Scarica Diario in Pdf - Benvenuti nel sito dedicato al Modellismo
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Le Gros Ventre Gabare du Roi del 1766 Modello costruito in scala 1:48 da Giorgio Flenghi su disegni di Gérard Delacroix concepito e realizzato da Giorgio Flenghi Gros Ventre Pag.2 Dedicato a mia moglie e la mia famiglia, che mi hanno sempre sostenuto con molta pazienza e benevolenza nelle mie passioni..... un ringraziamento particolare agli amici modellisti, Riccardo Mattera e “Mozzo “ Franco Fissore, per il sostegno datomi durante la costruzione del modello. Infine un pensiero alla mia nipotina Giorgia, luce dei miei occhi. Giorgio Flenghi Gros Ventre Pag.3 Gros Ventre Pag.4 Prefazione ... Mi chiamo Giorgio Flenghi sono cresciuto ad Anguillara Sabazia un bel paesino sopra un promontorio del lago di Bracciano in provincia di Roma. La mia passione per il modellismo è iniziata all’età di quattordici anni, un incontro casuale ad una mostra organizzata nel mio paese con un valente modellista. Come è nel mio carattere mi sono tuffato in questa avventura con una passione e una foga straripante (anche oggi Foto 1: Prua del Vasa a distanza di quarant’anni è ancora così...). Il mio primo modello è stato il vascello inglese “Victory”, avevo solo i piani costruttivi della Mantua Model e qualche attrezzo, che dire una mezza catastrofe.... per via della difficoltà del modello e della mia inesperienza, però un risultato lo avevo ottenuto nonostante la mia inesperienza lo scafo che avevo costruito era quasi perfetto non presentava nessun difetto sul fasciame, gobbe od altro, era un buon inizio non bisognava scoraggiarsi. Nel frattempo avevo iniziato a lavorare presso un cantiere che costruiva barche a vela in legno, così dopo qualche anno, e un buon bagaglio di esperienze alle spalle, ho comprato la mia prima scatola di montaggio, “Le Mirage” della Corel, poi con qualche Foto 2: Poppa della Victory pausa anche molto lunga... sono venute il “Wasa” foto 1, di nuovo la “Victory” foto 2, (avevo un conto in sospeso...) e il “Golden Hind” foto 3, l’unico modello che ho costruito a costole e fasciame alla maniera dell’ammiragliato, poi tanto per non perdere la mano la “Couronne” foto 4, ancora da terminare, infine ho iniziato un progetto ambizioso che spero di saper portare a termine in maniera più che dignitosa, anche grazie al supporto del gruppo Magellano di Milano, “Le Gros Ventre” gabare du roi del 1766. Foto 3: Golden Hind Foto 4: La Couronne Gros Ventre Pag.5 Un pò di Storia.... La gabare nave d trasporto di cui la marina militare deve disporre necessariamente per l’approvvigionamento degli arsenali, delle squadre e delle colonie. Le prime gabares sono apparse negli anni 1715 per trasportare parti di alberatura e di ossatura. All’origine modeste costruzioni della portata da 40 a 130 barili, la loro capacità aumenterà fino a 480 barili nei primi anni del XIXe secolo. Queste gabares avranno gli impieghi più vari e le loro pianificazioni saranno funzione della loro utilizzazione. Una gabare partecipò in modo quasi fortuito alla spedizione di Kerguelen nel 1772, portando il nome significativo di “Gros Ventre”, abbandonata da Kerguelen e navigando isolatamente, sotto il comando di M. di St Allouarn, scoprì la costa occidentale dell’Australia nel marzo 1772. Viene effettuata una presa di possesso simbolica in nome del Re di Francia, di cui le prove manoscritte, collocate in bottiglie di vetro, seppellite sul posto. Nel 1998 queste bottiglie vengono ritrovate provocando un grande interesse per la “Gros Ventre” ed il suo comandante di St Allouarn. Grazie all’eccellente ed importante lavoro di Gérard Delacroix la collezione archeologia navale francese si arricchisce dunque di una originale monografia che riguarda questo tipo di imbarcazioni. La scala di questo modello è 1:48 abbastanza impegnativa esiste anche una versione 1:36 Nota importante per tutti i lettori Prima di iniziare a leggere