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Wolves Time n.15 - associazione sportiva pochi 89

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Wolves Time n.15 - associazione sportiva pochi 89
giovedi 12 marzo 2015
n°15
TIME
W O L V E S
“Perché la forza del branco è il lupo,
e la forza del lupo è il branco. ”
LA PROVA DECISIVA
La storia siamo noi, simo noi che decidiamo in ogni secondo quanta intensità metterci, con
quanta intensità giocare. La storia ricorderà le vittorie, noi però ricorderemo anche quello che c’è
stato in mezzo, il come ci si arriva, il viaggio. Per questo penso che vincere è un lungo percorso,
al quale ci si arriva coi tempi giusti, con la maturità giusta, e noi siamo sulla buona strada. Ho
visto un grande branco a Cavalese, ho visto un grande Pochi ‘89. Ma non possiamo pensare
di puntare in alto senza passare per gli step intermedi, ecco quindi che la finale terzo-quarto
posto diventa davvero la prova decisiva, la partita della maturità. Sicuramente arrivarci dopo una
grande delusione non aiuta, ma fa parte della prova. La prossima stagione partirà da dove siamo
arrivati, partiremo da vincenti o da perdenti, partiremo con la consapevolezza di saper vincere o
di sapere, inevitabilmente, perdere.
Dopo ogni partita, c’è subito un'altra partita da vincere, la prova decisiva è giocarla come se fosse
sempre la partita più importante. Solo così diventeremo , un giorno, la squadra da battere!
I PERSONAGGI
di Marco Montel
Loris Nardelli
Soprannome: Nardo
Numero di maglia: 10
Segno zodiacale: Ariete
Ruolo in campo: Difensore
Più forte giocatore di Broomball mai incontrato: Roberto Collini
(Rotalnord) – Marvin Dossi
Ciao Nardo, partiamo dagli inizi, raccontaci un po’ come hai iniziato e perchè? A quando
risalgono le tue prime partite?
Il mio avvicinamento a questo sport lo devo agli amici Mirko e Devid, ai tempi pilastri della
squadra Rotalnord, che mi hanno convinto a provare. Le mie prime apparizioni sul ghiaccio risalgono al 2006, inizialmente mi allenavo saltuariamente, perché giocavo a calcio e quindi davo
la precedenza al rettangolo verde. Poi successe che nel 2012 la squadra si sciolse e mi presi un
anno sabbatico dal ghiaccio, dopodiché iniziai una nuova avventura nel mondo del calcio a 5.
L´anno successivo tramite l´amico Picchio, nonché ex compagno di calcio nelle giovanili del
Mezzocorona (..ai tempi eren gioveni e forti…) sono approdato al Pochi ‘89.
Con la Rotalnord ti sei sicuramente preso delle belle soddisfazioni, sia in campo maschile
ma soprattutto come dirigente della squadra che negli ultimi anni ha dominato il campionato femminile. Poi nel Pochi ‘89 anni duri, sei proprio arrivato nel periodo della rifondazione. Quali i ricordi più belli e quali i più dolorosi della tua storia broomballistica?
Sicuramente questo sport mi ha regalato parecchi bei momenti sia come giocatore che come
dirigente. Ricordo soprattutto le vittorie dei campionati con la Rotalnord ma anche la salvezza raggiunta ai play out al mio primo anno al Pochi ‘89. Tante emozioni e gioie le ho vissute
nelle vesti di dirigente della Rotalnord con gli ultimi 5 scudetti vinti consecutivamente e con la
possibilità di conquistare il 6. nella finale di sabato contro le ragazze del Pergine. Il momento
più doloroso è stato lo scioglimento della Rotalnord maschile, dopo la vittoria nel campionato
di Silver. Tornando al presente, sono effettivamente arrivato al Pochi 89 in un momento dove
la società si sta impegnando in un ricambio generazionale. L´innesto di nuovi giovani darà
comunque un futuro a questo sport, lo conferma il massiccio numero di giocatori che quest´anno milita in Silver. Resto convinto che con il nostro motto “MAI MOLAR” arriveranno tempi
dove raccoglieremo i frutti delle fatiche fatte in questi ultimi anni.
