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A scuola che passione

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A scuola che passione
Circolo Didattico Agrate Brianza
Anno scolastico 2008-2009
Progetto realizzato in collaborazione tra:
 Sezione Azzurri scuola dell’Infanzia Via Garibaldi
 Classe 1B scuola Primaria Omate
 Classe 1C scuola Primaria Via Battisti
Insegnanti coinvolte scuola Infanzia:
Tiziana Puggioni – Emanuela Fanny Zani – Viviana Arcidiacono
Insegnanti coinvolte scuola Primaria Omate:
Pina De Salvo – Laura Ghezzi
Insegnanti coinvolte scuola Primaria Via Battisti:
Luisa Maria Sangiorgio – Rosanna Piluso
Hanno collaborato alla raccolta e all’ideazione della documentazione le insegnanti:
Elena Viani – Maria Lina Cosentini
Sintesi di attività con le storie coi bambini di 3- 4-5 anni
L’esperienza che proponiamo presenta un percorso nel quale i
bambini sono stati accompagnati a conoscere la scuola Primaria
superando la paura del nuovo ambiente, migliorando l’autonomia
personale attraverso l’esperienza in un nuovo contesto. La
proposta si è articolata in più giorni per permettere ai bambini di
interiorizzare l’esperienza, facendo domande, trovando risposte
superando emozioni. Nelle attività erano inserita anche due
bambine diversamente abili che avevano bisogno di essere
sostenute affettivamente tenendo conto dei loro singoli bisogni
individuali.
Progettiamo l’esperienza…
• Accoglienza
• Lettura della storia
• Rappresentazione della storia con materiale
diversificato
• Drammatizzazione
• Conclusione dell’esperienza
Dimmi il tuo nome
Come ti chiami, mi chiamo così. Dimmi
ti piace, dimmi di si. Dimmi il tuo
nome, dimmi il tuo nome sulla
maglietta lo scriverò. Dimmi il tuo
nome dimmi, il tuo nome con il sorriso
lo indosserò. Dimmi il tuo nome, dimmi
il tuo nome con la chitarra lo canterò.
Dimmi il tuo nome, dimmi il tuo nome
che per giocare ti chiamerò. Bello il tuo
nome, mi piace perché in un secondo
mi parla di te.
È TANTO BELLO
QUANDO SI È AMICI,
GIOCARE INSIEME,
SENTIRSI FELICI.
COL MIO AMICO
È BELLO PARLARE,
AVER MILLE COSE
DA RACCONTARE . . .
E RIDERE INSIEME,
RIDERE ASSAI:
MOTIVI PER RIDERE
NON MANCANO MAI.
“Lele va a scuola”
Di Giovanna Fogliani ed. Enaudi Scuola
Il momento dell’ascolto
Lele è un elefantino di 5 anni
Il papà dice a Lele che
andrà alla scuola primaria
Lele non riesce
a dormire
Lele va dalla maga Maramà
che gli fa sparire la paura
della scuola
Lele è a scuola
La scuola è una
bellissima
avventura
A gruppi prepariamo, con tecniche e materiali diversi…
…le sequenze della storia
Ricordiamo i momenti della
storia
Copiamo le didascalie
delle sequenze della
storia
Prima di andare
a scuola
mamma e papà
tranquillizzano
l’elefantino
Lele
. . . quando abbiamo fatto la drammatizzazione della storia. Io ero
travestita da alunna e sono stata lì nel banchetto. Vicino a me c’era
Sara, aveva 5 anni e anche lei era travestita da alunna. Sara era la
mia compagna, era più piccola di me ed era tranquilla. Aveva i
capelli di colore biondo e un po’ marroncino, aveva la faccia bella,
gli occhi erano di colore marrone scuro. Abbiamo colorato insieme
e disegnato insieme. Quando dovevano andare via ci siamo
salutati, noi grandi li abbiamo salutati con la mano e invece loro
hanno urlato
“CIAO”
IL RACCONTO BEN FORMATO”
I bambini giocano ad inventare le storie
Come progettare
• Racconto ben formato: costruzione di tre dadi che
rappresentano personaggi, ambienti, eventi
• Lancio dei dadi con invenzione delle storia
• Elaborazione di alcuni racconti condivisi
•Rappresentazione grafica dei racconti
•Conclusione dell’esperienza (cosa dicono i
bambini- verifica)
Il gioco del racconto ben formato
Il racconto ben formato è un racconto coerente e coeso.
