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Giovane ivoriano ritornerà a sentire
6 SAVIGLIANO CORRIERE di SAVIGLIANO 3 marzo 2016 Delicato doppio intervento al timpano eseguito dal dottor Marco Castelli a un migrante Quasi 400 patologie riconosciute in Piemonte di andrea giaccardi Per qualche giorno dovrà ancora tenere le fasce, ma il dolore sta lentamente diminuendo. Un dolore con cui aveva convissuto per anni, perdendo progressivamente l’udito fino a diventare quasi completamente sordo. Mamadou Dosso, 21 anni, arriva dalla Costa d’Avorio. Oggi vive, insieme con altri migranti (provenienti da Senegal, Pakistan, Ghana, Nigeria e Benin), nell’albergo “Ramè”, a pochi chilometri da Marene. Venerdì è tornato nel reparto di Otorinolaringoiatria dell’ospedale “Santissima Annunziata” di Savigliano per farsi medicare, dopo essersi sottoposto a un doppio intervento di ricostruzione dei timpani eseguito dal dottor Marco Castelli. «L’intervento era l’unica soluzione – spiega il medico –. Oltre a un difetto congenito del timpano, i problemi erano legati a un’otite trascurata che provocava dolori, prurito e sordità. Abbiamo anche riscontrato un malfunzionamento della tuba d’Eustacchio». La decisione dell’equipe medica: doppio intervento, in un’unica seduta per ridurre lo stress operatorio e i tempi di recupero del paziente. Dopo solo tre giorni, la dimissione. Durante l’operazione, durata 5 ore, il medico ha ricostruito artificialmente i timpani lesionati, utilizzando strumentazione all’avanguardia come il laser ad anidride carbonica e la video endoscopia. «Poco per volta, il ragazzo dovrebbe riacquistare l’udito – spiega Castelli -, ma la priorità era eliminare l’infezione». Finora, la sordità era stata un altro ostacolo nella vita travagliata di Mamadou. A luglio dello scorso anno, la decisione di scappare dalla Costa d’Avorio, dove ha lasciato una figlia (5 anni) alla nonna materna, dopo la morte della compagna e dei suoi genitori. Tre mesi di viaggio, a bordo di bus e mezzi di fortuna, attraversando Burkina, Niger e Libia: qui, pagando mille dinari, Malattie rare: un caso ogni duemila Mamadou Dosso, 21 anni della Costa d’Avorio, con il medico Marco Castelli Giovane ivoriano ritornerà a sentire ha acquistato un biglietto di sola andata per l’Italia, imbarcandosi su un gommone. A settembre, l’arrivo a Marene. «Ho studiato per sei anni – racconta Mamadou a Joseph, 25 anni del Senegal, che con fatica riesce a interpretare il suo dialetto –. Poi per un po’ ho lavorato come muratore e falegname. Nel mio paese avevo paura: bande criminali (alcune affiliate a Boko Haram) ti fermano per strada, ti rapiscono e ti prendono tutto quello che hai. Io non ho più nulla». Qualcosa a Mamadou è rimasto: la speranza di tornare a sentire come una volta, ma soprattutto di riabbracciare sua figlia in Italia. «Io vorrei restare qui, vivere in pace», dice. La Regione esenta dal ticket i pazienti affetti da malattie rare Lunedì 29 febbraio è stata la “Giornata mondiale delle Malattie Rare”, di cui soffrono, secondo i dati forniti dalla Regione, 18.229 pazienti in tutto il Piemonte. Una giornata per sensibilizzare sulle problematiche che queste persone devono affrontare, che combattono (come da definizione) una malattia che colpisca meno di 5 persone su diecimila. L’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che esistano dalle 6.000 alle 8.000 differenti malattie rare e che circa il 10% della popolazione mondiale sia affetto da una di queste patologie. La rarità di tali malattie fa si che i pazienti che ne sono affetti spe- rimentino maggiori problemi rispetto a chi è affetto da patologie comuni per le difficoltà diagnostiche e le carenze di informazione anche fra gli operatori sanitari, per la carenza di opzioni terapeutiche - soprattutto farmacologiche - e per l’impatto emotivo. In Italia, nel 2001 si è cercato per la prima volta di dare risposte concrete ai pazienti affetti da malattia rara: in