Gli ultimi due anni in Golden sono stati per te molto difficili, con due infortuni arrivati
subito ad inizio stagione. Quest’anno addirittura alla prima partita. Cosa hai pensato in
quel momento? Come stai ora?
Diciamo che se la fortuna è cieca la sfortuna ci vede bene…… L´anno scorso alla prima
partita del girone di ritorno ho subito uno strappo muscolare alla coscia e la mia stagione finì
li. Mentre quest´anno sono riuscito a fare meglio, alla prima partita in quel di Brunico mi sono
procurato uno stiramento addominale con conseguente pubalgia….. morale: la mia stagione non
è mai iniziata. Da poco ho ripreso ad allenarmi, e a livello addominale il problema è stato risolto, mentre il dolore all´inguine si fa ancora sentire. Cosa ho pensato in quel momento? Bella
domanda la tua: cerco di rispondere facendoti capire bene i pensieri che sono passati nella mia
testa in quel momento. Subito dopo aver chiesto il cambio, mi sono seduto in panchina tirando
il casco per terra, poi ho iniziato a recitare in rigoroso silenzio un rosario dove ho scomodato
tutti i Santi!! Spero che la mia sincerità non offenda nessuno.
Dividi la passione per il Broomball con quella per il calcetto, dove da qualche anno ti
diletti ad allenare una squadra di calcio A5. Che ruolo preferisci? stare in mezzo al campo
ad impostare gioco o a bordo campo a dare indicazioni? Ci sono alcune cose del calcetto
che potrebbero essere portate nel Broomball? A livelli di schemi o di velocità di gioco..
È vero sono due mie grandi passioni. Per la precisione sono vice allenatore e preparatore dei
portieri del Mercatone Uno Futsal, squadra che milita nel campionato di C1 regionale. Entrambi i ruoli mi piacciono molto, sicuramente nel calcetto mi vedo meglio ad impartire indicazioni.
Dopo tanti anni trascorsi nel mondo del calcio penso di aver acquisito sufficiente esperienza per
poter dirigere una squadra. Nel broomball invece mi piacerebbe fare ancora qualche stagione
come giocatore. I due sport sotto certi aspetti sono simili, accomunati da continui scatti nel
breve e da qualche componente tattica, mentre sono completamenti diversi nella velocità di
gioco. Sicuramente qualche schema e parecchi esercizi di allenamento di calcio a 5 possono
essere portati nel broomball.
Raccontaci un po’ delle tuo glorie calcistiche in quel di Pochi, per due anni di fila allenatore/giocatore della indiscussa dominatrice del torneo. Forti voi o scarsi gli altri? Luca
Cristofoletti, detto Gila, ha detto che il prossimo anno fa la squadra per vincerlo! Come la
vedi?
Diciamo che la mia pluriannuale esperienza nel panorama locale del calcio a 5 mi ha permesso
di conoscere molti validi giocatori, con i quali è spesso nata un´amicizia (ad esempio con il
portierone Gianna) che si è manifestata con belle prestazioni sul campo. Tuttavia bisogna sottolineare come le squadre di Luca Cristofoletti ci abbiano sempre dato filo da torcere ottenendo
brillanti risultati nelle due edizioni della Pochi Cup, ed è solamente per sfortuna e coincidenze
che non sono mai riusciti a fare meglio del 6. Posto. Anzi, colgo l´occasione per dire a Luca di
non arrendersi, che il futuro della Pochi Cup un giorno sarà suo, soprattutto quando deciderò di
non partecipare più con la mia squadra!
Quest’anno i risultati sono arrivati grazie ad un gruppo ritrovato e ad un super lavoro
degli allenatori! Ma te che lo conosci bene, un Mitterhofer così te lo saresti immaginato?