E’ possibile individuare una vera e propria grammatica o
schema di un racconto ben formato. Esso è costituito da
un numero minimo di categorie che ne costituiscono
l’ossatura. Educare il bambino alla comprensione e alla
esplicitazione di queste categorie significa dotarlo della
capacità di narrare seguendo un filo logico e coerente. Il
racconto ben formato è costituito dai seguenti elementi
essenziali: personaggi- ambienti- eventi.
Il dado nelle sue sei facce consente di rappresentare le
parti del racconto. Il lancio del dado realizza attraverso
le sue combinazioni molte storie possibili. Permette
quindi di fare esperienza sia delle componenti della
storia sia della sua unità, giocando con gli altri
Rif. Dott. Rita Ciceri “Comunicare il pensiero”
Dal lancio dei dadi alle storie inventate e raccontate dai
bambini…
Dai racconti i bambini del I livello hanno preferito questa storia
Personaggi: cavaliere
Eventi: angelo
Ambienti: foresta
C’era una volta un cavaliere
che andava con il suo cavallo
e camminava camminava
e vedeva una foresta con gli
alberi.
Ad un tratto incontra un angelo
nella foresta su un albero.
L’angelo chiama il cavaliere e gli
dice che è buono perché ha
cacciato i cattivi.
LA STORIA CONDIVISA
Bambini del II e III livello della scuola d’infanzia e bambini di classe I C della scuola primaria
PERSONAGGIO: CAVALLO
AMBIENTE: GRATTACIELO
EVENTO: TEMPESTA DI NEVE
C’era una volta un cavallo sul grattacielo, dopo succede che arriva una tempesta di neve.
Poi cade da una finestra e si fa molto male e gli esce fuori il sangue e dice anche che fa
molto freddo. Dopo viene un signore ad aiutarlo e lo porta in una stalla e gli mette su una
coperta e il cavallo moriva. Viene a vederlo un signore e lo visita e vede che non era morto
e il cavallo corre di nuovo e va a prendere un signore che voleva salire sul cavallo però era
anche un po’ triste perché voleva tornare in montagna sui prati.
Ad un certo punto incontrò una cavalla e finalmente tornò il sole perché era andato via e si
scaldano. Poi tornarono tutti e due al grattacielo e giocano insieme e questa volta non si
sono fatti niente.
La cavalla e il cavallo si innamorano e tornano nella stalla. Poi nascono dei figli, i puledrini,
e vissero felici e contenti nella stalla.
RIFLESSIONE CONCLUSIVA
• Le esperienze proposte e sperimentate hanno
utilizzato i racconti come strumento per integrare gli
aspetti cognitivi emotivi e creativi. Accanto al
racconto è emersa l’emozione articolata in un
percorso didattico che ha permesso di far crescere il
bambino nella sua globalità. Mente, cuore,
intelligenza ed affettività hanno la possibilità di
crescere insieme ed armonizzarsi.
• La storia-spettacolo risulta il contenitore delle
conoscenze, delle emozioni, delle sensazioni, delle
abilità tecniche, di tutto ciò che lungo la strada si è
raccolto a testimoniare l’evoluzione dell’esperienza.
Lapierre ed Aucouturier indicano come la
comunicazione – attraverso lo sguardo, la parola, lo
scambio – dà sicurezza, autonomia.
QUESTIONI APERTE
Come riconoscere le competenze
L’autovalutazione una proposta
Come riconoscere le abilità
Bibliografia
• La simbologia del movimento – A. Lapierre – B. Aucouturier
• La comunicazione empatica nella scuola dell’infanzia – Haidi Segrada
• Le competenze nelle scienze motorie e sportive a cura di Luca Eid
• Comunicare il pensiero a cura di Rita Ciceri
• “Maestra guardami…” – Giuseppe Nicolodi
• Come raccontare una fiaba Paola Santagostino
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