particolare, la normativa ha identificato 341 malattie ritenute meritevoli di esenzione dai costi sanitari. Nel 2005 e nel 2007 prima il Piemonte e la Valle d’Aosta hanno esteso l'esentabilità ad altre 40 patologie. Assemblea degli Amici dell’Ospedale Il giovane ivoriano con l’interprete Joseph, 25 anni del Senegal Venerdì 4 marzo, alle 20.45, nella sala della Società di Mutuo Soccorso di piazza Cesare Battisti, si riunisce l’assemblea dell’associazione “Amici dell’Ospedale”. All’ordine del giorno, l’approvazione del bilancio dello scorso anno, l’illustrazione delle iniziative per quello in corso e dei progetti annunciati dalla direazione dell’Asl Cn1, tra cui l’installazione della Risonanza Magnetica. «L’assemblea è un’occasione importante per conoscerci, proporre idee e discutere sui progetti che l’associazione promuoverà per far sì che il nostro ospedale venga dotato delle attrezzature di cui ha urgente bisogno e possa operare al meglio», dice il presidente Ezio Nava. Maria Teresa Sora è stata eletta presidente; guida anche la Pro Loco Rinnovato il Consiglio dell’associazione di volontariato ospedaliero La Croce Rossa si tinge di rosa di corrado galletto Anche qualche attimo di commozione (con una lacrima che è scesa dagli occhi) ha accompagnato l’elezione di Maria Teresa Sora alla presidenza del comitato saviglianese della Croce Rossa. Nel seggio allestito nella sede di via Stevano dalle 9 del mattino di domenica 28 febbraio sono stati circa 100 i volontari che hanno votato il loro presidente che durerà in carica 4 anni. Due le liste, con in testa, per la carica di presidente, Maria Teresa Sora ed Enrica Manfredi; da votare anche tre nominativi che saranno i consiglieri del presidente. Giornata tutta di pioggia e con la normale routine di mezzi e ambulanze che partivano e arrivavano e con i volontari che presidiavano, che organizzavano e che curavano gli automezzi. Fino alla sera quando, alle 8, si è chiuso il seggio ed è iniziato lo scrutinio. Esito largamente previsto, ma quando un giovane collaboratore è arrivato da Maria Teresa Sora per comunicargli che era la nuova presidente della Croce Rossa, lei si è dovuta sedere, si è presa la testa tra le mani e ha cominciato a respirare lungo. Poi l’abbiamo sentita sussurrare “Spero di farcela, spero che tutti mi diano una mano”. Poi è andata nella stanza dove c’era il Maria Teresa Sora con l’ex presidente Luciano Mina seggio elettorale e allora il presidente uscente, Luciano Mina, prima gli ha consegnato la chiave della sede e poi l’ha abbracciata. Non è un incarico di poco conto governare quasi 200 volontari divisi in 6 aree di intervento, un parco autoveicoli notevole, un orario di copertura del servizio che si avvicina alle 24 ore al giorno, organizzare i corsi di addestramento e fare fronte a tutte le eventualità e le emergenze che si possono presentare. Luciano Mina ha avuto per 8 anni la responsabilità del Comitato saviglianese ed è stato il presidente che ha costruito la nuova sede: «Sarò sempre della Croce Rossa e ho cercato di dare il meglio di me in questi 8 anni passati come presidente e Il seggio allestito nella sede di via Stevano come commissario, ma il lavoro e la famiglia non mi permettono più di avere la disponibilità di tempo per reggere la responsabilità di questo servizio». Da 14 anni nella Croce Rossa, Maria Teresa Sora si è particolarmente occupata dell’area socio assistenziale: «È un lavoro e un incarico che mi onorano e faccio volentieri. Ho un po’ di timore di riuscire a fare tutto e nel migliore dei modi, ma da sempre qui ci sono dei collaboratori meravigliosi e conto molto su di loro. Ringrazio quelli che mi hanno votato e anche quelli che non mi hanno votato; siamo una grande squadra di volontari e da sempre si lavora tutti in accordo e in amicizia». Questo nuovo incarico si aggiungerà a quello di presidente della Pro Loco di Savigliano, a cui la Sora non rinuncia. L’esito della votazione è stato il