Decisamente si. Conosco Mitter da tanti anni e quindi non avevo nessun dubbio sia sulle sue
doti di abilità nella gestione del gruppo che sui suoi metodi di allenamento. È un allenatore
molto preparato dal carattere duro e deciso, dirige le partite come un vero condottiero. I metodi
di allenamento che ha portato sono sicuramente faticosi ma alla fine portano a buoni risultati.
L´ottima sintonia creatasi tra il mister ed il gruppo ha fatto si che l´intera squadra abbia lottato e
centrato l´obiettivo comune prefissato ad inizio anno.
Chiudiamo con un pronostico, per non portare sfiga lo facciamo sulle squadre avversarie.
Come andrà a finire Sharks - Belluno?
Anche se la finale secca non sempre rispecchia l´andamento della stagione, mi sento di dire che
gli Sharks, schierando i due migliori marcatori del campionato e la miglior difesa, senza contare
le 8 vittorie consecutive, hanno molto da perdere e partono come favoriti. Tuttavia il Belluno,
sfruttando determinazione, spinta del pubblico, ghiaccio amico e magari un po´ di fortuna, non
deve vedersi sconfitto in partenza: anche l´anno scorso tutti davano come vincitori gli Sharks,
mentre poi sappiamo tutti come è andata a finire…prevedo comunque un 2-1 per gli squali.
Manuel Callegari
Soprannome: Calle, Galeazzi, Callegario, Terzo migliore difensore
sinistro del campionato... dipende...
Anno di nascita: 1996
Ruolo: difensore
Numero di maglia: 96
Più forte giocatore mai incontrato: Roland Lazzeri
Ciao calle, raccontaci un po’ dei tuoi inizi, quando hai cominciato? Chi ti ha convinto a
metterti in gioco?
Ciao Marco, ho cominciato nel 2011 con la giovanile quasi per caso, infatti non avevo la
minima voglia di cominciare a giocare, ma notando che Claudio, Daniel e gli altri sembravano
interessati ho iniziato anche io.
Calle, Pedrinolla, De Vigili e Giuliani! I fantastici 4 insomma! Raccontaci un difetto e una
qualità di ognuno di voi..
Siamo quasi come una famiglia e il praticare insieme questo sport non ha fatto altro che rinforzare la nostra amicizia. Sinceramente di difetti non ne trovo tranne forse in Giuliani che esagera
sempre nelle cose che dice (perdonami). Di qualità invece ce ne sono molte, tra cui la simpatia,
la sincerità ed il sapere di poter fare affidamento gli uni sugli altri.
Varesco nella sua intervista ti ha designato come suo erede!! Bella responsabilità se detto
da uno che sono 35 anni che gioca a Broomball..cosa ti manca per arrivare ai livelli del
doctor? Cosa hai imparato dai “vecioti” in questi anni?
Mi sono sentito molto orgoglioso di questa “investitura”. Ho ancora molto da imparare da i
giocatori con molta più esperienza in questo ruolo. La cosa più importante che sto imparando
in questi anni è mantenere la calma. Infatti quando sono in possesso palla tendo ad andare sotto
pressione e quindi sbagliare, vedendo i veterani giocare invece sto capendo piano piano come
fare per eliminare questa paura.
Tifi più Pochi ‘89 o Juventus? (Attento..) Oltre al tifo per la vecchia signora cosa ti accomuna a Roccia? Sarà dura arrivare al suo livello??
Pochi ‘89 sempre e comunque (non avendo visto la velata minaccia). La seconda cosa che ci
accomuna è il fatto di giocare nello stesso ruolo!!! A parte gli scherzi Roccia è come un maestro per me e si sa che prima o poi l’allievo supera il maestro...
Sei famoso anche per avere un rapporto molto intimo col divano :-) c’è qualcosa che ti
piace di più che dormire?
