto sarà determinante: un letto più alto renderà molto meno faticoso tutto il passaggio. Micaela Bianco - USC Medicina Fisica e Riabilitazione - Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti di Bergamo I trasferimenti Micaela Bianco - USC Medicina Fisica e Riabilitazione - Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti di Bergamo I trasferimenti In autonomia Per sedersi portarsi dapprima con le spalle rivolte alla sedia in modo da toccarla con la parte posteriore delle gambe; piegarsi quindi in avanti il tronco e cercare con le mani l’appoggio sui braccioli; piegando leggermente le gambe sedersi lentamente. Micaela Bianco - USC Medicina Fisica e Riabilitazione - Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti di Bergamo I trasferimenti Micaela Bianco - USC Medicina Fisica e Riabilitazione - Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti di Bergamo I trasferimenti ALZARSI IN PIEDI Il modo più’ semplice – con assistenza L’assistente si pone di fronte alla persona e la aiuta a retrocedere i piedi stabilizzandoli con i propri, in modo da evitare che scivolino in avanti durante il trasferimento; piegandosi leggermente sulle gambe pone quindi le proprie ginocchia a contatto con quelle del paziente, “abbracciandole” e gli chiede di inclinarsi in avanti con il tronco (può chiedergli di appoggiare la fronte al suo corpo); Micaela Bianco - USC Medicina Fisica e Riabilitazione - Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti di Bergamo I trasferimenti ALZARSI IN PIEDI Il modo più’ semplice – con assistenza afferra il paziente a livello del bacino (eventualmente si può utilizzare una fascia di tessuto dotata di maniglie) e, utilizzando il proprio corpo come contrappeso, lo tira verso di sé. Il fatto di aver bloccato le ginocchia della persona e di esercitare una trazione a livello del bacino impedirà che possa cadere. Questa sequenza di gesti, oltre ad essere “sicura” per la persona che viene aiutata, previene dolori di schiena a chi assiste e ne riduce la fatica. Micaela Bianco - USC Medicina Fisica e Riabilitazione - Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti di Bergamo I trasferimenti Micaela Bianco - USC Medicina Fisica e Riabilitazione - Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti di Bergamo I trasferimenti Micaela Bianco - USC Medicina Fisica e Riabilitazione - Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti di Bergamo I trasferimenti Micaela Bianco - USC Medicina Fisica e Riabilitazione - Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti di Bergamo I trasferimenti Seduto-Seduto Accorgimenti: Letto-carrozzina carrozzina - WC Carrozzina- sedile doccia/vasca Carrozzina- Auto calzare scarpe non scivolose; accertarsi che l’altezza del sedile da cui si parte sia uguale a quella del sedile su cui ci si trasferisce; se una parte del corpo è più forte, effettuare il passaggio muovendosi verso quel lato; assicurarsi che la carrozzina sia frenata; rimuovere la pedana e il bracciolo della carrozzina dal lato verso cui ci si sta trasferendo. Micaela Bianco - USC Medicina Fisica e Riabilitazione - Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti di Bergamo I trasferimenti DAL LETTO ALLA CARROZZINA (E VICEVERSA) Poiché è possibile effettuare il trasferimento in modi diversi è opportuno che il terapista della riabilitazione aiuti ad individuare il metodo che più si confà al singolo caso. Micaela Bianco - USC Medicina Fisica e Riabilitazione - Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti di Bergamo I trasferimenti Come fare - In autonomia A) TRASFERIMENTO CON ASSICELLA Usando un’apposita assicella, in legno o plastica, che fa da ponte tra il piano del letto e il sedile della carrozzina, è possibile effettuare il passaggio senza doversi alzare in piedi. E’ necessaria però una certa forza nelle braccia. La carrozzina va posizionata parallelamente al letto (assicurarsi sempre che sia ben frenata); il bracciolo e la pedana dal lato adiacente al letto vanno rimossi (sarebbero di ostacolo al trasferimento); Micaela Bianco - USC Medicina Fisica e Riabilitazione - Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti di Bergamo I trasferimenti appoggiare i piedi a terra; spingendosi sulle mani effettuare piccoli movimenti sollevando leggermente il bacino (come se si alzasse in piedi) e facendolo scivolare in direzione della carrozzina, fino a che non se ne raggiunge il sedile; a questo punto è possibile rimuovere l’assicella e riposizionare bracciolo e pedana. Micaela Bianco - USC Medicina Fisica e Riabilitazione - Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti di Bergamo La testa e il bacino Molto schematicamente si può affermare che, nella posizione seduta, ad ogni movimento del capo in una determinata direzione corrisponde uno spostamento del bacino nella direzione opposta. Se flettiamo il tronco in avanti e abbassiamo il capo, il bacino si muove verso l’alto. Se estendiamo la testa all’indietro il bacino ha la tendenza a scivolare in avanti. Se portiamo il capo in avanti il bacino scorre all’indietro. Se voltiamo le spalle e la testa di lato, il bacino ruota nella direzione opposta. I trasferimenti B) PASSANDO ATTRAVERSO LA STAZIONE ERETTA La carrozzina, ben frenata e senza pedane, deve essere posizionata in modo da formare un leggero angolo con il letto, possibilmente dal lato più forte; Micaela Bianco - USC Medicina Fisica e Riabilitazione - Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti di Bergamo I trasferimenti B) PASSANDO ATTRAVERSO LA STAZIONE ERETTA retrocedere con i piedi e inclinare in avanti il tronco; sollevare il bacino spingendosi con le mani sul materasso; spostare la mano più vicina alla carrozzina sul bracciolo; ruotare attorno ai propri piedi in modo da trovarsi con le spalle alla carrozzina; inclinandosi in avanti con il tronco piegarsi lentamente sulle gambe per sedersi; riposizionare le pedane; piegandosi leggermente in avanti e, sfruttando l’appoggio dei gomiti sui braccioli e dei piedi sulle pedane, spingere indietro il bacino. Micaela Bianco - USC Medicina Fisica e Riabilitazione - Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti di Bergamo I trasferimenti Come fare - Con assistenza CON UN UNICO ASSISTENTE L’assistente deve: posizionare la carrozzina a fianco del letto (in modo che formi con esso un certo angolo), frenarla e rimuovere il bracciolo dal lato più vicino al letto; porsi di fronte alla persona da sollevare e aiutarla a retrocedere i piedi fermandoli con i propri; “abbracciare” le ginocchia del paziente fissandole con le proprie e afferrarlo dal bacino;. usando il proprio corpo come contrappeso, tirare la persona verso di sé. una volta raggiunta la stazione eretta far effettuare alla persona una rotazione attorno ai piedi e lentamente, senza abbandonare l’appoggiofissazione delle ginocchia, accompagnarlo fino a che si trova seduto Micaela Bianco - USC Medicina Fisica e Riabilitazione - Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti di Bergamo I trasferimenti Come fare - Con assistenza CON UN UNICO ASSISTENTE se il passaggio avviene dal letto alla carrozzina, a questo punto si riposizionano il bracciolo e le pedane, si aiuta la persona ad appoggiarvi i piedi e a spingersi indietro con il bacino ; se il passaggio è avvenuto dalla carrozzina al letto, è bene non lasciare la presa del paziente fino a che non ci si è assicurati che egli possa mantenersi in equilibrio. La tecnica utilizzata è la stessa sia che si passi dal letto alla carrozzina che viceversa. Il passaggio può essere facilitato con l’uso di un disco girevole che, posto sotto i piedi della persona che si trasferisce, ne facilita la rotazione. Micaela Bianco - USC Medicina Fisica e Riabilitazione - Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti di Bergamo I trasferimenti Micaela Bianco - USC Medicina Fisica e Riabilitazione - Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti di Bergamo I trasferimenti CON DUE ASSISTENTI Il trasferimento va scomposto in