questo diario, vorrei fosse chiaro a tutti che con passione, volontà e tanto amore per il propio lavoro si possono raggiungere risultati inaspettati anche da parte di chi non ha mai avuto a che fare con questa complesse costruzioni. Questo è il mio primo lavoro in ammiragliato, posso garantirvi che non avevo mai affrontato simili problematiche, ma con l’aiuto degli amici modellisti di Magellano, sono riuscito a fare un lavoro credo sufficiente, con tutti i limiti che ognuno di noi si porta dietro, la cosa importante è la volontà di apprendere perchè senza la conoscienza non si può intraprendere un simile progetto. Ultima cosa, credo di essere l’esempio che tutti si possono avvicinare a quest’arte con rispetto, ma senza paura. non bisogna essere dei mostri sacri per fare dei lavori accettabili, provare per credere. Giorgio Gros Ventre Pag.6 Indice PREFAZIONE L’OSSATURA - PARTE PRIMA Costruzione del Cantiere Costruzione della Chiglia Gli scalmi di Cubia L’Arcaccia prima parte I Quinti L’OSSATURA - PARTE SECONDA Posizionamento Quinti L’Arcaccia parte seconda Dormienti e Serrettame Gros Ventre Pag.7 Il Cantiere P er prima cosa, dopo un’attenta analisi dei disegni ho iniziato la costruzione dello scaletto che ospiterà la chiglia e le costole della nave, ho preso una tavola di multistrato da cm 2,5 di misura adatta, rinforzata da 2 longheroni in massello di cm 7x4,5 ho riportato tutte le linee delle costole dal disegno al piano, poi su una tavola di multistrato di spessore più piccolo ho incollato il disegno della vista dall’alto dello scafo, ho sovrapposto le due tavole, ho praticato otto fori per poter inserire otto perni di barra filettata per poter distanziare Foto 6: Scaletto Ultimato le due tavole ad una distanza adatta (il punto più largo dello scafo), ho praticato il foro seguendo la linea esterna dello scafo, ho assemblato il tutto, il risultato nelle foto 6 e 7. Come noterete mancano ancora i supporti per i dritti di poppa e di prua. Foto7: Particolare dello Scaletto Gros Ventre Pag.8 La Chiglia: F inito lo scaletto ho iniziato la costruzione della chiglia, ho preso una tavola di Pero molto stagionata acquistata presso un restauratore di mobili, grande cm 230x30x6,5 da cui ho ricavato tutte le Foto 8: Tavolette di pero tavolette necessarie per la costruzione della chiglia e dei quinti. A questo punto ho incollato i disegni dei pezzi sopra la tavoletta di pero, e li ho segati con una piccola sega a nastro con la lama da 6 mm, ho scelto questo attrezzo perché permette di seguire Foto 9: Pezzi della prua in fase di assemblaggio la linee dei tagli con precisione, così da evitare di asportare troppo materiale con il nastro abrasivo. Foto 10: Particolare dell’incastro a palella Come noterete questo diario è accompagnato da molte foto che ritengo molto più esaustive di mille parole. Nella foto 9 si vedono i primi pezzi della chiglia pronti per essere incollati, nelle altre foto i particolari incollati Gros Ventre Pag.9 Foto 11e 12: Dritto di poppa assemblato Foto 13 e 14: Drittp di prua assemblato Gros Ventre Pag.10 Nella foto 15 si notino gli scassi per l’alloggiamento dei quinti, per questa lavorazione ho usato la sega circolare con l’aiuto del carrello, alcuni scassi li ho dovuti fare a mano in quanto il pezzo presentava spessori differenti, la lavorazione in questo caso non presenta difficoltà particolari, solo molta attenzione e precisione nel rispettare i piani, da notare anche la battuta eseguita col truschino autocostruito con una vecchia lama per sega a ferro lavorata con limette e fresa flessibile, vedi foto 16. Foto 15: Particolare degli scassi per i quinti Foto 16: Truschino autocostruito Foto 17: Battuta sul dritto di poppa Gros Ventre Pag.11 Foto 18: Chiglia terminata e il Quinto n° 1 Gli Scalmi di Cubia L a parte più complessa dell’ossatura è senza dubbio la costruzione degli Scalmi di Cubia e dell’Arcaccia, ma con pazienza , a volte dovendo sicuramente rifare qualche