Lo ammetto, io e il divano abbiamo un rapporto molto intimo. Ma c’è qualcosa che mi piace
ancora di più, ovvero lo stare insieme ai miei amici e divertirci insieme.
Come vivi l’esperienza di giocare insieme a tuo fratello più piccolo? Che rapporto avete
nella vita di tutti i giorni?
E’ sicuramente qualcosa di speciale condividere questo sport con il mio fratellino, in particolare quando andiamo alle partite e lo vedo in spogliatoio che si concentra per dare il massimo.
Ovviamente come tutti i fratelli litighiamo, ma sotto sotto so che mi vuole bene.
Immaginiamo la Golden di qualche anno, dammi il nome di un portiere e i 5 della prima
linea..
Domanda difficile... come portiere ballottaggio tra Elia Veronesi e Matthias Rossi, entrambi di
grande talento. In difesa sicuramente il terzo (tra qualche hanno il primo forse) difensore del
campionato (io se non si era capito). Come altro difensore metterei Martin Endrizzi, il quale
secondo me tra un paiod’anni diventerà ancora più forte di quanto è adesso. In attacco il magico
tridente formato da Claudio Pedrinolla, Jacopo Pedrinolla e Matteo Callegari, tutti e tre giocatori dalle altissime potenzialità. Ecco credo proprio che questa formazione potrebbe vincere tutto,
anche i mondiali!
L’interSvista
di Silvia Tonelli
Alexandra Telch
Nome: Alexandra Telch
Soprannome: in campo “Ale” e i miei famigliari mi chiamano “nane”
Numero di maglia: 10
Ruolo in campo: Attaccante, difensore, tuttofare
Hoi Alexandra! Ci puoi raccontare quando hai cominciato a giocare a Broomball? Ti
ricordi in quale occasione?
Hoi Silvia!
La nostra portiera Mik mi ha chiesto sulla sagra di S. Orsola a pochi se ho voglia di provare a
giocare con la nuova femminile. Io ho iniziato ad allenarmi a dicembre 2014.
Perché hai deciso di entrare a far parte delle White Wolves? Cosa hai pensato quando hai
sentito che il Pochi’89 cercava giocatrici per fondare la squadra femminile?
Dopo aver provato un paio di allenamenti mi sono subito trovata bene nel gruppo e mi piace lo
sport sul ghiaccio.
In verità quando ho sentito che fanno una squadra femminile, speravo che nessuno mi chiede di
partecipare. Ma adesso sono molto fiera di far parte di questa bella squadra di super donne.
Sei una giocatrice dotata di grande grinta e versatilità, infatti il coach ti ha schierato in
diversi ruoli a seconda delle necessità. In quale ruolo senti che riesci a dare il tuo meglio?
Io sono una persona che si adatta a tutte le situazioni e cerco di fare il mio meglio. Ma vedo che
mi trovo bene in attacco.
Cosa ti piace di più nell’essere una lupa bianca? Ci puoi elencare almeno 3 cose che per te
rendono quest’esperienza unica?
Sono fiera della nostra squadra che siamo tutte ragazze in gamba e che cresciamo assieme.
Raccontaci quali sono gli aspetti più “duri” della vita da lupa, quali sono le cose dove
incontri più difficoltà? Devo essere sincera, duro fin adesso era andare dopo il lavoro ad allenamento perché non sono
una gran sportiva. Io piuttosto sto a casa e cucino, mangio, bevo (anche una bella birra), mi
butto sul divano e mi guardo un bel film.
...e ora, per rispettare la tradizione, ti tocca rispondere a delle intelligentissime domande a
random!
Lavoro svolto: segretaria
Genere musicale preferito: rock n’ roll e Volksmusik
Cosa fai per darti la carica prima di una partita: non faccio niente…ho mal di pancia e sono
super agitata…ma quando sono in spogliatoio e vedo tutte le giocatrici mi calmo pian pianino…sperando!!
