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Detti e proverbi di Auronzo di Cadore
Detti e proverbi di Auronzo di Cadore LADINO ITALIANO SIGNIFICATO Cuanche l'Aiarnola bete l ciapèl, do la fàuze e su l restè. Quando l'Aiarnola mette il cappello giù la falce e su il Se la cima dell'Aiarnola si copre di nubi, meglio rastrello. raccogliere il fieno perché la pioggia non è lontana. Nùgoi sula croda de Somprade, poche restelade. Nuvole sulla Croda di Somprade, poche rastrellate. Quando quella croda ha le nuvole, presto arriva la pioggia. L militar camina, la pioa é ndavesina. Il militare cammina, la pioggia è vicina. Quando attraverso il paese passano i soldati a piedi con i loro muli per recarsi al campo estivo, di solito sono giornate di pioggia. Da Sant' Antone da denèi rua l saroio n Proazei. Per Sant'Antonio di gennaio arriva il sole Proazei. Per Sant'Antonio (17 gennaio) il sole incomincia ad alzarsi e, per breve tempo, raggiunge a nord la località di Proazei. Se tonea gnante San Marco é ncora cuaranta dis de inverno. Se tuona prima di San Marco ci sono ancora quaranta Se si sente tuonare prima di San Marco (25 aprile), giorni d'inverno. significa che ci sono ancora quaranta giorni d'inverno. La prima pióa de agosto desfréda l bosco. La prima pioggia di agosto rinfresca il bosco. Con la prima pioggia di agosto cessa la gran calura. Se l neve pasa l'aga gnante i Sante, daspò no la se fei Se la neve passa il fiume prima dei Santi, poi non si pì ndavante. fa più avanti. Quando la neve viene presto, ritarda una bella nevicata. Ruà su davoi chi de Carlone. Arrivare su dietro la casa di Corte Carlone. Arrivare in cimitero di Villagrande. Ruà su davoi chi de Zezilia. Arrivare su dietro la casa di Cattaruzza Cecilia. Arrivare in cimitero di Villapiccola. Dute à l só far, come la ciaura de Tina de Pol. Tutti hanno il loro carattere come la capra di Tina De Evidentemente era una capra testarda, poco Pol. arrendevole ai comandi della padrona. Si giustificano così le persone testarde. Te sós come Cin dela Farignèla (dela Bolda). Sei come Cin dela Farignela (dela Bolda) due personaggi pettegoli e maliziosi. Assomigli a quei due personaggi di cui si sono perse le origini che conoscevano le faccende, gli affari dell'intero paese. Te sós come l cian de Patàna. Sei come il cane di Patana sempre in giro per il paese. Si dice a uno che passa il tempo a bighellonare senza scopo. Bocon de Luzio! Pezzo di Lucio! Pezzo di Marcantonio! Modi di dire LADINO ITALIANO É cìanizo. È freddo rigido. À giazou n corvo. Freddo da gelare anche i corvi. À betù su legne de faghera. Ha alimentato il fuoco con legna di faggio che dà molto calore. Dicesi nei giorni caldissimi. Ména ndo. Porta le nuvole verso est. Ména nsu. Porta le nuvole verso ovest. Tampestea. Cade la grandine. Staruchiea. Lampeggia. Tónea. Tuona. Pióe che Dio la manda. Piove a scrosci. Sfalissiea. Nevica leggermente, con “falisse” (faville). Piósonea. Pioviggina. Fèi fora. Si rasserena. Nevéa. Nevica. Neveàda. Nevicata. Sgravazà. Piove a rovesci. È campardo. Freddo intenso, di tramontana. N besódio. Un balordo. N candalostrega. Un furbastro. Na caranpana. Una spilungona. N cirabara. Volubile, privo di carattere. N macaco. Uno sciocco. N martufo. Uno sciocchino, in senso bonario. N caco. Tonto. N grandesón. Superbo, vanitoso. Na poiana. Un falco furbo e attento. N póre gramo. Un poveraccio, incapace. Na sprota. Sfrontata, vuoi avere sempre ragione. N starluco. Strambo. Na stria. Una strega, indovina, strolaga. N tórdo Poco scaltro e avveduto. Sane! Arrivederci. Sane a cuan ciata. Arrivederci a quando ci troviamo, alla prossima volta. Gramarzé! Grazie tante! Poranche. Per un'altra volta, alla prossima volta. Se vedón. Ci vediamo, arrivederci. Filastrocche LADINO ITALIANO Contando sulle dita... Chesto é tomòu de l aga chesto é du a tolelo su chesto l à betù de lieto chesto à fato la panàda e chesto piciol se l à magnada. Questo è caduto nell'acqua questo andò a prenderlo su questo lo ha messo a letto questo ha fatto il pancotto e questo piccolo se l'è mangiata. Indicando... Ocio bel so fradèl réa bela so sorèla la piaza, la porta l batèl tin tèl, tin tèl. Occhio bello suo fratello orecchia bella sua sorella la piazza, la porta (fronte, bocca) il catenaccio (il naso) tin tel, tin tel. Jaco tabac fola l pan de saco l saco se rompe sàuta sula monte la monte se sbréa sàuta sula bréa la bréa se scàvaza sàuta sula màza la màza é masa sotila sàuta sula vila la vila è masa granda sàuta de canbra la canbra é zenza porte sàuta sula morte la morte no tien su e Jaco tabaco va col cu nsu. Giacomo tabacco pressa il pane nel sacco il sacco si rompe salta sulla monte la monte si rompe salta sull'asse l'asse si spezza salta sulla mazza la mazza è troppo sottile salta sulla villa la villa è troppo grande salta nella camera la camera è senza porte salta sulla morte la morte non sostiene e Giacomo tabacco va a gambe in su. Nono, conta 'na storia! Nonno, racconta una storia! Nota era chel che non era era na tauta de fagèra la fagèra é rebaltada … dute macache chi che la à scoltada. Una volta c'era quello che non c'era c'era un ceppo di faggio il faggio si è capovolto …proprio citrullo chi ha dato ascolto.