particolare, alla fine si riuscirà nell’impresa. Ho di proposito messo in questa pagina la foto della chiglia, vi domanderete perchè? perche è stato il mio primo piccolo errore, si intende un errore di metodo, non costruttivo, assembalndo tutta la chiglia mi ha comportato delle difficoltà nel costruire sia gli scalmi che l’arcaccia, pertanto voi non dovete commetere lo stesso errore, quindi assemblate la chiglia nella sua interezza e mettetela in cantiere solo dopo aver costruito gli scalmi e l’arcaccia, è un consiglio non un obbligo... Gros Ventre Pag.12 Per costruire gli scalmi si possono seguire varie metodologie, io quando li ho costruiti non ne conoscevo nessuna e sono andato così ad intuito, voi non dovete fare lo stesso, su internet si trovano siti dove spiegano molto bene come precedere nella costruzione e se avrete l’accortezza di seguire tali tecniche farete un lavore sicuramente migliore del mio, ricordate sempre che sono uno di voi di quelli alle prime armi, il mio intento è quello di farvi capire che si puo fare, pertanto non vi perdete d’animo ai primi errori, ma continuate e portate sempre al termine il particolare che state costruendo, poi se non vi convince rifatelo, non esiste guru del settore che non abbia rifatto pezzi delle proprie costruzioni. La cosa importante quando si tagliano i pezzi è lasciare molto grasso il taglio, non preoccupatevi c’è sempre tempo a togliere il surplus, ma se ne togliete troppo addio bisogna rifare tutto (prima regola fondamentale). Come noterete dalle foto in questa Foto 19: Particolare di un pezzo di riempimento pagina si vedono i primi pezzi tagliati e pronti per essere messi in opera provvisoriamente, altro piccolo trucco, aimè appreso sempre dopo, usate della colla di coniglio diluita per tenere i pezzi durante la lavorazione, si separeranno col semplice vapore acqueo, pronti per essere messi in cantiere in maniera definitiva, con colla vinilica o alifatica. Come noterete dalle foto successive vedrete le mie difficoltà nel lavorare i pezzi con la chiglia tutta unita, da notare che il quinto n° 1 Foto 20: Alcuni pezzi pronti per essere incollati Gros Ventre Pag.13 è gia in opera, più avanti nella lettura cercherò di spiegarvi come costruire i quinti in maniera semplice, sprecando un po di materiale ma sicuramente più veloce e facile per noi umani. Nella foto 21 gli scalmi uno e due sono già incollati sulla ruota di prua, foto 22 si vede il tutto nel cantiere Foto 21-22: Pezzi 1 e 2 in opera + quinto 1 Gros Ventre Pag.14 Foto 23-24: gli scalmi quasi terminati Gros Ventre Pag.15 Foto 25: Scalmi finiti non sono da museo ma li ho fatti io..... Gros Ventre Pag.16 L’Arcaccia prima parte: A nche per l’arcaccia stesso discorso degli scalmi, lasciare grasso il taglio. Per prima cosa ritagliare dopo aver fotocopiato i pezzi dell’arcaccia e incollarli su una tavoletta di pero dello giusto spessore come si vede nella foto 26 Foto 26: I Gaisoni e una Aletta tagliati Gros Ventre Pag.17 Foto 27 e 28: Mostrano la scorciatoia del dragante Questa sequenza di foto vi mostrano una scorciatoia che ho usato, nella realtà non esiste! ho costruito il dragante in due pezzi, qualche purista storcerà il naso, però mi sono semplificato la vita questo diario non vuole essere un trattato di costruzione d’arsenale, lascio ad altri questo onere molto più qualificati del sottoscritto, è semplicemente la mia esperienza con tutti i suoi limiti, pertanto a volte non seguitemi, usate sempre la vostra testa, avrei potuto nascondere questo particolare costruttivo ma non è questo il mio scopo, in seguito scoprirete altri compromessi, che oggi non rifarei, ma immaginatevi da soli davanti al vostro cantiere senza nessuno con cui confrontarsi o perlomeno che provi a spiegarvi cone fare, oggi con la conoscenza di altri modellisti sto cecando di avere un’altra men- Gros Ventre Pag.18 Foto 29: il dragante incollato mancano gli scassi per le corniere talità, ma da una parte bisogna