Quali sono i tuoi hobbys? Cucinare, fare dolci, escursioni in montagna, andare in moto e
giocare a broomball
Quale è la cosa che ti piace di più di te? …mi dicono che sono servizievole e una ragazza
solare…!!
...e quale è il tuo peggior difetto? …son na gran testona!!
I 3 film che ti sono piaciuti di più:
•
Signore degli anelli
•
Harry Potter
•
forse… 50 sfumature di grigio …devo ancora guardarlo ;-)
Le tue prossime vacanze andrai.... in malga da mio “coniato”(il weekend) e forse un weekend
a Jesolo.
Il peccato di gola a cui non puoi resistere: …i dolci…!
Hai vinto alla lotteria 500.000 euro! (te piaseria, eh?) Cosa faresti con la vincita? …sarebbe super!! Farrei un bel viaggio in Canada e costruirei con il mio partner Simone la nostra casa
dei sogni a pochi…!!
Per concludere in bellezza hai a disposizione 3 righe per scrivere tutto quello che vuoi tu:
Scusate ma si vede che non sono una di tante parole, dico diretto come è! Sono fiera di far parte
di questa squadra e grande famiglia e spero che abbiamo ancora tanti belli e brutti momenti
assieme da sconfiggere.
Ringrazio di cuore anche i nostri coach che ci mettono cosi tanto impegno per farci capire e
imparare bene questo sport. Spero che prossima stagione ci siamo tutte, ancora più forti, pieno
di grinta e voglia di imparare!
LA POSTA
DEL BRADIPO
Ciao Bradipo
Siamo una squadra di broomball unita e tenace, ma purtroppo
nonostante i nostri sforzi la fortuna ci è avversa...ci potresti suggerire qualche rimedio contro la sfiga che ci sta perseguitando?
Grazie e saluti
A.S. Internazionale
Carissimi giocatori Internazionali
Chiamamola sfortuna, sfiga, malocchio, Jessica Fletcher, don
Matteo...in ogni caso dovete sapere che le teorie sulle origini di
questo misterioso quanto infestante fenomeno si contano ormai sulle dita di un pollice. Infatti non ci sono teorie. E se ce ne fossero anche state, questa mia affermazione le ha annullate
tutte quante tranne una. E quell’una è questa, che dice appunto che non ci sono teorie. Quindi
ci limiteremo a dire che sfortuna è veramente un bel termine, simpatico e tutto, mentre la sua
parte volgare, sfiga,deriverebbe da s-figa quindi dalla mancanza di figa...Se non è sfiga questa!
Comunque non tutto il male viene per nuocere, ci sono persone che sulle sfighe altrui ci campano, vedi Wanna Marchi.
Contro il malocchio si usa solitamente un amuleto portafortuna. Alcuni amuleti posso proteggere dal malocchio, ma anche no. Ve ne elenco alcuni tra i più efficaci:
S’ogu de Santa Luxia (Italia): il più potente, ma anche il più pericoloso da reperire. L’occhio
di Santa Lucia è l’opercolo[boh!] di un mollusco chiamato astrea rugosa, che purtroppo è identico alla dosinia rostrata, una vongola dotata di aculeo avvelenato letale per l’uomo.
Bolsa de oro (Spagnogallo): un sacchetto contenente mezza quintalata di dobloni d’oro spagnoli, ma vanno bene esclusivamente quelli della regina Giovanna di Castiglia. Il loro inestimabile valore forse non vi leverà il malocchio, ma ve ne farete sicuramente una ragione.
Chei și lemn (Romania): vanno tenute assieme le chiavi della Trabant e un paletto di frassino
appuntito. Le prime sono il vero amuleto, l’altro è dotazione standard a titolo precauzionale.
Ferro di cavallo (Mondo): il più usato e di provata efficacia. Va tenuto sempre a portata di
mano e, appena scoprirete chi vi ha fatto il maleficio, lo userete per colpire ripetutamente sulla
testa quel figlio di buona donna.