seguente: Maria Teresa Sora 59 voti (63%), Enrica Manfredi 34 voti (37%). Sono stati eletti consiglieri: Luciano Mina (38 voti), Italo Lamberti (28 voti) ed Enrico Maero (27 voti). Eletto anche Matteo Reynaudo come consigliere giovane. Nell’ombra della sera e con la pioggia battente sui tetti il primo presidente donna della CRI di Savigliano ha iniziato il suo mandato. Il mese scorso si sono svolte le elezioni del nuovo Consiglio dell’Avo (Associazione Volontari Ospedalieri): gli eletti si sono riuniti venerdì scorso per assegnare le cariche direttive all’interno dell’associazione per i prossimi tre anni. Giorgio Liprandi è stato confermato presidente; vicepresidenti sono stati designati Aldo Giamello e Bartolo Donalisio; della segretaria tecnica si occuperà Maria Grazia Marchetto, mentre la responsabile della formazione dei volontari è Angela Ambrosino; Elizabeth Alberione ha in carico la sezione “giovani Avo” e i responsabili delle attività ricreative sono Ivo Biasiolli e Stefania Casini; revisore dei conti è stato scelto Livio Raspo e Mario Politanò, gestisce i servizi esterni; referenti dell’ospedale e della casa di riposo di Savigliano sono Renato Contratto e Piera Audisio; scelti i consiglieri Maria Spada, Simona Allasia e Marilena Garino e i probiviri Giovanni Borge, Livia Taricco e Maria Bellocchio. Desiganti anche i referenti delle sei sezioni: Aldo Giamello (Saluzzo), Michela Viale (Manta), Stefania Aimetta (Genola), Lucia Fissore (Levaldigi), Giuseppe Allasia (Cavallermaggiore) e Maria Isoardi (Racconigi). Questo folto gruppo di persone che gestirà l’associazione, sarà il punto di riferimento per gli oltre 250 volontari, che ogni Il nuovo Consiglio direttivo dell’associazione Avo: Liprandi è ancora presidente giorno si impegnano con costanza e dedizione nel loro servizio di aiuto e accompagnamento degli ospiti dei due ospedali (Savigliano e Saluzzo) e delle sette Case di Riposo, svolgendo delle attività che non sono comprese istituzionalmente nell’operato del personale di servizio addetto, ma che offrono un valore aggiunto alle strutture, andando a prestare particolare attenzione alle persone sole e in difficoltà. «Questo è un impegno generoso e gratuito, che il nostro fondatore, professor Erminio Longhini, definiva la “Terapia dell’Amore”. Al nuovo Consiglio va il compito di continuare, cercando sempre di migliorare, l'operato dell'associazione sul territorio, dando nuovi stimoli ai volontari e ponendosi come obbiettivo quello di attirare nuovi volontari, sensibilizzando le persone attorno a loro, perché sono molte le richieste d'aiuto a cui tutti dobbiamo cercare di rispondere», dicono dall’associazione. Visite gratuite per la Giornata Mondiale del Rene CUNEO - Giovedì 10 marzo, in occasione della “Giornata Mondiale del Rene”, l’ospedale di Cuneo, grazie all’opera volontaria dei propri medici e infermieri, aderisce alla campagna di prevenzione promossa dalla Società Italiana di Nefrologia e dalla Fondazione Italiana del Rene: nelle piazze, in alcune scuole e nei reparti di Nefrologia sarà possibile ottenere visite gratuite con la misurazione della pressione arteriosa e l’esame delle urine. Sarà allestita una postazione all’ospedale Carle, al piano terra, dalle 9 alle 13, dove i sanitari saranno a disposizione per dare informazioni sui temi di prevenzione delle malattie renali ed eseguiranno gratuitamente l’esame delle urine e la misurazione della pressione arteriosa, con consegna immediata del referto. I reni svolgono un lavoro silenzioso ma importante: purtroppo quando si ammalano non è facile accorgersene. Le cause più comuni che portano all’insufficienza renale sono il diabete e l’ipertensione arteriosa: il 72% dei dializzati nel mondo sono infatti pazienti diabetici e/o ipertesi. Il diabete si complica con il danno renale nel 40% dei casi. Ma prevenire è possibile: controllare bene il diabete e la pressione arteriosa può significare bloccare l’evoluzione del danno.