pur iniziare, spero, chi leggerà questo mio cercherà sempre il confronto con altri modellisti, perchè ricordate sempre, la conoscienza è necessaria per non sbagliare. Torniamo a l’arcaccia, come vi ho già spiegato l’ho costruita in cantiere, cercate di non farlo, le foto che seguiranno vi mostreranno le varie fasi costruttive. Sotto il dragante in opera provvisoriamente Foto 30: Il Dragante provvisoriamente in opera Gros Ventre Pag.19 Foto 31e 32: Prove di posizionamento dei gaisoni e prima sbozzatura Gli incastri dei vari pezzi devono essere assolutamente precisi, altrimenti lavorare le facce su cui si dovranno incollare le alette risulta estremamente difficile, non avere fretta nel rifinire i pezzi in questa fase a togliere viene sempre in tempo. Una volta incollate le alette sui gaisoni rinforzare il tutto con dei perni di legno, io ho usato un tondino da due millimtri di ramino. quelli che si trovsano comunemente nei negozi di modellismo. Nelle foto 39 e 40 l’arcaccia finita Gros Ventre Pag.20 Foto 33 e 34: I gaisoni e le alette incollati pronti per essere rifiniti notate il grasso dei pezzi Gros Ventre Pag.21 Foto 35 e 36: Fasi finali della posa in opera adesso si deve sgrossare il tutto Gros Ventre Pag.22 Foto 37 e 38: Sgrossatura preliminare manca poco alla meta Gros Ventre Pag.23 Foto 39 e 40: Il lavoro quasi ultimato la rifinitura finale si farà prima di mettere i corsi di fasciame Gros Ventre Pag.24 I Quinti: P er costruire i quinti ho usato una tecnica molto semplice ed efficace, si spreca un po di materiale in più ma è sicuramente molto facile da realizzare. nelle foto che seguiranno, tratte dalla gazzetta del Gros Ventre, vi mostrerò il procedimento da seguire. Come penso già saprete, si devono fare 2 copie delle tavole 4,5,6, al posto delle solite 4, si tagliano tutti i quinti quindi vengono tracciate alcune linee sul disegno (linee rosse sulla foto 42). Ogni linea corrisponde ad una giuntura sulla costola. Foto 41: Catasta di quinti quasi ultimati Tracciare una linea interna, linea blu foto 42, che collega tutte le giunture ciò permette di verificare se la tavoletta è abbastanza larga per accettare la costola, terminato questo lavoro bisogna costruirsi un semplice righello per riportare gli angoli esatti sulle tavolette come riportato nella foto 43, segnare tutti i pezzi per il futuro incollaggio, levigare i tagli come mostrato nella foto 44 il segno facilita il lavoro, in questa fase è molto importante essere abbastanza precisi, preparare un piano per incollare i vari componenti del quinto, ultima cosa da fare prima Gros Ventre Pag.25 dell’incollaggio, è preparare la scassa sui madieri, io ho usato una fresetta a misura e il tavolo a croce, lavoretto semplice semplice, quando tutto è pronto si passa alla fase finale dell’assemblaggio,sul piano va incollato un regoletto dello stesso spessore della scassa dei madieri, ricordarsi che sono di due misure differenti, quindi ne vanno preparati due, questo sarà il nostro punto di riferimento, come mostrato nelle foto che seguono, fare lo scasso del madiere anche sul disegno, quindi frapporFoto 43: Righello per riportare gli angoli sulle tavolette re un vetro tra il disegno e il quinto, incollare i listelli secondo l’ordine stabilito, per tenere i pezzi in forma posizionare un secondo vetro sopra con un peso adeguato, questo serve perchè il quinto resti perfettamente piano. Adesso non ci resta che assemblare i due mezzi quinti tra loro, usare sempre il solito sistema del regoletto, ne serve uno fatto a misura cioè deve avere due spessori come gli scassi della chiglia, uno più grande e uno più piccolo. La sagoma viene tolta de sotto il vetro Foto 44: Levigatura della giuntura Foto 45, 46: Piano di incollaggio con regoletto di riferimento, vetro di protezione posto tra il disegno e il quinto Gros Ventre Pag.26 e messa sopra per essere incollato provvisoriamente sul legno, questo deve essere fatto su un solo spessore, è molto