Aglio (Mondo): ne vanno masticati sette spicchi per sette giorni e terrà lontano il malocchio,
ma anche la figa. Un giusto prezzo da pagare per la propria sicurezza.
Tra i classici riti apotropaici si annoverano il gesto fare le corna alla propria con le dita della
mano, toccarsi i genitali, portare addosso del corallo (da evitare se siete in partenza da Sharm el
Sheik perché attirerebbe non la fortuna bensì la polizia aereoportuale)
Cronaca Semifinale di ritorno,
Pochi ’89 – Belluno: 1-1 (1-3 d.c.r.)
Pochi ’89 – Belluno è stata una sfida epica, una di quelle partite che comunque vada ti ricorderai per tanto tempo, perché dannatamente intensa, dannatamente equilibrata, perché conclusasi
con il più tragico dei modi, la lotteria dei rigori, la sorte che si diverte, l’abilità del singolo
messa alla prova da sfiga o fortuna.
Si arriva allo stadio di Cavalese, in quello stadio che in tutto e per tutto, appena entrati, ci ha
portati indietro di un anno: il tempo che ci gioca sopra, rewind verso ricordi amari e ancora
vivi, la retrocessione al secondo tempo supplementare, sempre il Belluno di fronte a noi, le
stesse odiate facce amiche. Nel nastro che si riavvolge ci passa davanti tutto quello che c’è
stato dopo, il lupo che muore, diventa fenice, risorgiamo con una squadra diversa, finalmente il
branco.
Tutto quello che lo stadio di Cavalese ha significato viene spazzato via poco prima dell’inizio
dalla tensione e dalla concentrazione per la sfida del presente, dopo 4 anni finalmente siamo li a
giocarci l’accesso in finale, Mitterhofer carica i suoi, ore 19:00, che la partita abbia inizio..
Partiamo carichi, forse subiamo un po’ la tensione e non sempre siamo convincenti, il primo
tempo vedrà Pagnussat tre volte a tu per tu con Borin, soffriamo i contropiedi, facciamo qualche cambio da film horror, però nel complesso ci siamo, belli duri sui contrasti, con le ali che
pressano bene e i centrali che guidano la squadra. Su una delle tre occasioni però Pagnussat non
perdona e il Belluno si porta in vantaggio. Siamo bravi a non mollare, nel secondo tempo entriamo in campo finalmente in modo diverso, lo svantaggio ci obbliga ad una partita a viso aperto,
dove il fatto di non aver più nulla da perdere ci fa giocare forse con più tranquillità. D’acquisto
giganteggia a centrocampo, dietro riprendiamo in mano il controllo della partita, davanti le ali
cercano di sfondare ma finiscono spesso contro il muro Cagnati – Canei – Losso.
A pochi minuti dalla fine, nell’illusione di un destino qualche volta amico, su una superiorità
finalmente giocata bene, Ghirardini insacca l’1 a 1. Pareggio meritato, tra due squadre che negli
ultimi due anni hanno mostrato di equivalersi in quasi tutte le occasioni. Purtroppo c’è poco
tempo per sfruttare l’inerzia di una partita che finalmente sentivamo di poter gestire, di poter
portare a casa.
Il panorama internazionale consegna tempi supplementari da giocarsi in tre contro tre: queste le
regole, forse discutibili, di vedere giocatori stanchi dover coprire distanze, che con solo 6 giocatori di movimento in campo, sembrano incolmabili. Due difensori e un attaccante in campo
dunque, per cercare di portare a casa la partita durante i tre over-time.
Subito arriva l’occasione, che tra corsi e ricorsi ci porta a giocare una superiorità in tre contro
due, l’anno scorso successe al Belluno, ora il match point arriva per i pochèri. Facciamo girare
palla bene, cerchiamo il tiro con Lazzeri e Cattelan, D’Incà è in forma, il Belluno passa incolume due minuti di fuoco.