due fasi: PRIMA FASE Il primo assistente (A): sostiene la persona posizionandosi dietro la sua schiena; appoggia un ginocchio sul letto; effettua una presa “crociata” Il secondo assistente (B): posiziona la carrozzina accanto al letto, dopo aver estratto il bracciolo dal lato del letto; Micaela Bianco - USC Medicina Fisica e Riabilitazione - Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti di Bergamo I trasferimenti CON DUE ASSISTENTI SECONDA FASE Il Primo assistente (A): solleva la persona facendo leva sul proprio ginocchio appoggiato al letto. Il secondo assistente (B): sostiene gli arti inferiori afferrandoli sotto le ginocchia . E’ importante che mantenga una posizione a gambe flesse durante l’operazione. Nel passaggio dalla carrozzina al letto i movimenti e le prese degli assistenti restano invariati. Micaela Bianco - USC Medicina Fisica e Riabilitazione - Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti di Bergamo ... Dalla carrozzina al WC I trasferimenti DALLA CARROZZINA AL WC Nel passaggio sul WC si applicano le stesse tecniche di trasferimento viste a proposito del passaggio letto-carrozzina e carrozzina-letto. Micaela Bianco - USC Medicina Fisica e Riabilitazione - Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti di Bergamo I trasferimenti SALIRE E SCENDERE DALL’AUTO alcuni accorgimenti: parcheggiare sufficientemente lontano dal marciapiede in modo da avere spazio per appoggiare i piedi a terra; questo inoltre consentirà che l’altezza del sedile da terra sia maggiore, diminuendo la fatica per alzarsi e sedersi; per entrare in macchina fare gli ultimi due passi camminando all’indietro, quindi inclinarsi in avanti con il tronco in modo da appoggiare per prime le natiche al sedile; una volta seduti girare le gambe all’interno. per uscire spostare prima entrambe le gambe, quindi inclinate in avanti il tronco per facilitare il movimento verso la stazione eretta. E’ opportuno sedersi davanti, vicino al conducente e, se l’auto è bassa, utilizzare un cuscino. Ciò renderà più facili gli spostamenti. La stessa sequenza è indicata anche qualora il movimento venga effettuato con l’aiuto di un assistente che aiuti a passare dal sedile della carrozzina al sedile dell’auto. Micaela Bianco - USC Medicina Fisica e Riabilitazione - Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti di Bergamo I trasferimenti SALIRE E SCENDERE DALL’AUTO Micaela Bianco - USC Medicina Fisica e Riabilitazione - Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti di Bergamo Il sollevatore I trasferimenti Il sollevatore Sul mercato ne esistono molti tipi diversi. Quello più frequentemente utilizzato è un ausilio mobile, dotato di ruote e perciò trasportabile da un ambiente all’altro. La base è regolabile in larghezza: allargando i due bracci che la costituiscono è possibile avvicinarsi a sufficienza con la carrozzina (in questa posizione tra l’altro il sollevatore è più stabile), stringendoli si riducono le dimensioni del sollevatore per poter passare anche in ambienti stretti. L’ imbragatura, cioè la parte che avvolge e sostiene la persona, può essere scelta a seconda delle caratteristiche e delle possibilità dell’utente (a cinghie separate, ascellare, con sostegno per il capo etc.) L’ azionamento può essere manuale o elettrico. Micaela Bianco - USC Medicina Fisica e Riabilitazione - Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti di Bergamo I trasferimenti I limiti di questo modello: è piuttosto ingombrante; non è possibile usarlo per immergere e sollevare la persona dalla vasca da bagno (la maggior parte delle vasche da bagno sono murate a pavimento, mentre la base del sollevatore dovrebbe poterci passare sotto); è’ necessario che anche il letto sia rialzato da terra di 8-10 cm . Un’alternativa possono essere modelli da fissare a muro o a soffitto: evitano l’ingombro a terra, ma sono molto più costosi. Micaela Bianco - USC Medicina Fisica e Riabilitazione - Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti di Bergamo