importante riposizionare il tutto contro il bastoncino di accostamento per ottenere un buon allineamento. Notare che la linea che è segnata al centro di ogni costola sul disegno può essere utilizzata per verificare questo allineamento e conservare il posizionamento in squadra. Il quinto può essere tagliato e levigato, notare come sia solido. Eseguire questa procedura per tutti i quinti, abbozzare l’angolo di quartobuono prima di posizionarli in cantiere, foto 47/50. Foto 47 48: Foto 49, 50: Gros Ventre Pag.27 La tecnica che ho usato per fare l’angolo di quartobuono richiede molta attenzione, bisogna levigare il quinto molto vicino alla sua forma finale lasciare circa un millimetro o meno, quindi incollare la sua sagoma sul lato libero, così si avranno tutti i riferimenti per fare l’angolo di quartobuono, ricordarsi di lasciare sempre il taglio un po grasso, la levigatura finale si farà a ossatura finita. Nelle foto il quinto numero uno pronto per essere messo nello scalo, notare i due disegni incollati sui due lati per eseguire l’angolo di quartobuono. Foto 51, 52: Quinto numero uno e il suo angolo di quartobuono quasi ultimato Gros Ventre Pag.28 Mi sono dilungato in questa descrizione perchè la costruzione dei quinti è una fase lunga ripetitiva molto delicata un errore può compromettere tutto il modello con un brutto allineamento, tenere sempre a mente che a togliere viene sempre in tempo e se qualcosa va storto, non pensarci due volte e rifare il pezzo. Qui finisca la prima parte del mio diario, la prossima si occuperà del posizionamento dei quinti nel cantiere, della levigatura interna e la messa in opera dei dormienti e del serretame, nonchè del quadro di poppa, altra piccola impresa, ma con calma e pazienza nessun traguardo è precluso. Foto 53: Quinti in lavorazione Gros Ventre Pag.29 Gros Ventre Pag.30 Seconda Parte L’OSSATURA: La seconda parte della costruzione dell’ossatura può sembrare molto complicata ma seguendo delle semplici regole e seguendo i piani vedrete che tutto andrà bene, ricordate sempre, come dice il mio amico Mattera, prima pensare, poi agire. Foto 54: Quinti posizionati nel cantiere notere le maglie provvisorie. Terminati tutti i quinti passiamo al loro posizionamento nel cantiere, bisogna fare molta attenzione in questa fase, i quinti vanno posizionati perfettamente perpendicolari e in squadro con la chiglia, tra un quinto e l’altro mettere le chiavi. Fissare anche della false chiavi all’altezza del piano del cantiere, anche queste aiuteranno al giusto allineamento, infine all’estremità alta del quinto mettere delle false chiavi che andranno via quando taglieremo i Quinti alla giusta altezza. Avere sempre l’accortezza di controllare sempre l’allineamento prima di incollare, incollare sempre un po’ di quinti a poppa e un po’ a prua, cosi da avere sempre sott’occhio l’allineamento generale dell’ossatura, si possono mettere dei piccoli perni di Gros Ventre Pag.31 Foto 55, 56: Vista interna della poppa, sotto insieme dei quinti pronti per essere incollati Gros Ventre Pag.32 legno nell’incastro tra il quinto e la chiglia, per rendere il tutto più robusto, usare dei perni di legno da due millimetri in noce o ramino, prima di fissare il paramezzale. Come noterete non ho inserito le chiavi Foto 57: Vista interna dello scafo particolare degli scassi sui quinti e sul paramezzale tra i quinti all’altezza del madiere e mezzo madiere in parte perchè l’ossatura andrà aperta quindi dovrò tagliare i quinti all’altezza del madiere in basso e del sottodormiente in alto, verranno lasciati solo i quinti interi all’altezza delle porche, mentre dall’altro lato le inserirò dopo prima di fissare il fasciame. Gros Ventre Pag.33 Foto 58, 59: Vista della prua, esterna ed interna i quinti sono pronti per essere fissati in maniera definitiva Gros Ventre Pag.34 Una volta terminata questa operazione provate ad estrarre l’ossatura dal cantiere, se tutto è andato nel giusto verso non dovrebbero