Si arriva stanchi al terzo tempo, il pubblico, quel fantastico nostro pubblico, che urla il nome
della nostra squadra, è un “POCHI – POCHI” che ci ricarica e ci emoziona, siamo ancora noi a
fare la partita. Poi Mitterhofer si gioca la carta Dorigoni, entra in campo più fresco degli altri,
salta Bettini e Canei e si porta a tu per tu con D’Incà, mancano pochi minuti, forse secondi, il
tiro è potente, il portiere avversario si supera. Finisce 1 a 1.
Da lì si apre una nuova partita, quella dei calci di rigore, dove bravura e fortuna si mischiano
fregandosene del passato. I tifosi si stringono, silenzio e tensione, paura e speranza. Finisce 3 a
1 per loro, Canei e Pagnussat sul tabellino, le immagini dopo raccontano delle lacrime di Furli,
di quelle di Endrizzi, MVP del match, dei volti delusi, ma consapevoli di aver fatto una grande
stagione.
E’ stata la storia di una partita, e in fondo sono le partite che fanno la nostra storia. 25 anni di
Pochi tatuati sulla pelle, da queste partite ne usciamo più forti! Cresceremo, diventeremo grandi, e finalmente non smorzeremo più il grido dei tifosi, arriverà il giorno in cui al grido di Pochi
– Pochi, noi risponderemo col tricolore!
..“ma nel mezzo c’è tutto il resto, e tutto il resto è giorno dopo giorno, costruire..”
Vi aspettiamo per Pochi – B.C. Steinhaus, parte da qui, la nuova stagione!
Arrivederci a Filippi
Cari lettori, non è per pigrizia, ne tantomeno per mancanza di idee, è semplicemente che sabato
7 marzo le White Wolves hanno disputato la semifinale contro la Rotalnord a solo una settimana di distanza dall’ultimo incontro con le stesse.
Non vorrei quindi tediarvi ripetendo le medesime parole usate per descrivere l’incontro precedente, potete benissimo immaginare che le lupe non hanno avuto vita facile: la durata della
partita è stata la medesima delle volte precedenti, i goal segnzti pure. Ma anche la tenacia che
le lupe bianche ci hanno messo è sempre la stessa, non contano le reti subite, conta la voglia di
giocarsela sempre e comunque, con grinta e voglia di dare il massimo.
Ormai il campionato si avvia alla conclusione, ma abbiamo già bene in mente il percorso da seguire quest’estate per prepararci per la prossima stagione, quindi cari lettori vi dico arrivederci
ad Alleghe per la degna conclusione di questa nostra prima esperienza sul ghiaccio e alle nostre
avversarie dico arrivederci a Filippi per misurarci nuovamente in questa bellissima competizione.
ORARI FINALI ALLEGHE 2015
Merano - White Wolves ore 12.50
Pochi 89 - Steinhaus
ore 14.00
Giovanile under 25
ore 16.40
ALPINE MIXED CUP
2015
1°MEMORIAL SERGIO CASER
21 marzo 2015
Stadio Wuertharena di Egna (BZ)
B.C. ROTALNORD
A.S.D. POCHI ‘89
BROOMBALL CLUB PINÉ
G.S. MERANO
FLYING BROOMS (GERMANIA)
TYROLEAN THUNDER BROOMS (AUSTRIA)
BROOMBALL GHERDEINA
BROOMBALL CLUB BELLUNO
ORE 10.00 INIZIO PARTITE
ORE 20.00 FINALISSIMA 1°-2°
POSTO
ORE 20.40 PREMIAZIONE
ORE 21.15 FESTA FINALE
AL LOCALE BIKE DI SALORNO
ALPINE MIXED CUP
21 marzo 2015, Wuerth Arena...Stiamo arrivando!!
Wolves Time, a cura di Marco Montel, Daniel Mall, Lorenzo Giuliani, Elia Veronesi e
Silvia Tonelli.
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