esserci problemi lo scafo risulterà dritto e ben allineato, in realtà non sempre è così, se l’ossatura avrà dei piccoli difetti di allineamento, riposizionarla nel cantiere, e mettere in opera tutti gli accorgimenti per raddrizzare il tutto, non preoccupatevi, una volta rivestita internamente con i dormienti ed il serretame prenderà finalmente la forma finale e ben allineata. Foto 59: Vista dell’insiemte dell’ossatura da poppa Gros Ventre Pag.35 Levigatura interna: La levigatura interna non è semplice a causa dell’andamento dei quinti, bisogna usare attrezzi fatti in casa, sagome in legno su cui si incolla della carta vetrata dalla più grossa alla più fine, o addirittura pezzi di vecchie raspe o lime a grana grossa incollate su appositi supporti di legno, come mostrato nella foto 60, qui potete sbizzarrirvi con la vostra fantasia, l’importante che sia un lavoro accurato e preciso il più possibile, altrimenti quando andrete a posizionare il serrettame troverete delle grosse difficoltà. Foto 60: Gli scassaquinti come li chiama il mio amico Riccardo (foto Riccardo Mattera) Gros Ventre Pag.36 Foto 61: Ossatura vista da Prua in tutta la sua bellezza, pronta per essere rifinita Gros Ventre Pag.37 Foto 62 e 63: Particolare degli Ombrinali delle Bisce di Prua sopra e di Poppa sotto Gros Ventre Pag.38 L’Arcaccia seconda parte: R iprendiamo adesso la descrizione della costruzione dell’arcaccia, ricordate sempre che questo non è un manuale ma solo la mia prima esperienza con questo tipo di costruzioni, quindi con tutti i suoi limiti, ognuno di noi ha la propria testa per ragionare comprendere e decidere. Devo fare una piccola premessa, nella foto 64 si vede che ho appena terminato di incollare le corniere e i pezzi di riempimento sul Dragante, tutto lavoro da buttare... ricordate sempre “prima pensare poi agire” Foto 64: Corniere incollate nell’apposito scaletto quello che non ho fatto io in questo caso, direte perchè? Ebbene ho usato come punto di riferimento la vista posteriore della poppa dei piani, senza pensare che il disegno schiaccia la struttura il risultato è stato che ho fatto tutto il quadro di poppa un centimetro più basso della realtà, quindi rompere e rifare tutto daccapo, non bisogna abbattersi per queste cantonate, l’importante è accorgersi dell’errore Gros Ventre Pag.39 e correggerlo. Nella foto sotto notate la differenza con la foto precedente. Fatta questa premessa che ritenevo importante non bisogna nascondere i propri errori ma imparere da essi, e come dice il Riccardo “mettete alla prova le vostre mani resterete stupiti....”. Per mettere in posizione le corniere bisogna usare uno scaletto nello scaletto, scusate il gioco di parole, per costruirlo è sufficente una tavoletta di compensato e due pezzi di legno tagliati in modo da ottenere la giusta angolazione del quadro, fissarlo alla giusta distanza dal dragante ed il gioco è fatto, niente di più semplice. Inserire alla giusta misura dei distanziatori per dare la perpendicolarità esatta, poi molto importante mettere dietro sempre degli spessori per dare rototondità al quadro, ed il gioco è fatto. Foto 65: Quadro di poppa corretto Gros Ventre Pag.40 Il pezzo più complicato da fare in questa fase è la cinta superiore, per via della sua forma, rispettare l’orizontalità del pezzo, come si evidenzia dalle foto 66 e 67. Foto 66 e 67: Cinta superiore Gros Ventre Pag.41 Foto 68: Lavoro ultimato Terminata questa sequenza si possono mettere in opera i riempimenti tra il quinto 64 e il quadro di poppa praticando l’apertura della porta delle bottiglie, come si vede nelle foto seguenti. Porre particolare attenzione alla messa in opera del pezzo 10 non di facile realizzazione, rifarlo se necessario fino ad ottenere un risultato accettabile. A questo punto il lavoro sull’arcaccia è quasi terminato Foto 69 e 70: Nella pagina accanto le foto dei riempimenti con l’apertura della porta Gros Ventre Pag.42 Gros Ventre Pag.43 Gros Ventre Pag.44